A TEST AREA
Transcript
A TEST AREA
EURO 6,90 RIVISTA CON CD-ROM SETTEMBRE 2005 A TEST AREA EASTWEST SYMPHONIC CHOIRS RME ADI-2 2 LVS CN TE : 3 ORLD IS X S SE ’S W THES A I B K OR CU TRIC SYN C E : PA UND VE SICA I O L S U 2 TTO DI M -12 3 E OG ESA BS R TORE R P PR LA ZA A 03 1 RI YER LIZ 020 MC VTB RO QUA EC 8 DIO CTS L’E NEL O AU OJE O R GE PR O PR C P OLS I SM UDI 10 G LO O TO N 3 E ST 2-6 NC D A A PR EASO ONO U ST L C PLES R SU ALE I E S AS E D SAM AL IGIT ORY S R E A O D T E N S WS TW S & IO DIO TH S INAL Z NE SOF OOP A AU YN F C U S IL EE L ED FR Anno I - Settembre 2005 ROYER LABS R-122 H IC T EC OJ PR L IA R TO E TU GENELEC 8020A ROLAND FANTOM X7 D U ST IO RI B RU E www.compmusic.it CH Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano M-AUDIO OZONIC PROJECT STUDIO NEL CD ROM A FILE AUDIO ESCLUSIVI PROGETTO LIVE Esperienze di riprese di musica e cori di Mauro e Luca Pilla Questa storia nasce qualche mese fa in occasione dell’arrivo del Tascam DV-RA1000 e di una serie di concerti tra l’Emilia Romagna e la Lombardia. Perché non mettere insieme pochi prodotti ma di elevata caratura e fornire qualche esempio di registrazione dal vivo? B 58 Fig 1 Royer Labs SF-12, due ribbon passivi disposti a 90 gradi per riprese stereofoniche. SETTEMBRE 2005 l Tascam DV-RA1000, di cui leggerete la prova dettagliata prossimamente qui, è il primo Master Recorder con codifica DSD, ossia il passaggio che precede la creazione di un SACD, un formato che poco per volta comincia a diffondersi. Oltre a permette di registrare a 24 bit fino a 192 kHz, il DV-RA1000 consente di registrare direttamente in DSD, un sistema di digitalizzazione del suono portato avanti da Sony che sembra stia dando grandi risultati di qualità e pulizia, paragonabili al formato 192/24, con le eccezioni del caso. Quale momento migliore per metterlo alla prova in un concerto live? Data l’alta qualità della registrazione che ci siamo prefissi, i microfoni non potevano essere da meno e così i preamplificatori. Tutti quelli che registrano dal vivo sanno che più è corta la catena meglio è, anche per ovvi motivi logistici. Sui preamplificatori non c’erano dubbi: volevamo un pre estremamente trasparente e capace di headroom, così da meglio valutare la qualità di ripresa dei microfoni. La scelta era ristretta a pochi produttori tra i quali abbiamo estratto GML con un pre essenziale come l’8302, di cui leggerete il test a breve. In fatto di semplicità non si può essere più stringati: ingresso microfonico, alimentazione Phantom, selettore di gain a passi di 5 dB e uscita audio. La scelta dei microfoni è stata pensata in concomitanza alla scelta dei concerti da registrare: dei tre che abbiamo ripreso, due erano soprattutto basati su coro polifonico in una chiesa. Abbiamo voluto fare una scelta molto forte. Due ribbon! Ma quali? I nuovi R-122 di Royer Labs: due fiammanti microfoni mi vengono spediti insieme al pre da Funky Junk. La curiosità era alle stelle: questi ribbon sono i primi a utilizzare l’alimentazione Phantom per incrementare la sensibilità e interfacciarsi perfettamente con qualsiasi preamplificatore, senza tutti i problemi che affliggono i classici ribbon passivi. Inoltre R-121, la versione passiva e classica dei ribbon di Royer Labs, è già di fatto uno dei microfoni più usati in molti studi di registrazione per le sue qualità di naturalezza e risposta in frequenza che, sebbene limitata ai 15 kHz, è in grado di restituire un I suono mai aspro e ruvido. Potete leggere su queste pagine il test di Royer Labs R-122, con tutti i particolari del caso. SI VIAGGIA Prima tappa a Reggio Emilia al “Festival di Polifonia” alla chiesa di S. Agostino con il coro polifonico di Reggio Emilia “Giuliano Giaroli” diretto da Stefano Giaroli. In programma due oratori di Giacomo Carissimi, il Jephte e il Jonas, accompagnato dall’ensemble orchestrale dei Cantieri d’Arte, formati da un violino, una