Giornale Ottobre 2012.pmd
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Giornale Ottobre 2012.pmd
GF ente no i t t e l l o B il o n r e t n i ’ ale n All r o i g l i re e n e t s o s r pe di ALCHERA OTTOBRE 2012 ANNO 20° - N° 10 P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ALL’INTERNO Festa S Pio X A pag. 2 SOMMARIO Salutiamo don Dino L’intervista a... Ricordo di Mario Alba Falchera per lo Sport L’Oasi della Donna Notizie Flash Sicurezza stradale Chiusura giornale? Il giornale della scuola L’angolo della poesia La Costituzione Italiana... I Lettori scrivono La narrativa Psicanalisi e dintorni L’educazione Astronomia / Briciole di storia Dalla Circoscrizione Una ricetta al mese / Il vernacolo Il piacere di leggere Concerto a S. Pio X Come eravamo Il pensiero debole EDITORIALE pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 6 pag. 7 pag 8 pag. 10 pag. 11 pag. 12 pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 15 pag. 16 pag. 17 pag. 18 pag. 20 pag. 20 pag. 21 pag. 22 pag. 22 pag. 23 di AMILCARE DE LEO Orgoglio di Periferia ll’inizio del Duemila ricordo, non senza un pizzico di nostalgia, che si respirava ancora un’aria leggera, vagamente ottimistica e proprio sui palchi della piazza di Falchera, tra manifestazioni e spettacoli di una certa rilevanza, ci si ispirava sentimentalmente a quell’orgoglio di abitare in periferia, che faceva vibrare lo spirito di entusiasmo e di speranza. Con il tempo si è gradualmente spenCHIUSURA DEL to, dileguato, non è GIORNALE ? così? Forse colpa Nell’era di Internet e Google della crisi che cocon un clik puoi avere tutto il minciava a fare camondo a portata di mano, di polino, forse perché tutto e di più, ma non conosci i credevamo in qualluoghi e le notizie di casa tua... cosa di più, forse segue a pag. 11 perché le stesse Circoscrizioni con il tempo si sono perse per strada, forse anche, diciamolo, è mancato quel senso di viva partecipazione da parte dei cittadini. O chissà che cos’altro? Mi piace passeggiare per la Falchera e raccogliere a caldo le opinioni della gente, fa sentire a casa. Recentemente, e non a caso, ho voluto avvicinare un imprenditore di zona, che però non abita più nel nostro quartiere ed è voluto rimanere nell’anonimato perché, a suo giudizio, in giro c’è già troppo protagonismo. Mi spiegava che la Falchera non può rimanere isolata, staccata dal resto della Città così com’è, semplicemente perché non può permetterselo, nonostante le belle parole di qualche politico di turno. Ha bisogno prima di tutto di un altro sbocco, iniziato a metà, promesso e non mantenuto; si tratta appunto del secondo accesso, utile per il suo sviluppo. -E poi lei, seguita sarcastico,- scorge per caso da queste parti artigiani, imprenditori, professionisti con uno studio specifico, insomma qualcosa che abbia a che fare con il cosiddetto terziario? Se sì, certamente poca roba. -Continua, polemicamente, dichiarando che se qualcuno poi tenta di aprire un’impresa o semplicemente un’attività Gente di Falchera 1 segue a pag. 8 FESTA SAN PIO X 2012 Era da alcuni anni, che in settembre, in occasione della festa di San Pio X, non si vedevano giornate splendide, luminose e miti. - Venerdì 14 settembre la festa inizia verso le ore 16 con la partecipazione degli anziani e infermi alla funzione della Santa messa; seguita poi da un rinfresco e successivamente alle 17, l’apertura del banco di beneficenza nell’oratorio “maxi”. Alle ore 21 nella chiesa di San Pio X, l’orchestra sinfonica della RAI (nell’ambito di MI-TO settembre musica), il “Quintetto con Clarinetto”, ha lasciato a bocca aperta i numerosi presenti, propagando dentro e fuori della chiesa, le musiche di Wolfang Amadeus Mozart e di Carl Maria von Weber. - Sabato 15 nel pomeriggio, l’incontro in chiesa con i bambini della 1a comunione e neobattezzati, poi giochi all’aperto e rinfresco assieme alle catechiste, allenatori e animatori; a seguire il banco di beneficenza, i tornei di Pinacola e Bocce al “Circolo ACLI” aperto a tutti. La serata è continuata con la grigliata nell’oratorio e un apericena nel circolo (per i vegetariani), alle 21 la musica apre la serata canora e danzante con i bravissimi Angela e Jenny; poi lo stupore dei Falcheresi presenti è grande, non smettono più di applaudire e di partecipare all’esibizione (con coreografie e costumi fantastici) degli allievi di ballo, coordinati e diretti dai bravissimi maestri “Rosy e Domenico”. - Domenica 16, ecco la “grande festa” prendere vita; dopo la Santa Messa tutti in processione per le vie del quartiere, guidati dalla statua del Santo Patrono portata a spalle da robusti volontari e accompagnata dal suono della banda musicale diretta dal maestro Sarno, con musiche emozionanti per allietare gli spettatori del quartiere affacciati ai balconi e finestre addobbate con tovaglie e fiori. Nel pomeriggio, nel cortile dell’oratorio, oltre al banco di beneficenza, si sono svolte tutte le attività all’aperto; nella serata, la festa è proseguita con pizza al trancio e per tutti gli appassionati del ballo, gli instancabili “Sergio e Patrizia” dei DEJAVU’ (con la loro maestria e bravura) hanno trascinato e coinvolto i ballerini e il pubblico presente fino a notte fonda. Un arrivederci e un augurio per la prossima festa patronale di San Pio X. DPR Salutiamo don Dino Già da tempo la notizia circolava in Falchera, prima in modo sommesso poi più apertamente, ma nessuno voleva crederci. Ed invece la Don Bernardino Cagliero 2012 conferma è arrivata proprio dall’interessato, don Bernardino Cagliero. A ottobre lascerà la sua amata casa parrocchiale in Falchera, dove ha passato tutta la sua vita sacerdotale ed ora, data l’età e la sua salute precaria, è costretto ad andare dove potrà essere accudito e dove potrà finalmente goder- Posa della prima pietra Chiesa S. Pio X - 1955 si il meritato riposo. Inutile dire che con lui se ne va una parte della nostra vita, don Dino ha visto nascere le prime famiglie del quartiere, ha accompagnato all’ultima dimora i nostri genitori, ha benedetto nuove famiglie e ha visto nascere i nostri figli e nipoti. Con la sua mente lucidissima ricorda esattamente date, ricorrenze e avvenimenti che si sono susseguiti nell’arco di questi 58 anni; don Dino ha fatto il suo ingresso in Falchera come parroco il 25 luglio 1954. Noi tutti gli esprimiamo i nostri sentimenti di grande affetto e riconoscenza, per la sua opera pastorale che ha svolto per tutti questi anni nel nostro quartiere. Rita Voyat Saluteremo don Dino domenica 14 ottobre alla messa delle ore 10. Gente di Falchera 2 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 a cura di Amilcare De Leo L’INTERVISTA A... Anche questo mese proseguiamo con le interviste ai nostri concittadini a capo di un’istituzione, di una associazione, di un’impresa, di una attività artigianale, commerciale o comunque si siano particolarmente distinti per aver operato sul sociale. E’ la volta di Luigi Canzian, presidente delle A.C.L.I. di zona e di un Comitato di Quartiere. D. Per parafrasare il titolo di un romanzo di Fruttero e Lucentini, le chiedo, a che punto è la Falchera? R. Siamo in una situazione di stallo. La borgata va sempre più a fondo. Questa, guardi, è la lettera che ho inviato al Tavolo Sociale per ritrovare un punto d’intesa, ripristinare una collaborazione sospesa, ma non per causa nostra. Tengo infatti a precisare che non siamo mai più stati convocati. D. Insomma c’è sempre di mezzo il Tavolo Sociale, a quanto pare. R. Inevitabilmente. Non si può lavorare a reparti stagni. La situazione è grave e si sta trascinando da troppo tempo. Noi abbiamo compiuto il primo passo ma è servito a ben poco, perché non abbiamo avuto un cenno di risposta o di adesione. D. Che cosa si aspettava? R. Un segnale incoraggiante, una maggiore comprensione, insomma qualcuno che si facesse ve dere o almeno sentire. Il problema non riguarda specificatamente le beghe che possano esservi state tra singole persone ma complessivamente l’intero quartiere. Il Tavolo Sociale, se ha ancora oggi motivo di esistere, deve spiegare meglio e alla luce del sole cosa intenda fare concretamente per la Falchera, nonostante al suo interno ci siano persone attive, volonterose, non lo nego, ma non è sufficiente. Dobbiamo unire le forze per scopi sociali più precisi e mirati. D. Lei da un anno ha costituito un Comitato di Quartiere che ha avuto, tra l’altro, un buon esordio. Ricordo, nella prima riunione, l’affluenza di pubblico, con la presenza dell’intera Giunta, e non solo; vi parteciparono anche consiglieri comunali e regionali di diverse colorazioni. Non mi sento un “rottamatore”, ma non sarebbe il caso di dare un po’ di spazio ai giovani, o comunque ad altri, anche in relazione alle due cariche che ricopre? R. Sì, in realtà fu un successo. Alcune richieste da noi sollecitate allora furono persino realizzate dal Comune, anche se la Circoscrizione stranamente ne era all’oscuro, mi meravigliai non poco per tale incongruenza. Noi intendiamo aprirci con altre realtà sociali, cercare di fonderci sia pure in chiave dialettica perché tale è il gioco della democrazia, porci nella possibilità di essere autorevole controparte del potere alto. Sono però sempre dell’avviso, e lo ripeto, che il Tavolo Sociale, così com’è impostato unilateralmente, non sia in grado di operare per il meglio, in maniera obiettiva e indiscriminata. Dal canto mio, sono pronto a ritirarmi dalla carica di Presidente anche domani stesso se c’è qualcuno in grado di offrirsi al mio posto, ma finora non si è presentato nessuno. Se i giovani ci sono, si facciano avanti, si diano da fare e ben vengano. Noi intanto intendaimo dare un esempio. E poi mi scusi, dove c’è scritto che io non possa ricoprire due cariche? Non voglio certo fare carriera oggi, forse a suo tempo in politica, ma c’erano alcuni andazzi che proprio non mi piacevano... D. A proposito delle A.C.L.I. so che anche voi state subendo le conseguenze di questa crisi. R. Purtroppo è così, c’è il rischio addirittura che le A.C.L.I. alla Falchera chiudano definitivamente. Sono doppiamente addolorato, ma non demordo, continuerò a lottare e a sperare per il futuro, confortato anche dal fatto che c’è gente che mi capisce ed apprezza. Istantanea di un’ordinaria allegria al Centro d’Incontro Falchera Gente di Falchera 3 RICORDO di MARIO ALBA... un Amico un Redattore Giusy Alba ha ricordato suo papà Mario con questa lettera. Lettera a mio padre Mario Alba E’ difficile sintetizzare la vita di una persona cara dopo che