Intervento dott. Pennisi_II parte
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Intervento dott. Pennisi_II parte
UNIVERSITA UNIVERSITA’’ DEGLI STUDI DI TERAMO Valutazione dello stato di freschezza dei prodotti della pesca: metodi strumentali Dr. Luca Pennisi Dipartimento di Scienze degli Alimenti Università degli Studi di Teramo Ispezione e qualità Ispezione Antecedente alla prima vendita In corso di commercializzazione In corso di produzione Idoneità al consumo Stato di freschezza Corretta manipolazione Lotta alle frodi Idoneità alla trasformazione Param. org. aggiuntivi Standard e conservabilità Controllo Ufficiale Controllo Aziendale Diversi approcci alla valutazione della freschezza del pesce Analisi sensoriali caratteristici attributi di freschezza (odore, aspetto, consistenza) Parametri fisici in fase di rigor mortis nessun cambiamento di struttura e consistenza Microbiologia bassa o nulla carica microbica elevati ATP e creatinfosfato e bassi cataboliti dell’ATP FRESCHEZZA Lipidi inizio delle ossidazioni enzimatiche nessuna autossidazione bassa idrolisi Proteine limitata proteolisi Composti volatili alti livelli di composti con odore di fresco bassi livelli di composti con odore di deterioramento bassi livelli di TMA e ABVT Metodi per controllare la qualità del pesce Valutazione sensoriale Metodi microbiologici Composti volatili Metaboliti dell'ATP Proteine lipidi Misurazioni fisiche Le analisi sensoriali sono costose, necessitano di valutatori addestrati e mantengono sempre una certa soggettività In parallelo al metodo sensoriale È necessario e urgente individuare metodi oggettivi affidabili per la determinazione di un certo numero di parametri, ad esso ben correlati, adatti a descrivere correttamente il complesso fenomeno delle modificazioni post mortem e per stabilire lo stato della freschezza del pesce. Eminenti laboratori di ricerca specializzati sul pesce in Europa stanno lavorando per trovare metodi analitici semplici, veloci e poco costosi, per valutare on-line la freschezza del pesce, ma ancora il problema non è stato risolto. Metodi microbiologici Misure microbiologiche possono essere usate per valutare il grado di freschezza o di deterioramento. • carica totale (TVC) • gruppi di microorganismi e specifici microorganismi del deterioramento (SSO). Meglio usare il numero di SSO, quando conosciuto, per integrare le classiche misurazioni di carica microbica totale: il log del numero di SSO è infatti correlato in modo più stretto con la conservabilità residua del pesce determinata con punteggio di panel taste Metodi microbiologici Su cute, tessuto muscolare e su un pool degli archi branchiali carica microbica totale, Aeromonas spp, Listeria spp e Vibrio spp Sul solo tessuto muscolare Batteri produttori di H2S (semina su Iron Agar allo 0,5% di NaCl e incubazione a +20°C per 120 h) Metodi microbiologici COLONIE NERE: Shewanella putrefaciens COLONIE BIANCHE: Pseudomonas spp. Pseudomonas spp. e Shewanella putrefaciens, sono tra i maggiori responsabili di alterazione nei pesci marini e d’acqua dolce. Metodi microbiologici Ad oggi il campionamento ed i metodi microbiologici hanno alcune limitazioni. In particolare è necessario un lungo tempo per la risposta. Anche i nuovi metodi microbiologici rapidi in molti casi non sono molto rapidi (minimo 24 h). Si prevede che in futuro saranno introdotti campionamenti e procedure analitiche e statistiche (TVC and SSO) migliori e standardizzate. Metodi microbiologici e modelli predittivi REGOLAMENTO (CE) n. 2073/2005 Se necessario……l'operatore del settore alimentare effettua studi ulteriori, che possono comprendere: -modelli matematici predittivi stabiliti per il prodotto alimentare in esame, utilizzando fattori critici di sviluppo o di sopravvivenza per i microrganismi in questione presenti nel prodotto. . MODELLI PRIMARI . MODELLI SECONDARI . MODELLI TERZIARI MODELLI PRIMARI I modelli primari sono, fondamentalmente, basati sull’impiego di equazioni matematiche in grado di riprodurre l’andamento della crescita batterica in funzione del tempo Curva di crescita batterica MODELLI SECONDARI Si parla di modelli secondari di microbiologia predittiva quando: La creazione di una relazione matematica tra il tasso di crescita (μ) e le caratteristiche del substrato (T, pH, aw, ecc.) potrebbe permettere