Roland Garros
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S P E C I A L E R O L A N D G A R R O S a cura della Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne Giugno 2005 Terra Promessa Filippo Volandri è pronto al grande colpo che ha un nome preciso: Roland Garros 1 Giovani prodigi I ragazzi dell’86 Rafael Nadal Rafael Nadal, Richard Gasquet e Gael Monfils sono tutti nati lo stesso anno e promettono presto di sbarcare tutti tra i top del tennis mondiale I l tennis è come il vino, ci sono annate buone e altre da dimenticare. Quella del 1986 promette di restare nella storia perché ha dato i natali a tre giocatori destinati ad un futuro glorioso. Non è una scommessa di quelle difficili da vincere perché due di loro hanno già mostrato di avere la stoffa del campione. Il primo della lista è Rafael Nadal, 18enne dell’isola di Maiorca che quest’anno ha vinto due ATP Masters Series sulla terra battuta (Monte Carlo e Roma) issandosi in questo modo a numero 2 della INDESIT ATP 2005 Race e diventando di fatto il maggior rivale di Federer nella corsa al numero uno di Gael Monfils Post scriptum 2 fine stagione. Rafael parte come logico favorito del Roland Garros, l’unico dubbio è la sua tenuta in una prova del Grand Slam, lui che in carriera ne ha giocate solo cinque. L’anno scorso un infortunio lo tenne lontano dai campi della Porte d’Auteuil, quest’anno sarà lo spauracchio dei favoriti canonici: argentini, spagnoli e Federer in testa. Riuscirà però a mantenere alto il livello di gioco per 7 partite in 14 giorni e potenzialmente per 35 set? Vista l’energia che ha mostrato nella finale di Roma, c’è da credere di sì. E gli servirà da subito visto che con ogni probabilità già al terzo turno dovrà affrontare Richard Gasquet. Antitesi tecnica al fenomeno spagnolo, Gasquet è un talento naturale con pochi paragoni. Quando Federer ha cominciato a dispensare le sue magie sui court di mezzo mondo, gli esperti erano tutti concordi: “Uno così, nasce ogni 50 anni”. Son passati pochi mesi e siamo già qui ad osannare un tipetto che per tecnica e stile ha ben poco da invidiare allo svizzero. Baciato dal Dio del tennis, ha un rovescio destinato a superare per bellezza ed efficacia quelli di Rosewall, Edberg, Connors e Kuerten, fin qui i più apprezzati della storia. Difficile dire se diventerà più forte di Nadal perché come per tutti i geni bisognerà scoprire la sua percentuale di sregolatezza. Quel che è L’ATP ha siglato un accordo triennale con lo Stanford Financial Group che già sponsorizza le classifiche del Delta Tour of Champions Il canale televisivo Tennis Channel, l’unico al mondo dedicato esclusivamente al nostro sport, ha festeggiato il suo secondo anniversario Le 10 migliori annate Quali sono state le migliori annate dell’era moderna in campo tennistico? Prendendo in esame i tennisti che hanno giocato nell’Era Open (1968), ecco il meglio del meglio. Jimmy Connors Bjorn Borg Ivan Lendl Mats Wilander 1952 1956 Bjorn Borg Gene Mayer Bill Scanlon Steve Denton Ivan Lendl Yannick Noah Andres Gomez Tim Mayotte 1960 1964 Mats Wilander Miloslav Mecir Jimmy Arias Martin Jaite Jakob Hlasek Hendrik Sundstrom Boris Becker Thomas Muster Aaron Krickstein Il merito va soprattutto a Connors e Vilas. Il primo ha vinto Wimbledon e Us Open a ripetizione, il secondo Parigi e Australian Open. Insieme hanno fatto il Grand Slam. Poi Solomon, finalista a Parigi, Fibak che ha dimostrato che anche in Polonia possono nascere i campioni e Alexander che vanta un buon palmares in Coppa Davis. Basterebbe l’Orso svedese. Borg ha vinto 11 prove dello Slam, di cui 5 consecutive a Wimbledon. Eppoi Gene Mayer, tra i più talentuosi e divertenti giocatori di sempre, Bill Scanlon, la bestia nera di McEnroe e Steve Denton, un giocatore medio che approfittando di tante assenze ha vinto l’Open d’Australia. A Lendl in carriera è sfuggito solo il titolo di Wimbledon. Avesse avuto la volée di Gentleman Tim Mayotte o anche quella di Noah, vincitore a Parigi nel 1983 e disco di platino in Francia con il suo dopo-tennis fatto soprattutto di musica, l’avrebbe sicuramente vinto. Completa il lotto Andres Gomez che nel 1990 ha vinto Parigi battendo in finale Andre Agassi. Di tutti Wilander è l’unico a vantare titoli dello Slam (sette) ma Mecir è tra i più forti a non averne mai vinti. Gli