ci ha lasciato, perché per noi ogni suo gesto, ogni suo sorriso, ogni momento condiviso è denso di significati. Per noi oggi però è importante rivolgergli un ultimo saluto terreno come padre, nonno, compagno di vita ed amico. La vita è stata dura con te sin da piccolo, sei cresciuto in fretta senza la guida della tua mamma, lei però ha sempre vegliato su di te e tu non hai perso la strada. Hai costruito tenace giorno dopo giorno il tuo futuro, sei stato intraprendente e coraggioso, abbandonando la tua amata Sardegna per crearti nuove opportunità. Sul tuo cammino hai incontrato Maria e con lei hai realizzato il tuo progetto più importante, la tua famiglia che hai messo sempre al primo posto. Ci hai insegnato con l’esempio i valori dell’onestà, dell’impegno, del sacrificio, perché per te è il solo modo per raggiungere le mete che ci prefiggiamo. Chi ti conosceva sapeva della tua disponibilità, sempre aperto all’ascolto ed a una parola di conforto. E cosi dopo tanti anni di lavoro hai saputo reinventarti dedicandoti all’impegno sociale partecipando al Sea, l’Unitre, il Circolo dei Sardi, e l’amato giornalino “Gente di Falchera”. Sei stato un buon padre e marito, un nonno amorevole, crescendo Alessandro con tanto orgoglio, e di questo io e Giorgio te ne saremo sempre grati. Alessandro sa di aver ricevuto il dono prezioso del tuo amore e lo conserverà per sempre come noi tutti nel suo cuore. Ora io la mamma, Sabrina, Giorgio, Alessandro, i tuoi fratelli, tua sorella, tutti i cognati, nipoti e amici cari ti abbracciamo con grande affetto e ti salutiamo. Proteggici e indicaci sempre la retta via. Ti voglio bene papà la tua Giusy I colleghi di lavoro di Giusy Alba della Thales Alenia Space hanno voluto intestare una donazione di E 160,00 al giornale, in memoria del papà Mario. Ricordando sempre il nostro amico Mario, la redazione ringrazia di cuore. QUEI GIORNI FELICI La fine dell’ultima estate torrida ci ha portato via Mario Alba a soli 71 anni dopo tanta sofferenza, lasciando un profondo vuoto nell’animo dei parenti, amici e dello staff tutto della redazione. Sapevamo del suo male ma non credevamo declinasse così in fretta, fatalmente; speravamo sempre, confortati dai notevoli risultati della ricerca. Intendiamo ricordare Mario non solo come amico fraterno, ma anche come prezioso compagno di lavoro quando era già eccellente collaboratore in biblioteca, all’inizio degli anni Novanta. Fu tra i fondatori di questo nostro giornale “Gente di Falchera” cui dedicò molto del suo tempo con competenza, dedizione e passione; membro attivo dell’Associazione scientifica, “Giovanni Plana”, si rivelò un astrofilo. Curioso del sapere s’interessava di tutto, amava leggere, documentarsi, scrivere e persino recitare; fu tra i primi ad iscriversi ai corsi dell’Università della III Età mostrando vivo interesse per varie discipline. S’interrogava, senza conflitti, sul mistero della vita e si compiaceva delle bellezze della natura, le piante e l’avifauna in modo particolare; frequentati corsi specializzati presso la Circoscrizione, divenne, infatti, guardia ecologica e accompagnava con entusiasmo i ragazzi delle scuole in visite guidate al parco della Colletta. Quante volte insieme, sulle rive dei nostri laghetti e non solo, abbiamo osservato le chiome degli alberi e ci siamo dilettati a praticare l’innocua “caccia” del “birdwatching”: unica arma il binocolo. Generoso, sereno, dotato di un’invidiabile calma innata, disponibile e intraprendente, così come la figlia Giusy l’ha descritto nella sua toccante commemorazione in Chiesa, seppe prestare attenzione anche verso i problemi sociali avvicinandosi al mondo degli anziani ai quali spassionatamente prestò aiuto come volontario S.E.A., e poi sapeva soprattutto... sorridere. Non si arrese mai al dolore che negli ultimi giorni fu progressivo e incessante, anzi lo combatté con tutta l’energia che gli rimaneva. Sostenuto stoicamente dal suo ormai immancabile bastone, venne qualche volta a farci visita in redazione e anche quando si sentiva spossato per la fatica che gli mozzava quasi il respiro, ci guardava ugualmente sereno in viso e non perdeva la straordinaria capacità di sorridere: sapeva lui ancora, con quei grandi occhi stanchi e incavati, infondere a noi la speranza del vivere. Abbiamo per anni lavorato a fianco a fianco, giorno dopo giorno, abbiamo percorso con lui un cammino di lavoro e di volontariato, fatto di amicizia e di collaborazione tra svaghi e interessi, silenzi e confessioni. Si stava bene insieme e ci si capiva. Caro Mario, ora grazie al tuo coraggio di fronte al dolore e alla morte Gente di Falchera 4 ci facciamo forza e ci aggrappiamo proprio al tuo sorriso, quello di allora e quello che non si spense mai anche durante il tempo in cui l’implacabile male ti aveva debilitato nel corpo ma non nello spirito. Non dimenticheremo mai, noi della redazione, i giorni felici trascorsi con te, spensieratamente. Rimarrai sempre una cara presenza. Gli Amici della Redazione Spett.le Redazione Gente di Falchera Vorrei, dalle pagine di Gente di Falchera, salutare il mio amico Mario Alba, recentemente scomparso. Ora che non c’è più, egli nei nostri cuori è più vivo e presente che mai, e da lassù, in virtù della nostra fede cristiana, sappiamo che ci vede e ci ascolta, rapito nella visione e nella luce di Dio. Vorrei semplicemente spendere due parole per ricordarlo e per ringraziarlo, per tutto il bene che ha fatto anche attraverso il vostro giornale in tanti anni di collaborazione volontaria al servizio della collettività. Chi lo ha conosciuto e avvicinato ha avuto l’opportunità di apprezzare le sue rare doti umane, che lo contraddistinguevano e lo rendevano disponibile verso tutti. Di animo buono e di carattere mite e amabile, era una persona saggia, equilibrata, modesta, conciliante, calma, tranquilla, e forse per questo sapeva infondere soprattutto tanta serenità. E’ stato un marito e un padre esemplare di una famiglia meravigliosa e un nonno tenero e affettuoso di uno splendido nipotino. Come sardo emigrato in Piemonte, ha sempre nutrito nell’animo nostalgico un profondo amore per la sua incantevole, indimenticabile terra natia. Dicono che le vere amicizie, quelle durature, siano quelle che nascono nell’adolescenza. Non è sempre vero: io ho incontrato Mario in età adulta presso il Circolo dei Sardi Sant’Efisio, in via degli Abeti, dove lascia un indelebile e caro ricordo, come socio e membro di quel Direttivo e ho trovato subito in lui un amico sincero quale non mi sarei mai aspettato. Nella terribile malattia che ha violentato il suo corpo, ha rivelato grande coraggio e forza d’animo, andando incontro al Signore con mente lucida e animo sereno, come coloro che hanno saputo compiere, fino alla fine, il proprio dovere. RESTAURO di SAN ROCCO (Villaretto) FINALMENTE Villaretto riavrà la sua Chiesetta? L’interrogativo sorge spontaneo dopo aver letto che la proprietà è stata assegnata a San Pio X di Falchera cioè, proprio alla Parrocchia che ci abbandonò nel lontano 1989. Da 23 anni siamo diventati terra di missione Nel 1958 noi, giovani della Falchera, andava- dove ha cermo con il parroco, in questo caso era il sac. don Gianoglio dei Salesiani, a celebrare la S. Mes- cato di prodisa presso la chiesetta di San Rocco del Villaret- garsi (sino a to. (Sul retro si può notare l’ingresso della chiesetta) quando è stato in salute) il Parroco di S. Michele Arcangelo, don Antonio Amore. Grazie a Lui, alla Circoscrizione e alla Curia, Villaretto riprende a sperare. C’è ancora molto da fare, abbiamo tanti giovani senza oratorio, senza campetto… ma forse, questa è un’altra storia. Mario Mèmore Università della Terza Età Falchera LE ISCRIZIONI ALL’UNITRE SEZIONE FALCHERA INIZIERANNO IL 15 OTTOBRE con il seguente calendario: Luigi Pinna Il 27 Agosto 2012 dopo lunga malattia ci ha lasciato Mario Alba, collaboratore ed ex presidente del giornale mensile “Gente di Falchera”. La sua scomparsa ci lascia tutti un po’ tristi perché Mario era una persona mite, pacata e molto affabile. Il suo bel ricordo ci accompagni nella vita, noi siamo vicini e solidali ai suoi parenti, a Maria la sua sposa esprimiamo sincera solidarietà per il loro dolore. Un solo pensiero, Mario ciao e riposa in pace. Giacomo Chissotti lunedì 15 ottobre dalle ore 15 alle ore 17 martedì 16 ottobre dalle ore 15 alle ore 17 mercoledì 17 ottobre dalle ore 15 alle ore 17 giovedì 18 ottobre dalle ore 10 alle ore 12 venerdì 19 ottobre dalle ore 10 alle ore 12 e proseguiranno tutti i lunedì dalle ore 15 alle ore 17 e presso la BIBLIOTECA CIVICA FALCHERA – Piazza ASTENGO, 9/10. Gente di Falchera 5 A.S.D. L'OLIMPO FALCHERA PER LO SPORT Nel 2012 è iniziata per tutti Noi una grande avventura. Il 5 giugno 2012 abbiamo firmato la concessione dell'IMPIANTO SPORTIVO DI STRADA ABBADIA DI STURA qui a Falchera. Il Comitato per lo Sviluppo della Falchera, l'ASD L'Olimpo, l'ASD Judo Club Tomodachi e l'ASD Falchera Falklab, hanno unito le loro forze per investire sul futuro del quartiere e soprattutto dei nostri bambini e bambine e dei nostri ragazzi e ragazze. Finalmente si realizza il sogno di creare UNA STRUTTURA SPORTIVA POLIVALENTE con CAMPI DA CALCIO, SALONE da DANZA, SALA ARTI MARZIALI e SALA FITNESS ATTREZZATA. Ci aspettano due anni di duro lavoro per riqualificare completamente la struttura e per farlo ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO E DEL VOSTRO SUPPORTO, per renderci PRONTI AD ESSERE UN FIORE ALL'OCCHIELLO nel mondo dello sport. Da sempre crediamo che siano le PERSONE a rendere le COSE davvero SPECIALI e per questo vogliamo intraprendere il progetto non solo PER VOI, ma soprattutto CON VOI! Contiamo infatti sul vostro aiuto per diffondere il più possibile le novità sul nostro progetto "FALCHERA PER LO SPORT" e per rafforzare le associazioni che l'hanno creato, in modo da renderle solide ed in grado di gestire un centro sportivo polivalente di alta qualità. LA NOSTRA VISIONE La nostra visione non consiste solo nel creare una struttura sportiva, che come fine ultimo abbia solamente le attività di ogni associazione. Noi crediamo che il centro possa e debba diventare un PUNTO DI RIFERIMENTO per tutti i ragazzi e ragazze del nostro quartiere, sportivi e non! Un luogo di aggregazione, in cui i giovani possano ritrovarsi per stare insieme in maniera sana e in spazi accoglienti e di qualità. Il centro servirà infatti, non solo per le attività sportive, quali danza, judo, fitness e calcio, ma anche per attività sociali