intr. COURBET vita e opere
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intr. COURBET vita e opere
Gustave COURBET ( Ornans 1819 - Svizzera 1877 ) introd. La parola " REALISMO", significa la descrizione della realtà così come appare ai nostri occhi. Da questo punto di vista il realismo, fino alla diffusione dell'astrattismo e dell'informale, è sempre stato il fondamento dell'arte figurativa, "imitatrice della realtà". Ma in ogni epoca, a seconda delle differenti culture e situazioni storiche ( contesto culturale ), si è attribuito alla RAPPRESENTAZIONE della REALTA' un secondo fine, arte greca: il superamento del molteplice per raggiungere l'uno; arte romana: l'affermazione della supremazia di Roma; arte cristiana medievale: l'espressione della verità, astratta, attraverso l'immagine concreta; arte rinascimentale: il dominio intellettuale dell'uomo sul mondo circostante, la possibilità di conoscenza attraverso le leggi matematico - prospettiche; arte barocca: la trionfalistica priorità del magistero della chiesa cattolica; arte rococò: la chiarezza razionale; nel neoclassicismo: il bello ideale o etico; romanticismo: il sentimento umano ideale, possente e appassionato. Così, in reazione all'idealismo classico - romantico, poco prima della metà dell'800, la parola realismo viene usata nel senso stretto di RIPRODUZIONE OGGETTIVA DELLA REALTA', senza aggiunte da parte del pittore, senza interpretazioni, in concomitanza con le analoghe tendenze della letteratura contemporanea, da Balzac a Flaubert, da Zola a Verga, e l'inglese G.Eliot. L'arte viva Pittore francese, nato a Ornans da genitori contadini e formatosi irregolarmente (autodidatta) tra scuole libere, studi di accademici e copiando al Louvre i pittori veneziani del '500 e ai realisti del '600, come Caravaggio, Velàzquez, Rembrandt; si pone in polemica non soltanto con il romanticismo, ma con la cultura ufficiale dell'Impero di Napoleone III, con la borghesia capitalista che lo sosteneva e perciò con l'Accademia di Belle Arti, che trasmette, attraverso l'insegnamento della scuola, le direttive del governo. A conferma di ciò, inviò all'Esposizione universale di Parigi una serie di dipinti che la giuria rifiutò di accettare. Allestì nel 1855, allora, una propria mostra in quello che chiamò Padiglione del realismo ( una specie di baracca ), dove , a pagamento, si potevano vedere le sue opere. Il realismo di Courbet è, prima ancora che uno stile ( rappresentazione di oggetti o figure così fedeli , reali, senza veli, da poter anche risultare " sgradevole, brutale, volgare"( per quel periodo storico), specie se contrapposta a canoni di bellezza classica ) , un costume morale, politico, umano. L'artista ha sempre negato il valore della scuola, la quale può solo insegnare regole e quindi reprimere la libertà; questo atteggiamento ha origine romantica ( la scuola "che è la morte della libertà dell'artista" ) .Courbet, nel suo atelier, più che discepoli aveva giovani collaboratori che imparavano con la pratica, come nelle "botteghe" del rinascimento. Con lui a fondare la scuola Realista ottocentesca ci furono; H.Daumier, J.F Millet. ( Realismo sociale). Il realismo ebbe largo seguito in tutti i paesi europei a partire dal 1860. In Italia va ricordato G. Fattori, pittore del gruppo dei Macchiaioli. – 2 Le – opere di Courbet fecero 12 sempre marzo 2012 scandalo, la prima fu : LE BAGNANTI, 1853, dove in una esposizione Napoleone III prese a frustate il quadro per eccesso di realismo. Nelle : SIGNORINE SULLE RIVE DELLA SENNA, 1857, l'idea di raffigurare delle giovani in riposo durante una passeggiata, sdraiate pigramente e scompostamente in riva al fiume, in abiti moderni ( non quindi ninfe o dee mitiche), incuranti dell'atteggiamento che una signorina per "bene" avrebbe dovuto assumere davanti allo spettatore, il quale scandalizzò perfino i sostenitori di Courbet. Fatta qualche eccezione per: LO SPACCAPIETRE, 1848. I temi di Courbet non sono né sociali né politici perché , per lui, è la realtà stessa, esposta così come è, senza idealizzazioni, a parlare da sola. Per questo la sua pittura ebbe una tale carica polemica da segnare l'inizio di un'epoca nuova e da porsi in correlazione con i contemporanei eventi storici. Courbet non partecipò personalmente agli eventi storici del '48 perché la violenza e la guerra erano contrari ai suoi principi , nonostante politicamente era sempre impegnato, sostenendo tesi socialiste. L'artista, accusato di aver fatto abbattere la colonna di piazza Vendòme(colonna di trionfo di Napoleone), dopo la caduta dell'impero nel'70, venne arrestato e condannato a sei mesi di carcere e a pagare le spese per la nuova colonna, egli preferì espatriare in Svizzera, dove vi morì un mese dopo la vendita all'asta, da parte del governo, di tutte le sue opere. Le sue idee sulla libertà dell'artista ebbero una straordinaria influenza sugli impressionisti.
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