colesterolo: (c27h45oh)
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colesterolo: (c27h45oh)
03/05/2013 Dott. Alexander BERTUCCIOLI Biologo nutrizionista perfezionato in nutrizione in condizioni fisiologiche Chimico farmaceutico ind. Prodotti Salutistici Socio SINSEB - AIFeM Top Trainer FIF Professional Personal Trainer AIPT Tecnico AWI Zone Consultant San Vincenzo 26 Aprile 2013 DEFINIZIONI RICHIAMI METABOLISMO DEL COLESTEROLO COLESTEROLO E PATOLOGIE LIMITI INTERVENTI NUTRIZIONALI CLASSICI RISO ROSSO FERMENTATO BERBERINA LICOPENE FIBRE SOLUBILI 1 03/05/2013 COLESTEROLO: (C27H45OH) (Ciclopentanoperidrofenantrene) molecola costituita da quattro anelli policicloalifatici (condensati tra loro in formazione trans),una coda alifatica e un gruppo ossidrile responsabile della sua natura di alcol cicloalifatico. LIPOPROTEINE: COMPLESSI MOLECOLARI DEPUTATI AL LEGAME E AL TRASPORTO DEI LIPIDI NEL TORRENTE EMATICO 2 03/05/2013 IPERCOLESTEROLEMIA: VALORE DI LIPOPROTEINE TOTALI SOPRA I LIVELLI CONSIGLIATI, IL VALORE RITENUTO IDEALE DALL’OMS E’ ≤ 200 mg/dl RAPPORTO LTOT/LDL: RAPPORTO TRA LE LIPOPROTEINE TOTALI E LE LIPOPROTEINE AD ALTA DENSITA’ : VALORE RITENUTO IDEALE NON SUPERIORE A 5 PER GLI UOMINI E A 4,5 PER LE DONNE A. Robertson et al. (a cura di), Food and health in Europe: a new basis for action (pdf) (in inglese), WHO Regional Publications - European Series N° 96, WHO, 2004, pp. 25-27. ISBN 92-890-1363-X 3 03/05/2013 DEFINIRE I PROCESSI METABOLICI COREALTI AL COLESTEROLO DIVIENE FONDAMENTALE PER VALUTARNE L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI: 4 03/05/2013 TANTE UNITA’ DI ACETIL- COA DISPONIBILI IN UNA RIDOTTA UNITA’ DI TEMPO POSSONO CONTRIBUISCONO ALLA BIOSINTESI ENDOGENA DI COLESTEROLO 5 03/05/2013 6 03/05/2013 Lo studio VERA nel 1993, ha dimostrato che non esiste alcuna correlazione tra consumo di colesterolo (latte, panna, uova, burro, grassi animali ecc.) e colesterolemia. L'uomo produce per biosintesi autonoma la maggior parte del colesterolo, negli adulti tra 1 e 2 g/die, con l'alimentazione ne viene assunta una minima parte (in media 0,1 - 0,5 g) Popoli che si nutrono prevalentemente di prodotti animali come gli inuit delle regioni polari o i masai delle steppe africane hanno delle colesterolemie minori di europei o statunitensi. M. Kohlmeier et al., Verbreitung von klinisch-chemischen Risikofaktoren (in tedesco), Niederkleen, VERA-Schriftenreihe Band VII, 1993. 7 03/05/2013 Una meta-analisi effettuata su 18 studi epidemiologici e risalente al 1992 dimostra che la mortalità totale è minima per valori di colesterolemia totale compresi tra: 160 e 200 mg/dl per gli uomini 200 e 240 per le donne Valori troppo alti sono correlati ad un aumentato rischio d'infarto del miocardio e patologie ateromasiche. Valori troppo bassi sono correlati ad un aumentato rischio di morte causata da alcuni tumori, ictus cerebrali e polmonari, alcune malattie infettive, incidenti, suicidi e malattie degenerative, mentre Jacobs D et. Al . Report of the Conference on Low Blood Cholesterol: Mortality associations. Circulation 1992 86: 1046-60 8 03/05/2013 Il riso rosso fermentato è ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina (Oryza sativa), ad opera di un particolare lievito, chiamato Monascus purpureus o lievito rosso. Durante la sua attività fermentatrice questo lievito si arricchisce infatti di un gruppo di sostanze denominate monacoline tra cui spicca la monacolina K, che RISPECCHIA LA STRUTTURA CHIMICA E L'AZIONE FARMACOLOGICA DELLA LOVASTATINA (un farmaco appartenente alla categoria delle statine). Similmente a tali prodotti farmaceutici, la monacolina K del riso rosso è in grado di inibire la HMG-CoA reduttasi, che rappresenta un enzima chiave nella biosintesi del colesterolo. 