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Antonio Canova L’essenza dell’anima e la purezza della forma eterna Prof. Antonio Fosca Docente di Arte e Immagine – Scuola Sec. di I Grado a. s. 20122012-2013 Biografia : vita di un’artista (1757-1822) Antonio Canova nasce a Possagno (Veneto). E’ E’ il maggior esponente della scultura Neoclassica in Italia e in Europa. Le sue prime opere si richiamano all’ all’influenza stilistica del barocco,soprattutto a Gian Lorenzo Bernini. Già Già da ragazzino, infatti, il Canova dimostrò di possedere una predisposizione per la scultura modellando, con l'argilla di Possagno, Possagno, opere piccole, ma già già bellissime. Si trasferì trasferì a Roma e, in questa città città cosmopolita nella quale accorrevano artisti e studiosi dell’ dell’antichità antichità classica,svolse la maggior parte della sua attività attività. Canova fu anche un pittore,ma produsse opere di livello inferiore inferiore rispetto alle opere di scultura. Nelle sue sculture Canova fa rivivere la bellezza delle antiche statue greche secondo i canoni che teorizzava e insegnava lo studioso Winckelmann Winckelmann : «la nobile semplicità semplicità e la quieta grandezza ...» ...» 2 Come sono le sculture di Canova? Studiò la statuaria antica e frequentò la scuola di nudo dell'Accademia dell'Accademia di Francia e dei Musei capitolini, capitolini, inoltre ebbe modo di incontrare e conoscere i maggiori protagonisti dell'arte neoclassica e far proprie le teorie teorie artistiche. Le sculture di Canova sono realizzate tutte in marmo bianco e con con un modellato armonioso ben levigato. Prima di realizzare la statua in marmo, Canova riproduceva il soggetto/i in calchi di gesso gesso che poi riusava per produrre l’ l’opera finale. Tutte le opere si presentano come forme pure ed incontaminate, secondo le regole della statuaria classica. Proprio da Roma iniziò quel riconoscimento al suo genio e al suo talento che gli procurò in seguito un successo e una fama mondiale. 3 La fama Antonio Canova svolse anche l'attività l'attività di pittore, ma in questo campo artistico non eccelse, producendo opere che non potevano essere confrontate con lo splendore e la magnificenza delle sue sculture; pertanto, come pittore, fu sempre considerato un artista non di primo piano. L'opera pittorica del Canova sia in buona parte, o quasi tutta, sempre rimasta di proprietà proprietà dell'artista: oggi è possibile vedere la raccolta nel Museo Gipsoteca Canoviana di Possagno, in quella che fu la sua casa natale. In essa si trovano circa 300 opere dell'artista, in buona parte provenienti dallo studio romano del Canova. Autoritratto, 1792 4 Influenza dell'arte greca Canova ebbe il grande merito artistico, più più di qualsiasi altro scultore, di far rivivere, nelle sue opere, l'antica bellezza delle statue greche, ma soprattutto la grazia, grazia, non più più intesa come superficiale sensualità sensualità Rococò, ma come una qualità qualità, che solo attraverso il controllo della ragione può trasformare gli aspetti aggraziati, e sottilmente sensuali, in un'idealità un'idealità che solo l'artista può rappresentare evitando le violente passioni e i gesti esasperati. Amore e Psiche – 17871787-1793 Paolina Borghese 1804-1808 Le tre Grazie 18121816 5 La tecnica scultorea di Canova Egli, nella sua arte, aveva studiato come ricalcare le tecniche degli antichi scultori greci; greci; dal disegno (schizzo)(schizzo)- idea iniziale di un lavoro, passava al bozzetto in terracotta terracotta o, cruda, cruda, o in cera, cera, materializzando subito la forma reale dell'opera. La seconda fase era quella dedicata alla statua in argilla sopra la quale veniva colato il gesso. gesso. Su questo modello venivano fissati i chiodini ( repè repère) re) che, attraverso l'utilizzo di uno speciale compasso (pantografo), pantografo), servivano a trasferire nel marmo le esatte proporzioni dell'opera in gesso. Alcune di queste opere in gesso, complete di repè repère, re, sono oggi pezzi unici al mondo e considerati loro stessi capolavori perché perché non esistono più più gli originali in marmo, andati perduti o distrutti. Tra gli altri il monumento a “ George Washington” Washington” , distrutto in un incendio negli Stati Uniti, i busti di “ Gioacchino Murat ” e di “Carolina Bonaparte” Bonaparte” , regnanti di Napoli. 