I L P E R S O N A G G I O : L L E Y T O N H E W I T T
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I L P E R S O N A G G I O : L L E Y T O N H E W I T T
IL PERSONAGGIO : LLEYTON HEWITT a cura della Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne Maggio 2005 La grande sfida ARGENTINA VS . S PAGNA Gaston Gaudio 1 Cover story Gaston Gaudio Carlos Moya La grande sfida Si torna sulla terra battuta e lo scontro al vertice diventa subito Argentina contro Spagna, con Roger Federer quale ovvia alternativa. L’anno scorso dominarono i sudamericani. Quest’anno c’è aria di rivincita A ppena il circuito mondiale sbarca sulla terra battuta la lotta per i traguardi più importanti si restringe a due soli paesi, Argentina e Spagna, se non ci fossero Roger Federer e Marat Safin (nelle sue giornate migliori). Non serve una laurea in Scienza del Tennis, basta aver la pazienza di scrutare i tabelloni dei tornei sul rosso. Roland Garros 2004 è stato la ciliegina sulla torta: tre semifinalisti Post scriptum 2 su quattro erano argentini, gauchos anche i due finalisti col solo (sorprendente) Tim Henman nel ruolo dell’intruso. Sono mancati un po’ gli spagnoli, anche se Nadal era fuori per infortunio e Moya ha perso un match pazzesco con Coria. Sarà la stessa storia anche quest’anno? Dovranno ancora tutti inchinarsi ai gauchos argentini? Difficile che un simile dominio si ripeta anche perché gli spagnoli hanno rimesso qualche freccia al loro arco. Su tutti, nella magica nidiata del 1986 hanno pescato il jolly, il baby fenomeno capace di spaventare Re Federer addirittura sul cemento americano di Miami. Rafael Nadal è il giocatore che qualsiasi nazione vorrebbe avere: bello, sfacciato e soprattutto fortissimo. Maglietta smanicata, calzoncini alla pinocchietto, sulla terra ha cominciato la stagione da outsider e dopo i primi tornei già lo considerano tra i favoriti. Ma la Spagna non è tutta Nadalito. Fino ad A Roland Garros sono iscritti 102 dei primi 104 giocatori del mondo. All’appello mancano il tedesco Popp e il russo Tursunov Lleyton Hewitt sta aiutando a costruire un orfanotrofio per i bimbi cambogiani Nuovi siti per alcuni giocatori ATP. Per sapere tutto su Marat Safin dovete cliccare www.maratsafin.com, per Filippo Volandri invece www.filippovolandri.it Le sorprese Tutti si aspettano che Guillermo Coria riesca finalmente a vincere Roland Garros o che Gaston Gaudio conceda il bis. Da parte iberica, tutti puntano sulla freschezza di Rafael Nadal, sull’esperienza di Carlos Moya o sulla rinascita di Juan Carlos Ferrero. Gli outsider tuttavia non mancano. Su tutti, in casa argentina, il redivivo Mariano Puerta, che dopo una lunga assenza è tornato alla grande vincendo il torneo di Casablanca e arrivando in finale in quello di Buenos Aires. Il rovescio è sempre una meraviglia, ora ci si aspetta di vederlo protagonista sui grandi palcoscenici. In campo spagnolo David Ferrer, non è forse il giocatore di maggior talento del circuito ma anche un top player, se in cattiva giornata, potrebbe incontrare grandi difficoltà contro la regolarità e la solidità del finalista di Valencia, il quale ha già dimostrato di essere un giocatore completo raggiungendo le semifinali sul cemento dell’ATP Masters Series di Miami. un paio d’anni fa, il re del rosso era Juan Carlos Ferrero, un campioncino che nell’ultima stagione ha passato più tempo col fisioterapista che con chiunque altro. Difficile tornare a dominare ma averlo visto per tanto tempo oltre il n.50 della INDESIT ATP 2005 Race è stato un insulto al suo talento. Pescarlo nei primi turni a Parigi o nei Tornei ATP Master Series non sarà piacevole per nessuno, eppoi, quando hai 16 giocatori nei primi 100 del mondo come la Spagna è facile tirarne fuori uno nuovo ogni stagione. Il 2005 sembra l’anno di David Ferrer, un talento fisico che sembra aver ingoiato una scatola di Duracell. Non si ferma mai, ributta dall’altra parte qualsiasi palla e può correre senza stancarsi per mezza giornata: è la vitalità fatta tennista e gioca al 100% ogni punto di ogni singolo match di ogni torneo. Certo, non è l’uomo di punta, ma avere gregari di questa qualità non é niente male. L’appassionato si chiederà se il cronista difetta di memoria. “Scusi, e il signor Carlos Moya?”