9 03/05/2013 STATINE Curr Atheroscler Rep. 2011 Feb;13(1):73-80. IL RUOLO DEL RISO ROSSO FERMENTATO PER I MEDICI L’uso del riso rosso fermentato cinese è aumentano esponenzialmente grazie all’interesse pubblico per le medicine alternative e complementari e grazie alla pubblicazione di diversi studi controllati e randomizzati che ne dimostravano l’efficacia e la sicurezza in differenti popolazioni. Il ruolo più promettente del riso rosso fermentato è quello di alternativa alla terapia per abbassare i lipidi, per quei pazienti che non vogliono assumere statine per ragioni filosofiche o per quei pazienti intolleranti alle statine per associata mialgia. Esistono, però, una sorveglianza governativa limitata sui prodotti a base di riso rosso fermentato, un’ampia variabilità di principi attivi nelle formulazioni disponibili e un alto potenziale di sottoprodotti tossici. QUINDI, FINO A QUANDO I PRODOTTI A BASE DI RISO ROSSO NON SARANNO STANDARDIZZATI E REGOLATI, I MEDICI ED I PAZIENTI DOVREBBERO ESSERE CAUTI NEL RACCOMANDARE QUESTA PROMETTENTE TERAPIA ALTERNATIVA PER L’IPERLIPIDEMIA. 10 03/05/2013 Arch Intern Med. 2010 Oct 25;170(19):1722-7. MARCATA VARIABILITA’ DEI LIVELLI DI MONACOLINA NEI PRODOTTI COMMERCIALI A BASE DI RISO ROSSO FERMENTATO: AQUIRENTI ATTENZIONE! Il riso rosso fermentato contiene 14 composti attivi chiamati monacoline che inibiscono la sintesi epatica di colesterolo. Sebbene gli studi suggeriscano che alcune formulazioni possono essere efficaci e sicure per abbassare i lipidi, i livelli di monacolina nei vari prodotti presenti in commercio non sono standardizzati e nemmeno indicati in etichetta. Abbiamo valutato i livelli di monacolina in 12 formulazioni a base di riso rosso fermentato e testato la presenza di citrinina, una micotossina nefrotossica. Ogni formulazione riportava in etichetta “600 mg/capsula “ di attivo. Dai risultati sui 12 prodotti si è riscontrata una marcata variabilità in monacoline totali (0,31 – 11,15 mg/cps), monacolina K (lovastatina) (0,19 – 10,09 mg/cps) e monacolina KA (0,00 – 2,30 mg/cps). Quattro prodotti presentavano elevati livelli di citrinina. Abbiamo trovato una variabilità impressionante del contenuto in monacolina nei 12 prodotti testati e la presenza di citrinina in un terzo della formulazioni testate. Queste scoperte suggeriscono che è assolutamente necessario migliorare la standardizzazione dei prodotti a base di riso rosso. Prima che questo accada, i medici dovrebbero essere cauti nel raccomandare il riso rosso fermentato ai loro pazienti per il trattamento dell’iperlipidemia e la prevenzione primaria e secondaria dei disturbi cardiovascolari. P T. 2009 Jun;34(6):313-27. SICUREZZA ED EFFICACIA DEL RISO ROSSO FERMENTATO (MONASCUS PURPUREUS) COME ALTERNATIVA ALLA TERAPIA PER L’IPERLIPIDEMIA. Gli integratori a base di riso rosso fermentato cinese contengono, perché naturalmente presente, monacolina K, principio attivo CHIMICAMENTE IDENTICO ALLA LOVASTATINA. La lovastatina è associata a diversi eventi avversi come miopatia e alterata funzionalità epatica, che possono portare a problemi seri se i pazienti non vengono monitorati e trattati. La presenza di lovastatina nel riso rosso fermentato e la mancanza di regole nel mondo degli integratori alimentari aumenta la preoccupazione per la sicurezza dei pazienti e per le responsabilità dei medici. Gli studi hanno dimostrato che i prodotti a base di riso rosso fermentato possono essere utili per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, MA NON SONO SENZA RISCHI. INOLTRE NON POSSONO ESSERE GARANTITE L’UNIFORMITÀ DEI PRODOTTI, LA PUREZZA, L’ETICHETTATURA E LA SICUREZZA. 