altri vantano titoli importanti e sono stati tutti top 10 senza avere un talento straordinario. Il che vale ancora di più. Becker è stato per anni un’icona per il popolo tedesco da quando 17enne vinse il suo primo Wimbledon. Muster, invece, dovrebbe essere d’esempio a tutti: talento limitato ma una voglia di vincere che l’ha portato ad aggiudicarsi Parigi. Krickstein è stato uno dei primi bimbi-prodigio di Bollettieri e ha perso con Connors agli Us Open, uno dei match più emozionanti degli ultimi 20 anni. Andre Agassi Pete Sampras Roger Federer Andy Roddick Rafael Nadal 1970 1971 Pete Sampras Goran Ivanisevic Sergi Bruguera Roger Federer Lleyton Hewitt 1981 1982 Andy Roddick Guillermo Coria David Nalbandian Joachim Johansson Rafael Nadal Richard Gasquet Gael Monfils Sono cresciuti insieme alla Bollettieri Academy e anche se Agassi ha vinto di più, Courier ha vinto prima, sconfiggendo proprio il suo ex compagno di accademia nella finale di Parigi. Insieme ad Agassi e Chang hanno rappresentato il meglio del tennis statunitense negli anni 90. Pistol Pete basterebbe (e ce ne sarebbe anche di avanzo): 14 titoli del Grand Slam, 7 a Wimbledon. Tuttavia, come dimenticare “Cavallo Pazzo” Ivanisevic e quel Sergi Bruguera che forse non era il giocatore più divertente da vedere ma ha vinto due Roland Garros. Sono attualmente i primi due giocatori del mondo. Federer promette di diventare il più grande di tutti i tempi, Hewitt il degno compare, avendo già chiuso in carriera due anni da numero uno del mondo. Roddick ha già vinto gli Us Open e fatto finale a Wimbledon, Coria è arrivato ad un passo dal vincere Roland Garros, Nalbandian a Wimbledon e Johansson a New York. E non sono certo gli ultimi exploit che faranno. Sono le star del futuro e in parte già del presente. Nadal ha vinto due ATP Masters Series, Gasquet è considerato per talento pari a Federer e Monfils promette di raggiungerli presto. Jimmy Connors Guillermo Vilas Brian Gottfried Harold Solomon Wojtek Fibak John Alexander Andre Agassi Jim Courier Richard Gasquet certo è che ci farà divertire. I suoi scontri con Re Federer sono, per talento tecnico, il meglio al quale si possa aspirare. A Parigi molto dipenderà da come saprà reagire all’enorme pressione che i media gli metteranno addosso, ma per diventare numero uno, quello dei media è un ostacolo che bisogna superare presto. Diverso il discorso per Gael Monfils: non è un vero enfant prodige come i due campioncini precedenti. Gael ha giocato tra i ragazzini fino all’ultimo e al suo primo vero anno di attività professionistica sta facendo bene, senza far gridare al miracolo. Quel che impressiona è il potenziale: i margini di miglioramento Boris Becker 1967 1986 sono ampissimi, dal punto di vista tecnico, fisico e mentale. Serve come Roddick, picchia di diritto come pochi altri e fisicamente sembra un playmaker rubato alla NBA. Però, deve maturare tantissimo, come dice chi divide con lui l’avventura sul circuito e in particolare il coach, Thierry Champion. Messi insieme però fanno un bel tris di fenomeni come da tanti anni non se ne vedevano. A guardarsi indietro viene da ripensare alla nidiata del 1971: Pete Sampras, Goran Ivanisevic, Sergi Bruguera che dominarono dalla terra all’erba passando per il cemento. Con il trio dell’86 la storia pare destinata a ripetersi. Nick Bollettieri dopo 48 anni passati a seguire i suoi giocatori nei tornei ha intrapreso una nuova sfida: ha creato un centro no-profit, Camp Kaizen, per combattere l’obesità in aumento tra i giovani Sono in vendita on-line sul sito www.masters-cup.com i biglietti per l’evento di fine anno che metterà di fronte, a Shanghai, gli otto migliori giocatori del mondo 3 Il personaggio Filippo Volandri Sulla terra battuta è un avversario difficile anche per i top player. Solidissimo, punta a superare il record di Andrea Gaudenzi, ultimo italiano a sbarcare tra i top 20 del mondo. A partire da Roland Garros, Volandri sarà targato Indesit Company Roland Garros “Il Roland Garros è un altro sport. Cinque set sulla terra sono durissimi. Servono spirito di sacrificio, grande preparazione atletica e forza mentale”. Casa dolce casa “Il torneo che preferisco è Roma. Mi piace la gente, il tifo, il calore del pubblico. Eppoi, siamo in Italia”. Terra battuta “La terra battuta è un grande