. Potenzialmente sembra una perfetta macchina da terra battuta: servizio potente, diritto che uccide ogni resistenza, rovescio solido e tocco da primo della classe. I giorni migliori però sembrano passati, almeno per chi come lui non può accontentarsi di vincere meno di un Roland Garros. Dovessimo scommettere adesso diremmo Mariano Puerta che è più facile vedere Nadal alzare la Coppa dei Moschettieri che il bel Carlitos. Gli spagnoli sono pronti a dar battaglia ma gli argentini restano di diritto i veri favoriti. Ai finalisti di Parigi 2004, Gaston Gaudio e Guillermo Coria, hanno affiancato un Canas sempre solido, un Nalbandian che se non é infortunato guai a trovarselo di fronte e hanno riscoperto perfino il “vecchio” Mariano Puerta, un tizio in passato competitivo al ristorante quanto sul campo. Dimagrito, in discreta forma fisica, tecnicamente è un Lord con lo svantaggio di essere alto solo 175 centimetri. Le alternative non sono tante, anzi le ridurremmo ad una sola: Re Federer. È vero che sulla terra il fuoriclasse svizzero torna umano ma anche nella sua umanità potrebbe dominare. Sul match singolo resta il favorito, il problema è quel che gli può accadere se la dea bendata non lo avrà in cura al momento del sorteggio. Roger può battere Coria e può battere anche Nadal, Moya e qualsiasi specialista del rosso. Ma cosa succederebbe se dovesse incontrarli uno in fila all’altro? Se ti capita di fare cinque set con Nadal come ti ripresenti in campo il giorno dopo contro un altro maratoneta con racchetta? L’unico anno che Pete Sampras è andato vicino a vincere a Parigi ha perso proprio perché costretto a 3-4 lunghi match consecutivi. Federer è fisicamente meglio preparato ma lo sarà anche a livello psicologico? A Roma e Parigi l’ardua sentenza. Classifica per nazioni Nazione Punti* 1 Argentina 26 2 Spagna 31 3 USA 40 4 Russia 46 5 Svezia 69 6 Rep. Ceca 87 7 Croazia 97 8 Germania 100 9 Francia 127 10 Belgio 135 *Somma primi 3 giocatori della classifica Indesit ATP Entry Ranking La Wilson Racquet Sports ha deciso di sponsorizzare il Jensen Brothers Tour, una serie di clinic in giro per gli Stati Uniti per avvicinare i giovani al tennis Il 1986 promette di diventare un’annata storica: in quell’anno sono nati Rafael Nadal, Gael Monfils e Richard Gasquet Il pilota di Formula Uno Juan Pablo Montoya ha saltato il Gran Premio del Bahrein a causa di un infortunio procuratosi durante... un match di tennis 3 Il personaggio Lleyton Hewitt Se a tennis contasse solo la voglia di lottare, la forza mentale, la capacità di esaltarsi, il 24enne australiano sarebbe il numero uno da sempre. Urlo di battaglia “C’mmmooooonn- nn”. Urlato dopo ogni punto importante Mission... possible “Certo che sono convinto di vincere contro Federer. L’unico problema è che non si tratta di una cosa semplice. Tutti sappiamo che in questo momento Roger è l’uomo da battere”. Voglia di vincere “Per caricarmi penso sempre alla faccia che farebbe il mio avversario dopo avermi battuto”. Mai arrendersi “Non ho mai pensato di ritirarmi contro Nadal nel mio torneo a Melbourne. Se anche mi fossi rotto una gamba, sarei rimasto in campo a lottare”. Pronti, via! “Siamo partiti tutti alla pari, noi della nuova generazione. Avevamo 67 anni e dopo qualche centinaio di match siamo nuovamente qui, tutti insieme, a lottare per i grandi titoli. A pensarci è piuttosto sorprendente”. Questione di centimetri “Il tennis è un gioco dove un centimetro può fare la differenza. Ho vinto un match contro Agassi grazie a un lob che non ha preso per un niente. È chiaro che in certi momenti serve sangue freddo e il fattore mentale è più importante di qualsiasi altra cosa”. Guadagni “Ovviamente è fantastico guadagnare tantissimi soldi facendo quello che si ama, però giocherei anche se non si guadagnasse così tanto. In Coppa Davis non prendo tanti soldi, eppure quando faccio il programma dell’anno è la prima cosa a cui penso”. Migliori qualità “Mentalmente penso di essere tra i giocatori più forti del circuito. E credo di essere anche tra i più veloci. Hai presente? Passanti, lob, recuperi... Beh, se sto in cima alla classifica mondiale lo devo a queste qualità”. Ex-fidanzata “Nel terminare la mia re- Post scriptum 4 Lleyton Hewitt lazione con Kim Clijsters credo di essermi comportato in maniera molto matura e di aver gestito perfettamente la situazione, sia in campo sia fuori”. “Cognati” e avversari “Mi ha già fatto alcune battute negli spogliatoi ma non mi ha certo voluto fare