Malattie gastrointestinali
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Malattie gastrointestinali
Malattie gastrointestinali IAH AC Malattie gastrointestinali © IAH 2007 1 Superfici corporee • Cute = 2 metri quadri • Vie respiratorie= 80-100 metri quadri • Vie urogenitali= 60-80 metri quadri • Tratto gastrointestinale = 300-600 metri quadri © IAH 2007 2 Il tratto gastrointestinale è uno degli organi più specializzati del nostro corpo. È la più grande superficie corporea a contatto con il mondo esterno e, attraverso l’evoluzione, si è particolarmente specializzato al fine di garantire un assorbimento ottimale delle sostanze nutritive, tenendo lontano tossine e altri microrganismi invasori. Ha una superficie di 300-600 metri quadri e attraverso la superficie luminale entra a diretto contatto con tossine, gas e, naturalmente, le sostanze nutritive. 2 Mucosa intestinale • Ha paradossalmente entrambe le funzioni di: • Barriera • Filtro • La funzione di barriera della mucosa è illustrata nelle due successive diapositive: • Grafico • Immagine © IAH 2007 3 La mucosa gastrointestinale svolge una funzione contraddittoria, ossia da filtro altamente specializzato e, al tempo stesso, da barriera molto selettiva. Come filtro permette il passaggio delle sostanze nutritive ma, contemporaneamente, agisce da barriera per le tossine e altre sostanze indesiderate. Tali processi richiedono, quindi, una struttura particolarmente specializzata. Questo sarà illustrato nelle due successive diapositive. 3 fegato 5 sangue 4 Sistema immunitario Recettore per, ad es., l’ormone corticotropo Giunzione aderente 3 Batteri Particelle alimentari 1. 2 Muco e strato acquoso non agitato Lume dell’intestino le barriere intestinali © IAH 2007 4 Il tratto intestinale e il fegato comprendono 5 barriere grazie alle quali le particelle indesiderate non entrano nel corpo. Le cinque barriere: 1. Il muco e lo strato acquoso: rivestono la mucosa sul lato luminale. 2. I batteri simbionti: attraverso il loro numero costituiscono una barriera passiva sul lato luminale, cosicché le tossine non entrano a contatto con il rivestimento dell’intestino ma, utilizzando alcune tossine nel loro metabolismo, diventano innocui prima di venire a contatto con la mucosa. 3. La giunzione aderente. Si tratta della barriera più importante, e non è una barriera anatomica, bensì un canale, la cui rigida integrità è preservata dall’azione attiva dei mucociti adiacenti. Queste cellule richiedono quindi energia e combustibile per preservare questa funzione fisiologica. Se la cellula epiteliale non riceve questa energia, o quando non è presente una sufficiente quantità di sostanze nutritive, tale barriera risulterà alterata. Questa importante funzione può essere influenzata da infezioni, stress e tossine. 4. Il sistema immunitario dell’intestino o GALT forma la 4a barriera (vedere più avanti). 5. L’ultima barriera è costituita dal fegato, dato che tutto il sangue proveniente dall’intestino arriva al fegato attraverso la vena porta, e le tossine possono essere infine metabolizzate e rese innocue, oppure rese idrosolubili per l’escrezione. 4 Barriera mucosale • Dalla brochure gastrointestinale Heel Inc., USA, Ottobre 2004: Testo: Alta Smit Grafica: Andrew Mingione © IAH 2007 5 Il tessuto linfoide associato all’intestino (GALT) è la più grande aggregazione di cellule immunocompetenti dell’organismo. Il GALT è formato dal tessuto linfoide aggregato in modo lasso della lamina propria, e dalle cosiddette placche di Peyer, come pure dall’anello linfatico di Waldeyer. Tutti gli antigeni che penetrano in sedi post-mucosali saranno gestiti dal GALT. Una barriera più profonda è costituita dai linfonodi mesenterici, che sono i più grandi del corpo. La reazione immunitaria varia in funzione della frequenza del contatto e della concentrazione dell’antigene. Piccole concentrazioni di antigeni con breve esposizione inducono tolleranza, mentre elevate concentrazioni di antigeni con esposizione prolungata tendono a indurre infiammazione. Questo dato sarà importante quando, in seguito, valuteremo l’effetto della bassa concentrazione antigenica. Il rivestimento dell’intestino è di per sé un piccolo sistema PNEI (Psico –neuroendocrino-immunitario). I mucociti, ad esempio, presentano recettori per l’ormone di liberazione della corticotropina (CRH) e reagiscono allo stress con un aumento della permeabilità. L’asse cerebro-intestinale è stato accuratamente studiato e riveste un ruolo importante nelle malattie intestinali associate a un componente psicosomatico, come la Sindrome del Colon Irritabile e la Malattia Infiammatoria Intestinale (vedere più avanti). 5 • Cellule di presentazione dell’antigene • Cellule intraepiteliali • Cellule dendritiche • Neutrofili • Macrofagi L’antigene è per lo più presentato attraverso il MCH II. In alcuni pazienti questo è aberrante e causa IBD Risposta delle cellule T, risposta immunitaria locale non specifica, con mastociti come trasduttore riconoscimento attivazione risposta © IAH 2007 6 La determinazione della reazione immunitaria indotta dipende dalla cellula di presentazione dell’antigene che capta l’antigene. Nell’intestino, una particolare classe di APC (cellule di presentazione dell’antigene), quali alcune cellule dendritiche, risponderanno in maniera differente ai diversi antigeni. Questo innesca la differenziazione in una reazione di tolleranza o in una reazione infiammatoria. Le cellule dendritiche rispondono agli antigeni presentati da una particolare classe di cellule, le cellule M dell’epitelio, o direttamente agli antigeni che penetrano attraverso la giunzione aderente. Alcuni pazienti sono geneticamente predisposti a generare una risposta infiammatoria, anziché la normale risposta tollerante dell’intestino. Questo predisporrà quindi a patologie quali il morbo di Crohn. Sono oggi disponibili numerose ricerche su queste differenze individuali della risposta immunitaria intestinale. 6 La funzione del rivestimento mucosale come organo immunitario • Permeabilità • Secrezione di MHC • Presentazione dell’antigene • Componente secretorio • Molecola di adesione • Presentazione • Chemio immunociti • Attrazione • Attività antimicrobica © IAH 2007 7 Lo stesso epitelio svolge un ruolo molto importante nell’immunità. Attraverso l’integrità della giunzione aderente viene controllata la dimensione degli antigeni in modo che, in condizioni fisiologiche normali, solo piccole quantità di antigene sono processate dal GALT. Questo induce la naturale tolleranza. L’intestino secerne inoltre proteine del complesso maggiore di istocompatibilità, specialmente di tipo II, che svolgono un ruolo nella presentazione dell’antigene. Le cellule M, diffuse tra le cellule epiteliali, sono cellule di presentazione dell’antigene specializzate. Le IgA sono i principali anticorpi attivi nell’intestino, ma per funzionare necessitano di un componente secretorio. Questo è fornito dalle cellule mucosali. Anche la mucosa secernerà chemiochine che, in particolari condizioni, attrarranno le cellule immunitarie verso l’intestino grazie alla chemiotassi. Da ultimo, il rivestimento dell’intestino secernerà diversi peptidi antimicrobici, che svolgono un ruolo nella difesa dell’ospite. 