12 - Consiglio Regionale della Basilicata
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12 - Consiglio Regionale della Basilicata
Osvaldo e Rosario Tagliavini HYGROPHORUS LIMACINUS Scopoli sin. H. latitabundus Cresce, in autunno, sotto aghifoglie (pino silvestre e abete bianco). Specie non molto comune. Cappello 5-15 cm, bruno-bistro, convesso, liscio, ma piuttosto vischioso e carnoso. Lamelle spaziate e decorrenti, bianche o cinerognolo-verdognole, grosse. Gambo bianco, vischioso, fusiforme, ingrossato al centro e rastremato in alto, con squamature brunastre nella parte inferiore. Carne bianca e soda. Odore nullo, sapore mite. Spore bianche in massa, ellissoidali, 9-13 x 6-8 µm. Commestibile. Note Si distingue per le lamelle cinerognolo-verdognole e per l’habitat, sotto pini ed abeti bianchi. HYGROPHORUS MARZUOLUS (Fr.: Fr.) Bresadola Cresce, all’inizio della primavera, sotto l’abete bianco, il pino silvestre (raro), le querce e i faggi, nascosto sotto le foglie morte e il muschio. Specie rarissima. Cappello largo 3-12 cm, sodo e carnoso, da emisferico a piano-depresso-gibboso, con margine ondulato. Cuticola biancastra, grigio metallica, percorsa da fibrille radiali. Lamelle ceracee, adnato-decorrenti, basse e ventricose, prima fitte, poi molto spaziate, con qualche lamellula, biancastre, poi grigiastre. Gambo corto e tozzo, diritto o curvo, bianco-grigio satinato, pruinoso in alto. Carne bianca, grigiastra sotto il rivestimento del cappello. Odore mielato o di rose appassite, sapore mite. Spore bianche in massa, ellittiche, lisce, non amiloidi, 6-8 x 5,5-6,5 µm. Commestibile versatile in cucina: si può utilizzare nei risotti e nelle varie paste e per impreziosire piatti di pesce e di carne. Note Si potrebbe confondere con l’ H. camorophyllus che, però, ha il cappello brunastro-seppia, le lamelle più decorrenti, il gambo più allungato ed é autunnale. – 224 – Atlante dei funghi commestibili della Basilicata – 225 – Osvaldo e Rosario Tagliavini HYGROPHORUS NEMOREUS (Lasch.) Fries Cresce, in autunno, nei boschi aperti di faggio, di castagno e di querce. Specie rara. Cappello largo 4-8 cm, campanulato, poi convesso-spianato, di colore ocra-aranciato con fibrille più scure al centro. Lamelle distanziate e decorrenti, spesse, colore crema o rosate. Gambo biancastro e fibrilloso, affusolato alla base, cosparso di forfora all’apice. Carne bianca, con odore farinaceo e sapore grato. Spore bianche in massa, ovoidali, granulose, ialine, 6-7 x 3,5-5, µm. Commestibile. Molto redditizio in cucina per la sua carnosità. Note Si riconosce per il cappello carnoso coperto da fibrille radiali aranciate e, soprattutto, per l’habitat sotto querce. HYGROPHORUS PENARIUS Fries Cresce, in autunno, gregario in boschi di querce e faggi. Specie abbondante nelle stazioni di crescita. Cappello bianco, avorio al centro, di 5-15 cm di diametro, emisferico, poi pianeggiante, umbonato, con margine lobato e sinuoso. Lamelle spaziate e decorrenti, bianco-crema con riflessi carnicini. Gambo concolore al cappello, piuttosto giallino alla base, pieno, assottigliato in basso e ricurvo. Carne biancastra, odore di “latte bollito”, sapore mite. Spore bianche in massa, ellissoidali e lisce, 5,5-8 x 3,5-6 µm. Commestibile. Secondo qualche autore è il miglior Hygrophorus tra quelli commestibili per la carnosità e le qualità organolettiche. Si presta a condire risotti e paste o per un