“The Reader – A voce alta” di Stephen Daldry
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Con il patrocinio del Comune di Bologna – Quartiere Savena Approfondimento bibliografico a cura della Biblioteca “Ginzburg” Oratorio Don Bosco via B. M. Del Monte, 12 40139 BOLOGNA C.G.S. “Vincenzo Cimatti” Progetto CINEMAINSIEME in collaborazione col circolo ARCI Benassi “Per non dimenticare” Una rassegna di tre film in memoria dell’Olocausto. 1. martedì 15 gennaio 2013 “Il pianista” 2. martedì 22 gennaio 2013 “Train de vie. Un treno per vivere” 3. martedì 29 gennaio 2013 “The Reader. A voce alta” di Roman Polanski di Radu Mihaileanu di Stephen Daldry 3 martedì 29 gennaio 2013 ore 20:45 verrà proiettato, in sala audiovisivi dell’oratorio, il film “The Reader – A voce alta” di Stephen Daldry SCHEDA titolo The Reader - A voce alta (tit. orig.: The Reader) distribuito da 01 Kate Winslet (Hanna Schmitz) [dopp. da Chiara Colizzi], Ralph Fiennes (Michael Berg) [dopp. da Angelo Maggi], David Kross (Michael Berg da ragazzo) [dopp. da Emiliano Coltorti], Lena Olin (Rose Mather / Ilana Mather) [dopp. da Melina Martello], Bruno Ganz (Prof. Rohl) [dopp. da Franco Zucca], Burghart Klaußner (giudice) [dopp. da interpreti Stefano De Sando], Jeanette Hain (Brigitte), Susanne Lothar (Carla Berg), Alissa Wilms (Emily Berg), Florian Bartholomäi (Thomas Berg), Friederike Becht (Angela Berg), Matthias Habich (Peter Berg), Hannah Herzsprung (Julia), Lena Lessing (difensore), Alexandra Maria Lara (Ilana Mather da ragazza), Linda Bassett (sig.na Brenner). fotografia Roger Deakins; Chris Menges musiche Nico Muhly sceneggiatura Bernhard Schlink; David Hare regia Stephen Daldry produzione USA/Germania, 2008 gen. drammatico durata 2h 04' Germania, anni '50. Il quindicenne Michael e la trentenne Hanna si incontrano per caso e vivono una breve ma appassionata relazione. Poi trama Hanna scompare e Michael, che non sa nulla di lei, è convinto di averla perduta per sempre. Anni dopo, la ritroverà inaspettatamente in un'aula di tribunale coinvolta in un processo ai criminali nazisti ... Concorsi e premi Questo film ha partecipato a: • • • • • 81 edizione Academy of Motion Picture Arts and Sciences Awards (premio Oscar) (2009) concorrendo nell* categori* migliore fotografia (a Chris Menges, Roger Deakins), miglior regia (a Stephen Daldry), miglior film dell'anno (a Anthony Minghella, Sydney Pollack, Donna Gigliotti, Redmond Morris), migliore sceneggiatura non originale (a David Hare) e vincendo nell* categori* migliore attrice protagonista (a Kate Winslet); 62 edizione British Academy of Film and Television Arts (2009) concorrendo nell* categori* per la fotografia (a Chris Menges, Roger Deakins), migliore regia (a Stephen Daldry), miglior film (a Anthony Minghella), sceneggiatura non originale (a David Hare) e vincendo nell* categori* migliore attrice protagonista (a Kate Winslet); 53 edizione David di Donatello (2009) concorrendo nell* categori* Miglior film dell'Unione Europea; 22 edizione European Film Academy Awards (2009) concorrendo nell* categori* migliore attore (a David Kross), miglior film e vincendo nell* categori* migliore attrice (a Kate Winslet); 66 edizione Golden Globe Awards (2009) concorrendo nell* categori* miglior film drammatico, miglior regia (a Stephen Daldry), migliore sceneggiatura (a David Hare) e vincendo nell* categori* migliore attrice non protagonista (a Kate Winslet); Pag. 2 di 6 • 64 edizione Nastro d'Argento (2009) concorrendo nell* categori* regista del miglior film europeo (a Stephen Daldry). Recensioni. ACEC Soggetto: Germania Ovest, 1958. Sentitosi male per strada, il 15enne Michael viene soccorso da Hanna, una signora sui 35 anni. Ripresosi dalla malattia, il giovane cerca Hanna per ringraziarla, e i due rimangono rapidamente coinvolti in una relazione segreta e appassionata. Spesso Hanna gli chiede di leggerle dei romanzi, e lui ne è molto contento. Un giorno la donna scompare. 