Corso di laurea magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche

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Corso di laurea magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche
Corso di laurea in Scienze dell’Educazione
A. A. 2011 / 2012
Istituzioni di Linguistica (M-Z)
Dr. Giorgio Francesco Arcodia
([email protected])
1. Il mutamento linguistico: la linguistica storica
Premessa: le lingue variano nel tempo
Ess.: lat. ĭlle 'quello' > lat. volg. ĭllī > it. antico elli 'egli' > egli
lat. cantare habeo 'ho da cantare' (> 'canterò) > lat. volg. cantare *ao > fior. ant.
cantarò > canterò
ingl. medio meet ['me:t], foot ['fo:t] > ingl. moderno ['mi:t], ['fu:t]
→ dimensione diacronica della variazione
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Asse della simultaneità / sincronia (A-B) e asse della successione / diacronia (C-D):
C
A
B
D
(A-B): esclusione dell’intervento del tempo
(C-D): cambiamenti lungo l’asse del tempo
(Saussurre, F. de, 1916, Cours de linguistique general, Paris, Éditions Payot & Rivages; trad. it. a cura di Tullio de
Mauro, 1967, Bari, Laterza)
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Mutamento linguistico: cambiamenti che avvengono in una lingua nel corso del tempo
ai vari livelli di analisi (fonologico, morfologico, sintattico, lessicale)
→ mutamento più veloce del mutamento genetico e biologico, ma più lento dei
mutamenti socio-culturali (richiede di norma più di una generazione)
Ess.: G. Leopardi, Zibaldone di pensieri (prima metà del XIX sec.)
"Passioni, morti, tempeste ec. piacciono egregiamente, benché sian brutte, per questo solo
che son bene imitate, (...) perché l’uomo niente tanto odia quanto la noia, e però gli piace
di veder qualche novità ancorché brutta. Tragedia, commedia, satira han per oggetto il
brutto, ed è una mera quistion di nome il contrastar se questa sia poesia. Il brutto, come
tutto il resto, deve star nel suo luogo; e nell’epica e lirica avrà luogo piú di raro, ma
spessissimo nella commedia tragedia satira, ed è quistion di parole ec. come sopra."
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Boccaccio, Decameron, novella di Chichibio (metà del XIV sec.)
"A Currado piacque tanto questa risposta, che tutta la sua ira si convertì in festa e riso, e
disse: - Chichibio, tu hai ragione, ben lo doveva fare. Così adunque con la sua pronta e
sollazzevol risposta Chichibio cessò la mala ventura e paceficossi col suo signore"
→
lat. Conradus / Corradus > Currado (cfr. cŏcīna(m) > cucina)
lat. debēba(m) > doveva > dovevo (cfr. pres. ind. devo)
paceficossi > si rappacificò (cfr. maravigliomi, dissegli)
→
U. Foscolo (inizio XIX sec.): "ma il cavallo più s'irritava e più impetusosamente
lanciavasi"
G. Carducci (XIX sec.): "Io chiedo i baci tuoi, se l'ombra avvolgemi"
→
cfr. dicasi, volevasi, affittasi...
(Patota, G., Nuovi lineamenti di grammatica storica dell'italiano, Bologna, Il Mulino)
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Es./2: pronome soggetto egli vs. lui, ella vs. lei
"costei abbracciò Salabaetto, et egli lei (...)"
(Boccaccio, Decameron, ottava giornata, novella decima)
Pietro Bembo, Prose della Volgar Lingua (XVI sec.):
"Dunque se esso Adamo fu nobile, tutti siamo nobili, e se lui fu vile, tutti siamo vili"
(Dante, Convivio, IV 15 4)
"Egli, tenendosi sempre il breviario aperto dinanzi, come se leggesse, spingeva lo
sguardo in su, per ispiar le mosse di coloro; e, vedendoseli venir proprio incontro, fu
assalito a un tratto da mille pensieri. (...) '... Disposto... disposto sempre all’ubbidienza'. E,
proferendo queste parole, non sapeva nemmen lui se faceva una promessa, o un
complimento."