misto di funghi di stagione. Note Si riconosce per la taglia piuttosto grande, per avere il gambo assottigliato in basso e ricurvo e per crescere, soprattutto, sotto querce. – 226 – Atlante dei funghi commestibili della Basilicata – 227 – Osvaldo e Rosario Tagliavini HYGROPHORUS PERSOONII Arnolds sin. H. dichrous Kühner & Romagnesi Cresce, in autunno, sotto querce. Specie comune. Cappello largo 3-8 cm, bruno-sporco o piuttosto grigiastro, ricoperto da una cuticola pileica viscosa, con orlo involuto, che, a contatto con l’ammoniaca, diventa blu-verde. Lamelle biancastre o livide, leggermente decorrenti. Gambo fusiforme, con apice attenuato, bianco e pruinoso-granuloso e la parte inferiore vischiosa con ornamentazioni concolori al cappello. Carne bianca. Inodore e insapore. Spore bianche in massa, ellissoidali, lisce, 9-13 x 5-7,5 µm. Commestibile: si presta ad essere largamente utilizzato in cucina, dopo aver eliminato la cuticola viscosa ed amara. Note Cappello, lamelle, odore e sapore sono simili a quelli dell’H. limacinus. L’H. personii può confondersi anche con l’H. olivaceoalbus, specie tipica delle conifere, la cui cuticola, però, a contatto con l’ammoniaca, non mostra alcuna reazione. HYGROPHORUS PUDORINUS Fries Cresce, in autunno inoltrato, nei boschi misti con abeti e faggi. Specie non comune. Cappello largo 3-8 cm, carnoso, con umbone ottuso, vischioso, da convesso a emisferico, margine involuto poi eccedente. Cuticola sottile ed asportabile, liscia e viscida, di colore giallo-miele, rosa-aranciato. Lamelle spaziate, appena decorrenti, prima biancastre, poi con riflessi concolori al cappello, indi colore albicocca, intercalate da lamellule. Gambo pieno, prima bianco, poi rosa-arancio, slanciato, cilindraceo, spesso ricurvo con base giallastra, fioccoso all’apice. Carne compatta, bianca, aranciata sotto la cuticola. Odore e sapore aromatico-resinosi. Spore bianche in massa, ellissoidi, subovoidali, lisce, 8,5-9,5 x 5,2-6,4 µm. Commestibile dopo prebollitura. Si consiglia di asportare la cuticola del cappello e di utilizzare esemplari, possibilmente giovani, conservati sott’olio. Qualcuno suggerisce di lasciare i carpofori per qualche ora in acqua salata prima di utilizzarli al fine di ridurne l’accentuato sapore resinoso. Note Si può confondere con l’H. poetarum tipico delle faggete, che, però, non presenta tonalità giallastre né é vischioso, ma piuttosto asciutto e, soprattutto, ha un odore balsamico e non resinoso. – 228 – Atlante dei funghi commestibili della Basilicata – 229 – Osvaldo e Rosario Tagliavini HYGROPHORUS RUSSULA Quélet sin. Tricholoma russula Cresce gregaria, dall’estate al tardo autunno, sotto querce. Specie comune e abbondante. Cappello largo 3-20 cm., biancastro, macchiato o sfumato di rosa-porporino, convesso poi spianato, alquanto carnoso, liscio e vischioso. Lamelle bianche, macchiate di rosa-porporino, fitte, adnate e un po’ decorrenti. Gambo bianco, sfumato di rosa-porporino, sodo e robusto. Carne bianca virante al roseo, con odore insignificante e sapore mite. Spore bianche in massa, ellissoidali, lisce, 6-8 x 4-6 µm. Commestibile. Si presta ad essere conservata sott’olio, non solo, ma si può utilizzarze per stufati alla maggiorana, allo scalogno e all’alloro. Note Questa specie si può confondere con l’H. erubescens che cresce, per lo più, sotto conifere e presenta lamelle meno fitte. LEPISTA CAESPITOSA (Bresadola) Singer