PDF: FAREn6 - Unindustria Bologna
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SDBADV.it www.campa.it Da 50 anni CAMPA garantisce il rimborso delle spese mediche per ricoveri, interventi chirurgici, parto, prestazioni specialistiche e consente di coprire e tutelare tutta la famiglia in Italia e all’estero. Senza liste d’attesa e senza limiti d’eta CAMPA così diversa da una polizza sanitaria CAMPA così come sei tu Via Luigi Calori, 2/G - 40122 Bologna Tel. 051 230967 - Fax 051 222387 www.campa.it - [email protected] Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna CAMPA! FARE n. 6 marzo 09 in diretta dal futuro IO? IO HO le idee e le proposte degli industriali bolognesi FARE 1 FARE RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA numero 6 marzo 09 Direttore responsabile Carlo Rossini 05 FOCUS È l’innovazione il filo conduttore Gaetano Maccaferri Editore FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Direzione e Redazione Unindustria Bologna via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 06 40 Stampa Renografica S.r.l. via Seragnoli 13 - 40138 Bologna tel. 0516026111 - fax 0516026150 Pubblicità FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 PUBBLÌ concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059212194 - fax 059226627 [email protected] Foto Studio FN, Archivio Unindustria Bologna, Archivio Hammer Communication Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione VITA INDUSTRIALE Carlo Rossini - Cristina Galli - Anna Merloni 62 ARTICOLO DI COPERTINA • IN DIRETTA DAL FUTURO 42 Se l’innovazione ci passa sotto il naso Vincenza Selmi 44 Dopotutto domani è un altro giorno Valentina Soluri 48 L’Europa, gli Usa e le sfide del mondo multipolare Vincenza Selmi 50 Sinergie per l’energia Valentina Soluri 52 Il cellulare che ci salverà la vita V. S. 54 Prototipi che sembrano l’auto di paperino Marco Montaguti 56 É ora di essere virtuosi Maddalena Vicchi 58 Verso un nuovo posizionamento sul mercato Barbara Bertuzzi 60 Governare la complessità Luca Lamberti FORMAZIONE Per il manager di domani Federico Bencivelli 64 GRAFICA Quando il lavoro è un’arte Giacomo Ruggero 68 COSTRUZIONI Uniti per crescere nel mercato del mattone Marcello Pierdicchi 72 NEWS UNINDUSTRIA Carlo Rossini - Cristina Galli - Marcello Pierdicchi FOCUS E’ l’innovazione il filo conduttore La profonda crisi che stiamo vivendo ci interroga sul nostro futuro e ci spinge a riflettere su come uscire dall’occhio del ciclone. Unindustria Bologna ha svolto un’indagine presso gli imprenditori associati da cui è scaturito che oltre il 40% degli intervistati intende reagire investendo nell’innovazione di mercato e nell’innovazione di prodotto. La necessità peraltro di reagire riorganizzandosi con strategie strutturali, piuttosto che con tattiche di breve respiro dettate dalla paura, è stato il messaggio del futurologo e opinion maker Vito di Bari, invitato di recente dal nostro Club degli Innovatori come ospite dell’evento “In diretta dal futuro”, di cui si parla ampiamente sulle pagine di questo numero. La nostra stessa Associazione da tempo sta lavorando alla formulazione di un progetto di nuova centralità di Bologna che passa per la condivisione di visioni strategiche di lungo periodo della città, cui applicare investimenti materiali e immateriali già nel breve-medio periodo. Il futuro irrompe dunque sulla scena della crisi come un protagonista ineludibile: infatti non possiamo ragionare sui problemi di oggi se non in funzione del domani che ci immaginiamo. Questo numero di FARE prova a farlo, raccogliendo voci ed esperienze tra le più interessanti della nostra community. Uno dei terreni su cui si misura la nostra capacità di “fare futuro” è quello dell’innovazione nelle sue diverse declinazioni, tecnologica, organizzativa, di visione. E’ proprio su questi temi che abbiamo chiesto il contributo di accademici, uomini d’impresa, esperti di economia, scenaristi. Ne è uscito, come si potrà cogliere sfogliando queste pagine, un dibattito a distanza a più voci, ricco di riflessioni e di stimoli per le nostre imprese e per il nostro tessuto economico e sociale. L’innovazione ne emerge come il filo conduttore essenziale per il futuro del nostro territorio; va perseguita sempre, ma particolarmente nei momenti di difficoltà economica come quello attuale. Perché le crisi si affrontano con una