avversario, ti obbliga a scambi lunghi e viene fuori l’uomo, la voglia di soffrire, la mentalità vincente. Sul cemento te la puoi cavare solo col talento, sulla terra no”. Più... veloce “Devo migliorare il servizio e abituarmi a giocare anche sul veloce. Da zero a 17 anni ho sempre giocato sulla terra battuta e adesso devo recuperare il tempo perduto. Ma se ci sono riusciti terraioli puri come gli argentini, ce la posso fare anch’io. È solo questione di tempo”. A buon rendere “Moya ha un diritto pazzesco ma col rovescio mi batto alla pari con tutti. Al volo... beh mi farei volentieri prestare la volée da Federer”. Numero uno “Essere numero uno d’Italia è importante se sei il n.30 al mondo. Se invece sei l’azzurro più forte ma a livello mondiale non stai tra i top 50, che importanza ha?”. Gli esordi “Sono cresciuto al Tennis Club Livorno. Ho cominciato all’età di 7 anni sulle orme di mia sorella Veronica. Giocavo anche a basket perché due miei zii sono stati nazionali, ma mia Post scriptum 4 pre ispirato a Renzo Furlan. Abbiamo caratteristiche simili in campo e anche nella mentalità”. Che invidia! “Lo sportivo che invidio di più? Il calciatore. Hanno una vita più semplice, guadagnano molto di più e, secondo me, fanno meno sacrifici”. Doppio misto “La tennista con cui giocherei un doppio misto? La mia amica Flavia Pennetta”. Carattere di ferro Filippo Volandri Filippo Volandri madre, non potendo accompagnare me e mia sorella in due posti diversi, ha dovuto fare una scelta”. Padre e figlio “Il mio rapporto con Fabrizio Fanucci è quasi il rapporto padre - figlio. Ho iniziato con lui a 16 anni, l’anno seguente mi ha portato a Firenze e da allora viviamo praticamente insieme”. Duro lavoro “Il luogo comune è che noi italiani siamo più coccolati e abbiamo più distrazioni. Ma non è certo il mio caso visto che resto in campo anche otto ore al giorno”. Il colore dei soldi “Soldi o gloria? Devo dire la verità, se li metto sui piatti della bilancia forse gioco più per i soldi. Ciò non toglie che comunque un impegno con la Nazionale, per esempio, è qualcosa di fondamentale, ma per qualsiasi sportivo avere un riscontro economico è importante”. L’ispirazione “In Italia mi sono sem- “Sono un tipo tranquillo ma deciso. Ho capito cosa voglio dalla vita e sto cercando di fare tutto il possibile per raggiungere i miei obiettivi. Forse dovrei essere solo un po’ meno razionale e più impulsivo”. Meglio di così... “Il miglior match della mia vita l’ho giocato l’anno scorso a Umago contro Moya. E’ incredibile come in certe giornate ogni volta che tocchi palla fai qualcosa di buono. Il problema è che non tutte le giornate sono così”. Bella immagine “L’immagine conta molto. Prendiamo Agassi: è quello che ha saputo gestirla meglio e infatti è il giocatore che ha guadagnato di più anche se non è quello che ha vinto di più”. Il modello “Lo sportivo che ammiro di più? Paolo Maldini”. I miglioramenti “I due mesi passati sul cemento l’hanno migliorato. Gioca più dentro al campo e fa male anche col diritto. Quest’anno può entrare tra i top 20”. Paolo Bertolucci, ex campione e commentatore Sky Top 10 “Filippo sulla terra vale uno dei primi 10 giocatori del mondo”. Corrado Barazzutti, capitano di Coppa Davis Andy Roddick si è europeizzato. Ha infatti siglato un accordo di sponsorizzazione con la Lacoste Mostro Federer ha infilato la 19esima finale vinta consecutivamente. È record all-time Il torneo di Long Island che precede gli Us Open di fine agosto è stato trasferito a New Haven, in concomitanza con il torneo femminile Special Ranking INDESIT ATP 2005 Race 1 Roger Federer (Svi) 1 23 anni – Punti Race 575 41 vittorie/2 sconfitte 2 Rafael Nadal (Spa) 5 18 anni – Punti Race 465 41 vittorie/6 sconfitte 3 Lleyton Hewitt (Aus) 2 24 anni – Punti Race 253 18 vittorie/3 sconfitte 4 Marat Safin (Rus) 4 25 anni – Punti Race 245 15 vittorie/7 sconfitte 5 Andy Roddick (USA) 3 1 22 anni – Punti Race 244 25 vittorie/6 sconfitte Ha saltato Roma ma è tornato a vincere un ATP Masters Series ad Amburgo. Con questo fanno tre nella stagione, sette in carriera. Solo Agassi e Sampras hanno fatto meglio. Tuttavia questi record sembrano vacillare... 6 A Roma ha vinto il suo secondo ATP Masters Series stagionale che lo ha lanciato come la vera alternativa a Roger Federer nella corsa al titolo di numero uno. Non fosse stato costretto al forfait ad Amburgo, il sorpasso sarebbe stato vicino. Si attendono conferme a Parigi. 