Cresce, in autunno, nei prati e pascoli montani in cerchi concentrici e cespitosi. Specie comune. Cappello largo 4-9 cm, prima piano, poi convesso e anche depresso, biancastro, alutaceo o bruno pallido, con margine sinuoso e involuto da giovane. Lamelle fitte, strette, biancastre, poi isabelline, separabili dal cappello e, a volte, decorrenti. Gambo bianco, appena fibrilloso-squamoso, cilindrico, ricurvo e slanciato. Si trova spesso insieme ad altri a formare un unico cespo. Carne bianca. Odore e sapore rancido-farinoso. Spore di colore rosa-carnicino in massa, ellissoidali, appena verrucose 5-6 x 3-5 µm. Commestibile da giovane. Note Si riconosce perché ha le lamelle staccabili dalla carne e, a volte, decorrenti, le spore colore rosa-carnicino in massa e per crescere cespitosa e in cerchi concentrici. – 230 – Atlante dei funghi commestibili della Basilicata – 231 – Osvaldo e Rosario Tagliavini LEPISTA GILVA (Pers.: Fr.) Roze sin. Clitocybe gilva Pers.: Fr. sin. C. splendens Pers.: Fr. Cresce, in autunno, sotto aghifoglie, ma anche sotto latifoglie. Specie poco comune. Cappello carnoso, largo 4-10 cm, prima quasi campanulato, poi piano-depresso, con margine involuto, sovente lobato e sinuoso, costolato negli esemplari giovani. Cuticola glabra, leggermente igrofana, beige o più pallido del colore caffelatte, spesso ornata da minute guttule acquose più scure, situate quasi lungo il margine. Lamelle decorrenti, facilmente asportabili, alquanto fitte, bifide, di colore bianco avorio o con riflessi carnicini. Gambo corto, un po’ carnoso, fibrilloso, biancastro, rastremato o ingrossato verso la base che si presenta fioccoso-cotonosa. Carne giallognola, con odore aromatico e sapore, a volte, anche amarognolo. Spore di colore crema in massa, sferiche, echinulate, 4-5 µm. Commestibile. Note Si riconosce per la cuticola del cappello che presenta goccioline acquose innate e per avere le lamelle biforcate. Potrebbe essere sinonimo di L. flaccida. LEPISTA GLAUCOCANA (Bresadola) Singer sin. Tricholoma glaucocanum Bresadola Cresce gregaria, in autunno, nei boschi di aghifoglie e latifoglie. Specie non molto diffusa. Cappello con diametro di 6-12 cm, da azzurro a grigio-violetto, piuttosto carnoso. Lamelle fitte e strette, facilmente separabili dal cappello, di colore grigio-azzurrovioletto. Gambo concolore al cappello, cilindrico, con residui di ife miceliari al bulbo. Carne grigio-azzurrina, senza sapore e con odore di terriccio o farinoso-mentolato. Spore rosate in massa, subellittiche, 6-7 x 3-5 µm, ialine. Commestibile, secondo Cetto. Da Papetti et al. è ritenuta non commestibile per le “scadenti qualità organolettiche”. Note Si riconosce per l’odore terroso e per i colori molto più pallidi di quelli della L. nuda. – 232 – Atlante dei funghi commestibili della Basilicata – 233 – Osvaldo e Rosario Tagliavini LEPISTA INVERSA (Scop.: Fr.) Patouillard sin. Clitocybe inversa Kumm. Cresce, a gruppi, in autunno, nei boschi di aghifoglie e di latifoglie. Specie comune. Cappello tenace, largo 3-9 cm, convesso, poi imbutiforme, con margine involuto, ondulato e lobato. Cuticola da giallo-rossastro-fulvo a rosso-maculato, liscia e lucente. Lamelle facilmente separabili dal cappello, molto decorrenti, fitte, sottili, strette, di colore avorio e poi crema-rossastre. Gambo concolore al cappello, cilindrico o ingrossato alla base, pieno, poi cavo, tenace, con micelio