alassino impag GEN 2005 - Associazione Vecchia Alassio
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alassino impag GEN 2005 - Associazione Vecchia Alassio
ANNO L - N. 5 Sabato 15 Maggio 2010 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it Risposta del Sindaco alle osservazioni del “Gabbiano” VEDI ARTICOLO DE L’ALASSINO DI APRILE 2010 INTERVISTA AL SIGNOR SINDACO GIANNI AICARDI A seguito dell’articolo comparso nello scorso numero de L’ALASSINO titolato “UN GIORNO DA GABBIANO” abbiamo ritenuto di rivolgerci al neo Sindaco Giovanni AICARDI affinché potesse fornirci in un’intervista la versione sua e della Maggioranza sui punti trattati, così da fornire ai cittadini elementi obiettivi e dati certi e circostanziati. Il Signor Sindaco ha accettato di buon grado l’intervista che vi proponiamo. I nostri primi 50 anni Proseguiamo nella celebrazione dei 50 anni dell’AVA, riproponendo, dal n° 7 del 18 ottobre 1965 anno II de L’Alassino, Presidente Mario Bacchetta, l’articolo “Le strade collinari di Alassio”. Questa scelta a testimoniare l’antico amore e l’attenzione dell’AVA per le nostre colline. Amore e attenzione che si sono recentemente concretizzati con la nascita del gruppo ALASSIO IN CORNICE che riunisce sotto l’egida dell’AVA le varie associazioni di volontari che si prendono cura delle nostre colline “PATRIMONIO DI SUGGESTIVA BELLEZZA” …ALLORA COME ORA!… FLOREAT ALAXIUM! (continua a pag. 2) D. Il primo punto appena sfiorato nell’articolo in questione si riferiva a piazza Stalla e all’eventualità di confermare o meno il progetto “parcheggio pluripiano”; quali sono ad oggi le effettive intenzioni che ha in programma L’Amministrazione? R. - Piazza Stalla Il parcheggio di Piazza Stalla è un progetto project financing che è stato attentamente valutato dall’amministrazione e dalla soprintendenza dove sono state richieste numerose prescrizioni puntualmente accettate. Di sicuro la zona è carente di parcheggi, noi non vogliamo imporre nulla, naturalmente sarà valutata. In massima utilità del parcheggio e il massimo e attento controllo per quanto riguarda l’impatto ambientale con la salvaguardia delle aree verdi e delle essenze presenti, oltre ad avere già agli atti una perizia che di- MOSTRE - Sala Carletti ESPONGONO dal 1° al 15 giugno Antonio Capobianco Pittore che gode una visione di vita sincera e ottimista. I pennelli sono i suoi compagni giornalieri, i colori e i mezzi per raggiungere gli intrecci del fascino della realtà visiva ••• dal 16 al 30 giugno Cona Sottile mostra l’ininfluenza del giardino vero e proprio. D. Il secondo punto si soffermava sul cantiere del “GRAND HOTEL” e dell’annesso “CENTRO TALASSOTERAPICO”; anche su questo, tra i vari comunicati che si alternano sul quando e sul come vi è la certezza di un fine lavori? E se si per quando è prevista? R. - Grand Hotel Per quanto riguarda il Grand Hotel è con soddisfazione che abbiamo preso atto dell’istanza di agibilità dell’immobile. Questo è il segno che albergo è ai nastri di partenza. A ruota terminati i lavori previsti per fine anno, verrà messo in funzione il C.T.T. e dalla prossima stagione l’apertura dello stabilimento balneare. D. Su via Don Minzoni i complimenti per l’opera appena ultimata non erano ironici ma convinti. L’unica perplessità era rivolta al tipo d’albero “la palma” che pare essere nelle grazie di qualcuno perchè ha preso l’esclusiva su tutto il nostro territorio. La domanda quindi è: se è vero come che siamo infestati dal “punteruolo rosso” che attacca le nostre palme falcidiandole giorno dopo giorno. siete certi che lo stesso non attacchi a seguire anche quella specie che state proponendo ovunque? A noi alcuni esperti del settore hanno detto che distrutta una specie passano all’altra. Ve ne siete informati? Non si può pensare a tipi d’albero alternativi e più decorativi? R. - Via Don Minzoni La nostra riviera è nota come “riviera delle palme” da qui la scelta della specie arborea. Il tipo di palma scelto è una varietà che non viene attaccata dal punteruolo rosso come è successo per altre specie; la scelta di questo tipo di piante è stata anche determinata dal tipo di apparato radicale specifico in quanto si sviluppa in profondità e non in superficie. D. Pontile Bestoso, i lavori in corso saranno portati avanti per tutta l’estate o verranno sospesi per le prossime vacanze e ripresi in altra data? R. - Pontile Bestoso Per quanto riguarda il risanamento del pontile Bestoso. La tempistica è superiore al previsto in quanto l’intervento va svolto durante il periodo invernale e per natura gli eventi atmosferici, soprattutto negli ultimi anni, sono stati più frequenti. Trattasi di un intervento di risanamento radicale su tutta la struttura, compresa la pavimentazione, con la sostituzione della ringhiera ormai non più a norma di legge. Era già previsto nel cronoprogramma di lavori la sospensione estiva. D. Lavori di Via Roma e passeggiata Ciccione sembrano in dirittura di arrivo; potete dirci qualcosa in merito che possa rassicurare le attività economiche di quella zona? R. - Via Roma Sicuramente le opere saranno ultimate prima dell’imminente stagione. Purtroppo il lavoro si è protratto più del previsto in quanto l’impresa che aveva vinto l’appalto ha avuto dei problemi finanziari, inoltre questa arteria è interessata da numerosi sottoservizi per i quali devono intervenire vari enti quali Enel, gas, Telecom, acquedotto e altri. Io e il consigliere delegato al commercio abbiamo fatto più incontri con gli operanti economici della via cercando di soddisfare nel possibile le loro esigenze e con l’occasione rinnovo i ringraziamenti per la collaborazione. R. - Ex Mattatoio Il mattatoio come noto l’immobile è gravato da un vincolo monumentale che allo stesso crea diversi problemi per un suo utilizzo. È per questo che al più presto avvierò un confronto con la soprintendenza ai monumenti, e successivamente è mia intenzione promuovere un confronto con la città per intuire come meglio utilizzare questo immobile per gli usi pubblici. Associazione Vecchia Alassio XX EDIZIONE SERATA CULTURALE APRILE 2010 Alassio fra Musica e Poesia Salone Parrocchiale S. Ambrogio (g.c.) Giovedì 20 Maggio 2010 - ore 21 Partecipano: I fratelli Rizzo e i Poeti alassini Presenta: Andrea Gallea INGRESSO LIBERO R. - Loc. Due Vie L’intervento in località Due Vie ha ottenuto il parere favorevole da parte della commissione edilizia integrata e della soprintendenza ai beni culturali e del paesaggio. Sia la soprintendenza sia il Comune tengono monitorato l’intervento; peraltro sarà mia cura contattare il soggetto attuatore e il progettista per valutare una possibile variante che incida il meno possibile sulla strada mulattiera, Inoltre colgo l’occasione per scusarmi a nome di tutta l’amministrazione con la cittadinanza per i disagi arrecati in questi ultimi mesi per i lavori pubblici in itinere e per quelli ancora programmati per il futuro, ma senz’altro credo che a lavori terminati saranno di sicuro apprezzati i restyling apportati alla città. ASSEMBLEA A.V.A. 2010 Grande attesa ed un certo qual fascino ha destato nei Soci presenti l’Assemblea A.V.A del 23 Aprile u.sc. con il nuovo Consiglio Direttivo retto (10° Presidente della vita dell’A.V.A.) dal geom. Giovanni Giardini. Si è iniziata con il saluto commosso dell’ancor giovane Presidente che, dopo l’appello dei Soci, ha esordito che poco ancora si è fatto, ma in realtà ha già presentato una serie di proposte programmatiche di tutto rispetto. Egli intende proseguire lungo la via tracciata dai Presidenti che lo hanno preceduto. Ha parlato della Consulta Ligure con cui c’è in atto un nuovo spirito di aggregazione e di collaborazione, tanto che, tra l’altro, si cerca di attuare un capillare censimento dei monumenti minori di tutto l’arco ligure. (continua a pagina 2) D. Ex Mattatoio: Visto che i contenziosi con le ditte appaltatrici si susseguono e vanno con i tempi della giustizia, si potrebbe pensare ad un futuro diverso per quella struttura, magari ascoltando proposte portate in un pubblico dibattito cittadino? Consulta Ligure Domenica 11 aprile 2010 presso l’Hotel Regina Elena di Santa Margherita Ligure, ospiti dell’Associazione “A Coalinn-a”, si è tenuta la riunione per discutere il seguente ordine del giorno: 1. Saluto delle autorità 2. Approvazione del verbale della seduta precedente 3. Comunicazioni del presidente 4. Relazione morale del quadriennio e rendiconto annuale 5. Rinnovo delle cariche sociali 6. Progetto “Censimento monumenti minori” 7. Domanda d’adesione dell’Associazione “Amici di Pentema” 8. Varie ed eventuali Sono presenti o per delega 44 delle 55 associazioni. D. L’intervento in corso in località “due vie” è sicuramente il compimento di una procedura urbanisticamente corretta, non possiamo pensare diversamente, ma sulle scelte di creare allargamenti lungo la nuova viabilità per aree a parcheggio non si poteva evitare di occupare antiche mulattiere sempre più richieste dall’emergente nuovo turista escursionista? Approvato all’unanimità il verbale della seduta precedente, il presidente Elmo Bazzano relaziona sul seminario “Le colonie liguri nel Mediterraneo, i Tabarkini a Carloforte” tenutosi a Carloforte i giorni 11, 12 e 13 febbraio. In quell’occasione il Presidente de “A Maina” Luigi Pellerano ha sottolineato “Il filo invisibile che unisce i tabarchini di Sardegna ai liguri d’oltre mare li spinge a sentirsi legati agli archetipi della cultura nativa”. Si è trattato di un evento di grande significato non solo storico ma, soprattutto, socio/culturale. (continua a pagina 2) Il Presidente, Gianni Giardini, consegna il “Cuore dell’A.V.A.” al suo predecessore Carlo Cavedini. Pranzo Sociale Domenica 13 giugno 2010 ore 12,30 Ristorante Castè - Alassio ore 11.30 - Santa messa nella Chiesa Madonna delle Grazie Aperitivo sul sagrato. Prenotarsi entro il 10 giugno presso l’A.V.A. 2 «L’ALASSINO» Sabato 15 Maggio 2010 LE TRE SCIMMIETTE I NOSTRI PRIMI 50 ANNI (segue dalla prima pagina) Le strade collinari di ALASSIO UN PATRIMONIO DI SUGGESTIVA BELLEZZA Le colline che circondano Alassio rappresentano un patrimonio di suggestiva bellezza da difendere strenuamente da tutti i pericoli ai quali possono andare incontro. Fin dove arrivano le ville, la flora primitiva, rappresentata dei carrubi, dagli ulivi, dai mandorli, dai fichi, si intreccia con piante esotiche di svariatissime qualità e la complessa vegetazione che ne risulta assume un aspetto quasi tropicale. Oltre la linea delle ville e dei giardini, dove le nostre colline hanno invece mantenuto quasi intatto il primitivo carattere, è il regno dell’ulivo molto spesso abbandonato a se stesso in lotta secolare contro gli elementi avversi della natura che difficilmente riescono ad avere ragione della sua forte fibra. In mezzo al verde argenteo degli ulivi risalta il verde cupo dei carrubi molti dei quali, purtroppo in via di estinzione. Altro aspetto interessante delle nostre colline è la sequenza di fasce (o terrazzi) con i loro muri a secco la cui costruzione tanto sudore fece versare a intere generazioni. Le troviamo ovunque: sui primi pendii a picco sul mare e su, su fin sulla vetta delle nostre colline e, nonostante che interi lotti di muri siano diroccati, rappresentano ancora un utile sbarramento capace di contenere la terra impedendo che essa sia trascinata irrimediabilmente al mare. Al vedere lo stato di completo abbandono in cui molte delle nostre zone collinari si trovano, sembra strano che esse, un tempo verdeggianti di viti, di fichi, di mandorli, di agrumi, abbiano potuto diventare dominio incontrastato di rovi e sterpaglia. Indubbiamente il progresso con i suoi sistemi di sfruttamento razionale non ha giovato alla nostra economia collinare. Forse se le nostre colline potessero disporre di acqua tornerebbero in poco tempo a fiorire e verdeggiare come al tempo in cui questi risultati erano ottenuti, con immensi sacrifici, dai nostri vecchi. Tutti questi aspetti vecchi e nuovi del nostro patrimonio collinare richiamano ogni anno gruppi sempre più numerosi di forestieri lungo le nostre vecchie strade mulattiere. I turisti, specialmente i nordici, sono camminatori, sportivi, amanti della natura e della vita all’aperto. Evadono facilmente dal centro sempre più caotico e rumoroso, si vedono ovunque nei luoghi più selvaggi e caratteristici. Battono tutti i sentieri e tutte le strade. Ma purtroppo molte sono impraticabili, interrotte da frane e da muri diroccati. C’è da rompersi le gambe. Se ne lamentano i turisti stessi i quali non comprendono perché si debba abbandonare al suo destino un secolare patrimonio di vecchie strade, che rappresentano una nota originale e caratteristica del nostro patrimonio collinare. Non sono molte queste mulattiere. Una alla volta, per non gravare troppo sul bilancio annuale, in pochi anni, si potrebbero riordinare tutte e renderle praticabili costruendovi al centro, ad esempio il caratteristico pavé in mattoni già in opera in qualche tratto e che aspetta solo d essere proseguito. Nel corso dei lavori VEDO SENTO PARLO VEDO !?! - Vedo il lento melenso cantiere del pontile Bestoso come un biglietto da visita sulla scarsa efficienza di certi cantieri e monta la preoccupazione per l’incombente stagione estiva. Che ne sarà del molo? F.to Bagni T. - Vedo l’effetto mareggiata dei primi di maggio, differente a seconda di come le spiagge erano già state trattate per avvio stagione, minore dove erano rimaste naturalmente formate e molto peggiore dove ci si era preoccupati di accumulare sabbia a monte della concessione; non esiste una regola o meglio del buon senso? F.to G.G SENTO !?!? - Una lamentela mista a preoccupazione aleggia sulla notizia di scioglimento dei giardinieri comunali con l’assegnazione degli interventi di manutenzione del verde a ditte private. Cosa c’è di vero? Il patrimonio di qualità che ha sempre caratterizzato i nostri giardini ed i tecnici che vi operavano è possibile che sia via via sceso così in basso da dover rincorrere a ditte esterne? E quanto costerà ai cittadini? F.to A.M. www.alassiosuperpartes.wordpress.com e-mail: [email protected] L’Alassino, maggio 2010 Con questo articolo la rubrica di “Alassio Super Partes” entra nel suo 3° anno di pubblicazione su L’Alassino. Come tutti, crescendo, si dovrebbe diventare migliori. Si dovrebbe aver appreso un po’ di cose, e imparare ad usarle nel modo giusto. Si dovrebbe aver capito che è sempre sbagliato schierarsi totalmente e ciecamente dalla parte di qualcuno (è già difficile conoscere bene noi stessi!), è invece lodevole sostenere idee ed ideali. Si dovrebbe aver capito che in un mondo dominato dalla comunicazione (a discapito dell’informazione), tanto più falsa, falsata e ingannevole può essere l’immagine, e quanta più divergenza tra parenza e realtà/essenza. Si dovrebbe aver capito che è ciò che facciamo quello che parlerà di noi, ma è il modo in cui lo facciamo a dire davvero chi siamo. Si dovrebbe aver capito che siamo cresciuti circondati da bugie, illusioni, falsità; a partire da Walt Disney: tutti i cattivi alla fine perdono sempre, vengono sconfitti dai bravi che, alla fine, vincono sempre, e vengono riconosciuti e celebrati come eroi; perché il bene trionfa (e deve trionfare) sempre sul male. Ma chi l’ha mai visto questo nel mondo reale? Ma dove viveva Walt Disney? …Nonostante si sappia che non è così, non dovremmo smettere di crederci! “Finché c’è vita c’è speranza” “L’universo cospira a favore dei sognatori” “Mira sempre alla lu- ASSEMBLEA A.V.A. (segue dalla prima pagina) Dopo un minuto di raccoglimento in onore e memoria dei Soci defunti nel 2010, il neo Presidente ha ricordato l’attività svolta dai Presidenti che lo hanno preceduto e parla di “Alassio in Cornice” con le varie Associazioni di Volontariato per la cura della collina. Quest’anno si predisporrà un punto di sosta panoramica nella zona di Solva. Non mancano problemi da risolvere essendo decaduta per il momento l’agevolazione ONLUS e c’è un aggravio notevole nelle spese per la spedizione dei giornali mensili (da € 347 a € 645) con l’aumento richiesto anche per la stampa del mensile, tanto che si sente la necessità di ritoccare dal prossimo anno il prezzo della quota annuale (tre Euro sia per i Soci aderenti, che effettivi, che esteri). La proposta, messa ai voti, è approvata all’unanimità. A proposito del giornale il Presidente propone qualche cambiamento per rinnovarlo in vista dell’ormai prossimo cinquantenario di fondazione AVA e promette, fra l’altro, una nuova rubrichetta che intesi a riordinare le nostre mulattiere sarebbe poi bene esaminare la possibilità di sistemare lungo il loro tracciato, ove lo spazio lo permette, qualche pianta di pino, di