I L P E R S O N A G G I O : L L E Y T O N H E W I T T

Transcript

I L P E R S O N A G G I O : L L E Y T O N H E W I T T
IL PERSONAGGIO : LLEYTON HEWITT
a cura della Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne
Maggio 2005
La grande
sfida
ARGENTINA VS . S PAGNA
Gaston
Gaudio
1
Cover story
Gaston Gaudio
Carlos Moya
La grande sfida
Si torna sulla terra battuta e lo scontro al vertice diventa subito
Argentina contro Spagna, con Roger Federer quale ovvia alternativa.
L’anno scorso dominarono i sudamericani. Quest’anno c’è aria di rivincita
A
ppena il circuito mondiale
sbarca sulla terra battuta la
lotta per i traguardi più importanti si restringe a due soli
paesi, Argentina e Spagna, se
non ci fossero Roger Federer
e Marat Safin (nelle sue giornate migliori).
Non serve una laurea in Scienza del Tennis,
basta aver la pazienza di scrutare i tabelloni
dei tornei sul rosso. Roland Garros 2004 è
stato la ciliegina sulla torta: tre semifinalisti
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2
su quattro erano argentini, gauchos anche
i due finalisti col solo (sorprendente) Tim
Henman nel ruolo dell’intruso. Sono mancati un po’ gli spagnoli, anche se Nadal era
fuori per infortunio e Moya ha perso un match pazzesco con Coria.
Sarà la stessa storia anche quest’anno?
Dovranno ancora tutti inchinarsi ai gauchos
argentini? Difficile che un simile dominio
si ripeta anche perché gli spagnoli hanno
rimesso qualche freccia al loro arco. Su
tutti, nella magica nidiata del 1986 hanno
pescato il jolly, il baby fenomeno capace di
spaventare Re Federer addirittura sul cemento americano di Miami. Rafael Nadal è
il giocatore che qualsiasi nazione vorrebbe
avere: bello, sfacciato e soprattutto fortissimo. Maglietta smanicata, calzoncini alla
pinocchietto, sulla terra ha cominciato la
stagione da outsider e dopo i primi tornei
già lo considerano tra i favoriti.
Ma la Spagna non è tutta Nadalito. Fino ad
A Roland Garros sono iscritti 102 dei primi 104 giocatori del mondo. All’appello mancano
il tedesco Popp e il russo Tursunov Lleyton Hewitt sta aiutando a costruire un orfanotrofio
per i bimbi cambogiani Nuovi siti per alcuni giocatori ATP. Per sapere tutto su Marat Safin
dovete cliccare www.maratsafin.com, per Filippo Volandri invece www.filippovolandri.it
Le sorprese
Tutti si aspettano che Guillermo Coria riesca finalmente a vincere Roland Garros o
che Gaston Gaudio conceda il bis. Da parte
iberica, tutti puntano sulla freschezza di Rafael Nadal, sull’esperienza di Carlos Moya
o sulla rinascita di Juan Carlos Ferrero. Gli
outsider tuttavia non mancano. Su tutti, in
casa argentina, il redivivo Mariano Puerta,
che dopo una lunga assenza è tornato alla
grande vincendo il torneo di Casablanca e
arrivando in finale in quello di Buenos Aires.
Il rovescio è sempre una meraviglia, ora ci
si aspetta di vederlo protagonista sui grandi palcoscenici. In campo spagnolo David
Ferrer, non è forse il giocatore di maggior
talento del circuito ma anche un top player,
se in cattiva giornata, potrebbe incontrare
grandi difficoltà contro la regolarità e la solidità del finalista di Valencia, il quale ha già
dimostrato di essere un giocatore completo
raggiungendo le semifinali sul cemento dell’ATP Masters Series di Miami.
un paio d’anni fa, il re del rosso era Juan
Carlos Ferrero, un campioncino che nell’ultima stagione ha passato più tempo col
fisioterapista che con chiunque altro. Difficile tornare a dominare ma averlo visto per
tanto tempo oltre il n.50 della INDESIT ATP
2005 Race è stato un insulto al suo talento.
Pescarlo nei primi turni a Parigi o nei Tornei
ATP Master Series non sarà piacevole per
nessuno, eppoi, quando hai 16 giocatori
nei primi 100 del mondo come la Spagna è
facile tirarne fuori uno nuovo ogni stagione.
Il 2005 sembra l’anno di David Ferrer, un talento fisico che sembra aver ingoiato una
scatola di Duracell. Non si ferma mai, ributta dall’altra parte qualsiasi palla e può correre senza stancarsi per mezza giornata: è
la vitalità fatta tennista e gioca al 100% ogni
punto di ogni singolo match di ogni torneo.
Certo, non è l’uomo di punta, ma avere gregari di questa qualità non é niente male.
L’appassionato si chiederà se il cronista difetta di memoria. “Scusi, e il signor Carlos
Moya?”. Potenzialmente sembra una perfetta macchina da terra battuta: servizio
potente, diritto che uccide ogni resistenza,
rovescio solido e tocco da primo della classe. I giorni migliori però sembrano passati,
almeno per chi come lui non può accontentarsi di vincere meno di un Roland Garros.
