GT1 2008.indd - Volvo Trucks
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GLOBETROTTER PERIODICO VOLVO ITALIA S.P.A. ■ N. 1 2008 COSTRUIRE FIDUCIA. IL VALORE DELLE RELAZIONI PERSONALI. LA SFIDA AMBIENTALE. INTERVISTA A LEIF JOHANSSON. VOLVO TRUCKS AL SAMOTER DI VERONA DAL 5 AL 9 MARZO GT1 2008.indd 1 22-02-2008 17:47:01 GLOBETROTTER contenuti n.1/2008 EDITORIALE Samoter, vetrina internazionale per Volvo Trucks e Volvo CE A 24 LA SFIDA AMBIENTALE Intervista a Leif Johansson, presidente e CEO di Volvo. 8 LE RELAZIONI PERSONALI FAVORISCONO LA CRESCITA Il valore del ”person-to-person business”. 15 TRASPORTI AD ALTEZZE VERTIGINOSE Un viaggio al limite delle possibilità dell’uomo e della macchina. Marzo saremo presenti con Volvo Construction Equipment al Samoter, Salone Internazionale triennale Macchine Movimento Terra da Cantiere e per l’edilizia, vetrina al pubblico di ampie gamme di proposte ed opportunità per il mercato delle costruzioni. Opportunità che viene data anche alla nostra organizzazione in Italia, per aggiornare la propria Clientela circa le potenzialità di due realtà in costante evoluzione. La gamma da cantiere di Volvo Trucks rappresenta quanto di meglio si possa offrire ad Aziende innovative e ambiziose di crescere o di consolidare il proprio business fornendo a loro volta valore aggiunto ai propri servizi offerti. Presenteremo veicoli equipaggiati con i migliori allestimenti e la migliore tecnologia di Volvo, quale ad esempio, il sistema frenante VEB+, i cambi I-Shift e Powertronic. La clientela avrà inoltre l’opportunità di provare di persona in cava le performances di una gamma di grande qualità. Vi aspettiamo quindi a Verona al Padiglione 7, non mancate! 28 IL NORVEGESE COL VENTO IN POPPA Incontro con Knut Frostad nuovo CEO di Volvo Ocean Race. E INOLTRE: 3 START 23 IO E IL MIO VOLVO 30 VOLVO TRUCKS UPDATE GLOBETROTTER PERIODICO VOLVO ITALIA S.P.A. - Anno 13 1/2008 Direzione, Redazione, Amministrazione: Corso Europa 2, 24040 Zingonia-Boltiere (Bg) Tel: 035 88 91 11 Fax: 035 80 75 64 Direttore responsabile: Cristina Gmeiner Hanno collaborato: Dario de Rosa, Daniele Pelosi, Raimondo Santucci Stampa: Trydells, Sweden Foto: Marco Riva, Archivio Volvo Italia S.p.A. - Registrazione tribunale di Milano n° 83 del 12-02-96 2 MARCO LAZZONI AMMINISTRATORE DELEGATO VOLVO ITALIA S.P.A. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd 2 22-02-2008 17:47:21 START NOVITÀ E APPROFONDIMENTI Tutto il meglio di Volvo Trucks in un (nuovo) click Volvo Trucks ha messo in moto il suo nuovo sito. Per essere sempre a stretto contatto con ogni cliente www.volvotrucks.it si rinnova nella veste grafica e nei contenuti. Da oggi potrai scoprire tutti i nuovi prodotti e servizi Volvo in modo più rapido e intuitivo, ma non solo. Su www.volvotrucks.it scoprirai nuovi giochi e nuove funzioni interattive. Collegati e verifica i tuoi riflessi con il nuovo simulatore di guida o mettiti alla prova rispondendo alle insidiose domande di Volvo Trivia. Oppure carica le foto migliori del tuo veicolo o scarica screen-saver e la suoneria per il tuo cellulare. Su www.volvotrucks.it ti aspetta ogni giorno tutto il meglio del mondo Volvo Trucks. Tappa alla cooperativa. La Burnia accoglie i suoi ospiti ad Avigliana, piccolo centro in provincia di Torino, raggiungibile percorrendo per un breve tratto l’autostrada per Bardonecchia. Non lontano dall’uscita autostradale troverete un locale semplice, che ha conservato l’atmosfera della vecchia Trattoria della Cooperativa. Disposta su due piani, la Burnia offre piatti tradizionali, presentati in modo informale ma sempre accogliente. Si comincia con un ricco antipasto, per poi continuare con risotto ai formaggi, tagliatelle con salsiccia o gnocchi al gorgonzola. Il secondo di carne è composto da stufato d’asino, maiale o capretto al forno, coniglio coi peperoni e spezzatino di vitello. Il tutto annaffiato dal vino della casa o da una selezione di vini piemontesi. E se non siete ancora sazi provate le ciliegie cotte nel vino con cioccolato fondente. La Burnia - Via Drubiaglio, 18 - 10051 Avigliana (TO) A32 Torino - Bardonecchia - Uscita Avigliana Ovest Tel. 011 9342045 Agosto aperto solo la sera Per segnalare le vostre tappe golose: [email protected] G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd 3 3 22-02-2008 17:47:31 I FRATELLI SCAVATORI I FRATELLI SCAVATORI TESTO RAI MON DO SANTUCCI FOTO MARCO R IVA Nel veronese, di solito, non si perde tempo. Mario Sartori, quarantenne “veterano” del movimento terra, e di terra ne muove tanta, risponde alle nostre domande direttamente presso il “deposito” dell’azienda: una montagna di sabbia, ghiaia e materiali di risulta, accumulati in quindici anni di attività col fratello Andrea. Viso aperto, espressione sicura, Mario racconta come ci si muove tra scavi nei campi e nell’edilizia, in una cornice di campagna e caroselli di mezzi d’opera alle sue spalle. 4 G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd 4 22-02-2008 17:47:40 I FRATELLI SCAVATORI G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd 5 5 22-02-2008 17:47:55 I FRATELLI SCAVATORI C i parli della sua attività, che cosa vendete? La nostra società esegue scavi e livellamento terreni con asporto del materiale di risulta, che in parecchi casi è ghiaia con cui riforniamo le cave della zona dove viene lavorato e rivenduto a terzi. Quindi vi occupate di edilizia? Edilizia e agricoltura, è con quest’ultima che è partita l’attività. Quando avete cominciato? Nel dopoguerra: iniziò mio padre con i suoi fratelli a fare livellamenti per l’irrigazione, era il ’48. Come si articola la vostra clientela? Lavoriamo prevalentemente per l’agricoltura, che rappresenta circa il quaranta per cento del fatturato, completa il quadro una bella fetta di edilizia privata. Qual è il vostro cliente più importante? Una cava a Valeggio sul Mincio. Com’è il vostro mercato? È faticoso e appare in peggioramento: è 6 difficile prendere lavoro nuovo e anche a portare a casa i soldi. Attualmente la disponibilità di liquidi è veramente scarsa... Che ritmi di crescita avete? Nel 2007 abbiamo chiuso “stabili”, mentre per il 2008 sarei già contento di conservare quella posizione; il calo, nel nostro settore, è in agguato. Secondo lei si costruisce meno? Rispetto agli ultimi tempi senz’altro sì. Due anni fa, per esempio, qui a Mozzecane era una giungla di gru! Qual è il futuro dell’azienda, avete dei figli che incalzano? Sì, sono tre maschi: Nicolas, Mattia e Roberto, carichi di entusiasmo! Due miei e uno di mio fratello, la squadra è pronta. Esistono problemi di natura ecologicoambientale nel vostro lavoro? Oh mamma mia! Altroché! Anche se proprio da ieri sono cambiate alcune normative che ci riguardano: sono diventati un po’ più permissivi, ci sono però sempre parecchi paletti, per non dire vincoli, da rispettare. Quanti dipendenti avete? Quattro persone oltre a me e Andrea. Come vi ripartite gli incarichi in azienda? Mio fratello Andrea, più grande di me di quattro anni, sta in ufficio per curare la parte amministrativa, mentre io seguo più da vicino il mondo delle macchine, dei cantieri e dei ricambi. Tutto questo da quando non c’è più nostro padre e cioè da nove anni. La sede della nostra attività è qui a Mozzecane, in provincia di Verona, molto vicina all’uscita di Nogarole Rocca. A Pradelle disponiamo di un capannone, dove ricoveriamo i camion e l’attrezzatura e dove possediamo anche di un impianto per “vagliare” la terra, separando il materiale a seconda della differente granulometria. Grazie a questo impianto vendete direttamente alle imprese edili? Sì, in questo caso vendiamo alle imprese edili, consegnando a volte con i nostri mezzi. Come sono i vostri spostamenti, G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd 6 22-02-2008 17:48:03 I FRATELLI SCAVATORI affrontate anche tratte medio-lunghe? No, siamo riusciti ad concentrare l’area di interesse e perciò lavoriamo in zona: pochi chilometri ma motore sempre acceso… A proposito, qual è il vostro parco macchine? Abbiamo tre mezzi d’opera a quattro assi, tre escavatori, 3 pale e due ruspe cingolate. Siete arrivati a Volvo da poco tempo? Da circa un anno e mezzo. Com’è successo? È successo