6 Sintesi della tecnica canoviana I^ Fase Tecnica del Ricalco – dal disegno (schizzo)(schizzo)- nasce l’ idea iniziale di un lavoro, passava al bozzetto in terracotta, erracotta, cruda, cruda, o in cera, cera, materializzando subito la forma reale dell'opera. Tecnica dell’ dell’ argilla modellata Realizzazione statua in argilla poi veniva colato il gesso. Su questo modello venivano fissati i chiodini (rep (repèère) re) che, attraverso l'utilizzo di uno speciale compasso (pantografo ), (pantografo), servivano a trasferire sul marmo le esatte proporzioni dell'opera in gesso. II ^ Fase 7 Nelle sue sculture era solito adoperare il marmo bianco che riusciva a rendere armonioso, come modellato con tale plasticità plasticità e grazia, finezza e leggerezza che le sue figure sembrano quasi avere un proprio movimento, movimento, e sembrano vivere nella loro immobilità immobilità. Un'altra caratteristica particolare del suo talento era la levigatura delle opere, sempre raffinata, grazie alla quale i suoi lavori avevano uno speciale effetto di lucentezza che ne accentuava la naturale e splendida bellezza; bellezza; una bellezza radiosa di purezza, secondo i canoni del classicismo classicismo più più fedele, la rappresentazione della bellezza idealizzata, idealizzata, eterna e universale. universale. Particolari delle opere: “Amore e psiche (vers.2)”, “Venere Italica” e “Le tre Grazie” 8 Materiali usati da Canova nella scultura Nelle sue sculture Canova adoperava: Levigatura delle opere, Raffinatezza esecutiva, marmo bianco armonia delle parti modellato, con tale plasticità plasticità e finezza le sue figure sembrano muoversi, paiono avere un’ un’anima propria sembrano vivere nella loro immobilità immobilità pur essendo statue; Lucentezza Naturalezza RISULTATO FINALE DELL’OPERA Bellezza idealizzata, eterna e universale 9 Temi e soggetti mitologici Nella rappresentazione di soggetti mitologici si evidenzia, in tutta tutta la sua immediatezza e più più ancora che in altre opere, il riferimento palese alla scultura greca ed ellenistica. ellenistica. Le forme anatomiche sono di una perfezione unica il movimento dei gesti sempre contenuto e misurato la psicologia e l’ l’emotività emotività è quasi sempre assente o trasformata ed elaborata in una pacata silenziosità silenziosità. Tutto l'insieme delle composizioni risulta pervaso di un magico equilibrio e staticità staticità. 10 Nella rappresentazione delle opere il Canova sceglie sempre l'attimo l'attimo scenico essenziale, classico, quello del momento del pathos; pathos; ne è un esempio straordinario il “Teseo sul Minotauro” Minotauro”. A Canova non interessa rappresentare la dinamica della lotta tra Teseo e quell’ quell’essere metà metà toro e metà metà uomo che è il Minotauro. Egli sceglie un momento diverso, meno dinamico ma più più ricco di fascino, d'interiorità d'interiorità; Canova rappresenta il momento al termine della faticosissima lotta lotta per sconfiggere il Minotauro: vuoto ormai di ogni energia, Teseo, si appoggia sul corpo di quest'ultimo, in un gesto di estrema serenità serenità e prossimo alla pietà pietà. Ed è proprio in quel momento che il racconto esce dalla storia, splende di luce propria e si avvia a diventare mito eterno e universale. Teseo sul Minotauro 1781-1783 11 Caratteristica