El Periódico Libre E Independiente De
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gennaio - agosto 2016 Cochabamba - Bolivia anno III Bs. 0.- BOLIVI A bollettino quadrimestrale di inform-azione ed altro El Periódico Libre E Independiente De Nr. 6 EDITORIALE SPAZI O E S O C I E T À Il famoso “processo di cambio” in Bolivia sembrerebbe essersi definitivamente arenato. Se fino ad un paio d’anni fa sembrava che ci fosse ancora un qualche barlume di speranza che il governo del Movimento al Socialismo (MAS) cambiasse rotta e iniziasse a riconoscere i propri errori, negli ultimi mesi si sta assistendo a quel che si potrebbe definire come un vero e proprio suicidio politico che sta definitivamente affossando tutto il capitale politico che aveva guadagnato nei primi anni di governo. L’esempio più eclatante è avvenuto nel mese di febbraio di quest’anno, quando il presidente Evo Morales Ayma ha perso il referendum che gli avrebbe offerto la possibilità di ripresentarsi alle elezioni presidenziali del 2019 per un terzo mandato, possibilità non permessa dall’attuale Costituzione Politica. Da allora la dirigenza del MAS sembra essere rimasta rinchiusa in una torre di cristallo. Gli esempi sono tanti e pesanti: dagli scandali di corruzione come quelli del Fondo Indigena e dell’impresa cinese CAMC; da un autoritarismo sempre più presente (persecuzione politica a oppositori/trici e a giornalisti/e, censura, ecc.); l’assenza di dialogo con il settore delle persone disabili; la chiara volontà di non voler riformare il sistema giudiziario per renderlo più efficiente e trasparente; l’attuale conflitto con il settore minerario con la morte di quattro minatori e un vice-ministro; e la lista potrebbe continuare ancora per pagine.... Una coppia della OTB “Central Itocta” costruendo la propria casa IL PMAR TRA SUCCESSI E PROBLEMI A POCHI MESI DALLA FINE DEL PROGETTO UN RESOCONTO DEGLI ULTIMI DURI MESI 2-4 Dal mese di gennaio sono iniziati i lavori di miglioramento, ampliamento o rinnovamento delle 160 abitazioni in cinque quartieri periurbani della città di Cochabamba. La maggior parte dei cantieri sono quasi giunti al termine, malgrado le tantissime difficoltà che sono sorte e che hanno complicato parecchio l’avanzare dei cantieri, portandoci quasi al punto di rescindere il contratto con l’AEVI. GOSSIP E VENNE ANCHE IL MATRIMONIO 4 NOVITÀ PROLUNGAMENTO DEL CONTRATTO 5 COLLABORAZIONI PROGETTO DI RICERCA 5 . redazione: Av. D’Orbigny casi Villavicencio, Cochabamba - Bolivia . e-mail: [email protected] . telefono: +591 683 229 94 . abbonamenti: El Periodico è gratuito, viene mandato per e-mail o in formato cartaceo; per chiunque fosse interessato/a non esitate a contattarmi! CBBA gennaio - agosto 2016, Nr. 6 El P er iodico Libre E Inde pe n d ie n t e de B o livia 2 FPH - I PR O G E TTO ABITAZION E E SALUTE IL PMAR TRA SUCCESSI E PROBLEMI UN PRIMO B IL A N C IO A P OCHI M ESI DALLA FINE DEL PROGET TO Dal mese di gennaio sono iniziati i cantieri delle 160 abitazioni da migliorare, ampliare o rinnovare con il progetto PMAR. In questo lasso di tempo ci sono stati molti avvenimenti positivi, tra i quali sicuramente i più importanti sono l’allegria e la gioia dei/ delle partecipanti nel vedere concretizzarsi quello che prima era solamente un sogno, un’idea rappresentata da un piano su di un foglio di carta che, per la maggior parte delle persone, risultava semplicemente incomprensibile; però ci sono stati anche molti eventi negativi che hanno seriamente messo a rischio il prosieguo del progetto, portandoci all’estremo di voler rescindere il contratto con l’Agenzia Statale delle Politiche Abitative (AEVI in spagnolo). Ma andiamo con calma e ordine, per cercare di districare la complicata matassa dei tanti avvenimenti sorti negli