3 chef - Davide Sagliocco
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3 chef - Davide Sagliocco
N° 01 - GENNAIO FEBBRAIO 2014 A R o m a 3 ricette a meno di 5€ Body food volevo solo mangiarti addosso dal mediterraneo ai ghiacciai Campione gratuito non destinato alla vendita Falafel&Kottbullar l a c u c i n a è F r e e P r e s s un amore di carbonara Ricetta&Rivisitazione chef Cristina Bowerman senza glutine Crumble di farina di riso con prugne e fichi A R o m a l a c u c i n a è F r e e P r e s s superbia “Roma Caput Mundi” Ciao a tutte e tutti, ecco il nuovo nato Vizio Capitale, il primo free press di cucina pensato e realizzato a Roma. Non cercatelo in edicola, è gratuito e sarà lui ad incontrarvi lungo la strada e in alcuni ristoranti della città. Finalmente Vizio Capitale prende vita grazie alla nostra passione e curiosità. Siamo due giovani donne che hanno deciso di credere in un progetto tenuto in un cassetto per tanto tempo. Entusiasmo e voglia di fare non ci mancano e anche per questo abbiamo creato un gruppo di lavoro giovane e dinamico, con i nostri collaboratori che vivono lungo tutto lo Stivale. In un mondo sempre più competitivo, e quello della cucina non è esente, vogliamo trasmettere il segnale che le cose fatte insieme, con due teste e quattro mani, sono vincenti. Ecco perché siamo in due al timone e addirittura donne. Vizio Capitale non è solo una rivista di ricette ma anche di cultura enogastronomica, un bimestrale che vuole raccontare, a volte anche in modo insolito, le eccellenze di Roma e del nostro Belpaese, oltre che qualche rubrica sfiziosa per stupire ed essere stupiti. Sette sezioni, una per ogni vizio capitale, dalla superbia con la ricetta tradizionale della carbonara, all’avarizia con qualche consiglio per risparmiare, fino all’invidia con le cucine dal mondo e l’accidia con i suggerimenti per portare in tavola qualcosa di veloce. C’è anche una sezione dedicata a voi: confidateci i vostri vizi, suggeriteci delle ricette da pubblicare o chiedeteci consigli per i vostri dubbi culinari. Insomma, un piccolo pocket tutto da sfogliare… Noi i nostri vizi li abbiamo scoperti, ora tocca a voi!!! Daniela e Raffaella Un amore di carbonara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Rivisitazione senza limiti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Alla scoperta del guanciale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Cristina Bowerman: La “signora” della cucina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Un cuore alla “moda”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 avarizia “La saggezza della parsimonia” La cucina di recupero: muffin saporiti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La dispensa fai da te: Torta sbrisolona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mercato Trionfale: I sapori che contano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 ricette a meno di 5€. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 12 13 14 lussuria “Il piacere non ha confini” Candele, buon cibo e ti conquisto a colpi di forchetta . . . . . . . . . . . . . Body food: Volevo solo mangiarti addosso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Confesso, ho peccato... e peccherò ancora!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I cibi più costosi al mondo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 16 17 18 invidia “Voglio è nel mio giardino” Nelle terre del dragone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dal mediterraneo ai ghiacciai. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ho sposato un robot. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I sapori dell’Abruzzo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 20 21 22 gola “Nulla mi sazierà” Amo le calorie. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Vino, cibo e risate: a casa Martufello. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Senza glutine: Crumble di farina di riso con prugne e fichi. . . . . . . . . 26 ira “Arrabbiati nel DNA” Coltelli volanti: Il taglio Julienne. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 accidia “Il tempo è denaro” Ho solo 3 minuti: Espresso di uova strapazzate e taleggio con stick di pane alla cipolla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 Senza masticare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 Libri da gustare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 3 superbia | “Roma Caput Mundi” Un amore di carbonara di Paola Rocchi Soffici L e origini sono incerte: partenopee per la mantecatura con uova e formaggio o laziali/abruzzesi per il cacio e le ova dei carbonari? Con certezza il piatto è “accolto con onore nella cucina romana nel dopo-guerra” (Livio Jannattoni): Massimo Alberini nella “Storia del pranzo all’italiana” racconta che il dopoguerra, con le prime avvisaglie di benessere, porta a Roma la formazione spontanea di nuovi condimenti per la pastasciutta. Molto in voga la formula detta “alla carbonara”: la pasta, molto calda, veniva mescolata, nel piatto, con rosso d’uovo crudo e bacon rosolato nel burro. Si nota, quindi, l’utilizzo di quegli apporti gastronomici che i soldati della Sesta Armata riversarono sulle città italiane, chiedendo a famiglie ed osti di cucinarli per loro, bacon prima di tutti. 4 | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 superbia ingredienti x 4 360 g di spaghetti 200 g di guanciale 4 uova 5-6 cucchiai di pecorino grattugiato 1/2 cucchiaio di olio di oliva extravergine sale pepe nero 1 2 3 4 5 6 L essate gli spaghetti in abbondante acqua salata. In una zuppiera battete le uova (1), aggiustate di sale e incorporate il pecorino (2) e il pepe nero macinato al momento. In un tegame rosolate il guanciale nell’olio sino a quando il grasso non diventa trasparente (3). Cotti gli spaghetti al dente, scolateli e trasferiteli nel tegame, tolto dal fuoco. Mescolate fino a raccogliere tutto il condimento. Riversate la pasta condita nella zuppiera, dove sono le uova battute ed il formaggio (4). Non fate questa operazione quando la pasta è troppo calda altrimenti le uova si rapprendono. Mescolate per bene (5) e servite guarnendo con del guanciale croccante e del pepe macinato al momento (6). il giusto formato Tradizione vuole che gli spaghetti siano il formato prediletto per la carbonara. Ma nelle trattorie della Capitale non è difficile trovarla cucinata con i tonnarelli: dalla consistenza più corposa, questo tipo di pasta ha la caratteristica di raccogliere meglio la salsa e, spesso, il pregio di essere fatta a mano. Il nostro suggerimento è quello di gustarla anche con un formato corto, tipo rigatoni o “bombolotti” (mezze maniche)… Non rimarrete delusi! viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 5 superbia rivisitazione senza limiti My cherbounerau (la mia carbonara) da “L’abbuffone” di Ugo Tognazzi – Rizzoli 1974 ingredienti x 6 ½ kg di spaghettini 1 bicchiere di crema di latte 6 uova 150 g di bacon 100 g di prosciutto crudo 50 g di burro 100 g di parmigiano gratt. 