dei soggetti figurativi scultorei a tema mitologico Riferimento alla scultura greca ed ellenistica. Dei e miti dell’ dell’Olimpo Vi è sempre l'attimo scenico essenziale, classico, quello del momento del pathos (tensione emotiva); forme anatomiche perfette movimento dei gesti sempre contenuto e misurato indagine psicologica ed emotività emotività quasi sempre assente oppure vi è pacata silenziosità silenziosità. Tutta la composizione presenta equilibrio e staticità staticità. Canova rappresenta il “ momento”… momento”….. estrema serenità serenità e “immobilità immobilità eterna” eterna”. Ed è proprio in quell’ quell’ istante che il racconto esce dalla storia, splende di luce propria e si avvia a diventare mito eterno e universale. 12 I temi della morte e dell'idealizzazione La rappresentazione della morte nei monumenti funebri fu un tema specifico e caratteristico di tutto il periodo del neoclassicismo; furono molti gli artisti che si dedicarono alla rappresentazione di temi ispirati alla morte. morte. Non è infatti un caso se, nello stesso periodo, anche il poeta Ugo Foscolo riaffermava l'importanza dei “Sepolcri” Sepolcri”- (opera letteraria), come memoria del passato e del ricordo dei grandi personaggi che avevano segnato segnato la storia, meritevoli dunque di esaltazione del valore e del riconoscimento riconoscimento delle proprie virtù virtù. A differenza del periodo barocco nel quale la morte era intesa come come un qualcosa che dava raccapriccio, funesta e macabra, nell'arte neoclassica neoclassica era, idealmente,come il momento culminante della vita stessa. { Il processo di idealizzazione si spiega come processo di sublimazione (esaltazione). Lo stesso Canova parla di "esecuzione sublime". Egli da cattolico, non accetta l'idea del bello nell'orrido o di una natura natura ostile o di una divinità divinità avversa ( come i Romantici). Per lui la sublimazione avviene senza il rifiuto della natura, e il vero classicismo è la bella natura,l'amore naturale pagano che elevandosi evolve nell'amore ideale cristiano cristiano }. 13 Classificazione delle opere La classificazione delle opere di Canova può essere effettuata ripartendo ripartendo la sua produzione in due categorie principali; i Monumenti funebri e i Miti greci. Fanno parte del primo gruppo i monumenti funebri realizzati tra il 1782 e il 1819, a: Clemente XIII, XIII, (Roma, Basilica di San Pietro in Vaticano, 1787 - 1792, marmo). Clemente XIV, XIV, (Roma, Basilica Basilica dei Santi Apostoli , 1787, marmo). Stuardi, Stuardi, (Roma, Basilica di S. Pietro, 1817 - 1819, marmo), Vittorio Alfieri, Alfieri, (Firenze, Basilica Basilica di Santa Croce), Croce), 1806 - 1810, marmo. Francesco Pesaro, Pesaro, (Venezia, Museo Correr, Correr, 1799, marmo). Maria Cristina d'Austria, d'Austria, (Vienna, Vienna, Augustinerkirche, Augustinerkirche, 17981798-1805, marmo). Nella rappresentazione dei monumenti funebri, Canova era solito adoperare lo schema classico, a tre piani in sovrapposizione. MITI GRECI Diapositiva seguente 14 Miti greci in scultura “Amore e Psiche” Psiche”- 17871787-1793 “Orfeo ed Euridice” Euridice” (1776) e “Dedalo e Icaro” Icaro” (1779) “Teseo sul Minotauro” Minotauro” – 17811781-1783 “Ebe ,la coppiera degli dei” dei” – 18001800-1805 “Amore e Psiche” Psiche” (ves.2) “Le tre Grazie” Grazie”- 18121812-1816 “Ercole e Lica” Lica”- 1795 “Adone e Venere” Venere” “Perseo con la testa di Medusa” Medusa”“Paolina Borghese come Venere vincitrice” vincitrice”- (riferimento alla statuaria classica greca) – 18041804-1808 Napoleone Bonaparte come "Marte "Marte il Pacificatore” Pacificatore”- (periodo napoleonico - statua dedicata a Napoleone che rifiutò perche era stato ritratto nudo,senza veli) 15 Periodo napoleonico …. Nel periodo napoleonico il Canova venne scelto e designato dall'imperatore