viola, un violoncello o in alternativa una viola da gamba, e un organo. Attenzione a quello che sentirete su CD, proprio perché il numero di strumenti è minimo ma non l’impressione finale. Giunti sul luogo, ispezioniamo la chiesa e la posizione che prenderanno il coro, gli strumentisti e il direttore. La chiesa è alta e lunga, non aiuterà a riprendere un suono asciutto, ma per questo tipo di musica l’ambiente diventa parte della magia finale e un ribbon come l’R-122 è l’ideale. Alla fine cominciamo a montare il tutto a lato di una cappella, lasciando passare solo i cavi audio che strisciano su per un’asta apparentemente anomala. Il Tascam è alla base di una piccola torre, sopra la quale troneggia il GML 8302 e, a terra, distanziato c’è il suo alimentatore. Molto più in là è nascosto un piccolo B Fig 2 Royer Labs SF-24 è la versione attiva di SF-12, in pratica due R-122 nello stesso stelo, disposti a 90 gradi l’uno con l’altro. CM&PS PROGETTO LIVE registrava e chi ascoltava si incrociavano in segno di sfida. Accettate quindi la registrazione per quel che è, non voleva essere assolutamente una ripresa per una pubblicazione su CD. Tutto è filato liscio, se escludiamo l’inizio della prima parte dove il PA della chiesa, rimasto acceso, non reggeva l’intensità di un microfono dinamico lasciato aperto sull’altare. Per qualche minuto ci siamo chiesti da dove saltasse fuori una minima ma presente distorsione, fino a quando abbiamo identificato la sorgente e provveduto... intanto la registrazione era inascoltabile. Inconvenienti del live! B Fig 3 Lo snodo fatto a mano per accogliere l’asta in qualsiasi posizione. UPS a doppia conversione per evitare perdite di corrente e soprattutto interferenza e scariche. LA POSIZIONE DEI MICROFONI In un impeto storico, decidiamo di usare una tecnica coincidente, dove il suono viene ricevuto dai due microfoni allo stesso tempo perché gli stessi si trovano nel medesimo punto all’interno dell’ambiente. Vengono di fatto evitate le cancellazioni di fase quando i due microfoni sono perfettamente allineati sull’asse verticale. Normalmente si usano microfoni unidirezionali e orientati di 90 gradi l’uno rispetto all’altro per catturare l’immagine stereofonica. Ogni microfono, a sua volta, è posto a 45 gradi rispetto al centro della sorgente da registrare. Gli R-122 sono a figura otto, o bidirezionali, e la cosa ci aiuta molto di più nella ripresa dell’ambiente. Queste tecniche coincidenti furono sviluppate da Alan Dower Blumlein, che usò proprio due microfoni ribbon a figura otto, da cui il nome di tecnica di Blumlein per la ripresa stereofonica. L’aver in studio il piccolo Little Lab IBP permette anche una certa facilità nella gestione di posizioni non proprio verticali, perché proprio in studio si andrà poi a modificare la fase di uno dei due canali per trovare l’equilibrio migliore. B Fig 5 Uno scorcio del coro a Reggio Emilia. CM&PS B Fig 4 La posizione dei microfoni nella ripresa a Reggio Emilia. Per inciso la stessa Royer produce due versioni stereo, con capsule ruotate a 90 gradi l’una rispetto all’altra, che permettono di saltare la fase di posizionamento dei due microfoni distinti. SF-12 è la versione ribbon passiva, mentre SF-24 è quella attiva. Nel posizionare i microfoni abbiamo volentieri sfruttato anche una caratteristica propria di R-122: la faccia posteriore del nastro ha un suono leggermente più brillante di quella anteriore. A tal fine è però necessario utilizzare l’inversione di fase che è assente, come controllo, sul GML 8302. Nel sistemare i microfoni abbiamo usato uno snodo costruito per l’occasione, al fine di avere l’ultima parte dell’asta a 90 gradi rispetto al corpo intero, così da avere i microfoni nella posizione corretta. LA REGISTRAZIONE Tascam RA-DV1000 impiega dischi DVD+RW per la registrazione in DSD o al di fuori dello standard 16/44.1, e la loro formattazione non è veloce. Quindi