7 La risposta antigenica dell’intestino • È sempre innescata verso la tolleranza e l’anti-infiammazione • Mediata da cellule Th2, Th3 helper e da cellule T • L’attivazione dipende da: • Concentrazione dell’antigene • Tipo di cellule di presentazione dell’antigene • Particolari cellule di presentazione dell’antigene captano le diluizioni omeopatiche nella diluizione D1-14, inducono le cellule TH3 e secernono TGF-beta © IAH 2007 8 Di natura, e per ovvie ragioni, la reazione immunitaria intestinale è innescata verso una risposta di tipo TH2, cioè una risposta di tolleranza. L’intestino possiede inoltre la maggior parte delle cellule T regolatrici di tipo inducibile, vale a dire le cellule TH3. Queste cellule vengono stimolate nel rivestimento dell’intestino quando la concentrazione e la frequenza dell’esposizione antigenica è molto breve e molto ridotta. Heine e i suoi collaboratori l’hanno accertato nel caso di materiali vegetali a bassa diluizione, per es. Arnica comp.-Heel e alcuni estratti di organi di suino. Schmolz, Manfred; Heine, Hartmut Homöopathische Substanzen aus der Antihomotoxischen Medizin modulieren die Synthese von TGF-ß1 in menschlichen Vollblutkulturen. Biologische Medizin 2001;nr 2 61-65 Questa reazione naturale verso la tolleranza garantisce la mancata risposta infiammatoria contro gli alimenti di cui ci nutriamo, che contengono sostanze che non necessariamente utilizziamo. Tuttavia, quando l’integrità del rivestimento intestinale è disturbata, la quantità di antigene che può entrare nell’organismo è talmente elevata da causare una risposta infiammatoria. Alcuni pazienti sono geneticamente predisposti a generare una risposta infiammatoria, anziché la normale risposta tollerante dell’intestino. Questo predispone quindi a patologie quali il morbo di Crohn. Sono oggi disponibili numerose ricerche su queste differenze individuali della risposta immunitaria intestinale, e sono parte integrante dell’indagine intrapresa per scoprire l’eziologia della Malattia Infiammatoria Intestinale e per elaborare nuove strategie di trattamento. 8 Niente di meglio del latte materno!! Foto: WHO Ethiopia © IAH 2007 9 Il rivestimento intestinale di un neonato è del tutto predisposto all’assorbimento delle sostanze nutritive contenute nel latte materno, tra cui il Fattore di Trasferimento. La chiusura avviene a circa 20 mesi, quando la permeabilità intestinale è interamente consolidata in condizioni fisiologiche. Fino ad allora il latte materno innescherà anche la risposta immunitaria intestinale verso la tolleranza, cosicché i neonati allattati al seno manifesteranno successivamente meno allergie. Se un neonato viene alimentato con proteine estranee, per esempio la caseina del latte bovino, le allergie tenderanno a manifestarsi precocemente. 9 Vaccinazione © IAH 2007 10 Grazie al perfetto bilanciamento intestinale del sistema immunitario, le vaccinazioni somministrate per via orale sono molto più tollerabili, dato che vengono processate dalle cellule T regolatrici se la risposta sarà sproporzionata. È il caso del vaccino anti-poliomielite. 10 Ambiente © IAH 2007 11 L’intestino è bersaglio dei fattori ambientali, farmaci, per es. le chemioterapie, tossine il cui ingresso nell’oganismo è favorito dallo stile di vita, per es. alcol e additivi alimentari, ed subisce anche le conseguenze di un fattore tipico dei nostri anni, ossia, lo stress. Lo stress psicologico esercita chiaramente un effetto devastante sul rivestimento intestinale contribuendo significativamente alle patologie sistemiche. Anche i metalli pesanti, derivati da amalgama e alimenti, danneggiano il rivestimento intestinale e possono essere la causa di disbiosi. La chemioterapia e le radiazioni esercitano un particolare effetto devastante sul rivestimento intestinale poiché influenzano il rapido ricambio tissutale della mucosa del tratto GI, come pure delle cellule gonadiche e dei follicoli piliferi. Tutti i pazienti, sottoposti a chemioterapia, hanno manifestato danni a livello intestinale. 11 Sofferenza mucosale (1) • Il termine indica la rottura dell’integrità della superficie mucosale che impedisce l’esecuzione di una o più delle suddette funzioni • Sembra che quando sia colpita una mucosa di un organo, siano influenzate tutte le mucose (Rosales 2004) • Il risultato non è soltanto una malattia locale, ma anche una patologia sistemica © IAH 2007 12 Da uno studio recente, è emerso che i pazienti che manifestano una malattia in una mucosa presentano probabilmente un interessamento di tutte le mucose. Questo comprende la cosiddetta sindrome da stress mucosale che fu studiata da Rosales nel 2004, quando dimostrò ad esempio che i pazienti che manifestano un processo patologico in una mucosa, per es. la mucosa respiratoria, presentano probabilmente sintomi a livello vaginale e gastrointestinale. Rosales-Estrada M: Mucosal inflammation syndrome in allergic disease. Journal of Biomedical Therapy Winter 2007 : 3-5 La mucosa intestinale, essendo così grande e facilmente influenzabile attraverso la via orale, può rappresentare il punto di ingresso per il ripristino dell’integrità mucosale di altre sedi. La membrana mucosa rappresenta quindi il punto di ingresso preferenziale in molti casi di immunomodulazione. 12 Sofferenza mucosale (2) • Esempi nei quali la rottura mucosale è la causa di una malattia: • Malattia Infiammatoria Intestinale • Artrite (artrite sieronegativa e reumatoide) • Setticemia conseguente a ustioni estese • Allergia • Malattie cutanee, per es. psoriasi © IAH 2007 13 Numerose malattie sistemiche sono oggi correlate alla sofferenza mucosale, per es. la IBD (Malattia Infiammatoria Intestinale), ed è noto che i pazienti affetti dal morbo di Crohn manifestano una maggiore incidenza di permeabilità intestinale appena prima di una ricaduta, persino senza manifestare il morbo di Crohn. L’artrite reumatoide è strettamente correlata alle endotossine batteriche dell’intestino, al punto che la tetraciclina è un trattamento comune della RA (artrite reumatoide). In caso di permeabilità intestinale, una maggiore quantità di queste endotossine può penetrare nel corpo e indurre una malattia. In questo tipo di patologie, anche la stessa mucosa si predispone alla gestione del sistema immunitario. Numerosi ricercatori stanno attualmente esaminando l’effetto della tolleranza orale sulla patologia. Per es., nel morbo di Crohn: Margalit M, Israeli E et al. A double-blind clinical trial for treatment of Crohn's disease by oraladministration of Alequel, a mixture of autologous colon-extracted proteins: a patient-tailored approach. Am J Gastroenterol. 2006 Mar;101(3):Mar;101(3): 13 Cause di aumentata permeabilità Disturbi intestinali Insulti sistemici Allergia alimentare Ustioni Celiachia Radiazioni Gastroenterite Shock setticemico Infezioni intestinali croniche Shock ipovolemico Malattia Infiammatoria Intestinale Malnutrizione Chirurgia Farmaci Radicali liberi FANS Alimentari Etanolo Biliari Farmaci citotossici Dal sistema immunitario Stress psicologico Ruolo di cortisolo e CRH © IAH 2007 14 L’aumentata permeabilità (il cosiddetto “intestino gocciolante”) svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo della malattia. Come già affermato, in modo così drammatico, dal medico austriaco FX Mayr, “La morte si cela nell’intestino”. Nella tabella qui sopra riportata vengono illustrati i fattori che incrementano il diametro fisiologico della giunzione aderente. Il processo varia a seconda dei singoli casi. I FANS possono danneggiare la mucosa e interferire anche con la produzione energetica della cellula, in modo che il mucocita non può più garantire l’integrità della giunzione aderente. Soprattutto le infestazioni di vermi e parassiti possono causare un “intestino gocciolante”. Un bambino può manifestare un “intestino gocciolante” anche dopo una normale infezione virale, per es. un rotavirus, di alcune settimane. Il decesso di pazienti con ustioni e traumi multipli è spesso causato da sovrainfezioni, non però causate da ferite, ma dalle endotossine assorbite attraverso il rivestimento intestinale che, in queste condizioni stressanti, tende ad aprirsi. Il ruolo svolto dagli ormoni dello stress è già stato precedentemente descritto. Lo stress fisiologico influenza l’asse cerebro-intestinale che, a sua volta, causa un incremento della permeabilità intestinale, predisponendo l’organismo a malattie. 