Napoleone Bonaparte quale suo ritrattista ufficiale. Di lui l'artista eseguì eseguì molti ritratti, tra i tanti anche il Monumento a Napoleone Napoleone I,in bronzo, bronzo, che attualmente si trova all'Accademia all'Accademia di Brera a Milano (copia della statua di Napoleone da Apsley House a Londra). A proposito di questa opera è da ricordare l'aneddoto che riferisce di un Napoleone irritato per l'audacia dell'artista, al punto da rifiutare la statua perché perché si vergognava di essere stato ritratto nudo, nella personificazione di "Marte il Pacificatore". Napoleone Bonaparte come "Marte il Pacificatore". Apsley House - Londra 16 Il periodo napoleonico fu per Canova un periodo molto fecondo artisticamente, anche se non volle mai diventare l'artista della corte dell'imperatore francese. Uno dei ritratti che il Canova produsse per la famiglia imperiale imperiale di Napoleone, e anche uno dei più più famosi e belli, è quello che rappresenta Paolina Bonaparte Bonaparte,, sorella di Napoleone, seminuda, semisdraiata su un triclinio romano, con una mela in mano,nell'allegoria mano,nell'allegoria di "Venere vincitrice". “Paolina Borghese come Venere vincitrice” vincitrice” - (riferimento alla statuaria classica greca) – 18041804-1808 17 Conclusioni …… Oltre che esercitare l'attività l'attività di scultore, Canova ebbe anche l'incarico della tutela e valorizzazione del patrimonio artistico che lo impegnò per parecchio tempo, compito che gli venne assegnato in quanto capo dell'Accademia dell'Accademia di San Luca. Nel 1802 fu inoltre nominato "Ispettore Generale delle Antichità Antichità e delle Arti dello Stato della Chiesa". Nel 1815, dopo la disfatta di Waterloo e la caduta di Napoleone, Napoleone, Canova, che si trovava in quel periodo a Parigi in compagnia del fratellastro, Giovanni Battista Sartori e, tramite un’ un’abile azione diplomatica verso lo stato francese, ottenne e riuscì riuscì a riportare in Italia le tante opere d’ d’arte che Napoleone aveva illegalmente portato in Francia come trofei di guerra. guerra. Papa Pio VII, VII, quale segno tangibile di riconoscenza e di ringraziamento per questo suo grande impegno nella difesa dell'arte italiana, gli confer conferìì il titolo nobiliare di Marchese di Ischia di Castro. Castro. 18 Il sepolcro che custodisce le sue spoglie è a Possagno, Possagno, suo paese natale, in provincia di Treviso, Treviso, dove egli stesso, tre anni prima di morire, nel luglio 1819, si recò personalmente, progettò e fece edificare a sue spese spese Il Tempio, Tempio, posandone personalmente la prima pietra. Oggi viene chiamato : TEMPIO CANOVIANO Questo edificio maestoso, dedicato alla SS. Trinità Trinità, era una chiesa parrocchiale che sarà sarà portata a termine solo a dieci anni dalla sua morte. Proprio nel Tempio, Tempio, sempre nel 1832 e per volere del fratellastro, vennero traslate, come definitiva sede, le spoglie terrene del grande artista artista dalla vecchia chiesa parrocchiale dove erano conservate dal 1830. 1830. In questo Tempio, Tempio, ideato e voluto dal Canova e che egli volle donare ai suoi concittadini, si trovano tuttora le sue spoglie mortali. 19 CURIOSITA’ DA SAPERE…… Il Cenotafio di Antonio Canova si trova nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia; Il suo cuore è conservato all'interno del cenotafio che i suoi allievi gli vollero dedicare - navata sinistra Il sepolcro -Tempio che custodisce le sue spoglie è a Possagno (TV), suo paese natale; La sua mano destra si trovava presso l'Accademia l'Accademia di Belle Arti di Venezia, Venezia, ora si è ricongiunta al corpo dell'artista nella chiesa parrocchiale di Possagno ( poi nel Tempio canoviano con il resto della salma). La casa natale di Antonio Canova in Possagno è oggi diventata un museo che raccoglie la pinacoteca dell'artista (oli su tela e tempere), alcuni disegni, le incisioni delle opere e numerosi cimeli. Accanto alla casa, sorge la Gipsoteca canoviana, canoviana, edificio a forma basilicale; La Gipsoteca raccoglie i modelli in gesso (gipsoteca infatti significa letteralmente "raccolta dei gessi"), i bozzetti in terracotta, alcuni marmi che si trovavano nello studio dell'artista a Roma al momento della sua sua morte. 