cipresso. Lo fanno i privati lungo le loro strade e no c’è ragione che non si possa fare sul suolo pubblico. Sarebbe l’inizio di quell’opera di rimboschimento, auspicata da più parti, da estendere a tutte le strade collinari e capace di riportare una nota di verde la dove più ne è sentita la mancanza. mensilmente riproponga il richiamo ad un articolo, tratto via via dai Giornali, dei nove Presidenti dell’AVA. La proposta è gradita. Comunica che è ormai conclusa la stampa del nuovo libro di Gianni Croce (raccolta di proverbi, detti, massime, locuzioni e singolarità dialettali alassine, con traduzione) che sarà messo in vendita forse già nel prossimo mese. Le varie proposte sono approvate all’unanimità. Il Presidente, quindi, consegna il “Cuore” dell’A.V.A. all’ex Presidente Carlo Cavedini, ringraziandolo per l’attività costante ed energica del suo mandato novennale. Il premiato visibilmente commosso ringrazia. Segue un caloroso applauso. È data facoltà ai Soci di esporre le loro proposte e l’Assemblea “si accende”. Si chiede alla Redazione de L’Alassino di moltiplicare gli articoli riguardanti la nostra Città e le sue esigenze, spesso disattese anche dagli Amministratori. È vergognoso riscontrare da troppi mesi la stasi assai negativa nei lavori al pontile na, anche se dovessi mancarla, comunque atterrerai fra le stelle”. Non sarà la realtà, ma potrebbe essere la speranza che illumina le nostre esistenze, e,forse, il fine, a cui tutti dovremmo puntare, e per cui dovremmo lavorare. Se tutti nascessimo vecchi, e, piano piano, “crescendo”, diventassimo bambini, obbligati a stare con persone che ti dicono cosa fare e come farlo, solo alla fine della nostra vita, quando ognuno/ciascuno avrebbe già avuto modo di farsi idee proprie, e i giochi fossero già stati fatti, il mondo, questo mondo, il nostro, potrebbe davvero essere un posto migliore. Se in tutto quello che facciamo, che diciamo, che pensiamo continueranno (o, forse, in alcuni casi, cominceranno) ad esserci dei condizionali, dei dubbi invece di certezze, punti interrogativi al posto di quelli esclamativi, la necessità di chiedere e ascoltare, rimettendo in gioco tutto, piuttosto che amare tenere comizi con tanto di pubblico che applaude, troppo certi e sicuri di sé stessi e che esistano 2 punti di vista: il proprio e quello sbagliato. Beh, se fosse così, allora potremmo cominciare a tirare un sospiro di sollievo, perché è dove ci sono dubbi che si impara, si cresce e si può trovare una risposta; ed è nel confronto che si può trovare la risposta giusta. “Finché c’è vita c’è speranza” perché “La speranza è l’ultima a morire”. Provocatoriamente Anonima Bestoso, ove non ci sono operai… uno o due al massimo.! Ci si lamenta della scarsa cura di tutti i giardini della città, specie nelle zone lontane dal centro e del disastroso abbattimento delle palme e di altri alberi e perché (ci si chiede), nonostante il pericolo del “punteruolo rosso” (distruggitore delle palme, se non curate)… le nuove piante messe a dimora sono ancora palme asfittiche e forse destinate alla stessa fine. Per il rapporto fra Comunità, cittadini e albergatori (afferma il Presidente) c’è maggior collaborazione (anche per il ripristino del verde collinare) in alternativa alla spiaggia. Infine ci si lamenta che troppa libertà e licenza sono state concesse ovunque ai locali pubblici - che occupano più dello spazio concesso dalle leggi a scapito della viabilità, dei cittadini e delle varie necessità. Dopo vivaci discussioni, animate, ma proficue, l’Assemblea si è chiusa con l’augurio al nuovo Consiglio Direttivo (ed al suo Presidente) di “servire la città” e la comunità degli Alassini e degli Ospiti con lo stesso entusiasmo e la stessa “grinta” dimostrata dall’A.V.A. negli anni passati. t.s. PARLO !?! - Sempre più voci giungono in sede in relazione ai lavori di località “Le due vie” corredate da preoccupanti fotografie che evidenziano gli interventi estremamente impattanti sul territorio. Non sarebbe male una verifica da parte dell’ufficio tecnico competente. CONSULTA LIGURE (segue dalla prima pagina) Il Presidente Bazzano in apertura della 149a assemblea ringrazia i compagni di questo viaggio durato 4 anni, iniziato da Franco Gallea l’anima, il cuore e la mente della Consulta Ligure; quindi Franco, Giorgio, Pier Luigi, Enrico, Mario, Angelo, Stefano e Gianni con i quali è nato un rapporto di stima e di grande amicizia. In riferimento alle attività svolte ricorda che è stato istituito il Concorso “Jacopo Varaldo”. Il premio si è proposto di diventare un appuntamento biennale e rituale, in cui la componente positiva deve essere la volontà di riportare in superficie le nostre radici storiche anche attraverso il teatro dialettale. La prima edizione del concorso ha visto imporsi il testo di Costanza Modena e Maria Pia Ferrandini dal titolo “L’ustaria da Funtanassa” mentre il premio speciale è andato a “Quando Zena s’addescia” di Enrico Scaravelli. La premiazione si è tenuta il 16 novembre al Teatro del Casinò di San Remo. Nel corso del 2007 sono stati attivati i rapporti con le associazioni A Maina a Carloforte e l’Accademia Urbense di Ovada. Nel mese di Giugno è stato notificato l’avvenuto riconoscimento istituzionale da parte della Regione. Il 2008 è stato l’anno della ripresa del “Dizionario biografico dei liguri”, ne è seguita l’uscita del 6° e 7° volume. Sempre nel 2008 entrano a far parte della Consulta quattro nuove associazioni: “I Liguri nel Mondo”, il “Museo Civico Marinaro di Camogli”, “l’Arciconfraternita del Chinotto e l’Associazione culturale “Rina e Gilberto Govi”. Nel 2009 entrano a far parte della Consulta il “Parco nazionale delle 5 terre” con la prima riunione tenutasi il 29 marzo nella magica atmosfera del Castello di Riomaggiore alla presenza di ben 54 partecipanti, record assoluto anche in considerazione del tempo pessimo. Attraverso un comodato gratuito, il 23 giugno il Comune di Savona ha consegnato le chiavi della sede permanente all’associazione a “Campanassa” all’interno del prestigioso complesso monumentale del Priamar. Tra i progetti e le attività già avviate si ricordano: Progetto giovani le giovani generazioni quale motore di innovazione e ricambio generazionale. Premio Consulta assegnato ai coniugi Maria e Renato Piccone, albisolesi Censimento dei Musei minori finalizzato alla riscoperta di tesori d’arte dimenticati che coinvolgerà nel censimento tutte le associazioni per competenza di territorio, con la compilazione di apposite schede già predisposte; progetto da concludersi entro dicembre 2013.Progetto definito “GALLEA” titolo suggerito appunto dal professor Franco Gallea è “I problemi della diffusione del libro ligure sul territorio” È seguita la relazione relativa alla situazione finanziaria, curata dal Commercialista Giovanni Braida, componente il Collegio dei revisori. Si è a questo punto proceduto al rinnovo delle cariche sociali e, sulla base degli ottimi risultati conseguiti, è stato proposto e confermato, Presidente della Consulta Ligure Elmo BAZZANO. Le altre cariche: Segretario generale Stefano PASTORINO (confermato) Collegio dei Revisori: Piero BONINO (presidente), Giovanni BRAIDA e Silvia BAZZANO - Supplenti: Milena MEDICINA e Ettore CANDELA. Tesoriere: Carlo BARBIERI. Collegio dei Probiviri: Emilio VARALDO (presidente), Gian Paolo CICHERO e Andrea OGNIO - Supplenti: Bernardo RATTI e Bruno SACELLA Al settimo punto, vista la completezza dei documenti relativi alla domanda di inserimento ai sensi dell’art. 4 dello statuto sociale, l’Assemblea, all’unanimità, ha accolto in seno alla Consulta l’ingresso della nuova consorella “Amici di Pentema”. L’associazione porta il nome di una frazione del comune di Torriglia a 839 metri s.l.m., dove risiedono ben 23 abitanti. Elio Traverso, delegato del sodalizio “pentemino” ne traccia un breve profilo: Nata nel 1974, essa si occupa di organizzare ed amministrare innumerevoli attività ricreative e culturali. La splendida giornata si è conclusa ,come sempre, con il pranzo sociale, in un’atmosfera di serenità , vera fratellanza e dialogo sulle reciproche esperienze associative. Dall’Associazione Vecchia Alassio un sentito grazie per l’ospitalità alla Consorella “A Caolinn-a” ed a tutte le Associazioni presenti e… arrivederci alla prossima ! L’AVA INSIEME PER NON RESTARE SOLI Ill.mo Sig. Presidente Geom. Gianni Giardini Associazione Vecchia Alassio Via XX Settembre 7 - Alassio L’Associazione “Amici di Padre Hermann”, è lieta di informare che il progetto “Insieme per non restare soli”, ideato per dare sostegno e una mano concreta agli anziani soli, numerosi nella nostra cittadina, ha raggiunto quest’anno, numerosi utenti e situazioni particolari ed importanti da seguire. Nel presentarVi i numeri inerenti all’attività svolta, vogliamo ancora una volta ringraziare tutti i volontari che hanno partecipato alla realizzazione del progetto, nella speranza che continuino a sostenerci con la stessa dedizione, ricordare la partecipazione professionale ed umana dei medici di Alassio Salute, nonché la condivisione e la disponibilità di operatori, responsabili e dirigenti del Settore dei Servizi sociali del comune di Alassio. Un particolare ringraziamento va alla FONDAZIONE CARIGE che ha permesso con il suo contributo di portare avanti nel 2009 questo progetto. Precisiamo inoltre che questa grande esperienza potrà proseguire anche quest’anno, grazie al contributo degli innumerevoli amici che ci sostengono. Grazie a tutti! Ringraziamo la redazione dell’Alassino che ancora una volta ci da la possibilità di mettere a conoscenza la cittadinanza della nostra attività sul territorio. Ci permettiamo di ricordare il numero di telefono per chiunque sia nella condizione di dover usufruire del servizio e per tutti coloro che, come volontari, possono mettere a nostra disposizione un piccolo frammento del loro tempo libero. 3345363496 coordinatrice del progetto Carla Bisello Sabato 15 Maggio 2010 3 «L'ALASSINO» U recantu di nosci diti CRONACA DI ANDATE (a cura di G.C. e G.G.) MESE DI MAGGIO 2010 Entrò a piò u perdun Era in quegli anni pia abitudine, passando davanti alla chiesa, entrare anche solo per un momento a ringraziare il Signore per quei benefici spirituali e materiali che ognuno riteneva aver ricevuti o che sperava di ricevere ma, più probabilmente, per quell’innata sensibilità delle anime semplici alla consapevolezza, malgrado tutto, della propria fragilità e delle proprie mancanze. A tale pratica, oggi alquanto in disuso, si diceva, appunto, “Entrare a prendere il perdono” Sun faiti cu-u stampin cumme i gubelletti Tra i vari dolci tipici della tradizione alassina, un posto preminente spetta ai “Gubelletti”, dolce prelibato a base di pasta frolla ripiena di marmellata e confezionato in apposite formine, naturalmente tutte uguali. Rapportando tali dolciumi a coloro che, simili in tutto o aventi tra loro la sola rassomiglianza fisica, l’ironico autore ha così facilmente coniato il detto “Sono fatti con la formina come i gobelletti”. MONSÙ PIVETTA Ognuno di noi, credo, ha le sue piccole manie. Il fatto di averle, e ci rende persone normali e ci distingue da chi ha grandi manie: quelli, a mio parere, sono i matti o i grandi uomini. Io non credo di fare eccezione alle persone normali, ammettendo di avere delle piccole fissazioni, una delle quali è, per esempio, il voler vedere considerato il mio lavoro. Voi sapete, perché ve l’ho già detto, che di mestiere facevo il bagnino. L’ho sempre fatto alla mia maniera, all’antica, forse prendendomi persino un po’ troppo sul serio, con una rigidità esagerata, ma questo è il mio carattere: mi piacciono l’ordine, la puntualità, il rispetto, la serietà… Sono sceso in spiaggia sempre molto presto la mattina, per poter fare i miei lavori prima dell’arrivo dei clienti; sapete: rastrellare, raccogliere gli ultimi residui di cartacce e mozziconi sfuggiti al retino della sera prima, ripassare i servizi, ecc. Una delle mie piccole manie, è proprio quella di voler vedere tutto in perfetto ordine, prima che i clienti comincino (giustamente d’altronde) a buttare tutto all’aria. Anzi: qualche volta ho persino litigato con gente che mi pestava il rastrellato in ore in cui, secondo me, avrebbe dovuto restarsene ancora un po’ a letto e che, trovando chiuso il suo stabilimento, veniva a pasticciare il mio. Un po’ come il negoziante che, prima dell’orario di apertura, stia ancora lavando per terra e qualcuno gli cominci a camminare sul lavato, senza poi fare alcun acquisto. Con loro mugugnavo di brutto, con i miei clienti mandavo giù amaro e mi accontentavo di fare la faccia scura. Quell’anno era particolare. Tutti gli anni hanno qualcosa di particolare, veramente: se non fosse così, non ce li ricorderemmo e non li distingueremmo uno dall’altro nella sequenza dei ricordi; ma c’è sempre un qualcosa che li caratterizza, magari anche cose di poco conto alle quali diamo (forse proprio per ricordare meglio) un rilievo anche immotivato. Quello, comunque, era l’anno del colera. La psicosi era partita, se ben ricordo, da Napoli o da Bari. Le televisioni strombazzavano, come il solito, consigli non si sa bene quanto empirici e quanto scientifici, sui comportamenti da tenere, sul come cibarsi, sulle precauzioni da prendere ecc. Anche l’Ufficio Sanitario del Comune aveva mandato i suoi dipendenti a fare una disinfezione particolare nelle “toilette” di tutti i locali pubblici, quindi anche sulle spiagge. Venivano in coppia, uno dei due bardato di un erogatore del tipo di quelli che usava mio nonno quando dava lo zolfo alla vigna, si mettevano una mascherina sulla bocca ed irroravano il locale con un liquido disinfettante dall’odore terrificante. Era acre, prendeva alla gola, faceva mancare il respiro e lacrimare gli occhi. Impiegava almeno una buona mezz’ora a svanire. Inutile dire che la psicosi aveva contagiato un po’ tutti, quindi anche me, per cui quando gli incaricati del Comune passarono a fare il loro lavoro, rimasi impressionato terribilmente dalla supposta efficacia di quel liquido: se tanto mi dava tanto, a giudicare dall’odore, esso doveva distruggere ben più che un semplice “vibrione”! Mi feci dire il nome di quella meraviglia, dove me la sarei potuta procurare ed in base a quelle informazioni ne feci una discreta scorta. Da allora, tutte le mattine per un paio di mesi, ripassavo il gabinetto con quel micidiale ritrovato, come rifinitura alla disinfezione normale. Ricordo che eravamo in luglio, un luglio soffocante, con temperature che toccavano i trenta gradi già alle sette di mattina. Quelle settimane, arrivò in albergo la famiglia Pivetta; dato che erano piemontesi non ricordo più di dove, il capofamiglia divenne per me “monsù” Pivetta. Erano in quattro: papà, mamma, e due figlie intorno ai dodici o tredici anni, tranquillissimi, gentilissimi ed educatissimi tutti e quattro... soltanto che lui (e me ne resi presto conto) aveva una pessima abitudine; non sono mai riuscito a capire perché lo facesse: l’albergo avrà forse potuto avere altri difetti, ma dal punto di vista delle pulizie e dell’igiene era semplicemente perfetto, le camere erano tutte con bagno, per cui non mi riusciva di trovare assolutamente una giustificazione al fatto che, ogni mattina alle sette in punto, “monsù Pivetta” venisse ad usare il bagno della spiaggia! Il fatto che a quell’ora io avessi da poco finito di lavarlo e disinfettarlo, mi mandava letteralmente in bestia… Monsù Pivetta era di fisico minuto, portava gli occhiali con una grande montatura nera, si pettinava i capelli lisci con la scriminatura a destra e, quando scendeva in spiaggia, indossava invariabilmente una camiciola leggera, un paio di pantaloni al ginocchio ed un paio di sandali tipo frate. Mi dava il “buongiorno”, prendeva la chiave del bagno dal punto in cui la tenevo appesa per i clienti, si chiudeva nel locale per una quindicina di minuti; quando ne usciva riponeva la chiave, mi ridava il “buongiorno” e tornava in albergo. Lo rivedevo soltanto dopo le nove, quando scendeva con il resto della famiglia. Continuò così per qualche giorno, con me che, tra un “buongiorno” e l’altro, mi maceravo il fegato e cercavo un sistema che non fosse troppo diretto, di fargli perdere quella per me intollerabile abitudine. Ma i giorni passavano, e dopo più di una settimana, monsù Pivetta continuava ad essere il cruccio delle sette; finché un giorno ebbi l’idea... Normalmente, procedevo alla pulizia del bagno con una passata di detersivo a suon di spugna, poi con una energica risciacquata a forza di manichetta e quindi con una scopata per fare scorrer via l’acqua. Facevo tutto piuttosto per tempo, in modo da lasciare aperto il locale per un po’ ad asciugare, prima di poterlo richiudere e metter via la chiave. Quella mattina, feci tutto con mezz’ora di ritardo, dimodoché alle sette vi fosse ancora sufficiente umidità; quindi, calcolando i tempi, procedetti alla più energica delle disinfezioni usando in maniera esagerata lo speciale liquido anti-colera: ricordo che ne versai per terra, su e dentro il vaso, nel lavabo e persino dentro la cassetta dello sciacquone! Mentre procedevo, cercavo di trattenere il respiro, ma ciò malgrado dovetti uscire un paio di volte a prender fiato, tossendo alla disperata. Finita l’operazione, richiusi immediatamente il locale e appesi la chiave al suo posto; mancavano tre minuti alle sette. Alle sette e due minuti precisi arrivò monsù Pivetta. “Buongiorno!” “Buongiorno a lei!” “Posso prendere la chiave?” “Prego!” Facevo finta di rastrellare, ma lo tenevo d’occhio. Prese la chiave, si diresse al bagno ed aprì la porta, esitò un attimo breve, poi entrò e se la richiuse dietro. Posai il rastrello e rimasi in attesa... Trascorsero forse seiotto minuti, poi cominciarono i colpi di tosse, quasi frenetici: accesso di tosse, silenzio... tosse, raschiare di gola, silenzio... Quando udii aprirsi la porta, riafferrai il rastrello e mi posizionai strategicamente, per osservare; monsù Pivetta uscì: era uno spettacolo che non dimenticherò mai! Aveva gli occhiali appannati, i capelli appiccicati al cranio come se gli avessero rovesciato addosso un secchio d’acqua, la camicia ed i pantaloni zuppi dal sudore che gli era colato addirittura fino nei sandali... In altre parole: era semplicemente trasfigurato! Lentamente, senza un gesto in più o una parola, richiuse la porta del bagno, riappese la chiave al suo posto, risalì la scaletta dello stabilimento e rientrò in albergo. Da quella mattina, “monsù” Pivetta non scese più alle sette: si presentava dopo le nove assieme alla moglie e alle figlie e andava dritto al suo posto, senza nemmeno girare la vista alla porta del bagno. Non ricordo bene se lo vidi mai più addirittura farne uso!