Giornale Ottobre 2012.pmd

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di
ALCHERA
OTTOBRE 2012
ANNO 20° - N° 10
P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
ALL’INTERNO
Festa
S Pio X
A
pag. 2
SOMMARIO
Salutiamo don Dino
L’intervista a...
Ricordo di Mario Alba
Falchera per lo Sport
L’Oasi della Donna
Notizie Flash
Sicurezza stradale
Chiusura giornale?
Il giornale della scuola
L’angolo della poesia
La Costituzione Italiana...
I Lettori scrivono
La narrativa
Psicanalisi e dintorni
L’educazione
Astronomia / Briciole di storia
Dalla Circoscrizione
Una ricetta al mese / Il vernacolo
Il piacere di leggere
Concerto a S. Pio X
Come eravamo
Il pensiero debole
EDITORIALE
pag. 2
pag. 3
pag. 4
pag. 6
pag. 7
pag 8
pag. 10
pag. 11
pag. 12
pag. 13
pag. 14
pag. 15
pag. 15
pag. 16
pag. 17
pag. 18
pag. 20
pag. 20
pag. 21
pag. 22
pag. 22
pag. 23
di
AMILCARE
DE LEO
Orgoglio di Periferia
ll’inizio del Duemila ricordo, non senza un
pizzico di nostalgia, che si respirava ancora un’aria leggera, vagamente ottimistica e proprio sui palchi della piazza di Falchera, tra manifestazioni e spettacoli di una certa rilevanza, ci si ispirava sentimentalmente a quell’orgoglio di abitare in periferia, che faceva vibrare lo spirito di entusiasmo e di speranza.
Con il tempo si è
gradualmente spenCHIUSURA DEL
to, dileguato, non è
GIORNALE ?
così? Forse colpa
Nell’era di Internet e Google
della crisi che cocon un clik puoi avere tutto il
minciava a fare camondo a portata di mano, di
polino, forse perché
tutto e di più, ma non conosci i
credevamo in qualluoghi e le notizie di casa tua...
cosa di più, forse
segue a pag. 11
perché le stesse Circoscrizioni con il
tempo si sono perse per strada, forse anche, diciamolo, è mancato
quel senso di viva partecipazione da parte dei cittadini. O chissà
che cos’altro? Mi piace passeggiare per la Falchera e raccogliere
a caldo le opinioni della gente, fa sentire a casa. Recentemente, e
non a caso, ho voluto avvicinare un imprenditore di zona, che
però non abita più nel nostro quartiere ed è voluto rimanere nell’anonimato perché, a suo giudizio, in giro c’è già troppo protagonismo. Mi spiegava che la Falchera non può rimanere isolata,
staccata dal resto della Città così com’è, semplicemente perché
non può permetterselo, nonostante le belle parole di qualche politico di turno. Ha bisogno prima di tutto di un altro sbocco, iniziato a metà, promesso e non mantenuto; si tratta appunto del
secondo accesso, utile per il suo sviluppo. -E poi lei, seguita sarcastico,- scorge per caso da queste parti artigiani, imprenditori,
professionisti con uno studio specifico, insomma qualcosa che
abbia a che fare con il cosiddetto terziario? Se sì, certamente
poca roba. -Continua, polemicamente, dichiarando che se qualcuno poi tenta di aprire un’impresa o semplicemente un’attività
Gente di Falchera 1
segue a pag. 8
FESTA SAN PIO X 2012
Era da alcuni
anni, che in settembre, in occasione della festa
di San Pio X, non
si vedevano giornate splendide,
luminose e miti.
- Venerdì 14 settembre la festa inizia verso le ore 16 con la partecipazione degli anziani e infermi alla funzione della
Santa messa; seguita poi da un rinfresco e successivamente alle 17, l’apertura del banco di beneficenza
nell’oratorio “maxi”. Alle ore 21 nella chiesa di San
Pio X, l’orchestra sinfonica della RAI (nell’ambito
di MI-TO settembre musica), il “Quintetto con Clarinetto”, ha lasciato a bocca aperta i numerosi presenti, propagando dentro e fuori della chiesa, le musiche di Wolfang Amadeus Mozart e di Carl Maria
von Weber.
- Sabato 15 nel pomeriggio, l’incontro in chiesa
con i bambini della 1a
comunione e neobattezzati, poi giochi all’aperto e rinfresco assieme
alle catechiste, allenatori e animatori; a seguire il banco di beneficenza, i tornei di Pinacola e Bocce al “Circolo ACLI” aperto a
tutti. La serata è continuata con la
grigliata nell’oratorio e un apericena nel circolo (per i vegetariani), alle 21 la musica apre la serata canora e danzante con i bravissimi Angela e Jenny; poi lo stupore dei Falcheresi presenti è grande, non smettono più di applaudire e di partecipare all’esibizione (con coreografie e
costumi fantastici) degli allievi di ballo, coordinati e
diretti dai bravissimi maestri “Rosy e Domenico”.
- Domenica 16, ecco la
“grande festa” prendere
vita; dopo la Santa Messa tutti in processione per
le vie del quartiere, guidati dalla statua del Santo
Patrono portata a spalle da
robusti volontari e accompagnata dal suono della banda musicale diretta dal
maestro Sarno, con musiche emozionanti per allietare
gli spettatori del quartiere affacciati ai balconi e finestre addobbate con tovaglie e fiori. Nel pomeriggio,
nel cortile dell’oratorio, oltre al banco di beneficenza,
si sono svolte tutte le attività all’aperto; nella serata, la festa è
proseguita con
pizza al trancio e
per tutti gli appassionati del ballo, gli instancabili “Sergio e Patrizia” dei DEJAVU’ (con la loro maestria e
bravura) hanno trascinato e coinvolto i ballerini e il
pubblico presente fino a notte fonda.
Un arrivederci e un augurio per la prossima festa patronale di San Pio X.
DPR
Salutiamo don Dino
Già da tempo la
notizia circolava
in Falchera, prima
in modo sommesso poi più apertamente, ma nessuno voleva crederci. Ed invece la Don Bernardino Cagliero 2012
conferma è arrivata proprio dall’interessato, don
Bernardino Cagliero.
A ottobre lascerà la sua amata casa parrocchiale in Falchera, dove ha passato tutta
la sua vita sacerdotale ed ora,
data l’età e la sua salute precaria, è costretto ad andare
dove potrà essere accudito e
dove potrà finalmente goder- Posa della prima pietra
Chiesa S. Pio X - 1955
si il meritato riposo.
Inutile dire che con lui se ne va una parte della nostra vita, don Dino ha visto nascere le prime famiglie del quartiere, ha accompagnato all’ultima dimora i nostri genitori, ha benedetto nuove famiglie e ha
visto nascere i nostri figli e nipoti.
Con la sua mente lucidissima ricorda esattamente
date, ricorrenze e avvenimenti che si sono susseguiti
nell’arco di questi 58 anni; don Dino ha fatto il suo
ingresso in Falchera come parroco il 25 luglio 1954.
Noi tutti gli esprimiamo i nostri sentimenti di grande
affetto e riconoscenza, per la sua opera pastorale che
ha svolto per tutti questi anni nel nostro quartiere.
Rita Voyat
Saluteremo don Dino domenica 14
ottobre alla messa delle ore 10.
Gente di Falchera 2
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a cura di Amilcare De Leo
L’INTERVISTA A...
Anche questo mese proseguiamo con le interviste ai
nostri concittadini a capo
di un’istituzione, di una associazione, di un’impresa,
di una attività artigianale,
commerciale o comunque
si siano particolarmente
distinti per aver operato
sul sociale. E’ la volta di
Luigi Canzian, presidente delle A.C.L.I. di zona e di
un Comitato di Quartiere.
D. Per parafrasare il titolo di un romanzo di Fruttero e Lucentini, le chiedo, a che punto è la Falchera?
R. Siamo in una situazione di stallo. La borgata va
sempre più a fondo. Questa, guardi, è la lettera
che ho inviato al Tavolo Sociale per ritrovare un
punto d’intesa, ripristinare una collaborazione sospesa, ma non per causa nostra. Tengo infatti a
precisare che non siamo mai più stati convocati.
D. Insomma c’è sempre di mezzo il Tavolo Sociale, a quanto pare.
R. Inevitabilmente. Non si può lavorare a reparti stagni. La situazione è grave e si sta trascinando da
troppo tempo. Noi abbiamo compiuto il primo passo ma è servito a ben poco, perché non abbiamo
avuto un cenno di risposta o di adesione.
D. Che cosa si aspettava?
R. Un segnale incoraggiante, una maggiore comprensione, insomma qualcuno che si facesse ve
dere o almeno sentire.
Il problema non riguarda specificatamente le beghe che possano esservi state tra singole persone
ma complessivamente l’intero quartiere. Il Tavolo Sociale, se ha ancora oggi motivo di esistere, deve spiegare meglio e alla luce del sole cosa
intenda fare concretamente per la Falchera, nonostante al suo interno ci siano persone attive,
volonterose, non lo nego, ma non è sufficiente.
Dobbiamo unire le forze per scopi sociali più
precisi e mirati.
D. Lei da un anno ha costituito un Comitato di Quartiere che ha avuto, tra l’altro, un buon esordio.
Ricordo, nella prima riunione, l’affluenza di pubblico, con la presenza dell’intera Giunta, e non
solo; vi parteciparono anche consiglieri comunali e regionali di diverse colorazioni. Non mi
sento un “rottamatore”, ma non sarebbe il caso
di dare un po’ di spazio ai giovani, o comunque
ad altri, anche in relazione alle due cariche che
ricopre?
R. Sì, in realtà fu un successo. Alcune richieste da
noi sollecitate allora furono persino realizzate dal
Comune, anche se la Circoscrizione stranamente ne era all’oscuro, mi meravigliai non poco per
tale incongruenza. Noi intendiamo aprirci con
altre realtà sociali, cercare di fonderci sia pure in
chiave dialettica perché tale è il gioco della democrazia, porci nella possibilità di essere autorevole controparte del potere alto. Sono però sempre dell’avviso, e lo ripeto, che il Tavolo Sociale, così com’è impostato unilateralmente, non sia
in grado di operare per il meglio, in maniera obiettiva e indiscriminata. Dal canto mio, sono pronto a ritirarmi dalla carica di Presidente anche domani stesso se c’è qualcuno in grado di offrirsi
al mio posto, ma finora non si è presentato nessuno. Se i giovani ci sono, si facciano avanti, si
diano da fare e ben vengano. Noi intanto intendaimo dare un esempio. E poi mi scusi, dove c’è
scritto che io non possa ricoprire due cariche?
Non voglio certo fare carriera oggi, forse a suo
tempo in politica, ma c’erano alcuni andazzi che
proprio non mi piacevano...
D. A proposito delle A.C.L.I. so che anche voi state
subendo le conseguenze di questa crisi.
R. Purtroppo è così, c’è il rischio addirittura che le
A.C.L.I. alla Falchera chiudano definitivamente. Sono doppiamente addolorato, ma non demordo, continuerò a lottare e a sperare per il futuro,
confortato anche dal fatto che c’è gente che mi
capisce ed apprezza.
Istantanea di un’ordinaria allegria
al Centro d’Incontro Falchera
Gente di Falchera 3
RICORDO di MARIO ALBA... un Amico un Redattore
Giusy Alba ha ricordato suo papà Mario con questa lettera.
