History of HPV Detection
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History of HPV Detection
Papovaviridae G. Di Bonaventura Università di Chieti-Pescara Papovaviridae • Pa-po-va: – Papillomavirus del coniglio – Polyomavirus del topo – Virus Vacuolante della scimmia (SV40) • 2 generi: – Papillomavirus (capsìde, 55 nm) – Polyomavirus (capsìde, 45 nm) Papillomavirus – caratteri generali • La natura virale del papilloma umano è stata ipotizzata nel 1907 • Esistono oltre 100 differenti tipi dotati di diverso potere patogeno • Tropismo per le cellule epiteliali dell’epidermide e della mucosa – impossibilità di allestire un modello sperimentale in vitro • Papillomavirus è altamente specie-specifico Papillomavirus - struttura • Genere Papovaviridae • Morfologia – Naked – Capsìde icosaedrico (55 nm), formato da 72 capsomeri – 2 proteine capsidiche: maggiore (L1), minore (L2) – DNA ds, circolare, 8 Kb in forma episomale, può integrarsi nel DNA ospite HPV - genoma • Sequenze ampiamente embricate tra loro – Fase tardiva (late): L1, L2 • presenti in tutti i genotipi – Fase precoce (early): da E1 a E7 • variamente distribuiti nei diversi genotipi – LCR (Long Control Region): regolazione della trascrizione genica • Tipizzazione genomica: – Individuazione di oltre 130 genotipi sulla base del grado di omologia del DNA in alcune sequenze definite (L1, E6, E7) Proteine strutturali: L1 & L2 • L1 (Major) e L2 (Minor) sono proteine strutturali assemblate tardivamente a formare il capsìde icosaedrico • L1 (Major) costituisce fino all’80% del capsìde virale Proteine funzionali (non-strutturali): E1, E2, E3, E4, E8 • E1 - Facilita la replicazione del DNA, legando primers all’origine della replicazione, reclutando polimerasi e proteine accessorie regolatrici • E2 – Regola la trascrizione del genoma virale e facilita E1 nel reclutamento di fattori per la replicazione del DNA virale • E3, E8 – Funzione ancora non chiara; sono scarsamente conservate • E4 – Espressa tardivamente, provoca il collasso del network di cheratina nelle cellule epiteliali infette, facilitando la fuoriuscita dalla cellula dei virioni neoformati Proteine “trasformanti”: E5, E6, E7 • E5 - Interagisce con la membrana cellulare mediante un braccio idrofobico. Interferisce con la funzionalità di proteine di membrana coinvolte nella proliferazione cellulare: dimeri di E5 si inseriscono in prossimità dei recettori per Platelet Derived Growth Factor (PDGF) provocandone l’attivazione, anche in assenza del ligando specifico. • E6 – Si lega al prodotto del gene oncosoppressore p53, inattivandolo per degradazione mediata dal sistema dell’ubiquitina. Rimuove, in tal modo, il blocco in G1 del ciclo cellulare. • E7 – Si lega al prodotto del gene oncosoppressore RB (retinoblastoma), inattivandolo. Impedisce, così, la funzione fisiologica di RB quale regolatore negativo della trascrizione di geni coinvolti nell’apoptosi HPV: replicazione e trascrizione nell’epidermide • • • • • HPV infetta le cellule basali del derma (scarsa trascrizione e replicazione). Il DNA libero (plasmidico) si replica con la cellula (persistenza infezione) Moderata amplificazione del DNA e sintesi proteine “precoci” nello strato spinoso Aumentata amplificazione e trascizione del DNA (comparsa L1 e L2), ed assemblaggio virioni nello strato granuloso Rilascio di virioni neoformati in seguito a desquamazione dello strato corneo Presenza di “koilociti” (patognomonici per HPV) negli strati soprabasali • grosso vacuolo che circonda la cromatina addensata HPV – aspetti clinici • Attualmente,no circa 138 i genotipi sequenziati di HPV • La tipica lesione (cutanea e/o mucosa) da HPV consiste in un ispessimento locale dell’epitelio che si manifesta in modo diverso a seconda della sede anatomica interessata (verruche, condilomi, papillomi) • Lesioni cutanee (non genitali): – – – – Verruca comune (volgare) Verruca piana Verruca plantare e palmare Epidermodisplasia verruciforme HPV 1, 2, 3, 4, 7, 10, 27 … HPV 5, 8, 9, 12, 14, 15 … • lesioni diffuse su tutto il corpo • possibile degenerazione in carcinoma (HPV 5, 8 e 14) a cellule squamose in soggetti geneticamente predisposti HPV: genotipi non genitali