ultimi mesi, così che il tutto risulti più comprensibile. Una casa quasi terminata della OTB “Villa San Andres” (foto: Rolando Velarde) LA BUROCRAZIA DELL’AEVI Nell’ultimo numero de El Periodico eravamo rimasti alla fase preparatoria del progetto, nella quale avevamo elaborato i progetti di miglioramento, ampliamento o rinnovamento delle 160 case, processo sviluppato insieme alle famiglie partecipanti che terminò nel mese di dicembre; nello stesso mese sarebbero dovuti iniziare i cantieri e i primi laboratori partecipativi in autocostruzione, conformemente al cronogramma del progetto. A questo punto però iniziammo a doverci confrontare con uno dei problemi principali del progetto: la terribile e complicata burocrazia statale, in questo caso relazionata con la gestione delle richieste, acquisto e consegna dei materiali da costruzione da parte dell’AEVI. Negli anteriori progetti PMAR la Fundación Pro-Hábitat (FPH) aveva sempre gestito queste operazioni insieme ai/alle partecipanti, così che il processo risultasse trasparente, efficiente, efficace e flessibile, oltre a garantire prezzi bassi e un controllo sociale permanente. Però in questo caso l’AEVI dettò alcune condizioni che avrebbero reso impossibile tale pratica, prime fra tutte una doppia fatturazione imposta alla FPH che, da un lato, avrebbe creato parecchi grattacapi fiscali alla FPH e, dall’altro, avrebbe aumentato considerevolmente i prezzi dei materiali stessi rendendone totalmente svantaggioso l’acquisto. Per questa ragione e a malincuore si decise di lasciare la responsabilità di tale operazione all’AEVI, consapevoli che ciò avrebbe complicato parecchio la gestione del progetto a causa delle procedure burocratiche interne di tale ente. Inoltre l’AEVI, malgrado le nostre ripetute sollecitudini, tardò un’eternità nel farci pervenire i prezzi officiali dei materiali, comunicandoceli con il contagocce, il che complicò parecchio la stesura dei computi metrici e obbligandoci ad attualizzarli varie volte. Ciononostante il problema principale risultò essere il prezzo stesso dei materiali che, a nostra grande sorpresa e disappunto, risultarono essere molto più cari di quanto si possa trovare sul mercato! Tale sovrapprezzo totalmente ingiustificato (a volte fino ad un terzo in più del valore reale!) fa sorgere parecchi dubbi sulla trasparenza di tali acquisti e, malgrado i deboli argomenti presentati dall’AEVI, induce a pensare che dietro tutto ciò ci sia un flagrante caso di corruzione, pratica tristemente diffusa nella gestione delle opere pubbliche in Bolivia. L’INIZIO DEI CANTIERI I cantieri iniziarono solamente al principio del mese di gennaio, quando furono finalmente consegnati i primi materiali da costruzione. I ritardi nelle consegne continuarono ad aumentare esponenzialmente, così come i problemi ad essi relazionati, tra i quali il principale concerne la manodopera contrattata dai/dalle partecipanti. Infatti la metodologia del progetto è basata su processi di autocostruzione assisitita sviluppata in più di 20 anni dalla FPH nelle aree rurali, però nell’area urbana la realtà socio-economica degli abitanti è ben distinta, così come abbiamo potuto apprendere in questa prima fase CBBA gennaio - agosto 2016, Nr. 6 El P er iodico Libre E Inde pe n d ie n t e de B o livia FPH - II - del progetto pilota. Infatti la maggior parte dei/delle partecipanti lavora nel settore del commercio informale e non dispone del tempo necessario da dedicare alla costruzione, al contrario di quanto avviene nelle aree rurali, dove la gestione del tempo è più flessibile. Anche se molti/e partecipanti hanno familiari o conoscenti muratori che li stanno aiutando nella costruzione, molti/e altri/e hanno dovuto contrattare dei muratori, i quali vengono pagati per realizzare