"(...) e lui continuò allora a raccontare altre di quelle belle cose. (...) Il conte zio dovette
anche lui lasciar parlare un poco, e stare a sentire (...)"
(A. Manzoni, I promessi sposi, 1840)
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Caratterizzazione diamesica del mutamento:
La lingua scritta è di norma più 'conservatrice' rispetto alla lingua parlata, i cambiamenti
avvengono inizialmente nel parlato e poi possono essere (più o meno) gradualmente
accettati nello scritto (formale, sorvegliato)
Es.: grafia 'corretta' vs. grafia 'scorretta' del latino nell'Appendix Probi (III sec. d.C.)
speculum
non
speclum
(it. specchio)
columna
non
colomna
(it. colonna)
auris
non
oricla
(it. orecchia)
Februarius
non
Febrarius
(it. febbraio)
turma
non
torma
(it. torma)
→ le forme di destra riflettono con ogni probabilità il latino parlato
→ rilevante anche la dimensione diastratica
(Patota, G., Nuovi lineamenti di grammatica storica dell'italiano, Bologna, Il Mulino)
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Mutamento 'in atto'
Italiano: lingua SVO → Claudio saluta Marcello vs. Marcello saluta Claudio
SOGGETTO
OGGETTO
SOGGETTO
OGGETTO
Latino: lingua SOV → Claudius Marcellum salutat
→ ma cfr. Claudius salutat Marcellum, Marcellum salutat Claudius, Marcellum salutat
Claudius...
SOV (flessibile) > SVO
Latino tardo, vulgata editio della Bibbia di S. Gerolamo (IV-V sec.):
Homo quidam descendebat ab Hierusalem in Hiericho et incidit in latrones, qui etiam
SOGGETTO
VERBO
VERBO
despoliaverunt eum et plagis inpositis abierunt (...)
VERBO
OGGETTO
(Patota, G., Nuovi lineamenti di grammatica storica dell'italiano, Bologna, Il Mulino)
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SOGGETTO
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Latino 'pompeiano' (iscrizioni murali di Pompei, 79 d.C.):
SOV: 57%
SVO: circa 33%
OVS, OSV, VSO, VOS: circa 10%
NA: 65.5%
AN: 34.5%
GN: 30.5%
NRel: 100%
RelN: 0%
Posp: solo due occorrenze, il resto Prep
NG: 69.5%
→ italiano, spagnolo, francese, portoghese, rumeno: SVO, NA, NG, NRel, Prep
→ latino pompeiano come tipo 'di transizione' tra Testa-Complementi e Complementi-Testa
(Banfi, E., Grandi, N., 2003, Lingue d'Europa, Roma, Carocci)
→ cfr. Boccaccio, Alfieri, Bembo, Verri: utilizzo di SOV per imitare il modello Latino
→ cfr. E. Montale: Spesso il male di vivere ho incontrato (SOV)
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1.1 Gli 'stati di lingua'
Premessa: una lingua storico-naturale è un sistema in continuo mutamento, ma i risultati
di questi cambiamenti sono visibili solo dopo un certo lasso temporale → mutamenti
graduali e progressivi
Stato di lingua: denominazione di una fase storica di una lingua, distinguibile dagli stati
precedenti e da quelli successivi per una serie di caratteristiche
Es.: periodizzazione della lingua inglese
Inglese antico (o 'anglosassone'): VII sec. d. C. - inizio dell'XI sec.
Inglese medio (middle English): XI sec. - inizio del XVI sec.
→ invasione normanna, acquisizione di numerosi lessemi franco-normanni e latini,
notevole semplificazione della morfologia, ordine delle parole più flessibile
Inglese moderno: dal XVI sec. in poi
→ Great vowel shift (meet ['me:t], foot ['fo:t] > ['mi:t], ['fu:t]), ulteriore
semplificazione della morfologia verbale, stabilizzazione di alcuni verbi ausiliari (
do interrogativo, get passivo), fissazione dell'ordine VO, etc.