1966. Studente di legge ammesso con il professore ad assistere ai processi per i crimini di guerra nazisti, Michael un giorno vede alla sbarra, tra gli imputati, proprio Hanna. Lentamente emergono le accuse: la donna é stata tra quelle che, nei campi di prigionia, preparavano e selezionavano le detenute da mandare a morire. Inoltre, quando le viene chiesto di firmare una confessione, Michael finalmente intuisce la verità: lei non sa leggere né scrivere. Condannata all'ergastolo, Hanna riceve in cella nastri con la lettura di libri che le permettono di imparare a capire e usare la scrittura. Michael, divenuto avvocato, la segue a distanza e, quando il tribunale la rimette in libertà, va a trovarla e le assicura di poterla sistemare in un appartamento fuori. Anziana e stanca, Hanna però non regge alla prova e si impicca in carcere, prima di uscire. Valutazione Pastorale: Il romanzo é stato scritto da Bernhard Schlink, professore di legge a Berlino e autore anche di 'gialli'. Pubblicato nel 1995 e tradotto in 40 lingue, è diventato il primo libro tedesco ad arrivare in testa alla classifica del New York Times nel 1999. Dice l'autore: "È una storia su quella che definiamo la 'seconda generazione', i ragazzi che per fortuna sono nati dopo gli anni della guerra. Hanna e Michael rappresentano la vecchia e la nuova Germania". Sul fatto se la Germania abbia o no fatto i conti in modo soddisfacente rispetto agli anni dell'Olocausto, permangono, come si sa, opinioni contrastanti. La piccola 'verità' del libro risiede forse proprio in questo: quella donna che per Michael ha segnato il momento bello della scoperta dell'amore e dell'ingresso nella sua vita di uomo, per altri (per troppi altri) è stata portatrice di morte, di dolori, di lutti. E le sofferenze causate a tanti possono essere cancellate da un atto individuale così privato? Il copione procede alternando i tempi narrativi, e passando dal Michael adulto a quello adolescente, dall'euforia giovanile al sofferto protrarsi di dubbi e incertezze. Risolto con fine capacità introspettiva e lucida calligrafia di luoghi e ambienti, il copione solo nel finale perde secchezza a scapito di un po' di sdolcinatezze. Gli interrogativi restano e sono tra noi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti. Morandini 2011 Nel 1958 in una città tedesca il 15enne Michael Berg è iniziato ai piaceri del sesso dalla 30enne Hanna Schmitz, bigliettaia di tram. Negli intervalli del loro focoso rapporto, su richiesta di lei, lui le legge a voce alta Omero, Orazio, Twain, Cechov. Un giorno Hanna scompare senza preavviso. 8 anni dopo Michael, studente di legge, assiste al processo di 5 guardiane delle SS che lasciarono bruciare vive 300 ebree rinchiuse in una chiesa. Una delle imputate è Hanna. Pur di non rivelare la vergogna di essere analfabeta, si addossa responsabilità non sue. Michael sa la verità, ma tace. Dal romanzo autobiografico Der Vorleser (1995 _ in italiano A voce alta) di Bernhard Schlink, tradotto in 40 lingue, adattato dal drammaturgo David Hare (inglese come Daldry, la Winslet, Fiennes, il produttore Minghella, i direttori della fotografia Chris Menges e Roger Deakins), è uscito un film che comincia e termina nel 1995 con l'azione in cinque tappe dal 1958 al 1988. Secondo Daldry (The Hours) sono stati realizzati 252 film sulla Shoah. Bene nella parte la Winslet poi irrigidita nel trucco che la invecchia, meritatamente premiata con l'Oscar. Ottimo Kross, monocorde Fiennes. Girato in Germania con