lunedi 29 marzo - Accademia Corale Stefano Tempia
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poeta e filosofo tedesco Georg Friederich Daumer (18001875), una raccolta poetica in cui trovano spazio traduzioni e imitazioni da testi popolari soprattutto russi, polacchi e ungheresi; la caratteristica principale consiste nell’espressione di un sentimentalismo informale e disimpegnato, declinato in alcune fra le più tipiche manifestazioni del codice poetico: il desiderio, la ritrosia, il diniego, la malinconia, l’ossessione, la gioia, l’estasi e altro ancora. Brahms, nell’elaborazione di tale materiale poetico, si ricollega all’antica e consolidata tradizione tedesca dell’Hausmusik, la riunione musicale in ambiente domestico, e dà vita a un’ispirata rassegna delle diverse qualità ritmiche e di carattere del tempo di valzer (le cui peculiarità ebbe modo di apprezzare e assorbire nei primi anni viennesi) senza mai scadere nell’affettazione sentimentale o nell’ammiccamento salottiero, ma al contrario fornendo un elegante modello impreziosito nella colorazione armonica e nella ricca veste contrappuntistica. Forse ispirati dalla particolare predilezione di Brahms per Julie Schumann, secondogenita di Robert e Clara, i Liebeslieder Walzer furono seguiti nel 1875 dai Neue Liebeslieder (op. 65), sempre su testi di Daumer, amico e compagno.di tutta una vita. Infine il festival della vocalità termina con Zigeunerleben op.29, n.3, di Schumann per soli, coro, pianoforte e percussioni (1840), su testo del poeta tedesco Emanuel von Geibel. Anche in questo caso l’elemento popolare è dichiaratamente zigano, ma come in Brahms, il tutto viene filtrato attraverso una personale visione schumanniana, che fornisce all’insieme una struttura di grande complessità. L’intermezzo strumentale ci offre la possibilità di ascoltare Le Variazioni sopra un tema di Haydn op. 56b di Brahms. Spesso ossessionato dall’idea del confronto con il modello classico, specie beethoveniano, al punto da esitare per decenni prima di scrivere una Sinfonia, Brahms fu assai attratto dal Barocco, e scrisse Gighe e Gavotte. Questo interesse si rispecchia proprio in queste Variazioni. Precedono la Prima Sinfonia e contengono tratti neobarocchi. Hanno una duplice versione, per due pianoforti e per orchestra, entrambe pubblicate. Molti suoi lavori ebbero una versione pianistica: venivano allestiti spesso prima della versione strumentale, e gli servivano per “collaudare” i lavori nuovi presso la ristretta cerchia dei suoi seguaci (Clara Schumann, Billroth, Bülow, Joachim ecc.) del cui giudizio il compositore faceva gran conto. Ma in alcuni casi, ed è quello delle Variazioni su un tema di Haydn, la versione pianistica fu pubblicata come opus e non come trascrizione: segno evidente della considerazione dell’autore. Giuseppe Parisi Biglietteria e informazioni Via Giolitti 21/A 10123 Torino dal lunedì al venerdì, 15.30-18.30 Tel. 0115539358 Fax 0115539330 [email protected] www.stefanotempia.it Potete esprimere la vostra opinione su questo concerto collegandovi al sito www.sistemamusica.it PROSSIMO CONCERTO Lunedì 19 aprile Conservatorio ore 21 Fagotto top Orchestra dell’Accademia Stefano Tempia Guido Maria Guida, direttore Daniele Damiano, fagotto Musiche di Haendel, Vivaldi, Sibelius, Grieg, Respighi, Villa - Lobos LUNEDI 29 MARZO Corale romantica Conservatorio - ore 21 Lunedì 29 marzo 2010 Dal 1983 è docente di esercitazioni corali presso il Conservatorio di Torino. Conservatorio ore 21 Michele Frezza nel 1988 si è diplomato presso il Conservatorio di Torino, sotto la guida del Maestro Raffaele Cirulli Cristiano. Collabora dall’ottobre del 1990, con l’ incarico di Maestro del Coro e pianista accompagnatore, con l’Accademia Corale “Stefano Tempia” di Torino. Dall’ottobre 1993 è docente di Educazione Musicale presso il Collegio “Sacra Famiglia” di Torino, ricoprendo parallelamente la carica di Direttore Artistico del Coro SA.FA. Nel 2001 ha partecipato alla fondazione dell’Associazione Corale “Phonèiron” condividendo con il Maestro Lino Mei la carica di Direttore artistico. Corale romantica Concerto n° 848 in abbonamento dalla fondazione Coro dell’Accademia Stefano Tempia Dario Tabbia, direttore Michele Frezza, maestro del coro Rossella Giacchero, soprano Gabriele Barinotto, tenore Anna Maria Cigoli, Sergio Merletti, pianoforte Robert Schumann (1810-1856) Zigeunerleben op. 29 n. 3 per coro e pianoforte solo (Anna Maria Cigoli) Johannes Brahms (1833-1897) Zigeunerlieder op. 103 su arie popolari zigane per coro e pianoforte solo (Sergio Merletti) Variazioni sopra un tema di Haydn in si bemolle maggiore op. 56 b (Anna Maria Cigoli, Sergio Merletti) Liebeslieder, 18 Walzer op. 52 per coro e due pianoforti (Anna Maria Cigoli, Sergio Merletti) Il Coro dell’Accademia è composto da circa sessanta elementi denominati Accademici che entrano a far parte dell’organico dopo aver frequentato i corsi triennali promossi dall’Associazione e aver superato un esame finale. Protagonisti di molti degli appuntamenti della Stagione concertistica della Stefano Tempia, gli Accademici prestano la loro attività a titolo amatoriale con un impegno costante. Dario Tabbia, ha studiato direzione di coro con