BSI: la banca Brasileira della Svizzera Italiana
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BSI: la banca Brasileira della Svizzera Italiana
FTSE MIB ultime due settimane dow jones ultime due settimane nasdaq ultime due settimane cac ultime due settimanemane Smi ultime due settimane 24 GDP BTG Pactual GIORNALEdelPOPOLO MERCOLEDÌ 16 SETTEMBRE 2015 Paga a Generali 1,25 miliardi (meno del previsto 1,5) BSI: la banca Brasileira della Svizzera Italiana Con l’acquisto BSI per 1,25 miliardi (meno di quanto annunciato un anno fa), BTG Pactual passerà da 3.500 a 5.400 collaboratori in 29 Paesi. Il 50% di essi lavora fuori dall’America Latina. Come annunciato la scorsa settimana dal GdP, ieri si è arrivati al «closing» della vendita di BSI ai brasiliani di BTG Pactual per 1,25 miliardi di franchi, meno di quanto (1,5 miliardi) annunciato un anno fa. BTG Pactual (BBTG11) ha annunciato infatti ieri di aver completato con successo l’acquisizione di BSI, una delle più antiche banche in Svizzera, dalla (ex) proprietà delle Assicurazioni Generali. BSI è specializzata nel private banking e nel Wealth Management per clienti privati e istituzionali. L’annuncio fa seguito all’approvazione da parte dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e della Banca Centrale brasiliana. L’acquisizione dà vita a una rete globale di Private Banking con patrimoni in gestione pari a 186,5 miliardi di dollari. BSI continuerà a far leva su una solida esperienza lunga 140 anni di storia, fatta di prodotti innovativi ed un eccellente servizio alla clientela, consentendo così a BTG Pactual di proporre una più ampia gamma di soluzioni di gestione patrimoniale a livello globale grazie alla quale potrà offrire ai propri clienti un più ricco ventaglio di prodotti, con il sostegno di una solida base patrimoniale. Il marchio BSI sarà mantenuto e BSI, che è presente nei principali centri finanziari in Europa, America Latina, Medio Oriente e Asia, diventerà la piattaforma globale di Wealth Management e Private Banking di BTG Pactual. Per BTG Pactual, BSI rappresenta un’ulteriore diversificazione del mix di ricavi oltre che un maggiore contributo ai ricavi da commissioni, così come una maggiore presenza internazionale: · al 30 giugno 2015 BTG Pactual gestiva patrimoni per 98,9 miliardi $ mentre i patrimoni in gestione di BSI erano pari a 87,6 miliardi $ (82 miliardi di franchi); · al 30 giugno 2015 il BIS Capital Ratio di BTG Pactual era al 16,9%; La sede centrale della BSI a Lugano in via Magatti 2. · a fine 2014, i ricavi da commis- sioni su base pro forma di BTG Pactual ammontavano a 2 miliardi di dollari, ossia il 52% dei ricavi totali, rispetto a 1 miliardo di dollari, ossia il 36% dei ricavi totali prima dell’acquisizione; · con BSI il numero di collabora- tori di BTG Pactual sale da 3’500 a 5’400 dipendenti, di cui oltre il 50% impiegato al di fuori dell’America Latina, dislocati in più di 29 paesi. Sia il management di BTG Pactual che quello di BSI ritengono che l’acquisizione apporterà notevoli benefici a clienti, azionisti e colla- Cambi al CDA dell’istituto Alfredo boratori. «L’acquisizione di BSI è complementare all’attuale business di BTG Pactual e crea una piattaforma ancora più diversificata e globale», ha dichiarato Marcelo Kalim, CFO di BTG Pactual. «L’unione delle due banche offrirà un’ampia gamma di prodotti e servizi internazionali commisurati alle esigenze della clientela», conclude Kalim. Stefano Coduri, CEO di BSI, ha aggiunto: «BSI è lieta di avere un azionista dedicato, rinomato per la sua capacità d’innovazione, partnership e attenzione alle esigenze della clientela. Tutti importanti elementi distintivi anche di BSI che ci consentiranno di continuare a offrire prodotti e servizi personalizzati di alta qualità». Questa acquisizione rientra nella strategia di espansione internazionale e di diversificazione di BTG Pactual. La transazione, annunciata il 14 luglio 2014, riflette la fiducia di BTG Pactual nel ruolo centrale della Svizzera quale centro finanziario globale e nell’eccezionale storia lunga oltre 140 anni di BSI. «Riteniamo che la nostra partnership rappresenti una combinazione vincente per clienti, collaboratori e azionisti», ha concluso Renato Cohn, partner di BTG Pactual e membro della Direzione generale (Group Executive Board) di BSI. Gysi