La Muay Thai (in lingua tailandese มวยไทย) nota anche come Thai
Transcript
La Muay Thai (in lingua tailandese มวยไทย) nota anche come Thai Boxe o Boxe Tailandese, è uno sport da combattimento che ha le sue origini nella Muay Boran, antica tecnica di lotta Thailandese. La Muay Boran veniva appresa attraverso lo studio delle forme basi, denominate ‘mae mai’ e utilizzata dai guerrieri thailandesi in guerra, qualora avessero perso le armi. Caratteristiche di quest'arte marziale micidiale sono i colpi inferti con tibie, gomiti e ginocchia, infatti in inglese è nota come "The science of the eight limbs" perché impiega otto punti del corpo per colpire: 2 mani, 2 tibie o piedi, 2 gomiti e 2 ginocchia. Del tutto particolare è il condizionamento da applicare alle parti impiegate per colpire: un processo lungo e piuttosto doloroso per i principianti, che comporta il colpire con frequenza costante sacchi di allenamento di durezza via via crescente. I thailandesi usano addirittura certi tipi di alberi locali dotati di tronco molto flessibile e corteccia liscia. I professionisti Thai, spesso figli di famiglie poverissime, iniziano la pratica dell'arte giovanissimi, facendo i loro primi incontri da bambini, intorno ai 9 anni, per essere considerati atleti pienamente maturi già sui 20. La preparazione fisica è tra le più rigorose e sfiancanti di ogni sport: i professionisti si allenano due/tre ore due volte al giorno per cinque/sei giorni la settimana, correndo o nuotando per chilometri, saltando la corda, eseguendo flessioni su braccia e gambe, trazioni alla sbarra, esercizi per gli addominali e i muscoli del collo (importanti nel chap ko o clinch, un'altra particolarità della Muay Thai, una fase di lotta in piedi per sbilanciare l'avversario o entrare nella sua guardia) e cimentandosi in round di affinamento della tecnica ai pao o colpitori, il tutto sotto l'occhio attento di esperti maestri, i kru o ajarn. Spesso, essendo tramandate oralmente, le storie legate alla Muay Thai sono circondate di un alone leggendario. Ad esempio, una leggenda popolare, racconta che Nai Khanom Thom, principe ereditiere del regno del Siam (attuale Thailandia), fu fatto prigioniero dai birmani, si guadagnò la libertà impressionando il re birmano, battendo a mani nude 10 tra i guerrieri birmani più forti. Alcuni sostengono che egli abbia vinto, oltre la sua libertà, anche quella di tutti i prigionieri che erano con lui. In ogni caso, per chi pratica la Muay Thai, è importante capire che la figura di Nai Khanom Thom rappresenta lo spirito del combattente, del Nak Muay: colui che non si arrende davanti alle avversità e che con coraggio e determinazione domina gli eventi. Da quel giorno, il 17 Marzo è diventato il giorno della Muay Thai. Altro sorprendente personaggio della tradizione Thai è il cosiddetto "Re Tigre", il cui vero nome era Pra Chao Sua. Si racconta che durante il suo regno, agli inizi del Settecento, questo sovrano si recasse nei villaggi sotto false spoglie per trovare combattenti da affrontare e misurare così le sue capacità. La Muay Thai si diffuse fin dal 1500, nei primi tempi di pace del popolo Siamese, quando i cittadini organizzavano manifestazioni ed incontri: era la pratica preferita dai civili, sia per divertimento che per difesa personale (Mae Mai Muay Thai). Allora si combatteva praticamente senza regole, senza categorie di peso, senza limiti di tempo, fino alla sottomissione, all'incoscienza o, tragicamente, alla morte di uno dei contendenti. Non si usavano protezioni a parte una conchiglia a protezione delle parti intime e una corda avvolta intorno alle nocche. A volte questa veniva intrisa in una specie di colla e in polvere di vetro, trasformando gli incontri in autentici bagni di sangue. La vera connotazione di sport fu data durante il regno del re Rama VI nel B.E. 2464 (I.E. 1921 A.D.), con l'introduzione dei guantoni e di regole affini a quelle della boxe occidentale, già allora molto popolare sull'onda del colonialismo. Il re comandò il generale Praia Nontisen Surentara Pahdi di costruire uno stadio nel Suan Kulab college e di organizzare competizioni ogni sabato. Negli anni la Muay Thai si è evoluta verso la dimensione sportiva, giungendo oggi a noi come una disciplina sportiva completa, che non ha perso le sue