NUMERO UNO
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I L P E R S O N A G G I O : M A R AT S A F I N a cura della Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne Marzo 2005 Roger Federer Marat Safi n Lleyton Hewitt Andy Roddick Joachim Johansson Andre Agassi Guillermo Coria Rafael Nadal Tim Henman NUMERO UNO È appena partita la corsa all’INDESIT ATP 2005 Race. Chi sarà in testa a fine anno? Proviamo a scoprirlo insieme Mario Ancic 1 INDESIT ATP 2005 Race Safi n e Federer al termine del loro incredibile match a Melbourne FabFour Non sono tornati i Beatles ma anche il mondo del tennis è dominato da quattro fuoriclasse che si stanno dimostrando un gradino sopra tutti. Da Federer a Safin, da Roddick a Hewitt: chi vincerà la corsa al titolo di numero uno del mondo? L’ INDESIT ATP 2005 Race è appena cominciata che... pare già ristretta a due soli giocatori. Roger Federer e Marat Safin sono stati talmente impressionanti in Australia che pensare ad un giocatore in grado di avvicinarli pare una vera follia. Proviamo comunque a pronosticare quale sarà la top 10 di questa stagione. A Melbourne ha vinto quello... che doveva perdere. Roger Federer infatti appariva come l’angelo del tennis, una sorta di macchina perfetta incapace di sbavature, figuriamoci di uscire sconfitto per un match intero. Invece Marat Safin è riuscito nella clamorosa impresa in un incontro che non sarebbe sorprendente rimanesse il più emozionante della stagione, tanta è stata l’altalena nel punteggio. Il fuoriclasse svizzero resta comunque il grande favorito della stagione. Una battuta d’arresto capita a chiunque ma alla lun- Post scriptum 2 ga la sua maggior solidità e completezza dovrebbero prevalere. Lui dice che preferirebbe vincere per la terza volta a Wimbledon piuttosto che per la prima a Parigi. In ogni caso uno Slam o due li porterà a casa. La notizia positiva è che lo Schumacher del tennis ha trovato un antagonista. Dietro il duo di testa, un’altra coppia di giovani. Andy Roddick e Lleyton Hewitt devono imprecare contro la malasorte che li ha fatti nascere nell’era Federer altrimenti potrebbero dominare il circuito. Per arrivare alla sommità, manca un po’ di tecnica all’americano ed un po’ di fisico all’australiano. Però il temperamento non è di quelli che si accontentano del gradino più basso del podio. Al contrario. Ad ogni modo la scalata non dipende tanto da loro quanto da chi sta sopra. E la coppia Federer-Safin sembra meglio attrezzata. A far da spartiacque tra i Fab Four ed il resto della truppa, il “nonnetto”: Andre Agassi. A Melbourne è stato investito dal Federer Express al punto da chiedersi se valeva la pena continuare. Un attimo di sconforto per un campione del quale sentiremo (purtroppo presto) la mancanza. Se il 2005 fosse la sua ultima stagione non sarebbe infatti una sorpresa. L’obiettivo è quello di emulare il suo rivale storico, Pete Sampras, che all’ultimo Slam della sua vita portò a casa un trionfo straordinario quanto sorprendente. Avrà Agassi la forza per imitarlo? La volontà non gli manca ma dovrebbe sperare che Federer prenda l’influenza, che Safin e Roddick si alzino col piede sbagliato... Insomma le incognite sono più delle certezze ma a New York, nel torneo di casa, con tutto il pubblico a sostenerlo, potrebbe riuscire nel miracolo. Nella seconda parte della nostra personalissima top 10 arrivano le sorprese. In prima fila uno svedese che in 365 giorni è passato da Signor Nessuno