Lettera a mio padre Mario Alba
E’ difficile sintetizzare la vita di una persona cara dopo che ci ha lasciato, perché per
noi ogni suo gesto, ogni suo sorriso, ogni
momento condiviso è denso di significati.
Per noi oggi però è importante rivolgergli
un ultimo saluto terreno come padre, nonno, compagno di vita ed amico. La vita è
stata dura con te sin da piccolo, sei cresciuto in fretta senza la guida della tua mamma, lei però
ha sempre vegliato su di te e tu non hai perso la strada.
Hai costruito tenace giorno dopo giorno il tuo futuro,
sei stato intraprendente e coraggioso, abbandonando
la tua amata Sardegna per crearti nuove opportunità.
Sul tuo cammino hai incontrato Maria e con lei hai
realizzato il tuo progetto più importante, la tua famiglia che hai messo sempre al primo posto. Ci hai insegnato con l’esempio i valori dell’onestà, dell’impegno, del sacrificio, perché per te è il solo modo per
raggiungere le mete che ci prefiggiamo. Chi ti conosceva sapeva della tua disponibilità, sempre aperto
all’ascolto ed a una parola di conforto. E cosi dopo
tanti anni di lavoro hai saputo reinventarti dedicandoti all’impegno sociale partecipando al Sea, l’Unitre, il
Circolo dei Sardi, e
l’amato giornalino
“Gente di Falchera”. Sei
stato un buon padre e
marito, un nonno amorevole, crescendo Alessandro con tanto orgoglio, e di questo io e
Giorgio te ne saremo
sempre grati. Alessandro sa di aver ricevuto il dono
prezioso del tuo amore e lo conserverà per sempre
come noi tutti nel suo cuore. Ora io la mamma, Sabrina, Giorgio, Alessandro, i tuoi fratelli, tua sorella, tutti i cognati, nipoti e amici cari ti abbracciamo con grande affetto e ti salutiamo. Proteggici e indicaci sempre
la retta via.
Ti voglio bene papà la tua Giusy
I colleghi di lavoro di Giusy Alba della Thales Alenia Space hanno voluto intestare una donazione di
E 160,00 al giornale, in memoria del papà Mario.
Ricordando sempre il nostro amico Mario, la redazione ringrazia di cuore.
QUEI GIORNI FELICI
La fine dell’ultima estate torrida ci ha portato via Mario
Alba a soli 71 anni dopo tanta sofferenza, lasciando
un profondo vuoto nell’animo dei parenti, amici e dello
staff tutto della redazione. Sapevamo del suo male ma
non credevamo declinasse così in fretta, fatalmente;
speravamo sempre, confortati dai notevoli risultati
della ricerca. Intendiamo ricordare Mario
non solo come amico fraterno, ma anche
come prezioso compagno di lavoro quando
era già eccellente collaboratore in biblioteca, all’inizio degli anni Novanta. Fu tra i fondatori di questo nostro giornale “Gente di
Falchera” cui dedicò molto del suo tempo
con competenza, dedizione e passione;
membro attivo dell’Associazione scientifica, “Giovanni Plana”, si rivelò un astrofilo.
Curioso del sapere s’interessava di tutto, amava leggere, documentarsi, scrivere e persino recitare; fu tra i
primi ad iscriversi ai corsi dell’Università della III Età
mostrando vivo interesse per varie discipline. S’interrogava, senza conflitti, sul mistero della vita e si compiaceva delle bellezze della natura, le piante e l’avifauna in modo particolare; frequentati corsi specializzati presso la Circoscrizione, divenne, infatti, guardia
ecologica e accompagnava con entusiasmo i ragazzi
delle scuole in visite guidate al parco della Colletta.
Quante volte insieme, sulle rive dei nostri laghetti e
non solo, abbiamo osservato le chiome degli alberi e
ci siamo dilettati a praticare l’innocua “caccia” del
“birdwatching”: unica arma il binocolo. Generoso,
sereno, dotato di un’invidiabile calma innata, disponibile e intraprendente, così
come la figlia
Giusy l’ha descritto nella sua
toccante commemorazione
in Chiesa, seppe prestare attenzione anche
verso i problemi sociali avvicinandosi al mondo degli
anziani ai quali spassionatamente prestò aiuto come
volontario S.E.A., e poi sapeva soprattutto... sorridere. Non si arrese mai al dolore che negli ultimi giorni
fu progressivo e incessante, anzi lo combatté con tutta
l’energia che gli rimaneva.
Sostenuto stoicamente dal suo ormai immancabile bastone, venne qualche volta a farci visita in redazione e
anche quando si sentiva spossato per la fatica che gli
mozzava quasi il respiro, ci guardava ugualmente sereno in viso e non perdeva la straordinaria capacità di
sorridere: sapeva lui ancora, con quei grandi occhi stanchi e incavati, infondere a noi la speranza del vivere.
Abbiamo per anni lavorato a fianco a fianco, giorno
dopo giorno, abbiamo percorso con lui un cammino
di lavoro e di volontariato, fatto di amicizia e di collaborazione tra svaghi e interessi, silenzi e confessioni.
Si stava bene insieme e ci si capiva. Caro Mario, ora
grazie al tuo coraggio di fronte al dolore e alla morte
Gente di Falchera 4
ci facciamo forza e ci aggrappiamo proprio al tuo sorriso, quello di allora e quello che non si spense mai
anche durante il tempo in cui l’implacabile male ti
aveva debilitato nel corpo ma non nello spirito. Non
dimenticheremo mai, noi della redazione, i giorni felici trascorsi con te, spensieratamente. Rimarrai sempre una cara presenza.
Gli Amici della Redazione
Spett.le Redazione Gente di Falchera
Vorrei, dalle pagine di Gente di Falchera, salutare il
mio amico Mario Alba, recentemente scomparso. Ora
che non c’è più, egli nei nostri cuori è più vivo e
presente che mai, e da lassù, in virtù della nostra fede
cristiana, sappiamo che ci vede e ci ascolta, rapito
nella visione e nella luce di Dio. Vorrei semplicemente spendere due parole per ricordarlo e per ringraziarlo, per tutto il bene che ha fatto anche attraverso il vostro giornale in tanti anni di collaborazione volontaria al servizio della collettività. Chi lo ha
conosciuto e avvicinato ha avuto l’opportunità di apprezzare le sue rare doti umane, che lo contraddistinguevano e lo rendevano disponibile verso tutti.
Di animo buono e di carattere mite e amabile, era
una persona saggia, equilibrata, modesta, conciliante, calma, tranquilla, e forse per questo sapeva infondere soprattutto tanta serenità. E’ stato un marito
e un padre esemplare di una famiglia meravigliosa e
un nonno tenero e affettuoso di uno splendido nipotino. Come sardo emigrato in Piemonte, ha sempre
nutrito nell’animo nostalgico un profondo amore per
la sua incantevole, indimenticabile terra natia. Dicono che le vere amicizie, quelle durature, siano quelle che nascono nell’adolescenza. Non è sempre vero:
io ho incontrato Mario in età adulta presso il Circolo
dei Sardi Sant’Efisio, in via degli Abeti, dove lascia
un indelebile e caro ricordo, come socio e membro
di quel Direttivo e ho trovato subito in lui un amico
sincero quale non mi sarei mai aspettato. Nella terribile malattia che ha violentato il suo corpo, ha rivelato grande coraggio e forza d’animo, andando incontro al Signore con mente lucida e animo sereno,
come coloro che hanno saputo compiere, fino alla
fine, il proprio dovere.
RESTAURO di SAN ROCCO
(Villaretto)
FINALMENTE
Villaretto riavrà la
sua Chiesetta?
L’interrogativo sorge spontaneo dopo
aver letto che la proprietà è stata assegnata a San Pio X di
Falchera cioè,
proprio alla
Parrocchia
che ci abbandonò nel lontano 1989. Da
23 anni siamo
diventati terra
di missione
Nel 1958 noi, giovani della Falchera, andava- dove ha cermo con il parroco, in questo caso era il sac. don
Gianoglio dei Salesiani, a celebrare la S. Mes- cato di prodisa presso la chiesetta di San Rocco del Villaret- garsi (sino a
to. (Sul retro si può notare l’ingresso della chiesetta)
quando è stato in salute) il Parroco di S. Michele Arcangelo, don
Antonio Amore.
Grazie a Lui, alla Circoscrizione e alla Curia, Villaretto riprende a sperare. C’è ancora molto da fare,
abbiamo tanti giovani senza oratorio, senza campetto… ma forse, questa è un’altra storia.
Mario Mèmore
Università della
Terza Età Falchera
LE ISCRIZIONI ALL’UNITRE SEZIONE
FALCHERA INIZIERANNO IL 15 OTTOBRE
con il seguente calendario:
Luigi Pinna
Il 27 Agosto 2012 dopo lunga malattia ci ha lasciato
Mario Alba, collaboratore ed ex presidente del giornale mensile “Gente di Falchera”.
La sua scomparsa ci lascia tutti un po’ tristi perché
Mario era una persona mite, pacata e molto affabile.
Il suo bel ricordo ci accompagni nella vita, noi siamo vicini e solidali ai suoi parenti, a Maria la sua
sposa esprimiamo sincera solidarietà per il loro dolore. Un solo pensiero, Mario ciao e riposa in pace.
Giacomo Chissotti
lunedì 15 ottobre dalle ore 15 alle ore 17
martedì 16 ottobre dalle ore 15 alle ore 17
mercoledì 17 ottobre dalle ore 15 alle ore 17
giovedì 18 ottobre dalle ore 10 alle ore 12
venerdì 19 ottobre dalle ore 10 alle ore 12
e proseguiranno tutti i lunedì dalle ore 15 alle
ore 17 e presso la BIBLIOTECA CIVICA
FALCHERA – Piazza ASTENGO, 9/10.
Gente di Falchera 5
A.S.D. L'OLIMPO
FALCHERA
PER LO SPORT
Nel 2012 è iniziata per tutti Noi una grande avventura. Il 5 giugno 2012 abbiamo firmato la concessione
dell'IMPIANTO SPORTIVO DI STRADA ABBADIA DI STURA qui a Falchera.
Il Comitato per lo Sviluppo della Falchera, l'ASD
L'Olimpo, l'ASD Judo Club Tomodachi e l'ASD Falchera Falklab, hanno unito le loro forze per investire
sul futuro del quartiere e soprattutto dei nostri bambini e bambine e dei nostri ragazzi e ragazze.
Finalmente si realizza il sogno di creare UNA STRUTTURA SPORTIVA POLIVALENTE con CAMPI DA
CALCIO, SALONE da DANZA, SALA ARTI MARZIALI e SALA FITNESS ATTREZZATA.
Ci aspettano due anni di duro lavoro per riqualificare completamente la struttura e per farlo ABBIAMO
BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO E DEL VOSTRO
SUPPORTO, per renderci PRONTI AD ESSERE UN
FIORE ALL'OCCHIELLO nel mondo dello sport.
Da sempre crediamo che siano le PERSONE a rendere le COSE davvero SPECIALI e per questo vogliamo intraprendere il progetto non solo PER VOI,
ma soprattutto CON VOI!