Dovessimo scommettere adesso diremmo
Mariano Puerta
che è più facile vedere Nadal alzare la Coppa dei Moschettieri che il bel Carlitos.
Gli spagnoli sono pronti a dar battaglia ma
gli argentini restano di diritto i veri favoriti.
Ai finalisti di Parigi 2004, Gaston Gaudio e
Guillermo Coria, hanno affiancato un Canas sempre solido, un Nalbandian che se
non é infortunato guai a trovarselo di fronte
e hanno riscoperto perfino il “vecchio” Mariano Puerta, un tizio in passato competitivo
al ristorante quanto sul campo. Dimagrito,
in discreta forma fisica, tecnicamente è un
Lord con lo svantaggio di essere alto solo
175 centimetri.
Le alternative non sono tante, anzi le ridurremmo ad una sola: Re Federer. È vero che
sulla terra il fuoriclasse svizzero torna umano ma anche nella sua umanità potrebbe
dominare. Sul match singolo resta il favorito, il problema è quel che gli può accadere se la dea bendata non lo avrà in cura al
momento del sorteggio. Roger può battere Coria e può battere anche Nadal, Moya
e qualsiasi specialista del rosso. Ma cosa
succederebbe se dovesse incontrarli uno in
fila all’altro? Se ti capita di fare cinque set
con Nadal come ti ripresenti in campo il
giorno dopo contro un altro maratoneta con
racchetta? L’unico anno che Pete Sampras
è andato vicino a vincere a Parigi ha perso
proprio perché costretto a 3-4 lunghi match
consecutivi. Federer è fisicamente meglio
preparato ma lo sarà anche a livello psicologico? A Roma e Parigi l’ardua sentenza.
Classifica
per nazioni
Nazione
Punti*
1
Argentina
26
2
Spagna
31
3
USA
40
4
Russia
46
5
Svezia
69
6
Rep. Ceca
87
7
Croazia
97
8
Germania
100
9
Francia
127
10
Belgio
135
*Somma primi 3 giocatori della classifica
Indesit ATP Entry Ranking
La Wilson Racquet Sports ha deciso di sponsorizzare il Jensen Brothers Tour, una serie di clinic in giro per
gli Stati Uniti per avvicinare i giovani al tennis Il 1986 promette di diventare un’annata storica: in quell’anno
sono nati Rafael Nadal, Gael Monfils e Richard Gasquet Il pilota di Formula Uno Juan Pablo Montoya
ha saltato il Gran Premio del Bahrein a causa di un infortunio procuratosi durante... un match di tennis
3
Il personaggio
Lleyton
Hewitt
Se a tennis contasse
solo la voglia di lottare,
la forza mentale, la capacità
di esaltarsi, il 24enne
australiano sarebbe
il numero uno da sempre.
Urlo di battaglia “C’mmmooooonn-
nn”. Urlato dopo ogni punto importante
Mission... possible “Certo che sono
convinto di vincere contro Federer. L’unico
problema è che non si tratta di una cosa
semplice. Tutti sappiamo che in questo
momento Roger è l’uomo da battere”.
Voglia di vincere “Per caricarmi penso sempre alla faccia che farebbe il mio
avversario dopo avermi battuto”.
Mai arrendersi “Non ho mai pensato
di ritirarmi contro Nadal nel mio torneo a
Melbourne. Se anche mi fossi rotto una
gamba, sarei rimasto in campo a lottare”.
Pronti, via! “Siamo partiti tutti alla pari,
noi della nuova generazione. Avevamo 67 anni e dopo qualche centinaio di match siamo nuovamente qui, tutti insieme,
a lottare per i grandi titoli. A pensarci è
piuttosto sorprendente”.
Questione di centimetri “Il tennis è
un gioco dove un centimetro può fare la
differenza. Ho vinto un match contro Agassi grazie a un lob che non ha preso per un
niente. È chiaro che in certi momenti serve
sangue freddo e il fattore mentale è più importante di qualsiasi altra cosa”.
Guadagni “Ovviamente è fantastico guadagnare tantissimi soldi facendo
quello che si ama, però giocherei anche
se non si guadagnasse così tanto. In Coppa Davis non prendo tanti soldi, eppure
quando faccio il programma dell’anno è
la prima cosa a cui penso”.
Migliori qualità “Mentalmente penso
di essere tra i giocatori più forti del circuito. E credo di essere anche tra i più
veloci. Hai presente? Passanti, lob, recuperi... Beh, se sto in cima alla classifica
mondiale lo devo a queste qualità”.
Ex-fidanzata “Nel terminare la mia re-
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Lleyton
Hewitt
lazione con Kim Clijsters credo di essermi
comportato in maniera molto matura e di
aver gestito perfettamente la situazione,
sia in campo sia fuori”.
“Cognati” e avversari “Mi ha già fatto
alcune battute negli spogliatoi ma non mi
ha certo voluto fare il regalo di Natale. Però
ha riconosciuto che oggi era il mio giorno”.
Dopo aver battuto Joachim Johannson
nella semifinale degli Us Open (Johansson
è fidanzato con la sorella di Hewitt).
