n.8 - 2 marzo 2016
Transcript
n.8 - 2 marzo 2016
Racchette: i segreti degli azzurri a Pesaro Dal box dell’incordatore il tuning di Seppi, Bolelli, Lorenzi e Cecchinato LA RIVISTA Anno XII - n.8 - 2 marzo 2016 Pag.25 Pronti per la Davis: la nuova coppia Infortunato Fognini, Seppi e Bolelli provano il doppio vincendo a Dubai Pag.10 Laaksonen e gli altri Allarme rossocrociato Camporese racconta: “A Pesaro fu magia” La Svizzera senza Federer e Wawrinka si affida a un finlandese tosto... L’ex azzurro nel 1997 era n.167 quando battè Moya, n.8 del mondo Pag.4 Pag.6 Risposta al servizio: migliora in 5 mosse Gli aspetti da curare per giocare al meglio un colpo fondamentale Pag.22 GLI ALTRI CONTENUTI Tennis da oscar Pag.3 - Programmazione tv Pag.9 - ATP/ WTA: le magnifiche 7 (+1) della settimana Pag.10 - Focus: Jelena Ostapenko Pag.14 - I numeri della settimana Pag.16 Prequalificazioni IBI 16: la tappa di Firenze Pag.18 Circuito Fit-Tpra: i Provinciali al Foro Italico Pag.20 - Racchette: più lunga, ti allunga Pag.24 - La regola del gioco: sospensione per oscurità, facciamo luce... Pag.26 INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA PRESENTA DUE TRAVEL PACKAGE PER VIVERE AL MEGLIO L’ESPERIENZA DEL GRANDE TENNIS EASY È IL PACCHETTO TOTALMENTE PERSONALIZZABILE CON LA SELEZIONE DEI BIGLIETTI PER SETTORE DESIDERATO E LA SCELTA TRA UN’AMPIA VARIETÀ DI HOTEL CON COLAZIONE INCLUSA. DISPONIBILE SU PRENOTAZIONE IL SERVIZIO NAVETTA A/R HOTEL - FORO ITALICO. I SERVIZI INCLUSI NEL PACCHETTO SONO: FAST PASS, INGRESSO ALLA BALLROOM, INGRESSO RISERVATO ALLO STADIO NICOLA PIETRANGELI E SHOPPING BENEFIT. PRENOTA ONLINE WWW.OFFERTAIBI.IT PRENOTA AL TELEFONO 06 97626248 PREMIUM È UN PACCHETTO ESCLUSIVO DI SERVIZI PER VIVERE IL TORNEO A CONTATTO CON I PROTAGONISTI. SOLO CON PREMIUM È POSSIBILE PERNOTTARE IN FAVOLOSI HOTEL VICINO AL FORO ITALICO E SELEZIONARE I POSTI E I SETTORI MIGLIORI. I SERVIZI INCLUSI NEL PACCHETTO SONO: FAST PASS, INGRESSO ALLA BALLROOM, GADGET E PROGRAMMA UFFICIALE DEL TORNEO, INGRESSO RISERVATO ALLO STADIO NICOLA PIETRANGELI, SHOPPING BENEFIT E WALK ABOUT AREA GIOCATORI. prima pagina Tennis da oscar di Enzo Anderloni L a scorsa settimana SuperTennis ha trasmesso in diretta la partita più bella dell’anno. Un match che, anche se era solo il 26 febbraio, potrebbe già candidarsi all’Oscar del tennis 2016, come incontro più spettacolare della stagione. Sarà difficile batterlo. Roberta Vinci e Agnieszka Radwanska, nei quarti di finale del Qatar Open di Doha hanno dato vita a tre set con una tale densità di prodezze che la stessa Wta, sul sito ufficiale, nel resocontare l’incontro ha affermato che molti dei singoli punti giocati si potevano già candidare a “Shot of the year”, colpo dell’anno. Il fatto che la campionessa polacca, n. 3 del mondo, alla fine abbia vinto, 3-6 6-2 6-3, passa in secondo piano: la bellezza dello spettacolo è stata tale che il cosiddetto “popolo dei social” si è immediatamente scatenato nei commenti, tirando in ballo anche i numi tutelari del tennis maschile di oggi. Nemmeno i primi della classe, Nole Djokovic e Andy Murray nell’evento più importante finora, la finale degli Open d’Australia avevano, secondo molti degli appassionati, raggiunto momenti di classe, magia ed emozione tennistica come quella offerta ripetutamente da Roberta e Aga sul “duro” di Doha. E in effetti, chi si sia perso il match può rendersi pienamente conto dei fuochi artificiali con racchetta che hanno colorato il campo quel giorno approfittando anche solo delle sintesi di pochi minuti che si trovano su YouTube. Traccianti da fondo, incrociati strettissimi, smorzate, morbide volée, pallonetti millimetrici, recuperi impossibili. Il tutto nell’ottica del punto ricercato con la variazione e l’abilità anziché con la ripetizione e con il muscolo, che fanno da riferimenti estremi del modo di vedere il tennis moderno. Donne affascinanti per come hanno giocato a tennis, a prescindere dal fatto che siano anche delle belle donne. Donne che in questo frangente hanno sorpassato gli uomini proponendo un modello di spettacolo che sui campi dell’Atp sta diventando rarissimo se da una parte della rete non c’è il signor Roger Federer. Il quale, facendo di necessità virtù, in fase di convalescenza post-menisco, è andato a godersi dal vivo l’assegnazione dell’Oscar all’amico Leonardo Di Caprio. E là ha incontrato, inguainate di bianco sul red carpet, Serena Williams e Maria Sharapova. Questo mescolarsi delle star del tennis con quelle del cinema, la comune idea di spettacolo, evoca un concorso simile anche nel nostro sport. Perché non dare anche noi degli Oscar legati alla bellezza e alle emozioni che il gioco e i suoi attori sono in grado di evocare? In fondo è di questo che ci nutriamo noi, seduti intorno al campo ad osservare i grandi. E’ il tennis di Vinci e Radwanska che vorremmo sempre vedere. E invece ci toccano, con rispetto parlando, sempre più spesso dei Djokovic-Murray, di mostruosa, inesorabile, interminabile… bravura. P.S. Giusto per cominciare, le tre nomination per “l’Oscar” della giocatrice del mese WTA sono: Roberta Vinci, Sara Errani e Carla Suarez Navarro. Alla WTA, sono avanti… 11 giugno, il matrimonio dell’anno Ormai la notizia, riservata, è sfuggita di mano: la data del matrimonio tra Flavia Pennetta e Fabio Fognini è di dominio pubblico. La coppia più bella del mondo del tennis convolerà a nozze sabato 11 giugno prossimo (nel calendario del tennis è il weekend subito dopo il Roland Garros). La cerimonia è in programma nella cattedrale di Ostuni e il ricevimento nel resort a cinque stelle di Borgo Egnazia a Fasano (lo stesso del matrimonio tra gli attori Justin Timberlake e Jessica Biel). L’amministrazione comunale sta già preparando un piano del traffico speciale per quel giorno... DIRETTORE Angelo Binaghi COMITATO DI DIREZIONE Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina DIRETTORE RESPONSABILE Enzo Anderloni COORDINAMENTO REDAZIONALE Angelo Mancuso SUPER TENNIS TEAM Antonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica) FOTO Getty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli HANNO COLLABORATO Giovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio A CURA DI Sportcast srl Via Cesena, 58 - 00182 Roma [email protected] 3 PROGETTO GRAFICO REALIZZAZIONE Edisport Editoriale Srl REDAZIONE E SEGRETERIA Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G 00135 Roma Info: [email protected] Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 dell’ 8 gennaio 2004 Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www. federtennis.it e www.supertennis.tv e spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected] verso la davis È Laaksonen il più rosso tra i crociati Senza Federer e Wawrinka, a Pesaro contro l’Italia gli elvetici portano Antoine Bellier, Adrien Bossel, Marco Chiudinelli e lui. Metà svizzero, metà finlandese. Dovrebbe essere il più competitivo sulla terra rossa Henri Laaksonen, metà finlandese e metà svizzero, è n.177 al mondo e sarà a Pesaro contro l’Italia fulmine. Le date coincidono in misura scientifica: nove mesi dopo, il 31 marzo 1992, nacque Henri Laaksonen. In quei giorni, Della Piana si trovava negli Stati Uniti per giocare altri tornei satellite. L’amore con Pirjo era sfumato presto, ma era rimasto il dono più bello: un ragazzo sano, dai geni perfetti per intraprendere la carriera di sportivo, giacché anche la madre aveva giocato a tennis. Il destino ha preso forma quando Henri ha incontrato Pasi Virtanen. Tra Bossel e Chiudinelli Già, lo stesso che in quei giorni galeotti faceva coppia con il padre. Virtanen è un tipo preciso, in gamba. Per anni ha allenato l’estone Jurgen Zopp e dopo ogni partita si recava dallo staff del torneo, chiedendo una stampa delle statistiche del match. Vuole sempre analizzare tutto. È stato lui a plasmare il tennis di Laaksonen, forse il più temibile tra i nostri avversari nell’imminente weekend di Pesaro. Senza Roger Federer (che ha ripreso ad allenarsi dopo l’intervento al ginocchio) e Wawrinka (che ha scelto una danarosa esibizione negli States), il team di Riccardo Bisti - foto Getty Images M entre Michael Stich metteva a punto il suo successo a Wimbledon, Sandro Della Piana si recava in Finlandia. Modesto giocatore svizzero, mai oltre il n.325 Atp, pensava che il circuito satellite a Lohjan Kunta fosse una buona occasione per dare ossigeno alla sua carriera. In quel luglio 1991, Della Piana capì che non avrebbe mai avvicinato Marc Rosset e Jakob Hlasek, migliori svizzeri dell’epoca. In singolare perse sempre al primo turno, fece qualcosa di meglio in doppio insieme al finlandese Pasi Virtanen, nome che ritroveremo in questa storia. Ma in quei giorni successe anche altro: Della Piana conobbe una bella ragazza del posto, di nome Pirjo. Più che amore a prima vista, fu un colpo di Marco Chiudinelli, 34enne ed ex Top 60 Atp, è l’unico