Un grande successo
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Un grande successo
DIRIGENTI anno LXVI - GENNAIO 2013 - € 1,03 INDUSTRIA 1.13 MENSILE DELL’ALDAI - ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI EDITORIALE Spedizione in abbonamento postale - Tariffa ROC - articolo 1, comma 1, del D.L. 24.12.2003 n. 353, convertito in L. 27/2/04 n. 46 - Pubbl. inf. 45% DCB di Milano La politica, il welfare e il contratto SINDACATO Riccione: noterelle di uno dei quarantatré... CULTURA Concerto d’Autunno ALDAI 2012 Un grande successo pagina 10 DI EDITORIALE La politica, il welfare e il contratto l legittimo orgoglio di rappresentare i colleghi che così numerosi hanno partecipato all’evento degli Stati generali CIDA alla vecchia Fiera di Milano, mi spinge a prendere sempre più viva coscienza delle mie responsabilità alla guida dell’ALDAI. L’espressione matura e redi Romano Ambrogi sponsabile che un vero e proprio fiume di colleghi sotto una pioggia battente ha offerto, fluendo ordinatamente dai banchi di registrazione fino alla grande sala, rimane per me un ricordo “fotografico” significativo. La partecipazione attenta e composta prestata alla proposta di valore che ci ha illustrato il Presidente Silvestre Bertolini come alla replica che il Presidente del Consiglio Mario Monti ha abilmente, ma credo anche sinceramente, argomentato sono un incoraggiamento e insieme un monito per il seguito della nostra azione. E la nostra azione, anche qui a Milano, anzi soprattutto a Milano, non può non essere anche strettamente sindacale, anche se inscindibilmente legata alla nostra immagine pubblica. È per questo che tengo a parlarvi dell’esperienza dei due giorni di Riccione, il 23 e 24 novembre 2012, dove il Presidente Federmanager Giorgio Ambrogioni ha riunito un variegato gruppo di colleghi per dare l’avvio al lavoro di preparazione della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale con Confindustria. Ed è per questo, che fra i vari temi oggetto della riflessione di Riccione, voglio riflettere sul ruolo che il welfare assume in questo preciso momento storico nella vita concreta di noi dirigenti, delle nostre famiglie e anche del modo con cui affrontiamo il nostro lavoro. Mi sto convincendo sempre di più che si tratta di un bene prezioso, che i nostri contratti hanno contribuito a creare e difendere e che sta dispiegando adesso tutto il suo potenziale, anche a fronte della crisi economica. È evidente che la riforma della previdenza obbligatoria ha cambiato lo scenario per tutti noi e che il trend di diminuzione dei trattamenti pensionistici è in netta diminuzione, anche se taluni eccessi di accanimento specifico verso la fascia di reddito da lavoro dipendente che noi rappresentiamo speriamo che vengano corretti. La previdenza integrativa, sempre invocata e blandita, ma raramente concretamente sorretta da provvedimenti incisivi della politica è quindi un baluardo imprescindibile per assicurare nelle condizioni di vecchiaia un giusto riconoscimento a chi, nel corso della sua vita lavorativa non ha risparmiato impegno, fatiche, dedizione e ha messo i propri talenti al servizio delle imprese e della vita economica in senso lato. La buona reputazione ed I il successo del Previndai testimoniano di uno strumento valido e ben gestito, che sta sul mercato in ottima posizione e rappresenta una risposta seria del sistema di relazioni bilaterali tra Federmanager e Confindustria. La valorizzazione di questo strumento, di cui non deve sfuggire la finalità previdenziale (cioè la fruizione di una rendita per la vecchiaia, anche se la contingenza attuale porta taluno ad ipotizzarne un uso più finanziario, per sopperire a periodi di mancanza di reddito) è secondo me da perseguire con decisione nella trattativa contrattuale. Chiaramente questo dovrà essere accompagnato da una precisa azione politica tesa a far condividere il significato sociale di questa scelta e a favorirne il trattamento fiscale. Analogamente va affrontato con la dovuta serietà e lungimiranza l’aspetto dell’assistenza sanitaria integrativa. Speriamo siano finiti i tempi della contrapposizione ideologica tra servizio sanitario statale e privato e che si torni concretamente a valutare la sostenibilità della spesa sanitaria nel lungo periodo. Come nel caso della previdenza, la struttura demografica della popolazione, così radicalmente mutata rispetto ai tempi in cui si è venuto costituendo il sistema di welfare, deve essere tenuta in conto se si vuole effettivamente assicurare a tutti i colleghi per tutta la vita un livello di integrazione significativo, come quello che il FASI attualmente presta. Mi rendo conto che nella concitazione delle trattative, ma già all’atto della prima riflessione sulle tematiche da porre sul tavolo, si tenda a sottovalutare i benefici differiti, mi rendo conto che mentre si è impegnati in una dura vita aziendale o angosciati per la perdita del reddito, si tenda naturalmente a obliterare gli aspetti che riguardano gli anni a venire, ma credo che sia fondamentale, proprio per i dirigenti in servizio, impegnarsi a fondo per mantenere nel tempo la tutela del reddito e quella della salute. Vi assicuro che la nostra rappresentanza a Riccione ha lavorato bene, cogliendo lo spirito di questa iniziativa nuova per la Federazione che ha voluto iniziare per tempo il dibattito sulle proposte da presentare a Confindustria: si tratta ora di dare continuità a questo lavoro, allargando la platea dei colleghi che possono dare un contributo di idee e di riflessioni alla Commissione Sindacale e alla Commissione Welfare, in modo che da ALDAI, la più importante Associazione di Federmanager, insieme all’apporto della competenza professionale della nostra struttura e al lavoro dei membri della Commissione, possa venire anche un convinto apporto di energie alla delegazione e agli Organi Direttivi della Federazione. È solo con una condivisione larga e convinta fra i colleghi che potremo sostenere le ragioni di un contratto che riconosca concretamente il ruolo aziendale e sociale del dirigente e continuare a testa alta a presentarci con l’orgoglio che ci compete grazie al nostro lavoro e alla nostra coscienza. ■ Dirigenti Industria - gennaio 2013 3 DIRIGENTI INDUSTRIA MENSILE DELL’ALDAI ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI DI S O M M A R I O direttore responsabile: Romano Ambrogi coordinamento generale: Sergio Zeme segretaria di redazione: Gabriella Canuti comitato di redazione: Michela Bitetti, Mario Boccafoglia, Massimo Bondi, Agostino D’Arco, Gianni Fossati, Guido Maglionico, Stefano Melodia, Fabio Pansa Cedronio, Benedetta Pisto, Silvia Romagnoli, Annalisa Sala, Chiara Tiraboschi società editrice: ARUM srl, via Larga 31, 20122 Milano Partita IVA 03284810151 tel. (02) 58376237 fax (02) 58307557 iscritta al Registro Nazionale della Stampa con il numero 5447 vol. 55, pag. 369, del 20.11.1996 Società soggetta alla direzione e coordinamento dell’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industrali) spedizione in abbonamento postale, 45%, tariffa ROC, art. 1, comma 1, del D.L. 24.12.2003 n. 353 convertito in L. 27.2.2004 n. 46. autorizzazione del Tribunale di Milano, 20 novembre 1948, numero 891 art direction: Camillo Sassi, Milano stampa: Amilcare Pizzi, Cinisello B. concessionaria esclusiva della pubblicità: PRS srl Via B. Quaranta, 29 – 20141 Milano Tel. 02.573717.1 - Fax 02.573717.290 www.prspubbl.it formato delle inserzioni: pagina al vivo: b. 210 x h. 297 mm, pagine in gabbia: b. 170 x h. 262 mm, mezza pagina orizzontale in gabbia: b. 170 x h. 128 mm. una colonna: b. 39 x h. 262 mm. hanno collaborato a questo numero: Romano Ambrogi, Sergio Zeme, Giuseppe Colombi, Lorenzo Peretto, Chiara Tiraboschi, Giorgio Ambrogioni, Marco Rossetti, Grazia Mallus, Silvia Romagnoli, Fabrizio Calvo, Sergio Bollani, Giovanni Mura, Vladimiro Sacchetti, Vittorio Bruzzi, Fabio Pansa Cedronio, Guido Dalla Casa, Pinuccia Barbieri, Giancarlo Grianti, Livio Fasiani, Selene Tirelli, Mario Garassino, Alessandro Solbiati, Massimo Bondi, Franco Del Vecchio Questo numero è stato chiuso in tipografia il 28 dicembre 2012 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati in possesso - legge 675/96 (Tutela Dati Personali) che sono utilizzati al solo scopo di inviare il mensile “Dirigenti Industria”, nonché la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo direttamente a: Arum - Via Larga, 31 - 20122 Milano Per esercitare i diritti di cui all'art. 7 del DLGS 196/2003 inviare un fax al numero 02/5830.7557 o inviare una mail a: [email protected] indicando un recapito presso cui essere contattati. EDITORIALE NOTIZIE DA FEDERMANAGER 3 19 LETTERE 6 8 9 4 Dirigenti Industria - gennaio 2013 PREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA 22 ASSIDAI - Le novità 2013 Marco Rossetti Rinnovo quota associativa 2013 Cariche elettive triennio 2012-2014 ECONOMIA 24 Il salvadanaio… dubbi e perplessità Grazia Mallus SINDACATO 10 12 Un grande successo Sergio Zeme Riccione: noterelle di uno dei quarantatré Giuseppe Colombi INFORMATIVA 15 Contatti ALDAI FORMAZIONE 26 27 16 17 18 50&Più CAAF per le successioni Chiara Tiraboschi Contributo di solidarietà per i dirigenti in servizio ed in pensione Lorenzo Peretto Comincia da ALDAI Chiara Tiraboschi Pubblicato l’Avviso Regionale per la Lombardia 2/2012 Silvia Romagnoli Corsi e Seminari ANIMP LAVORO 28 SINDACATO Costo abbonamento 11 numeri: euro 15,00 Il pagamento della quota associativa ALDAI comporta automaticamente la sottoscrizione dell’abbonamento a “Dirigenti Industria”. Monelli, Ceradelli, Fossati, Caputo, Parpajola, Andreetta, Medici 2013: l’anno della crescita Giorgio Ambrogioni INFORMATIVA Dichiarazione di tiratura resa al Garante per l’editoria, ai sensi del comma 28 della Legge 23.12.96 n. 650: n. 29.900 copie In copertina: Un grande successo La politica, il welfare e il contratto Romano Ambrogi 30 Formazione, lavoro, valorizzazione dei giovani Fabrizio Calvo Convegno Scuola/Lavoro Sergio Bollani ASPETTI LEGALI / FISCO 31 Giurisprudenza della Sezione Lavoro del Tribunale di Milano e di Roma Giovanni Mura DI S O M M A R I O VITA ASSOCIATIVA CULTURA E TEMPO LIBERO 33 40 GdL Energia ed Ecologia Riunione del 22 novembre 2012 Vittorio Bruzzi Fabio Pansa Cedronio 42 43 SOCIETÀ 36 Conferenza sulla decrescita e Colloqui di Dobbiaco 2012 Guido Dalla Casa 46 OPINIONI 38 44 La sfida femminista nel cuore della politica Pinuccia Barbieri Concerto d’Autunno 2012 Rachmaninov e Dvorak per una splendida serata musicale Giancarlo Grianti GENNAIO 2013 34 Dirigenti Senior per il programma di Tutoring a favore dei colleghi in servizio Vladimiro Sacchetti Golfisti ALDAI Vladimiro Sacchetti Il Bosone di Higgs: all’origine dell’Universo che conosciamo Livio Fasiani Due piccole preziose mostre Selene Tirelli Quando la musica cambiò: 1910-1935 Alessandro Solbiati I LIBRI DI GENNAIO 2013 48 DIRIGENTI • La chimica del manager recensione di Massimo Bondi • Post manager recensione di Franco Del Vecchio VADEMECUM PER GLI AUTORI INDUSTRIA TESTI I testi devono pervenire alla redazione della rivista battuti in formato WORD. Articoli di 9.000 battute al massimo (spazi inclusi), se composti da solo testo. Se sono previsti grafici, immagini, foto, figure, ecc. il numero di battute va proporzionalmente ridotto. ILLUSTRAZIONI Immagini, grafici e foto non devono essere inseriti nel documento di testo bensì inviati separatamente in file JPG (non compresso) o in file TIFF in alta risoluzione per la stampa (300 dpi). Per l’ottimizzazione dei tempi e per non creare disguidi nell’iter della lavorazione tecnica della rivista invitiamo cortesemente a inviare alla Redazione i testi in versione definitiva. La segreteria e successivamente il grafico provvederanno all’impaginazione secondo gli standard grafici della rivista. Per ulteriori chiarimenti: Gabriella Canuti Segreteria di Redazione via Larga 31 - 20122 Milano [email protected] tel. 02/58376.237 - fax 02/5830.7557 Lettere e articoli firmati impegnano tutta e sola la responsabilità degli Autori e non rispecchiano necessariamente l’opinione dell’ALDAI. Gli articoli sono pubblicati a titolo gratuito. Dirigenti Industria - gennaio 2013 5 DI LETTERE DIRIGENTI INDUSTRIA Spettabile Redazione “Dirigenti Industria” Mi associo in tutto e per tutto a quanto chiaramente esposto dall’amico Giuliano Ceradelli nell’articolo “I fans della decrescita” pubblicato nel numero di ottobre 2012 della rivista. Ho vissuto gli anni del dopoguerra partecipando alla ricostruzione e nulla meglio di quegli anni mostra la stretta correlazione tra PIL e benessere. Non è col risparmio o col tornare al Medioevo che si salverà il mondo, anzi al contrario vorrei mettere in evidenza l’altra correlazione benessere/sprechi, criticabile quanto si vuole, ma intrinseca nell’agire umano. L’articolo meriterebbe il grido di: “Affissione!”. Quanto all’articolo di Gianni Fossati “Verso la scelta vegetariana” non ho nulla contro tale scelta, ma contro le considerazioni che se ne traggono. Non v’è dubbio che la bomba demografica accentui la differenza alimentare tra Occidente e altri Paesi, ma trovo fuori dalla realtà i rimedi proposti. Non sono qualificato per difendere le proteine animali nella alimentazione, specie dell’infanzia, voglio solo mettere in evidenza che, pur non essendo vegetariano, peso oggi quanto pesavo... 70 anni fa, credo quindi che sia la gola più che la carne a procurare obesità e malattie e trovo incomprensibile prendersela col rapporto di quindici a uno di acqua necessaria alla produzione carne/cereali: se in Val di Chiana allevano la razza Chianina è perché lì l’acqua non manca e non vedo come se ne avvantaggerebbe il Burkina Faso se passassero ai cereali. Le differenze sono nella Natura e studiare soluzioni al problema demografico scaricandole al solito sull’Occidente senza sfiorarne la vera causa non servirà a farle scomparire. RICCARDO MONELLI Accolgo con piacere l’invito per ribadire che ovviamente la penso come l’amico Monelli sia sui “fans della decrescita” di cui ho scritto, sia sulla dieta vegetariana su cui non mi ero espresso e su cui non ho preclusioni preconcette, pur concordando con le critiche dell’amico Monelli alle conclusioni cui perviene il collega Fossati che vedo inserite nella solita tematica ormai molto diffusa specialmente tra la gente comune (quella per intenderci che assume come verità rivelata e certa quanto i media acriticamente diffondono allo scopo di incrementare le tirature o gli ascolti). Non condivido infatti quella visione del mondo di coloro che sostengono la causa antropica del cambiamento climatico, di coloro che paventano come disgrazia la bomba demografica, cioè i neo-malthusiani o gli eco-catastrofisti, quelli, in poche parole, che pensano che l’uomo sia il cancro del pianeta e che l’acqua, il Global Warming, il nucleare, gli OGM, la deforestazione, la desertificazione e altre consi6 Dirigenti Industria - gennaio 2013 mili catastrofi o presunte tali debbano rappresentare il nostro quotidiano tormentone, perché occorre essere sempre a caccia di sventure bibliche con cui spaventare la gente comune e con le quali gonfiarci gli zebedei e quindi riempire giornali e servizi tv che si avvalgono della definizione di “divulgativi” che diffondono il verbo (sulla bomba demografica) che la sterilizzazione, la contraccezione e l’aborto siano indispensabili per controllare l’aumento demografico. Per quanto riguarda in particolare la scarsità di cibo, fortunatamente ogni tanto si ascolta una voce dissonante come quella del Direttore Generale Josè Graziano da Silva della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, che sostiene a ragion veduta che i problemi della mancanza di cibo nel mondo non derivano dalla sovrappopolazione, ma dal fatto che “si perde o si spreca un terzo del cibo prodotto ogni anno, cioè circa 1,3 milioni di tonnellate”. L’obiettivo dunque è quello di “studiare come garantire la sicurezza alimentare” – che secondo me non può passare attraverso il cambio della nostra dieta alimentare – in ogni landa abitata del nostro pianeta. Cosa non facile, ma decisamente non impossibile. Cordiali saluti GIULIANO CERADELLI A margine delle considerazioni svolte sulla recensione del libro di Umberto Veronesi e Mario Pappagallo Sono da sempre convinto che un giornale o un periodico, anche se di categoria, deve saper parlare ai suoi lettori e farli sentire parte di qualcosa in grado di favorire l’instaurarsi di un legame profondo. Per questo sono grato a chi scrive, non solo come segno di attenzione, ma anche come contributo a fare della rubrica “ lettere” un punto di riferimento utile. Unica condizione richiesta è quella dell’onestà intellettuale di non attribuire agli altri “conclusioni” che non hanno mai formulato. Ciò detto, mi piace sottolineare come l’occhiello che ho suggerito per il titolo della recensione del libro del Professor Veronesi e del dottor Pappagallo sia: ” Vegetariani si può e si deve secondo Umberto Veronesi”. Del tutto normale che temi come quelli sviluppati possano suscitare opinioni legittime e diverse. Umberto Veronesi è un riferimento internazionale per la lotta contro il cancro: Direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia e Presidente della Fondazione omonima per il Progresso delle Scienze, non fa mistero delle sue posizioni. Mario Pappagallo è un giornalista medico-scientifico del “Corriere della Sera” e scrittore. Partendo dalla sua esperienza di vita e dalle sue ricerche, Veronesi espone le ragioni legate all’etica, alla sostenibilità e alla salute per cui dovremmo diventare vegetariani; Pappagallo spiega le basi scientifiche secondo le quali una buona alimentazione è fondamentale per vivere in salute, al punto che il cibo diventa un elemento essenziale per la prevenzione di numerose malattie tra cui anche molti tipi di tumore. Ho incontrato nutrizionisti convinti della bontà di queste tesi, medici ancora più intransigenti e altri che non le condividono. Ovviamente anch’io ho alcune convinzioni, ma non credo possano interessare i lettori o i colleghi. Compito di chi recensisce libri non è quello di pervenire ad alcuna conclusione e a maggior ragione, non trattandosi di un romanzo, per quelli a connotazione scientifica. Il compito è più semplicemente quello di non trascurare i dati e le ri- DI LETTERE cerche citate nel rispetto del pensiero degli autori. Tuttavia, i libri devono essere sempre aperti liberando le parole dalle pagine: forse si scoprirebbe che il problema è piuttosto complesso e contiene al suo interno grandi differenze. Ogni anno il consumo pro capite di 100 kg del Paese maggior consumatore di carne, provoca la distruzione di una parte della foresta amazzonica grande come l’Austria per far posto ai pascoli. Insomma qualcosa di più della Val di Chiana che potrebbe indurre a una riflessione pacata sui temi dell’alimentazione, benessere animale e protezione dell’ambiente. Nella fattispecie, anche il professor Malik Falkenmark e i suoi colleghi dello Stockholm International Water Institute sostengono che entro qualche decennio la popolazione mondiale aumenterà di due miliardi e le risorse idriche scarseggeranno. Per evitare carestie dovremmo mangiare frutta e verdura anziché carne, ma nulla vieta di trasmettere agli autori le garbate e ironiche considerazioni del lettore. GIANNI FOSSATI DOMANDA DI RIMBORSO IRPEF Egregio Sig. Parpajola, In merito al quesito posto, Le inoltriamo la bozza dell’istanza di rimborso predisposta dal nostro consulente fiscale, dott. Mura, preavvertendola che trascorsi 90 giorni dalla data di presentazione dell’istanza dovrà proporre ricorso alla Commissione Tributaria. Con l’occasione porgiamo i nostri più cordiali saluti. Servizio Sindacale MARIA CAPUTO (PER AVV. A. SALA) Preg.ma signora Caputo, desidero ringraziare lei ed il dott. Mura per avere ottenuto, grazie ai vostri preziosi consigli, il rimborso IRPEF relativo alla riliquidazione della mia previdenza integrativa. Aggiungo che, dopo alcuni colloqui con l’Agenzia delle Entrate, non è stato necessario ricorrere alla Commissione Tributaria, quasi sicuramente perché l’Agenzia stessa prevedeva di soccombere, per l’ennesima volta, sulla questione in esame! Grazie ancora e cordiali saluti. LUCIO PARPAJOLA Spett.le Redazione Dirigenti Industria Desidero esprimere il mio ringraziamento al dott. Giovanni Mura per il supporto datomi in occasione di una controversia con I.N.P.S. Si tratta del ricorso contro un provvedimento con il quale l’Ente ha preteso il versamento di contributi non dovuti alla Gestione separata, nell’ambito del suo programma Poseidone. Il ricorso, correttamente impostato dal Dr. Mura, è stato accolto dall’I.N.P.S., aprendo così la via al ricupero della somma versata. Distinti saluti ALBERTO ANDREETTA Spett.le Redazione Dirigenti Industria Lettera a dott. Stefano Cuzzilla Presidente Fasi Sono una dirigente Fasi, iscritta dal 1989. Vorrei esprimerLe la mia gratitudine per la Sua lungimiranza, per quanto riguarda il pacchetto prevenzione e per le procedure informatiche a tutela di ogni iscritto, procedure che hanno consentito di bypassare la burocrazia, a tutela della salute. Sono a casa da diversi anni per motivi di salute e nei momenti di necessità mi sono sempre avvalsa della struttura Fasi arrangiandomi da sola nel disbrigo delle pratiche. Lei ha dato agli associati una grande opportunità, aprendo le porte ai sindacati di competenza territoriale, sia per le informazioni sia per le promozioni. Per noi utenti è un aiuto estremamente valido, per la preparazione delle richieste di rimborso a carico dell’Associazione. Essere sicuri che la documentazione sia completa e pronta per la liquidazione e spedizione è fondamentale per tutti. Inoltre, riconosco che le procedure software sono più semplici ed alla portata anche dei non esperti: rendono quindi maggiori favori a chi se ne avvale per la propria salute. Considerando che finora non mi sentivo molto aiutata dalla burocrazia (tutt’altro) mi fa piacere che una nuova generazione pensi alle problematiche dei più deboli, di coloro che hanno veramente bisogno di aiuto. In base alla mia esperienza, e non solo, ma di diversi associati ALDAI facenti parte di un gruppo onlus, posso affermare che il Fasi non è mai stato così vicino alle reali necessità dell’individuo; spesso ciò che serve a chi gestisce una struttura importante come questa è calarsi nella realtà, guardarsi in giro per rendersi conto di quali sono i disagi e cosa servirebbe per risolverli. Io credo che Lei abbia fatto veramente un ottimo