come i momenti di festa, concerti, laboratori culturali, esperienze di volontariato e momenti aggregativi come i Centri Estivi. Aiutaci a diffondere il progetto parlandone con la tua famiglia, i tuoi amici e conoscenti e se sei interessato alle attività che offriamo vieni anche tu a far parte di una delle 4 associazioni di Falchera per lo Sport…. In questo modo non solo potrai fare sport, ma contribuirai alla realizzazione di un Centro di alta qualità nel tuo quartiere, per te e la tua famiglia! Per informazioni: √ Comitato per lo Sviluppo della Falchera: attività sociali Piazza Astengo 10 (vicino Biblioteca Civica Falchera) Tel. 011-4432621 [email protected] √ ASD Falchera Falklab: calcio Via degli Abeti 13 (locali ex mensa scuola L. Da Vinci nel cortile interno) Tel. 3343578994 [email protected] √ A.S.D. L'Olimpo: danza Via dei Pioppi 45 - Torino (palestra scuola A. Ambrosini) Tel. 3288042245 [email protected] √ A.S.D. Judo Club Tomodachi: judo Via degli Abeti 13- Torino (palestra scuola L. Da Vinci) Tel. 3332304476 [email protected] Gioia Raro ATTIVITA’ DEL CIRCOLO A.C.L.I. LUIGI GERVINO √ Al CAF ACLI per adempimenti fiscali, Modelli 730, ISEE, Patronato INPS, IMU, etc.. √ Offre Locali per Riunioni Condominiali, per Feste, per Compleanni, Cerimonie etc.. √ Organizza Banchetti, Serate a tema, Giornate Musicali e Danzanti. √ Organizza Corsi di Cucina con il coinvolgimento di un Gruppo Donne. √ Organizza Corsi di Ballo, (Balli di Coppia, Balli di Gruppo e Latino Americano) √ Per la fine di Novembre Organizza la FESTA SOCIALE dell’ASSOCIAZIONE ACLI per tutti i soci. √ Per il periodo dell’avvento, per il santo Natale e per fine anno, ci saranno numerose iniziative. √ Si cercano nuovi e giovani Soci che partecipino a tutte le iniziative del circolo. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 011-2222156 - di Via dei Pioppi 19/A Gente di Falchera 6 l’Oasi della Donna “L’OASI DELLA DONNA” donne di Falchera Il 14 Settembre 2012 al Parco Colonnetti-Mirafiori Sud abbiamo partecipato, con un’azione scenica dal titolo “ViAndanti-racconti di vita” del Laboratorio “Voci di Donna” a cura di Adelaide Colher Pereira e Roberta Remedi, promosso dal Comitato Attività e Sviluppo della Falchera, all’evento di TeatroComunità in Festival 2012 “A spasso nel Parco”organizzato dall’Associazione Choros. Il pubblico, condotto da operatori, doveva passeggiare nel Parco assistendo, di volta in volta, a letture, momenti di danza, di musica, spettacoli teatrali, immagini di teatro di strada; un modo veramente innovativo di proporre teatro, il Parco valorizzato dal Teatro e viceversa ed il pubblico parte del tutto, protagonista anche lui, anche lui in scena. “Ore 20:30, c’è la luna, l’aria fresca di una sera di fine estate, la notte scende lieve fra le fronde degli alberi, giù giù fino ai più teneri fili d’erba, in lontananza una musica, delle voci, degli applausi.. echi di uno spettacolo che finisce, vibrazioni ed emozioni che si stanno esaurendo, che si stanno spostando alla ricerca di nuova linfa vitale..rumore di passi..di gente che si avvicina..un boschetto..una panchina.. un leprotto che tranquillo fra l’erba consuma la sua cena...la luna attraversata da voli di aironi e undici alberi e, dietro agli alberi, undici donne..ferme che aspettano..si accendono i fari... un violino inizia a cantare, chiama la gente “siamo qui, venite..venite..” Il bosco si anima, si sveglia al suono di campanellini di un verde folletto, gli alberi cedono ciò che avevano gelosamente nascosto ed ecco.. una donna, una nonna con la sua nipotina..”palla, pallina dove sei stata..”,...poi un’altra donna, un giardiniere con il suo rastrello libera il parco dai rifiuti di un pomeriggio di incuria e canta una canzone della sua terra, canta per poter sopportare quel lavoro così duro, anno dopo anno, sempre uguale,.. poi un bastone bianco e una giovane donna avanza dal buio nel suo buio, inciampa nei resti di una povera bicicletta, la riconosce, è la sua bici, la sua compagna di felici corse fra le strade di Favignana con il vento fra i capelli, il profumo del mare nelle narici e il sole che brucia la pelle, un sole che ancora poteva vedere “ Ah, cosa darei per un giro con te!..”.., poi una don- na, un cartello “la fame è una brutta bestia” una mendicante, una canzone per racimolare qualche soldo per un panino,.. poi una donna, una coperta colorata, un buon libro, un pomeriggio rilassante sdraiata nell’ombra di un albero al quale regala, infine, un suo disegno,.. poi una donna con il suo giornale, accidenti quante notizie brutte, morti assassinati, fabbriche che chiudono, ..solo brutte notizie..”se va avanti così dove andremo a finire?!”,.. ed ecco una mamma con la sua cesta da pic nic ed i suoi bambini, una tovaglia a quadretti, piatti rossi ed insalata di riso..”Bambine, non correte, attente a non farvi male, su venite a mangiare!”,.. poi ecco una donna, vestita di stracci, avanza lenta, traballa, trascina un logoro carrello, borbotta fra sé, si accascia sulla panchina, sistema le sue povere cose e si appresta a dormire nel suo letto di giornali “Dio, ti prego dammi un tetto, dammi una casa”,.. ancora una donna, no una bambina, peruviana, con una cassetta di cartone appesa al collo “ Pane, pane caldo!! Bibite, bibite fresche!! comprate, comprate!!”, ma è solo una bambina, vuole andare a scuola, giocare.. ed infine l’undicesimo albero libera una donna, avanza lenta verso una sedia ai margini del bosco, posa nell’erba la borsa, la apre ed inizia a trasformarsi in un’ altra donna, le scarpe basse ora hanno un tacco vertiginoso, le sue labbra sono rosse di rossetto, i suoi capelli da castani sono biondo platino, la sua giacca si apre liberando il seno prosperoso attraversato da mille colori di collane, è seduta, guarda il bosco, si perde in quella pace, non si vuole alzare, non vuole iniziare il suo lavoro, il suo squallido lavoro “Ma perché io della natura devo sempre e solo prendere la parte peggiore?!” è il suo grido disperato al mondo, poi il silenzio. Ma ecco di nuovo il violino...e poi palla..pallina dove sei stata, palla pallina...il suono di questa filastrocca risveglia i ricordi di bambina che ognuna di noi porta in sé e ci attrae in un momento giocoso insieme e poi via, salutiamo il boschetto con il suo leprotto ed accompagniamo il pubblico verso un altro spettacolo, verso una nuova emozione”. Bellissima esperienza! Un ringraziamento particolare al maestro Giacomo Agazzini che con le magiche note del suo violino ci ha accompagnate durante tutto lo spettacolo, grazie di cuore. Gente di Falchera 7 Carla Barchi del gruppo “Oasi della Donna” segue editoriale di Amilcare De Leo Notizie Flash Nel mese di giugno abbiamo evidenziato i dossi o marciapiedi rialzati costruiti sul viale Falchera. Ora evidenziamo che il lavoro fatto di fronte all’Ufficio Postale blocca l’acqua piovana che dovrebbe scorrere verso il chiusino che si trova dalla parte opposta al rialzo, creando così un laghetto difficile da guadare. Le auto, ovviamente al loro passaggio spruzzano eventuali pedoni in zona. I tecnici, nel sopralluogo, non sono stati all’altezza di valutare questo inconveniente? Alla fermata del pullman 50 della rotonda Falchera Vecchia, da anni esiste un Vespasiano che oltre a non essere molto igienico, non rappresenta una bella veduta per i passanti. Infatti intravedere l’acqua e il suo contenuto scorrere lungo la strada per la mancanza di manutenzione, deprime gli animi. Anche per tali lavori mancano i soldi? Ci sarà sempre una penna per scrivere il futuro... ma non ci sarà mai una gomma per cancellare il passato... anonimo commerciale spesso corre il rischio di veder vanificato il progetto.- Il suo pessimismo pare non abbia fine perché aggiunge che possiamo ancora ritenerci fortunati se i negozi esistenti sono ancora in vita e non chiudono, anche in relazione alla crisi incombente. A mio parere un giudizio un tantino esagerato, ma non commento. Egli intanto non demorde e prosegue pungente sostenendo che il Comune da tempo si è dimenticato della nostra realtà territoriale, in quanto non ha saputo sufficientemente distribuire o sollecitare, al momento opportuno, adeguate risorse sociali, economiche e culturali, che potessero veramente risollevarla e riqualificarla. Ora, secondo lui, è troppo tardi. E prosegue ammettendo che, nonostante tutto, vi sono ottime teste, cioè giovani intraprendenti, imprenditori che operano con successo ma fuori Falchera e che difficilmente metterebbero a disposizione, qui, le loro capacità professionali. Conclude con una domanda ancora, sorridendo amaro -non si è mai chiesto perché piccoli centri, come ad esempio Tetti Francese o Tedeschi di Leinì, tanto per citare località che io conosco bene, quando organizzano una festa sono pieni di gente, proveniente anche da altre località? Mentre da noi, lascio giudicare a lei... -Saluto, ringrazio e mi allontano pensoso e nello stesso tempo un po’ deluso. Non mi sento, infatti, di approvare in toto tale esternazione, comunque è il caso francamente di riflettere su certi punti anche se sono convinto che così come i componenti costituiscono una famiglia, personale e datore di lavoro producono attività o una comunità di credenti compone una chiesa, allo stesso modo i cittadini rappresentano un territorio, un quartiere. Ritengo che ci sia sempre tempo per riscattarsi e per non stare a compiangere o recriminare i tempi passati immaginandoci senza futuro. Indubbiamente la Falchera è sempre stata, per nascita e per tradizione, una borgata piuttosto chiusa e ristretta, limitata dalle necessità contingenti del particolare periodo storico in cui sembrava che non fosse il caso di porsi qualche domanda in più, come forse conveniva. Altri tempi e sinceramente non si potevano fare scelte migliori. Attraverso la mia esperienza, ho tuttavia visto, nello scorrere degli anni, crescere e progredire questa borgata, nonostante i soliti detrattori che criticano a parole e in realtà fanno ben poco. Sono altresì convinto che non manchino e non mancheranno per il futuro occasioni propizie a mettere in luce tutte le sue reali ed effettive potenzialità; forze giovanili stanno sempre più emergendo nel tessuto sociale, vigoroso segnale di risorse e attività in movimento. Scorgo all’orizzonte la volontà in alcuni di seppellire antichi screzi e incomprensioni, riscopro in molti il desiderio di ritrovarsi uniti e compatti, per scopi comuni. Infine rilevo con soddisfazione come, sebbene con la crisi i quattrini per il