angina esofagea.
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Anginaesofagea esofagea Angina Angina pectoris DOLORE TORACICO DI ORIGINE ESOFAGEA Nella diagnosi differenziale del dolore di origine coronarica il ruolo principale spetta al dolore toracico di origine esofagea, non solo perché è molto frequente, ma anche, e soprattutto, perché si presenta sotto forma di attacchi molto simili a quelli dell’angina pectoris, e, per questo motivo, è anche chiamato angina esofagea. QUANTO SPESSO L’ESOFAGO È RESPONSABILE DEL DOLORE TORACICO NON CARDIOGENO ? • • • Il 2-5 % dei ricoveri di emergenza è dovuto a crisi di dolore toracico (Eslick 2000) Circa l’80 % di questi pazienti non ha un’insufficienza coronarica (Katz et al., 2000) Circa la metà di questo 80 % ha un dolore di origine esofagea (Nevens et al., 1991) Pertanto circa il 40% dei pazienti ricoverati al Pronto Soccorso per dolore toracico presenta un dolore di origine esofagea. 1 GENESI DEL DOLORE ESOFAGEO DIAGNOSI CLINICA DELL’ORIGINE ESOFAGEA DI UN DOLORE TORACICO SIMILANGINOSO Il dolore toracico in queste malattie è determinato dalla stimolazione dei nocicettori della parete esofagea da parte di: 1) anomali aumenti della pressione esofagea con o senza distensione della parete 2) contatto dell’acido proveniente dallo stomaco con la mucosa esofagea È importante sottolineare il fatto che il dolore non compare in tutti i pazienti affetti da discinesie esofagee di tipo spastico o da malattia da reflusso, ma solo in quelli con una ipersensibilità viscerale. Si può sospettare un’origine esofagea del dolore toracico similanginoso quando il paziente lamenta sintomi di malattia da reflusso (pirosi, rigurgiti acidi, ecc.) o sintomi di alterato transito esofago-gastrico (disfagia, disfagia paradossa ecc.) Purtroppo solo nel 40 % dei pazienti nei quali il dolore è causato dal reflusso sono presenti i sintomi tipici della malattia da reflusso e l’esofagite è quasi sempre assente. 2 DIAGNOSI STRUMENTALE DELL’ORIGINE ESOFAGEA DI UN DOLORE TORACICO SIMILANGINOSO Il solo rilievo radiologico o endoscopico di una malattia da reflusso o di una discinesia spastica dell’esofago fornisce solo una diagnosi di probabilità. Per avere una diagnosi di certezza è necessario: 1) riscontrare in coincidenza della crisi dolorosa la comparsa di un episodio di reflusso o di un episodio di spasmo, mediante monitoraggio prolungato (24 ore) - del pH endoesofageo - delle pressioni endoesofagee 2) oppure riprodurre il dolore mediante un test di provocazione - distensione del lume esofageo con palloncino - perfusione acida dell’esofago - simolazione con colinomimetici (poco usata) 3 4 esofagee MODULO 2 Paziente n.1 Anni 35, sesso femminile. Storia clinica. Da molti anni disturbi digestivi con saltuaria pirosi e rigurgiti rigurgiti acidi. Circa 2 anni fa la paziente ha eseguito EGDS che ha rivelato una gastrite da Helicobacter Pylori. Viene effettuata eradicazione del germe. La paziente è stata meglio per 11-2 mesi, poi una notte ha accusato un violento dolore retrosternale, irradiato al collo ed alle braccia, oppressivo, della durata di 10 minuti, accompagnato da crisi di ansia, sudorazione fredda, pallore, marcata astenia. Chiama il medico di guardia che consiglia ricovero d'urgenza. 2 0 5 Domanda 1: quante probabilità vi sono che il dolore toracico della paziente non sia di origine coronarica? 