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NOVARA LODI La startup A Castelletto Ticino è nata un’agenzia immobiliare digitale per terreni agricoli LUCCA La stalla hi-tech A Cavenago D’Adda l’azienda agricola che monitora il bestiame con i microchip a pagina 3 Mastri birrai A Petrognola si producono le birre artigiane preferite da cinesi e giapponesi a pagina 3 a pagina 4 lanotizia popolare APRILE 2015 WWW.LANOTIZIAPOPOLARE.IT N°1 Free Press a cura del Banco Popolare Registrazione n.994/2008 al Tribunale di Verona EDITORIALE R accontare storie. Il mestiere di un giornale, quotidiano o periodico che sia, di carta o digitale, dovrebbe essere soprattutto questo anche se in questi anni ce lo siamo dimenticati, inebriati da scenari “macro” troppo spesso privi di aderenza con la vita di tutti i giorni. Per questo vogliamo mettere sempre più le storie al centro de La Notizia Popolare. In questa nuova veste cartacea, quattro agili fogli, e nel suo compendio in Rete dal mese prossimo, attraverso un sito/blog dove raccoglieremo e racconteremo storie di territorio. Storie di artigiani, imprenditori, aziende, startup e startupper, giovani e meno giovani, associazioni no profit, piccolo commercio e amministrazioni pubbliche che si danno da fare con buone pratiche che salgono dal basso per innervare i nostri territori. Racconti di un’Italia che nonostante tutto prova a cambiare e innovare, con spirito di sacrificio, senza ideologie preconcette, ottimista sul futuro. Come dimostrano le storie che raccontiamo in questo numero: il filo rosso è rappresentato dal cibo e dalla terra, innovazione e cuore antico, saper fare e organizzazione al tempo della globalizzazione. Alla vigilia di Expo 2015 ci è sembrata la scelta più azzeccata. Buona lettura a tutti. M.A. Aziende internazionalizzate, produzioni locali, startup innovative. Un assaggio di made in Italy alla vigilia di Expo 2015 Cibo ti amo Il mondo a Milano Verona La grande occasione dell’eccellenza italiana L’antica ricetta dei savoiardi Mentre i padiglioni espositivi di Expo 2015 saranno pronti al fotofinish, la Foodeconomy nazionale, fatta di produttori, trasformatori, distributori e da chi con il cibo fa informazione, tecnologia e cultura, è avviata verso un futuro positivo. Arrampicata sulle montagne di Roverè Veronese, Forno Bonomi produce biscotti e dolcezze per tutto il mondo. Rinnovando in perfetto stile glocal le tradizioni di famiglia. a pagina 2 a pagina 2 Modena Il giardino speciale delle bontà Se Expo 2015 fa rima con “cibo”, Modena non può non essere protagonista. La Camera di commercio e Palatipico allestiranno per tutta l’estate i “Giardini del gusto e delle arti”. Ispiratore e direttore artistico, lo chef pluristellato Massimo Bottura (nella foto). a pagina 4 2 lanotizia popolare IL COMMENTO di Antonio Belloni* Quel filo rosso tra Expo 2015 e food italiano S e il percorso verso Expo 2015 non è privo di ostacoli, quello del food italiano ha invece un’andatura più continua e tranquilla. Sta tutto qui l’effetto decoupling tra l’Esposizione Universale in partenza e il food che ne sarà protagonista. Mentre padiglioni espositivi e strutture verranno pronte a singhiozzi, la Foodeconomy nazionale, fatta di produttori, trasformatori, distributori e un vasto corollario di chi col cibo fa informazione, tecnologia e cultura, è ben avviata verso un futuro positivo. Il food italiano gode infatti di una congiunzione astrale molto propizia, e tenta di cavalcarla al meglio: i Paesi emergenti consumano sempre più cibo, aprendo la strada a un aumento delle esportazioni; i consumi interni, benché appiattiti dalla crisi, stanno cambiando stimolando le imprese a fare passi avanti in termini di qualità, modalità di informazione e soluzioni tecnologiche, aprendo la strada a modelli di business nuovi e portando innovazioni di prodotto e di processo. Cosa manca? Ci vorrebbe qualche strategia di internazionalizzazione più consapevole, un po’ di finanza votata al consolidamento e all’espansione distributiva, e qualche aggiustamento di una filiera che sta diventando più reticolare e meno verticale. Se tutto va come deve, il food italiano promette graduali balzi in avanti. *Autore di “Food Economy. L’Italia e le strade infinite del cibo tra società e consumi” (Marsilio, 2014) Dario Bonomi La mascotte Foody è la simpatica mascotte di Expo 2105. Farà compagnia a tutti per 6 