svizzero presente a Pesaro che faceva parte del team vincitore della Davis nel 2014 (con Federer, Wawrinka e Lammer) 4 verso la davis svizzero di Coppa Davis è un pozzo da scoprire, fonte alternativa di conoscenza tennistica. Di Antoine Bellier non si sa nulla, probabilmente Severin Luthi l’ha scelto per fargli fare esperienza. Adrien Bossel è noto per avere un pacemaker, frutto di una vecchia operazione al cuore. L’unico con un po’ di pedigree è Marco Chiudinelli, ex top 60 Atp che a 34 anni ha ritrovato smalto. Qualche giorno fa ha vinto il terzo challenger in carriera, a Wroclaw. Il più importante, a quasi sette anni dall’ultimo. “Non avessi avuto un mare di infortuni, il mio posto sarebbe stato a ridosso dei primi 50”, ha detto. Purtroppo per lui, a Pesaro si giocherà sulla terra battuta. E allora, volendo credere alla sua biografia sul sito Atp, l’avversario più pericoloso dovrebbe essere proprio Laaksonen. C’è scritto che la sua superficie preferita è la terra battuta. Sarà, anche se non ci gioca dallo scorso agosto. Numero 177 Atp, è grossomodo la sua miglior classifica, ma è in ritardo. Nel 2013 si era già affacciato tra i Top-200. Un brutto infortunio nel 2014 lo ha costretto a fermarsi, poi la fretta di tornare non gli ha dato una mano. E la classifica ha ripreso a piangere. Mezzo finlandese, mezzo svizzero Però ha chiuso alla grande il 2015, vincendo il suo primo challenger a Champaign, battendo in finale quel Taylor Fritz che oggi sta facendo sfracelli. Già che c’era, ha vinto anche la settimana dopo a Waco, Texas. Ma quello era un Futures. Qualche settimana fa ha passato le qualificazioni e un turno al torneo Atp di Memphis. Exploit sui campi duri, ma sufficienti per provare a conoscerlo meglio. Scavando qua e là, si scopre un personaggio interessante, combattuto tra due culture: la Finlandia della mamma e la Svizzera di papà. “In Svizzera fa più caldo, non c’è bisogno di guidare così spesso con le catene da neve”, ha scherzato in una delle rare interviste. Si è formato tennisticamente a Lohjan Kunta e non c’è dubbio che Virtanen abbia fatto un buon lavoro: nel 2008 ha vinto i campionati europei Under 16. L’anno dopo ha colto le semifinali al Roland Garros Junior. Questi risultati hanno convinto Kim Tiilikainen a convocarlo in Coppa Davis ad appena 17 anni. Senza Jarkko Nieminen, la Finlandia si trovò 1-2 contro il Principato di Monaco. Con le spalle al muro, lo mandò in campo e lui vinse in cinque set contro Clement Morel. Però la Finlandia iniziava a stargli stretta. Capì che il tennis poteva dargli da mangiare, allora fece un paio di tappe esplorative in accademie tedesche e francesi. Niente di che. Poi, l’illuminazione: perché non dare un’occhiata nel paese di papà? Dopo il ritiro, Sandro Della Piana si è riciclato come coach e non ha mai rinnegato il figlio. Si sono conosciuti e Adrien Bossel ha già vestito la maglia della nazionale Svizzera ed è noto nel tour perché gioca a livello professionistico (oggi è n.344 Atp) nonostante sia costretto a portare un pacemaker Svizzeri fumantini: Henri Laaksonen (a Pesaro contro l’Italia) e Yann Marti (ormai fuori dal team Svizzera), entrambi hanno avuto più di qualche discussione con gli altri membri della squadra e con il capitano. Laaksonen in particolare non è in buoni rapporti con Stan Wawrinka apprezzati, tanto che il padre gli ha dato più di un consiglio e lo ha ospitato nella sua accademia di Schaffausen. E così, grazie al doppio passaporto, ha trovato posto presso il Centro Tecnico Nazionale di Biel (Bienne, per i francofoni). Da lì, la scelta di giocare per la Svizzera. “In Finlandia non ci sono compagni di allenamento, ci sono meno allenatori validi e ancor meno tornei. Al contrario, in Svizzera c’è tutto quello di cui ho bisogno”, disse per giustificare la scelta. All’epoca le frontiere della Davis erano ancora aperte: chi aveva già rappresentato una nazione poteva vestire un’altra divisa, a patto di avere i documenti in regola e tre anni di verginità tennistica. Preoccupati dall’assenza di ricambi, gli svizzeri lo hanno preso al volo e nel 2013 ha esordito con la nuova nazionale. Lo ha fatto anche bene, scippando un set a Tomas Berdych. Ma per questo ragazzo timido, che non ride quasi mai, l’incidente diplomatico era dietro l’angolo. E non riguarda le sue competenze linguistiche: Henri parla finlandese e inglese, ma fatica con il tedesco, lingua più parlata in Svizzera. Francese e italiano? Manco a parlarne. La questione Wawrinka Nel settembre 2013, la Svizzera ha ospitato l’Ecuador in uno spareggio per restare nel World Group. Laaksonen era in squadra, diceva che i consigli di Wawrinka erano utili e preziosi per un giovane. 5 Ma alla vigilia del match è successo qualcosa. Qualcuno sostiene che Laaksonen fosse troppo indolente durante un allenamento, qualcun altro che voleva palleggiare “alla pari” con Wawrinka, ignorando le esigenze del compagno: Stan doveva entrare in palla e aveva bisogno di uno sparring partner. Comunque sia, fu cacciato dal team. E Wawrinka non le mandò a dire. “In Svizzera ci sono alcune giovani promesse: tra loro, purtroppo, c’è qualcuno che pensa che tutto sia permesso e tutto sia dovuto. Se Henri non è con noi oggi è perché certi comportamenti non sono accettati. Alla sua età, con la sua classifica e i tanti aiuti di Swiss Tennis, non ci si può permettere di offendere i coach e il capitano. Non voglio più condividere un campo da tennis con lui”. Swiss Tennis lo ha multato, anche se non è mai stata diffusa l’entità della sanzione. L’anno dopo fu fatto fuori dal team, salvo che per il match contro il Kazakhstan, dove prese il posto di Marco Chiudinelli (pur senza giocare). Non fu tenuto in considerazione per semifinale e finale, ma lo scorso anno è tornato protagonista. Mentre l’etichetta di “cattivo” è passata a Yann Marti, che fu letteralmente cacciato per i litigi con compagni e capitano (non accettò il mancato schieramento nella prima giornata, si sussurra che qualcuno abbia alzato le mani), Laaksonen ha infilato due prestazioni d’oro, totalmente inattese. Ha battuto prima Ruben Bemelmans e poi Steve Darcis, in trasferta, entrambi in cinque set. La doppia impresa non è bastata per espugnare Liegi, ma è sufficiente per definirlo uomo-Davis e per considerarlo meritevole di rispetto in vista di Pesaro. Per Federer è un Top 100 È un tipo strano, Laaksonen: esulta poco, quasi non sorride. Dopo la vittoria su Darcis si è concesso l’unico vezzo di lasciar cadere per terra la racchetta. Per il resto è indecifrabile. Il linguaggio del corpo è quasi dimesso, ma il tennis non è male. Buon rovescio bimane, dal bel movimento compatto, dritto un po’ artigianale ma efficace, servizio che scimmiotta alla lontana il movimento di Novak Djokovic. I suoi compagni hanno speso buone parole su di lui. Federer è convinto che potrà acciuffare i Top 100, lui dice che i primi 50 possono essere alla portata. Il problema principale riguarda la continuità: la scorsa settimana ha giocato il torneo Futures di Trimbach e ha perso nei quarti contro Daniil Medvedev, 20enne russo che non ha alcun legame con l’ex n.4 Atp. Non esattamente il miglior viatico per battere gli azzurri, tuttavia la storia della Davis insegna che le classifiche vanno a farsi benedire, così come i pronostici. Lo dice anche la storia di Laaksonen, il finlandese che non ride mai e gioca per la Svizzera. verso la davis Pesaro, 20 anni fa: la magia di Omar Nell’aprile 1997 Camporese superò Carlos Moya e la Spagna trascinando l’Italia in semifinale. Lui era n.167 al mondo, il suo avversario era n.8. “Non fu un miracolo, fu una sorpresa”. ItaliaSvizzera si gioca lì di Omar Camporese è nato a Bologna l’8 maggio 1968. Il 10 febbraio 1992 è stato n.18 delle classifiche mondiali, suo best ranking Vincenzo Martucci - foto Archivio Fit D a Pesaro a Pesaro, dalla Spagna alla Svizzera, la coppa Davis torna dove firmò un miracolo. L’eroe di quei giorni, 4-6 aprile 1997, fu Omar Camporese, oggi direttore tecnico del Green Garden Mestre. Arrivò a Pesaro da numero 167 del mondo, ripescato dopo l’ennesimo infortunio, come l’ombra del campione che, nel 1991, aveva vinto Rotterdam battendo in finale Lendl e nel ’92 Milano superando Ivanisevic. Una ex grande promessa che si aggrappa a un’occasione e ne esce alla grandissima. Omar, qual è il primo flash che le torna alla mente di quei giorni di gloria? “Mamma mia, era il secondo turno, ci eravamo arrivati dopo aver battuto il Messico, io stavo cercando di recuperare dopo il problema al braccio. Avevo avuto la fiducia del capitano (Adriano Panatta, ndr) e del gruppo, ero convinto che, sul veloce, contro avversari anche forti come quelli avremmo potuto fare un buon match”. Quanto ottimismo, eppure avete di fronte Carlos Moya ed Albert Costa, numeri 8 e 12 del mondo. “Eravamo consapevoli della nostra forza: in doppio, io e Diego (Nargiso, ndr), sapevo che Roig poteva diventare un ‘alleato’, Renzo (Furlan, ndr) stava giocando bene e, insomma, al di là della classifica, sul veloce indoor, non eravamo tanto lontani dagli spagnoli”. Anche se Moya era andato in finale agli Australian Open? “Anche se Moya era andato in finale agli Australian Open. Perché l’anno prima ci avevo giocato a Monte-Carlo, ci avevo perso, ma in tre set, lottando, e sapevo che come gioco mi somigliava, giocava di spinta come me, e non mi dava fastidio. Del resto io, in certe condizioni, sapevo che potevo giocarmela con tutti. Vincere no, ma giocarmela sì”. 