resta presidente onorario ABB N Actelion N Adecco N Alpha Pet N Alpiq Holding Baloise N Cassiopea N Cie. F. Richemont CS Group N Geberit N Givaudan N Julius Bär I LafargeHolcim N Lonza Group N Nestle N New Value Novartis N Roche GS SE Sopracenerina SGS N Swatch Group I Swatch Group N Swiss Life N Swiss Reinsur N Swisscom N Syngenta N Transocean N UBS Group N Zurich F.S. N 18.11 18.0316.7522.31-14.3 129.5128.3 91.3 147 12.3 74.55 74.1 56.683.95 8.2 0.04 0.040.020.12-50.0 92.892.7 57 101 3.1 115.3 115.5109.1136.3 -9.7 37.8 39.234.65 44 -4.3 72.05 70.6 66.492.25-18.8 25.97 25.5618.5728.94 3.5 309 304.8277.5371.9 -8.6 1635 162314381948 -8.8 45.12 45.3333.7754.55 -1.5 57.95 57.153.8173.76-18.7 134.1 133.1 90.9143.6 19.5 72.9 71.5564.15 77 -0.0 1.86 2.06 1.4 2.85-16.2 93.4 92.3 78.6103.2 1.1 261.5 257.8238.8295.8 -3.1 - 149130.2187.3 0.0 1725 170815772162-15.6 371.5 364.1346.6490.5-16.3 71.65 70.55 65.792.65-16.6 226.6 223.3195.6250.8 -4.1 84.05 84.169.2596.95 0.4 492 497.2486.5587.5 -5.8 337.9 333.2273.2435.2 5.5 14.49 13.9510.5533.78-21.0 19.52 19.6713.5822.57 14.2 265.1 263 255334.6-14.9 cambi interbancari EUR/CHF (euro-franco) EUR/USD (euro-dollaro) EUR/JPY (euro-yen) EUR/GBP (euro-sterlina) CHF/EUR (franco-euro) USD/CHF (dollaro-franco) GBP/CHF (sterlina-franco) JPY/CHF (100yen-franco) 1.09811.0952 0.2 1.12641.1312-0.4 135.49136.06-0.4 0.73380.7336 0.0 0.90980.9111-0.1 0.97450.9681 0.6 1.49671.4926 0.2 0.810.8047 0.6 oro e argento (oncia) 1 oncia = 31,1035 gr. Oro1096.4 Argento14.13 nordea Stubbe Olsen a Lugano Pazienza, disciplina e trasparenza per vincere sui mercati Rickenbacher è stato al 2014 nel CdA della FINMA. In precedenza all’UBS è stato capo rischio di Wealth Management. Alfredo Gysi rimane presidente onorario. per continuare a crescere con successo anche in futuro», ha affermato Alfredo Gysi. Marcelo Kalim ha sottolineato: «Ringraziamo Alfredo per i traguardi raggiunti in BSI, per il contributo da lui apportato alla creazione di questa partnership vincente e per la sua decisione di restare vicino sia a BSI che a BTG Pactual. Diamo il benvenuto a Joe, quale nuovo presidente di BSI, che con la sua lunga esperienza nel settore bancario (Finma e UBS), in Svizzera e all’estero, aiuterà BSI a raggiungere i suoi obiettivi strategici», ha commentato. economando di paolo pamini* deducibilità delle spese di formazione Settimana prossima, il Gran Consiglio ticinese prenderà un’importante decisione per tanti 40enni e 50enni ticinesi che, messi alle strette sul mercato del lavoro, decidono di investire nella propria formazione e perfezionamento. Si deciderà infatti la soglia di deducibilità fiscale massima di tali spese. La situazione è chiara: forse solo per mantenere il benessere acquisito, oggigiorno molti salariati devono continuare a frequentare corsi di perfezionamento. C’è anche chi per scelta o per necessità segue una nuova formazione. Fino a quest’anno, le spese di formazione o perfezionamento erano fiscalmente deducibili se reputate necessarie, per esempio come condizione per una promozione o a seguito di un licenziamento, di un infortunio o di una malattia. Corsi pagati dal datore di lavoro non costituivano un reddito imponibile, fintanto che risultassero sotto i CHF 12mila annui. Dall’anno prossimo, le regole diventeranno in tutta Svizzera generalmente più generose. Da Indici SMI ULTIME 52 SETT ULTIMOPREC MIN MAX % Alla presidenza Rickenbacher ex della Finma e dell’UBS In concomitanza con il perfezionamento dell’acquisizione, Joseph Rickenbacher sarà nominato nuovo presidente con effetto da oggi 16 settembre. Dopo 21 anni alla guida di BSI, dapprima come CEO e in seguito come presidente del Consiglio di Amministrazione, Alfredo Gysi ha infatti deciso di lasciare l’attuale carica di presidente del Consiglio di Amministrazione di BSI. «Ho deciso di perseguire altri interessi in linea con la decisione di trasferirmi a Londra presa già alcuni anni fa. Sono grato a BTG Pactual per avermi consentito di rimanere al fianco di BSI in veste di Presidente Onorario di BSI e di Senior Advisor di BTG Pactual. Sono sicuro che con BTG Pactual come nuovo azionista e con Joseph Rickenbacher come nuovo presidente, BSI sia ben posizionata azioni svizzere una parte, qualsiasi corso pagato dal datore di lavoro che abbia uno scopo formativo o di perfezionamento