GINO DE DOMINICIS : IL SOGNO DELL`ETERNITÀ Artista isolato ed
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GINO DE DOMINICIS : IL SOGNO DELL`ETERNITÀ Artista isolato ed
GINO DE DOMINICIS : IL SOGNO DELL’ETERNITÀ Artista isolato ed eccentrico, lontano dalle correnti dell’arte contemporanea, come dai percorsi dell’arte moderna, critico verso le neo-avanguardie e nondimeno verso la cultura del revival, Gino De Dominicis ha incentrato la sua ricerca sul tema dell’immortalità: una dimensione incorruttibile, fuori dal tempo e dallo spazio, in grado di superare l’entropia. Il suo manifesto ideologico fu la mostra del 1969, allestita a Roma presso la galleria “L’attico” di Fabio Sargentini, dove presentò il suo necrologio ed una serie di opere pregne di significato, che contraddicevano l’idea stessa di mortalità. Un’asta dorata in equilibrio verticale segnava, con la sua circolarità, potenzialmente rotabile, ed i suoi riflessi luminosi, il fulcro della creazione eterna (l’artista, secondo De Dominicis non è un creativo, ma un creatore). Seguivano il Cubo invisibile ed il Cilindro invisibile, individuati dalla proiezione delle loro piante sul pavimento, due sculture ‘trasparenti’ da percepire con gli occhi della mente. Relegate nella sfera del concettuale dalla critica meno attenta, queste opere, in realtà, vi si contrappongono in modo radicale: il significato, che nell’arte concettuale risiede nell’oggetto in sé o nella sua evocazione, nelle sculture ‘trasparenti’ di De Dominicis va ricercato nel vuoto, cioè nell’assenza di materia che è condizione indispensabile all’affermazione dell’essere. L’assenza di materia, che nega la dimensione spaziale e la percezione visiva, è solo una delle ‘soluzioni di immortalità’ formulate da De Dominicis. Le altre sono: la bellezza, intesa come purezza assoluta, e l’immobilità, cioè l’assenza di movimento che comporta anche un’astrazione dal tempo. Sono questi i fondamenti di un’arte ontologica, che scavalca la percezione sensibile per inseguire un percorso individuale e auto-referenziale, volto non a comunicare ma a soddisfare un intimo bisogno di eternità. L’arte è l’antidoto all’immortalità, l’unica via per evadere dall’immanente. Marco di Mauro
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