Contiamo infatti sul vostro aiuto per diffondere il più
possibile le novità sul nostro progetto "FALCHERA
PER LO SPORT" e per rafforzare le associazioni che
l'hanno creato, in modo da renderle solide ed in grado di gestire un centro sportivo polivalente di alta
qualità.
LA NOSTRA VISIONE
La nostra visione non consiste solo nel creare una
struttura sportiva, che come fine ultimo abbia solamente le attività di ogni associazione.
Noi crediamo che il centro possa e debba diventare
un PUNTO DI RIFERIMENTO per tutti i ragazzi
e ragazze del nostro quartiere, sportivi e non!
Un luogo di aggregazione, in cui i giovani possano
ritrovarsi per stare insieme in maniera sana e in spazi accoglienti e di qualità.
Il centro servirà infatti, non solo per le attività sportive, quali danza, judo, fitness e calcio, ma anche per
attività sociali come i momenti di festa, concerti, laboratori culturali, esperienze di volontariato e momenti aggregativi come i Centri Estivi.
Aiutaci a diffondere il progetto parlandone con la tua
famiglia, i tuoi amici e conoscenti e se sei interessato
alle attività che offriamo vieni anche tu a far parte di
una delle 4 associazioni di Falchera per lo Sport….
In questo modo non solo potrai fare sport, ma contribuirai alla realizzazione di un Centro di alta qualità
nel tuo quartiere, per te e la tua famiglia!
Per informazioni:
√ Comitato per lo Sviluppo della Falchera:
attività sociali Piazza Astengo 10 (vicino Biblioteca Civica Falchera) Tel. 011-4432621
[email protected]
√ ASD Falchera Falklab:
calcio Via degli Abeti 13 (locali ex mensa scuola
L. Da Vinci nel cortile interno) Tel. 3343578994
[email protected]
√ A.S.D. L'Olimpo: danza
Via dei Pioppi 45 - Torino (palestra scuola A. Ambrosini) Tel. 3288042245 [email protected]
√ A.S.D. Judo Club Tomodachi:
judo Via degli Abeti 13- Torino (palestra scuola L.
Da Vinci) Tel. 3332304476
[email protected]
Gioia Raro
ATTIVITA’ DEL CIRCOLO
A.C.L.I. LUIGI GERVINO
√ Al CAF ACLI per adempimenti fiscali, Modelli 730, ISEE, Patronato INPS, IMU, etc..
√ Offre Locali per Riunioni Condominiali, per
Feste, per Compleanni, Cerimonie etc..
√ Organizza Banchetti, Serate a tema, Giornate
Musicali e Danzanti.
√ Organizza Corsi di Cucina con il coinvolgimento di un Gruppo Donne.
√ Organizza Corsi di Ballo, (Balli di Coppia,
Balli di Gruppo e Latino Americano)
√ Per la fine di Novembre Organizza la FESTA
SOCIALE dell’ASSOCIAZIONE ACLI per tutti
i soci.
√ Per il periodo dell’avvento, per il santo Natale
e per fine anno, ci saranno numerose iniziative.
√ Si cercano nuovi e giovani Soci che partecipino a tutte le iniziative del circolo.
Per informazioni e prenotazioni telefonare al
numero 011-2222156 - di Via dei Pioppi 19/A
Gente di Falchera 6
l’Oasi della Donna
“L’OASI DELLA DONNA” donne di Falchera
Il 14 Settembre 2012 al Parco Colonnetti-Mirafiori
Sud abbiamo partecipato, con un’azione scenica dal
titolo “ViAndanti-racconti di vita” del Laboratorio
“Voci di Donna” a cura di Adelaide Colher Pereira e
Roberta Remedi, promosso dal Comitato Attività e
Sviluppo della Falchera, all’evento di TeatroComunità in Festival 2012 “A spasso nel Parco”organizzato
dall’Associazione Choros.
Il pubblico, condotto da operatori, doveva passeggiare nel Parco assistendo, di volta in volta, a letture,
momenti di danza, di musica, spettacoli teatrali, immagini di teatro di strada; un modo veramente innovativo di proporre teatro, il Parco valorizzato dal
Teatro e viceversa ed il pubblico parte del tutto, protagonista anche lui, anche lui in scena.
“Ore 20:30, c’è la luna, l’aria fresca di una sera di
fine estate, la notte scende lieve fra le fronde degli
alberi, giù giù fino ai più teneri fili d’erba, in lontananza una musica, delle voci, degli applausi.. echi
di uno spettacolo che finisce, vibrazioni ed emozioni
che si stanno esaurendo, che si stanno spostando alla
ricerca di nuova linfa vitale..rumore di passi..di gente
che si avvicina..un boschetto..una panchina.. un leprotto che tranquillo fra l’erba consuma la sua
cena...la luna attraversata da voli di aironi e undici
alberi e, dietro agli alberi, undici donne..ferme che
aspettano..si accendono i fari... un violino inizia a
cantare, chiama la gente “siamo qui, venite..venite..”
Il bosco si anima, si sveglia al suono di campanellini di un verde folletto, gli alberi cedono ciò che avevano gelosamente nascosto ed ecco.. una donna, una
nonna con la sua nipotina..”palla, pallina dove sei
stata..”,...poi un’altra donna, un giardiniere con il
suo rastrello libera il parco dai rifiuti di un pomeriggio di incuria e canta una canzone della sua terra, canta per poter sopportare quel lavoro così duro,
anno dopo anno, sempre uguale,.. poi un bastone
bianco e una giovane donna avanza dal buio nel suo
buio, inciampa nei resti di una povera bicicletta, la
riconosce, è la sua bici, la sua compagna di felici
corse fra le strade di Favignana con il vento fra i
capelli, il profumo del mare nelle narici e il sole che
brucia la pelle, un sole che ancora poteva vedere “
Ah, cosa darei per un giro con te!..”.., poi una don-
na, un cartello “la fame è una brutta bestia” una
mendicante, una canzone per racimolare qualche
soldo per un panino,.. poi una donna, una coperta
colorata, un buon libro, un pomeriggio rilassante
sdraiata nell’ombra di un albero al quale regala,
infine, un suo disegno,.. poi una donna con il suo
giornale, accidenti quante notizie brutte, morti assassinati, fabbriche che chiudono, ..solo brutte
notizie..”se va avanti così dove andremo a finire?!”,..
ed ecco una mamma con la sua cesta da pic nic ed i
suoi bambini, una tovaglia a quadretti, piatti rossi
ed insalata di riso..”Bambine, non correte, attente a
non farvi male, su venite a mangiare!”,.. poi ecco
una donna, vestita di stracci, avanza lenta, traballa,
trascina un logoro carrello, borbotta fra sé, si accascia sulla panchina, sistema le sue povere cose e si
appresta a dormire nel suo letto di giornali “Dio, ti
prego dammi un tetto, dammi una casa”,.. ancora
una donna, no una bambina, peruviana, con una
cassetta di cartone appesa al collo “ Pane, pane
caldo!! Bibite, bibite fresche!! comprate, comprate!!”, ma è solo una bambina, vuole andare a scuola, giocare.. ed infine l’undicesimo albero libera una
donna, avanza lenta verso una sedia ai margini del
bosco, posa nell’erba la borsa, la apre ed inizia a
trasformarsi in un’ altra donna, le scarpe basse ora
hanno un tacco vertiginoso, le sue labbra sono rosse
di rossetto, i suoi capelli da castani sono biondo platino, la sua giacca si apre liberando il seno prosperoso attraversato da mille colori di collane, è seduta, guarda il bosco, si perde in quella pace, non si
vuole alzare, non vuole iniziare il suo lavoro, il suo
squallido lavoro “Ma perché io della natura devo
sempre e solo prendere la parte peggiore?!” è il suo
grido disperato al mondo, poi il silenzio.
Ma ecco di nuovo il violino...e poi palla..pallina dove
sei stata, palla pallina...il suono di questa filastrocca risveglia i ricordi di bambina che ognuna di noi
porta in sé e ci attrae in un momento giocoso insieme e poi via, salutiamo il boschetto con il suo leprotto ed accompagniamo il pubblico verso un altro
spettacolo, verso una nuova emozione”.
Bellissima esperienza! Un ringraziamento particolare al maestro Giacomo Agazzini che con le magiche note del suo violino ci ha accompagnate durante
tutto lo spettacolo, grazie di cuore.
Gente di Falchera 7
Carla Barchi del gruppo “Oasi della Donna”
segue editoriale di Amilcare De Leo
Notizie Flash
Nel mese di giugno abbiamo evidenziato i dossi o
marciapiedi rialzati costruiti sul viale Falchera. Ora
evidenziamo che il lavoro fatto di fronte all’Ufficio
Postale blocca l’acqua piovana che dovrebbe scorrere verso il chiusino che si trova dalla parte opposta
al rialzo, creando così un laghetto difficile da guadare. Le auto, ovviamente al loro passaggio spruzzano
eventuali pedoni in zona. I tecnici, nel sopralluogo,
non sono stati all’altezza di valutare questo inconveniente?
Alla fermata del pullman 50 della rotonda Falchera
Vecchia, da anni esiste un Vespasiano che oltre a
non essere molto igienico, non rappresenta una bella
veduta per i passanti. Infatti intravedere l’acqua e il
suo contenuto scorrere lungo la strada per la mancanza di manutenzione, deprime gli animi. Anche per
tali lavori mancano i soldi?
Ci sarà sempre una penna per
scrivere il futuro...
ma non ci sarà mai una gomma
per cancellare il passato...
anonimo
commerciale spesso corre il rischio di veder vanificato il progetto.- Il suo pessimismo pare non abbia fine
perché aggiunge che possiamo ancora ritenerci fortunati se i negozi esistenti sono ancora in vita e non chiudono, anche in relazione alla crisi incombente. A mio
parere un giudizio un tantino esagerato, ma non commento. Egli intanto non demorde e prosegue pungente sostenendo che il Comune da tempo si è dimenticato della nostra realtà territoriale, in quanto non ha saputo sufficientemente distribuire o sollecitare, al momento opportuno, adeguate risorse sociali, economiche e culturali, che potessero veramente risollevarla e
riqualificarla. Ora, secondo lui, è troppo tardi. E prosegue ammettendo che, nonostante tutto, vi sono ottime teste, cioè giovani intraprendenti, imprenditori che
operano con successo ma fuori Falchera e che difficilmente metterebbero a disposizione, qui, le loro capacità professionali. Conclude con una domanda ancora, sorridendo amaro -non si è mai chiesto perché piccoli centri, come ad esempio Tetti Francese o Tedeschi di Leinì, tanto per citare località che io conosco
bene, quando organizzano una festa sono pieni di gente,
proveniente anche da altre località? Mentre da noi,
lascio giudicare a lei... -Saluto, ringrazio e mi allontano pensoso e nello stesso tempo un po’ deluso. Non
mi sento, infatti, di approvare in toto tale esternazione, comunque è il caso francamente di riflettere su
certi punti anche se sono convinto che così come i
componenti costituiscono una famiglia, personale e
datore di lavoro producono attività o una comunità di
credenti compone una chiesa, allo stesso modo i cittadini rappresentano un territorio, un quartiere. Ritengo che ci sia sempre tempo per riscattarsi e per non
stare a compiangere o recriminare i tempi passati immaginandoci senza futuro. Indubbiamente la Falchera è sempre stata, per nascita e per tradizione, una borgata piuttosto chiusa e ristretta, limitata dalle necessità contingenti del particolare periodo storico in cui
sembrava che non fosse il caso di porsi qualche domanda in più, come forse conveniva. Altri tempi e sinceramente non si potevano fare scelte migliori. Attraverso la mia esperienza, ho tuttavia visto, nello scorrere degli anni, crescere e progredire questa borgata,
nonostante i soliti detrattori che criticano a parole e in
realtà fanno ben poco. Sono altresì convinto che non
manchino e non mancheranno per il futuro occasioni
propizie a mettere in luce tutte le sue reali ed effettive
potenzialità; forze giovanili stanno sempre più emergendo nel tessuto sociale, vigoroso segnale di risorse
e attività in movimento. Scorgo all’orizzonte la volontà in alcuni di seppellire antichi screzi e incomprensioni, riscopro in molti il desiderio di ritrovarsi
uniti e compatti, per scopi comuni. Infine rilevo con
soddisfazione come, sebbene con la crisi i quattrini
per il sostegno di varie iniziative vengano sempre più
a mancare, continui a non morire l’anima del volontariato. Se non è questo orgoglio di periferia!