In trasferta “Non penso mai che qualcuno possa essere più forte di me. Credo in me stesso e in passato sono uscito tante volte da situazioni complicate e
questo mi ha fatto diventare una persona
più forte. Come quando si gioca un match di Davis in trasferta: in quelle condizioni penso di essere molto competitivo.
È una qualità con la quale nasci e che migliori passo dopo passo. Ho l’attitudine di
quello che non muore mai”.
Nuovi amori “Ho semplicemente pensato fosse uno dei ragazzi più carini, semplici e con cui era facile parlare e divertirsi
insieme”. Bec Cartwright, fidanzata e famoso personaggio televisivo in Australia
Compagni di Davis “Quando gioca-
vo la Davis e in campo c’era il mitico Pat
Cash tutti eravamo più convinti e concentrati. Succede lo stesso quando nel team
c’è Lleyton Hewitt”. Wally Masur
Forza mentale “Non conosco giocatore che non vorrebbe avere un po’ della
forza mentale di Lleyton Hewitt”. Todd
Woodbridge
Attitudine vincente “Gioca ogni
punto come se si trattasse della seconda
guerra mondiale”. Roy Emerson
Grandi elogi “Come puoi non amare
Lleyton Hewitt? È incredibile per tutti noi
che non siamo giganti di un metro e 90,
offre a tutti la speranza di poter giocare
questo sport a livelli altissimi. Si vede che
adora il tennis e che combatte su ogni
palla. Dio, lo adoro”. Billie Jean King
Uno di noi “È un grande combattente
con un gioco consistente. Anche quando è
in difficoltà cerca sempre di essere aggressivo. È pronto per tornare a vincere i tornei
più importanti. Si è guadagnato un posto
tra i grandi di questo sport”. Andre Agassi
Grande rifiuto “Hewitt? Semplicemente si rifiuta di perdere”. John Newcombe
Volete gustarvi un po’ di tennis anche in aereo? Il video della Masters Cup 2004 Facing Federer
sarà trasmesso sui voli British Airways, Sas, Cathay Pacific e Qatar Airways L’11 aprile ha
preso il via il gioco ATP Fantasy Tennis 2005. Per iscriversi www.atptennis.com Continua a
riscuotere successo la linea di abbigliamento autoprodotta da Willy Canas con le sue inziali
Special Ranking
INDESIT ATP 2005 Race
1
Roger Federer (Svi)
1
23 anni – Punti Race 475
35 vittorie/2 sconfitte
2
Rafael Nadal (Spa)
7
18 anni – Punti Race 365
35 vittorie/6 sconfitte
3
Lleyton Hewitt (Aus)
2
24 anni – Punti Race 253
18 vittorie/3 sconfitte
4
Marat Safin (Rus)
4
25 anni – Punti Race 231
13 vittorie/5 sconfitte
5
Andy Roddick (USA)
22 anni – Punti Race 228
23 vittorie/4 sconfitte
3
1
Sulla terra sarà pure più vulnerabile ma
il titolo di numero 1 dell’anno sembra
già assegnato con mesi di anticipo.
Unico rischio? Finire Roland Garros
senza uno Slam in tasca.
Ivan Ljubicic (Cro)
14
26 anni – Punti Race 193
26 vittorie/9 sconfitte
È la più grande alternativa a Roger
Federer. Ha vinto il suo primo
Masters Series a Monte Carlo e
poi il torneo di Barcellona. È tra i
superfavoriti di Parigi.
7
Andre Agassi (USA)
Sempre competitivo, spera di trovare
le risorse per vincere ancora uno Slam.
Nel frattempo si conferma stabilmente
tra i top 10 anche se sulla terra non
appare molto agguerrito.
Arriva il momento più duro della stagione,
quello sulla terra battuta. Non è uno
specialista ma ha una tale fiducia nelle
proprie capacità che può diventare
competitivo anche sul rosso.
8
Gaston Gaudio (Arg)
È il campione di Roland Garros con delle
serie possibilità di ripetere l’impresa. Sul
rapido non è molto quotato, ma appena si
torna sulla terra ricomincia a far molta paura.
Può tranquillamente restare nei top 10.
Bisognerebbe entrare nella sua psiche
per capire cosa gli sta succedendo.
Ha tutte le armi per imporsi anche
sul rosso ma sembra aver smaltito la
brillantezza di inizio stagione.
9
Sulla terra l’incidenza del servizio è attenuata, quindi bisogna giocarsi il punto sempre
come quando si serve la seconda palla. Ecco chi fa più
punti in percentuale in queste
condizioni tra i top 50 della
INDESIT ATP 2005 Race.
La coppia più
bella del mondo
Bryan / Bryan
26 anni – Punti Race 149
20 vittorie/7 sconfitte
5
Nikolay Davidenko (Rus)
È una delle grandi sorprese della
stagione. Molto completo, competitivo
su tutte le superfici anche se la terra
battuta non è la sua preferita. L’obiettivo
è rimanere legato ai top 10.
Guillermo Coria (Arg)
Appena tornati sulla terra battuta, Il
Mago si è fatto subito sentire nella finale
nel Masters Series di Monte Carlo.