grazie al venditore del Volvo Trucks Center di Verona che, dopo vari contatti, ci ha portato in un campo prove qui vicino: è bastata una mezz’oretta per convincerci! Vantaggi? Il comfort, che non è poco per chi sta dieci ore al volante di un mezzo d’opera e poi lo straordinario cambio powertronic, che trasforma il camion in una vettura. Dopo averlo provato non si tornerebbe mai sui modelli che non lo montano: si fa fatica a tornare indietro quando si raggiunge un certo livello. Questo “gadget” potrebbe rappresentare per voi un buon motivo per continuare? Certamente! A tutt’oggi il camion ha percorso 100.000 km e, se continua così… continueremo così anche noi. Tra non molto ci sarà il salone di Verona, il Samoter, lei sarà presente? Di sicuro, è sempre interessante vedere altre realtà, e scoprire le novità nel mercato. Esserci ne vale la pena. Quali sono le problematiche più evidenti del mondo del cava e cantiere? Le licenze nel settore cava, soprattutto qui da noi nel Veneto, sono in via di esaurimento e, in base alla legge regionale per cui ogni comune non può superare una percentuale di estrazione di ghiaia, non si possono aprire altre attività estrattive. Questo vi penalizza? Nel nostro caso non direttamente, visto che non gestiamo direttamente una cava. Quando siete impegnati sul versante edile, siete anche proprietari del terreno in questione? Si, se il terreno passa a “residenziale” in certi casi lo acquistiamo; poi eseguiamo il lavoro e rendiamo i lotti edificabili, offrendo un servizio ai nostri clienti. Affrontiamo anche le opere di urbanizzazione, così da trattare lotti già frazionati e pronti per l’impresa edile che costruirà. In questo senso, nella nostra piccola realta’, siamo anche immobiliaristi. È stagionale la vostra attività? Direi di no, non siamo legati alle stagioni. Se anche d’inverno si riduce l’attività agricola, compensiamo col “deposito” col quale riforniamo le cave. Potendo esprimere un desiderio, cosa vorrebbe? Snellire la burocrazia: ottenere le autorizzazioni per lavorare è ancora troppo complesso. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd 7 7 22-02-2008 17:48:09 AFFARI MIGLIORI LE RELAZIONI PERSONALI FAVORISCONO LA CRESCITA I trasporti su strada non significano solo autocarri. Le relazioni personali e la collaborazione tra i produttori dei mezzi e i clienti sono fattori sempre più importanti. Siamo davanti a quello che Volvo definisce “person-to-person business”. TESTO J E N NY PALM FOTO AN DE RS B RYNG E L, KI R I LL OVCH I N N I KOV E MAG N US LAU PA mmaginate di entrare in un negozio per acquistare una TV. Comprate un certo modello solo perché il venditore ve lo indica? Probabilmente no. Ma se trovate qualcuno che vi rivolge domande pertinenti sulle vostre esigenze specifiche e che vi guida illustrandovi l’offerta, probabilmente sarete più motivati all’acquisto della TV, e alla fine anche più soddisfatti. – In questo settore, le relazioni sono molto più importanti di quanto si pensi, dice Mikael Benzow, direttore del reparto Retail Development di Volvo Trucks Europa. – Spesso si parla delle grandi aziende che acquistano 300 autocarri per volta, ma I 8 molti dei nostri clienti sono piccole imprese con due o tre mezzi. L’acquisto di un nuovo autocarro è un grande investimento. In questi casi, il valore di una relazione personale tra il concessionario e il cliente è inestimabile. Il concetto di “relazione personale” può comprendere vari aspetti. Per Volvo significa conoscere alla perfezione il cliente, in diverse fasi. – In un primo momento si deve offrire un interlocutore competente a un cliente interessato all’acquisto di un autocarro. È importante cercare di capire quali sono le sue esigenze. Di cosa si occupa? Quanti kilometri percorre? In sintesi, tutti i dati relativi all’attività. A questo punto si passa ad aspetti non direttamente legati agli autocarri, spiega Mikael Benzow. Si tratta di sviluppare una relazione personale e di dimostrarsi disponibili. Le esigenze dei clienti cambiano per natura e si evolvono con il passare del tempo. – Oggi, ad esempio, i clienti sono più interessati a conoscere i costi per kilometro durante un certo periodo piuttosto che il semplice prezzo d’acquisto dell’autocarro. Un prezzo d’acquisto di 700.000 o 725.000 corone svedesi è certamente importante, ma il fattore decisivo è il costo totale dell’autocarro durante tutta la sua esistenza, unito agli utili che è in grado di generare. Inoltre, il mercato post-vendita ora è molto più importante che G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_08-13_Theme.indd 8 08-02-22 15.43.17 Investimento record nell’assistenza Sapevate che Volvo Trucks si occupa attualmente di formare 17.000 persone, l’intera rete Ricambi e Accessori, in modo da migliorare ulteriormente il servizio fornito al cliente? Secondo Torbjörn Christensson, responsabile del settore Ricambi e Accessori di Volvo Trucks, si tratta del maggiore progetto di formazione mai intrapreso da Volvo. 1.100 concessionari in tutta Europa otterranno la certificazione Volvo, che attesta il loro possesso delle risorse e delle capacità richieste. Tutti i concessionari devono essere in grado di tenere fede a una serie di impegni presi con il cliente. Tra questi vi sono la rapidità, la chiarezza, il servizio 24 ore e naturalmente la qualità, sempre elevata e uniforme in qualsiasi punto d’Europa. – L’obiettivo di Volvo Trucks è diventare i numeri uno nell'assistenza, afferma Torbjörn Christensson. TRE CLIENTI CHE CRESCONO CONVOLVO CONTINUATE A LEGGERE >> 20 anni fa. Il cliente deve sapere che qualsiasi problema sarà risolto rapidamente e che gli autocarri potranno essere sfruttati al massimo. cliente da un concessionario? Secondo Mikael Benzow, l’aspetto principale è la capacità di capire le esigenze di ogni cliente, per poter offrire il prodotto ottimale. – In un primo momento è naturale concentrarsi molto sulle caratteristiche tecniche, tra cui ad esempio il tipo di trazione più adatto. Conoscendo le esigenze del cliente si possono poi indicare anche i servizi accessori che possono facilitare l’attività quotidiana. Il COSA PUÒ ESIG E R E I L concessionario, inoltre, spesso può fornire un calcolo dei costi/benefici analizzando l’attività del cliente, spiega Mikael Benzow. A questo punto, il concessionario può proporre una parte del concetto Fuelwatch, ad esempio la formazione per i conducenti, al fine di ridurre ulteriormente i costi. Esistono statistiche che mostrano come Volvo contribuisce al risparmio dei propri clienti. – Il risparmio oscilla tra il 6 e il 7 per cento. Può essere anche superiore, ma le cifre verificate sono queste. Benzow sottolinea anche l’importanza dell’accessibilità delle officine. La diffusione in tutta Europa dei centri di assistenza Volvo (1.100 officine autorizzate) è motivo di interesse per i clienti che percorrono tratte internazionali. – Quando si verifica un problema durante una missione, è ovviamente fondamentale risolverlo il più in fretta possibile. I clienti crescono con Volvo: lo dimostra la creazione di centri assistenza Volvo in Russia nei punti richiesti da Coca-Cola all’interno del suo progetto di espansione sovietica. – Ovviamente è un esempio di assistenza clienti piuttosto estremo, ma per noi era importante soddisfare quella loro esigenza. La Russia ha un potenziale incredibile e assolutamente senza pari in Europa, afferma Mikael Benzow. ■ G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_08-13_Theme.indd 9 9 08-02-22 15.43.27 AFFARI MIGLIORI MARTI N STOLP, FE LDSCH LÖSSCH E N, SVI Z Z E RA: “Troviamo sempre una soluzione comune” Feldschlösschen di Feldschlösschen, la relazione dell’azienda con fece un’analisi della propria flotta di autocarri. il concessionario si rivelò determinante nella L’anno dopo contava 200 nuovi veicoli Volvo. scelta del fornitore. – La nostra relazione con Volvo si basa sulla – Le persone di contatto sono sempre rimaste fiducia reciproca piuttosto le stesse, e questo è un che su un contratto, con enorme vantaggio. Non è Dati su Feldschlösschen vantaggi per entrambi, necessario tornare ogni volta 1970: In origine, Feldschlösschen era dichiara Martin Stolp, sulla stessa questione e un’impresa costituita da