il regalo di Natale. Però ha riconosciuto che oggi era il mio giorno”. Dopo aver battuto Joachim Johannson nella semifinale degli Us Open (Johansson è fidanzato con la sorella di Hewitt). In trasferta “Non penso mai che qualcuno possa essere più forte di me. Credo in me stesso e in passato sono uscito tante volte da situazioni complicate e questo mi ha fatto diventare una persona più forte. Come quando si gioca un match di Davis in trasferta: in quelle condizioni penso di essere molto competitivo. È una qualità con la quale nasci e che migliori passo dopo passo. Ho l’attitudine di quello che non muore mai”. Nuovi amori “Ho semplicemente pensato fosse uno dei ragazzi più carini, semplici e con cui era facile parlare e divertirsi insieme”. Bec Cartwright, fidanzata e famoso personaggio televisivo in Australia Compagni di Davis “Quando gioca- vo la Davis e in campo c’era il mitico Pat Cash tutti eravamo più convinti e concentrati. Succede lo stesso quando nel team c’è Lleyton Hewitt”. Wally Masur Forza mentale “Non conosco giocatore che non vorrebbe avere un po’ della forza mentale di Lleyton Hewitt”. Todd Woodbridge Attitudine vincente “Gioca ogni punto come se si trattasse della seconda guerra mondiale”. Roy Emerson Grandi elogi “Come puoi non amare Lleyton Hewitt? È incredibile per tutti noi che non siamo giganti di un metro e 90, offre a tutti la speranza di poter giocare questo sport a livelli altissimi. Si vede che adora il tennis e che combatte su ogni palla. Dio, lo adoro”. Billie Jean King Uno di noi “È un grande combattente con un gioco consistente. Anche quando è in difficoltà cerca sempre di essere aggressivo. È pronto per tornare a vincere i tornei più importanti. Si è guadagnato un posto tra i grandi di questo sport”. Andre Agassi Grande rifiuto “Hewitt? Semplicemente si rifiuta di perdere”. John Newcombe Volete gustarvi un po’ di tennis anche in aereo? Il video della Masters Cup 2004 Facing Federer sarà trasmesso sui voli British Airways, Sas, Cathay Pacific e Qatar Airways L’11 aprile ha preso il via il gioco ATP Fantasy Tennis 2005. Per iscriversi www.atptennis.com Continua a riscuotere successo la linea di abbigliamento autoprodotta da Willy Canas con le sue inziali Special Ranking INDESIT ATP 2005 Race 1 Roger Federer (Svi) 1 23 anni – Punti Race 475 35 vittorie/2 sconfitte 2 Rafael Nadal (Spa) 7 18 anni – Punti Race 365 35 vittorie/6 sconfitte 3 Lleyton Hewitt (Aus) 2 24 anni – Punti Race 253 18 vittorie/3 sconfitte 4 Marat Safin (Rus) 4 25 anni – Punti Race 231 13 vittorie/5 sconfitte 5 Andy Roddick (USA) 22 anni – Punti Race 228 23 vittorie/4 sconfitte 3 1 Sulla terra sarà pure più vulnerabile ma il titolo di numero 1 dell’anno sembra già assegnato con mesi di anticipo. Unico rischio? Finire Roland Garros senza uno Slam in tasca. Ivan Ljubicic (Cro) 14 26 anni – Punti Race 193 26 vittorie/9 sconfitte È la più grande alternativa a Roger Federer. Ha vinto il suo primo Masters Series a Monte Carlo e poi il torneo di Barcellona. È tra i superfavoriti di Parigi. 7 Andre Agassi (USA) Sempre competitivo, spera di trovare le risorse per vincere ancora uno Slam. Nel frattempo si conferma stabilmente tra i top 10 anche se sulla terra non appare molto agguerrito. Arriva il momento più duro della stagione, quello sulla terra battuta. Non è uno specialista ma ha una tale fiducia nelle proprie capacità che può diventare competitivo anche sul rosso. 8 Gaston Gaudio (Arg) È il campione di Roland Garros con delle serie possibilità di ripetere l’impresa. Sul rapido non è molto quotato, ma appena si torna sulla terra ricomincia a far molta paura. Può tranquillamente restare nei top 10. Bisognerebbe entrare nella sua psiche per capire cosa gli sta succedendo. Ha tutte le armi per imporsi anche sul rosso ma sembra aver smaltito la brillantezza di inizio stagione. 