Nongenital Cutaneous Disease HPV Type Common warts (verrucae vulgaris) 1, 2, 4, 26, 27, 29, 41, 57, 65 Plantar warts (myrmecias) 1, 2, 4, 63 Flat warts (verrucae plana) 3, 10, 27, 28, 38, 41, 49 Butcher's warts (common warts of people who handle meat, poultry, and fish) 1, 2, 3, 4, 7, 10, 28 Mosaic warts 2, 27, 57 Ungual squamous cell carcinoma 16 Epidermodysplasia verruciformis (benign) 2, 3, 10, 12, 15, 19, 36, 46, 47, 50 Epidermodysplasia verruciformis (malignant or benign) 5, 8, 9, 10, 14, 17, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 37, 38 Nonwarty skin lesions 37, 38 Verruche comuni (volgari) e plantari HPV – aspetti clinici • Lesioni mucosali (non genitali): – Papillomi delle vie respiratorie HPV 6, 11 – Papillomi congiuntivali HPV 2, 6, 11, 13, 32 – Papillomi orali • Lesioni mucosali (genitali, area perianale, retto): – Condilomi acuminati (masse esofitiche molli) – Condilomi piani (masse esofitiche rilevate, rossastre) HPV 6, 11 • L’infezione sostenuta da tipi “high-risk” può progredire verso il cancro della cervice uetrina, pene, ano, vagina, tonsille, vie respiratorie. Solo questi genotipi possono causare carcinoma: – Tipi 16, 18, 45, 56 (elevata associazione con cervicocarcinoma) – Tipo 16 (carcinoma vulvare) • Soltanto 1% delle infezioni HPV evolve verso il carcinoma della cervice uterina HPV - genotipi mucosali (non genitali) Nongenital Mucosal Disease Respiratory papillomatosis HPV Type 6, 11 Squamous cell carcinoma of the lung 6, 11, 16, 18 Laryngeal papilloma 6, 11, 30 Laryngeal carcinoma 16, 18 Maxillary sinus papilloma 57 Squamous cell carcinoma of the sinuses 16, 18 Conjunctival papillomas 6, 11 Conjunctival carcinoma 16 Oral focal epithelial hyperplasia (Heck disease) 13, 32 Oral carcinoma 16, 18 Oral leukoplakia 16, 18 Squamous cell carcinoma of the esophagus 16, 18 Lesioni mucosali non genitali Papilloma laringeo Papilloma congiuntivale HPV – genotipi ano-genitali Intermediate intraepithelial neoplasia 31, 33, 35, 42, 44, 45, 51, 52 High-grade intraepithelial neoplasia 16, 18, 56, 58 Carcinoma of vulva 6, 11, 16, 18 Carcinoma of vagina 16 Carcinoma of cervix 16, 18, 31 Carcinoma of anus 16, 31, 32, 33 Carcinoma in situ of penis (erythroplasia of Queyrat) 16 Carcinoma of penis 16, 18 HPV – genotipi ano-genitali Anogenital Disease HPV Type Condylomata acuminata 6, 11, 30, 42, 43, 44, 45, 51, 52, 54 Bowenoid papulosis 16, 18, 34, 39, 42, 45 Bowen disease 16, 18, 31, 34 Giant condylomata (BuschkeLöwenstein tumors) 6, 11 Unspecified intraepithelial neoplasia 30, 34, 39, 40, 53, 57, 59, 61, 62, 64, 66, 67, 68, 69 Low-grade intraepithelial neoplasia 6, 11, 43 Condilomi genitali Infezione • L’infezione può assumere natura latente, può svilupparsi in 1-3 mesi o può decorrere asintomaticamente per anni • Lesioni causate dall’espansione clonale delle cellule infette • L’infezione può essere subclinica o clinica Trasmissione • HPV viene rilasciato dallo strato superficiale desquamante di cheratinociti dell’epitelio infetto • La trasmissione di HPV “cutanei” avviene attraverso contatto diretto con tessuti infetti, o con oggetti e/o superfici contaminate • La trasmissione di HPV “genitali” avviene tipicamente mediante contatto sessuale HPV & Cancro Cervice Uterina • Nel 99.7 % dei casi di cancro della cervice è presente il genoma integrato di HPV-16 e HPV-18 – Linearizzazione del DNA virale – Integrazione DNA tra le regioni E1 e E2 con conseguente mancata espresione dei geni tardivi – Iper-espressione di E6 e E7 Diagnosi di HPV Data l’impossibilità di isolare HPV mediante allestimento di co-colture, si ricorre a: • Osservazione cito-morfologica • Saggi immunocitochimici • Tecniche di rilevazione del genoma virale Diagnosi di HPV: metodiche molecolari Tre metodiche molecolari sono disponibili per rivelare HPV nel tessuto o nei campioni citologici esfoliativi • Amplificazione del segnale – Hybrid Capture 2 assay (l’unico FDA-approved) • Amplificazione del bersaglio – PCR & in situ PCR • Saggi di ibridazione che non richiedono amplificazione – Dot blot hybridization (DB), Southern transfer hybridization (STH) e in situ hybridization (ISH)
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