14 Circoli viziosi dell’alterata permeabilità • Attivazione o soppressione immunitaria • Intolleranza alimentare • Sovraccarico epatico • Disbiosi batterica • Pancreatite di lieve entità (alimenti parzialmente digeriti) © IAH 2007 15 L’aumentata permeabilità è la causa di due circoli viziosi: Il primo è un incremento dell’intolleranza alimentare nonché variazioni immunitarie. L’immunità declina quando i batteri simbiotici non stimolano sufficientemente il sistema immunitario, mentre se le particelle alimentari e tossiche penetrano in quantità troppo elevate nel rivestimento intestinale innescheranno un processo infiammatorio (vedere le diapositive successive). Il fegato, essendo l’ultima barriera, sopporterà l’aggressione di sostanze chimiche e tossine ambientali che penetrano attraverso il rivestimento intestinale e tutti i pazienti che manifestano un “intestino gocciolante” subiranno quindi un sovraccarico epatico. I batteri simbiotici e il rivestimento intestinale interagiscono in modo molto particolare. Il rivestimento intestinale, in stato di salute, preserva un terreno per i batteri e, di contro, i batteri, grazie al loro metabolismo, secernano sostanze come l’acido propionico, che agiscono da combustibile per le cellule intestinali. Nuove evidenze indicano che questo rapporto simbiotico esiste dove si osserva una comunicazione cellula-cellula tra i batteri e il rivestimento intestinale. L’alterata permeabilità disturba questo rapporto, generando una disbiosi. Da ultimo si osserva un malassorbimento di lieve entità, dato l’interessamento del pancreas esocrino. 15 I. Allergia e infiammazione • Localmente nell‘intestino • Neutrofili (fagocitosi frustrata) • Linfociti • Mediatori chimici • Mastcellule, istamina • Bradichinina • Serotonina © IAH 2007 16 L’infiammazione intestinale locale può causare un notevole danno tissutale. Questa è mediata dai neutrofili, come parte del processo descritto nella diapositiva precedente. Se le particelle alimentari sono troppo grosse e i neutrofili non riescono interamente a fagocitarle, i perossidi, ecc., rilasciati dai neutrofili per inattivare le tossine, fuoriescono dalla cellula, danneggiando i tessuti adiacenti. Questo è il concetto del cosiddetto “neutrofilo frustrato”. Si osserverà inoltre una reazione paracrina con rilascio di serotonina e bradichinine. Ultimo, ma non meno importante, è il ruolo della mastocita. La mastocita è una specie di sesto senso dell’intestino, e risponde molto rapidamente innescando una intera catena di eventi. Vengono attivate anche le cellule TH 1 a fronte di una grande quantità di antigeni e il TNF alfa, la principale citochina secreta dalle cellule TH1, è responsabile dei numerosi fenomeni osservati in patologie quali il morbo di Crohn. Questo processo innesca un altro circolo vizioso dell’infiammazione e del danno tissutale. Nelle patologie come il morbo di Crohn si osserva ad esempio una carenza di TGF beta, cosicché anche la riparazione dell’intestino risulta alterata. L’immunomodulazione rappresenta un processo fondamentale nel trattamento di pazienti che manifestano un incremento della permeabilità intestinale. 16 Intolleranza al lattosio, non immuno-regolata • Spesso dalla nascita (genetica) - Germania 10% - Asia e Africa 90% Terapia con sostituzione della lattasi (Lactizyme, Digestizyme) • Diagnosi formulata con il Test del Respiro • Secondaria dopo infezioni parassitarie, virali, batteriche, reversibile dopo la cura © IAH 2007 17 Diverse condizioni possono causare problemi nel rivestimento intestinale, per es. l’intolleranza al lattosio e la celiachia. Presentano entrambe un aspetto genetico, ma peggiorano con l’incremento della permeabilità. L’intolleranza al lattosio è dovuta a una assenza acquisita o congenita dell’enzima lattasi, che digerisce lo zucchero del latte nei prodotti caseari. Si osserva una elevata incidenza in Africa e Asia, dove è per lo più genetica, ma può anche essere causata da una lesione temporanea della mucosa intestinale, come ad esempio dopo una infezione. Il test utilizzato per diagnosticare questa condizione prevede l’esalazione dell’aria espirata in una apposita macchina, che misura la quantità di idrogeno. La diagnosi di intolleranza al lattosio implica una quantità di idrogeno particolarmente elevata. Può essere trattata sostituendo l’enzima mancante oppure, nel caso della intolleranza al lattosio acquisita, trattando anche la causa latente. Il ruolo della permeabilità intestinale nella celiachia è descritto nella seguente diapositiva. 17 © IAH 2007 18 La suddetta diapositiva illustra l’importanza dell’incremento della permeabilità intestinale nello sviluppo della celiachia. La gliadina derivata dal glutine e le proteine della giunzione aderente sono captate dalle cellule dendritiche e stimolano sia una risposta TH1 sia TH2, entrambe con effetti nocivi. A parte l’infiammazione locale così causata, si osservano anche manifestazioni sistemiche che possono derivare da un passaggio di gliadina attraverso le aperture del rivestimento intestinale. Questo costituisce la base di numerose malattie autoimmuni che sono sempre più correlate all’incremento della permeabilità intestinale. 18 Allergie alimentari Test cutaneo positivo Test alimentare positivo Arachide 26 12 Uovo di gallina 19 10 Latte bovino 17 7 Soia 10 2 © IAH 2007 19 Esiste molta confusione tra intolleranza alimentare e allergie alimentari. L’allergia alimentare implica sempre una reazione immunitaria che coinvolge le IFE, mentre l’intolleranza alimentare è spesso mediata dai neutrofili e può dare origine a un innalzamento delle IgG o delle IgM. L’allergia alimentare vera e propria può diventare anche emergenza clinica. Sopra sono illustrati alcuni esempi di allergia alimentare e la loro incidenza nella popolazione tedesca. 19 Allergie incrociate • Polline di betulla • Mela, pesca, albicocca, sedano (crudo), • Nocciola, ciliegia, mandorle, kiwi, finocchio • Polline di assenzio • Sedano, finocchio, aneto, anice, carota, cumino, • Pepe, paprika, mango, melone, cetriolo, chili • Polline di graminacee • Pomodoro, leguminose, cereali • Lattice naturale • Banane, avocado, cereali © IAH 2007 20 È importante sottolineare anche l’esistenza di numerose allergie incrociate, dove un paziente allergico al polline può manifestare una allergia incrociata agli alimenti. È vero anche il caso contrario. Per esempio, un paziente allergico alle banane può improvvisamente manifestare una reazione ai guanti di lattice. 20 II. Sovraccarico epatico • Tutto il sangue proveniente dall‘intestino si scarica attraverso il fegato, e questo può causare un sovraccarico di materiale tossico se l‘intestino è troppo permeabile © IAH 2007 21 Il sovraccarico epatico è il secondo circolo vizioso dell’ “intestino gocciolante”, dato che tutto il sangue proveniente dall’intestino arriva al fegato attraverso la vena porta. È importante ricordare che tutti i pazienti che manifestano un incremento della permeabilità intestinale subiranno un sovraccarico epatico e, di conseguenza, una tossicità sistemica. Il pilastro della disintossicazione e del drenaggio è pertanto di grande importanza quando si tratta un paziente con “intestino gocciolante”. 