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Codice cliente: 8727381 31 Corriere della Sera Domenica 25 Gennaio 2015 Cultura Spettacoli 7 giorni di tweet I consigli di Donatella Di Cesare, docente di Filosofia teoretica alla Sapienza Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Baruch Spinoza, Trattato teologicopolitico. Libertà di pensiero. Una difesa esemplare Paul Celan, Poesie. Per intrattenersi nelle sue parole di cui ciascuna è una «svolta del respiro» Hannah Arendt, Rahel Varnhagen. Testarda e ribelle, non capiva che le sue virtù incutevano timore Primo Levi, I sommersi e i salvati. La violenza inutile. Perché viviamo all’ombra di Auschwitz Will Eisner, Il complotto. I fumetti contro chi cerca l’occulto nella complessità della storia Ivan Goncharov, Oblomov. Storia di una sconfitta o critica acuta allo sterile imperativo del fare? Ludwig Wittgenstein, Pensieri diversi. Nel suo laboratorio, fra questioni di vita e di linguaggio La clamorosa acquisizione di Parigi I volti San Francesco, particolare dell’Allegoria della Povertà (1334 ca.) del Maestro delle Vele, nella Basilica di Assisi Francisco de Zurbarán (1598 – 1664): San Francesco in meditazione (1658, olio su tela, Alte Pinakothek, Monaco di Baviera) Mimmo Paladino (1948): San Francesco, particolare (1993, olio su tavola, Rovereto, Mart) Il San Francesco ritrovato: una «Vita» per fugare i misteri di Paolo Di Stefano A ndré Vauchez, specialista di storia della santità medievale, afferma che, nel suo campo, si tratta della scoperta più importante dell’ultimo secolo. E non c’è da dubitarne. Ne ha dato notizia ieri «Le Monde», in un ampio servizio di Catherine Vincent. Il titolare della ricerca è il medievista Jacques Dalarun, autore di numerosi saggi su San Francesco e su Santa Chiara, un’autorità nel campo degli studi francescani. A lui si deve il ritrovamento di una vita inedita del Poverello di Assisi. La scoperta riapre la «questione francescana» e dunque ci costringe a fare un passo indietro per ripercorrere in breve una storia piuttosto accidentata che ci riporta agli antichi dissensi nell’ordine dei Minori, tra «conventuali» e «spirituali», da cui venne fuori una moltiplicazione di biografie del fondatore, tutte «politicamente» orientate a restituire un’immagine tendenziosa del santo e dell’Ordine. Nel 1260 (Francesco era morto nel ‘26) il Capitolo generale aveva affidato a San Bonaventura il compito pacificatore di scrivere una vita ufficiale del santo: la Legenda di Bonaventura, che si rivelerà contraddittoria e piena di fantasticherie, sarebbe stata approvata nel 1263 con l’impegno di distruggere le vite non ufficiali per mettere fine alle controversie. L’autodafè fu purtroppo accuratamente eseguito gettando nello sconforto i futuri studiosi di fonti francescane. Ma nel va gli ultimi due anni della vita del santo, cioè dall’episodio delle stimmate sulla Verna. Il sospetto era che si trattasse di un frammento di una vita più ampia, fino ad allora ignota. Infatti. Nel settembre scorso, lo studioso riceve una mail di un frate dal Vermont, Sean Field, che gli segnala l’imminente vendita all’asta di un manoscritto nel sito di una prestigiosa galleria di New York, Les Enlumineurs. Il codice, detenuto da una private continental collection, contiene una Vita di San Francesco che include la Leggenda umbra. Il prologo si trova online. Nel decifrarlo, Dalarun scopre che l’autore dichiara di aver scritto la Vita prima: si tratta dunque niente meno che di Tommaso da Celano, il quale precisa che a raccontargli tutto è stato il famigerato Elia. Tommaso aggiunge inoltre che sic- Entusiasmo Gli specialisti: in questo campo è la scoperta più importante degli ultimi cent’anni Due pagine del manoscritto ritrovato, composto di 122 fogli del formato di 12 per 8,2 centimetri (foto Bibliothèque Nationale de France) Bio-bibliografia Assisi, povertà e peregrinazioni Francesco nasce ad Assisi nel 1181 o nel 1282 da un ricco mercante. Nel 1202 partecipa alla battaglia di Collestrada e viene fatto prigioniero. Nel 1205 si converte e l’anno dopo rinunzia ai beni paterni, dedicandosi ai lebbrosi. Dopo anni di povertà e peregrinazioni, nel 1223 compone una nuova Regola dell’Ordine. Nel 1224 riceve le stimmate alla Verna e il 3 ottobre 1226 muore alla Porziuncola. Nel 1228 è canonizzato da Gregorio IX. La biografia «classica» si deve a Paul Sabatier (1898). Tra gli studi più importanti, San Francesco d’Assisi di Jacques Le Goff (Laterza) e Vita di un uomo di Chiara Frugoni (Einaudi) 1768 fu rinvenuta una Vita prima di Francesco composta nel 1228, su sollecitazione di Papa Gregorio IX, dal francescano e fine scrittore Tommaso da Celano (1220 circa-1265), che aveva conosciuto il fondatore dell’Ordine. L’opera di Tommaso tendeva però a esaltare la figura del potentissimo frate Elia, ministro generale