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L'italiano 'deriva' dal latino?
Stati di lingua vs. nascita di una nuova lingua:
"Cambiamenti locali multipli in parti diverse del sistema possono sommarsi e ingrandire
via via le differenze fra una stato di lingua e l'altro, al punto tale che ad un certo momento,
quando uno stato di lingua risulti così cambiato rispetto ai precedenti da non essere più
riconoscibile dai parlanti come 'quella lingua', si è in presenza di una nuova lingua."
→ criterio della 'mancanza di comprensibilità': se due stati di lingua non sono
reciprocamente comprensibili (se i parlanti 'moderni' non comprendo la lingua 'antica'),
allora è nata una nuova lingua (lingua madre > lingua/e figlia/e)
(Berruto, G., Cerruti, 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET)
→ cfr. Patota: "L'italiano non deriva (cioè non nasce) dal latino, ma continua il latino:
una tradizione ininterrotta lega la lingua di Roma antica alla lingua di Roma moderna, dai
tempi remoti della fondazione fino ai giorni nostri. Si può dire, in buona sostanza, che
l'italiano è il latino adoperato oggi in Italia, così come il portoghese, lo spagnolo e il
francese sono i latini adoperati oggi in Portogallo, in Spagna e in Francia."
(Patota, G., Nuovi lineamenti di grammatica storica dell'italiano, Bologna, Il Mulino)
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Es.: dal Vangelo secondo Matteo (8:20)
"Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non
ha dove posare il capo"
(King James Bible, 1611)
(Inglese antico, ca. 1000 d.C.)
→ il testo in inglese antico è sostanzialmente irriconoscibile ed incomprensibile per un
parlante medio di inglese moderno
(Lass, R., 2006, Phonology and Morphology, in Hogg, R. & Denison, D., A Historry of The English Language,
Cambridge, CUP)
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→ cfr. la situazione linguistica degli stati dell'ex-jugoslavia:
Fino al 1991 (Yugoslavia socialista): lingua ufficiale il 'serbo-croato'
Situazione attuale: serbo, croato, bosniaco e (dal 2007) montenegrino
Italia dei 'volgari'
Latino: lingua scritta, lingua di prestigio
Volgari locali: varie forme, affermazione del volgare fiorentino del XIII-XIV sec.
→ prima grammatica di 'italiano': Regole della lingua fiorentina (ca. 1450) di Leon
Battista Alberti
→ P. Bembo, 1525, Prose della Volgar Lingua: lingua letteraria a base toscana (Petrarca
modello per la poesia, Boccaccio per la prosa), toscano urbano della classe colta di
Firenze.