21 III. Disbiosi batterica • Bios = vita, sym = con • Dys symbiosis: esito clinico non ottimale • Lieviti: problema per l’immunità sistemica • Parassiti più frequenti, per es. Blastocystis hominis • E. coli e altri patogeni sono tra le cause principali © IAH 2007 22 L’organismo umano vive in perfetta armonia con alcuni batteri intestinali interagendo in modo ottimale. Si osservano persino comunicazioni incrociate tra le proteine di questi batteri e le cellule dell’organismo. Quando questo equilibrio viene alterato si instaura una condizione di disbiosi, che può risultare alquanto pericolosa. I batteri buoni appartengono al gruppo dei Lactobaccilus, ecc. La disbiosi può essere causata da parassiti protozoari (Entamoeba histolytica, Entamoeba coli, altre Entamoeba, Dientamoeba fragilis, Endolimax nana, Giardia lamblia, Blastocystis hominis, Chilomastix mesnili, e altri); lieviti (Candida albicans, altre specie di Candida, Torulopsis glabrata, e altri); o batteri (Salmonella, Shigella, Campylobacter jejuni, Yersinia enterocolitica, Klebsiella pneumoniae, Citrobacter freundii, Citrobacter diversus, Proteus mirabilis, Pseudomonas aeruginosa, alcuni ceppi di Escherichia coli, Staphylococcus aureus, alcuni ceppi di Bacteriodes, Clostridium difficile, e altri). 22 Ambiente intestinale Contenuto del lume e pH Batteri Immunità: ceppi importanti per es. Acidophilus DDS, Rhamnosus © IAH 2007 Barriere, vedere sopra 23 I batteri simbiotici sono vitali per la nostra salute. L’importanza di questo ruolo è stata osservata nella sperimentazione animale dove si è riscontrato che la sterilizzazione dell’ intestino degli animali portava al decesso, a seguito di infezione. I corrispondenti antigeni non patogenici di questi batteri buoni stimolano il sistema immunitario del GALT e lo mantengono in allerta per le infezioni. I batteri simbiotici svolgono molte altre funzioni, quale ad per esempio la metabolizzazione di alcune tossine dell’intestino, come i metalli pesanti. Alcuni metaboliti dei batteri simbiotici, quale l’acido propionico, fungono da combustibile per gli enterociti. I batteri contribuiscono alla qualità dell’interno del lume intestinale e mantengono il pH nell’intervallo ottimale. Combattono inoltre i microrganismi invasori competendo per le risorse. In ultimo, facendo parte della barriera passiva, impediscono alle tossine di entrare in contatto con il rivestimento intestinale. È quindi evidente che i batteri inoculati dovrebbero sopravvivere allo scopo di ricolonizzare l’intestino. Per la stimolazione immunitaria sono sufficienti le proteine delle pareti cellulari, ma per tutte le altre funzioni sono necessari i batteri vivi. La catena del freddo per il trasporto dei batteri è quindi estremamente importante. Può essere difficoltosa, nella pratica, ma è di tale importanza che dovrebbe rappresentare la situazione ideale. 23 Alcuni batteri simbiotici Ingrediente Funzione Lactobacilli: specie principale: lactobacillus acidophilus Molto importanti nel terreno aerobico; a parte altre funzioni, favoriscono la formazione dell’acido lattico destrogiro Bifidobacteria: specie principale: bifidobacterium longum I più comuni nel terreno anaerobico e, a parte altre funzioni, degradano le sostanze nocive Acidi lattici destrogiri Fonte energetica per le cellule della mucosa Scorie indigerite o crusca di cereali Stimolano la peristalsi © IAH 2007 24 La tabella illustra le principali funzioni delle due principali specie di batteri simbiotici. Il ruolo degli acidi lattici destrogiri, per es. acido propionico, è stato precedentemente illustrato. 24 IV. Pancreatite di lieve entità fegato Bile tossica Dotto biliare comune pancreas La bile tossica infiltra la testa del pancreas esocrino: il risultato finale è la cattiva digestione © IAH 2007 25 A causa del reflusso della bile tossica nel dotto pancreatico si sviluppa nel tempo una pancreatite di lieve entità. Questo altera la capacità del pancreas di secernere i succhi digestivi, inducendo una cattiva digestione. In alcuni pazienti questa pancreatite è sufficientemente grave da causare un rialzo del livello di amilasi, anche se si tratta di una evenienza rara. Se si effettuano comunque particolari test, per es. una CDSA (Analisi Diagnostica Completa delle Feci), si rintraccerà un certo numero di fibre alimentari non digerite nelle feci di questi pazienti. 25 Supporto della mucosa • Regime delle quattro “R” per il supporto della mucosa: • Rimuovere tutti i fattori nocivi • Alimenti • Omotossine • Rimpiazzare tutti i fattori necessari per la mucosa • Sostanze nutritive • ENERGIA (Catalizzatori) • Riparare il rivestimento dell’intestino • Reinoculare i batteri buoni © IAH 2007 26 L’approccio terapeutico all’ “intestino gocciolante” avviene attraverso il regime delle 4 R, vale a dire rimuovere, rimpiazzare, riparare e reinoculare. L’obbiettivo di questo approccio consiste nel rimuovere tutte le tossine nocive e i batteri patogeni e nel rimpiazzare tutte le sostanze nutritive di cui il corpo e, soprattutto gli enterociti, necessitano per regolare e garantire la salute del rivestimento intestinale. Il processo deve essere supportato con farmaci omotossicologici specifici. Da ultimo, il regime sarà completato con l’inoculazione di batteri vivi. 26 Riparazione dell’intestino – Homotoxicology approach Riparazione dell’intestino Mucosa compositum fiale Coenzyme compositum fiale Una fiala 3x alla settimana per 6 settimane Infiammazione e allergia Arnica comp.-Heel* compresse o fiale 1 compressa 3x al giorno, 1 fiala al giorno per 6 settimane Pancreatite lieve Momordica compositum 10 gocce 3x al giorno per 6 settimane Sovraccarico epatico Lycopodium compositum* Una fiala 3x alla settimana per 6 settimane Disbiosi Nux vomica-Homaccord con un appropriato probiotico 30 gocce in acqua. Sorseggiare per l’intera giornata per 6 settimane Trattamento dei circoli viziosi © IAH 2007 27 Questo regime omotossicologico si utilizza nei pazienti che manifestano un “intestino gocciolante”. Quando si tratta una malattia associata a un “intestino gocciolante”, notiamo che i tre pilastri richiedono un tempo prolungato per trattare anche questo aspetto, dato che il supporto organico basale di Mucosa compositum e catalizzatori sono inclusi nella maggior parte dei più avanzati schemi terapeutici dei tre pilastri. Nux vomica-Homaccord è un ottimo rimedio a livello di tropismo funzionale nel caso di qualsiasi sindrome intestinale, mentre Lycopodium compositum contiene un estratto colico e pancreatico, che supporta ulteriormente l’intestino e il pancreas. Se si osservano i sintomi di una pancreatite moderata-grave è possibile aggiungere Momordica compositum, ma nella maggior parte dei casi sarà sufficiente Lycopodium compositum dato che la pancreatite è di lieve entità. Arnica comp.-Heel e gli estratti d’organo sono utilizzati per indurre le cellule T regolatrici nel rivestimento intestinale ripristinando così la tolleranza e attenuando l’infiammazione. *Arnica comp.