Jia Zhang-Ke - Laceno d`oro
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Jia Zhang-Ke - Laceno d`oro
il cinema che riflette Jia Zhang-Ke festival internazionale del cinema 2014 / XXXIX edizione avellino/atripalda/mercogliano 18 agosto/5 settembre 2014 Regione Campania Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali Comune di Avellino Comune di Atripalda Comune di Mercogliano Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Salerno e Avellino Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Salerno e Avellino Università di Salerno Cattedre di Sociologia degli audiovisivi sperimentali e Sociologia delle arti elettroniche - Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione Sentieri Selvaggi Quaderni di Cinemasud Centrodonna Zia Lidia Social Club Centro Culturale Camillo Marino Comitato Eliseo Cactus Film Produzioni Labus Associazione Giuseppe De Santis Mediateur Rete degli spettatori In collaborazione con Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-cineteca Nazionale Movieplex Ideazione, cura e organizzazione Circolo di cultura cinematografica ImmaginAzione www.lacenodoro.it PREMIO CAMILLO MARINO ALLA CARRIERA Quest’anno il Premio speciale alla carriera intitolato a Camillo Marino, storico fondatore del Festival Laceno d'Oro,viene assegnato al più famoso regista cinese della nuova generazione, “il Quentin Tarantino dalla nuova Cina”, secondo La Repubblica. Jia Zhang-ke è in Italia per inaugurare il Festival irpino, che a lui dedica una retrospettiva che si apre con A touch of sin, definito da Le Monde “uno dei più bei film cinesi di tutti i tempi”. Regista, scrittore, sceneggiatore e produttore, Jia Zhang-Ke nasce a Fenyang, una cittadina della provincia settentrionale di Shanxi solcata dal fiume giallo. Studia pittura, si interessa di letteratura e pubblica il suo primo romanzo, appena ventenne, nel 1991. Due anni dopo entra all'Accademia di Cinema di Pechino, dove fonda il gruppo cinematografico sperimentale giovanile, la prima organizzazione indipendente del genere in Cina. Con il gruppo realizza due video che ricevono, entrambi, un premio. Dopo il diploma all'accademia, nel 1997, gira il primo lungometraggio, Xiaowu (1998). Il film vince un premio al Festival di Berlino, ma il governo cinese lo censura in patria perché forse troppo "crudo" nei confronti della Cina contemporanea. Il film narra il triste percorso di un ladruncolo, il suo distacco dalla famiglia, dalla ragazza e dagli amici verso un epilogo triste e umiliante. Inizia quindi una collaborazione con Takeshi Kitano che porta al suo secondo lungometraggio, Zhantai (2000). Il film vince molti premi (tra cui Venezia) perché affronta con coraggio la Cina degli anni '80, periodo di grandi trasformazioni, come la fine dell'ideologia maoista, l'apertura alla cultura occidentale, l'introduzione del modello capitalistico in una versione riveduta e corretta. Zhantai attraversa questi cambiamenti filmando le vicende di una compagnia culturale che, venute meno le sovvenzioni statali, decide di portare in giro per la Cina uno spettacolo ispirato ai valori e temi della cultura occidentale. Il cinema europeo ha molto influenzato il regista, in particolare lo ha influenzato quello francese (Godard, Bresson) e il neorealismo italiano (De Sica, Pasolini). Nel 2006 con Still Life, Jia Zhang-ke vince il Leone d'Oro al Festival del Cinema di Venezia. Dopo la docufiction sui cambiamenti della Cina odierna 24 City (2008), torna nel 2013 con Il tocco del peccato, presentato con successo al Festival di Cannes. Camillo Marino (Salerno, 1925 – Avellino, 30 settembre 1999) è stato un critico cinematografico, sceneggiatore e giornalista italiano. Egli è stato il fondatore, insieme a Giacomo D'Onofrio, del Laceno d'oro, Festival del Cinema Neorealista. Dopo