La Camellia Sinensis
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La Camellia Sinensis
CAMELLIA SINENSIS La Camellia sinensis, della famiglia delle Theacee, è la pianta dalle cui foglie e germogli viene prodotto il tè verde, caratterizzato dalla presenza di catechine della classe dei flavan-3-oli oli ed i loro derivati gallati, di cui è l’epigallocatechin l’epigallocatechin-3-gallato gallato (EGCG) è la molecola più rappresentativa . I prodotti rodotti commerciali possono contenere estratti interi di tè verde, oppure solamente EGCG, ed includono spesso altre sostanze di origine vegetale (prevalentemente caffeina). L’estratto di tè verde e l’EGCG sono noti come antiossidanti e quindi per la capacità capaci di neutralizzare i radicali liberi. Sono, ono, inoltre, impiegati per la riduzione del grasso corporeo, che si ottiene specialmente quando sono assunti in associazione alla caffeina [Hursel R. et al. Int J Obes.. 2009 2009;33(9):956-61]. Recentemente è stato dimostrato strato che l’EGCG potrebbe avere un’attività antitumorale riconducibile ad una inibizione dell’attivazione di Nf Nf-kB, kB, che indurrebbe l’arresto del ciclo cellulare e la variazione dello stato di fosforilazione di molte chinasi [Lin [ JK. Arch Pharm Res. 2002;25(5):561 5(5):561-71] . Per l’estratto di tè verde e l’ EGCG sono stati descritti anche effetti neuroprotettivi diretti essendo quest’ultimo in grado di inibire la cat catecol-O-metiltransferasi metiltransferasi (COMT). Il dosaggio è molto variabile a seconda dell’utilizzo: vengono inf infatti atti consigliate dosi tra i 400 e i 1600 mg/die. Questa variabilità incide sicuramente sull’insorgenza di effetti avversi. Sono stati evidenziati casi di tossicità epatica indotta da formulazioni contenenti EGCG, sebbene questi non abbiano indicato una correlazione statisticamente significativa. Recentemente, studi in vivo è stata dimostrata una tossicità differenziale in base al tessuto esaminato ed evidenziando come il fegato sia particolarmente soggetto ai danni provocati dall’esposizione a EGCG, anche per periodi di tempo limitati (2 settimane) [Chan PC et al. Toxicol Pathol. 2010;38(7):1070-84.]. È significativo che gli eventi di epatotossicità si siano verificati in soggetti che assumevano estratti di tè verde a scopo dietetico in quanto, a parità di dose assunta, le concentrazioni epatiche di EGCG variano a seconda dell’alimentazione, raggiungendo picchi massimi in caso di digiuno, che corrispondono a circa il 50% della dose letale, determinata in vitro sugli epatociti di ratto (200 µmol/L) [Sarma DN et al. Drug Saf. 2008;31(6):469-84]. Non è nota la presenza di interazioni tra l’estratto di tè verde o l’EGCG e farmaci. Dati preliminari in vitro suggeriscono che gli estratti di tè verde, più che il solo EGCG, sono in grado di modulare l’attività del citocromo P450, riducendo l’attività delle isoforme CYP1A2 e 3A4 [Wanwimolruk S et al. Drug Metabol Drug Interact. 2009;24(1):17-35]. La riduzione del CYP3A4 (20%) è confermata da uno studio clinico dove l’EGCG è stato somministrato ad una dosi pari a 800 mg/die per 4 settimane in regime di alimentazione normale. Conclusioni: È necessario prestare attenzione durante l’impiego a scopo dietetico di preparati contenenti estratto di tè, in quanto la dieta ipocalorica ed in particolare il digiuno sono in grado di aumentare considerevolmente le concentrazioni massime tollerate di EGCG nel fegato. Questi alti livelli hanno causato epatotossicità in vitro ed in modelli animali. Questi dati sperimentali sono supportati anche da dati clinici sull’uomo dove sono stati dimostrati casi di epatotossicità da tè verde, prevalentemente in pazienti a dieta.
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