varie piccole aziende. La sua flotta comprendeva responsabile della flotta non ci si blocca sui dettagli, autocarri di diverse marche. di Feldschlösschen, il più quindi è possibile dedicare 2007: Oggi è il principale fornitore importante fornitore svizzero tempo al quadro d’insieme, svizzero di bevande, con una flotta di 200 autocarri Volvo. di bevande. L’azienda fa parte afferma Martin Stolp. del gruppo Carlsberg, uno La relazione personale dei principali birrifici del mondo. Prima del 2002, con il concessionario crea un rapporto di fiducia la flotta era composta da autocarri di 15 marche reciproca, spiega Martin Stolp. diverse e dall’età media di dieci anni. – Quando c’è una relazione personale, ci si – Una situazione simile implica costi di siede a chiacchierare con calma. A volte siamo riparazione molto elevati e un grande rischio di noi ad adattarci, a volte si adatta Volvo. Ma blocchi totali, racconta Martin Stolp. troviamo sempre una soluzione comune. La distribuzione di bevande in Svizzera Cita come esempio il caso di un vecchio prevede distanze brevi, tratte di poche miglia e autocarro in cui si verificò la rottura del motore e lunghe soste per le operazioni di scarico presso non era chiara quale fosse la responsabilità del i clienti. Feldschlösschen desiderava un partner conducente. che capisse esattamente le sue esigenze. – Invece di impantanarci in una discussione – Ci servono soluzioni integrali, non solo sulle responsabilità secondo il contratto, autocarri. decidemmo di vendere l’autocarro con il Alla fine la scelta è caduta su Volvo, e ora motore danneggiato. In quel modo risolvemmo il problema con un vantaggio per entrambi, l’azienda ha in leasing 200 autocarri. Oltre al racconta Martin Stolp. contratto offerto da Volvo, adatto alle necessità N E L 2002, LA DITTA SVI Z Z E RA Martin Stolp è il responsabile dei 200 autocarri Volvo del birrificio Feldschlösschen e ritiene fondamentale la relazione personale con Volvo. 10 G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_08-13_Theme.indd 10 08-02-22 15.43.37 G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_08-13_Theme.indd 11 11 08-02-22 15.43.46 AFFARI MIGLIORI Professionalità, partnership e fiducia: così Andrey Bornyakov descrive la collaborazione con Volvo. AN DR EY BOR NYAKOV, TK CE R B E R, R USSIA: “È come se sapesse cosa ci serve ancora prima di noi” L’AZ I E N DA R USSA TK CE R B E R descrive la probabilmente sarebbe cresciuta anche senza relazione con Volvo con le parole “professionalità, Volvo, ma la collaborazione ha infuso efficacia e partnership e fiducia”. dinamismo all’attività. Volvo ha offerto i prodotti – Questa collaborazione ci consente di sfruttare ottimali, ma oltre a questo secondo Bornyakov appieno il nostro potenziale, dice il direttore l’aspetto principale è l’atteggiamento propositivo generale Andrey Bornyakov. del concessionario. Passare da una piccola impresa – È come se sapesse cosa ci Dati su TK Cerber a un’azienda con 200 dipendenti serve ancora prima di noi, sia per 1997: Una piccola impresa capace di mantenersi solidamente quanto riguarda gli autocarri che con cinque autocarri. 2007: TK Cerber oggi è una sul mercato russo richiede molte per l’assistenza e le soluzioni solida presenza sul mercato cose. Alla base ci sono ovviamente finanziarie. Il concessionario è la russo con un totale di 112 una buona idea commerciale e ciliegina sulla torta, dice. autocarri, di cui oltre il 50% Volvo. prodotti di qualità, ma è necessario – Un’altra azienda forse anche un appoggio su cui avrebbe ignorato i nostri problemi sviluppare le idee commerciali e i prodotti. “piccoli” e “semplici”. Sento che Volvo ci dedica Secondo Andrey Bornyakov, TK Cerber tutto il tempo necessario quando discutiamo di qualcosa. E anche quando sorge un problema, cosa che succede, tutto si risolve rapidamente. È questo qualcosa in più che rende Volvo così unica, spiega. – Avere un unico fornitore in grado di offrirci soluzioni di trasporto integrali, dall’autocarro agli aspetti economici, è incredibilmente importante per la nostra attività. In questo modo possiamo dedicare ad altro le nostre energie. – E se conoscete qualcuno che non preferisce avere una relazione amichevole con il concessionario, fatelo conoscere anche a me! Scherzi a parte, la strategia individuale di Volvo è stata proprio uno dei motivi principali alla base della nostra scelta. E così l’azienda è cresciuta, dice Andrey Bornyakov. 12 G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_08-13_Theme.indd 12 08-02-22 15.43.54 ALI N POPA, E DY G ROU P, ROMAN IA: “La nostra relazione assicura un beneficio a entrambi” I N ROMAN IA, come in molti altri paesi, i camionisti esperti sono pochi. Si trattava di un grave problema per Edy Group, la maggior azienda di trasporti del paese. Era necessario anche sviluppare l’attività, relativamente limitata, ma non si sapeva bene come fosse meglio agire. Nel 1996, Edy Group contattò Volvo, presentò le sue specifiche esigenze e trovò la collaborazione perfetta. – Tra noi e Volvo esiste più una partnership strategica che una semplice relazione cliente/ fornitore. La nostra relazione assicura un beneficio a entrambi. La nostra crescita negli ultimi anni è stata impressionante, dice Alin Popa, fondatore di Edy Group. Non usare mai autocarri più vecchi di quattro anni, avere a disposizione le ultime tecnologie come Dynafleet Online – Edy Group è il maggior utente europeo di questo strumento – e conoscere gli autocarri e le soluzioni tecniche. investire molto, ad esempio, nella formazione dei Ed Edy Group ha ricevuto conferma del conducenti si è rivelato una ricetta vincente. fatto che gli investimenti sono andati a – Avendo accesso a soluzioni frutto. Durante il 2007, sei economiche vantaggiose grazie conducenti dell’azienda sono Dati su Edy Group a Volvo Financial Services, stati premiati dall’International 1992: Edy Group era possiamo disporre di una flotta Road Transport Union. E i una piccola azienda a sempre nuova. Questo ci dà un requisiti per l’assegnazione del livello locale. La flotta era composta da cinque vantaggio sulla concorrenza, ma riconoscimento sono severi: autocarri Volvo. ci consente anche di fidelizzare in 20 anni e su un milione di 2007: Oggi Edy Group i nostri conducenti, dato che un kilometri percorsi non deve utilizza 1.200 autocarri Volvo e ha ampliato l’attività sul autocarro nuovo rappresenta un essersi verificato nessun piano internazionale. buon ambiente di lavoro. incidente grave. In collaborazione con Volvo, – Il premio conferma che Edy Group ha sviluppato un centro di formazione abbiamo adottato un approccio vincente. L’alta in cui i conducenti in generale, e in particolare qualità del nostro servizio si basa su dipendenti quelli più giovani e meno esperti, imparano a preparati e motivati, dice Alin Popa. Con l’aiuto di Volvo, l’azienda di Alin Popa, Edy Group, attira i giovani conducenti al settore dei trasporti su strada. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_08-13_Theme.indd 13 13 08-02-22 15.44.13 14 G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_14-18_Peru.indd 14 08-02-22 15.45.10 SULLE CIME DEL PERÙ TRASPORTI AD ALTEZZE VERTIGINOSE Ripidi pendii che scendono a picco. Curve a gomito. Traffico aggressivo e aria rarefatta che costringe i polmoni a lottare come se fosse in gioco la vita stessa. Tutti i giorni, José Astete Torres si inerpica con il suo Volvo FH fino a 5.000 metri di altitudine per prelevare zinco dalle miniere delle zone montane interne del Perù. Benvenuti a un viaggio che spinge al limite le possibilità dell’uomo e della macchina. TESTO TOB IAS HAM MAR FOTO PONTUS JOHANSSON G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_14-18_Peru.indd 15 15 08-02-22 15.45.17 SULLE CIME DEL PERÙ È mattino presto e su Lima si sono addensate come sempre le nubi dell’Oceano Pacifico. La metropoli peruviana è coperta da una fitta coltre che trasforma in sfumature di grigio tutti i colori. Quasi tutti. Una piccola aquila applicata sotto il faro di un Volvo FH giallo oro risplende dei colori dell’arcobaleno, come se da sola chiamasse su di sé i raggi del sole. Al termine delle consuete verifiche di sicurezza sull’autocarro, è