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2. I meccanismi del mutamento
Variazione diastratica (legata allo 'strato sociale' di appartenenza del parlante): il
mutamento può avvenire all'interno di un gruppo o di più gruppi sociali (frequentemente,
parlanti giovani) → se il gruppo ha un certo prestigio nella società di riferimento,
l'innovazione sarà accettata anche dagli altri gruppi di parlanti
→ ruolo dell'individuo: singoli individui, caratterizzati da un particolare ruolo sociale o
da una certa mobilità sociale, possono introdurre innovazioni che, se adottate da gruppi
sufficientemente numerosi di parlanti, possono diventare effettivi mutamenti nel sistema
lingua
Es.: 'creazione' dell'italiano letterario da parte di Dante Alighieri
(Luraghi, S., 2006, Introuduzione alla lingustica storica, Roma, Carocci)
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Es.: sonorizzazione delle occlusive intervocaliche nel gruppo romanzo
Lat. mercātus > sp. mercado, port. mercado, it. mercato
Lat. acūtŭs > sp. agudo, fr. aigu, it. acuto
→
ma cfr. Lat. lacŭ(m), spīca(m), acŭ(m) > it. lago, spiga, ago
→ nel toscano, circa metà delle occlusive si sono sonorizzate; pronuncia sonorizzata
come 'moda', imitazione della pronuncia settentrionale (dei commercianti ed artigiani del
nord che nel medioevo si spostarono verso la Toscana, soprattutto Pisa e Lucca; cfr. le
forme oga, duga, pogo)
→ cfr. figo vs. fico nell'italiano contemporaneo
(Patota, G., Nuovi lineamenti di grammatica storica dell'italiano, Bologna, Il Mulino)
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→ importanza di tutte le dimensioni della variazione sincronica (diastratica, diafasica,
diatopica)
Es.: lat. ē > ant. fr. ei > oi > fr. mod. ['wa] (lat. tectu(m) > ant. fr. teit > fr. toit ['twa])
(a) ei > oi attestato nell'area galloromanza orientale (X sec.), dal XII sec. si diffonde
anche nell'area di Parigi
(b) oi > ue ([we]) dal XIII sec
(c) ue > ua [wa] dal XIV sec.; la pronuncia [wa] è comune negli strati più umili della
popolazione, viene considerata rozza, accettata solo per alcune parole a partire dal
XVIII sec.
(d) Rivoluzione Francese → [wa] diventa la pronuncia standard (ma cfr. la grafia toit)
(Lazzeroni, R., 1987/1998, Il mutamento linguistico, in Lazzeroni, R. (a cura di), Linguistica storica, Roma, Carocci)
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Ruolo del contatto linguistico
(1) Influsso di sostrato: se una lingua A viene imposta in un territorio dove si parla una
lingua B, o i parlanti di B adottano più o meno volontariamente la lingua A, portando alla
scomparsa di B, la lingua B può lasciare delle 'tracce' nella lingua A
Es.: presenza di vocali anteriori arrotondate nei dialetti dell'Italia settentrionale (milanese
lüna) e in Francia (fr. une, aigu) probabile effetto del sostrato celtico della Gallia
cisalpina e transalpina romane; toponimi celtici in −ago (Assago) e −ate (Biandrate)
(Luraghi, S., 2006, Introuduzione alla lingustica storica, Roma, Carocci)
(2) Influsso di superstrato: se una lingua A viene portata in un territorio dove si parla
una lingua B, ma la lingua B sopravvive pur se i parlanti di A detengono il potere politico
o economico, la lingua A può lasciare delle 'tracce' nella lingua B
Es.: influsso del francese dei conquistatori normanni sull'inglese medio al livello del
lessico (beef, royal, liberty), della morfologia derivazionale (−ment, −able) e della
prosodia (accento di parola)
(Hogg, R., Denison, D., 2006, Overview, in Hogg, R. & Denison, D., A Historry of The English Language,
Cambridge, CUP)
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Es./2: influsso romanzo (siculo-italiano) e inglese sulla morfologia del maltese, lingua
afro-asiatica
karta 'carta', bravu 'bravo → plur. karti, bravi
kuker (< cooker), lig (< league) → plur. kukers, ligs
versus: skola > plur. skejjel
(Banfi, E., Grandi, N., 2003, Lingue d'Europa, Roma, Carocci)
(3) Influsso di adstrato: se una lingua A e una lingua B convivono in un territorio o sono
comunque in contatto senza che nessuna delle due sia nettamente più prestigiosa dell'altra,
in un rapporto paritario, esse possono influenzarsi a vicenda
Es.: tratti comuni delle lingue dei Balcani (principalmente, albanese, neogreco, bulgaro,
macedone, serbo e croato) → articolo determinativo posposto
alb. mik ‘amico’ vs. mik-u ‘l'amico’
rum. om ‘uomo’ vs. om-ul ‘l’uomo’
blg. krava ‘mucca’ vs. krava-ta ‘la mucca’
(Banfi, E., 1991, Storia linguistica del sud-est europeo, Milano, Franco Angeli)
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Cause 'interne' del mutamento: alcuni esempi
Mutamento fonologico: economia articolatoria
Es.: assimilazione
lat. octo, lacte(m), factu(m) > it. otto, latte, fatto
lat. fixare, saxu(m) > it. fissare, sasso
lat. aptu(m), scrīptu(m) > it. atto, scritto
N.B.: "Se è vero che le lingue tendono, in generale, verso forme 'naturali', (...) è anche
vero il contrario. Le nozioni di 'naturalezza' e 'marcatezza' derivano da osservazioni
empiriche e indicano perciò processi probabili, non necessari. Una assimilazione come
quella dell'it. otto < otto è comune a molte lingue. Ma in altre − come, per esempio, nel
greco antico − il processo non avviene. (...)"