Pronto a lottare per entrare tra i primi 8
della Masters Cup di fine anno.
23 anni - Punti Race 144
17 vittorie/11 sconfitte
16
10
11
1
Secondo
servizio
34 anni – Punti Race 163
18 vittorie/6 sconfitte
8
E’ tornato alla vittoria nel torneo di
Houston. Sulla terra rossa non ci si
aspetta granché, se non che accumuli
qualche altro punticino per rimanere nei
quartieri alti del ranking.
Posizione INDESIT ATP 2005 Race
Roger Federer
La grande sorpresa di inizio anno
deve confermarsi anche lontano dalle
superfici veloci. Non sarà facile, anche
perché non è abituato a dover giocare ai
massimi livelli tutte le settimane.
6
23 anni - Punti Race 141
17 vittorie/8 sconfitte
Posizione INDESIT ATP Entry Ranking
Giocatore
Roger Federer
Joachim Johansson
Rafael Nadal
Mariano Puerta
Wayne Arthurs
Andy Roddick
Stanislav Wawrinka
Marat Safin
Andre Agassi
Olivier Rochus
Marat Safin
Nessun regalo
Ecco la classifica dei giocatori che
commettono il minor numero di
doppi falli per match tra i top 100
della INDESIT ATP 2005 Race.
Entra nel vivo la stagione
europea di doppio. Ecco i
team più forti.
Punti
punti vinti
secondo servizio
60%
58%
57%
57%
57%
56%
56%
55%
55%
55%
Nazione
Svizzera
Svezia
Spagna
Argentina
Australia
USA
Svizzera
Russia
USA
Belgio
Nazionalità
Doppi falli
per match
Romania
0,9
Belgio
1,0
Pos.
Team
1
Bryan/Bryan
327
Victor Hanescu
2
Black/Ullyett
326
Christophe Rochus
2
Knowles/Nestor
272
Nicolas Lapentti
Ecuador
1,1
4
Bjorkman/Mirnyi
258
Rafael Nadal
Spagna
1,3
5
Arthurs/Hanley
235
Mariano Puerta
Argentina
1,3
6
Aspelin/Perry
208
Sebastien Grosjean
Francia
1,4
7
Paes/Zimonjic
203
Davide Sanguinetti
Italia
1,4
8
Cermak/Friedl
152
Marat Safin
Russia
1,4
9
Damm/Stepanek
141
Potito Starace
Italia
1,4
10
Bhupathi/Woodbridge
138
Tomas Zib
Rep. Ceca
1,4
Giocatore
Sono state selezionate le otto squadre che prenderanno parte alla ARAG World Team Cup di Dusseldorf: saranno
Argentina, Germania, Cile, Svezia, USA, Spagna, Francia e Australia Il 14 luglio nella World Team Tennis americana si
scontreranno Boris Becker e John McEnroe La vittoria di Gasquet su Federer ha suscitato grande risalto in Francia:
il campioncino di Beziers è stato invitato da France 2 ed è stato protagonista di un servizo di tre pagine sull’Equipe
5
Volti (poco) conosciuti
Sorpresa!
Richard Gasquet
Non sono giocatori famosi come i top players
ma nella buona giornata possono battere chiunque.
Regolaristi e picchiatori, giocatori di corsa e di talento: andiamo
a caccia delle possibili sorprese di questo scorcio di stagione
A
gli americani piace definirli
“underdog” ma non giocano
certo da cani. Sono gli outsider, quei giocatori che pochi si aspettano di ritrovare
nei match clou e che invece
sanno batterti il campione di turno.
Fra loro si annidano potenziali fuoriclasse
e onesti impiegati della racchetta, giovani
talenti e arrotini che sarebbero stati perfetti maratoneti. Li accomuna la possibilità di creare la sorpresa, di poter battere
perfino Sua Maestà Federer e di far vincere qualche soldino se si è bravi scommettitori. Siamo andati a scovarli nei meandri
della INDESIT ATP 2005 Race per capire
da quali tennisti si debbano ben guardare
i top players sulla via di Parigi.
Apre le fila un ragazzino destinato ad arrivar presto nel Gotha del tennis e che
solo una tardiva maturazione per ora lo
esclude dal clan dei favoriti; si è comunque issato a più forte outsider di questo
scorcio di stagione. Tanto più che Parigi è
la sua città adottiva: si tratta di Richard
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6
Gasquet, francese di Beziers, luogo che
di solito vede i natali di celebri rugbisti
piuttosto che di star del tennis. A 9 anni la
sua foto campeggiava sulla copertina di
Tennis Magazine con uno strillo che era
una sentenza: “Il dono del cielo”. Non serviva un accorto tecnico per crederci: bastava guardare il suo rovescio, un gesto
pieno di grazia come poche volte si era
visto fare da un ragazzino in così tenera
età. A 15 anni vinceva il suo primo match
nell’ ATP Masters Series di Monte Carlo
ma solo tre anni dopo ha saputo dare un
seguito a quell’exploit, sempre sul campo
centrale del Country Club monegasco.