… A. Boscione Il divino del pian silenzio verde Uno dei verbi più comuni usati in politica oggi è: esternare. Il verbo, che qui diventa eufemismo, viene usato quando qualche politico, nazionale o locale, affronta in maniera improvvisata qualche tema magari a lui non molto noto, e dice spesso delle cose non molto profonde o serie, delle quali magari poi si pente, ma non avendole pronunciate in parlamento, in una riunione ufficiale ma solo per il godimento della stampa, non pensa neanche a smentirle, e si comporta come se niente fosse accaduto. Io credo che qualche volta oltre ad esternare bisognerebbe anche internare; ma sono cose che si facevano una volta in paesi lontani e di cui nessuno si ricorda più. Ed è meglio così. Tutto ciò premesso, e cambiando argomento, è accaduto che il sindaco di un paese importante della mia regione, al momento di abbandonare la carica locale per assumerne una più prestigiosa regionale si è lasciato andare ad alcune considerazioni sulla città da lui finora amministrata. E polemizzando con i cittadini di un comune turistico non lontano, e cioè Tramonto Insieme, i quali non gradivano il chiasso e il caos della movida notturna, ha spezzato una lancia in favore del rumore, dei superdecibel sostenendo che solo così si attirano i giovani e si fa vero turismo. Subito nel comune di Andate il vicesindaco Dagli Asparagi e parecchi assessori conquistati da quelle parole si sono attivati, e hanno dimenticato che: a) Andate fino a qualche tempo fa era fiera del suo marchio originale “Andate, Zona del Silenzio” b) la situazione locale della chiusura degli alberghi e dell’invasione delle seconde case con i box auto a gruviera, aveva mostrato una città rivolta alle famiglie e in cui i figli ventenni dei neoproprietari si facevano vedere solo a Ferragosto, preferendo Ibiza o Formentera, o i Caraibi. Bene, dimenticando tutto questo e volendo rivoluzionare la situazione gli amministratori andatini hanno deciso che: 1) Andate d’ora innanzi sarà la città del rumore libero. 2) Tutti i cittadini anziani, meno quelli sordi conclamati, verranno caricati su un bel trenino e condotti nella casa di riposo di Pieve di Nobiscum, fra gli alberi e il verde e le fresche frasche, senza neppure la TV in camera, perché: “L’avete voluto il silenzio? Ora godetevelo!”. 3) I bar, i ristoranti, i locali pubblici, soprattutto quelli notturni, compresi night club e discoteche dovranno predisporre, all’esterno del locale, due grandi altoparlanti stereo con i quali diffonderanno al pubblico le musiche eseguite all’interno. Per questa funzione sarà loro lecito chiedere all’Enel un contratto minimo da 50 Chilowatt. 4) Tutti gli abitanti di Andate forniti di autovettura dovranno cambiare obbligatoriamente i clacson delle loro auto, sostituendole con clacson musicali di grande potenza. Sono consigliati quelli che suonano le musiche de: La Cuccaracha, o Il Ponte sul Fiume Kway, o Brigitte Bardot. Molto raccomandato il Po-po-po-po che imperversava ai tempi del mondiale di calcio. Il clacson dovrà essere usato ogni cento metri di strada, e obbligatoriamente quando si incontrerà un ciclista contromano in via Prendente, facendogli sentire in un colpo solo tutto l’effetto Nashville. 5) Di notte giovani volontari organizzati dalla Protezione Civile gireranno in auto per la città, facendo suonare, senza preavviso e a caso, enormi trombe da stadio, per ricordare ai turisti che sono in una città da sballo e non da sonno. 6) Se qualche turista, maschio o femmina verrà sorpreso seduto su una panchina o su uno scoglio a leggere tranquillamente un bel libro, tenendo in testa un paio di cuffie antirumore, verrà obbligato a frequentare una scuola di Karaoke con volume della musica incrementato e crescente. Con tutti questi, ed altri mezzi di cui parleremo in seguito, Andate verrà rilanciata nel mondo del turismo moderno e diventerà la capitale europea della movida. P.S. Almeno così si spera. Luca Caravella “Non si sevizia un paperino…” è il titolo originale di un film thriller degli anni ’70, la cui storia tratta un argomento purtroppo ancora attuale. Ma non è del film che voglio parlare, ma segnalare al lettore avvenimenti di serena vita giovanile vissuta. Nei mesi scorsi ho avuto modo di apprendere dai vari servizi di informazione nazionali e locali (anche da voci di strada o di semplice “corridoio”), di vicende che spaziano da un continente all’altro, riguardanti arresti, accuse, addebiti, smentite, dimissioni e che hanno coinvolto religiosi e minorenni, compresa la nostra comunità e a oggi questo male insanabile che tormenta la nostra scoietà non solo non si attenua, ma col passare dei giorni cresce sempre di più. Non è mia intenzione entrare nel merito dei fatti. Anch’io però, come tanti, resto confuso, sconcertato, incredulo davanti a questi avvenimenti narrati e segnati da soprusi, violenza fisica e psicologica, tanto da creare inquietudine tale da devastare la coscienza e far provare indignazione. In un momento come questo, ritengo opportuno dare una testimonianza, ricordando e ringraziando la Famiglia Salesiana alassina. Da bambino incominciai a frequentare l’Oratorio Don Bosco: partecipavo alle varie iniziative, alternando giocate di pallone nei Febbraio 1970 - Don Alfredo Ruaro davanti all’Oratorio Don Bosco di Alassio. cortili, al calcio-balilla, al pingpong, allo scambio delle “figurine”, inventando con i compagni di gioco sempre nuovi passatempi. Andavo alla Santa Messa delle ore 9, alla preghiera pomeridiana e, per concludere, a vedere il film domenicale, tutto questo in serenità e armonia. Crescendo ho continuato ad andarci per incontrare gli amici di sempre, tanti. Anche di sera d’inverno, dopo una giornata di lavoro, le porte dell’oratorio si aprivano consentendoci di “sfogarci” con una partita di pallone. Un’altra “casa”, un sano e formativo luogo di incontri e di aggregazione, il “primo” sale della vita per tutti, dopo l’affetto dei genitori. Ho avuto modo di rendermi utile collaborando con alcuni direttori dell’oratorio e sono contento di averlo fatto. Un grazie a Don Masieri, a Don Ruaro, a Don Cadelli, a Don Gamba e a quanti prima e dopo di loro hanno continuato l’opera di Don Bosco e vogliamo ricordarli tutti con affetto e con non mai dimenticata ammirazione. Fal/. RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE UNA TARIFFA AGEVOLATA PER COLORO CHE LAVORANO AD ALASSIO E NON SONO RESIDENTI - E PER CHIEDERE DI TOGLIERE IL LIMITE DI 90 MINUTI AI PORTATORI DI HANDICAP CHE PER NECESSITÀ PARCHEGGIANO NELLE STRISCE BLU LASCIANDO LORO IL PARCHEGGIO GRATUITO. Luoghi raccolta firme: • A Bitega du Zepin, via Neghelli • Associazione Vecchia Alassio, via XX Settembre 7 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico posto di continuare il rapporto collocando “L’Angolo” o quant’altro, in un diverso spazio a sua totale discrezione. Purtroppo il giornalista, come si può dedurre dal suo commiato, ha interrotto la collaborazione asserendo che non avrebbe gradito al- (le lettere anonime non vengono pubblicate) Basta polemiche tra collocazione se non quella già occupata. E ci dispiace. Questo chiarimento a puntualizzare quanto realmente accaduto. Tutte le voci che circolano in proposito a riguardo sono frutto di supposizioni senza alcun fondamento. Ho un’idea… …o forse è solo un’utopia. Mi piacerebbe che il tempo che ci separa dalle prossime elezioni comunali venisse impiegato non soltanto per la tradizionale campagna elettorale nella quale i candidati dei vari partiti propagandano la loro persona e i loro programmi spesso denigrando i propri avversari, con il precipuo fine di guadagnare o trattenere una poltrona e gli annessi benefici. Preferirei che tutti gli Alassini venissero coinvolti nella Politica della Città, per consentire agli stessi di scegliere consapevolmente le persone cui conferire il mandato ad amministrare ed a queste ultime di svolgere tale mandato con la piena cognizione e responsabilità delle esigenze espresse dagli elettori, il tutto al di fuori della logica partitocratica, pur nel rispetto del sistema elettorale stabilito dalla legge. In concreto, proporrei di organizzare, magari tramite l’A.V.A. che, in quanto Associazione apartitica, non speculativa ed avente a cuore il bene della nostra Città garantisce la necessaria imparzialità, incontri aperti a tutta la popolazione, sui temi che riguardano la cittadinanza e che possono formare oggetto delle scelte politiche dell’Amministrazione. Mi riferisco, ad esempio, a temi quali la politica della casa, del verde pubblico, del turismo, del commercio, della famiglia; temi sui quali più forte si sente l’alassino mugugno e sui quali l’Amministrazione comunale deve fornire adeguate risposte non nell’ottica propagandistica o peggio speculativa, ma in quella costruttiva del lungo periodo. Sono certo che gli amministratori uscenti possano decantare le lodi di quanto da essi effettuato nei passati anni di governo come gli esponenti dell’opposizione possano rimarcare le mancanze o gli errori in cui i primi sono incorsi, ma non credo che tale confronto possa recare vantaggio agli Alassini se non rapportato alle concrete esigenze che questi ultimi devono poter manifestare. In quest’ottica ritengo che gli incontri di cui prima accennavo potrebbero svolgersi con la proposizione di un tema di pubblico interesse sul quale uno o più esponenti dell’Amministrazione e/o del Consiglio comunale potrebbero riferire per poi lasciare spazio al dibattito con gli interventi aperti ai cittadini che, previa segnalazione all’organizzazione, potrebbero prendere la parola. Ritengo che, a fronte di qualche difficoltà organizzativa peraltro superabile, si potrebbe ottenere un duplice vantaggio: per coloro che intendono candidarsi, di avere un vasto pubblico cui manifestare le proprie soluzioni di governo e per gli elettori, di individuare persone in grado di soddisfare le proprie esigenze politiche. In tal modo potrebbe essere rovesciata la logica partitocratica in forza della quale le liste dei candidati vengono proposte o imposte dal partito o ancor peggio da qualche notabile del partito, per lasciare spazio ad una più condivisa investitura popolare dei candidati che daranno vita alle liste. Spero che questa idea possa trovare realizzazione e magari essere ulteriormente perfezionata per consentire, in generale, un riavvicinamento della Gente alla Politica quanto meno nel ristretto ambito del nostro territorio comunale, e per evitare a me ed a altri miei concittadini di continuare ad “allevare chimere” e “turarci il naso” nella cabina elettorale. Avv. Giovanni Parascosso Follia al bar Prima di scrivere questo articolo devo premettere che parlerò di un bar in Alassio fino ad oggi da me considerato uno dei migliori soprattutto per la cortesia e la gentilezza della titolare. Purtroppo non posso dire la stessa cosa per quanto riguarda il barista di turno il giorno tre maggio durante le ore pomeridiane. Quello che mi è successo è stato un episodio davvero increscioso. Mentre entravo con una amica al Bar Movie nel budello di Alassio commentavo una partita di calcio Proponiamo ai lettori le foto relative all’articolo di aprile titolato: “PROMESSE NON MANTENUTE”. Scusandoci con la scrivente per non averle messe al momento opportuno per ragioni tecniche. disputata la sera prima. Improvvisamente il barista ha iniziato ad inveire contro di me. All’inizio ho pensato stesse scherzando. Poi, con mia incredulità, ho capito che ce l’aveva proprio con me. È andato a ruota libera e con un sarcasmo sempre più crescente mi ha parlato di qualcosa di cui dovrei vergognarmi, di tifosi impazziti e di partite vergognose. Allora mi si è accesa la famosa lampadina! La mia colpa, in quel pomeriggio di maggio in cui desideravo soltanto gustarmi un buon caffè, era di es- In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. riceviamo e pubblichiamo Una doverosa precisazione Abbiamo ricevuto alcune lettere che ci accusano di aver soppresso “L’angolo” di Daniele La Corte. Niente di più errato! Precisiamo a riguardo che per la necessità di rinnovo della prima pagina de L’Alassino, gli si è pro- Sabato 15 Maggio 2010 sere interista!!! È andato avanti per una decina di minuti dopo dei quali, non sopportando più il suo comportamento, siamo uscite. C’erano altre persone in quel momento che si saranno sicuramente chieste: ma in questa città si tratta in una simile maniera?