Le sindromi mielodisplastiche
Transcript
Le sindromi mielodisplastiche
Le Sindromi Mielodisplastiche Francesco Merli Ematologia, ASMN Reggio Emilia F.Merli, Ematologia, ASMN RE Definizione Le Sindromi Mielodisplastiche (MDS) costituiscono un gruppo eterogeneo di disordini clonali della cellula staminale emopoietica caratterizzate, nella maggior parte dei pazienti, da: •citopenia periferica che coinvolge una o più linee emopoietiche(eritroide, megacariocitaria o granulocitaria) •midollo osseo ipercellulare •displasia di una o più linee cellulari emopoietiche •rischio variabile (mediamente del 25%) di trasformazione in LMA F.Merli, Ematologia, ASMN RE Epidemiologia INCIDENZA GLOBALE: • 4-5/100.000 nuovi casi all’anno e aumenta in modo costante all’aumentare dell’età – 30/100.000 nuovi casi/anno nei soggetti > 70 aa – 0,4/100.000 nuovi casi/anno nei paz. < 30 aa – 0,01/100.000 nuovi casi all’anno nell’età pediatrica (4% delle neoplasie pediatriche). ETA’ MEDIANA ALLA DIAGNOSI: 76 anni CAUSE DI MORTE: - 34% dei casi per trasformazione leucemica - 23% dei casi per cause infettive - 53% per altre comorbidità SOPRAVVIVENZA MEDIA: 2-3 anni (< 3 mesi – >10 aa) SOPRAVVIVENZA A LUNGO TERMINE: 35% F.Merli, Ematologia, ASMN RE AUMENTO DELL’INCIDENZA DELLE MDS CON L’ETA’ 800 700 600 500 400 300 200 100 0 <30 30-40 40-50 50-60 60-70 70-80 >80 RE F.Merli, Ematologia, ASMN Clinica CITOPENIA: - anemia: presente nel 90% dei casi alla diagnosi; grave nel 60% - neutropenia: presente nel 75% dei casi - piastrinopenia: presente nel 45% dei casi (più frequente in caso di t-MDS o MDS ad alto rischio); isolata solo nel 7% dei casi - citopenia bi- o trilineare: nel 60% dei casi all’esordio EPISODI INFETTIVI O EMORRAGIE MUCO-CUTANEE MANIFESTAZIONE AUTOIMMUNE: 10% dei casi EPATO-SPLENOMEGALIA: rara F.Merli, Ematologia, ASMN RE Tipo di citopenia Anemia isolata senza altre citopenie lieve isolata moderata isolata 78 156 grave isolata 87 Totale Anemia + altre citopenie Anemia lieve + neutropemia Anemia Anemia Anemia Anemia Anemia lieve + piastrinopenia moderata + neutrop. moderata isolata + piastrimop. grave + neutrop. grave + piastrinop. Anemia lieve + neutrop. + piastrinop. Anemia moderata + neutrop. + piastrinop. Anemia grave + neutropenia + piastrinop. Totale Altre citopenie senza anemia Neutropenia isolata Piastrinopenia isolata Neutropenia + piastrinopenia Totale N° di casi % 321 36 31 51 47 73 25 52 29 67 63 438 49,2 20 61 13 94 2 7 10,5 F.Merli, Ematologia, ASMN4,3 RE Nessuna citopenia sulla base dei valori definiti 38 Eziologia MDS primarie MDS secondarie (t-MDS) • agenti alchilanti • storia familiare di neoplasia (OR = 1,92) • inibitori della topoisomerasi II • fumo di sigaretta (OR = 1,65) • radiazioni ionizzanti • esposizione a pesticidi (OR = 4,55), solventi o benzene • polimorfismo genetico • TMO autologo •CLINICA: •età giovane •citopenie più severe •displasia midollare più marcata •midollo osseo ipocellulare o con fibrosi •maggiore incidenza di anomalie cariotipiche •prognosi infausta F.Merli, Ematologia, ASMN RE Patogenesi AUTOIMMUNITA’ ALTERAZIONI CITOGENETICHE ALTERAZIONI MOLECOLARI CELLULE NK MICROAMBIENTE ANGIOGENESI ALTERAZIONI DELLA CELL. STAMINALE EMOPOIETICA TELOMERI MITOCONDRI MITOCONDRI APOPTOSI FENOTIPO MIELODISPLASTICO ANOMALIE EPIGENETICHE F.Merli, Ematologia, ASMN RE Diagnosi 1. Morfologica 