Gente di Falchera 8
Dal coordinatore alla Viabilità
della 6^ Circoscrizione
Senza negare che per quanto riguarda la manutenzione stradale, ci sono delle difficoltà oggettive, causate dalla carenza di fondi, vorrei far presente che, in
questo primo anno, la Giunta, i tecnici della Circoscrizione e del Comune, hanno effettuato diversi sopralluoghi a Falchera, in seguito ai quali, sono stati
realizzati, diversi interventi concreti, fatti con il principio della "politica del tombino" di cui si parla nell'editoriale di Giugno.
La messa in sicurezza del capolinea del 4, una rotonda in via delle Querce angolo via degli Abeti di prossima realizzazione, i dossi (già' menzionati nelle notizie Flash), l'asfaltatura del marciapiede di viale
Falchera, la manutenzione straordinaria di piazza
Astengo e la sua chiusura TOTALE ai mezzi privati
per evitare di intervenire più volte sulle lose distrutte, la comunalizzazione di via Tanaro int. 8, facendo
leva sulla sua posizione strategica, a ridosso della
stazione Stura, il capolinea del 50 al G.Bosco.
Credo quindi che non si possa sicuramente parlare
di immobilismo; l'impegno, il lavoro e la vicinanza
ai cittadini di Falchera c'è e proseguirà.
CROCE ROSSA
Finite le vacanze riprendiamo il servizio di
misurazione della pressione;
Il Martedi dalle ore 16 alle 17 presso il Centro d’Incontro via delle Querce 23.
Il Venerdì dalle ore 16 alle 17 presso l’uffico
del Comitato Spontaneo Falchera E2 Villaretto (presso la Biblioteca)
Sempre al venerdì dalle alle ore 17 alle 18
presso il Circolo ACLI
ps. il 2 ottobre inizia il nuovo corso di 1° soccorso alla popolazione aperto a tutti.
Per informazioni Ricci Crocilio
cell. 335-8026904
IN BREVE dalla Provincia
A cura di Ricciardetto
•
Fabrizio Genco - coordinatore alla Viabilità, Circoscrizione 6
Premio Nazionale di Poesia
•
Concorso - “Natale del Poeta 2012”
Tema: “Il Natale oggi visto dai poeti”; possono partecipare autori italiani e stranieri con elaborati sul
tema indicato in lingua italiana e in vernacolo (con
traduzione allegata).
- Le opere partecipanti (max 3 elaborati per sezione)
dovranno esere inviate alla segreteria del premio (farà
fede il timbro postale)
•
•
Presso “POESIA ATTIVA” via Susa, 13
10138 - Torino, entro e non oltre il 25/10/2012.
PREMI:
1°) € 300,00 e diploma
2°) € 200,00 e diploma
3°) € 100,00.e.diploma
QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
€ 15,50 per un elaborato
€ 20,00 per due elaborati
€ 25,00 per tre elaborati
Per Info: e-mail: [email protected]
mobile: 3394393825
e-mail: [email protected]
mobile: 3391221744
•
•
•
•
Il presidente della Provincia di Torino sta gestendo
il passaggio dall’Ente a città metropolitana. Sta
cioè tracciando la “road map” per arrivare allo
Statuto (entro il 2014) del nuovo Ente, condiviso
da una maggioranza qualificata dei 315 sindaci
del territorio.
Comune di Settimo Torinese. Trasporto pubblico
gratis, la città si divide. Sul web la maggioranza
saluta con favore l’iniziativa, ma non mancano
gli scettici.
Basso Canavese. Leinì-Volpiano-San BenignoLombardore. Nel parco naturale della Vauda
potrebbe nascere un campo fotovoltaico di oltre
700 mila metri quadri. I pannelli solari
invaderanno la riserva? Secondo il sindaco di
Lombardore è un abominio.
Leinì. Un’altra grande raccolta, carta e ferro. Un
successo per l’iniziativa organizzata dalla
Parrocchia in favore dell’Africa. I cittadini uniti:
“La mafia non entrerà nell’edilizia”.
Secondo “La Voce Nuova” l’Aeroporto di Caselle
nel 2012 registra un calo del 2,5% del traffico
rispetto all’anno precedente: “Torino relegata a
scalo regionale”.
Caselle. IVA sui rifiuti. Protesta l’Associazione
“Vivicaselle” in Procura.
L’11 novembre 2012, ennesimo referendum per
Mappano Comune.
Un breve viaggio per castelli. Il Castello di
Casalborgone (TO). Posto sullo sperone della
collina è di origine medievale, nel 1503 fece parte
dei domini sabaudi e nel corso del XVIII secolo
venne trasformato in villa signorile.
Gente di Falchera 9
Sicurezza stradale
Scrivo un articolo per mettere in evidenza un problema serio relativo alla viabilità del nostro quartiere.
Il problema è relativo all’incrocio, che porta da Falchera Vecchia a quella Nuova, nel tratto che dalla
Posta immette in via delle Querce, proprio dove passa il tram della linea 4.
Mi complimento con il Comune, che ha deciso di
collegare il nostro quartiere con il centro, attraverso
un mezzo comodo e veloce, ma allo stesso Comune
vorrei dire: metteteci persone competenti a studiare
la viabilità, perché il rischio di incidenti è reale, è
quotidiano, è sempre dietro l’angolo. Non è bastato
nemmeno un incidente mortale a far sì che le cose
cambiassero, e dire che un detto popolare dice, le
cose cambiano quando ci scappa il morto! Nel caso
di quell’incrocio assolutamente nulla.
Eppure su Strada Cuorgné, entrando alla Falchera
dopo quell’incidente mortale, si è deciso di creare
una rotonda... già... ma allora c’è qualcosa che non
quadra. Da noi niente, come se fossimo un paese sperduto ad un passo dal centro.
E poi le auto parcheggiate appena dopo le rotaie dei
tram... visibilità ZERO, non mi credete? Provate! Non
si vede abbastanza da potersi ritenere al sicuro per
fare una svolta; d’altro canto, ci si deve preoccupare
prima delle macchine che arrivano dietro, poi dei tram
che vengono da destra e da sinistra, poi delle auto
parcheggiate che ostruiscono la visibilità, davanti al
capolinea della linea 50 ed infine delle auto che arrivano sullo stradone, come se stessero percorrendo il
circuito di Monza. Non è proprio facile fare attenzione a tutti questi particolari!
I vigili non ci sono mai quando servono... già, a controllare la velocità di chi sfreccia lungo lo stradone,
che generalmente viene da fuori perché si percorre
da Strada Cuorgné senza limiti.
E chi viene da fuori, magari, nemmeno sa che dietro
al capolinea del pullman e dei tram, c’è una via trasversale da cui arrivano altre auto. Non vorrei essere
polemico o suscitare denunce da parte delle autorità,
ma chi ha progettato questo tipo di viabilità deve essere uno scienziato e chi ha approvato, un gruppo di
fenomeni.
Ho visto, con piacere, che lungo il viale della Falchera Vecchia, sono stati creati due dossi a distanza
di cento metri circa uno dall’altro, per limitare le
velocità e per tutelare le persone che attraversano la
strada per recarsi a comprare... cosa vieta che questo
avvenga anche alla Falchera nuova?
Su uno stradone di circa 800 metri, beh! di velocità
se ne può prendere, e allora perché non ribellarci tutti? La nostra incolumità ha più valore di qualunque
rivoluzione.
Se non sbaglio vennero raccolte anche delle firme a
suo tempo, ma allora perché niente è cambiato? Non
c’è interesse da parte del Comune e della Circoscrizione? Se non sbaglio nel nostro Quartiere siamo pieni di consiglieri di Circoscrizione che dovrebbero porre
in rilievo questo problema. Vi prego, se qualcuno di
questi consiglieri sapesse qualcosa, lo scrivesse o venisse a dirmelo; sono curioso, molto curioso di conoscere i retroscena di questo problema a tutt’oggiAggiungi un appuntamento per oggi irrisolto.
Qualche tempo fa, si accomodò nel mio negozio un
assessore... eravamo in periodo di elezioni, ecco perché si presentò, non ricordo il nome, altrimenti non
avrei nessuna difficoltà a farlo, e mi chiese quali fossero i problemi della Falchera. Mi disse che lui, se
pur si vedeva poco, era molto presente… (sì certo
col sedere su una poltrona a nostre spese). Fui sgarbato con lui e gli dissi che al suo posto mi sarei vergognato a presentarmi nel periodo elettorale, quando in tanti anni mai avevo avuto il piacere (dipende
dai punti di vista), di vedere la sua figura. Mi chiese
quali fossero secondo me i problemi del nostro quartiere. Ma se a dir suo era molto presente, dovevo essere io o qualunque al mio posto ad elencarglieli?
Ma vista la mia reazione, si dileguò, con eleganza
certo, ma si dileguò. Per fortuna non fu eletto e ora
capisco perché. Pretendiamo di essere tutelati sulle
nostre strade. Vogliamo i dossi o vigili trasversali,
chiamateli come volete ma rendere la viabilità più
sicura, è un nostro diritto!
Michele Celentano
800-301081
In questi giorni stanno arrivando le lettere dell’A.T.C. agli assegnatari con le nuove condizioni sulla MOROSITA’ in base alla nuova legge
regionale n° 3 / 2010.
Le condizioni per poter poi accedere al fondo
solidale sono:
1°) Aver pagato una parte delle bollette del 2012
2°) Avere un indicatore ISE non superiore a
€ 6000,00
3°) Anche senza reddito o molto basso, occorre
pagare COMUNQUE ALMENO 480.00 Euro
di bollette del 2012.
Si rammenta che solo a queste condizioni si potrà
ottenere il contributo regionale e la morosità potrà
essere considerata incolpevole. In difetto la
morosità sarà considerata colpevole e saranno
avviate le procedure per la richiesta di decadenza
dall’assegnazione.
Per info. Corso Dante, 14 - TEL. 01131301
FAX 011 3130425 -
E-mail: [email protected]
Sito internet: http://www.atc.torino.it
Gente di Falchera 10
CHIUSURA DEL
GIORNALE ?