sostegno di varie iniziative vengano sempre più a mancare, continui a non morire l’anima del volontariato. Se non è questo orgoglio di periferia! Gente di Falchera 8 Dal coordinatore alla Viabilità della 6^ Circoscrizione Senza negare che per quanto riguarda la manutenzione stradale, ci sono delle difficoltà oggettive, causate dalla carenza di fondi, vorrei far presente che, in questo primo anno, la Giunta, i tecnici della Circoscrizione e del Comune, hanno effettuato diversi sopralluoghi a Falchera, in seguito ai quali, sono stati realizzati, diversi interventi concreti, fatti con il principio della "politica del tombino" di cui si parla nell'editoriale di Giugno. La messa in sicurezza del capolinea del 4, una rotonda in via delle Querce angolo via degli Abeti di prossima realizzazione, i dossi (già' menzionati nelle notizie Flash), l'asfaltatura del marciapiede di viale Falchera, la manutenzione straordinaria di piazza Astengo e la sua chiusura TOTALE ai mezzi privati per evitare di intervenire più volte sulle lose distrutte, la comunalizzazione di via Tanaro int. 8, facendo leva sulla sua posizione strategica, a ridosso della stazione Stura, il capolinea del 50 al G.Bosco. Credo quindi che non si possa sicuramente parlare di immobilismo; l'impegno, il lavoro e la vicinanza ai cittadini di Falchera c'è e proseguirà. CROCE ROSSA Finite le vacanze riprendiamo il servizio di misurazione della pressione; Il Martedi dalle ore 16 alle 17 presso il Centro d’Incontro via delle Querce 23. Il Venerdì dalle ore 16 alle 17 presso l’uffico del Comitato Spontaneo Falchera E2 Villaretto (presso la Biblioteca) Sempre al venerdì dalle alle ore 17 alle 18 presso il Circolo ACLI ps. il 2 ottobre inizia il nuovo corso di 1° soccorso alla popolazione aperto a tutti. Per informazioni Ricci Crocilio cell. 335-8026904 IN BREVE dalla Provincia A cura di Ricciardetto • Fabrizio Genco - coordinatore alla Viabilità, Circoscrizione 6 Premio Nazionale di Poesia • Concorso - “Natale del Poeta 2012” Tema: “Il Natale oggi visto dai poeti”; possono partecipare autori italiani e stranieri con elaborati sul tema indicato in lingua italiana e in vernacolo (con traduzione allegata). - Le opere partecipanti (max 3 elaborati per sezione) dovranno esere inviate alla segreteria del premio (farà fede il timbro postale) • • Presso “POESIA ATTIVA” via Susa, 13 10138 - Torino, entro e non oltre il 25/10/2012. PREMI: 1°) € 300,00 e diploma 2°) € 200,00 e diploma 3°) € 100,00.e.diploma QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 15,50 per un elaborato € 20,00 per due elaborati € 25,00 per tre elaborati Per Info: e-mail: [email protected] mobile: 3394393825 e-mail: [email protected] mobile: 3391221744 • • • • Il presidente della Provincia di Torino sta gestendo il passaggio dall’Ente a città metropolitana. Sta cioè tracciando la “road map” per arrivare allo Statuto (entro il 2014) del nuovo Ente, condiviso da una maggioranza qualificata dei 315 sindaci del territorio. Comune di Settimo Torinese. Trasporto pubblico gratis, la città si divide. Sul web la maggioranza saluta con favore l’iniziativa, ma non mancano gli scettici. Basso Canavese. Leinì-Volpiano-San BenignoLombardore. Nel parco naturale della Vauda potrebbe nascere un campo fotovoltaico di oltre 700 mila metri quadri. I pannelli solari invaderanno la riserva? Secondo il sindaco di Lombardore è un abominio. Leinì. Un’altra grande raccolta, carta e ferro. Un successo per l’iniziativa organizzata dalla Parrocchia in favore dell’Africa. I cittadini uniti: “La mafia non entrerà nell’edilizia”. Secondo “La Voce Nuova” l’Aeroporto di Caselle nel 2012 registra un calo del 2,5% del traffico rispetto all’anno precedente: “Torino relegata a scalo regionale”. Caselle. IVA sui rifiuti. Protesta l’Associazione “Vivicaselle” in Procura. L’11 novembre 2012, ennesimo referendum per Mappano Comune. Un breve viaggio per castelli. Il Castello di Casalborgone (TO). Posto sullo sperone della collina è di origine medievale, nel 1503 fece parte dei domini sabaudi e nel corso del XVIII secolo venne trasformato in villa signorile. Gente di Falchera 9 Sicurezza stradale Scrivo un articolo per mettere in evidenza un problema serio relativo alla viabilità del nostro quartiere. Il problema è relativo all’incrocio, che porta da Falchera Vecchia a quella Nuova, nel tratto che dalla Posta immette in via delle Querce, proprio dove passa il tram della linea 4. Mi complimento con il Comune, che ha deciso di collegare il nostro quartiere con il centro, attraverso un mezzo comodo e veloce, ma allo stesso Comune vorrei dire: metteteci persone competenti a studiare la viabilità, perché il rischio di incidenti è reale, è quotidiano, è sempre dietro l’angolo. Non è bastato nemmeno un incidente mortale a far sì che le cose cambiassero, e dire che un detto popolare dice, le cose cambiano quando ci scappa il morto! Nel caso di quell’incrocio assolutamente nulla. Eppure su Strada Cuorgné, entrando alla Falchera dopo quell’incidente mortale, si è deciso di creare una rotonda... già... ma allora c’è qualcosa che non quadra. Da noi niente, come se fossimo un paese sperduto ad un passo dal centro. E poi le auto parcheggiate appena dopo le rotaie dei tram... visibilità ZERO, non mi credete? Provate! Non si vede abbastanza da potersi ritenere al sicuro per fare una svolta; d’altro canto, ci si deve preoccupare prima delle macchine che arrivano dietro, poi dei tram che vengono da destra e da sinistra, poi delle auto parcheggiate che ostruiscono la visibilità, davanti al capolinea della linea 50 ed infine delle auto che arrivano sullo stradone, come se stessero percorrendo il circuito di Monza. Non è proprio facile fare attenzione a tutti questi particolari! I vigili non ci sono mai quando servono... già, a controllare la velocità di chi sfreccia lungo lo stradone, che generalmente viene da fuori perché si percorre da Strada Cuorgné senza limiti. E chi viene da fuori, magari, nemmeno sa che dietro al capolinea del pullman e dei tram, c’è una via trasversale da cui arrivano altre auto. Non vorrei essere polemico o suscitare denunce da parte delle autorità, ma chi ha progettato questo tipo di viabilità deve essere uno scienziato e chi ha approvato, un gruppo di fenomeni. Ho visto, con piacere, che lungo il viale della Falchera Vecchia, sono stati creati due dossi a distanza di cento metri circa uno dall’altro, per limitare le velocità e per tutelare le persone che attraversano la strada per recarsi a comprare... cosa vieta che questo avvenga anche alla Falchera nuova? Su uno stradone di circa 800 metri, beh! di velocità se ne può prendere, e allora perché non ribellarci tutti? La nostra incolumità ha più valore di qualunque rivoluzione. Se non sbaglio vennero raccolte anche delle firme a suo tempo, ma allora perché niente è cambiato? Non c’è interesse da parte del Comune e della Circoscrizione? Se non sbaglio nel nostro Quartiere siamo pieni di consiglieri di Circoscrizione che dovrebbero porre in rilievo questo problema. Vi prego, se qualcuno di questi consiglieri sapesse qualcosa, lo scrivesse o venisse a dirmelo; sono curioso, molto curioso di conoscere i retroscena di questo problema a tutt’oggiAggiungi un appuntamento per oggi irrisolto. Qualche tempo fa, si accomodò nel mio negozio un assessore... eravamo in periodo di elezioni, ecco perché si presentò, non ricordo il nome, altrimenti non avrei nessuna difficoltà a farlo, e mi chiese quali fossero i problemi della Falchera. Mi disse che lui, se pur si vedeva poco, era molto presente… (sì certo col sedere su una poltrona a nostre spese). Fui sgarbato con lui e gli dissi che al suo posto mi sarei vergognato a presentarmi nel periodo elettorale, quando in tanti anni mai avevo avuto il piacere (dipende dai punti di vista), di vedere la sua figura. Mi chiese quali fossero secondo me i problemi del nostro quartiere. Ma se a dir suo era molto presente, dovevo essere io o qualunque al mio posto ad elencarglieli? Ma vista la mia reazione, si dileguò, con eleganza certo, ma si dileguò. Per fortuna non fu eletto e ora capisco perché. Pretendiamo di essere tutelati sulle nostre strade. Vogliamo i dossi o vigili trasversali, chiamateli come volete ma rendere la viabilità più sicura, è un nostro diritto! Michele Celentano 800-301081 In questi giorni stanno arrivando le lettere dell’A.T.C. agli assegnatari con le nuove condizioni sulla MOROSITA’ in base alla nuova legge regionale n° 3 / 2010. Le condizioni per poter poi accedere al fondo solidale sono: 1°) Aver pagato una parte delle bollette del 2012 2°) Avere un indicatore ISE non superiore a € 6000,00 3°) Anche senza reddito o molto basso, occorre pagare COMUNQUE ALMENO 480.00 Euro di bollette del 2012. Si rammenta che solo a queste condizioni si potrà ottenere il contributo regionale e la morosità potrà essere considerata incolpevole. In difetto la morosità sarà considerata colpevole e saranno avviate le procedure per la richiesta di decadenza dall’assegnazione. Per info. Corso Dante, 14 - TEL. 01131301 FAX 011 3130425 - E-mail: [email protected] Sito internet: http://www.atc.torino.it Gente di Falchera 10 CHIUSURA DEL GIORNALE ? Ed eccoci giunti alla fine del nostro viaggio! Iniziato diciannove anni fa con un foglio quindicinale e via via sempre migliorato nella veste e nel contenuto, oggi il periodico “Gente di Falchera” rischia di chiudere e terminare la pubblicazione per mancanza di fondi. Il giornale finora è stato finanziato grazie ai contributi del Comitato per lo Sviluppo della Falchera e dell’Assessorato alla Rigenerazione Urbana, elargendo la spesa della sola tipografia, mentre per i costi della redazione (telefono, computer, carta, stampanti e cartucce, cancelleria varia, ecc.) si attingeva ai contributi dei sostenitori volontari. Da dodici anni è stato distribuito gratuitamente in tremila copie in tutta la Falchera e zone limitrofe. E’ stato un utile mezzo di unione e informazione per tutto il nostro quartiere apprezzato da non pochi, anche perché riteniamo che non ce ne siano molti diffusi nella città che sappiano offrire informazioni dettagliate sul proprio quartiere. COME SOSTENERCI “Gente di Falchera” è un’associazione culturale senza scopo di lucro che ha bisogno del sostegno di appassionati cittadini, enti e organizzazioni per diffondere e divulgare la storia locale del quartiere Falchera e zone limitrofe. Chi fosse interessato può versare un contributo sull’allegato bollettino di C/C Postale n° 1007364118, oppure