2. Immunofenotipica 3. Citogenetica 4. Molecolare F.Merli, Ematologia, ASMN RE Criteri diagnostici minimi nelle MDS (A)Prerequisiti (devono essere entrambi presenti) - Citopenia costante in una o più delle seguenti linee cellulari: eritroide (emoglobina <11 g dL−1); neutrofila (ANC < 1500_L−1) o megacariocitica (piastrine <100,000_L−1) - Esclusione di tutte le malattie emopoietiche e non che possono essere la causa primitiva della citopenia/displasia. Valent P. et al, Leuk Res 2007; 31:727-736. F.Merli, Ematologia, ASMN RE Criteri diagnostici minimi nelle MDS (B) Criteri decisivi MDS-relati (almeno uno deve essere presente) - Displasia in almeno il 10% di tutte le cellule di una delle seguenti linee cellulari nello striscio di sangue midollare: eritroide, neutrofila o megacariocitica o >15% di sideroblasti ad anello - 5–19% di blasti nello striscio di sangue midollare - anomalie cromosomiche tipiche (evidenziate con tecniche di citogenetica convenzionale o con FISH) Valent P. et al, Leuk Res 2007; 31:727-736. F.Merli, Ematologia, ASMN RE Criteri diagnostici minimi nelle MDS (C) Co-criteri (per pazienti in cui siano verificati i cirteri ‘A’ ma non i ‘B’, e per quelli che mostrano le tipiche caratteristiche cliniche delle MDS, ad es. una anemia macrocitica trasfusione-dipendente) - Fenotipo anomalo delle cellule midollari, chiaramente indicativo della presenza di una popolazione clonale di cellule eritroidi e/o mieloidi, individuato tramite citometria a flusso - Evidenza di una popolazione clonale mediante indagini molecolari, test HUMARA, gene chip profiling, o analisi delle mutazioni puntiformi (ad es. mutazioni di RAS) - Riduzione marcata e persistente della formazione di colonie (± formazione di cluster) da parte dei progenitori emopoietici midollari e/o circolanti (test CFU). Valent P. et al, Leuk Res 2007; 31:727-736. F.Merli, Ematologia, ASMN RE Diagnosi MORFOLOGIA Sono necessari per una diagnosi accurata: 1.Striscio di sangue midollare 2.Striscio di sangue periferico 3.Biopsia osteomidollare ICUS (idiopathic cytopenia of uncertain significance): presenza in una o più linee mieloidi di citopenia costante (di durata ≥ 6 mesi) che non rispetti i criteri minimi per una diagnosi di MDS e che non sia sostenuta da altra patologia. F.Merli, Ematologia, ASMN RE IMMUNOFENOTIPO • Scopo diagnostico: analisi quantitativa e qualitativa di cellule CD34+, monociti, cellule mieloidi maturanti, cellule eritroidi • Scopo prognostico: espressione di CD7 sui blasti mieloidi • Monitorare la risposta al trattamento: riduzione della displasia F.Merli, Ematologia, ASMN RE CITOGENETICA • Le indagini di citogenetica andrebbero sempre eseguite su sangue midollare • Con le tecniche convenzionali dovrebbero essere analizzate almeno 20-25 metafasi • La presenza di un clone viene definita quando sono individuabili due cellule midollari che mostrano la stessa anomalia strutturale o la stessa acquisizione di materiale genetico, oppure tre cellule midollari che mostrano la stessa perdita di materiale cromosomico. • Nei casi dubbi (ad es. scarso numero di metafasi, diagnosi differenziale tra MDS a basso rischio e ICUS) è consigliabile utilizzare la tecnica FISH • Sub-clone e cariotipo complesso • La presenza di anomalie cromosomiche clonali è riscontrabile alla diagnosi nel 40-70% dei pazienti con MDS de