troupe tedesca. Dedicato alla memoria dei produttori Anthony Minghella e Sidney Pollack, morti nella primavera del 2008 senza aver visto il film finito. Lietta Tornabuoni (“La Stampa”, 30 gennaio 1999) Un bel film, con Kate Winslet meravigliosa protagonista, su sesso, segreti, storia e l’ignoranza come origine dell’errore. Ideato da Anthony Minghella e Sydney Pollack morti durante il lavoro, tratto dal romanzo A voce alta del tedesco Bernhard Schlink tradotto in 40 lingue e pubblicato in Italia da Garzanti, sceneggiato da David Hare, The Reader (Il lettore) comincia in Germania subito Pag. 3 di 6 dopo la II Guerra Mondiale, con una travolgente passione carnale. Diventano amanti (voraci, appassionati, mai sazi) una donna matura e un ragazzo sedicenne, il cui legame si fa anche più stretto quando lui si accorge di quanto a lei piaccia sentirlo leggere ad alta voce: le legge l’Odissea, La signora col cagnolino di Cechov, Le avventure di Huckleberry Finn di Twain. Poi lei scompare repentinamente, senza una parola. Il ragazzo la rivede qualche anno dopo. Studente universitario di Legge, viene portato con altri dal professor Ganz ad assistere a un processo per crimini nazisti: è un processo ispirato a quelli di Francoforte (1963-1965) in cui venivano giudicati impiegati di livello mediobasso dei lager di AuschwitzBirkenau. E la donna è lì, imputata in un gruppo di kapò. Risponde con naturale atonia alle domande dei magistrati: sì, cercava lavoro, ha sentito che c’erano posti da sorvegliante... sì, per forza una parte delle prigioniere doveva essere accompagnata a morire altrimenti non ci sarebbe stato posto per le nuove arrivate... Sarà molto più penoso per lei confessare la colpa che ritiene più grave: non sa leggere né scrivere, è analfabeta. Una parte finale confusa e triste completa il film molto interessante, che ha suscitato le solite polemiche a vanvera delle associazioni ebraiche americane, secondo le quali chiunque abbia avuto a che fare con i nazisti è un mostro. Ma il film imputa questa colpa anche all’ignoranza, all’inconsapevolezza, alla mancanza di informazione su quanto è avvenuto e avviene intorno a sé, senza mostrare alcuna indulgenza verso la protagonista. Il film è bello e Kate Winslet non potrebbe essere più brava: The Reader, insieme con Revolutionary Road, ne fanno l’attrice dell’anno, degna di tutti gli Oscar possibili. Paolo Mereghetti (“Il Corriere della Sera”, 7 febbraio 2009) Passato come colpa e come oppressione: è questo il peso con cui il giovane tedesco Michael Berg scopre un giorno di dover fare i conti, il giorno in cui, ventenne, viene portato dal suo professore di diritto ad assistere a un processo contro alcune donne accusate di essere state in passato le aguzzine di un lager nazista e di avere sulla coscienza la morte di 300 detenute ebree. È questo il nodo centrale di The Reader, presentato ieri fuori concorso, dopo aver fatto incetta di nomination ai prossimi Oscar. Ed è questo il tema (l' elaborazione di una colpa collettiva e storica, di cui il protagonista non ha nessuna responsabilità visto che è nato dopo quei fatti, ma con cui non può fare a mano di misurarsi), è questo il tema - dicevo - che la sceneggiatura di David Hare e la regia di Stephen Daldry affrontano con una misura e un pudore encomiabile. Seguendo abbastanza fedelmente il romanzo di Bernhard Schlink A voce alta (in italiano pubblicato da Garzanti), il film pur saltando spesso tra passato e presente è organizzato in tre grandi blocchi: nel primo, a metà degli anni Cinquanta, il giovane Michael (David Kross) conosce casualmente una donna più anziana di lui (Kate Winslet) che lo inizia al sesso (in modi curiosamente poco espansivi) e che gli chiede ogni volta di