30 g pecorino peperoncino sale pepe cognac Denominazione: Colli Lanuvini superiore bianco doc Azienda: Azienda agricola Cavalieri Vitigno: Malvasia del Lazio e Trebbiano Collocazione geografica: Genzano di Roma Caratteristiche: colore giallo verdolino, profumo fruttato, di buon corpo e fresco al gusto Gradazione alcolica: 13% Temperatura di servizio: 10-12 C° 6 | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 S battete i 6 rossi d’uovo e i 3 albumi in una zuppiera, aggiungete il formaggio, la crema di latte, sale e pepe e mescolate. Soffriggete il bacon, e dopo un pochino aggiungete il prosciutto: ambedue a cubetti. Scolate gli spaghetti al dente, conditeli con il burro, poi aggiungete la salsa all’uovo e infine il soffritto. Tocco finale, il cognac. Se troppo liquido, ripassate 10 secondi in tegame. superbia Alla scoperta del guanciale La guancia del maiale è uno degli ingredienti principe delle cucina nostrana. Ecco cosa l’ha reso famoso e le sue innumerevoli varianti di Alessandra Foroncelli Nicolao I Regione di provenienza: Lazio Collocazione geografica: Amatrice, Rieti l guanciale per secoli ha rappresentato uno degli alimenti basilari della cucina italiana: è prodotto lavorando i muscoli della guancia del maiale e ciò che ne risulta, pur se molto simile alla pancetta che invece si ottiene dal tessuto adiposo sottocutaneo dell’addome, è un prodotto più magro e saporito. Una volta sezionata, la guancia del maiale è ricoperta con sale e asciugata all’aria per circa una settimana. Può essere gustato al naturale, affettato sottilmente o scaldato appena e poi posto su fette di pane insipido, ma il suo utilizzo più famoso è sicuramente quello nei sughi, in particolar modo nell’amatriciana e nella carbonara. Il guanciale suino più conosciuto nasce nella zona di terra compresa tra Amatrice e il Lago di Campotosto. Nella zona di Sauris in Friuli Venezia Giulia si produce, invece, un guanciale affumicato dal caratteristico gusto sapido. In Toscana si chiama “gota”, ha origine nelle province di Lucca e Siena e assume una specifica forma triangolare; in Umbria è la “barbozza” preparata anche con il cinghiale che vive allo stato brado e fornisce una carne più magra e muscolosa. Sui Monti Lepini, nel Lazio, il guanciale proviene dal maiale nero e può essere in parte aromatizzato; nel Molise si chiama “vrucculare” o “vrucculeare” ed è cosparso di peperoncino piccante. Infine, in Sardegna il guanciale è condito con sale marino, cannella e pepe nero, per poi lasciarlo riposare 15 giorni. Ora, sapremo meglio distinguere il guanciale dalla pancetta e, finalmente, la nostra amatriciana diventerà una vera opera d’arte! la curiosità La differenza tra pancetta e guanciale sta anche nelle calorie: 100 grammi di pancetta contengono 458 calorie, 45% grassi, lo 0,66% di carboidrati, l’11,6% di proteine e il 40% di acqua mentre 100 grammi di guanciale contengono 655 calorie, il 70% di grassi, il 6,40% di proteine e il 22% di acqua. il consiglio è tassativo l’uso del guanciale amatriciano (ricavato dalla ganascia del maiale) che ha un sapore totalmente diverso dalla pancetta che è pertanto vietata per realizzare la vera carbonara. viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 7 superbia La “signora” della cucina Il guru della cucina Cristina Bowerman si racconta: “Le differenze sessuali nei piatti non esistono” di Daniela Forlani e Raffaella Fonda 8 | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 D superbia ue forchette del Gambero Rosso nel 2008, la Stella Michelin per il suo Glass nel 2010 e Chef dell’anno nel 2013. Cristina Bowerman ci aspetta ad un tavolo del Romeo Chef and Baker, l’ultima sua sfida creativa e sperimentale, il ristorante aperto con Fabio Spada, PierLuigi e Alessandro Roscioli. Cristina ci racconta le sue origini, da quella Bari che non le manca ma alla quale è legata per i numerosi affetti: “Ho un meraviglioso ricordo di mia nonna che oggi ha 93 anni e che da piccola mi portava a prendere le uova ancora calde, mi preparava il cestino per il pic-nic o mi chiamava quando arrivava il lattaio con le bottiglie che facevano quel rumore caratteristico sbattendo l’una contro l’altra”. Dopo la laurea in Giurisprudenza parte per l’America dove inizia a fare la disegnatrice grafica di successo, ma la passione per la cucina diventa sempre più importante: “Inizio fondando una compagnia di cuochi per cene a domicilio. Decido poi di fare esperienza e comincio a lavorare per il mio primo maestro David Bull ad Austin e mi laureo in Arti Culinarie con il programma della scuola parigina Cordon Bleu. Ma volevo il mio ristorante e la passione mi riporta in Italia, non più a Bari ma a Roma dove approdo al Convivio di Angelo Troiani, affascinata dal suo flan di cervello, perché rispecchia molto la mia cucina, italiana ma moderna”. Convinta delle sue potenzialità continua il suo cammino e iniziano ad arrivare le grandi occasioni: “Nel 2005 entro in società con Andrea Golino nella gestione di un ristorante e servizio catering. Quest’ul�timo ha un successo enorme tanto che la nostra cucina non basta più. Vivendo a Trastevere entro al Glass e chiedo a Fabio Spada di affittarmi la sua cucina”. Fabio riconosce il talento e le propone una collaborazione che ha reso poi il Glass un punto di riferimento. è decisa Cristina, come i suoi sapori: “Vengo dalla Puglia, terra dai gusti forti. I miei piatti sono decisi, non effimeri, se dico che c’è un determinato ingrediente lo devo sentire”. La Bowerman si definisce l’anello di congiunzione tra due generazioni di chef e non vuole sentir parlare di differenza di sesso: “Io ce l’ho fatta da sola, ho seguito un cammino indipendente da un uomo, non ho seguito la scia di nessuno. Le mie colleghe dicono che la cucina della donna è diversa, io sono convinta che l’unica cosa che ci differenzia è la personalità”. i miei piatti “sono decisi, non effimeri ” la ricetta Spaghetti cotti in acqua di peperone arrostito, alici di Cetara e coriandolo fresco ingredienti x 4 340 g di spaghetti 8 peperoni rossi 5 cucchiai di olio 1 spicchio d’aglio un mazzetto di coriandolo fresco 20 alici di Cetara sott’olio C ospargete di olio 7 peperoni rossi e metteteli a cuocere in forno a 170° circa. Metteteli a scolare e raccogliete il loro succo. Usate 6 peperoni per qualcos’altro e uno frullatelo (dopo averlo spelato ed eliminato i semi. Tutti!) con un po’ di olio e sale e passatelo al setaccio. Prendete l’ultimo peperone e dopo averlo arrostito su fuoco vivo, mettetelo ad essiccare in forno fino a quando completamente disidratato (circa 60° per 7/8 ore). Frullatelo riducendolo in polvere. Cuocete gli spaghetti per 4 minuti in acqua salata. In una padella fate rosolare uno spicchio d’aglio in 4 cucchiai di olio, aggiungete l’acqua dei peperoni e fatela ridurre di un terzo. Aggiungete la pasta e finitela di cuocere in padella (4 minuti circa) aggiungendo altro liquido se necessario. Aggiungete le alici e il coriandolo. In un piatto disponete il coulis di peperoni, la polvere di peperoni e la pasta. Servite. viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 9 superbia Ester Antonelli Appassionata di arte e di cucina, diventa architetto allo IUAV di Venezia. Oggi insegna a Padova dove vive con il marito, due figli, un cane e un gatto. Un cuore alla “moda” Il progetto LAK Living for all Kitchen della Snaidero immagina una cucina per ogni