6 I primi due set con Moya furono un calvario, due set equilibrati, persi entrambe al tie-break. “Si poteva anche temere che sarei crollato alla distanza, dopo tanto tempo senza match al meglio di 5 set e di così alto livello. Ma io mi sentivo bene, avevo lavorato tanto con Pino Carnovale, l’uomo che mi ha davvero cambiato sia a livello mentale che di preparazione fisica. E poi, ricordo che avevo perso un set point con un doppio fallo”. 7 verso la davis In alto, 4 aprile 1997, Omar Camporese vince il primo singolare contro Carlos Moya, n.8 al mondo. Poi, sabato 5, in coppia con Diego Nargiso (sopra a destra) vince il doppio e regala il 3-0 all’Italia. Più a sinistra, in tuta azzurra, Renzo Furlan e Marzio Martelli La rimonta da 6-7 6-7, fino al 6-1 6-3 6-2 del primo, importantissimo, punto, fu un miracolo? “Fu una sorpresa, fu una partita molto importante per me, fu una spinta importantissima per rimettermi in carreggiata e sentirmi di nuovo forte ed importante. Quei tie-break li persi, ma senza stress, senza essere dominato o domato, ero lì lì, non avevo pressione, tutta la squadra era con me, era doveroso tentare. Erano le condizioni ideali per me. Magari ho pagato l’emozione e la disabitudine a palcoscenici così importanti, ma poi appena sono salito, lui è calato e, si sa com’è il tennis, bastano una-due palle, e la partita cambia aspetto. Nel terzo set sono andato subito avanti e mi sono esaltato. Io sono sempre stato così, a maggior ragione in coppa Davis, davanti a tanta gente, anche davanti alla tv. Giochi per i compagni, per la nazionale, lotti fino alla fine, dai anche più del massimo”. Quel Camporese che, a sprazzi, giocava da ‘top ten’, ma non ha mai avuto continuità, fa ancora rabbia. “Nel ’91-’92 valevo i primi 10, non ho rimpianti perché sono convinto che mi sono allenato tanto e bene con Riccardo Piatti e Carnovale, anche 8 ore al giorno. Il rimpianto è che sono stato sfortunato con quell’infortunio al braccio, non perché sia stata in qualche modo colpa mia. In questo sono tranquillo”. Con Nargiso, eravate un doppio davvero forte, sul veloce. “Quello era il punto sicuro, fondamentale, visto che non c’erano Emilio Sanchez e Casal, e neppure Bruguera. Mentre Roig poteva essere un ponto di forza per noi”. Concesso: un punto in singolare alla Spagna nella prima giornata si poteva pure strappare, ma due, arrivare 2-0 venerdì sera non era un sogno? “No, perché Renzo stava giocando bene. Non vidi i suoi 5 set con Costa, rientrai subito in albergo, dovevo recuperare per il doppio di sabato, ero nervoso, ma sollevato, per Renzo era ben diverso andare in campo sull’1-0, gli avevo dato tranquillità. Ricordo ancora adesso quando lo incrociai per cinque minuti in albergo, la sera tardi, eravamo tutti e due esausti, ma felici e carichi a mille. Non potevamo farci sfuggire il doppio...”. Quelli sono i famosi momenti che non si dimenticano più. “Sono unici perché non sono solo tuoi, ma della squadra, eravamo un gruppo unito, perfetto, giocavamo l’uno per l’altro, eravamo lì a tifare a sostenere il compagno, bello, bellissimo. Come quel 3-0 alla fine, sono immagini che porto dentro di me, per sempre”. Oggi l’Italia non ha Camporese, il giocatore col cazzotto. “Che belle sensazioni, quelle, per un giocatore. Anche l’avversario lo sa che avrebbe fatto fatica contro uno come me, e temeva quel servizio e quel dritto... Peccato per Simone Bolelli: ha i colpi, mi somiglia, non è ancora riuscito ad esprimersi a livello più alto, anche per qualche infortunio, Peccato davvero, è uno che sul veloce può far male a chiunque. Come me allora”. Quello storico 4-1 a Moya & Co, il tabellino di Pesaro 1997 Finì 4-1 per l’Italia. Dopo il primo venerdì di gare gli azzurri conducevano a sorpresa per 2-0, grazie ai successi di Omar Camporese su Carlos Moya (all’epoca n.8 al mondo) e di Renzo Furlan su Albert Costa (allora n.12). Poi, il doppio chiuse i conti con un giorno d’anticipo. Singolare 1: O. Camporese b. C. Moya 6-7(8) 6-7(4) 6-1 6-3 6-3 Singolare 2: R. Furlan b. A. Costa 4-6 6-3 4-6 6-4 6-1 Doppio: O. Camporese / D. Nargiso b. F. Roig / J. Sanchez 5-7 7-6(0) 6-2 7-6(5) Singolare 4: C. Moya b. M. Martelli 6-7 6-4 6-3 Singolare 5: O. Camporese b. A. Costa 6-2 3-6 6-4 8 verso la davis Le dirette da Pesaro Andreas Seppi guiderà gli azzurri a Pesaro contro la Svizzera (Foto Getty Images) D iego Nargiso da qui ci è già passato. Da Pesaro, per l’esattezza. Era il 1997, con Omar Camporese, in doppio, portò agli azzurri il punto decisivo che ‘matò’ la Spagna di Moya e Costa e mandò l’Italia in semifinale. Questa volta il partenopeo tornerà in altre vesti, quasi vent’anni dopo: sarà a bordo campo e sarà la voce tecnica di SuperTennis Tv. Sarà lui al commento, ad accompagnare gli appassionati lungo un week-end molto diverso da quello che fu. C’era il sintetico, ora la terra rossa, c’erano due Top 10 e oggi ci sono le secondo linee svizzere, a rimpiazzare Federer e Wawrinka. Ma c’è comunque una partita da vincere, un primo turno di World Group da non sottovalutare. Sugli schermi di SuperTennis (canale 64 del digitale terrestre, numero 224 della piattaforma Sky, numero 30 di TivùSat e streaming web su www.supertennis.tv) si alterneranno i nostri atleti in campo, Andreas Seppi, Simone Bolelli, Paolo Lorenzi e Marco Cecchinato, ma anche la nostra squadra col microfono. fascia addominale. Ma ciò che non mancherà è il sostegno alla truppa Barazzutti, dalle tribune di Pesaro così come dai divani di tutta Italia. Tutti sintonizzati, ovviamente, su SuperTennis. Venerdì si comincia alle 14, sabato alle 16 con il doppio e poi di nuovo domenica alle 14. Tifo tricolore A partire dal mese di marzo uno dei grandi classici di SuperTennis si rinnova. Si tratta de La Voce delle Regioni, il format che racconta il tennis dai vari circoli e dalle province d’Italia. Nuova sarà la programmazione, che modifica la messa in onda e che dà l’opportunità di inserire le varie puntate tra le fasce di tennis live, aumentando così la visibilità. La programmazione per ora è prevista dal lunedì al venerdì, ma non si escludono appuntamenti anche durante il weekend. Questa settimana, con la Coppa Davis, la programmazione si fermerà al giovedì. Dunque, per andare a pieni giri con le novità bisognerà attendere la prossima. Ci saranno gli studi di raccordo, le immagini da bordo campo, le interviste e tutte le news. In modo da vivere questo primo turno con l’attenzione che merita, nonostante i forfait di lusso dei due campionissimi elvetici, gli stessi che danzano sui palcoscenici più caldi degli Slam e gli stessi che, nel novembre 2014, avevano portato ai rosso-crociati la prima Insalatiera della loro carriera. All’Italia mancherà Fabio Fognini, costretto ai box da un brutto infortunio muscolare alla La Voce delle Regioni si rinnova, ecco come Week-end in diretta, prima gli azzurri poi Francia-Canada Giovedì 3 Venerdì 4 01:00 - Coppa Davis 2014, Svizzera vs Italia Doppio 04:30 - Klizan vs Monfils, ATP 500 Rotterdam Finale (replica) 06:30 - I miti del Foro Sara Errani 07:00 -WTA Doha Finale (replica) 08:45 - LaVoce delle Regioni 09:00 -Goffin vs Murray, Finale Coppa Davis 2015 12:00 -ATP 250 Marsiglia Finale 14:15 - MagazineATP 14:45 -Tennis Parade 15:00 - I miti del Foro Sara Errani 15:30 - Errani vs Strycova, WTA Dubai Finale 16:45 - La Voce delle Regioni 17.00 - News 17:05 -Mladenovic vs Giorgi,Francia vs Italia 1° turno Fed Cup 19:00 -ATP 500 Dubai (replica) 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - News 21:05 - Tennis Parade 21:15 - Federer vs Fognini, Coppa Davis 2014 23:30 - MagazineATP 00:00 - ATP 500 Acapulco Finale (replica) 02:00 - Magazine ATP 02:30 - ATP 500 Dubai (replica) 04:30- ATP 250 Sao Pualo Finale (replica) 06:45 - Tennis Parade 07:00- ATP 500 Dubai Finale (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni 09:00 - Reloaded Fed Cup 2015 10:00 - I miti del Foro Sara Errani 10:30- WTA Doha (replica) 12:30 - Best of Coppa Davis 2015 13:30 - Studio LIVE 14:00 - LIVE Coppa Davis Italia vs Svizzera 19:45 - Studio LIVE 20:00 - LIVE Coppa Davis Francia vs Canada 22:00 - Coppa Davis Italia vs Svizzera (replica) Sabato 5 00:00 - LIVE WTA Monterrey QF 04:00 - Coppa Davis Francia vs Canada 1° singolare (replica) 06:30 - Coppa Davis Francia vs Canada 2° singolare (replica) 09:00 - Coppa Davis Italia vs Svizzera 1° singolare (replica) 11:30 - Coppa Davis Italia vs Svizzera 2° singolare (replica) 13:30 - WTA Monterrey (replica) 15:30 - Studio LIVE 16:00 - LIVE Coppa Davis Italia vs Svizzera 18:45 - Studio LIVE 19:00 - LIVE Coppa Davis Francia vs Canada 22:00 - Studio LIVE 22:30 - I miti del Foro Sara Errani 23:00 LIVE WTA Monterrey SF Domenica 6 01:00 LIVE WTA Monterrey SF 03:00 - Coppa Davis Italia vs Svizzera Doppio (replica) 06:00 - Coppa Davis Francia vs Canada Doppio (replica) 09:00 - WTA Monterrey (replica) 11:00 - Coppa Davis Italia vs Svizzera Doppio (replica) 13:30 - Studio LIVE 14:00 - LIVE Coppa Davis Italia vs Svizzera 19:45 - Studio LIVE 20:00 - LIVE Coppa Davis Francia vs Canada Lunedì 7 01:00 LIVE WTA Monterrey F 03:00 - Svizzera vs Italia, Coppa Davis 3° singolare 06:00 - Svizzera vs Italia, Coppa Davis 4° singolare 09:00 - WTA Monterrey Finale (replica) 11:00 - Coppa Davis Francia vs Canada, 3° singolare (replica) 14:00 - Coppa Davis Francia vs Canada 4° singolare (replica) 16:45 - La Voce delle Regioni 17.00 - News 17:05 - Svizzera vs Italia, Coppa Davis 3° singolare 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - News 21:05 - I miti del Foro 21:30 - Svizzera vs Italia, Coppa Davis 4° singolare Martedì 8 Mercoledì 9 00:00 - WTA Monterrey 00:30 - Coppa Davis Finale (replica) Francia vs Canada 1° 02:00 - ATP 500 Rio de singolare (replica) Janeiro (replica) 03:30 - Coppa Davis 04:00 - WTA Dubai Francia vs Canada 2° (replica) singolare (replica) 06:30 - WTA Monterrey 06:00 - ATP 500 Rotterdam (replica) Semifinale (replica) 08:15 - I miti del Foro 08:30 - Tennis Parade 08:45 - La Voce delle 08:45 - La Voce delle Regioni Regioni 09:00 - Svizzera vs Italia, 09:00 - Svizzera vs Italia, Coppa Davis 1° singolare Coppa Davis 3° singolare 11:00 - Coppa Davis 12:00 - WTA Dubai Francia vs Canada 3° (replica) 14:00 - Svizzera vs Italia, singolare (replica) 14:00 - Svizzera vs Italia, Coppa Davis 2016 2° Coppa Davis 4° singolare singolare 16:15 - I miti del Foro 16:45 - La Voce delle 16:45 - La Voce delle Regioni 17.00 - News Regioni 17:05 - WTA Monterrey 17.00 - News Finale (replica) 17:05 - Coppa Davis 19:30 - Magazine Atp Francia vs Canada, 20:00 - LIVE WTA Doppio (replica) 20:45 - La Voce delle Premier Indian Wells 21:55 - News Regioni 22:00 - LIVE WTA 21:00 - News 21:05 - Svizzera vs Italia, Premier Indian Wells 23:45 - La Voce delle Coppa Davis Doppio Regioni NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali 9 circuito mondiale Le magnifiche 7 (+1) della settimana Federer e Serena Williams alla notte degli Oscar non disdegnano un bicchierino da star. Mentre nel circuito vincono tre rovesci a una mano e Simona Halep sprofonda al n.76 della Race. I fischi a Djokovic meritano un capitolo a parte di Andrea Nizzero - foto Getty Images Campioni da Oscar Il ginocchio di Federer è sulla via della guarigione: durante la scorsa settimana, Roger è tornato ad allenarsi in campo nonostante abbia dato forfait in via precauzionale ad Indian Wells. Non si può però dire che non abbia dei buoni motivi per volare in California. Domenica sera, smoking e contegno da 007, lo svizzero ha calcato il red carpet più esclusivo del mondo, quello degli Academy Awards. Forse nel tentativo di smorzare la tensione delle grandi occasioni, Roger non ci 10 ha pensato due volte quando si è visto offrire un cicchetto di tequila davanti al Kodak Theater: l’ha vuotato d’un fiato – pentendosene, per la verità. Agli Oscar c’era anche Serena Williams: i due, probabilmente un po’ brilli, sono stati sentiti discutere a suon di risate e complimenti su chi fosse il o la più circuito mondiale grande di sempre tra i due. Simpatici passatempi tra divinità sportive. Tre titoli... a una mano Guarda un po’: tre tornei, tre vincitori interpreti del rovescio a una mano. E nessuno di questi si chiama Federer. Una settimana in controtendenza che ci è stata regalata da tre tra i più talentuosi giocatori del circuito. Dominic Thiem ad Acapulco ha confermato il suo stupefacente salto di qualità, Pablo Cuevas a San Paolo ha cavalca- to lo stato di grazia in cui si trova da due settimane (nove vittorie di fila), ed entrambi hanno in qualche modo fatto rivalutare le due sconfitte patite da Nadal per mano loro. Dal canto suo Stan Wawrinka (nella foto a sinistra), negli Emirati, ha vinto la sua nona finale consecutiva. Gli amanti dell’estetica non si possono lamentare. Halep, ma che succede? Se scorrete la classifica WTA limitata a questa stagione, al 76° posto troverete un nome che non dovrebbe essere lì: Simona Halep. La rumena ha avuto un inizio di stagione poco meno che terrificante, e tra pochi giorni dovrà provare a difendere il titolo vinto a 11 Indian Wells lo scorso anno per non perdere una montagna di punti. Dopo la semifinale a Sydney, Simona ha vinto una sola partita perdendone invece quattro. A Doha si è fatta rimontare un vantaggio di 7-6 4-1 da Elena Vesnina. Dopo le due stagioni strepitose vissute nel 2014 e 2015, la rumena sta entrando in una fase delicatissima: per le sue ambizioni, sarebbe una delusione se il biennio appena trascorso si rivelasse essere il migliore della sua carriera. Anche Seppi vince i doppi Pare che sia proprio vero: gli italiani sono tornati a essere doppisti di successo. Ed è un’ottima conferma a po- circuito mondiale chi giorni dalla sfida di Pesaro contro la Svizzera. A Dubai, con il suo compagno abituale infortunato, Simone Bolelli ha trovato in Andreas Seppi una spalla vincente e solidissima. Se per Simone è il quinto titolo in doppio, l’altoatesino non aveva mai vinto un torneo in coppia, avendo perso tutte e sei le finali disputate. Anche questa volta il brivido non è mancato: i due italiani hanno sconfitto Feliciano e Marc Lopez annullando agli spagnoli due match point. Per Andreas, che sta attraversando un periodo non brillantissimo in singolare, potrebbe essere una piccola svolta in positivo. E al di là del valore sportivo della vittoria, i due sono tornati dagli Emirati con un assegno da oltre 150.000 dollari. Lo sfogo di Dubai L’ultima edizione del torneo WTA di Dubai è stata preceduta da defezioni importanti (tra cui quelle di Serena Williams, Angelique Kerber, Agnieszka Radwanska e Caroline Wozniacki), e si è aperta con la caduta al debutto delle prime 8 teste di serie. Inutile dire che l’afflusso di pubblico ne ha risentito negativamente. Tra i meno contenti di tutto ciò c’è ovviamente il direttore del torneo Salah Tahlak, che si è lasciato andare a uno sfogo contro il tennis femminile: “Le giocatrici a volte non vedono o pensano quanto gli eventi e le città investano sui tornei. E noi abbiamo investito un sacco di soldi”, si è lamentato Tahlak, che accusa le giocatrici di mancanza di impegno. “Tutte le teste di serie più alte non sono venute, impattando sulla vendita dei biglietti, che è crollata. Nel primo giorno del maschile, lo stadio era pieno. Per la finale femminile, era vuoto per metà. Quindi questo è un problema. Abbiamo speso un sacco di soldi sul tennis femminile, e abbiamo pari montepremi, ma sembra che non funzioni”. Un attacco pesantissimo alla Wta, che discuterà presto della questione: “Speriamo che qualcosa cambi perché non siamo felici dell’intera situazione”, ha aggiunto Tahlak. Le imbattibili... hanno perso A Doha si è chiusa, quasi inosservata, una delle strisce vincenti più lunghe dell’Era Open. Sania Mirza e Martina Hingis si sono fermate a 41 vittorie consecutive, battute nei quarti di finali da Elena Vesnina e Daria Kasatkina per 1-6 6-4 10/5. “SanTina”, nome ufficioso del team, aveva perso l’ultima volta in agosto, a Cincinnati. Da allora, nove titoli consecutivi che sono andati ad aggiungersi ai quattro già vinti dalla coppia n.1 del mondo: le due specialiste hanno un totale di 90 titoli in Djokovic si ritira. E Dubai lo fischia Grama la vita per Nole Djokovic. Succede che, semel in vita altro che in anno, sia costretto a ritirarsi a match in corso perché ha la bua e che deve sopportare? I fischi! Quelli di spettatori scontenti per il fatto che si erano sobbarcati la fatica (avessi detto) di spostarsi allo stadio del tennis per gustarsi un match del numero 1 al mondo e non solo, quegli spettatori, avevano dovuto stupirsi a causa di un primo set deludente in cui il numero 1 al mondo sembrava Feliciano Lopez (sia benedetto il suo slice di rovescio, nunc et semper); ma poi hanno dovuto loro malgrado accettare pure la dimostrazione di umanità di Nole. Il quale, impossibilitato a giocare causa congiuntivite (porta le lenti a contatto n.d.r.), ha guadagnato rapidamente gli spogliatoi alla fine del primo set. Dunque: dato che si era a Dubai e non alla Bombonera di Buenos Aires durante un derby BocaRiver, che a qualcuno sia venuto in mente di fischiare il numero 1 al mondo celebre per la sua correttezza è fatto che fa pensare. Vogliamo provare a tradurre quei