20 Inoltre Canova lavorava con i suoi 12 collaboratori che inizialmente sbozzavano la scultura; Poi Canova la rifiniva con gli ultimi ritocchi, levigando e dando la forma con le ombreggiature adatte. Le sculture sembrano vere perché perché impregnava la spugna nell'acqua del secchio con i suoi strumenti sporchi la passava sul marmo poroso; poroso; Infine, Canova, passava della cera ambrata dando così così il colore della pelle. pelle. Molte sculture durante dei restauri sono state rovinate perché perché si pensava fossero sporche. Canova morì morì a Venezia la mattina del 13 ottobre 1822, 1822, prima di ritornare a Roma. Lasciò suo erede universale il fratellastro, il vescovo Giovanni Battista Sartori Cenotafio di Antonio Canova - Santa Maria Gloriosa dei Frari Venezia Analisi delle opere d’arte – diapositiva successiva 21 Analisi dell’opera d’arte: 1)“Amore e Psiche” “Amore e Psiche” Psiche”- 17871787-1793 Parigi – Museo del Louvre L’opera rappresenta Amore (Eros figlio di Afrodite) e Psiche nell’ nell’atto di baciarsi. L’opera è realizzata su marmo bianco; la superficie è ben levigata e il modellato è armonioso. La donna,Psiche, è semidistesa,rivolge il viso e le braccia verso l’ l’alto e, per far ciò,con il corpo forma una torsione ad avvitamento. L’ L’uomo,Amore,si appoggia su un ginocchio mentre si spinge avanti con l’ l’altra gamba inarcandosi verso la donna. Il viso di Psiche sfiora quello di Amore come si sfiorano entrambe le labbra,ma il bacio non è descritto esplicitamente. Canova lo fa immaginare ancora non avvenuto,ferma l’ l’istante sui due personaggi. Il gruppo scultoreo di Canova ha fermezza e staticità staticità molto evidente: il corpo di Psiche insieme alla gamba e alle ali di Amore formano uno schema ad X simmetrico ( ogni parte corrisponde esattamente alle proporzioni giuste dell’ dell’uno e dell’ dell’altro personaggio). 22 Al centro dello schema a X,se si guarda attentamente,le braccia di Psiche definiscono un cerchio perfetto che inquadra il nucleo nel punto focale della composizione scultorea. Il nucleo fondamentale e significativo della composizione sono quei quei pochi centimetri che dividono le labbra dei due amanti,che si sfiorano prima di darsi il bacio. E’il momento eterno del desiderio che scaturisce dai due personaggi. personaggi. In quest’ quest’opera Canova mostra tutta la tensione neoclassica di giungere a quella perfezione senza tempo in cui nulla può divenire, e per far far ciò pietrifica la vita dando alla materia una forma definitiva ed eterna. eterna. Il soggetto dell’ dell’opera è tratto dalla leggenda di Apuleio,secondo la quale Psiche era una ragazza talmente bella da suscitare l’ l’invidia della Dea Afrodite (Venere),così (Venere),così che la dea le inviò amore per farla innamorare di un uomo brutto. Ma Amore,appena la vide,se ne innamorò e,dopo una serie serie di vicissitudini,ottenne che Psiche entrasse nell’ nell’Olimpo degli Dei,per restare con lui ….(ved. .