abitudine con un occhio attento alle nuove tendenze C ambiamo veste al cuore, oggi lo spazio “immagine” della cucina ha un significato sempre nuovo. Negli ultimi anni l’architettura della cucina ha seguito le tendenze più diverse pur mantenendo fede alla propria missione: essere il cuore pulsante dell’abitare, dare spazio alla fantasia, al peccato, alla creatività. Qual è la cucina perfetta? Tutto ciò che rappresenta lo scandire della quotidianità in ognuno di noi, una “confezione sartoriale” delle nostre abitudini, dal caffè del risveglio alla cena con gli amici. Questa rubrica, dunque, ha il piacere di accompagnarvi nella scelta del vostro taglio su misura, indicando certamente le nuove tendenze ma provando anche a mantenere uno sguardo informato su ciò che permane nella nostra tradizione, sui materiali che appartengono da sempre alla nostra cultura, sui luoghi del cuore in cui trovare o ritrovare il calore del fuoco e i profumi delle nostre ricette. Parto, quindi, con il presentarvi una delle esperienze del progetto industriale LAK Living for all Kitchen che le cucine Snaidero hanno condotto in sinergia con l’Università di Udine, la Rino Snaidero Scientific Foundation, a dimostrazione del fatto che il cuore, di cui parlavamo, è pulsante più che mai. Il progetto mira alla creazione di un ambiente cucina che sia sicura, confortevole, ergonomica, che guardi al risparmio energetico, insomma, in una parola, un esempio di design-forall. Il prototipo, presentato all’ultimo salone del mobile sfrutta le tecnologie 10 della domotica che permette di dialogare sia con l’interno della cucina che con il mondo esterno, pur nel mantenimento delle forme e dei contenuti tradizionali dell’abitare. E l’inserimento di una interfaccia grafica touchscreen | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 modulare, personalizzabile e intuitivo, permette di accedere ad un articolato ecosistema di servizi esterni in base alle proprie necessità, dalla spesa a domicilio ai servizi sanitari e di emergenza. anche al buio “La saggezza della parsimonia” |avarizia la cucina di recupero muffin saporiti di Cuochepercaso ingredienti x 4 200 g di farina 00 10 g di lievito in polvere (per preparazioni salate) 2 uova 100 ml di latte 100 ml di olio extravergine di oliva 50 g di avanzi di salumi tagliati a striscioline 50 g di avanzi di formaggi tagliati a cubetti 50 g di Parmigiano Reggiano sale pepe Cosa non deve mai mancare… M ettete in un recipiente le uova, il latte e l’olio. Sbattete il tutto con una frusta. Aggiungete al composto la farina, il lievito e mescolate. Aggiungete il Parmigiano, i salumi, i formaggi, sale e pepe. Versate il composto negli stampi per muffin riempiendoli sino a 3/4. Infornate in forno preriscaldato a 180° e cuocete per circa 25 minuti, fino a che la superficie non sarà dorata. In frigorifero parmigiano / latte /uova sedano / carote aromi freschi vari In dispensa olio / sale / pepe patate / cipolle/ aglio pasta / riso passata di pomodoro Denominazione: Loazzolo Doc moscato bianco Azienda: Forteto della Luja Vitigno: Moscato 100% Collocazione geografica: Loazzolo (At) Caratteristiche: colore giallo dorato, profumo d’albicocca, sapore di frutta, cioccolato e miele Gradazione alcolica: 12% Temperatura di servizio: 10-12 C° viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 11 avarizia La dispensa fai da te Torta sbrisolona Perfetta da avere in dispensa per una colazione o una merenda genuina Si conserva sino a due settimane avvolta nella carta forno o in una scatola di latta di Cuochepercaso ingredienti x 4 125 g di farina 00 125 g di farina di mais fioretto (grana molto fine) 125 g di mandorle tritate 10 mandorle intere 125 g di zucchero semolato 70 g di strutto 2 tuorli d’uovo scorza di limone grattugiata zucchero a velo tipica ricetta mantovana il consiglio Il modo migliore per gustare la sbrisolona è quello di romperla grossolanamente e inondarla di grappa bianca morbida, meglio se prime uve. Solo così rispetterete la rigorosa tradizione settentrionale che fa della sbrisolona un perfetto dopocena I n una terrina miscelate le due farine, le mandorle tritate, la scorza di limone e i tuorli d’uovo. Aggiungete lo strutto ammorbidito a temperatura ambiente e amalgamate velocemente il tutto, creando un impasto granuloso. Aiutandovi con le mani adagiate il composto in uno stampo imburrato, formando uno strato di un paio di centimetri di spessore e decorate con le mandorle intere. Infornate a forno caldo a 180° per circa 40 minuti. Togliete dal forno, raffreddate e spolverate con dello zucchero a velo. Denominazione: Moscato Reale passito Azienda: Foss Marai Collocazione geografica: Guia di Valdobbiadene (Tv) Caratteristiche: colore giallo carico dai riflessi dorati, al palato sapore di miele e vaniglia Gradazione alcolica: 14,5% Temperatura di servizio: 14/16 C° 12 | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 avarizia Mercato Trionfale I sapori che contano È tra i più antichi e grandi della Città Eterna I suoi banchetti da sempre sono sinonimo di qualità e offrono le eccellenze del Paese e dosi di nostalgici ricordi l’isola delle spezie di irene e roberta Passione che passa di generazione in generazione per le spezie e i risi provenienti da tutto il mondo (cannella, curry rosso, zafferano thailandese, bacche di vaniglia, sesamo biondo, curcuma, riso basmati, nero, rosso, thai, integrale). La curiosità: il tandoori mischiato con lo yogurt è perfetto per il barbecue perché rende la carne più morbida e il riso Venere si chiama così perché nell’antichità era talmente raro che poteva essere consumato solo dagli imperatori. I l Mercato Trionfale è un pugno di emozioni. I cartelli colorati che spiccano sui banchi (verde per frutta e ortaggi, blu per il pesce, rosso per la carne e verde chiaro per i produttori diretti), la porchetta romana in assaggio e la vista che si perde lungo i corridoi piastrellati ci danno il benvenuto all’interno della grande struttura in via A. Doria 3. Le voci che intonano la bellezza dei prodotti non sono urlate ma delicate e il via vai di gente è continuo ma non disordinato. Ci sono giovani che fanno una spesa frugale e altri che vengono qui da anni, tutti sono soddisfatti: chi per la scelta (si trova di tutto dalla frutta fresca e secca, al riso e ai cereali, al pesce fresco, fino ai salumi, ai formaggi e ai prodotti etnici), chi per i prezzi vantaggiosi. Sembra di respirare l’aria di un tempo quando ancora non esistevano quei grandi supermercati contro i quali i proprietari dei banchi devono lottare al gioco del prezzo più basso. La dimensione è quella della piazza e facendo la spesa c’è anche il tempo di fermarsi a fare una chiacchiera o a bere un caffè. Non ci si sente soli al Mercato Trionfale e il calore del vicino è un po’ più umano. Mercato Trionfale Indirizzo: Via A. Doria, 3, Roma Telefono:06 3974 3501 viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 13 avarizia 3 ricette a meno di 5€ Miniburger di mare modo: una fettina di pomodoro, un mini burger, un cucchiaino di salsa e una striscia di verza. 