mesi «Il legame con la tradizione deve sposarsi con l’innovazione» Verona La montagna dei savoiardi A Roverè Veronese Dario Bonomi ha reso celebre l’antica attività di famiglia: produrre biscotti per tutto il mondo Il centro abitato di Velo Veronese, dove nacque il primo forno Bonomi, caratteristico paese appollaiato sulle montagne che sovrastano la città scaligera. Nel riquadro, lo stabilimento di Forno Bonomi immerso nel verde: dalla provincia veneta partono tir di biscotti e savoiardi per tutto il mondo. Un piccolo miracolo italiano. « L a Lessinia è una terra di difficoltà, di fatica. La Lessinia ha creato persone che non si abbattono alle prime difficoltà, dedite al lavoro con amore. Le caratteristiche di questa montagna e della sua gente hanno sicuramente contribuito al successo dell’azienda». Dario Bonomi è il presidente del Forno Bonomi, 140 dipendenti e un fatturato di 43 milioni, il 65% dall’estero, dai 72 Paesi nei quali l’azienda dolciaria di Roverè Veronese esporta. Nello stabilimento si trova il maggiore impiandipendenti to mondiale di produzione di e un fatturato savoiardi da 18 quintali l’ora di 43 milioni che, insieme con le due altre linee dedicate, permette una produzione oraria di 36 quintali. Ma le radici dell’azienda affondano alla metà dell’Ottocento, quando i trisavoli dell’attuale presidente aprirono il primo forno per la produzione del pane della zona. Tramandarono la Paesi in cui tradizione anche alle geneesporta i propri razioni successive, ma solo prodotti (63% con Dario quella piccola atdel fatturato) tività “esplose”, diventando un marchio noto nel mondo. Eppure nell’attuale im- 140 72 presa si ritrovano tutti i valori del passato: «Dai nonni – racconta il presidente – ho ereditato la tenacia e la passione, e da mio padre lo sguardo verso il futuro che mi ha permesso di rendere l’azienda di oggi pratica e lineare». Anche l’attaccamento alla famiglia fa parte di questa eredità: «Non abbiamo futuro senza l’affetto e le tradizioni che ci legano – spiega Dario Bonomi – a prescindere da ogni piano industriale o convinzioni di business che potremmo maturare nel tempo». Tuttavia questo legame con le 18 quintali all’ora di savoiardi. L’azienda possiede il più grande impianto di produzione al mondo tradizioni non può diventare forza senza l’innovazione. «La mia decisione di internazionalizzare l’impresa è stata uno dei primi cambiamenti organizzativi – ricorda – oggi ogni Paese richiede una strategia diversa, perché ciascuno ha la propria cultura». In questi mercati il Forno Bonomi esporta savoiardi, amaretti, sfogliatine e preparati per torte. «Nel corso degli anni ho girato per tutto il mondo frequentando le principali fiere mondiali del food – racconta il presidente – ero incuriosito e volevo conoscere i Paesi, le abitudini e le popolazioni. Dopo tutto questo viaggiare posso dire che le persone della montagna veronese, con le loro caratteristiche, hanno contribuito notevolmente al successo dell’azienda». E la famiglia Bonomi nel tempo ha trovato modo di sdebitarsi, dando lavoro a oltre 140 persone, la maggior parte residenti sul territorio, e garantendo a tutti un livello di preparazione professionale attraverso corsi di formazione continui nell’ambito della cultura, delle lingue, della sicurezza. di Francesca Lorandi ASSOCIAZIONE CASINA DEI BIMBI ONLUS PER UN OSPEDALE IN CUI I BAMBINI SORRIDONO. UNA RETE DI SOSTEGNO PER I BAMBINI AMMALATI E LE LORO FAMIGLIE. WWW.CASINADEIBIMBI.ORG Giuseppe Elias Marco Tacconi «Il mercato è ormai globale, non possiamo più permetterci di pensare in piccolo» «L’idea mi è venuta notando i troppi campi abbandonati» 3 APRILE 2015 NUMERO 1 Lodi Una stalla hi-tech nella bassa padana A Cavenago D’Adda, nel lodigiano, Giuseppe Elias ha trasformato l’azienda dei nonni in un gioiellino digitalizzato, con i microchip che monitorano la salute del bestiame F orse Giuseppe Elias non è la classica figura di allevatore in grado di “distinguere a un primo sguardo una vacca sana da una malata”, ma non ne ha nemmeno bisogno: i suoi capi di bestiame sono marchiati con un microchip che ne monitora stato di salute e qualità del latte. A Cavenago D’Adda, l’imprenditore milanese possiede una stalla completamente digitalizzata con 300 animali (presto ne acquisterà altri 150) e sul territorio lodigiano e milanese gestisce 600 ettari di terreno che producono annualmente 30 