(ved. e ricercare storia di “Amore e Psiche” Psiche”- mito greco) Segue schema dell’ dell’opera d’ d’arte 23 Schema compositivo dell’opera Il soggetto è utilizzato come allegoria del potere dell’ dell’amore,visto soprattutto nell’ nell’intensità intensità del desiderio che riesce a sprigionare .quest’ .quest’opera è la rappresentazione all’ all’istante prima che il bacio avvenga ed il desiderio si consumi L’uomo,Amore,si appoggia su un ginocchio mentre si spinge avanti con l’ l’altra gamba inarcandosi verso la donna. schema a X; le braccia di Psiche definiscono un cerchio perfetto che inquadra il nucleo nel punto focale della composizione scultorea. la superficie è ben levigata e il modellato è armonioso. La donna,Psiche, è semidistesa,rivolge il viso e le braccia verso l’ l’alto e, per far ciò,con il corpo forma una torsione ad avvitamento. Il viso di Psiche sfiora quello di Amore come si sfiorano entrambe le labbra,ma il bacio non è descritto esplicitamente. 24 Analisi dell’opera d’arte: 2) Monumento e Maria Cristina d’Austria Tipologia: monumento funerario - Dedicato a Maria Cristina d’ d’Austria e realizzato da Antonio Canova tra il 17981798-1805. Il monumento funebre ha avuto sempre come oggetto compositivo il sarcofago,oppure l’ l’urna cineraria. PRIMA - Sarcofago - Urna cineraria Nell’urna sono poste le ceneri del defunto che veniva cremato Nel sarcofago vengono conservate le spoglia del defunto; ai lati di esso vengono scolpite delle scene religiose o profane in altorilievo o bassorilievo. Sopra l’urna veniva posta l’effigeritratto del personaggio defunto 25 Nel monumento a Maria Cristina d’ d’Austria l’urna non viene usata da Canova, ma viene sostituita da una struttura triangolare a piramide; piramide; L’effige (l’ (l’immagine statua del defunto) viene sostituita da un medaglione,in marmo, con il ritratto di Maria Cristina d’ d’Austria; Nel monumento Canova ha inserito anche delle figure simboliche – allegoriche. allegoriche. Queste devono commuovere per l’ l’azione in divenire (mutamento) che stanno rappresentando; Quali sono tali figure? Una ragazza, ragazza, che cammina su un tappeto (che scivola, adagiandosi sui gradini del monumento) e che già già ha varcato la soglia (porta) della tomba; Il tappeto esce dalla tomba e scorre sui gradini come un velo morbido drappeggiato; Una donna adulta segue la ragazza; essa rappresenta la Pietà Pietà e porta, in mano, l’ l’urna con le ceneri della defunta; la segue un’ un’altra ragazzina; ragazzina; 26 Ancora, più più indietro, un’ un’altra donna segue il corteo e con la mano tiene un vecchio, vecchio, accompagnandolo e aiutandolo a salire le scale. Nell’ Nell’opera sono rappresentate tutte le età età della vita: vita: dalla gioventù gioventù alla vecchiaia. Questa figurazione delle età età dell’ dell’uomo sono allegorie e stanno a simboleggiare che la Morte non risparmia nessuno. Tutte le figure camminano lente e malinconiche; hanno tutte la testa chinata in avanti,a simboleggiare che nei confronti della Morte la superbia umana non può far nulla. 27 La porta della piramide è il passaggio mondo terreno a quello dei morti; c’è un’ un’allegoria del Genio della Morte appoggiato sul Leone, simbolo di Fortezza. In alto vi è il medaglione con il ritratto di Maria Cristina d’ d’ Austria ed è circondato da un serpente che si morde la coda. Il serpente è simbolo dell’ dell’ Eterno Ritorno. Il medaglione è sostenuto da una figura allegoria della Felicità Felicità; Un’ Un’altra figura allegorica e angelica,porge angelica,porge alla defunta una palma,simbolo della gloria. gloria. 28 L’effige (l’ (l’immagine statua del defunto) Urna con le ceneri del defunto Porta dell’oltretomba ragazza,donna e ragazzina che camminano sul tappeto Allegoria del Genio della Morte appoggiato sul Leone, Leone, simbolo di Fortezza. Fortezza. Donna (Pietà) Medaglione con serpente simbolo di eterno ritorno figure simboliche – allegoriche Le età dell’uomo (della vita) giovinezza,l’essere adulti e vecchiaia Allegoria della Felicità e della Gloria alata 29 La piramide è il simbolo dell’ dell’oltretomba e la porta è l’entrata per la quale vi si accede; Il corteo suscita commozione Canova non ha voluto rappresentare la morte sopraggiunta, ma il momento precedente in cui la Morte