recandosi in Redazione “Gente di Falchera” Piazza G. Astengo n° 10. Coloro che vorranno aderire potranno versare un libero contributo per il proseguimento del giornale. Augurandoci di cuore, per noi e per tutti tempi migliori, ringraziamo per l’attenzione. Gente di Falchera 11 IL GIORNALE DELLA SCUOLA ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI” E’ iniziato un Nuovo Anno Scolastico, auspichiamo che sia sereno, ricco di nuove esperienze da condividere con passione ed entusiasmo. Fiorella Laboratorio di filastrocche e poesie svolto dagli alunni della IVa Neruda (Anno scolastico 2011/2012) FILASTROCCA DEI NUMERI C’era una volta uno Che non dava retta a nessuno Se qualcuno lo chiamava Lui si arrabbiava. C’erano una volta due Che portavano al parco un bue E il bue si rotolava E con i due giocava. C’erano una volta tre Che andavano da un re Il re li mandò via Poi arrivò la polizia. C’erano una volta quattro Uno più matto dell’altro Tutti quanti se la ridevano Ma poi dopo tutti piangevano C’erano una volta cinque Che parlavano tutte le lingue: hellò dicevano in inglese poi parlavano in francese. (Sammy) Il MARE Nell’intenso mare blu Tutti i pesci fan glu glu. Tra i misteri dei coralli Scendon pesci rossi e gialli. Van veloci i predatori (Marcello) Tra le reti dei pescatori. AMBARABA’ VIVI’ VOVO’ Ambarabà vivì vovò Una papera nel Po Galleggiava tra le onde Ma faceva baraonde Poi trovò un bambino Che mangiava un panino La papera affamata Ne mangiò un po’ Ambarabà Vivì Vovò (Sammy) NUVOLE Nuvoletta Nuvolina Ti muovi adagio come una tartarughina Ora sei un cigno in migraggio Tu sembri sempre in viaggio Poi diventi gocciolina E ti trasformi in ballerina Tu bisticci con il sole E non fai mai rumore (Sammy) Gente di Falchera 12 L’angolo della poesia a cura di Rocco De Pace SENSO IMMEDIATO Lasciami sognare Senso immediato Dentro il piccolo inverno Impegnandosi Nella non volontà Sorgenti divinatorie Ognuna delle quali finisce L’ultima determinante condiziona Nell’acqua dolce delle passioni Fa emergere Cosa vive nel suolo Compimento di aspirazioni Traspare la parte inferiore Del basamento in piuma Costretto a scandire gli attacchi Sole dentro l’ombra La fine si tocca Nella verità Parte della grande commedia Danze violacee per strada Il proferire è predilezione Scarsa morale Nell’oscurità sorseggiata Basta, riporvi da soli. Giuliana Tripoli Deriva I giorni galleggiano Nello sperma infuocato della luce, c’incontreremo un giorno nelle città di musica e urlerò nel cavo che si porta il silenzio, seppellito in mezzo ai mari “Mollate gli ormeggi Della mia libertà”. Masimiliano Irenze GRAZIE A TE È forse sbagliato vivere di illusioni se l’illusione mi dona la speranza di domani un domani diverso? e se è sbagliato chi ne soffre? io no! non di certo! forse tu? si tu che giudichi me, che vivo di illusioni. di sogni lasciami stare e lasciami sognare lascia che io mi illuda che domani sia migliore e lascia che io sogni di un domani possa essere un dolce domani! Susan Randall “La nostra terza età” L’alba e il tramonto ci godiamo, e lo stesso ci divertiamo. Facciamo quasi tutto come prima perdendo però qualche rima. Camminiamo piano piano e arriviamo pure lontano. Facciamo quello che ci è permesso constatando che più non è lo stesso. Osserviamo la bellezze della natura, verde e bella pure quand’è bruna. Ci godiamo il fruscio degli alberi e il cinguettio degli uccelli. Una lucertola che scappa e una gallina che starnazza. La quiete fuori il paese, e dei grandi terreni estesi. In mezzo ai possenti pini, sentiamo le cicale stridulare e le civette civettare. Torniamo a casa con gli occhi pieni di calore, e tanta gioia nel cuore. Nunziata Genovese In ogni tuo singolo gesto, in ogni tuo sguardo, in ogni tuo pensiero, in ogni tuo sbaglio, in tutto questo si nascondono i motivi per cui io vivo e per cui ti amo. L’indipendenza E’ dunque, l’abbattersi, per l’uomo libero l’ultimo atto di indipendenza E.E.Orsonero Es. Safiani Gente di Falchera 13 LA COSTITUZIONE I TA L I A N A P E R T U T T I GARANZIE COSTITUZIONALI Sezione I La Corte Costituzionale Art. 134. La Corte costituzionale giudica: sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni; sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni; sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione. Art. 135. La Corte costituzionale è composta di quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative. I giudici della Corte costituzionale sono scelti tra i magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni d’esercizio. I giudici della Corte costituzionale sono nominati per nove anni, decorrenti per ciascuno di essi dal giorno del giuramento, e non possono essere nuovamente nominati. Alla scadenza del termine il giudice costituzionale cessa dalla carica e dall’esercizio delle funzioni. La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane in carica per un triennio, ed è rieleggibile, fermi in ogni caso i termini di scadenza dall’ufficio di giudice. L’ufficio di giudice della Corte è incompatibile con quello di membro del Parlamento, di un Consiglio regionale, con l’esercizio della professione di avvocato e con ogni carica ed ufficio indicati dalla legge. Nei giudizi d’accusa contro il Presidente della Repubblica, intervengono, oltre i giudici ordinari della Corte, sedici membri tratti a sorte da un elenco di cittadini aventi i requisiti per l’eleggibilità a senatore, che il Parlamento compila ogni nove anni mediante elezione con le stesse modalità stabilite per la nomina dei giudici ordinari. Art. 136. Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. La decisione della Corte è pubblicata e comunicata alle Camere ed ai Consigli regionali interessati, affinché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelle forme costituzionali. Art. 137. Una legge costituzionale stabilisce le condizioni, le forme, i termini di proponibilità dei giudizi di legittimità costituzionale, e le garanzie d’indipendenza dei giudici della Corte. Con legge ordinaria sono stabilite le altre norme necessarie per la costituzione e il funzionamento della Corte. Contro le decisioni della Corte costituzionale non è ammessa alcuna impugnazione. Sezione II Revisione della Costituzione Leggi costituzionali Art. 138. Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Art. 139. La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. I n v i a To c e 2 3 a n g o l o v i a A d i g e CAF-ITALIA Risolve i tuoi problemi Mod. 730 già compilato, Red, Isee, Murc, sono assolutamente gratuiti. Per altri servizi non occorre il tesseramento, informazioni gratuite Per info. Tel. 011-19702369 E mail: [email protected] Gente di Falchera 14 I lettori scrivono AVVISO PER CHI SCRIVE “Gente di Falchera” pubblica opinioni, repliche, consigli di interesse generale, sempre rispettosi delle persone e delle istituzioni. Possibilmente le lettere non dovranno superare le 40 righe e potranno essere ridotte. La pubblicazione sarà a discrezione della redazione. Le lettere dovranno pervenire con nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico del mittente; su richiesta, potranno essere pubblicate con uno pseudonimo. Quelle anonime non saranno prese in considerazione: saranno cestinate!! Olimpiadi a Londra e Turismo a Torino Sull’ultimo numero del presente mensile, ho letto alcuni articoli sulle Olimpiadi inglesi. Credo, scritti, con filosofia. Ma dove le hanno svolte queste Olimpiadi? A Londra!! si ma che zona? Semplice!! In una zona che era malfamata, tipo perché no, la Falchera e che i londinesi l’hanno trasformata in una zona turistica. Ed allora, cosa vorresti dire? Ed allora, la Falchera (ma anche la zona ex Palatinum all’imbocco dell’autostrada, va benissimo) accolga la Ruota Panoramica, visto che al Valentino non la vogliono, prima che vada a finire alla Pellerina o alla Continassa. Tanto pagano i giostrai dell’A.G.I.S. Saluti a tutti. Walter Dalla Mora La narrativa di Lucia Nicoletta LA CASA È SEMPRE LÀ La casa è sempre là, la guardo di sfuggita le poche volte che ci passo davanti. Fa strano pensare che le case dove siamo vissuti continuino ad esistere e ad essere abitate dopo che le abbiamo lasciate. Luoghi così intimamente parte di noi che, con indifferenza di cose inanimate, si mettono al servizio di altri, che meretricio... Guardo la casa e mi domando se l’hanno solo abbellita fuori oppure se ne hanno anche consolidato la struttura. Perché quando correvo sul pavimento di mattonelle rosse e nere, tremava tutto e i mobili scricchiolavano. Mia nonna mi urlava dietro: “Piano che vien giù tutto!”. Ci ho passato l’infanzia in quella casa di ringhiera, una camera sola con un cucinino, il gabinetto in fondo al balcone. Mia nonna era già vedova allora ma prima ci aveva abitato con il marito e tre figli. In cinque in quell’unica camera traballante. “Poveri ma puliti’’ era il suo motto e infatti la casa era tenuta come un bijou, le piastrelle di cotto erano ben lustre e così anche i pochi mobili. Dietro una tenda c’era un lettone alto e morbido. Di pomeriggio io e nonna andavamo a fare un riposino. Ricordo quella volta che era venuto a trovarla un tipo che la corteggiava, un ambulante conosciuto al mercato. Aveva bussato contro la porta a vetri: “Signora Ernesta…sono Simone”. Mia nonna, nonostante la mole, era balzata giù dal letto in un attimo, si era infilata la dentiera ed era corsa ad aprire, io intanto me la ridevo e pensavo che la dentiera se l’era messa mentre non le importava niente di essere andata ad aprire in sottoveste... il Simone era un po’ matto, diceva che tutti lo volevano uccidere, avvelenare per la precisione. Mia mamma e mia zia dicevano alla madre: “Non gli offrire niente altrimenti poi dice che anche tu lo vuoi avvelenare”. Mia nonna invece gli dava sempre il caffè e anche un bicchiere dì vino. Per un po’ era venuto poi non l’avevamo più visto, nemmeno tra le bancarelle. Una volta che eravamo uscite insieme, nonna si era decisa a chiedere notizie al bar dì fronte al mercato. Il barista disse: “Ma Simone è morto …ha avuto un infarto poveretto”. Vidi nonna appoggiarsi al bancone del bar, sembrava, dovesse svenire. Capii che ci teneva proprio a Simone, forse lo amava. Per un po’ ci avevo pensato o mi chiedevo se invece qualcuno non lo avesse davvero avvelenato. Poi di fidanzati ne aveva avuto un altro ma molti anni dopo, io ero già grande. L’aveva conosciuto al Cimitero mentre andava a trovare nonno. Anche lui era vedovo e abitava con un figlio ma non si trovava bene. Per questo motivo cercava una donna e avrebbe voluto, con lei, andare a fare i custodi in qualche bella villa della collina. Propose la cosa e mia nonna sembrava interessata. Naturalmente le figlie a darle addosso: “Ma non hai lavorato abbastanza nella tua vita? Cosa vuoi fare, andare a fare la serva alla tua età?”