4 panini all’olio 200 g di filetti di merluzzo 2 patate 1 spicchio di aglio 1 cucchiaio di capperi sotto sale 1 uovo 2 cucchiai di pangrattato 1/2 peperoncino 1 rametto di prezzemolo ni, il ragù e la passata di pomodoro. Regolate di sale e cuocete per circa 20 minuti. Nel frattempo portate ad ebollizione 1/2 litro di acqua salata e versatevi a pioggia la farina mescolando con una frusta e un filo di olio. Cuocete a fuoco moderato per circa 40 minuti continuando a mescolare con un cucchiaio di legno. Disponete la polentina così ottenuta su di un piatto e conditela con il ragù di totani, abbondante prezzemolo tritato e un filo di olio a crudo. 125 g di yogurt bianco 1 cucchiaio di senape Biscottini al vino bianco 1 pomodoro 1 foglia di verza olio extravergine di oliva 2 bicchieri di farina 00 sale 1 bicchiere di zucchero di canna + 2 cucchiai per spolverare Polentina con ragù di totani 4 persone | € 1,50 cad Cuocete al vapore i filetti di merluzzo insieme alle patate. Ripassate il tutto in padella con aglio, olio, peperoncino e capperi dissalati. Regolate di sale e passate al mixer con il prezzemolo, l’uovo e il pangrattato fino ad ottenere un composto omogeneo. Con le mani formate dei mini hamburger di circa 5 cm e rosolateli con un filo di olio in una padella antiaderente. Preparate la salsa emulsionando yogurt, senape, olio e sale. Tagliate i panini a metà e riempiteli in questo 400 g di totani 2 carote 1 costa di sedano 1 cipolla 1 spicchio di aglio 500 g di passata di pomodoro 1/2 bicchiere di vino bianco 1 ciuffo di prezzemolo 1 peperoncino 400 g di farina di mais bramata olio extravergine di oliva sale 4 persone | €2 cad In una padella rosolate l’aglio e il peperoncino, unite i totani lavati e asciugati e saltate a fuoco vivo per qualche minuto. Sfumate con il vino, conservate il fondo di cottura e tritate i totani in un mixer da cucina fino ad ottenere un ragù. Nella stessa padella dei totani soffriggete con dell’olio un trito di sedano, cipolla e carote. Unitevi il liquido di cottura dei tota- 14 | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 1 bicchiere di olio extravergine di oliva 1 bicchiere di vino 4 persone | € 0,40 cad Mescolate con le mani tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto molto elastico. Formate dei vermicelli lunghi c.a. 10 cm e larghi c.a. 1 cm. Chiudeteli a ciambella, posizionateli su di una teglia da forno e spolverizzateli di zucchero. Infornateli a 180° per circa 20 minuti. “Il piacere non ha confini” | lussuria Candele, buon cibo e ti conquisto A colpi di forchetta di Alessandra Foroncelli Nicolao Menù Antipasto bruschette al radicchio con scagliette di grana Primo mezzi paccheri con melanzane e stracciatella Secondo filetto ai frutti di bosco Dessert pannacotta al sambuco Vino Bardolino Chiaretto servito a 10 – 12 gradi N ell’abito che mi fascia tutto Accessori pratici, che non interromil corpo respiro a stento, in pano la cenetta con un tintinnio infiprecario equilibrio nito di sonagli. Trucco leggero, sui tacchi, truccata da sguardo carico di promesdonna gatto, unghie se. Scarpe che mettano laccatissime, ecco la caviglia in risalto, sono pronta per la la camminata apmummificaziopena altilenante, ne! è una cena il tacco da gestire romantica o un con grazia. Sulla conflitto tra ciò tavola candele e che sono e ciò luce soffusa, due che sarei tanto tovaglie di diversa voluta essere? Votrasparenza, colori glio che quell’uomo decisi evitando i verdi e sia davvero mio o voglio i blu che inducono calma, farmi scartare come non è il momento! Ok Scegliete un un cioccolatino per poi al sottopiatto e almeno menù raffinato sentirgli dire: “Scusa due bicchieri, tra cui il cara, la carta argenflûte per le bollicine da e leggero tata dove si ricicla?” porgere sensualmente al Calme donne, riflettiamo e cambiamo vostro partner. Scegliete un menù rafstrategia, partendo da noi. C’è un abito finato e leggero e fate attenzione alle in ogni armadio che ci fa sentire bel- allergie, una corsa in ospedale raffredle e fatali: quello è il completo giusto. da tutti i bollori! “ ” viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 15 lussuria Volevo solo mangiarti addosso di Francesca Falconio Praline sfiziose 150 g di formaggio fresco (tipo robiola) 1 cucchiaino di pepe rosa pestato 1 cucchiaio di caviale 1 cucchiaio di zenzero fresco grattugiato 1 cucchiaio di noci tritate olio extravergine di oliva miele sale I n una ciotola lavorate con l’aiuto di una forchetta il formaggio fresco con un pizzico di sale e un filo di olio. Formate 4 palline con i palmi delle mani e cospargetene una di pepe rosa, una di caviale, una di zenzero e una di noci. Fate sdraiare sulla schiena la vostra amata o il vostro amato e posizionate le praline sul suo ventre e sul suo petto, a partire dall’ombelico, in questo ordine: prima la pralina al pepe, poi al caviale, allo zenzero e infine quella alle noci. Fate scendere una goccia di miele sull’ombelico e una sulle labbra. Rilassatevi e… gustate! Lo sapevate che... Addio a ostriche e champagne. Per stuzzicare l’appetito sessuale ci sono cibi semplici che, introdotti nell’alimentazione quotidiana, possono essere definiti “afrodisiaci” perché fanno bene al cuore e dintorni. Preziosissimi per il nostro scopo sono i semi di zucca, da consumare crudi o tostati. Contengono magnesio che ci dà la calma, vitamina E che previene i coaguli di sangue e zinco che aiuta gli uomini a prevenire i problemi alla prostata. 16 | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 lussuria la posta Inviateci i vostri commenti, le vostre confessioni e i vostri dubbi culinari, li pubblicheremo sul prossimo numero senza nessuna censura. Escluse volgarità… “R endimi casto Signore, ma non subito”. Fu Sant’Agostino il primo a dirlo, e noi, per gioco, senza malizia e chiedendogliene licenza, facciamo nostra la sua richiesta. Certo, il Padre della Chiesa intendeva che senza desiderio, non vi fosse neppure merito nella rinuncia. Ben diverso il fine di noi, sì, lo ammettiamo, poveri peccatori, dediti ai piaceri della carne e inclini, con quella tenera indulgenza che si è propri riservare alle debolezze innocenti, a vagheggiare ancora un po’ di tolleranza, un condono all’italiana o un piccolo indulto verso questa no- confesso, ho peccato.. e peccherò ancora! stra, incorreggibile, umanità. Un’umanità che, si sa, è solita ritrovarsi davanti a quelle delizie che imbandiscono i deschi non meno che i talami. E non è un caso che, tra tutti i peccati, il nostro piccolo confessionale trovi posto tra le pagine della Lussuria. Gusto ed Eros sono le nostre grande passioni. Sull’Eros fate un po’ come vi pare. Anzi, lo diciamo subito, facciamo nostra l’asserzione di una nota casa di pasta, per la quale “non ci importa con chi la fai, l’importante è che la fai al dente”. Quanto al gusto, però, come avrete capito, siamo veramente molto esigenti. Per entrambe poi, su una cosa non transigiamo: peccate ma poi, confessate! Le fantasie e i racconti sull’incontro d’Amore e Delizia, di Lussuria e Gola; le vostre ricette piccanti, gli accorgimenti che possono fare di una cena galante.. un qualcosa in più: tutto quello che pizzica la vostra curiosità e rimorde alla vostra coscienza troverà posto in questa piccola rubrica dedicata a voi e alle vostre lettere, purché si rivelino gustose e