Nell’ultimo ATP Masters Series, entrato
addirittura come wild card nelle qualificazioni, ha fatto fuori perfino il numero uno
del mondo Roger Federer mostrando un
tennis spettacolare. Il rovescio ha pochi
eguali per eleganza ancor prima che per
efficacia, ma è l’intero repertorio che affascina, perché il francesino mostra una
fantasia alquanto rara. Gli manca ancora
un fisico adeguato al talento ma appena
avrà messo su qualche chilo è da top 10.
Se la buona stella del mattino lo bacia, è
il pericolo pubblico numero uno per i favoriti di Roma e Parigi.
A seguire, lo spagnolo David Ferrer, una
sorta di antitesi tennistica di Gasquet. Di
talento Ferrer non pare proprio abbondare ma per questo merita ancor più rispetto. Tennista strappato al mezzofondo
è capace di correre dietro a una pallina
per mezza giornata senza sudare. Finché
il fisico lo regge è un cliente pericoloso,
soprattutto se il match va per le lunghe
e da scontro tecnico si trasforma in feroce battaglia. Tiene un ritmo molto alto da
fondo e recupera palle impossibili.
Tra i due, una giusta via di mezzo è mano
de piedra, vale a dire Fernando Gonzalez. Non ha la classe pura di Gasquet ma
trovare uno che picchia più selvaggiamente del cileno è impresa ardua. Costretto al porto d’armi quando imbraccia
una racchetta col diritto può lasciarti a tre
metri dalla palla ogni volta che tira. Peccato per lui che conosca poco il tennis
I lettori della versione cinese di Tennis Magazine hanno votato
Roger Federer quale giocatore più popolare. I votanti sono stati oltre
50.000 Jim Courier, grande campione ritiratosi nel 2000, torna a
giocare in doppio al torneo di Houston in coppia con Andre Agassi
percentuale, cioè quel senso tattico che
ti consiglia di rischiare il necessario. Lui le
mezze misure non sa cosa siano.
A seguire il primo argentino di questa
schiera di outsider. Mariano Puerta è
un giocatore strano, se lo incroci al circolo lo scambi per un bancario in felice
giornata di libertà. Pancetta pronunciata,
fisico non esattamente da gladiatore, non
scommetteresti la casa se giocasse contro uno dei fenomeni atletici che abbondano nel circuito. Poi lo vedi “sbracciare” quel rovescio mancino da antologia e
capisci perché anche i più forti tirano un
sospiro di sollievo quando si accorgono
che il sorteggio lo ha piazzato dalla parte
opposta del loro tabellone. Il dubbio resta
la sua resistenza in match ripetuti al meglio dei cinque set.
Chi invece appare molto solido fisicamente è Filippo Volandri. Il suo è più
un limite tecnico legato ad un servizio
che, pur migliorato, non è al livello degli
altri colpi del suo repertorio. Non a caso
è, tra i top 100, il giocatore che in media
realizza meno ace. Però se esce indenne
dai colpi di inizio gioco, allora dal fondo
Fernando Gonzalez
David Ferrer
fa male perché è tra i pochi che possono
giocarti dei colpi winner sia col diritto sia
col rovescio. E per di più sbaglia poco e
corre tanto.
Giocatore ancor più completo appare
lo spagnolo Tommy Robredo al quale
manca solo un po’ di punch nei colpi per
fare un ulteriore salto di qualità. A inizio
carriera era pericoloso sul rosso, ora è
forse più competitivo sul cemento. È un
cliente scomodo perché sa fare tutto,
compreso usare a meraviglia quell’arma
subdola della palla smorzata.
Igor Andreev è invece un giocatore ben
differente da Robredo. Tira forte, molto forte, con una regolarità ancora non
troppo evidente. Un picchiatore in buona
giornata, però, può far male. Se ne è accorto perfino Macho Nadal che ha perso
contro di lui a Valencia. Però la continuità
di rendimento conta quanto la potenza e
lì Andreev pecca non poco.
Discorso inverso per Alberto Martin. La
pazienza non gli manca, la potenza eccome. Bel rovescio, per l’amor del cielo ma
prima di finire un punto deve lavorare l’avversario, a lungo, nei fianchi. E alla lunga
rischia di finire cotto.
Chiudono il lotto degli outsider altri due
picchiatori: il francese Paul-Henri Mathieu e l’argentino Agustin Calleri.
Ora non resta che aspettare il responso
del campo. Roma, Amburgo e Parigi possono diventare un trampolino di lancio in
grado di elevarli dallo status di semplici
gregari a quello di protagonisti assoluti.
Agustin Calleri
A 18 anni e 10 mesi Nadal è il secondo più giovane vincitore di un Masters Series dopo Michale Chang (18
anni e 5 mesi a Toronto) È stato un Safin onesto e autoironico quello visto a Monte Carlo dove ha perso da
Ferrero: “Una cosa è certa: quando gioco male, gioco davvero male!” Hugo Boss ha rinnovato fino al 2008
la sponsorizzazione della Coppa Davis. Diventerà il più longevo sponsor dell’ultracentenaria manifestazione
7
Memorabilia
“
“
La fascia di Borg
Terra battuta vuol dire fatica, sudore, sofferenza, condizioni che non mi hanno
mai impensierito. La maggior parte degli appassionati ricorda le mie cinque
vittorie consecutive a Wimbledon, però di Roland Garros ne ho vinti 6 su 8...