novo nel 95% dei casi di MDS secondaria F.Merli, Ematologia, ASMN RE ALTERAZIONI CITOGENETICHE E MOLECOLARI Anomalia Incidenza (%) MDS de novo -5/del(5q) +8 -7/del(7q) -Y 17pdel(20q) t(11q23) Cariotipi complessi t-MDS -5/del(5q) o – 7/del(7q) +8 t(11q23) Cariotipi complessi 10-20 10 5-10 10 7 5 5-6 10-20 90 10 3 90 F.Merli, Ematologia, ASMN RE SINDROME MIELODISPLASTICA FREQUENZA DI ALTERAZIONI CITOGENETICHE MDS de novo -Y del(20q)t(11q23) 5% 7% 10% alt 17p5%8% 8% +8 2% 40% bilanciate normale altre 2% t(11q23) 12% 2% 8% alt 5 e7 24% 22% 15% alt 5 alt 7 normale t-MDS 30% alt 5 alt 5 e7 alt 7 Le Beau 2005 F.Merli, Ematologia, ASMN RE Sindrome 5q- –delezione isolata di 5q; –maggiore incidenza nel sesso femminile e nella fascia di età tra 60 e 65 anni; –decorso indolente (sopravvivenza mediana: 80 mesi); –bassa incidenza di complicanze infettive o emorragiche; –splenomegalia nel 20% dei casi; –evoluzione in LMA in circa il 10% dei casi; –presenza di grave anemia macrocitica refrattaria, conta piastrinica normale o elevata, modesta leucopenia; –percentuale di blasti midollari <5% e presenza di megacariociti ipolobulati nel F.Merli, Ematologia, ASMN RE MO Monosomia 7 25% dei casi mutati nell’adulto, 50% dei casi pediatrici Biologia molecolare: Associazione tra questa anomalia citogenetica e mutazioni del gene RAS, mutazioni di AML1 e ipometilazione di p15INK4b Clinica: - età mediana inferiore rispetto ai pazienti con “sindrome 5q-“; - citopenia refrattaria severa con tendenza a sviluppare episodi infettivi gravi; - prognosi infausta (sopr. mediana di 14 m.) Terapia: -TMO allogenico F.Merli, Ematologia, ASMN RE -Agenti ipometilanti (AZA) Cariotipo complesso • • • • • • 3 anomalie cariotipiche indipendenti 30% dei casi mutati Processo multistep Pregressa terapia con alchilanti TMO allogenico Recentemente sono state osservate risposte citogenetiche in pazienti ad alto rischio trattati con decitabina o con lenalidomide F.Merli, Ematologia, ASMN RE Il cariotipo è il più importante parametro prognostico: analisi di 2124 pazienti Anomalie clonali: 49,8% dei paz.con SMD de novo 68,5% dei paz. SMD secondaria Validità prognostica delle categorie citogenetiche identificate dall’IPSS. Mediana di sopravvivenza: paz. a citogenetica favorevole: 54 mesi paz. a citogenetica intermedia: 31 mesi paz. a citogenetica sfavorevole: 11 mesi Mediana di sopravvivenza: •53.4 mesi: paz. a cariotipo normale •24 mesi: paz. con 1 o 2 anomalie cromosomiche •8.7 mesi: paz. a cariotipo complesso Haase et al, Blood, 2007; 110:4385 F.Merli, Ematologia, ASMN RE Impatto prognostico delle anomalie più comuni 5q-: mediana di sopravvivenza 80 mesi se presente come singola anomalia, di 47 mesi se presente insieme ad un’altra anomalia e di 7 mesi se parte di un cariotipo complesso. Se il 5q coinvolto in una traslocazione mediana di soli 4.4 mesi -7: mediana di sopravvivenza 14 mesi se presente come singola anomalia o insieme ad un’altra anomalia e di 8 mesi se parte di un cariotipo complesso 7q-: prognosi migliore rispetto ai pazienti con -7, ma differenza non statisticamente significativa +8: mediana di sopravvivenza 22 mesi se presente come singola anomalia, di 44 mesi se presente insieme ad un’altra anomalia e di 17 mesi se parte di un cariotipo complesso Haase et al, Blood, 2007; 110:4385 F.Merli, Ematologia, ASMN RE Decisioni