sibili? Il risultato potrebbe essere qualcosa del genere: caro Nole, già vinci tutto senza nemmeno sudare, già annichilisci qualunque avversario senza travolgenti emozioni: almeno finisci le partite. Qualcuno si è offeso perché tanta superiorità ha vissuto un break, una pausa, un inevitabile momento di sospensione. Qualcuno ha ipotizzato, con una certa dose di fantasia, che i fischi siano arrivati da tifosi di Federer che a Dubai è di casa: ma trattasi di schema calcistico assolutamente inapplicabile alla circostanza. In realtà c’è una lezione che Nole dovrebbe trarre da quella serata infelice: perda qualche match in più al fine di riconquistare una dimensione umana e dunque nutrire di nuovo sapore i suoi successi. Magari perderà qualche soldino e forse non conquisterà lo Slam: ma ne guadagnerà in passione popolare. E forse il gioco, per lui, varrà la candela. (Piero Valesio) due (54 Martina, 36 Sania), e al Roland Garros andranno a caccia del quarto titolo Slam consecutivo. La striscia, per quanto impressionante, comunque impallidisce davanti al record virtualmente irraggiungibile fissato da Martina Navratilova e Pam Shriver: 109 vittorie in fila tra il 1983 e il 1985. Kyrgios e Stan contro C’è stato chi, per l’occasione, si era preparato pop corn e birra: a Dubai è andato in scena il primo scontro tra Nick Kyrgios e Stan Wawrinka dopo il 12 famigerato episodio dell’estate scorsa, quando il giovane australiano aveva detto - a portata dei microfoni di bordocampo - “mi spiace dirtelo, ma Kokkinakis si è fatto la tua ragazza”. Questa volta non sono state tirate in ballo fidanzate, giovani colleghi e presunti tradimenti. E in generale l’evento non è stato all’altezza delle attese: la partita è stata condizionata dall’infortunio che ha costretto Kyrgios a ritirarsi, e soprattutto non c’è stato nessun episodio degno di alimentare altre chiacchiere da bar. BMW Serie 2 Active Tourer: Consumo di carburante ciclo misto (litri/100km) 2,1 - 6,5; emissioni CO2 (g/km) 49 - 152. BMW Serie 2 Gran Tourer: Consumo di carburante ciclo misto (litri/100km) 4,1 - 6,4; emissioni CO2 (g/km) 109 - 149. BMW Serie 2 Active Tourer Gran Tourer www.bmw.it Piacere di guidare SINGOLO, DOPPIO, IN 5 OPPURE IN 7. BMW SERIE 2 ACTIVE TOURER E GRAN TOURER. Pronte per qualsiasi match abbiate in mente. Scoprite la famiglia BMW Serie 2 Active Tourer e Gran Tourer a 5 e 7 posti in tutte le Concessionarie BMW. BMW Official Car FiT 13 focus Ostapenko, certezza altro che sorpresa È solo questione di tempo: la 18enne lettone ha raggiunto la finale a Doha battendo gente come Petkovic, Kuznetsova e Kvitova. Ora è già n.41 Wta. “Ma io voglio le Top 5”, ha detto. Da junior vinse Wimbledon di Alessandro Nizegorodcew Getty Images foto “C ontenta per la finale? Certo, ma non ho fatto ancora niente. L’obiettivo è la Top 5”. Parole e musica di Jelena Ostepenko, 18 anni, recente finalista nel torneo Wta di Doha. La settimana tennistica qatariota ha portato alla ribalta la giovanissima lettone, capace di estromettere dal torneo Zarina Diyas, Andrea Petkovic, Saisai Zheng, Svetlana Kuznetsova e, soprattutto, Petra Kvitova, seconda top ten battuta in carriera dalla Ostapenko, prima di cedere in finale a Carla Suarez Navarro. Tennis moderno e allo stesso tempo brillante, un’ambizione che traspare da ogni suo sguardo e un talento fuori dal comune, Jelena Ostapenko è al numero 41 del “Predestinata, tra poco Top 20” “La scelta di non bruciare le tappe e di disputare molti tornei giovanili credo abbia pagato – racconta Alice Balducci, n.487 Wta, che ha affrontato tre volte la Ostapenko nelle ultime stagioni – e credo sia predestinata a entrare a breve nella Top 20. Quando ci ho giocato ho sempre trovato impressionante la sua capacità di gestire i momenti importanti. Qualche anno fa mancava dal punto di vista fisico e nel servizio, ma oggi sta migliorando molto anche sotto questi aspetti. Tutti parlano del suo rovescio, ma con il diritto è devastante. Difetti? Forse il gioco di volo, ma in Jelena trovo solo pregi”. ranking Wta, ma l’impressione è che questo sia solo il primo step di una carriera lunga e vincente. La tennista ballerina - Jelena Ostapenko nasce a Riga, in Lettonia, l’8 giugno 1997. La madre, Jelena Jakovleva, maestra di tennis e ancora oggi sua coach, le mette in mano la prima racchetta all’età di 4 anni. Dopo pochi giorni si ha la netta sensazione che la piccola di famiglia sia particolarmente portata per lo sport. Contemporaneamente anche la danza sportiva entra a far parte della routine giornaliera di Jelena (che in realtà si sarebbe dovuta chiamare Aljona, ma per motivi burocratici, nel ’97, non fu possibile registrarla all’anagrafe con tale nome), in particolare nella disciplina “Ballroom Dancing”, molto di moda ancora oggi nei paesi ex sovietici. Particolarmente portata per samba e tango, Jelena è però costretta a scegliere tra danza e tennis. “Ho partecipato anche ai campionati nazionali lettoni di “Ballroom Dancing - spiega lei - ed ero molto brava in almeno dieci generi di danza. Ma a 12 anni ho dovuto prendere una decisione e ho optato per la disciplina che mi divertiva di più e nella quale avevo raggiunto i migliori risultati”. Da Wimbledon a Doha - Il primo torneo Itf under 18 la Ostapenko lo gioca in casa, nella cittadina di Jurmala, sul Mar Baltico. È il settembre del 2010 e Jelena ha appena compiuto 13 anni. Risultato: vittoria. Il secondo evento della carriera giovanile è la settimana successiva nella vicina Lituania. Risultato? Vittoria. Dopo 4 anni i titoli conquistati saranno 9, tra cui Wimbledon e il prestigioso Eddie Herr. Nel frattempo arrivano anche 7 trofei da professionista, tra cui tre ottenuti negli Itf nostrani di Santa Margherita di Pula. Il salto nel mondo Pro’ non è pero così semplice ed entra nella Top-100 ‘solamente’ lo scorso anno, dopo qualche stagione di assestamento. La prima finale Wta arriva a settembre 2015, quando sorprende appassionati e addetti ai lavori arrivando all’ultimo atto del torneo di Quebec City, dove viene sconfitta da Annika Beck. Il resto è storia recente: dopo una partenza complicata di 2016 (due primi turni e un secondo turno), ecco giungere la strepitosa finale a Doha, a sancire la nascita di una stella. Jelena, che caratterino... Jelena Ostapenko è stata protagonista di un episodio che ha fatto molto discutere. Ottavi di finale del recente Wta di Auckland, l’avversaria è Naomy Broady. Dopo un punto perso la Ostapenko scaglia sul telone la racchetta, che rimbalzando finisce in pieno sul raccattapalle. Dalla sedia arriva un semplice warning, ma la Broady, che avrebbe voluto la squalifica dell’avversaria, va fuori di testa. La vittoria della britannica, e susseguente freddissima stretta di mano con frasi non raccomandabili, non farà cessare le polemiche, scatenatesi tra colleghe tramite Twitter. Un episodio che non ha certamente portato nuove amicizie nel circuito a Jelena Ostapenko. 14 15 i numeri della settimana In due 101 volte a rete I primi 25 del ranking Atp di Giorgio Spalluto – foto Getty Images 101 le discese a rete complessive ammirate nella magnifica sfida di quarti di finale a Doha tra Roberta Vinci (52 volte a rete) e Agnieszka Radwanska (49). Si sono conclusi a rete il 60% dei punti totali giocati. Match d’altri tempi. 441 le settimane trascorse dall’ultima volta in cui due tenniste dal rovescio a una mano avevano fatto parte della Top 10. Roberta Vinci (n.10) e Carla Suarez Navarro (6) succedono a Justine Henin e Amelie Mauresmo, rispettivamente n.1 e 10 il 17 settembre 2007. 18 le vittorie nel 2016 di Dominic Thiem, il tennista ad aver conseguito il maggior numero di successi in questo inizio di stagione, davanti a Bautista Agut (16) e Novak Djokovic (14). 35 le settimane complessive trascorse in Top 10 da Flavia Pennetta, uscita dalle prime 10 per la prima volta dal 14 settembre 2015, all’indomani dell’exploit di New York. La brindisina è la 3a italiana per settimane in Top 10, dietro a Sara Errani (94) e Francesca Schiavone (70). 41 le vittorie consecutive di Martina Hingis e Sania Mirza, prima della sconfitta subita a Doha dalla coppia russa Vesnina/ Kasatkina. Si tratta della 4a striscia più lunga di sempre dopo le due di Navratilova/ Shriver (109 e 52 vittorie) e i 44 successi di fila di Novotna/Zvereva. 101 le discese a rete complessive ammirate nella magnifica sfida di quarti di finale a Doha tra Roberta Vinci (52 volte a rete) e Agnieszka Radwanska (49). Si sono conclusi a rete il 60% dei punti totali giocati. Match d’altri tempi. Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Nome (nazionalità) Novak Djokovic (SRB) Andy Murray (GBR) Roger Federer (SUI) Stan Wawrinka (SUI) Rafael Nadal (ESP) Kei Nishikori (JPN) Tomas Berdych (CZE) David Ferrer (ESP) Jo-Wilfried Tsonga (FRA) Richard Gasquet (FRA) John Isner (USA) Marin Cilic (CRO) Milos Raonic (CAN) Dominic Thiem (AUT) Kevin Anderson (RSA) David Goffin (BEL) Gael Monfils (FRA) Roberto Bautista Agut (ESP) Gilles Simon (FRA) Bernard Tomic (AUS) Benoit Paire (FRA) Feliciano Lopez (ESP) Viktor Troicki (SRB) Jack Sock (USA) Pablo Cuevas (URU) I primi 25 italiani del ranking Atp Punti 16580 8765 8295 6325 4810 4030 3900 3505 2950 2715 2585 2555 2450 2430 2065 1970 1950 1935 1895 1885 1651 1630 1580 1570 1510 Le prime 25 del ranking Wta Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Nome (nazionalità) Serena Williams (USA) Angelique Kerber (GER) Agnieszka Radwanska (POL) Garbine Muguruza (ESP) Simona Halep (ROU) Carla Suarez Navarro (ESP) Maria Sharapova (RUS) Belinda Bencic (SUI) Petra Kvitova (CZE) Roberta Vinci (ITA) Flavia Pennetta (ITA) Venus Williams (USA) Lucie Safarova (CZE) Timea Bacsinszky (SUI) Victoria Azarenka (BLR) Ana Ivanovic (SRB) Sara Errani (ITA) Svetlana Kuznetsova (RUS) Elina Svitolina (UKR) Karolina Pliskova (CZE) Jelena Jankovic (SRB) Caroline Wozniacki (DEN) Sloane Stephens (USA) Andrea Perkovic (GER) Madison Keys (USA) 16 Punti 9245 5700 5450 4831 4745 4015 3562 3505 3483 3455 3368 3082 2823 2719 2660 2640 2595 2535 2530 2525 2505 2266 2215 2110 2060 Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Rank. 31 40 54 78 90 126 144 166 182 190 212 217 250 252 254 258 275 276 291 312 331 341 350 363 373 Nome Fabio Fognini Andreas Seppi Paolo Lorenzi Simone Bolelli Marco Cecchinato Thomas Fabbiano Luca Vanni Andrea Arnaboldi Matteo Donati Alessandro Giannessi Filippo Volandri Gianluca Naso Federico Gaio Salvatore Caruso Roberto Marcora Lorenzo Giustino Riccardo Bellotti Matteo Viola Flavio Cipolla Alessandro Bega Gianluca Mager Edoardo Eremin Erik Crepaldi Francisco Bahamonde Marco Bortolotti Punti 1260 1050 855 690 608 472 404 337 295 275 246 240 213 211 210 206 185 184 169 154 141 135 131 123 119 Le prime 25 italiane del ranking Wta Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Rank. Nome Punti 10 Roberta Vinci 3455 11 Flavia Pennetta 3368 17 Sara Errani 2595 44 Camila Giorgi 1175 66 Karin Knapp 933 97 Francesca Schiavone 694 254 Martina Caregaro 177 289 Giulia Gatto-Monticone 144 321 Alice Matteucci 125 329 Alberta Brianti 121 334 Anastasia Grymalska 118 346 Cristiana Ferrando 110 352 Gioia Barbieri 107 356 Nastassja Burnett 105 366 Georgia Brescia 101 376 Martina Trevisan 98 408 Corinna Dentoni 82 467 Bianca Turati 65 475 Claudia Giovine 63 484 Jasmine Paolini 59 486 Alice Balducci 59 494 Jessica Pieri 57 499 Stefania Rubini 56 506 Anna Giulia Remondina 54 563 Gaia Sanesi 43 SuperTennis cambia banda. Risintonizza! Supertennis cambia banda digitale terrestre, sempre sul 64! Non perdere l’occasione di vedere il tuo canale preferito sulla nuova banda digitale terrestre nazionale, risintonizza il tuo televisore o il tuo decoder e migliora la tua qualità di visione! Se hai problemi con la risintonizzazione, chiama il numero verde 800.432911 disponibile h24. canale in tutta Italia 64 canale in alta definizione 224 canale 30 In streaming su www.supertennis.tv 17 ibi 2016 Un sogno per 567 Boom d’iscrizioni per il primo Open Bnl giocato al Match Ball Firenze. In campo al Foro andranno Maria Elena Camerin, Jacopo e Lucrezia Stefanini e Adelchi Virgili. Dal Piemonte alla Sicilia, altri 4 tornei in corso di Enrico Roscitano M aria Elena Camerin e Lucrezia Stefanini al femminile e Jacopo Stefanini e Adelchi Virgili al maschile sono le quattro racchette toscane che si porteranno al Foro Italico per partecipare alle pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia 2016. Questo è quanto sancito dall’ultima giornata dei campionati toscani assoluti indoor - IV trofeo Centro Arredotessile, organizzati sui campi coperti del Match Ball Firenze e capaci di mettere in campo 567 giocatori. Da quest’anno, ed è una novità assoluta, andranno a Roma anche le coppie finaliste dei tornei di doppio maschile e femminile. Tale privilegio se lo sono guadagnato Tatiana Pieri/Lucrezia Stefanini, Martina Caciotti/ Chiara De Vito, Pietro Fanucci/Federico Raffaelli e Adelchi Virgili/Claudio Grassi. Conferma Camerin - Nel torneo femminile è stato rispettato pienamente il pronostico che vedeva Maria Elena Camerin, campione d’Italia a squadre con il Tennis Club Prato, indiscussa favorita per il titolo. La sua avversaria di finale, la 17enne Lucrezia Stefanini poco ha potuto fare per renderle la vita difficile anche perché la stanchezza accumulata nel lungo match di semifinale contro Tatiana Pieri - e uno stiramento agli addominali che la infastidisce da qualche tempo l’ha costretta alla resa alla fine del primo set che, per la cronaca, aveva perso 6-3. Poco male perché la soddisfazione di avere raggiunto la finale e giocare contro uno dei nomi importanti del tennis azzurro in gonnella, oltretutto compagna di club e coach nella vita tennistica, è stata appagante. Sorpresa Stefanini - Se al femmi- nile il titolo toscano non è arrivato in casa Stefanini, a sorpresa, non poi tanta, è arrivato al maschile dove un ottimo Jacopo Stefanini ha obbligato il più accreditato Adelchi Virgili, numero tre del seeding, a cedere le armi e ritirarsi quando era sotto di un set e di tre game a zero nel secondo. Per Jacopo Stefanini si è trattato di un torneo straordinario, sancito con un meritato titolo vinto alla prima partecipazione. Per lui, così come La premiazione al Match Ball Firenze dopo la conclusione del primo Open Bnl valevole per le pre-qualificazioni agli Internazionali Bnl d’Italia. All’inizio gli iscritti erano 567 per i suoi compagni di viaggio, arrivare in finale ha voluto dire “Road to Foro Italico”, parafrasando il titolo della nuova trasmissione di SuperTennis Tv che prenderà il via il prossimo 19 marzo (ore 21) e che accompagnerà tutte le prove di pre-qualificazioni programmate. Doppi - Nel doppio maschile si è im- posta la coppia formata da Pietro Fanucci e Federico Raffaelli, mentre al femminile il duo toscano formato dalle ragazze terribili, le 17enni Tatiana Pieri e Lucrezia Stefanini, hanno lasciato poche speranze a Martina Caciotti e Chiara De Vito. Inoltre, si è disputata anche la finale del doppio misto che ha salutato il successo della coppia composta da Massimo Ardinghi e Federica Grazioso ai danni di Leonardo Azzaro e la sua allieva Alessandra Anghel. Venendo ai campionati toscani, non ce l’ha fatta - e parliamo della finale femminile di terza categoria la 14enne aretina Matilde Mariani a iscrivere il nome nell’albo d’oro della manifestazione perché troppo più forte ed esperta si è dimostrata la sua avversaria Indra Bigi, ma è certo che del talento del Circolo Tennis Giotto si sentirà parlare parecchio. Nella stessa categoria al maschile ha avuto la meglio il fiorentino di Rufina Dosmo Borgioli che, in tre set, ha superato un altro esponente del tennis fiorentino, Alberto Bernocchi. Gli Internazionali degli italiani grazie al treno degli IBI 2016 “Gli Internazionali Bnl d’Italia sono il grande evento del tennis d’Italia, non solo di Roma”. Con queste parole Angelo Binaghi aveva preannunciato una serie di iniziative per rendere più semplice e comodo l’avvicinamento a Roma durante il torneo per gli appassionati di tutto il paese. Da qui nasce “Il treno del tennis”. Chi è lontano da Roma potrà sfruttare una serie di vantaggi: innanzitutto, presentando il proprio tagliando per gli Internazionali, si ottiene il 30% di sconto sui biglietti per le Frecce. Inoltre, chi viene da lontano, potrà sfruttare importanti riduzioni optando per l’offerta biglietto+hotel, con almeno una notte di permanenza a Roma (affrettatevi, si tratta di posti a numero chiuso). In più, da quest’anno, verrà garantito il servizio navetta tra la stazione di Roma Termini e il parco del Foro Italico, dove si svolge il torneo. Insomma, tutte le strade portano a Roma, ma dal 2016 lo fanno più in fretta. 