`kakanic` in attesa di Dwayne Dopsie
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`kakanic` in attesa di Dwayne Dopsie
Magic Blues in veste ‘kakanic’ in attesa di Dwayne Dopsie Il carrozzone della rassegna valmaggese è ripartito dal ristorante Quadrifoglio di Maggia, dove mercoledì ‘on stage’ vi era il trio basilese dei Rocket Wheels, capitanati dal bravo chitarrista e cantante Mitch Oliver. Look e musica rigorosamente stile anni 50, seppur qua e là puntellata con qualche orpello di Blues. Rockabilly dunque, con incursioni in un altro genere nato nei Fifties, lo Skiffle, da cui hanno tratto ispirazione addirittura i Beatles! Il gruppo ha presentato essenzialmente brani tratti dalla loro seconda fatica discografica, l’omonimo Rocket wheels, riuscendo a divertire un pubblico non molto numeroso invero, vista la concomitanza con la semifinale dei mondiali. Per la seconda serata tradizionale appuntamento all’Ecohotel di Coglio con The Flag, gruppo ticinese emergente, attivo da cinque anni, che sembra aver trovato negli ultimi tempi il giusto assetto e una direzione musicale più personale, denominata ‘Blues conturbante’ e costruita con un trascinante mix di Blues, Rock e Funky. Il gruppo del bassista Federico Albertoni vanta nelle proprie fila un giovanissimo, sorprendente chitarrista, Mattia Mantello, dal fraseggio sciolto e mai ripetitivo. La band ha pienamente convinto, presentando un concerto calibrato, ben ol- tre le due ore di musica. Accanto a classici quali l’iniziale Little wing (versione strumentale) e cover riarrangiate di B.B. King e Bernard Allison tra gli altri, anche composizioni proprie, contenute nel nuovo disco Bloo (uscita prevista in agosto). Chiusura festosa con All right now e Sweet home Alabama, nella certezza che, continuando di questo passo, il gruppo saprà ritagliarsi spazi importanti e non solo nel ristretto panorama ticinese. Visto il gran caldo di questi giorni benvenuta la terza serata a Brontallo, divenuta ormai una piazza tradizionale del Magic Blues. Nella caratteristica località della Val Lavizzara hanno sempre suonato gruppi che privilegiano il lato spettacolare e di puro intrattenimento. Basti pensare a Carvin Jones e a Matthew Lee che seppero infiammare la piazzetta negli ultimi due anni. È successo anche stavolta con il gruppo tedesco dei fratelli Arlt, B.B. and the Blues Shacks. Concerto dal gusto rétro con una carrellata sui vari generi del blues, con accento particolare posto sugli anni 50 e 60, molto coinvolgente con qualche incursione nel melodico. Pubblico festante ma per il vero appassionato l’anima del blues l’ha fatta vivere il gruppo del bravissimo Mike Sponza, chitarrista versatile dal sound cristallino e fluido, vera gradita sorpresa della serata di Brontallo. L’alfiere del Kakanic Blues (inteso nell’accezione di Robert Musil come blues dei paesi del Centro Europa) ha offerto un set molto personale per la scelta della scaletta, brani originali e non le solite cover classiche, e arricchito da chicche di artisti noti, ma attivi ancora oggi, come Robert Cray. Splendide le varie reinterpretazioni, da pelle d’oca, quella in chiave blues del brano It don’t come easy di George Harrison. Blues contemporaneo di gran spessore insomma. Assolutamente da non dimenticare e da rivivere per chi a Brontallo è arrivato solo per il secondo concerto. Il Magic Blues ha esaurito la seconda settimana nei grotti. Da mercoledì prossimo spazio alle piazze, dove ci attendono altri concerti interessanti e stuzzicanti a cominciare dallo scatenato Dwayne Dopsie. GDB
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