non costituirà per il salariato reddito imponibile, anche se si tratta di un master da CHF 50mila. D’altra parte, se sarà il salariato a pagarlo, lo potrà portare in deduzione fiscale fino ad una soglia di CHF 12mila annui (ai fini dell’imposta federale diretta). La regola varrà da un diploma di grado pari alla maturità, per cui anche lo studente universitario potrà dedurre la retta da un suo eventuale reddito a tempo parziale. E per le imposte cantonali? La logica sarà la stessa, dato che le Camere federali hanno modificato anche la Legge sull’armonizzazione delle imposte cantonali dirette, ma la soglia massima verrà appunto decisa proprio settimana prossima alle Orsoline. Nel quadro di un compromesso politico, quale non è dato a sapere, il vecchio Governo cantonale ha deciso di proporre una deducibilità massima di CHF 10mila anziché CHF 12mila, come per l’imposta federale diretta. Chi scrive propone invece al Gran Consiglio di introdurre anche a livello cantonale la soglia di CHF 12mila come quella federale. Se CHF 2mila di differenza sembrano pochi, bisogna capire chi sono i salariati che spendono i propri soldi per tenersi aggiornati o acquisire nuovo sapere. Dati alla mano, il Fisco cantonale stesso afferma che si tratta per lo più di salariati in là con gli anni. Sono in altre parole quei 40enni e 50enni che rischiano di farsi bagnare il naso dai neolaureati, più aggiornati e disposti ad accettare salari minori. Persone con famiglie a carico, che hanno raggiunto un benessere che non è affatto scontato mantenere. Nel suo messaggio no. 7089 al Parlamento, il Governo si spinge a dire nelle conclusioni che chi paga corsi relativamente costosi sono di norma persone con un grado di istruzione elevato e con un reddito mediamente più alto, lasciando intendere che essendo già benestanti possono in fondo permettersi di pagare qualche imposta in più. In realtà, se il 40enne o 50enne di cui sopra non si aggiorna e finisce col perdere il posto di lavoro, le imposte pagate spariscono ed i costi sociali esplodono. Il Parlamento farebbe pertanto bene a visualizzare le possibili conseguenze di una soglia di deducibilità più restrittiva, per di più incoerente con quella già decisa a livello federale. * Granconsigliere, La Destra (AreaLiberale) Tom Stubbe Olsen e Nicola Bianchi di Nordea. Ieri al Lugano Dante è intervenuto Tom Stubbe Olsen, portfolio manager di Nordea 1 - European Value Fund ,che lo gestisce con buon successo da oltre 16 anni. Occorre pazienza, disciplina e trasparenza per raggiungere questi risultati. E i segnali positivi che vengono dal QE attivato da Mario Draghi per combattere la deflazione è solo un elemento di svariati trend positivi per le azioni europee, ha aggiunto. Infatti esse si giovano di una bassa inflazione, di un prezzo dell’energia contenuto che giova alle società del Continente importatrici (mentre gli Usa sono più bilanciati), di un euro favorevole, coi margini delle azioni che tendono a crescere, anche se i rischi rimangono latenti. Quali? Vi potrebbero essere minori profitti negli Usa, cambi nella scala degli interessi (dipende dalla traiettoria), tensioni valutarie; vi è il pericolo di un indebolimento della Cina, seconda economia mondiale (altro fattore deflazionistico) e rischi geopolitici (Russia, Ucraina, Medio Oriente) o infine una deflazione per la sovracapacità produttiva. Comunque la crescita europea è ben posizionata per crescere e le azioni europee non si sono rivalutate nel tempo come avvenuto negli Usa dopo la crisi, con un P/E (prezzo utile) ragionevole. Ma negli investimenti occorre attenzione, acquistando azioni che hanno valutazioni attrattive, di società capaci di generare guadagni ricorrenti, anche di imprese che si ristrutturano. Tom Stubbe Olsen ha concluso citando Benjamin Graham: «il rischio di pagare a prezzo troppo alto azioni di buona qualità non è nulla rispetto a quello che capita agli investitori con perdite derivanti da titoli di bassa qualità acquistati in un momento favorevole dei mercati». In questi momenti infatti si minimizza il rischio, mentre esso deve essere tenuto ben presente in un frangente in cui la politica accondiscendente delle banche centrali ha distorto la percezione del rischio per evitare pericoli ben maggiori.
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