18 19 circuito amatoriale fit-tpra Dalla provincia al Foro Stabilita la sede per il master finale dei Campionati Provinciali. Si gioca il 13 e il 14 maggio a Roma, durante gli Internazionali. Ecco le informazioni su partecipanti, iscrizioni e modalità di gioco. Scopri chi ha diritto di giocare e, nel caso, conferma la tua presenza entro il 15 marzo di Max Fogazzi - foto Carola Carera T utte le strade portano a Roma. Si sa, lo dice anche il proverbio. E così fanno anche le strade dei campionati provinciali amatoriali, sotto l’egida del circuito Fit-Tpra. Il progetto dei Campionati Provinciali Amatoriali, nato nel 2015, ha cercato di dare ulteriore importanza a tutti i giocatori di club. Dando loro un obiettivo unico in Italia, qualificarsi per le fasi finali nazionali. Che si giocheranno al Foro Italico durante una delle manifestazioni più importanti del panorama tennistico mondiale, ovviamente gli Internazionali Bnl d’Italia. Ed ecco dunque alcune informazioni sul torneo finale, le date di gioco e le modalità. Informazioni - e sorprese - che saranno via via maggiori con l’avvicinarsi dell’appuntamento, vale a dire il 13 e il 14 maggio prossimi. Il consiglio è quello di dare di tanto in tanto un’occhiata al portale web del circuito, www.tpratennis.it. per le province che hanno ricevuto proroghe), occupavano la posizione numero 1 nella propria categoria. Le categorie di riferimento sono quattro, quella femminile, quella maschile Open, quella maschile Limit 45 e quella maschile Limit 65. Ricordiamo sempre che tale limit non fa riferimento all’età, ma al valore power di ogni singolo giocatore (il power è l’indice di valutazione proprio ed esclusivo del circuito Fit-Tpra). Ovviamente, nel caso in cui il primo classificato non avrà la possibilità di prendere parte al torneo - siamo pur sempre amatori, non professionisti - il diritto passa al secondo classificato e così via. Potranno partecipare ovviamente anche tutti i campioni Provinciali, cioè i vincitori dei vari Master Provinciali di ogni categoria. Nel caso in cui non possa partecipare il vincitore, prenderà il suo posto il secondo o il terzo o il successivo delle classifiche di cui sopra. A pari punti la priorità sarà concessa al giocatore con il miglior Ranking Fit-Tpra al 15 marzo 2016. Inoltre, va tenuto presente che ogni partecipante potrà accedere al Master riferendosi esclusivamente al suo attuale Power Tornei, anche se aveva acquisito precedentemente il diritto di partecipare in una categoria diversa. Da venerdì i Tpra Days, un week-end da doppi punti Giochi il master e... hai il biglietto Ground Un week-end che vale il doppio. Già, perché i tornei Fit-Tpra che si disputeranno a partire da dopodomani (tra il 4 e il 6 marzo) accrediteranno due volte il punteggio normale. Sono i Tpra Days, che coinvolgono, negli stessi giorni in cui l’Italia di Davis sfida la Svizzera, tutti i tornei con la formula week-end. Si tratta di un’altra grande novità targata 2016. Chi partecipa Al master finale del Foro Italico possono partecipare tutti i giocatori che, al 31 dicembre 2015 (eccezion fatta 20 Per iscriversi, o per comunicare eventuale rinuncia, tutti gli aventi diritto dovranno inviare una mail a johnny@ tpratennis.ch entro e non oltre il 15 marzo 2016. Oltre questa data, la direzione escluderà per tacito consenso gli aventi diritto e contatterà direttamente i successivi giocatori al fine di completare i tabelloni. Tutti i partecipanti avranno il biglietto “ground” per gli Internazionali Bnl d’Italia compreso nel costo d’iscrizione. Il tagliando sarà valido sia per la giornata di venerdì che per quella di sabato. I tabelloni e le gare inizieranno venerdi mattina su campi periferici del Foro Italico, mentre le fasi finali dei tornei saranno disputate tutte all’interno del Foro Italico durante la giornata dedicata alle finali del doppio e alle semifinali del singolare, e comunque entro le 13.00. kee calmp and play 21 personal coach I 5 passi per trovare ...la risposta giusta Controbattere al servizio è uno degli aspetti più importanti del tennis moderno. Per farlo, curate questi aspetti: l’anticipazione motoria, lo split step, la torsione delle anche, l’open stance e la posizione di mani e arti di Gennaro Volturo, I.S.F. Lombardi Getty Images foto N el tennis moderno, caratterizzato da un incremento costante della velocità, assume un’importanza sempre maggiore l’abilità tecnica della risposta al servizio che senza dubbio meriterebbe un ruolo più significativo nella struttura di allenamento del tennista. Ma quali sono i punti chiave che caratterizzano la risposta al servizio? 1L’anticipazione motoria Considerando che nel circuito Atp il tempo medio che intercorre tra la prima palla di servizio e l’esecuzione della risposta è di 0,81 secondi, uno degli aspetti più significativi da associare alla risposta è la capacità di anticipazione motoria. Si ricordi che possiamo distinguere due forme di anticipazione alle quali riservare prioritaria importanza in termini di allenamento. La prima è la cosiddetta “anticipazione della situazione” dove l’azione viene preparata sulla base delle esperienze acquisite (ad esempio aver risposto tante volte al servizio di un determinato avversario) e sulla base delle percezioni analitiche della situazione. La seconda è la cosiddetta “anticipazione dell’azione” che consente di reagire con quelle azioni che hanno provato di essere adeguate rispetto ad una determinata situazione (ad esempio la risposta indirizzata in uno specifico settore del campo con una particolare tipologia di rotazione). 2Lo split step Una buona risposta al servizio deve sempre essere preceduta dall’esecuzione dello split step, quel saltello fatto allargando le gambe. Tale saltello (da effettuare una frazione di secondo prima dell’impatto dell’avversario) consente di accumulare energia elastica attraverso una fase di contrazione eccentrica dei muscoli del quadricipite. Energia che sarà impiegata e convertita in movimento nella successiva fase di estensione degli arti inferiori. La scelta della tipologia di split step (sul posto, in avanti, indietro) è correlata alla situazione tattica e allo stile individuale dell’atleta. Solitamente è opportuno associare allo split step in avanti un movimento di preparazione non particolarmente ampio con la finalità tattica di togliere tempo e spazio all’avversario. 3La torsione delle anche È fondamentale che il movimento di preparazione sia guidato dalla torsione delle anche piuttosto che delle spalle. In tal modo è possibile produrre un cosiddetto backswing più compatto contenendo il grado di arretramento dell’attrezzo. 4L’open stance Rispondere in posizione aperta, l’open stance appunto, è la soluzione tatticamente più vantaggiosa in quanto il 22 tennista in tal modo ha l’opportunità di essere già pronto per eseguire il colpo al termine dello split step, senza dover compiere passi aggiuntivi che su servizi particolarmente veloci potrebbero comportare un ritardo nell’esecuzione della risposta. 5Gli arti e le mani Nella risposta di diritto, durante la prima fase di preparazione, è opportuno che la mano non dominante si disponga davanti al corpo attraverso un movimento di dissociazione degli arti superiori, meccanica molto differente da quella che solitamente i tennisti adottano quando hanno più tempo a disposizione. Per quanto concerne il rovescio bimane è importante che le mani siano adiacenti già in posizione di partenza, preferibilmente con un grip neutro (ad esempio eastern di diritto) nella mano inferiore. Durante la preparazione, le mani devono mantenersi all’altezza dei fianchi riducendo in tal modo la circolarità dell’attrezzo nella fase di arretramento. Per quanto concerne il rovescio a una mano è fondamentale che il gomito si disponga davanti al corpo in linea con il centro di gravità, in modo da contenere il grado di torsione del tronco nella fase di preparazione, con l’opzione tattica di eseguire una risposta aggressiva o di contenimento (preferibilmente in back-spin) modulando i gradi di libertà di movimento dell’avambraccio e della mano. Scopri le nostre racchette su www.prokennex.it 23 racchette e dintorni Più lunga, ti allunga David Ferrer ha cambiato attrezzo, rivolgendosi ai francesi di Babolat e scegliendo una racchetta longbody (la stessa di Sara Errani), cioè che va oltre i classici 27 pollici (cm 68,5). E se fosse una scelta adatta anche per molti giocatori di Club? di Mauro Simoncini U na racchetta più lunga ti allunga la vita agonistica? Sembra pensarla così David Ferrer, solidissimo top 10 di Spagna ormai però 33enne, che dall’inizio di quest’anno ha scelto una nuova racchetta, la Babolat Pure Drive, nella versione “Plus”, cioè più lunga di mezzo pollice, quasi un centimetro e mezzo oltre la media. Cioè 69,8 cm anziché 68,5. E’ la stessa scelta che fece Sara Errani alcune stagioni orsono e la celebrò nel suo libro “Excalibur” come un momento determinate della sua carriera. Il momento in cui era passata a un attrez- zo che in virtù di questa leva più lunga aggiungeva spinta, peso, profondità ai suoi colpi. Cambiare, una scelta difficile La premessa iniziale è sempre la medesima: giocatori e giocatrici del Circuito Pro personalizzano a proprio piacimento e secondo le loro esigenze le armi di cui dispongono. Dunque quasi mai la racchetta cosiddetta retail che trovate sulla rastrelliera dei negozi o che acquistate online è esattamente la stessa di Federer, Djokovic, Williams o Sharapova. In generale i giocatori professionisti sono molto legati alla propria racchetta e faticano ad abbandonarla, sono molto “resistenti” al cambiamento, a tratti maniacali. Però in certi momenti cambiare è fondamentale, specie quando si tratta di guadagnare qualcosa in termini di prestazioni. Secondo molti parte della longevità ad alti livelli di Roger Federer va attribuita al cambio di attrezzo di un paio di anni fa quando lo svizzero ha abbandonato la sua vecchia Pro Staff con il piatto da 90 pollici quadrati