ragionevolmente succinte. scriveteci a redazione@ viziocapitale.it viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 17 lussuria Tartufo bianco del Piemonte. Nel 2007 è stato battuto all’asta un esemplare di 1.300 grammi a 220mila euro. Manzo Wagyu Caviale Almas (18.500,00 euro al kg.) proveniente dall’Iran e venduto unicamente alla Caviar House & Prunier di Londra in scatolette d’oro. (2.000,00 euro la bistecca) dell’isola nipponica Kobe. Impareggiabile per la morbidezza della carne ottenuta massaggiando gli animali. Cocomero Dansuke Melone Cantaloupe (14.800,00 euro al pezzo), il melone più dolce del mondo, arriva dal Sol Levante, coltivato in una zona ricca di cenere vulcanica. (4.500,00 euro al pezzo) rarità di Hokkaido in Giappone e unico per la sua dolcezza. I cibi più costosi al mondo C hi potrebbe mai immaginare che una forma di pane possa costare addirittura 740,00 euro al pezzo? E invece il Bagel, una pasta a forma di anello lievitata, bollita in acqua e cotta al forno entra nella classifica dei cibi più costosi al mondo grazie al suo ripieno: crema di tartufo bianco e formaggio, gelatina di Riesling, infuso di bacche di Goij e qualche foglia d’oro, resta da capire che gusto abbia il prezioso metallo. Intanto siamo rimasti stupiti da una gamma infinita di cibi che difficilmente potremo assaporare e che, oltre ad essere carissimi sono assai curiosi. Il caffè Kopi (89,00 euro all’etto) è prodotto con chicchi mangiati e poi defecati dal Musang, un gatto-scoiattolo asiatico. Gli enzimi nello stomaco dell’animale danno al chicco un sapore particolarmente dolce che lo elegge miglior caffè al mondo, sempre che riusciate a 18 superare il disgusto della lavorazione. Dal Giappone, invece, arrivano i funghi Matsutake (1480,00 euro al kg.), rarissimi perché crescono solo su degli alberi introvabili e in un preciso momento dell’anno. Infine, non dimentichiamo il più conosciuto zafferano, che per la difficoltà di coltivazione e la resa minima può arrivare a costare dai 740,00 ai 7.400,00 euro al kg. Insomma, la passione del buon cibo e delle primizie cresce, ma qui si supera il limite della follia. A dimostrarlo è la “Kona Nigari”, un’acqua minerale che arriva direttamente dai fondali cristallini delle Hawaii, prelevata a più di 600 metri di profondità. Quest’acqua magica sarà pure ricca di sostanze minerali e priva di qualsiasi sostanza inquinante, ma costa la bellezza di 370 dollari al litro. La cosa inquietante è che il Giappone ne ordina 80mila bottiglie al giorno, follie d’Oriente. | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 la coppa milionaria Se avete soldi per fare una guerra ma siete pacifisti, il posto giusto per dilapidarli è il Serendipity 3 con la sua “Frrozen Haute Chocolate”. Si tratta di una coppa di gelato fatta da oltre 28 tipi di pregiatissimo cacao proveniente da tutto il mondo e 5 grammi d’oro. Ad impreziosire il fantastico gelato una coppa da sogno ornata d’oro commestibile e arricchita di un braccialetto in oro e diamanti. Completa l’opera un cucchiaino d’oro e diamanti che resta al cliente. Del resto ha appena sborsato 25.000 dollari. “Voglio è nel mio giardino” | invidia Come rendere la cucina della vostra casa un angolo di Bangkok... nelle terre del dragone di Elena Colleselli ingredienti x 4 350 g di petto di pollo 1 scalogno 3 cucchiai di olio di semi 2 cucchiai di pasta di curry giallo 2 cucchiai di oyster sauce (opzionale) 400 ml di latte di cocco 250 g di riso basmati Curiosità sale Per curry si intende un insieme di varie spezie lavorate assieme. Nel sud-est asiatico esistono infinite varianti di curry, ma ricordate un particolare: il curry verde risulta estremamente piccante alla maggior parte dei palati occidentali. Denominazione: Pinus Gewurztraminer Azienda: Zirmerhof Vitigno: Gewurztraminer 100% Collocazione geografica: Redagno (Bz) Caratteristiche: giallo paglierino brillante tendente al verdolino, profumo di rose e di mela cotogna, sapore aromatico e di frutta fragrante Gradazione alcolica: 13,5% Temperatura di servizio: 11-13 C° P rendete una padella larga (preferibilmente tipo Wok) e scaldate l’olio, soffriggetevi lo scalogno tritato e poi sciogliete la pasta di curry. Dovete sentire un odorino di Asia che si diffonde per la cucina, quindi aggiungete il pollo tagliato a pezzetti di circa 1-2 cm e, per chi ce l’ha, la salsa oyster. Rosolate bene il pollo e quindi aggiungete il latte di cocco. A questo punto fate sobbollire il tutto per una decina di minuti e il pollo è pronto. Nel frattempo potete cucinare il riso: a vostra scelta può essere lessato in acqua salata e scolato o cucinato in una parte doppia di acqua fino a che non si è asciugata. Buon appetito! viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 19 invidia fAlafel ingredienti x 4 400 g di ceci secchi e messi in ammollo per 24 ore 2 spicchi di aglio 1 cipolla 1 mazzetto di prezzemolo fresco street food mediorientale Provateli nel pane arabo con verdure crude e salse tipiche 1 cucchiaino di cumino in polvere sale pepe olio di semi di arachidi dal mediterraneo ai ghiacciai di Elena Invernici kottbullar Scolate e asciugate bene i ceci, frullateli in un mixer da cucina insieme alla cipolla, l’aglio e il prezzemolo fino ad ottenere un impasto morbido. Aggiungete il cumino, un pizzico di sale e un pizzico di pepe. Lasciate riposare l’impasto per almeno un paio di ore in frigorifero. Formate delle polpettine leggermente schiacciate e friggetele in abbondante olio caldo (ma non al massimo della temperatura) finché non diventano leggermente dorate. Scolate i falafel così ottenuti su carta assorbente e serviteli caldi o a temperatura ambiente. Per esaltare Abbinate una buona confettura di mirtilli, preferibilmente bio le polpette svedesi ingredienti x 4 400 g di carne di manzo macinata 80 g di mollica di pane 1/2 cipolla 2 uova piccole o 1 grande intera ed 1 tuorlo 80 g di pangrattato 100 g di panna liquida 1 bicchiere di latte 2 cucchiai di farina 00 1 bicchiere di vino bianco secco 1 noce di burro sale pepe 20 Unite la carne macinata alla mollica di pane precedentemente ammorbidita nel latte, aggiungete le uova e un pizzico di sale. Amalgamate il tutto con cura e unite il pangrattato. Con il composto ottenuto fate delle palline con le mani, dando la forma della polpetta. Scaldate il burro in una padella antiaderente e rosolatevi le polpette. | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 Una volta dorate, sfumate con il vino e regolate di sale e pepe. Cuocete per un minuto, dopodichè togliete le polpette e aggiungete la panna al fondo di cottura, mescolate e incorporate la farina. Lasciate addensare la salsa per un paio di minuti, continuando a mescolare. Una volta pronta usatela per accompagnare le polpette. Ho sposato un robot di Silvia Fioravanti Moulinex Bosch Kenwood Impastatrice superaccessoriata e facile da usare per lavorare tutti i tipi d’impasto. Potenza 900 W. 6 velocità elettroniche più pulse. Cestello inox con capacità 4L. Movimento planetario professionale. Frullatore 1,5L. Accessori: 3 diversi rulli per grattugiare e affettare fine e grosso, utilissimo il ricettario con 40 ricette tradizionali. Un potente robot da cucina compatto con 1250 