di generare dei modelli capaci di fornire un valore di concentrazione batterica ad un qualsiasi tempo t. MODELLI TERZIARI Relativamente, infine, ai modelli terziari di microbiologia predittiva, questi integrano modelli primari e secondari e puntano alla creazione dei c.d. software di microbilogia predittiva come il Pathogen Modelling Program (USDA) o il Growth Predictor (IFR). Modelli predittivi Relazione tra batteri e QIM μmax: il tasso di crescita massimo Q/(1+Q): stato fisiologico della cellula da cui dipende la durata della Lag-fase xmax: valore di crescita massima Baranyi e Roberts (1994) Modelli predittivi Relazione tra batteri e QIM Presupposto che variazioni del punteggio QIM possono essere relativamente correlate all’incremento dei batteri alteranti su cute e branchie, si può formulare il seguente modello: variazione istantanea del QIM variazione istantanea Pseudomonas spp.) variazione istantanea Shewanella spp.) colonie bianche (verosimilmente colonie nere (verosimilmente risultati grafici del fitting per l’ottenimento del valore alfa Il modello messo a punto riproduce, in maniera piuttosto coerente, i dati osservati. Esiste una buona correlazione matematica tra punteggi di QIM e concentrazione batterica Composti volatili Composti volatili che contribuiscono al caratteristico odore di pesce possono essere misurati per valutare la freschezza del pesce. Odore di pesce fresco legato alla specie Odore di deterioramento microbico Odore ossidato odori di piante, di cetriolo e di funghi (specie eurialine) odori di terra odori dolce, fruttato, ammoniacale, di zolfo dolciastro, di stantio, putrido odori di olio di fegato di merluzzo, di vernice da pittura odori di stantio e di conservato ad es. alcooli a corta catena, amine, ammoniaca, TMA,composti solforati, H2S , metil mercaptano e aromatici, fenolo, composti azotati ciclici, indolo, scatolo, acidi acetico, butirrico ed isobuturrico ad es. esanale, 2,4 eptadienale, 2,4,7-decatrienale … (specie di acqua dolce) odori di salato o tipo iodio (specie marine) ad es. alcooli C6 - C9 composti carbonilici, 1,5-octadien-3-olo, 2,6-nonadienale Composti volatili Tradizionalmente sono stati usati i classici metodi chimici per l’analisi di ABVT (azoto basico volatile totale) e TMA (trimetilamina) nel muscolo di pesce ma l’industria alimentare necessita di metodi rapidi per valutare la freschezza o il deterioramento del pesce legato all’odore. Regolamento CE n. 853/2004 CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE DEI PRODOTTI DELLA PESCA Gli operatori del settore alimentare devono effettuare un esame organolettico dei prodotti della pesca. In particolare, tale esame deve garantire che i prodotti della pesca soddisfano tutti i criteri di freschezza. B. ISTAMINA Gli operatori del settore alimentare devono garantire che i limiti relativi all'istamina non siano superati. C. AZOTO VOLATILE TOTALE I prodotti della pesca non trasformati non devono essere immessi sul mercato se le analisi chimiche rivelano che i limiti relativi all'ABTV o al TMA-N sono stati superati. Regolamento CE n. 854/2004 CAPO II: CONTROLLI UFFICIALI SUI PRODOTTI DELLA PESCA I controlli ufficiali sui prodotti della pesca comprendono almeno i seguenti elementi. A. ESAMI ORGANOLETTICI Controlli organolettici a campione effettuati in tutte le fasi della produzione, lavorazione e distribuzione. Uno degli scopi di tali controlli è quello di verificare il rispetto dei criteri di freschezza stabiliti conformemente alla normativa comunitaria. In particolare si tratta di verificare, in tutte le fasi della produzione, lavorazione e distribuzione, che i prodotti della pesca superino almeno i livelli minimi dei criteri di freschezza stabiliti conformemente alla normativa comunitaria. Regolamento CE n. 854/2004 B. INDICATORI DI FRESCHEZZA Qualora dall'esame organolettico emergano dubbi circa la freschezza dei prodotti della pesca, possono essere prelevati campioni da sottoporre ad esami di laboratorio per determinare i livelli di azoto basico volatile totale (ABVT) e di trimetilaminaazoto (TMA-N). L'autorità competente utilizza i criteri stabiliti dalla normativa comunitaria. Qualora dall'esame organolettico emergano dubbi sulla presenza di altre condizioni che potrebbero nuocere alla salute umana, sono prelevati campioni adeguati a fini