ad essere considerato Il sito Atp è ora disponibile anche in lingua spagnola Gael Monfils ha firmato un contratto di 5 anni per circa 2 milioni di dollari con la Nike Pete Sampras sta prendendo in considerazione la possibilità di giocare nel Senior Tour Tim Henman per attenuare il mal di schiena si è rifugiato nel pilates stagione è appena iniziata ma ci siamo divertiti a fare dei pronostici e ad indicare quali Finirà così? Lasaranno i top 10 a fine 2005, tra star già affermate, volti nuovi e vecchie conoscenze. 1 2 3 4 Roger Federer Marat Safin Andy Roddick Lleyton Hewitt 5 6 7 8 Andre Agassi Joachim Johansson Rafael Nadal Guillermo Coria 9 10 Altri Altri Tim Henman Mario Ancic Taylor Dent Tommy Haas Svizzera, 23 anni È l’indiscusso favorito della INDESIT Race 2005. Ha dominato la scorsa stagione e ci ha deliziato con un tennis da favola. Altro che pecora Dolly: qui bisognerebbe clonare Roger. Per adesso registratevi i suoi match e godete. USA, 34 anni Non vale più la poltrona di numero 1 del mondo e probabilmente non vincerà più una prova del Grand Slam. Ma dietro i mostri sacri c’è sempre lui, il nonnetto della compagnia che spera di cavar fuori dal cilindro l’ultimo coniglio. Gran Bretagna, 30 anni Il Panda, ultimo vero interprete del serve & volley, appare un po’ cotto ma sa farci ancora divertire. Sogna da sempre di vincere Wimbledon: qualche volta ci è andato vicino e chissà che a fine carriera le favole non diventino realtà. È più un augurio che un pronostico. Russia, 25 anni A Federer mancava solo una cosa: un rivale. L’ha trovato in un Safin ritrovato. Il russo ha vinto in Australia ma deve dimostrare una viva continuità di rendimento se vuole tenere il passo di Roger. Non è un numero 2; al massimo è un 1 e mezzo. Svezia, 22 anni Boom Boom per eccellenza, rischia di battere tutti i record di ace della storia. Però non è solo servizio: gran diritto, rovescio solido e tanta fiducia nei propri mezzi. Potrebbe essere già pronto per arrivare in finale in un torneo dello Slam. Croazia, 20 anni Dopo la semifinale di Wimbledon tutti ci aspettavamo il botto. E lui ha perso sei volte al primo turno in sette tornei. Però se mette insieme il suo enorme talento diventerà fortissimo. Quest’anno a Wimbledon è tra i favoriti. il nuovo Boom Boom. Si tratta di Joachim Johansson. L’anno scorso fece fuori Roddick a New York, impresa titanica se ce n’è una. Pericolo pubblico quando è al servizio, in Australia ha perso da Agassi, nonostante i 51 ace messi a segno nell’occasione siano il record assoluto per una partita di tennis. Potenzialmente vale già una finale di Slam perché ha due fondamentali potenti ed una fiducia in se stesso da far invidia. È fidanzato con la sorella di Hewitt e la frequentazione deve avergli giovato perché sta lavorando tanto sul fisico. Se assembla tutte le sue caratteristiche è da primo della classe. Subito a seguire un ragazzino che diventerà l’idolo delle teen-ager: Rafael Nadal. Già il nome lascia pensare ad una star dello spettacolo e lui non fa niente per dimostrare il contrario. Si presenta in campo con i pantaloni alla pescatora ed un diritto che uccide. Ha l’aspetto da indio e lo sguardo da bello e dannato. A Parigi sarà già tra i USA, 22 anni Un gradino sotto i primi due ma pur sempre competitivo, terra battuta a parte. Se saprà completare il suo gioco e affinare la sua tecnica è un pesce duro da catturare. Riuscirà quest’anno a superare i 250 km/h col servizio? Spagna, 