Watt, velocità variabile con impostazione pulse e moment. Ciotola in plastica trasparente da 3.9 l per 750 g di farina + ingredienti, un bicchiere frullatore in plastica da un litro e mezzo, mini tritatutto e lama multifunzione per risultati perfetti. Sono solo alcuni degli strumenti che rendono questo prodotto un utile compagno in cucina. Macchina multifunzione per miscelazione ed impasto di straordinaria qualità, del resto la Kenwood continua a sfornare una linea di prodotti sempre più stupefacente. La grande potenza (1400 Watt) è il centro di questo prezioso oggetto e il movimento planetario nella rotazione degli utensili di miscelazione il suo segreto. Imperdibili le oltre 30 attrezzature optional acquistabili separatamente. MASTERCHEF GOURMET Prezzo: 240.00 € MCM6886 Prezzo: 251.00 € Chef Titanium KMC010 Prezzo: 650.00 € viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 21 invidia i sapori dell’Abruzzo A un’ora di macchina da Roma un piccolo spazio geografico racchiude un universo umano Mare, montagna, storie uniche e gusti forti in una delle Regioni più variegate d’Italia di Tommaso Vesentini R oma - l’Aquila: 120 km di macchina lunga l’autostrada A24. Meno di quanto ne occorrano per raggiungere l’ufficio con il traffico. Ma dal punto di vista del paesaggio è come cambiare pianeta. Non succede di rado, nella nostra Italia fatta di tantissime Italie più piccole, raccolte attorno alla propria valle, alla montagna, ad un vino che le ha fatte conoscere nel mondo. Ma l’Abruzzo, nel suo caleidoscopio di microcosmi, di piccole produzioni, di sapori e cucine legate a territori irripetibili, può fare scuola. Vanta le più alte vette dell’Appenino - montagne aspre, lupi e orsi da una parte, pecore e pastori dall’altra - ma é in grado di offrirci, a pochi chilometri di distanza, il mare e le spiagge dell’Adriatico. Tra i due scenari, incastonati come gemme nella roccia, brillano veri e propri gioielli 22 dell’arte e dell’architettura. Civitella del Tronto é uno di questi: Vizio Capitale l’ha visitato in un tipico weekend fuori porta. Poco a Nord di Teramo, è uno dei molti, bellissimi, borghi d’Italia e ha vissuto una storia unica nel suo genere. Roccaforte fin dall’anno mille, ha visto passare sotto le sue mura le schiere Angioine, Aragonesi e Borboniche. E proprio agli ultimi re di Napoli gli abitanti sono rimasti fedeli oltre ogni considerazione di interesse e opportunità. Civitella è stata l’ultima fortezza del Sud ad arrendersi ai piemontesi: era il 20 Marzo 1861. Tre giorni dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia. Se si parla di particolarità, però, in Abruzzo non ci si può fermare a paesaggio o storie locali. I sapori non sono da meno e sanno stupire anche gli intenditori. Già la scelta é eccezionale: carni pregiate, salumi | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 e formaggi da una parte; cucina di mare, brodetti di pesce e pasta dall’altra. E, ovunque, sapori forti, ma definiti con eleganza. Da provare, come ha assicurato a Vizio Capitale un grande dell’enogastronomia italiana Luigi Cremona. “Perché visitare l’Abruzzo? - chiede il critico culinario. “Per un italiano, perché evoca quella natura, quell’ambiente, quel mondo che troppa Italia ha ormai irrimediabilmente compromesso. Per un gastronomo, per le grandi materie prime, come i formaggi, pensiamo a Scanno, come gli agnelli e i salumi, pensiamo a Paganica, come il pane acido a lievito madre, come a Pacentro. Radici caratteristiche che le giovani leve della ristorazione avvertono l’importanza di coniugare con i nuovi canoni alimentari, interpretandole in maniera assai interessante e moderna”. invidia Prodotti tipici e tanta ospitalità sono il simbolo della regione “Qui da noi non esiste la grande distribuzione. Esistono i contadini che ci portano le verdure fresche, esistono i maiali neri sulle colline e la varietà di bovini marchigiana doc. Tutto a pochi chilometri di distanza, compreso il mare. Il cinquanta per cento di una buona ricetta lo fanno i prodotti”. Ecco un tratto distintivo della ristorazione abruzzese nelle parole di Daniele Zunica, dello Zunica 1880, storica locanda di Civitella del Tronto, TE, divenuta, oggigiorno, hotel e ristorante gourmet. Antiche radici storiche, cittadelle medievali, bellezza aspra e caratteristica dei paesaggi abruzzesi sono gli ingredienti di una vacanza che abbini la buona tavola e il sapore della tradizione. La struttura, dove si può anche pernottare, è, infatti, un palazzo appartenente agli Zunica dal 1614: dalle finestre che danno sulla piazza si possono guardare l’Adriatico e la Maiella contemporaneamente. La fedeltà ai Borboni quasi mandò in rovina la famiglia; loro hanno aperto nel 1880 una locanda. Siamo alla quarta generazione. Non tutto il male viene per nuocere. “E poi” conclude Daniele “ abbiamo un’ottima squadra: due chef giovani - Luca Di Felice e Sabatino Lattanzi - si compenetrano, interpretando la tradizione in maniera innovativa”. Un peculiarità che non pare isolata in questa terra dalle radici tanto forti da sostenere una decisa apertura alle novità. Prova ne è un recente ristorante aperto vicino al casello di Avezzano, a 40 minuti da Roma. Qui un giovane chef trentenne si è fatto le ossa proprio nella capitale e ha poi deciso di far combaciare quello che aveva imparato con i piatti e le tradizioni di casa. Il Minghino è un ambiente moderno, raffinato ma semplice e la cucina abbonda di buoni prodotti ed entusiasmo culinario. E, se dopo una cena si preferisce pernottare, sempre nei pressi di Avezzano si può trovare un hotel confortevole, l’Olimpia, con piscina e centro benessere e una tradizione familiare di accoglienza alberghiera alle spalle. L’ennesimo esempio di come in Abruzzo si continui ad interpretare il nuovo forti dell’antico. ZUNICA 1880 Piazza Filippi Pepe, 14 64010 Civitella del Tronto (TE) Tel. +39 0861 91319 www.hotelzunica.it Il Minghino Cadadia Via Francesco Crispi, 69, 67051 Avezzano (AQ) Tel. +39 0863 412687 Hotel Olimpia Via Tiburtina Valeria, km.111.200 67060 Cappelle dei Marsi (AQ) Tel. +39 0863 4521 www.hotelolimpia.it Maccheroncini alla chitarra con ragù bianco d’agnello e zafferano dell’Aquila ingredienti x 4 100 g di farina 00 100 g di semola rimacinata 2 uova intere 200 g di agnello disossato 1 spicchio di aglio 1/2 cipolla 1 rametto di rosmarino 1 rametto di timo 1 cucchiaio di zafferano dell’Aquila in pistilli olio extravergine d’oliva 1/2 bicchiere di vino bianco dealcolizzato brodo vegetale sale pecorino I mpastate le due farine con le uova fino ad ottenere un composto morbido ed elastico e lasciate riposare per circa mezz’ora. Tirate la sfoglia con l’aiuto di un mattarello di legno e realizzate la pasta con l’aiuto della tradizionale chitarra (cornice in legno con corde in acciaio). In una padella soffriggete aglio, cipolla, timo e rosmarino e, a doratura avvenuta, aggiungete dei piccoli pezzettini di agnello tagliato a mano. Una volta rosolata la carne aggiungete del vino e del brodo vegetale caldo dove precedentemente avrete fatto rinvenire i pistilli di zafferano. Fate cuocere per circa 40 minuti a fuoco lento, aggiustate di sale. Cuocete i maccheroncini in abbondante acqua salata e saltate