. Nonna rispondeva risentita: “Eh già …voi non sapete cosa vuol dire stare sole …non avete mai provato…”. Io ero diventata la sua confidente e la capivo ma intanto fra me e me mi chiedevo come avrebbe fatto a rimettersi a lavorare a più di settant’anni e grassa com’era… Comunque la passione amorosa finì quando una sera lui si fermò a cena e anche a dormire a casa sua. Pare che durrante la notte lui stette male e diede pure dì stomaco. Nonna non lo ammise mai ma penso che le venne una gran paura di prendersi in casa un rabadan e di doverlo pure accudire. D’altre parte con nonno aveva visto le sue. Lei ne era innamorata matta e lui decisamente meno. Da qualche frase rubata dietro le porte, avevo sentito dire che nonno era quasi sempre fuori casa, forse la tradiva. Inoltre portava a casa pochi soldi, non avendo un lavoro fisso, si arrangiava a fare il manovale o il muratore. Tutto perché si era sempre rifiutato di prendere la tesseva del Fascio. Morì giovane dopo una lunga malattia e forse nonna, con la vedovanza, riacquistò una maggiore serenità. A ottant’anni, quando morì il suo unico adorato figlio maschio, non volle più vivere. Si mise a letto, senza una malattia fisica e per nove anni vegetò nutrendosi solo il minimo indispensabile. Trascorsi con lei l’ultima notte della sua vita e prima che spirasse le sussurrai di venirmi a trovare, qualche volta. Non ho mai avvertito la sua presenza ma un giorno, per me infelice, in cui chiesi il suo aiuto, mi capitò una cosa insolita: trovai per terra una piccola farfalla di pasta. Sarà un caso ma quando ero piccola mia nonna, tutti i santi giorni, mi preparava le farfalle col sugo …non aveva quella gran fantasia in cucina. Gente di Falchera 15 Psicanalisi e dintorni del dott. Oreste Borio Dubito, dunque sono. Quanto convincimento l’uomo subisce dalla propaganda del pensiero dominante? e quanto dal suo personale ragionamento? Crede egli più a quanto gli arriva dall’esterno o più a quanto può sorgere dal suo interno? I convincimenti personali possono a volte essere molto fragili, oppure profondamente radicati. Chi nella sua esperienza non si è trovato una volta a ricredersi o a mutare opinione? Qual’ è stata la forza capace di produrre il più convincente partito? l’esperienza personale o la propaganda? E quando l’esperienza personale è limitata, o per gioventù o per non aver mai dovuto confrontarsi con il caso specifico, quale sarà la forza prevalente? Questi interrogativi mettono in luce limiti della mente umana, mostrano quanto sia necessario, da parte del processo educativo stimolare la capacità di riflessione, a partire dal recupero critico della propria esperienza. Quando si nasce ci si trova d’improvviso gettati in un mondo già fatto. Un mondo con una sua realtà, dove hanno corso e valgono opinioni radicate e dominanti. Occorre a volte un’intera vita per arrivare a formulare un’ opinione personale sulla propria dimensione umana, sulla propria storia. Nascendo e crescendo assorbiamo una cultura, un sistema di riferimento di valori, specifico di una razza e di un tempo. Per arrivare a capire chi siamo dobbiamo prima dotarci di strumenti mentali capaci di formulare una critica a noi stessi. Ma come è possibile se ormai siamo quello che siamo? Come è possibile che si possa arrivare a criticare la propria storia, a recuperare la propria esperienza, se lo strumento della critica , se la capacità di esame, non sono mai stati ingredienti nella costruzione del proprio Io? Una persona cresciuta a dogmi non avrà nel suo armamentario mentale alcun meccanismo capace di produrre il ben che minimo dubbio. Quando una mente trova già tutte le risposte (reali o immaginarie), fornite dalla tradizione, dagli usi, dalle credenze, il tutto magari sotto l’egida di una formula autoritaria, non Sportello per la CONSULENZA LEGALE È a disposizione dei cittadini un servizio di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello. Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, in via degli ABETI 16. È obbligatoria la prenotazione al n° 011-44.32.621, nei giorni di Lunedì, Martedì e Venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00 avrà mai spazio per il dubbio, per l’analisi, se non per quella meccanica e stereotipata della ricapitolazione di una storia cristallizzata e immutabile. Alla luce di questi semplici argomenti dobbiamo onestamente riconoscere che spesso i nostri convincimenti, le nostre opinioni, altro non sono che il sedimento di una influente e pervasiva propaganda culturale, che ci ha accompagnati durante lo sviluppo e poi nell’età adulta, spacciandosi per l’unica chiave interpretativa del nostro mondo. Quanto sono “nostre” le nostre opinioni su noi stessi e quanto sono invece pregiudizio, costruito in noi in modo subdolo dalla cultura nella quale inevitabilmente siamo cresciuti? Tentare di sviluppare questi pensieri può essere un buon inizio per avviare un processo di consapevolezza, un pensiero autonomo da opporre alla colonizzazione mentale che la propaganda corrente, ogni giorno, opera per mantenerci nel gregge ed impedirci di uscire dai nostri problemi. Come conclusione provvisoria annoto che il dubbio e la ricerca sono prerogative della ragione, che non ha mai alle spalle alcuna verità da dimostrare. Furti in Falchera E’ giusto che tra noi di Falchera ci sia comunicazione quando accadono fatti strani e spiacevoli... Per Falchera si aggirano dei “ladri d’appartamento” che colpiscono principalmente gli alloggi al piano terra; le case colpite sono state più di 10 in questi mesi. Qualche giorno prima suonano al citofono dell’interessato/a chiedendo spiegazioni stradali o spacciandosi per lettura contatori gas o luce; subito dopo aver controllato gli orari e le abitudini, dopo aver pedinato spostamenti, essi colpiscono quando non c’e’ nessuno in casa. E’ stato segnalato anche un caso di un appartamento al primo piano! Chiudete finestre e tapparelle quando non siete in casa!!! Diffondete il messagio e riprendiamoci il nostro quartiere!!! Ciao mi chiamo speranza, pensi di avermi persa? No non farlo... Guarda l’amore che hai dato, le cose che hai creato, gli amici che ti sono accanto... Poi guarda un pò più in giù, nel tuo cuore... Abbi fiducia in te stesso e mi troverai. Gente di Falchera 16 anonimo L’EDUCAZIONE di Toni Barilla Nell’eterno problema dell’educazione delle future generazioni, da sempre argomento controverso e pieno di insidie, voglio contribuire con una nota di colore trovata nel magico mondo del web. Pur non condividendolo più di tanto, soprattutto per la conclusione, non me la sento neanche, in parte, di non accettarlo. Prima di tutto la fonte: “Dipartimento di Polizia di Houston – Texas - USA” Motivo: probabilmente trovare un’origine alla dilagante criminalità americana. Qui ritengo che senza cadere nel terroristico si può riflettere sulla efficacia di certi “sistemi pedagogici moderni”. Passiamo al testo, dall’inglese: Come allevare figli delinquenti: 1) Dai a tuo figlio tutto quello che chiede. Crederà di avere il diritto di ottenere tutto quello che desidera senza nessuna contro partita. 2) Ridi sempre quando tuo figlio dice parolacce. Crescerà pensando che la mancanza di educazione e di rispetto sia anche un divertimento. 3) Non sgridare mai tuo figlio per il suo cattivo comportamento, sia privato che sociale. Crescerà pensando che non esistono regole da rispettare nella società civile. 4) Fai tu tutti quei piccoli lavori che gli dovrebbero competere: mettere a posto le sue cose, la sua camera ecc….; crescerà credendo che gli altri debbano farsi carico delle sue responsabilità. 5) Permettigli di vedere, senza nessun limite o vincolo, qualsiasi programma alla televisione. Crescerà credendo che non ci sono differenza, né di doveri né di altro, tra un bimbo e un adulto. 6) Dai a tuo figlio tutto il denaro che vuoi. Crescerà pensando che per ottenerlo non ci siano problemi e che gli è dovuto; in caso contrario è lecito procurarselo in altro modo… 7) Mettiti sempre, anche quando non sarebbe possibile e credibile, contro i vicini, gli insegnanti (possibile che un richiamo sia visto sempre come persecuzione e mai come complemento educativo? NOTA: questo non è della American Police ma MY), la polizia ecc… Crederà che ciò che fa vada sempre bene, sono gli altri che sbagliano sempre e comunque. Allora non voglio neanche commentare la conclusione della polizia americana: segua queste istruzioni e le garantiamo che suo figlio sarà un delinquente e terremo pronta una cella per lui. Diciamo che non è così semplice e questi generalizzano troppo… Con un po’ di sana disciplina, regole chiare e tanto amore secondo me non esiste il problema… O si può limitarlo. Gli allievi dell’Unitre Ci siamo ritrovati seduti sui banchi di legno color noce della Chiesa dedicata al Redentore. Alcuni partecipanti al corso di musica, compagni dell’amica che aveva perduto il marito, compagno di una vita, ed altri amici dell’Unitre di Falchera, erano presenti alla cerimonia funebre. Già negli anni scorsi ci eravamo ritrovati, alla Chiesa della Falchera, al Michele Rua di via Paisiello, perché qualcuno era arrivato al capolinea del treno della vita. Maurizio, Albina, Giuseppe, Piero. Nomi che ricordano gli amici che sono scesi prima di noi alla loro fermata. Confortiamo i familiari con una stretta di mano, con un bacio e un abbraccio. Cerchiamo di immedesimarci nel loro dolore. Ma la grandezza di questo dolore è solo in parte percepibile da chi pur con grande spirito di umanità sta vicino a chi ne è colpito. La legge della vita impone che dovremo passare tutti per quella strada. Qualcuno legge un foglietto illustrando in sintesi, le caratteristiche, gli impegni, l’opera che questi uomini hanno svolto, senza farsi notare, nella loro comunità. Sono degli esempi per noi da seguire. Mentre sediamo sui banchi della Chiesa, presenziando alla funzione, un pensiero nasce nella mente: pensiamo a cosa sia oggi l’Unitre della Falchera; un’idea nata da Sergio Nicola, scomparso prematuramente. In questa triste occasione, il suo volto ci appare nella nostra mente. Lo ricordiamo apprezzando l’opera da lui iniziata. Forse non immaginava gli effetti che la sua idea avrebbe