18 anni Ormai è pronto per il grande salto. Se gli infortuni lo lasceranno in pace, sarà già tra i favoriti del Roland Garros. Ha messo in cascina una Davis e in Spagna è un vero idolo. In campo si veste da pescatore ma fa parte di un personaggio pronto a esplodere. USA, 23 anni La Weight Watchers lo mette sotto contratto, lui perde cinque chili e improvvisamente diventa un grande giocatore. Sul cemento e sull’erba è da prendere con le molle e se comincia a disciplinarsi il talento è da vero top 10. favoriti ma anche sul cemento può fare la voce grossa. Chiedere a Sua Maestà Roger Federer che l’anno scorso ci lasciò le penne sull’hard court di Key Biscayne. A ruota, il terraiolo principe: Guillermo Coria. L’anno scorso i crampi l’hanno stoppato sul più bello, mentre dominava Gaudio nella finale di Parigi. La vendetta va servita fredda ma Guille non vuole aspettare troppo. Ha saltato per infortunio la seconda parte della scorsa stagione ma sul rosso sarà ancora l’uomo da battere perché i Fab Four non hanno nella terra la loro superficie preferita. Dietro l’esatto opposto: Tim Henman, ultimo sopravvissuto del gioco serve & volley, alla caccia di quel titolo a Wimbledon sempre scippatogli a un passo dalla finale. I tempi migliori sembrano passati ma se credete alle favole, puntate qualche sterlina sulla sua vittoria ai Championships. A chiudere la top 10, Mario Ancic. Quando l’anno scorso arrivò ad un passo dalla finale Australia, 24 anni Rusty è tornato, dopo due stagioni da number one e altrettante di letargo. I bicipiti che ha messo su quest’inverno l’hanno reso ancora più forte. Unico dubbio: l’anno scorso è sempre andato sotto facilmente contro Federer, quest’anno ha perso con Safin. È ancora una gradino sotto al duo di testa Argentina, 23 anni Fatica a rientrare dopo un lungo infortunio ma appena rivedrà l’amata terra rossa tornerà a essere molto competitivo. L’anno scorso perse per crampi la finale di Parigi. Quest’anno la vendetta è già pronta. Germania, 26 anni Il grave infortunio è alle spalle e il tedesco, già numero 2 del mondo in passato, è pronto a tornare ai suoi livelli. Nel frattempo però, gli avversari son cresciuti e dovrà sudare per tornare tra i top 10. di Wimbledon, eravamo pronti a celebrare la nascita di un nuovo fenomeno. Da quel momento, SuperMario ha fatto di tutto per farci ricredere. Ha un gioco complesso, ancor prima che completo. E gli servirà ancora qualche tempo per metterlo insieme. Appena ci riesce però, saranno guai per tutti. Compresi quelli che popolano l’Olimpo. Che dite, ci abbiamo azzeccato? Beh, fare 10 su 10 sarebbe un miracolo e allora concedeteci due alternative che chiamiamo Tommy Haas e Taylor Dent. Haas è rientrato l’anno scorso dopo un gravissimo infortunio ma sembra pronto a tornare in auge. In carriera è già stato numero 2 del mondo, un traguardo diventato adesso inaccessibile. Ma è pronto a lottare per un posto nei top 10. Come anche Dent, figlio d’arte con un talento da attaccante puro ed un appetito da soddisfare qualsiasi chef. Se perde cinque chili comincerà a far paura. Carlos Moya, Juan Carlos Ferrero, Tim Henman e Roger Federer hanno deciso di non giocare la Davis quest’anno Lo spagnolo Alex Calatrava ha messo all’asta sul sito di eBay la possibilità di sponsorizzarlo in una delle prove del Grand Slam 2005: la base di partenza è di 3.500 euro Le immagini della finale di Rotterdam sono state trasmesse via Internet dal sito ufficiale del torneo 3 Il personaggio Essere Marat Safin Infanzia “Quando diventi ricco e famoso devi pensare solo ad una cosa: da dove arrivi e quanti soldi avevi. Non puoi dimenticarti di queste cose”. Essere russo “Noi russi siamo diversi. Abbiamo una mentalità, un modo di vivere e di reagire diverso. Ma non posso spiegarlo: non sono Sigmund Freud!”