Le e-cigarette fanno male oppure no?
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Le e-cigarette fanno male oppure no?
34 Attualità Dental Tribune Italian Edition - Maggio 2013 Le e-cigarette fanno male oppure no? Risponde Luca Levrini Presidente del Corso di Laurea in Igiene dentale presso l'Università degli Studi dell'Insubria (Varese e Como) e direttore del Corso di perfezionamento di dismissione da fumo di sigaretta presso lo stesso ateneo – Luca Levrini chiarisce alcuni aspetti legati al recente e dilagante fenomeno della sigaretta elettronica. In una occasione lei ha affermato che i medici con il fenomeno delle sigarette elettroniche hanno perso una grande occasione. Che cosa intendeva dire? Analizzando gli impressionanti dati di vendita, la diffusione dei negozi di e-cigarette, aperti magari da personaggi famosi, ci si rende conto che qualcuno ci ha anticipato, avendo compreso la necessità di proporre strumenti che andassero incontro alle esigenze della gente. Il fenomeno dimostra che milioni di italiani desiderano smettere di fumare e aspettano solo che qualcuno li orienti verso una corretta dismissione. Oltre la metà dei fumatori desidera smettere e sono tutte persone pronte a ricevere un aiuto. Abbiamo spesso sottolineato la nostra miopia nei confronti del paziente-fumatore, la nostra scarsa attitudine nel considerare il fumo una malattia da combattere per il bene complessivo del paziente. Oggi, quando vedo qualcuno che fuma una e-cigarette, che poteva essere aiutato in modo diverso, mi viene spontaneo chiedermi: e noi dove eravamo? Non critico a priori il fenomeno, anzi lo ritengo importante, anche e solo perché se ne parla. Un fenomeno positivo che spinge il fumatore a utilizzare strumenti di dismissione. Da quanto tempo (e come) lei segue le problematiche del fumo? Il nostro corso, svolto in collaborazione con l'Istituto dei Tumori di Milano e aperto a tutti le componenti sanitarie e nasce in collaborazione con l’Istituto dei Tumori di Milano, è in vigore ormai da 5 anni. Nostro obiettivo è formare operatori sanitari che, indipendentemente dalle loro competenze e specialità, portino i loro pazienti a smettere di fumare. Durante il corso di quest’anno dovremo necessariamente occuparci anche delle sigarette elettroniche e della loro gestione: molti pazienti infatti iniziano a chiedere informazioni sul loro utilizzo, efficacia o danni. Ho lavorato agli strumenti da utilizzare per fare fronte a questo dilagante problema; per esempio la nostra Cli- Consegnati i premi “Paolo Falconi” nica odontoiatrica è no smoking, nel senso che tutti i pazienti vengono sollecitati (e con discreto successo) a smettere di fumare. Quest'anno dovremo necessariamente occuparci anche delle sigarette elettroniche e della loro gestione, perché molti pazienti iniziano a chiedere informazioni sull'utilizzo, efficacia e i danni. Stiamo lavorando agli strumenti da utilizzare per far fronte a questo dilagante problema. La sigaretta elettronica è indubbiamente di moda. Secondo lei, perché? Rappresenta un modello estetico da seguire. Siamo soliti ritenere l’estetica come “il bello”. In realtà è un complesso di fattori che si riassume in un modello più complesso. Il bello oggi non è solo “patinato” (quello offerto dai media), ma anche la salute (mangiare bene, andare in palestra), l’efficienza (deve funzionare) e soprattutto la tecnologia (tablet, computer, televisori). Le e-cigarette riassumono e soddisfano questa esigenza. Sono uno strumento per eccellenza “estetico”. Hanno fornito lo stimolo che manca a molti tra coloro che desiderano smettere di fumare. Conosce i dati relativi al fenomeno? Le proiezioni indicano in un milione gli “svampatori” (consumatori di sigarette elettroniche) presenti in Italia entro Damaso Caprioglio premia F. Festa ed E. Barbato. al Sido International Meeting di Roma la fine dell’anno, cui si associa un mercato di circa 150 milioni di euro con quasi mille negozi, per un totale di circa 10 milioni. La legge Sirchia in 10 anni ha indotto una riduzione del 7%, mentre si calcola che il fenomeno delle e-cigaratte coinvolgerà il 10% dei fumatori! Il mercato delle e-cigarette ha anche un alto valore economico. Interessa gli attori coinvolti nel mondo del tabacco, a riprova che, drammaticamente, il fumo spesso non è problema di salute, ma piuttosto economico. L’introduzione delle e-cigarette è recente. Quindi mancando evidenze scientifiche l’OMS dice che non è possibile stabilirne efficacia, danni e uso corretto. A parte i danni fisici, potrebbe portare a comportamenti dannosi in particolare sui giovani, quindi il Ministero ne ha limitato l’uso ai maggiorenni. Dal momento che l’e-cigarette è stata bandita in alcuni Paesi, i trafficanti di merce contraffatta hanno già iniziato la distribuzione in mercati illeciti. Anche per questi motivi mi sento di proporre ancora sistemi classici di dismissione, ovvero lavorare sulla la motivazione e con i sostituti nicotinici. Attendo ulteriori dati per suggerire le sigarette elettroniche e magari avvalermi di esse. Ci illustri come favorite la dismissione. A prescindere dal fenomeno, ritengo importate