quella piccola aquila che riceve l’ultima occhiata di José Astete Torres prima di entrare in cabina per una nuova giornata di lavoro. – È il mio rituale scaramantico, dice sorridendo tranquillo. Spiega: – L’aquila è il simbolo della forza e della precisione. Può scendere in picchiata dall’alto su una preda in fuga, per poi alzarsi di nuovo in volo con il peso della vittima tra gli artigli. Sono le stesse caratteristiche che deve avere il mio autocarro, ed è per questo che l’aquila ha un significato speciale per me. Tra qualche ora capirò cosa intende. Ma per adesso, avere un portafortuna per il lavoro non mi sembra così importante. Ci troviamo in un garage recintato adiacente al porto industriale di Lima. Il pianale è vuoto e il serbatoio pieno. È una mattina tranquilla, anche se il crescente brusio proveniente dalla metropoli fa prevedere che le cose tra poco cambieranno. JOSÉ ASTETE TORRES lavora come conducente di autocarri per Simsa, un’azienda che in soli 65 anni è diventata uno dei maggiori produttori di zinco e piombo del Perù, con 65.000 tonnellate prodotte ogni anno e inviate alle industrie metallurgiche di tutto il mondo. Il garage è il punto di partenza di José. Ogni giorno esce di qui per andare a prelevare il concentrato di zinco, una sorta di minerale raffinato di zinco, dalle miniere dell’azienda a San Ignacio, oltre 300 km verso l’interno del paese. O meglio: verso l’alto. Per raggiungere la miniera, infatti, José deve salire fino a quasi 5.000 metri di altezza. Deve attraversare i picchi andini, superare tre fasce climatiche e farsi largo nel traffico caotico, per usare un eufemismo, prima di poter riprendere la strada di casa con il carico. E tutto nel giro di poche ore. Il lavoro inizia appena lasciamo il garage. José si muove lentamente tra le strette strade del quartiere portuale. Nonostante questo, spesso è costretto a frenare per schivare le buche del manto stradale o per non sbattere contro qualche altro conducente che ha deciso di rubargli il posto nella caotica corsa mattutina. – Il traffico è la parte più difficile del mio lavoro, in particolare gli autobus, dice indicando un minibus bianco che corre a tutto gas con i passeggeri fuori dal finestrino e sbanda in obliquo fermandosi solo a pochi metri dal grande muso del Volvo. – Molti autisti degli autobus non hanno la patente, hanno tutti sempre fretta e quando girano spesso non si preoccupano di usare le frecce o altri metodi di segnalazione. Di solito pianifichiamo il percorso in base alle rotte dei bus. È molto più sicuro seguirli piuttosto che incontrarli quando sono in servizio a caccia di clienti! Dopo più di un’ora superiamo il limite urbano di Lima. Man mano che la città scompare dietro di noi, l’aria si rischiara. Fa capolino il sole. L’inclinazione verso l’alto del mezzo, sempre più decisa, indica chiaramente dove siamo diretti: su per i famosi pendii montuosi delle Ande. “Sospensioni, servosterzo, sedile conducente, letto: guidare un nuovo Volvo in questo ambiente è un vero lusso.” JOSÉ ASTETE TOR R ES, CONDUCENTE DI SIMSA 16 Nei colorati abiti tradizionali, nelle geniali curve dei pendii terrazzati e nei nomi delle località che interrompono il paesaggio scopro costantemente l’eredità della millenaria cultura inca del Perù. Qui, nel cuore dell’America del Sud, gli indigeni inca diedero vita a una civiltà avanzata molto prima che arrivassero gli spagnoli e i portoghesi dalla lontana Europa. Giunti a poco più di metà strada su per la montagna, a circa 3.000 metri sul livello del mare, l’aria inizia all’improvviso a farsi sensibilmente più leggera. Ogni movimento comporta fatica, ogni battito cardiaco ricorda la rigidezza degli elementi oltre il finestrino. Davanti a noi, un Volvo N7 vecchio e usurato ci mostra come potrebbero essere le cose. La sua lotta per arrampicarsi lentamente sulla montagna a pieno carico tra i ruggiti del motore riflette stranamente la crescente inquietudine che sento nelle profondità dei miei polmoni. Quando José gli scivola accanto senza difficoltà con il suo nuovo e fiammante Volvo FH, lo sottolinea aprendo ancora una volta il suo largo sorriso. – Anch’io ero così. Ho iniziato a guidare autocarri nel 1975, con un modello proprio come quello. Da allora ho guidato praticamente di tutto. In tutti questi anni ho dovuto combattere per conquistare ogni metro di altitudine; a volte quasi strisciavo lungo la strada. Ora invece sono veloce sia in salita che in discesa. E non parliamo della comodità, dice, iniziando a contare con le dita: – Sospensioni, servosterzo, sedile conducente, letto: guidare un nuovo Volvo in questo ambiente è un vero lusso. MA LE INEDITE COMODITÀ sono comunque trascurabili rispetto al dettaglio che ha davvero cambiato la sua realtà quotidiana. L’autocarro di José è dotato di VEB, il potente freno motore di Volvo, che riduce i tempi di viaggio del 25% offrendo a José la possibilità di guidare in modo più veloce e preciso in discesa sui ripidi pendii delle Ande. 12, 13 ore di guida pericolosa si sono ridotte oggi a dieci ore comode e sicure, un dato che sottolinea con una nota seria nella voce. – Risparmio tempo che posso dedicare al riposo e a controlli di sicurezza ancora più accurati. In questo modo, la guida è >> G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_14-18_Peru.indd 16 08-02-22 15.45.25 La rotta di José Astete Torres attraversa tre fasce climatiche e lo spettacolare passo montano di Abra Anticona, a 4.818 metri sul livello del mare. L’aquila portafortuna e la griglia sopra i fari di José Astete Torres tengono lontani i ladri in cerca di pezzi originali Volvo. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_14-18_Peru.indd 17 17 08-02-22 15.45.36 SULLE CIME DEL PERÙ La strada che si arrampica sulla montagna è attraversata in vari punti da ponti ferroviari. In un paese montuoso come il Perù, il trasporto delle merci fa molto affidamento sia sugli autocarri che sui treni. >> decisamente più sicura. Inoltre sono meno esposto ai furti e alle aggressioni lungo la strada. Soprattutto di sera, il rischio di rapina è un problema grave, hai sempre il cuore stretto in una morsa. Ora raggiungo sempre le zone di pernottamento molto prima che faccia buio. La collaborazione di Simsa con Volvo Perù va avanti dalla metà degli anni ’90. Un fortunato test con gli autocarri Volvo nelle miniere dell’azienda fece sì che Volvo fosse scelta anche per gli autoarticolati da usare sul terreno. Oggi l’azienda ha una flotta composta da 31 autocarri, 23 dei quali con il marchio Volvo. Tra poco arriveranno altri sette nuovi autocarri, un dato che rispecchia fedelmente l’elevata domanda da parte dell’industria mineraria globale. – Lo sviluppo del nostro settore ora è stimolato da una congiuntura mondiale favorevole. Ma non è stato sempre così, dice Jorge Best, CFO di Simsa, e prosegue: – ALL’EPOCA DEL nostro passaggio a Volvo, sia i prezzi che la domanda dei nostri prodotti erano ai livelli minimi. Allora, la vita media dei nostri autocarri da miniera era di soli tre anni. Con Volvo sono diventati cinque, e in questo modo siamo riusciti a sopravvivere alla congiuntura negativa. E Simsa non è l’unica azienda a pensarla così. Il Perù è forse la nazione in cui, più che 18 in qualsiasi altro luogo del mondo, Volvo è considerata sinonimo di autocarri robusti e resistenti. La quota di mercato superiore al 30% parla da sola, ma la vera dimostrazione è il fatto che Jorge Best. il nome “Volvo” viene spesso usato in termini colloquiali come sinonimo di “autocarro”, proprio come “thermos”, “goretex” e “nescafé” sono diventati nomi collettivi che raggruppano i rispettivi segmenti di prodotto nei mercati di tutto il mondo. Si tratta di un fattore storico. Per svariati decenni, Volvo è stato l’unico produttore di autocarri con uno stabilimento proprio in Perù. Gli autocarri assemblati qui erano più resistenti e configurati meglio rispetto a quelli della concorrenza, un dettaglio che è rimasto nella memoria dei peruviani. Oggi tutta la produzione è stata spostata in Brasile, ma i nostri autocarri sono ancora considerati “i migliori del mercato”. José Astete Torres lo dice a modo suo: – You know: Volvo is Volvo! Abbiamo raggiunto la cima. Un vento