… Io mi sto chiedendo ancora il perché e passo la domanda a voi lettori. Non mi era mai successa una cosa simile… Russo Maris C’ERA UN PLATANO Un mese fa, all’angolo dei Cappuccini c’era un maestoso platano. Era un gran bel vedere ed anche molti turisti sostavano con il naso all’insù estasiati. Ma in un triste giorno di quell’albero era rimasto solo il tronco Oggi c’è solo segatura per terra come un pianto che non vuol sparire. Mesi fa dal muro del Comune spuntavano poche foglie ingiallite di un fico; doveva essere così grande la voglia di vivere che, dopo un po’ di pioggia sembrava che volesse comunicare di avercela fatta. Se le piante potessero parlare raccomanderebbero agli uomini di amare di più la propria vita e quella degli altri. Se le idee sono diverse non debbono essere causa di guerre cruente. Cerchiamo di mettere i piedi a terra e ragionare; non facciamo la guerra, pensiamo all’amore per la vita. Fernanda Prioritariamente vorrei fare i complimenti agli organizzatori del convegno che si è tenuto al Diana Grand Hotel di Alassio il 15 aprile “Turismo, come uscire dal tunnel. Spagna, Francia, Italia: 3 realtà a confronto”, poiché credo che sia molto importante parlare di turismo. Il mio intervento, di seguito riportato, voleva essere solo un contributo all’iniziativa. Ho seguito attentamente il congresso ed ho sentito parlare di numerose e interessanti proposte, come ad esempio l’incremento delle infrastrutture, la creazione di un marchio, tutte proposte complesse ed a lungo termine. Personalmente, in veste di operatore turistico, inizierei partendo da ciò che abbiamo. “Che Alassio e la Liguria, stretta tra mare e monti, abbiano paesaggi unici al mondo e siano belle lo sanno tutti. Eppure nonostante le straordinarie potenzialità, non soltanto quelle donate dalla natura ma anche quelle create dal lavoro dell’uomo, Alassio e la Liguria non sanno comunicarle. Il silenzio non è più una nobile virtù, è piuttosto un dannoso difetto perché tiene lontano turisti, visitatori, investitori, operatori economici. Nell’era del villaggio globale dove tutto quello che non è comunicato, e che quindi non si sa, non esiste neppure, Alassio e la Liguria rischiano di restare prigioniere in un diabolico circolo vizioso che le condanna alla marginalità in tutti i settori, compreso quello della politica. Le colpe? Senz’altro il carattere chiuso e ruvido dei liguri hanno contribuito a innalzare il muro dell’incomunicabilità facendo spesso sentire il turista un ospite. Se ai difetti caratteriali difficilmente si può rimettere rimedio, nulla vieta però, di avventurarsi in una campagna promozionale della nostra terra che potrebbe contribuire allo sviluppo economico di tutte le categorie. Che cosa serve? Per prima cosa c’è bisogno di una cabina di regia che si impegni a promuovere la città ed il nostro territorio in tutte le sue diverse componenti. Molto di più di uno slo- gan fortunato o di uno spot azzeccato, ad Alassio e alla Liguria serve una campagna promozionale, che non sia a corrente alternata, limitata a brevi periodi o a singoli appuntamenti, ma continua nel tempo e sia condivisa da tutti: Amministratori, Imprenditori, Operatori turistici. È questa la terapia che mi permetto di suggerire per la mia città e la mia Regione. Prendo ad esempio il caso di Torino dove tutti si sono mobilitati in occasione delle olimpiadi invernali, contribuendo a offrire una corale immagine positiva del capoluogo piemontese, liberandolo dall’ormai superato cliché di grigia fabbrica automobilistica. Alassio e la Liguria, al pari di un’industria che attraversa un momento difficile, può essere promossa evidenziando i suoi tanti aspetti positivi, dal territorio al clima alla storia ai gusti e ai sapori della nostra cucina. Ma come promuovere Alassio ed il nostro territorio? La natura del concetto di comunicazione è di per sé dinamica ed in costante evoluzione. La società civile nei suoi aspetti sociali, culturali ed economici è caratterizzata da un interrotto mutamento delle sue strutture, cui corrisponde un continuo modificarsi dei pubblici, dei gruppi di pressione e delle realtà socio economiche. L’impresa, l’Ente o la persona (Alassio e la Liguria) che desidera operare con successo in un determinato momento di un definito contesto sociale, ha l’obbligo di adeguare la propria politica e il proprio linguaggio di comunicazione, alle preferenze ed alle necessità espresse dall’opinione pubblica (turista). A questo punto intervengono le relazioni pubbliche, esprimendosi in un’azione programmatica che ha lo scopo di conseguire ed assistere Alassio e il nostro territorio nel definire e mettere in pratica una strategia globale, il cui fine sia stabilire, mantenere e promuovere un rapporto di comunicazione biunivoco tra Alassio, la Liguria e tutti i suoi clienti/turisti. Quindi io penso che una comunicazione chiara ed esaustiva e soprattutto rispondente alle aspettative dei diversi pubblici o poten- ziali fruitori della notizia, sia l’unica carta per vincere le proprie sfide ed il negativo ciclo di recessione attuale. Questi concetti possono essere applicati alla promozione e al marcheting territoriale della nostra città con l’obbiettivo di creare un’immagine accattivante per i potenziali clienti/turisti in una cosiddetta comunicazione istituzionale - vedasi il sito del Comune di Alassio www.comune.alassio.sv.it - che è la base su cui impostare la vendita dei singoli punti di forza turistici, ambientali, sociali e culturali. Questa è una comunicazione di prodotto. Tutto questo, dev’essere gestito da un unico regista (Ente pubblico) che pensi e trasmetta le linee generali portanti del piano strategico agli operatori turistici privati. Chiudo il mio intervento sintetizzando in alcuni punti quanto detto: 1. il prodotto turistico, quindi la nostra Alassio e la nostra Regione, non è rappresentato solo dalla località in se, ma sempre di più dai servizi che può offrire; 2. la pubblicità/comunicazione tradizionale ha perso un po’ di efficacia, sono diversi gli strumenti con i quali si può proporre il turismo – vedi il mondo di internet e dei siti istituzionali delle località; 3. ciò che fa scegliere un turista oggi ancor prima del luogo è la motivazione quindi serve un buon marcheting; 4. un cliente soddisfatto passa parola attraverso blog e siti dedicati e ciò costituisce il miglior modo per promuovere la nostra città a bassi costi. Il turista si fida dei suoi simili e anche la stessa internet, se all’inizio può apparire fredda, in realtà ha un’anima, perché è fatta da persone che danno una valenza umana allo strumento che si sta utilizzando; se il turista sarà soddisfatto nei criteri di ascolto, presenze, promesse mantenute, lui stesso diventerà quindi il primo media di promozione di una località. In conclusione le parole chiave sono: VISIBILITÀ e ACCOGLIENZA.” Dott. Rocco Invernizzi L’Italia dei valori di Pietro Ai Soloni che discutono in TV e altrove sul problema dei mali della nostra Società quali la droga, il fumo, l’alcolismo e dei delitti in genere cercandone i migliori rimedi, vorrei chiedere se essi siano certi che le leggi imposte dall’esterno e restrittive della libertà siano la giusta panacea. Ne dubito, visto l’esempio americano della legge sul proibizionismo e la convinzione di ognuno di avere una furbizia innata o un buon avvocato per svicolare processi e pene! È soltanto la presa di coscienza e la scelta di fare il bene e non il male l’unico rimedio valido; è il famoso “pomo di Adamo” che però deve avere come supporto l’idea che esista un Dio che ci chiederà conto delle nostre azioni e che non paga solo il sabato! Ogni Stato si ispira ad una filosofia per dettare le sue norme etiche: dai detti di Confucio e Buddha ai Veda indiani, dal Talmud al Corano, dalla Bibbia ai Vangeli; in passato qualcuno ha scelto la dea-Ragione e ne sono nate le rivoluzioni francesi e russe con la nascita di Stalin, Lenin, Hitler (dal superuomo di Nietzsche). Dall’intransigenza maomettana i vari Komeini, Saddam e Bin Laden. Né mi si rinfacci che il Cristianesimo ha portato le Crociate, le stragi dei Conquistadores, la pedofilia di certi clerici, perché Cristo ha predicato la pace, l’Amore, la fratellanza e uguaglianza universale e ha bollato quei mostri peccatori mascherati da ferventi cristiani come sepolcri imbiancati, dicendo che “sarebbe stato meglio per essi il non essere mai nati”; no, non erano cristiani siano essi stati Re o Principi, Papi o Cardinali o semplici preti, ma figli del demonio, della cupidigia, della brama di potere, della lussuria, e il peccato non si cancella senza espiazione in questa o nell’altra vita, questo lo dice la Fede, perché la Giustizia di Dio lo richiede. Io opto per una Italia dei valori di Pietro, quel Simone ribattezzato Cefa posto da Gesù a fondamento della sua Chiesa, i cui principi sono sintetizzati nel “discorso delle Beatitudini o della Montagna”, e in quel Crocifisso che si vuol togliere stupidamente dalle Scuole che invece sta proprio lì a ricordarci che bisogna obbedire alla Legge dell’Amore per essere salvati. Silvio Viglietti Sabato 15 Maggio 2010 5 «L'ALASSINO» Convegno gli alberi in città: un patrimonio da difendere Rubrichetta mensile - Un ricordo per... L’associazione WWF di Savona in collaborazione con Italia Nostra sez. di Alassio ha organizzato nella Biblioteca Civica il 16 Aprile una tavola rotonda per informare e discutere con il pubblico sulla storia e sull’importanza degli alberi in città. Relatori: il professore Gaudenzio Paola (università di Genova), l’architetto Francesca Mazzino (università di Genova), il professore Francesco Ferrini (università di Firenze). Il professor Paola dopo un interessante excursus sulla storia e la comparsa dei giardini nelle città, ha espresso il suo punto di vista circa la pericolosità e la imprevedibilità di alberi ad alto fusto nei centri abitati. I pericoli sono comunque conseguenza di interventi selvaggi per realizzare impianti senza rispettare il sottosuolo e gli apparati radicali. tuale del nostro paesaggio e delle scelte sbagliate della politica turistica degli ultimi cinquant’anni hanno portato l’accentuarsi dei problemi ambientali e la perdita di biodiversità. L’assetto e la manutenzione del verde pubblico ha subito, poi, negli ultimi vent’anni un progressivo degrado con l’eliminazione di numerose specie, potature scorrette e la perdita di competenze specifiche nell’esecuzione dei lavori di manutenzione. Tutto ciò ha allontanato il turismo di qualità a favore di quello di massa e del rumore. Anche la passeggiata a mare, lungo l’intero arco costiero manca di una qualità costante nella scelta e nella cura delle pavimentazioni stradali, negli elementi di arredo e nella vegetazione; i dehors determinano una situazione caotica per la mancanza di una razionale organizzazione degli spazi aperti. L’abbandono dei percorsi storici collinari hanno portato ad una perdita di valore del vasto entroterra di Alassio che sarebbe utile per lo sviluppo del turismo verde, importante alternativa al turismo balneare. Il professor Ferrini, ha fatto una relazione molto esauriente sui viali alberati delle città evidenziando, oltre all’aspetto estetico, l’importanza che hanno per ridurre la temperatura dei veicoli, dell’asfalto e delle costruzioni adiacenti, nonché la riduzione degli effetti dei gas inquinanti. In America è stato approfondito l’aspetto economico che gli alberi hanno, Alberi = Soldi. Gli alberi, quindi ci danno anche un ritorno economiFESTA DELL’ALBERO A CERIALE co. Le piante ornamentali Anche i bambini della scuola materna hanno producono un beneficio monetizzabile. festeggiato gli alberi. I punti di forza in Italia sono: il clima favorevole e Interessanti le riflessioni su l’elevata biodiversità. I punti doquelle che erano le aspettative dei lenti sono la manutenzione, le poturisti stranieri del primo Novetature (le peggiori pratiche di pocento e le conseguenti realizzaziotature al mondo) e la scarsa proni di parchi, giardini e promenafessionalità delle ditte appaltanti e des ombreggiate da palme (Nizza: dei loro dipendenti (pochi gli arPromenade des Anglais e città liboricoltori certificati in Italia). guri di Ponente). Al termine degli interventi c’è L’architetto Mazzino ci ha constato un dibattito molto interesdotto attraverso i giardini e il versante tra i presenti. de che caratterizzavano le ville e i Chi volesse saperne di più a breparchi di un Alassio quasi scomve potrà trovare gli atti del conveparsa che ancora sopravvive gno presso la Biblioteca Civica. (Villa Pergola, Villa Pamela e Anna Fedi Castello Geloso). Uno studio pun- S. Vincenzo e S. Giovanni la festa pasquale e la presenza silenziosa La sera di sabato 10 aprile si è svolto in S. Vincenzo il consueto concerto pasquale, che di anno in anno si presenta ricco di proposte musicali adatte a solennizzare le liturgie delle parrocchie. E’ stata rispettata una tradizione ormai cara agli ambienti parrocchiali e in particolare alle comunità del ponente di Alassio: lodare Dio con il canto ben eseguito e capace di suscitare emozioni di intensa spiritualità. Non mancava nessuno quella sera, neppure don Luciano. Tutti avvertivano la sua presenza silenziosa, il suo volto gioviale, la sua fede salda, la sua ricchezza di umanità e di iniziative per il bene dei suoi parrocchiani. Anche le parole di mons. Giorgio Brancaleoni, all’inizio e alla fine del concerto, hanno sottolineato che ognuno dei fedeli, attraverso lettere e messaggi, porta nel cuore e nell’affetto il grande assente. Le corali protagoniste della manifestazione, coordinate dalla bravura e dalla precisione di Stefano Radici, hanno presentato i loro brani con serio entusiasmo, fornendo una prova di quella preparazione ed impegno, che si concretizzano puntualmente durante i riti parrocchiali, nella solennizzazione della liturgia. Nello spazio del presbiterio, ricco di acustica, di fronte ad un nutrito gruppo di ascoltatori, le corali “San Vincenzo” e “Giacomo Natale”, la Schola Cantorum “Don Primo Volpe”, la Cappella Musicale “Sant’Ambrogio” e il Coro “La Mongolfiera” si sono esibiti attingendo a repertori diversi, ma uniti nella grande finalità di lodare il Signore. Così abbiamo ascoltato con piacere canti composti recentemente, come “Canterò in tuo nome” di Stefano La Porta, “Lui è vivo” e “E se non fosse un sogno” del Gen Verde, “Celebrerò” di Angelo Di Russo, “La vera Gloria” di Marco Frisina, “L’unico Maestro” di Cipri, “Gesù, ricordati di me” di Nicola Montuori, “Acclamate a Dio” di G. Attinà e di P. Zunino e “Alabaré”; motivi di intonazione polifonica, quali “Stabat Mater” di Zoltan Kodaly, “Ave Verum”, “Ave Maria” e “Gloria” di Lorenzo Perosi, ma anche la “Pasqua del Signore” di Gianolio, “La vera Gioia” e “Jubilate Deo” di Marco Frisina; e un brano in dialetto alassino di PezzuoloArnaud, “De Spignure”. Le preghiere che di volta in volta introducevano le esibizioni volevano ricordare che la manifestazione era anche una veglia di meditazione, un auspicio di positiva svolta nelle vicende del parroco don Luciano. La Pasqua 2010 con le Corali in Concerto è stata contrassegnata da uno spirito di serenità e anche dalla speranza, speriamo certezza, che la verità cristiana della resurrezione entri profondamente nell’animo di ogni uomo. Giovanni Puerari Anno 1958 - Da sinistra in alto: G.P. Baldazzi - E. Carbone- Piero Nattero – P. Capriati – GARZENA – STIVANELLO OMAR SIVORI – P. Riolfo (Palollo) – O. Leone – Nino Gaibisso- ( in centro) R. Benvenuto – F. Airaldi – (in basso) G.F.Nattero – G. Foresti – E. Bonavia – Paolo Nattero – S. Foresti – E. Castiglione – R. Rossi – G. Boscione – R. Gaibisso. ME NONNU NAVIGANTE Mio nonno Emanuele, buonanima, aveva trascorso quasi tutta la vita sul mare. Faceva infatti parte di quella marineria talvolta crudele, ma che rappresentava in quel tempo l’unica fonte di lavoro e di sostentamento per tanti Alassini. Ormai in pensione, le sere in cui pioveva e faceva freddo, i suoi racconti di mare erano una dolce musica per i miei orecchi di ragazzo: come favole che non finivano mai di stupirmi e di meravigliarmi… Una mattina di un dicembre inoltrato c’era un diavolo di movimento in quel porto. Decine di barchi mercantili erano all’attracco, due grosse navi da guerra alla fonda e tante barche da pesca intorno. Sul bastimento del nonno era tutto un “invexendu”. Ci si preparava alla prossima partenza. Nel trambusto si susseguivano uno dopo l’altro i preparativi: provvista d’acqua dolce, merce da caricare, viveri freschi, vele di scorta, cordami e canapi. I marinai lavoravano con un altro spirito: si torna a casa! Ecco avvicinarsi una scialuppa con le insegne dell’autorità portuale. È il pilota che sale a bordo per condurre il bastimento fuori del porto. La marea è favorevole. Si salpa l’ancora e si mollano gli ormeggi, si distendono le vele che dapprima sbattono un poco, ma presto si riempiono di vento. Il bastimento è ormai fuori del porto. Il pilota cede la barra al timoniere titolare, saluta il comandante e torna a terra. La nave, spinta da una leggera brezza, scivola via leggera con un moto quasi impercettibile, sollevando un poco di spuma dalla prua. I contorni della costa, l’entrata del porto, la città, le case vengono presto inghiottite dalla foschia. Il barco è ormai in alto mare. Seguono uno dopo l’altro, monotoni, i lunghi giorni di navigazione mentre tutto procede con la regolarità di un orologio. Il mare è calmo, tuttavia il comandante è preoccupato. Da due giorni il barometro sta scendendo e si prevede tempo cattivo. Improvvisamente, una sera, appena accesi i lumi di posizione per la notte, un lampo abbagliante squarcia le te- Ventimiglia allorché il treno si muove in perfetto orario, trascinandosi appresso una vettura di prima classe, una di seconda ed un paio di terza. Il nonno non vede l’ora di arrivare, seduto sullo scomodo sedile di legno della terza classe con accanto il baule che profuma di mare. Per l’ennesima volta lo apre e con le dita sfiora lo scialle di seta che ha acquistato per la moglie Chiara. Rovistando fra quelle povere cianfrusaglie, tanto per passare il tempo, vede ancora una “galletta di Santa Caterina” nascosta fra due maglie. Allora ricorda con sgomento la recente tempesta dalla quale sono usciti indenni ed ancora fa voti alla Santa per lo scampato pericolo. Il fischio del treno che esce dalla galleria dei “bausci” lo distoglie dal triste ricordo. Il campanile di Sant’Ambrogio sembra venirgli incontro per augurargli un ben tornato e un felice anno nuovo. Vincenzo Moirano GRANDE FESTA AL “BORGO PASSO” nebre seguito da un gran rombo di tuono. Piove a dirotto ed il vento soffia forte quasi voglia strappare le vele. Il mare è ingrossato. Onde alte si riversano in coperta ed i marinai hanno l’acqua ai ginocchi. Il bastimento scricchiola, geme, rulla ed oscilla come se da un momento all’altro dovesse capovolgersi. Per tutta la notte l’equipaggio lotta contro il fortunale sempre più intenso. Sono ormai due giorni che il cuoco