leggerle un po' di un romanzo o di una commedia. Fino al giorno in cui misteriosamente scompare; nel secondo blocco, Michael, giovane studente di legge, riconosce in Hanna Schmitz, processata per il suo passato di kapò nazista con altre colleghe, proprio la donna che aveva amato quindicenne: sa anche di avere la prova che non è lei la responsabile di tutto quello che le viene addebitato (è analfabeta: per questo si faceva leggere i libri) ma non lo dice a nessuno; nell' ultima parte, Michael adulto (Ralph Fiennes) trova la forza di inviare ad Hanna in prigione - è stata condannata all' ergastolo - una serie di cassette dove ha inciso i testi dei libri che le aveva letto da ragazzo: grazie a loro lei impara faticosamente a leggere e a scrivere Pag. 4 di 6 e lui viene spinto a incontrarla qualche giorno prima che una grazia la porti fuori di prigione. E proprio durante questo incontro (che prelude a un finale che lasciamo alla curiosità dello spettatore scoprire), Michael chiede ad Hanna se abbia mai ripensato al passato e alle sue azioni. Sarebbe stato consolatorio far crescere nell' ex aguzzina un qualche sentimento di pietà e di colpa, ma sarebbe stato anche troppo facile: Hanna resta un' «analfabeta morale» (anche se ha imparato a leggere), lo «specchio» di un passato che non si può cambiare o edulcorare. È «giusto» (narrativamente parlando) che lei spieghi - non si giustifichi, attenzione - che spieghi come ha ubbidito agli ordini, anche se quegli ordini sono costati la vita a 300 ebree: è giusto perché così ragionava e si comportava la Germania nazista. Spetta a Michael, che è nato in un' altra Germania ma che di quel passato non può evitare di farsi carico, «elaborare» quei comportamenti, capire che per quelle persone si può anche provare della passione ma riflettere anche sulla «povertà» di quei sentimenti, e sull' educazione e sulla famiglia e sulla cultura che schiacciate da quel passato hanno a loro volta «schiacciato» il cuore e la mente di un ragazzo. Senza arrivare a facili assoluzioni o, peggio, giustificazioni, il film affronta così il tema del passato come condanna (c' era già nel terzo «episodio» del precedente lavoro di Daldry e Hare, The Hours) sfruttando la straordinaria forza emotiva degli attori - tutti davvero bravissimi - per costringere ogni spettatore a fare i conti con i propri «passati». Senza lanciare facili accuse ma anche senza evitare le domande più scabrose. Roberto Nepoti (“La Repubblica”, 23 gennaio 1999) In origine doveva essere Nicole Kidman a interpretare Hanna Schmitz, la protagonista di The Reader; ma l' attrice australiana ha dato forfait (causa ufficiale la maternità, che sarebbe stata visibile nelle scene di nudo) e sostituirla è toccato alla collega inglese Kate Winslet, ora in corsa per l' Oscar proprio grazie a questo film. Il soggetto, dal best-seller di Bernard Schlink uscito nel 1995, diventa più complesso e cresce in drammaticità col progredire delle sequenze. Nella provincia tedesca degli anni Cinquanta, lo studente quindicenne Michael conosce Hanna, una giovane bigliettaia di tram che lo ha soccorso per un malore. Guarito dalla scarlattina, il ragazzo la va a trovare con un mazzolino di fiori; i due diventano amanti: di un amore appassionato ma nel fondo puro, anche se complicato dal carattere misterioso della donna. A legarli, oltre al sesso, c' è la lettura: Hanna l' adora e insiste perché Michael le legga interi libri. Poi la donna sparisce improvvisamente e l' azione si trasferisce a Berlino, dove il giovane frequenta la facoltà di giurisprudenza. Nel corso di un seminario, segue il processo contro alcune donne che sono state guardiane ad Auschwitz e tra esse riconosce Hanna. Le carceriere sono accusate