terapeutiche nelle SMD Anomalia citogenetica Normale/Singola an. Cariotipo complesso N Eritropoietina Azacitidina/Decitabina 5q- Lenalidomide +8 -7 ATG Azacitidina Trapianto Allogenico F.Merli, Ematologia, ASMN RE Classificazione 1982: classificazione FAB 1999: classificazione WHO Principali modifiche apportate dalla classificazione WHO: 1. Riduzione della quota di blasti per la diagnosi di LMA 2. RMCD 3. Sindrome 5q4. RAEB-1 e RAEB-2 5. CMML Catenacci DVT, Schiller GJ, Blood Reviews 2005; 19: 301-319. F.Merli, Ematologia, ASMN RE SMD: CLASSIFICAZIONE WHO (1) SINDROMI MIELODISPLASTICHE (blasti< 20%) ¾ Anemia refrattaria con sideroblasti ad anello (RARS) ¾Anemia refrattaria senza sideroblasti ad anello (RA) (criteri come in classif. F.A.B. ma solo anemia) ¾ Citopenia refrattaria con displasia multilineare (RCMD) (almeno 2 citop. e morfol. displastica in almeno 2 linee) ¾ Citopenia refrattaria con displasia multilineare e sideroblasti ad anello (RCMD-RS) (come sopra + sideroblasti > 15%) F.Merli, Ematologia, ASMN RE SMD CLASSIFICAZIONE WHO (1) SINDROMI MIELODISPLASTICHE (blasti< 20%) ¾Anemia refrattaria con eccesso di blasti tipo 1 (RAEB1) (blasti mid. 5 – 9 %; blasti perifer. < 5%) ¾ Anemia refrattaria con eccesso di blasti tipo 2 (RAEB 2) (blasti midollari 10 - 19% o periferici > 5%) ¾ Sindrome 5q(criterio citogenetico e morfologico) ¾ SMD non classificabili (neutropenia o piastrinopenia isolata; SMD con fibrosi) F.Merli, Ematologia, ASMN RE SMD: CLASSIFICAZIONE WHO (2) Disordini mielodisplastici /mieloproliferativi • leucemia mielomonocitica cronica (LMMC) (segni di displasia + monociti > 1 x 103 /µl: tipo 1 se blasti < 5% nel sangue e < 10% nel midollo; tipo 2 se blasti ≥ 5% nel sangue o ≥ 10% nel midollo) • leucemia mieloide cronica atipica • leucemia mielomonocitica giovanile • RARS con piastrinosi (entità provvisoria) • forme non classificabili F.Merli, Ematologia, ASMN RE DIFFERENZE WHO E FAB ÖScomparsa della categoria AREB-T – più del 20 % dei blasti nel midollo fanno porre diagnosi di LAM (with multilineage dysplasia) ÖMigliore definizione delle categorie Refractory Anemia (RA) e Refractory Anemia with Ringed Sideroblasts (RARS) ÖIntroduzione di una nuova categoria Refractory Cytopenia with Multilineage Myelodisplasia and Ringed Sideroblasts (RCMD-RS) F.Merli, Ematologia, ASMN RE DIFFERENZE WHO E FAB ÖSuddivisione della categoria RAEB in due sottogruppi, RAEB-1 e RAEB-2, a seconda del numero di blasti nel midollo o nel sangue periferico (5-9% vs 10-19 %) ÖDefinizione di una specifica associata alla del (5q) isolata categoria MDS ÖEliminazione della leucemia mielomonocitica cronica dalle categorie incluse nella MDS, e suo inserimento nel gruppo delle MDS/MPD (Myelodisplastic/Myeloproliferative diseases) F.Merli, Ematologia, ASMN RE Prognosi Punteggio Variabile 0 0,5 1,0 1,5 2,0 11-20 21-30 % blasti midollari cariotipo <5 5-10 - favorevole intermedio sfavorevole citopenia 0/1 2/3 favorevole intermedio Normale -Y * del(5q) * del(20q) * * unica anomalia sfavorevole -7/del(7q) 1 o 2 anomalie complesso 1997: International Prognostic Scoring System (IPSS) Greenberg et al, Blood 1997; 87:2079 F.Merli, Ematologia, ASMN RE VALORE PROGNOSTICO DEL CARIOTIPO IPSS Greenberg et Blood 1997; 87:2079 F.Merli, Ematologia, ASMN RE Stratificazione delle MDS secondo l’IPSS Basso rischio: 0 Rischio