impetuoso e gelido conferma che l’umido clima costiero di Lima è da molto tempo alle nostre spalle. Un grande cartello annuncia: 4.818 metri sul livello del mare – e in sole quattro ore di strada! Da qui, José deve guidare ancora verso est, fino alla giungla sull’altro versante della catena montuosa, dove si trova la miniera di zinco di Simsa. Lì lo aspettano una temperatura di 30 gradi, strade d’argilla e zanzare... Mi saluta con una risata quando mi lascia sul ciglio della strada, bianco in volto e con una battaglia che infuria nei polmoni. – Soroche!, dice: “Contro i disturbi da altitudine c’è solo un rimedio: coca-té e molto riposo!” Proprio mentre schiaccia l’acceleratore colgo l’immagine dell’aquila sul muso dell’autocarro. Per un momento mi sembra che mi stia facendo l’occhiolino. ■ Dati su Simsa Q Azienda mineraria con sede principale a Lima, Perù, specializzata nell’estrazione di zinco e piombo. Q Da 35 anni ormai la produzione principale è concentrata nella miniera di San Vicente, 300 km a est di Lima. Q Produce ogni anno 62.000 tonnellate di zinco e 3.000 tonnellate di piombo. La maggior parte dei minerali è destinata all’esportazione. Q Ha una flotta composta da 31 autocarri: 20 autoarticolati per il trasporto su strada e 11 dumper per i trasporti in miniera. 12 degli articolati sono Volvo FH. Tutti i mezzi da miniera sono Volvo FM. Q Tutti gli autocarri sono garantiti da un contratto di manutenzione. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_14-18_Peru.indd 18 08-02-22 15.45.52 il futuro Che suono desiderate sentire in cabina? La presenza di fastidiosi rumori nella cabina dell’autocarro ha raggiunto ormai livelli così bassi che ricercatori e costruttori si stanno concentrando sempre più sulla qualità del suono. In questa prospettiva, è possibile che in futuro si riesca a progettare un suono specifico per ogni cabina. TESTO FLOR E NCE OPPE N H E I M FOTO KR ISTE R E NGSTRÖM idurre al minimo il rumore è stata e continua a essere una delle priorità assolute di Volvo Trucks. Il rumore stanca il conducente, e una cabina silenziosa e tranquilla è importante sia dal punto di vista della sicurezza che dell’ambiente. Ma in futuro, la ricerca e lo sviluppo punteranno in parte su altri aspetti. R – Analizziamo a fondo cosa significhino per il conducente le caratteristiche e i contenuti del suono e studiamo il modo in cui dirigere il suono affinché venga percepito nella maniera migliore, afferma Christina Keulemans, responsabile tecnico dell’acustica interna di Volvo Trucks. Fa un paragone tra il volume di un suono in decibel e la temperatura di una minestra. – La temperatura indica quanto è calda la minestra, ma non dice niente del sapore. Un suono può essere percepito in modo diverso a seconda di chi lo ascolta e della situazione. Lavoriamo molto sulla percezione soggettiva del suono, su cosa sentiamo quando siamo seduti in cabina e guidiamo l’autocarro a diverse velocità e in diverse condizioni. LA STRATEG IA G E N E RALE di Volvo offre al conducente un ambiente silenzioso, ma ci sono clienti che vogliono sentire anche acusticamente tutta la potenza dei cavalli sotto il cofano. Proprio per questo, è possibile che in futuro Volvo progetti l’acustica secondo le esigenze del cliente. Un veicolo ibrido elettrico, assolutamente silenzioso, potrebbe richiedere un’aggiunta acustica per fare in modo che il conducente “senta” il funzionamento del mezzo. – Un motore da 600 cavalli ma silenzioso non viene forse percepito in tutta la sua potenza. La classica Harley-Davidson è l’esempio perfetto di un suono progettato e ormai caratteristico. Il suono studiato si baserà sulle percezioni del cliente ma anche su ciò che tale suono dovrebbe rappresentare secondo l’opinione di Volvo. Un suono silenzioso, basso e solido, ad esempio, rappresenta il lusso ma anche la qualità. In una porta, la serratura e l’isolamento sono molto importanti per il suono prodotto quando tale porta si chiude. Una delle questioni principali è attutire e chiarificare vari tipi di suoni. Nel laboratorio del suono e della vibrazione di Volvo Trucks si lavora allo studio e allo sviluppo di queste tematiche in vari tipi di sale di misurazione, tra cui un simulatore acustico composto da una cabina in cui è possibile sedersi per sperimentare e confrontare diversi suoni di autocarro modulati in precedenza. Inoltre, Volvo Trucks collabora e finanzia le ricerche del Politecnico Chalmers a Göteborg volte a unire massima sicurezza e comfort con la minore sensazione di stanchezza possibile per il conducente. – All’interno della cabina si verifica una situazione simultanea in cui tutte le impressioni sono concentrate in uno stesso luogo, dice Mendel Kleiner, professore di acustica tecnica al Politecnico Chalmers. Il suono non deve essere invadente, ma allo stesso tempo deve trasmettere informazioni, e in alcuni casi fare in modo che il conducente reagisca immediatamente senza pensare. ■ G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_19_Future.indd 19 19 08-02-22 15.46.31 STORIA Pensate se avessero usato Volvo… Il mondo è pieno di miracoli edili costati sangue, sudore e fiumi di lacrime. Ma come sarebbero andate le cose utilizzando autocarri Volvo? Applichiamo la tecnologia attuale in tre dei più famosi cantieri edili della storia. TESTO TOB IAS HAM MAR ILLUSTRAZIONI R I KAR D SÖDE RSTRÖM /SG B … per erigere la piramide di Cheope La piramide più famosa del mondo fu costruita attorno al 2580 a.C. come monumento funebre in onore del faraone Khufu. Con i suoi 146 metri, fu per oltre 4.000 anni l’edificio più alto del mondo. Ma costruirla non fu cosa facile. Secondo lo storico greco Erodoto, per erigere la piramide furono impiegati 100.000 uomini per oltre 20 anni. Molti di loro morirono durante i lavori. Il compito più difficile fu trascinare fino in cima gli oltre 2,5 milioni di blocchi di pietra dal peso medio di 2,5 tonnellate (fino a un massimo di 15 tonnellate) servendosi dei rudimentali strumenti dell’epoca come rampe, gru e 20 semplici leve. E con la sola forza dei muscoli. Un autotelaio Volvo FM con pianale 6×4 avrebbe potuto svolgere il lavoro in modo molto più pratico ed efficiente. Pensate solo al guadagno in termini di tempo: il pianale ha una capacità di 21 tonnellate. Un solo trasporto con l’autocarro avrebbe fatto risparmiare oltre otto faticose tratte a piedi. Inoltre, impiegando un’escavatrice VCE per scavare le gigantesche fondamenta nella sabbia, si sarebbero potuti ridurre al minimo sia i tempi di lavoro che il numero di schiavi utilizzati. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_20-21_Entertainment.in20 20 08-02-22 15.47.01 …per costruire il Canale di Panama Il Canale di Panama è una delle opere di ingegneria più grandi e complesse della storia dell’umanità. Sulla carta può sembrare facile: una diga lunga 77 km che attraversa l’istmo di Panama nell’America Centrale per collegare Oceano Atlantico e Oceano Pacifico e dimezzare la distanza tra New York e San Francisco... Quanto potrà essere difficile? Abbastanza, come risultò all’atto pratico. Il primo tentativo sotto i francesi nel 1880 fu un completo fallimento. La seconda volta, sotto la supervisione americana, andò meglio. Ma alla conclusione dei lavori, nel 1914, erano comunque oltre 27.500 gli operai morti a causa delle zanzare, delle malattie e delle terribili frane che ostacolarono il progetto per tutta la sua durata. Con l’aiuto di alcuni autocarri Volvo Heavy Duty specificamente adattati alle condizioni d’uso americane, la situazione sarebbe cambiata in modo radicale. Un dumper 6×4 da 10 m³ ha una capacità di carico di 16 tonnellate di argilla, ghiaia e pietrisco, corrispondenti a 267 carriole trasportate a mano, supponendo che un solo operaio sia in grado di caricare e trasportare in media 60 kg nel caldo asfissiante. Un autocarro del genere, inoltre, avrebbe potuto trasportare senza problemi il materiale di scavo tra i vari punti di un terreno difficile, un’operazione che deve essere stata incredibilmente complicata con le semplici attrezzature dell’epoca. Aggiungiamo escavatrici, gru e betoniere VCE e avremo tutti gli ingredienti per costruire il canale con la massima sicurezza ed efficienza. …per