9 Sulla terra l’incidenza del servizio è attenuata, quindi bisogna giocarsi il punto sempre come quando si serve la seconda palla. Ecco chi fa più punti in percentuale in queste condizioni tra i top 50 della INDESIT ATP 2005 Race. La coppia più bella del mondo Bryan / Bryan 26 anni – Punti Race 149 20 vittorie/7 sconfitte 5 Nikolay Davidenko (Rus) È una delle grandi sorprese della stagione. Molto completo, competitivo su tutte le superfici anche se la terra battuta non è la sua preferita. L’obiettivo è rimanere legato ai top 10. Guillermo Coria (Arg) Appena tornati sulla terra battuta, Il Mago si è fatto subito sentire nella finale nel Masters Series di Monte Carlo. Pronto a lottare per entrare tra i primi 8 della Masters Cup di fine anno. 23 anni - Punti Race 144 17 vittorie/11 sconfitte 16 10 11 1 Secondo servizio 34 anni – Punti Race 163 18 vittorie/6 sconfitte 8 E’ tornato alla vittoria nel torneo di Houston. Sulla terra rossa non ci si aspetta granché, se non che accumuli qualche altro punticino per rimanere nei quartieri alti del ranking. Posizione INDESIT ATP 2005 Race Roger Federer La grande sorpresa di inizio anno deve confermarsi anche lontano dalle superfici veloci. Non sarà facile, anche perché non è abituato a dover giocare ai massimi livelli tutte le settimane. 6 23 anni - Punti Race 141 17 vittorie/8 sconfitte Posizione INDESIT ATP Entry Ranking Giocatore Roger Federer Joachim Johansson Rafael Nadal Mariano Puerta Wayne Arthurs Andy Roddick Stanislav Wawrinka Marat Safin Andre Agassi Olivier Rochus Marat Safin Nessun regalo Ecco la classifica dei giocatori che commettono il minor numero di doppi falli per match tra i top 100 della INDESIT ATP 2005 Race. Entra nel vivo la stagione europea di doppio. Ecco i team più forti. Punti punti vinti secondo servizio 60% 58% 57% 57% 57% 56% 56% 55% 55% 55% Nazione Svizzera Svezia Spagna Argentina Australia USA Svizzera Russia USA Belgio Nazionalità Doppi falli per match Romania 0,9 Belgio 1,0 Pos. Team 1 Bryan/Bryan 327 Victor Hanescu 2 Black/Ullyett 326 Christophe Rochus 2 Knowles/Nestor 272 Nicolas Lapentti Ecuador 1,1 4 Bjorkman/Mirnyi 258 Rafael Nadal Spagna 1,3 5 Arthurs/Hanley 235 Mariano Puerta Argentina 1,3 6 Aspelin/Perry 208 Sebastien Grosjean Francia 1,4 7 Paes/Zimonjic 203 Davide Sanguinetti Italia 1,4 8 Cermak/Friedl 152 Marat Safin Russia 1,4 9 Damm/Stepanek 141 Potito Starace Italia 1,4 10 Bhupathi/Woodbridge 138 Tomas Zib Rep. Ceca 1,4 Giocatore Sono state selezionate le otto squadre che prenderanno parte alla ARAG World Team Cup di Dusseldorf: saranno Argentina, Germania, Cile, Svezia, USA, Spagna, Francia e Australia Il 14 luglio nella World Team Tennis americana si scontreranno Boris Becker e John McEnroe La vittoria di Gasquet su Federer ha suscitato grande risalto in Francia: il campioncino di Beziers è stato invitato da France 2 ed è stato protagonista di un servizo di tre pagine sull’Equipe 5 Volti (poco) conosciuti Sorpresa! Richard Gasquet Non sono giocatori famosi come i top players ma nella buona giornata possono battere chiunque. Regolaristi e picchiatori, giocatori di corsa e di talento: andiamo a caccia delle possibili sorprese di questo scorcio di stagione A gli americani piace definirli “underdog” ma non giocano certo da cani. Sono gli outsider, quei giocatori che pochi si aspettano di ritrovare nei match clou e che invece sanno batterti il campione di turno. Fra loro si annidano potenziali fuoriclasse e onesti impiegati della racchetta, giovani talenti e arrotini che sarebbero stati perfetti maratoneti. Li accomuna la possibilità di creare la sorpresa, di poter battere perfino Sua Maestà Federer e di far vincere qualche soldino se si è bravi scommettitori. Siamo andati a scovarli nei meandri della INDESIT ATP 2005 Race per capire da quali tennisti si debbano ben guardare i top players sulla via di Parigi. Apre le fila un ragazzino destinato ad arrivar presto nel Gotha del tennis e che solo una tardiva maturazione per ora lo esclude dal clan dei favoriti; si è comunque issato a più forte outsider di questo scorcio di stagione. Tanto più che Parigi è la sua città adottiva: si tratta di Richard Post scriptum 6 Gasquet, francese di Beziers, luogo che di solito vede i natali di celebri rugbisti piuttosto che di star del tennis. A 9 anni la sua foto campeggiava sulla copertina di Tennis Magazine con uno strillo che era una sentenza: “Il dono del cielo”. Non serviva un accorto tecnico per crederci: bastava guardare il suo rovescio, un gesto pieno di grazia come poche volte si era visto fare da un ragazzino in così tenera età. A 15 anni vinceva il suo primo match nell’ ATP Masters Series di Monte Carlo ma solo tre anni dopo ha saputo dare un seguito a quell’exploit, sempre sul campo centrale del Country Club monegasco. Nell’ultimo ATP Masters Series, entrato addirittura come wild card nelle qualificazioni, ha fatto fuori perfino il numero