dell’Ordine. La delusione di molti seguaci impose al successore di Elia, Crescenzio da Jesi, di affidare nel 1244 allo stesso Tommaso una Vita secunda (ritrovata nel 1806) con la collaborazione di tre frati compagni di Francesco. Ne venne fuori una biografia incerta e inattendibile, sia nelle lacune che nelle interpolazioni. La decisione di espungere i miracoli avrebbe costretto Tommaso a rimediare, nel 1253, con un Trattato dei miracoli. Ora, Dalarun ha trovato una redazione intermedia tra la prima e la seconda Vita. Si tratta di una ricerca avviata nel 2007, quando Dalarun pubblicò, attribuendola a Tommaso e datandola tra il 1237 e il 1239, una Leggenda umbra che racconta- come alcuni lamentano che la Vita prima è troppo lunga, gli è stato chiesto di compendiarla: ed eccone il risultato, una Vita intermedia tra la prima e la seconda. A quel punto, Dalarun si rivolge alla direttrice del dipartimento Manoscritti della Biblioteca Nazionale di Francia, che afferra al volo l’importanza della scoperta e per 60 mila euro compera quella che diventerà la vera Vita secunda. Il volumetto, 120 x 82 mm, contiene diverse altre opere, tra cui una serie di sermoni, le Ammonizioni di San Francesco e un commento del Padre Nostro. L’origine italiana (probabilmente un convento francescano dell’Italia centrale) di questa sorta di «biblioteca tascabile» è fuori discussione, secondo Dalarun, e la sua compilazione si colloca nel decennio 1230. Un’équipe di studiosi è al lavoro. Nel giro di un paio d’anni se ne saprà di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’Expo oltre l’Expo: l’Italia offre al mondo 1.300 eventi Mostre, musica, libri, feste popolari. Il piano di Franceschini e Sala per il «museo diffuso» di Paolo Conti «E xpo è l’occasione per diffondere l’offerta turistica del Paese, lavorando sull’idea del museo diffuso che rappresenta la forza dell’Italia. Dobbiamo mostrare il Paese delle cento città, dei borghi, delle tradizioni, della storia, dei siti archeologici e della bellezza naturale. Vedremo come questa iniziativa funzionerà. Sono molto ottimista, in prospettiva quest’idea potrebbe diventare permanente, anche oltre l’Expo». Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali, presenta così a Palazzo Chigi il nuovo portale dell’offerta turistico-culturale italiana nel periodo di Expo, quindi maggioot to b re 2 0 1 5 . S i t r a t t a d i www.verybello.it che contiene 1.300 eventi organizzati in tutta Il portale Il ministro Franceschini ha presentato il portale web verybello.it (messo a dura prova dal gran numero di contatti) con il Commissario dell’Expo, Sala, il ministro per le Politiche agricole, Martina, e il sottosegretario Borletti Buitoni la penisola e suddivisi in 12 tipologie: musica e concerti, opera, jazz, danza, teatro, festival, itinerari turistici, feste tradizionali, libri, mostre, cinema, bambini. Per ora è in italiano, entro i primi giorni di febbraio si leggerà anche in inglese, russo, cinese, spagnolo, portoghese, tedesco e francese. Accanto a Franceschini ci sono il Commissario unico dell’Expo, Giuseppe Sala, il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, e il sottosegretario ai Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni. Franceschini spiega che «ciascun contenitore, in costante aggiornamento, fornisce le informazioni principali dell’evento e la sua geolocalizzazione, permettendo di condividere l’evento sui social network. L’Expo può essere un punto di svolta psicologico per il Paese come lo sono state le Esposizioni Tra le mostre annunciate ieri a Palazzo Chigi ci sono Matisse alle Scuderie al Quirinale a Roma (4 marzo–21 giugno: in alto a sinistra Zorah sulla terrazza); Giotto a Palazzo Reale, Milano (2 settembre– 10 gennaio 2015: qui sopra, tre dei cinque pannelli del Polittico di Badia, conservato agli Uffizi); Pompei e l’Europa, Museo Archeologico di Napoli (26 maggio–2 novembre: a fianco, un affresco di Moregine) Olimpiadi». Giuseppe Sala appare soddisfatto per i primi bilanci: «Abbiamo già venduto 8 milioni di biglietti, di cui 5 all’estero, un milione nella sola Cina. Questo portale è il vero tassello mancante, può rappresentare una svolta clamorosa per l’intero sistema Paese». Sala ha annunciato che alcuni Paesi «si sono offerti di lasciare a Milano i padiglioni costruiti» Anche per il ministro Martina l’iniziativa può rappresentare «la chiave per aprire la conoscenza del nostro intero Paese». Ilaria Borletti Buitoni sottolinea che il portale diventerà «un catalogo straordinario delle offerte di tutta la Penisola». Infine, Franceschini ha detto di «auspicare l’apertura della Scala per il 1° maggio, giorno dell’inaugurazione di Expo, trovando il giusto equilibrio tra le esigenze delle diverse parti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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