quintali di trinciato di mais, 30 di granella, 10 mila di frumento e 8 mila di soia. Un patrimonio che Elias (che è perito agrario) ha iniziato a gestire a partire dagli anni ‘80, dopo averlo ereditato dal nonno e dalla zia (ancora in attività), e prima ancora dal bisnonno. Da ricordare anche il suo impegno nell’associazionismo di settore e una breve esperienza di assessorato all’agricoltura in Regione Lombardia, con l’ex governatore Roberto Formigoni. «Quando ho cominciato – spiega – mi sono reso conto che i costi di produzione erano troppo elevati, così ho avviato un’indagine approfondita sui consumi e sulla qualità». Il risultato è che oggi stipendia 4 dipendenti, contro i 12 del passato, addetti al controllo di macchinari agricoli all’avanguardia. È cambiato anche il metodo di coltivazione: «Ho viaggiato negli Stati Uniti e in 600 ettari di terreno gestito sul territorio lodigiano e milanese 30 quintali di trinciato di mais, 30 di granella, 10 mila di frumento e 8 mila di soia prodotti ogni anno Argentina, e ho imparato le tecniche dell’agricoltura blu o conservativa, una delle poche pratiche ecologiche che migliorano l’efficienza delle aziende». Ultimamente Elias ha sperimentato anche la semina strip till, eseguita a banda, cioè solo sulla zona di semina, e non su tutto il terreno, per velocizzare i processi e risparmiare energia. In stalla, l’informatizzazione e l’ideazione di percorsi di qualità ha permesso non solo di raddoppiare la produzione negli ultimi 30 anni, ma anche di aumentare il benessere degli animali. «Usiamo strumentazioni complesse – conclude – quindi il nostro personale deve essere adeguatamente preparato, ma la sfida più grande è riformare la mentalità dei nostri agricoltori. Il mercato è ormai globale, non possiamo più permetterci di pensare in piccolo». di Angelika Ratzinger Novara L’agenzia immobiliare che riscopre la terra A Castelletto Ticino il 26enne Marco Tacconi ha creato un portale che raccoglie annunci e mette in contatto le parti. Prossima fermata: la vendita on line C ercava un terreno da coltivare, ma faticava a trovarlo. A Marco Tacconi, laureato in agraria, bastava alzare lo sguardo per notarne molti abbandonati. Già, ma chi li possiede? «Non si sa, è proprio quello il problema», risponde. Per risolvere il guaio, il 26enne di Castelletto Ticino (Novara) ha aperto un sito internet da 60 mila visualizzazioni al mese. Si chiama TerraXchange, è il punto d’incontro tra proprietari di aree e appassionati del verde. Funziona come un’agenzia immobiliare digitale, ma non lo è. Il portale raccoglie gli annunci e mette in contatto le parti. L’iscrizione è gratuita e il nuovo gestore non versa un canone per l’utilizzo del terreno abbandonato. Ricambia la cortesia con la manutenzione o regalando una parte dei prodotti coltivati su quella terra. E non è finita. «L’offerta può essere ampliata con una serie di servizi aggiuntivi – spiega Tacconi – TerraXchange potrebbe diventare anche un sito di e-commerce per la vendita dei prodotti. E ancora, promuovere campagne di crowdfunding per raccogliere fondi da destinare ad associazioni o piccoli imprenditori che desiderano valorizzare un terreno». di Filippo Massara 4 lanotizia popolare La bottiglia La caratteristica immagine della Buffardella contradistingue la Petrognola in tutto il mondo APRILE 2015 NUMERO 1 Lucca Tutto in una birra (artigiana) Roberto Giannarelli faceva il trasportatore. Oggi produce bianche, rosse, nere e ambrate che spopolano in Cina, Olanda e Giappone. E ovviamente in Italia D oveva essere una Buffardella appassionata e coraggiosa come lo sono i folletti garfagnini, quella che nel 2002 s’impossessò di Roberto Giannarelli, convincendolo ad abbandonare il lavoro per cominciare a produrre birra artigianale. Da solo e in una frazione sperduta dell’Alta Garfagnana, a Petrognola. «Chiamatemi pazzo – ammette – ma io a questa Buffardella leggendaria ho voluto rendere omaggio, trasformandola nell’etichetta delle birre artigianali che produco». Una dedizione – nella ricerca dei prodotti, nello studio delle ricette migliori, negli esperimenti – che sta premiando Gianna- relli, uno dei mastri birrai più “vecchi” del nostro Paese, che con la sua Petrognola ha fatto innamorare tutta la Toscana, buona parte d’Italia e poi Olanda, Cina, Giappone e Australia. Un successo che vale 200mila litri di birra l’anno. «Sono figlio di