di trecento omicidi: sceglievano i detenuti più deboli e anziani per i forni crematori. Additata da tutti come un mostro, l' imputata suscita nello studente sentimenti contrastanti: da una parte l' orrore per l' accaduto; dall' altro, tracce dell' amore vissuto. Ma una cosa, soprattutto, sconcerta Michael. Diversamente dalle altre, che ne approfittano per gettare su di lei le colpe, Hanna rinuncia a difendersi; eppure non può avere compiuto alcuni degli atti che le vengono contestati perché è completamente - tuttora analfabeta. Il racconto si disloca su diversi piani temporali, non cronologici ma alternati secondo un ordine drammatico passato-presente. Nella "cornice" l' antico ragazzo ha i tratti di Ralph Fiennes, che rievoca gli eventi alla ricerca di un senso e di una catarsi personale. The Reader è un film dall' andamento classico, funzionale all' intrinseca drammaticità dei fatti (che dovrebbero commuovere Pag. 5 di 6 anche il più incallito degli spettatori) e alle interpretazioni di Winslet, davvero encomiabile, e delle sue "spalle". Produttore accorto, nonché regista di pellicole di successo ( Billy Elliot e The Hours ), il britannico Stephen Daldry tiene saldamente le redini di un film in qualche modo cosmopolita, coprodotto da Stati Uniti e Germania, interpretato da una coppia di star europee. E non possiamo che attribuire a certe "ingenuità" del modo di pensare americanocentrico l' unica nota assurda del film: un particolare che, pur non minacciandone l' integrità, sfiora inopportunamente il ridicolo in una storia così commovente. In carcere, con l' aiuto esterno del suo "lettore", l' ormai invecchiata donna tedesca impara, alla fine, a leggere e scrivere: e lo fa - miracolo delle coproduzioni - su una copia del cechoviano "La signora col cagnolino" (prestatale dalla biblioteca del carcere) stampata rigorosamente in lingua inglese. Fabio Ferzetti (“Il Messaggero”, 20 febbraio 2009) Germania 1958. Michael ama Hanna senza saper nulla di lei. Lui va ancora al liceo. Lei fa la bigliettaia sui tram, parla poco, ama farsi leggere romanzi e racconti ad alta voce, è brusca, misteriosa, lontana. Si concede e poi scompare lasciando una ferita che non guarirà. Nel 1966 Michael, che ora studia Legge, la ritrova fra le lavoratrici di un lager nazista sotto processo. E scopre il suo segreto: Hanna è analfabeta. Del suo passato di lavoratrice addetta a smistare gli ebrei destinati alle camere a gas non si vergogna («Lo facevano tutti, era il nostro lavoro»). Del suo analfabetismo invece sì, tanto che pur di non ammetterlo incassa il massimo della pena. Per Michael inizia così un doppio percorso di comprensione e espiazione. Pur non avendo colpe personali, come tutti i tedeschi della sua età, deve capire e rigenerarsi anche per lei. Ma le dà una possibilità, incidendo su cassetta i libri che amava tanto e spedendoglieli in carcere... Tratto dal romanzo di B. Schlink (Garzanti), dominato da Kate Winslet e Ralph Fiennes, diretto con eleganza perfino eccessiva dal regista di The Hours, The Reader mette a disagio per come trasforma il nazismo in un fenomeno astratto, una figura della Colpa, al di qua della Storia e della morale. Troppo facile. Non è così che si può parlare di e per le generazioni venute dopo il nazismo. Il regista con la protagonista Arrivederci a martedì 5 febbraio, presso l’ARCI Benassi, per vedere “Un cuore in inverno” di Claude Sautet. ________________________________________________________________________________ C.G.S. “Vincenzo Cimatti” – presso Oratorio San Giovanni Bosco via Bartolomeo M. dal Monte 14, 40139 Bologna tel.051467939 sito web: http://www.donbosco-bo.it e-mail: [email protected]
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