I mille volti di Enzo Marchetti 20
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Il infinita espre conosciuto e talento va ri a lo facciamo premiato: noi a tr con la nos modo nostro, el cover story d copertina e la numero 33. e ha saputo Un artista ch enti ittura i ferm tradurre in p rdato to viene rico del Novecen ana 14, a Palazzo Dog diventa mentre il cibo i una mostra d protagonista 12. Infine, lo stile fotografica èn 20. di Momo Gal 20 10 3 copertina Tutto ebbe inizio a tre anni Un lavoro che permette di diventare uno, nessuno, centomila. Una passione innata per la recitazione, manifestata in tenera (tenerissima) età: la prima parte l’ha ottenuta a tre anni. Oggi si muove sulle tavole del Piccolo Teatro di Foggia, ma anche davanti alla macchina da presa di registi come Sergio Rubini. Viveur incontra Enzo Marchetti. di Tony di Corcia FOGGIA Entrare nel camerino di un attore è un gesto che somiglia alla profanazione di un luogo di culto: prima di varcare la soglia, un’atmosfera sospesa e un silenzio assordante fanno da guardia a immagini, costumi, oggetti sui quali si è posata la stessa patina sacrale e antica che si poggia sulle reliquie, sugli altari. Enzo Marchetti, invece, si muove nel suo camerino con la velocità di chi deve fare cento cose contemporaneamente: sta per avviare una nuova stagione teatrale, che lo vedrà protagonista con la compagnia Palcoscenico al Piccolo Teatro di Foggia, segue l’amministrazione di questa struttura che è diventata un tempio del teatro dialettale, ha appena terminato le riprese di una fiction per Rai Uno il cui titolo provvisorio è “Una musica silenziosa”. Il suo fare è rapido, ma l’espressione è quella compiaciuta di chi sa di muoversi nel suo mondo: Enzo Marchetti è a proprio agio in un teatro come un topo lo sarebbe nel formaggio. Quando è avvenuto il primo incontro con il mondo dello spettacolo? Quando ero adolescente, bisognava aspettare la domenica perchè qualche fratello più grande ci portasse al cinema. Uno di questi, il “Galleria” di via Trento, un giorno a settimana proponeva il varietà: per noi, era un’occasione per vedere ragazze bellissime, poco vestite, con le loro gambe lunghissime bene in mostra! Non dimentichiamo che erano tempi molto diversi dai nostri. Il momento clou della serata era lo sketch del comico, che aiutato dalla sua spalla o da una valletta, faceva le sue battute. Fu in una di queste occasioni, per esempio, che ebbi modo di applaudire Macario, grandissimo nonostante fosse già nella sua parabola discendente. Era l’inizio degli anni Sessanta, avevo circa 16 anni: grazie a questi spettacoli, mi entrava dentro la magia del palcoscenico. Le luci, le scene, i costumi, la ribalta... avvertivo un fascino fortissimo, e sentivo che nulla sarebbe stato bello come calcare le tavole di un teatro. AVEVO 16 ANNI, E GRAZIE AL VARIETÀ HO SCOPERTO IL FASCINO DEL PALCOSCENICO. MA GIÀ ALLÍASILO AVEVO DIMOSTRATO UNA PASSIONE INNATA PER IL TEATRO. 4 Questo è stato il primo incontro con la magia del teatro da spettatore. Ma quando è avvenuto il battesimo come attore? Nel 1963, durante un Carnevale venne organizzato uno spettacolo in Cattedrale. Erano i tempi in cui i preti preferivano non far recitare ragazzi e ragazze insieme, temendo chissà cosa, ma per quella serata osservarono un’eccezione. Montammo un palco nei locali adiacenti alla chiesa, per una serata di avanspettacolo con tanto di presentatore. Fu quella la mia prima occasione per esibirmi in pubblico: avevo 18 anni, e riproposi due sketch che avevo visto al varietà. Però, a essere sincero, il mio debutto è avvenuto molti anni prima, quando avevo appena tre anni. Parlare di talento precoce sarebbe addirittura riduttivo! Ero all’asilo, e la direttrice organizzava delle piccole recite di poche battute che i bambini imparavano a memoria. Un giorno, cercava di insegnare una battuta a un bambino, ma non c’era verso di fargliela pronunciare. Io mi alzai, e recitai la frase “Parli proprio tu, che hai le orecchie più lunghe di quelle dell’asino di zio ENZO MARCHETTI E LUCIA RAGONE NELLA VERSIONE IN DIALETTO FOGGIANO DI FILUMENA MARTURANO ENZO MARCHETTI CON SERGIO RUBINI Peppino?” perfettamente. La parte divenne mia! Durante la recita, poi, la bambina che recitava con me si mise a piangere, e io recitai sia le sue che le mie battute, spostandomi da un lato all’altro per far capire che interpretavo due ruoli diversi. Avevo tre anni. E già aveva il senso della scena. La stessa scena che poi avrebbe calcato da attore e da regista, diventando uno dei “custodi” della tradizione del teatro in dialetto foggiano, che al Piccolo Teatro attira da anni un pubblico foltissimo e, soprattutto, sempre più giovane. Ho iniziato alla fine degli anni Settanta, sulle tavole del Teatro Sant’Anna. Ben presto ho sentito l’esigenza di dar vita a una compagnia tutta mia, la compagnia teatrale Palcoscenico. Dalla fine degli anni Ottanta, siamo arrivati nella struttura di via Delli Carri, della quale curiamo la gestione dal 1996. La compagnia è formata da più di 30 persone, tra attori (alcuni anche molto giovani e a loro debutto), tecnici, scenografi, costumisti e truccatori. Passiamo dai grandi classici al teatro dialettale, con spettacoli di nostra 5 Rubini, per il quale ho recitato in tre pellicole: “L’amore ritorna”, “La Terra”, “L’uomo nero”. Può darci un parere, da attore e regista, su Sergio Rubini? Lo ammiro immensamente, sia come regista che come attore. Come interprete è capace di caratterizzare i suoi personaggi in modo sempre diverso. Come regista, poi, è insuperabile: sa sempre come mettere a proprio agio un attore, riuscendo sempre a ottenere qualcosa in più ciak dopo ciak. Non l’ho mai visto arrabbiato, non perde la pazienza nemmeno al quarantesimo ciak. Anzi, con grande serenità riesce a suggerire ogni volta uno spunto diverso, una sfumatura, un miglioramento. È così che si arriva all’attore. Io, comunque, guardo alla persona, al progetto che mi propone, non ai soldi o al suo nome altisonante. La paga di un attore è l’applauso, l’apprezzamento del pubblico per un prodotto di qualità. Per questo, mi dedico completamente ai progetti che mi appassionano a prescindere da chi siede dietro la macchina da presa, sia esso Rubini o un giovane autore. ENZO MARCHETTI CON EMILIO SOLFRIZZI produzione. Ci piace recuperare usi, tradizioni e costumi del passato, per consegnarli alle nuove generazioni per