7 Guillermo Coria (Arg) Il Mago a tratti è parso straordinario ma alla fine è finito sotto contro il duo di testa: Nadal a Roma e Federer ad Amburgo. Il suo obiettivo dichiarato è Roland Garros e laggiù sarà durissima batterlo. Intanto la qualificazione per Shanghai si avvicina. Nikolay Davidenko (Rus) Il russo continua a sorprendere mostrando una polivalenza invidiabile. Dopo gli ottimi risultati ottenuti sul cemento, ecco una semifinale sul rosso dell’ATP Masters Series di Amburgo. Lotterà fino in fondo per un posto tra i top 10. Gaston Gaudio (Arg) Dal campione di Roland Garros ci si attendeva qualche acuto in più negli ATP Masters Series sulla terra battuta. Invece solo magre figure. Difficile che ripeta l’exploit del 2004 a Parigi e, lontano dal rosso, non è detto che confermi un posto tra i top 10. Dopo un avvio di stagione sorprendente il gigante croato si è un po’ fermato, complice anche la terra battuta sulla quale non si sente a suo agio. Punta ad un posto alla Tennis Masters Cup ma per riuscirci deve far meglio negli ATP Masters Series e nei tornei dello Slam. 23 anni - Punti Race 236 25 vittorie/10 sconfitte 9 12 Un infortunio lo ha obbligato a saltare l’intera stagione sulla terra battuta, compresi tre ATP Masters Series. Un vero peccato visto il brillante inizio di stagione. Si è comunque rifatto annunciando l’arrivo del primo pargolo. 8 Un vero enigma. A inizio stagione sembrava un fenomeno, adesso non ne azzecca più mezza. A Roma ha perso da Almagro, ad Amburgo ha (ri)perso da Ferrero che già lo aveva sconfitto a Monte Carlo. Più sregolatezza che genio. 9 Ivan Ljubicic (Cro) 14 26 anni – Punti Race 215 29 vittorie/11 sconfitte 10 Andre Agassi (USA) 6 La terra non è la sua superficie preferita e i risultati di Roma e Amburgo lo testimoniano. Ma il gesto di fair play mostrato al Foro Italico, dove ha restituito il punto sul match point finendo poi col perdere con Verdasco, gli fa molto onore. 7 1 Posizione INDESIT ATP 2005 Race I guadagni dei top player sono davvero interessanti. Chi in carriera ha vinto di più in soli montepremi dei tornei? Pete Sampras *in milioni di dollari Ranking under 20 A quasi metà stagione ecco i giocatori sotto i 20 anni compresi tra i top 100 dell’ INDESIT ATP 2005 Race. Pos. Race Giocatore Anno 2 Rafael Nadal 1986 15 Richard Gasquet 1986 64 Nicolas Almagro 1985 71 Tomas Berdych 1985 73 Gael Monfils 1986 77 Marcos Baghdatis 1985 77 Stanislav Wawrinka 1985 26 anni – Punti Race 218 29 vittorie/9 sconfitte 34 anni – Punti Race 209 22 vittorie/8 sconfitte Non molla mai. A Roma è arrivato in semifinale nonostante la terra non sia mai stata la sua superficie prediletta. Cerca l’ultimo acuto di una carriera straordinaria. Intanto è in buona posizione per un posto alla Tennis Masters Cup di fine anno. Posizione INDESIT ATP Entry Ranking I Paperoni del tennis Marcos Baghdatis 23 anni - Punti Race 224 27 vittorie/14 sconfitte Giocatore Pete Sampras Andre Agassi Boris Becker Yevgeny Kafelnikov Ivan Lendl Stefan Edberg Goran Ivanisevic Michael Chang Roger Federer Lleyton Hewitt Gulliermo Coria Nazione USA USA Germania Russia Rep. Ceca Svezia Croazia USA Svizzera Australia Montepremi in carriera* 43.280.489 29.857.841 25.080.956 23.883.797 21.262.417 20.630.941 19.876.579 19.145.632 16.271.433 15.259.405 *Somma primi 3 giocatori della classifica Indesit ATP Entry Ranking Nazione Classifica per nazioni L’Argentina continua la sua cavalcata in testa alla classifica per nazioni, nella quale Spagna e Stati Uniti lottano per il secondo posto. L’esplosione di Gasquet ha ridato nel frattempo un po’ di ossigeno alla Francia. Punti* 1 Argentina 25 2 Spagna 36 3 USA 39 4 Russia 46 5 Svezia 67 6 Rep. Ceca 91 7 Germania 104 7 Francia 104 9 Croazia 109 10 Belgio 139 Federer ha vinto ad Amburgo il suo terzo ATP Masters Series della stagione. Nessuno è mai riuscito a fare poker: gli restano ancora quattro chances I fratelli Bryan guidano la classifca di doppio a coppie, mentre Jonas Bjorkman è il numero uno in quella individuale La versione spagnola di People ha inserito l’argentino David Nalbandian tra i 50 uomini più belli al mondo 5 Indesit Party Filippo Volandri A caccia del A Per