basale chiaro. Carne tenace, biancastra o rossastra. Odore lieve, sapore mite. Spore biancastre in massa, subellittiche, verrucose, 3-4,5 x 2,7-3,6 µm, non amiloidi. Commestibile nonostante la carne sia un po’ tenace. Note Si riconosce perché non ha il cappello chiazzato o guttulato come quello della L. gilva che presenta anche le lamelle biforcate. LEPISTA LUSCINA (Fr.) Singer sin. L. panaeola (Fr.) Karsten Cresce, a piccoli gruppi o a cerchi, in autunno, nei prati e nei pascoli. Specie comune. Cappello largo 3-10 cm, convesso-depresso, con margine involuto, pruinoso e più pallido, scanalato o liscio. Cuticola di colore grigio-bruno, grigio-corno, a macchie acquose. Lamelle leggermente decorrenti, facilmente separabili dal cappello, fitte e sottili, prima biancastre, poi ocra-grigiastre. Gambo pieno, cilindrico, concolore al cappello, fibrillato-rigato. Carne biancastra con odore fungino, o, secondo Cetto, con leggero odore di farina un po’ rancida. Sapore mite. Spore rosa-brune in massa, ellisoidi, verrucose, 5-7 x 3,5-4,5 µm, cianofile. Commestibile. Note Si riconosce per il cappello grigio-brunastro, decorato da guttule brune disposte concentricamente e per le lamelle facilmente separabili. – 234 – Atlante dei funghi commestibili della Basilicata – 235 – Osvaldo e Rosario Tagliavini LEPISTA NUDA (Bull.: Fr.) Cooke sin. Tricoloma nudum (Bull.: Fr.) Mte. Cresce in tardo autunno e, a volte, anche in primavera, su terreno ricco di humus e in boschi misti. Specie comune. Cappello largo 5-14 cm, carnoso, da emisferico a pianeggiante, liscio, arrotondato al margine, di colore violetto più o meno sfumato. Lamelle arrotondate al gambo, quasi libere, più o meno decorrenti, subconcolori al cappello, separabili dalla carne, alquanto fitte, sinuate. Gambo sodo e carnoso, lilla, ricoperto di fibrille e pruina grigio-lilacina, ingrossato al piede, con ife miceliari basali. Carne violacea, tenera e fragile, di odore aromatico e di sapore grato. Spore rosee in massa, cianofile, ellissoidali, finemente verrucose, 6-8 x 4-5 µm. Commestibile ricercato e apprezzato. Da crudo é tossico. Può essere utilizzato sia fresco, dopo prebollitura, sia in polvere per aromatizzare ragù, frittate, salse e minestre. Note Si riconosce per il piede bulboso, ingrossato e per l’odore aromatico. LEPISTA PERSONATA (Fr.: Fr.) Cooke sin. L. saeva Cresce spesso in cerchi concentrici, nel tardo autunno, tra l’erba, sotto i cespugli nei boschi di latifoglie. Specie non comune. Cappello largo 5-12 cm, piano, convesso, con orlo inizialmente involuto, di colore lilla-bruniccio, più chiaro al margine. Lamelle fitte, grigio pallide con sfumature lilla, più o meno scure di quelle del cappello. Gambo pieno, spesso, lilla-violetto leggermente più scuro del cappello, finemente decorato da squame. Carne biancastra. Odore e sapore grati. Spore di colore rosa pallido in massa, con membrana ruvida, 6-7 x 4-5 µm. Commestibile. Note Si distingue per avere il colore delle lamelle grigio sfumato di lilla, il cappello grigio-bruniccio e il gambo lilla-violetto. – 236 – Atlante dei funghi commestibili della Basilicata – 237 – Osvaldo e Rosario Tagliavini LEPISTA SORDIDA (Schum.: Fr.) Singer sin. Tricholoma sordidum Singer Cresce, in autunno avanzato, a gruppi, nei prati, lungo i sentieri, nei parchi. Specie comune. Cappello largo 5-8 cm, depresso-umbonato con margine involuto, ondulato, fragile, igrofano e