realizzato. Qualcosa è cambiato nel quartiere, per sempre. Nelle aule dove si svolgono gli incontri e si seguono i corsi sono nate delle amicizie, delle relazioni fra le persone. Siamo un po’ cresciuti tutti come comunità. E questo è un miracolo. Certo è un grande impegno e anche gravoso, per chi porta avanti quest’opera. Queste parole, scritte dalla Maestra Lina Sorrentino, in occasione della scomparsa di Maurizio, a gennaio 2010, le dedichiamo a tutti i nostri amici che ci hanno lasciato. Maurizio Baracco, caro amico – Maurizio - caro amico - caro compagno - di musica e canto - sei stato con noi - nel cammino affettuosodel tuo “Coro Incanto” - Ti ricordiamo così - gentile delicato cordiale - con la tua bella voce - che ci cantava “Piemontesina” - Te ne sei andato – veloce - in questo inizio d’anno - mentre noi t’aspettavamo di nuovo - al nostro incontro del venerdì. - Ora il nostro canto - è muto. - Ci manca la tua presenza - la tua passione musicale - Ma le nostre sommesse voci - salgono a te - e il nostro canto - sia solo - la nostra preghiera - per accompagnarti - nel grande cielo che ora - t’accoglie. Gente di Falchera 17 Gaetano Donato Astronomia e... a cura del Gruppo “G. Plana” L’ANNO DEI MAYA I tre calendari Proseguiamo a trattare dei Maya, e così sino alla fine dell’anno. In questo numero continueremo a soffermarci su una loro particolare eccellenza: i calendari, un insieme di scienza e di mistero. Il computo del tempo non è mai stato facile: il calendario era il frutto di una scienza specialistica e iniziatica. Chi conosceva il calendario veniva a conoscere anche le date delle celebrazioni religiose e quindi era in grado di comunicare con il divino. Il primo calendario maya, sacro, è chiamato “Tzolkin”, (secondo alcuni studiosi del VII sec. A. C.). Aveva un valore cerimoniale ed era costituito da 260 giorni, 13 mesi di 20 giorni ciascuno. Era utilizzato per compiere riti propiziatori che consentissero di armonizzare gli eventi del cielo con quelli della terra. E grazie a tale calendario che sono previste le eclissi e che sono descritti i cicli di Venere, un pianeta particolarmente caro ai Maya, tra l’altro valenti astronomi. Il primo livello su cui agisce lo Tzolkin è quello della biologia, dello sviluppo fisico di un essere umano. Il periodo che intercorre fra la semina del mais e il momento del raccolto sugli altopiani del Guatemala è di 260 giorni. Non dobbiamo dimenticare infatti che il mais era la coltura principe per quelle popolazioni. I tre aspetti sui quali il calendario sacro agiva riguardavano i cicli umani, i cicli terrestri, i cicli celesti. Il secondo calendario, Haab, è costituito da 365 giorni, 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più 1 mese di 5 giorni, considerato infausto. Il terzo principale calendario, il Lungo Computo, rappresenta un numero lineare di giorni che iniziano dal primo e arrivano sino all’ultimo. E’ un calendario cosmico fondato sulla distanza del nostro pianeta e dell’intero sistema solare dal centro della galassia, sui movimenti che questo compie all’interno della via Lattea. Tale calendario comprende anche i primi due e comincia da una data precisa, indicata dai Maya come l’inizio della loro civiltà, il 13 agosto 3113 a.C. E, cosa straordinaria per un calendario lineare, prevede una fine, un ultimo giorno: il 21 dicembre 2012. Ci viene spontanea una domanda: perché i Maya non hanno calcolato il tempo oltre il 21 dicembre 2012? E ora per gli appassionati di astrofilia. Mercurio torna a farsi vedere al tramonto. Venere rimane visibile al mattino. Marte è immerso nei bagliori del crepuscolo ma mantiene costante un paio d’ore di ritardo sul tramonto del Sole. Giove è visibile per una buona quantità della prima parte della notte sorgendo, a inizio mese, alle ore 22; a fine mese si rende visibile fino dalla prima sera sorgendo verso le ore 19 e restando visibile per il resto della notte. Saturno, a inizio ottobre, tramonta un’ora dopo il Sole diventando poi invisibile nel corso del mese. Briciole di storia... a cura di Franco Foppiani Torino sotto e sopra Per conoscere veramente la Torino esoterica è necessario studiarne i diversi livelli. Esisterebbero infatti ben dodici ingressi alle tre grotte alchemiche e più importanti della città, ma alcuni di questi hanno l’ingresso falsato. Risalendo in superficie, invece, alcuni imponenti e alti edifici cittadini come La Mole Antonelliana, La Gran Madre di Dio e gli obelischi, come se fossero delle grandi antenne, avrebbero il compito di diffondere l’energia proveniente da misteriose correnti terrestri. E’ come se ogni punto vitale di Torino avesse un ruolo preciso in una complicata e misteriosa energia esoterica. Sarà per questo, o per capirne il più profondo senso, che alchimisti quali: Paracelso, Fulcanelli, il conte di Cagliostro, l’immortale conte di Saint Gérmain, Nostradamus, il filosofo Friedrich Nietzsche, il medico Cesare Lombroso e il grande sensitivo Gustavo Rol scelsero di vivere proprio a Torino? Talvolta unire la tecnologia e la fantasia può essere interessante. Un architetto austriaco ha notato che cinque edifici sabaudi di Torino: la basilica di Superga, il castello di Rivoli, il castello di Moncalieri, le palazzine di Stupinigi e Venaria, una volta collegati sulla carta formano una stella, per cui egli ha proposto che su ognuno di essi venga acceso un raggio laser. Dall’incrocio dei raggi comparirebbe un’enorme stella a cinque punte che formerebbero un simbolo fortemente esoterico. Il tuo ascensorista… DIETRO CASA Miglietta Raffaele Via degli Abeti, 45 Tel. 011-2623105 Cell. 347-6843317 Gente di Falchera 18 Macelleria Spesa Famiglia Steri Mini Spesa Famiglia 2 kg fettine di vitello 2 kg bollito di vitello 1 kg salsiccia 2 kg spezzatino 2 kg braciole di maiale 1 kg petti di pollo 1 kg fesa di tacchino 1 kg hamburgher 2 kg tritata di vitello 2 kg costine di maiale 2 kg cosce di pollo 1 coniglio 1 kg rolatine di vitello 1 kg rustichelle 1 kg tritata 1 kg fettine di vitello 1 kg braciole di maiale 1 kg di salsiccia 1 kg di cosce di pollo 1 kg coniglio o un pollo 1 kg bollito c/osso 1 rolata o tasca ripiena 1 kg costine di maiale € 7,50 al Kg € 6,50 al Kg In omaggio i sacchetti per la conservazione - Giorno di chiusura mercoledì pomeriggio Macelleria Steri str. Cuorgnè 119 Mappano To.-Tel. 011-996.81.94 Laboratorio di Quartiere Falchera S p o r t e l l o A . T. C . in via degli Abeti 16 Tutti i Martedì dalle ore 10,30 - 12,30 Sportello Ambiente: la distribuzione dei sacchetti per la raccolta della plastica a v v i e n e t u t t i i m e rc o l e d ì dalle ore 15 alle 16 in via degli Abeti 16 AGENZIA MAPPANO di Angela Russo via Cuorgnè 104 10070 Mappano di Caselle (To) Vi offre i seguenti servizi: * * * Pratiche auto Subagenzia Toro Assicurazioni Rinnovo e______________ duplicati patente con medico in sede * Sportello Telematico dell’Automobilista Soggetto abilitato ai sensi del D.P.R. 19 settembre 2000 n. 358 “Comitato Sviluppo Falchera” Piazza Giovanni Astengo 10 presso Biblioteca Civica Falchera Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22 E mail: [email protected] Gente di Falchera 19 Orario 9-12,30/15-18,30 dal lunedì al venerdì Tel. 011-9968597 Fax 011-9969040 Cell. 335-5605217 Portando questo coupon avrete uno sconto del 5% sulle pratiche auto, patenti e sconto dal 3 al 20% sulle assicurazioni. Dalla Circoscrizione IL GEMELLAGGIO CON BAGNEUX Gloria Rinaldi è stata una infaticabile volontaria delle attività del Comitato di Gemellaggio con Bagneux, La Circoscrizione 6 è gemellata dal 1980 con il Comune di Bagneux, cittadina della prossimità metropolitana di Parigi, dalle caratteristiche sociali e culturali molti simili a quelle del territorio di Barriera di Milano. Nel corso dell’ormai trentennale confronto si sono stabiliti rapporti di amicizia e solidarietà, con scambi tra gruppi di cittadini e alunni delle scuole elementari e medie delle due città. I rapporti fra le due realtà amministrative sono organizzati e gestiti dal Comitato di Gemellaggio al quale competono le varie iniziative di scambio culturale ed educativo, condivise e sostenute dalla Circoscrizione 6 con visite alle reciproche testimonianze di arte e storia, della cultura e delle sue rappresentazioni anche sottoforma di feste tradizionali come la Fête de Vendange (la Festa della Vendemmia) che si tiene a Bagneux nel mese di settembre o la Festa Patronale di San Giovanni a Torino nel mese di giugno. MOSTRA DI PITTURA 1° PREMIO “GLORIA RINALDI” dalla serie “I DIPINTI VESTITI” ESPOSIZIONE OPERE BIBLIOTECA CIVICA “PRIMO LEVI” Via Leoncavallo 17 To. Dal 6 al 25 ottobre 2012 con il patrocinio della Provincia di Torino Giovedì 25 ottobre alle ore 17,00. Daniela TODARELLO Coordinatrice V Commissione Adriano BARBIERI Consigliere Circoscrizione 6 Nadia CONTICELLI Presidente Circoscrizione 6 Per informazioni: Segreteria Gemellaggio con Bagneux Tel. 011 4435653 InformaSEI - Tel: 011 4435606-4435607 Una ricetta al mese a cura di Carla Rita Marmellata mista di uva Ingredienti: Uva bianca 1 kg - Uva nera 500 g. Pesche 6 - Mele 7 - Zucchero quanto basta - Chiodi di garofano 4 Limoni 1 Tempo: 1 ora e 30 minuti Lavate i chicchi di uva e sistemateli in una pentola insieme con i chiodi di garofano. Fate cuocere dolcemente mescolando sempre, finché non si otterrà la consistenza di una salsa. Passate al setaccio e rimettete sul fuoco insieme con le pesche e le mele sbucciate e affettate. Dopo un’ora pesate la frutta e aggiungete 700 g. di zucchero per ogni kg di marmellata. Continuate la cottura stando bene attenti che non attacchi sul fondo, fino a quando non si otterrà la giusta consistenza. Aggiungete il succo di limone, una spruzzata di rhum e rovesciatala nei vasi chiudendo ermeticamente. Ricordiamo che le uve più zuccherine sono le uve da vino (Piemonte, Trentino, Bassa Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana, Puglia, Campania, Sicilia, Sardegna, Capri, Rodi ecc.). Le altre sono uve da tavola che da noi sono coltivate specialmente sulle colline pisane e piacentine, nella Campania a Capri, in Puglia (Bisceglie), sui colli veronesi e vicentini e sono oggetto di notevole esportazione. Il vernacolo a cura di Livio Scremin Verità sacrosante Vanno si riva verso l’ottant’anni E cala e desideri e l’arbaggia, ti resta solo, a fatti ompagnia ‘r nordo festoso de’ vent’anni. Parli della passata gioventù, de’ dolori nell’ossa, di penzione, der sale he’ t’aomenta la pressione, de’ tempi belli he nun tornar più Se poi ti