non può accendere il fuoco e quindi i marinai non possono fruire di un pasto caldo. Il pericolo di un naufragio è sempre imminente. Ad un tratto il nonno si ricorda che, prima di partire da Alassio per questo viaggio, la moglie, pia donna, aveva messo nel baule, che da anni lo accompagnava su tutti i mari, delle “gallette di Santa Caterina”. Scende in stiva, poi le getta in mare, tra un cavallone e l’altro, accompagnando quel gesto con una fervente supplica per la salvezza dei bravi marinai. La notte che segue, (è la vigilia di Natale) fa un freddo cane, si scorgono nitide le luci di Gibilterra, la roccia sembra proprio un presepe. È un’alba radiosa quella… in cui, più tardi, la “lanterna” di Genova saluta la nave che entra in porto. Mentre la nave attracca al molo giunge melodioso il suono della parlata genovese, sono i “camalli” in attesa con loro dialetto che giunge familiare ai marinai: finalmente a casa! Torrenti di fumo denso escono dalla vaporiera del Genova- Lunedì 5 aprile u.sc. al “Borgo Passo” accanto al Grand Hotel, sulla Piazzetta di Via Gramsci si è svolta con grande successo la manifestazione “Un mare di sorprese” ideata, sostenuta e sponsorizzata da Margherita Mantica agenzia Rinaldo Muratore, Mario Riboldi, Abbigliamento Fila, coiffeur Rosetta, Hotel Lamberti, Baretto di Mugnosso, Scarpe di Maiellano, Angela Moda, Il Pane di Basso, Nene carni, Zoe bar caffetteria, Hotel dei fiorì, Bar Sausalito, Marchesini Dante, Marchesini Valentina, Hotel Badano, Sapò di Sofia Cugerone, Ristorante Damare. L’enorme affluenza di bambini e adulti ha ridato vita al Borgo Passo una giornata trascorsa in allegria, e per questo si ringrazia la Ditta Ferrero e la Ditta Pasqualini e un grazie particolare all’assessore Rocco Invernizzi sempre presente in ogni nostra manifestazione. Gli amici del “PASSO” 6 «L'ALASSINO» Sabato 15 Maggio 2010 Un giorno da Gabbianella Gocce di saggezza popolare Ho letto con piacere l’articolo pubblicato nel mese di Aprile: Un giorno da gabbiano. Io sono una semplice gabbianella e volteggio ad un’altezza media, dai cento ai centocinquanta metri. Di solito vivo nelle acque antistanti il porto o sulle rupi dei “Bausci”, ma l’altro giorno una folata di vento più forte del solito mi ha sospinta fino alla Chiesa di Santa Croce. Arrivata sul piazzale mi si è di Solva. Anche là fanno bella mostra di sé i contenitori della raccolta differenziata e della spazzatura, e anche questi sono rigurgitanti, con il contorno di ciò che non riescono a contenere. Proseguo per la carrozzabile e arrivo sopra la curva che immette nella strada di Cavia. Esisteva uno specchio per visualizzare la curva, ma è stato rotto (pare) da un camper e da allora è rimasto solo il palo che Dopo il “Nuovo Dizionario Alassino” edito nel 2001, l’A.V.A., certa di fare cosa gradita , è lieta di annunciare la prossima uscita della sua ultima pubblicazione: “GOCCE DI SAGGEZZA POPOLARE” raccolta di oltre 2300 tra pro- verbi, massime, detti popolari ed altro, tipici della nostra parlata con relativa traduzione letterale e commento; opera che non potrà mancare nella biblioteca degli alassini e di ogni appassionato della nostra cultura. ❶ stretto il cuore vedendo l’incuria che regna in quel luogo. La balaustra di quello che era chiamato il “Belvedere di Alassio” ① rotta e chissà da quanto tempo, i contenitori della spazzatura stracolmi. Ogni quanto ven- lo reggeva. A questo punto, per mera curiosità, penso di volare fino alla piazza Piave, per vedere il nuovo parcheggio e i giardinetti. Là niente da dire, ma poco prima di arrivare, proprio sotto il muro di sostegno del giardino REGOLAMENTO 1. Il Concorso è aperto a tutti i cittadini dei Paesi toccati dal Mediterraneo. 2. È articolato in due sezioni distinte: a) racconto in prosa b) composizione poetica 3. La Giuria è composta da un rappresentante del Lions Club promotore, da un rappresentante della Fondazione Novaro e da docenti dell’Ateneo genovese. 4. Ogni concorrente può scegliere di partecipare ad una delle due sezioni o ad entrambe. Può presentare, in lingua italiana, inglese o francese, uno/due testi inediti in prosa ed un massimo di tre opere poetiche inedite. 5. Ogni racconto in prosa non può superare le 3-4 cartelle dattiloscritte (30 righe per cartella, 60 battute per riga). 6. La tassa di iscrizione per ogni sezione è fissata in € 20,00 da versare sul c/c n. 45231/09 c/services LIONS CLUB GE I DOGI presso B.ca Intesa S. Paolo - Sede - Via Fieschi 16100 GE IBAN IT54W0306901400100000031983 o da allegare in contanti unitamente all’invio delle opere. 7. I testi devono essere accompagnati dalle generalità del concorrente: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, eventuale email e numero di telefono. 8. Le opere devono pervenire entro il 20 maggio 2010 al seguente indirizzo: FONDAZIONE MARIO NOVARO “Le culture del Mediterraneo” Corso Aurelio Saffi 9/11 - 16128 Genova - Italia. 9. Gli elaborati non verranno restituiti e i diritti dell’eventuale pubblicazione delle opere premiate o segnalate si intendono acquisiti dall’Ente organizzatore. 10. La Giuria individuerà, per ciascuna delle due sezioni, una terna di vincitori (primo e secondo classificato) ai quali sarà assegnata una targa e un premio. 11. La cerimonia di premiazione avrà luogo in Genova il 5 Giugno 2010 a Palazzo S. Giorgio - via della Mercanzia, 2. 12. I giudizi della Giuria sono insindacabili. 13. Per quanto non previsto dal presente regolamento si fa riferimento alla vigente legislazione in materia. SE AMI IL TUO CANE ❷ gono vuotati? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i turisti? Volteggiando arrivo al bivio di “Bicibio”, là il benvenuto te lo danno autocarri e betoniere giganti, per non parlare del fondo stradale ridotto ai minimi termi- PERCHÉ VUOI FARLO ODIARE DAGLI ALTRI? NON LASCIARE SPORCO… USA LA PALETTA ‘na mandiò de Vuluntariatu SABATO 15 MAGGIO 2010 Sala Soc. Mutuo Soccorso Alassio - ore 17 Conferenza: “La Cina dell’asilo, un contenitore dei rifiuti senza coperchio (mi dicono da quasi un anno) ④. Stiamo andando verso la stagione calda e chissà che buon profumino respireranno i bambini dell’asilo.! Mi involo verso il porto per- ❸ ni ②: nel lato esterno della curva l’artistica fontanella, senza zampillo, è in stato comatoso ③. Riprendo il mio volo, sperando di trovare qualche cosa di bello e arrivo nei pressi della Chiesa ché ormai siamo al tramonto e noi volatili andiamo a dormire con le galline, come dite voi umani, …Buona notte! La Gabbianella da Matteo Ricci ad oggi” Relatore: Prof. Alberto Torresani Storico e saggista - Docente di Storia della Chiesa presso l’Istituto Superiore Scienza Religiosa della Pontificia Università “Santa Croce” di Roma DOMENICA 16 MAGGIO 2010 “STRALASSIO” Maratona organizzata dalla Croce Rossa GIOVEDÌ 27 MAGGIO 2010 Chiesa della Madonna degli Angeli Volontario d’oro 2010 SABATO 29 MAGGIO 2010 Biblioteca “Renzo Deaglio” Alassio - ore 17.00 Conferenza: “Il Concilio Vaticano II nella storiografia più recente” Relatore: Prof. Alberto Torresani Storico e saggista GIOVEDÌ 3 GIUGNO 2010 Biblioteca Civica - ore 20.30 Conferenza Associazione Unione Ex Allieve FMA “Comunione dono che genera vita” ❹ Sabato 15 Maggio 2010 7 «L'ALASSINO» CURIOSANDO FRA LE PAROLE (A cura di Tommaso Schivo) Cap. 3° Piove! “Governo ladro!” oppure “Sia benedetto il Cielo!”? Dipende da molte e diverse situazioni ambientali e dall’umore di chi sfoga i suoi sentimenti, da chi spera di affittare lettucci e sdraio in spiaggia o ha l’orto da coltivare in collina. Certamente se parliamo di “acqua” esiste, tanto per restare in tema, un diluvio di significati spesso diversissimi fra loro. Intanto... cos’è l’acqua? È uno dei quattro elementi indispensabili in natura (con la terra, l’aria e il fuoco), essenziali per la vita del mondo e dell’uomo. Fra le sue qualità più evidenti notiamo che è inodore, insapore e trasparente. Per motivi vitali al controllo dell’acqua è legata tutta la storia dell’uomo e innumerevoli sono i significati connessi con questo termine. Solo a mo’ di esempio, citiamo l’acqua corrente (cioè fluente e viva), l’acqua morta (piovana e stagnante), l’acqua potabile (di sorgente o pura, perciò bevibile), salata o salmastra, dolce, nera o lurida, territoriale, demaniale o internazionale o privata. Ci sono, poi, acque particolarmente trattate, come le bibite, i medicinali, le tinture, persino i profumi, i solventi, l’acqua borica come disinfettante o cedrata o di colonia, gassosa o minerale, distillata od ossigenata; c’è l’acqua “pesante” (per i reattori nucleari), l’acqua ragia (originata dalla resina di pino, come solvente). Poi ci sono le acque “sante” o solforose o termali di ogni genere. Si definisce acqua in genere quando è di origine pluviale e si parla di “acque” (al plurale), quando si intendono i liquidi amniotici. Persino nello sport c’è da sbizzarrirsi se si parla di Parliamo di acqua acqua! Nel canottaggio se si parla di “acqua tre”, si intende in terza corsia. Il campo si allarga e spazia abbondantemente se ci fermiamo ad analizzare le molte locuzioni... a fior d’acqua (in superficie), un filo d’acqua, una presa d’acqua, scroscio o specchio d’acqua, acqua cheta (con i suoi molteplici significati), della più bell’acqua (cioè sincero e pesce fuor d’acqua”, “fare un buco nell’acqua”, “il sangue non è acqua”, “scoprire l’acqua calda”, “scrivere sull’acqua”, “portar l’acqua al proprio mulino” e, per finire la lunga tiritera “buttar via il bambino con l’acqua sporca”. E persino, tornando ai ricordi della prima fanciullezza... quando si doveva ritrovare un oggetto nascosto... quanta L’accalappiacani… (ILLUSTRAZIONE DI GIBBA) genuino), acqua in bocca, portatore d’acqua, acqua e sapone, a pane ed acqua, sott’acqua (anche per indicare un parlare nascosto, sibillino, segreto) e potrei continuare all’infinito! Sono persino molti i proverbi nati... dall’acqua, come “acqua passata non macina più” o “affogare in un bicchier d’acqua” o “si assomigliano come due gocce d’acqua” o, ancora, “avere l’acqua alla gola” o “buttare acqua sul fuoco”, “è come bere un bicchier d’acqua” o “stare come un Fiocchi Azzurri … Caterina Molle annuncia con gioia la nascita del fratellino PIETRO, avvenuta il 18 aprile u.sc., per la felicità di mamma Marcella e papà Giacomo, dei nonni e parenti tutti. L’Associazione Vecchia Alassio augura al piccolo Pietro tanta serenità e tanto amore da tutta la famiglia ed una vita intensa di “vittorie” e di felicità. Il giorno 21 febbraio 2010 presso l’ospedale di “S.Corona” di Pietra Ligure è nato NICOLÒ. Lo annunciano con gioia il fratellino Filippo e i genitori Debora e Francesco Celano con i nonni Ines e Ferruccio Iebole, Felicetta e Paolo. …e Rosa Il 20 aprile u.sc. presso l’ospedale di Imperia è nata CAMILLA. Lo annunciano con gioia Mamma Martina e papà Cristian, ai quali si uniscono i nonni: Franca e Piero Vittone, e Paola e Salvatore Taverna, le Bisnonne, zie e zii e parenti tutti. Anche l’Associazione Vecchia Alassio si unisce alla gioia delle famiglie e porge al piccolo Nicolò e alla piccola Camilla gli auguri di una lunga vita serena. acqua, acqua, acqua si doveva ascoltare, prima del fuochino e del “fuoco” finale! Ci siamo soffermati a lungo a parlare di acque e potremmo aggiungere tutte le acque minerali o salvifiche o terapeutiche o miracolose, nate e note ovunque nel mondo e spesso per “gabellare” i bevitori paganti. È vero, ma intanto quel po’ di frizzante ti attrae, ti accalappia. Già… “gabellare e accalappiare” due belle parole da... analizzare. La “gabella” fu una tassa antipatica sino dal suo na- scere, odiata dai mercanti e dalla gente comune, come più tardi il dazio o l’I.V A e tutti i sinonimi del genere. È voce di origine araba col significato di tributo dovuto allo stato, ma da “gabella” a gabellare il passo fu breve e indicò lo spacciare qualcosa di falso come autentico e, giusto a partire dalla merce, per arrivare sino alle fandonie più strampalate. In Sicilia significò a lungo “affittuario di azienda agricola che doveva pagare al padrone, appunto, la gabella. Inoltre, con l’aggiunta di una “s” iniziale, detta detrattiva, (sgabellare) significa aver pagato la tassa dovuta o, in senso più lato, essersi liberato da un fastidio o da una noia e, di conseguenza “sgabellarsela”, significò uscire indenne da una situazione incresciosa. E, a questo punto, un amico che legge le bozze mi chiede: “sgabello”?. “Semplice” (gli rispondo)… Non ha parenti arabi; ha radici latine, da “scamnum”, una sedia destinata per lo più ad un personaggio illustre, (scanno) di cui è un semplice diminutivo, “scabellum”, piccolo sedile, su cui possiamo sostare anche noi poveri mortali. E di “accalappiare” che cosa possiamo dire? Donde arriva questa parola oggi piuttosto desueta? Da calappio, e laccio col prefisso “a” e altro non significava che catturare i cani randagi con un laccio... ma attenti (a proposito di acque minerali) significava anche “sedurre con imbrogli e lusinghe…” Dunque… attenti, stiamo sul chi va là, stiamo in guardia o, per concludere il discorso con un antico proverbio “lasciamo scorrere l’acqua per la china e non acquacchiamoci!” (non abbattiamoci). Mazzu T’èi u mese de frasche e s’u fa vèntu seguru ti farai u villan cuntentu s’envece ti ne vöi fone indannò turna l’Arvì ti vai a destaniò … Diu guorde se ti purterai da brina: pe st’autru mese allù a sarà a ruvina. Ma doppo ün invernu a brixiò tissui nomma a tò aria a pò chirò i brignui anche se pe prüdensa e discressiùn ancù nu se levammu u pelissùn. Za e rèe, urmai sciurtie dai mazaghìn spèntan e anciue ch’i sùn pe cammìn e eiscì e cerexe i sùn a-u primmu assazzu… insumma, ben vegnuu amigu Mazzu. MAGGIO Sei il mese delle fronde e se fa vento / sicuro farai il villan contento / se invece ci vorrai far arrabbiare / ancor d’Aprile ci farai ritornare… // Dio ci guardi se porterai la brina / per l’altro mese allor sarà rovina. // Ma dopo un inverno a bruciar tizzoni / sol la tua aria curerà i geloni // anche se per prudenza e discrezione / ancor non ci togliamo il maglione. // Le reti fuori ormai dal magazzino / attendon le acciughe già in cammino // e pur le ciliege sono al primo assaggio / insomma, ben tornato amico Maggio. III e IV C con un grande professore… Noi ragazzi delle classi III C e IV C della scuola primaria di via Neghelli abbiamo partecipato con la collaborazione del professor Domingo Paola al “Progetto Printalustra” sull’attività dell’argomentazione matematica, utilizzando tabelle, grafici, proporzionalità. aiutato (per la verità ci hanno pensato proprio loro) gli studenti dell’Istituto alberghiero e la signora Rita… che hanno preparato le torte per noi: torta al cioccolato fondente con le mandorle per la III e la Sacher per la IV. La pasticciera ha spiegato a noi di III che la torta al cioccolato fon- Con le nostre insegnanti e con Domingo siamo partiti da un’analisi di quali dolci preferiamo per arrivare alla realizzazione (e quindi alla degustazione) di una torta. L’attività è durata alcuni mesi: dente con le mandorle ha diverse varianti e a noi di IV ha raccontato la storia della Sacher; poi ci ha illustrato come preparare un dolce morbido e gustoso e come glassarlo o ricoprirlo con lo zuc- scelta del dolce, ricerca della ricetta, confronto dei prezzi tra i vari negozi e i supermercati, trasformazione della ricetta per più persone, acquisto degli ingredienti e infine preparazione. In questo ultimo passo ci hanno chero a velo. Abbiamo portato poi le nostre torte pronte a scuola e le abbiamo…. “divorate” con famelica gioia… Che bontà! Grazie a tutti! DA DOVE COMINCIARE? Dal programma Elezioni comunali del 2011: spunti per iniziare a parlare di programma. I valori paesaggistici ed ambientali della città di Alassio quali mare, spiaggia, centro storico e collina sono la sorgente alla quale si alimenta la nostra “industria turistica”, unanimemente riconosciuta come principale fonte del reddito cittadino. Pertanto l’azione di un’Amministrazione, convinta della necessità di una visione comprensoriale nell’affrontare i problemi, deve essere principalmente rivolta: -- Alla salvaguardia ed alla valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente (dicendo no a speculative cementificazioni di grande impatto, no a speculative trasformazioni di grandi alberghi, si alle costruzioni delle case per gli Alassini che hanno dei terreni in collina, si alle costruzione di case a prezzo o ad affitto agevolato per i giovani Alassini, costante cura delle strade collinari, particolare attenzione negli interventi infrastrutturali, vedi piazze e parcheggi, alla mitigazione dell’impatto mediante l’impianto di idonee specie arboree di alto fusto e di verde in genere); -- Al sostegno