evitare che vengano dimenticati. Tra poco, prenderà il via la stagione teatrale 2010/2011. In molti ricordano ancora la Filumena Marturano in salsa dauna della stagione teatrale 2003/2004. Fu un esperimento molto rischioso, trasformare un testo napoletano così celebre in dialetto foggiano non era facile, e non mi riferisco solo alla tecnica ma proprio all’inevitabile paragone con uno dei più bei testi firmati da De Filippo, un protagonista del Novecento italiano. È andata bene, posso anche dire benissimo e l’apprezzamento del pubblico è stato così travolgente da spaventarmi: iniziai a pensare che ripartire dopo un successo così clamoroso non sarebbe stato facile. Sono contento che la mia paura si sia rivelata infondata e, nel tempo, la compagnia ha continuato a riuscuotere buoni risultati. Nella parte di Filumena, poi, c’era mia 6 moglie Lucia Ragone. Una donna alla quale devo molto: è ipercritica, attenta ai dettagli più piccoli, riesce a mettermi in crisi e farmi sorgere molti dubbi. La sua attenzione, però, mi permette sempre di consegnare al pubblico i risultati migliori del nostro impegno. Il teatro è come un mosaico, si compone di molti elementi e tutti meritano di essere curati con la massima attenzione. Poi, al teatro si è aggiunto il cinema. Il primo film in cui ho recitato è stato “Azzurro”, con Paolo Villaggio. Ma ho recitato anche in cortometraggi, produzioni indipendenti, e in un cinecocomero - l’alternativa estiva al cosiddetto cinepanettone - dei fratelli Vanzina. Ma il regista al quale mi sento più affezionato è Sergio Dopo tutti questi anni di attività, trascorsi tra cinema e teatro, dove trova l’energia e la voglia necessarie a continuare una professione che richiede sacrifici, dedizione, passione? Ovunque. Nella lettura di un libro, nella visione di uno spettacolo fatto bene oppure, per quanto potrà sembrare strano, in un brutto spettacolo: assistere a un cattivo teatro fa sorgere, in chi come me vive per questa forma d’arte, un senso del dovere e una responsabilità che mi riportano a promuovere la dignità del teatro dialettale, che va difesa e non offesa. E poi, questo lavoro ti permette di diventare più vecchio, più giovane, pazzo, truffaldino, ciò che nella vita reale non vorresti mai essere... insomma, per dirla con Pirandello, questo mestiere meraviglioso ti permette di essere uno, nessuno, centomila. i: www.ilpiccoloteatro.it IO GUARDO ALLA PERSONA, NON ALLA FAMA DEL REGISTA. MI DEDICO COMPLETAMENTE AI PROGETTI CHE MI APPASSIONANO, CON RUBINI COME CON I GIOVANI REGISTI. musica Quanto ci piacciono i Sessanta Il meglio del beat italiano in una sera: al Lupus in Fabula si riparte con I paipers di Luigi de Martino LUCERA Quanto ci piacciono i Sessanta. Li cerchiamo per poi ritrovarli dappertutto: nel modo di vestire, a un raduno di auto d’epoca, nelle canzoni in cui nuove voci tentano di emulare dinosauri che manco papà ricorda. Il boom economico e culturale, i Beatles, la nazionale di calcio sconfitta dalla Corea, il Concilio Vaticano II, gli Usa in Vietnam, il Vietnam su t-shirt di protesta negli Usa, ancora la nazionale di calcio, questa volta cam- I PAIPERS pione d’Europa. Il rock generò scossoni, non paragonabili a movimenti tellurici, ma ci andarono molto vicino. La musica dei The Kinks, dei Procol Harum, dei Turtles attraversò la Manica e pure il Brennero, in quelle versioni italianizzate e rese più “morbide” da Dik Dik, Camaleonti e compagnia bella. L’epoca dei primi “complessi”, nell’accezione non psicologica, ma musicale, del termine. I Sessanta che ritornano per un altro ritorno: la riconversione del Lupus in Fabula in salotto musicale, dopo la fisiologica pausa estiva. Sempre lì, nel cuore di Lucera, in via Mazzaccara 4, dove c’è una tradizione musicale da onorare e da perpetuare. Si riparte subito in quarta, la sera di venerdì 1º ottobre. E si riparte dai Sessanta, appunto. Suonati, sbeffeggiati, urlati e rappresentati scenicamente da una delle I Damadelizia sognano Sanremo Lucera Il sogno Sanremo, per i cinque ragazzi terribili di Lucera, è già cominciato: i Damadelizia, band pop rock tra le più attive e note di Capitanata (primi al Tour Music Fest 2008), hanno passato la selezione audio di Sanremolab, ovvero l’Accademia della Canzone di Sanremo, ovvero il trampolino di lancio in vista della più importante kermesse canora della storia della musica leggera italiana. La band guidata dalla bella voce di Michele D’Apollo, con Ettore Figliola e Davide Checchia alle due chitarre, Giuseppe Pizzuto al basso e Donato Fiorella alla batteria, dal 4 all’8 ottobre soggiornerà nella città dei fiori, per partecipare alle lezioni che precedono i corsi di perfezionamento che si terranno, sempre a Sanremo, a inizio novembre. Il terzo, eventuale passo sarà la selezione finale a dicembre, davanti alla commissione artistica della RAI, l’anticamera di Sanremo Giovani. Dopo l’affermazione a Sanremo Rock, la storica esibizione al Piper Club al Tour Music Fest di due anni fa e la recente partecipazione al LiveMi di Milano, i Damadelizia continuano a crescere, e pure bene. i: www.damadelizia.com 8 band del nord barese che di originale ha già il nome, I Paipers. Ricavato (e italianizzato, come piacerebbe a Mogol) proprio dal locale romano simbolo di quegli anni. Arrivano da Trani e sono in tre, ma fanno baldoria per dieci: Mister Succo, Mister Pentola e Mister Christmas, i cui dati anagrafici sono sconosciuti ai più, almeno sul web. Sono, per loro stessa definizione, una cover band del beat italiano. Assistere a una loro performance è come avere a disposizione un juke box che carica 45 giri d’epoca: Ragazzo Triste, Sono Bugiardo, Il Geghegè, Guarda come Dondolo, Cuore Matto, Obladì Obladà, e via discorrendo. Apriranno la stagione 2010-11 del Lupus nel modo più fresco e nostalgico possibile. Si comincia alle 22.00, Martini più Martini meno. i: 0881.530593; www.myspace.com/ipaipers I DAMADELIZIA 9 Note altissime Prosegue il festival di musica sacra La Via Francigena del Sud, tra melodie medievali e grandi classici della tradizione musicale barocca Due concerti, due modi di vivere e ascoltare musica che di sacro non ha solo la destinazione, ma anche la grandezza delle sue immortali polifonie. La terza edizione del festival di musica sacra La Via Francigena del Sud Lungo la via dell’Angelo, propone due imperdibili appuntamenti. Il primo è dedicato a quanti si fossero irrimediabilmente