uno del mondo Roger Federer mostrando un tennis spettacolare. Il rovescio ha pochi eguali per eleganza ancor prima che per efficacia, ma è l’intero repertorio che affascina, perché il francesino mostra una fantasia alquanto rara. Gli manca ancora un fisico adeguato al talento ma appena avrà messo su qualche chilo è da top 10. Se la buona stella del mattino lo bacia, è il pericolo pubblico numero uno per i favoriti di Roma e Parigi. A seguire, lo spagnolo David Ferrer, una sorta di antitesi tennistica di Gasquet. Di talento Ferrer non pare proprio abbondare ma per questo merita ancor più rispetto. Tennista strappato al mezzofondo è capace di correre dietro a una pallina per mezza giornata senza sudare. Finché il fisico lo regge è un cliente pericoloso, soprattutto se il match va per le lunghe e da scontro tecnico si trasforma in feroce battaglia. Tiene un ritmo molto alto da fondo e recupera palle impossibili. Tra i due, una giusta via di mezzo è mano de piedra, vale a dire Fernando Gonzalez. Non ha la classe pura di Gasquet ma trovare uno che picchia più selvaggiamente del cileno è impresa ardua. Costretto al porto d’armi quando imbraccia una racchetta col diritto può lasciarti a tre metri dalla palla ogni volta che tira. Peccato per lui che conosca poco il tennis I lettori della versione cinese di Tennis Magazine hanno votato Roger Federer quale giocatore più popolare. I votanti sono stati oltre 50.000 Jim Courier, grande campione ritiratosi nel 2000, torna a giocare in doppio al torneo di Houston in coppia con Andre Agassi percentuale, cioè quel senso tattico che ti consiglia di rischiare il necessario. Lui le mezze misure non sa cosa siano. A seguire il primo argentino di questa schiera di outsider. Mariano Puerta è un giocatore strano, se lo incroci al circolo lo scambi per un bancario in felice giornata di libertà. Pancetta pronunciata, fisico non esattamente da gladiatore, non scommetteresti la casa se giocasse contro uno dei fenomeni atletici che abbondano nel circuito. Poi lo vedi “sbracciare” quel rovescio mancino da antologia e capisci perché anche i più forti tirano un sospiro di sollievo quando si accorgono che il sorteggio lo ha piazzato dalla parte opposta del loro tabellone. Il dubbio resta la sua resistenza in match ripetuti al meglio dei cinque set. Chi invece appare molto solido fisicamente è Filippo Volandri. Il suo è più un limite tecnico legato ad un servizio che, pur migliorato, non è al livello degli altri colpi del suo repertorio. Non a caso è, tra i top 100, il giocatore che in media realizza meno ace. Però se esce indenne dai colpi di inizio gioco, allora dal fondo Fernando Gonzalez David Ferrer fa male perché è tra i pochi che possono giocarti dei colpi winner sia col diritto sia col rovescio. E per di più sbaglia poco e corre tanto. Giocatore ancor più completo appare lo spagnolo Tommy Robredo al quale manca solo un po’ di punch nei colpi per fare un ulteriore salto di qualità. A inizio carriera era pericoloso sul rosso, ora è forse più competitivo sul cemento. È un cliente scomodo perché sa fare tutto, compreso usare a meraviglia quell’arma subdola della palla smorzata. Igor Andreev è invece un giocatore ben differente da Robredo. Tira forte, molto forte, con una regolarità ancora non troppo evidente. Un picchiatore in buona giornata, però, può far male. Se ne è accorto perfino Macho Nadal che ha perso contro di lui a Valencia. Però la continuità di rendimento conta quanto la potenza e lì Andreev pecca non poco. Discorso inverso per Alberto Martin. La pazienza non gli manca, la potenza eccome. Bel rovescio, per l’amor del cielo ma prima di finire un punto deve lavorare l’avversario, a lungo, nei fianchi. E alla lunga rischia di finire cotto. Chiudono il lotto degli outsider altri due picchiatori: il francese Paul-Henri Mathieu e l’argentino Agustin Calleri. Ora non resta che aspettare il responso del campo. Roma, Amburgo e Parigi possono diventare un trampolino di lancio in grado di elevarli dallo status di semplici gregari a quello di protagonisti assoluti. Agustin Calleri A 18 anni e 10 mesi Nadal è il secondo più giovane vincitore di un Masters Series dopo Michale Chang (18 anni e 5 mesi a Toronto) È stato un Safin onesto e autoironico quello visto a Monte Carlo dove ha perso da Ferrero: “Una cosa è certa: quando gioco male, gioco davvero male!” Hugo Boss ha rinnovato fino al 2008 la sponsorizzazione della Coppa Davis. Diventerà il più longevo sponsor dell’ultracentenaria manifestazione 7 Memorabilia “ “ La fascia di Borg Terra battuta vuol dire fatica, sudore, sofferenza, condizioni che non mi hanno mai impensierito. La maggior parte degli appassionati ricorda le mie cinque vittorie consecutive a Wimbledon, però di Roland Garros ne ho vinti 6 su 8... 