11 03/05/2013 Chem Pharm Bull. 2006 May QUANTIFICAZIONE DELLA MONACOLINA K IN ALCUNI RISI ROSSI FERMENTATI DALLA PROVINCIA DI FUJIAN E LORO PARAGONE CON ALTRI PRODOTTI Il riso rosso fermentato è un prodotto tipico dell’area Mingbei della proviancia di Fujian (Cina). La presenza e la quantità di monacolina K sono state misurate in 9 prodotti provenienti da diverse aree, utilizzando HPLC e spettrofotometria di massa. I RISULTATI MOSTRANO CHE IL CONTENUTO IN MONACOLINA K IN QUESTI PRODOTTI È NOTEVOLMENTE DIVERSO E MOLTO PIÙ ALTO RISPETTO AD ALTRI PRODOTTI. J Altern Complement Med. 2001 Apr; ANALISI DI NOVE INTEGRATORI A BASE DI RISO ROSSO FERMENTATO: IMPLICAZIONI DELLA VARIABILITA’ DEL PROFILO CHIMICO E DEI CONTENUTI. Nove integratori a base di riso rosso fermentato presenti sul mercato, sono stati testati per il contenuto chimico. Le monacoline sono state misurate e differenziate tramite HPLC. La concentrazione di citrinina, un sottoprodotto di fermentazione tossico, è stata misurata con un saggio radioimmunologico. RISULTATI: Il contenuto di monacolina totale variava da 0% a 0,58% m/m e solo 1 tra i 9 prodotti testati presentava tutte le 10 monacoline. La citrinina è stata trovata e misurata in 7 prodoti su 9. CONCLUSIONI: gli studi clinici mostrano una riduzione del colesterolo clinicamente rilevante e significativa utilizzando determinate preparazioni di riso rosso fermentato cinese contenente 10 differenti monacoline, ma questo non può essere generalizzato a preparazioni che non contengono gli stessi livelli e lo stesso profilo di monacoline. DEVONO ESSERE STABILITE PRATICHE DI PRODUZIONE STANDARDIZZATE PER IL RISO ROSSO FERMENTATO CINESE VENDUTO COME INTEGRATORE IN MODO DA ASSICURARE L’EQUIVALENZA NEL CONTENUTO DI PRINCIPI ATTIVI E LIMITARE LA PRESENZA DI SOTTOPRODOTTI TOSSICI COME LA CITRININA. 12 03/05/2013 South Med J. 2003 Dec. IL RISO ROSSO CINESE INDUCE MIOPATIA. Un uomo di mezza età si è presentato con dolori alle giunture e stanchezza muscolare iniziati 2 mesi prima rispetto alla visita. Tre mesi prima della visita aveva cominciato ad assumere una preparazione erbale a base di riso rosso cinese. I test di laboratorio hanno rilevato livelli di CPK moderatamente elevati. I sintomi e i valori di laboratorio alterati sono rientrati nella normalità dopo interruzione della terapia con riso rosso. 8 mesi dopo egli ha ricominciato ad assumere il prodotto e i livelli di CPK sono aumentati nuovamente. LA LOVASTATINA È UN COMPOSTO NATURALMENTE PRESENTE NEL RISO ROSSO CINESE ED È STATA LA CAUSA PROBABILE DELLA SUA MIOPATIA. 13 03/05/2013 LA BERBERINA: è un alcaloide isochinolinico estratto da Berberis aristata (o Coptis chinensis) che negli ultimi anni ha riscosso l’interesse della comunità scientifica per le sue innumerevoli potenzialità salutistico – terapeutiche. BERBERINA LA BERBERINA: è un alcaloide isochinolinico estratto da Berberis aristata (o Coptis chinensis) che negli ultimi anni ha riscosso l’interesse della comunità scientifica per le sue innumerevoli potenzialità salutistico – terapeutiche. 14 03/05/2013 Nature Medicine. 