ricordare che il nostro compito consiste non solo nel fare smettere ma anche nel non fare iniziare. Si pensi solamente che quasi il 70% dei fumatori inizia a fumare prima dei 17 anni. Tutti i nostri pazienti fumatori vengono sollecitati a recarsi presso un centro antifumo. Oppure interveniamo direttamente con “minimal advise” e prescrivendo sostituti nicotinici dosati secondo il grado di dipendenza (Test di Fagerstorm). Un intervento quindi su due livelli: il primo che motiva sollecitando la coscienza, il secondo che lavora sulla dipendenza. Impartante enfatizzare costantemente che la cessazione non solo riduce il rischio di carcinoma al polmone, ma determina benefici rapidi e percepibili immediatamente: un battito cardiaco regolare, corretta temperatura di mani e piedi, incremento delle perfomance fisiche e miglioramento della funzione polmonare. Nomi ed energie nuove per il Suso A Roma, il Consiglio Nazionale Al Sido International Meeting tenutosi a Roma il 22 marzo è avvenuta la consegna dei Premi “Paolo Falconi”. Ricorre infatti quest’anno un momento storico fondamentale per l’ortodonzia Italiana: il 40° anniversario dell’istituzione della prima Scuola italiana di specializzazione in Ortognatodonzia, dovuta all’intuito e alla determinazione di Paolo Falconi. Dopo avere vinto la prima cattedra come ordinario di Ortodonzia nel 1972 a Cagliari istituì, con l’aiuto dei membri del Gruppo italiano di studio di ortodonzia (Giso) fondato nel 1967, la prima Scuola di specializzazione in Ortognatodonzia, autorizzata con decreto del Ministro Malfatti e pubblicata sulla GU a firma di Leone il 31 ottobre 1973! La parola “memoria” in ebraico si scrive zikkaron, mentre per la parola “ricordo”, si usa sakkor. A ben analizzarle hanno entrambe la stessa finale in “cor”, che il latino significa “cuore”. È ll caso di dire che anche ricordando quest’anniversario memoria e cuore si fondono, in un revival del passato che perdura nel presente e si proietta nel futuro e che avrà certamente un’azione di stimolo e di aiuto per tutti. Falconi seppe rendere unica e indimenticabile la sua Scuola per l’alto valore scientifico e di Auguste Compte, 1642 preparazione dei suoi allievi, molti dei quali divennero poi a loro volta docenti di Ortodonzia e direttori di nuove scuole di specializzazione. Falconi viene anche ricordato per la sua grande umanità, perché considerò la Scuola come una grande famiglia dove accoglieva gli allievi come fratelli o figli, donando la sua amicizia unitamente alla sua bella e numerosa famiglia all’insegna del motto: «Volerci bene e bene operare!» Fu tra i primi soci della Sido, ne fu Presidente per ben due bienni (1972-1975) e poi come decano dei past president si adoperò per il miglioramento della società. I due premi dedicati alla sua memoria (perché il ricordo di quanto ha saputo creare sia di esempio e stimolo per tutti, soprattutto per i giovani) sono stati attribuiti a due docenti, Ersilia Barbato e Felice Festa (un ex allievo di Falconi) per aver saputo portare ancor più in alto, a livello accademico e di Sido, il testimone dell’ortodonzia italiana. “Se vuoi imparare una scienza ne devi conoscere il passato” Damaso Caprioglio Il Suso, storico sindacato degli ortodontisti italiani, è ripartito con nuovi nomi ed energie nella prima assemblea del Consiglio nazionale il 20 aprile, svoltasi a Roma in occasione del Collegio dei Docenti. Il neo presidente Pietro Di Michele all’inizio del suo mandato sottolinea l’esigenza prioritaria del sindacato di «tutelare la professione ortodontica italiana che sta subendo una grande metamorfosi. Si assiste infatti sempre più spesso a un modello di franchising commerciale». Altra novità, proposta e sostenuta dal vicepresidente Umberto Garagiola e dal segretario Gian Vito Chiarello, l’utilizzo della rete nell’ottica di individuare le esigenze dei giovani ortodontisti, affiancarli nell’esercizio della professione e tutelare la salute orale dei pazienti. Patrizia Biancucci, Consigliera nazionale Suso Attualità 35 Dental Tribune Italian Edition - Maggio 2013 Assegnato l’oral Health Research Award a Olivia Marchisio per la sua ricerca sull’Idrossiapatite Olivia Marchisio, attuale Professional Marketing Manager Oral Health Care della Philips, è stata insignita del prestigioso Oral Health Research Award erogato dalla IADR (International Association for Dental Research). Il riconoscimento le è stato attribuito per lo studio effettuato nell’ambito del Dottorato di ricerca Internazionale in Nanobiotecnologie sotto l’egida Università di Genova e Marburg University. In particolare, il recente studio intitolato “Different corrosive effects on hydroxyapatite nanocrystals and amine fluoride-based mouthwashes on dental titanium brackets: a comparative in vitro study” compiuta in collaborazione con il team formato da Ugo Covani, Annamaria Genovesi Norberto Roveri e Marco Lelli. Il premio è stato consegnato in un’apposita cerimonia (foto) che si è svolta durante la General Session and Exhibition 2013 dello IADR/ADR/ CADR a Seattle (USA) lo scorso marzo. Dental Tribune
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