8
Bjorn Borg
SPECIALE ROMA
Rafael
Nadal
Il torneo di Roma è un evento speciale
che smuove una città e un pubblico molto colorito.
Sempre in attesa di scoprire un nuovo eroe
di casa, come Adriano Panatta nel 1976...
I gladiatori
R
oma caput mundi. Vale
anche per il tennis. Ha un
fascino particolare, determinato dalla curiosa combinazione di un palcoscenico
storico e un pubblico tra i
più caldi e bizzarri che si possano trovare.
Roma è sempre stata lo scenario di
storie pazzesche: come non ricordare Thomas Muster che si presenta col
gesso in campo e annuncia serissimo:
“Tornerò l’anno prossimo per vincere”.
Dentro di noi ridevamo tutti. L’anno
dopo vinse il torneo. Oppure la grande battaglia tra Ivan Lendl e Guillermo
Perez Roldan nella finale del 1988. E
ancora quel vecchio signore, camicia
azzurra, bucata come una gruviera,
che si alza dalla tribuna mentre Panatta
sta perdendo nettamente contro Gerulaitis: “Adriano, sei il peggio del peggio!”. Lo diceva con affetto, al punto
da trascinare il campione alla rimonta.
Roma e il suo pubblico, un binomio
inscindibile, capace di rendere questo
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scriptum
evento il più curioso del circuito. Ma è
anche un pubblico di intenditori, che
ama il bel tennis, onora le icone del nostro sport ma soprattutto trascina i veri
gladiatori, quelli che non mollano una
palla, che sudano fino all’ultimo quindici, che in campo sanno sputare sangue.
Sarà reso omaggio ad Andre Agassi perché tutti sanno che potrebbe essere l’ultima volta che vedranno il Kid di Las Vegas impugnare una racchetta nella città
eterna. Un Agassi che a Roma ha perso
da Stefano Pescolido, buttato via una finale contro Alberto Mancini ma ha pure
trionfato quando nessuno ci credeva
più, nel 2002, in finale su Tommy Haas.
Ma Roma vuole soprattutto salutare
i due nuovi fenomeni del tennis mondiale: Roger Federer e Rafael Nadal.
Il primo l’ha già visto all’opera quando però era ancora un umano. Ora si
aspettano le delizie di questo extraterrestre con racchetta in pugno, anche se
sulla terra diventa più vulnerabile. Sulla
testa del fuoriclasse svizzero penzola
Carlos Moya
La scheda
Data: 2-8 maggio 2005
Indirizzo: viale dei Gladiatori, 31 00194 Roma
Direttore del torneo: Sergio Palmieri
Superficie: terra battuta
Tabellone: 64 giocatori
Prize money: 2.082.500 euro
Campione 2004: Carlos Moya
Cinque i teen-agers capaci, nella storia del torneo, di vincere un ATP Masters Series: Nadal
(18 anni, Monte Carlo 2005), Medvedev (19 anni, Monte Carlo e Amburgo 1994), Chang (18
anni, Toronto 1990) e Agassi (19 anni, Miami 1990) Nell’Era Open un giocatore degli Stati Uniti
si è imposto a Roma 7 volte. Seguono Spagna con 6, Svezia con 4, Argentina e Austria con 3
9
SPECIALE ROMA
Albo d’oro
Ecco i vincitori dell’Era Open.
Filippo
Volandri
la spada di Nadalito. L’anno scorso fu
assente a causa di un banale infortunio,
quest’anno parte con i favori del pronostico, dopo il successo di Monte Carlo.
Ma i due non faranno gara solitaria: c’è
almeno una manciata di terraioli pronti
ad azzannarli. In cima alla lista Il Mago,
al secolo Guillermo Coria, che dopo un
intervento alla spalla è tornato a deliziare
le platee tennistiche, con quel suo fisico
che appare così normale da farti pensare: “Ma come diavolo farà a tener testa agli atletici Safin, Roddick, Nadal?”.
Perché a tennis si gioca col braccio, con
le gambe, ma tanto anche con la testa.
E dietro di lui chiunque conosca lo spagnolo, dal campione in carica di Parigi, Gaston Gaudio, al campione in carica di Roma, Carlos Moya; e ancora
Juan Carlos Ferrero, Tommy Robredo,
Guillermo Canas, David Ferrer e una li-
I plurivittoriosi
3 vittorie
Thomas Muster
2 vittorie
Bjorn Borg, Vitas Gerulaitis,
Andrei Gomez, Ivan Lendl,
Thomas Muster, Jim Courier
Post
scriptum
10
Andre
Agassi
sta che servirebbe un’enciclopedia.
E per quanto riguarda gli altri top della INDESIT ATP 2005 Race? Vale la pena ricordare che ci sono grandi differenze tra le
varie superfici e che di conseguenza le gerarchie possono cambiare quando si passa
sulla terra battuta. Sul rosso, per adesso,
Andy Roddick ha rimediato solo figuracce. Poco meglio ha fatto Hewitt, mentre
Safin non invoglia a fare nessun pronostico. Del tris d’assi, Safin resta comunque
quello con le migliori credenziali se avrà
la voglia di soffrire, come e più di quanto
gli è stato necessario per vincere la prima
prova stagionale dello Slam in Australia.