-Heel è chiamato Traumeel in altri paesi *Lycopodium compositum è chiamato Hepar compositum in altri paesi 27 L’ induzione della tolleranza immunitaria attraverso il rivestimento intestinale © IAH 2007 Questa sezione è di estrema importanza, dato che gran parte dell’immunomodulazione può essere spiegata con questo meccanismo d’azione. Le superfici della mucosa si prestano benissimo alla gestione del sistema immunitario sistemico e locale. Il GALT è parte del MALT, (Tessuto linfoide associato alla mucosa ), ed è ben noto che le cellule migrano tra superfici diverse. Ciò significa che le cellule che sono innescate nella parete intestinale possono anche esercitare un effetto primario sul Tessuto linfoide associato alla mucosa nasale, o NALT, o sul BALT o Tessuto linfoide associato alla mucosa bronchiale come pure sul VALT (Tessuto linfoide associato alla mucosa vaginale). Queste cellule migrano anche verso altre regioni corporee, il che implica che l’intero sistema immunitario può essere regolato attraverso il rivestimento intestinale. Il sistema immunitario intestinale è peculiare per il fatto che risponde in maniera diversa a differenti concentrazioni di antigeni. Le cellule TH 3, che sono un tipo di cellule T regolatrici che possono essere indotte da antigeni esterni, sono particolarmente abbondanti nelle superfici mucosali, guidando perciò le risposte verso la tolleranza delle mucose e di altre regioni corporee. Questo può essere sfruttato con successo nelle applicazioni terapeutiche. 28 Tolleranza orale e reazione immunologica di soccorso I © IAH 2007 29 Le piante, i minerali, i veleni e gli organi di suino sono contenuti come antigeni a basso dosaggio nei farmaci omotossicologici. È ben noto dal lavoro di Weiner, Heine e altri, che basse dosi di antigeni stimolano un diverso genere di risposta immunitaria (forse attraverso le diverse cellule dendritiche che processano questi antigeni). La risposta immunitaria è diversa in caso di esposizione di breve durata e anche con basse dosi di antigene. Il primo passo è ovviamente rappresentato dall’ingestione delle sostanze contenenti gli aminoacidi. Il corpo le riconoscerà come estranee e saranno inglobate da una cellula di presentazione dell’antigene (APC) , o da una cellula dendritica, o da un macrofago. Nella APC, la proteina è quindi processata in piccole catene di aminoacidi (principalmente 5-15). 29 Tolleranza orale e reazione immunologica di soccorso II © IAH 2007 30 Le catene di aminoacidi vengono quindi legate al complesso maggiore dell’istocompatibilità, l’MHC, e presentate all’esterno della cellula. Questo prende il nome di epitopo (quella parte di molecola antigenica a cui risponde il recettore delle cellule T). Unitamente all’MHC si forma un motivo (letteralmente una sequenza ricorrente) che è riconosciuto dal recettore delle cellule T. Le cellule T circolano generalmente come cellule TH0 naïve. Queste cellule vagliano l’ambiente alla ricerca di questi epitopi presentati. In base alla concentrazione e al tipo di APC attive, le cellule T naïve saranno trasformate in cellule TH3. Si tratta di cellule regolatrici, che regolano in difetto le citochine pro-infiammatorie TH1 secrete (vedere la lezione sull’immunomodulazione). Queste cellule TH3 migrano ora nei linfonodi e vengono clonate in milioni di copie di cellule TH3. Per ciascun diverso motivo nasce una cellula TH3 diversa, quali ad esempio le cellule TH3 innescate da Arnica, le cellule TH3 innescate da Chamomile, ecc. 30 Tolleranza orale e reazione immunologica di soccorso III © IAH 2007 31 Se il corpo manifesta una sede di infiammazione, come ad esempio una articolazione infiammata, le cellule TH3 sono attratte verso la sede dell’infiammazione attraverso la chemiotassi. 31 Tolleranza orale e reazione immunologica di soccorso IV © IAH 2007 32 Una volta giunte nella sede dell’infiammazione sarà rilasciato il TGF beta, la citochina primaria della cellula TH3, e questo effetto regolerà in difetto le citochine TH1, avviando inoltre la riparazione tissutale. Secondo il principio omeopatico della similitudine, si ipotizza che ciascuna cellula TH3 innescata per le diverse piante o organi, regolerà specificamente in difetto la cellula TH1 indotta da una corrispondente tossina. Questo principio si applica anche nella cosiddetta Terapia della Tolleranza Orale, dove un tessuto è somministrato attraverso il rivestimento intestinale allo scopo di regolare in difetto l’infiammazione in una parte remota del corpo. Per esempio, nel caso dell’epatite B, la proteina dell’envelope virale è somministrata attraverso il rivestimento intestinale allo scopo di prevenire il danno del virus dell’epatite B. Nella Sclerosi multipla, i ricercatori hanno somministrato ai pazienti la proteina mielinica base (MBP) attraverso il rivestimento intestinale per indurre la tolleranza alla MBP nel cervello di questi pazienti. Nel caso delle sostanze usate in omotossicologia, per indurre tolleranza, possiamo parlare di reazione di soccorso. La pianta non è la tossina che ha innescato la malattia, ma la sostanza che può indurre le cellule TH3 che sono in grado di attenuare l’infiammazione. La sostanza è quindi un elemento di soccorso che induce una risposta immunitaria significativa. Utilizziamo pertanto questo principio fondamentale dell’immunomodulazione per indurre cellule TH3 che regolano in difetto l’infiammazione, ma anche somministrando farmaci di organi attraverso il rivestimento intestinale, che inducono la tolleranza in quell’organo (nel caso della autoimmunità) o la tolleranza nel caso dell’allergia. 32 Gastroenterologia sistemica Farmaceutica omotossicologica © IAH 2007 Passiamo ora all’applicazione pratica di quando sopra descritto. 33 Piano terapeutico sulla DET Attivazione cellulare Disintossicazione piante minerali piante minerali © IAH 2007 catalizzatori Regolazione e immunomodulazione degli organi sarcodi nosodi veleni 34 Come regola generale applichiamo i tre pilastri anche nella malattia intestinale. Consultare la lezione riguardante la formulazione di un piano terapeutico e i 3 pilastri. 34 Ulcera aftosa • Ulcere dolenti su bocca e gengive • È spesso un segno della riattivazione del Citomegalovirus o del Virus di Epstein Barr • Trattamento omotossicologico • Nux vomica-Heel* (non Arnica comp.-Heel in questo caso) infiammazione orodermale © IAH 2007 35 L’ulcera aftosa si osserva spesso in pazienti “depressi”, ma può anche essere un segno della riattivazione di uno degli herpes virus più profondi, quali Virus di Epstein Barr o Citomegalovirus. In quest’ultimo caso, la malattia è nella fase di impregnazione, mentre l’ulcera è nella fase di infiammazione. Il trattamento è pertanto rappresentato da un semplice farmaco misto per l’ulcera, il Nux vomica-Heel. Arnica comp.-Heel è utilizzato in caso di stomatite indotta dalla chemioterapia. La cavità orale viene risciacquata 5 volte al giorno con una fiala di Arnica comp.Heel in poca acqua. *Nux vomica-Heel è chiamato Gastricumeel in altri paesi 35 Malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) • Il reflusso è molto comune • 25 milioni di americani • Indebolimento dello sfintere esofageo inferiore: reflusso di acido nell‘esofago alcalino © IAH 2007 36 Il reflusso gastroesofageo (GERD) è oggi molto comune. Basta solo guardare la mole di pubblicità televisive riguardanti i prodotti in questione per capire che si tratta di un disturbo molto frequente. Si tratta inoltre di una patologia che illustra perfettamente la teoria della progressione della malattia, come postulata da Reckeweg (vedere più avanti). 36 Malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) • Ustione chimica • Sviluppo di disturbi legati alla mucosa • Modificazione cancerosa • Esofago di Barrett (stato pre-canceroso) © IAH 2007 37 Lo sfintere esofageo inferiore è in realtà solo un’area di elevata pressione in cui l’esofago passa attraverso il diaframma. Numerose sostanze, come menta piperita e caffè, tendono a rilassare questa zona, con il conseguente effetto che i contenuti acidi e gastrici si infiltrano nell’esofago. Anche una elevata pressione addominale, o una variazione nell’allineamento dello stomaco, per es. in caso di gravidanza, può causare un reflusso di acido nell’esofago. Nei casi più gravi, l’infiammazione cronica dell’esofago inferiore causa una modificazione del rivestimento mucosale dell’esofago generando infine il cosiddetto esofago di Barrett. 