Ed eccoci giunti alla fine
del nostro viaggio!
Iniziato diciannove anni fa con un foglio
quindicinale e via via sempre migliorato
nella veste e nel contenuto, oggi il periodico “Gente di Falchera” rischia di chiudere
e terminare la pubblicazione per mancanza
di fondi.
Il giornale finora è stato finanziato grazie
ai contributi del Comitato per lo Sviluppo
della Falchera e dell’Assessorato alla Rigenerazione Urbana, elargendo la spesa
della sola tipografia, mentre per i costi della redazione (telefono, computer, carta,
stampanti e cartucce, cancelleria varia, ecc.)
si attingeva ai contributi dei sostenitori volontari.
Da dodici anni è stato distribuito gratuitamente in tremila copie in tutta la Falchera e
zone limitrofe.
E’ stato un utile mezzo di unione e informazione per tutto il nostro quartiere apprezzato da non pochi, anche perché riteniamo
che non ce ne siano molti diffusi nella città
che sappiano offrire informazioni dettagliate sul proprio quartiere.
COME SOSTENERCI
“Gente di Falchera” è un’associazione culturale senza scopo di lucro che ha bisogno
del sostegno di appassionati cittadini, enti
e organizzazioni per diffondere e divulgare
la storia locale del quartiere Falchera e zone
limitrofe.
Chi fosse interessato può versare un contributo sull’allegato bollettino di C/C Postale
n° 1007364118, oppure recandosi in Redazione “Gente di Falchera” Piazza G. Astengo n° 10.
Coloro che vorranno aderire potranno
versare un libero contributo per il proseguimento del giornale. Augurandoci di
cuore, per noi e per tutti tempi migliori,
ringraziamo per l’attenzione.
Gente di Falchera 11
IL GIORNALE DELLA SCUOLA
ISTITUTO COMPRENSIVO
“LEONARDO DA VINCI”
E’ iniziato un Nuovo Anno Scolastico,
auspichiamo che sia sereno, ricco di
nuove esperienze da condividere con passione ed
entusiasmo.
Fiorella
Laboratorio di filastrocche e poesie svolto dagli alunni della IVa Neruda (Anno scolastico 2011/2012)
FILASTROCCA DEI NUMERI
C’era una volta uno
Che non dava retta a nessuno
Se qualcuno lo chiamava
Lui si arrabbiava.
C’erano una volta due
Che portavano al parco un bue
E il bue si rotolava
E con i due giocava.
C’erano una volta tre
Che andavano da un re
Il re li mandò via
Poi arrivò la polizia.
C’erano una volta quattro
Uno più matto dell’altro
Tutti quanti se la ridevano
Ma poi dopo tutti piangevano
C’erano una volta cinque
Che parlavano tutte le lingue:
hellò dicevano in inglese
poi parlavano in francese. (Sammy)
Il MARE
Nell’intenso mare blu
Tutti i pesci fan glu glu.
Tra i misteri dei coralli
Scendon pesci rossi e gialli.
Van veloci i predatori
(Marcello)
Tra le reti dei pescatori.
AMBARABA’ VIVI’ VOVO’
Ambarabà vivì vovò
Una papera nel Po
Galleggiava tra le onde
Ma faceva baraonde
Poi trovò un bambino
Che mangiava un panino
La papera affamata
Ne mangiò un po’
Ambarabà Vivì Vovò (Sammy)
NUVOLE
Nuvoletta Nuvolina
Ti muovi adagio come una tartarughina
Ora sei un cigno in migraggio
Tu sembri sempre in viaggio
Poi diventi gocciolina
E ti trasformi in ballerina
Tu bisticci con il sole
E non fai mai rumore (Sammy)
Gente di Falchera 12
L’angolo della poesia
a cura di Rocco De Pace
SENSO IMMEDIATO
Lasciami sognare
Senso immediato
Dentro il piccolo inverno
Impegnandosi
Nella non volontà
Sorgenti divinatorie
Ognuna delle quali finisce
L’ultima determinante condiziona
Nell’acqua dolce delle passioni
Fa emergere
Cosa vive nel suolo
Compimento di aspirazioni
Traspare la parte inferiore
Del basamento in piuma
Costretto a scandire gli attacchi
Sole dentro l’ombra
La fine si tocca
Nella verità
Parte della grande commedia
Danze violacee per strada
Il proferire è predilezione
Scarsa morale
Nell’oscurità sorseggiata
Basta, riporvi da soli.
Giuliana Tripoli
Deriva
I giorni galleggiano
Nello sperma infuocato della luce,
c’incontreremo un giorno
nelle città di musica
e urlerò nel cavo
che si porta il silenzio,
seppellito in mezzo ai mari
“Mollate gli ormeggi
Della mia libertà”.
Masimiliano Irenze
GRAZIE A TE
È forse sbagliato vivere di illusioni
se l’illusione mi dona la speranza di domani
un domani diverso?
e se è sbagliato
chi ne soffre? io no!
non di certo!
forse tu? si tu
che giudichi me, che vivo di illusioni.
di sogni
lasciami stare e lasciami sognare
lascia che io mi illuda che domani
sia migliore e lascia che io sogni di
un domani possa essere
un dolce domani!
Susan Randall
“La nostra terza età”
L’alba e il tramonto ci godiamo,
e lo stesso ci divertiamo.
Facciamo quasi tutto come prima
perdendo però qualche rima.
Camminiamo piano piano
e arriviamo pure lontano.
Facciamo quello che ci è permesso
constatando che più non è lo stesso.
Osserviamo la bellezze della natura,
verde e bella pure quand’è bruna.
Ci godiamo il fruscio degli alberi
e il cinguettio degli uccelli.
Una lucertola che scappa
e una gallina che starnazza.
La quiete fuori il paese,
e dei grandi terreni estesi.
In mezzo ai possenti pini,
sentiamo le cicale stridulare
e le civette civettare.
Torniamo a casa con gli occhi pieni di calore,
e tanta gioia nel cuore.
Nunziata Genovese
In ogni tuo singolo gesto,
in ogni tuo sguardo,
in ogni tuo pensiero,
in ogni tuo sbaglio,
in tutto questo
si nascondono i motivi
per cui io vivo
e per cui ti amo.
L’indipendenza
E’ dunque, l’abbattersi,
per l’uomo libero
l’ultimo atto
di indipendenza
E.E.Orsonero
Es. Safiani
Gente di Falchera 13
LA COSTITUZIONE
I TA L I A N A P E R T U T T I
GARANZIE COSTITUZIONALI
Sezione I
La Corte Costituzionale
Art. 134.
La Corte costituzionale giudica: sulle controversie
relative alla legittimità costituzionale delle leggi e
degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle
Regioni;
sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e
su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni;
sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione.
Art. 135.
La Corte costituzionale è composta di quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative.
I giudici della Corte costituzionale sono scelti tra i
magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati
dopo venti anni d’esercizio.
I giudici della Corte costituzionale sono nominati per
nove anni, decorrenti per ciascuno di essi dal giorno
del giuramento, e non possono essere nuovamente
nominati.
Alla scadenza del termine il giudice costituzionale
cessa dalla carica e dall’esercizio delle funzioni.
La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane in
carica per un triennio, ed è rieleggibile, fermi in ogni
caso i termini di scadenza dall’ufficio di giudice.
L’ufficio di giudice della Corte è incompatibile con
quello di membro del Parlamento, di un Consiglio
regionale, con l’esercizio della professione di avvocato e con ogni carica ed ufficio indicati dalla legge.
Nei giudizi d’accusa contro il Presidente della Repubblica, intervengono, oltre i giudici ordinari della
Corte, sedici membri tratti a sorte da un elenco di
cittadini aventi i requisiti per l’eleggibilità a senatore, che il Parlamento compila ogni nove anni mediante elezione con le stesse modalità stabilite per la
nomina dei giudici ordinari.
Art. 136.
Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di
legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno
successivo alla pubblicazione della decisione.
La decisione della Corte è pubblicata e comunicata
alle Camere ed ai Consigli regionali interessati, affinché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelle forme costituzionali.
Art. 137.
Una legge costituzionale stabilisce le condizioni, le
forme, i termini di proponibilità dei giudizi di legittimità costituzionale, e le garanzie d’indipendenza
dei giudici della Corte.
Con legge ordinaria sono stabilite le altre norme necessarie per la costituzione e il funzionamento della
Corte.
Contro le decisioni della Corte costituzionale non è
ammessa alcuna impugnazione.
Sezione II
Revisione della Costituzione
Leggi costituzionali
Art. 138.
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi
costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con
due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza
assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella
seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione,
ne facciano domanda un quinto dei membri di una
Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
La legge sottoposta a referendum non è promulgata,
se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
Art. 139.
La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale.
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Gente di Falchera 14
I lettori scrivono
AVVISO PER CHI SCRIVE
“Gente di Falchera” pubblica opinioni, repliche, consigli di interesse generale, sempre rispettosi delle persone e delle istituzioni. Possibilmente le lettere non
dovranno superare le 40 righe e potranno essere ridotte. La pubblicazione sarà a discrezione della redazione. Le lettere dovranno pervenire con nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico del mittente; su richiesta, potranno essere pubblicate con uno pseudonimo. Quelle anonime non saranno prese
in considerazione: saranno cestinate!!
Olimpiadi a Londra e Turismo a Torino
Sull’ultimo numero del presente mensile, ho letto
alcuni articoli sulle Olimpiadi inglesi. Credo, scritti,
con filosofia.
Ma dove le hanno svolte queste Olimpiadi? A Londra!! si ma che zona? Semplice!! In una zona che era
malfamata, tipo perché no, la Falchera e che i londinesi l’hanno trasformata in una zona turistica.
Ed allora, cosa vorresti dire? Ed allora, la Falchera
(ma anche la zona ex Palatinum all’imbocco dell’autostrada, va benissimo) accolga la Ruota Panoramica, visto che al Valentino non la vogliono, prima che
vada a finire alla Pellerina o alla Continassa.
Tanto pagano i giostrai dell’A.G.I.S.
Saluti a tutti.
Walter Dalla Mora
La narrativa
di Lucia
Nicoletta
LA CASA È SEMPRE LÀ
La casa è sempre là, la guardo di sfuggita le poche volte
che ci passo davanti. Fa strano pensare che le case dove
siamo vissuti continuino ad esistere e ad essere abitate
dopo che le abbiamo lasciate. Luoghi così intimamente
parte di noi che, con indifferenza di cose inanimate, si
mettono al servizio di altri, che meretricio... Guardo la
casa e mi domando se l’hanno solo abbellita fuori
oppure se ne hanno anche consolidato la struttura.
Perché quando correvo sul pavimento di mattonelle
rosse e nere, tremava tutto e i mobili scricchiolavano.
Mia nonna mi urlava dietro: “Piano che vien giù tutto!”.
Ci ho passato l’infanzia in quella casa di ringhiera, una
camera sola con un cucinino, il gabinetto in fondo al
balcone. Mia nonna era già vedova allora ma prima ci
aveva abitato con il marito e tre figli. In cinque in
quell’unica camera traballante. “Poveri ma puliti’’ era
il suo motto e infatti la casa era tenuta come un bijou,
le piastrelle di cotto erano ben lustre e così anche i pochi
mobili. Dietro una tenda c’era un lettone alto e morbido.