richiama a sé sé le persone che, a capo chino, non possono sottrarsi al suo invito. E’ anche rappresentato simbolicamente lo strazio di chi,pur restando restando vivo,non può che guardare con senso di sgomento e di ineluttabilit ineluttabilitàà l’avviarsi alla morte delle persone care. Questa rappresentazione del dolore ,per Canova, deve suscitare compassione in chi guarda. Canova,scultore neoclassico, si propone come un’ un’artista capace di cogliere le inquietudini più più vive e nuove del suo tempo e di mostrarcele con le sue opere d’ d’arte pure ed eterne … 30 Analisi dell’opera d’arte : 3) Paolina Borghese come Venere vincitrice Uno dei ritratti più più famosi di Antonio Canova è quello dedicato a Paolina Borghese, Borghese, sorella di napoleone,e moglie del nobile romano Camillo Borghese. La rappresentazione è neoclassica con riferimenti all’ all’arte grecogreco-romana della raffigurazione statuaria; Paolina Borghese è raffigurata nuda,e con in mano la mela come Venere vincitrice; La figura è adagiata,con sensualità sensualità morbida ed elegante,su un triclino (richiamo ai ritratti semidistesi come nei sarcofagi etruschi – es. il “Sarcofago degli sposi” sposi”); Con un gesto grazioso tiene in mano il pomo della vittoria offerto da Paride alla dea giudicata da lui la più più bella. Il busto,sollevato busto,sollevato e appoggiato su due cuscini, è nudo; la parte inferiore del corpo è velata da un drappo che, sottolineandone le forme mature ed eleganti, riveste il ritratto di forte sensualità sensualità. Le sembianze divine che Canova da a Paolina, collocano quest’ quest’ultima al di fuori della realtà realtà terrena. La cera è stata passata infine da Canova sulle parti nude, rendendo l’incarnato della donna verosimigliante al colore del corpo umano. 31 Paolina (Bonaparte) Borghese come Venere Vincitrice (1804(1804-1808) La statua è realizzata in marmo bianco (cm 200), si trova a Roma nella Galleria Borghese Rappresentazione neoclassica - riferimenti all’ all’arte grecogreco- romana della raffigurazione statuaria; Figura adagiata,con sensualità sensualità morbida ed elegante, su un triclino (richiamo ai ritratti semidistesi come nei sarcofagi etruschi – es. il “Sarcofago degli sposi” sposi”); Tiene in mano il pomo Linee compositive della scultura: morbide e sinuose ( uno schema curvo-sinuoso ed elegante) della vittoria offerto da Paride alla dea giudicata da lui la più più bella. Panneggio e drappeggio statua e lettino molto curato, morbido e realistico Il busto, sollevato e appoggiato su due cuscini, è nudo; la parte inferiore del corpo è velata da un drappo; le forme mature ed eleganti, ritratto di forte sensualità sensualità. 32 Fotogallery canoviana 33 34 Elenco opere fotogallery – diapositiva 34 e diapositiva 35 - in senso orario le opere sono: 1. Il Cenotafio di Antonio Canova – Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia; 2. Monumento funerario - Dedicato a Maria Cristina d’ d’Austria -17981798-1805. 3. Napoleone Bonaparte come "Marte il Pacificatore“ Pacificatore“- Apsley House - Londra. 4. Particolare di Amore e Psiche (versione seconda) 5. Adone e Venere, Venere, 6. part. del volto di Maria Cristina d’ d’Austria nel medaglione del monumento funebre. 7. Amore e Psiche - 17871787-1793 - Parigi – Museo del Louvre 8. Ebe, la coppiera degli dei – 18001800-18051805- San Pietroburgo – Museo dell’ dell’Ermitage 9. Dedalo e Icaro – 1779 10. Le tre Grazie - 18121812-1816 - Parigi – Museo del Louvre 11. Venere Italica – 12. Teseo sul Minotauro - 17811781-1783 – Londra – Victoria and Albert Museum 13. Part. Allegoria del Genio della Morte poggiato sul Leone simbolo di Fortezza Fortezza del monumento funebre dedicato a Maria Cristina d’ d’Austria 14. Perseo con testa di Medusa – 35
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