per affidarsi alla nuova Wilson Pro Staff Rf Autograph con ovale da 97. Ma se lo avesse fatto anche qualche anno prima? Chi lo sa, forse 24 avrebbe steccato qualche palla in meno con il rovescio. Di sicuro il nuovo attrezzo lo aiuta. E in questo caso cambiare ha davvero senso. Anno nuovo racchetta vecchia L’inizio di 2016 ha mostrato nuovi modelli in mano ai Top player (la Yonex VCore Duel di Wawrinka, la nuova Pure Aero di Nadal, la Radical di Murray), ma pochis- Il mercato del Longbody I francesi di Babolat propongono la versione Plus in pratica di tutti i modelli (27,5 pollici di lunghezza): Pure Drive Plus, Pure Aero Plus o anche Pure Control Plus. Diversamente in casa Wilson, almeno per il mercato europeo, troviamo racchette agonistiche più lunghe ma un poco più leggere della media e con ovale oversize (Wilson Blade 104 o Wilson Ultra 108 per esempio). Anche Head non si allunga troppo: vanno oltre i 27 pollici solo la profilata e potente Prestige PWR e la Speed Rev Pro. Invece Pro Kennex ci crede e propone racchette di lunghezza varia, sino ai 70 centimetri e decisamente agonistiche: la Ki15 da 300 grammi ma anche la Q5 da 315 e la QTour di Andreas Seppi. racchette e dintorni simi cambi di “scuderia”, così la scelta di Ferrer, il passaggio appunto a Pure Drive Plus, spicca. E riporta l’attenzione su questi attrezzi denominati Longbody o semplicemente XL da 27,25, 27,5 o anche 28 pollici. Tutto consentito dalla regola dell’Itf secondo cui “Il telaio della racchetta, incluso il manico, non deve superare 73,7 cm (29 pollici) di lunghezza complessiva”. Pro e contro Quali sono i vantaggi? Sicuramente la leva maggiore aiuta in termini di spinta, l’inerzia è superiore rispetto a un attrezzo identico ma di lunghezza standard. Tecnicamente sono evidenti i vantaggi al servizio: non solo Errani e Ferrer sono andati in quella direzione, ma anche Andreas Seppi è da sempre legato a un telaio extralungo. Pioniere del longbody è stato lo statunitense Michael “Michelino” Chang con la sua Prince Graphite; non a caso anche il suo attuale assistito, Kei Nishikori manovra una Wilson Burn “allungata”. Come pare facciano con i rispettivi Racchette di Davis: così i nostri in campo a Pesaro di Enzo Anderloni Il fascino esclusivo di mettere il naso nel box di Riccardo “Jambo” Melis, l’incordatore ufficiale delle squadre azzurre, è attrazione fatale anche a Pesaro. Per chi ama la taratura fine delle racchette, anche il poliestere delle corde monofilamento può avere un profumo speciale… Jambo è uno che sa di tennis e la sua prima cura è saggiare il campo insieme ai giocatori. La terra indoor allestita dell’Adriatic Arena ai primi allenamenti si presentava ancora “fragile” e lenta. A rendere comunque vivace il gioco le palle Dunlop Clay Court che, a detta di tutti, saltano bene se adeguatamente caricate di top spin.Ma veniamo agli attrezzi dei nostri ragazzi, passati uno per uno sulla macchina incordatrice e sulla bilancia di Jambo. Andreas Seppi si affida alla fedele Pro Kennex Q Tour Longbody, manico piccolo, n.2, che incordata pesa 370 grammi. Andreas usa come sempre sintetico monofilamento Luxilon Alu Power alla tensione di 22/21 kg e chiede che venga montato a due nodi con schema ATW (Around the World, una modalità particolare che riguarda l’ordine con cui vengono installate le corde verticali e orizzontali, ndr). Simone Bolelli continua ad affidarsi a una Babolat, ex Aerostorm, oggi con la livrea della Pure Aero. Il peso complessivo è di 355 grammi. L’incordartura è realizzata a 4 nodi con sintetico monofilamento Babolat RPM Team, calibro 1,30, alla tensione di 29/28 kg. Sta provando anche a salire a 30/29 kg, per aumentare ancora il controllo delle botte terrificanti che tira. L’esordiente Marco Cecchinato utilizza la stessa racchetta di Bolelli, peso complessivo appena al di sotto: 350 g. La corda è un sintetico monofilamento babolat RPM Blast, calibro più sottile di quello di Simone, 1,25 mm a una tensione molto più contenuta, 22/21 kg. E spacca le corde con frequenza altissima. Infine Paolo Lorenzi: sta testando la nuova Head Prestige MP sulla quale ha lavorato sul bumper per averlo uguale al modello precedente. La sua racchetta pesa con le corde ben 365 grammi. Per l’incordatura Lorenzi ha scelto un ibrido tra sintetico monofilamento Pacific X-Force calibro 1,29 e budello naturale Pacific. Tensione: 25/23 kg. Una curiosità generale: i nostri giocatori, a differenza di altri professionisti del circuito, tendono a mantenere sempre la stessa tensione anche quando passano da un tipo di superficie e di palla a un altro, diverso. Evidentemente preferiscono avere sempre un punto di riferimento, in termini di sensibilità, il più stabile possibile. telai anche Richard Gasquet, Jo-Wilfried Tsonga, Sam Groth, Thanasi Kokkinakis e Sam Querrey. Al servizio ma anche nei recuperi e nel rovescio bimane (che prevede una leva più corta) la spinta in più potrebbe essere d’aiuto, per tutti. Anche se sulla bilancia occorre mettere però la minore maneggevolezza di un attrezzo più lungo, perciò meno ideale per il gioco di volo. C’è longbody e longbody... Per ora in Europa e soprattutto in Italia la racchetta più lunga è associata all’ovale più ampio e agli attrezzi amatoriali, più potenti o “facili”. Non è così se anche i Pro ne fanno largamente uso. Ci sono longbody e longbody: il mezzo centimetro (o di più) di lunghezza può coinvolgere le diverse parti di una racchetta. Nelle “amatoriali” lunghezza maggiore significa quasi sempre un piatto corde più lungo (e più ampio) mentre nelle agonistiche sono più lunghi manico e/o cuore, per lasciare inalterata l’ampiezza dell’ovale dei modelli standard da 27 pollici. 25 la regola del gioco Sospesa per oscurità: è ora di fare luce... Se una partita viene interrotta perché non sussistono le adeguate condizioni di visibilità? Beh, è allora che entrano in gioco il numero dei giochi effettuati al momento dello stop e il famigerato luxometro La situazione Francesco e Giovanni stanno giocando una partita di singolare su un campo in terra battuta senza la possibilità di illuminazione artificiale e senza la presenza dell’arbitro. Che cosa succede? L’incontro, iniziato alle ore 17, é già in campo da due ore, e il sole ormai sta tramontando. Il punteggio è di 3-2 nel terzo set in favore di Francesco. Sul 15-0, Giovanni chiama il giudice arbitro perché vuole sospendere la partita perché asserisce di non vedere più bene la palla. Soggettività e... lux Riuscire a stabilire con certezza e oggettivamente fino a quando sia possibile continuare a giocare una partita con l’oscurità incombente e senza l’ausilio di luci artificiali non è mai agevole. Questo perché anche la visione di ognuno di noi può essere differente, e chi più chi meno può essere in grado di giocare anche con meno luce del normale. Sia a livello professionistico sia a livello di tornei nazionali, qualora si preveda di disputare alcune partite con luce artificiale, sono imposti dei limiti minimi di “lux” che devono essere presenti nel campo onde consentire una visuale minima che permetta la regolare disputa di una partita di tennis. Come si procede? Nel nostro caso, come premesso, non sono presenti le luci artificiali, quindi nel momento in cui il sole dovesse tramontare e non fosse più possibile garantire una efficace e sufficiente visuale ai due giocatori, sarà necessario sospendere l’incontro. Ma a differenza degli eventi atmosferici e climatici come pioggia, nebbia o neve, nel caso di sospensione per oscurità sarà necessario sospendere la partita o alla fine del set, oppure nel caso in cui si sia 26 raggiunto un numero pari di giochi disputati in quel set. Quindi, per esempio, che si sia sul punteggio di 2-2, di 3-3 o di 4-2. Questo accade perché si pensa già al momento in cui il gioco riprenderà. Allora sarà importante ricominciare nella stessa condizione e con i giocatori nella medesima posizione. Eventualità che non potrà avvenire su un eventuale punteggio di 3-2, perché i giocatori sono obbligati a cambiare campo ai giochi dispari. LE VOSTRE DOMANDE I nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta elettronica supertennismagazine@ federtennis.it e spiegateci i vostri dubbi di natura regolamentare. Li sottoporremo ai nostri esperti del settore arbitrale della Fit e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica numero per numero.
Documenti analoghi
Sulle orme di Rafa - Prenotazioni Club Tennis Povegliano Asd
è fissato in un hotel 3 o 4 stelle o in un residence (colazione inclusa). Inoltre la certezza di essere
accolti alla Welcome Area esterna all’impianto e il diritto a svariati sconti nella shopping ...
Incubo Sharapova Sogno Italia
E’ quello all’immagine pulita della 28enne siberiana, forse la più famosa atleta di sempre ad essere
“pizzicata”: comunque vada il processo con il Tribunale Indipendente ITF (ed eventuale appello a...