Di pomeriggio io e nonna andavamo a fare un riposino.
Ricordo quella volta che era venuto a trovarla un tipo
che la corteggiava, un ambulante conosciuto al mercato.
Aveva bussato contro la porta a vetri: “Signora
Ernesta…sono Simone”. Mia nonna, nonostante la
mole, era balzata giù dal letto in un attimo, si era infilata
la dentiera ed era corsa ad aprire, io intanto me la ridevo
e pensavo che la dentiera se l’era messa mentre non le
importava niente di essere andata ad aprire in
sottoveste... il Simone era un po’ matto, diceva che tutti
lo volevano uccidere, avvelenare per la precisione. Mia
mamma e mia zia dicevano alla madre: “Non gli offrire
niente altrimenti poi dice che anche tu lo vuoi
avvelenare”. Mia nonna invece gli dava sempre il caffè
e anche un bicchiere dì vino. Per un po’ era venuto poi
non l’avevamo più visto, nemmeno tra le bancarelle.
Una volta che eravamo uscite insieme, nonna si era
decisa a chiedere notizie al bar dì fronte al mercato. Il
barista disse: “Ma Simone è morto …ha avuto un infarto
poveretto”. Vidi nonna appoggiarsi al bancone del bar,
sembrava, dovesse svenire. Capii che ci teneva proprio
a Simone, forse lo amava. Per un po’ ci avevo pensato
o mi chiedevo se invece qualcuno non lo avesse davvero
avvelenato. Poi di fidanzati ne aveva avuto un altro ma
molti anni dopo, io ero già grande. L’aveva conosciuto
al Cimitero mentre andava a trovare nonno. Anche lui
era vedovo e abitava con un figlio ma non si trovava
bene. Per questo motivo cercava una donna e avrebbe
voluto, con lei, andare a fare i custodi in qualche bella
villa della collina. Propose la cosa e mia nonna
sembrava interessata. Naturalmente le figlie a darle
addosso: “Ma non hai lavorato abbastanza nella tua
vita? Cosa vuoi fare, andare a fare la serva alla tua età?”.
Nonna rispondeva risentita: “Eh già …voi non sapete
cosa vuol dire stare sole …non avete mai provato…”.
Io ero diventata la sua confidente e la capivo ma intanto
fra me e me mi chiedevo come avrebbe fatto a rimettersi
a lavorare a più di settant’anni e grassa com’era…
Comunque la passione amorosa finì quando una sera
lui si fermò a cena e anche a dormire a casa sua. Pare
che durrante la notte lui stette male e diede pure dì
stomaco. Nonna non lo ammise mai ma penso che le
venne una gran paura di prendersi in casa un rabadan
e di doverlo pure accudire. D’altre parte con nonno
aveva visto le sue. Lei ne era innamorata matta e lui
decisamente meno. Da qualche frase rubata dietro le
porte, avevo sentito dire che nonno era quasi sempre
fuori casa, forse la tradiva. Inoltre portava a casa pochi
soldi, non avendo un lavoro fisso, si arrangiava a fare
il manovale o il muratore. Tutto perché si era sempre
rifiutato di prendere la tesseva del Fascio. Morì giovane
dopo una lunga malattia e forse nonna, con la
vedovanza, riacquistò una maggiore serenità. A
ottant’anni, quando morì il suo unico adorato figlio
maschio, non volle più vivere. Si mise a letto, senza
una malattia fisica e per nove anni vegetò nutrendosi
solo il minimo indispensabile. Trascorsi con lei l’ultima
notte della sua vita e prima che spirasse le sussurrai di
venirmi a trovare, qualche volta. Non ho mai avvertito
la sua presenza ma un giorno, per me infelice, in cui
chiesi il suo aiuto, mi capitò una cosa insolita: trovai
per terra una piccola farfalla di pasta. Sarà un caso ma
quando ero piccola mia nonna, tutti i santi giorni, mi
preparava le farfalle col sugo …non aveva quella gran
fantasia in cucina.
Gente di Falchera 15
Psicanalisi e dintorni
del dott.
Oreste
Borio
Dubito, dunque sono.
Quanto convincimento l’uomo subisce dalla propaganda del pensiero dominante? e quanto dal suo personale ragionamento? Crede egli più a quanto gli
arriva dall’esterno o più a quanto può sorgere dal
suo interno? I convincimenti personali possono a
volte essere molto fragili, oppure profondamente radicati. Chi nella sua esperienza non si è trovato una
volta a ricredersi o a mutare opinione? Qual’ è stata
la forza capace di produrre il più convincente partito? l’esperienza personale o la propaganda? E quando l’esperienza personale è limitata, o per gioventù
o per non aver mai dovuto confrontarsi con il caso
specifico, quale sarà la forza prevalente?
Questi interrogativi mettono in luce limiti della mente
umana, mostrano quanto sia necessario, da parte del
processo educativo stimolare la capacità di riflessione, a partire dal recupero critico della propria esperienza. Quando si nasce ci si trova d’improvviso gettati in un mondo già fatto. Un mondo con una sua
realtà, dove hanno corso e valgono opinioni radicate
e dominanti. Occorre a volte un’intera vita per arrivare a formulare un’ opinione personale sulla propria dimensione umana, sulla propria storia. Nascendo e crescendo assorbiamo una cultura, un sistema
di riferimento di valori, specifico di una razza e di
un tempo. Per arrivare a capire chi siamo dobbiamo
prima dotarci di strumenti mentali capaci di formulare una critica a noi stessi. Ma come è possibile se
ormai siamo quello che siamo? Come è possibile che
si possa arrivare a criticare la propria storia, a recuperare la propria esperienza, se lo strumento della
critica , se la capacità di esame, non sono mai stati
ingredienti nella costruzione del proprio Io? Una
persona cresciuta a dogmi non avrà nel suo armamentario mentale alcun meccanismo capace di produrre il ben che minimo dubbio. Quando una mente
trova già tutte le risposte (reali o immaginarie), fornite dalla tradizione, dagli usi, dalle credenze, il tutto magari sotto l’egida di una formula autoritaria, non
Sportello per la
CONSULENZA LEGALE
È a disposizione dei cittadini un servizio di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello.
Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, in
via degli ABETI 16. È obbligatoria la
prenotazione al n° 011-44.32.621,
nei giorni di Lunedì, Martedì e Venerdì
dalle ore 10,00 alle ore 12,00
avrà mai spazio per il dubbio, per l’analisi, se non
per quella meccanica e stereotipata della ricapitolazione di una storia cristallizzata e immutabile.
Alla luce di questi semplici argomenti dobbiamo
onestamente riconoscere che spesso i nostri convincimenti, le nostre opinioni, altro non sono che il sedimento di una influente e pervasiva propaganda
culturale, che ci ha accompagnati durante lo sviluppo e poi nell’età adulta, spacciandosi per l’unica chiave interpretativa del nostro mondo. Quanto sono “nostre” le nostre opinioni su noi stessi e quanto sono
invece pregiudizio, costruito in noi in modo subdolo
dalla cultura nella quale inevitabilmente siamo cresciuti? Tentare di sviluppare questi pensieri può essere un buon inizio per avviare un processo di consapevolezza, un pensiero autonomo da opporre alla
colonizzazione mentale che la propaganda corrente,
ogni giorno, opera per mantenerci nel gregge ed impedirci di uscire dai nostri problemi. Come conclusione provvisoria annoto che il dubbio e la ricerca
sono prerogative della ragione, che non ha mai alle
spalle alcuna verità da dimostrare.
Furti in Falchera
E’ giusto che tra noi di Falchera ci sia comunicazione
quando accadono fatti strani e spiacevoli...
Per Falchera si aggirano dei
“ladri d’appartamento” che
colpiscono principalmente
gli alloggi al piano terra; le
case colpite sono state più di
10 in questi mesi. Qualche
giorno prima suonano al citofono dell’interessato/a chiedendo spiegazioni stradali o spacciandosi per lettura contatori gas o luce;
subito dopo aver controllato gli orari e le abitudini,
dopo aver pedinato spostamenti, essi colpiscono
quando non c’e’ nessuno in casa. E’ stato segnalato
anche un caso di un appartamento al primo piano!
Chiudete finestre e tapparelle quando non siete in
casa!!! Diffondete il messagio e riprendiamoci il nostro quartiere!!!
Ciao mi chiamo speranza, pensi di
avermi persa? No non farlo...
Guarda l’amore che hai dato, le
cose che hai creato, gli amici che ti
sono accanto... Poi guarda un pò
più in giù, nel tuo cuore... Abbi
fiducia in te stesso e mi troverai.
Gente di Falchera 16
anonimo
L’EDUCAZIONE
di Toni
Barilla
Nell’eterno problema dell’educazione delle future generazioni, da sempre argomento controverso e pieno
di insidie, voglio contribuire con una nota di colore
trovata nel magico mondo del web.
Pur non condividendolo più di tanto, soprattutto per la
conclusione, non me la sento neanche, in parte, di non
accettarlo.
Prima di tutto la fonte: “Dipartimento di Polizia di Houston – Texas - USA”
Motivo: probabilmente trovare un’origine alla dilagante
criminalità americana.
Qui ritengo che senza cadere nel terroristico si può riflettere sulla efficacia di certi “sistemi pedagogici moderni”.
Passiamo al testo, dall’inglese:
Come allevare figli delinquenti:
1)
Dai a tuo figlio tutto quello che chiede. Crederà
di avere il diritto di ottenere tutto quello che desidera senza nessuna contro partita.
2)
Ridi sempre quando tuo figlio dice parolacce.
Crescerà pensando che la mancanza di educazione e di rispetto sia anche un divertimento.
3)
Non sgridare mai tuo figlio per il suo cattivo comportamento, sia privato che sociale. Crescerà pensando che non esistono regole da rispettare nella
società civile.
4)
Fai tu tutti quei piccoli lavori che gli dovrebbero
competere: mettere a posto le sue cose, la sua camera ecc….; crescerà credendo che gli altri debbano farsi carico delle sue responsabilità.
5)
Permettigli di vedere, senza nessun limite o vincolo, qualsiasi programma alla televisione. Crescerà credendo che non ci sono differenza, né di
doveri né di altro, tra un bimbo e un adulto.
6)
Dai a tuo figlio tutto il denaro che vuoi. Crescerà pensando che per ottenerlo non ci siano problemi e che gli è dovuto; in caso contrario è lecito procurarselo in altro modo…
7)
Mettiti sempre, anche quando non sarebbe possibile e credibile, contro i vicini, gli insegnanti
(possibile che un richiamo sia visto sempre come
persecuzione e mai come complemento educativo? NOTA: questo non è della American Police
ma MY), la polizia ecc… Crederà che ciò che fa
vada sempre bene, sono gli altri che sbagliano
sempre e comunque.
Allora non voglio neanche commentare la conclusione
della polizia americana: segua queste istruzioni e le garantiamo che suo figlio sarà un delinquente e terremo
pronta una cella per lui. Diciamo che non è così semplice e questi generalizzano troppo…
Con un po’ di sana
disciplina, regole
chiare e tanto amore secondo me non
esiste il problema…
O si può limitarlo.
Gli allievi dell’Unitre
Ci siamo ritrovati seduti sui banchi di legno color
noce della Chiesa dedicata al Redentore.