persi uno dei concerti più suggestivi della rassegna: sabato 2 ottobre, alle 18.00, nell’aula liturgica della chiesa di Santa Maria Maggiore di Siponto i Follorum Ensemble riproporranno la loro personalissima selezione di musica sacra medievale all’interno del gioiello di architettura romanica, 10 dopo aver suonato con le loro copie di strumenti dell’epoca medievale e rinascimentale nell’eremo grande di Pulsano. Nicola Cicerale (direzione, canto e gironda), Giovanni Mastrangelo (canto e saz), Aldo Grillo (percussioni e santur) e Giovanni Gelao (flauti e cornamusa), attorno alla voce di Mara Campobasso, comunicheranno la bellezza dei canti medievali della devozione popolare. Dalla musica di derivazione popolare a quella riconosciuta da Santa Madre Chiesa. Il giorno dopo, domenica 3 ottobre (alle 20.30) la rassegna farà t a p p a a Fo g g i a , n e l l a c h i e s a dell’Annunziata (di fianco alla Cattedrale), che ospiterà il concerto dal titolo Furor Sacro Barocco. Sul podio salirà Marco Maria Lacasella, davanti alla consort barocca L’Offerta Musicale Dauna (Orazio Sarcina e Marcello De Francesco ai violini, Vincenzo Starace alla viola, Daniele Miatto al violoncello, Torindo Colangione al contrabbasso e Agostino Ruscillo all’organo). In programma il Salve Regina in fa minore di Giovan Battista Pergolesi, il Concerto RV 437 per flauto archi e basso continuo e il celebre Stabat Mater in fa minore di Vivaldi. Su tutti la voce del contraltista Giuseppe Quitadamo e il flauto solista di Pasquale Rinaldi. L’ingresso ai due concerti è libero. i: www.cappellaiconavetere.it 11 arte Cheese! Il cibo si mette in posa Una mostra fotografica a Palazzo Dogana celebra la storia del cibo e la sua identità culturale con gli scatti del fotografo bolognese Luciano Leonotti di Alessandra De Stefano UNO SCATTO DI LUCIANO LEONOTTI FOGGIA Cosa sarebbe la Sicilia senza il profumo delle sue granite alla mandorla o la morbida fragranza vellutata delle sue cassatine, sullo sfondo colorato e inebriante degli aranci in fiore? Oppure l’immagine della Puglia, in particolare del Gargano, senza una saporita bruschetta al pomodoro, innaffiata dal pregiato oro verde prodotto proprio qui, linfa di vita e di ricchezza autoctona e primordiale, che suggestivi e maestosi ulivi, irti su falesie a strapiombo sul mare, donano ogni anno come contraccambio delle cure amorevoli di coltivatori accorti? Ogni territorio, comune, provincia, regione, in Italia, ha una peculiarità comune a poche altre aree geografiche, basata sulla fortunata compresenza di alcuni fattori quali l’arte, il paesaggio, il cibo e il folklore, sintetizzabili in un unico sostantivo: il bene culturale, sia esso archeologico/artistico, paesaggistico o demoetnoantropologico, che suscita invidia e ammirazione nei nostri vicini europei, in virtù della stretta connessione che ha con la geografia e la storia del luogo che lo sponsorizza. Ma il cibo, oltre a essere preziosa risorsa e sussistenza di un territorio ed espressione della tradizione di 12 un paese, racconta anche una storia, la sua storia, fatta di coltivazione, paesaggio, produzione e mani solerti che trasformano la risorsa naturale in prodotto finito. Mani anonime di individui che difficilmente raggiungono le testate dei giornali, silenziose artefici di indimenticabili momenti di estasi collettiva. Chiunque sia interessato ad ascoltare questa storia, dovrà solo vincere la propria pigrizia, armarsi di un paio di occhi e godersi Identità cibo, la mostra fotografica del fotografo e docente di tecniche della fotografia presso l'Accademia di Belle Arti di Perugia e l'Accademia di Belle Arti di Bologna, Luciano Leonotti. Sarà possibile visitare la mostra da sabato 2 ottobre a venerdì 5 novembre nella Sala del Tribunale di Palazzo Dogana. Luciano Leonotti suggerisce la chiave di lettura della mostra. Qual è il significato e il messaggio della mostra? La finalità della mostra è cercare, in un tentativo fotografico, di parlare del cibo ripercorrendone la storia, non nella visione tradizionale, attraverso i temi classici di derivazione seicentesca, come ad esempio una natura morta, ovvero il cibo nel piatto o sul tavolo, in primo piano. Queste sono rappresentazioni che hanno stancato e non trasmettono più nulla. Si è cercato, dunque, di osservare la produzione e le persone che lavorano il cibo, cercando di trasmettere queste sensazioni ai fruitori, e di rappresentare il paesaggio e il territorio, le persone e il territorio e l’interazione combinata di ciascuno di tali elementi. Perché ha scelto questo titolo? Perché indica l’identità territoriale del cibo in una porzione geografica, soprattutto quella italiana, dotata di una specificità territoriale, regionale, provinciale, comunale. L’immagine di rappresentazione tradizionale del cibo, slegata dal suo contesto: il primo piano di un caciocavallo podolico non comunica più nulla. Più che raccontare lo specifico cibo in se, si cerca di raccontare la sua storia, rappresentando una mucca podolica e il casaro che produce il formaggio. La mostra, curata da Eleonora Frattarolo, potrà essere visitata dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00, e il venerdì dalle 9.00 alle 13.00. i: 0881.791391; www.leonotti.com 13 cultura Tavoliere di colori Una conferenza ricorda l’arte del pittore Luigi Schingo, particolarmente attivo negli anni Venti e Trenta. Un Maestro capace di fondere aria, luce e colore di Michele Robusto Alla ricerca di Schingo Le immagini che illustrano queste pagine sono state realizzate dal fotografo Tommaso Abatescianni, che ha ritratto i lavori pittorici di Luigi Schingo che sono in mostra permanente presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Provincia di Foggia, che si trova all’interno di Palazzo Dogana. Lo spazio espositivo è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00, e propone opere di tutti i più importanti artisti del territorio. Per informazione è possibile chiamare lo 0881.791298 oppure lo 0881.791356. 