37 La tavola delle sequenze patologiche Fase di escrezione Fase di infiammazione Fase di deposito Infiammazione acuta Fase di impregnazione Infiammazione cronica Fase di degenerazione Fase di dedifferenziazione Esofago di Barrett © IAH 2007 38 In caso di GERD cronico osserviamo una progressione dal primo stato infiammatorio acuto della membrana mucosa esofagea fino a uno stato infiammatorio cronico. Se le omotossine non vengono rimosse, dato che in questo caso la tossina è l’acido presente in un ambiente alcalino, si genererà il cosiddetto esofago di Barrett. L’esofago di Barrett è uno stato pre-canceroso. La diapositiva illustra la progressione della malattia come si può osservare sulla tavola delle sequenze patologiche. Di conseguenza, i pazienti affetti da GERD dovrebbero essere monitorati regolarmente tramite gastroscopia. È un dato da non trascurare se i pazienti vengono trattati unicamente con terapia biologica. È una procedura comunemente eseguita quando i pazienti sono sottoposti a terapie quali gli H2 bloccanti. 38 Trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) • Nux vomica-Heel • Nux vomica-Homaccord • Mucosa compositum • Pulsatilla compositum © IAH 2007 39 Il trattamento del GERD può essere una terapia singola, adiuvante o convenzionale, in base alla gravità del caso. In caso di esofago di Barrett è quasi obbligatoria una duplice terapia, dato che la terapia biologica permetterà di supportare il sistema immunitario e la mucosa, mentre gli H2 bloccanti ridurranno essenzialmente l’acido, finché la regolazione sarà tale da consentire l’interruzione degli H2 bloccanti. Il cosiddetto intervento di Nissens, che viene effettuato per incrementare la pressione della giunzione gastroesofagea, ha solo un limitato successo e diverse complicazioni. Pertanto, viene oggi effettuato solo su pazienti selezionati e per lo più come procedura endoscopica. La terapia biologica è costituita da un farmaco di base, Nux vomica-Heel (vedere la prossima diapositiva). Nux vomica-Homaccord, e Mucosa compositum supportano i tessuti; Mucosa compositum, grazie agli organi di suino che contiene, è inoltre un immunomodulatore. Da ultimo, Pulsatilla agisce sia come farmaco sintomatico sia come catalizzatore. Reckeweg dichiarò che tutti gli ormoni in diluizione (come in questo caso Cortisone alla D28), agiscono da catalizzatori. Pulsatilla supporta inoltre il tessuto connettivo e attiva la matrice. Nei casi più gravi potrà anche sostituire Nux vomica-Heel come farmaco di base. 39 La composizione di Nux vomica-Heel 1. Argentum nitricum (nitrato d‘argento) Meteorismo, gastrite, complesso dei sintomi gastrocardiaci, ulcere 2. Acidum arsenicosum (Arsenicum album) Pirosi gastrica, gastrite, diarrea 3. Pulsatilla (anemone) Meteorismo, dispepsia, per le fasi della reazione mucodermica © IAH 2007 40 Le due diapositive che seguono descrivono la cosiddetta materia medica per gli ingredienti di Nux vomica-Heel. Come illustrato, è ottimale per trattare i sintomi del GERD, ma anche dell’ulcera peptica. 40 La composizione di Nux vomica-Heel 4. Nux vomica (noce vomica) farmaco per problemi gastrointestinali ed epatici, spasmo dopo l‘abuso di stimolanti (caffè, alcol, nicotina) 5. Carbo vegetabilis (carbone vegetale) Dispepsia, flatulenza, pirosi gastrica, assorbimento di omotossine 6. Antimonium crudum (antimonio nero) Sensazione di pienezza, dolore addominale, intolleranza all‘alcol © IAH 2007 41 41 Trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) • Misure passive • Nessun indumento attillato • Evitare il sollevamento di pesi • Dormire con la testata del letto sollevata • Ultimo pasto quattro ore prima di dormire © IAH 2007 42 Non si dovranno trascurare le misure passive, che mirano a ridurre la pressione meccanica sull’addome. Queste semplici misure sono spesso di grande beneficio. 42 Ulcera peptica • Ulcera gastrica • Acidità spesso inferiore o normale • Associata a una maggiore incidenza di tumore • Spesso parte integrante dell’Anemia perniciosa (PA) • Questi pazienti manifestano anche una carenza di Vitamina B12 © IAH 2007 43 L’ulcera peptica è un’altra patologia oggigiorno ubiquitaria. L’asse cerebro-intestinale svolge un ruolo importante anche in questo caso, a cui contribuiscono tossine come il fumo di sigaretta, i FANS e il cortisolo, e la chemioterapia. Si dovrà differenziare l’ulcera gastrica da quella duodenale. Nel caso dell’ulcera gastrica, si osserva spesso una scarsa quantità di acido gastrico e gli antiacido non sono efficaci. L’ulcera gastrica dovrà essere trattata con maggiore cautela, essendo correlata a una elevata incidenza di modificazioni cancerose. Può essere inoltre parte integrante dell’Anemia perniciosa (PA), caratterizzata da anticorpi contro le cellule parietali del rivestimento dello stomaco. Si tratta di una malattia autoimmunitaria che può essere associata alla vitiligine, ma anche alla carenza di Vitamina B12, dato che le cellule parietali secernono il fattore intrinseco necessario per l’assorbimento orale della Vitamina B12. Questo quadro patologico contempla anche la gastrite atrofica. 43 Ulcera peptica • Ulcera duodenale • Correlata alla iperacidità • Spesso presente un‘infezione da Helicobacter pylori • Entrambe possono essere causate da FANS come aspirina, ibuprofene, diclofenac (in genere Cox-1-inibitori, più che Cox-2) © IAH 2007 44 L’ulcera duodenale, d’altro canto, è quasi sempre associata a una elevata secrezione acida e anche a una elevata incidenza di Helicobacter Pylori. Sia l’ulcera gastrica sia quella duodenale possono essere facilitate dall’utilizzo di FANS. Queste patologie, come sopra citato per l’ “intestino gocciolante”, possono infatti danneggiare direttamente la mucosa, ma anche interferire con il metabolismo delle cellule mucosali, e quindi causare una rottura e, successivamente, una ulcera. 44 Trattamento • Spesso un trattamento ausiliario • Le forme lievi-moderate possono essere trattate con i soli farmaci omotossicologici • (Follow-up periodico) • Favorisce la più rapida cicatrizzazione dell’ulcera e allunga i tempi di recidiva • H. pylori può essere trattato anche senza antibiotici • Cronicità connessa con il cancro © IAH 2007 45 Bisognerà prestare attenzione a non trattare i pazienti affetti da malattia progressiva con la sola terapia biologica. Spesso una terapia combinata può a lungo termine promuovere la cicatrizzazione tissutale e mantenere il paziente in remissione per periodi di tempo più lunghi, o persino eradicare più precocemente la malattia. Le forme lievi-moderate meritano un tentativo con la sola terapia omotossicologica, sottoponendo però questi pazienti a periodici follow-up tramite endoscopia, soprattutto nel caso dell’ulcera gastrica dove la progressione della malattia verso il cancro è un timore costante. Nel caso dell’ulcera duodenale si devono valutare anche altre complicazioni, quali la perforazione. Anche H. Pylori può essere trattato con la sola terapia biologica, come osservato da uno studio di Karl Heinz Ricken. 45 Trattamento • H. pylori può essere trattato anche senza antibiotici • Studio di Karl-Heinz Ricken con Nux vomica-Homaccord, Lymphomyosot e Nux vomica-Heel • Ricken K-H. The antihomotoxic treatment of dyspepsia and Helicobacter pylori. Biological Therapy 1997; No.3: 56-71 © IAH 2007 46 Se il paziente manifesta una forma lieve-moderata è possibile avviare la sola terapia omotossicologica. L’efficacia di questa terapia è stata documentata da Karl Heinz Ricken nel 1996. (vedere sopra il riferimento bibliografico), che utilizzò un’associazione di Nux vomica-Homaccord, Lymphomyosot, e Nux vomica-Heel, dimostrando l’eradicazione di H. Pylori dopo diverse settimane. 