di tutte le attività economiche legate al turismo direttamente ed indirettamente (alberghi, bagni marini, pubblici esercizi come bar, discoteche, ri- storanti e commercio, ecc.); -- Alla difesa ed all’incremento del verde urbano potenziando il servizio giardini (più uomini e mezzi) un tempo vanto della nostra città; -- Alla realizzazione delle infrastrutture di supporto al residenziale ed al turismo (potenziamento della rete idrica e della fognatura, realizzazione dell’impianto di depurazione in zona a basso impatto ambientale, costruzione di parcheggi pubblici a rotazione, cinema – teatro in centro città, centro talasso terapico, organizzazione della raccolta dei rifiuti urbani con il sistema di raccolta differenziata porta a porta per il superamento graduale delle isole ecologiche e dei cassonetti per le strade, ecc.) Tutto quanto sopra nel rispetto delle regole. Regole intese non come un intralcio, ma come garanzia di eguaglianza tra cittadini e di tempi certi nella realizzazione delle opere. Ciò comporta la volontà di effettuare lo snellimento burocratico, che è di competenza comunale, per esempio abolendo la Commissione Edilizia ed una particolare attenzione alla stesura semplificata delle norme regolamentari. Blog “Alassio2009” Grazie ! Gian Luigi Canavese 8 «L'ALASSINO» INCONTRI IN BIBLIOTECA - PRESENTAZIONE LIBRI Dante Schivo: “IL BLU DELLA VITA - Racconti di Mare e di... Oceano” e “NELLE MANI DI DIO” Dalle relazioni che in sintesi si riportano, emerge la personalità di Dante Schivo, prematuramente scomparso, Comandante di navi, scrittore e sportivo, che è stato Presidente della “Vecchia Alassio” dal 1989 al 1994. Il 16 aprile scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica “Renzo Deaglio” sono stati presentati questi suoi due libri. Erano presenti il Sindaco di Alassio dott. Gianni Aicardi e il Dirigente comunale dott. Alfredo Silvestri, numerosissimo il pubblico. Il relatore professor Alberto Beniscelli, Docente di Letteratura Italiana all’Università di Genova, ha iniziato leggendo una lettera dell’Assessore alla Cultura e Turismo dott. Monica Zioni, impossibilitata a partecipare, quindi è entrato in argomento. «Ho conosciuto Dante Schivo (Gino) piuttosto tardi, mi fece leggere alcuni suoi racconti e gli scrissi una prefazione per “Racconti di mare e di oceano”; “Nelle mani di Dio”, prefato da suo figlio Giorgio, descrive la vicenda di un Capitano vittima di un incidente. Il primo libro menzionato lo conosco meglio: mare e oceano non sono la stessa cosa. Il nostro mare è più familiare, l’oceano è tutt’altro, ma i racconti di Alassio e quelli dell’oceano sono legati fra loro, due modi di narrare diversi, Gino c’è riuscito molto bene. Gino è nato in una famiglia di pescatori, divenne Capitano di lungo corso, nel libro il protagonista è un suo “alter ego”. Nei racconti alassini scatta il meccanismo della memoria... Un mondo che si ripopola... Personaggi esistiti, a volte come intagliati nel legno. Il mare prediletto è agitato, la tragedia è nell’ordine della cose, ma si arriva al lieto fine; si sente la presenza del sacro. Nei racconti di ambientazione oceanica il mare è un elemento assoluto, ci sono i ricordi dell’amata Alas- Il Cap. Dante Schivo come Presidente della Vecchia Alassio mentre premia la signora Gabriella Torretta Valdora. sio. Tra responsabilità personale e destino ci sono fitte pagine di navigazione: un modo per interrogarsi, dando a queste vicende un significato morale. Sono sicuro che questo incontro, questo ricordo sia molto gradito a Gino». È poi intervenuto l’avvocato Claudio Bottelli: «Per problemi di vista non posso entrare nel merito del libro di Gino, mio amico fraterno. Gino è nato in una famiglia di gente perbene: il nonno Luigi “Maraian”, la nonna, la madre, lo zio, la zia; ne ho conosciuto tutti i personaggi. Con Gino (che aveva dieci anni meno di me) andavamo a pesca insieme, la mia gioventù l’ho passata in mare. Ricordo quella volta (narrata in un racconto) che al largo di Capo Mele, avvolti nella nebbia, siamo giunti fortunosamente a riva... Mi sono guadagnato in questo modo i soldi per studiare. Gino mi voleva bene, credo di essere stato un buon maestro per lui». Il ragionier Paolo De Feo, coetaneo di Gino e suo compagno di scuola, così lo ricorda: «Mi piace parlare di Gino come se fosse ancora tra noi. È stato un grande Alassino. Posso dire di essere stato per lui un fratello gemello. Claudio Bottelli è stato forse l’ultimo pescatore di Alassio, purtroppo quest’attività è finita. Con Gino siamo sempre stati in contatto anche quando era lontano, aveva uno smisurato amore per Alassio. Per me Gino è ancora qua». Il figlio di Gino Giorgio: «Penso che mio padre sarebbe contento che io parli di questo libro (“Nelle mani di Dio”) per il quale ho scritto la prefazione. Sono convinto che le sue avventure le abbia scritte col senno del poi, come se le vedesse con gli occhi di un bambino». Sono intervenuti altri tra i presenti. L’ex Presidente della Vecchia Alassio Carlo Cavedini ha affermato che queste vicende Gino ce le aveva già raccontate, che certamente aveva una grande fede. Il professor Guido Sanlorenzo ricorda la grande passione che Gino aveva per il calcio, lo testimonia il suo libro “Cuvea de balùn”. Monsignor Angelo De Canis dice di avere visto Gino immerso nei suoi racconti, di grande spiritualità. La maestra Jole Barbera ha ricordato certi lati del suo carattere. Carlo Bertolino “Parliamo di…” Incontri Culturali 2010 Giuseppe Maria Ayala: “Chi ha paura muore ogni giorno – I miei anni con Falcone e Borsellino” In questo “incontro”, del 3 maggio scorso, non si è tenuta come di consueto una conferenza, ma si è presentato un libro. Ha aperto la serata il Direttore dell’Istituto Don Bosco prof. Don Giorgio Colaiacomo, porgendo il benvenuto anche a nome dell’Assessore al Turismo e Cultura del Comune di Alassio dott. Monica Zioni, impegnata in un Consiglio comunale. Poi il professor Franco Gallea ha presentato l’ospite: «L’onorevole Giuseppe Ayala ha cominciato come avvocato, poi è entrato in Magistratura, ha fatto parte della Commissione Antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è stato parlamentare per diverse legislature, ora è magistrato a L’Aquila. Questo libro, edito nel 2008, ha avuto un grande successo, tanto che ora è uscito in edizione economica negli “Oscar Mondadori”. Il titolo ricalca una frase di Borsellino. Non è un diario, non un romanzo, né un saggio. Due sono i temi narrativi: quello del magistrato e quello della sua vita privata. Per quanto riguarda il privato è ricco di epi- sodi anche divertenti. Come magistrato descrive la situazione a Palermo negli anni ‘80, quando ci sono state centinaia di morti ammazzati. In questo periodo Ayala è in Procura a Palermo con Rocco Chinnici, Falcone, Borsellino e altri. Vengono creati nuovi metodi giudiziari, esaminati i rapporti fra mafia e politica, il commercio della droga, le organizzazioni mafiose e, nel contesto, il ricordo di Falcone e Borsellino. È un libro che può insegnare molte cose». Prende la parola Ayala e risponde alla domande di Gallea. Eccone una sintesi; «Il libro l’ho scritto nel periodo delle stragi del ‘92. Negli anni ‘80 a Palermo nasce un gruppo di magistrati che si organizzano per combattere la mafia. Paradossalmente siamo stati ostacolati dallo Stato. Eppure, nonostante le 70.000 copie vendute, non ci sono state polemiche. Non ho trascurato l’aspetto umano. Falcone e Borsellino erano, oltre che magistrati, uomini ricchi di umanità: tutti avevamo molta fiducia in Falcone, un innovatore. Mi irrito quando i mafiosi vengono paragonati agli animali: Vengono offesi gli animali! Per il processo nel quale erano coinvolti numerosi mafiosi, venne costruita in soli sei mesi una grande aula annessa al carcere dell’Ucciardone: quando si vuole non viene sprecato tempo. I processi di mafia non potevano essere istruiti singolarmente, come da prassi, perché i reati erano commessi da gruppi omogenei: li legava un “fil rouge” che può essere risolutivo ai fini processuali. Sono stato trasferito per incompatibilità ambientale. Sono insofferente alla scorta perché soffoca la vita privata. Lo scopo della mafia non è la criminalità, ma il potere. La conflittualità fra politica e magistratura è sempre esistita, in passato forse veniva gestita meglio». Altri argomenti sono stati trattati da Ayala, il tutto con linguaggio sciolto e piacevole, spesso umoristico e a volte colorito, da esperto oratore. È seguito un breve dibattito con approfondimenti molto apprezzati. C B. Sabato 15 Maggio 2010 RECENSIONE Fattori alchemici stasi oniriche e altri pensieri! (di Mattia Martinengo - ed. Angolo Manzoni) Forse per i troppi anni che ho addosso non sono più in grado di giudicare pagine e poesie scritte da un poeta di vent’anni o poco più: e non ci provo neppure. Cito alcuni versi, fra i più comprensibili e che compendiano il contenuto del libro: “A te che sgomiti gli assilli silenziosi del giorno – vomitando le notti uccise senza ritorno. A te scrittore anemico - dal sangue caldo, alcoolico, – spesso a zonzo nell’onirico… A te che remi e sogni, – cuore rosso, anima bagnata…” (Scrittore anemico pag. 42) E ancora: “...è faticosa – l’illusione del poeta – che porta l’ermetismo imprudente, – di una tremante eredità – e vuol cantare per i disperati – soli, sconfitti, abbandonati…” (pag. 80 – La caduta) Lascio a lettori e critici più giovani il compito di valutare la poesia di Mattia e a lui, che ha tutta la vita davanti da vivere… gli auguri più belli e il ricordo sempre vivo di un caro amico fraterno, del nonno Spartaco. t.s. Mattia Martinengo è nato a Torino nel 1983, ma è figlio e nipote di Alassini “cosciarelli”, precisamente mamma Bruna Baldazzi e gli indimenticabili nonni Spartaco e Renza! Questa poesia è dedicata ad Alassio. Cose da niente Urla nella mente, coperte riavvolte, Borgo Coscia ridente, Francesco sempre. Sentirsi soli in pieno agosto fra turisti stanchi, spiagge colorate, mamma e papà a Torino, al lavoro lontani in tutti i sensi. Ad una certa età la logica è poca e qualcosa non l’afferri anche se ti tocca. E di Renza neanche un’immagine, Spartaco andato troppo presto per insegnare o parlare, flebili rimembranze tutto quel che rimane. In seguito, non molto distante coi primi amici, come pirati a caccia di qualche stramba avventura, mentre vecchi pescatori bruni parevan lucciole lontane sopra il mare scuro a danzare. Poi sul gommone, davanti al molo, il sole a picco, in due alla deriva, una lingua umida che divora i miei 12 anni o giù di lì. E le boe al largo, i colli silenti nello spiar le dense emozioni di un’ adolescenza estiva A te Alassio che mai sei stata, a te Laigueglia che non sei più, queste cose da niente, questi ricordi lontani sul treno dell’ arrivo o del ritorno che sia. Leo Club – Borsa di Studio all’Alberghiero Dopo la Conferenza dedicata alla Sicurezza Stradale, tenutasi il mese scorso al Liceo Don Bosco di Alassio, un nuovo evento, rivolto alle realtà scolastiche alassine, ha impegnato il nostro Club. Venerdì 9 Aprile il Leo Club Alassio “Baia del Sole” ed il Leo Club Albenga, Associazioni giovanili del Lions Club, hanno organizzato un concorso che ha visto gareggiare i migliori studenti dell’Istituto Turistico-Alberghiero “Francesco Maria Giancardi” di Alassio, con la volontà, mediante questa competizione, di mettere in risalto le capacità e l’alta professionalità degli allievi dei vari corsi: cucina; bar e turistico ed aziendale. I numerosissimi ospiti ed amici che hanno preso parte alla splendida serata si sono divertiti a votare come giurati le preparazioni degli studenti in gara e a contribuire a costituire il meritato premio ovvero una borsa di studio. Dopo uno squisito aperitivo ed una cena preparata in modo eccellente dai giovani studenti, servita con i vini offerti per l’occasione dalla Azienda Agricola del “socio Leo” Paolo Deperi di Ranzo, si è proceduto con lo spoglio dei voti e con la cerimonia di premiazione alla presenza del Sindaco di Albenga Rosalia Guarnieri; dell’Assessore Provinciale al bilancio Silvano Montaldo; del Presidente dell’Unione Provinciale Albergatori Angelo Galtieri; dei rappresentanti della Accademia Italiana della Cucina (delegazione di Albenga - Ponente ligure) Marisa Siffredi, Andrea Rossi, Tina Grillo e Rosy Scarantino; del Presidente del Leo Club Alassio “Baia del Sole” Luca Russo; del Presidente del Leo Club Albenga Dario Libero Zunino e del Professore dell’Istituto Alberghiero Paolo Madonia. Oltre alle borse di studio “Leo Club” consegnate ai primi classificati in ogni categoria abbiamo voluto riconoscere lo zelo, la solerzia e la abilità di tutti i partecipanti consegnando loro un Attestato di Ringraziamento e un meritatissimo Premio di Partecipazione. I vincitori della Prima Edizione della Gara “Leo Club per l’Alber- ghiero” sono stati: Barman: Alessio Atzori con la preparazione del Cocktail aperitivo “Manhattan” Cucina: Marco Deandreis Veronica Etzi - Sivia Ferrari- Con la preparazione del semifreddo al caffè con salsa agli amaretti. Guide Turistiche: Elena Maccio Chiara Caputo A questi validi ragazzi vanno ancora i nostri complimenti!!! Ringraziamo inoltre il Preside ed i Professori dell’Istituto Alberghiero che ci hanno aiutato nell’organizzazione di questa iniziativa! Luca Russo Presidente Leo Club Alassio “Baia del Sole” Lezzendu Trilussa Nu possu ancù ’na vota che ammiro l’arte suttì de’n geniu da puesia che cùn pasciùn e tanta fantaxia u mundu cumme u l’è u n’ha ousciü-u musciò. U l’era rumàn e, tra e tante cose tuccandu e bestie e fin l’umanitai rimme u faxeva, e tantu amarìssiái da fo pensó chi-e lezze a dumandose: “Ma a l’è propriu cuscì? Ma allantù l’ommu addabòn u l’è bèn messu mò… Sùn fòre veggie… A me pò esagerò…” ’sta scicutera, invece, a düra ancù! E’a durerà’delongu, cora gènte… inüttile stò a fose de illuxiui: i driti, i disunesti, i traffegùi ’stu sò travaiu i-u pian seriamènte. E ancù i ne parlerán de Libertai, Gistissia, Fratellansa e… fìn Amù citandu, sensa géna, eiscì u Segnù!!! E nui, cuntenti, e ghe scialammu e mai. Quellu che diggu a na-a l’è ’na mussa e tantu menu cose esagerai, ma nomma a sacrusanta veritai… Se nun de mì, staivene de Trilussa! Gianni CRUXE Sabato 15 Maggio 2010 9 «L'ALASSINO» La bimba e la conchiglia Conosco una bimba che sente spesso nostalgia del mare. In questi momenti la sua manina prende una grande conchiglia dalla scrivania del mio studio e va in un angolino tranquillo. Nel suo buchetto disegna, scrive ascoltando il rumore del mare e pensa a grandi distese di acqua, a isole sconosciute, ai pescherecci, al sole con i raggi dorati… Il suo sorriso e il suo sguardo riflettono tutte le cose meravigliose che il mare le racconta. Rosella e Noemi SPIAGGIA E RIPASCIMENTI Le mareggiate dello scorso mese di febbraio mi hanno fatto tornare in mente la stagione 2009, quando i tentativi di ripascimento dell’arenile mediante varie sorbonature di sabbia si sono inseguiti affannosamente sino alla piena estate: non appena uno di tali tentativi cominciava a far vedere i suoi effetti ecco che una bella mareggiata da “scirocco” pensava a riportare le cose allo stato iniziale. Cicli di alcuni anni di carenza di sabbia sul nostro arenile si sono sempre verificati, ad intervalli più o meno lunghi, come possono testimoniare i ricordi degli Alassini della mia età e più ed anche alcune fotografie “storiche” di Alassio. Sino agli anni ’50 dello scorso secolo il fenomeno non aveva poi grandi effetti, dato che il numero dei “bagnanti” frequentanti la nostra spiaggia non era sabbia dall’esterno, peraltro in quantità molto limitata e di qualità forse non troppo scelta. Esperimento che provocò un gran coro di voci di disapprovazione (lo scrivente tra queste) quasi si fosse trattato di un sacrilegio, di una contaminazione della purezza di uno dei parametri fondamentali della bellezza ed accoglienza di Alassio. Per quanto mi riguarda, oggi ho cambiato idea. Intanto penso IL MARE Quando vado al mare mi vien voglia di nuotare. Quando penso al mare mi vien voglia di pescare. Quando guardo il mare vedo il sole tramontare Se si va al mare bisogna saper nuotare Sulla spiaggia è bello giocare e passeggiare. Il mare mi fa sognare. La ruspa sulla spiaggia non è… un belvedere. Mareggiata di Alassio Abbiamo letto di devastazioni dell’arenile e di stato di calamità, ma si tratta di allarmismi inutili, la spiaggia di Alassio è tutt’altro che devastata dagli ultimi fenomeni meteo-marini. Certo c’è stata una forte mareggiata nei giorni scorsi, ma è sta- za erosiva del mare. Ma la stagione balneare non è affatto a rischio come l’anno scorso, le spiagge di Alassio sono totalmente in grado di accogliere