Alcuni partecipanti al corso di musica, compagni
dell’amica che aveva perduto il marito, compagno
di una vita, ed altri amici dell’Unitre di Falchera, erano presenti alla cerimonia funebre.
Già negli anni scorsi ci eravamo ritrovati, alla Chiesa della Falchera, al Michele Rua di via Paisiello,
perché qualcuno era arrivato al capolinea del treno
della vita. Maurizio, Albina, Giuseppe, Piero. Nomi
che ricordano gli amici che sono scesi prima di noi
alla loro fermata. Confortiamo i familiari con una
stretta di mano, con un bacio e un abbraccio. Cerchiamo di immedesimarci nel loro dolore. Ma la grandezza di questo dolore è solo in parte percepibile da
chi pur con grande spirito di umanità sta vicino a chi
ne è colpito. La legge della vita impone che dovremo passare tutti per quella strada. Qualcuno legge
un foglietto illustrando in sintesi, le caratteristiche,
gli impegni, l’opera che questi uomini hanno svolto,
senza farsi notare, nella loro comunità. Sono degli
esempi per noi da seguire. Mentre sediamo sui banchi della Chiesa, presenziando alla funzione, un pensiero nasce nella mente: pensiamo a cosa sia oggi
l’Unitre della Falchera; un’idea nata da Sergio Nicola, scomparso prematuramente. In questa triste occasione, il suo volto ci appare nella nostra mente.
Lo ricordiamo apprezzando l’opera da lui iniziata.
Forse non immaginava gli effetti che la sua idea
avrebbe realizzato. Qualcosa è cambiato nel quartiere, per sempre. Nelle aule dove si svolgono gli incontri e si seguono i corsi sono nate delle amicizie,
delle relazioni fra le persone. Siamo un po’ cresciuti
tutti come comunità. E questo è un miracolo. Certo è
un grande impegno e anche gravoso, per chi porta
avanti quest’opera.
Queste parole, scritte dalla Maestra Lina Sorrentino,
in occasione della scomparsa di Maurizio, a gennaio
2010, le dedichiamo a tutti i nostri amici che ci hanno lasciato.
Maurizio Baracco, caro amico –
Maurizio - caro amico - caro compagno - di musica
e canto - sei stato con noi - nel cammino affettuosodel tuo “Coro Incanto” - Ti ricordiamo così - gentile
delicato cordiale - con la tua bella voce - che ci cantava “Piemontesina” - Te ne sei andato – veloce - in
questo inizio d’anno - mentre noi t’aspettavamo di
nuovo - al nostro incontro del venerdì. - Ora il nostro canto - è muto. - Ci manca la tua presenza - la
tua passione musicale - Ma le nostre sommesse voci
- salgono a te - e il nostro canto - sia solo - la nostra
preghiera - per accompagnarti - nel grande cielo che ora - t’accoglie.
Gente di Falchera 17
Gaetano Donato
Astronomia e...
a cura del Gruppo “G. Plana”
L’ANNO DEI MAYA
I tre calendari
Proseguiamo a trattare dei Maya, e così sino alla fine
dell’anno. In questo numero continueremo a soffermarci su una loro particolare eccellenza: i calendari, un insieme di scienza e di mistero. Il computo del
tempo non è mai stato facile: il calendario era il frutto di una scienza specialistica e iniziatica. Chi conosceva il calendario veniva a conoscere anche le date
delle celebrazioni religiose e quindi era in grado di
comunicare con il divino. Il primo calendario maya,
sacro, è chiamato “Tzolkin”, (secondo alcuni studiosi
del VII sec. A. C.). Aveva un valore cerimoniale ed
era costituito da 260 giorni, 13 mesi di 20 giorni ciascuno. Era utilizzato per compiere riti propiziatori
che consentissero di armonizzare gli eventi del cielo
con quelli della terra. E grazie a tale calendario che
sono previste le eclissi e che sono descritti i cicli di
Venere, un pianeta particolarmente caro ai Maya, tra
l’altro valenti astronomi. Il primo livello su cui agisce lo Tzolkin è quello della biologia, dello sviluppo
fisico di un essere umano. Il periodo che intercorre
fra la semina del mais e il momento del raccolto sugli altopiani del Guatemala è di 260 giorni. Non dobbiamo dimenticare infatti che il mais era la coltura
principe per quelle popolazioni. I tre aspetti sui quali il calendario sacro agiva riguardavano i cicli umani, i cicli terrestri, i cicli celesti. Il secondo calendario, Haab, è costituito da 365 giorni, 18 mesi di 20
giorni ciascuno, più 1 mese di 5 giorni, considerato
infausto. Il terzo principale calendario, il Lungo Computo, rappresenta un numero lineare di giorni che
iniziano dal primo e arrivano sino all’ultimo. E’ un
calendario cosmico fondato sulla distanza del nostro
pianeta e dell’intero sistema solare dal centro della
galassia, sui movimenti che questo compie all’interno della via Lattea. Tale calendario comprende anche i primi due e comincia da una data precisa, indicata dai Maya come l’inizio della loro civiltà, il 13
agosto 3113 a.C. E, cosa
straordinaria per un calendario lineare, prevede una
fine, un ultimo giorno: il
21 dicembre 2012. Ci viene spontanea una domanda: perché i Maya non
hanno calcolato il tempo
oltre il 21 dicembre 2012?
E ora per gli appassionati di astrofilia.
Mercurio torna a farsi vedere al tramonto. Venere rimane visibile al mattino. Marte è immerso nei bagliori del crepuscolo ma mantiene costante un paio d’ore
di ritardo sul tramonto del Sole. Giove è visibile per
una buona quantità della prima parte della notte sorgendo, a inizio mese, alle ore 22; a fine mese si rende
visibile fino dalla prima sera sorgendo verso le ore
19 e restando visibile per il resto della notte. Saturno,
a inizio ottobre, tramonta un’ora dopo il Sole diventando poi invisibile nel corso del mese.
Briciole di storia...
a cura di Franco Foppiani
Torino sotto e sopra
Per conoscere veramente la Torino esoterica è
necessario studiarne i diversi livelli. Esisterebbero
infatti ben dodici ingressi alle tre grotte alchemiche
e più importanti della città, ma alcuni di questi hanno
l’ingresso falsato. Risalendo in superficie, invece,
alcuni imponenti e alti edifici cittadini come La Mole
Antonelliana, La Gran Madre di Dio e gli obelischi,
come se fossero delle grandi antenne, avrebbero il
compito di diffondere l’energia proveniente da
misteriose correnti terrestri. E’ come se ogni punto
vitale di Torino avesse un ruolo preciso in una
complicata e misteriosa energia esoterica. Sarà per
questo, o per capirne il più profondo senso, che
alchimisti quali: Paracelso, Fulcanelli, il conte di
Cagliostro, l’immortale conte di Saint Gérmain,
Nostradamus, il filosofo Friedrich Nietzsche, il
medico Cesare Lombroso e il grande sensitivo
Gustavo Rol scelsero di vivere proprio a Torino?
Talvolta unire la tecnologia e la fantasia può essere
interessante. Un architetto austriaco ha notato che
cinque edifici sabaudi di Torino: la basilica di
Superga, il castello di Rivoli, il castello di Moncalieri,
le palazzine di Stupinigi e Venaria, una volta collegati
sulla carta formano una stella, per cui egli ha proposto
che su ognuno di essi venga acceso un raggio laser.
Dall’incrocio dei raggi comparirebbe un’enorme
stella a cinque punte che formerebbero un simbolo
fortemente esoterico.
Il tuo
ascensorista…
DIETRO
CASA
Miglietta Raffaele
Via degli Abeti, 45
Tel. 011-2623105
Cell. 347-6843317
Gente di Falchera 18
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Mini Spesa Famiglia
2 kg fettine di vitello
2 kg bollito di vitello
1 kg salsiccia
2 kg spezzatino
2 kg braciole di maiale
1 kg petti di pollo
1 kg fesa di tacchino
1 kg hamburgher
2 kg tritata di vitello
2 kg costine di maiale
2 kg cosce di pollo
1 coniglio
1 kg rolatine di vitello
1 kg rustichelle
1 kg tritata
1 kg fettine di vitello
1 kg braciole di maiale
1 kg di salsiccia
1 kg di cosce di pollo
1 kg coniglio o un pollo
1 kg bollito c/osso
1 rolata o tasca ripiena
1 kg costine di maiale
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Soggetto abilitato ai sensi del D.P.R. 19 settembre 2000 n. 358
“Comitato Sviluppo Falchera”
Piazza Giovanni Astengo 10
presso Biblioteca Civica Falchera
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E mail: [email protected]
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Dalla Circoscrizione
IL GEMELLAGGIO CON BAGNEUX
Gloria Rinaldi è stata una infaticabile volontaria delle
attività del Comitato di Gemellaggio con Bagneux,
La Circoscrizione 6 è gemellata dal 1980 con il Comune di Bagneux, cittadina della prossimità metropolitana di Parigi, dalle caratteristiche sociali e culturali molti simili a quelle del territorio di Barriera
di Milano.
Nel corso dell’ormai trentennale confronto si sono
stabiliti rapporti di amicizia e solidarietà, con scambi tra gruppi di cittadini e alunni delle scuole elementari e medie delle due città.
I rapporti fra le due realtà amministrative sono organizzati e gestiti dal Comitato di Gemellaggio al quale competono le varie iniziative di scambio culturale
ed educativo, condivise e sostenute dalla Circoscrizione 6 con visite alle reciproche testimonianze di
arte e storia, della cultura e delle sue rappresentazioni anche sottoforma di feste tradizionali come la Fête
de Vendange (la Festa della Vendemmia) che si tiene
a Bagneux nel mese di settembre o la Festa Patronale di San Giovanni a Torino nel mese di giugno.
MOSTRA DI PITTURA
1° PREMIO “GLORIA RINALDI”
dalla serie
“I DIPINTI VESTITI”
ESPOSIZIONE
OPERE
BIBLIOTECA CIVICA
“PRIMO LEVI”
Via Leoncavallo 17 To.
Dal 6 al 25 ottobre 2012
con il patrocinio della
Provincia di Torino
Giovedì 25 ottobre alle ore 17,00.
Daniela TODARELLO
Coordinatrice V Commissione
Adriano BARBIERI
Consigliere Circoscrizione 6
Nadia CONTICELLI
Presidente Circoscrizione 6
Per informazioni:
Segreteria Gemellaggio
con Bagneux Tel. 011 4435653
InformaSEI - Tel: 011 4435606-4435607
Una ricetta al mese
a cura di
Carla
Rita
Marmellata mista di uva
Ingredienti:
Uva bianca 1 kg - Uva nera 500 g.
