03 TeLaB - giardia intestinalis - Scuola di Medicina e Scienze della
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Giardia intestinalis (lamblia) Giovanni Di Bonaventura, BSc, PhD Dipartimento di Scienze Biomediche Università “G. d’Annunzio”, Chieti AA 2010-2011 G. intestinalis: Tassonomia Protozoo flagellato (Phylum: Sarcomastigophora; subphylum: Mastigophora), agente causale della giardiasi. Inizialmente Cercomonas intestinalis (Lambl, 1859), successivamente rinominato Giardia lamblia (Stiles, 1915) in onore del Prof. A. Giard (Parigi) e del Dr. F. Lambl (Praga). Giardia intestinalis è la denominazione attualmente usata per questo protozoo. Il genere comprende sei specie (G. intestinalis, G. muris, G. agilis, G. microti, G. ardae and G. psittaci) distinte sulla base della loro morfologia, specificità di ospite e variabilità genetica. Di queste, solo G. intestinalis è patogena per l’uomo. G. intestinalis: epidemiologia Parassita obbligato intestinale di numerose classi di Vertebrati (uomo, equini, bovini, caprini, canini, uccelli) Antropoparassitosi, con possibile zoonosi: sebbene Giardia spp. sia stata isolata negli animali, la loro importanza come serbatoio di infezione (reservoir) non è stata ancora chiarita Trasmissione per chiusura del circuito oro-fecale: interpersonale per contatto diretto (mani contaminate), per assunzione di cibo o acqua contaminati da materiale fecale direttamente o tramite vettori (mosche) Diffusione mondiale dell’infezione prevalenza molto variabile; in Italia, il 3% delle enteriti è causato da G. intestinalis prevalenza maggiore (fino all’80%) in presenza di scarse condizioni igieniche (Paesi in via di sviluppo, centri di igiene mentale) ed in soggetti giovani (scuole materne), immunocompromessi o maschi omosessuali Il ciclo vitale è dimorfico: si articola in due fasi di sviluppo: trofozoite (fase vegetativa) e cisti (fase di resistenza) Soggetti a rischio: tutti. Ad elevato rischio: operatori pediatrici, bambini, viaggiatori internazionali, campeggiatori, nuotatori, individui che assumono acqua non depurata. Ciclo vitale: trofozoite • Trofozoite (10-20 µm) – si origina dall’escistamento nel piccolo intestino – corpo piriforme, compresso sul piano sagittale – “disco di adesione” ventrale per aderire alla mucosa duodeno-digiunale – simmetria diplozoica rispetto ai due assostili (pz intracitoplasmatica dei flagelli posteriori) – 2 nuclei – 4 blefaroplasti da cui originano altrettante paia di flagelli (anteriori, postero-laterali, caudali, ventrali) – motilità a “foglia cadente” – divisione per fissione binaria longitudinale Fissione binaria longitudinale Divisione del nucleo (mitosi) Divisione del disco ventrale Divisione del citoplasma (citochinesi) Ciclo vitale: cisti • Cisti (8-19 µm) – le cisti sono forme di resistenza responsabili della trasmissione della giardiasi – incistamento a livello colico – forma ovo-elissoidale – parete ispessita di natura fibrillare (resistenza a stress ambientali) – contiene disco striato, 8 blefaroplasti, corpo mediano – cisti immature (o giovani): binucleate; cisti mature: tetranucleate – da ogni cisti matura si originano 2 trofozoiti – stadio infettante: presente nel materiale fecale Ciclo biologico Le cisti sono forme di resistenza responsabili della trasmissione della giardiasi. Sia le cisti che i trofozoiti possono essere rinvenuti nelle feci (stadi diagnostici) . Le cisti sono resistenti, potendo sopravvivere per mesi in acqua fredda. L’infezione viene contratta per ingestione di cisti presenti in acque contaminate, cibo, o attraverso la via orofecale (vomito, o mani) . Nel