14 FOGGIA Aria, luce e colore. Pianura e mare. Non parole in un delirio febbrile, ma gli elementi che hanno caratterizzato l’arte di Luigi Schingo. Il suo terreno di coltura. Figlio della Capitanata (San Severo, 1891-1976), Schingo è stato pittore, scultore e architetto. Uscito dall'Accademia di Belle Arti di Napoli, ha prodotto immagini straordinarie per composizione e per tecnica: olio, acquerello, pastello e tempera. A una sua prima mostra del 1913 (Internazionale di Firenze) seguirono molte altre: Palermo, Milano, Foggia, Torino, Livorno, Roma, Napoli, Catania, San Severo, per citarne alcune. Alcune sue opere sono presso il Ministero della Pubblica Istruzione o a casa Savoia, acquistate dalla regina Elena di Savoia. Scultore nel monumento a Pio XI (Seminario Maggiore di Molfetta, 1927) e in quello ai Caduti di Volturara Appula. Schingo ritrattista riprende proprio la pittura en plein air impressionista per rappresentare la natura. Una natura come luogo di raccoglimento. Opere del sanseverese sono oggi presenti anche presso la Galleria Nazionale Moderna di Roma, le Pinacoteche di Bari e Foggia (monumenti a Scillitani ARIA, LUCE, COLORE, PIANURA E MARE SONO GLI ELEMENTI DELL’ARTE DEL SANSEVERESE LUIGI SCHINGO, PITTORE, SCULTORE E ARCHITETTO ALLA CONFERENZA DI PALAZZO DOGANA INTERVERRÀ FRANCESCO PICCA, DIRETTORE DELLA PINACOTECA DE NAPOLI e a Monsignor Castrini), a San Severo (altare di San Severo in Cattedrale) o a Salerno (busto di Dante). Un talento sin da bambino, sostenuto dalla famiglia, si formerà all’Accademia di Napoli. I suoi dipinti sono subito apprezzati in una fiorente Capitanata anni Dieci. La sua pittura viene descritta come un nuovo verismo di calde tonalità e di sentimento. A Luigi basta la corriera da San Severo per fermarsi ore sul Gargano, rapito dal vero della vita quotidiana e popolare. Dipinge come in un romanzo di formazione la vivacità e la leggerezza, con esplosioni di colore. Alcuni olii che raffigurano il lago di Varano, la “costiera garganica” e le Tremiti come un’apparizione mattutina sono oggi nella pinacoteca “Luigi Schingo” al MAT di San Severo. A ventidue anni il suo talento lo porta all’Esposizione Internazionale delle Belle Arti di Firenze (1913). Arriva la notorietà: viaggi e riconoscimenti. È un momento di fermento in giro e Luigi Schingo si avvicina alle avanguardie europee, ma per carattere non ne sarà integralmente assorbito. Autore sempre di una pittura di raccoglimento nonostante la durezza del vissuto. Tra il 1915 e il 1918, a Roma è richiamato alle armi: la linea d’ombra improvvisa è il primo conflitto mondiale. Luigi Schingo dipinge molti paesaggi romani, nascono anche i ritratti a olio capitolini. Di qui scaturirà una grande personale, a Roma nel 1929. Schingo conquista la critica e interpreta, negli anni dell’Italia fascista, lo stile novecentista del Ventennio con sobrietà: dipinti che inneggiano allo sport, al lavoro e ad altri valori. Profeta in patria, realizza il ciclo pittorico su tela e le decorazioni del nuovo Teatro Verdi di San Severo, opera di Cesare Bazzani. Intanto Schingo, che intimamente è architetto di immagini, si dirige verso composizioni di tipo razionalista: nella purezza delle linee una modernissima sintesi di pittura e design. Nel 1932 il Ministro dell’Educazione lo nomina Ispettore Onorario ai Monumenti. Il corso del periodo romano si interrompe con il secondo conflitto mondiale. Nel 1947 il ritorno a San Severo è, però, una nuova alba. Le tragedie viste e vissute hanno scosso il suo carattere coerente. Dietro il separé della tela ed estraneo alle nuove tendenze artistiche, porterà avanti una ricerca fatta di particolari: dettagli non minori di un ritorno al paesaggio, il suo Gargano, la sua Daunia. Luigi Schingo, pittore architetto, scultore, maestro del Novecento, strenuo esploratore di luce e colore, sarà il protagonista del prossimo incontro del ciclo di conferenze L’arte a portata di mano, in programma per martedì 5 ottobre alle 18.00, nella sala multimediale di Palazzo Dogana. interverrà Francesco Picca, direttore della Pinacoteca de Napoli di Terlizzi. Domenica ti porterò a Canosa Foggia Una giornata senza consolle, pad, login e password. Una domenica all’aria aperta e circondati dalle vestigia di uno dei più importanti parchi archeologici d’Italia, quello di Canusium. Un’escursione archeologica a Canosa, per visitare e ammirare la straordinaria necropoli daunioellenistica, gli ipogei del Cerbero, dell’Oplita, e di Lagrasta, palazzo Sinesi e Iliceto, e la stupenda chiesa paleocristiana di San Leucio, è prevista per domenica 10 ottobre. La giornata è stata organizzata dal GAD, il Gruppo Archeologico Dauno. i: 388.6943056; 320.4824296 IL SITO DI SAN LEUCIO 15 Librarsi Bookcrossing aerei, pioggia di parole e incontri con autori sono alcuni degli appuntamenti di LibriAmo, scripta volant, che si terrà in tutta la regione fino a giovedì 7 ottobre di Luigi Lioce UN DETTAGLIO DELLA LOCANDINA DELLA MANIFESTAZIONE Se fino a ieri “al volo” era possibile bere un caffé o salutare un amico, da oggi – al volo – potremo anche rubare un paio di libri. È bello immaginare Holden (quello giovane) e Werther (anche lui giovane, ma con qualche acciacco) che aspettano impazientemente di essere tirati giù da un balcone di Trinitapoli. Il bookcrossing al volo è solo una delle iniziative della nuova edizione di LibriAmo, la manifestazione organizzata dal centro di lettura Globe Glotter di Trinitapoli, con la collaborazione di istituzioni pubbliche e molte realtà culturali dell’intera regione. Il calendario della kermesse, inaugurata giovedì 30 settembre con la presentazione a Margherita di Savoia del libro gianni/VERSACE: lo stilista dal cuore IL CALENDARIO Incontro con Don Tonio dell’Olio VENERDÌ 1º 0TTOBRE/ORE 18.30 TRINITAPOLI - PARROCCHIA MADONNA DI LORETO DIBATTITO SULL’ASSOCIAZIONE LIBERA E SULL’INFORMAZIONE LIBERA Rifiniscila elegante, di Tony di Corcia (Utopia Edizioni), continua venerdì 1° ottobre con l’incontro con Don Tonio Dell’Olio (alle 18.00 nella parrocchia Madonna di Loreto di Trinitapoli) e sabato 2 ottobre, dalle 20.00 alle 24.00, sempre a Trinitapoli, con l’originale ed emozionante volo della mongolfiera di Libriamo che bagnerà tutti con una pioggia di parole e al quale seguiranno un reading a tavolino, il bookcrossing al volo, per rubare i volumi che penderanno dai balconi del corso, i racconti on the road scritti sull’asfalto dall’artista Marina Frisi, letture (manco a dirlo), spettacoli musicali e le performance di artisti di strada. Domenica 3 ottobre, in mattinata, sarà possibile prendere parte a un laboratorio di costruzione di aquiloni Laboratorio di aquiloni DOMENICA 3 OTTOBRE/ORE 10.00 MASSERIA CASTELLO - CONTRADA CASTELLO A CURA DEL CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE CASA DI RAMSAR