. Professionismo “Vuoi startene seduto in un hotel a 5 stelle a sorseggiare whisky? Allora prima devi essere pronto a girare il mondo e dormire in stanze senza bagno e mangiare il menu da 5 dollari. All’inizio guadagni 100 dollari alla settimana, se tutto va bene. Nessuno ti regala soldi, fama, gloria...”. Patria “In Russia c’è un’atmosfera particolare. È la mia patria. Sono nato a Mosca ed è lì che tornerò a vivere per il resto della mia vita, quando mi sarò ritirato. E poi a Mosca ci sono le ragazze più belle del mondo. Garantito”. Scuola “Non ero un genio, non ero uno stupido. Ero un ragazzo normale che ogni tanto sbagliava un esame. Ma a chi non è capitato?”. Soldi “Quando guardo un dollaro vedo solo la fotografia di George Washington ed un pezzo di carta. I soldi sono solo soldi. Rendono la vita più facile, ma non mi sento sexy perché ne ho tanti”. Popolarità “Dopo che ho vinto il primo titolo dello Slam nel 2000 hanno cominciato a riconoscermi. Ma non abbastanza. A Capodanno volevo andare in un famoso club di Mosca ma non mi hanno fatto entrare. Adesso quando non mi riconoscono e mi chiedono che lavoro faccio, gli rispondo: ‘Sono un povero studente!’. È più interessante e divertente”. Prima vittoria Slam “Sarò anche il vincitore degli Us Open ma mi ero dimenticato il pass all’ingresso e non volevano farmi entrare. Quando ho detto che mi chiamavo Safin, mi hanno risposto: ‘Mi può fare lo spelling?’. Motivazioni “La motivazione è come l’amore: quando lo cerchi disperatamente non arriva mai. Quando lasci che le cose nascano spontaneamente, arriva subito”. Post scriptum 4 È il giocatore più controverso del circuito. Intelligente, arguto, mai banale. Abbiamo lasciato a lui la parola per scoprire la personalità del campione degli Australian Open 2005 Sonno “Non mi piace giocare pre- Marat Safi n Donne “Certo che mi piacciono un sacco. Trovatemi un ragazzo che non ami la compagnia di una bella donna. È bello, è naturale. E non si può lottare contro la natura, vero?” Hobby “Pescare è meraviglioso. Mentre ero infortunato, stavo 8 ore al giorno in barca, seduto a bere birra. Avevo tutto ciò che mi serviva. Quel che pescavo si cucinava. Stavo con gli amici e per cena c’era pure del vino. Relax, relax, relax: cosa puoi chiedere di più?”. Aspettative “Voglio vivere la mia vita, non quella di qualcun’altro. So quello che sto facendo e lo sto facendo da tanti anni. Mi dicono di fare questo, fare quello, di alzarmi a quest’ora, di andare a letto a quell’ora, di mangiare questo e non quello. Se vincessi dieci titoli dello Slam e fossi numero 1 al mondo per anni, la gente direbbe comunque che avrei potuto fare di più. Devi convivere con questo pensiero. E cercare di non reagire, altrimenti sono guai”. Coach “Il mio coach non lo capisco: come fa a starmi attorno 24 ore al giorno? Comunque posso anche viaggiare da solo: non ho bisogno di una baby-sitter. E soprattutto non ho bisogno di qualcuno che cerchi di insegnarmi troppo. Se qualcuno mi parla dalle 9 del mattino alle 10 di sera mi fa diventare pazzo”. Sconfitta “Perdere non è una tragedia. Cosa dovrei fare, chiudermi in una stanza e cominciare a piangere?”