caratteristiche antiche, i suoi riti dai significati sociali e religiosi, arricchendosi però dell'aspetto ludico. In Thailandia, quest'arte marziale, è considerato sport nazionale, e gli incontri offrono notevoli possibilità di guadagno ai ragazzi che vi si cimentano. Ultimamente lo sport si è aperto anche alle donne, e con successo: dalla difesa personale all'agonismo il passo è stato breve per non poche ragazze, soprattutto in paesi come Olanda e Francia (già supremi a livello europeo nel settore maschile) e nel mondo anglosassone, ma anche in Giappone e, superando le resistenze tradizionali, in patria. Nonostante oggi sia considerato uno sport a tutti gli effetti, il Muay Thai è considerata tra le più dure ed impegnative specialità tra gli sport da combattimento. Difatti, come accennato, è permesso percuotere con tutte le parti del corpo (tranne la testa) la quasi totalità dell'avversario ed è possibile effettuare prese di lotta e proiezioni. In Italia la Muay Thai è giunta per la prima volta nel 1979 col maestro Stefano Giannessi ed è promossa dalla Federazione Italiana Muay Thai di Davide Carlot, presidente e delegato ufficiale per la IFMA Italia. Rituali pre-combattimento Prima di un combattimento alcuni lottatori di Muay Thai effettuano dei rituali: ciò è considerato importante in Thailandia, meno in Occidente ove i rituali sono comunque rispettati come espressione culturale del Paese creatore dell'arte. Alcuni combattenti eseguono i rituali fuori dal ring, altri pregano con il rispettivo allenatore o per conto proprio, per esempio toccando le corde del ring 3 volte. I thaiboxer si arrampicano sempre fino all'ultima corda del ring mentre vi entrano, nella cultura Thai, infatti, la testa è considerata più importante dei piedi. È importante ricordare di avere sempre la testa davanti al piede mentre si entra sul ring. Una volta dentro il lottatore va al centro del ring e si inchina verso ogni lato. A questo punto comincia il rituale del Wai Kru (o Wai khru ram muay), con il lottatore che cammina intorno al ring in senso orario, inteso come una specie di "navigazione del ring" a dimostrare che il combattimento è solo ed esclusivamente tra i due combattenti presenti. Il rituale è insieme pratico e spirituale: nel senso pratico è una ginnastica che riscalda i muscoli e prepara il corpo al combattimento. Nel Wai Kru ci sono diversi movimenti che un lottatore dovrebbe fare prima del combattimento insieme allo stretching: alcuni movimenti imitano per esempio un cacciatore o un soldato, altri utilizzano un rituale per spaventare il proprio avversario. In ogni caso, con un senso più profondo, il combattente dimostra devozione religiosa, umiltà e gratitudine, trascendendo le limitazioni fisiche e temporali, apre se stesso alla presenza divina e gli permette di infondere il suo cuore e il suo spirito. Nei tempi antichi il rituale era inteso a dimostrare devozione al Re e al proprio mentore, oggi la devozione è rivolta all'organizzatore dell'incontro e all'allenatore. Il rituale da inoltre al combattente la possibilità di prendere del tempo prima dell'incontro per raccogliere le idee e concentrarsi. Dopo la danza, il combattente va verso l'allenatore che rimuove il Mongkon e il Pong Malai. L'incontro comincia dopo un ripasso generale delle regole da parte dell'arbitro e un colpo amichevole dei guantoni tra gli sfidanti.
Documenti analoghi
La Muay Thai - Il Cerchio dei Guerrieri ti da il benvenuto
I professionisti Thai, spesso figli
di famiglie
poverissime, iniziano la pratica dell'arte
giovanissimi, facendo i loro primi
incontri
da bambini, intorno ai 9 anni, per
essere
considerati atleti p...
Il costo energetico della boxe tailandese [file]
ricordate tutti gli anni in tutti gli stadi tailandesi, è Nai Khanom Dhom che, catturato dall’esercito
Muay Thai Boran - Accademia Karate Montevarchi
Mr. Payungsak Jantrasurin, diretti dal
Prof Paosawat Saengsawan ha portato a
suddividere l’insieme delle tecniche
marziali a mani nude della Muay Thai
in quattro sottogruppi:
1) Chern Muay
2) Kon M...
Muay Thai - Fabio Carone Team
La storia di quest'antica arte marziale va di pari passo con la storia della nazione e di conseguenza
anche la muay thai nel corso degli anni ha subito notevoli cambiamenti, fino a raggiungere la f...