La Repubblica 2014 08 23
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La Repubblica 2014 08 23
Marignano e la... neutralità dimenticata di Franco Zantonelli La città lombarda fu nel 1515 teatro della Battaglia dei Giganti, tra le più cruente di sempre. Per gli svizzeri, battuti, fu l'ultimo scontro amato della storia. Ora il sito è in rovina: per il 500mo anniversario, si spera di recuperarlo Dare dignità ad un luogo dove, tra il 13 ed il 14 settembre del 1515, si svolse uno degli scontri epici della storia d'Europa, noto anche come Battaglia dei Giganti. Siamo a Marignano, in Lombardia, oggi Melegnano, località i più conoscono in quanto, da sempre, é il terminale nord dell'Autostrada del Sole. Pochi, probabilmente, invece sanno che, in quella pianura, si compì un capitolo importante, forse quello più significativo, del cammino della Svizzera verso la neutralità. In quei terribili due giorni di battaglia i mercenari arrivati dai Cantoni della Confederazione, per combattere a fianco degli Sforza, subirono una sconfitta talmente cocente, ad opera dei francesi e dei veneziani che, da allora, non misero mai più il naso fuori di casa. Ebbene, il prossimo anno, in cui cade il 500mo anniversario della battaglia, un gruppo di appassionati di storia, riuniti nella Fondazione Marignano, che ha sede a Chiasso, intende commemorare quell'evento, ripristinando con una veste decente il poco che rimane a ricordarlo. Uno degli animatori della Fondazione Marignano è l'ex-banchiere Fulcieri Kistler, con laurea in economia e matematica all'università di Zurigo, il quale si intende di questioni militari, avendo rivestito un ruolo di ufficiale di stato maggiore, nell'esercito svizzero. Fulcieri Kistler, con altri volonterosi, intende ridare vitalità alla fondazione, nata nel '65, rimasta dormiente per anni e, adessso, di nuovo in attività. "La chiamano Battaglia dei Giganti- entra subito in argomento -soprattutto per il massacro che avvenne in quei due giorni di feroci combattimenti". "Pensare - aggiunge - che ci furono ben 20 mila morti, 10 mila da una parte e 10 mila dall'altra". A coniare il termine di Battaglia dei Giganti fu il milanese Giangiacomo Trivulzio, che comandava le truppe francesi. "Le 18 altre battaglie, che ho combattuto finora - disse impressionato Trivulzio -al confronto mi sembrano scontri di fanciulli". Si è detto dei 20 mila morti, mentre dei feriti si sa ben poco, visto che della loro sorte, ai tempi, non si occupava nessuno. Venivano lasciati agonizzare e basta. Di loro iniziò ad occuparsi, oltre tre secoli dopo, la Croce Rossa, fondata dallo svizzero Henry Dunant, durante la battaglia di Solferino. Tornando a quei 20 mila morti, a ricordarli, sono rimasti una lapide ed un ossario, per nulla in buone condizioni. Anzi decisamente trascurati. La Fondazione Marignano, invece, vuole farne un memorial, con tutti i crismi, di modo che diventi meta di pellegrinaggi. Un luogo di raccoglimento per tutti quegli svizzeri che hanno a cuore la storia del loro Paese. "Io e altri ticinesi che fanno parte della fondazione - annota Kistler -abbiamo ritenuto che fosse nostro dovere darci da fare, per dare dignità a quel luogo". "Lo riteniamo un vero e proprio sacrario, che in occasione dell'anniversario del 500 esimo, vogliamo onorare con un culto ecumenico". "Non dimentichiamo- si infervora - che si tratta di un episodio importante della nostra storia". Fu lì, infatti, che nacque il principio della neutralità svizzera sancito, successivamente, nel 1815, durante il Cogresso di Vienna, dal Cancelliere austriaco, Metternich. Sconfitti sul campo, dalla cavalleria veneziana e dall'artiglieria francese, i mercenari svizzeri, che si battevano a piedi, con le poche armi da fuoco che riuscivano a sottrarre ai nemici, presero atto della mutata realtà e rinunciarono a qualunque velleità di tipo espansionistico. "D'altronde anche il loro cappellano, Ulrich Zwingli, uno dei padri della Riforma protestante, sconvolto da quelle migliaia di morti, esortò a dire basta alle battaglie tra fratelli", ricorda Fulcieri Kistler. In vista della cerimonia per il 500 esimo anniversario della "Battaglia dei giganti" la Fondazione Marignano ha, come abbiamo detto, pensato a dei lavori di ristrutturazione del luogo dove, per due giorni, infuriarono i combattimenti. Con la speranza che, visto che l'anniversario cade in concomitanza con le elezioni federali, a nessuno venga in mente di strumentalizzarlo politicamente, quale simbolo ante-litteram dell'isolazionismo elvetico. "Noi pensiamo di no, comunque il nostro obbiettivo rimane unicamente quello di riportare il giusto decoro in un luogo dove morirono tantissimi svizzeri", l'auspicio di Fulcieri Kistler. (23 agosto 2014)
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