5 Giardia duodenalis
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Giardia duodenalis CLASSIFICAZIONE • • • • • • • • Protista Sottoregno Protozoa Phylum Sarcomastigophora Subphylum Mastigophora Classe Zoomastigophorea Ordine Diplomonadida Genere Giardia Specie Giardia duodenalis Le specie del genere Giardia • Giardia agilis : anfibi • Giardia muris : roditori • Giardia ardeae e G. psittaci: uccelli • Giardia duodenalis: uomo e altri mammiferi Descrizione del parassita Nell’ospite il parassita si presenta sotto 2 forme : • Trofozoite • Cisti Giardia duodenalis Trophozoite Light microscope photos of trophozoites Trofozoite SEM Flagelli annessi alla ventosa Protrusioni per l’adesione ai villi Disco adesivo Giardia trophozoite Trophozoite attaches to surface of epithelial cells with its adhesive disk. Pinocytosis occurs at their dorsal side Cyst of Giardia duodenalis L’uomo si infetta ingerendo cisti contenute nell’acqua o nei cibi contaminati. Le cisti ingerite vanno al duodeno; qui ogni cisti divide il suo citoplasma trasformandosi in 2 trofozoiti. I trofozoiti continuano a dividersi per fissione binaria longitudinale e aderiscono alla mucosa intestinale per mezzo del disco adesivo ventrale. I trofozoiti successivamente si spostano nel colon e qui si ha l’incistamento. Infine le cisti vengono eliminate con le feci e il ciclo ricomincia. Ciclo biologico Vie di trasmissione • Acqua contaminata da cisti • Alimenti contaminati,(es. verdure crude,frutta,ecc.) • Da persona a persona (es. negli asili nido, specie quelli dei paesi in via di sviluppo,oppure tra maschi omosessuali) • Trasmissione zoonotica da animali domestici e selvatici Animali Serbatoio? Transmission from animals to humans is controversial; dependent on strain or type involved. Patogenesi L’azione patogena del parassita si esplica su: • cellule della mucosa intestinale che vengono danneggiate • linfociti T della mucosa intestinale che emettono linfokine tossiche per gli enterociti Clinica Il periodo d’incubazione varia da 1 a 14 giorni e la giardiasi acuta si protrae per 1-3 settimane Le manifestazioni cliniche sono ampiamente variabili,di conseguenza distinguiamo: • pazienti asintomatici che eliminano le cisti • pazienti con sintomi acuti (nausea, diarrea, crampi addominali, flatulenza, vomito e febbricola) • pazienti con sintomi cronici (persistente steatorrea, malassorbimento, perdita di peso fino a 5 kg nel 50% dei pazienti). Diagnosi Esistono diversi metodi per la diagnosi di G. duodenalis: • Esame delle feci 1-La ricerca di trofozoiti e cisti nelle feci rappresenta il test di scelta, specie in quei casi in cui è possibile la presenza di altri parassiti. E’ preferibile raccogliere 3 campioni di feci nell’arco di alcuni giorni in quanto le cisti possono essere eliminate in maniera intermittente. I trofozoiti devono essere fissati immediatamente perché si degradano presto. Le cisti invece si conservano per 24 ore. Molto utile è la colorazione Giemsa che colora in rosso i nuclei, i flagelli e le ciglia,in azzurro il citoplasma e le cisti. 2- Test immunoenzimatici o in immunofluorescenza per l’identificazione di antigeni di G. duodenalis nei campioni di feci. • Esame del contenuto duodenale Viene utilizzato nei pazienti che fanno sospettare la presenza di G. duodenalis nonostante gli esami delle feci siano negativi. Consiste nella ricerca dei trofozoiti nel duodeno prelevandoli mediante un sondino duodenale (Enterotest). PCR 2% agarose gel analysis of a PCR diagnostic test for detection of Giardia DNA. PCR was performed using primers JW1/JW2.1 Lane S: Molecular base pair standard (100-bp ladder). Black arrows show the size of standard bands. Lane 1: Giardia intestinalis positive fecal specimen. The red arrow shows the diagnostic band for G. intestinalis (size: 183 bp). Reference: Weiss JB, van Keulen H, Nash TE. Classification of subgroups of Giardia lamblia based upon ribosomal RNA gene sequences using the polymerase chain reaction. Mol Biochem Parasitol 1992;54:73-86 Terapia • Terapia del paziente asintomatico (trattamento per coloro che vengono in contatto con gli alimenti per motivi di lavoro, es. cuochi, camerieri, ecc.) • Terapia del paziente sintomatico. E’ a base di metronidazolo. E’ un composto nitroimidazolico, ha un’elevata efficacia nei confronti di G. duodenalis. I regimi di metronidazolo che ne prevedono alti dosaggi e breve durata hanno un’efficacia minore e sono meno tollerati rispetto a quelli standard. Altri farmaci utilizzati • Tinidazolo: è un nitroimidazolico, molto efficace nel trattamento di Giardia duodenalis. • Furazolidone: alternativo per i bambini. E’ disponibile in sospensione liquida,è ben tollerato E’ efficace all’80%. • Paromomicina: è un aminoglicoside che viene utilizzato nel primo trimestre di gravidanza.Viene somministrato per via orale e viene eliminato per quasi il 100% inalterato nelle feci. L’efficacia è del 60-70%. • Quinacrina: è un antimalarico. Nel 1992 ne è stato interrotto l’uso a causa di carenza di materia prima. E’ un farmaco molto efficace. • Albendazolo: è un antielmintico. Di solito viene utilizzato nelle infestazioni da nematodi intestinali, ma è molto efficace anche nei confronti di Giardia duodenalis. Viene assorbito in maniera variabile dopo somministrazione orale in quanto è parzialmente solubile in acqua. I metaboliti vengono eliminati con le urine. Resistenza Giardia duodenalis può essere resistente al metronidazolo. In particolare gli individui HIV-positivi hanno frequenti recidive di giardosi e non rispondono alle terapie usuali. La combinazione di metronidazolo con quinacrina ha dimostrato una buona efficacia in persone sia immunodepresse che immunocompetenti che non rispondevano alla terapia. La sensibilità in vitro dei trofozoiti resistenti è stata saggiata in pochi casi e a tutt’oggi non ci sono tecniche di sensibilità standard che permettono una definizione di soglia di resistenza di ceppi di Giardia duodenalis. Lotta e prevenzione La prevenzione si basa su: • un adeguato trattamento dell’acqua da distribuire alla popolazione • un’appropriata eliminazione dei rifiuti umani e animali • una buona igiene personale
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