1) 20 % 3) 80 % Ricoverata al Pronto Soccorso. La paziente è molto agitata, ma non presenta dispnea, né tosse. Esame obiettivo cardiopolmonare ed addominale: nella norma PA 130130-80 mmHg, FC 90/min ECG, RX torace ed indici di necrosi miocardica risultano negativi. negativi. Vengono somministrati ansiolitici e viene tenuta in osservazione per 24 ore. La paziente passa una notte tranquilla e poiché il giorno dopo le condizioni generali e cardiocircolatorie sono normali e non risultano alterazioni degli esami di routine, viene dimessa con diagnosi di "dolore "dolore toracico di n.d.d. e crisi di ansia" ansia" e con terapia a base di ansiolitici, isosorbide dinitrato 5 mg per via sublinguale in caso di crisi e raccomandazione di eseguire un ECG con prova da sforzo. Votanti: 158 Possibili risposte: 2) 40 % MODULO 2 Paziente n.1 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 % 1 2 3 12 49.4 38.6 MODULO 2 Paziente n.1 21 MODULO 2 Paziente n.1 2 2 Domanda 2: 2: A questo punto qual è la procedura più corretta? Nelle settimane successive la paziente ha altre tre crisi dolorose dolorose nel giro di una settimana seguite da ricovero al Pronto Soccorso ed anche in reparto cardiologico, dove esegue un ecocardiogramma ed un ECG con prova da sforzo e successivamente anche una coronarografia, tutti con risultato negativo, per cui la paziente viene alla fine rimandata al medico curante con la diagnosi di "dolore "dolore toracico non di origine cardiaca e crisi di ansia" e con la prescrizione di ansiolitici , nitroderivati in cerotto e Carvasin al bisogno. Nonostante la rassicurazione del cardiologo che non si tratta di una malattia cardiaca, la paziente è molto preoccupata e insiste per avere una diagnosi certa ed una terapia adeguata. Possibili risposte: risposte: 1. rassicurazione della paziente con aumento della dose di ansiolitici 2. nuova visita cardiologica 3. visita psichiatrica 4. visita gastroenterologica 5. TC toracica 2 3 MODULO 2 Paziente n.1 Tempo trascorso: @C Voti pervenuti: @V 2 4 6 MODULO 2 Paziente n.1 Domanda 2: 2: A questo punto qual è la procedura più corretta? Votanti: 150 Possibili risposte: 1. rassicurazione della paziente con aumento della dose di ansiolitici 2. nuova visita cardiologica 3. visita psichiatrica 80 La paziente effettua una visita gastroenterologica che evidenzia la presenza di una tipica sintomatologia da reflusso per cui lo specialista richiede un'esofagoun'esofagogastroscopia. 70 60 50 40 30 20 4. visita gastroenterologi ca 10 5. TC toracica % 0 1 2 3 4 5 8 4 5.3 76 6.7 25 Domanda 3: In quanti pazienti con dolore di origine esofagea sono presenti sintomi di reflusso g.e. e/o di alterato transito esofagoesofago-gastrico? 2 6 Domanda 3: In quanti pazienti con dolore di origine esofagea sono presenti sintomi di reflusso g.e. e/o di alterato transito esofagoesofago-gastrico? Votanti: 154 Possibili risposte: Possibili risposte: risposte: 60 1) 20 % 1) 20 % 50 2) 40 % 2) 40 % 40 3) 80 % 3) 80 % 30 4) 100 % 4) 100 % 20 10 Tempo trascorso: Voti pervenuti: MODULO 2 Paziente n.1 0 @C % @V 2 7 MODULO 2 Paziente n.1 1 2 3 4 9.7 51.3 32.5 6.5 28 7 MODULO 2 Paziente n.1 Domanda 4: Quale esame è più indicato a questo punto? Possibili risposte: risposte: L' esofagoesofago-gastroscopia dimostra un esofago indenne da lesioni, una piccola ernia iatale da scivolamento e lieve gastrite. 1. rX prime vie digestive 2. scintigrafia esofagea 3. pHpH-metria esofagea di 24 ore 4. manometria esofagea 2 9 MODULO 2 Paziente n.1 Tempo trascorso: @C Voti pervenuti: @V 3 0 Domanda 4: Quale esame è più indicato a questo punto? Votanti: 145 Possibili risposte: 70 1. rX prime vie digestive 2. scintigrafia esofagea 3. pHpH-metria esofagea di 24 ore 4. manometria esofagea 60 50 40 30 20 10 0 % MODULO 2 Paziente n.1 1 2 3 4 4.1 0 63.4 32.4 31 8
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Angina pectoris - Dipartimento di Farmacia
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