lavoro e Le auguro di avere sempre la forza di portare avanti iniziative in favore di chi ha più bisogno. Io sono in pensione da diversi anni, ma ho sempre pensato che l’aspetto più importante è di sentirsi attivi. Nel 1995 ho aperto un’Associazione che si occupa di malasanità (sono il fondatore e presidente) insieme ad altri volontari. Tutti i servizi che diamo sono assolutamente gratuiti. Sono giornalista e sostengo mio marito, che da 44 anni pubblica un settimanale di informazione. Attraverso il giornale, spesso con molta fatica (per evitare querele) amo far conoscere quelle che sono le grandi anomalie nel settore sanitario. Alla presente lettera vorrei che venisse data pubblicità, anche presso gli organismi della categoria. A tale scopo è stata inviata per conoscenza al Presidente Federmanager dr. Giorgio Ambrogioni e alla redazione della rivista “Dirigenti Industria”. Cordialmente IOLANDA MEDICI Dirigenti Industria - gennaio 2013 7 DI INFORMATIVA RINNOVO QUOTA ASSOCIATIVA 2013 Il Consiglio Direttivo ha deliberato le quote associative per l’anno 2013 confermando gli importi dell’anno scorso per i dirigenti in servizio ed in pensione e riducendo la quota dei dirigenti inoccupati. • DIRIGENTI IN SERVIZIO euro 240,00 • DIRIGENTI IN PENSIONE euro 120,00 • DIRIGENTI IN PENSIONE ANTE 1988 euro 112,00 • Un segnale di solidarietà nei confronti dei colleghi che hanno perso il lavoro: ALDAI dimezza la quota associativa (€ 120,00) dei dirigenti che autocertificano un reddito inferiore a € 50.000 annui (modello scaricabile dal sito) PERCHÉ ALDAI L’Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali è la maggiore organizzazione territoriale Federmanager, punto di riferimento della dirigenza con l’obiettivo di rappresentare, valorizzare, tutelare sostenere, risolvere e sviluppare il percorso di crescita degli associati. I VANTAGGI DI ESSERE SOCIO ALDAI mette a disposizione un’ampia offerta di servizi mirati a suggerire le soluzioni più efficienti e a creare le migliori opportunità. Consulenza legale-contrattuale, consulenza pensionistica e di previdenza complementare, assistenza FASI-ASSIDAI, orientamento e formazione, convenzione con società di placement specializzate per avviare un percorso di placement identico nelle condizioni, contenuti e costi a quello della GSR FASI; consulenza fiscale, convenzione 50&Più ENASCO per l’invio telematico delle domande di pensionamento all’INPS, convenzione 50&Più SERVIZI per gli adempimenti del rapporto dei collaboratori familiari, ed ASSOCAAF per la compilazione del modello 730. DAL 2013 Convenzione FORMAPER Punto Nuova Impresa – un servizio gratuito mirato e pratico di supporto agli aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi nel compiere scelte meditate e consapevoli per avviare attività competitive in grado di reggere sul mercato e convenzione 50&Più CAAF per le successioni. I vantaggi ALDAI sono molteplici e trasversali, tra cui le convenzioni sanitarie e commerciali in continuo aggiornamento. Ricordiamo che per tutti gli associati ALDAI, dopo almeno un anno di iscrizione, è compresa nella quota una copertura assicurativa specificatamente orientata alla tutela legale del singolo e, per alcune limitate fattispecie, anche dei componenti del nucleo familiare. TERMINE E MODALITÀ DI PAGAMENTO Entro il 15 marzo 2013 tramite: • bollettino di c/c postale salvo casi di deleghe aziendali e RID bancari; • bonifico bancario (IBAN IT24A0306909527000007682190) indicando nella causale cognome, nome e numero di tessera o data di nascita; • delega aziendale (modello scaricabile dal sito); • RID bancario (modello scaricabile dal sito da consegnare alla banca entro il 28 febbraio 2013) Per aggiornare i dati anagrafici e di contatto: www.aldai.it area riservata 8 Dirigenti Industria - gennaio 2013 CARICHE ELETTIVE TRIENNIO 2012-2014 Consiglio Direttivo Ambrogi Romano Andronaco Eros Bazzini Mauro Marco Boselli Francesco Maria Capoccia Lorena Cappiello Mario Caraffini Giovanni Ceschin Eleonora Dina Colombi Giuseppe Corradini Giorgio D’Arco Agostino De Masi Sergio De Stefani Luciano De Varda Giorgio Del Vecchio Franco Di Bruno Antonio Fasolis Susanna Folci Angela Ganci Marilena Garbarini Renato Garzia Marcello Giorgetti Patrizia Grigolli Serena Guidotti Gianni Leone Luciana Losito Bruno Magnaghi Marco Menapace Silvana Pansa Cedronio Fabio Poli Paola Polito Sergio Rigamonti Sergio Rovelli Andrea Salvetti Carlo Soletti Francesco Toffetti Elena Trabucchi Fiorenza Veronesi Sergio Zeme Sergio Zenatelli Antonio Giunta Esecutiva Ambrogi Romano Del Vecchio Franco Soletti Francesco Zenatelli Antonio D’Arco Agostino Fasolis Susanna Losito Bruno Pansa Cedronio Fabio Rovelli Andrea Toffetti Elena Zeme Sergio (Presidente) (Vice Presidente) (Vice Presidente) (Tesoriere) Collegio Revisori dei Conti Pezzotta Giuseppe Brazzoduro Guido Di Loreto Mario Andreoli Luigi Carpani Marco (Presidente) (effettivo) (effettivo) (supplente) (supplente) Collegio dei Probiviri Comitato Elettorale Bondi Massimo Melodia Stefano Mura Giovanni Saccaggi Carlo Bevilacqua Carlo Durando Dario Zanini Giancarlo Mantovani Giuseppe Vaccani Gesuino Presidenti delle Commissioni Consultive ALDAI Colombi Giuseppe - Commissione Sindacale e Lavoro Corradini Giorgio - Comitato Pensionati De Masi Sergio - Commissione Previdenza e Assistenza Sanitaria Pansa Cedronio Fabio - Commissione Studi ARUM S.r.l. Società soggetta alla direzione e coordinamento dell’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali) Consiglieri Giorgetti Patrizia (Presidente) Garbarini Renato Pansa Cedronio Fabio Poli Paola Zenatelli Antonio Sindaci Pezzotta Giuseppe Brazzoduro Guido Di Loreto Mario (Presidente) (effettivo) (effettivo) (supplente) (supplente) DI SINDACATO Un grande successo di Sergio Zeme Ho ritenuto opportuno pubblicare sul numero di gennaio della nostra rivista alcune considerazioni sull’evento del 26 novembre u.s. con particolare riferimento ad una constatazione: a seguito delle continue penalizzazioni, le nostre pensioni non solo non hanno usufruito di alcuna forma di ricupero, ma continuano a perdere in potere d'acquisto. Una cosa è certa: nonostante tutte le difficoltà oggettive continueremo a far sentire la nostra voce, portando avanti le nostre legittime istanze. ncomincio con il ringraziare caldamente i colleghi da me sollecitati a suo tempo per la notevole partecipazione all’incontro del 26 novembre scorso con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Sen. Mario Monti, in occasione dell’evento “CIDA - Manager ed Alte professionalità per l’Italia” organizzato dalla nostra Federazione nell’area Milano Congressi. I 10 Dirigenti Industria - gennaio 2013 Sento il dovere di rivolgere questo ringraziamento anche perché lo stesso nostro ospite è rimasto colpito dall’entità della partecipazione. Questo del resto è l’obiettivo che noi stessi ci eravamo posti prima della citata data: un obiettivo che è stato raggiunto in quanto eravamo veramente in tanti (circa 5.000 presenze), non solo ma abbiamo potuto presentare al Capo del Governo (possibilità mai realizzatasi prima) proposte di soluzione dei maggiori problemi che affliggono il nostro Paese e di conseguenza anche la nostra categoria. Innanzi tutto un legittimo e più pieno riconoscimento del ruolo da noi svolto da sempre nell’interesse della collettività, specie nei momenti difficili. In altre parole una sempre maggiore nostra partecipazione alla soluzione delle problematiche nazionali come una delle “parti sociali” nell’ambito della cosiddetta “concertazione”. Obiettivamente non siamo di fronte ad un mutamento sostanziale del nostro ruolo, ad una “rivoluzione dello stesso”, ma certamente è stato fatto un passo avanti. Da questo punto di vista quindi si può ben dire che il 26 novembre 2012 rappresenti una data storica, uno spartiacque temporale. Dovremo naturalmente ritornare alla carica, ma potremo farlo con maggiore consapevolezza del nostro ruolo, anche a seguito di quello che abbiamo saputo dimostrare. Le richieste da parte nostra non mancheranno: per i colleghi in servizio una maggiore considerazione per il loro ap- DI SINDACATO porto, penalizzato quando non impedito da troppe fuoriuscite dalle aziende in crisi, per quelli in pensione affinché si smetta di considerarli come “oggetto di spremitura” ogni qualvolta si verifichi carenza di risorse per la Nazione, vale a dire troppo spesso. Esiste una “fiscalità generale“, già molto pesante, cui il Governo deve attingere senza l’aggiunta di “altri contributi“, cioè di altre tasse ogni qualvolta si presentino situazioni di particolare gravità. Naturalmente la spesa pubblica dovrà essere soggetta ad un controllo molto più rigoroso di quello attuale ed i tanti fenomeni di evasione contributiva e fiscale, di disonestà, di corruzione e di sperpero, dovranno essere sottoposti ad una vera e propria “guerra senza quartiere”. Non ci aspettiamo che tutto ciò avvenga a breve scadenza: è sufficiente però che si incominci, anche perché la percezione dell’avvio di un mutamento del sistema in atto deve incoraggiare e premiare gli onesti, tutti quelli che hanno sempre dato il meglio di sé lavorando e pagando il dovuto fino all’ultimo soldo. Al tempo stesso deve scoraggiare i disonesti inducendoli a cambiare comportamento. Questo ci aspettiamo, così come ci aspettiamo che non ci si ricordi dei pensionati solo quando occorre una… spremitura! I pensionati devono poter usufruire in piena serenità del frutto del lavoro di un’intera vita: questa condizione rappresenta un loro indiscutibile diritto cui non si può e non si deve venire meno. Questo desideriamo ricordare anche a chi ci rappresenta, alla nostra Federazione, alla nuova Confederazione (alla nuova CIDA), che hanno il compito di tutelarci, di difenderci dalle continue vessazioni, vedi i blocchi della perequazione che si ripetono (cinque in poco più di dieci anni), i cosiddetti contributi di “solidarietà” che si aggiungono periodicamente ad una fiscalità generale già soggetta ad incrementi. Non dobbiamo farci illusioni al riguardo, ma non dobbiamo neppure accettare “sic et simpliciter” che tutto continui come prima anche perché, come giustamente ha rilevato il nostro Presidente Federale in un suo recente editoriale, “la misura è più che colma!”. ■ Dirigenti Industria - gennaio 2013 11 DI SINDACATO Riccione: noterelle di uno dei quarantatré... …di ritorno dal seminario di Riccione della Federmanager sul rinnovo contrattuale di Giuseppe Colombi * Quello che volevo dire a Riccione (e ho detto) A Riccione ho portato i risultati di diverse riunioni tenute dalla Commissione Sindacale e Lavoro ALDAI, con la partecipazione di molte importanti RSA dell’area milanese, qui di seguito riassunti. ■ LA SITUAZIONE DEL PAESE ED I SUOI RIFLESSI SUI DIRIGENTI Il nostro è un Paese in evidente declino: la qualità della vita si sta riducendo in modo tangibile, non solo nei redditi, ma nel livello dei servizi quali la sanità, la pubblica istruzione, la giustizia, il trattamento rifiuti. È finito quel culto dell’estetica, della cultura, del sapere progettuale per cui eravamo famosi nel mondo; le nostre infrastrutture, dalle rotonde delle provinciali alle linee di alta velocità, sono brutte, invasive, progettate per massimizzarne il costo, con conseguente spreco di materiali e spazio: se ne è accorto persino il Presidente Monti, che parla di inaccettabile consumo del territorio. Si direbbe che si sia generalizzato l’approccio delle associazioni mafiose, per le quali, pur di arricchirsi, tutto è lecito, anche distruggere il contesto in cui poi si vive. Dai dirigenti sui temi ad essi più vicini, quali lo stato dell’economia e della produzione, ci si aspetterebbero parole di dissociazione, di correzione di linea: invece tutto tace. Da anni la dirigenza sembra aver sposato acriticamente le formulazioni del pensiero unico: il totale individualismo nel lavoro, il mito del mercato come regolatore sociale, il “create value for shareholders” come paradigma assoluto. Nel frattempo siamo arrivati al capolinea: l’industria nazionale (chimica, farmaceutica, elettronica, trasporto aereo, siderurgia etc.) è deperita sino a scomparire: molte delle nostre grandi aziende, in inquietante somiglianza con i partiti diventati personali, hanno completato la propria trasformazione in “one man’s companies” dove tizi investiti di potere autocratico, le piegavano ad interessi che erano tutto fuorché generali e nazionali. Vogliamo parlare di certe aziende delle telecomunicazioni, delle utilities o del trasporto pubblico? Quanto alle multinazionali presenti nel Paese esse, ormai libere da vincoli, hanno reso puramente commerciale la lo12 Dirigenti Industria - gennaio 2013 ro presenza. Nel Paese si è diffusa un’arroganza generalizzata che caratterizza, a partire dalla politica, le istituzioni e l’amministrazione (un nome per tutti: Equitalia), il top management del settore privato e ogni posizione minimamente rilevante. Questa linea di tendenza, non contrastata, ha acutizzato tutti i nostri principali problemi perché non è positivo né modernizzante tornare verso il feudalesimo. Di solito il feudatario, dopo aver imperversato quel tanto che può, se ne va con una principesca liquidazione, lasciando un panorama di rovine. ■ IL DIRIGENTE: UN RUOLO IMPORTANTE I dirigenti sono in genere persone serie, con caratteristiche di professionalità comprovate e ruoli conseguenti, all’apice del lavoro dipendente, cui assurgono dopo uno scrutinio di solito decennale, in posizione del tutto singolare. Pur governando i principali sistemi complessi del Paese, con funzioni essenziali e grandi responsabilità, la dirigenza è una categoria ridotta, di circa ottantamila persone nel privato e forse il doppio nel settore pubblico (disciplinato da regole diverse). Forse, se ci dessero un minimo di serenità in più, potremmo fare qualcosa per migliorare la situazione generale, specialmente quando arriverà la ripresa. Invece vediamo con preoccupazione un numero crescente di colleghi nell’età critica, dai 48 ai 60 anni, che da un giorno all’altro diventano esuberi e vengono espulsi dal lavoro per le ragioni più diverse, con scarsissima possibilità di rientro. Organizzare una difesa, impedire che vengano rottamati a piacimento, diventa essenziale per la categoria. ■ LA FUNZIONE DELLE RSA Strumento di rappresentanza di rilevanza contrattuale, la RSA dei dirigenti, dove esista e quando abbia mantenuto un livello di conoscenza strategica adeguato, può giocare una funzione essenziale nell’affrontare le situazioni di criticità. Il contratto prevede ampi diritti non solo di informazione, ma di pieno coinvolgimento della RSA nella vita aziendale: si tratta di una parte largamente disattesa di quel sacro testo. ■ STRATEGIA CONTRATTUALE: COSE SEMPLICI, DA ASSEMBLEA DI CONDOMINIO Come nelle assemblee di condominio capita che il lavoro di rifacimento dei tetti da un milione di euro venga approvato senza obiezioni mentre sul rifacimento del cancello di ferro da 500 euro ci si accapiglia per ore: nel nostro rinnovo contrattuale, se non quantifichiamo bene le varie voci in discussione, c’è qualche rischio di comportamenti analoghi. DI SINDACATO Partiamo dai grandi numeri: sappiamo che la categoria conta su circa 80mila dirigenti in servizio, con una retribuzione media attorno ai 120mila euro lordi annui (compreso il variabile). Si tratta dunque di una massa salariale di circa dieci miliardi di euro all’anno, a retribuire meno dell’1% del totale dei lavoratori dipendenti. Il contratto del commercio, da qualcuno vituperato perché “vecchio” in quanto ha mantenuto gli aumenti contrattuali, mostra una dinamica, per quanto attiene al salario, valutabile ad un 3% annuo: nel quadriennio fa almeno un 10/12% di variazione. Senza voler tornare sui nostri passi, noi che abbiamo un contratto “moderno”, dobbiamo ipotizzare un “quantum” globale che la controparte renda disponibile per il rinnovo contrattuale. Al massimo stiamo parlando di qualche centinaio di milioni di euro annui: non pregiudichiamo certo la competitività dell’industria italiana. Una volta definito, questo ammontare potrà essere ben suddiviso tra le singole voci onerose contrattuali. Nelle nostre riunioni qualche collega rilevava come il rinnovo contrattuale debba essere tenuto anche cronologicamente distinto dalla rinegoziazione delle “quote di servizio” attribuite a Federmanager: è che se la voce “quote di servizio” vale X ed il rinnovo del contratto vale dieci/venti volte tanto, fare confusione più o meno interessata tra le due voci non sarebbe un buon affare, almeno per la gran massa dei nostri rappresentati. ■ SALVAGUARDIA DEL RUOLO E TUTELE Il contratto prevede già tutele contro i demansionamenti e/o le perdite di ruolo: tutti gli strumenti a disposizione, dalla composizione amichevole delle situazioni al confronto negoziale, dall’arbitrato al ricorso alle vie legali, devono essere preservati ed utilizzati e ad essi non si può rinunciare soltanto “perché i tempi sono cambiati”. E, per estendere e rafforzare la tutela dei colleghi in uscita forzosa, la parte datoriale dovrebbe essere direttamente responsabilizzata e coinvolta nello sforzo di ricollocazione dei dirigenti di cui non intenda più avvalersi. Oppure si considera il dirigente alla stregua di un quadro neanche protetto dal famigerato articolo 18? È da rilevare che se Confindustria, usando il rinnovo contrattuale, ancora una volta intende accanirsi contro la dirigenza, magari poi toccherà proprio a loro seguirci nella sparizione finale (viale Astronomia è una struttura da 4500 milioni di euro di costo annuo). E peraltro qualcuno ha già incominciato a metterli in discussione uscendo dall’organizzazione datoriale… Proprio per questo però, sia consentito dire quanta perplessità desta il fatto che Federmanager abbia accettato di firmare un contratto con Fiat, che nelle clausole di uscita dei dirigenti costituisce un precedente di rinuncia a tutele storiche: sarebbe davvero paradossale che tra noi dirigenti qualcuno fosse costretto a giocare il ruolo di Landini per difendere il contratto attuale. ■ MANUTENZIONE RETRIBUTIVA Da tutti i colleghi contattati emerge fortissima la richiesta di un aggiornamento delle retribuzioni, frequentemente ferme da un decennio. Questo, attraverso la ridefinizione, nell’ammontare e nel numero, dei minimi di garanzia. I colleghi più giovani fanno presente come solo grazie al minimo di garanzia dei sei anni siano riusciti a difendere la loro retribuzione, indipendentemente dal valore individuale della persona. Emerge dunque l’urgenza di aggiornare i minimi esistenti onde recuperare almeno l’inflazione ed il fiscal drag e l’opportunità di rivendicare un ulteriore livello di garanzia ai dieci-dodici anni di anzianità nel ruolo dirigenziale (concetto quest’ultimo da sostituire all’anzianità aziendale). ■ RETRIBUZIONE VARIABILE Nelle aziende che sopravvivono, in questo biennio di crisi, in molti casi ci si è dimenticati della tanto sbandierata parte variabile della retribuzione: quella per cui abbiamo cancellato tutti gli “automatismi” retributivi precedenti. Noi dobbiamo porci il problema di come salvaguardare la retribuzione variabile per tutti quei casi dove essa non viene corrisposta. Rendiamoci conto però che, per la legge di non contraddizione, non possiamo trasformarla in una cifra fissa e tantomeno uguale e garantita a tutti. E va rivisto anche l’incrocio tra minimi di garanzia e parte variabile perché ci giunge voce che in certe realtà si tende a fare confusione tra i due istituti. ■ LA DIFESA DEGLI ISTITUTI PREVIDENZIALI Con il rinnovo del contratto, non avremo grande possibilità di controllare fenomeni come il fiscal drag, il blocco della rivalutazione delle pensioni, il contributo di solidarietà, che incidono pesantemente sul livello di reddito dei colleghi pensionati, in specie di quelli più anziani e da più lungo tempo in quiescenza. L’ultimo punto, ma non per rilevanza, è dunque quello degli istituti, come il Fasi, che servono a mantenere continuità anche sindacale con i colleghi pensionati. Dovremo quindi respingere ipotesi di restrizione all’accesso al Fasi dei colleghi in quiescenza, pena la perdita definitiva della loro sindacalizzazione e della nostra capacità di rappresentanza generale delle esigenze della categoria. Ottenere risultati tangibili su questa linea diventa essenziale, ne va della nostra stessa esistenza come rappresentanza viva della categoria. Dirigenti Industria - gennaio 2013 13 DI SINDACATO Quello che ho trovato a Riccione Tra i quarantatré partecipanti al seminario c’erano i nostri validissimi consulenti professori Dell’Aringa e Rebora, molti presidenti di organizzazioni territoriali, alcuni legali versati in diritto del lavoro, un certo numero (pochi?) di colleghi di grandi aziende, alcuni (troppi?) capi del personale, tra i quali il coordinatore della nostra delegazione negoziale per il rinnovo 2013. Avevo incontrato il prof. Dell’Aringa in occasione di un incontro preliminare a Milano, riportando la precisa sensazione che fosse una persona di altissimo livello ma soprattutto, e non è poco, capace di ascolto. Un’impressione pienamente confermata a Riccione. All’inizio dei lavori, nella cartella consegnataci da Federmanager, si poteva notare la presenza di un testo, a nome della “Associazione di cultura riformista - Amici di Marco Biagi”. L’autore, capo delegazione confindustriale nel passato rinnovo del contratto dirigenti, uscito successivamente dall’organizzazione, è stato oggi chiamato ad essere uno dei nostri esperti, perché possiamo avere una percezione diretta di come la pensa Confindustria. Quello scritto trattava dell’accordo sulla produttività, recentemente concluso tra le parti sociali ma con la significativa assenza del principale sindacato italiano e si configurava come un atto di accusa contro il “conservatorismo” della CGIL che nei rinnovi contrattuali non accetta di utilizzare la formula dei “minimi di garanzia” al posto di “aumenti minimi”, e che è riluttante a spostare sul livello aziendale tematiche sinora affidate al contratto nazionale. Ma perché proporre ai dirigenti un testo riferito a soggetti del tutto separati e distinti? La mia impressione è stata che si parlasse “a nuora perché suocera intenda”: come dicevamo nel precedente paragrafo, il nostro contratto è passato al sistema più “moderno” dei minimi di garanzia da otto anni e quindi forse i dirigenti industriali (al contrario di quelli del commercio) non costituiscono l’interlocutore più adatto per veicolare questi messaggi “riformisti”, particolarmente di