. sto. Alle 9 del mattino non sono pronto per giocare a tennis ma solo per dormire”. Lotta “All’inizio non ero abituato a lottare. Quando giocavo bene vincevo facile, quando giocavo male... perdevo contro mia madre”. Distrazioni “Succede che durante un incontro cominci a pensare alla cena, alla macchina, a giocare a golf e qualche volta anche al sesso. Ma devi stare attento a non perdere il controllo. Se ci pensi troppo, fai in fretta a perdere il match”. Vittoria “Vincere un grande torneo è la cosa più bella del mondo. Ti rende felice, orgoglioso. È perfino meglio del sesso. Giuro”. Racchette rotte “Nel mio anno di grazia ho rotto 36 racchette. Ma sono diventato il numero 1 del mondo, quindi chi può dirmi qualcosa?”. Temperamento “Non sono Stefan Edberg. Non sono un robot. Sono un ragazzo normale che quando qualcosa gli va storto si arrabbia. Come succede a voi in ufficio. Al massimo spacco una racchetta, ma che male c’è. Non ho ucciso nessuno: è solo un pezzo di grafite!”. Avversari “L’avversario che detesto di più è Santoro. Odio giocare contro di lui. Mi ha battuto cinque volte di fila. Ho bisogno di due settimane per prepararmi e altre due per riprendermi”. Successo “Sono stracontento di girare il mondo giocando a tennis. Invece di essere a Mosca a pulire le strade”. Lavoro “Non mi interessa quello che accadrà domani. Non posso vivere preoccupato per quel che può succedere. E non voglio le guardie del corpo. Non sono il Presidente della Russia. Devo solo giocare a tennis e fare un po’ di soldi. E magari far divertire la gente. È questo il mio lavoro”. Yannick Noah e Jim Courier saranno inseriti quest’anno nella Hall of Fame Federer a Dubai ha vinto la 16esima finale consecutiva: è record assoluto Guillermo Coria ha cambiato racchetta passando alla nuova tecnologia Prince. È la prima volta che cambia da quando è professionista Special Ranking son e Andy Roddick. Per adesso prevale ne Arthurs, fresco vincitore del torneo di pochissimo il gigante svedese capa- di Scottsdale, che porta a casa oltre 16 ce di realizzare 284 ace in 16 match, al- punti a partita solo con gli ace. l’invidiabile media di 17,8 ace a incontro. Chiudono la top 5 il gigante francese Non è che il campione di Austin sia tanto Gregory Carraz con 15,5 ace a partita indietro. Roddick infatti ha una media di e il bielorusso Max Mirnyi che grazie ai ace per incontro solo leggermente infe- suoi 14,5 ace per match è stato protagoriore: 16,1. Johansson si è poi reso pro- nista di un ottimo inizio di stagione. tagonista di un record... al contrario. Contro Agassi Ace agli Australian Open è staGiocatore Nazione per match to capace di realizzare 51 ace (record ogni epoca) Joachim Johansson Svezia 17,3 ma... di perdere il match. Wayne Arthurs Australia 16,6 È tra l’altro incredibile che le prime tre prestazioni in Andy Roddick USA 15,9 tal senso abbiano visto il protagonista perdere il Gregory Carraz Francia 15,5 match: è successo oltre Max Mirnyi Bielorussia 14,5 a Johansson, a Richard Joachim Johansson Aceman Il servizio è ormai diventata un’arma fondamentale nel gioco del tennis. Soprattutto sui campi indoor che hanno caratterizzato gli ultimi tornei di questo scorcio di stagione. Ma chi è il vero bombardiere del circuito? Beh, il titolo se lo giocano ad armi pari Joachim Johans- Non solo ace Non si può vivere solo di ace. Lo dimostrano fior di giocatori che ne hanno realizzati