di verifica. C. ISTAMINA Controlli a campione per la sorveglianza dell'istamina al fine di verificare il rispetto dei livelli accettabili stabiliti dalla normativa comunitaria. DECISIONE 95/149/CE DECISIONE della Commissione dell’8 marzo 1995 che fissa i valori limite di ABVT (azoto basico volatile totale) per talune categorie di prodotti della pesca e i relativi metodi di analisi. Sebastes sp. (Helicolenus dactylopterus, Sebastichtys capensis) 25 mg/100 g Pleuronettidi (eccetto Hipoglossus sp.) 30 mg/100 g Salmo salar, Merluccidi, Gadidi 35 mg/100 g Fattori influenzanti la produzione di ABVT ammoniaca e basi azotate volatili Valori guida di ABVT per la valutazione della freschezza Valori limite di TMA (letteratura) Pesce fresco: 0 – 5 mg/100g Pesce in incipiente stato di alterazione: 5 – 20 mg/100g Pesce alterato: > 20 mg/100g Parametri chimici riguardo i crostacei •ABVT •poco indicativo per la valutazione della freschezza di alcune specie, in quanto differenze significative si possono osservare solo tra soggetti freschi e soggetti gravemente alterati. •In Parapenaeus longirostris si sono riscontrati valori di 37.38 mg/100g nei prodotti freschi e di 42.80 mg/100g in quelli in iniziale fase di alterazione. •Diverso nel caso di Nephrops norvegicus in cui a valori iniziali di 27.75 mg/100g seguivano, in prodotti lievemente alterati, valori di 40.38 mg/100g. •Indolo •deriva dalla degradazione enzimatica del Triptofano ad opera di diversi microrganismi, tra cui E. coli e Proteus morganii •La FDA ha stabilito che valori di 25 µg/100g possono essere considerati indice di decomposizione •Putrescina •in gamberi Peneidi selvatici e di allevamento, a diverse condizioni di temperatura (0, 12, 24 e 36°C), putrescina migliore indicatore rispetto alla cadaverina e all’indolo Metodi analitici correnti Metodo di microdiffusione (descritto da Conway e Byrne) Metodo di distillazione diretta (descritto da Antonacopoulos) Metodo di distillazione di un estratto deproteinizzato mediante acido tricloroacetico Metodo di riferimento distillazione di un estratto deproteinizzato mediante acido perclorico Libranose Si tratta di una matrice di sensori chimici tipo “Thickness Shear Mode Resonator” (TSMR) a trasduzione di massa. Ogni sensore è formato da una lamina di quarzo (taglio AT - 20 MHz) ricoperta da un film molecolare di metalloporfirina. Questi film molecolari sono in grado di interagire con una vasta gamma di molecole presenti in fase gassosa. Libranose Libranose Degradazione dell’ATP come indicatore di freschezza Dopo la morte l’Adenosin trifosfato (ATP) viene rapidamente degradato a inosin monofosfato (IMP) e quest’ultimo ad inosina (HxR) ed ipoxantina (Hx). L’entità della degradazione dell’ATP viene espressa come valore K. K1= ([HxR]+[Hx] / [IMP]+[HxR]+[Hx]) x 100 In linea di principio il valore K è un buon indicatore di freschezza. Nel pesce fresco il valore K è basso perché è alto il tenore di IMP. La futura tendenza è verso lo sviluppo di tecniche rapide di determinazione dei metaboliti dell’ATP definizione dei criteri di freschezza del valore K per la classificazione. I metodi disponibili di determinazione dei cataboliti dell’ATP con HPLC sono affidabili ma non utilizzabili di routine servono metodi rapidi e validati per l’uso on line. Biosensore per K1: affidabilità dei risultati Spigola % 60 50 40 30 20 10 0 0 24 48 72 96 120 144 168 o re K H P L C e s tra tto K B IO S e s tra tto K B IO S s p re m u to Proteine del muscolo del pesce Al momento non ci sono metodi rapidi di determinazione dei cambiamenti nelle proteine muscolari durante la conservazione post mortem. Dovrebbe essere incoraggiata ulteriore ricerca relativamente ai cambiamenti post mortem dei filamenti intermedi e delle proteine costameriche, distrofina in particolare, che hanno degradazione veloce e quindi potrebbero indicare degradazioni post mortem abbastanza precocemente. Ossidazione dei lipidi I lipidi del pesce, altamente polinsaturi, sono suscettibili all’ossidazione, e possono causare alterazioni nell’odore, sapore, tessitura, colore e valore nutrizionale del muscolo. ACIDI GRASSI POLINSATURI Ossigeno VALORE NUTRITIVO TESSITURA PEROSSIDI PROTEINE LEGATE MODIFICAZIONE COMPOSTI NUTRITIVI DERIVATI FUNZIONALITA’ Proteine Sapore COLORE Vitamine COMPOSTI VOLATILI Composti aminici AROMA