moda prima che il penultimo Governo venisse spazzato via, ora invece messi un po’ in crisi da certe inadempienze nel settore automobilistico (Do you know Fabbrica Italia?). Forse il testo aveva semplicemente l’intendimento di trasmettere un messaggio subliminale sul fatto che, ove i dirigenti non si autocostringessero ad essere più realisti del re, non necessariamente il nostro interlocutore datoriale rinnoverebbe il contratto. Questa spada di Damocle incombeva già in occasioni precedenti ma in un momento in cui tutti ci aspettiamo dal rinnovo contrattuale un minimo di conferme e riconoscimenti, dopo un intero decennio di sostanziali passi indietro, questa impostazione è inaccettabile. Se i dirigenti sono importanti come si dice, e danno un valore aggiunto essenziale, perché non possono avanzare una legittima e coerente richiesta di riconoscimento di tale valore? Da questo e dall’intervento dell’autore del testo citato che, dicendosi preoccupato per il futuro del Fasi, ha suggerito di aumentare il numero dei dirigenti abbattendone il costo unitario è scaturita ancora di più la necessità di dare voce, nel successivo dibattito, a quanto richiesto dai colleghi nelle nostre assemblee milanesi. E questo, a prezzo di qualche scontro verbale, è poi avvenu14 Dirigenti Industria - gennaio 2013 to. La discussione ha toccato vari temi, dal ruolo del dirigente al malumore di alcuni per la forma contrattuale adottata nei passati rinnovi. C’è stato, specie da parte di realtà periferiche, un certo eccesso di richiamo ai temi del bilancio delle competenze, dell’outplacement e della formazione dirigenziale che, per svariati motivi, non sembrano essere proprio centrali nella riflessione della categoria nel suo complesso. Il lavoro dei delegati si è poi diviso in quattro sottocommissioni per costruire la stesura di un documento finale di orientamento. Nella sottocommissione modelli retributivi è emersa con forza da parte di alcuni la richiesta, poi recepita, di introdurre nelle conclusioni la tematica di un contenimento del rapporto tra retribuzioni minime e massime dei dirigenti di ciascuna diversa realtà. Un altro tema importante che ha trovato ascolto è stato quello della difesa dell’istituto del collegio arbitrale, contro chi voleva istituzionalizzare certe scorciatoie del contratto Fiat. Meno recepita invece la richiesta di coinvolgere e responsabilizzare la parte datoriale nella ricollocazione dei dirigenti in uscita. Quello che dobbiamo fare Alla fine dei lavori, il documento uscito da Riccione (le linee guida del prossimo rinnovo, come le ha definite il Presidente Ambrogioni) riflette il senso delle nostre discussioni e costituisce una base di discussione. Ma proprio per questo va analizzato, condiviso ed integrato, se necessario, da tutti noi. Un elemento significativo da riprendere è forse quello del ruolo datoriale nella ricollocazione del dirigente. Credo che su questo Milano possa sviluppare qualche ulteriore riflessione: il tempo per farlo ci sarebbe e la tematica è talmente pesante che non è opportuno lasciarla cadere. La prima esigenza su cui impegnarsi è quella di quantificare per quanto possibile le varie voci di costo del rinnovo contrattuale. Il lavoro delle prossime riunioni della Commissione Sindacale e Lavoro diventa importante per costruire un minimo di interesse e mobilitazione dei colleghi e per veicolare a chi negozierà messaggi condivisi ed esigenze trascurate. Dovremo sforzarci di far sentire il peso della realtà milanese e lombarda, innanzitutto dentro Federmanager, che a Roma sta probabilmente facendo un eccellente lavoro, ma sembra a volte che fatichi un po’ nel dare la giusta attenzione proprio alle situazioni produttive più sviluppate. Certo, la situazione non è facile e potremmo trovarci di fronte ad atteggiamenti di chiusura, a partire anche dal nostro interno. E dobbiamo battere l’orientamento secondo cui sarebbe tutto già definito. Un rinnovo contrattuale non è solo importante in sé: costituisce anche il cardine su cui si costruisce l’adesione sindacale della categoria e quindi la sua credibilità, forza e capacità di essere ascoltati a medio-lungo termine. Di tutto abbiamo bisogno in questo momento, fuorché di un sindacato intento soltanto a celebrare i propri riti interni. Ricordiamocelo. ■ * Presidente Commissione Sindacale e Lavoro ALDAI SERVIZI E CONTATTI ALDAI SEDE E UFFICI: via Larga 31 - 20122 Milano M1 Duomo - M3 Missori mezzi di superficie: 12 - 15 - 27 - 54 • Presidenza Presidente: ROMANO AMBROGI Vicepresidente: FRANCO DEL VECCHIO Vicepresidente: FRANCESCO SOLETTI [email protected] [email protected] [email protected] Tesoriere: ANTONIO ZENATELLI APERTURA: lunedì/venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30 Centralino Fax Sito web Forum ALDAI 02/58376.1 02/5830.7557 www.aldai.it DIRIGENTINSIEME CHI SIAMO E CHE COSA FACCIAMO L’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali) con circa 18.000 iscritti è il maggiore tra i Sindacati territoriali che fanno capo alla Federazione Nazionale (FEDERMANAGER). Al fine di perseguire i propri scopi istituzionali di tutela e promozione dell'immagine e del ruolo dei dirigenti industriali, l'Associazione si occupa delle problematiche collettive e individuali della categoria, nelle situazioni più diverse, offrendo servizi nei vari settori agli iscritti quale che sia la loro condizione: dirigenti in servizio, inoccupati, in pensione o che svolgono attività di tipo professionale. Tra i vari servizi, prestati gratuitamente, ricordiamo: – il Servizio Sindacale rivolto a fornire ai dirigenti iscritti supporto ed assistenza nell’ambito di tutte le problematiche relative all’instaurazione, svolgimento e cessazione del rapporto di lavoro nonché ad aspetti di carattere fiscale e previdenziale; – il Servizio FASI/ASSIDAI che fornisce consulenza ed assistenza in merito alla stesura ed alla presentazione delle pratiche di rimborso oltre che di iscrizione ai due Fondi; – il Servizio Orientamento e Formazione per i dirigenti interessati alla ricerca di nuove opportunità professionali ed a supporti di tipo formativo, con particolare riferimento ai dirigenti inoccupati. Ricordiamo infine le iniziative di carattere culturale (organizzazione di conferenze, convegni, corsi, concerti, visite guidate) e ricreativo tendenti a favorire l'aggregazione tra i soci (viaggi). Di tutti i servizi riportiamo le necessarie indicazioni per poter stabilire gli opportuni contatti. • Direzione Direttore: ANNALISA SALA Segreteria Presidenza e Direzione Silvia Romagnoli 02/58376.204 Comunicazione e Marketing Chiara Tiraboschi 02/58376.208 [email protected] [email protected] [email protected] • Servizio Sindacale Consulenze sindacali ANNALISA SALA Cristiana Bertolotti Lorenzo Peretto Valeria Briganti 02/58376.221 Francesca Sarcinelli 02/58376.222 Maria Caputo 02/58376.225 [email protected] [email protected] – Salvatore Martorelli – Consulenze previdenziali 1° 2° e ultimo lunedì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.30 3° mercoledì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.30 – Rosanna Versiglia – Consulenze previdenza complementare / INPS martedì e giovedì dalle 9.00 alle 14.00 – Silvia Barbieri – Consulenze convenzione ENASCO / INPS tutti i venerdì dalle 9.00 alle 12.00 3° lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00 solo domande di pensione – Giovanni Mura – Consulenze fiscali martedì pomeriggio e mercoledì pomeriggio • Servizio FASI/ASSIDAI BENEDETTA PISTO 02/58376.229 Livia Corda 02/58376.206 Cristiana Scarpa 02/58376.224 – Ricevimento degli iscritti previo appuntamento lunedì e mercoledì ore 8.30-12.00 / 14.00-16.30 martedì, giovedì e venerdì ore 8.30-12.00 – Consulenze telefoniche martedì, giovedì e venerdì ore 14.00-17.00 [email protected] • Servizio Orientamento e Formazione Silvia Romagnoli 02/58376.219 (pomeriggio) Massimo Bondi 02/58376.220 Domenico Butera 02/58376.219 [email protected] [email protected] • Servizio Amministrazione - Organizzazione MICHELA BITETTI Viviana Cernuschi 02/58376.227 Laura De Bella 02/58376.231 Stefano Corna 02/58376.234 Giordano Bergomi 02/58376.235 [email protected] [email protected] • Gruppo Giovani Dirigenti Coordinatore: MARIO CAPPIELLO [email protected] ARUM s.r.l. - Società Editrice e Servizi ALDAI Presidente: PATRIZIA GIORGETTI Redazione “DIRIGENTI INDUSTRIA” Gabriella Canuti 02/58376.237 [email protected] COMITATO NAZIONALE DI COORDINAMENTO DIRIGENTI PENSIONATI Presidente: MARCELLO GARZIA [email protected] Presidente Onorario: SERGIO ZEME 02/58376.209 [email protected] FONDIRIGENTI Agenzia Lavoro [email protected] UNIONE REGIONALE FEDERMANAGER LOMBARDIA Presidente: TIZIANO NEVIANI 0372/535411 [email protected] [email protected] CIDA LOMBARDIA Presidente: MARIO GIAMBONE 02/58376.238 [email protected] DI Dal 2013 nuova convenzione SINDACATO 50&Più CAAF per le successioni di Chiara Tiraboschi Un’altra importante novità per i nostri associati: ALDAI ha stipulato una nuova convenzione con 50&Più CAAF per l’assistenza nell’iter della dichiarazione di successione a tariffe agevolate e vantaggiose. ■ TARIFFARIO DICHIARAZIONI DI SUCCESSIONE L’onorario dovuto a 50&Più CAAF è calcolato in base al valore dell’asse ereditario secondo il seguente prospetto: Valore asse ereditario 0 - 100.000,00 euro 100.000,00 - 200.000,00 euro 200.000,00 - 350.000,00 euro 350.000,00 - 500.000,00 euro 500.000,00 - 1.000.000,00 euro > 1.000.000,00 euro Onorario 50&Più CAAF comprensivo di IVA 500,00 euro 650,00 euro 800,00 euro 1.000,00 euro 1.500,00 euro 2.000,00 euro siano presenti degli immobili, alla registrazione delle domande di voltura presso l’Agenzia del Territorio a chiusura della pratica. In sintesi, gli onorari sopra indicati comprendono il servizio di compilazione della dichiarazione di successione, la presentazione della stessa all’Agenzia delle Entrate di competenza e la presentazione della prima domanda di voltura all’Agenzia del Territorio. Per ogni domanda di voltura successiva alla prima è previsto un importo aggiuntivo di 50,00 euro. Gli onorari sopra indicati non comprendono invece le imposte dovute in autoliquidazione all’Agenzia delle Entrate per il trasferimento degli immobili e per la richiesta di copie conformi all’originale della dichiarazione di successione, i tributi dovuti all’Agenzia del Territorio per la presentazione delle domande di voltura e le eventuali imposte di successione dovute. ■ Si ricorda che la dichiarazione di successione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate di competenza in base all’ultima residenza del de cuius entro un anno dal decesso. Nel caso in cui nell’asse ereditario siano compresi immobili e/o vengano richieste copie conformi della dichiarazione di successione, 50&PiùCAAF provvede all’elaborazione dei modelli F23 per il versamento delle imposte dovute dagli eredi (imposte ipotecarie e catastali, imposte di bollo, tasse ipotecarie e tributi speciali). Una volta effettuato il versamento, 50&Più CAAF provvede alla predisposizione della modulistica e alla redazione della dichiarazione di successione. 50&Più CAAF effettua poi la presentazione e la registrazione della dichiarazione di successione presso l’Agenzia delle Entrate di competenza provvedendo successivamente, qualora nell’asse ereditario 16 Dirigenti Industria - gennaio 2013 DI SINDACATO Iscritti all’ex INPDAI Contributo di solidarietà per i dirigenti in servizio ed in pensione di Lorenzo Peretto * ome vi sarà noto, nelle scorse settimane l’INPS ha dato avvio al prelievo nei confronti dei colleghi pensionati e di quelli in attività di servizio, del contributo di solidarietà, a carico degli iscritti al disciolto INPDAI, previsto dal cosiddetto decreto “Salva Italia” (art. 24, comma 21 della Legge 214/2011 vedi box a fondo pagina). Sulla legittimità, anche costituzionale, di tale prelievo sono già state espresse dalla nostra Associazione e da Federmanager forti perplessità. A tali perplessità si sono aggiunte quelle derivanti dai criteri che l’INPS ha utilizzato per determinare sia l’individuazione dei soggetti interessati sia l’entità del contributo. Le stesse istruzioni operative dell’INPS, contenute nelle Circolari e nei Messaggi inviati alle sedi periferiche, sembrano interpretare in modo estensivo il lacunoso dettato della norma originaria. C Allo scopo di tutelare tutti i dirigenti, la Federazione che ha ripetutamente espresso, sia al Ministero competente sia all’INPS, l’assoluta contrarietà in termini di principio a questo nuovo balzello, ha già avviato un’analisi tecnico-giuridica per verificare gli spazi di percorribilità per intraprendere azioni in giudizio a tutela dei colleghi interessati. Tali azioni dovranno essere necessariamente diverse avuto riguardo alla circostanza che la platea degli interessati è differenziata: a seconda della condizione di pensionato o lavoratore dipendente; a seconda della data di iscrizione al disciolto INPDAI; a seconda dell’avvenuto trasferimento o meno della pregressa contribuzione INPS all’INPDAI. Sarà cura dell’Associazione portare a conoscenza della categoria gli ulteriori sviluppi della vicenda per eventuali conseguenti iniziative. Allo stato è comunque evidente che il contributo - nei confronti dei dirigenti in servizio iscritti all’ex INPDAI dal 1 gennaio 1996 e che non abbiano provveduto al trasferimento di precedenti periodi contributivi – appare palesemente ingiustificato. Tale circostanza consente, a nostro avviso, agli interessati di formulare fin d’ora una diffida all’Azienda ed all’INPS a proseguire nell’effettuazione della trattenuta. Indichiamo di seguito una bozza della diffida. SPETT.LE SOCIETÀ via cap CITTÀ SPETT.LE INPS Direzione Generale via Ciro il Grande 21 00144 ROMA e p.c. SPETT.LE ALDAI via Larga 31 20122 MILANO Nel listino stipendio del mese di ……………………..… ho rilevato una trattenuta dell’importo di € ………………..… Avuto riguardo alla circostanza che ritengo tale trattenuta immotivata in quanto sono stato iscritto all’INPDAI in data successiva al 31 dicembre 1995 e che non ho chiesto il trasferimento della pregressa posizione INPS al disciolto INPDAI, chiedo di conoscere le dettagliate motivazioni di tale prelievo e le eventuali comunicazioni dell’INPS, di cui chiedo copia, da Voi ricevute a riguardo. Vi diffido pertanto dal proseguire nell’operare le trattenute dalla mia retribuzione. Data .......................... Firma .......................................... Legge 214/2011 - Articolo 24 - comma 21 A decorrere dal 1° gennaio 2012 e fino al 31 dicembre 2017 è istituito un contributo di solidarietà a carico degli iscritti e dei pensionati delle gestioni previdenziali confluite nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti e del Fondo di previdenza per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea, allo scopo di determinare in modo equo il concorso dei medesimi al riequilibrio del predetto Fondo. L’ammontare della misura del contributo è definita dalla Tabella A di cui all’Allegato n.1 del presente decreto-legge ed è determinata in rapporto al periodo di iscrizione antecedente l’armonizzazione conseguente alla legge 8 agosto 1995, n. 335, e alla quota di pensione calcolata in base ai parametri più favorevoli rispetto al regime dell’assicurazione generale obbligatoria. Sono escluse dall’assoggettamento al contributo le pensioni di importo pari o inferiore a 5 volte il trattamento minimo INPS, le pensioni e gli assegni di invalidità e le pensioni di inabilità. Per le pensioni a carico del Fondo di previdenza per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea l’imponibile di riferimento è al lordo della quota di pensione capitalizzata al momento del pensionamento. A seguito dell’applicazione del predetto contributo sui trattamenti pensionistici, il trattamento pensionistico medesimo, al netto del contributo di solidarietà complessivo non può essere comunque inferiore a 5 volte il trattamento minimo. * Servizio Sindacale ALDAI Dirigenti Industria - gennaio 2013 17 DI Vuoi avviare un’attività autonoma o imprenditoriale SINDACATO e non sai da che parte cominciare? Comincia da ALDAI di Chiara Tiraboschi PARTE A GENNAIO 2013 LO START UP DELLA NUOVA CONVENZIONE ALDAI - FORMAPER CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO A partire dal gennaio 2013 c’è un motivo in più per essere socio ALDAI: l’Associazione ha infatti stipulato un’importante ed interessante convenzione con Formaper-Camera di Commercio di Milano per poter offrire ai soci che ne fanno richiesta un’attività di orientamento e informazione personalizzata e gratuita sulle procedure e pratiche amministrative per il perfezionamento dell’avvio di attività autonome ed imprenditoriali. ■ CHI È FORMAPER FORMAPER, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, è nata nel 1987 con la missione istituzionale di contribuire allo sviluppo dell’imprenditorialità tramite una gestione integrata di strumenti quali l’informazione, la formazione, la ricerca e l’assistenza. L’azione di Formaper è rivolta principalmente verso coloro che vogliono avviare un’attività imprenditoriale, ma anche verso i piccoli imprenditori che desiderano ampliare la propria formazione di base. Formaper, in particolare, in questi anni di attività ha messo a punto, per la promozione della nuova imprenditorialità, una serie di servizi di assistenza personalizzata e di programmi formativi fortemente orientati all’analisi e alla soluzione pratica dei problemi che l’aspirante imprenditore dovrà affrontare nell’avvio dell’attività: scegliere la forma giuridica più appropriata, ricercare le risorse finanziarie necessarie, adempiere a tutti i vincoli burocratici, identificare e capire il proprio mercato, valutare la convenienza economica e finanziaria delle scelte di business. Inoltre Formaper offre all’aspirante imprenditore non soltanto la possibilità di acquisire tecniche e strumenti operativi, ma un continuo confronto con esperti, tutor, docenti e altri imprenditori, affinché possa condividere esperienze e identificare possibili soluzioni ai problemi che quotidianamente la gestione di una piccola impresa comporta. “In questo contesto si colloca il Programma Virgilio che offre un supporto di tutoraggio di natura esperienziale da parte dell’Associazione dei Volontari Rotariani. Questo servizio sarà attivato in casi di avvio d’impresa selezionati”. ■ PUNTO NUOVA IMPRESA Nasce come iniziativa promossa da FORMAPER, con l’obiettivo principale di offrire un servizio gratuito, mirato e pratico di supporto agli aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi nel compiere scelte meditate e consapevoli per avviare attività competitive in grado di reggere sul mercato. 18 Dirigenti Industria - gennaio 2013 ■ TUTTE LE RISPOSTE CHE VUOI IN ALDAI Un giorno a settimana presso ALDAI sarà attivo Sportello Punto Nuova Impresa, con esperti Formaper, a cui il socio potrà accedere previo appuntamento per avere tutte le informazioni limitatamente a: • PROCEDURE - si forniscono tutte le informazioni burocratiche e amministrative sui costi di costituzione per l’avvio di impresa, necessari per avviare e sostenere una nuova iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo, indicando tutti gli adempimenti da soddisfare per ogni tipo di attività, gli atti autorizzativi richiesti, gli enti abilitati al rilascio, i riferimenti di legge. • FINANZIAMENTI - si forniscono informazioni sulle possibilità di finanziamento a livello nazionale e regionale per avviare nuove attività in proprio. • SCELTA DELLA FORMA GIURIDICA - si illustrano vantaggi e svantaggi delle varie tipologie giuridiche al fine di orientare l’aspirante imprenditore nella scelta della forma giuridica più adatta all’attività che si intende avviare. • PIANO D’IMPRESA (BUSINESS PLAN) - si forniscono le prime essenziale indicazioni utili per la redazione del proprio piano d’impresa, strumento indispensabile per accedere alle agevolazioni finanziarie, ma soprattutto per pianificare adeguatamente una nuova attività che possa nascere e crescere “sana” e competitiva. ■ BASTANO 2 PASSI: NOTIZIE DA 2013: L’ANNO DELLA CRESCITA “L’imprenditore è colui che mette in atto L’azione creativa Che aggiunge qualcosa alla realtà Che pone i dati in nuovi contesti Come fa il grande artista e creatore Con gli elementi che ha a disposizione” Joseph Schumpeter di Giorgio Ambrogioni L a crisi non è finita, la ripresa tanto auspicata sembra allontanarsi, come dimostrano gli ultimi dati dell’OCSE, che ha rivisto al ribasso gli indicatori del PIL, della produttività, dell’occupazione per il nostro Paese. Anche se la luce in fondo al tunnel continua dunque a non intravvedersi, persistendo un generale contesto di negatività, non possiamo allentare la presa. Con forza, determinazione, competenza e vivacità, dobbiamo far sentire la nostra presenza di manager impegnati a cambiare davvero la storia del Paese. Mi sento di poter affermare con razionalità, non certo per sfoggiare un superficiale ottimismo (che risulterebbe peraltro fuori luogo, oltre che di pessimo gusto) che, quasi in funzione anticiclica, in virtù degli obiettivi ambiziosi e misurabili che ci siamo dati, per il lavoro che abbiamo messo in campo e le attività che svilupperemo, per Federmanager il 2013 deve essere “l’anno della crescita”. METTERSI IN GIOCO Il rinnovo del contratto, la necessità di attuare una politica fiscale più equa, la valorizzazione delle sedi territoriali da cui dobbiamo trarre linfa e sostanza per rafforzare la nostra azione strategica, la centralità dei giovani in un mercato del lavoro che possa finalmente facilitare i nuovi ingressi, la promozione di una cultura manageriale che possa agire dentro e fuori dal circuito aziendale, la promozione del dialogo intergenerazionale, sono tutti tasselli di un articolato programma che ci vede impegnati in primo piano. Non si tratta di enunciati, quanto piuttosto di azioni concrete, per cui abbiamo messo in campo nuovi strumenti, potenziando quelli già esistenti. Oggi tutti i soggetti della rappresentanza sono chiamati a rimettersi in discussione, a trovare forme di azione sindacale, politica e professionale, in grado di conciliare gli interessi legittimi con gli interessi generali della collettività. Per far sentire la propria voce bisogna saper alzare il capo e guardare lontano, cosa che la nostra classe dirigente, soprattutto quella politica, non ha saputo fare (come dimostrano i risultati di questi ultimi anni, che sono sotto gli occhi di tutti). Certo occorre una vera e propria metamorfosi prima culturale e poi organizzativa per realizzare