pochini fin qui. Ecco tra i top 100 quali giocatori si affidano meno ai servizi vincenti. Imbattibile! Roger Federer Roger Federer continua la sua lunga striscia di finali vinte senza conoscere sconfitta. È arrivato a quota 16. Una cosa è quindi chiara: meglio affrontarlo nei primi turni, quando sente odore di successo pieno sembra un toro che vede rosso. Krajicek nel 1999 (49 ace contro Kafelnikov) e a Goran Ivanisevic nel 1997 (46 ace contro Norman). In mezzo ai due fenomeni del servizio, Johansson e Roddick, per adesso si è inserito l’australiano Way- USA 13,3 Marat Safin Russia 13,1 USA 13 Mario Ancic Croazia 12,5 Thomas Johansson Svezia 11,6 Jan-Michael Gambill Ace per match Servizio vincente Filippo Volandri 0,8 Oliver Rochus 1,7 Sjeng Schalken 1,8 Bohdan Ulihrach 2 Tenere un’ottima percentuale di turni di battuta vinti non dipende solo dal servizio. Anche se realizzare tanti ace... aiuta. Ecco chi sono i migliori in questo campo. Giocatore Anno Torneo Avversario Punteggio 2003 Vienna Carlos Moya 6-3 6-3 6-3 TennisMastersCup Andre Agassi 6-3 6-0 6-4 2003 Mardy Fish 2004 Australian open Marat Safin 7-6 6-4 6-2 2004 Dubai Feliciano Lopez 4-6 6-1 6-2 2004 AMS Indian Wells Tim Henman 6-3 6-3 2004 AMS Amburgo 2004 Halle 2004 Wimbledon 2004 Guillermo Coria 4-6 6-4 6-2 6-3 La coppia più bella del mondo % game servizi vinti 95 Joachim Johansson Giocatore Wayne Arthurs 95 Roger Federer 94 Andy Roddick 94 Ivo Karlovic 93 Oltre al singolare è entrato nel vivo anche il circuito del doppio. Ecco quali sono le migliori coppie dopo due mesi di attività. Pos. Team 1 Black/Ullyett 231 Andy Roddick 4-6 7-5 7-6 6-4 2 Bryan/Bryan 211 Gstaad Igor Andreev 6-2 6-3 5-7 6-3 3 Aspelin/Perry 178 2004 AMS Toronto Andy Roddick 7-5 6-3 4 Bjorkman/Mirnyi 112 2004 US Open Lleyton Hewitt 6-0 7-6 6-0 4 Bhupathi/Woodbridge 112 2004 Bangkok Andy Roddick 6-4 6-0 6 Arthurs/Handley 104 TennisMastersCup Lleyton Hewitt 6-3 6-2 7 Damm/Stepanek 101 2004 Mardy Fish 6-0 6-3 Punti 2004 Doha Ivan Ljubicic 6-3 6-1 8 Erlich/Ram 92 2005 Rotterdam Ivan Ljubicic 5-7 7-5 7-6 9 Melzer/Waske 90 2005 Dubai Ivan Ljubicic 6-1 6-7 6-3 10 Suk/Vizner 87 Richard Gasquet, giovane speranza francese, ha saltato l’inizio della stagione per... varicella Bobby Reynlods ha giocato gli Australian Open perché non ha ottenuto... il visto per un torneo in Brasile. Buon per lui: è arrivato fino al terzo turno A Roland Garros è stata aperta una mostra dove sono esposte tutte le affiche del torneo create da grandi artisti negli ultimi 30 anni. Se invece siete interessati alle spille, www.pins-rolandgarros.com 5 Nuovi talenti Donald Young A 15 anni è considerato il McEnroe nero. Mancino dal grande temperamento, è il più giovane numero uno juniores della storia e ha già esordito tra i pro. Sarà lui il fenomeno dei prossimi anni? Donald Young U n vecchio detto tennistico dice che per diventare campioni bisogna nascere orfani. Non ce ne vogliano mamma Ilona e papà Donald Sr. (che ci auguriamo godano sempre di buona salute), ma in effetti non sono rari i casi di giovani talenti bruciati per le eccessive aspettative dei genitori. Conscia del pericolo, mamma Ilona non ha voluto esagerare col piccolo Donald Jr. ed ha aspettato che da solo, a due anni, prendesse una racchetta in mano. Il piccoletto ha presto imparato che uso farne. Nei successivi 13 anni non l’ha più abbandonata e lo scorso gennaio l’ha utilizzata per vincere la prova juniores degli Australian Open e