contadini – continua – e la cura che metto oggi nel comporre la mia Petrognola è la stesso i dipendenti che sentivo nei campi e nella che lavorano vigna». nel birrificio All’inizio è stata dura. Per che distribuisce sette anni Giannarelli fa il le sue birre doppio lavoro: «Lo stipendio in tutto da trasportatore mi serviva il mondo per mantenere la famiglia e per avviare il primo birrificio. Oggi, dopo tanti sacrifici, riusciamo a stipendiare cinque dipendenti». Isernia Bergamo Imola Verona Modena In Molise il millenario made in Italy dell’arte campanaria Fare sport fa bene… anche agli altri La sfida (vinta) al mercato con ragazzi diversamente abili Roboval, quando la tecnologia diventa una festa Uno speciale giardino per Expo È la fiera dei maker per i maker, dove creatività e tecnologia contagiano il pubblico. Per il quarto anno a Verona, il 23 e 24 maggio, Roboval accoglie migliaia di visitatori. Punto di incontro di tecnologia e artigianato, scienza e quotidianità, qui la passione diventa una festa: bambini e adulti si incontrano creando il futuro. Espositori, talk, workshop e gare (www.roboval.it). Se Expo 2015 fa rima con “cibo”, Modena non può non essere protagonista. La Camera di commercio e Palatipico allestiranno per tutta l’estate i “Giardini del gusto e delle arti”, il festival della tradizione gastronomica modenese e dei suoi prodotti Dop e Igp. Ispiratore e direttore artistico è lo chef pluristellato Massimo Bottura, che in “Vieni a Modena con me” guiderà incontri, showcooking e master class. A.S. È in un piccolo comune nel cuore del Molise, ad Agnone (Is), che da più di 1000 anni la famiglia Marinelli lavora nella più antica fabbrica di campane al mondo. La fonderia, che ha il privilegio di effigiarsi dello Stemma Pontificio, ospita anche il Museo Storico della Campana “Giovanni Paolo II”, dov’è possibile scoprire i segreti dell’arte della lavorazione della campane. L’AGENDA Per conoscere tutte le manifestazioni organizzate dal Banco Popolare vai sul sito: www.bancopopolare.it oppure usa il QR-code qui a fianco 5 Con la bella stagione, iniziative all’insegna dell’attività fisica all’aperto nascono ovunque. Da 18 anni, l’Unione Sportiva S. Pellegrino (Bg) organizza in maggio una singolare kermesse sportiva benefi ca, la “10 ore di sport” (www.10oredisport.it), aperta a tutti, anziani e bimbi compresi. Tre sole regole: niente competizione, provare una qualunque disciplina e far del bene. Passata la fase di rodaggio Petrognola comincia a crescere. Contemporaneamente cominciano a farsi strada Ambrata, il cavallo di battaglia del birrificio, a seguire la Nera. Poi la Bianca, la rossa di nome Sandy, che Roberto ha dedicato alla figlia. La 100 per 100 farro, unica nel suo genere, la mezza Petrognola, che ha spopolato in Australia, quella di castagne (della Garfagnana). «Non credo esista una ricetta segreta, la base è uguale per tutti. La differenza la fa l’amore che ci si mette». Sempre con il sorriso sghignazzante della Buffardella di Petrognola. di Nadia Davini La Cooperativa sociale Giovani Rilegatori è una delle realtà più virtuose dell’imolese. Il progetto dal 1983 sviluppa l’idea che l’impresa possa assumere diversamente abili o portatori di handicap e adattarsi senza sconti alle leggi concorrenziali del mercato. Oggi gode di piena autonomia, con un organico di 23 persone, oltre 100 progetti di inserimento e proficue collaborazioni con aziende del territorio. A.S. Il mastro birraio Roberto Giannarelli alle prese con una delle sue creature. Materie prime scelte, passione e tanto sacrificio sono i suoi segreti. LA NOTIZIA POPOLARE Aprile 2015 - N° 1 Direttore Editoriale: Volfango Portaluppi - Direttore Responsabile: Marco Alfieri - Coordinamento di redazione: Elisa Comencini Contatti: Redazione La Notizia Popolare - Banco Popolare Soc. Coop. - Comunicazione Interna e Soci P.za Nogara, 2 - 37121 Verona - [email protected] - www.lanotiziapopolare.it Progetto, impaginazione ed editing: The Van - www.thevan.it Editore e stampatore: Nastro & Nastro S.r.l. - Via Stehli, 15 21010 Germignaga (VA) Periodico mensile Registrazione del Tribunale Civile e Penale di Verona n. 994/2008 R.G.V.G. del 17/04/2008 CHIUSO IN REDAZIONE: 15 aprile 2015 [Per salvaguardare l’ambiente, non gettate questa pubblicazione per terra - Usate gli appositi contenitori - Grazie]
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