8 Bjorn Borg SPECIALE ROMA Rafael Nadal Il torneo di Roma è un evento speciale che smuove una città e un pubblico molto colorito. Sempre in attesa di scoprire un nuovo eroe di casa, come Adriano Panatta nel 1976... I gladiatori R oma caput mundi. Vale anche per il tennis. Ha un fascino particolare, determinato dalla curiosa combinazione di un palcoscenico storico e un pubblico tra i più caldi e bizzarri che si possano trovare. Roma è sempre stata lo scenario di storie pazzesche: come non ricordare Thomas Muster che si presenta col gesso in campo e annuncia serissimo: “Tornerò l’anno prossimo per vincere”. Dentro di noi ridevamo tutti. L’anno dopo vinse il torneo. Oppure la grande battaglia tra Ivan Lendl e Guillermo Perez Roldan nella finale del 1988. E ancora quel vecchio signore, camicia azzurra, bucata come una gruviera, che si alza dalla tribuna mentre Panatta sta perdendo nettamente contro Gerulaitis: “Adriano, sei il peggio del peggio!”. Lo diceva con affetto, al punto da trascinare il campione alla rimonta. Roma e il suo pubblico, un binomio inscindibile, capace di rendere questo Post scriptum evento il più curioso del circuito. Ma è anche un pubblico di intenditori, che ama il bel tennis, onora le icone del nostro sport ma soprattutto trascina i veri gladiatori, quelli che non mollano una palla, che sudano fino all’ultimo quindici, che in campo sanno sputare sangue. Sarà reso omaggio ad Andre Agassi perché tutti sanno che potrebbe essere l’ultima volta che vedranno il Kid di Las Vegas impugnare una racchetta nella città eterna. Un Agassi che a Roma ha perso da Stefano Pescolido, buttato via una finale contro Alberto Mancini ma ha pure trionfato quando nessuno ci credeva più, nel 2002, in finale su Tommy Haas. Ma Roma vuole soprattutto salutare i due nuovi fenomeni del tennis mondiale: Roger Federer e Rafael Nadal. Il primo l’ha già visto all’opera quando però era ancora un umano. Ora si aspettano le delizie di questo extraterrestre con racchetta in pugno, anche se sulla terra diventa più vulnerabile. Sulla testa del fuoriclasse svizzero penzola Carlos Moya La scheda Data: 2-8 maggio 2005 Indirizzo: viale dei Gladiatori, 31 00194 Roma Direttore del torneo: Sergio Palmieri Superficie: terra battuta Tabellone: 64 giocatori Prize money: 2.082.500 euro Campione 2004: Carlos Moya Cinque i teen-agers capaci, nella storia del torneo, di vincere un ATP Masters Series: Nadal (18 anni, Monte Carlo 2005), Medvedev (19 anni, Monte Carlo e Amburgo 1994), Chang (18 anni, Toronto 1990) e Agassi (19 anni, Miami 1990) Nell’Era Open un giocatore degli Stati Uniti si è imposto a Roma 7 volte. Seguono Spagna con 6, Svezia con 4, Argentina e Austria con 3 9 SPECIALE ROMA Albo d’oro Ecco i vincitori dell’Era Open. Filippo Volandri la spada di Nadalito. L’anno scorso fu assente a causa di un banale infortunio, quest’anno parte con i favori del pronostico, dopo il successo di Monte Carlo. Ma i due non faranno gara solitaria: c’è almeno una manciata di terraioli pronti ad azzannarli. In cima alla lista Il Mago, al secolo Guillermo Coria, che dopo un intervento alla spalla è tornato a deliziare le platee tennistiche, con quel suo fisico che appare così normale da farti pensare: “Ma come diavolo farà a tener testa agli atletici Safin, Roddick, Nadal?”. Perché a tennis si gioca col braccio, con le gambe, ma tanto anche con la testa. E dietro di lui chiunque conosca lo spagnolo, dal campione in carica di Parigi, Gaston Gaudio, al campione in carica di Roma, Carlos Moya; e ancora Juan Carlos Ferrero, Tommy Robredo, Guillermo Canas, David Ferrer e una li- I plurivittoriosi 3 vittorie Thomas Muster 2 vittorie Bjorn Borg, Vitas Gerulaitis, Andrei Gomez, Ivan Lendl, Thomas Muster, Jim Courier Post scriptum 10 Andre Agassi sta che servirebbe un’enciclopedia. E per quanto riguarda gli altri top della INDESIT ATP 2005 Race? Vale la pena ricordare che ci sono grandi differenze tra le varie superfici e che di conseguenza le