diventare, a 15 anni, il più giovane number one under 18 della storia. Donald Jr. non è certo una scoperta. Era atteso da quando John McEnroe, di passaggio a Chicago, chiese un partner per allenarsi. Supermac si vide arrivare davanti un ragazzino magrolino, col sorriso furbo ed un cappellino messo di traverso. Pensò ad uno scherzo. Poi, quando il bimbo gli giocò una smorzata vincente, si apprestò a chiederne le generalità ed a sentenziare: “Signori, ho giocato contro il futuro numero 1 del mondo”. Papà Young fu subito d’accordo:“Mio figlio ha le qualità per diventare il nuovo Sampras. E poi superarlo. Non abbiamo fretta, farà tutte le esperienze del caso e poi vedrete di Post scriptum 6 cosa è capace”. La IMG lo ha messo immediatamente sotto contratto e così sono arrivati i primi sponsor, Nike in testa, che lo vedono come il possibile Tiger Woods del tennis. Il primo fiume di dollari è servito per spostarsi da Chicago ad Atlanta dove esiste un vero e proprio centro tecnico federale e con un paio di ore di volo si arriva in Florida,dove hanno sede le migliori accademie del mondo. A partire da quella di Nick Bollettieri che in passato ha sgrezzato il talento di Andre Agassi, Monica Seles e qualche altra decina di fuoriclasse. “Ha la fredda determinazione dei grandi campioni – dice Guru Bollettieri –. Te ne accorgi dopo un quarto d’ora che lo conosci. È un talento fuori dal comune e le aspettative non sono per nulla esagerate. Diventerà un grande”. Scarsamente dotati di originalità, in tanti l’hanno paragonato ad Arthur Ashe, il più forte giocatore afro-americano della storia, vincitore a Wimbledon nel 1975. Ma a Donald Jr. il paragone va stretto: “Se vinci solo un titolo dello Slam può anche essere fortuna. Se invece ne vinci 14 come Sampras allora vuol dire che sei stato davvero un numero uno. E io voglio diventare il numero uno”. Per adesso deve pensare a crescere. Ma se con l’età sarà inevitabile, col fisico bisogna sperare. Un generoso scout l’ha segnalato un metro e 75. Facciamo finta di crederci e gli auguriamo di guadagnare quei dieci centimetri che gli mancano per non rischiare di essere sommerso dai giganti che popolano i primi posti della classifica mondiale: Marat Safin è un metro e 93, Andy Roddick uno e 87 e così via. E poi serve una cura vitaminica Le Coq Sportif ha reso omaggio ad un grande campione scomparso: Arthur Ashe. Il marchio francese ha infatti rimesso in produzione le scarpe che usava il vincitore di Wimbledon 1975 Cambio nel calendario ATP: il torneo di Shanghai viene spostato a Ho Chi Minh City (ex Saigon). Shanghai ospiterà la Masters Cup e di pesi che facciano mettere qualche chilo di muscoli ad un ragazzino che pesa 67 chilogrammi (coi vestiti addosso). Se Madre Natura sarà dunque generosa, ecco che i progetti paterni potranno trovare soddisfazione. Perché di talento Donald Jr. ne ha da vendere. Studi scientifici hanno determinato che l’aspetto geniale risiede nella parte sinistra del nostro cervello e che di conseguenza i mancini ne sono particolarmente dotati. In campo sa già fare di tutto: servizi slice, smorzatine delicate, volée pungenti, conditi da un diritto velenoso. Sa già anche litigare con mamma Ilona quando i consigli superano la norma: “Mamma, lasciami fare quello che voglio. Sul campo ci sto io” urlava durante i match agli ultimi Australian Open. Donald Jr. ha già esordito anche nel tour professionistico. Non come i comuni mortali, costretti alla