concretaDirigenti Industria - gennaio 2013 19 NOTIZIE DA mente questa “idea alta” della rappresentanza. Noi abbiamo già percorso un buon tratto di strada, la nascita della nuova CIDA: questa grande “casa comune” della dirigenza pubblica e privata, per cui Federmanager si è spesa fin dall’inizio, risponde alla precisa esigenza di essere presenti in quei “passaggi decisivi” che dovranno rilanciare il ruolo dell’Italia nella nuova Europa, senza perdere di vista l’urgenza delle grandi tematiche “trasversali” di cui ci stiamo occupando e che saranno al centro della nostra agenda del 2013: riforma del fisco, welfare, education, occupazione. Il confronto che ci ha recentemente visti di fronte al premier Monti, in occasione degli Stati Generali di CIDA tenutisi a Milano, ha ulteriormente legittimato, se ce ne fosse bisogno, il contributo della classe manageriale, che dovrà articolare un documento programmatico di proposta al Governo. In particolare sui temi dell’equità fiscale si è aperto un dialogo con il premier, che ha ammesso la necessità di ricostituire un patto tra Stato e cittadini, smorzando una impostazione vessatoria che penalizza proprio le imprese e i manager, che generano, non solo in qualità di contribuenti, ma anche in termini di forza lavoro e di know-how, ricchezza per tutto il sistema-Paese. Ha scritto in maniera efficace Pietro Ostellino: “nel mondo contemporaneo il diritto alla ribellione contro il tiranno (in senso tributario) non si identifica con quello alla «rivolta fiscale». Ma dove il prelievo fra una tassa supera certi livelli… connotandosi più come confisca che come presupposto da welfare è lo Stato che deve fornire una giustificazione alle sue leggi «ingiuste»”. Tale riflessione credo possa essere condivisa in pieno da una categoria come la nostra che, è stato ricordato, partecipa con più del 20% del gettito tributario pur rappresentando il 2% della forza lavoro complessiva. Con questo non si vuole dire che è giunta l’ora di abbandonare quello 20 Dirigenti Industria - gennaio 2013 stile di rigore, che è merito dell’attuale premier aver affermato dopo gli anni del “berlusconismo”; si tratta semmai di riequilibrare questo atteggiamento dicendo basta all’austerità fine a se stessa, facendo spazio a incentivi in modo da avere quel ricambio di ossigeno necessario per affrontare la ripresa e la competizione internazionale. I sistemi produttivi di tutto l’Occidente sono in ginocchio: per uscire da questo “secondo” 1929, voltare pagina è un imperativo categorico cui nessuno potrà sottrarsi. IL RUOLO POLITICO-ISTITUZIONALE L’impegno diretto in politica non fa certo parte dei nostri impegni istituzionali. Probabilmente occorre ribadirlo per fare chiarezza sulla creazione di un movimento come Prioritalia, che presto diventerà un’associazione permanente, che ha dato corpo a un’iniziativa che va letta nella necessità di ricreare lo spazio per una “buona politica”, quella politica ricca di ideali, valori, visione comune che avevamo dimenticato e riposto in un cassetto. Federmanager è stata alla guida, e continuerà ad esserlo, di questo sforzo organizzativo e di progetto che ha portato alla nascita di un nuovo attore, perché miriamo alla costruzione di una situazione di contesto in cui si possa finalmente registrare un salto culturale, autentico e profondo. Affinare le strategie, migliorare le relazioni industriali, costruire quel “quadro relazionale evoluto” su cui innestare le nostre richieste e rivendicazioni sarà possibile solo a condizione di potersi misurare con una classe dirigente politica rinnovata, finalmente capace di tenere il passo di un universo in continua trasformazione. Il disegno auspicato può avere un effetto reale solo attraverso una più strutturata relazione con la politica e con le istituzioni, sia a livello centrale che territoriale. Il cantiere è ormai aperto e, sono certo, porterà una oggettiva riqualificazione del ruolo manageriale a tutti i livelli. UN NUOVO MODO DI STARE NEL MONDO Il nostro, lo ha scritto molto bene Carlo De Benedetti in un agile e interessante pamphlet, “continua a non essere un Paese per imprenditori”. Nelle statistiche dell’UE siamo collocati come un’area geografica in cui è particolarmente difficile intraprendere un’attività imprenditoriale. Siamo in fondo alla classifica delle nazioni capaci di attrarre gli investimenti stranieri, viviamo in una realtà in cui è sempre più faticoso immaginare la propria carriera professionale come self-employed. Dobbiamo dunque batterci per la creazione e l’affermazione dello spirito imprenditoriale, abbattendo i lacci di una burocrazia asfissiante, ma anche la morsa di un peso fiscale insopportabile per le imprese. È dimostrato, anche da quello che sta avvenendo nei Paesi emergenti, che sono gli imprenditori a produrre innovazione e sviluppo, oltre ad esprimere l’unica forza creatrice, a facilitare quella mobilità sociale, a oliare gli assetti sclerotizzati del vecchio modello capitalista. Peccato che di questo, che altrove è un assioma, non ne siamo ancora convinti a sufficienza. Manager e imprese sono la prima “torre di avvistamento” del futuro. Da quella torre serve l’apporto dei giovani e del talento per recuperare le coordinate interpretative giuste, per capire e sanare le tante contraddizioni e ineguaglianze che caratterizzano il nostro tempo. C’è, insomma, un “modo nuovo di stare nel mondo” che dobbiamo saper adottare. In quanto manager impegnati nella società possiamo dare competenza, serietà, continuità dell’impegno, ingredienti di cui il Paese, ma si potrebbe dire tutti i gangli produttivi su cui si regge il sistema economico, necessitano, come forse mai in passato. NOTIZIE DA IL RINNOVO DEL CONTRATTO In un contesto così caratterizzato da fattori di instabilità e criticità, ma che può diventare permeabile al cambiamento, il primo banco di prova cruciale riguarda il rinnovo del contratto, il cui negoziato dovrà vedere il coinvolgimento della categoria, anche quella che appare più tiepida e apparentemente distante. Bisognerà esaltare la “capacità di ascolto” e di interpretazione di tutte le componenti della società. In particolare ai sindacati territoriali verrà chiesto uno sforzo per coinvolgere i giovani e gli scettici. A gennaio definiremo le linee guida del nuovo strumento contrattuale, in modo da poterne discutere in consiglio nazionale, apportare correttivi e integrazioni, al fine di far emergere istanze mature di rinnovamento, lungimiranti, coerenti con le attese della categoria e soprattutto in sintonia con il nuovo contesto in cui ci muoviamo. Questa impostazione consentirà una dialettica e un dialogo più maturo con Confindustria, impegnata quanto noi ad affermare le peculiarità che il rapporto di lavoro dirigenziale deve contenere come tratto distintivo. La questione non è tanto legata al rinnovo automatico di una scadenza, quanto alla condivisione del principio che si sta parlando di un asset strategico per la competitività, rappresentato dalla dirigenza. Il manager nella società complessa è sempre più una figura a tutto campo, che deve recuperare respiro sia verso l’alto che verso il basso dell’organizzazione. Anche quando parliamo della implementazione dell’attuale modello retributivo, che non è in discussione, credo non si possano nascondere i limiti applicativi sia sul piano quantitativo che qualitativo. Una cosa appare fin da subito molto chiara: stanno mutando molti equilibri. Ci saranno forze che si avvantaggeranno di questo “divenire” e forze che segneranno il passo. Federmanager ha le carte in regola per non perdere la battuta e agire da protagonista. L’ORGANIZZAZIONE E I “NUOVI LINGUAGGI DELLA COMUNICAZIONE” Esistono, e non possiamo permetterci di trascurarli, interessanti spazi di aggressione, in termini di marketing, che possono ampliare la nostra sfera di azione. Per sviluppare un’adeguata “strategia di conquista” occorrerà lavorare non solo sulla leva organizzativa, ma anche sui nuovi linguaggi della comunicazione, il cui uso avvertito può aiutare nel rendere più forte e coesa l’azione delle sedi territoriali e più netto il profilo della nostra immagine e quindi la nostra identità. La dimensione della “rete” non solo in senso tecnologico, ma ancora una volta nell’accezione culturale e organizzativa, dovrà caratterizzare la nostra azione da ora in avanti. Per questo stiamo finanziando dei programmi condivisi di crescita associativa. Analizzeremo i dati, andando nelle aziende, cioè dentro il circuito produttivo reale, per far emergere le esigenze reali, che dovranno orientare le scelte di fondo della Federazione. Individuare e formare figure adatte a svolgere questa azione farà la differenza, insieme all’apporto coordinato delle associazioni territoriali, da Assidai alla rete commerciale di Presidium. I tanti, troppi non associati dovranno comprendere quanto importante potrebbe essere il loro apporto in una dimensione di impegno partecipativo, che dovrà essere corale per accogliere le sfide che impreziosiscono un’agenda, che per il 2013 si presenta particolarmente fitta. Non nascondo che il programma tratteggiato è molto articolato e difficile, ma è l’unico che può rispondere alle attese di quel mondo manageriale allargato, che va oltre il tradizionale concetto di categoria e che ha ricominciato a guardarci con grande interesse. Credo che questa sia già una conquista certa e molto importante, che ci fa ben sperare per il futuro. ■ Dirigenti Industria - gennaio 2013 21 DI PREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA Le novità 2013 di Marco Rossetti * a conquista del sistema sanitario pubblico è un “titolo di civiltà da non abbandonare”; da tale titolo di civiltà non bisogna regredire prendendo coscienza però che da quando è nato il Servizio Sanitario Nazonale sono mutate le condizioni economiche e le possibilità di spesa dell’Italia che hanno peraltro portato alle scelte adottate con la spending review. In questa realtà, dove il Servizio Sanitario Pubblico è continuamente sottoposto all’adozione di misure di contenimento della spesa, Assidai, il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa di Federmanager, apre il 2013 all’insegna delle grandi novità, introducendo importanti innovazioni della propria offerta a totale vantaggio degli oltre 46.000 nuclei familiari assistiti. Il cammino intrapreso già tre anni fa culmina con l’adozione, per il 2013, di un nuovo partner assicurativo la cui esperienza nel settore consentirà al Fondo di ottimizzare i servizi, permettendo, tra l’altro, semplificazioni di carattere gestionale. Dal 1° gennaio 2013, per agevolare gli assistiti, tutti i servizi liquidativi sono stati riuniti nel numero verde unico (800.41.81.81 dall’Italia – 0039/0422.061.11.05 dall’estero); attraverso lo stesso sarà possibile verificare lo stato delle pratiche di rimborso, attivare e prenotare le prestazioni in regime di convenzionamento diretto, richiedere prestazioni di consulenza medica e i servizi assistenziali così come previsti dal piano sanitario di appartenenza. Tuttavia, la novità più importante sembra essere la nuova procedura adottata per l’attivazione dei convenzionamenti diretti: sempre a far data dal 1° gennaio 2013, il Fondo, al fine di sollevare l’iscritto dall’anticipazione di qualsiasi importo di spesa, ha scelto di erogare il servizio di convenzionamento diretto per tutte le prestazioni previste dal proprio piano sanitario (anche cure odontoiatriche, ove previste), a condizione che la convenzione sia accettata, oltre che dalla L 22 Dirigenti Industria - gennaio 2013 Casa di Cura, anche dall’intera équipe medica curante. A tal proposito viene messa a diposizione degli iscritti una nuova e più ampia Rete di convenzionamenti tramite il circuito PREVIMEDICAL. Rivolgendosi a tali strutture, gli iscritti potranno godere delle prestazioni in regime di convenzionamento diretto, anche se la struttura prescelta non risulta convenzionata con il FASI. L’attivazione potrà avvenire o mediante chiamata telefonica o richiesta di prenotazione on-line della prestazione. Venendo meno la necessità di invio dei documenti di spesa per tutti gli iscritti, nei primi mesi del 2013, dopo una accurata fase di test, verrà peraltro data la possibilità di caricare on-line le proprie domande di liquidazione attraverso l’implementazione dei servizi web già a disposizione sull’area riservata. Gli stessi piani sanitari Assidai per il terzo anno consecutivo sono stati ampliati: sono stati arricchiti introducendo in garanzia servizi di sostegno psicologico altamente qualificato assicurati in presenza di patologie oncologiche o gravi malattie, o assistenza psicoterapeutica offerta ai bambini in caso di disturbi infantili che possono compromettere la serenità e la qualità della vita di un intero nucleo come ad esempio la dislessia, l’autismo o l’epilessia; il pacchetto prevenzione, che prevede per gli iscritti in forma collettiva una serie di accertamenti diagnostici a scopo preventivo sia per le donne che per gli uomini. Assidai dunque risponde nel migliore dei modi alla necessità di garantire ai manager iscritti un sistema sanitario integrativo e sostitutivo di quello pubblico. ■ * Direttore ASSIDAI Per ogni informazione sulle coperture offerte dai piani sanitari, relativi costi e modalità di iscrizione, gli uffici del Fondo sono a disposizione ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 al numero 06/44070600. +PMLUKPPS[\VILULZZLYL C’è qualcuno che crea valore per la tua famiglia e per la tua azienda C’è qualcuno che si occupa della salute di tutta la famiglia C’è qualcuno che lavora per migliorare la qualità della vita C’è qualcuno che offre servizi personalizzati e innovativi per la tua tutela C’è qualcuno che ti propone il meglio dell’assistenza sanitaria Per il benessere della tua famiglia e della tua azienda c’è Assidai, il fondo sanitario integrativo dedicato ai dirigenti, ai quadri e alle alte professionalità. Innovativo, efficiente ed esclusivo, Assidai sviluppa da 20 anni soluzioni progettate dai manager per i manager. Per ulteriori informazioni vai sul sito www.assidai.it - oppure chiama lo 06 44 07 06 00 DI ECONOMIA adanaIo… d alv ub s Il erplessItà • d ot Gra zIa Mall sa us t.s Il salvadanaio… dubbi e perplessità b p Ie Intervista a Marco Ferro di Banca Pictet di Grazia Mallus - [email protected] In questo numero riprendiamo anche le interviste alle Società di Gestione. Questo mese abbiamo ospite Banca PICTET, nella persona del dott. Marco Ferro, Responsabile Commerciale di Pictet che, gentilmente, ha dato la sua disponibilità nel rispondere all’intervista effettuata per “Dirigenti Industria”. Dott. Ferro, ci parli in breve di Banca Pictet. Fondata nel 1805, Banca Pictet, con circa 340 miliardi di euro in gestione ed amministrazione, è la più grande banca privata in Svizzera ed uno dei maggiori gestori indipendenti in Europa. Le caratteristiche distintive di Banca Pictet sono l'indipendenza, la specializzazione nella gestione patrimoniale per conto terzi e la stabilità dell’assetto proprietario da oltre 200 anni. Con sede principale a Ginevra, Pictet vanta oggi 3.000 professionisti, di cui oltre 600 tra analisti e gestori, può essere definita la “boutique” della finanza svizzera che coniuga eccellenza ed esclusività. Parliamo ora della situazione attuale di economie e mercati. Quale è il quadro macroeconomico attuale? E quali invece le previsioni e i possibili scenari attesi? Nel contesto attuale le previsioni macroeconomiche non sono decisive per i mercati finanziari. Domina il fattore politico, sia in Europa, negli USA ed anche in Asia. L’estate 2012 si è conclusa con indici azionari in salita e con un'ulteriore riduzione degli spread, favoriti dagli annunci della BCE il 6 settembre e Fed il 13 settembre 2012. I titoli di Stato periferici hanno reagito positivamente alle decisioni di Draghi, considerata la relativa immissione di liquidità sul mercato, scendendo con tassi e spread. Secondo la nostra previsione, la Banca Centrale Americana (FED) continuerà ad immettere liquidità sul mercato fino a quando la disoccupazione non sarà stabilizzata e prevediamo che non alzerà i tassi per i prossimi tre anni. Avendo ipotizzato il mese scorso che le Banche Centrali non deludessero le attese avevamo deciso di tenere le azioni europee, scelta che riconfermiamo oggi pur temendo che le fonti di incertezza saranno estese dagli Stati Uniti d’America alla Cina: elezioni USA; in Cina tensione sino-giapponese; rinnovate tensioni in Medio Oriente. Quali sono le indicazioni a medio termine di Banca Pictet sul rapporto valutario dollaro/euro? In riferimento a quanto sopra accennato, preferiamo una diversificazione di valute nel portafoglio e non investire esclusivamente in area euro o dollaro, anche se riteniamo il dollaro ancora svalutato. In questo momento stiamo preferendo valute dei Paesi emergenti prevalentemente Malesia, Polonia, Sud Africa, Messico e Brasile, in quanto dovrebbero contribuire ad attenuare la volatilità attesa. Dal punto di vista macroeconomico le notizie non sembrano molto positive per il 2013. Cosa ne pensa Banca Pictet? Dal punto di vista macroeconomico le notizie hanno smesso di peggiorare, ma rimangono su un tono minore; i timori sulla Cina sono concreti e non ci aspettiamo un miglioramento nei prossimi mesi. L’economia americana subirà un impatto a seconda di cosa verrà deciso per gli incentivi fiscali che scadranno a fine anno e la loro conferma o meno, determinerà gli andamenti americani. Ossia se verranno tolti o meno, se non verranno prese delle contromisure per le norme di restrizione fiscale in arrivo ad inizio 2013. Di recente, il tasso di disoccupazione USA è calato in maniera piuttosto sorprendente dato il tasso di crescita del- 24 Dirigenti Industria - gennaio 2013 DI ECONOMIA l’economia; attendiamo delle conferme nei prossimi mesi. In virtù di tali considerazioni, quale è la strategia d’investimento attuale di Pictet? Quali modifiche avete apportato ai vostri portafogli modello tra agosto e settembre? Per quanto riguarda i mercati obbligazionari governativi, essi hanno avuto performance positive nel corso dei mesi estivi grazie al recupero dei titoli periferici. Questo è stato particolarmente vero per la parte a breve termine: la performance, rapportata al rischio, è stata notevole. La componente più rischiosa, che riguarda principalmente le obbligazioni ad Alto Rendimento (High Yield) europee con scadenze a breve termine, riteniamo possa essere in questo momento una buona opportunità di investimento nel settore. Il mercato delle obbligazioni Alto Rendimento USA e quello dedicato ai titoli obbligazionari emergenti hanno invece sofferto per ragioni valutarie, ma secondo noi rimangono delle opportunità d'investimento interessanti per la componente obbligazionaria del portafoglio. Cosa pensa Banca Pictet del mercato azionario? È il momento giusto per effettuare qualche acquisto? Su quali mercati? Per quanto riguarda la parte azionaria, le manovre di politica monetaria globale sono certamente favorevoli al mer- cato azionario che soprattutto in Europa presenta delle valutazioni ancora abbastanza interessanti. Per il mercato azionario americano riteniamo che sia meno conveniente di quello europeo ma, essendo il dollaro, come detto in questa fase, fortemente sottovalutato, riteniamo che avere comunque alcune azioni americane in portafoglio possano essere delle buone opportunità. Siamo inoltre sempre molto attivi nella selezione di aziende legate ai settori tematici tra cui acqua, agricoltura, foreste, farmaci generici, comunicazione digitale, energie rinnovabili, sicurezza e marchi di lusso che, alla luce degli attuali cambiamenti economici, politici e sociali, offrono straordinarie opportunità d'investimento. Abbiamo anche aumentato leggermente la nostra esposizione azionaria nelle aziende internazionali ad alto dividendo. Per quanto riguarda il mercato azionario cinese, in questa fase preferiamo rimanere neutrali perché riteniamo che le eventuali misure di stimolo alla crescita interna potrebbero avere un effetto positivo prevalentemente per il prezzo delle materie prime (oro, petrolio, etc.) e non per il mercato azionario. Sulla base di queste considerazioni pensiamo che tra i Paesi emergenti il mercato azionario russo sia attualmente il modo migliore per esporsi su equity. Ringraziamo il dott. Marco Ferro di Pictet per le delucidazioni sui mercati finanziari secondo la visione della sua Società. ■ DI INFORMATIVA Servizi in via telematica dall’ALDAI con ENASCO Vi ricordiamo che, grazie alla convenzione stipulata con 50&Più ENASCO, ALDAI offre ai propri Associati la possibilità di usufruire dell’invio telematico all’INPS delle domande di pensione e di tutte le altre richieste di prestazioni (es. autorizzazione alla prosecuzione volontaria, riscatti, indennità di disoccupazione, Fondo di Garanzia Inps per il T.F.R., per i crediti di lavoro diversi dal T.F.R., per le omissioni contributive alla Previdenza Complementare, iscrizione alla Gestione Separata Inps, ecc.). Le attività sopra indicate si svolgono solo ed esclusivamente previo appuntamento. In particolare: • Presentazione della domanda di pensione: presso ALDAI, il terzo lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00. Per appuntamento telefonare ai numeri: 02/58376.221- 225 (Segreteria Servizio Sindacale) o scrivere a: [email protected]; • Invio telematico all’Inps di richieste di prestazioni diverse dalle domande di pensione e consulenza in materia di previdenza obbligatoria Inps: presso ALDAI, ogni venerdì mattina dalle ore 9.00 alle ore 13.00. L’indirizzo e-mail di riferimento per eventuali comunicazioni in merito è [email protected] Dirigenti Industria - gennaio 2013 25 DI FORMAZIONE Pubblicato l’Avviso Regionale per la Lombardia 2/2012 di Silvia Romagnoli n un momento particolarmente critico per la competitività del sistema Paese, il Fondo Dirigenti PMI, l’Ente bilaterale costituito da Confapi e Federmanager per promuovere le attività di formazione continua dei dirigenti e dei quadri superiori delle piccole e medie imprese industriali, ha pubblicato l’Avviso Regionale per la Lombardia 2/2012 per lo “Sviluppo del capitale umano a sostegno dell’adattabilità dei dirigenti, dei quadri superiori, dei dipendenti e collaboratori delle PMI, nonché dell’aggiornamento dei titolari delle PMI“. Si tratta di un’iniziativa innovativa condotta in collaborazione con Regione Lombardia che consente il finanziamento di percorsi formativi, tramite l’erogazione di voucher individuali, rivolti alle seguenti categorie di lavoratori: • soggetti occupati presso imprese private la cui sede operativa si trovi nel territorio della Regione Lombardia, non iscritte ad alcun Fondo Interprofessionale alla data del 27/06/2012; I • imprenditori e loro collaboratori familiari (coniugi, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado del titolare d’impresa) occupati presso l’azienda purché con rapporto di lavoro formalizzato da almeno 12 mesi a far data dalla pubblicazione dell’avviso; • dirigenti – inclusi coloro che ricoprono la carica di imprenditori – e quadri superiori occupati presso qualsiasi azienda iscritta al Fondo Dirigenti PMI. I progetti formativi potranno essere finanziati fino a un massimo di 9.000,00 euro, fermo restando le specificità relative alla durata di ogni singola iniziativa. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro le ore 12.00 del 29 marzo 2013. Per maggiori informazioni è possibile consultare la sezione del sito www.fondodirigentipmi.it dedicata all’Avviso Regionale o scrivere alla Segreteria del Fondo [email protected] STRATEGIE H.R. PER UN’ORGANIZZAZIONE COLLABORATIVA Utilizzo dei Social Network nella gestione delle Risorse Umane Incontro organizzato da AIDP - Associazione Italiana per la Direzione del Personale in collaborazione e presso la sede ALDAI via Larga 31 - Sala Viscontea - giovedì 31 gennaio 2013 - ore 16.00 / 19.30 L’incontro sarà dedicato alla presentazione dei risultati della ricerca sul tema, condotta da AIDP in collaborazione con l’Università Cattolica e con la società di consulenza Open Knowledge. Sono previste anche le testimonianze di Direttori Risorse Umane di primarie aziende che stanno realizzando esperienze d’avanguardia nell'utilizzo di Social Network interattivi per l’implementazione di un’Organizzazione Collaborativa. Il Convegno intende promuovere un confronto di idee sulle possibilità che le nuove tecnologie “web 2.0”, unite a modelli organizzativi, basati sul coinvolgimento diffuso, la collaborazione , la condivisione della conoscenza, lo sviluppo e la valorizzazione di reti sociali interne ed esterne all’organizzazione, possono offrire per migliorare la produttività dell’organizzazione e, di conseguenza, per sviluppare il business delle imprese. 26 Dirigenti Industria - gennaio 2013 DI FORMAZIONE "OFFICINA" DI PROJECT MANAGEMENT Teoria, pratica, esercitazioni e… verifica Milano 1° modulo 1-2 febbraio 2013 2° modulo 22-23 febbraio 2013 3° modulo 15-16 marzo 2013 Il corso ha l’obiettivo di introdurre e/o consolidare l’approccio al Project Management, alla gestione del contratto verso EPC e/o clienti finali, alle esigenze in fase di proposal e al ciclo approvvigionamenti. Il corso prevede workshop di approfondimento tra i partecipanti nonché due incontri con i responsabili di azienda: uno iniziale, per raccogliere esigenze e proposte, e uno al termine, per evidenziare quanto di significativo emerso nel corso dei workshop. LA NEGOZIAZIONE EFFICACE NELLE RELAZIONI DI LAVORO: come gestire i team, i rapporti interpersonali e i conflitti Milano, 5-6 febbraio 2013 Il corso si pone l’obiettivo di presentare un nuovo modo di negoziazione che consentirà di aumentare la propria efficacia personale nelle trattative, soprattutto quando si deve dialogare con interlocutori difficili. Il corso è rivolto a tutti coloro che sono chiamati quotidianamente a prendere decisioni operative e organizzative importanti e negoziare accordi, anche di natura non commerciale. LOGISTICA & PROJECT MANAGEMENT NELLA REALIZZAZIONE DI GRANDI IMPIANTI (integrazione di competenze chiave per lo sviluppo del business) A cura di ANIMP (in collaborazione con la sezione LOGISTICA e TRASPORTI) - OICE - IPMA Italy Milano, 6-7-8-9 febbraio 2013 Il corso, rivolto a Manager di Logistica e Trasporti operanti sia come General Contractor che Sub Contractor ed anche a tutte le figure che in azienda ricoprono ruoli di responsabilità relativamente al risultato industriale ed economico/finanziario di progetto, ha l’obiettivo di determinare la consapevolezza dell’esistenza di “aree di profitto” sulle quali investire. CONTRACT MANAGEMENT & SISTEMI PAESE Gestione Contratti in America Latina Milano, 19 febbraio 2013 I destinatari del corso sono: Project Manager (senior e junior), Contract Engineer, Project Engineer, Proposal Manager, Proposal Engineer, Contract Administrator, Contract Developer, Commerciali, Controller aziendali, Legali d’Azienda, Site Manager, Construction Manager. Per ulteriori informazioni o per ricevere il depliant informativo del corso rivolgersi alla Segreteria Corsi ANIMP (Manuela Corbetta) dalle ore 9.00 alle ore 13.00 – tel. 02/67100740 – fax 02/67071785 e-mail [email protected], oppure consultare il sito www.animp.it alla voce CORSI Comunichiamo che, su nostra richiesta, la Direzione ANIMP ci ha confermato che ai Soci ALDAI che si iscriveranno ai corsi promossi dall'ANIMP a titolo individuale verranno concesse le stesse agevolazioni praticate ai loro iscritti. Dirigenti Industria - gennaio 2013 27 DI LAVORO CIDA - Manager e alte professionalità per l’Italia Formazione, lavoro, valorizzazione dei giovani di Fabrizio Calvo * na maggiore integrazione tra sistema educativo e mercato del lavoro non solo è opportuna, ma necessaria. La formazione di ragazzi e ragazze che abbiano davanti a loro un futuro professionale degno di tal nome deve essere un imperativo per la Scuola italiana”. Con questa lapidaria affermazione, il prof. Michele Tiraboschi (giuslavorista, docente universitario all’Ateneo di Modena-Reggio Emilia e Direttore Scientifico di ADAPT Centro Studi Marco Biagi) ha “dato la scossa” ai partecipanti al terzo ed ultimo incontro (vedi box) che CIDA Lombardia ha organizzato il 13 novembre 2012 a Milano. Centrata sulla questione della “valorizzazione dei giovani”, la conversazione del prof. Tiraboschi ha preso il via da un’inoppugnabile considerazione: dal 2008 ad oggi – ha esordito il docente – i giovani sono stati il principale bersaglio della crisi economica. In particolare, nel Sud e nell’Est dell’Europa. Nel Nord del Vecchio Continente, invece, le cose sono andate meglio grazie ad un mercato del lavoro che funziona in modo soddisfacente anche per chi è fresco di studi. Mentre in Italia la disoccupazione giovanile è di circa tre/quattro volte superiore a quella degli adulti, ha proseguito Tiraboschi, in altri Paesi dell’area centro-settentrionale la situazione risulta essere decisamente meno grave soprattutto perché i rispettivi Governi hanno saputo costrui- “U 28 Dirigenti Industria - gennaio 2013 re progetti in grado di dare risposte adeguate alla (legittima) domanda di lavoro dei più giovani. Come noto, in Italia le percentuali degli under 30 con difficoltà ad inserirsi nel mondo produttivo variano dal 20 al 35%, a seconda delle aree geografiche. E questo – ha aggiunto Tiraboschi – perché da noi i problemi strutturali, cioè di regole che sono difficili da cambiare, sono stati aggravati dalla pesantezza della crisi. Già, ma cosa dovrebbe fare un Paese che ambisce definirsi civile e, soprattutto, previdente nei confronti della fascia più giovane, colonna portante del proprio futuro? Secondo il prof. Tiraboschi, la risposta è una sola: per combattere la disoccupazione giovanile, bisogna creare momenti di integrazione tra Scuola e Lavoro. Come? Fruendo maggiormente dello strumento dell’apprendistato, facendolo diventare una sorta di palestra in cui far dialogare il mondo in cui si apprende con quello in cui si applicano le conoscenze. Nato in epoca precedente alla rivoluzione industriale e rilanciato dalla riforma Biagi, l’apprendistato è oggi articolato in tre diverse tipologie contrattuali che assolvono ad altrettante diverse funzioni: l’esercizio del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione; l’acquisizione di una qualificazione contrattuale attraverso una formazione professionalizzante sul lavoro e l’acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico-professionali; l’acquisizione di un diploma o di un titolo di studio di alta formazione universitaria. L’obiettivo, insomma, era quello di fare dell’apprendistato il canale privilegiato e, per quanto riguarda i minori, addirit- DI LAVORO DA SINISTRA: MARIO GIAMBONE E MICHELE TIRABOSCHI. DA SINISTRA: MARCELLO GARZIA E LUIGI CATALUCCI. tura esclusivo, di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. L’orizzonte di riferimento era quello di un rinnovato e più moderno raccordo tra l’impresa, il mondo delle professioni e il sistema educativo e formativo. Compresa l’alta formazione universitaria (lauree e dottorati di ricerca). In Germania, Austria e Olanda dove vigono normative rodate e consolidate in materia – ha proseguito Tiraboschi – il mercato del lavoro funziona bene perché lo strumento dell’apprendistato è riconosciuto come un valore dall’intera società. E con preciso riferimento a quanto avviene nella Repubblica Federale tedesca, Tiraboschi ha detto che là l’80% circa degli apprendisti, ragazzi cioè che alternano lezioni in aula a presenza in azienda per imparare un lavoro, ha meno di 18 anni. In Italia – ha poi denunciato il docente – lo strumento dell’apprendistato viene invece interpretato alla stregua di “disvalore”. Prova ne sia il fatto che, nel nostro Paese, solo il 20% circa degli apprendisti riceve una formazione pienamente rispondente al vero significato del termine. E per corroborare la tesi, il prof. Tiraboschi ha esposto un piccolo ma significativo esempio: da noi un apprendista riceve un compenso pari al 70-80% del salario di un lavoratore dipendente perché non riceve una vera formazione. In Svizzera, dove le cose funzionano in ben altro modo, l’apprendista non riceve più del 20% del salario perché il datore di lavoro offre un’adeguata formazione. Per fare in modo che l’Italia possa stare al passo con i Paesi europei più virtuosi, secondo il prof. Tiraboschi, è indispensabile che si vada ad incidere sul fronte delle attuali regole che governano il mercato del lavoro, superando il dualismo tra coloro che, avendo un posto, godono di tutele tali che chi quel posto non l’ha, non le potrà mai nemmeno immaginare. Ma per poter camminare – ha concluso il docente – le regole hanno bisogno di persone che credano in esse e che le applichino. * * * All’incontro, coordinato da Mario Giambone, Presidente uscente di CIDA Lombardia, hanno presenziato anche Marcello Garzia, in rappresentanza dell’Aldai/Federmanager e Luigi Catalucci, Presidente di Manageritalia-Lombardia. Giorgio Germani, uno dei quattro Vice Presidenti della “nuova” CIDA , ha rimarcato l’importanza di continuare a dibattere temi fondamentali, così come avviene in Lombardia. ■ * Giornalista corrispondente de “Il Sole 24 Ore” Servizio fotografico di Valentina Cozzi Tre incontri/conversazioni per accomiatarsi dagli iscritti lombardi e passare il testimone alla “nuova” CIDA Giuseppe Roma, Sergio Saltalamacchia e Michele Tiraboschi. Sono stati loro i tre protagonisti del ciclo di incontri/conversazioni che CIDA Lombardia ha organizzato a Milano, tra ottobre e novembre scorsi. Oltre ad offrire ai numerosi associati che hanno colto l’opportunità per approfondire con illustri ospiti alcune tematiche di interesse generale, l’organizzazione, presieduta da Mario Giambone, ha così concluso l’attività dell’anno in vista degli Stati Generali CIDA tenutisi a Milano il 26 novembre 2012 con la partecipazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti. Il 16 ottobre 2012 il prof. Roma, Direttore Generale del Censis, ha intrattenuto la platea sul tema: “Dove va l’Italia: sopravvivenza o rilancio?”; il 26 ottobre 2012, il dott. Saltalamacchia, Direttore centrale Organizzazione dell’Inps, ha invece relazionato su: “L’insieme dei processi per lo sviluppo dei servizi al Cittadino”. A questi due appuntamenti, ospitati nella sede dell’ALDAI di Milano, il 13 novembre 2012 ha fatto seguito quello di cui è stato protagonista il prof. Tiraboschi su: “Formazione, Lavoro, Valorizzazione dei giovani”. Quest’ultimo incontro/conversazione si è invece svolto all’Auditorium ‘Palazzo del Lavoro’ di Gi Group di Milano. Nel commentare l’iniziativa, il dott. Giambone ha dichiarato che con essa si conclude il ciclo di impegni assunti nel corso delle attività dell’Unione CIDA Lombardia in un momento complesso e difficile per la categoria. Dirigenti Industria - gennaio 2013 29 DI Milano - 20 novembre 2012 LAVORO Convegno Scuola/Lavoro di Sergio Bollani Martedì 20 novembre scorso, la sala Convegni di Assolombarda era gremita in occasione del XVI Convegno “Maestri del Lavoro nelle Scuole”, abbinato al ”XV Concorso Maestri del Lavoro milanesi nelle scuole” organizzato dal Consolato Provinciale di Milano della Federazione dei Maestri del Lavoro d’Italia. Il Convegno rappresenta un momento importante dedicato ai risultati ottenuti dai componenti del Gruppo Scuole nella loro opera di promozione della cultura e dell’etica del lavoro, opera sviluppata tramite incontri con gli studenti delle scuole del territorio. Convegno che offre anche l’opportunità di premiare gli studenti che hanno partecipato al concorso e di ringraziare i docenti e i dirigenti scolastici che hanno considerato il valore di tale impegno spalancando le porte dei loro istituti. Siamo lieti di riportare il commento d’apertura ai lavori del Console Sergio Bollani. el considerare il tema del Convegno “una bussola per orientare i giovani tra rischi e opportunità” appare a tutti evidente che, nell’attuale contesto sociale ed economico, prevalgono enormemente i rischi rispetto alle opportunità. Parlare di opportunità parrebbe quindi fuori luogo in presenza di una crisi economica pesante, per di più aggravata da un generalizzato collasso morale e da una disastrosa situazione occupazionale, mai riscontrati in precedenza. Si è deciso comunque di proporre il tema perché è nostra convinzione che da tale disagio si possa uscire migliorando il raccordo tra il mondo del lavoro e quello della scuola ma, soprattutto, spronando opportunamente la creatività, l’entusiasmo e la fantasia proprie dei giovani. Caratteristiche che intendiamo integrare con l’onestà, la responsabilità e il senso del dovere, valori purtroppo appannati dai molti negativi esempi di malaffare che hanno messo in crisi la credibilità di molti adulti. Il difficile compito di recuperare attendibilità presso i giovani è affidato, per quel che ci compete, ai componenti del nostro Gruppo Scuole che, ancora nell’anno scolastico 2011/2012, hanno incontrato più di 7.000 studenti che si aggiungono agli oltre 75.000 degli ultimi dieci anni. Non fa parte del nostro servizio indirizzare gli studenti verso uno o l’altro dei percorsi formativi, ma riteniamo nostro compito e dovere promuovere i valori che ci appartengono, illustrare il N 30 Dirigenti Industria - gennaio 2013 IL GRUPPO DEGLI STUDENTI PREMIATI. mondo dell’impresa, trattare, qualora richiesti, temi professionali specifici e informare circa le prospettive del mercato del lavoro per consentire l’individuazione dei percorsi formativi aventi la maggiore possibilità di sbocco occupazionale. Percorsi formativi ultimamente poco orientati alla tecnologia e quindi alla ricerca e all’innovazione che, oggi, si dimostrano essenziali per il recupero di un gap che influenza negativamente l’economia e quindi l’occupazione. Nel guardare con molto favore alle tecnologie digitali che stanno determinando un moderno quanto efficace mix formativo, ci domandiamo al contempo se non sia utile, considerati i tempi, inserire nei programmi scolastici qualche ora dedicata alla legalità e rispolverare alcuni temi previsti dall’insegnamento dedicato all'educazione civica di buona memoria. Al contempo, ci domandiamo anche se, nonostante il manifesto impegno a migliorare la scuola tramite un costante aggiornamento dei programmi e dei docenti, ciò basti per restituire ai giovani il loro futuro. Riteniamo che a tal proposito si debba costruire una scuola ricca in termini di dotazioni e organico, non più ferita da tagli e contrastanti riforme, ma anche liberata dai laccioli che, mescolando pedagogia e demagogia, coinvolgono i giovani in vicende che non sono di loro utilità e specifico interesse. In sintesi una scuola di qualità che operi in simbiosi con il mondo del lavoro, che goda di automatico accesso a stage finalizzati ai singoli percorsi formativi, una scuola che faccia propri i valori rappresentati dal merito, dalla responsabilità e dal senso del dovere. Per la realizzazione di tale realtà occorre il contributo di persone perbene, disposte a farsi carico del gravoso quanto irrinunciabile compito di restituire ai giovani il loro domani, legato, più che mai, al riscatto morale ed economico del nostro Paese. Riscatto possibile se perseguito nell’ambito di un contesto sociale, fisiologicamente aperto alle diversità e quindi rispettoso delle varie identità e provenienze che superi le barriere di appartenenza, di sangue e di cultura a vantaggio di un rapporto tollerante e libero che esalti le comuni potenzialità in grado di restituire ai giovani, e meno giovani, il loro diritto di sognare. ■ DI ASPETTI LEGALI / FISCO Giurisprudenza della Sezione Lavoro del Tribunale di Milano e di Roma di Giovanni Mura itenendo di fare cosa utile ai dirigenti associati, pubblichiamo la sintesi e un breve commento di due sentenze riguardanti la disciplina fiscale delle somme corrisposte a titolo di TFR o incentivo all’esodo al netto o al lordo secondo le pattuizioni convenute in sede di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Con la sentenza emessa il giorno 30 settembre 2011 il Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, ha accolto il ricorso della lavoratrice ... ... e condannato il sostituto di imposta, cioè l’azienda, a rimborsare alla parte attrice la somma di euro 7.039,56 già versata ad Equitalia a seguito della riliquidazione (ricalcolo) dell’Irpef dovuta sugli emolumenti corrisposti alla lavoratrice, come da verbale di conciliazione, per la risoluzione del rapporto di lavoro. R ■ I TERMINI DELLA QUESTIONE Con accordo stipulato fra le parti il 24 marzo 2006 veniva prevista la corresponsione alla lavoratrice ... ... della somma netta di euro ...... L’Agenzia delle Entrate, invece, riliquidava l’imposta commisurando la stessa sulla somma netta percepita e, quindi, richiedeva alla lavoratrice ... ... la differenza di imposta di euro ...... La lavoratrice ... ... pagava la somma pretesa dal fisco, ma intentava causa all’azienda la quale si costituiva nel giudizio eccependo l’inammissibilità della domanda a motivo del fatto che tra le parti era intervenuta una transazione con rinuncia a fare valere pretese relative al rapporto di lavoro. Fallito il tentativo di conciliazione, il giudice, ritenuta la causa documentale, rigettava le eccezioni dell’azienda e accoglieva la domanda della ricorrente con la seguente motivazione: In diritto La domanda della ricorrente è fondata e deve pertanto essere accolta. Va preliminarmente rigettata l’eccezione di parte convenuta secondo cui il ricorso sarebbe inammissibile in quanto la ricorrente nel verbale di conciliazione avrebbe rinunciato ad ogni “ulteriore pretesa”. La rinuncia deve chiaramente riferirsi al contenzioso precedente alla novazione effettuata con il verbale di conciliazione. La pretesa oggi azionata attiene all’inadempimento di detto verbale e non già ai rapporti contrattuali precedenti alla stipula di esso. La clausola n. 5 del verbale di conciliazione giudiziale sottoscritto dalle parti così recita: “In aggiunta alle normali competenze maturate e maturande sino alla data odierna ed al TFR, a titolo di incentivo all’esodo, la Società corrisponderà alla lavoratrice ... ... un importo lordo che, assoggettato, ai fini fiscali al trattamento previsto dall’art. 17 del DPR 917/86 (così come modificato dall’art. 1 del Decreto Legislativo 12 dicembre 2003, n. 344), è pari a euro netti … … … La volontà espressa dalle parti contraenti risulta sufficientemente chiara nel convenire la somma di euro ......, a titolo di incentivo all’esodo, sottoponendo la predetta somma al medesimo regime di tassazione previsto per l’indennità di fine rapporto ex artt. 17 e 19 del DPR 22 dicembre 1986, n. 917 (T.U.I.R.). Dal tenore letterale della trascritta clausola appare evidente che le “normali competenze maturate e maturande sino alla data odierna” e il Tfr venivano corrisposte al lordo, con la conseguenza che la tassazione su tali somme rimaneva a carico della ricorrente, benché poi versata dalla convenuta in qualità di sostituta d’imposta. Per converso la somma di euro ...... era da intendersi “netta” ovvero come si dice in gergo “pulita”. La illustrata interpretazione della clausola di cui trattasi appare poi confermata dalla lettura dell’intero verbale di conciliazione, da cui si può desumere la reale intenzione delle parti. Sicché deve concludersi che ex artt. 1362 co. 1, c.c. le parti contraenti, con il contatto in parola, abbiano convenuto che l’importo di euro ......, fosse stato netto e che tale doveva essere a prescindere dalle modalità di quantifiDirigenti Industria - gennaio 2013 31 DI ASPETTI LEGALI / FISCO cazione dell’imposta e dalle modalità di versamento della stessa. Con riferimento alle modalità di quantificazione e versamento dell’imposta sui redditi da Tfr e incentivo all’esodo l’art. 19 co. 1 T.U.I.R., rubricato “indennità di fine rapporto”, dispone: “...L’imposta è applicata con l’aliquota determinata con riferimento all’anno in cui è maturato il diritto alla percezione, corrispondente all’importo che risulta dividendo il suo ammontare, aumentato delle somme destinate alle forme pensionistiche di cui al decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 124 e al netto delle rivalutazioni già assoggettate ad imposta sostitutiva, per il numero degli anni e frazione di anno preso a base di commisurazione, e moltiplicando il risultato per dodici. Sempre l’art. 19 co. 1 prosegue poi: “Gli uffici finanziari provvedono a riliquidare l’imposta in base all’aliquota media di tassazione dei cinque anni precedenti a quello in cui è maturato il diritto alla percezione, iscrivendo a ruolo le maggiori imposte dovute ovvero rimborsando quelle spettanti”. La norma non indica specificamente il soggetto tenuto al versamento dell’imposta ma si tratta comunque del medesimo soggetto che è tenuto al versamento dell’acconto e del successivo conguaglio, come si evince dal comma 4 dell’art. 19 cit. Non vi è dubbio che nella fattispecie sulla base della intervenuta transazione l’acconto sia stato versato dalla Banca, la