la pasta con la salsa di agnello e zafferano. Legate con il pecorino scagliato e guarnite con dei pistilli di zafferano. viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 23 gola | “Nulla mi sazierà” Fiori di zucca fritti ingredienti x 4 12 fiori di zucca 2 fette di speck 2 fette di fontina 2 fette di mozzarella 3 filetti di alici 1 cucchiaio di olive nere 1 cucchiaio di capperi 150 g di farina 00 1 bicchiere di birra ghiacciata olio per friggere L amo le calorie La colatura di Alici di Cetara, discendente del Garum romano N ell’antica Roma il Garum era la salsa per eccellenza. Ottenuto dalla fermentazione di pesce e interiora di pesce insieme ad erbe aromatiche e sale, veniva impiegato per accompagnare innumerevoli pietanze, dalle minestre ai dolci. Ancora oggi sopravvive una salsa molto simile che è divenuta prodotto tipico d’eccellenza, ovvero la colatura di alici di Cetara. Nel caratteristico borgo della Costiera Amalfitana è tradizione, tra i pescatori, tramandare da padre in figlio i segreti della preparazione di questo liquido ambrato dal sapore incon- 24 fondibile. Le alici vengono posizionate in più strati con la tecnica “testa-coda” in un contenitore di rovere e alternate da strati di sale. Il contenitore viene coperto con un disco in legno con dei pesi sopra e lasciato al sole estivo per lungo tempo. Grazie alla pressatura e alla fermentazione delle acciughe affiora in superficie il liquido che poi diventerà la colatura. Provate a gustare la salsa con spaghetti o linguine al dente. Basta emulsionare la colatura con del buon olio extravergine di oliva, un trito di peperoncino, aglio e prezzemolo e condirvi a crudo la pasta. | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 avate accuratamente i fiori e tamponateli con della carta da cucina. Eliminate il gambo, apriteli delicatamente ed estraete i pistilli. Riempite i fiori con l’abbinamento desiderato: il classico mozzarella e alici, il rustico speck e fontina, il mediterraneo capperi e olive. Preparate la pastella: in una ciotola mettete la farina, un pizzico di sale ed aggiungetevi la birra poco alla volta mescolando con una frusta in modo da non ottenere grumi. Immergetevi i fiori farciti, sgocciolateli e tuffateli in abbondante olio caldo per qualche minuto. Scolateli su della carta assorbente, salateli e serviteli immediatamente. gola Vino, cibo e risate Giorgio Scognamiglio In arte Giò di Giorgio, napoletano doc, giornalista, regista televisivo, è l’ideatore di Inciucio.it, portale specializzato in notizie di cronaca rosa e gossip. a casa Martufello Cominciamo il nostro viaggio alla scoperta dei vizi e delle capacità culinarie dei nostri amici Vip Fettucine ai carciofi di Sezze alla Martufello ingredienti x 4 400 g di fettuccine 4 carciofi di Sezze 200 g di pomodorini pachino 1 spicchio di aglio peperoncino olio extravergine di oliva mentuccia fresca sale I A lle 10 del mattino sotto una pioggia battente e muniti delle più disparate attrezzature arriviamo nella splendida villa di Maurizio Martufello, immersa nelle campagne di Nepi. Accoglienza di rito tra saluti, caffè e battute. Poi è tempo di cucina e subito cresce la curiosità su quale sarà il piatto proposto dal comico. Lui divaga: “Quando sono da solo preparo un bel panino con la mortadella”. C’è poco da crederci, infatti in cucina spiccano dei bei carciofi in una brocca e un vassoio di pomodorini. Insomma, è tempo di domande: cosa prepari di buono? “Sono nato a Sezze in provincia di Latina”. E cosa c’entrerà mai? Il comico non esita a spiegarcelo: “La provenienza dei car- ciofi esposti è proprio di Sezze, sono i migliori in Italia”. La materia prima c’è e il piatto che Martufello inizia a preparare per noi e i nostri lettori è composto da linguine all’uovo, carciofi, pomodorini, prezzemolo, mentuccia, aglio e peperoncino, oppure in italiano come dice Martufello: “Giusepperoncino”. Mentre parla del suo lavoro e delle sue tournèe lungo tutto lo Stivale la pentola con l’acqua brontola sul fuoco ed è tempo di assaggiare questa leccornia sezzese. Maurizio come uno chef provetto mantica il tutto nella padella, poi si avvicina e mesce i tagliolini nel piatto. Manca il brindisi con un vino rigorosamente di sua produzione e poi giù di forchetta. n padella soffriggete olio, aglio e peperoncino, unite i carciofi tagliati finemente e privati delle foglie esterne. Salate, aggiungete 1/2 bicchiere di acqua e lasciate cuocere qualche minuto. Unite i pomodorini tagliati a metà e insaporite con la mentuccia. Lessate le fettuccine in abbondante acqua salata e saltatele in padella con il sugo di carciofi preparato. Con il Qr code l’intero video dell’incontro con Martufello viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 25 gola senza glutine Crumble di farina di riso con prugne e fichi di Michele Elio Monzo ingredienti x 4 350 g di prugne rosse 350 g di fichi 200 g di farina di riso 150 g di zucchero di canna 120 g di burro 1 cucchiaino di cannella in polvere Fuori stagione Per ottenere una consistenza più croccante provate a sostituire la frutta fresca con quella secca. 26 P rivate le prugne del nocciolo e i fichi della buccia, tagliateli a tocchetti e poneteli in una ciotola dove aggiungerete circa 50 g di zucchero e la cannella. Mettete in una terrina la farina, lo zucchero rimanente e il burro a cubetti, lavorate il tutto velocemente con la punta delle dita fino ad ottenere un impasto sabbioso, come delle grosse briciole. Imburrate degli stampini monodose, adagiatevi la frutta, coprite con l’impasto ottenuto precedentemente e infornate a 200° per circa 30 minuti, finché la superficie non risulterà dorata ed un profumo irresistibile riempirà la cucina. | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 Denominazione: Peagnè Recioto della Valpolicella Doc classico Azienda agricola: Vaona Vitigno: Corvina 50%, Rondinella 35%, Molinara 5%, Dindarella 5%, vecchi vitigni autoctoni 5% Collocazione geografica: Marano (Vr) Caratteristiche: colore rosso vivo, profumo intenso e persistente con note balsamiche, sapore elegante e vellutato, delicatamente dolce Gradazione alcolica: 14% Temperatura di servizio: 14-16 C° “Arrabbiati nel DNA” |ira 1 2 3 4 COLTELLI volanti Il taglio Julienne Le verdure in cucina rappresentano non solo un valido apporto di fibre e nutrienti, ma un fondamentale complemento nella cottura e nella guarnizione di piatti e pietanze di carne e pesce. Spesso il loro impiego è richiesto in varie forme e dimensioni, realizzabili attraverso diverse tecniche e metodi di taglio. Per iniziare un qualsiasi taglio al coltello basta munirsi di una solida base su cui tagliare (un tagliere posto su di un piano da lavoro può essere reso più sicuro semplicemente ponendo un panno umido tra il tagliere ed il piano stesso) e un coltello ben affilato non seghettato (tranne che per il pomodoro). Le verdure tagliate a Julienne sono ideali per preparare sughi per primi piatti, insalatone vivaci e sfiziose o semplicemente per guarnire qualsiasi pietanza, conferendo una nota di freschezza e colore. D urante il taglio, è bene tenere le unghie sul tagliere con le nocche sporgenti in modo da essere in grado di appoggiarvi il coltello che lavorerà leggermente