la licenza liceale classica, è allievo del matematico napoletano Renato Caccioppoli alla Facoltà di Fisica di Napoli che lascerà, a un solo esame dalla laurea, per dedicarsi completamente al cinema e alla politica. Giovanissimo partecipa alla Resistenza. Viene arrestato insieme ad altri giovani irpini tra cui Federico Biondi e Antonio Maccanico. Si iscrive al PCI, da cui sarà espulso, e successivamente nel PSI, all'interno del quale militerà nella corrente di sinistra. Fonda Cinemasud, rivista neorealista di avanguardia e di cinema politico, che in quarant’anni avrà ollaboratori eccellenti e una diffusione mondiale. Dalla rivista nascerà il Festival del Cinema Neorealista che con Pasolini, Marino e D’Onofrio partirà nel settembre del 1959. Amico di Luis Bunuel, Ken Loach, Carlo Lizzani, Gillo Pontecorvo, Luigi Zampa, Giuliano Montaldo, Lina Wertmuller, Ettore Scola, Tinto Brass, dei fratelli Taviani, Camillo Marino era molto conosciuto nell’Europa dell'Est, dove collaborò a riviste e dove fu membro di giurie di importanti premi cinematografici. La sua assione di cinefilo è stata immortalata da Ettore Scola in C'eravamo tanto amati film in cui il personaggio di Nicola Palumbo (professore di liceo campano, cinefilo ed ex partigiano), interpretato da Stefano Satta Flores, é dichiaratamente ispirato a Camillo Marino. Si ricordano alcune sue brevi apparizioni nei film Due soldi di felicità (1954) di Roberto Amoroso, Capriccio (1987) dell'amico Tinto Brass e in La Donnaccia (1964), di cui fu autore del soggetto insieme al regista Silvio Siano e a Pasquale Stiso. Sempre nel 1964 scriverà anche il soggetto di un altro film diretto da Siano, La vedovella interpretato da Margaret Lee, Peppino De Filippo e Aroldo Tieri. Il 1988 sarà l'anno dell'ultima edizione del Laceno d'oro. Camillo decise di dar fine alla sua creatura pur di non rischiare di consegnarlo nelle mani della politica locale. A due anni dalla scomparsa di Marino, nel 2001, è stato istituito un Premio in suo onore e dal 2003 la manifestazione ha assunto il nome di “Premio Camillo Marino – Laceno d’oro”. Il Premio Camillo Marino Nel 1988 si svolse l’ultima edizione del Laceno d’oro, Festival del cinema neorealistico, organizzato da Camillo Marino e Giacomo d’Onofrio. La rassegna morì nella più totale indifferenza. Probabilmente il Festival aveva raggiunto una fase di stanca per una gestione forse troppo coerente con l’ispirazione del 1959, quando tutto era nato. I fondatori ne erano consapevoli, tanto che escludevano categoricamente la possibilità che il Laceno d’oro potesse risorgere: si trattava di un’esperienza legata a un preciso periodo storico. Camillo Marino ci ha lasciato nel 1999. Nel 2001 il Circolo ImmaginAzione ha istituito il Premio in suo onore che rappresenta di fatto la continuazione storica del Laceno d’oro, perché alla sensibilità culturale, inematografica e politica dei quei fondatori si ispira. Dal 2003 la Regione Campania finanzia la manifestazione con il nome ufficiale carico di storia cinematografica e denso di significato per la nostra terra di “Premio Camillo Marino – Laceno d’oro”. Nel 2006, ci ha lasciato anche Giacomo d’Onofrio. E, d’accordo con gli eredi degli storici fondatori, il Premio si presenta oggi con il suo nome ufficiale e diventa Laceno d’oro, con l’impegno di non tradire mai lo spirito dei fondatori, ma anche a realizzare una manifestazione che sappia riflettere le tendenze e le novità che il cinema ci propone. Un “cinema che riflette”, riflette il suo tempo, le condizioni sociali e umane degli ndividui e dei popoli; ma che riflette anche uno sguardo in continua evoluzione, alla ricerca di sempre nuove frontiere nel linguaggio e nella esplorazione di emozioni profonde.
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