intermedio 1: 0,5 - 1,0 Rischio intermedio 2: 1,5 - 2 Alto rischio: IPSS score ≥ 2,5 Overall survival (years) Leukemia free survival (years) Low 5.7 5.7 Int-1 3.5 2.7 Int-2 1.2 0.95 High 0.4 0.3 Greenberg et al Blood 1997;87:2079 F.Merli, Ematologia, ASMN RE LIMITI DEL IPSS • l’IPSS è stato elaborato basandosi sulla classificazione FAB • include nel gruppo citogenetico a rischio intermedio i pazienti con alterazioni rare e con duplice anomalia • lo score IPSS attribuisce molta importanza ai fattori predittivi di trasformazione leucemica attribuendo un punteggio di solo 0.5 ai pazienti con 2/3 citopenie considerando alla stessa stregua tutte le citopenie indipendentemente dalla loro severità MODIFICHE PROPOSTE • M-IPSS (β2-microglobulina, cariotipo, % di blasti midollari, citopenia) • LDH • WPSS F.Merli, Ematologia, ASMN RE Score prognostico delle MDS basato sulla classificazione WHO (WPSS) Variabile 0 1 2 Categoria WHO RA, RARS, 5q– RCMD, RCMD- RAEB-1 RS Cariotipo* Favorevole Intermedio Fabbisogno No trasfusiona le** Regolare 3 RAEB2 Sfavorevole — — — Sono stati identificati i seguenti gruppi di rischio: molto basso (punteggio = 0), basso (punteggio = 1), intermedio (punteggio = 2), alto (punteggio = 3-4), e molto alto (punteggio = 5-6). I diversi cariotipi erano così suddivisi: favorevole: normale, –Y, del(5q), del(20q); sfavorevole: complesso (3 anomalie), anomalie del cromosoma 7; e intermedio: altre anomalie. * **La dipendenza dalle trasfusioni di eritrociti era definita come la necessità di trasfondere almeno una unità di EC ogni 8 settimane per un periodo di 4 mesi. Malcovati L. et al, J Clin Oncol 2007; 25: 3503-3510. F.Merli, Ematologia, ASMN RE a. terapie di supporto - trasfusioni di EC/Plt - gestione degli episodi infettivi - terapia ferrochelante b. terapie convenzionali - fattori di crescita emopoietici - chemioterapia convenzionale Terapia - trapianto di midollo osseo Autologo Allogenico c. terapie innovative - farmaci immunomodulanti - agenti ipometilanti - terapia immunosoppressiva d. terapie sperimentali F.Merli, Ematologia, ASMN RE Terapie di supporto 1. Supporto trasfusionale 2. Terapia ferrochelante 3. Profilassi e tratt. degli episodi infettivi • Circa il 60% dei pazienti presenta alla diagnosi un’anemia severa (Hb< 10 g/dl); • nel corso della malattia l’anemia si sviluppa nel 90% dei casi; • complessivamente circa l’80% dei pazienti prima o poi avrà bisogno di trasfusioni di EC • le trasfusioni di EC sono l’unica opzione terapeutica in circa il 40% dei pazienti • valore soglia? Trasfusioni di Plt: anche a scopo profilattico? F.Merli, Ematologia, ASMN RE Terapia Ferrochelante L’emosiderosi secondaria peggiora la sopravvivenza dei pazienti con MDS provocando un aumento del rischio di morte del 40% per ogni aumento di 500 ng/ml della ferritina sierica L’entità del sovraccarico marziale viene in genere determinato con i valori di ferritinemia nella pratica clinica (da mantenere <1000 ng/ml) e con RMN cardiaca ed epatica Tra le cause di morte non leucemica nei pazienti con MDS nel 51% dei casi il decesso avviene per insufficienza cardiaca e nel 8% dei casi per cirrosi epatica Le attuali linee guida raccomandano l’impiego della terapia ferrochelante nei pazienti che: o vengono regolarmente trasfusi o hanno MDS a basso rischio e hanno ricevuto 20-50 unità di EC o hanno