46 Ulcera peptica Sintomatico Farmaco di base Nux vomica-Heel o Ipeca-Heel* + Regolazione di supporto Tre pilastri Detox-Kit avanzato, prima basale dopo lo stadio acuto Mucosa compositum Regolazione degli organi e attivazione cellulare © IAH 2007 47 Il trattamento dell’ulcera peptica segue l’approccio dei tre pilastri. Questa condizione è descritta nella fase degenerativa della tavola delle sequenze patologiche, o nella fase di impregnazione se è ancora nello stadio in cui si osserva solo un “intestino gocciolante”. L’approccio prevede quindi l’impiego di tutti i tre pilastri dell’omotossicologia. Abbiamo già incontrato Nux vomica-Heel nel trattamento dell’ulcera aftosa. Era stato originariamente sviluppato per trattare le condizioni della mucosa gastrica e dello stomaco. È un semplice farmaco composto di base che manifesta l’effetto di Burgi. D’altro canto, Ipeca-Heel è utilizzato per patologie minori del tratto GI superiore, anche se, nella pratica, molti pazienti con queste condizioni risponderanno anche a Nux vomica-Heel. È opportuno quindi commutarlo se entro poche visite non si osservano i risultati desiderati. I tre pilastri includono classicamente la disintossicazione e il drenaggio, di base e avanzato. In particolare, il Nux vomica-Homoaccord contenuto nel Kit disintossicante ha un effetto di tropismo funzionale su fegato e intestino e, di conseguenza, non solo supporta la disintossicazione e il drenaggio, ma anche lo stesso intestino. Mucosa compositum è un farmaco composto obbligatorio se disponibile, e così sono i catalizzatori. Tuttavia, nei paesi in cui non è disponibile, Pulsatilla compositum rappresenta una valida alternativa, sebbene richieda tempi più lunghi. *Ipeca-Heel è chiamato Duodenoheel in altri paesi 47 Farmaci omotossicologici per il supporto di fegato e colecisti Nux vomica-Homaccord Injeel-Chol Chelidonium-Homaccord Lycopodium compositum Hepeel © IAH 2007 48 Diversi farmaci possono adattarsi al concetto terapeutico dei tre pilastri. Nux vomica-Homaccord è il farmaco di tropismo funzionale universale in accordo di potenza per il trattamento dei disturbi di fegato e intestino. Sebbene classicamente utilizzato dopo l’abuso di alcol e caffè, Nux vomicaHomaccord è stato sviluppato come farmaco di tropismo funzionale per fegato e intestino. Ciò significa che gli ingredienti supportano la funzione del fegato e dell’intestino. Questo a differenza dei farmaci composti, che contengono classicamente estratti tissutali come pure catalizzatori, e formano parte integrante del supporto tissutale. D’altro canto Hepeel, essendo una associazione basale, ha anche dimostrato in esperimenti in vitro di possedere un’attività antiossidante e antiproliferativa. È stato dimostrato che può anche essere utilizzato per il supporto organico in associazione a piante e minerali. Chelidonium-Homaccord e Injeel-Chol vengono utilizzati quando è necessario supportare la colecisti o il flusso biliare. 48 Colecistite e calcoli biliari • Injeel-Chol • Chelidonium-Homaccord • Non utilizzare questi farmaci di drenaggio se è presente una ostruzione del dotto biliare © IAH 2007 49 Come indicato nella precedente diapositiva, questi prodotti sono essenzialmente utilizzati per i problemi della colecisti. Chelidonium-Homaccord è utilizzato per i calcoli biliari, ma può anche essere utilizzato nella colecistite. Injeel-Chol non supporta soltanto la colecisti o il flusso biliare, ma esercita anche un effetto sul fegato e, pertanto, agisce in maggiore profondità rispetto a Chelidonium-Homaccord. Questi farmaci non si dovrebbero tuttavia utilizzare se è presente una ostruzione del dotto biliare, come avviene quando un grosso calcolo si infiltra nel dotto biliare. Se si tratta solo di piccoli calcoli, o minuti frammenti, questi prodotti si possono utilizzare senza pericolo. Chelidonium-Homaccord è spesso somministrato per lunghi periodi, fino a tre o quattro mesi, monitorando il progresso con gli ultrasuoni. 49 Colecistite • Spascupreel/Cuprum-Heel* • Nuovo studio di coorte che lo paragona a butil-scopolamina bromuro (Buscopan) • Il 70 % di questi pazienti soffriva di spasmi acuti • Uguale/superiore a Buscopan • Müller-Krampe B et al. Behandlung von Spasmen bei Kindern. Jatros Päd. 2004;25(4) 20-2. © IAH 2007 50 Spascupreel/Cuprum-Heel può essere molto efficace nella colecistite acuta. Ha una rapida insorgenza d’azione e può essere ripetuto ogni 15 minuti fino a 8 dosi. In uno studio condotto da Mueller-Krampe, un pediatra, è stato dimostrato che Spascupreel è comparabile, e in alcuni casi persino superiore a scopolamina bromuro nei bambini che presentano spasmi addominali. Se le formulazioni iniettabili sono disponibili e autorizzate, Cuprum-Heel può essere iniettato e.v. nella colecistite acuta per un più rapido sollievo. *Spascupreel è chiamato Cuprum-Heel in Italia 50 Cuprum-Heel compresse - soluzione iniettabile D6 D4 D3 D2 Atropinum Gelsemium Agaricus sulfuricum Veratrum Ammonium Magnesium Passiflora bromatum phosphoricum incarnata Cuprum Chamomilla Aconitum sulfuricum Colocynthis © IAH 2007 51 Attraverso la composizione di piante e minerali, abbiamo a disposizione una terapia combinata che contiene i classici costituenti omeopatici per lo spasmo, quali rame, aconito e magnesio fosfato. Atropinum è la base dell’atropina, che è utilizzata anche nella medicina convenzionale per lo spasmo della muscolatura liscia. Colocynthis è efficace per lo spasmo che “piega in due” il paziente. Chamomilla è uno delle fondamenta del trattamento analgesico in omotossicologia. Questo farmaco può essere utilizzato anche in caso di spasmo della muscolatura striata. 51 Epatite • Virale • Tossica • Ambientale • Alcolica • Farmaco-indotta • Autoimmunitaria © IAH 2007 52 L’epatite può avere molte eziologie. L’epatite è una infiammazione e in questo caso possiamo anche osservare la progressione della malattia lungo la tavola delle sei fasi, vale a dire quella dell’infiltrazione grassa del fegato che si trasforma in fibrosi e infine nel cancro. È quindi fondamentale supportare il fegato durante questi processi patologici, dato che la suddetta progressione della malattia sarà causata dal danno ossidativo come pure dall’infiammazione. In alcuni casi non è disponibile alcun trattamento convenzionale, e la terapia biologica può essere l’unico intervento, mentre in altri casi l’intervento può essere adiuvante. 52 Epatite virale • Virus dell’epatite • Trasmissione oro-fecale: • A, E, non-A entericamente trasmesso, non-B • Trasmissione ematica e sessuale: • B, C, D (detto anche virus delta), G © IAH 2007 53 Molti tipi di virus possono causare epatite, alcuni di origine oro-fecale, altri per trasmissione ematica e sessuale. Per questo motivo, i virus trasmessi attraverso quest’ultima via si osservano ad esempio anche nei tossicodipendenti e vengono trasmessi attraverso la condivisione degli aghi. Molti di questi virus possono causare infezioni persistenti, come l’epatite attiva cronica, inducendo una de-differenziazione e il cacinoma epatico. Queste patologie, sulla tavola delle sequenze patologiche, sono sempre oltre la divisione biologica, nella fase di impregnazione (vedere la lezione sulle infezioni virali) e necessitano del trattamento completo dei tre pilastri. 