2004 Dec;10(12):1344-51. Berberine is a novel cholesterol-lowering drug working through a unique mechanism distinct from statins. Kong W, Wei J, Abidi P, Lin M, Inaba S, Li C, Wang Y, Wang Z, Si S, Pan H, Wang S, Wu J, Wang Y, Li Z, Liu J, Jiang JD. LA BERBERINA E’ UN NUOVO FARMACO IPOCOLESTEROLEMIZZANTE CHE AGISCE ATTRAVERSO UN MECCANISMO D’AZIONE UNICO DIVERSO DALLE STATINE. La somministrazione ORALE di Berberina (1 g) in 32 pazienti ipercolesterolemici per 3 mesi ha RIDOTTO il COLESTEROLO del 29%, i TRIGLICERIDI del 35% e le LDL del 25%. Lo studio dimostra che la Berberina stimola l’espressione (up-regola) del recettore per le LDL, quindi possiede un meccanismo d’azione diverso dalle statine (che inibiscono la HMG-CoA reduttasi). 15 03/05/2013 Biochem Biophys Res Commun. 2007 Nov Berberina induce up-regulation del LDLR coinvolgendo l’attivazione del JNK Lee S, Lim HJ, Park JH, Lee KS, Jang Y, Park HY. Nel lavoro si dimostra l’attivazione di JNK da parte della berberina e come questa attivazione potrebbe essere coinvolta nell’aumento dell’espressione del recettore delle LDL. L’effetto della berberina su LDLR è stato bloccato da un inibitore di JNK JNK (Jun N-terminal chinasi - stress protein chinasi). Le protein chinasi sono utilizzate per modulare la trasduzione del segnale in complessi processi cellulari BERBERINA STATINE 16 03/05/2013 Metabolism. 2008 Aug;57(8):1029-37. L’ASSOCIAZIONE DI SIMVASTATINA E BERBERINA AUMENTA L’EFFICACIA NELLA RIDUZIONE DEI LIPIDI. Kong WJ, Wei J, Zuo ZY, Wang YM, Song DQ, You XF, Zhao LX, Pan HN, Jiang JD. Lo studio dimostra che l’associazione BERBERINA + SIMVASTATINA riduce (nei ratti) le LDL del 46,2% (solo simvastatina – 28,3%; solo berberina – 26,8%). Viene ridotta inoltre l’incidenza della steatosi epatica. Su 63 pazienti ipercolesterolemici, l’associazione BERBERINA (1g/die) + SIMVASTATINA (20 mg/die) ha ridotto, dopo 2 mesi, le LDL del 31,8% (P<0,05 vs BBR, P<0,01 vs SIMVA), il colesterolo totale del 29% e i trigliceridi del 39%. I risultati dimostrano il razionale (diverso meccanismo d’azione), l’EFFICACIA E LA SICUREZZA di un uso combinato per l’ipercolesterolemia di berberina e simvastatina. Lipids Health Dis. 2011 Feb 28;10:38. Effetti delle attuali prescrizioni di farmaci per l’abbassamento delle LDL sul PCSK9 e implicazioni per le nuove generazioni di agenti ipocolesterolemizzanti. Konrad RJ, Troutt JS, Cao G. Il PCSK9 (Proprotein Convertase Subtilisin Kexin type 9) è un regolatore chiave per i livelli sierici di LDL. E’ secreto dal fegato nel plasma e si lega ai recettori epatici delle LDL causandone la degradazione. Nell’uomo le mutazioni gain-of-function (aumento della funzione) del PCSK9 causano una forma di ipercolesterolemia familiare, mentre le mutazioni loss-of-function (perdita di funzione) del PCSK9 sono associate a diminuzioni significative del colesterolo LDL e del rischio cardiovascolare. I primi studi sugli animali e sulle colture cellulari hanno dimostrato che le STATINE AUMENTANO L’ESPRESSIONE DELL’mRNA DEL PCSK9, come è risultato anche in molti gruppi di ricerca che hanno valutato modelli umani. Anche il FENOFIBRATO (200 mg/die) aumenta significativamente i livelli di PCSK9, lo stesso discorso vale per l’EZETIMIBE. Le classi principali di farmaci prescritti per abbassare i lipidi nel sangue aumentano i livelli di PCSK9. Queste osservazioni possono spiegare in parte perché questi agenti non sono del tutto efficaci nell’abbassare il colesterolo LDL e suggeriscono la necessità di trovare nuovi farmaci per il colesterolo che non aumentino i livelli di PCSK9 o addirittura lo inibiscano. 