stessa è quindi altresì tenuta al versamento del conguaglio. Come già osservato, il meccanismo di quantificazione previsto dall’art. 19 co. 1 cit. risulta irrilevante. In conclusione, la convenuta addivenendo all’accordo di cui trattasi si è sottoposta al rischio di dover corrispondere ulteriori somme a titolo di conguaglio di imposta. La ricorrente a seguito del ricevimento dell’avviso bonario di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate ha pagato la somma di euro 8.667,53. Detta somma dai prospetti di calcolo prodotti (sub. 5) dalla ricorrente, che qui si richiamano in quanto corretti e non contestati da controparte, risulta così costituita euro 1.627,49 per imposta relativa al Tfr ed euro 7.040,04 per imposta relativa all’incentivo all’esodo. La ricorrente, dopo aver pagato l’intera somma, ha quindi correttamente chiesto la restituzione della quota di imposta relativa all’incentivo all’esodo. Per quanto sinora osservato il ricorso appare fondato e pertanto la convenuta deve essere condannata al pagamento a favore della ricorrente della somma di euro 7.039,56 oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dal dovuto al saldo. Le spese di lite seguono la soccombenza e si liquidano come da dispositivo in complessivi euro 1.200,00 oltre oneri di legge. * * * Ad avviso di chi scrive, ha fatto bene il giudice del lavoro ad accogliere la richiesta della lavoratrice in quanto, avendo dichiarato sul mod. 770 l’importo corretto corrisposto, l’Agenzia delle Entrate ha riliquidato l’imposta pari a euro ……… richiedendola alla lavoratrice nella qualità di soggetto passivo con la conseguenza che la stessa veniva a percepire una somma netta inferiore a quella pattuita con l’accordo transattivo. Ciò posto, giova rammentare che secondo il consolidato orientamento della Corte di Cassazione (vedi 32 Dirigenti Industria - gennaio 2013 box sentenza n. 9867 del 5 maggio 2011, Conf. 2212/2000 e n. 17515/2002) gravato di imposta è sempre il sostituito anche nell’ipotesi di omissione della ritenuta da parte del sostituto. * * * A diversa conclusione è pervenuto il Tribunale di Roma il quale, con la sentenza n. 1482 del 28 gennaio 2011, ha respinto il ricorso del lavoratore incentrato sul mancato rimborso dell’IRPEF riliquidata in più rispetto a quella calcolata dal datore di lavoro sul TFR e sull’incentivo all’esodo. Anche in quel caso fra le parti era stata pattuita la corresponsione di un importo netto di euro 102.000,00 oltre a quella spettante a titolo di TFR. Come è stato acutamente osservato in dottrina la pronuncia del Tribunale di Roma sinora è priva di precedenti in quanto non aderente allo spirito dell’accordo intercorso fra le parti nel senso che al lavoratore si doveva corrispondere l’importo netto pattuito. È pur vero che l’art. 23 del DPR 29 settembre 1973, n. 600 prevede l’obbligo di rivalsa della ritenuta operata, ma è altrettanto vero che l’azienda avrebbe dovuto calcolare l’Irpef in modo più corretto onde evitare la penalizzazione del lavoratore. ■ LA MANCATA EFFETTUAZIONE DELLA RITENUTA DA PARTE DEL SOSTITUTO OBBLIGA IL SOSTITUITO AL VERSAMENTO DELL’INTERA IMPOSTA DOVUTA SUI REDDITI PERCEPITI Sez. V - Sentenza n. 9867 del 5 maggio 2011 Presidente: D’Alonzo M., Relatore: Merone A. ACCERTAMENTO DELLE IMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - Redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati - Ritenute d’acconto - Sostituto e sostituito d’imposta - Obblighi rispettivi - Obblighi del “sostituito” - Conseguenti poteri dell’Amministrazione finanziaria D.P.R. n. 600 del 29 settembre 1973, art. 64 In presenza dell’obbligo di effettuare la ritenuta di acconto (diretta ad agevolare non solo la riscossione, ma anche l’accertamento degli obblighi del percettore del reddito), l’intervento del “sostituto” lascia inalterata la posizione del “sostituito”, il quale è specificamente gravato dell’obbligo di dichiarare i redditi assoggettati a ritenuta, poiché essi concorrono a formare la base imponibile sulla quale, secondo il criterio di progressività, sarà calcolata l’imposta dovuta, detraendosi da essa la ritenuta subita come anticipazione del prelievo. Da ciò consegue che, quando la ritenuta non sia stata operata su emolumenti che pur costituiscono componente di reddito, alla omissione il percettore deve ovviare, dichiarando i relativi proventi e calcolando l’imposta sull’imponibile alla cui formazione quei proventi hanno concorso. Conf. 2212/2000, 17515/2002 Se pensi che la tua esperienza di dirigente possa essere utile ai colleghi in servizio segnala il tuo nominativo ad ALDAI ([email protected]) di Vladimiro Sacchetti * – [email protected] dirigenti, in particolare quelli più giovani, si trovano sovente ad affrontare situazioni aziendali e relazionali senza avere la possibilità di potersi confrontare e ricevere le indicazioni e la solidarietà di colleghi più anziani che hanno già vissuto analoghe situazioni aziendali. ALDAI intende mettere questa esigenza dei dirigenti in servizio al centro delle sue attenzioni e attività, valorizzando al tempo stesso il patrimonio di competenze dei dirigenti Senior. Da alcuni anni il Gruppo Senior ALDAI ha sperimentato con successo un progetto pilota di erogazione di un servizio di Tutoring ai dirigenti in servizio, reso possibile dalla solidarietà volontaristica dei colleghi Senior. Il servizio offerto gratuitamente permette il confronto con il collega Senior che ha già vissuto analoghe esperienze lavorative nel rispetto della riservatezza e della privacy, senza dover informare o coinvolgere l’impresa. L’ampia disponibilità in ALDAI di dirigenti Senior permette di affiancare dei Tutor scegliendoli fra coloro che hanno esperienza (direzione commerciale, di stabilimento, amministrativa, ecc.), qualifica (manager o professional) e provenienza (aziende multinazionali o padronali, produttive o di servizio, ecc.) analoghe a quelle del dirigente che richiede il servizio. ALDAI desidera promuovere il servizio di solidarietà fra gli associati attraverso questo progetto strutturato di Tutoring realizzato con incontri individuali presso la sede ALDAI. Il Tutoring promosso da ALDAI ha l’obiettivo di aiutare il dirigente in servizio nei momenti di criticità o di crescita professionale e personale, fra i quali: • nuova nomina e conseguente necessità di implementare adeguate metodologie manageriali; • passaggio di funzione; • promozione; • criticità della relazione con il capo, i colleghi o i collaboratori; • situazioni di crisi aziendale; • … e in tutte le situazioni che richiedono il confronto con il collega “fratello maggiore”. Il servizio sarà erogato da una quindicina di dirigenti Senior che permettano di offrire un’ampia scelta di tipologie di esperienze professionali e che saranno selezionati fra coloro che offriranno la collaborazione a titolo volontario e gratuito. Per assicurare omogeneità ed efficacia delle metodologie di Tutoring i dirigenti Senior candidati parteciperanno ad un corso “Train the Trainer” di 4-5 giornate che inizierà ai primi di marzo 2013. Il Comitato di Controllo del programma di Tutoring, costituito dal Coordinatore del programma, dal Direttore ALDAI e da un rappresentante della Giunta Esecutiva ALDAI, defi- I Vita associativa Dirigenti Senior per il programma di Tutoring a favore dei colleghi in servizio DI nirà l’elenco dei partecipanti al corso “Train the Trainer” e di coloro che entreranno a far parte dell’Albo dei Tutor ALDAI in funzione dei risultati conseguiti nel corso. Dai primi di maggio 2013 i dirigenti in servizio potranno accedere al programma Tutoring inviando una e-mail ad ALDAI, che sarà seguita da un contatto preliminare per identificare l’area d’intervento e selezionare il Tutor più idoneo. In occasione del primo incontro del collega in servizio con il Tutor si concordano gli obiettivi e le modalità di realizzazione del servizio e saranno firmati gli accordi di riservatezza e manleva. Allo scopo di monitorare il livello di qualità del servizio sarà richiesto ai partecipanti di compilare il questionario di valutazione dopo 2-3 incontri e a fine percorso. L’iniziativa di solidarietà è stata favorevolmente accolta da Federmanager che intende estenderne l’applicazione a livello nazionale. I colleghi Senior, anche non ancora in pensione, possono inviare le loro candidature come indicato nel riquadro sottostante. ■ * Coordinatore Programma Tutoring ALDAI CANDIDATI TUTOR I colleghi Senior interessati a candidarsi come Tutor e, partecipando al relativo corso di formazione, essere poi ammessi all'Albo dei Tutor ALDAI sono pregati di inviare una e-mail entro lunedì 18 febbraio 2013 a [email protected] con oggetto: “Candidatura Tutor ALDAI”, indicando le esperienze ritenute utili per i colleghi e allegando il proprio CV. Si ricorda che il corso di formazione dei tutor gratuito che inizierà a marzo 2013, è limitato ad una selezione di 15 Senior e che la successiva attività di Tutor è volontaristica e pertanto non retribuita. Dirigenti Industria - gennaio 2013 33 Vita associativa DI GRUPPO DI LAVORO ENERGIA ED ECOLOGIA Riunione del 22 novembre 2012 ■ RILEVAZIONE PRESENZE – Presenti appartenenti al GdL: 37. – Assenti giustificati: 4. – Ospiti: 4. ■ COMUNICAZIONI DEL COORDINATORE Nuovi incarichi del Coordinatore nell’ambito di Federmanager. ■ PRESENTAZIONI • Prezzi dell’energia, consumi e costi: esperienze di risparmio e di avvio del Sistema di Gestione dell’Energia di MM spa (Crapanzano); • Per una efficace gestione dell’Energia in Milano (De Renzio e Bavestrelli). L’ing. Salvatore Crapanzano - Energy Manager di Metropolitana Milanese spa - introduce l’incontro odierno, che punta a segnalare la presenza, a Milano, di esperienze diverse, ma convergenti, in grado di sensibilizzare e sollecitare gli Enti pubblici milanesi in tema di risparmio energetico. L’ing. Crapanzano, sottolineando l’importanza della questione energetica ai vari livelli, fa riferimento al meccanismo del miglioramento continuo (ciclo PDCA plan-do-check-act) come mezzo per conseguire risparmi migliorando la sostenibilità, mediante: eliminazione di sprechi, variazione di modalità di gestione e miglioramento dell’efficienza delle apparecchiature. La riduzione dei costi di approvvigionamento, oggettivamente importante in sé, può innescare processi favorevoli (se il risparmio innesca un circolo virtuoso che permette di investire per ottenere ulteriori risparmi) o persino controproducenti (se il risparmio ottenuto serve solo per far quadrare il bilancio e quindi il minor costo del kWh rende meno favorevole il calcolo del pay back di un investimento. L’ing. Crapanzano illustra i criteri da prendere in esame in sede di scelta contrattuale per l’acquisto dell’energia per l’anno successivo: – nell’acquisto a “prezzo fisso” (ovviamente nelle diverse fasce F1, F2, F3) per l’anno successivo diventa indispensabile saper individuare uno dei momenti più favorevoli a questa tipologia di acquisto; esiste comunque una aleatorietà che potrebbe portare ad una perdita in caso di crollo dei prezzi di mercato, ma questa modalità garantisce (per la componente “energia”) di definire il tetto di spesa annua in sede di budget; – nell’acquisto a “prezzo variabile”, espletare una gara puntando ad uno sconto su un paniere di riferimento (ad esempio quello individuato da Consip) garantisce viceversa un risparmio certo rispetto ad una equivalente fornitura di un Ente Pubblico, ma non garantisce (sia per la componente “energia” sia per quella “altri oneri”) nessun tetto al budget di spesa annua. A maggior ragione per chi riesce a risparmiare sul prezzo di acquisto, la bolletta energetica diviene sempre più rigida; negli ultimi due anni il peso della componente “energia” per l’MM è passato da circa 2/3 a circa il 50% del totale. In MM 34 Dirigenti Industria - gennaio 2013 questa situazione si è determinata per l’effetto congiunto del contenimento del prezzo della componente di mercato e del forte e progressivo aumento della spesa per la quota “altri oneri” che l’Autorità assegna ad ogni kWh consumato. Le attività in programma per la MM in questo campo prevedono di: – controllare e ridurre i propri costi energetici, anche in connessione agli aspetti contrattuali (prezzi); – conoscere sempre meglio il proprio sistema produttivo (per attivare un processo continuo di miglioramento su obiettivi prefissati che necessita comunque la collaborazione di tutti); – controllare e ridurre l’impatto ambientale collegato al proprio sistema energetico (anche diversificando gli approvvigionamenti); – consolidare come modello organizzativo il «Sistema di Gestione dell’Energia» (SGE) integrando altri sistemi certificati già acquisiti da MM (in particolare ISO 14001 per l’ambiente). Per l’energia MM, che era già certificata UNI CEI EN 16001, dall’aprile 2012 risulta certificata anche ISO 50001 – un punto di riferimento importante al quale appoggiarsi per realizzare un processo di “miglioramento continuo”. È necessario disporre di una affidabile banca dati energetici, da tenere costantemente aggiornata, e fare in modo che il risparmio prevedibile possa essere capitalizzato per finanziare investimenti a costi ridotti e ritorni garantiti. L’ing. Crapanzano conclude mostrando un elenco dei principali compiti dell’Energy Manager. L’ing. Mario De Renzio sintetizza la sua attività pluridecennale nel campo dell’energetica e sottolinea l’appoggio che cerca di dare all’Amministrazione Comunale con il Gruppo di Lavoro costituito sul tema dell’Efficienza energetica dalle Associazioni “Città e Costituzione” e Movimento Milano Civica come “think tank” dell’Amministrazione Comunale, anche in vista della messa a punto e dell’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia (SGE), sempre più necessario da diversi punti di vista. L’impatto molto significativo dei consumi e dei costi di energia sulle economie nazionali spinge la CE a restringere i tempi di attuazione delle direttive sulla materia ed in particolare le richieste alla Pubblica Amministrazione di garantire maggiore efficienza, anche per dare buon esempio ai privati. L’ing. De Renzio approfondisce diversi punti della nuova Direttiva europea sull’efficienza energetica (Dir. 2012/27/UE del 25 ottobre 2012 in GU.CE L. 315 del 14 novembre 2012). Al Comune di Milano serve esprimere una politica energetica forte, con obiettivi chiari e precisi, procedure e metodi che ne assicurino il raggiungimento e controlli e verifiche periodici dell’avanzamento. L’ing. Luciano Bavestrelli, che ricorda di essere stato uno dei pionieri del nucleare italiano, (Latina, fine anni ’50), presenta alcune considerazioni sugli aspetti economici relativi al risparmio energetico. Per effettuare la verifica economica di validità degli investimenti suggerisce il metodo del valore attuale netto, ottenuto attraverso il bilancio economico di tutti i costi e benefici economici (maggiori ricavi o minori costi di esercizio), nell’intero arco di vita dell’investimento. Data la complessità e la varietà delle discipline tipiche del settore energia e delle sue applicazioni, le competenze di adeguato livello non sono sempre disponibili. Per svolgere i programmi si deve prevedere di utilizzare anche risorse umane esterne; occorre pertanto predisporre una Banca delle Competenze con un catalogo delle competenze professionali esistenti all’interno della PA o disponibili ed accessibili al di fuori (Università, Associazioni e simili). L’ing. Bavestrelli evidenzia la necessità di ricorrere al finanziamento tramite terzi (FTT), tramite ESCo e/o altri schemi tipo Leasing in Costruendo, nel rispetto del Patto di Stabilità. Delle ESCo (Energy Services Company) per la gestione finanziaria, illustra i meccanismi e le finalità. È necessario disporre della mappatura delle utenze energetiche pagate dal Comune, dei relativi consumi e spese (bollette), classificandole in funzione della dimensione ed urgenza dell’intervento di miglioramento richiesto. Su tutti questi temi si avvia un ampio dibattito, che sarà ripreso e approfondito nei prossimi incontri. Si decide anche di rivitalizzare il Gruppo Energia ed Ecologia raccogliendo nuove adesioni. Il dott. Nino Bosco della Studio Ambientale SAS presenta lo studio intitolato: La Bolletta Elettrica Comunale (BEC) alleggerita a partire dall’analisi della fornitura. Per avviare la gestione energetica come priorità per il Comune è necessario conoscere i consumi ed i costi delle realtà servite. L’Amministrazione comunale attualmente non svolge un’adeguata gestione sull’uso elettrico; non fa il monitoraggio dei consumi per individuare le realtà più energivore (scuole, piscine, uffici); non adegua tempestivamente i contratti rispetto al mercato energetico. Le bollette elettriche continuano a crescere e pesare sul bilancio comunale. Volendo eliminare le diseconomie e gli sprechi nell’uso dell’elettricità bisogna usarla bene nelle ore produttive non usarla nelle ore di chiusura, eliminare le bollette dormienti, spendere meno per l’acquisto (contratti e parametri). Per raggiungere questi obiettivi è stata messa a punto una procedura di analisi tecnico-informatica delle Bollette Elettriche Comunali (BEC) rivolta a conoscere in dettaglio le utenze e contabilizzare in modo strutturato l’andamento dei loro consumi e dei costi economici. Questa procedura utilizzata dal Comune impiegando anche personale interno consente di individuare le utenze più energivore su cui intervenire in modo mirato ed alleggerire le bollette elettriche. L’alleggerimento dei costi elettrici deve raggiungere una riduzione di almeno il 20% delle attuali bollette (Patto dei Sindaci). Il risparmio ottenuto va investito per migliorare le attrezzature ed innescare un’azione virtuosa da diffondere. La procedura inizia con una fase di analisi delle utenze (anagrafe, contratti, dati qualitativi sulle utenze, quadro generale delle utenze, tipologie) in base alla quale si definiscono gli obiettivi e prosegue con una serie di azioni mirate al conseguimento dei miglioramenti. Il Relatore mostra i moduli predispo- Vita associativa DI sti per la registrazione dei dati. Nell’esempio portato il risparmio si aggira intorno al 17%. Quanto esposto si sta diffondendo tra i Comuni e la stessa Amministrazione di Milano ha in studio l’avviamento del progetto. Impieghi finali: consumi energetici ed emissioni ad effetto globale e locale. Il relatore ing. Francesco Chiesa aggiorna i dati sull’andamento delle emissioni di CO2 italiane a partire dal 1990 mettendo una particolare attenzione ai valori a partire dal 1° gennaio 2005, anno che rappresenta l’inizio della fase sperimentale del Protocollo di Kyoto. Da allora si sono avute nette riduzioni delle emissioni dovute alla produzione di energia elettrica ed all’industria manifatturiera (che tuttavia risente della crisi generale) riduzioni accentuatesi in questi ultimi anni a seguito della crisi economico-finanziaria che ha colpito i paesi OCSE (Organizzazione Cooperazione Sviluppo Economico). Anche le emissioni dovute al settore trasporti si sono ridotte, sia pure in modo meno netto; mentre quelle del settore civile (terziario-residenziale) si sono mantenute elevate; esse sono riportate in diagrammi che mostrano unitamente all’andamento dei fattori che le influenzano: temperatura invernale, espressa in gradi/giorno, efficienza energetica, uso domestico di biomasse (in particolare legna da ardere e pellets per uso domestico). In modo simile sono riportati in diagramma i fattori che influenzano consumi ed emissioni del settore trasporti. Per gli stessi due settori sono riportati in diagramma i consumi energetici dovuti al settore “trasporti” a livello nazionale, regionale e provinciale. Viene commentato anche l’andamento delle concentrazioni dei più importanti inquinanti (biossido di zolfo, ossidi d’azoto, polveri sottili, monossido di carbonio) che si sono ridotte drasticamente negli anni; inoltre sono presentate le concentrazioni odierne di PM10, NOx, carbonio organico e carbonio elementare suddivise per settore di attività, utilizzo finale ed area geografica di origine. Il contributo più elevato viene dal settore trasporti, seguito da quello della combustione non industriale. Per l’impiego civile viene presentato un confronto tecnico-economico fra metano e gasolio in cui si analizzano le varie componenti dei costi dei combustibili, confronto in da cui risulta la convenienza nella sostenibilità economicoambientale del metano. Sempre a proposito degli usi civili l’ing. Chiesa introduce poi in forma molto sintetica il contratto per il “Servizio Energia” nell’uso civile (terziario - residenziale), che ha l’obiettivo di ottenere una gestione mirata al risparmio energetico mediante l’osservanza di una serie di adempimenti normativi e gestionali da parte dei gestori rammentando che la grandezza mediante la quale si misura la richiesta che determina il fabbisogno di calore è il grado-giorno (differenza fra la temperatura interna garantita di 20°C e quella esterna media giornaliera), mentre il “kWh” è la grandezza utilizzata per la misura della somministrazione energetica e per la quantificazione economica. Il Segretario - Vittorio Bruzzi Il Coordinatore - Fabio Pansa Cedronio Dirigenti Industria - gennaio 2013 35 DI SOCIETÀ Conferenza sulla decrescita e Colloqui di Dobbiaco 2012 di Guido Dalla Casa fine 2012 si sono tenuti due importanti convegni su temi riguardanti la decrescita, quindi non in linea con il “pensiero unico” sviluppista, quella voce “concorde” che vede la crescita economica come il rimedio di tutti i mali. I mezzi di informazione hanno dato pochissimo rilievo ai due avvenimenti, alla faccia della libertà di informazione e della pluralità di opinioni. La Conferenza Internazionale di Venezia (www.venezia2012.it), le cui notizie sono state riportate quasi soltanto sui quotidiani locali e nelle TV regionali, ha avuto come titolo “Terza conferenza internazionale sulla decrescita, la sostenibilità ecologica e l’equità sociale”, una durata di quattro giorni (19-22 settembre 2012) e oltre 600 partecipanti. I Colloqui di Dobbiaco si sono tenuti nella località altoatesina nei giorni 2830 settembre 2012 e avevano come tema “Suolo: la guerra per l’ultima risorsa” (www.colloqui-dobbiaco.it). A ■ CONFERENZA DI VENEZIA Le giornate centrali del convegno di Venezia, articolate in riunioni plenarie a tema, lavori di gruppo e di approfondimento, sono state il cuore della conferenza. I workshop erano divisi in due momenti: la mattina con la presentazione dei paper e la discussione, il pomeriggio con esperienze, progetti, proposte e idee. Di solito i giornalisti usano il termine “decrescita” come sinonimo di “recessione”. Secondo loro la Conferenza internazionale sulla decrescita ha trattato, anche se con argomenti fondati e idee innovative, qualcosa considerata fuori dell’ordinario, quasi una stravaganza. Forse la parola “decrescita” è fuorviante ed è anche un tantino “pessimista”: si potrebbe far circolare un altro termine, tipo “buen vivir”, come fanno a volte i popoli originari dell’America latina. Eppure “decrescita” è una parola con una storia lunga, da Georgescu-Roegen fino a Latouche, VENEZIA, IL CANAL GRANDE. 