Sassello: Museo, Economia e Territorio
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Sassello: Museo, Economia e Territorio
Daniele Buschiazzo Sindaco del Comune di Sassello “Sassello: Museo, Economia e Territorio” Per spiegare a chi non l’ha visto il sistema museale Perrando devo descrivere Sassello: infatti, il legame fra territorio e Museo è molto stretto. Sassello si estende su un territorio di oltre cento chilometri quadrati, ricco di meravigliose Chiese (La Santissima Trinità, l’Immacolata Concezione e San Giovanni Battista su tutte), nobili architetture nei palazzi del centro storico e gradevoli costruzioni rurali con i caratteristici tetti in scandole. Sassello rappresenta un luogo ideale anche per chi ama la natura e la percorre in quei sentieri che si intrecciano tra prati e boschi di cui il paese è ricco. Questa importante combinazione tra natura e cultura ha permesso a Sassello di ottenere nel 1999, primo paese in assoluto, il riconoscimento della Bandiera Arancione, marchio di qualità turisticoambientale per le località dell’entroterra dotate di particolari ricchezze naturali, paesaggistiche e culturali. Se poi è vero che siamo quello che mangiamo, questa combinazione fra natura e cultura ha portato ad avere anche una straordinaria ricchezza di prodotti tipici, tra cui spiccano l’Amaretto morbido di Sassello e i funghi. L’amaretto va in tutto il mondo e veicola il nome Sassello ovunque, mentre i funghi per la loro ottima qualità attirano moltissime persone a Sassello (nel 2012 i consorzi che regolamentano la raccolta dei funghi a Sassello, tramite la vendita dei tesserini, hanno avuto incassi vicini a quelli di Borgotaro, con un’unica differenza, però: a Borgataro il tesserino costa il doppio rispetto a Sassello. Quindi a Sassello sono venute il doppio delle persone rispetto a Borgotaro) Sassello è cultura, storia, natura, paesaggi e prodotti tipici e su questa essenza si fonda la sua economia. Un’economia che vive grazie al turismo, all’agricoltura e all’industria dell’amaretto. Il sistema museale Perrando formato da due poli, Palazzo Perrando e l’ex Convento dei Frati Francescani, rispecchia perfettamente Sassello. Nel cuore del centro storico si incontra il seicentesco Palazzo Perrando, residenza storica dell’omonima famiglia. Dal 1965 l’edificio è sede del Museo Perrando, le cui sette sale ospitano quattro distinte sezioni: la prima appunto dedicata alle attività produttive del territorio, la seconda alle culture preistoriche, la terza al Medioevo e un’ultima sezione raccoglie i beni della famiglia, una delle più antiche di Sassello, con tanto di biblioteca, pinacoteca con opere di Magnasco, Piola e Cambiaso, una collezione di ceramiche e alcuni mobili d'epoca. La prima sala è divisa in tre locali: • uno è dedicato alle ferriere che dal 400 a metà dell’ 800 hanno rappresentato la principale attività di Sassello (la siderurgia si era sviluppata molto per la ricchezza di boschi e di acqua) dove si è cercato, con l’utilizzo dei pochi reperti rimasti e di vari pannelli esplicativi, di riprodurne l’attività; • il secondo, trattandosi di un corridoio che porta nella sala degli amaretti, vuol rappresentare proprio quel punto di passaggio tra le due principali attività, ovvero le arti ed i mestieri che si sono via sviluppati nel paese; • il terzo è dedicato alle fabbriche di amaretti dove, grazie alle generose donazioni di attrezzature degli imprenditori locali, vi è ricostruito quell’ambiente di produzione che ci porta indietro nel tempo all’utilizzo delle prime macchine. Chiaramente il rimando principale è all’amaretto che, dal 1860 - anno in cui Gertrude Dania creò la ricetta - ha rappresentato una delle ricchezze più grandi di Sassello (ad oggi le 5 fabbriche hanno quasi 200 occupati). Sassello è un esempio di “riconversione industriale” ante litteram. Infatti, quando le sue sette ferriere vennero superate dalla moderna siderurgia, si sviluppò l’industria dolciaria (un’industria, tra l’altro, ambientalmente sostenibile). Inoltre, sempre a Palazzo Perrando, vi è una sala legata alle culture preistoriche e ad i reperti rinvenuti a Sassello ed anche in questo caso vi è un rimando col territorio. Nel 2013, grazie al Parco del Beigua, sono stati segnati due sentieri che portano i siti dove sono presenti le incisioni rupestri. Nell’ambito del progetto di valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria (Asse 4 del POR FESR 2007-2013) è stato poi creato un nuovo polo museale che integra l’esistente Museo Perrando, attraverso il recupero dell’ex Convento dei Frati Francescani situato a ridosso della cinquecentesca Basilica della Concezione. Il nuovo polo museale ospita un museo napoleonico, che rappresenta la campagna napoleonica dell’800, in relazione ai suoi effetti sulla popolazione ed il territorio di Sassello, e la Collezione Bianchi (lascito al Comune dell’Ingegner Giuliano Bianchi, mecenate ed artista), una significativa raccolta di arte contemporanea che annovera quadri di Schifano, Boetti, Scanavino, Mirò e Francis Bacon. Anche in questo caso storia e territorio si intrecciano: quest’anno sono stati segnati altri due sentieri presso il Monte Ermetta, dove si sono svolti gli scontri fra le truppe napoleoniche e quelle austriache nel 1800. Il Museo si collega al territorio e il territorio si collega al Museo. La riqualificazione dell’ex Convento dei Frati e la sua inclusione nel Sistema Museale Perrando rappresentano il completamento del percorso di valorizzazione del territorio e delle tradizioni locali intrapreso da tempo dall’Amministrazione Comunale e siamo convinti che ciò garantirà un considerevole aumento dei visitatori dei musei per rafforzarne lo sviluppo economico e turistico del territorio, nella logica che la cultura possa fare anche economia.
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