Ma Roma non è pronta ad apprezzare solo
i campioni stranieri. Gli azzurri si sono
spesso esaltati in simili condizioni di favore, col pubblico pronto a portarli in trionfo
al primo successo. Le speranze sono tutte riposte nelle mani di Filippo Volandri,
uno che sulla terra nessuno si augura di
incontrare. Avesse avuto un servizio degno degli altri colpi, starebbe stabilmente
tra i top 20. Intanto a Monte Carlo è arrivato nei quarti e al Foro è lecito sperare
nel miracolo. Un italiano, ricordiamolo,
manca da una finale a Roma dal 1978.
Dalla vicina Campania arriveranno pullman interi a sostenere lo scugnizzo di
Cervinara, Potito Starace. È chiamato
ad una conferma dopo gli exploit dell’anno scorso e se si esalta può regalarci grandi sorprese. Poi tutti a guardare
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
John Newcombe (Aus)
Ilie Nastase (Rom)
Rod Laver (Aus)
Manuel Orantes (Spa)
Ilie Nastase (Rom)
Bjorn Borg (Sve)
Raul Ramirez (Mes)
Adriano Panatta (Ita)
Vitas Gerulaitis (USA)
Bjorn Borg (Sve)
Vitas Gerulaitis (USA)
Guillermo Vilas (Arg)
José Luis Clerc (Arg)
Andres Gomez (Ecu)
Jimmy Arias (USA)
Andres Gomez (Ecu)
Yannick Noah (Fra)
Ivan Lendl (Rce)
Mats Wilander (Sve)
Ivan Lendl (Rce)
Alberto Mancini (Arg)
Thomas Muster (Aut)
Emilio Sanchez (Spa)
Jim Courier (USA)
Jim Courier (USA)
Pete Sampras (USA)
Thomas Muster (Aut)
Thomas Muster (Aut)
Alex Corretja (Spa)
Marcelo Rios (Cile)
Gustavo Kuerten (Bra)
Magnus Norman (Sve)
Juan Carlos Ferrero (Spa)
Andre Agassi (USA)
Felix Mantilla (Spa)
Carlos Moya (Spa)
le giovani speranze, da Andreas Seppi a
Fabio Fognini, un 17enne che merita di
farti scomodare per assistere al torneo
di qualificazione (30 aprile - 1 maggio).
Per il resto il Foro Italico rappresenta la perfetta sede per una giornata di
grande tennis. E una serata altrettanto
attesa: scenderanno al villaggio nomi
famosi dello spettacolo e sul campo
campioni che hanno scritto la storia del
nostro sport. A corollario dell’evento,
infatti, si giocherà una tappa del Senior
Tour. Ci saranno John McEnroe e Mats
Wilander, Henri Leconte e Guy Forget, Jim Courier Thomas Muster, oltre
agli azzurri Paolo Canè e Renzo Furlan.
Negli ultimi 9 anni c’è sempre stato un vincitore diverso: l’ultimo capace di
realizzare una doppietta è stato Thomas Muster nel 1995 e 1996 Andre Agassi
è il giocatore che ha vinto il maggior numero di Masters Series: 17, seguono
Pete Sampras a quota 11, Thomas Muster a 8 e Roger Federer fermo a quota 8
Momenti storici
Il Foro Italico è sempre stato teatro di grandi momenti, di scontri epici, di gesta e di gesti curiosi. Ecco la nostra top 10
Il panino di Koevermans
Poteva succedere solo a Roma! Un
match che sembrava concluso, Alberto
Mancini sull’orlo della sconfitta contro
Mark Koevermans: su di una palla irraggiungibile, uno spettatore lancia un
panino in campo, l’arbitro fa ripetere il
punto, Mancini si rianima, batte l’olandese e poi arriva alla finale del torneo.
Era il 1991.
Il gesso di Muster
Un ubriaco a Miami gli spezza una gamba nel 1989, lui torna ad allenarsi stando
seduto su una sedia costruita appositamente e giura che sarebbe tornato più
forte di prima. Sembrava una boutade
alla Rambo. Tornò a Roma l’anno dopo
e vinse.
Thomas Muster
I fischi di Lendl
Pistol Pete
Lendl affronta una feroce battaglia di
5 set in finale contro Guillermo Perez
Roldan nel 1988, adottato come sfavorito dal pubblico di Roma. Il bell’argentino lotta come un leone ma finisce
col soccombere. Lendl viene fischiato
durante la premiazione e giura che non
tornerà più a Roma.
Pete Sampras non ha mai amato la
terra, tanto che tra i 14 Slam vinti non
compare nemmeno un Roland Garros.
Ma nel 1994 a Roma giocò un tennis da
manuale, di puro attacco anche sul rosso. Chapeau.
Ivan Lendl
Eroe di casa
Che campo!