la prima operazione è stata quella di formattare un po’ di dischi per usarli in seguito. Come per molti altri registratori del produttore giapponese, Tascam lascia una notevole headroom in fase di registrazione, per evitare clip digitali improvvisi. In altre parole, il livello massimo di registrazione non doveva superare i –8 dB per stare al sicuro. Si sarebbe potuto aggiungere un limiter all’ingresso del segnale audio, ma l’obiettivo era mettere alla provai tre elementi senza null’altro aggiungere. Come sempre per questo tipo di concerti è difficile che ci sia il massimo silenzio in chiesa, sia durante le prove sia quando le panchine sono piene di persone che agitano ventagli rotti, tossiscono, osservano e commentano ogni persona che vedono muoversi. Non che la situazione fosse così caotica, ma la sensibilità dei due R-122 era tale che più di una volta gli sguardi tra chi L’ASCOLTO Tornati in studio abbiamo acceso i monitor e inserito direttamente il Tascam per saltare qualsiasi passaggio da altri preamplificatori. Il risultato ha subito messo in primo piano una ripresa ambientale importante, adatta anche al tipo di musica proposta e perfettamente amalgamata al coro e agli strumenti. Non c’è alcuna asprezza nelle alte, l’articolazione dinamica è ripresa molto bene e il sound generale è esattamente quello che si poteva apprezzare al centro della chiesa. In una parola quello che si sente registrato in DSD è molto vicino alla realtà. Aggiungiamo solo qualche dB di equalizzazione sopra i 10 kHz per riprendere la brillantezza che è ridotta dai due Royer, i quali si confermano eccellenti microfoni per una equalizzazione efficace e mai artificiale. Le prime ottave vanno già bene così. In generale, il risultato ottenuto ci soddisfa appieno: suono naturale, stessi colori che sentivamo dal vivo e buona dinamica. Non è certo la registrazione più pulita del mondo, a causa del pubblico, ma si coglie benissimo lo spirito dell’esecuzione e i brividi ci sono ancora tutti anche all’ascolto. Come soluzione in questo ambito, i tre elementi della catena hanno lavorato in perfetta sinergia. A PAVIA Dopo qualche giorno è il turno dell’Orchestra Accademica dell’Università di Pavia “Camerata De’ Bardi”, nella chiesa di San Luca, impegnata in un repertorio di musica barocca di Handel e Telemann. La chiesa è più piccola e meno alta, ma questa volta dobbiamo riprendere un’orchestra di 40 elementi. Per prova, lascio il GML 8302 a un paio di condensatori registrati direttamente in formato 16/44.1, mentre assegno questa volta ai due Royer, sempre disposti secondo Blumlein, un Chandler TG-2, replica dei pre usati sulle console EMI negli Abbey Road con un sound particolare. In questa occasione i problemi nascono dal posizionamento dell’asta che è troppo lontana dall’orchestra, per lasciar spazio al direttore. La figura a otto dei Royer cattura troppo ambiente per la posizione scorretta, mentre i due condensatori, cardiodi, non hanno problemi di ripresa. C SETTEMBRE 2005 59 A PROJECT STUDIO B Fig 6 La posizione dei microfoni a Pavia. C Alla prova in studio, si analizza il suono che risulta inadatto alla performance: i dettagli ci sono, ma il TG-2 ha introdotto una colorazione che non si sposa con il tipo di musica e l’ambiente in eccesso ha fatto il resto. Molto meglio in questo caso i due condensatori. La ripresa conferma quindi come il preamplificatore sia una scelta importante per il suono finale. Per inciso una prova effettuata con i due Royer e il TG-2 con una chitarra distorta ha dato risultati eccellenti, giusto per sottolineare come ogni applicazione musicale abbia il suo ideale microfono con preamplificatore. IN PROVINCIA DI PIACENZA Esattamente a Carmiano, nel comune di Vigolzone tra le prime colline piacentine, è tempo di registrare il coro “Eco della Valle” diretto da Emiliano Murelli, con un repertorio di canzoni popolari ma anche di originali, in una