“La Primavera” è considerata una delle opere più affascinanti del
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Sandro Botticelli, La Primavera, 1482 ca. Tempera su tavola 203x314 cm. Firenze, Uffizi. “La Primavera” è considerata una delle opere più affascinanti del Rinascimento. AUTORE Sandro Botticelli nasce a Firenze nel 1445. La sua vita e la maggior parte delle sue opere sono legate alla famiglia dei Medici. Dal 1481 partecipa anche alla decorazione della Cappella Sistina, a Roma. Nel 1495 illustra la Divina Commedia di Dante. Negli ultimi anni della sua vita la caduta degli ideali umanistici lo porta a dedicarsi soprattutto a soggetti sacri. Muore nel 1510. SOGGETTO Il titolo con cui l’opera è famosa fa riferimento al paesaggio primaverile, ma in realtà si basa su un’interpretazione errata. La lettura dell’opera va da destra a sinistra e i personaggi sono tratti dalla mitologia classica. I nove personaggi: -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ Zefiro è la brezza primaverile. Clori è rincorsa da Zefiro. Dopo il loro matrimonio, Clori si trasformerà in: Flora, dea della primavera. Cupido, nudo e bendato, è simbolo dell’Amore profano. Venere, vestita, è la dea dell’Amore sacro. Le Tre Grazie sono dee della bellezza e dell’amore. Mercurio, messaggero degli dei, spinge via le nuvole dal sacro giardino. Il vento Zefiro insegue la fidanzata. Dopo il loro matrimonio, Clori si trasformerà in Flora, dea della primavera e seminerà il mondo di fiori. Al centro il piccolo Amore lancia le frecce della passione; sotto di lui, Venere dea dell’Amore sacro, spirituale. Segue il gruppo delle Tre Grazie, immagine di serenità e concordia. A sinistra Mercurio sgombra il cielo dalle nuvole. Le figure, di straordinaria bellezza, sono variamente atteggiate su un prato cosparso di fiori, incorniciate da alberi carichi di frutti. LINGUAGGIO -‐ -‐ -‐ La linea è l’elemento dominante. Lo spazio non è prospettico. La composizione è simmetrica con ritmo alternato. La linea è l’elemento espressivo dominante. Intreccia i capelli in elaborate acconciature e disegna i contorni dei volti rendendone la forma. I contorni dei corpi senza peso e il disegno delle sottili pieghe dei panneggi sono mossi in un continuo fluire di linee. Composizione simmetrica. Le figure sono ordinate secondo una simmetria che ruota intorno alla figura della dea Venere. La simmetria è forse l’espressione massima di equilibrio tra le varie parti e trasmette un senso di ordine e armonia. Le immagini simmetriche suggeriscono grande perfezione. Composizione con ritmo alternato. Le figure singole si alternano ai gruppi di tre personaggi. Il ritmo alternato ricorda l’avvicendarsi delle stagioni e ben si addice a un dipinto sulla primavera. Lo spazio non ha un impianto prospettico: le figure sono come sospese, non c’è profondità né paesaggio dietro gli alberi. IDEALI RINASCIMENTALI Nel Rinascimento, rifioriscono gli ideali di equilibrio e armonia propri della cultura classica greca. Si riaffermano anche i temi della mitologia greca e latina. “La Primavera” ben rappresenta questa rinascita della classicità, sia per l’equilibrio della composizione che per il soggetto. Botticelli è il primo artista rinascimentale che raffigura dei a grandezza naturale. UN’OPERA ENIGMATICA Misteriosi il committente e il significato del dipinto. COLLOCAZIONE DEL 1550 Nella Villa Medicea di Castello, il Vasari riferì di aver visto “La Primavera”, nel 1550, accanto alla “Nascita di Venere”. SIGNIFICATO Secondo l’interpretazione più diffusa, il dipinto sembra mostrare il passaggio dall’Amore come passione (Zefiro-Clori) all’Amore come contemplazione del divino (Mercurio) attraverso l’Amore sacro, spirituale (Venere). Probabilmente invece La Primavera è un’opera con finalità educative, eseguita per il giovane quattordicenne Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino di Lorenzo il Magnifico. Secondo una recente e complessa interpretazione il dipinto potrebbe essere, infatti, l’illustrazione di “Le nozze di Mercurio e Filologia”, un trattato di retorica classica (arte e tecnica del parlare e dello scrivere) del IV-V sec., usato nel ’400 come libro di studio. LA TECNICA Il dipinto è eseguito a tempera. Il pigmento è legato con rosso d’uovo e olio per ottenere effetti di morbido sfumato. Sulla tavola in pioppo è stato applicato un impasto di gesso e poi un’imprimitura (cioè una base per il colore) nera per le zone con vegetazione e bianca per le figure. Per chiaroscurare le figure sono stati sovrapposti tre strati di colore, dall’ocra gialla al rosato. Per rendere il verde della vegetazione sono stati sovrapposti strati di malachite (un verde smeraldo) e verderame.
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