lucente. Cuticola di colore bruno-lilla, bruno-grigio con toni lilla. Lamelle separabili dal cappello, fitte, quasi decorrenti, concolori al cappello con tonalità carnicine. Gambo concolore al cappello, pieno, fibrilloso-striato, appena ricurvo, cotonoso alla base che si presenta ingrossata, ma non bulbosa. Carne grigio-lilacina, igrofana, con odore terroso e sapore mite. Spore lilla in massa, ellittico-ovoidali, verrucose, 6-7 x 3,5-4 µm, cianofile. Commestibile. Questa specie da Papetti et al. è ritenuta commestibile senza valore. Note Differisce dalla L. nuda per essere meno carnosa, di dimensioni più piccole, per avere il gambo ingrossato, ma non bulboso e per l’odore terroso della carne. LYOPHYLLUM DECASTES (Fr.) Singer sin. L. aggregatum (Schaeffer) Kühner Cresce, fascicolato, in autunno, nelle radure dei boschi di latifoglie. Specie comune. Cappello largo 3-10 cm, dapprima convesso, poi appianato, con margine spesso lobato-ondulato. Cuticola glabra, liscia o finemente fibrillata, secca, di colore grigiobruno, bruno-ocra scuro. Lamelle adnato-smarginate, piuttosto fitte, basse, biancastre o crema, immutabili. Gambo pieno, elastico-fibroso, cilindrico, biancastro, subliscio, fibrilloso. Carne elastica, biancastra, immutabile, con odore e sapore fungini. Spore bianche in massa, subglobose, lisce, ialine, 5-6 µm. Commestibile secondo Cetto, Consiglio e Papetti. Note Si riconosce per la consistenza fragile dei carpofori che si presentano cespitosi. – 238 – Atlante dei funghi commestibili della Basilicata – 239 – Osvaldo e Rosario Tagliavini LYOPHYLLUM DELIBERATUM (Britzelmayr) Kreisel sin. L. infumatum (Bres.) Kühner Cresce, gregario, in autunno, su lettiera dei boschi di latifoglie. Specie comune. Cappello largo 2-8 cm, dapprima convesso, poi appianato, spesso umbonato. Cuticola secca, fibrilloso-squamosa, di colore grigio-bruno carico o grigio-bistro, con il margine più o meno striato. Lamelle adnate o subdecorrenti, piuttosto fitte, bianche, poi grigiastre, al tatto prima bluastre e poi annerenti. Gambo cilindrico o piuttosto attenuato verso il basso, glabro, fibrilloso, prima biancastro, poi brunastro. Carne quasi consistente, bianca, nettamente annerente alla sezione, con odore lievemente fungino e sapore terroso. Spore bianche in massa, subromboidali o amigdaliformi, con una grande goccia centrale, 9-11 x 5-5,7 µm. Commestibile di scarso valore, secondo Cetto. Note È il più comune dei Lyophyllum che si sporcano di grigio-nero al tocco o con l’invecchiamento. LYOPHILLUM LORICATUM (Fr.) Kühner sin. Clitocybe cartilaginea Bulliard Cresce, gregaria, non cespitosa, in autunno, nei boschi di latifoglie. Specie comune e abbondante. Cappello di 4-9 cm di diametro, da convesso a espanso, piuttosto gibboso-rugoso. Cuticola di colore marrone-nerastro, glabra e spesso cartilaginea e dura. Lamelle leggermenti decorrenti, piuttosto fitte, biancastre e consistenti. Gambo cilindrico, tenace e cespitoso, di colore brunastro-pallido, alla sommità farinoso. Carne cartilaginea, bianca, leggermente imbrunente, inodore, di sapore mite. Spore bianche, globose, monoguttulate, ialine, 6-7 µm. Commestibile ottimo. Note Si riconosce per il colore castano-bruno del cappello, per la carne tenace e consistente, quasi cartilaginea, e per le spore globose. – 240 – Atlante dei funghi commestibili della Basilicata – 241 –
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