un certo lavoro in un lasso di tempo determinato. Dato che i materiali da costruzione vengono consegnati con ritardi fino a due mesi di tempo rispetto alle sollecitudini realizzate dalla FPH (!) ciò ha causato due grandi problemi: da una parte i muratori hanno abbandonato i cantieri dato che non potevano avanzare a causa della mancanza dei materiali; dall’altra molti/e partecipanti hanno supplito alla mancanza di materiali comprandoli loro stessi/e per evitare che i muratori abbandonassero il cantiere, destabilizzando completamente la gestione delle richieste dei materiali. Infatti per ogni progetto abbiamo realizzato dei computi metrici per stabilire le quantità di materiali da comandare ma, a causa di quest’ultimo problema, a un certo punto abbiamo completamente perso il controllo dei materiali da comandare, quelli che sono arrivati e quelli che erano ancora da comandare. Per supplire a tutto ciò abbiamo dovuto effettuare vari controlli dei libri di registro dei depositi comunitari con i materiali entrati e quelli consegnati ai/alle partecipanti, oltre a dover rifare una o più volte i computi metrici attualizzandoli con tutti questi cambi non previsti. A tutto ciò si aggiunge un altro dei problemi che stanno seriamente pregiudicando il progetto: siamo solo tre architetti per gestire 160 progetti differenti. Anche se gli interventi stessi sono relativamente modesti, con superfici costruite di ca. 40 fino a 80 m2 (anche se al- 3 Un’ampliamento quasi terminato di una casa della OTB “Villa San Andrés” (foto: Rolando Velarde) cune case superano i 100 m2!), e costruttivamente molto semplici (struttura in cemento armato e pareti in mattoni), ogni casa è diversa dalle altre, a seconda del contesto, topografia, costruzioni esistenti, ecc. Considerando che dei tre architetti Fernando si sta dedicando esclusivamente alla parte operativa del progetto (organizzazione dei magazzini comunitari e della ricezione e consegna dei materiali nei differenti quartieri, ecc.), siamo solo Rolando e io a dover effettuare il monitoraggio e la consulenza tecnica per i 160 progetti. Si tratta di un’impresa titanica che, sfortunatamente, non riusciamo a compiere come vorremmo per la mancanza di tempo, dato che abbiamo molti altri compiti da realizzare in ufficio come p.es. l’attualizzazione dei piani e dei comp uti metrici, dei vari cambi effettuati, elaborazione dei (pesanti) rapporti per l’AEVI, ecc. Per quanto riguarda i progetti, molti/e partecipanti (spesso condizionati dai loro muratori) hanno cambiato i piani senza consultarci, a volte addirittura sconvol- gendo completamente il progetto e, nei peggiori dei casi, infrangendo la normativa urbana e/o rendendo gli ambienti (parzialmente) inabitabili e inadeguati (per fortuna solo in pochi casi). La FPH conta tre tecnici costruttori con molta esperienza in questo tipo di progetto, i quali sono sempre sul terreno per realizzare il lavoro di monitoraggio dei cantieri, assistenza tecnica ai/alle partecipanti e ai muratori nei processi di autocostruzione assisitita, gestione dei magazzini comunitari e della consegna dei materiali da costruzione ai partecipanti, organizzazione dei laboratori di autocostruzione, ecc.; nel limite del possibile si occupano anche di monitorare la realizzazione dei progetti secondo i piani elaborati ma, molte volte, soprattutto per la mancanza di tempo o, a volte, anche per la scarsa conoscenza della normativa urbana, ecc., non si sono resi conto dei cambi effettuati (o troppo tardi) o, semplicemente, hanno lasciato fare. A ciò si aggiunge che alcuni/e partecipanti sono veramente testardi, anche se si può CBBA gennaio - agosto 2016, Nr. 6 El P er iodico Libre E Inde pe n d ie n t e de B o livia FPH - III - 4 PR O G E TTO ABITAZION E E SALUTE spiegare