DI TRINITAPOLI VOLO DELLA MONGOLFIERA E PIOGGIA DI PAROLE, BOOKCROSSING AL VOLO: RUBARE TUTTI ILIBRI CHE PENDONO DAI BALCONI DEI QUARTIERI. RACCONTI ON THE ROAD CON LA PARTECIPAZIONE DI MUSICISTI E ARTISTI DI STRADA 16 I Nani di Mantova MARTEDÌ 5 OTTOBRE/ORE 19.30 MERCOLEDÌ 6 OTTOBRE/ORE 19.00 CONCORSO LETTERARIO TRINITAPOLI - VIA CAIROLI INCONTRO CON L’AUTORE PAOLO COMENTALE, CHE PRESENTERÀ IL SUO NUOVO ROMANZO FOGGIA - AEROPORTO GINO LISA INCONTRO CON I TRE VINCITORI DEL CONCORSO RIFINISCILA: CHIACCHIERATA IN ELICOTTERO TRA FOGGIA E LE ISOLE TREMITI. BOOKCROSSING IN AEROPORTO SABATO 2 OTTOBRE/ORE 20.00 -24.00 LUNEDÌ 4 OTTOBRE/ORE 18.00 TRINITAPOLI - LIBRIAMO, VIA CAIROLI BISCEGLIE - LIBRERIA OOMPA LOOMPA DOMENICA 3 OTTOBRE/ORE 17.00 Storie al volo Passamare Elì Letture: il reading club SABATO 2 OTTOBRE/ORE 11.00 BARI - LIBRERIA FELTRINELLI, VIA MELO (alle 10.00 alla Masseria Castello di Trinitapoli), oppure alle 17.00, all’aeroporto Gino Lisa di Foggia, all’incontro con i vincitori del concorso Rifiniscila, un’iniziativa che prevedeva di riscrivere il finale di tre celebri romanzi. Occhio, perché anche lì qualche libri verrà volutamente abbandonato. Gli appuntamenti nella nostra provincia (per gli altri si rimanda al calendario qui sotto), terminano lunedì 4 ottobre con la presentazione dei libri: Le regole del gioco di Rossella Diana (alle 11.00 alla Biblioteca Provinciale La Magna Capitana di Foggia) e Passamare di Paolo Comentale (alle 18.00, nei locali della sede di LibriAmo, in via Cairoli 23 a Trinitapoli). i: www.globeglotter.it Le regole del gioco LUNEDÌ 4 OTTOBRE/ORE 11.00 FOGGIA - BIBLIOTECA PROVINCIALE INCONTRO CON L’AUTRICE ROSSELLA DIANA, CHE PRESENTERÀ IL SUO NUOVO ROMANZO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI LETTURA ANIMATA A CURA DELL’ATTORE FRANCESCO TAMMACCO E BOOKCROSSING Nicola Lagioia BARLETTA - PUNTO EINAUDI ANTONIETTA D’INTRONO INTERVISTA LO SCRITTORE SUL SUL ROMANZO RIPORTANDO TUTTO A CASA Nicola Lagioia GIOVEDÌ 7 OTTOBRE/ORE 18.00 LECCE - LIBRERIA GUTENBERG L’ATTORE IPPOLITO CHIARELLO LEGGERÀ LE PAGINE DEL TUO LIBRO PREFERITO. BOOKCROSSING AL VOLO: RUBARE TUTTI ILIBRI CHE PENDONI DAI BALCONI DEI QUARTIERI. 17 Il LUC contagioso Il sempre attivo Laboratorio Urbano Culturale Peppino Impastato di Manfredonia ha indetto un concorso musicale per band emergenti di Luigi Lioce IN QUESTE PAGINE IL LABORATORIO URBANO CULTURALE “PEPPINO IMPASTATO” DI MANFREDONIA MANFREDONIA La pandemia è un’epidemia, un contagio che colpisce un vastissimo numero di persone. Uno degli elementi che può scatenarla è la comparsa di un nuovo agente patogeno, un intruso che mette a soqquadro l’equilibrio precedente. C’è chi a Manfredonia ha deciso di farsi virus, approfittando di una decisa e profumata brezza marina, per propagarsi e diffondersi: è il caso della cooperativa Pandemia. Pandemia è stata creata ad hoc per partecipare alla gara per l'affidamento della gestione del LUC, il Labo- 18 IL LUC È UN MIRAGGIO CULTURALE NATO DOPO UN INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL VECCHIO MERCATO ITTICO SUL LUNGOMARE ratorio Urbano Culturale di Manfredonia: un miraggio culturale, appunto, nato nei locali di un vecchio mercato ittico, ristrutturato grazie al finanziamento della Regione Puglia ottenuto nell’ambito del programma Bollenti Spiriti - Riqualificazione Urbana - Interventi di rivitalizzazione economica e sociale rivolti alle fasce giovanili. Il LUC dedicato a Peppino Impastato, l’attivista politico ucciso negli anni Settanta dalla mafia per aver denunciato dai microfoni della sua radio i mafiosi di Cinisi - accoglie laboratori di fumetto, musica e parole, fotografia, teatro e informatica, nonché i corsi di lingua straniera (inglese, spagnolo, giapponese), di montaggio audio e video, laboratori multimediali, grafici, e un bookcrossing point (un’area dove è possibile scambiare libri). Un’isola felice - in pieno centro tra Piazzetta Mercato e Largo Diomede, con ingresso sul lungomare Nazario Sauro - in cui giovani e meno giovani possono incontrarsi e confrontarsi per liberare la propria creatività. Il LUC, aperto dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e 18.00 alle 23.00, è un’occasione giornaliera di crescita personale e professionale attraverso cineforum, jam session, reading letterari, esposizioni d’arte contemporanea, mostre fotografiche, convegni su temi ambientali e di riscoperta degli antichi mestieri legati al IL LUCPHONIC È RIVOLTO A OGNI BAND, QUALUNQUE SIA IL LINGUAGGIO MUSICALE, E I CUI COMPONENTI ABBIANO UN’ETÀ COMPRESA TRA I 15 E I 35 ANNI mare, percorsi di sensibilizzazione civica, momenti di aggregazione e contest musicali tra giovani band. Proprio in questi giorni, sono aperte le iscrizioni alla prima edizione del Lucphonic, un concorso rivolto a tutte le band, qualunque sia il loro linguaggio musicale, i cui componenti abbiano un’età compresa tra i 15 e i 35 anni. Il concorso ha lo scopo di promuovere su tutto il territorio pugliese le band che producono musica inedita e non solo. Inoltre, il bando ammette al premio anche artisti solisti, purché accompagnati da musicisti. Parallelalmente al contest per gruppi si terrà una gara per dj che potranno proporre qualsiasi genere musicale: dall’hip hop, alla techno, dall’house alla beat juggling... Il vincitore del dj contest ritirerà un assegno di 700 euro, mentre le prime tre band classificate al concorso principale avranno diritto, rispettivamente, a un premio di 1.500, 700 e 300 euro. Alle band in concorso viene richiesta una performance che prevede l’esecuzione di due brani inediti e quattro cover, liberamente arrangiate e interpretate, oppure sei brani inediti, valutati da una giuria tecnica. Secondo il regolamento, il gradimento espresso dal pubblico presente in sala sarà tenuto in considerazione, ai fini della valutazione finale, solo in caso di ex aequo. Per iscriversi occorre inviare una foto, una breve biografia della band, una scheda tecnica, il materiale pubblicitario eventualmente già prodotto (locandine, copertine, articoli di settore, photogallery, ecc.), i contatti di ogni singolo componente (telefono ed e-mail) e almeno un brano inedito e una cover (oppure due canzoni inedite) in formato mp3, da eseguire al concorso, all'indirizzo e-mail [email protected]. Il materiale dovrà pervenire inderogabilmente entro venerdì 15 ottobre (gli allegati dovranno avere un peso