17 03/05/2013 J Biol Chem. 2009 Oct 16;284(42):28885-95. Epub 2009 Aug 17. IL NUCLEAR FACTOR 1 ALFA EPATOCITARIO GIOCA UN RUOLO CRITICO NELLA TRASCRIZIONE E REGOLAZIONE DEL GENE DEL PCSK9 DA PARTE DEL COMPOSTO NATURALE IPOCOLESTEROLEMIZZANTE BERBERINA Li H, Dong B, Park SW, Lee HS, Chen W, Liu J. Il derivato erbale ipocolesterolemizzante BERBERINA è in grado di up-regolare l’espressione del recettore delle LDL e di down-regolare il PCSK9. La mutazione del sito HNF1 (Hepatocyte Nuclear Factor 1alpha) riduce l’attività di promozione del PCSK9 di più del 90%. Nello studio viene dimostrato che una riduzione del HNF1 da parte della BERBERINA porta ad una forte soppressione della trascrizione del PCSK9. BIODISPONIBILITA’ E PERFORMANCE: LA BIODISPONIBILITA’ ORALE DELLA BERBERINA RISULTA PIUTTOSTO SCARSA PER L’INTERVENTO DELLA GLICOPROTEINA –P (MDR1) QUESTA PROBLEMATICA PUO’ ESSERE RISOLTA CON LA CONTESTUALE SOMMINISTRAZIONE DI SILIMARINA, CURCUMINA, GINSENOSIDI, PIPERINA, CATECHINE DEL THE’ VERDE LA SILIMARINA SI E’ COMUNQUE DIMOSTRATA TRA I COMPOSTI PIU’ EFFICACI (SUFFICIENTE RAPPORTO 1:5) 18 03/05/2013 IL LICOPENE: è un Carotenoide estratto da Solanum licopersicum largamente utilizzato in virtù della sua fortissima capacità antiossidante, la sua natura lipofila consente un’ottima distribuzione tissutale 19 03/05/2013 IL LICOPENE: è un Carotenoide estratto da Solanum licopersicum largamente utilizzato in virtù della sua fortissima capacità antiossidante, la sua natura lipofila consente un’ottima distribuzione tissutale PRINCIPALI EFFETTI : ANTIOSSIDANTE LIPOFILO: PARTICOLARMENTE EFFICACE NELLA RIDUZIONE DELLE FORME REATTIVE DELL’OSSIGENO E DELL’AZOTO, OTTIMA DISTRIBUZIONE A LIVELLO TISSUTALE (RENI, PROSTATA, ECC…) 20 03/05/2013 Protective effect of lycopene on serum cholesterol and blood pressure: Meta-analyses of intervention trials Karin Ried Peter Fakler Background Cardiovascular disease is associated with oxidative stress, inflammatory processes, and vascular dysfunction. Lycopene, a carotenoid found in tomatoes, is an antioxidant with a protective effect on lipid peroxidation and antiatherosclerotic capacity. This review summarises current evidence on the effect of lycopene on serum lipid concentrations and blood pressure. Methods We searched the PubMed and Cochrane databases for intervention studies between 1955 and September 2010 investigating the effect of lycopene on blood lipids or blood pressure for a minimum duration of 2 weeks. We conducted meta-analyses using a random effect model of all studies fitting the inclusion criteria. Additionally, we conducted subgroup meta-analysis of serum lipid concentrations by lycopene dosage and subgroup meta-analysis by baseline blood pressure. Results Twelve studies (13 trial arms) meeting the inclusion criteria investigated the effect of lycopene on serum lipids, and four studies examined its effect on blood pressure. Meta-analysis on serum lipids revealed a significant cholesterol-lowering effect of lycopene for total serum cholesterol (mean change±SE: −7.55±6.15mg/dl; p=0.02) and low-density-lipoprotein (LDL) cholesterol (mean change±SE: −10.35±5.64mg/dl, p=0.0003) in the subgroup of trials using lycopene dosages of ≥25mg daily, whereas subgroup meta-analysis of trials using lower lycopene dosages was not significant. Meta-analysis of the effect of lycopene on systolic blood pressure of all trials suggested a significant blood pressure reducing effect (mean systolic blood pressure change±SE: −5.60±5.26mm Hg, p=0.04). Conclusions Our meta-analysis suggests that lycopene taken in doses ≥25mg daily is effective in reducing LDL cholesterol by about 10% which is comparable to the effect of low doses of statins in patient with slightly elevated cholesterol levels. More research is needed to confirm suggested beneficial effects on total serum cholesterol and systolic blood pressure. Protective effect of lycopene on serum cholesterol and blood pressure: Meta-analyses of intervention trials Karin Ried Peter Fakler Conclusions La nostra meta-analisi suggerisce che il licopene in dosi ≥ 25 mg al giorno è efficace nel ridurre il colesterolo LDL di circa il 10%, che è paragonabile all'effetto di basse dosi di statine in pazienti con livelli di colesterolo leggermente elevati. Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare gli effetti benefici proposti sul colesterolo sierico totale e la pressione sanguigna sistolica. 21 03/05/2013 BIODISPONIBILITA’ E PERFORMANCE: BIODISPONIBILITA’ ORALE BUONA LA FORMA BIOLOGICAMENTE ATTIVA’ E QUELLA CYS, OTTENUTA DA LAVORAZIONE A CALDO LA PERFORMANCE PUO’ ESSERE OTTIMIZZATA FORMULANDO UN RILASCIO SLOW (DISSOLUZIONE COMPLETA A 8-12 ORE) PROLUNGANDO GLI EFFETTI L’ESTRAZIONE E LA LAVORAZIONE DEVONO AVVENIRE IN ATMOSFERA CONTROLLATA PER MANTENERNE INTATTE LE CAPACITA’ ANTIOSSIDANTI 22 03/05/2013 Definizione fisiologica: "la fibra alimentare è la componente dietetica resistente alla degradazione da parte degli enzimi del corredo enzimatico.« Definizione chimica: "la fibra alimentare è la somma dei polisaccaridi di origine non amidacea e della lignina."[ Paolo Cabras, Aldo Martelli.Chimica degli alimenti. PICCIN, 2004. p. 32. ISBN 882991696X. Polisaccaridi a basso peso molecolare Inulina Oligosaccaridi Galattooligosaccaridi Fruttooligosaccaridi β-glucani Pectine Gomme Mucillagini Amido resistente (RS1, RS2) 23 03/05/2013 Nutr Metab (Lond). 2012 Feb 3;9:8. doi: 10.1186/1743-7075-9-8. Flaxseed dietary fibers lower cholesterol and increase fecal fat excretion, but magnitude of effect depend on food type. Kristensen M, Jensen MG, Aarestrup J, Petersen KE, Søndergaard L, Mikkelsen MS, Astrup A. BACKGROUND: Dietary fibers have been proposed to play a role in cardiovascular risk as well as body weight management. Flaxseeds are a good source of dietary fibers, and a large proportion of these are watersoluble viscous fibers. METHOD: Here, we examine the effect of flaxseed dietary fibers in different food matrices on blood lipids and fecal excretion of fat and energy in a double-blind randomized crossover study with 17 subjects. Three different 7-d diets were tested: a low-fiber control diet (Control), a diet with flaxseed fiber drink (3/day) (Flax drink), and a diet with flaxseed fiber bread (3/day) (Flax bread). Total fat and energy excretion was measured in feces, blood samples were collected before and after each period, and appetite sensation registered 3 times daily before main meals. RESULTS: Compared to control, Flax drink lowered fasting total-cholesterol and LDL-cholesterol by 12 and 15%, respectively, (p < 0.01), whereas Flax bread only produced a reduction of 7 and 9%, respectively (p < 0.05). Fecal fat and energy excretion increased by 50 and 23% with Flax drink consumption compared to control (p < 0.05), but only fecal fat excretion was increased with Flax bread compared to control (p < 0.05). CONCLUSION: Both Flax drink and Flax bread resulted in decreased plasma total and LDL-cholesterol and increased fat excretion, but the food matrix and/or processing may be of importance. Viscous flaxseed dietary fibers may be a useful tool for lowering blood cholesterol and potentially play a role in energy balance. 