una sera i campioni del Foro Italico hanno abbandonato i campi da tennis e li abbiamo potuti ammirare in veste casual, prede delle loro numerose fans. E qui il numero uno incontrastato è sempre un bel giovanotto russo... campione bbiamo visto gente disperata perché Roger Federer non sarebbe venuto al Foro Italico a deliziarci col suo tennis divino. Ne abbiamo viste altrettante baciare una foto di Rafael Nadal quasi fosse una reliquia da tenersi sempre addosso. Abbiamo anche resistito a un’orda di giovani appassionati e vecchi afecionados che hanno cercato di buttar giù il nostro stand agli Internazionali d’Italia pur di catturare un autografo del numero uno azzurro, Filippo Volandri. Le più coraggiose gli hanno strappato un bacio, altre (più pratiche) gli hanno infilato in tasca il numero di telefono... Peccato che intorno ci fossero anche le meglio informate che si sono presto arrese: “Ao’, ma lascia sta’, che quello sta con la Letterina. Che vuoi, che ti fila a te?”. Roma non è solo una finale di cinque ore; non è solo una rincorsa di Nadal o una smorzata di Coria. Roma è un palcoscenico che non ha eguali nel circuito ATP. Post scriptum 6 Alla risposta il numero uno è Rafael Nadal che guida le classifiche relative ai punti fatti contro la prima e la seconda di servizio. È inoltre il giocatore che ha realizzato in percentuale il maggior numero di break. Sono 20 le nazioni che hanno un giocatore classificato tra i top 50 della INDESIT ATP 2005 Race cio passato per l’Indesit Party. Emilio Sanchez ha sempre fatto strage di cuori, ma lui, l’italiana giusta l’ha già trovata e pure sposata in quel di Barcellona. Gli ha già regalato due pargoli e quindi, anche qui, niente da fare. Avanti il prossimo. Fabrice Santoro, un francesino dall’aspetto dolce che fa spesso breccia nei cuori delle appassionate che non a caso l’hanno ribattezzato Il Mago. Peccato che Fabrice si sia presentato con la consorte, degna di sfilare per Miss Francia e la bella figlioletta che si è pure dilettata a cantare un pezzo dei Beatles. Un quadro di famiglia idilliaco e anche il francesino è stato scartato, seppur malvolentieri. Ecco che gli occhi si sono quindi diretti verso Max Mirnyi, un vero strappacuori, fors’anche perché le fans hanno spesso equivocato sul suo soprannome: la Bestia. Max ha pure fatto il modello per gioco e gli sguardi delle signore erano di viva ammirazione per il suo fisico statuario. Purtroppo Max è anche un professionista serio e scrupoloso e gli impegni sportivi del giorno dopo gli hanno consigliato una ritirata veloce. Dopo un poker di due di picche, a ritirarsi non è stato solo Mirnyi. La serata si è chiusa sulle note del gruppo guidato da David Ekerot e dai fratelli Bryan e con i grandi campioni del tennis pronti a tornare a battagliare sui campi rossi del Foro Italico. Un’imitazione di Bjorn Borg Roma vuol dire un pubblico competente, appassionato ma anche crudele. È il pubblico che quando un giocatore era sotto 6-1 5-0 in 59 minuti, si è messo a urlare: “Movete, sennò te fanno paga’ la seconda ora!”. Noi di Indesit Company eravamo nel mezzo di questo mondo vivace e colorato. E siamo andati oltre. Non ci siamo infatti fermati al Foro Italico ma abbiamo portato il Foro... fuori. Destinazione Auditorium di Renzo Piano per un party con gli amici giocatori e la stampa. Sono venuti in tanti ma alla fine si è scoperto quello che gli addetti ai lavori sanno da tempo: va bene il fascino latino di un Moya o la personalità spiccata di un Roddick, ma la palma del più sexy tennista del pianeta è come al solito finita nelle mani di Marat Safin. E quando il bel giovanotto russo si è presentato al party, ecco che per le signore è scattata l’ora X: quella dell’‘acchiappo’. Peccato che mentre qualche fans sbagliava l’approccio (“Complimenti Marat, gran tennis oggi” dopo che il russo nel pomeriggio le aveva beccate da tal Nicolas Almagro) e altre si limitavano a sguardi accattivanti, Marat non ha trovato di meglio da fare che discutere di diritti e rovesci con Emilio Sanchez. Per la gioia degli invidiosi maschietti che assitevano alla scena. Safin non era comunque l’unico belloc- Il nostro sondaggio Durante la kermesse romana abbiamo chiesto agli appassionati di compilare un breve sondaggio. Alla fine ne sarebbe uscito un profilo tennistico della persona