53 Obbiettivi del trattamento omotossicologico dell’epatite • Trattare i sintomi • Supportare la funzione epatica • Prevenire le lesioni causate da tossine e dall’attività virale • In caso di infezione virale: incrementare l’immunità cellulare © IAH 2007 54 Gli obbiettivi terapeutici includono il trattamento dei sintomi, quali nausea, affaticamento, orticaria, artralgia, ecc., ma anche il supporto della funzione epatica, la prevenzione delle lesioni o il tentativo di invertire le lesioni tissutali attraverso il supporto organico e, in caso di infezione virale, il supporto dell’immunità cellulare allo scopo di dare all’organismo la possibilità di eliminare il virus. 54 Epatite Sintomatico Farmaco di base Apomorfin-Heel* Engystol (protezione virale) + Regolazione di supporto Tre pilastri Detox-Kit avanzato, prima basico dopo lo stadio acuto Lycopodium compositum (parte della disintossicazione avanzata) Hepeel Coenzyme compositum Ubichinon compositum © IAH 2007 55 Nel caso dell’epatite virale si osservano spesso dei sintomi molto prima che il paziente diventi itterico. Si dovrebbero nutrire forti sospetti quando un paziente manifesta un forte vomito, mialgia e artralgia, nonché una cefalea acuta. Sebbene in questi pazienti si utilizzino i tre pilastri, l’ordine di somministrazione è invertito. La disintossicazione dovrebbe essere un evento tardivo in questi pazienti, dato che il fegato risulta sovraccaricato durante il processo di disintossicazione. In questi casi, Engystol è aggiunto precocemente, come pure Hepeel, insieme alla disintossicazione avanzata che è di maggiore supporto. Contiene il prodotto Lycopodium compositum, che supporta il tessuto epatico. Hepeel è particolarmente efficace nei pazienti affetti da epatite cronica di lunga durata, svolgendo un’attività antiossidante e antiproliferativa, riuscendo così a prevenire la progressione della malattia. In questi pazienti, il drenaggio è sempre effettuato come evento tardivo e solo quando la funzionalità epatica è stabilizzata e il contenuto virale si è ridotto. *Apomorfin-Heel è chiamato Vomitusheel in altri paesi. 55 Disturbi funzionali nella motilità • Sindrome del Colon Irritabile • 10-20% delle persone • Inizia nell’adolescenza, i sintomi non sono costanti • Nuove evidenza indicano una maggiore influenza dello stress • È mediata attraverso l’asse cerebro-intestinale © IAH 2007 56 La Sindrome del Colon Irritabile (IBS) è oggi molto diffusa, e mentre in passato veniva classificata come malattia psicosomatica, oggi è riconosciuta come disturbo dell’asse cerebro-intestinale. Lo stress è in questo caso un fattore aggravante e, come già osservato in precedenza, lo stress influisce sul rivestimento intestinale. Nella IBS si osserva comunque anche una comunicazione alterata tra intestino e cervello, e una intensificazione dell’esperienza sensoriale del dolore in questi pazienti. È quindi importante aggiungere un farmaco che agisca sulle emozioni e sul cervello. 56 Disturbi funzionali nella motilità • Sindrome del Colon Irritabile • Farmaci • Nux vomica-Homaccord • (Colocynthis) • Hepeel (se Nux vomica-Homaccord non è sufficiente) • Cuprum-Heel • Ignatia-Heel • Tonico-Injeel © IAH 2007 57 Alla base del trattamento troviamo il farmaco a tropismo funzionale Nux vomicaHomaccord, che tratta la colica, il gonfiore e la stipsi. Hepeel può essere aggiunto in caso di gonfiore eccessivo e nel caso in cui Nux vomica non sia sufficiente. Cuprum-Heel può essere aggiunto se necessario in caso di spasmo, e può essere somministrato nell’elevato dosaggio di una compressa ogni 15 minuti fino a due ore. Per il trattamento dell’asse cerebro-intestinale, è possibile aggiungere IgnatiaHeel in caso di sindromi ansiose più blande, mentre Tonico Injeel è più indicato nei pazienti sovraccaricati e vicini a un crollo o esaurimento. 57 Stipsi • Scoraggiare l‘abuso di lassativi • Fibra, frutta e verdura • Farmaci omotossicologici • Graphites-Homaccord • Nux vomica-Homaccord • Il contatto più prolungato con la mucosa induce l‘assorbimento di una maggiore quantità di tossine • Lycopodium compositum (contiene colon di suino) © IAH 2007 58 La stipsi non è di per sé una patologia anche se causa una situazione di grave disagio nei pazienti che ne sono colpiti. Può essere temporanea, come ad esempio nei pazienti che sono spesso in viaggio, o che modificano la loro dieta, oppure in altri pazienti può diventare cronica. Si dovrà scoraggiare l‘abuso di lassativi, poiché tendono a causare una ricaduta di stipsi. La dieta dovrebbe essere conseguentemente modificata con l’introduzione di fibra naturale, frutta e verdura. I farmaci omotossicologici, per es. Graphites-Homaccord e Nux vomica-Homaccord, possono essere molto efficaci. Nux vomica-Homaccord è spesso utilizzato nei pazienti con grave stipsi persistente ed è altresì utile nei bambini che soffrono di stipsi. È normalmente somministrato per un paio di settimane. Nei casi di stipsi prolungata o refrattaria, è aggiunto un supporto tissutale sotto forma di Lycopodium compositum. Contiene inoltre un estratto tissutale di colon e può quindi supportare l’intestino crasso. 58 Diarrea • Aumentata secrezione di ioni cloruro nel lume attraverso la giunzione aderente • Richiamo di acqua e formazione di feci molli • Meccanismo protettivo • Se prolungata o infiltrata di sangue e muco, è opportuno approfondire • Le cause più comuni sono virus, enterovirus • (Coxsackie) o anche Rotavirus (cambio di stagione) © IAH 2007 59 In omotossicologia, la diarrea è parte integrante della fase di escrezione e, di conseguenza, un’utile difesa contro le tossine, che possono essere rappresentate da cibi avariati, infezioni batteriche o virali, ecc. La diarrea infettiva, denominata gastroenterite, è una delle malattie più comuni ed è tuttora un’importante causa di mortalità nei paesi più poveri. Tuttavia, quando è persistente, o miscelata con sangue e muco, può essere parte di un quadro patologico più grave, quale la Malattia Intestinale Infiammatoria. 59 Trattamento della diarrea semplice • Tormentilla-Heel* • Veratrum-Homaccord • Cuprum-Heel © IAH 2007 60 La diarrea semplice è trattata con misure di supporto, come idratazione e integrazione di elettrolita, misure indispensabili grazie alle quali si salva la vita di molti esseri considerata l’incidenza della gastroenterite nei neonati. Tormentilla-Heel è un farmaco composto di base che riduce la diarrea in modo non aggressivo, senza eliminarla drasticamente a differenza dei comuni prodotti disponibili sul mercato. Permette così all’organismo di espellere i microrganismi invasori alleviando al tempo stesso tutti i sintomi. La sua combinazione è descritta nella seguente diapositiva. Veratrum album è un pianta erbacea classicamente utilizzata in caso di grave raffreddamento, sudorazione fredda e collasso associati alla diarrea. Se il paziente manifesta questi sintomi, si consiglia quindi anche la somministrazione di Veratrum-Homaccord. Cuprum può essere aggiunto in caso di gravi crampi. *Tormentilla-Heel è chiamato Diarrheel in altri paesi. 60 Meccanismi di azione di Tormentilla-Heel Azione sulla mucosa Gastro enterite Colica Diarrea Arg nit Veratrum (debole) Arsen alb (freddo) Colchicum Colocynthis Tormentilla Merc corr Podophyllum Ars alb © IAH 2007 61 Questa diapositiva illustra i meccanismi di azione di Tormentilla-Heel. 61 Malattia Infiammatoria Intestinale • IBD • Morbo di Crohn • Colite ulcerosa © IAH 2007 62 Queste patologie, che devono essere differenziate dalla semplice diarrea, richiedono un trattamento più complesso, che sarà oggetto di discussione di un corso più avanzato. 62
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