gerarchie possono cambiare quando si passa sulla terra battuta. Sul rosso, per adesso, Andy Roddick ha rimediato solo figuracce. Poco meglio ha fatto Hewitt, mentre Safin non invoglia a fare nessun pronostico. Del tris d’assi, Safin resta comunque quello con le migliori credenziali se avrà la voglia di soffrire, come e più di quanto gli è stato necessario per vincere la prima prova stagionale dello Slam in Australia. Ma Roma non è pronta ad apprezzare solo i campioni stranieri. Gli azzurri si sono spesso esaltati in simili condizioni di favore, col pubblico pronto a portarli in trionfo al primo successo. Le speranze sono tutte riposte nelle mani di Filippo Volandri, uno che sulla terra nessuno si augura di incontrare. Avesse avuto un servizio degno degli altri colpi, starebbe stabilmente tra i top 20. Intanto a Monte Carlo è arrivato nei quarti e al Foro è lecito sperare nel miracolo. Un italiano, ricordiamolo, manca da una finale a Roma dal 1978. Dalla vicina Campania arriveranno pullman interi a sostenere lo scugnizzo di Cervinara, Potito Starace. È chiamato ad una conferma dopo gli exploit dell’anno scorso e se si esalta può regalarci grandi sorprese. Poi tutti a guardare 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 John Newcombe (Aus) Ilie Nastase (Rom) Rod Laver (Aus) Manuel Orantes (Spa) Ilie Nastase (Rom) Bjorn Borg (Sve) Raul Ramirez (Mes) Adriano Panatta (Ita) Vitas Gerulaitis (USA) Bjorn Borg (Sve) Vitas Gerulaitis (USA) Guillermo Vilas (Arg) José Luis Clerc (Arg) Andres Gomez (Ecu) Jimmy Arias (USA) Andres Gomez (Ecu) Yannick Noah (Fra) Ivan Lendl (Rce) Mats Wilander (Sve) Ivan Lendl (Rce) Alberto Mancini (Arg) Thomas Muster (Aut) Emilio Sanchez (Spa) Jim Courier (USA) Jim Courier (USA) Pete Sampras (USA) Thomas Muster (Aut) Thomas Muster (Aut) Alex Corretja (Spa) Marcelo Rios (Cile) Gustavo Kuerten (Bra) Magnus Norman (Sve) Juan Carlos Ferrero (Spa) Andre Agassi (USA) Felix Mantilla (Spa) Carlos Moya (Spa) le giovani speranze, da Andreas Seppi a Fabio Fognini, un 17enne che merita di farti scomodare per assistere al torneo di qualificazione (30 aprile - 1 maggio). Per il resto il Foro Italico rappresenta la perfetta sede per una giornata di grande tennis. E una serata altrettanto attesa: scenderanno al villaggio nomi famosi dello spettacolo e sul campo campioni che hanno scritto la storia del nostro sport. A corollario dell’evento, infatti, si giocherà una tappa del Senior Tour. Ci saranno John McEnroe e Mats Wilander, Henri Leconte e Guy Forget, Jim Courier Thomas Muster, oltre agli azzurri Paolo Canè e Renzo Furlan. Negli ultimi 9 anni c’è sempre stato un vincitore diverso: l’ultimo capace di realizzare una doppietta è stato Thomas Muster nel 1995 e 1996 Andre Agassi è il giocatore che ha vinto il maggior numero di Masters Series: 17, seguono Pete Sampras a quota 11, Thomas Muster a 8 e Roger Federer fermo a quota 8 Momenti storici Il Foro Italico è sempre stato teatro di grandi momenti, di scontri epici, di gesta e di gesti curiosi. Ecco la nostra top 10 Il panino di Koevermans Poteva succedere solo a Roma! Un match che sembrava concluso, Alberto Mancini sull’orlo della sconfitta contro Mark Koevermans: su di una palla irraggiungibile, uno spettatore lancia un panino in campo, l’arbitro fa ripetere il punto, Mancini si rianima, batte l’olandese e poi arriva alla finale del torneo. Era il 1991. Il gesso di Muster Un ubriaco a Miami gli spezza una gamba nel 1989, lui torna ad allenarsi stando seduto su una sedia costruita appositamente e giura che sarebbe tornato più forte di prima. Sembrava una boutade alla Rambo. Tornò a Roma l’anno dopo e vinse. Thomas Muster I fischi di Lendl Pistol Pete Lendl affronta una feroce battaglia di 5 set in finale contro Guillermo Perez Roldan nel 1988, adottato come sfavorito dal pubblico di Roma. Il bell’argentino lotta come un leone ma finisce col soccombere. Lendl viene fischiato durante la premiazione e giura che non tornerà più a Roma. Pete Sampras non ha mai amato la terra, tanto che tra i 14 Slam vinti non compare nemmeno un Roland Garros. Ma nel 1994 a Roma giocò un tennis da manuale, di puro attacco anche sul rosso. Chapeau. Ivan Lendl Eroe di casa Che campo! Il 1976 è stato l’anno d’oro del tennis italiano, con Adriano Panatta capace di vincere Roma, Parigi e di trascinare il team azzurro alla conquista della Davis. A Roma vinse