36 Dirigenti Industria - gennaio 2013 e ha corrispettivi in molte lingue: “degrowth”, “décroissance”, “decrecimiento”. Come esempio, per quanto riguarda l’auto, “decrescita” non significa andare tutti a piedi festeggiando la chiusura delle fabbriche, ma chiedere a cittadini e lavoratori di immaginare, con una nuova responsabilità collettiva, una mobilità del tutto diversa. Certo non è facile, ma prima si comincia e meglio è. Finora, attorno alla decrescita è nato un interesse solo da parte di gruppi sparsi, come i progetti sull’autoproduzione, la distribuzione a chilometro zero, le banche del tempo, la cooperazione, il risparmio e il riciclo, qualche movimento filosofico e così via. Allo stesso tempo, non solo i media o i fanatici del liberismo o i politici replicanti, ma sinistre e movimenti vari hanno guardato con sospetto e avversato una tendenza che contraddice le credenze più solide anche dei movimenti che si dichiaravano anti-sistema nel Novecento, qualcosa che mette fortemente in dubbio le loro “lotte”. ■ COLLOQUI DI DOBBIACO “I Colloqui di Dobbiaco” è la denominazione di un convegno che si tiene ogni anno nella località altoatesina ed è costituito da una serie di conferenze a tema. I Colloqui si sono tenuti dal 1985 al 1999 e dal 2005 ad oggi: sono stati trattati temi ambientali di notevole rilievo. L’ideatore e primo organizzatore è stato Hans Glauber, scomparso nel 2008, fratello del socio ALDAI Enrico Glauber. L’edizione 2011 aveva come titolo “Benessere senza crescita”. Negli anni successivi al loro inizio, i Colloqui si sono sempre più dimostrati un notevole laboratorio di idee per una svolta culturale in senso ecologico. L’edizione 2012, che si è svolta nei giorni 29 e 30 settembre con la partecipazione di oltre 180 iscritti e un’organizzazione impeccabile, ha avuto come titolo “Suolo: la guerra per l’ultima risorsa”. Le conferenze, tenute da esperti di fama internazionale, di lingua tedesca e di lingua italiana, erano rese ben comprensibili a tutti da una perfetta traduzione simultanea in entrambe le lingue. Il moderatore è stato Karl Ludwig Schibel, coordinatore della Fiera delle Utopie Concrete di Città di Castello (PG), membro della presidenza dell’Alleanza per il clima. Era presente il coordinatore culturale Wolfgang Sachs, prestigiosa figura della Sede di Berlino dell’Istituto Wuppertal per il clima, l’ambiente e l’energia, professore onorario delle Università di Kassel e di Berlino. Il tema, trattato in una decina di relazioni, ha destato un notevole interesse, come dimostrano i numerosi interventi dei partecipanti al convegno. Le relazioni più notevoli sono state quelle di Luca Mercalli (Come si affronta l’emergenza suolo in Italia), Presidente della Società Meteorologica Italiana e noto per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva di RAI3 Che tempo che fa, e di Winfried Blum (Il suolo–fondamento della nostra vita) dell’Istituto per le risorse naturali presso l’Università BOKU di Vienna. Ricordo che il prof. Mercalli, su invito del Gruppo Energia Ecologia, DI SOCIETÀ DOBBIACO IN UNA IMMAGINE DI INIZIO ’900. di terreno fertile sono una minaccia per tutto il pianeta. Se negli anni Sessanta ogni abitante della Terra poteva contare, in media, su 0,4 ettari di suolo coltivabile, nel 2050 ne avrà a disposizione solo 0,16, tanto che ormai, parafrasando il “picco del petrolio”, si parla di “picco del suolo”. I relatori e il pubblico dei Colloqui si sono confrontati sul futuro del suolo e della vita che si sviluppa sopra e sotto di esso, del terreno che sta sotto i nostri piedi, della politica del suolo nei paesi alpini e di altri argomenti correlati. Quali opportunità e prospettive si aprono nella lotta al consumo del suolo? Come si possono difendere i diritti delle popolazioni rurali dalla corsa all’accaparramento di appezzamenti enormi da parte delle multinazionali, soprattutto in Africa? Quale contributo può dare una politica attiva per la difesa del suolo allo sviluppo di filiere produttive ed economiche più ecologiche e sostenibili? ha tenuto una conferenza sulle conseguenze e sui limiti dello sviluppo presso la sede ALDAI nel dicembre 2011. Il suolo, come lo conosciamo oggi nella sua molteplicità, esiste da circa diecimila anni e si formò dopo l’ultima era glaciale. Ai Colloqui di Dobbiaco 2012 sono stati analizzati i pericoli che incombono sempre più pesantemente su questo sottile strato del pianeta, nella sua funzione di habitat, fonte di nutrimento e di risorse. È sempre più evidente che la cementificazione, compattazione, contaminazione ed erosione del suolo sono un pericolo per la vita sulla Terra. La distruzione, i conflitti d’interesse per l’utilizzo del suolo (nutrimento, energia, edificazione) e la carenza crescente ■ CONCLUSIONI Anche se in entrambi i convegni si sono avuti notevoli spunti innovativi, l’impostazione di base è stata quasi completamente antropocentrica, quindi senza alcun accenno alle idee dell’ecologia profonda. Inoltre il linguaggio tendeva a scivolare sul sociale, sul politico e sull’economico. A Venezia solo i due workshop proposti e condotti dall’Associazione eco-filosofica di Treviso (Le origini culturali vicine e lontane della Decrescita e Scuola, Ecologia e Decrescita) e a Dobbiaco solo la relazione del prof. Mercalli (Come si affronta l’emergenza suolo in Italia) si sono mantenuti su un più solido linguaggio scientifico-filosofico. ■ Dirigenti Industria - gennaio 2013 37 DI OPINIONI La sfida femminista nel cuore della politica Agorà del lavoro di Milano,“primum vivere”anche nella crisi di Pinuccia Barbieri * La nostra associata Pinuccia Barbieri, dirigente industriale non più in servizio, fa parte del Gruppo Lavoro della Libreria delle Donne di Milano ed è promotrice con altre/i dell’Agorà del lavoro che è iniziata a Milano nel maggio 2011 e che continuerà anche per il 2013. (blog: agoràdellavoro.wordpress.com). È fra le promotrici del Paestum 2012 (blog:paestum2012.wordpress.com). È coautrice di due libri: “Parole che le donne usano per quello che fanno e vivono nel mondo del lavoro oggi“ - “Lavoro e maternità - Il doppio si: esperienze e innovazioni” e del Sottosopra “Immagina che il lavoro” tre testi presentati e discussi in più di cinquanta città italiane e recensiti nella rivista “Dirigenti Industria”. Fa parte anche del gruppo dell’inserto Pausa Lavoro, inserito nella rivista “Via Dogana” con periodicità trimestrale. Continua la sua riflessione sul lavoro e ci parla di una singolare iniziativa. l lavoro necessario per vivere è molto di più del lavoro per il mercato. Da una parte c’è il lavoro che produce un reddito, dall’altra c’è l’enorme quantità di lavoro di cura (far crescere i bambini, assistere le persone anziane, gestire i bisogni della famiglia, curare le relazioni ecc.) che non risulta mai in quella che comunemente si definisce economia. Chi fa oggi questo lavoro necessario per vivere, chi lo farà, con quali libertà e con quali riconoscimenti, con quale tempo in rapporto a quello “preteso” dai modi attuali di organizzazione e svolgimento del lavoro retribuito? Questo non è un problema di donne. È già, e sarà sempre di più in futuro, un problema di tutti, uomini e donne. Si fa strada così il desiderio di avere a Milano un luogo aperto a donne e uomini per ragionare insieme sul lavoro, quello che c’è ed è cambiato, quello che non c’è, quello che i giovani si inventano. Per mettere in comune pensieri ed esperienze e per dar vita ad un tessuto effervescente da cui possano scaturire nuovi pensieri e azioni politiche. A partire da questo desiderio nasce l’Agorà del lavoro di Milano, “una piazza pensante” dove esprimersi, confrontarsi, elaborare e trasformare il pensiero in azione. Che questa iniziativa nasca a Milano non può meravigliare: a Milano da tempo immemorabile le donne lavorano fuori casa; qui, da almeno 30 anni, è iniziata la crescita esponenziale dell’occupazione femminile. Oggi si aggiunge, anche a Milano, il problema della disoccupazione che colpisce in special modo le ragaz- I 38 Dirigenti Industria - gennaio 2013 ze e i ragazzi più giovani. Grazie alla svolta avvenuta con l’elezione del sindaco Pisapia, Milano si va configurando sempre più come un laboratorio politico e sociale di partecipazione e di politica non delegata. È proprio in virtù di questa nuova attenzione politica dell’Assessorato al lavoro e all’occupazione, e in particolare dell’Assessora Tajani, che è stato possibile per l’Agorà avere una sede stabile per i suoi appuntamenti. Un anno di incontri è già alle spalle: all’Agorà hanno portato la loro esperienza e hanno fornito spunti di grande interesse le neo-mamme lavoratrici, le lavoratrici autonome (partite IVA vere), le sindacaliste della Camera del Lavoro di Milano e della Fiom-CGIL di Brescia, le giovani precarie. Alcune di queste riflessioni si possono trovare sul blog www.agoradellavoro.worpress.com. La ripresa, dopo l’estate, è avvenuta il 14 novembre 2012, dopo il grande incontro di Paestum del 6/7 ottobre 2012 che ha rinforzato la voglia di continuare nella riflessione e trovare strade di un agire politico che possa trasmettersi o possa contagiare le varie realtà. Nonostante il suo carattere “milanese” l’Agorà del lavoro si è costituita come punto di riferimento per donne e uomini di altre città (Brescia, Reggio Emilia, Bologna, Napoli, Roma, Como, Pordenone, Pescara… etc.) che lo frequentano con una certa regolarità e con la voglia e il desiderio di replicare l’iniziativa nella propria città. ■ * Socia ALDAI - [email protected] - 335/6780668 L’AFORISMA DEL MESE “Nec sine te, nec tecum vivere possum" (Non posso vivere né con te, né senza te.) Ovidio DI Concerto d’Autunno ALDAI 2012 CULTURA E TEMPO LIBERO Rachmaninov e Dvorak per una splendida serata musicale di Giancarlo Grianti La sera martedì 27 novembre 2012 nell'Aula Magna dell'Università Statale di Milano, ha avuto luogo la quattordicesima edizione del Concerto d'Autunno ALDAI. Il tradizionale evento musicale, anche quest'anno, si è svolto con il patrocinio del Comune e della Provincia di Milano. L'inclemenza del tempo e l'insistente pioggia non hanno scoraggiato i numerosissimi soci che hanno affollato, in ogni ordine di posti, platea e galleria. G.C. rima di addentrarmi nel commento sull’evento musicale di quest’anno mi sia concesso di ringraziare il Presidente ALDAI Romano Ambrogi che, proseguendo la tradizione, ci ha regalato un concerto splendido molto ben organizzato e musicalmente di alto contenuto. La sera infatti a conclusione del ciclo romantico, Rosanna Re, responsabile della direzione artistica dell’evento, come ha cercato di spiegare, deve essersi trovata di fronte ad un dilemma non da poco; aveva almeno quattro grandi musicisti del periodo romantico tra cui scegliere e ha puntato su Rachmaninov e Dvorak per rendere piu fluido il passaggio al “periodo neoclassico” (musicalmente parlando). Alternativamente la scelta tra il 2° e il 3° concerto di Rachmaninov non è stata sofferta P 40 Dirigenti Industria - gennaio 2013 ROSANNA RE E ROMANO AMBROGI. equivalendosi entrambi per l’ampio respiro che li contraddistingue, mentre con Dvorak non c’erano problemi; la sinfonia “Dal Nuovo Mondo” è il massimo che si possa proporre per aprirsi ad una nuova era di musica contemporanea. Confermo quindi che le scelte dei brani sono state corrette e l’ottima esecuzione del solista Cristiano Burato e dell’Orchestra Sinfonica Carlo Coccia diretta dal M° Michele Brescia ha centrato l’obiettivo, esaltando un pubblico numerosissimo ed appassionato che ha dedicato un applauso interminabile agli esecutori. DI CULTURA E TEMPO LIBERO Cristiano Burato non è nuovo ad esperienze concertistiche cosi impegnative, ha suonato bene contribuendo con la sua grande sensibilita a trascinarci nei meandri di una struggente malinconia che traspare gia all’inizio delle prime battute del secondo concerto per rinnovarsi nell’andante del secondo movimento e nel finale. Il concerto n. 2 è uno dei pezzi più eseguiti dai pianisti per le caratteristiche della scrittura solistica brillante e di intenso lirismo. Il pianoforte ha un ruolo preminente rispetto all’orchestra; la sala di ascolto in questo caso avrebbe dovuto essere di gran lunga più ampia per dare spazio a Burato; il suono del suo pianoforte avrebbe guidato le fasi salienti senza subire l’orchestra della quale, con grande maestria, il M° Brescia cercava di abbassarne i toni. Comunque non posso disconoscere che l’adagio del secondo movimento, pagina di straordinaria bellezza, è stata eseguita dal M° Burato con disinvolta bravura. Per inciso non posso non ricordarvi in quanti film siano stati riportati i temi salienti di questo concerto. Rachmaninov va ricordato, è stato un grande pianista e un grande compositore, la sua produzione musicale comprende opere teatrali, oratori, tre sinfonie e poemi sinfonici, un grande numero di liriche vocali e quattro concerti per pianoforte e orchestra. Nel 1918 decise di trasferirsi negli Stati Uniti dove morì nel 1943. La seconda parte del concerto è stata dedicata all’esecuzione della nona sinfonia di Dvorak più nota come sinfonia “Dal Nuovo Mondo”. Questa è l’ultima delle sinfonie di Dvorak scritta nel 1893 negli Stati Uniti dove il musicista era stato chiamato a dirigere il National Conservatory of Music di New York. Dvorak è stato sempre interessato a raccogliere le melodie popolari sia nel suo Paese d’origine, sia negli Stati Uniti con particolare riferimento a canti indiani e a motivi popolari che precedettero l’era del jazz. Ma era anche un attento osservatore dei fenomeni naturali dai quali recepiva una continua ispirazione che traduceva in note. Questa sinfonia deve poter essere letta ed ascoltata come un grande messaggio innovativo indirizzato all’Europa intera, come se Dvorak volesse comunicare nuove scoperte musicali ascoltate nel nuovo mondo. Ma non è propriamente così: è stata la grande creativita di questo musicista a rendere la sinfonia “Dal Nuovo Mondo” un punto di svolta che lascia alle spalle l’era musicale del romanticismo. L’orchestra diretta dal M° Brescia ha eseguito passo dopo passo le stupende melodie del primo movimento con la leggerezza e la precisione richieste attribuendo a questo brano una freschezza continuamente rinnovata. Nel largo una successione di accordi informa tutta l’ambientazione lirica del movimento stesso; nello scherzo e nell’allegro del quarto movimento ritroviamo il gusto di Dvorak per la vitalità ritmica e la varietà coloristica riassunte, esaltate in questo movimento conclusivo. Proseguendo l’analisi di questa opera non posso fare a meno di trascrivere ciò che ha detto un grande critico come Robert Layton: “…Ciò che distingue questa sinfonia è il suo spiccato senso di individualità, l’atmosfera unica che in essa si respira dal principio alla fine, la lapidaria potenza dei suoi temi, la loro meravigliosa e indimenticabile linea melodica”. Certamente il M° Brescia si aspettava dai suoi orchestrali una grande prova, tutti hanno dato il massimo e un lungo applauso ha suggellato la splendida serata musicale. ■ Servizio Fotografico VRS Foto di Roberto Valenti - [email protected] DA SINISTRA: AGOSTINO D’ARCO, ROMANO AMBROGI ZENATELLI. E ANTONIO Dirigenti Industria - gennaio 2013 41 DI CULTURA E TEMPO LIBERO Golfisti ALDAI Tenerife: soggiorno di fine stagione 2012 di Vladimiro Sacchetti * a stagione golfistica 2012 si è conclusa a novembre con l’annuale soggiorno di una settimana all’estero. Quest’anno abbiamo scelto Tenerife, isola delle Canarie che si trova nell'Oceano Atlantico, 800 km ancora più a sud di Marrakech. Tenerife è stata veramente all’altezza delle aspettative, sia come clima, perfetto con GOLF AMARILLA. 27° tutti i giorni (proprio quella settimana l’Italia era flagellata dalle alluvioni) sia come campi di golf, bellissimi. Quasi tutti i percorsi di golf, infatti, erano con vista oceano ed alcune buche richiedevano persino tiri arditi per sorvolare insenature sopra il mare. I 35 partecipanti hanno subito formato un bel gruppo affiatato. Quasi tutti hanno noleggiato un’auto per raggiungere i vari campi da golf ma anche per fare le numerose entusiasmanti escursioni che l’isola offre: al vulcano Teide che con i suoi 3.500 msl è il più alto d’Europa, ai Canyon di Masca, alle alte scogliere Los Gigantes, ai giardini botanici della capitale e in alto mare, per un saluto alle balene. Il giorno della partenza, nella tarda mattinata, eravamo in riva al mare per un aperitivo sotto le palme, in t-shirt, bermuda ed infradito e dopo poche ore, arrivati a Malpensa, ci siamo ritrovati con maglioni e giacconi sotto una pioggerellina gelida a rimpiangere la calda settimana appena traGOLF DEL SUR. scorsa. Altre immagini del viaggio a Tenerife si possono vedere sul sito dell'ALDAI cliccando su Gruppi di Lavoro e poi su Golfmanager. Oppure digitando direttamente: www.milano.federmanager.it/ActionPagina_2216.do ■ L * Coordinatore Gruppo Golfisti ALDAI ALCUNI PARTECIPANTI. 42 Dirigenti Industria - gennaio 2013 GOLF ABAMA. DI CULTURA E TEMPO LIBERO Il Bosone di Higgs: all’origine dell’Universo che conosciamo di Livio Fasiani GRUPPO CULTURA ALDAI CHIACCHIERATE DI FISICA IL BOSONE DI HIGGS UNA RAPPRESENTAZIONE DI UN EVENTO HIGGS AL LHC DI GINEVRA. Anche quest'anno il Gruppo Cultura ALDAI promuoverà diversi incontri per la sezione “Chiacchierate di fisica/astronomia”. Per “l’astronomia” gli incontri si svolgeranno nel prossimo autunno, mentre per la “fisica” si inizierà il 26 febbraio p.v. Il tema sarà un’interessante “chiacchierata” su un argomento di grande attualità che sta sconvolgendo tutti gli elementi di fisica finora conosciuti col tentativo di fornire una fase finale alle teorie che si sono susseguite negli anni. Il relatore sarà Livio Fasiani, un nostro amico che da anni ci aiuta a capire argomenti difficili con una esposizione facile alla portata di tutti. La conferenza si terrà in ALDAI martedì 26 febbraio 2013 alle ore 17.30 sala Viscontea - via Larga 31 - Milano PETER HIGGS IN UNA RECENTE IMMAGINE. annuncio della probabile scoperta del Bosone di Higgs da parte degli scienziati del CERN fatto la scorsa estate ha caratteri di grande paradosso: da una parte la stessa costruzione del LHC ha avuto fra gli obiettivi principali la sua scoperta, quindi semplicemente: target raggiunto. Dall’altra ha suscitato grande scalpore per la conferma convincente del Modello standard delle particelle elementari, che molti scienziati vedrebbero volentieri superato, per i suoi aspetti contraddittori. Altrettanto paradossalmente la sua scoperta, ultimo ma essenziale tassello mancante nell’ambito del Modello standard, da alcuni è stata interpretata come la fine di un importante ciclo di sviluppo della fisica elementare, da altri come invece lo spunto per la transizione a teorie più ambiziose, ma ancora prive di riscontri sperimentali, come la supersimmetria. Ma cosa ha di tanto importante questa particella? Essa semplicemente dà conto del perché esista la massa e di cosa essa sia. Quindi L’ Gli interessati sono invitati a prenotarsi on-line attraverso il sito www.aldai.it, sezione “ALDAI Eventi”, selezionando dal calendario la data interessata e compilando gli appositi spazi alla voce “iscriviti”. Dettagli e/o aggiornamenti sono comunicati tramite le periodiche newsletter. Per chi non avesse la possibilità di effettuare la prenotazione on-line è possibile inviare un fax al numero 02/5830.7557 indicando nell’oggetto “Bosone di Higgs”. tutta la materia di cui è composto l’Universo, stella, galassie, pianeti e noi stessi prendiamo corpo grazie all’esistenza di questo Bosone e ai suoi meccanismi di azione. Nella conferenza che si terrà il 26 febbraio prossimo, percorreremo insieme lo straordinario cammino che ha portato alla sua scoperta; esamineremo le incertezze che ancora impediscono una piena identificazione della particella; descriveremo in modo semplice il bizzarro mondo delle particelle elementari e il ruolo di “regista” giocato dal nostro Bosone e come e perché la massa sia un fenomeno assente nei primi istanti del Big-Bang e come si sia “materializzata”. Ancora una volta infinitamente grande e infinitamente piccolo convergono in un quadro affascinante e ancora misterioso. ■ Dirigenti Industria - gennaio 2013 43 DI CULTURA E TEMPO LIBERO Due piccole preziose mostre di Selene Tirelli ol nuovo anno presentiamo due mostre che pur molto diverse nel contenuto hanno delle caratteristiche che le avvicinano. Non sono mostre “urlate”, non hanno un numero di pezzi tali da mettere a dura prova la resistenza fisica e la facoltà di concentrazione dei visitatori. Sono due mostre-gioiello, quasi private, come fossero piccole esposizioni di nobili famiglie allestite per il piacere di raffinati e colti amici. C GIOVANNI BELLINI, “IMAGO PIETATIS”, 1457 CIRCA. TEMPERA SU TAVOLA. FIRMATO: “IOANNES BEL[L]INUS”. PROVENIENZA: ACQUISTATA DA GIAN GIACOMO POLDI PEZZOLI PRESSO GIUSEPPE MOLTENI ENTRO IL 1° GIUGNO 1864. ©MILANO, MUSEO POLDI PEZZOLI, INV. 1587. 