guardi gnudo nello specchio, ti piglia na tristezza ‘ndefinita perché ti dice, appunto, ‘he siei vecchio. E dalla pancia scende sconsolato Un groviglio di pelle rinsecchita Che fa da tetto a quer disoccupato. dialetto Pisano Gente di Falchera 20 Aldo Tognetti Il piacere di leggere di Adriana Scavello Campus Marie Curie Eccomi qui a parlarvi di nuovo di Teodoro Lorenzo, un autore torinese, che aveva già pubblicato, nel 2009, “Saluti da Buenos Aires” e nel 2012 la raccolta di poesie “Via Bogino 23” da me recensiti in questa rubrica. Questa volta Lorenzo ci allieta con una serie di racconti ambientati ai tempi del Liceo: “I compagni di scuola sono come i parenti: anche loro non si scelgono ma te li ritrovi. Finisci in una classe, così, per le imponderabili macchinazioni del destino e da quel giorno, per una lunga catena di giorni, i loro nomi e i loro volti vivranno con te. Finirai per non dimenticarli più, tutti alla fine ti rimarranno nel cuore e nella memoria”, scrive l’autore, ed ha pienamente ragione, perché chi di noi non ricorda i compagni di scuola? Con il suo linguaggio ricco, ricercato, ma allo stesso tempo semplice, Lorenzo inanella ricordi, racconti di aneddoti e vicende che potrebbero capitare a chiunque, dipinge come in un quadro, i caratteri, i ritratti dei compagni e degli insegnanti, e lo fa a volte in modo anche comico, leggendolo ci si ritrova a sorridere pensando: “Anche nella mia scuola/classe, c’era un soggetto simile”. Le interrogazioni, i compiti in classe, le feste, la supplente bionda e carina che arriva a sconvolgere gli ormoni adolescenziali dei ragazzi, Natale, Capodanno, insomma una serie di racconti che fanno trascorrere al lettore qualche ora spensierata, ma nello stesso tempo procura un po’ di nostalgia per i tempi passati, quando l’unica preoccupazione era quella di cercare di ottenere bei voti e superare l’anno scolastico. Leggendo questo piccolo ma ricco libretto, sono ritornata anch’io ai tempi della scuola a ricordare le mie compagne ed i miei compagni che hanno accompagnato quel periodo. STRAFALCHERA Il Centro d’Incontro organizza la diciannovesima STRAFALCHERA per adulti e bambini. Il 4 novembre 2012 alle ore 8,30 in piazza Miccichè di fronte alla Scuola Leonardo Da Vinci. Iscrizioni il giorno della gara, premi per tutti! SUN TIME SOLARIUM ESTETICA Ceretta gambe complete inguine baffetti ascelle 25 E Pulizia viso con baffetti e sopracciglia 25E Scrub corpo + massaggio 30min 35 E Ceretta petto uomo 14 E Ricostruzione unghie € 35 Abbonamenti solarium N 10 esafacciali 45 E N 5 lettini 45 E N 5 docce 35 E N 10 spray bronze viso 30 E C.SO VERCELLI 378/A 500MT. DAL CENTRO COMM. AUCHAN Tel 011.27.60.161 Tel. 011-262.03.76 - Fax 011-224.35.18 C.so Vercelli 387 - 10156 Torino [email protected] [email protected] www.impiantogasautotorino.com Gente di Falchera 21 Concerto a S. Pio X COME ERA VAMO ERAV a cura di Umberto Grassi Il nostro amico Roberto Slaviero, gentilmente, ha fornito alcune fotografie della Falchera negli anni 1954/55 circa. Noi le abbiamo confrontate con le fotografie di oggi, dove riscontriamo però molti alberi cresciuti nel tempo a ridosso delle case, nascondendole in parte. In un momento di tagli e scarse disponibilità finanziarie il comune di Torino ha riproposto anche per quest’anno la 6^ edizione di MiTo, festival nato 30 anni fa a Torino con il nome di Settembre Musica è diventato dal 2007 MiTo grazie al gemellaggio culturale tra Torino e Milano che da anni lavorano insieme a questa manifestazione perché la musica non sia più patrimonio elitario di pochi, ma beneficio di molti. Il numero d’iniziative proposte ogni anno nel mese di settembre ha, nelle ultime edizioni, superato il centinaio di concerti. L’offerta musicale del Festival spazia dalla musica colta antica, classica e contemporanea, con concerti sinfonici e da camera alla musica jazz, rock e pop, etnica e alla canzone d’autore. Oltre ai concerti a pagamento si sono svolti anche trenta concerti gratuiti dislocati in chiese, teatri delle varie circoscrizioni. 1955 Interno via dei Platani dal n° 2 al 12 2012 1955 Così anche nella parrocchia di San Pio X, venerdì 14 settembre 2012 ha suonato il “Quintetto con clarinetto” formato da cinque musicisti (2 violini, viola, violoncello e clarinetto) dell’Orchestra Sinfonica nazionale della Rai, che hanno proposto brani di Wolfgang Amadeus Mozart e di Carl Maria Von Weber. Il pubblico che affollava la chiesa ha apprezzato ed applaudito calorosamente gli orchestrali. Confidiamo anche per la prossima edizione 2013 di riascoltare a Falchera la buona musica. Franco Mantione Interno via dei Pioppi dal n° 42 al 54 2012 Gente di Falchera 22 ANNIVERSARIO Quattro anni fa è mancato Castagnini Vittorio, lasciando un grande vuoto. Un uomo buono che adorava la sua famiglia. Lo ricordano con grande affetto la moglie Virna, La figlia Daniela con il marito Roberto e i nipoti Sara e Stefano. ANNIVERSARIO Primo anniversario di Mesiti Francesco. E’ già passato un anno dalla tua scomparsa, ma rimani sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Ti ricordiamo con amore e affetto. Tua Maria, Cristina e Domenico. Non bisogna far diventare il pensiero di oggi quello di ieri… Non siamo stati creati semplicemente per vivere, ma per essere vivi. anonimo I n s e g n a n t e d i Yo g a e d E r b o r i s t a svolge CORSI d i Yo g a * per adulti e per anziani * per preparazione al parto * per bambini CORSO DI ERBORISTERIA E SUI FIORI DI BACH Le lezioni si diversificano in base alle esigenze dei singoli partecipanti. Si prevedono lezioni per GRUPPI FAMIGLIARI con programma specifico. Tel. 011-2625426 - Cell. 339-1886120 SEDE via delle Robinie 4 - Torino SILENT KEY CI HANNO LASCIATO: 24/08/2012 Capponi Massimo via degli Ulivi 70 di anni 43 27/08/2012 Alba Mario via dei Gelsi 16 di anni 71 01/09/2012 Annemdola Giovanni via degli Ulivi 35 di anni 85 04/09/2012 Costantino Antonietta via degli Ulivi 70 di anni 81 16/09/2012 Patruno Lucia via delle Querce 15 di anni 68 Il pensiero debole a cura di Adriana Scavello Laila è solo l’ultima in ordine di tempo. C’aveva 25 anni, era marocchina e lavorava a Lingotto da poco. Il suo innamoratissimo fidanzato le ha tappato la bocca perché nessuno potesse sentirla, l’ha uccisa a coltellate e poi l’ha scaricata in riva al Po. Un’altra storia che si ripete sempre uguale. In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, compagna, fidanzata, amante, ex. La uccide perché la considera una sua proprietà. Perché non concepisce che una donna appartenga a sé stessa, sia libera di vivere come crede e persino di innamorarsi di un altro. Ma è anche colpa nostra sapete ragazze? Perché noi quando siamo innamorate non distinguiamo più. Rimbambiamo. Scambiamo tutto per amore, mentre l’amore con la violenza e le botte non c’entra un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni c’entra come la libertà con la prigione. Noi a Torino, che risentiamo della nobiltà reale, possiamo dire che è come passare dal risotto alla m... Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore. Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. Invece noi ci illudiamo di poter cambiare le cose, di poter correggere gli uomini maneschi, di riuscire a farli crescere anche quando gli si è bloccato lo sviluppo, e scalciano e urlano come bambini capricciosi. Solo che sono bambini alti uno e ottanta, con le spalle da gorilla e le mani che sembrano vanghe. Non illudiamoci mai, mai e poi mai, di poterli cambiare, o che possano cambiare per amore nostro. Anche se piangono come vitelli e dicono che non lo faranno più. Non caschiamoci e chiediamo aiuto prima possibile. E se una figlia ha un fidanzato così prendiamola, impacchettiamola e riportiamola a casa. Magari si incazzerà come una belva, magari ci dirà di farci i fatti nostri, ma lo farà da viva, e c’è una bella differenza. Luciana Littizzetto Gente di Falchera 23 Hanno collaborato a questo numero: Giusy Alba, Carla Barchi, Toni Barilla, Oreste Borio, Michele Celentano, Walter Dalla Mora, Gaetano Donato, Lucia Nicoletta, Giacomo Chissotti, Fabrizio Genco, Luciana Littizzetto, Lucio Lorenzo, Franco Mantione, Mario Mèmore, Luigi Pinna, Adriana Scavello, Livio Scremin. Gli eventuali contributi potranno essere versati volontariamente alle persone già conosciute oppure presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 10. Orario di Redazione dal lunedì al venerdì: dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30 Tel. Fax e Segr. 011 - 22.47.387 E mail: [email protected] Sito: www.gentedifalchera.it Un ringraziamento particolare a tutti i sostenitori, inserzionisti e agli amici che ci aiutano nella distribuzione del giornale. Sostenitori “GENTE di FALCHERA” ASTRA SOCIETA’ COOPERATIVA TORINO C.so Giulio Cesare, 99-tel. 011-280901 Via Monginevro, 161-tel. 011-3828558 Testi scolastici - Tutto per la scuola - Articoli regalo - Servizio fax e fotocopie - Informatica. MICHI CARTOLERIA VIALE FALCHERA 68 TEL. FAX 011-22.43.853 Mèmore Mario (Villaretto) a ricordo di Mario Alba Angela (Garcia Lorca) Dalena Flavia Laiolo Angela Antonio e Mirella Tabaccheria Vassallo Cerlenizza Maria Boselli Sabina Perona Teresina Chissotti Giacomo Cottari Giuliana Carrera Mariangela Bordin Berta Viglione Luciano Cavallero Valter Marsico Francesco Lanzoni Gianna Giordano Nicola Basile Generosa Slaviero Roberto Ovale Lucia Barbagallo Silvestro Trivero Luciano Previti Rosanna Gargano Antonietta Laudicina Vincenzo Castagnini Virda Pelliciari Graziella Roma Velino Nordi Gaetano Mesiti Maria Pescarolo Renato Gallo Fernando Cusinello Carla Sgambellone Aurelio Scerpa Emelino Pastrone Gino Aimale Giacomo Barchi Carla Sorelle Gervino Capel Badin Mauro Grego Silvia Sudaro Ferdinando Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà di pubblicarli e/o modificarli secondo le esigenze del giornale. Gli articoli e le fotografie non verranno restituiti. NON SEMPRE IL CONTENUTO DEGLI SCRITTI DI CHI COLLABORA RISPECCHIA LE OPINIONI DELLA REDAZIONE GESTIONE IN PROPRIO E DISTRIBUZIONE GRATUITA - STAMPATO IN 3000 COPIE Biblioteca Civica FALCHERA Periodico fondato nel 1993 Direttore Responsabile Rita Miglia Vicedirettore Massimo Giusio Redazione: A. De Leo, C. Elia, R. Voyat, F. Foppiani, U. Grassi, R. De Pace Caporedattore e grafica Umberto Grassi Segretaria di Redazione Rita Voyat Partecipazione Redazione P.zza G. Astengo, 10 Tel. Fax e Segr. 011-22.47.387 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.gentedifalchera.it Gente di Falchera 24