MDS a rischio più elevato ma malattia stabile o hanno ferritinemia > 1000 ng/ml o vengono regolarmente trasfusi e sono candidati a TMO F.Merli, Ematologia, ASMN RE allogenico Terapie convenzionali 1. Fattori di crescita emopoietici 2. Chemioterapia convenzionale 3. Trapianto autologo e allogenico F.Merli, Ematologia, ASMN RE Fattori di crescita emopoietici • I fattori di crescita granulocitari da soli non sono raccomandati in profilassi, ma solo in caso di neutropenia febbrile • La rHuEPO da sola è efficace in circa il 20% dei pazienti anemici, mentre si è osservato un sinergismo in vitro e in vivo con il G-CSF con un incremento dei tassi di risposta fino al 40-50% • La risposta si osserva in genere dopo 2-3 mesi di trattamento e dura in media 24 mesi • E’ stato elaborato uno score in grado di predire la risposta al trattamento con EPO e G-CSF (Hellstrom-Lindberg E. et al, Br J Haematol 1997): EPO sierica ≤ 500 U/L > 500 U/L Fabbisogno trasfusionale < 2 UEC/mese ≥ 2 UEC/mese Probabilità di risposta Alta (74%) Intermedia (23%) Bassa (7%) • Attualmente considerati il gold standard nel trattamento di pazienti con IPSS basso o int-1 con anemia trasfusione-dipendente con bassi livelli endogeni di EPO e fabbisogno trasfusivo F.Merli, Ematologia, ASMN RE Chemioterapia convenzionale • il trattamento chemioterapico con schemi AML-like è riservato a pazienti con IPSS int-2 o alto nel tentativo di modificare la storia naturale della malattia • Efficace ma insoddisfacente: RC ematologiche del 50-60%, remissioni di breve durata (8 mesi), elevata incidenza di recidiva, sopravvivenza a lungo termine del 14% • Attualmente raccomandata per pazienti con età <65 anni non candidati a trapianto allogenico e con IPSS int-2 o alto solo se non siano applicabili protocolli sperimentali • In dubbio il ruolo della chemioterapia prima del trapianto allogenico (le evidenze attuali sono a favore del trattamento chemioterapico precedente) • NO ARA-C a basse dosi (mielotossica e scarsamente efficace) F.Merli, Ematologia, ASMN RE Trapianto autologo • Ruolo molto controverso nei pazienti con MDS. • Raccomandato dalle linee guida SIE previo condizionamento mieloablativo per i pazienti che, non disponendo di un donatore HLA-compatibile, raggiungono una remissione completa dopo chemioterapia AML-like, in particolare in quei casi in cui si ottenga una remissione citogenetica (in considerazione dell’elevata incidenza di recidiva di malattia dopo la sola chemioterapia). • Impiego di staminali periferiche. • Sopravvivenza libera da malattia a 4 anni di circa il 25% F.Merli, Ematologia, ASMN RE Trapianto allogenico • E’ l’unica terapia potenzialmente curativa • Proponibile a meno del 10% dei pazienti con MDS • TRM = 27-50% • Incidenza di recidiva = 23-48% F.Merli, Ematologia, ASMN RE Fattori prognostici sfavorevoli per l’outcome di un TMO •Età avanzata •Comorbidità •MDS secondaria/LMA •IPSS intermedio-2 o alto •Cariotipo (monosomia 7, anomalie cariotip. multiple) •Eccesso di blasti midollari/stato di malattia al trapianto •Fibrosi midollare •Mismatch donatore-ricevente •Dipendenza dalle trasfusioni •Sovraccarico marziale (ferritina elevata) F.Merli, Ematologia, ASMN RE Candidati: ÖEtà < 55 anni e MDS ad alto rischio ÖMDS pediatriche ÖEtà < 55 anni e MDS a basso rischio con cariotipo sfavorevole o non responsivi ad altra