annullando 11 matchpoint al primo turno. Per alcuni è il più bel campo al mondo, il Pallacorda del Foro Italico circondato dalle sue magnifiche statue. Spesso ci giocano i tennisti di casa, creando un’atmosfera da gladiatori al Colosseo. Adriano Panatta Le monetine di Higueras Vanity Fair José Higueras, uno dei giocatori più regolari (e noiosi) del circuito nella semifinale del 1978 si vide sommerso da monetine nell’incontro con Adriano Panatta, al punto di decidere di abbandonare il campo. Roma per anni è stata famosa non solo per il suo torneo ma anche per le feste che lo animavano la sera in quello che da anni è considerato il villaggio ospitalità più bello (e ambito) del mondo del tennis. Josè Higueras Mantilla è Felix La prima volta Se qualche tifoso avesse scommesso anche pochi euro su una vittoria di Mantilla, nel 2003 avrebbe tirato su un bel gruzzolo. Vinse in finale su quello che era destinato a diventare il fenomeno attuale: Roger Federer. Mantilla è stato il primo vincitore non testa di serie dai tempi di Martin Mulligan (1963) La prima edizione dei Campionati Internazionali d’Italia risale al 1930 e si disputò a Milano. Vinse una delle leggende della storia del tennis, l’americano Big Bill Tilden che in finale superò l’azzurro Uberto De Morpurgo senza troppe difficoltà: 6-1 6-1 6-2. Il torneo si è spostato al Foro Italico nel 1935. Felix Mantilla Sono 4 (su 9 possibili) i differenti ATP Masters Series vinti da Federer. Il record sono i 7 di Agassi Un consiglio: non perdetevi i match sui campi secondari, soprattutto quando giocano gli italiani, l’atmosfera è davvero magica; unica raccomandazione, andateci prima che il match cominci o rischierete di non trovare posto Il più giovane campione del torneo di Roma è stato Bjorn Borg, vincitore nel 1974 a 17 anni, 11 mesi e 28 giorni 11 SPECIALE ROMA A caccia della top 10 L’Italia non sta vivendo un grandissimo momento dato che presenta un solo giocatore tra i primi 30 della classifica INDESIT ATP 2005 Race . Ci sono infatti ben 16 nazioni che hanno un tennista meglio classificato del numero azzurro, Filippo Volandri (n.29). Tuttavia ci sono volti nuovi che si stanno affacciando ai grandi palcoscenici come Potito Starace e Andreas Seppi. L’obiettivo in questa speciale classifica è quello di riuscire presto ad entrare tra le prime dieci nazioni al mondo, traguardo peraltro raggiungibile soprattutto in questa fase della stagione visto che i migliori tennisti italiani amano soprattutto la terra battuta. Per agguantare la decima posizione l’Italia dovrebbe recuperare 40 posti al Belgio. In totale sono comunque tre i giocatori top 100, tra cui Seppi, che potrebbero arrivarci presto dopo il buon inizio di stagione sulla terra battuta. Se invece guardiamo a quanti giocatori sono compresi tra i top 100, l’Italia ha già agguantato un onorevole decimo posto. Classifica per nazioni Top 100 Classifica top 3 Nazione Giocatori top 100 Argentina 26 Spagna 16 Spagna 31 Argentina 11 USA 40 Francia 8 Russia 46 USA 7 Svezia 69 Repubblica Ceca 87 Repubblica Ceca 7 Croazia 97 Germania 6 Germania 100 Russia 4 Francia 127 Italia 4 Belgio 135 Svezia 3 Italia 174 Croazia 3 Nazione Potito Starace Le star del futuro L’Italia aspetta dai tempi di Adriano Panatta e Corrado Barazzutti un giocatore da top 10. Le aspettative future sono riposte soprattutto nelle mani della miglior speranza azzurra, il 18enne Fabio Fognini che, ancora juniores, sta già raccogliendo buoni risultati nei suoi primi passi da professionista. Ottimo soprattutto sulla terra, ha gioco da fondo e personalità sufficiente per sfondare ad altissimi livelli. Ci si aspetta buone cose anche dal suo coetaneo Gianluca Naso oltre che da quel piccolo fenomeno che è considerato il 14enne Adelchi Virgili. Per avere conferme del talento di quest’ultimo bisognerà aspettare verifiche importanti fra qualche stagione. Post scriptum Fabio Fognini Il più vecchio vincitore di Roma è Rod Laver: 1971 a 32 anni, 9 mesi e un giorno Il campo centrale del Foro Italico può contenere 9.485 spettatori Il sito ufficiale del torneo è: www.telecomitaliamasters.it Per maggiori informazioni si prega di contattare Chiara Pascarella (Indesit Company, [email protected], tel. +39 (0)732 662432) o Valentina Broglia (Indesit Company, [email protected], tel. +39 (0)2 30702551) 12
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