massimo di 7 mega). Le band iscritte saranno scelte dallo staff del LUC, che pubblicherà la lista dei gruppi selezionati sul sito ufficiale www.lucmanfredonia.it, a partire dal 31 ottobre. La quota di iscrizione, a carico delle sole band selezionate dallo staff del LUC, è di 20 euro e dovrà essere versata secondo le modalità che verranno successivamente indicate. Tutte le band riceveranno comunque un dvd con la clip della loro esibizione più un’intervista da utilizzare come promo. Sempre in questi giorni è aperta la campagna di tesseramento al LUC. La tessera, totalmente gratuita, permetterà agli iscritti di essere informati tempestivamente su tutte le iniziative intraprese dal laboratorio: attivazione di corsi, eventi, concerti, mostre, rassegne, conferenze stampa e molto altro. Il tesseramento da diritto a far parte dell’assemblea generale, uno degli organi di gestione del Luc insieme alla rete di soggetti pubblici e privati firmatari del protocollo d’intesa. Partecipando all’assemblea generale, si potrà votare ed essere eletti nel comitato direttivo, nonché presentare proposte o annotazioni. Il LUC si candida in questo modo a divenire un esempio di democrazia partecipata, con l’intento di inserire nell’organo di governo un numero elevato di ragazzi che possano contagiarsi artisticamente il più possibile, crescendo in una ambiente stimolante e creativo. i: 0884. 534430; www.pandemiaweb.it 19 personaggio Sogni per la testa Un nome e uno pseudonimo. Giorgia Arcidiacono è Momo Galén, giovane stilista foggiana dalla creatività innata e pronta a conquistare Torino di Concetta Fioretti IN QUESTE PAGINE ALCUNE CREAZIONI DI GIORGIA ARCIDIACONO, IN ARTE MOMO GALÉN TORINO Joe Cocker invitava la protagonista della sua canzone ad indossare solo quello. Eccentrico, con le piume o la veletta. La regina Elisabetta di Inghilterra ne ha fatto la sua effige, il suo inconfondibile profilo. Ma soprattutto, per Coco Chanel è stato l’incipit di una carriera nella moda e il primo elemento di uno stile elegante e femminile. Il cappello è sicuramente tra gli accessori più civettuoli e affascinanti ma anche, ammettiamolo, il più difficile da indos- 20 sare, a meno che non si tratti di una creazione originale, non ingombrante, pratica e sfiziosa. Proprio come quelli che crea Giorgia Arcidiacono, in arte Momo Galén. La giovane stilista foggiana da qualche anno realizza vezzosi copricapo, ma da sempre coltiva la passione per la moda. “Sin da bambina ho sempre avuto un rapporto particolare con la moda. Una passione che da ragazzina mi portava a comprare vestiti al mercatino per riadattarli, fino a quando ho deciso di provare a disegnare e creare”, ci dice Giorgia quando la incontriamo. Così, il sogno diventa realtà all’Istituto Marangoni di Milano e attraverso le prime collaborazioni con aziende del settore: Marni, Bellantuono e soprattutto Norma Luisa, “Ero l’ultima arrivata e per una sfilata mi chiesero di realizzare dei cappellini. Ne feci quindici in tre giorni. Piccoli cappelli di organza tutti realizzati a mano. L’idea e le creazioni sono piaciute tanto, il riscontro ottenuto mi ha fatto pensare di realizzare un’intera collezione”. Poi Londra, le prime vendite, Vogue Italia e quello scatto AL BYHAND DI TORINO PRESENTERÒ LA MIA SECONDA COLLEZIONE: TUTTI I CAPPELLI SARANNO IN MOSTRA CON UNA GRANDE TORTA BIANCA fotografico dedicato proprio a una creazione di Giorgia/Momo Galén. Altri giornali, altre fotografie, e ora la Fiera di Torino, alla quale Giorgia è stata invitata con il suo marchio. Da venerdì 1º a domenica 3 ottobre, il capoluogo piemontese ospita Byhand, abiti e accessori a tiratura limitata. La manifestazione dedicata al fashion design si terrà a Palazzo Bertalazone, dove tra i 38 atelier presenti e i tanti stilisti invitati si potrà ammirare anche l’estro foggiano grazie a Giorgia e alle sue creazioni. “A Torino presenterò la mia seconda collezione di cappelli, quella invernale. Per questi ultimi lavori mi sono ispirata alle feste, agli eventi importanti. Tutti i cappelli saranno, infatti, in mostra con una grande torta bianca di carta, fatta di molti strati, e poi tante scatole con nastri bianchi”. Giorgia Arcidiacono è molto simpatica e determinata, chiacchierare con lei è un piacevole tuffo nel mondo della moda, tra collezioni di cappelli già realizzate e un’intera linea di abbigliamento in attesa di essere prodotta. “La mia linea di abbigliamento è pensata per le donne normali, con i loro pregi e i loro difetti. I miei abiti hanno volumi e linee morbide in grado mitigare i tipici difetti femminili”, l’idea ci piace molto, allora ci informiamo sullo stato dell’arte di questi abiti, finalmente normali, “Per la realizzazione della linea di abbigliamento sono in attesa di risposte che devo valutare, avrei voluto produrre qualcosa già in occasione della fiera torinese, ma non voglio bruciarmi è meglio aspettare i tempi giusti”, conclude saggiamente Giorgia. Torniamo ai cappellini, come mai le loro forme evocano gli anni Cinquanta? Perché è stato il decennio che più di tutti ha reso protagonista il cappellino femminile, penso alle grandi dive di Hollywood. Con le creazioni mi piace evocare quelle atmosfere, mi piace pensare che i miei cappelli siano in grado di donare piccole gioie, sorrisi, anche perché li ho pensati per tutte le donne, nel senso che stanno bene sia alle donne con i capelli lisci, sia alle donne con i capelli ricci. Seta, organza, bottoni gioiello, merletti, tessuti ricamati, feltro: le creazioni Momo Galén sono tutte artigianali? Assolutamente sì. Su tutti i miei cappelli sono visibili i punti cuciti a mano, le pieghe che in maniera del tutto casuale si armonizzano sulla calotta di paglia, insomma è possibile vedere l’umanità del prodotto. Dove nasce l’ispirazione per ogni capello? Come per una scultura, è il materiale a dettare la forma. Parto dal tessuto e seguo la silhouette che si crea tra le mie mani. Perché un nome d’arte, perché Momo Galén? Il mio cognome è difficile da ricordare, allora ha trovato nella memoria Momo, il personaggio di un romanzo di Michael Ende: una bambina dai capelli rossi, capace di ridare colore ed emozioni agli uomini grigi. Cosa sogna Giorgia Arcidiacono e cosa sogna Momo Galén? Giorgia sogna una vita tranquilla: una famiglia, un figlio, una casa in campagna, le piccole gioie della vita. Momo Galén sogna di vedere indossate le sue creazioni, sogna che