44 Dirigenti Industria - gennaio 2013 La prima “Giovanni Bellini (1435 circa - 1516) - Dall’icona alla storia” è ambientata in una delle più affascinanti antiche residenze milanesi: la casa di Gian Giacomo Poldi Pezzoli ristrutturata dal nobiluomo a metà Ottocento per ospitare la sua collezione d’arte destinata, insieme al palazzo, alla fruizione pubblica con l’istituzione di un futuro museo che sarebbe stato inaugurato nel 1881. La ragione di questa mostra, spiega Annalisa Zanni Direttrice della casa/museo, parte dalla necessità di restaurare un capolavoro giovanile - Imago Pietatis - dipinto nel 1457 da Bellini ed entrato a far parte della collezione Poldi Pezzoli nel 1864. Un’opportunità straordinaria per studiare (durante le operazioni di restauro) la tecnica, i materiali e il disegno preparatorio dell’opera, confrontarla con altri dipinti riferibili all’evoluzione del linguaggio artistico del maestro veneziano dall’iniziale influsso di Mantegna e di Donatello fino alla maturazione del suo stile personale che lo avrebbe portato a qualificarsi come uno dei grandi protagonisti del Rinascimento. La piccola tavola è di una bellezza sconvolgente, soprattutto potendola ammirare da vicino, splendente dopo il fresco restauro. La figura del Cristo si eleva dolorosamente da un sepolcro marmoreo immerso in un silente paesaggio dipinto in punta di pennello. La mostra apre con una tavola devozionale trecentesca da cui Bellini ha preso spunto ma trasformato profondamente inserendo il Cristo, raffigurato in una nuova maniera naturalistica, nel contesto del paesaggio e del mondo e non astraendolo da esso come nelle immagini tradizionali di ambito bizantino. Accanto altri tre stupendi capolavori, sempre sul tema della Pietà, dipinti dall’artista tra il 1460 e 1470 prestati dal Museo Correr di Venezia, dall’Accademia Carrara di Bergamo e dal Museo della Città di Rimini. Fanno corona a questo nucleo altre tavole tra cui due lavori del maestro di Bellini, Antonio Vivarini (1420 circa - 1484 circa) realizzati tra il 1449 e il 1450. E infine opere che ravvisano l’influenza di Giovanni Bellini su artisti del suo tempo e testimoniano il successo della pittura veneta del Rinascimento. Solo dieci quadri per un’esposizione intensa, di alto profilo scientifico e di ricerca, che si avvale di un video dedicato all’elaborato restauro e di un esauriente apparato didattico. * * * DI CULTURA E TEMPO LIBERO La seconda rassegna è anch’essa anomala nel novero di quelle che sono solitamente allestite nei nostri musei. “Il segreto dei segreti - I Tarocchi Sola Busca” è stata progettata per presentare il più antico mazzo di tarocchi italiano acquistato nel 2009 dal Ministero dei Beni e Attività culturali per 800 mila euro dagli eredi Sola Busca e destinato alla Pinacoteca di Brera che già custodisce un gruppo di 48 carte del mazzo tardo-gotico realizzato per il Duca di Milano. Il gioco dei tarocchi era in voga come svago dei ceti elevati nelle grandi corti del Rinascimento. Il gioco a quell’epoca era del tutto estraneo alla cartomanzia ovvero all’aspetto divinatorio della pratica esoterica arrivata molto più tardi, nel Settecento, in Francia dove era presente un certo qual gusto ispirato al misterioso Oriente. Il mazzo Sola Busca risale al 1491 ed è composto da ben 78 carte: 56 suddivise nei quattro semi tradizionali (denari, spade, bastoni e coppe) e 22 trionfi che rappresentano figure di guerrieri dell’antichità romana, eroi biblici e uomini illustri. Queste carte, perfettamente conservate, sono eccezionali non solo perché compongono il mazzo completo più antico al mondo ma, contrariamente ai comuni mazzi, sono tutte di straordinaria qualità e bellezza con stampe tratte da incisioni a bulino e preziosamente miniate a tempera e polvere d’oro. Durante le approfondite indagini finalizzate a questa esposizione, curata da Laura Paola Gnaccolini - specialista di miniatura e pittura rinascimentale - è stato identificato l’autore che le ha create: il pittore-incisore anconetano Nicola di maestro Antonio (1448 - 1511), appartenente all’ambito artistico di Francesco Squarcione. Nicola era uno degli artisti più stravaganti ed enigmatici della fine del Quattrocento, si muoveva tra vis comica e originali invenzioni figurative come evidenziano le immagini spesso contorte e caricate dei tarocchi Sola Busca. L’artista è presente in mostra anche con un gruppo di quattro grandi opere tra cui colpisce l’aspra bellezza della Pala Massimo (dal nome del palazzo romano in cui è normalmente custodita). Altre opere di pittori, anch’essi di formazione squarcionesca, come Marco Zoppo, Giorgio Schiavone, Carlo Crivelli permettono di ricostruire il contesto umanistico in cui i tarocchi erano protagonisti di un gioco intellettuale praticato tra i signori delle corti rinascimentali. L’ambizioso progetto di questa piccola mostra, programmata da Sandrina Bandera - soprintendente e direttrice della Pinacoteca di Brera - e prodotta in collaborazione con Skira Editore, si è proposta di sviscerare un genere artistico, quello delle carte da gioco dipinte, poco indagato ma strumento di diffusione di una tendenza in cui la complessa iconografia diventa sintesi di arte figurativa e di cultura ermetico-alchemica. ■ NICOLA DI MAESTRO ANTONIO. “3 DI SPADE”, 1490 CIRCA. STAMPA SU CARTA PRESSATA E INCOLLATA A FORMARE UN CARTONCINO, MINIATA A COLORI E ORO 14,4X7,8 CM. La mostra Giovanni Bellini allestita al Museo Poldi Pezzoli - Milano, via Manzoni 12. è fruibile fino al 25 febbraio 2013 nei seguenti orari: da mercoledì a lunedì ore 10-18, martedì chiuso. Ingressi: intero € 9,00, ridotto € 6,00 Catalogo Umberto Allemandi e C. Info: tel. 02/794889 - 02/796334 – www.museopoldipezzoli.it La mostra I Tarocchi Sola Busca, allestita alla Pinacoteca di Brera - Milano, via Brera 28. è fruibile fino al 17 febbraio 2013 nei seguenti orari: da martedì a domenica ore 8.30-19.15, lunedì chiuso. Ingressi: intero € 10, ridotto € 7. Catalogo Skira Editore. Info: tel. 02 72263.257 – www.brera.beniculturali.it Dirigenti Industria - gennaio 2013 45 DI CULTURA E TEMPO LIBERO Quando la musica cambiò: 1910-1935 Quattro incontri di ascolto,illustrazione e analisi musicale Anche quest’anno il Gruppo Cultura ALDAI svilupperà un nutrito programma nella sezione musica. Si occuperà ancora di jazz e tale musica sarà argomento del “Concerto di Primavera” e di un percorso di tre incontri. Si inizierà, però, con un ritorno alla musica classica come completamento del programma iniziato anni fa e concluso con i movimenti artistici di fine Ottocento. Ora si intende proseguire e sviluppare, con un percorso quadriennale, la grande trasformazione che la musica ha seguito nel ventesimo secolo. Quest’anno si inizierà con il programma “Quando la musica cambiò”, seguendo il suo sviluppo dal 1910 al 1935, anni che rappresentano il primo grande cambiamento. Gli incontri saranno tenuti dal Maestro Alessandro Solbiati, compositore ed insegnante di composizione al Conservatorio di Milano. Vogliamo anche ricordare che la “lezione concerto”, che come prassi si svolgerà alla fine del percorso, quest’anno avrà come oggetto questo periodo musicale. Si ricorda che gli interessati sono invitati a prenotarsi on-line, dalla fine del prossimo mese di febbraio, attraverso il sito www.aldai.it, sezione “ALDAI Eventi”, selezionando dal calendario la data interessata e compilando gli appositi spazi alla voce “iscriviti”. Dettagli e/o aggiornamenti sono comunicati tramite le periodiche newsletter. Per chi non avesse la possibilità di effettuare la prenotazione on-line è possibile inviare un fax al numero 02/5830.7557 indicando nell’oggetto “Quando la musica cambiò”. MARIO GARASSINO di Alessandro Solbiati primi vent’anni del XX secolo hanno segnato la più profonda e sconvolgente trasformazione che la storia ricordi nella cultura occidentale, nella nozione stessa che l’uomo europeo o eurocentrico aveva di sé e della realtà attorno a lui, cosmica, fisica, sociale, politica: le due grandi certezze su cui si basa l’esperienza umana, la solidità della materia e la costanza del tempo, vengono scardinate in fisica dalle ricerche di Rutherford, Bohr e Einstein. Freud frantuma e ricrea la nozione stessa dell’interiorità umana indagando conscio, subconscio e inconscio, mentre ordini sociali stabiliti da secoli vengono fatti saltare da conflitti di classe che conducono in Russia alla Rivoluzione d’Ottobre. Le arti portano subito, ovviamente, una traccia profonda di tali scardinamenti: in pittura, cubismo ed astrattismo fanno esplodere ciò che sembrava indiscutibile, cioè la possibilità di riconoscere in un quadro la rappresentazione di una realtà nota. Eppure pochi anni prima gli stessi artisti (si pensi a Picasso) dipingevano splendide figure umane... Negli stessi anni, in letteratura, da Joyce a Proust ai futuri- I foto di Cristina Moregola 46 Dirigenti Industria - gennaio 2013 sti aprono territori del tutto nuovi, alcuni pieni di prospettive, altri destinati ad esaurirsi. E la musica? Le nuove prospettive che si spalancano in pochissimi anni sono altrettanto potenti di quelle della pittura e della letteratura e lasciano un’eredità profonda che arriva fino ad oggi: si pensi alla forza ritmica e timbrica del Sacre du printemps di Stravinskij, al nuovo rapporto con le radici popolari proposto in Ungheria da Bela Bartók, alle sonorità raffinatissime che giungono dalla Parigi di Debussy e Ravel, alle nuove frontiere del linguaggio musicale esplorate in Vienna da Schoenberg, Berg e Webern. È tuttavia evidente che, a parità di forza espressiva, le trasformazioni delle arti figurative sono state accolte e metabolizzate dalla cultura ed anche dalla vita quotidiana occidentale molto più di quelle della musica: Kandinskij, Klee, Matisse e Picasso, con la complicità delle semplificazioni a volte non banali del design e della moda, sono entrati a far parte anche inconsapevolmente dell’immaginario collettivo. Non altrettanto è avvenuto per Schoenberg e Webern (per Stravinskij vi è almeno un segnale differente: l’inserimento del Sacre nel film Fantasia di Walt Disney, assieme alla Pastorale di Beethoven già nel 1940). Perché questa differen- DI CULTURA E TEMPO LIBERO za, a parità di forza espressiva, tra metabolizzazione della nuova arte figurativa e della nuova musica? In musica si è aperta una dicotomia via via larga come un baratro tra musica di intrattenimento e musica d’arte, la prima, divenuta musica leggera in tutte le sue determinazioni, si è trasformata in un impero economico e commerciale, la seconda, chissà, forse qualche volta si è troppo chiusa in se stessa. Sta di fatto che chiunque ritenga che la musica sia una manifestazione del pensiero e della sensibilità umana né più né meno della pittura e della poesia, chiunque pensi che per quanto riguarda il XIX secolo ascoltare Beethoven sia altrettanto importante che leggere Hegel o Goethe, deve amare Stravinskij, Bartók, Ravel e Schoenberg come ama Thomas Mann e Marcel Proust, se vuol conoscere le profondità dell’uomo contemporaneo, cioè nostre. Altrimenti non ci resta che pensare che, senza offesa, Gianni Morandi sia per l’uomo d’oggi quello che Fryderyk Chopin o Giuseppe Verdi erano per l’uomo dell’Ottocento. E sarebbe un duro colpo, per la concezione di uomo del XX e XXI secolo. I quattro incontri proposti, senza voler risolvere nulla, cercheranno di aprire una porta nella conoscenza e nell’amore per la musica d’arte dello straordinario XX secolo, senza pretese intellettuali, ma con molta passione. In ogni incontro si è pensato di accostare un brano della Seconda Scuola di Vienna (quella che condusse alla dodecafonia, per intenderci), di cui spesso si “teme” l’ascolto in generale per pregiudizio più che per esperienza diretta, ad un brano di autori coevi ma più “metabolizzati” (Debussy, Ravel...), scelto in modo da mostrare i mille fili che legano stili differenti, al di là di una pretesa barriera musica tonale/musica non tonale più apparente che reale. Nel primo incontro, alle sei brevissime Bagatelle per quartetto di Anton Webern (nessuna di esse supera il minuto: un respiro musicale in cui è contenuto un intero universo espressivo, come ebbe ad osservare Schoenberg) viene accostata parte della Sonata per violoncello e pianoforte di Claude Debussy, opera dei suoi ultimi anni in cui egli rinuncia alle fascinosità sonore precedenti alla ricerca di una maggiore severità e concentrazione, aprendosi anche a sottili influssi jazzistici giunti a Parigi fino a lui dagli Stati Uniti. Protagonista del secondo incontro è la voce, con le sue nuove frontiere espressive in anni in cui in Italia agivano ancora, a teatro, Puccini e Mascagni: Schoenberg inventa per il suo Pierrot lo sprechgesang (e alla prima esecuzione a Vienna era presente anche l’interessatissimo Puccini...), un’affascinante modalità vocale che cammina sullo spartiacque tra canto e parlato e che ben si presta ad esprimere le pieghe della psiche nella Vienna di Freud. Al Pierrot si accosteranno le sconvolgenti Chansons madecasses (cioè del Madagascar, poiché da lì provengono i testi) di Maurice Ravel, in cui la più raffinata sensualità si alterna ad un vero e proprio grido di protesta contro la violenza del colonialismo. Nel terzo incontro si vuol riflettere sulle forme della musica: già a fine Settecento Goethe aveva definito la musica architettura disgelata nel tempo, poiché le relazioni strutturali che in architettura sono leggibili simultaneamente nello spazio in musica sono dispiegate attraverso il tempo della durata dell’opera, in Beethoven come in Berg, in Bach come in Webern. Ad esempio, nella Suite lirica di Alban Berg, in parte dodecafonica, è l’espressività stessa a disegnare via via la forma: si tratta di sei movimenti in cui i numeri pari (2-4-6) sono Adagi sempre più lenti e rarefatti, mentre i numeri dispari (1-3-5) sono Allegri via via più folli, conducendo l’espressione musicale ai suoi estremi limiti. A questo Berg si accosteranno le energie formidabili della Sonata per due pianoforti e percussioni di Bartók, energie che nascondono al loro interno un perfetto uso di relazioni formali in sezione aurea, la stessa utilizzata da Brunelleschi nel progetto della cupola di Firenze. Nel quarto incontro si potranno solo sfiorare due dei maggiori capolavori del secolo. Il Violinkonzert di Alban Berg, suo ultimo lavoro compiuto dedicato “alla memoria di un angelo”, la diciottenne figlia di Walter Gropius e Alma Mahler morta in quei mesi, riassume un intero mondo di musica e cultura, quello che va da Bach fino agli estremi esiti romantici: la serie dodecafonica utilizzata è costituita dalla concatenazione di quattro accordi tonali, a dimostrazione di quanto sia fittizia la dicotomia tonale/non tonale ed i due grandi movimenti che compongono il concerto approdano alla citazione rispettivamente di una canzone popolare austriaca e di un meraviglioso Corale di Bach. Al Violinkonzert di Berg si è voluta accostare quella che costituisce probabilmente la più importante partitura musicale del XX secolo, il Sacre du printemps di Igor Stravinskij, lavoro incredibilmente composto a soli trent’anni di età, in cui esplodono incandescenti energie ritmiche e timbriche destinate a lasciare un segno indelebile nella storia della musica e della cultura europea. ■ Progetto di quattro incontri illustrativi sul Novecento musicale QUANDO LA MUSICA CAMBIÒ: 1910-1935 Quattro incontri di ascolto, illustrazione e analisi musicali Gli incontri si svolgeranno in ALDAI Sala Viscontea - via Larga 31 - Milano alle ore 17.30 1° incontro - martedì 12 marzo 2013 “Racchiudere un intero racconto in un solo respiro...” A. Webern - Sechs Bagatellen op. 9 per quartetto d’archi (1910) C. Debussy - Sonate pour violoncelle et piano (1915) 2° incontro - martedì 26 marzo 2013 “Cantare in nuovo modo” A. Schoenberg - Pierrot lunaire (1912) M. Ravel - Chansons madecasses (1925-26) 3° incontro - martedì 9 aprile 2013 “Misteriose architetture della musica” A. Berg - Lyrische Suite (1926) per quartetto d’archi B. Bartók - Sonata per due pianoforti e percussioni (1934) 4° incontro - martedì 16 aprile 2013 “Abissi dell’espressività o scatenarsi di energie primigenie” A. Berg - Violinkonzert (1935) I. Stravinskij - Sacre du printemps (1912) Dirigenti Industria - gennaio 2013 47 Libri DI I LIBRI DI GENNAIO 2013 Assolombarda - ALDAI LA CHIMICA DEL MANAGER Il progetto M-Power: da Milano nuove soluzioni per reagire alla disoccupazione dei dirigenti A cura di Ecole Franco Angeli Pagine 109 La navigazione dei dirigenti privi temporaneamente di occupazione è una metafora riguardante il tempestoso mercato del lavoro. Il libro riprende questa metafora attraverso tre momenti: – la partenza dal porto, ovvero dall’azienda dalla quale il più delle volte si è stati costretti ad uscire; – il viaggio alla ricerca di nuove opportunità lavorative nel sovente ignoto mercato del lavoro; – l’approdo, ossia il ritrovare alternative lavorative che spesso poco o nulla hanno a che fare con l’azienda da cui si è usciti e con le precedenti esperienze. Viene messa in evidenza la rilevanza del fenomeno che ha visto uscire solo dall’area milanese 8.000 dirigenti nel quadriennio 2008/2011. Per dare una concreta risposta, le Parti Sociali presenti nel territorio (ALDAI Federmanager e Assolombarda) hanno messo a punto un progetto denominato M-Power, rivolto unicamente a dirigenti disoccupati, che ha coinvolto Fondirigenti e Regione Lombardia per approvazione e finanziamento cui la Regione ha contribuito con il 50%. Il progetto ha introdotto rilevanti novità che consistono da un lato nell’aver messo assieme il Fondo Interprofessionale Fondirigenti con la Regione Lombardia, e dall’altro prevedendo un percorso articolato in tre fasi tra loro correlate che realizzano di fatto una reale politica attiva del lavoro e permettono la creazione di una rete integrata di sistema a livello territoriale. Questa esperienza risulta essere la prima realizzata in Italia con il concorso di Fondirigenti. In buona sostanza viene fornito un significativo contributo per superare la transizione derivante dalla perdita del posto di lavoro (circa il 50% dei partecipanti ha poi trovato alternative lavorative). Si sfata anche un luogo comune che assimila questi lavoratori ai supermanager con retribuzioni elevatissime mentre le retribuzioni medie dei dirigenti industriali superano di poco i 100.000 euro lordi. Parte di rilievo hanno assunto le 11 testimonianze raccolte (su 71 partecipanti, di cui 18 donne manager). Le storie, oltre a rappresentare l’insieme delle esperienze aziendali e settoriali, fanno riferimento ai percorsi offerti dalle Business School con lo sviluppo anche dei project work, nonché i servizi forniti dalle società di placement ivi compresi gli workshop. I racconti mettono in evidenza i cambiamenti che un viaggio/navigazione come questo può generare, in relazione alle prospettive, ai circuiti relazionali, all’emergere di nuove comunità professionali. MASSIMO BONDI Gli interessati potranno richiedere il libro in ALDAI alla Segreteria di Presidenza: [email protected] 48 Dirigenti Industria - gennaio 2013 Lorenzo Castelli, Bernardo Pandimiglio, Savino Paolella, Laura Tramezzani POST MANAGER Franco Angeli (www.francoangeli.it) Pagine 151 - euro 20,00 Sono migliaia i colleghi che perdono il lavoro e devono improvvisamente affrontare il trauma professionale/ familiare e ricollocarsi in un mercato del lavoro condizionato da crisi continue. In questa situazione si è soli con il proprio rancore e il disorientamento nel cercare un nuovo percorso: fra il lavoro in altra impresa, il desiderio di dedicarsi alle proprie passioni, o la scelta, sovente forzata, della professione di consulente. Quali sono i programmi di sostegno? Cosa si perde accettando la qualifica di quadro? Quali sono le regole contributive e fiscali del consulente? Dove si trovano le informazioni per decidere il percorso in questa giungla sconosciuta? Quattro colleghi manager commercio hanno, come molti altri, vissuto di recente l’esperienza del “post manager” e ne hanno raccolto le esperienze in un libro pubblicato lo scorso novembre dall’editore Franco Angeli, acquistabile nelle migliori librerie e on-line su www.ibs.it. La ricerca del lavoro da parte di un dirigente industria segue le stesse metodologie del collega commercio e il libro accompagna in modo sistematico e costruttivo le diverse fasi: dal superamento del “lutto per la perdita del lavoro” alla “ripartenza”, con il linguaggio e il sentimento del manager che vive di persona l’esperienza. In questo contesto infatti l’aspetto psicologico del superamento del disagio è importante quanto le tecniche di “placement” (ricollocamento) per trovare nuovi sbocchi professionali. Il libro aiuta a trovare il nuovo percorso: cosa fare appena uscito dall’azienda; come analizzare la situazione; come conoscere se stessi e realizzare il proprio “bilancio delle competenze”; come comprendere lo scenario in cui muoversi; come scegliere fra lavoro dipendente, la libera professione e l’iniziativa imprenditoriale; quali sono i risultati di ricollocamento per i diversi sbocchi professionali, quali sono le implicazioni previdenziali e fiscali, come preparare e realizzare il tuo piano a) e il piano b) di riserva. Il dirigente in servizio è talmente impegnato nell’attività aziendale da non rendersi conto dell’incertezza del rapporto di lavoro. Manager che hanno contribuito alla crescita del business a due cifre hanno ricevuto, al posto della gratifica, l’invito a cercarsi un nuovo lavoro. Quindi, non farti cogliere impreparato. Mentre continui a dare il meglio all’azienda, prepara il tuo piano alternativo. Ho assistito alla presentazione del libro in occasione della manifestazione “Expotraining”; ho conosciuto gli autori e consiglio vivamente la lettura del libro “Post manager” sia al collega che ha perso il lavoro sia a chi desidera prevenire tale situazione. La perdita del lavoro può rappresentare l’opportunità per una vita migliore e “Post manager” è il miglior investimento in tempo e denaro che puoi fare. FRANCO DEL VECCHIO Vicepresidente ALDAI DI CULTURA E TEMPO LIBERO GRUPPO CULTURA ALDAI LETTURA CREATIVA IL SALOTTO LETTERARIO 2013 Dopo la presentazione (6 dicembre 2012) delle letture ispirate al tema “Tempi incerti”, eccovi il programma dei prossimi mesi. Conto sulla vostra presenza, collaborazione e partecipazione. Si raccomanda la lettura dei testi. Le conferenze si terranno in ALDAI dalle ore 15,30 alle ore 17,00 sala Viscontea - via Larga 31 - Milano mercoledì 23 gennaio 2013 - Saggio sulla lucidità di José Saramago - p. 292 martedì 19 febbraio 2013 - Il mondo di ieri di Stefan Zweig - p. 342 martedì 19 marzo 2013 - Omaggio alla Catalogna di George Orwell - p. 257 martedì 23 aprile 2013 - Fahrenheit 451 di Ray Bradbury - p. 175 martedì 21 maggio 2013 - L’amico ritrovato di Fred Uhlman - p. 84 Chi desidera informazioni aggiuntive, può contattare la Coordinatrice del Gruppo dr. Bruna Clerici all’indirizzo: [email protected] Gli interessati sono invitati a prenotarsi on-line attraverso il sito www.aldai.it, sezione “ALDAI Eventi”, selezionando dal calendario la data interessata e compilando gli appositi spazi alla voce “iscriviti”. Dettagli e/o aggiornamenti sono comunicati tramite le periodiche newsletter. Per chi non avesse la possibilità di effettuare la prenotazione on-line è possibile inviare un fax al numero 02/5830.7557 indicando nell’oggetto “Salotto Letterario 2013”. Dirigenti Industria - gennaio 2013 49