serata di prova. B 60 Fig 8 Lo schema della tecnica “Blumlein”. SETTEMBRE 2005 PROGETTO LIVE B Fig 7 I microfoni in un’altra angolazione, sempre a Pavia. L’ambiente è ideale: chiesa molto piccola con pareti massicce e un numero di coristi ridotto, meno di venti. Non c’è pubblico e quindi vuol dire avere condizioni ideali, dopo aver spiegato che non bisogna battere il tempo con il piede, mettersi le mani in tasca o giocherellare con le monetine. Anche questa volta doppia ripresa: ai Royer è di nuovo associato il GML 8302 e si registra con il Tascam a 192 kHz e 24 bit. Di fianco i condensatori con il piccolo Mackie e un CD-R sempre di Tascam. La disposizione dei due Royer è sempre secondo la tecnica Blumlein, subito dietro al direttore del coro. La registrazione fila via liscia perché l’ambiente è sufficientemente silenzioso e i coristi hanno subito imparato come comportarsi davanti ai microfoni. Di rientro in studio la curiosità è molta. La registrazione di cori simili prevede un ambiente quasi asciutto, molto corto e con un suono molto definito sulle ultime due ottave, tipicamente da condensatore. I due Royer hanno un suono diverso da quello che si può sentire sulle registrazioni di molti cori. Innanzitutto, c’è l’ambiente della chiesa, qui in tono minore perché i microfoni erano più vicini alla sorgente, che solitamente non compare in pezzi simili, e i colori sono più omogenei, senza quel frizzante tipico dei condensatori. Aprendo leggermente sulle alte, si ottiene subito un suono più vicino a un condensatore ma senza quelle asperità che si possono cogliere nella ripresa del- l’ambiente. È una ripresa meno artificiale e più intima, decisamente più emozionante rispetto alla coppia di condensatori in uso. Il Tascam si è comportato egregiamente anche a queste risoluzioni, con una differenza quasi impercettibile, rispetto al DSD, dove l’aria risulta un pelo più rarefatta e ruvida, ma con tutta la tridimensionalità e spazialità che ci si aspettava. CONCLUSIONI Mentre i cori e l’orchestra che abbiamo registrato erano ben felici di avere un ricordo della performance, noi abbiamo pensato prima di tutto ai lettori di CM&PS, per cominciare a mettere in pratica tutto ciò di cui scriviamo. In questo caso, vi abbiamo presentato un sistema “chiavi in mano” per la registrazione live di musica classica e polifonica, con tanto di prova tangibile su CD (con due esempi non processati), a cui molti possono accedere con un investimento non eccessivo. È un esperimento che vorremmo ripetere in futuro. Non è infatti necessario muoversi con un TIR e uno studio di registrazione mobile per ottenere buone riprese, ma piuttosto corredare il proprio setup con strumenti di eccellente qualità. Il risultato ci sembra che lo dimostri ampiamente. È sempre l’anello debole a determinare la qualità finale. n E Desideriamo ringraziare tutto il Coro Polifonico di Reggio Emilia “Giuliano Giaroli” per l’ospitalità attraverso la Dr.sa Maura Rosati che ha dato il via all’iniziativa. Un ringraziamento sentito va all’Orchestra “Camerata De’ Bardi” (www.cameratadebardi.it) e al coro “Eco della Valle” (www.coroecodellavalle.it), che hanno acconsentito alla ripresa. Infine, ringraziamo Teac Italia (www.teac.it) e Funky Junk (www. funky-junk.it) per aver messo a disposizione gli strumenti per la registrazione, aspettando con stoica pazienza il reso. CM&PS
Documenti analoghi
Array di microfoni da soffitto Polycom® HDX
video Polycom HDX e con Polycom SoundStructure®, permettendovi di
ottenere sempre la migliore qualità audio grazie all’eliminazione dell’eco, alla
riduzione del rumore e al controllo automatico del...
3D-VMS - Rai - Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica
messi in controfase uno rispetto all’altro, ottenendo
così due segnali che chiamiamo –S e +S. Il segnale
dell’altra capsula, che chiamiamo M, viene inviato
ad un terzo ingresso del banco mixer.
Qua...