piccolo intestino, l’escistamento rilascia i trofozoiti (ogni cisti produce due trofozoiti) . I trofozoiti si riproducono per fissione longitudinale binaria, rimanendo nel lume intestinale dove possono rimanere liberi od adesi alla mucosa mediante il disco ventrale . L’incistamento avviene quando il parassita transita nel colon. La cisti è lo stadio più comunemente rinvenuto in feci non diarroiche . Possibilità di rinvenire anche trofozoiti in feci diarroiche. Giardiasi - Patogenesi – Dose infettiva: 15 – 50 cisti – Adesione (no invasione) dei trofozoiti alla mucosa duodeno-digiunale • appiattimento dei microvilli • modificazione morfo-funzionali dell’orletto a spazzola • infiltrato monocelulare nella sottomucosa – Infezione decorre generalmente (80%) in maniera asintomatica (IgA secretorie vs adesione mucosale) – In casi particolari (deficit di IgA): • colonizzazione “a tappeto” della mucosa • diarrea acuta e cronica • sindrome da malassorbimento, causata da: – – – – riduzione superficie assorbimento inattivazione dei sali biliari danno ed infiammazione mucosale overgrowth batterica • modeste colangite e colecistite catarrale Giardiasi - clinica Differenti forme cliniche, dal soggetto asintomatico a forme sintomatiche (acute o croniche) gravi: Asintomatici: gruppo più esteso (fino all’80%) Sintomatici (forma acuta): dopo incubazione media di 7 gg (1-14 gg) compare un’infezione auto-limitante (1-3 settimane) caratterizzata da diarrea, crampi addominali, febbre, nausea, vomito e calo ponderale Sintomatici (forma cronica): sintomatologia ricorrente in soggetti immunodeficienti, malassorbimento, intolleranza al cibo, infiammazione cronica della mucosa Diagnosi di laboratorio • Il sospetto clinico di giardiasi deve essere confermato in laboratorio mediante tecniche dirette od indirette: – Ricerca diretta: • Osservazione microscopica: – cisti nelle feci (o trofozoiti in feci diarroiche), mediante preparato a fresco o tecniche di concentrazione. Necessità di campionamenti ripetuti (almeno 2-3 campioni per 3 gg consecutivi). – trofozoiti in campioni di liquido duodenale (Enterotest) o biospie duodenali (casi più gravi). • Isolamento colturale – Ricerca indiretta: • Tests immunoenzimatici per la ricerca di antigeni (screening) • Immunofluorescenza (maggiore sensibilità e specificità) Diagnosi microscopica: trofozoiti A A-C: Trofozoiti di Giardia intestinalis, colorati con soluzione tricromica di Gomori (A), e ferro-ematossilina (B, C). Ogni cellula esibisce due nuclei dotati da un cariosoma centrale. Dimensioni cellulari: 9 - 21 µm in lunghezza. D: Giardia intestinalis in coltura. Evidenti i flagelli (4 paia per cellula). B D C Diagnosi microscopica: trofozoiti Trofozoiti di Giardia intestinalis in prossimità delle cripte duodenali Diagnosi microscopica: cisti A, B, C: Cisti di Giardia intestinalis, colorate con ferroematossilina (A, B) e in campione “a fresco” (C). Dimensioni: 8-12 µm in lunghezza. Le cisti esibiscono due nuclei ciascuna (cisti giovani od immature). D: Cisti di Giardia intestinalis in immunofluorescenza: marcatura con anticorpi monoclonali coniugati ad un fluoroforo. A D B C Terapia • Indicata nel caso di: – Sintomatici – Animali domestici (in presenza di estensivo contatto, possibile reservoir) • Diverse opzioni terapeutiche disponibili: – Metronidazolo (Flagyl), farmaco di elezione • in gravidanza: paromomicina (aminoglicoside non assorbibile) – – – – Cloridrato di quinacrina (Atabrin) Furazolidone (Furoxone) Tinidazolo (Fasigyn) Nitazoxanide, ha fornito risultati incoraggianti
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