le migliaia di turisti che giungono ogni anno, anzi, è allo studio preliminare un ripasci- Il mese di marzo appena trascorso ha faticosamente accumulato un po’ di sabbia, allungando la profondità dell’arenile, ma la situazione è certamente ancora incerta ed anche se per la stagione alle porte sarà migliore dello scorso anno, è molto probabile che l’estate 2010 sia ancora di una relativa carenza di sabbia. Se poi, invece, sarà una estate di spiaggia bella larga, allora di arenile e ripascimenti se ne riparlerà magari tra dieci anni, alla prossima serie di mareggiate insistenti. Invece credo che sia proprio ora il momento di parlarne, specie se la spiaggia non presenta problemi di carenza di sabbia, ed auspicabilmente intraprendere a breve concreti interventi di miglioramento della stabilità della spiaggia. così grande da presentare problemi di accoglienza anche su una esigue striscia di sabbia. Negli anni seguenti, con il rapido aumento delle presenze e le via via maggiori esigenze degli ospiti, il problema si è presentato in maniera sempre più seria al verificarsi degli episodi di “spiaggia magra”. Alla luce di quanto abbiamo visto nella scorsa estate credo che sia indispensabile ed urgente pensare seriamente di programmare ed al più presto iniziare interventi di ripascimento, che possano almeno attutire gli effetti negativi del fenomeno. Uno di questi cicli di carenza di sabbia si verificò, se non ricordo male, negli anni intorno al 1969-1970. In tale circostanza fu tentato un esperimento di ripascimento mediante apporto di che di contaminazioni e cambiamenti dell’ambiente originale sulla nostra spiaggia ce ne siano stati già molti, anzi troppi: tanto per fare un esempio, le “colate” di cemento che affiorano in questi periodi di magra o, in alcuni casi, l’asportazione di parte del pietrame sottostante lo strato della sabbia. E chi si ricorda più delle “sciacatainette”, delle “arselle” e delle “gritte”? D’altro canto in parecchie località a noi vicine stanno programmando o già attuando interventi e provvedimenti di ripascimento e difesa della spiaggia. Se poi allarghiamo un po’ lo sguardo nello spazio e nel tempo, troveremo spiagge che hanno avuto massicci interventi di ripascimento ed in alcuni casi addirittura la creazione di spiaggia dove non c’era. Ora se, per ipotesi, nel 1970 fosse stato effettuato un ripascimento con apporto di sabbia dall’esterno di una certa consistenza (tanto per fare un numero diciamo 5 metri cubi di sabbia per ogni metro lineare dell’arenile che ne misura circa 3.000) e se lo stesso ripascimento fosse stato ripetuto sino ad oggi, avremmo avuto un apporto complessivo di circa 600.000 metri cubi, un bel cuscino di sabbia e può darsi che, nonostante le mareggiate, nell’estate 2009 la profondità della spiaggia sarebbe rimasta maggiore di quei pochi metri sufficienti alla bisogna. Si potrà dire che questo è “senno di poi”, ma, fatte le opportune necessarie verifiche, un ripascimento programmato potrebbe già iniziare dall’inverno 2010-2011. Occorre naturalmente cercare e trovare una sabbia compatibile con la nostra. Non credo sia una cosa impossibile. A mio avviso non è strettamente necessario che sia perfettamente uguale (in teoria credo che, con i mezzi tecnici odierni, si potrebbe anche fare) ma sopratutto compatibile per granulometria e sufficientemente pulita. Non so se i volumi di sabbia che ho citato siano in assoluto pochi o tanti in relazione allo scopo da perseguire, né se i costi relativi siano abbordabili o proibitivi, ma queste sono le cose da verificare. Ritengo, invece, siano assolutamente da scartare tutte quelle ipotesi di interventi che prevedono la costruzione di dighe (soffolte o no), scogliere, muri e simili. Questi sì che stravolgerebbero il nostro arenile! Spero che queste mie poche righe possano contribuire ad aprire un dibattito sull’argomento, che da ormai quasi mezzo secolo ciclicamente torna di attualità, ma soprattutto che si possa a tempi brevi iniziare un concreto intervento per risolvere o almeno attenuare il problema. Ringrazio per lo spazio concessomi. Alassio, 5 aprile 2010 Emilio Maggi 25 APRILE ta una mareggiata spinta da vento di scirocco, tipica di questa stagione, un fenomeno che dopo una minima erosione consiste in un successivo apporto di materiale. I fenomeni erosivi maggiori si sono ravvisati nella zona di Punta Murena ed all’estremo levante presso lo stabilimento “Baba Beach”, dove la conformazione della costa ha prodotto il fenomeno dello specchio riflettente con aumento della for- mento strutturale della nostra intera costa per rafforzare stabilmente la spiaggia e preservare il materiale fine assolutamente naturale ed unico degli arenili di Alassio. Alassio, 5 maggio 2010 L’Assessore al Demanio (Rocco Invernizzi) Il Vice Sindaco (Giovanni Aicardi) Il 65° anniversario della Liberazione anche quest’anno è stato ricordato in Piazza della Libertà, nome caro agli Alassini, mentre nel pomeriggio il Circolo Arci Brixton ha organizzato un riuscito concerto in Piazza dei Partigiani. Una giornata luminosa di sole, la partecipazione numerosa e significativa di cittadini e di autorità civili e militari, la presenza di molti studenti delle scuole cittadine e l’orchestra della Scuola di Musica della Morteo Ollandini hanno posto fine alla polemica suscitata da un ventilato cambio di intitolazione della piazza, rimasta col nome di Libertà, il nome più bello e significativo, di comunione e non di divisione, che essa porta dal giorno della Liberazione, frutto della Resistenza, come è stato anche sottolineato dal prof. Vittorio Coletti, ordinario di storia della lingua italiana all’Università di Genova, e attento e puntuale commentatore degli avvenimenti politici sulle pagine genovesi di Repubblica, Piazza del Comune, 25 Aprile: La messa celebrata da mons. Angelo (FOTO SILVIO FASANO) De Canis. nella sua orazione ufficiale. Presentato dal Presidente dell’ANPI, avv. Claudio Bottelli il prof. Coletti ha sottolineato l’indissolubile legame tra Resistenza, Carta Costituzionale, democrazia e valori sociali che sono a fondamento della Repubblica Italiana. Durante la Messa, celebrata dal Prevosto di Alassio, mons. Angelo De Canis. la figlia di Mario Bestoso ha ricordato con una preghiera il padre e tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per restituire la libertà al nostro Paese. Il vicesindaco Giovanni Aicardi con il presidente ANPI Bottelli hanno poi consegnato le borse di studio agli studenti premiati per gli elaborati sui temi proposti dall’ANPI, con la preziosa collaborazione degli insegnanti. Per la Scuola Media Morteo Ollandini: Elena Schivo, Alice Demichelis, Eleonora Ghezzi, Lara Boreri e Sara Iebole. Per la Scuola media Madonna degli Angeli: Filetta Simoncini. Premiata anche la Scuola di Musica della Morteo Ollandini, che ha eseguito impeccabilmente canti partigiani e l’inno nazionale durante la cerimonia che si è conclusa con un corteo per le vie cittadine, dal monumento ai Caduti fino al pontile Bestoso, davanti al monumento alla Resistenza e alla lapide che ricorda il sacrificio di Mario Bestoso. Nel pomeriggio il riuscito e sempre popolare concerto organizzato sall’Arci Brixton. Il C.D. della sezione A.N.P.I. 10 «L'ALASSINO» Sabato 15 Maggio 2010 BOCCE NUOTO Grazie all’ABG la Targa d’oro è di nuovo ligure Da Alassio inizia una nuova era per le bocce COMUNICATO STAMPA Il club genovese riporta dopo nove anni la Liguria sul gradino più alto del podio. I tricolori della Brb Ivrea sconfitti 9-7 in finale dopo oltre due ore di gioco. Il folto pubblico presente sulle tribune del palasport Ravizza ed i numerosi addetti ai lavori entusiasti della location che ha ospitato la fase finale della 57^ edizione. Ottima prova della quadretta di casa dell’Alassina, entrata tra le prime otto. In gara c’erano 1.524 giocatori, 132 sono stati i campi da gioco utilizzati e 380 gli incontri disputati in otto diverse località della provincia. media). Sconfitte nelle semifinaliderby e dunque piazzatesi al terzo posto la sorprendente Calvarese (comitato di Chiavari) di Daniele e Giorgio Basso, Federico Torre e Roberto Massone, e la Perosina di Franco Manzo, Claudio Calvetti, Paolo Carrera e Alberto Cavagnaro. In quinta posizione la prima compagine straniera, il Rocher Monaco di Bruni, Lotto, Martines, Innocenti, nonchè la Nitri Aosta (Baldo, Contoz, Losano, Ducourtil), il Forno Canavese (Baudino, Negro, Lucco, Bollati) ed i bravissimi beniamini di ca- quale, visibilmente soddisfatto, non ha mancato di ringraziare tutti i collaboratori e le bocciofile che hanno consentito la disputa le sfide della prima giornata. Va ricordato infatti che sono stati utilizzati ben 128 campi da gioco in otto differenti località (Alassio, Arnasco, Albenga, Andora, Borghetto Santo Spirito, Garlenda, Laigueglia e Loano), cui vanno aggiunti i quattro campi (un maxitappeto di circa 350 metri quadrati) appositamente allestiti (e già smontati nella notte scorsa a tempo di record) all’interno dell’accogliente Palaravizza. Il numero di incontri complessivamente disputati è stato di 380. Tra i cadeaux, anche confezioni di prodotti tipici (offerti dalla Cooperativa Olivicola di Arnasco) per le formazioni giunte dal Lussemburgo e dal Triveneto (presente anche una delegazione del Comitato organizzatore dei Mondiali di maschili di Feltre 2011) ed i famosi baci di Alassio. Ai quattro alfieri dell’Abg sono andate anche altrettanti mega-barattoli di Nutella, messi gentilmente a disposizione dalla Ferrero. Un ricor- che quelli organizzativi, uniti al clima ed all’accoglienza turistica, aprono per la Città del Muretto prospettive davvero interessanti, inimmaginabili alla vigilia della gara. Nel weekend è maturata la possibilità che a breve scadenza venga proposto ad Alassio di ospitare un evento di risonanza mondiale. Parole di apprezzamento sono state rivolte anche da Claudio Bizzarri, presidente della Piscina di Alassio IV^ “24 ore di solidarietà” in favore dell’Istituto Gaslini di Genova QUANDO NUOTARE NON FA BENE SOLO A SE STESSI… …è il successo della quarta edizione di “24 ORE DI SOLIDARIETÀ”. Presso la Piscina di Alassio, dalle ore 18.00 di sabato 24 alle ore 18.00 di domenica 25 aprile 2010, si è svolta la non stop di nuoto di 24 ore organizzata dalla Ge.s.co. SPA con il patrocinio del Comune di Alassio – Assessorati sport, turismo e volontariato ed in collaborazione con il Leo Club Alassio “Baia del Sole”. Il ricavato di € 1.306,00, ottenuto grazie alle offerte dei numerosi partecipanti, viene interamente devoluto all’Unità Operativa di Malattie Neuromuscolari e Neurodegenerative dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova. La società GE.S.CO Spa e lo Staff della Piscina ringraziano tutti coloro che con il loro supporto ed entusiasmo hanno per- messo tale risultato ed in particolare l’associazione dilettantistica “Alassio Salute Running Team”, i cui atleti hanno attiva- mente partecipato. Un grazie anche a Frascheri, Salfo, Canepa, Pasticceria Oliva, Nuova Riviera Bevande, Schiappapietre ed I Magazzini del Movimento, che hanno contribuito all’evento. L’appuntamento alla prossima edizione è d’obbligo con la speranza di ritrovare un gruppo di AMICI sempre più numeroso. Ge.S.Co Spa GOLF A nove anni di distanza dal successo della Voltrese, dopo otto edizioni dominate dai club piemontesi, nella Targa d’oro Città di Alassio torna a trionfare una formazione ligure. Ad alzare il prestigioso trofeo messo in palio per la 57^ edizione (la terza di fila inserita nel calendario internazionale) è stata ieri l’Abg Genova di Alessandro Rossi, Giuseppe Ressia, Mauro Benetto e Giancarlo Scorsa, i quali in una spettacolare e combattuta finale, giocata all’interno del palasport Ravizza davanti ad un foltissimo pubblico, hanno avuto la meglio 9-7, allo scadere delle due ore di gioco, della Brb Ivrea (scudettata due settimane fa) di Enrico Birolo, Silvano Cibrario, Fabio Abrate e Mauro Bunino, quest’ultimo primatista mondiale (59 su 60) di staffetta insieme a Giordanino. Curiosità: Rossi e Benetto facevano parte della quadretta che vinse la gara nel 2001, inoltre lo stesso Rossi, Ressia e Scorsa, sempre con la maglia dell’Abg, disputarono la finale dello scorso anno, finendo sconfitti dal Forno Canavese. A livello statistico, da notare che il match di finale si è sviluppato in undici giocate (la quarta delle quali si è conclusa senza assegnare punti e la settima con un annullo sul pallino), con questi parziali: 0-3, 1-3, 2-3, 2-3, 4-3,7-3, annullo, 7-4, 8-4, 8-7, 9-7. Questa la media delle bocciate: Abg (Benetto 18/22, Rossi 11/14, Ressia 5/6) 81%, Brb Ivrea (Bunino 11/20, Abrate 9/12, Cibrario 1/2) 62%. E’ stata in pratica questa la chiave del confronto. Alla fine, nove in totale sono stati gli incontri disputati e vinti dall’Abg Genova, in campo sin dal turno preliminare, cui il sorteggio aveva invece esentato i più giovani atleti della Brb Ivrea. E dunque, nonostante l’impegnativa due giorni, l’esperienza del team ligure (54 anni di media) ha prevalso sulla freschezza dei piemontesi (36,5 di età sa dell’Alassina (Damiano, Sardo, Vacca, Degola), portacolori del comitato di Albenga. Tra le rappresentative straniere che hanno fatto più strada in tabellone vanno citate anche il club lussemburghese del Kayl Nutella (Adorno, Longo, Melignano, Storchi) ed i francesi del Nice (Forestier, Sorabella, Labidi, Faruggia). Poca gloria per i sodalizi cuneesi (rappresentati da 110 quadrette), il cui miglior piazzamento è stato quello del Forti e Sani Fossano (Doria, Dalmasso,Caviglia, Gastaldi), 17°. Se Savona gioisce per il trionfo, con la maglia dell’Abg, di Benetto e Scorsa, a livello di club si deve accontentare del 17° posto della Vadese di Tiboni, Polla, Canetti e Tomberli. Molto apprezzato è stato il lavoro del rappresentante della Federazione Internazionale Giannenrico Gontero di Campiglione Fenile (To) e del direttore di gara, l’arbitro internazionale Eros Del Bianco di Gemona del Friuli (Ud), coadiuvato dal coordinatore Enzo Petenzi della Fib di Albenga, e dai numerosi “fischietti” liguri Pescetto (arbitro della fase finale), Maio, Satragno, Calcagno, Rossello, Mezzomo (Fib Savona), Cocciolo, Saldo, Luongo, Riggio e Lorenzi (Fib Imperia) e Panizza, Nappi, Falchero, Aghemo e Scianda (Fib Albenga). Alla cerimonia di consegna dei premi, svoltasi dopo la finale, erano presenti il sindaco di Alassio e neoconsigliere regionale Marco Melgrati, l’assessore allo sport Fabrizio Calò, il consigliere provinciale Paolo Ripamonti, il consigliere federale Fabio Ballauco, il presidente regionale Fib Mauro Traverso, il presidente della Fib di Albenga Ginetto Pastorelli, Rinaldo Muratore, amico dell’Alassina ed esperto dirigente di un altro sport tipico di Liguria e Piemonte (pallapugno), e naturalmente il presidente della Bocciofila Alassina Adriano Garrone, il Filippi e Gazzolo vincono do della manifestazione è stato consegnato anche alla Bolzanetese, la società con il maggior numero di quadrette in tabellone, ben undici. La storica Targa d’oro Città di Alassio, oltre a confermarsi appuntamento di straordinario richiamo e di grande fascino (non a caso è il più longevo e partecipato della specialità del volo), da ieri aperto, come dichiarato da più di una delle autorità presenti, una nuova era: lo svolgimento di una competizione di bocce all’interno di un palasport solitamente adibito ad altre discipline (anche nel caso di un fondo in parquet) non è più un miraggio o un fatto eccezionale. Ed in tal senso il Palalassio, che ha offerto un eccezionale colpo d’occhio, si è dimostrato impianto decisamente all’altezza. Gli unanimi consensi di giocatori, pubblico ed addetti ai lavori (la prima giornata è stata seguita anche dai consiglieri federali Gianfranco Bianco, direttore generale della Fédération Internationale del Boules, e Claudio Mamino), sia per quanto riguarda gli aspetti logistici Commissione Junior e Sviluppo Giovanile dell’Eba (European Bowl Association), rimasto piacevolmente sorpreso dai numeri e dall’entusiasmo che ruotano intorno alla gara. I quasi mille contatti fatti registrare anche ieri dal sito ufficiale della manifestazione, www.boccealassio.it, confermano inoltre il notevole interesse anche da parte di coloro che, per vari motivi, non hanno potuto seguire dal vivo l’evolversi del tabellone. L’organizzazione della 57^ Targa d’oro è stata curata dalla Associazione Bocciofila Alassina in collaborazione con il comitato regionale ligure ed il comitato tecnico territoriale di Albenga della Federbocce, con il patrocinio ed il sostegno di Assessorato allo Sport della Regione Liguria (ente promotore), Assessorato allo Sport e Assessorato al Turismo del Comune di Alassio, Assessorato