diviso sostanzialmente in due caratteristiche: l’appassionato tradizionale e quello più moderno. Ebbene, al termine dei 15 giorni di torneo, la maggioranza degli intervistati ha mostrato la voglia di un tennis più cool, più vivace, anche più trasgressivo. Ecco quindi che il gioco di attacco si fa preferire a quello di difesa o che magari val la pena lanciare una racchetta, dopo uno smash cacciato in rete, piuttosto che inscenare una riflessione in stile buddista. Ci sono però delle debite eccezioni. Dopotutto, per sostituire la vecchia polo bianca con la canotta di Nadal non serve solo coraggio ma anche un fisique du role non comune... Mark Philippoussis, spesso costretto lontano dal circuito a causa di infortuni, farà il suo rientro al torneo del Quuen’s che il campione australiano ha vinto nel 1997 e che si giocherà a Londra dopo il Roland Garros Roger Federer ha operato un cambio all’interno del suo team di management sostituendo Thomas Werder con Hering Schuppener che si occuperà della promozione internazionale dell’immagine del fuoriclasse svizzero 7 S P E C I A L E ROLAND GARROS Con grande probabilità Parigi incoronerà un nuovo campione della terra battuta. I favoriti d’obbligo sono quattro fenomeni che hanno entusiasmato nei tre Masters Series che hanno preceduto la grande kermesse parigina Poker d’assi I l tennis è tutto fuorché una scienza, fare dei pronostici non è sempre facile. Chi mai avrebbe scommesso un centesimo che Gaston Gaudio avrebbe vinto Parigi l’anno scorso? Lo stesso vale per Thomas Johansson vincitore degli Australian Open 2002 o per David Nalbandian finalista a Wimbledon lo stesso anno. Tuttavia non è un azzardo eccessivo affermare che quest’anno Roland Garros incoronerà un nuovo re della terra battuta. Basta dare uno sguardo ai risultati dei tre tornei Masters Series giocati sul rosso e alla relativa classifica che si può tirar fuori. Un poker d’assi si è alzato sopra tutto e tutti. Ai tre protagonisti annunciati, Roger Federer, Guillermo Coria e Rafael Nadal, si è aggiunto un outsider di lusso che merita l’apertura dei favoriti di Parigi. Richard Gasquet è un’emozione continua per gli esteti del gioco, il rovescio non ha eguali ma è l’intero pacchetto che fa gridare al miracolo. L’attestato di stima più importante è arrivato dal numero uno del mondo, quel Roger Federer che Post scriptum 8 nella finale di Amburgo sembrava infastidito non solo dalla resistenza del 18enne francese, ma soprattutto dal fatto che la critica lo ha osannato come il talento più fulgido del circuito. Certo, sempre in I plurivittoriosi Ecco i giocatori che nell’Era Open (dal 1968) hanno conquistato almeno due successi a Parigi. 6 vittorie Bjorn Borg 3 vittorie Ivan Lendl, Mats Wilander, Gustavo Kuerten 2 vittorie Jan Kodes, Sergi Bruguera, Jim Courier coppia con lo svizzero, ma la sensazione è che Re Federer non viaggi più in solitario, dovessimo elaborare una classifica basata esclusivamente sul talento tecnico. Gasquet a 9 anni ha meritato una copertina sulla rivista francese Tennis Magazine; a 17 sembrava invece pronto per una puntata di “Chi l’ha visto?” Probabilmente oppresso dalle enormi aspettative di una nazione alla disperata ricerca di un number one, del giovane prodigio sembrava sparita ogni traccia. C’è voluto un incontro con Eric Deblicker, ottimo coach transalpino, per ritrovare la strada giusta, passando prima per due vittorie in piccoli tornei a Barletta e Napoli ad aprile, prima di approdare nel Gotha del tennis mondiale a Monte Carlo e Amburgo. Dei quattro è forse l’ultimo dei favoriti perché la pressione sarà ai massimi livelli giocando in casa. È però anche possibile che tale pressione si trasformi in esaltazione agonistica, un fatto che talvolta accade con gli artisti. È comunque certo che il ragazzo ci farà divertire non poco negli anni a venire. Rafael Nadal ha vinto le ultime 17 partite giocate sulla terra battuta. All’inizio dell’anno era il n.51 della INDESIT ATP Entry Ranking: oggi è il n.5 Il numero di giugno di Vogue avrà tra i protagonisti Marat Safin descritto “bello come una star del cinema” Roger Federer ha vinto i Laureus World Sport Award. Segue nell’albo d’oro a Michael Schumacher. G S ROLAND GARROS Chi invece è ormai un paio di stagioni che ci sta facendo divertire è Roger Federer. Lui stesso