Sergio Pasteris presso il Conservatorio di Torino, dove si è diplomato con il massimo dei voti. In seguito si è dedicato allo studio della musica antica, perfezionandosi con Fosco Corti e Peter Neumann. Nel 1994 ha fondato l’ insieme vocale Daltrocanto, con il quale ha partecipato ad alcuni fra i più importanti festival di musica antica e realizzato incisioni discografiche che hanno ottenuto grandi consensi dalla stampa internazionale, oltre al premio della critica italiana nel 1996 e al premio Amadeus nel 1997. Ha inciso numerosi dischi per etichette prestigiose. Ha collaborato con musicisti quali György Kurtág, Louis Andriessen, Robert Robertson, Zoltan Pesko. Rossella Giacchero ha conseguito il diploma di canto lirico e il diploma di Biennio Superiore in Canto presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Attualmente frequenta il corso di Musica vocale da camera con Erik Battaglia e si sta perfezionando con Sherman Lowe. Collabora con importanti formazioni vocali tra cui Cantica Symphonia diretto da G. Maletto. Gabriele Barinotto, nato a Torino nel 1985, frequenta il triennio superiore del corso di canto lirico con Silvana Silbano, presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Ha preso parte alla rappresentazione di “Dido and Æeneas” di H. Purcell, nel ruolo del Marinaio, sotto la direzione musicale del M° Dario Tabbia, presso la Sala dei Concerti del Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Ha frequentato i Masterclasses tenuti da Alessandro Corbelli e Eva Mei e partecipato all’allestimento dell’opera contemporanea “Il Gatto con gli Stivali” di Bellucci al Teatro Piccolo Regio di Torino. Anna Maria Cigoli nata a Milano, ha dimostrato in tenerissima età di possedere già un incredibile bagaglio musicale ed una straordinaria conoscenza dell’armonia, oltre ad una istintiva manualità strumentale, doti che le permisero di debuttare in pubblico, in un”Recital” interamente suo, all’età di tre anni, e come solista all’età di otto anni. Riconosciuta da pubblico e critica come “... l’erede di Clara Wieck”, ha svolto i suoi studi di formazione pianistica e musicale al Conservatorio G. Verdi di Milano dove si è diplomata all’età di quattordici anni in pianoforte e, subito dopo, in composizione e clavicembalo, sempre con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. Ha all’attivo numerose tournée in tutto il mondo e, per i suoi eccezionali meriti artistici, le sono stati conferiti i massimi riconoscimenti Nazionali ed Internazionali. Attualmente è docente della Cattedra di Pianoforte Principale al Conservatorio G. Verdi di Torino e della Cattedra di Alto Perfezionamento e Virtuositè all’Accademia Superiore di Musica “L. Perosi” di Biella. Sergio Merletti si diploma in pianoforte col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio G. Verdi di Torino nel 2005 con Mariaclara Monetti. In seguito ha frequentato il biennio specialistico di pianoforte a indirizzo concertistico con Anna Maria Cigoli, laureandosi nel 2008 con il massimo dei voti e la lode. Attualmente è diplomando di composizione e direzione d’orchestra con i professori Giuseppe Elos e Mario Lamberto. Si è esibito ai seminari di Grandola ed Uniti e a Porlezza(CO) dal 2005 al 2008 quale pianista solista, conseguendo il diploma di merito. Nel gennaio 2009 all’Alfieri di Torino ha esordito in Duo con la sua insegnante Anna Maria Cigoli, con la quale ha all’attivo numerosi concerti. Si dedica anche con passione alla direzione d’orchestra e alla composizione. IL “POPOLARE” BRAHMS E LO ZIGANO SCHUMANN Brahms ha sempre coltivato la musica per il canto, e in particolare il genere semplice e modesto del Lied, della canzone. La produzione di Lieder si estende lungo tutta la sua esistenza, si insinua fra l’una e l’altra delle sue opere maggiori. Fra il 1887 e il 1888, al ritorno da un soggiorno in Ungheria, Brahms compose una raccolta di 11 Zigeunerlieder per coro con accompagnamento di pianoforte, mentre veniva in possesso di una raccolta di “canti d’amore ungheresi”; ciò avvenne in casa del commerciante viennese Hugo Conrat, che li aveva tradotti in tedesco e ne aveva curato l’edizione. I Canti zigani ebbero un successo immediato che spinse probabilmente Brahms a realizzare, sin dal 1889, una versione per voce solista di otto di essi. Sulla stessa linea creatrice ritroviamo i Liebeslieder Walzer op. 52: una testimonianza di grande bellezza della radicata tradizione dell’intrattenimento musicale privato nei paesi di cultura e lingua tedesca. Lungi dal sottrarsi dal pregio e dalla profondità della scrittura brahmsiana, queste composizioni ci rimandano immediatamente al clima tutto ottocentesco e a noi lontanissimo, del passatempo serale o festivo costituito da letture di versi dei grandi poeti e dal canto, ad una o più voci, accompagnato dal più popolare degli strumenti, il pianoforte. Pubblicati nel 1869, rappresentano una fra le più brillanti dimostrazioni di abilità nell’adattamento stilistico “di genere”, secondo le aspettative e il gusto di un pubblico borghese. L’op. 52 si compone di diciotto brevi pezzi i cui testi sono tratti dalla Polydora, ein weltpoetisches Liederbuch (1855) del
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