(Lazzeroni, R., 1987/1998, Il mutamento linguistico, in Lazzeroni, R. (a cura di), Linguistica storica, Roma, Carocci)
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Mutamento morfologico: livellamento analogico → riduzione dell'allomorfia
Es.: lat. debēba(m) > doveva > dovevo (cfr. pres. ind. devo)
lat. legēba(m) > leggeva > leggevo (cfr. pres. ind. leggo)
ingl. antico cu [ku:] 'mucca' > [kaʊ]
cy [ky:] 'mucche' > [kai] > cows [kaʊz]
→ analogia con stones, boys, rivers...
ingl. mod. hang - hung - hung vs. hang - hanged - hanged
dream - dreamt - dreamt vs. dream - dreamed - dreamed
→ analogia con i verbi 'regolari'
→ ma cfr. foot - feet, goose - geese, go - went - gone...
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→ nozione di 'deriva' (drift): il mutamento linguistico non è completamente casuale, ma
segue delle 'correnti' che vanno in una direzione preferenziale, le variazioni individuali
sono accettate solo se seguono la corrente
(Sapir, E., 1921/2007, Il linguaggio: introduzione alla linguistica. Torino, Einaudi)
→ "Il mutamento linguistico non è prevedibile. (...) Anche se si ammette che il
mutamento risponde alla tendenza ad organizzare il materiale linguistico in modo
coerente ed economico, a imporre ordine e regolarità al sistema (il che non è sempre
vero), avremo individuato le condizioni e i fini non le cause, del mutamento."
(Lazzeroni, R., 1987/1998, Il mutamento linguistico, in Lazzeroni, R. (a cura di), Linguistica storica, Roma, Carocci)
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2.1 Il mutamento fonetico
Leggi fonetiche: mutamenti fonetici che si applicano in tutti i casi pertinenti, in una
determinata lingua e in un determinato periodo
Latino
>
Italiano
iacēre
iŏcare
*iōvene(m)
giacere
giocare
giovane
[j]____ > [ʤ]_______
planŭ(m)
clave(m)
flōre(m)
piano
chiave
fiore
C+ [l]____ > C + [j]_______
→ ma cfr. Flōra(m) > flora, gloria(m) > gloria; parole dotte
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Legge di Grimm (parziale):
Latino
Greco antico
Sanscrito
Gotico
Inglese
pater
patḗr
pitár−
fadar
father
decem
déka
dáśa
taíhun
ten
kaput−
haubiþ
head
caput
→ corrispondenze sistematiche tra consonanti di latino, greco, sanscrito (e altre lingue
indoeuropee) e consonanti delle lingue germaniche
→ rotazione consonantica: p > f, d > t, k > h → occlusive sorde > fricative sorde,
occlusive sonore > occlusive sorde, etc.