le persone riescano a percepire le emozioni che mette nei suoi lavori. i: www.momogalen.it 21 agenda Carta canta, balla, recita… vive! UN’ILLUSTRAZIONE DI FABRIZIO SILEI Incontro immorale Lucera Sabato 2 ottobre, alle 19.00, Bruno Tinti, autore del libro Toghe Rotte, presenterà nell’Auditorium del Seminario Diocesano di via Blanch (in piazza Repubblica, a Lucera) il suo ultimo saggio, La questione Immorale (edito da Chiarelettere). L’incontro con l’ex magistrato è organizzato dal circolo territoriale Libertà e Giustizia di Lucera. i: 347.0850970 Foggia Spesso le pagine di un libro smuovono la fantasia dei lettori, mentre altre volte può capitare che si muovano loro stesse, rappresentando in tre dimensioni le avventure narrate che diventano racconti con i quali giocare: insomma, libri da vivere. Questa è la magia dei libri pop-up, che trasforma semplici e apparentemente inutili ritagli di carta in animali buffi e colorati. Un mago capace di insegnare ai suoi piccoli apprendisti come riuscire in questi incantesimi è Fabrizio Silei, sociologo, scrittore e illustratore tra i più apprezzati in Italia. Il pluripremiato autore toscano, i cui lavori si collocano tra arte contemporanea, design, fotografia, terrà un laboratorio di pop-up per bambini lunedì 4 ottobre, dalle 15.30 alle 19.00, nella sala eventi della libreria Ubik, in piazza Umberto Giordano a Foggia. Le iscrizioni al laboratorio, che ha un costo di 20 euro per partecipante, sono aperte fino a sabato 2 ottobre. i: 347.7127744; 347.3293828 Caccia ai tesori. Di carta L’Archivio di stato di Foggia e la sezione di Lucera, forzieri della cultura del territorio, mostreranno straordinariamente al pubblico i Tesori di Carta. La manifestazione, che rientra in un progetto nazionale a cura del MiBAC, metterà a disposizione del pubblico meno informato (presso la sala multimediale di Palazzo Dogana) la storia della Capitanata, in un percorso che attraverserà le ricche vie dei tratturi regi. Sarà possibile visitare gli Archivi domenica 3 ottobre dalle 9.00 alle 20.00. i: 0881.721696 Più “Bio” in città Vieste Il piatto ride a Vieste, dove si terrà - su iniziativa delle associazioni Città Libera e Attiva e Utopia Viestana - il convegno Vieste Città Biologica, al fine di introdurre nelle mense pubbliche e nell’industria alberghiera alimenti biologici, perfetta sintesi di una cucina sana, nel circuito economico locale della filiera corta. Il convegno avrà luogo al Pizzomunno Vieste Palace Hotel sabato 2 ottobre dalle 15.30 alle 20.00, e domenica 3 ottobre dalle 9.30 alle 12.30. i: 0884.708741 22 23 Food ’n’ Fun Ascoli Satriano Forni tirati a lucido e pronti ad accogliere una star del gusto in occasione della Sagra della porchetta. La kermesse, giunta alla settima edizione, offrirà al pubblico due giornate di musica e animazione e l’opportunità di degustare gli avvolgenti sapori dell’autunno dauno spendendo appena 50 centesimi. La manifestazione si terrà all’aperto sabato 2 e domenica 3 ottobre al Rock Bar di Ascoli Satriano. i: 338.1300170 Un ritratto è per sempre Foggia I consigli giusti per esaltare l’espressività di un volto, la dimostrazione in studio delle tecniche migliori e la loro applicazione digitale. Sono questi gli argomenti del nuovo corso di fotografia dedicato al ritratto, organizzato dal Foto Cine Club di Foggia. Le lezioni, condotte dal fotografo Alfonso delli Carri, si terranno l’11, il 18 e il 25 ottobre, alle 19.30, nella sede del circolo in via Ester Lojodice 1, a Foggia (rione San Pio X). i: 333.1235499; www.fotofoggia.it Teleradioerre a canestro San Severo Sarà trasmessa in diretta su Teleradioerre la presentazione ufficiale della Mazzeo San Severo, che quest’anno esordisce nel campionato di LegaDue di basket. La puntata speciale di Tre Secondi, in programma venerdì 1º ottobre alle 21.30, sarà condotta da Rino Palmieri. Anche quest’anno Teleradioerre, partner della cestistica sanseverese, trasmetterà in differita tutte le partite del campionato. Inoltre, tutte le gare dei “neri” saranno trasmesse in diretta, e in esclusiva, su RadioNova97. Il Guggenheim Café fa il pieno di musica Foggia Le due semifinali del Guggenlive Contest 2010, in programma lo scorso 24 settembre, sono state rinviate a venerdì 1º ottobre. Saranno quattro le band che si esibiranno nella penultima serata in compagnia con la kermesse organizzata dall’associazione Music and Colours in collaborazione con il Guggenheim Café di Viale di Vittorio, a Foggia, che ha ospitato tutta la rassegna. A esibirsi saranno i Bifrost, gli Utopia, gli All Valentine’s Days e i Black Dahlia, che si contenderanno un posto per la finalissima. Il vincitore della rassegna avrà la possibilità di registrare un singolo presso lo studio di registrazione Kuore Nero, di Gianni Colonna. La serata, presentata da Cristiana Palias, inizierà alle 22.30. i: www.musicandcolours.com; 0881.664801 24 25 cinema Povera patria Silvio Orlando è Gianni Dubois, un regista in crisi al quale viene offerta un’ultima opportunità. La passione di Carlo Mazzacurati ritrae un’Italia squallida e ignorante, con i toni della commedia e del dramma di Paola La Sala LA LOCANDINA CICOLELLA Viale XXIV Maggio www.cicolella.it Inception 18.30 - 21.00 E 6,00 - 4,00 0881.720614 LALTROCINEMA Via Duomo, 15 - 0881.776439 www.cicolella.it Benvenuti al Sud 18.00 - 20.00 - 22.00 E 6,50 - 4,50 CITTÀ DEL CINEMA Via Miranda - 0881.652129 Benvenuti al Sud 16.00 - 17.00 - 17.30 - 18.10 - 19.15 - 19.40 20.20 - 21.30 - 22.00 - 22.30 - 23.40 - 00.40 (sab) Inception 16.00 - 17.00 - 18.00 - 21.30 - 19.00 - 20.30 - 22.00 - 23.30 - 00.20 - 00.50 (sab) Mordimi 16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30 - 00.30 (sab) 26 La passione Gianni Dubois, un’ex promessa del cinema, da anni si barcamena tra agenti e produttori senza scrupoli. Finalmente arriva la sua ultima occasione: girare un film con una diva del piccolo schermo. Regia: C. Mazzacurati Cast: S. Orlando, C. Capotondi, G. Battiston Genere: Commedia Inception Dom Cobb è un abilissimo ladro. È il migliore al mondo ad estrarre segreti dal profondo del subconscio mentre si sogna. Questo lo rende un esperto di spionaggio industriale. Regia: C. Nolan Cast: L. Di Caprio, K. Watanabe, M. Cotillard, Genere: Azione Un regista in crisi di creatività, Gianni Dubois, ha l'ultima occasione di risollevare le sue sorti quando una divetta del teleschermo decide di darsi una legittimazione