terapia Timing Sorgente di cellule staminali: preferibili le staminali periferiche Regimi di condizionamento: standard, RIC Trapianto aploidentico o da cordone ombelicale F.Merli, Ematologia, ASMN RE Terapie innovative 1. Farmaci immunomodulanti 2. Agenti ipometilanti 3. Terapia immunosoppressiva F.Merli, Ematologia, ASMN RE Farmaci immunomodulanti THALIDOMIDE • riduce la produzione di citochine infiammatorie e pro-apoptotiche, inibisce lo stimolo neoangiogenetico, potenzia la risposta immunitaria antigene-mediata, modula l’adesione cellulare allo stroma midollare, spinge la risposta immune verso il tipo Th2, stimola l’attività dei linfociti T CD8+, aumenta i livelli sierici di EPO e di Hb fetale, riduce la quota di CD4+ e aumenta il numero delle cellule NK • risposta ematologica nel 25-30% dei casi spt sull’anemia • risposta dopo 8-12 settimane di terapia, non dose-dipendente • pazienti con IPSS basso o int-1, anemia isolata, diagnosi recente, età < 65 anni • 200 mg/die • 40-50% dei pazienti sospendono il trattamento per tossicità (neuropatia periferica, stipsi, sedazione, astenia) F.Merli, Ematologia, ASMN RE Farmaci immunomodulanti Autore N° paz. Dose (mg/die) Raza et al 2001 83 100-400 31% 38% Strupp et al 2002 34 100-500 65% 15% Musto et al 2002-2004 40 100-300 32% 37% Bowen et al 2005 12 100-800 50% 67% Bouscary et al 2005 47 200-800 88% 64% Moreno-Aspitia et al 2006 68 200-1000 16% 57% Risposta Dropglobale out F.Merli, Ematologia, ASMN RE Farmaci immunomodulanti LENALIDOMIDE • Ha maggiore attività immunomodulante (influenza la proliferazione dei linfociti T, la produzione di IL-2 e IFN-γ, e la risposta NK) e antiflogistica, stimola l’eritropoiesi, ha attività anti-proliferativa cariotipo-dipendente • Mielotossicità • 83% di risposte eritroidi e 75% di risposte citogenetiche complete nei pazienti con del(5q) • 36% i remissioni istomorfologiche • Risposta che compare dopo 4-6 settimane e dura a lungo • Approvata nel 2005 per i pazienti con MDS con IPSS basso o int-1 e del(5q) • Ottimi risultati anche nei pazienti con del(5q) associata ad altre anomalie F.Merli, Ematologia, ASMN RE Agenti ipometilanti Modificazioni epigenetiche Metilazione del DNA Già noti 25 anni fa, oggi impiegati a dosi 10-30 volte minori rispetto alla dose massima tollerata Si integrano nel DNA AZACITIDINA •Precedentemente impiegata come chemioterapico •Approvata nel 2004 per il trattamento di tutti i sottotipi di MDS •75 mg/mq s.c. per 7 giorni ogni 4 settimane •Risposta globale nel 40-47% dei casi (10-17% di RC) •90% delle risposte si osserva dopo il VI ciclo •Mielotossicità •Migliori risposte nei pazienti con -7 o +8 F.Merli, Ematologia, ASMN RE Agenti ipometilanti DECITABINA • approvata per il trattamento di tutti i sottotipi di MDS • al dosaggio di 15 mg/mq ogni 8 ore per 3 giorni ogni 6 settimane induce una risposta globale di circa il 50% • la dose migliore sembra essere 20 mg/mq/die e.v. per 5 gg ogni 4 sett., con 70% di risposte globali (35% di RC) e un 49% di risposte sulla conta piastrinica • profilo di tossicità accettabile Quali pazienti? -IPSS int-2 o alto, candidati o meno a TMO - IPSS basso o int-1 con citopenie importanti e mancata risposta a fattori di crescita e thalidomide - monosomia 7 o trisomia 8 Combinazioni con altri farmaci attivi nelle MDS, in particolare inibitori delle istone-deacetilasi, acido