è conscio che la terra battuta non sarà mai la sua superficie prediletta, eppure il terzo successo consecutivo ad Amburgo lascia intendere che ha tutte le capacità tecniche per vincere anche a Parigi. Sulla terra tedesca ha battuto Guillermo Coria, cioè uno dei grandi favoriti di Roland Garros, in finale ha dato tre set a zero a Gasquet. Tuttavia, le condizioni di gioco ad Amburgo sono ben differenti: la finale si è disputata indoor e chiunque abbia scambiato anche solo quattro palle a tennis capisce la differenza tra giocare con sole e vento o in una bella struttura coperta sopra la testa. Eppoi a Parigi si gioca tre set su cinque dal primo turno e la fatica sul finire del torneo si fa sentire. La storia è piena di grandi giocatori che si sono arresi al rush finale. È un po’ come se al Tour de France arrivi in maglia gialla all’ultimo cronometro ma hai finito la benzina: discorso chiuso e successo che s’invola. E la dea bendata non è stata troppo gentile con Federer che in linea teorica dovrebbe affrontare già al secondo turno Nico Almagro, al terzo Fernando Gonzalez e negli ottavi Carlos Moya. Un tragitto durissimo prima di entrare nelle fasi decisive del torneo. Chi invece pare non sapere cosa sia la Rafael Nadal ATP Masters Series Ranking Prima di Parigi si sono disputati tre tornei ATP Masters Series sulla terra battuta a Monte Carlo, Roma e Amburgo. Ecco chi ha conquistato più punti nella INDESIT ATP 2005 Race. Giocatore Nazione Punti Miglior risultato 1 Rafael Nadal Spagna 200 2 Guillermo Coria Argentina 165 3 Roger Federer Svizzera 125 vittoria Amburgo 4 Richard Gasquet Francia 122 finale Amburgo 5 David Ferrer Spagna 71 semifinale Roma 6 Nikolay Davydenko Russia 61 semifinale Amburgo 7 Juan Carlos Ferrero Spagna 60 semifinale Monte Carlo 7 Filippo Volandri Italia 57 quarti Monte Carlo e Amburgo 9 Gaston Gaudio Argentina 55 quarti Monte Carlo 10 Andre Agassi USA 46 semifinale Roma vittoria Monte Carlo e Roma finale Monte Carlo e Roma Roger Federer Martin Mulligan è stato premiato a Roma “Racchetta d’Oro” per i suoi successi ottenuti prima come giocatore (ha vinto tre volte i Campionati Internazionali d’Italia ed è stato finalista a Wimbledon), poi come manager Il giocatore che ha realizzato fino ad ora il maggior numero di ace è Andy Roddick: 394 in 29 match. L’americano è anche il giocatore che ha salvato il maggior numero di palle break e perso meno turni di battuta 9 G S ROLAND GARROS stanchezza è Rafael Nadal. Lo spagnolo ha giocato una finale a Roma di 5 ore e un quarto e pareva pronto a scendere in campo il giorno dopo come niente fosse. Per sua fortuna qualche vescica di troppo alla mano lo ha fermato perché è facile poi rompere il motore all’improvviso, magari proprio nel torneo più importante. Due settimane di riposo dovrebbero invece portarlo a Parigi in condizioni perfette e trasformarlo nello spauracchio numero uno per chi vuole alzare la Coppa dei Moschettieri. Nadal ha un’energia sconfinata e si presenta a Parigi forte di una striscia di 17 vittorie consecutive. Nessuno ha fatto meglio dai tempi di Thomas Muster che nel 1995 si presentò alla Porte d’Auteuil con 23 incontri vinti di fila. Risultato? Vinse anche Roland Garros. Buon auspicio per Nadal che avrà nella scarsa esperienza il suo tallone d’Achille. In carriera ha giocato solo cinque tornei dello Slam senza mai superare il quarto turno. L’anno scorso a Parigi era infortunato ma se supererà l’impatto con la grande attenzione che avrà addosso e il fatto di giocare tre su cinque fin dal principio, allora sarà facile trovarlo nel week-end delle finali. Dei quattro favoriti però, quello che parte col dente avvelenato è Guillermo Coria. L’anno scorso è andato a mezzo passo dal trionfo, fermato dalla paura e dai crampi. Quest’anno è tornato più for- David Ferrer te di prima. Ha cambiato tanto: il coach (ora è lo spagnolo Perlas), la sede degli allenamenti (l’Academia Sanchez-Casal a Barcellona), la racchetta (è passato alla nuova Prince coi “buchi”), lasciando inalterata solo... la bellissima moglie Carla. Rinforzato nei muscoli e più incisivo dal fondo, Coria ha buttato via la finale di Roma dilapidando un vantaggio enorme nel quinto set contro Nadal. Però la sensazione è che tutto sia stato programmato in funzione di Parigi, quasi che i tornei Mister Slam