24 03/05/2013 Eur J Clin Nutr. 2012 May;66(5):591-9. doi: 10.1038/ejcn.2011.208. Epub 2011 Dec 21. Cholesterol-lowering properties of different pectin types in mildly hyper-cholesterolemic men and women. Brouns F, Theuwissen E, Adam A, Bell M, Berger A, Mensink RP. BACKGROUND/OBJECTIVES: Viscous fibers typically reduce total cholesterol (TC) by 3-7% in humans. The cholesterol-lowering properties of the viscous fiber pectin may depend on its physico-chemical properties (viscosity, molecular weight (MW) and degree of esterification (DE)), but these are not typically described in publications, nor required by European Food Safety Authority (EFSA) with respect to its generic pectin cholesterol-lowering claim. SUBJECTS/METHODS: Here, different sources and types of well-characterized pectin were evaluated in humans. Cross-over studies were completed in mildly hyper-cholesterolemic persons receiving either 15 g/day pectin or cellulose with food for 4 weeks. RESULTS: Relative low-density lipoprotein (LDL) cholesterol (LDL-C) lowering was as follows: citrus pectin DE70=apple pectin DE-70 (7-10% reduction versus control)>apple pectin DE-35=citrus pectin DE-35>OPF (orange pulp fiber) DE-70 and low-MW pectin DE-70>citrus DE-0. In a subsequent 3-week trial with 6 g/day pectin, citrus DE-70 and high MW pectin DE-70 reduced LDL-C 6-7% versus control (without changes in TC). In both studies, high DE and high MW were important for cholesterol lowering. Source may also be important as citrus and apple DE-70 pectin were more effective than OPF DE-70 pectin. Pectin did not affect inflammatory markers high-sensitivity C-reactive protein (hsCRP) nor plasma homocysteine. CONCLUSIONS: Pectin source and type (DE and MW) affect cholesterol lowering. The EFSA pectin cholesterol-lowering claim should require a minimum level of characterization, including DE and MW. Nutr J. 2011 Nov 25;10:130. doi: 10.1186/1475-2891-10-130. Bioactive oat β-glucan reduces LDL cholesterol in Caucasians and nonCaucasians. Wolever TM, Gibbs AL, Brand-Miller J, Duncan AM, Hart V, Lamarche B, Tosh SM, Duss R. BACKGROUND: There is increasing global acceptance that viscous soluble fibers lower serum LDL cholesterol (LDL-C), but most evidence for this comes from studies in Caucasians. To see if oat β-glucan lowers LDL-C in Caucasians and non-Caucasians we conducted a post-hoc analysis of the results of a randomized, controlled, double-blind, multi-center clinical trial whose primary aim was to determine if molecular-weight (MW) influenced the LDL-C-lowering effect of oat β-glucan. RESULTS: Caucasian and non-Caucasian subjects with LDL-C-C ≥ 3.0 and ≤ 5.0 mmol/L (n = 786 screened, n = 400 ineligible, n = 19 refused, n = 367 randomized, n = 345 completed, n = 1 excluded for missing ethnicity) were randomly assigned to consume cereal containing wheat-fiber (Control, n = 74:13 Caucasian:nonCaucasian) or 3 g high-MW (3H, 2,250,000 g/mol, n = 67:19), 4 g medium-MW (4 M, 850,000 g/mol, n = 50:17), 3 g medium-MW (3M, 530,000 g/mol, n = 54:9) or 4 g low-MW (4 L, 210,000 g/mol, n = 51:12) oat β-glucan daily for 4 weeks. LDL-C after 4 weeks was influenced by baseline LDL-C (p < 0.001) and treatment (p = 0.003), but not ethnicity (p = 0.74). In all subjects, compared to control, 3 H, 4 M and 3 M reduced LDL-C significantly by 4.8 to 6.5%, but 4 L had no effect. Compared to control, the bioactive oat β-glucan treatments (3H, 4M and 3M) reduced LDL-C by a combined mean (95% CI) of 0.18 (0.06, 0.31) mmol/L (4.8%, n = 171, p = 0.004) in Caucasians, a value not significantly different from the 0.37 (0.09, 0.65) mmol/L (10.3%, n = 45, p = 0.008) reduction in non-Caucasians. CONCLUSION: We conclude that oat β-glucan reduces LDL-C in both Caucasians and non-Caucasians; there was insufficient power to determine if the magnitude of LDL-C-lowering differed by ethnicity. 25 03/05/2013 DOMANDE ? 26
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