col cinema. Dubois è il prescelto, ma le idee non arrivano e l'ex promessa del cinema d'autore italiano viene chiamato in tutta fretta in Toscana, dove possiede una casa, perché la sua trascuratezza nella manutenzione della stessa ha provocato un'infiltrazione che ha danneggiato un prezioso affresco. Questo lo rende ricattabile da parte della sindachessa e dell'assessore del piccolo comune e per evitare una denuncia alla Sovrintendenza alla Belle Arti, il malcapitato è costretto a dirigere la locale rappresentazione della Passione di Cristo del Venerdì Santo.Fortunatamente si imbatte nell'ex galeotto Ramiro (un grande Giuseppe Battiston), che si offre di aiutarlo nell'organizzare il tutto, con soli cinque giorni di tempo a disposizione. La passione, ultimo film di Carlo Mazzacurati, si inserisce nella migliore tradizione della commedia italiana, ma riprende anche la cifra stilistica cara al regista padovano. Per esempio la vena di malinconia che pervade da sempre le sue opere, che qui si sposa con una vena comica, a tratti surreale, inedita per Mazzacurati. Silvio Orlando presta la sua maschera, ricca di sfumature, all'incompreso Dubois, personaggio intorno a cui si dipana il ritratto impietoso della società italiana di oggi, del sottobosco del mondo dello spettacolo, popolato di gente squallida e ignorante, incarnata alla perfezione sia dal produttore, che dall'attricetta impersonata da Cristiana Capotondi. Ma il film ritrae anche una provincia ben lontana dal luogo comune in cui è rimasta cristallizzata, crogiolo di persone banali e interessate, cui fa da controcanto il volto innocente della cameriera polacca interpretata da Kasia Smutniak. La passione può risultare un film non omogeneo, proprio per la convivenza di registri differenti, che dal comico virano verso il lirismo dell'ultima parte, ma colpisce nel segno e nel finale lascia intravedere anche una luce di speranza. Forse. Benvenuti al Sud Alberto, responsabile di un Ufficio Postale in Brianza, è disposto a tutto pur di avere il trasferimento a Milano. Tanto da fingersi invalido per salire in graduatoria. Regia: L. Miniero Cast: C. Bisio, A. Siani, A. Finocchiaro Genere: Commedia Un weekend da... Cinque amici d’infanzia ed ex compagni di una squadra di basket, si ritrovano dopo trent’anni per commemorare la morte del loro allenatore. Regia: D. Dugan Cast: A. Sandler, K. James, C. Rock Genere: Commedia Un weekend da bamboccioni 16.00 - 18.10 - 20.20 - 22.30 - 00.40 (sab) Mangia prega ama 16.15 - 19.00 - 21.45 - 00.30 (sab) Sharm el Sheikh 16.00 - 18.00 - 20.00 - 22.00 - 00.5 (sab) fino al 4/10 Il mondo di Patty Musical 17.00 - 19.00 - 21.00 (5 - 6 - 7/10) L’ultimo dominatore dell’aria in 3D 16.00 - 18.10 - 20.20 - 22.30 - 00.40 (sab) Cani e gatti 16.00 - 17.50 The Horde 19.40 - 21.40 - 23.40 La passione 16.00 - 18.10 - 20.20 - 22.30 - 00.40 (sab) E 5,00 (dal lun al ven) - 4,00 (ridotto); 6,50 (festivi, prefestivi, sab e dom) PIO XI Via Seminario, 5 - 0881.961203 www.sipario.bo.it The American 20.30 (lun e mer); E 5,00 - 3,50 27 27 CORSO Via Roma - 0885.422045 Sharm el Sheikh 21.45 Benvenuti al Sud 17.30 - 19.45 - 21.45 Mangia Prega Ama 18.45 - 21.30 ROMA Via Roma - 0885.422421 Inception 18.30 - 21.45 E 6,00 - 4,00 (mer e gio) CICOLELLA Via Stornarella, 2 - 0885.781618 La solitudine di numeri primi 18.00 - 20.30 E 4,00 PALLADINO Via C. Poerio, 2B - 0882.412264 www.cinemapalladino.it La solitudine di numeri primi (sala1) 19.00 - 21.15 Somewhere (sala2) 18.30 - 21.00 E 5,50 - 4,00 Mangia prega ama Elizabeth, appena divorziata, decide di fare un giro per il mondo per ritrovare se stessa. In Italia scoprirà i piaceri della tavola, in India conoscerà un uomo che la guiderà verso la preghiera. Regia: R. Murphy Cast: J. Roberts, J. Franco, J. Bardem, R. Jenkins Genere: Drammatico Sharm el Sheikh Fabio è un venditore di polizze che rischia di perdere il lavoro, Francaè un’eterna insegnante precaria, la figlia Martina è reduce da un’amore finito, mentre Giulia è alla ricerca del primo amore. Regia: U. F. Giordani Cast: G. Panariello, E. Brignano, M. Casagrande Genere: Commedia L’ultimo dominatore... Da quasi un secolo la Nazione del Fuoco porta avanti la sua campagna per il dominio globale. Alle tribù che cadono in suo potere non resta che la resa completa. Regia: M. N. Shyamalan Cast: N. Ringer, D. Patel, N. 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Sto pensando a te, mentre mi sveglio, quando corro tutto il giorno, mentre mi spoglio di ogni orgoglio, mentre guardo il mio destino...” è uno degli ultimi testi di quel poeta catarroso di Vasco Rossi, vate - per ora - di due generazioni. I Senza Resa, una delle migliori cover band d’Italia del Blasco - possiamo definirla con tranquillità la migliore - è proprio di Foggia e si esibirà nel centro storico del capoluogo dauno giovedì 30 settembre, dalle 22.00, in occasione delle riapertura del wine pub La Compagnia. Nel locale di via Bruno, il cui arredamento è ispirato alla musica in tutte le sue espressioni, la voce di Antonio Renzone (proprietario della Compagnia e leader dei Senza Resa) permetterà di ripercorrere l’emozionante carriera del cantore di Zocca. i: 327.9597753; fb: La Compagnia winepub 30 FOGGIA via Bruno, 18 t 327.9597753 WinePub/Locale dall’ottima programmazione musicale, dove assaporare sfiziosi primi e secondi piatti, ottimi vini e cocktails. Chiuso lunedì. Si organizzano feste private. FOGGIA via Piave, 59 - t 0881.707632, 333.2422729 RistoPub/ Dal 1983 punto di riferimento per gli amanti dell’inimitabile birra Guinness e della spillatura a fusto freddo. Locale autorizzato SKY. Menu rinnovato con pietanze greche. Da oggi puoi gustare la birra cruda dell’Oktoberfest. sab 2: ore 20.45 Parma-Milan dom 3: ore 20.45 Inter-Juventus Chiuso il lunedì. FOGGIA via dell’Immacolata, 8 - t 339.6347522 Locanda spagnola/ Specialisti in paella, sangria e musica spagnola. Paella da asporto o a domicilio. Descuento especial a todos los italianos que hablan español. Aparte el sabado. Si organizzano feste private su prenotazione. Aperto dal giovedì alla domenica, prefestivi e festivi. Locale climatizzato. FOGGIA via Duomo, - t 0881.770863 Ristopub/Non mancare, il Nessun Dorma ti aspetta! Un’accogliente sala fumatori con menù arricchito e possibilità di gustare piatti, bevande. ven: musica dal vivo. Locale autorizzato SKY. 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