allo Sport della Provincia di Savona, Federazione Italiana Bocce e Federazione Internazionale Bocce (www.fiboules.org) e Coni Savona. Ringraziamento A nome mio e di molte altre persone che, come me, sono state ospiti della Palestra dell’Ospedale Paccini di Alassio al Val d’Olivo ed hanno fruito della terapia e delle altre cure ospedaliere, desidero vivamente ringraziare tutti gli addetti alle cure che con tanta pazienza, professionalità e umanità commovente svolgono giornalmente le loro mansioni. A tutti auguriamo ogni bene per il conforto e l’aiuto che danno a chi ha bisogno di loro. Lettera firmata Francesco Filippi ed Alberto Gazzolo si sono aggiudicati due importanti gare svoltesi a Garlenda. Filippi ha vinto la tappa garlendese del Circuito Fondiaria Sai, mentre Gazzolo si è imposto nel Memorial Armando Bosi. Alle due gare, svoltesi con la formula “stableford”, su 18 buche hanno preso parte complessivamente oltre duecento golfisti, provenienti da tutto il Nord Italia ed alcuni anche dall’estero. Questi i risultati. Circuito Fondiaria Sai Agenzia di Albenga • Prima cat: 1) Francesco Filippi, 40 punti; 2) Alessandro Bianco, 37; 3) Paolo Murchio, 37. • Seconda cat: 1) Lorenzo Bassani, 37; 2) Eugenio Beraldi, 35; 3) Emanuela Castello (GC Arenzano), 35. • Terza cat: 1) Virginia Nicola, 43; 2) Gianmaurizio Riberi (GC Grugliasco), 37; 3) Afro Charles Zunino, 37. • Primo lord: Alberto Gazzolo, 34. • Prima lady: Rosaria Murchio, 37. • Primo seniores: Tullio Nejrotti, 36. • Primo juniores: Tullio Pininfarina, 36. • Prima Lady (Ass. Fondiaria): Franca Brossa, 31. • Primo Ass (Fondiaria): Giuseppe Lasagna, 36. • Premi speciali: Marina Anfossi (buca 5), Andrea Beniamini (6), Emanuela Nicola (7) e Giancarlo Quadrelli (8). Memorial Armando Bosi • Prima cat: 1) Alberto Gazzolo, 37; 2) Fabio Savastano, 37. • Seconda cat: 1) Luca Berria, 40; 2) Giulio Antonelli, 39. • Terza cat: 1) Iole Pinifarina, 43; 2) Gilberto Durante, 42. • Primo lord: Andrea Beniamini, 33. • Prim lady: Eleonora Nejrotti, 38. • Primo seniores: Marina Robino, 35. Claudio Almanzi Sabato 15 Maggio 2010 11 «L'ALASSINO» CICLISMO MINIBASKET UNIONE CICLISTICA ALASSIO Due CAMP estivi di basket per i giovani Alassini Con i primi tepori della primavera sono iniziate le gare ciclistiche e tutta l’attività giovanile ha iniziato in pieno la stagione. Da diverse settimane la preparazione dei nostri giovani, dai gio- vanissimi agli esordienti ed agli allieve, prosegue frenetica e fondate speranze di grandi risultati seguono i loro allenamenti e come dimostrano anche le prime gare, le speranze sembrano ben riposte. I giovanissimi sono partiti alla grande con molte vittorie nelle manifestazioni di Giustenice, Ventimiglia, Borgio Verezzi ed Andora dove anche i trofei per la classifica per le società sono stati appannaggio del nostro club e singolarmente si sono imposti nelle diver- se categorie: Silvia Nicosia, Beatrice Rosa, Gloria Scarsi, Camilla Pesenti, Giulia Esposito; oltre ai loro compagni categorie maschili: Samuele Manfredi, Alessandro Volpe, Andrea Carossino, si preannuncia quindi un’altra stagione sulla fotocopia delle prece- denti che avevano visto la nostra squadra giovanissimi dominare tutto l’arco della stagione da marzo ad ottobre, primeggiando largamente in Liguria con apprezzabili piazzamenti a livelli nazionali. Sono passati di categoria ed ora militano nelle squadre esordienti alcuni ragazzi di ottime speranze quali Tomatis, Bertone, Passarotto ed Alice Pesenti ed anche in questa categoria di quattordicenni stanno dimostrando il loro valore, come già hanno dimostrato lo scorso anno Marco Tomatis ed Alice Pesenti laureandosi campioni liguri strada in Liguria oltre a diverse vittorie in gare piemontesi. Per Bertone, Pesenti e Tomatis sono già arrivati i primi piazzamenti da podio e domenica 25 aprile la prima vittoria stagionale per la squadra con la strepitosa vittoria di Novara nel trofeo “Agostino Capetta”, che ha visto prevalere nella tumultuosa volata il nostro bravo Marco Tomatis, dal loro canto, Bertone e Pesenti con i loro onorevoli piazzamenti rispettivamente al quarto e secondo posto, hanno permesso alla società di aggiudicarsi il prestigioso trofeo Fioranti per la miglior classifica complessiva di società, davanti a tutti gli altri club partecipanti. Per l’Unione Ciclistica Alassio A.G. Sta volgendo al termine la stagione sportiva della Pallacanestro Alassio ma ci sono ancora diversi appuntamenti in programma. Dopo essere stati due volte a Milano a vedere la Serie A, finiti i campionati Under 13 ed esordienti maschili ci sono ancora in programma alcune partite di campionato per le esordienti femminili, gli aquilottigazzelle e i Concentramenti per i più piccoli (nati nel 2001-02-0304). Il clou di questo finale di stagione è l’appuntamento del 23 Maggio ad Alassio con il TROFEO DELLE PROVINCE FEMMINILE dove le rappresentative di Imperia, Savona, Genova, Tigullio e Spezia si affronteranno per tutta la giornata. Ai primi di giugno finiranno gli allenamenti ma durante l’estate ci saranno due CAMP ESTIVI DEL BASKET! Dopo il successo di partecipanti dello scorso anno la Pallacanestro Alassio ha deciso di fare due camp: il primo, dal 16 al 20 Giugno, a ROBURENT e il secondo, come nel 2009, dall’1 al 5 Settembre a CALIZZANO. Le iscrizioni ai Camp, maschili e femminili dagli 8 ai 15 anni, sono aperte sia, naturalmente, ai ragazzi e ragazze della Pallacane- LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI MANUELA MELOTTI IN RUGGIERI È prematuramente deceduta il 14/4/2010, in Alassio, MANUELA MELOTTI in RUGGIERI L’A.V.A., commossa, ricorda la sua collaborazione competente e abile come autrice del nostro sito www.vecchiaalassio.it. L’hanno ricordata con la loro commozione i parenti e gli amici più cari, dei quali pubblichiamo, in via eccezionale, qualche pensiero. Pensieri per Manuela Melotti in Ruggieri: • Ciao dolce amore mio, ti ho regalato il mio cuore e lo hai accettato con grande amore. Conservalo forte forte perché così sarà sempre con te. Aspettami… sei la persona migliore del mondo. Tuo marito: Ruggero. • Manuela: la donna meravigliosa che ha donato la serenità, l’amore e la voglia di vivere a mio fratello. Nulla e nessuno potrà mai sostituirla nel suo cuore. Ti voglio bene. Grazie per gli anni di felicità che gli hai donato. Tua cognata: Arianna. • L’eredità del coraggio: di scegliere sinceramente, di difendere le proprie idee, di lottare sempre e di vincere. Manù ha vinto perché non si è mai lasciata schiacciare dalla malattia, dalla paura, dal pessimismo. Manù alla fine è guarita e per questo sono sicuro che ora è davvero felice. Manù grazie per essere mia sorella, grazie per questa preziosa ed eterna eredità. Tuo fratello: Paolo. • Amore spero che tu sia nella luce e con papà e i suoi cari. Io ti amerò sempre e sarai sempre nel mio cuore, sperando di rivederti nell’aldilà. Mamma. • La migliore amica è quella con cui puoi stare seduta, senza dire una parola e… quando vai via ti senti come se fosse stata la migliore conversazione mai avuta. Oppure parlare per ore senza accorgerti che il tempo passa e ridere, piangere e ancora parlare, solo per la gioia di stare insieme. È vero che a volte non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi. Così è stato per la mia amicizia con Manuela. Ci sono momenti in cui qualcuno a cui hai voluto bene ti manca così tanto che vorresti tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo. Per ricordare Manuela, vorrei che tutti noi sorridessimo, pensando al suo bel sorriso, al suo coraggio, alla sua forza. Possa ognuno di noi trovare la stessa forza, che hai avuto tu durante la tua malattia, per sorridere come facevi tu ed andare avanti. La tua amica: Enrica. • Cara Manù, che donna!!! Non ti sei lasciata sopraffare dalle tempeste della vita… e ne hai incontrate diverse. Ogni volta, però, hai trovato il coraggio, la volontà e il desiderio di non essere sconfitta, di andare verso il sole. Dolce e decisa hai affrontato le difficoltà di questi anni senza lamentarti, con grande coraggio, lottando fino in fondo. Grande onore alla tua vita. La tua sofferenza non ti ha impedito di continuare ad amare la vita ed a preoccuparti per tuo marito Ruggero, per la tua mamma, per tuo fratello Paolo, per i tuoi amici e per me. Volevi che fossimo tutti felici. Quanto coraggio ci hai trasmesso!!! Oggi ti salutiamo, salutiamo una parte di te che ci mancherà all’infinito… Grazie Manù amiche per sempre: Elva • Abbiamo condiviso un pezzo della vita, siamo cresciute insieme e la tua amicizia mi ha riempito il cuore: Bianca. RINA SARDELLARO VED. SALVESTRINI Vivere giorno per giorno, godersi un momento per volta, accettare le avversità come una via verso la pace. GIANNI RISO 14/6/2009 - 14/6/2010 Sergio, Flavio ed Ermanno L’Associazione Vecchia Alassio si unisce al cordoglio della famiglia e porge sentite condoglianze. ALVAREZ FRANCIA Un anno è trascorso… ma nulla è cambiato. Tu sei sempre nel nostro cuore e nella nostra mente. Ti amiamo. Andrea e Marisa SALVATORE DOTT. MARINO 23/5/2009 - 23/5/2010 Al momento di andare in macchina apprendiamo dell’improvvisa e prematura scomparsa del buon Alvarez. L’A.V.A. porge alla famiglia le più sentite condoglianze. PASQUALE ARCELLA 19/5/2009 - 19/5/2010 Nel primo anniversario della scomparsa del dott. Salvatore Marino Segretario Comunale e “Alassino d’Oro”. Trascorso un anno dalla Tua scomparsa, ti pensiamo sempre. Ci manchi tanto. I tuoi cari 16/10/1921 - 31/3/2010 La Santa Messa di suffragio: Domenica 23 maggio alle ore 11,30 nella Chiesa di San Vincenzo Ferreri. MESE DI APRILE 2010 Che Dio ci conceda la serenità di accettare le cose che non si possono cambiare, il coraggio di cambiare quelle che possiamo cambiare e la saggezza di distinguere tra le due. “Nessuno muore completamente finché vive nel cuore e nel ricordo di coloro che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene”. Ad un anno dalla sua scomparsa ricordiamo con nostalgia e rimpianto il caro Pasquale che tanto ha amato Alassio ed il suo mare… Una preghiera i famigliari e gli amici re il sito internet: WWW.PAL LACANESTROALASIO.IT Nella foto le ESORDIENTI FAMMINILI DELL’ALASSIO (nate nel 1998-99-2000) in una partita di campionato. LIBRI-RIVISTE-VHS-CD Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole (tratto dalla preghiera di serenità) Anniversari stro Alassio che a chi voglia trascorrere 5 giorni di basket, giochi, divertimento e svago! Per informazioni si può contattare LAURA 3392737608 o FABIO 3391383659 e consulta- BAZZINELLI Elena DONATI Dino FARAGO Elisabetta FUMAROLA Chiara GARILLI Maria LIGGERI Anna Maria NEGRO Antonio SANTINI Carla SARDELLARO Severina SCARPATI Clara SESIA Anna TESTA Anna anni 98 anni 86 anni 88 anni 86 anni 87 anni 94 anni 101 anni 81 anni 88 anni 78 anni 70 anni 68 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro famigliari. 12 «L'ALASSINO» Sabato 15 Maggio 2010 NOZZE D’ORO Meteorologia Alassina a cura dell'Osservatorio Don Bosco I Fiori di Bach APRILE 2010 a cura di Caterina Maggi WILLOW Salix vitellina (Salice) “Per coloro che hanno sofferto avversità e sfortuna e trovano difficile accettarlo senza alcun lamento o risentimento, perché giudicano la vita soprattutto per i successi che essa porta. Sentono di non aver meritato una così grande prova, la considerano ingiusta e diventano amareggiati. Spesso arrivano ad interessarsi di meno e ad essere meno attivi nelle cose della vita che prima facevano con gioia”. Il tipo Willow ha dentro se una ferita che ha cambiato la sua vita rendendola più difficile. Non riesce ad accettare quello che gli è capitato, a suo parere è una vera e propria ingiustizia. Willow vive coltivando dentro se un’immagine ideale: il fantasma di come sarebbe stata la sua esistenza se il destino non gli si fosse accanito contro. Per queste persone il tempo non esiste tutto è fermo a quel periodo in cui sono successi quegli eventi dei quali ancora paga lo scotto. Sono tipi, Willow; tutte le persone che si barricano dietro le proprie delusioni e appaiono immobilizzati anche nel pensiero. 25 APRILE 2010 Un bel traguardo… e meritatissimo quello raggiunta da NOVELLA e SPERANDIO VIDOTTO. Gli auguri più belli e commossi dai figli Vivienne e Renè dalla nipote Beatrice e da tutti i parenti di Venezia. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce alla famiglia e si congratula vivamente per il traguardo raggiunto. OAK Quercus robur (Quercia comune) “Per coloro che stanno lottando e combattendo duramente per guarire, o in relazione ai loro affari quotidiani. Tentano una cosa dopo l’altra, anche se il loro caso sembra senza speranza. Essi continuano a combattere. Sono scontenti di sé stessi se una malattia interferisce con i loro doveri o con l’aiuto al prossimo. Sono persone coraggiose, combattono contro grandi difficoltà senza scoraggiarsi o stancarsi”. Questo è il rimedio adatto alle persone che “portano il mondo sulle spalle”, infaticabili non si concedono un attimo di tregua, il loro senso del dovere è tale da tenere sotto controllo anche il fisico. Senza rendersi conto si inaridiscono pian piano perché continuano a dare il massimo senza però “nutrirsi” di nulla, non si concedono il tempo per riposare, godere delle bellezze della natura, della buona musica o della compagnia altrui. Così Oak a poco a poco si svuota, scomparso il piacere della vita gli rimane il senso del dovere. Inflessibile ed estremamente severo con se stesso. Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. (continua) BUON COMPLEANNO Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro il 25 di ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo. A.V.A. In occasione del terzo compleanno di YASIN GIOBERTI, il nostro vice presidente desidera fare, tramite l’Alassino, una bella sorpresa al piccolo nipote e ai genitori Paolo e Samar, residenti in Egitto, con gli auguri da parte di tutto il Consiglio Direttivo. A.V.A. Sappiamo che la festa della S. Pasqua non può essere celebrata né prima del 21 marzo, né dopo il 25 aprile. Il motivo deriva dal calendario lunare: deve essere celebrata dopo la prima domenica dopo il plenilunio che si verifica dopo l’equinozio primaverile e cioè dopo il 21 di marzo. Nell’arco di cento anni, cioè dal 1900 al 2000, la Pasqua fu celebrata 23 volte dal 21 al 31 marzo e 77 volte nel mese di aprile. Qualche curiosità: nel 1913 fu celebrata il 23 marzo; nel 1940 il 24 marzo: Il prossimo anno sarà celebrata il 24 aprile (diremmo nella data più alta possibile). Il tutto e sempre dipende dalle…comodità della luna). Per le stagioni invece le cose stanno diversamente: dipendono dalla nostra posizione rispetto al sole. Il mese di aprile è già un mese ben messo per darci la gioia di una piacevole primavera. Vediamo allora quali sono stati i dati meteo rilevati nel nostro Osservatorio: Pressione media: 759,8 mmHg; nella seconda decade hanno prevalso le depressioni dandoci una media di 757,2 mmHg. Temperatura media: 16,5 °C; medie decadali: 15,1 °C nella prima e seconda decade; 19,3 °C nella terza. La temperatura media giornaliera più bassa è stata registrata proprio il giorno di Pasqua con 13,6 °C. Un valore assai positivo ci è dato dalla media delle temperature più basse registrate giorno per giorno: è di 14,7 °C: Giorni sereni: 19: giorni coperti: 4. Umidità media: 57%; le medie decadali sono: 53%; 56%: 62%. Il giorno più umido è in data 30 aprile con 79% di media. Scarse le precipitazioni: 3,6 mm nella prima decade; 5,0 mm nella seconda; 8,4 mm nella terza. Giorno più piovoso il 23 con 5,4 mm. Un cenno al vento: nella seconda decade il vento ha percorso mediamente 276 km ogni 24 ore. Su tutti i valori registrati prevale quello del giorno 17 aprile con ben 580 km percorsi in 24 ore: Eliofania totale: 219,7 ore di limpido nell’arco del mese. Le ore complessive di sole nelle tre decadi sono: 76,3 ore nella prima (e due giorni senza eliofania); 70,4 ore nella seconda (senza giorni privi di sole); 73,0 ore nella terza decade (con due giorni – i giorni 22 e 23 completamente coperti). La media giornaliera delle ore di sole è di 7,3 in questo mese decisamente primaverile. Non dimentichiamo che la caratteristica di una meteorologia genuinamente primaverile è la costante variabilità: Chi troppo pretende… «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIRETTORE RESPONSABILE: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Gianni Croce Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana
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Gennaio - Associazione Vecchia Alassio
RINGRAZIAMO TUTTI COLORO CHE HANNO INVIATO ATTESTAZIONI DI STIMA, AMICIZIA E SIMPATIA.
Ricambiamo di cuore, augurando a tutti un 2008 ricco di