Pesche 6 - Mele 7 - Zucchero quanto basta - Chiodi di garofano 4 Limoni 1
Tempo: 1 ora e 30 minuti
Lavate i chicchi di uva e sistemateli in una pentola insieme con i chiodi di garofano. Fate cuocere dolcemente mescolando sempre, finché non si otterrà la
consistenza di una salsa. Passate al setaccio e rimettete sul fuoco insieme con le pesche e le mele sbucciate
e affettate. Dopo un’ora pesate la frutta e aggiungete
700 g. di zucchero per ogni kg di marmellata. Continuate la cottura stando bene attenti che non attacchi
sul fondo, fino a quando non si otterrà la giusta consistenza. Aggiungete il succo di limone, una spruzzata
di rhum e rovesciatala nei vasi chiudendo ermeticamente. Ricordiamo che le uve più zuccherine sono le
uve da vino (Piemonte, Trentino, Bassa Lombardia,
Veneto, Emilia, Toscana, Puglia, Campania, Sicilia,
Sardegna, Capri, Rodi ecc.). Le altre sono uve da tavola che da noi sono coltivate specialmente sulle colline pisane e piacentine, nella Campania a Capri, in
Puglia (Bisceglie), sui colli veronesi e vicentini e sono
oggetto di notevole esportazione.
Il vernacolo
a cura di
Livio
Scremin
Verità sacrosante
Vanno si riva verso l’ottant’anni
E cala e desideri e l’arbaggia,
ti resta solo, a fatti ompagnia
‘r nordo festoso de’ vent’anni.
Parli della passata gioventù,
de’ dolori nell’ossa, di penzione,
der sale he’ t’aomenta la pressione,
de’ tempi belli he nun tornar più
Se poi ti guardi gnudo nello specchio,
ti piglia na tristezza ‘ndefinita
perché ti dice, appunto, ‘he siei vecchio.
E dalla pancia scende sconsolato
Un groviglio di pelle rinsecchita
Che fa da tetto a quer disoccupato.
dialetto Pisano
Gente di Falchera 20
Aldo Tognetti
Il piacere di leggere
di
Adriana
Scavello
Campus Marie Curie
Eccomi qui a parlarvi di nuovo di
Teodoro Lorenzo, un autore torinese, che aveva già pubblicato, nel
2009, “Saluti da Buenos Aires” e nel
2012 la raccolta di poesie “Via Bogino 23” da me recensiti in questa rubrica.
Questa volta Lorenzo ci
allieta con una serie di
racconti ambientati ai
tempi del Liceo: “I compagni di scuola sono
come i parenti: anche
loro non si scelgono ma
te li ritrovi. Finisci in
una classe, così, per le
imponderabili macchinazioni del destino e da
quel giorno, per una lunga catena di giorni, i loro
nomi e i loro volti vivranno con te. Finirai per non dimenticarli più, tutti alla
fine ti rimarranno nel cuore e nella memoria”, scrive l’autore, ed ha pienamente ragione, perché chi di
noi non ricorda i compagni di scuola?
Con il suo linguaggio ricco, ricercato, ma allo stesso
tempo semplice, Lorenzo inanella ricordi, racconti
di aneddoti e vicende che potrebbero capitare a chiunque, dipinge come in un quadro, i caratteri, i ritratti
dei compagni e degli insegnanti, e lo fa a volte in
modo anche comico, leggendolo ci si ritrova a sorridere pensando: “Anche nella mia scuola/classe, c’era
un soggetto simile”.
Le interrogazioni, i compiti in classe, le feste, la supplente bionda e carina che arriva a sconvolgere gli
ormoni adolescenziali dei ragazzi, Natale, Capodanno, insomma una serie di racconti che fanno trascorrere al lettore qualche ora spensierata, ma nello stesso
tempo procura un po’ di nostalgia per i tempi passati,
quando l’unica preoccupazione era quella di cercare
di ottenere bei voti e superare l’anno scolastico.
Leggendo questo piccolo ma ricco libretto, sono ritornata anch’io ai tempi della scuola a ricordare le
mie compagne ed i miei compagni che hanno accompagnato quel periodo.
STRAFALCHERA
Il Centro d’Incontro organizza la diciannovesima STRAFALCHERA per adulti e
bambini. Il 4 novembre 2012 alle ore 8,30
in piazza Miccichè di fronte alla Scuola
Leonardo Da Vinci. Iscrizioni il giorno
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Gente di Falchera 21
Concerto a S. Pio X
COME ERA
VAMO
ERAV
a cura di Umberto Grassi
Il nostro amico Roberto Slaviero, gentilmente, ha
fornito alcune fotografie della Falchera negli anni
1954/55 circa. Noi le abbiamo confrontate con le
fotografie di oggi, dove riscontriamo però molti alberi cresciuti nel tempo a ridosso delle case, nascondendole in parte.
In un momento di tagli e scarse disponibilità finanziarie il comune di Torino ha riproposto anche per quest’anno la 6^ edizione di MiTo, festival nato 30 anni
fa a Torino con il nome di Settembre Musica è diventato dal 2007 MiTo grazie al gemellaggio culturale tra
Torino e Milano che da anni lavorano insieme a questa manifestazione perché la musica non sia più patrimonio elitario di pochi, ma beneficio di molti.
Il numero d’iniziative proposte ogni anno nel mese
di settembre ha, nelle ultime edizioni, superato il
centinaio di concerti. L’offerta musicale del Festival
spazia dalla musica colta antica, classica e contemporanea, con concerti sinfonici e da camera alla musica jazz, rock e pop, etnica e alla canzone d’autore.
Oltre ai concerti a pagamento si sono svolti anche
trenta concerti gratuiti dislocati in chiese, teatri delle
varie circoscrizioni.
1955
Interno via dei Platani dal n° 2 al 12
2012
1955
Così anche nella parrocchia di San Pio X, venerdì 14
settembre 2012 ha suonato il “Quintetto con clarinetto” formato da cinque musicisti (2 violini, viola, violoncello e clarinetto) dell’Orchestra Sinfonica nazionale della Rai, che hanno proposto brani di Wolfgang
Amadeus Mozart e di Carl Maria Von Weber.
Il pubblico che affollava la chiesa ha apprezzato ed
applaudito calorosamente gli orchestrali.
Confidiamo anche per la prossima edizione 2013 di
riascoltare a Falchera la buona musica.
Franco Mantione
Interno via dei Pioppi dal n° 42 al 54
2012
Gente di Falchera 22
ANNIVERSARIO
Quattro anni fa è mancato Castagnini Vittorio, lasciando un grande vuoto.
Un uomo buono che adorava la sua famiglia.
Lo ricordano con grande
affetto la moglie Virna,
La figlia Daniela con il
marito Roberto e i nipoti Sara e Stefano.
ANNIVERSARIO
Primo anniversario di Mesiti Francesco. E’ già passato un anno dalla tua scomparsa, ma rimani sempre nei
nostri cuori e nei nostri pensieri. Ti ricordiamo con
amore e affetto. Tua Maria,
Cristina e Domenico.
Non bisogna far diventare il pensiero
di oggi quello di ieri… Non siamo stati creati semplicemente per vivere, ma
per essere vivi.
anonimo
I n s e g n a n t e d i Yo g a
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CORSO DI ERBORISTERIA
E SUI FIORI DI BACH
Le lezioni si diversificano in base alle esigenze dei
singoli partecipanti. Si prevedono lezioni per GRUPPI FAMIGLIARI con programma specifico.
Tel. 011-2625426 - Cell. 339-1886120
SEDE via delle Robinie 4 - Torino
SILENT KEY
CI HANNO LASCIATO:
24/08/2012 Capponi Massimo
via degli Ulivi 70
di anni 43
27/08/2012 Alba Mario
via dei Gelsi 16
di anni 71
01/09/2012 Annemdola Giovanni
via degli Ulivi 35
di anni 85
04/09/2012 Costantino Antonietta
via degli Ulivi 70
di anni 81
16/09/2012 Patruno Lucia
via delle Querce 15
di anni 68
Il pensiero debole
a cura di Adriana Scavello
Laila è solo l’ultima in ordine di tempo. C’aveva 25 anni,
era marocchina e lavorava a Lingotto da poco. Il suo
innamoratissimo fidanzato le ha tappato la bocca perché
nessuno potesse sentirla, l’ha uccisa a coltellate e poi
l’ha scaricata in riva al Po. Un’altra storia che si ripete
sempre uguale. In Italia in media ogni due o tre giorni
un uomo uccide una donna, compagna, fidanzata, amante, ex. La uccide perché la considera una sua proprietà.
Perché non concepisce che una donna appartenga a sé
stessa, sia libera di vivere come crede e persino di innamorarsi di un altro. Ma è anche colpa nostra sapete ragazze? Perché noi quando siamo innamorate non distinguiamo più. Rimbambiamo. Scambiamo tutto per amore, mentre l’amore con la violenza e le botte non c’entra
un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni c’entra come
la libertà con la prigione. Noi a Torino, che risentiamo
della nobiltà reale, possiamo dire che è come passare
dal risotto alla m... Un uomo che ci mena non ci ama.
Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE.
Non è questo l’amore. Un uomo che ci picchia è uno
stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo
schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi
un terzo e un quarto. Invece noi ci illudiamo di poter
cambiare le cose, di poter correggere gli uomini maneschi, di riuscire a farli crescere anche quando gli si è
bloccato lo sviluppo, e scalciano e urlano come bambini
capricciosi. Solo che sono bambini alti uno e ottanta,
con le spalle da gorilla e le mani che sembrano vanghe.
Non illudiamoci mai, mai e poi mai, di poterli cambiare,
o che possano cambiare per amore nostro. Anche se piangono come vitelli e dicono che non lo faranno più. Non
caschiamoci e chiediamo aiuto prima possibile. E se una
figlia ha un fidanzato così prendiamola, impacchettiamola e riportiamola a casa. Magari si incazzerà come
una belva, magari ci dirà di farci i fatti nostri, ma lo farà
da viva, e c’è una bella differenza.
Luciana Littizzetto
Gente di Falchera 23
Hanno collaborato a questo numero:
Giusy Alba, Carla Barchi, Toni Barilla, Oreste Borio, Michele
Celentano, Walter Dalla Mora, Gaetano Donato, Lucia Nicoletta,
Giacomo Chissotti, Fabrizio Genco, Luciana Littizzetto, Lucio
Lorenzo, Franco Mantione, Mario Mèmore, Luigi Pinna, Adriana
Scavello, Livio Scremin.
Gli eventuali contributi potranno essere versati volontariamente alle
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Mèmore Mario (Villaretto)
a ricordo di Mario Alba
Angela (Garcia Lorca)
Dalena Flavia
Laiolo Angela
Antonio e Mirella
Tabaccheria Vassallo
Cerlenizza Maria
Boselli Sabina
Perona Teresina
Chissotti Giacomo
Cottari Giuliana
Carrera Mariangela
Bordin Berta
Viglione Luciano
Cavallero Valter
Marsico Francesco
Lanzoni Gianna
Giordano Nicola
Basile Generosa
Slaviero Roberto
Ovale Lucia
Barbagallo Silvestro
Trivero Luciano
Previti Rosanna
Gargano Antonietta
Laudicina Vincenzo
Castagnini Virda
Pelliciari Graziella
Roma Velino
Nordi Gaetano
Mesiti Maria
Pescarolo Renato
Gallo Fernando
Cusinello Carla
Sgambellone Aurelio
Scerpa Emelino
Pastrone Gino
Aimale Giacomo
Barchi Carla
Sorelle Gervino
Capel Badin Mauro
Grego Silvia
Sudaro Ferdinando
Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà di
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A. De Leo, C. Elia,
R. Voyat, F. Foppiani,
U. Grassi, R. De Pace
Caporedattore e grafica
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Segretaria di Redazione
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Partecipazione
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Gente di Falchera 24