valproico o acido retinoico F.Merli, Ematologia, ASMN RE Terapia immunosoppressiva • Nei paz.con MDS si riscontrano numerose anomalie immunologiche • Si è ipotizzato che almeno in una quota di pazienti con MDS a basso rischio il ruolo patogenetico principale sia svolto dai linfociti T citotossici attivati che aggrediscono i progenitori emopoietici • I primi studi sulla terapia immunosoppressiva nei pazienti con MDS risalgono agli anni Ottanta. • Gli steroidi sono stati impiegati a lungo, spt nei pazienti con AR ma attualmente hanno perso di importanza F.Merli, Ematologia, ASMN RE Terapia immunosoppressiva • La CyA è stata impiegata nei pazienti con MDS a basso rischio ottenendo l’indipendenza dalle trasfusioni in circa il 50% dei casi; tuttavia, la risposta è dosedipendente (maggiore per dosi > 5 mg/kg) e significative sono la tossicità renale e il rischio di infezioni e neoplasie • L’ATG al dosaggio di 40 mg/kg/die e.v. per 4 giorni consente di ottenere l’indipendenza dalle trasfusioni nel 35-50% dei casi spt in quelli con AR • Pazienti con maggiori probabilità di risposta sono quelli giovani (età < 60 anni), con un breve periodo di trasfusione-dipendenza, la presenza di HLADRB1 15 (riscontrato in diversi casi di AR) e midollo osseo ipocellulare F.Merli, Ematologia, ASMN RE Strategie Generali di Trattamento F.Merli, Ematologia, ASMN RE Rischio IPSS basso o Int-1 Citopenia clinicamente significativa Terapia di supporto come aggiunta al trattamento Anemia sintomatica Trombocitopenia, neutropenia Azacitidina, decitabina o trial clinico EPO sierica EPO sierica > 500 mU/ml ≤ 500 mU/ml Candidato per la terapia immumosoppressiva (IST) ATG, CyA Nessuna risposta Nessuna risposta Azacitidina, Non candidato per la terapia immumosoppressiva (IST) EPO-α ± G-CSF, darbopoietina-α Azacitidina, Nessuna risposta decitabina, thalidomide o trial clinico decitabina, IST o Trial clinico Del(5q) ± altre anomalie thalidomide, Nessuna risposta EPO-α ± G-CSF, EPO-α ± G-CSF, darbopoietina-α o darbopoietina-α o trial clinico trial clinico Lenalidomide Nessuna risposta Azacitidina, decitabina, thalidomide o trial clinico Nessuna risposta Azacitidina, decitabina, thalidomide, EPO-α ± G-CSF, darbopoietina-α o Trial clinico trial clinico F.Merli, Ematologia, ASMN RE Rischio IPSS Int-2 o alto Candidato alla terapia intensiva Non candidato alla terapia intensiva Donatore disponibile SI Trapianto di cellule staminali emopoietiche NO Terapia ad alta intensità o azacitidina, decitabina o trials clinici o terapia di supporto Azacitidina, decitabina o trials clinici o terapia di supporto F.Merli, Ematologia, ASMN RE Conclusioni Enorme complessità Progressi nella comprensione di fisiopatologia e basi molecolari Processo multistep Associazioni di farmaci Terapia di supporto Nuovi approcci terapeutici Trattamenti approvati per MDS Trapianto allogenico F.Merli, Ematologia, ASMN RE Ringraziamenti Dr.ssa Isabella Capodanno borsista Ematologia ASMN Dr.ssa Caterina Mammi data manager Progetto Aziendale “Linfocare” F.Merli, Ematologia, ASMN RE
Documenti analoghi
Le sindromi mielodisplastiche: diagnosi, prognosi e terapia
rischio sulla base della sopravvivenza e dell’incidenza di evoluzione in AML. In particolare, questi due parametri prognostici risultano differenti nelle MDS. Nel 1997 è stato sviluppato
un sistem...