comunicato contro film vallanzasca
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comunicato contro film vallanzasca
Segreteria Regionale Abruzzo www.coisp.it abruzzo@ coisp.it COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA ASSOCIAZIONE CONTRIBUENTI ITALIANI “CONTRIBUENTI.IT” LO SPORTELLO DEL CONTRIBUENTE DIREZIONE REGIONALE ABRUZZO COMPONENTE C.RUC.-Comitato Regionale Utenti e Consumatori REGIONE ABRUZZO via C. Battisti 135- 65122 Pescara Tel 085.693873 fax 085.292226 www.contribuenti.it [email protected] [email protected] Pescara, 24/01/20111 COMUNICATO STAMPA COISP REGIONALE POLIZIA- CONTRIBUENTI.IT ABRUZZO: ORA, ANCHE IN ABRUZZO IL FILM SULLA VITA DI VALLANZASCA. “UNA VERGOGNOSA OPERAZIONE DI NEGAZIONISMO STORICO PAGATA DAI CONTRIBUENTI ITALIANI” “UN FILM NON PUO’ CELEBRARE UN ASSASSINO COME VALLANZASCA INVITIAMO GLI ABRUZZESI A NON VEDERLO” “Sarebbe sufficiente guardare il promo, che in questi giorni pubblicizza il film che racconta la vita omicida e delinquenziale di Renato Vallanzasca, per decidere, in scienza e coscienza e con un minimo di buon senso, che non si può comprare il biglietto per assistere al racconto della vita di un uomo che ha ucciso”. Questa la reazione di Alessandro Rosito, Segretario Regionale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia, e di Donato Fioriti, Presidente Regionale dell’Associazione Contribuenti Italiani “Contribuenti.it” davanti al battage pubblicitario che sta accompagnando l’uscita del film ora in programmazione anche nel nostro Abruzzo e che racconta la vita del pluriomicida Vallanzasca. “Così facendo –dicono Rosito e Fioriti- si foraggiano operazioni di negazionismo storico che vogliono arrivare a cancellare il sangue di tutte quelle vittime che Vallanzasca ha lasciato dietro di sé. Una scia di odio, violenza e male irrazionali”. “Il Coisp – aggiunge Rosito –, attraverso il nostro Segretario Generale Franco Maccari ed i nostri colleghi porta avanti la protesta, iniziata a Palermo, con la distribuzione di migliaia di volantini contro questa ignobile operazione che di culturale non ha nulla. Saremo in tante città, in particolare quelle delle vittime di Vallanzasca, Dalmine-Treviglio- Bergamo-Milano-Montecatini, accanto ai familiari a cui il tempo non è bastato per cancellare il dolore dal cuore. “I nostri Governanti –concludono Rosito e Fioriti pare abbiano già dimenticato le ferite ancora aperte lasciate da quei fatti, che hanno costituito la pagina più nera della storia di questo Paese. Ai cittadini abruzzesi chiediamo di non rendersi complici di questo pensiero negazionista”. L’ufficio stampa Infopress 347.3662304 NOTA Alla fine degli anni ’60 la banda della Comasina, un quartiere della periferia di Milano, inizia a terrorizzare la Lombardia. A capo c’è Renato Vallanzasca. Il 14 febbraio 1972 lui e la sua banda rapinano un supermercato ed il 28 dello stesso mese viene arrestato ed incarcerato a San Vittore. Nel periodo di reclusione si rende protagonista di numerosi tentativi di evasione, risse e pestaggi che gli costano anche numerosi trasferimenti. Dopo numerosi tentativi, alla fine riesce ad evadere. Durante la latitanza Vallanzasca riorganizza una banda, mette a segno settanta rapine a mano armata con numerose vittime morte ammazzate. Il 23 ottobre 1976 uccide l'Appuntato Bruno Lucchesi della Polizia Stradale del Distaccamento di Montecatini. Lucchesi si trovava assieme al collega all'uscita della Firenze-Mare impegnato in un normale posto di controllo … un uragano di piombo lo colpisce facendolo crollare a terra. Il 17 novembre dello stesso anno, in Piazza della Vetra a Milano, Vallanzasca uccide il Vice Brigadiere Giovanni Ripani della Sezione Volanti della Questura di Milano. Ripani stava svolgendo il suo servizio quando la sala operativa della Questura dirama la nota che in via Urbano III°, nei pressi della CARIPLO, alcuni passanti hanno notato degli individui sospetti passeggiare di fronte all'istituto di credito, guardando all'interno. … i quattro si voltarono sparando con mitra e pistole contro gli Agenti. Ripani venne ferito … muore poco dopo, durante il ricovero. Si sarebbe dovuto sposare la primavera successiva. Vallanzasca si dedica anche ai sequestri di persone. Uno dei più conosciuti è quello di Emanuela Trapani nel 1977. La notte del 6 febbraio 1977 uccide a Dalmine la Guardia Renato Barborini ed il Brigadiere Luigi d'Andrea della Polizia Stradale di Bergamo. I poliziotti stanno percorrendo l'autostrada quando, nei pressi dello svincolo per Dalmine, notano una macchina che procede zigzagando pericolosamente ed a fari spenti. Riescono a bloccarla. Improvvisamente la calibro 9 di Vallanzasca finisce l'intero caricatore addosso ai Poliziotti..... Il 28 aprile del 1980 Vallanzasca evade dal carcere di San Vittore con altri quindici detenuti tra cui delinquenti comuni e terroristi. Durante l’ora d’aria compaiono tre pistole, prendono in ostaggio un brigadiere, al cancello inizia la sparatoria che prosegue nelle strade e nel tunnel della metropolitana. Vallanzasca ed altri nove sono riacciuffati subito, lui è ferito insieme ad un ex brigatista. Feriti anche tre poliziotti. Nell’81 fomenta un’altra rivolta carceraria nel carcere di Novara dove vengono ammazzati due pentiti, uno dei quali (20 anni) viene ucciso personalmente da Vallanzasca che con un coltello, dopo aver infierito ripetutamente sul corpo del giovane, gli stacca la testa a coltellate e ci gioca a pallone. ... In totale Renato Vallanzasca ha collezionato 4 ergastoli e 260 anni di galera, è accusato di sette omicidi di cui soli 4 ammessi. UN FILM NON PUO’ CELEBRARE UN ASSASSINO COME VALLANZASCA! E’ PER QUESTO CHE INVITIAMO TUTTI A NON VEDERLO !!
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pubblicato su Il Fatto
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