(Luraghi, S., 2006, Introuduzione alla lingustica storica, Roma, Carocci)
→ cfr. ingl. paternal < ant. fr. paternal < lat. paternālis (latino classico paternus)
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Altri tipi di mutamento fonetico
(a) Assimilazione (lat. macĕrare [make'rare] > [maʧe'rare]) e dissimilazione (lat.
arbore(m) > it. albero, sp. arbol)
(b) metatesi (lat. fābula(m) > *flaba > fiaba)
(c) caduta di foni: aferesi (lat. apothēca(m) > it. bottega), sincope (lat. dŏmīna(m) >
dŏmna(m) > it. donna) e apocope (lat. civitate(m) > *civtate > *cittate > *cittade > it.
città)
(d) aggiunta di foni: pro(s)tesi (lat. stătu(m) > sp. estado), epentesi (lat. baptismu(m) > it.
battesimo) e epitesi (lat. cŏr > it. cuore)
(e) fonologizzazione (fr. bonté [b n'te] > [b 'te] vs. botté [b 'te]), defonologizzazione
(lat. rosă nominativo vs. rosā ablativo > lat. tardo rosa) e perdita di fonemi (lat. [h])
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2.2 Il mutamento morfologico
Perdita di distinzioni:
Latino bonus 'buono'
Singolare
Plurale
maschile
femminile
neutro
maschile
femminile
neutro
Nominativo
bonus
bona
bonum
bonī
bonae
bona
Genitivo
bonī
bonae
bonī
bonōrum
bonārum
bonōrum
Dativo
bonō
bonae
bonō
bonīs
bonīs
bonīs
Accusativo
bonum
bonam
bonum
bonōs
bonās
bona
Ablativo
bonō
bonā
bonō
bonīs
bonīs
bonīs
Vocativo
bone
bona
bonum
bonī
bonae
bona
> aggettivo italiano (a quattro uscite): buono, buona, buoni, buone
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Rianalisi e grammaticalizzazione
Passato prossimo italiano (e romanzo)
Lat. multa bona bene parta habemus 'abbiamo molti beni (che sono stati) ben procurati'
→ cfr. it. ho gli occhi aperti
(II sec. a.C.)
haec omnia probatum habemus 'abbiamo provato tutte queste cose'
(IV sec. d.C.)
→ mancanza di accordo tra omnia e probatum rianalisi di probatum habemus come
costruzione verbale → cfr. it. ho aperto gli occhi
Grammaticalizzazione del verbo habeo: da parola 'piena', dal significato lessicale (verbo)
a parola 'vuota', dal significato grammaticale (ausiliare)
→ cfr. lat. mĕnte (ablativo di mens): turbata mĕnte 'con spirito turbato', lenta mĕnte 'con
spirito non pronto' > it. −mente 'suffisso derivazionale che forma avverbi da aggettivi'
(giuridicamente, prossimamente)
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2.3 Il mutamento lessicale e semantico
(a) Mutamenti semantici per somiglianza (metafora): lat. tĕsta(m) 'vaso di terra' >
'cranio' > 'testa' (cfr. lat. caput)
(b) Mutamenti semantici per contiguità (metonimia): lat. bŭcca(m) 'guancia' > 'bocca'
(cfr. lat. ōs 'bocca', it. orale)
(c) Paretimologia (folk etymology): lat. cŭbāre 'giacere' > it. covare (associazione tra
−ova− e 'uova'); sp. Armbrust 'balestra' < fr. arbalestre < lat. arcuballista → Arm
'braccio' + Brust 'petto'
(d) Estensioni di significato: lat. caballus 'cavallo da lavoro' > it. cavallo, lat. dŏmīna(m)
'padrona di casa' > it. donna; lat. panarium 'cesto del pane' > it. paniere 'cesto'
(e) Restringimenti di significato: lat. necare 'uccidere' > it. annegare, fr. noyer; ingl. ant.
mete 'cibo' > ingl. mod. meat 'carne'; fr. viande 'cibo' > 'carne'
(f) Creazione di eufemismi per parole tabù: lat. mustēla, it. donnola, fr. belette, sp.
comadreja ('comare'), port. doninha, romeno nevasta 'fidanzata'; cfr. svedese jungfru
'ragazza'
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