Il 1976 è stato l’anno d’oro del tennis
italiano, con Adriano Panatta capace di
vincere Roma, Parigi e di trascinare il
team azzurro alla conquista della Davis.
A Roma vinse annullando 11 matchpoint
al primo turno.
Per alcuni è il più bel campo al mondo,
il Pallacorda del Foro Italico circondato dalle sue magnifiche statue. Spesso
ci giocano i tennisti di casa, creando
un’atmosfera da gladiatori al Colosseo.
Adriano Panatta
Le monetine di Higueras
Vanity Fair
José Higueras, uno dei giocatori più
regolari (e noiosi) del circuito nella semifinale del 1978 si vide sommerso da
monetine nell’incontro con Adriano
Panatta, al punto di decidere di abbandonare il campo.
Roma per anni è stata famosa non solo
per il suo torneo ma anche per le feste
che lo animavano la sera in quello che
da anni è considerato il villaggio ospitalità più bello (e ambito) del mondo del
tennis.
Josè Higueras
Mantilla è Felix
La prima volta
Se qualche tifoso avesse scommesso anche pochi euro su una vittoria di
Mantilla, nel 2003 avrebbe tirato su un
bel gruzzolo. Vinse in finale su quello
che era destinato a diventare il fenomeno attuale: Roger Federer. Mantilla è
stato il primo vincitore non testa di serie
dai tempi di Martin Mulligan (1963)
La prima edizione dei Campionati
Internazionali d’Italia risale al 1930 e si
disputò a Milano. Vinse una delle leggende della storia del tennis, l’americano Big Bill Tilden che in finale superò
l’azzurro Uberto De Morpurgo senza
troppe difficoltà: 6-1 6-1 6-2. Il torneo si
è spostato al Foro Italico nel 1935.
Felix Mantilla
Sono 4 (su 9 possibili) i differenti ATP Masters Series vinti da Federer. Il record sono i 7 di Agassi Un consiglio:
non perdetevi i match sui campi secondari, soprattutto quando giocano gli italiani, l’atmosfera è davvero
magica; unica raccomandazione, andateci prima che il match cominci o rischierete di non trovare posto Il
più giovane campione del torneo di Roma è stato Bjorn Borg, vincitore nel 1974 a 17 anni, 11 mesi e 28 giorni
11
SPECIALE ROMA
A caccia della top 10
L’Italia non sta vivendo un grandissimo momento dato che presenta un solo giocatore tra i
primi 30 della classifica INDESIT ATP 2005 Race . Ci sono infatti ben 16 nazioni che hanno
un tennista meglio classificato del numero azzurro, Filippo Volandri (n.29). Tuttavia ci sono
volti nuovi che si stanno affacciando ai grandi palcoscenici come Potito Starace e Andreas Seppi. L’obiettivo in questa speciale classifica è quello di riuscire presto ad entrare
tra le prime dieci nazioni al mondo, traguardo peraltro raggiungibile soprattutto in questa
fase della stagione visto che i migliori tennisti italiani amano soprattutto la terra battuta.
Per agguantare la decima posizione l’Italia dovrebbe recuperare 40 posti al Belgio. In totale sono comunque tre i giocatori top 100, tra cui Seppi, che potrebbero arrivarci presto
dopo il buon inizio di stagione sulla terra battuta. Se invece guardiamo a quanti giocatori
sono compresi tra i top 100, l’Italia ha già agguantato un onorevole decimo posto.
Classifica per nazioni
Top 100
Classifica
top 3
Nazione
Giocatori
top 100
Argentina
26
Spagna
16
Spagna
31
Argentina
11
USA
40
Francia
8
Russia
46
USA
7
Svezia
69
Repubblica Ceca
87
Repubblica Ceca
7
Croazia
97
Germania
6
Germania
100
Russia
4
Francia
127
Italia
4
Belgio
135
Svezia
3
Italia
174
Croazia
3
Nazione
Potito Starace
Le star del futuro
L’Italia aspetta dai tempi di Adriano Panatta e Corrado Barazzutti un giocatore da top 10. Le aspettative future sono
riposte soprattutto nelle mani della miglior speranza azzurra, il 18enne Fabio
Fognini che, ancora juniores, sta già
raccogliendo buoni risultati nei suoi primi passi da professionista. Ottimo soprattutto sulla terra, ha gioco da fondo
e personalità sufficiente per sfondare
ad altissimi livelli. Ci si aspetta buone
cose anche dal suo coetaneo Gianluca
Naso oltre che da quel piccolo fenomeno che è considerato il 14enne Adelchi
Virgili. Per avere conferme del talento
di quest’ultimo bisognerà aspettare verifiche importanti fra qualche stagione.
Post
scriptum
Fabio Fognini
Il più vecchio vincitore di Roma è Rod Laver: 1971 a 32 anni, 9 mesi
e un giorno Il campo centrale del Foro Italico può contenere 9.485
spettatori Il sito ufficiale del torneo è: www.telecomitaliamasters.it
Per maggiori informazioni si prega di contattare Chiara Pascarella (Indesit Company, [email protected], tel. +39 (0)732 662432)
o Valentina Broglia (Indesit Company, [email protected], tel. +39 (0)2 30702551)
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