loro durante ore i vantaggi di avere spazi adeguati, funzionali, abitabili, comodi e che rispettino la normativa, considerano che il terreno è loro e quindi possono disporre dello spazio come gli pare e piace, costruendo ogni angolo possibile e rendendo così molti ambienti inabitabili, oltre che infrangendo le direttive della normativa urbana. Le autorità municipali non fanno niente per sensibilizzare gli abitanti rispetto a questi temi, anzi, nei quartieri periferici esiste un sentimento di impunità generalizzata per la totale assenza di controlli e gli abitanti si abituano all’idea che prima o poi ci sarà un’amnistia con la quale poter regolarizzare le costruzioni che non compiono la normativa. Ma questo è un tema spinoso che converrà trattare più in dettaglio in un altro numero. LA RESCISSIONE DEL CONTRATTO Oltre a tutti i problemi enumerati finora, l’AEVI ci consegnò una lista definitiva dei partecipanti solamente nel mese di marzo, nella quale una decina di persone sono state escluse dal progetto per essere proprietari di due o più terreni (proibito dal regolamento).Il fatto è che avrebbero dovuto effettuare questo tipo di controlli prima che iniziasse il progetto e non quando i cantieri erano già iniziati; inoltre la maggior parte dei partecipanti sono emigranti venuti dalle aree rurali, dove hanno ereditato e/o dispongono di terreni esclusivamente destinati ad un uso agricolo e in nessun caso abitativo. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso, non solo perché avevamo dedicato parecchio tempo per elaborare i progetti di queste famiglie, ma soprattutto perché esse avevano fatto enormi sacrifici per comprarsi i materiali da costruzione e iniziare i cantieri. Il colmo fu quando nel mese di maggio l’AEVI ci disse che dovevamo cercare una ventina di nuovi/e beneficiari/e per rimpiazzare quelli/e che erano stati/e estromessi/e o che avevano abbandonato il pro- Una cucina della OTB Villa San Andrés (foto: Rolando Velarde) getto, per raggiungere il totale di 160 case. Per tutte queste ragioni all’inizio del mese di giugno decidemmo inviare una lettera di intenzioni per rescindere il contratto. Immediatamente l’AEVI ci convocò per un paio di riunioni urgenti con il vice-ministro delle politiche abitative, per cercare soluzioni a tutti i problemi ed evitare la rescissione. Da allora si mostrarono un po’ più concilianti e aperti al dialogo, ma la maggior parte dei problemi continuano... Il progetto doveva finire alla metà del mese di settembre ma visti tutti i ritardi probabilmente finirà un paio di mesi più tardi, il che complicherà non poco il finanziamento dei salari degli architetti e dei tecnici costruttori. I RISULTATI Malgrado tutti questi problemi in realtà il progetto è un successo per quanto riguarda gli interventi realizzati, i/le partecipanti sono veramente entusiasti dei risultati, il che ci fa dimenticare tutti i problemi avuti fino ad ora! Perfino il direttore dipartimentale dell’AEVI durante una visita ai cantieri esclamò sorpreso e con un tono velatamente minaccioso: “Ma queste non sono abitazioni sociali!!!”, il che per noi rappresentò un complimento, perché persone povere stanno realizzando il loro sogno di vivere in una casa adeguata, comoda, che risponda alle loro necessità! ULTIME CONSIDERAZIONI Quest’anno è stato veramente complicato, abbiamo passato molte situazioni difficili non solo per colpa dell’AEVI, ma anche nostre: si tratta di un progetto pilota e la FPH non aveva esperienza per questo tipo di progetto nell’area urbana. Era quindi normale che dovessimo confrontarci con molte situazioni nuove, compiendo vari errori nella gestione e pianificazione del progetto, ecc. Ciononostante l’aspetto più importante di tutto ciò è che abbiamo appreso moltissimo dai nostri