La carriera di un giocatore viene giudicata dal suo rendimento nei tornei del Grand Slam. Ecco chi ne ha vinti di più nella storia Giocatore Pete Sampras Post scriptum 10 nazione titoli Slam Pete Sampras USA 14 Roy Emerson Australia 12 Bjorn Borg Svezia 11 Rod Laver Australia 11 Bill Tilden USA 10 Fred Perry Gran Bretagna 8 Andre Agassi USA 8 Jimmy Connors USA 8 Ken Rosewall Australia 8 Ivan Lendl Rep. Ceca 8 Richard Gasquet Solo 44 punti dividono il numero 3 dal numero 10 della INDESIT ATP 2005 Race Gli Us Open si colorano di blu. È infatti stato scelto questo colore come sfondo in tutti i campi per migliorare la visibilità della pallina Wilson ha firmato un contratto di 5 anni con Tennis Australia e sarà la nuova palla ufficiale degli Australian Open precedenti servissero solo da preparazione all’ultima pennellata di un capolavoro chiamato Roland Garros. Nel frattempo, ci siamo deliziati con le sue smorzate, in questo è già il numero uno e gli appassionati lo ringraziano per aver riportato in auge il colpo più spettacolare del tennis. Detto ciò, non dovremmo nemmeno occuparci di eventuali outsider, visto che consideriamo i quattro sostanzialmente inavvicinabili. Eppure le sorprese sono “Mano de Piedra” Gonzalez è sempre un pericolo, così come Nicolas Massu, campione olimpico che ormai sembra essersi completamente ripreso dopo un brutto infortunio che l’ha tenuto a lungo lontano dai campi. E poi Marat Safin che a inizio anno sembrava un fenomeno, poi per come ha giocato fino a questo momento sul rosso non andrebbe nemmeno preso in considerazione. Ma il bel russo è sempre al di sopra di ogni logico pronostico. Bjorn Borg Albo d’oro Ecco tutti i vincitori dell’Era Open (1968) a oggi. Juan Carlos Ferrero sempre dietro l’angolo. Chi potrebbe compierle? Sono sempre i dati dei tre ATP Masters Series sul rosso che ci fanno da guida. Da tener d’occhio sono gli spagnoli, Juan Carlos Ferrero in testa. Sui campi di Parigi ha già vinto un titolo nel 2003. Poi quel David Ferrer che non sarà il maggior talento tecnico che il tennis abbia mai espresso ma che per volontà, coraggio e tenuta atletica non ha tanti rivali. Non va dimenticato il campione in carica, quel Gaston Gaudio che fin qui non ha impressionato ma che riassaporando i fasti dell’anno passato potrebbe ritrovare la miglior condizione. Chiudiamo il cerchio con Andre Agassi che a 35 anni probabilmente non ha più le forze per vincere il torneo ma che nell’arco di una singola giornata potrebbe sempre cogliere l’impresa. Dietro i vari Nikolay Davydenko, Filippo Volandri, Fernando Verdasco: si accontenterebbero dei quarti di finale ma potrebbero arrivarci dando fastidio a qualche big. Fuori dalla top 10 di questa speciale classifica, occhio ai cileni. Andre Agassi 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Ken Rosewall (Aus) Rod Laver (Aus) Jan Kodes (Rce) Jan Kodes (Rce) Andres Gimeno (Spa) Ilie Nastase (Rom) Bjorn Borg (Sve) Bjorn Borg (Sve) Adriano Panatta (Ita) Guillermo Vilas (Arg) Bjorn Borg (Sve) Bjorn Borg (Sve) Bjorn Borg (Sve) Bjorn Borg (Sve) Mats Wilander (Sve) Yannick Noah (Fra) Ivan Lednl (Rce) Mats Wilander (Sve) Ivan Lendl (Rce) Ivan Lendl (Rce) Mats Wilander (Sve) Michael Chang (USA) Andres Gomez (Ecu) Jim Courier (USA) Jim Courier (USA) Sergi Bruguera (Spa) Sergi Bruguera (Spa) Thomas Muster (Aut) Yevgeny Kafelnikov (Rus) Gustavo Kuerten (Bra) Carlos Moya (Spa) Andre Agassi (USA) Gustavo Kuerten (Bra) Gustavo Kuerten (Bra) Albert Costa (Spa) Juan Carlos Ferrero (Spa) Gaston Gaudio (Arg) Marat Safin è stato votato dalla rivista inglese Ace Magazine il tennista più sexy del mondo. Il russo ha preceduto il tedesco Tommy Haas e l’australiano Mark Philippoussis. “Spero di tornare presto a essere il numero uno del mondo anche nelle classifiche mondiali... di tennis” ha dichiarato Safin L’americano James Blake è tornato a vincere un torneo. Si tratta però di un evento della categoria challenger a Forest Hills 11 Memorabilia L’ elica dell’aereo di Roland Garros “ “ «La vittoria appartiene ai più caparbi». Questa la scritta incisa sull’elica dell’aereo di Roland Garros, celebre aviatore caduto durante la Prima Guerra Mondiale al quale è dedicato lo stadio in cui si disputano i Campionati Internazionali di Francia. 12
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