costruire la Tour Eiffel Per far sì che la Tour Eiffel, simbolo di Parigi, fosse pronta per l’esposizione mondiale del 1889 ci vollero due anni, due mesi e cinque giorni e furono necessari 50 ingegneri, 100 fabbri e 121 operai edili per unire correttamente le 18.000 diverse parti della torre. La Tour Eiffel pesa in totale circa 10.000 tonnellate, tre quarti delle quali rappresentati dalla struttura metallica composta da oltre 12.000 travi di ferro unite da più di 2,5 milioni di chiodi. Il trasporto dei pesanti materiali da costruzione dalla fabbrica al cantiere richiese uno straordinario impiego di risorse. Le chiatte sulla Senna erano certamente capaci di gestire grandi volumi, ma a una lentezza esasperante. E i carri tirati da cavalli, usati per il successivo trasferimento dei componenti dal porto al cantiere, non erano molto più veloci. Inoltre, un cavallo ha bisogno di riposo, erba e sacchi di zollette di zucchero... Con un Volvo FH 6×4 con cabina notte e rimorchio, i lavori sarebbero stati tutta un’altra cosa. Un passo di 3,6 m consente di ospitare dietro la cabina una gru di grandi dimensioni, con cui un solo conducente è in grado di caricare anche le travi più pesanti. Con l’autorizzazione delle autorità parigine, l’autocarro avrebbe trasportato facilmente 50 tonnellate per tratta direttamente fino alle gru di sollevamento e senza ritardi. 4 nodi sulla Senna corrispondono a 70 km/ora su strada... ed ecco che la Tour Eiffel diventa un progetto edile quasi come tutti gli altri. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_20-21_Entertainment.in21 21 21 08-02-22 15.47.16 funzionamento ESP – l’angelo custode nelle curve strette L’intelligente programma elettronico di stabilizzazione ESP si rivela in molte situazioni l’angelo custode del conducente e non si limita solo a rendere più stabile l’autocarro, ma fa anche in modo che il mezzo abbia una maggiore velocità di entrata nelle curve difficili senza ribaltarsi. TESTO H E N R I K MOB E RG E R FOTO VOLVO TR UCKS CON DUCE NTE Il conducente è una persona in carne e ossa, che può commettere errori: ad esempio entrare in una curva a velocità eccessiva o accorgersi troppo tardi che la curva si fa sempre più stretta, oppure scoprire che l’asfalto in quella curva è ghiacciato o scivoloso. Il conducente sta per farsi prendere dal panico. Sterza quanto può e cerca di fermare il mezzo. L’unico intervento utile è quello di ESP. G U I DA Il sistema ESP è dotato di sensori che rilevano i movimenti del volante e dei pedali da parte del conducente e quelli del veicolo nel complesso. I calcoli vengono effettuati sulla base della rotazione del volante e della rotazione del mezzo attorno all’asse verticale (il semirimorchio sta per ripiegarsi su se stesso?). Un sensore misura l’accelerazione laterale (il mezzo sta per sbandare o rischia di ribaltarsi?). ADATTAB I LE ESP è un componente dell’elettronica dell’autocarro ed è strettamente collegato alla parte elettronica del motore, a tutti i componenti del sistema frenante e all’elettronica del rimorchio. Quando il veicolo si avvicina a una situazione critica, ESP decide se è sufficiente ridurre semplicemente la potenza del motore e frenare con cautela o se è necessaria una frenata improvvisa con tutti i mezzi necessari, garantendo maggiore sicurezza per il conducente. SISTE MA FR E NANTE AVAN ZATO L’autocarro è dotato dell’avanzato sistema frenante elettronico Volvo EBS, con dispositivo antibloccaggio, ABS e il sistema antiavvitamento TCS. Si tratta di sistemi dotati di numerosi sensori che rilevano tutte le forze e i movimenti dell’autocarro e delle ruote, accorgendosi ad esempio se un pneumatico perde aderenza su un fondo scivoloso. In aggiunta, per gli articolati con semirimorchio è disponibile il sistema ESP. 22 FR E NO MOTOR E Quando l’autocarro è prossimo a una situazione critica, ESP attiva il freno motore riducendo il momento torcente e inizia ad applicare la frenata su una o più ruote del veicolo. Il sistema sa esattamente quale ruota deve essere frenata in ogni situazione, se si tratta di una ruota anteriore esterna insieme a tutte le ruote del rimorchio (sovracorrezione in curva) o solo delle ruote posteriori interne (in caso di sottocorrezione). G LOB ETROT TE R N. 1 2008 VTM1it_08_22_How it works.indd 22 08-02-22 15.47.50 io e il mio volvo Carattere d’asfalto Nome? Giorgio Cencin. Età? 55. Sposato? Sposato con 2 figli (Alessandro 23 anni e Giorgia 26 anni). Hobby? La mia grande passione: il teatro, sono regista e attore di una compagnia di teatro dialettale. Che tratte percorre? Como/Varese/Milano. Che merci trasporta? Inerti e macchinari vari (mi occupo di scavi, asfaltature e strade). Perché ha scelto Volvo? Affidabilità, assistenza valida, la concessionaria è qui vicino e quindi per me è molto comodo. Presso quale concessionaria è stato acquistato il veicolo? Zeta Carri di Binago (Como). DATI VEICOLO Trattore: FM 13 VOLVO 480 HP, con gru Cabina: Globetrotter Cambio: manuale Sospensione: balestra Posteriore: balestra Semirimorchio: cassone con gru Che tipologia è: cava/cantiere Indirizzo: S.C. s.n.c - Pavimentazioni stradali Via Fontanella 22070 Cagno (Como) Tel. 031 808283 G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd Sez1:23 23 22-02-2008 17:48:22 La sfida ambientale TESTO J E N NY PALM FOTO CH R ISTE R E H R LI NG I problemi climatici devono essere presi in seria considerazione, ma non c’è motivo di creare inutili allarmismi. Questa è l’opinione di Leif Johansson, Presidente e CEO di Volvo. “Non dobbiamo cullarci nell’idea che tutto si risolva da sé, perché ciò purtroppo non si verifica. Tuttavia, sono ottimista perché credo che possiamo fare molto riguardo questo problema”. La grande sfida raccolta da Volvo (e dal resto del mondo) è la riduzione delle emissioni di CO2, principale causa del riscaldamento globale. Molto è stato comunque già fatto. Se volesse sottolineare un obiettivo di successo a livello ambientale raggiunto da Volvo negli ultimi anni, a quale farebbe riferimento? “Sono estremamente felice e orgoglioso di poter affermare che quello di Ghent è il primo stabilimento in cui si producono veicoli a emissione zero di CO2. Nel 2004 le emissioni di anidride carbonica prodotte dal nostro stabilimento ammontavano a 14.000 tonnellate, mentre oggi siamo arrivati a zero. Ricorriamo all’energia eolica e idroelettrica e ricaviamo energia termica dai pellet e dalle biomasse”. C’è altro che secondo lei merita ulteriore attenzione dal punto di vista ambientale? “Una tappa importante per il Gruppo Volvo è stato in autunno la presentazione dei sette autocarri alimentati da sette carburanti alternativi diversi. Questa tecnologia è accessibile, funziona ed è esattamente quello che volevamo dimostrare agli investitori, alle autorità pubbliche e a tutti i responsabili in questo ambito”. Perché è stato così importante 24 porre in evidenza questa tecnologia? “Quando si parla di carburanti alternativi, c’è ancora molta incertezza in merito alle tecnologie, all’economicità, alla distribuzione e alla produzione. Occorre investire grandi quantità di denaro e tutto ciò che si può fare per ridurre questa incertezza è naturalmente positivo”. Secondo lei, quando i carburanti alternativi sostituiranno le controparti tradizionali? “Ci vogliono ancora molti anni. Per ora quello che conta è concentrarsi sugli impianti sperimentali che off rono un potenziale di espansione per il futuro. In altre parole, i test e le sperimentazioni su piccola scala potranno essere riprodotti in futuro su larga scala. Per il momento credo che sia estremamente importante andare avanti con la ricerca”. Tuttavia la ricerca richiede tempo e sembra che il tempo sia l’unica cosa di cui non disponiamo in grandi quantità, se vogliamo fare qualcosa per ostacolare le minacce al clima del nostro pianeta. “È vero ma una cosa non esclude l’altra. C’è molto che possiamo fare nell’immediato. Ad esempio, già oggi siamo in grado di aggiungere fino al 25% di carburanti alternativi al diesel che utilizziamo, riducendo in tal modo le emissioni di CO2. Esistono inoltre soluzioni ibride tra i motori elettrici e quelli diesel, una tecnologia per cui abbiamo già preso accordi con alcuni clienti per