in obliquo verso l’interno. Attraverso il contatto costante della lama con le nocche, avrete il controllo continuo del taglio e sarete in grado di regolare sia lo spessore che la precisione (1). massimiliano zagaria Coreografo e showman nonché eclettico chef emergente: sul palcoscenico e tra i fornelli mette sempre al primo posto cuore e professionalità Togliete le parti esterne della verdura scelta per ottenere una forma più regolare e tagliatela a pezzi di 4-5 cm di lunghezza (2). Eseguite un taglio longitudinale, in modo da realizzare delle fettine dello spessore di 2 mm (3). Prendete 2-3 fettine e allineatele il più possibile. Per il lato più lungo, effettuate dei tagli dello spessore di 2 mm (4). viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 27 accidia| “Il tempo è denaro” ho solo 3 minuti Espresso di uova strapazzate e taleggio con stick di pane alla cipolla ingredienti x 4 5 uova 3 fette di taleggio 50 g di parmigiano grattugiato 2 fette di pancarrè ai cereali 1/2 cipolla 2 noci di burro paprika dolce (in alternativa pepe nero) sale I n una ciotola sbattete le uova con l’aiuto di una forchetta, aggiungetevi il taleggio, il parmigiano e un pizzico di sale. In una padella antiaderente sciogliete una noce di burro e trasferitevi il composto di uova e taleggio, dopo averlo mescolato. Cuocete il tutto per un minuto mescolando continuamente. Nel frattempo in un’altra padella rosolate la cipolla tagliata finemente con il restante burro e fatevi tostare il pane privato della crosta e tagliato in 8 bastoncini. Trasferite le uova in una tazzina da caffè spolverandole di paprika e adagiatevi accanto gli stick di pane e una spolverata di paprika. Siete donne e uomini sempre di corsa, ma amate stare tra i fornelli? Ecco qualche consiglio su come risparmiare tempo per una cucina dell’ultimo minuto! 1 predisponete in anticipo tutti gli ingredienti e gli strumenti necessari per preparare la ricetta 2 tenete il piano di lavoro sempre sgombro e pulito 3 tenete legato al grembiule da cucina un canovaccio umido per potervi pulire velocemente le mani 4 fatevi una tabella di marcia dei vari passaggi che intendete eseguire Denominazione: Santa Clara Trebbiano d’Abruzzo Doc Azienda: Azienda agricola Olivastri Tommaso Vitigno: Trebbiano d’Abruzzo 100% Collocazione geografica: San Vito Chietino (Ch) Caratteristiche: colore giallo oro, odore e sapore di frutta matura Gradazione alcolica: 12.5% Temperatura di servizio: 12 C° 28 | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 accidia Vellutata di zucca con sbriciolata di salvia e salsiccia ingredienti x 4 600 g di zucca decorticata 1 porro 1 patata 100 ml di panna liquida 1 noce di burro 200 g di salsiccia di prosciutto 30 foglie di salvia olio extravergine di oliva sale pepe senza masticare L’alternativa “di stagione” Tra gli ingredienti della ricetta provate a sostituire la zucca con il broccolo romanesco e assaggiate una “sbriciolata” diversa da quella di salvia e salsiccia: basta rosolare in padella 200 g di pancetta affumicata con un filo di olio finché diventa croccante e tritarla finemente prima di cospargerla sopra la vellutata. M ondate e lavate il porro, tagliatelo a rondelle e rosolatelo lentamente in una pentola con il burro. Unite le patate e la zucca a tocchetti, regolate di sale e coprite con dell’acqua. Lasciate cuocere per circa mezz’ora. Nel frattempo rosolate in padella antiaderente molto calda la salsiccia privata della pelle e le foglie di salvia con un filo di olio. Una volta divenute croccanti tritate finemente salsiccia e salvia con l’aiuto di un mixer da cucina. Frullate la zucca con il frullatore ad immersione fino ad ottenere una consistenza cremosa, aggiungete la panna e rimettete sul fuoco per altri cinque minuti. Servite la vellutata calda cosparsa del trito di salsiccia e salvia. Ultimate con del pepe macinato al momento. viziocapitale gennaio - febbraio 2014| 29 accidia recensioni libri da gustare di Tommaso Vesentini Anno 0 numero 1 gennaio febbraio 2014 Proprietà della rivista: Cristiano Davoli Direttore responsabile: Daniela Forlani Il tempo delle diete Le bugie nel carrello Dimagrire e non diventare povero. Tra sogno e incubo, il racconto delle esilaranti disavventure di Renato Calesse che, in tempi di crisi economica, decide di mettersi a dieta per poter stipulare un’assicurazione vantaggiosa sulla vita. Attorno a lui, decine di personaggi simpatici e caratteristici: dalla dietologa americana dallo stile militaresco, alla portiera che cucina manicaretti per il figlio emigrante, passando dall’ex campione di pallanuoto diventato un ciccione, fino al personal trainer e agli inevitabili “schiattamuorti” con cui ognuno di noi non vorrebbe mai relazionarsi. Lo scritto è stato definito dallo stesso autore come umoristico, e forse anche un poco referenziale, in quanto lo stesso Falconio ha fatto in passato i conti con trigliceridi e dieta. Falconio ha poi sottolineato come il messaggio che emerge dal libro sia quello di ironizzare su una forma ed un fisico perfetto, ad ogni costo. Uno status assolutamente distante dalla vita di tutti i giorni. La mente è fatta per raccogliere informazioni, valutare opzioni diverse, soppesare indizi; in pratica, è fatta per operare delle scelte sulle base degli elementi raccolti. Per questo il supermercato non serve a nulla. Lì non ci sono odori, non piste da seguire, né marchingegni da affinare. I colori sono artificiosi, le informazioni per la maggior parte inintelligibili, gli elementi per scegliere un barattolo piuttosto che un altro del tutto non verificabili. Lì, lo strumento che ci ha portato dalla preistoria allo sbarco sulla Luna non può aiutarci. Al supermercato vigono altre regole: quelle dei pubblicitari, quelle dei messaggi invoglianti, quella delle certezze infondate. In breve, la logica dell’inganno. E’ in questa logica che ci accompagna Dario Bressanini raccontandoci, nel sequel ideale di “Pane e Bugie”, che l’aggettivo naturale non significa sano, che il kamut, in fondo, è solo un tipo di grano, che il selenio, anche se assunto a chili, non fa diventare più intelligenti. Autore: Dino Falconio Editore: Cento Autori Pagine:176 Prezzo di copertina: 012,00 Autore: Dario Bressanini Editore: Chiarelettere Pagine: 208 Prezzo di copertina: 012,60 30 | viziocapitale gennaio - febbraio 2014 Direttore editoriale: Raffaella Fonda Segreteria di redazione: Benedetta Falconio Foto: Luca Esposito, Greta Lo Tufo, Martina Monopoli, Luca Monzo Grafica e impaginazione: Dali Studio Srl Tipografia: GRAFFIETTI STAMPATI s.n.c. S.S. Umbro Casentinese, Km 4,500 01027 Montefiascone (Viterbo) Hanno collaborato: Ester Antonelli, Zaira Chabani, Cuochepercaso, Elena Colleselli, Giò Di Giorgio, Francesca Falconio, Silvia Fioravanti, Alessandra Foroncelli Nicolao, Elena Invernici, Michele Elio Monzo, Paola Rocchi Soffici, Tommaso Vesentini, Massimiliano Zagaria. Pubblicazione bimestrale Registrazione del Tribunale di Roma n. 264 del 22/11/2013 Finito di stampare: 13/02/2014 [email protected] web - design - art Dali studio viale delle Milizie, 38 00192 Roma Tel. 06.98968061 Fax 06.98968062 [email protected] www.dalistudio.com
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