gavetta dei tornei futures e challenger, ma in un evento ATP del circuito maggiore. È successo a Memphis, dove il giovane fenomeno ha ricevuto un invito da parte degli organizzatori. Ha perso all’esordio contro Robby Ginepri, connazionale numero 69 dell’INDESIT ATP Entry Ranking. Un buon modo per bruciarlo, dietro alla smania di successo, del volere tutto e subito. E magari di qualche manager in febbrile attesa di un’esposizione tivù, di un’intervista alla CNN, di una copertina su GQ. Tutte cose che vogliono dire contratti, commissioni, denaro. Col rischio di vedere un ragazzino avvilito dal confronto con un mondo che ancora non può essere il suo. Dice bene Bollettieri: “Bisogna fare attenzione a scegliere il momento giusto per fare esordire un ragazzino. Bisogna aspettare che sia pronto, tecnicamente e mentalmente. I tennisti adulti odiano i ragazzini: ma cosa credete voglia fare un tipo di 25 anni quando gioca contro un ragazzino di 15? Dargli il benvenuto? Cercherà di schiacciarlo perché a nessuno piace perdere contro un bambino. Al mio Agassi lo chiamavano punk, quando aveva 17 anni. Ed era la parola più gentile”. Donald Jr. per adesso non sembra preoccupato. Al più, appare afflitto da un complesso di superiorità. Succede che qualche volta cominci a giocare con la destra (“Per dare qualche chance al mio avversario”) o si metta a schiacciare un pisolino un attimo prima di scendere in campo. Un tipo così può percorrere due sole strade: o diventa un fenomeno assoluto oppure ci scrivono un libro di barzellette che a confronto quelle su Totti non fanno nemmeno sorridere. Ancora 12 mesi ed avremo le prime sentenze. Gael Monfi ls Teen-ranking Donald Young non è il solo giovane talento che popola il circuito ATP. Ecco una classifica under 21 secondo l’INDESIT ATP Entry Ranking. In testa a questo special ranking, lo svedese Robin Soderling, fresco vincitore del suo secondo titolo ATP a Milano. Non sarà il nuovo Edberg ma può puntare tranquillamente ai top 20. A seguire il croato Mario Ancic, talento sopraffino, pronto per Giocatore i top 10. E poi Tomas Berdych (potenziale altissimo) ed il già celebre Rafael Nadal, eroe della vittoria spagnola in Davis l’anno scorso. Seguono Juan Monaco, Nico Almagro, Marcos Baghdatis, Janko Tipsarevic e Ivo Minar. Chiude questa speciale top 10 il 18enne francese Richard Gasquet, un grande talento ancora troppo fragile mentalmente per esplodere ad altissimo livello. Nazione Anno Classifica* Mario Ancic CRO 1984 23 Rafael Nadal SPA 1986 31 Robin Soderling SVE 1984 36 Tomas Berdych RCE 1985 44 Nicolas Almagro SPA 1985 89 Juan Monaco ARG 1984 91 Marcos Baghdatis CIP 1985 95 Janko Tipsarevic SCG 1984 101 Ivo Minar RCE 1984 111 Stanislas Wawrinka SVI 1985 118 * INDESIT ATP Entry Ranking 28 febbraio Federer e Ljubicic sono i giocatori che hanno vinto più match nel 2005: 20 Il gigante Ivo Karlovic ha vinto il 93% dei suoi game di servizio ma solo il 3% (!) di quelli di risposta Tutti i top 100 della INDESIT ATP 2005 Race hanno commesso almeno un doppio fallo: il minimo sono i 6 di Edgardo Massa Sempre tra i top 100 della INDESIT ATP 2005 Race, sono 14 i giocatori che servono almeno 10 ace a partita 7 Memorabilia “ “ Wilson T2000 Mamma mia, che roba è? No, grazie. Sarà anche bella, storica, ma non si può giocare a tennis con questa cosa qui. Ci credo che una volta tiravano più piano. Ma come facevano a prendere la palla? 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