eseguire dei test sul campo. Questi motori verranno prodotti in serie e saranno disponibili a partire dal 2009”. C’è altro che possiamo fare per il momento? “È molto importante assumere un atteggiamento olistico verso l’intera catena, dai parametri più piccoli a quelli più grandi, ma anche fornire ai conducenti degli autocarri delle condizioni di guida ottimali, che comprendano sia strumenti tecnici di supporto che soluzioni soft ware più orientate verso l’uomo, come ad esempio l’addestramento. Tuttavia, dobbiamo ammettere che il settore dei veicoli è solo una parte del tutto e che spetta poi a ciascuno di noi fare il resto. Anche le varie autorità pubbliche e gli stati devono prendersi le loro responsabilità e investire in infrastrutture come strade, ferrovie e porti, in modo da rendere il sistema dei trasporti più efficiente e favorevole dal punto di vista ambientale”. Esistono altre sfide in merito ai carburanti alternativi. Ad esempio, dove dovrebbero essere coltivate le materie prime per il carburante in modo che non entrino in competizione con l’agricoltura a scopo alimentare? “Non riesco a comprendere i motivi per cui la situazione venga descritta come uno scenario terribile in cui l’agricoltura subisce a livello mondiale un calo vertiginoso, come se fossimo minacciati di estinzione. Non credo che sia questa la strada da battere. All’inizio del XX secolo gli esperti si dicevano certi che la terra non sarebbe stata in grado di produrre cibo a sufficienza per al massimo due miliardi di persone: oggi la popolazione mondiale è salita quasi al triplo di quella cifra ed eppure riusciamo a gestire la situazione”. Pur non dovendo adottare un approccio catastrofista, di certo bisogna ammettere che la terra non è una risorsa illimitata e che si dovrebbero coltivare aree enormi per produrre carburanti rinnovabili, dato che le materie prime devono pur crescere da qualche parte, non crede? “Lei ha perfettamente ragione ed è ovvio che dobbiamo tenerne conto. Ciononostante, oggi produciamo più cibo del necessario e con una maggiore efficienza potremmo essere in grado di coltivare sia per l’alimentazione che per i carburanti senza alcun problema”. Lei ha adottato uno stile di vita ecologico? Per lavoro devo prendere spessissimo l’aereo e c’è poco che io possa fare in merito, ma nel privato cerco di fare il possibile”. Fa la raccolta differenziata dei rifiuti? “Sì, in una certa misura. Separo il vetro e così via”. Compra cibo biologico? “Assolutamente sì!” In che modo è possibile vivere quotidianamente in armonia con l’ambiente senza apportare cambiamenti drastici al proprio stile di vita? “Prima di tutto, essendo molto interessato alla tecnologia, quando esce qualche novità che consente di ridurre i consumi energetici, sono il primo ad acquistarla! Intendo qualsiasi cosa, dalle lampadine a basso consumo al frigo e ai nuovi sistemi di riscaldamento che consumano meno elettricità”. In tutta onestà, quello che ciascuno fa nel privato può davvero fare la differenza? “Naturalmente un lettore DVD in standby non fa molta differenza, ma 200.000 sì. Una persona non può risolvere tutto, ma tutti possono fare qualcosa ed è così che si può avere un impatto positivo sull’ambiente”. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd Sez1:24 22-02-2008 17:48:33 INTERVISTA A LEIF JOHANSSON I consigli di Leif Johansson per uno stile di vita ecologico. • • • Ove possibile, sostituite i prodotti vecchi. I nuovi frigoriferi, congelatori e termosifoni consumano molta meno energia. Pensate a quello che mangiate! Acquistate cibo biologico. Isolate le finestre in modo appropriato. In questo modo si può ridurre il consumo domestico di energia. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd Sez1:25 25 22-02-2008 17:48:45 Volvo Trucks informa Dalla mobilità alle merci, dalla logistica alle forniture. Tutte le news dall’Europa per trasporti migliori. 26 G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd Sez1:26 22-02-2008 18:00:20 VOLVO TRUCKS INFORMA AUTOCARRI PIÙ LUNGHI PEDAGGI STRADALI SENZA FRONTIERE La Svezia sta considerando la possibilità di utilizzare in futuro autocarri più lunghi rispetto agli odierni veicoli modulari da 25 metri. Questa possibilità è stata presa in considerazione lo scorso novembre, quando alcuni stakeholder del settore trasporti su ruota, tra i quali Swedish Road Administration, Volvo e Schenker, si sono incontrati con il ministro dell’ambiente, Andreas Carlgren, per discutere di come rendere il trasporto su autocarro meno gravoso per l’ambiente nel prossimo futuro. Test con autocarri per il trasporto del legname più lunghi sono già in corso nel nord del Paese. E il porto di Skandiahamnen a Goteborg è già in grado di accogliere autocarri da 32 metri per il trasporto di container. Attualmente, il progetto RCI (Road Charging Interoperability), in parte sovvenzionato dall’UE, sta collaudando formalmente il prototipo di un equipaggiamento per il pedaggio stradale, seguendo un itinerario dimostrativo attraverso sei paesi membri dell’UE con due autocarri dotati di un’unità installata a bordo. I dati delle transazioni generati vengono raccolti per dimostrare la compatibilità con le reti dei vari paesi dell’equipaggiamento a bordo, che può attraversare facilmente le frontiere sia logiche che nazionali senza interazioni da parte dell’utente e senza richiedere alcun intervento di riconfigurazione. LIBRO VERDE SUL TRASPORTO URBANO AVANTI CON GALILEO Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato lo sviluppo e il finanziamento futuri del sistema di navigazione satellitare europeo Galileo (una versione europea del GPS). Grazie a questo accordo, il sistema dovrebbe essere operativo entro il 2013. La fase finale dello sviluppo avrà un costo di 3,4 miliardi di euro e sarà finanziata con fondi comunitari. Galileo sarà uno dei più vasti programmi per cui la Commissione si sia mai assunta la responsabilità gestionale diretta del progetto. “Towards a new culture for urban mobility” (Verso una nuova cultura della mobilità urbana) è il titolo del nuovo Libro verde della Commissione europea dedicato al trasporto urbano. Questo documento, adottato nel settembre del 2007, ha aperto un dibattito sui principali problemi della mobilità urbana, incluso il trasporto di merci. Il Libro verde presenta un insieme di problematiche relative ai criteri della mobilità urbana e prevede venticinque domande aperte il cui obiettivo è la risoluzione di tali problemi. Questo segna l’inizio di una nuova fase di consultazione e cittadini e stakeholder sono invitati a condividere le proprie opinioni con la Commissione, opportunità di cui potranno usufruire fino al 15 marzo 2008. All’inizio dell’autunno del 2008 seguirà un piano di azione incentrato proprio sulla mobilità urbana. FORNITURE PUBBLICHE CON COSTI ENERGETICI SUL LUNGO PERIODO NUOVO PIANO DI AZIONE LOGISTICA La Commissione europea ha presentato una proposta emendata per una Direttiva che introduce il concetto di economia sostenibile nelle forniture pubbliche di veicoli e servizi di trasporto. In base a questa proposta, al momento dell’acquisizione dei veicoli le autorità pubbliche dovranno rispettare criteri specifici relativi ai costi sul lungo periodo connessi a consumo di energia ed emissioni di CO2 e agenti inquinanti. Per quantificare tali costi, verrà applicata una metodologia armonizzata. L’analisi costi-vantaggi suggerita, che tiene in considerazione la possibilità che i costi di investimento iniziali per i veicoli siano superiori al risparmio derivante dalla riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di CO2 e agenti inquinanti, evidenzia i potenziali e significativi profitti economici di cui gli operatori e la società potranno usufruire. Sulla base della stima secondo cui i volumi delle merci trasportate in Europa aumenteranno del 50% tra il 2000 e il 2020, la Commissione europea ha adottato una serie di iniziative il cui obiettivo è rendere il trasporto di merci nell’ambito dell’UE più efficiente e sostenibile. Il nuovo piano di azione logistica presenta 30 proposte per migliorare il trasporto di merci nell’UE. Tuttavia, nell’iniziativa della Commissione i riferimenti al settore dei trasporti su strada sono minimi, se non che “considerato il costante aumento del livello di efficienza del trasporto su strada, anche il trasporto ferroviario deve acquisire maggiore competitività”. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd Sez1:27 27 22-02-2008 17:49:03 VOLVO TRUCKS UPDATE IL NORVEGESE COL VENTO IN POPPA 28 G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd Sez1:28 22-02-2008 17:49:11 LA TUA GUIDA ALLE NOTIZIE VOLVO TRUCK ITALIA Dopo aver partecipato per quattro volte al Whitbread/Volvo Ocean Race adesso è al giro di boa. Da marzo Knut Frostad è il nuovo CEO di Volvo Ocean Race. “Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a un uomo della levatura di Knut nel nostro team e attendiamo con ansia il momento in cui collaboreremo con lui alla preparazione e allo svolgimento della regata. Per le sue capacità sportive e professionali, Knut costituisce una scelta eccellente e siamo molto lieti del fatto che abbia accettato la posizione di CEO”, ha affermato Gerry Keaney, Presidente del consiglio di amministrazione di Volvo Event Management. Knut Frostad (40 anni), che ha partecipato a Whitbread/Volvo Ocean Race per quattro volte, di cui due come skipper e manager di suoi progetti, ha affermato che la regata fa parte della sua vita da 15 anni e che questo è il lavoro dei suoi sogni. “Il mio interesse immediato è la regata del 2008-09, che è ormai definita a grandi linee. Il mio compito è di garantire che sia preparata con competenza e che dia i risultati migliori e più entusiasmanti possibili man mano che procediamo nell’organizzazione dell’evento. Il team presente presso la sede della regata è dotato dell’esperienza e della professionalità necessarie per garantire una transizione priva di problemi”. “La regata 2008-09 sarà caratterizzata dai cambiamenti di percorso e di rotta più significativi nella storia dell’evento, pertanto sarà una sfida particolarmente ardua ed eccitante per gli organizzatori, i team partecipanti, i porti e gli sponsor”. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd Sez1:29 29 22-02-2008 17:49:18 VOLVO TRUCKS UPDATE Riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica Volvo Trucks, attraverso Volvo Logistics, sfida i suoi trasportatori a ridurre del 20 percento le emissioni di anidride carbonica entro i prossimi due anni. Questo impegno costituisce un ulteriore elemento della strategia climatica di Volvo Trucks che annovera tra i suoi obiettivi anche una produzione priva di anidride carbonica, l’efficienza energetica, la tecnologia dei carburanti alternativi e il riciclaggio. ”Desidero che i trasportatori che effettuano consegne di merci tra i nostri principali stabilimenti in Europa riducano del 20% le emissioni di anidride carbonica entro il 2010. Questo obiettivo fa parte della nostra strategia climatica”, afferma Staffan Jufors, Presidente e CEO di Volvo Trucks. ”Le emissioni possono essere rapidamente ridotte attraverso numerose misure, ad esempio la riduzione del consumo di carburante, una logistica più efficiente, l’utilizzo di biocombustibili e la sostituzione dei veicoli obsoleti”. Volvo Trucks offre già numerosi prodotti e servizi nell’ambito dell’iniziativa Fuelwatch, il cui scopo è di ridurre il consumo di carburante e, di conseguenza, l’impatto ambientale esercitato dai clienti di Volvo Trucks. Volvo Logistics collabora con i trasportatori. Volvo Logistics, che è responsabile dei trasporti di Volvo Trucks, svilupperà una serie di misure concrete in collaborazione con i propri fornitori. ”Siamo pronti ad affrontare la sfida che la riduzione del 20 percento nelle emissioni di anidride carbonica comporta”, afferma Åke Niklasson, Presidente di Volvo Logistics. In concomitanza con la mostra ”Logistics & Transport” di Göteborg, che avrà luogo dal 20 al 22 maggio, Volvo Logistics presenterà il proprio piano di azione per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Il dimezzamento dell’impatto sul clima: un obiettivo comune. Volvo Trucks ha annunciato la sua sfida in concomitanza con il seminario ”Klimatneutrala godstransporter på väg” (Sulla via del trasporto di merci privo di effetti sul clima). Il seminario è stato organizzato in collaborazione con Schenker, Preem, la Swedish Road Administration e la Chalmers University of Technology, con la partecipazione di Åsa Torstensson, ministro per le infrastrutture. Le parti coinvolte hanno un obiettivo comune: dimezzare entro il 2020 l’impatto sul clima esercitato dal trasporto di merci, avendo come riferimento i dati del 2005. Nel lungo termine l’obiettivo è di rendere i trasporti di merci su strada del tutto privi di emissioni di anidride carbonica. Al via la terza generazione di alcolock Volvo Trucks sta ampliando la propria offerta di alcolock nel settore dei mezzi pesanti. La terza generazione di alcolock attualmente in fase di presentazione è l’unico sistema al mondo omologato per il trasporto di merci pericolose. Volvo Trucks è tra i partecipanti al seminario di Tylösand di quest’anno, che si terrà nel prossimo autunno. L’azienda, tra l’altro, presenterà il nuovo alcolock per i veicoli commerciali. Volvo è stato il primo produttore di mezzi 30 pesanti a offrire questo sistema. Il nuovo alcolock disponibile in Scandinavia dall’autunno del 2007 è stato ulteriormente sviluppato e migliorato in numerosi modi. A suo favore gioca il fatto che non richiede la calibrazione del sistema più di una volta all’anno. È il primo alcolock al mondo in grado di soddisfare i rigorosi requisiti definiti per l’installazione negli autocarri che effettuano il cosiddetto trasporto ADR, cioè il trasporto di merci pericolose. ”Volvo sostiene l’iniziativa del governo svedese sull’introduzione degli alcolock come standard nei veicoli in tutta l’Unione Europea. Siamo convinti che questo dispositivo ogni giorno salverebbe molte vite sulla rete stradale europea”, afferma Lennart Pilskog, responsabile Relazioni pubbliche di Volvo Trucks. ”In particolare gli incidenti stradali causati dall’alcol in cui sono coinvolti gli autocarri che trasportano merci pericolose possono avere conseguenze devastanti, in quanto spesso questi mezzi trasportano grandi quantità di gas esplosivi o liquidi corrosivi”. L’alcolock è facile da usare e presenta un dispositivo di blocco dell’avviamento. Il sistema è costituito da un’unità centrale e da un telecomando palmare con un boccaglio monouso e un display. Se l’alito del conducente contiene tracce di alcol, l’unità centrale interrompe l’alimentazione elettrica al motorino di avviamento, alla pompa carburante o al sistema di accensione, impedendo così la partenza del veicolo. G LOB ETROT TE R N. 1 2008 GT1 2008.indd Sez1:30 22-02-2008 17:49:31 NUOVO VOLVO FL Il nuovo Volvo FL da 7 litri, con una capacità di carico da 12 a 18 t, è stato progettato per affrontare la giungla metropolitana. Leggero e rapido, Volvo FL possiede un’eccezionale manovrabilità ed è la soluzione ideale per la città, dalla distribuzione delle merci alla raccolta dei rifiuti. Il vostro Concessionario di fiducia vi proporrà il mezzo che fa al caso vostro, oltre a servizi specialistici di qualità, contratti di assistenza e assicurazione. Questo è un Volvo FL di nuova generazione, questa è Performance Totale. VOLVO TRUCKS. DRIVING PROGRESS www.volvotrucks.it GT1 2008.indd Sez1:31 G LOB ETROT TE R N. 1 2008 31 22-02-2008 17:49:46 COSTRUIRE SUCCESSO Catena cinematica, telaio e cabina del Volvo FM formano uno strumento professionale completo che migliora le prestazioni in cantiere, dove pianificazione, logistica e fornitori sono fattori di successo. Volvo offre sempre tutto il necessario, inclusa affidabilità, durata e massima sicurezza ma, per aumentare ulteriormente il livello di efficienza, Volvo FM è disponibile con gli avanzati cambi I-Shift e Powertronic per esprimere il massimo dell’efficienza del veicolo. I clienti Volvo possono inoltre contare su una rete di concessionari che garantisce tutto il supporto necessario. Non esiste un metodo migliore per costruire successo. Siamo presenti al SAMOTER di Verona 5-9 marzo - Pad. 7 VOLVO TRUCKS. DRIVING PROGRESS www.volvotrucks.it GT1 2008.indd Sez1:32 22-02-2008 17:49:56
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