errori, il che ci permetterà di migliorare considerevolmente la gestione delle prossime fasi previste (v. pag. 5)! CBBA gennaio - agosto 2016, Nr. 6 El P er iodico Libre E Inde pe n d ie n t e de B o livia C R O NACHE D I V E R S E 5 GOSSIP E VENNE ANCHE IL MATRIMONIO! PICCOLO RESOCONTO Sabato 30 gennaio 2016 Carla ed io ci siamo sposati nella città di Cochabamba per rito civile. Si è trattato di un evento veramente speciale, unico, che ci ha permesso di condividere con familiari, parenti ed amici/e quel che stiamo vivendo insieme. Un grande grazie a tutte le persone che ci hanno inviato auguri, a tutte le persone che sono venute, ai miei genitori, a mio fratello Eric, a Lidia e a tutti gli amici che sono venuti dalla Svizzera per festeggiare con noi (Alex, Zaza, Gu, Glücky, Ricky, Marco M, Panz, Berli, Mitch), la vostra visita è stata bellissima, ci ha fatto veramente molto piacere, grazie!!! anche a quelli/e che non sono potuti venire! Malgrado un certo stress per i preparativi la giornata è stata splendida e tutto è andato benissimo (tranne la piccola frattura al piede di mio fratello ballando il Chiru Chiru)! DI UNA G I O R N ATA VERAMENTE SPECIALE Il fatidico momento del “SI” (foto: Eric Vimercati) NOVITÀ COLLABORAZIONI PROLUNGAMENTO DEL CONTRATTO CON COMUNDO PROGETTO Quest’anno un altro grande avvenimento determinante è stato il prolungamento del contratto con COMUNDO per poter proseguire la collaborazione con la Fundacion Pro-Habitat per altri tre anni. Il motivo principale per cui ho deciso di rinnovare il contratto è dovuto al progetto a cui stiamo lavorando e alle prossime fasi previste: in teoria l’anno prossimo parteciperemo alla seconda fase del progetto PMAR con minimo 150 abitazioni situate nell’area urbana di Cochabamba. Le tante difficoltà che abbiamo incontrato e gli errori commessi ci hanno permesso di apprendere moltissimo, così che potremo affrontare le prossime fasi meglio preparati. Tra i compiti più importanti Nel numero precedente avevo accennato ad un concorso per un progetto di ricerca sui progetti di abitazione sociale in Bolivia a cui avevo collaborato. Al principio di quest’anno ricevemmo la notizia che eravamo stati selezionati per ricevere il finanziamento il che ci causò una grandissima gioia ma, a causa di un (ridicolo) cavillo amministrativo dovettero ritirarcelo. Malgrado la cocente delusione si trattò realmente di un’esperienza appassionante, grazie mille Jenny per tutto quanto! Grazie anche a Guille, Marta e Andrés per la collaborazione, chissà che nel futuro si ripresenti un’altra opportunità! che ci aspettano ci sarà sicuramente la rielaborazione del regolamento del progetto PMAR per l’AEVI, così che questa metodologia possa essere replicata a scala nazionale; il perfezionamento dei vari strumenti sviluppati in questa fase e la loro successiva convalidazione e la formazione del/i nuovo/i Team di Consulenza Tecnica per il/i nuovo/i progetti. Grazie mille a tutto il team di COMUNDO / Inter-Agire per tutto l’appoggio ricevuto in questi primi tre anni e per aver accettato di rinnovare il contratto; a tutto il team di Pro-Habitat per questi primi tre anni incredibili; a Swiss Engineering Sezione Ticino e a tutte le persone / istituzioni che hanno appoggiato il progetto! UN GRANDE RINGRAZIAMENTO A TUTTE LE PERSONE, ORGANIZZAZIONI ED ISTITUZIONI CHE HANNO CONTRIBUITO E/O SOSTENUTO IL PROGETTO E CHE HANNO RESO (E RENDONO) POSSIBILE QUEST’ESPERIENZA! Per saperne di più su altri progetti di Inter-Agire: www.comundo.org/it DI RICERCA SI PUÒ SOSTENERE IL PROGETTO DI ALAIN VIMERCATI CON VERSAMENTI A: Inter-Agire Conto ccp: Piazza governo 4 - 6500 Bellinzona 69-2810-2 IBAN CH74 0900 0000 6900 2810 2 specificare Progetto Alain
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