COLORE Ossidazione dei lipidi Al momento non ci sono metodi rapidi di determinazione dei prodotti di ossidazione. La maggior parte delle tecniche descritte per monitorare l’ossidazione dei lipidi vengono usate solo per ricerca e poche vengono applicate di routine nell’industria ittica. Inoltre per monitorare la progressione dell’ossidazione lipidica sarebbe importante usare più di un metodo per evitare errori di interpretazione dei risultati, dato che i differenti prodotti di ossidazione sono molto instabili. Sarebbe necessaria ulteriore ricerca per identificare gli anti-ossidanti e i proossidanti più critici per i processi precoci di ossidazione lipidica. Sono necessari soprattutto metodi semplici e rapidi per seguire le alterazioni in questi composti. Poichè si crede che l’iniziazione dell’ossidazione lipidica avvenga nell’interfase acqua-lipidi, si dovrebbe dare priorità a ricerche che mettano a fuoco i processi a livello di membrana. Tecniche di misurazione fisica •Misurazione di consistenza (texture) •Caratterizzazione microstrutturale •Proprietà dielettriche •Misurazione del colore e metodi spettroscopici •Indicatori TIME-TEMPERATURE (TTI) Le misurazioni di texture del pesce è stata confrontata con analisi sensoriali ed alcuni risultati hanno mostrato buone correlazioni. Uno dei maggiori problemi con le misure di consistenza è la preparazione del campione a causa della struttura non uniforme e del differente orientamento delle strutture. Cambiamenti nella microstruttura del muscolo di pesce, un indebolimento della struttura del tessuto connettivo in particolare, sono stati legati all’intenerimento post mortem e alla capacità di ritenzione del liquido del muscolo. E’ probabile che il TTI sarà gradualmente introdotto nella catena alimentare all’ingrosso e al dettaglio nel caso di alimenti di pregio come il pesce. Tecniche di misurazione fisica Fish Tester Cambiamenti nella freschezza possono essere misurate dalle proprietà elettriche del muscolo di pesce. Si tratta di apparecchi elettrici che danno valori sul pesce intero che mostrano una buona correlazione con il punteggio sensoriale di freschezza del pesce. Ma questi meters non possono essere usati nel pesce scongelato o nel pesce conservato in acqua marina refrigerata. Buon indice di pesce scongelato. Un grave svantaggio sono i risultati erronei causati dal danno meccanico del pesce durante la manipolazione. Il vantaggio di tester elettrici è invece l’immediata risposta, l’uso in campo e l’uso senza preventiva esperienza. Tecniche di misurazione fisica Torrymeter “Torrymeter” è uno strumento che misura la freschezza del pesce in maniera rapida e obiettiva, e il risultato non dipende da giudizi soggettivi. Per valutare la freschezza di un lotto di solito non basta un singolo campione. Usando “Torrymeter” si può prelevare un adeguato numero di campioni, valutarli separatamente, calcolare i valori medi, emettere un giudizio in pochi minuti, anche da parte di personale non specializzato. Tecniche di misurazione fisica Valutazione del pH Le indagini fisiche vengono condotte attraverso la misurazione del pH nei muscoli epiassiali tramite pHmetro con elettrodo ad infissione es. mod. HD 8705, Delta Ohm Tecniche di misurazione fisica NIR Misurazioni di colore possono essere legate ai cambiamenti nel pesce fresco. Metodi spettroscopici hanno recentemente guadagnato importanza nella valutazione dei parametri della qualità degli alimenti. La spettroscopia vicino all’infrarosso (NIR) è una tecnica promettente per misurare la freschezza solo in futuro: è stata rilevata correlazione fra gli spettri ottenuti e i giorni in ghiaccio indipendentemente dalla dimensione del pesce. Tuttavia è necessaria maggiore ricerca in relazione alla dimensione, stagione, condizioni di conservazione ed eventuali danni meccanici METODI PER CONTROLLARE LA FRESCHEZZA DEL PESCE Valutazione sensoriale Metodi microbiologici Composti volatili Proteine e lipidi Metaboliti dell'ATP Misurazioni fisiche CONCLUSIONI Il metodo sensoriale UE corretto o il QIM e l’uso di sensori (per sostanze volatili, proprietà dielettriche, metaboliti dell’ATP) e i metodi spettroscopici possono essere considerati potenziali strumenti per una valutazione rapida e non distruttiva dei prodotti ittici.
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