visione strategica del domani, non con la paura del presente. Gaetano Maccaferri Presidente di Unindustria Bologna FARE 5 ALFA WASSERMANN VITA industriale Carlo Rossini Cristina Galli Anna Merloni 6 FARE Già ai vertici internazionali nel settore farmaceutico, Alfa Wassermann prosegue la sua azione espansiva nell’Est Europa. Dopo la nuova filiale di Mosca inaugurata la scorsa estate, è la volta della Turchia, con l’apertura di una sede a Istanbul. Alfa Wassermann Turkey, realizzata con la compartecipazione al 30% di un socio locale, si va ad inserire in un mercato da 6 miliardi di euro, in crescita vertiginosa: secondo il prestigioso istituto di ricerche di mercato nella farmaceutica IMS Health, entro i prossimi due anni figurerà tra le prime dieci del settore a livello mondiale. L’amministratore delegato, Stefano Golinelli, dichiara che «il nuovo presidio diretto in Turchia dovrebbe generare un fatturato aggiuntivo di 20 milioni di euro al raggiungimento del terzo anno. Il mercato farmaceutico della Turchia, paese con oltre 74 milioni di abitanti socialmente e politicamente sempre più vicino all’Europa, è previsto in crescita mediamente del 10% l’anno da qui al 2011. Riteniamo che partecipare a questa fase di sviluppo sia un’importante opportunità». Nel Paese della Mezzaluna Alfa Wassermann porterà i suoi brevetti di maggior successo come Rifaximina, le cui vendite nel solo 2007 hanno superato il valore di 100 milioni di euro. «Oltre il 60% del fatturato di Alfa Wassermann è generato da ritrovati nati nei propri laboratori – ricorda Golinelli. – I nostri investimenti annui in R&D e progetti a medio/lungo periodo ammontano in media al 10% del fatturato. Un dato rilevante per l’Italia, dove la ricerca in generale segna ancora il passo». Per quanto riguarda il nostro paese, l’ad ricorda come dal 2007 ci siano stati oltre 5000 esuberi, concentrati soprattutto fra gli informatori scientifici del farmaco, «una cifra che po- Stefano Golinelli, amministratore delegato di Alfa Wassermann trebbe raddoppiare se non si inverte la tendenza miope che paralizza investimenti e assunzioni». Nonostante tali oggettive difficoltà, Alfa Wassermann ha varato «un atto di fiducia nel nostro paese»: un piano di investimenti di quasi 15 milioni di euro in tre anni, dedicato al proprio stabilimento produttivo di Alanno (Pe) per dotarlo di un nuovo reparto ad alta tecnologia e per perfezionare i già elevati standard qualitativi. ALTAG Con due sedi consolidate a Bologna e Milano, Altag Srl è un’azienda leader nel settore del taglio a getto d’acqua di metalli e altri materiali. L’attenzione allo sviluppo tecnologico e alle esigenze del mercato hanno consentito di introdurre anche un servizio di commercializzazione e taglio a nastro di lamiere in acciaio inossidabile. L’innovazione ha coinciso con il trasferimento della sede operativa di Bologna da Osteria Grande a Castel Guelfo in un nuovo stabilimento produttivo di 2 mila metri quadri coperti e 3 mila metri quadri di area cortiliva, con uno spazio magazzino che dispone di lastre in inox con spessori fino a 100mm. Parallelamente, è stata acquistata una nuova segatrice a nastro in grado di tagliare lamiere di dimensioni massime di 6200 x 2500 x 300mm. Tra le novità, l’introduzione nella se- Il nuovo stabilimento Altag a Castel Guelfo de di Cambiago (Milano) di una macchina per il taglio water jet di notevoli dimensioni, portando il numero degli impianti wj installati a otto. Inoltre a inizio 2009 Altag ha ampliato ulteriormente la propria attività con l’introduzione del commercio di prodotti lunghi in acciaio inox (barre, profili, tubi) L’obiettivo di Altag è quello di soddisfare al meglio le esigenze del cliente partendo dalla fornitura di materiale, in particolare di acciaio inox, fino alla realizzazione del pezzo tagliato a misura o a disegno garantendo efficienza e serietà. L’Amministratore unico ha infatti consegnato un assegno dell’importo di 1.500 euro quale donazione a favore dell’Associazione “Amare Ravenna”, fondazione a favore della AMEDEA SERVIZI Il 2009 promette bene per Amedea Servizi, che è diventata la società aggiudicataria per la fornitura del servizio di pulizie per conto del gruppo Delta/Adale Sistemi di Bologna in ben otto regioni: Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Sicilia e Sardegna. «Essere presenti in gran parte del territorio nazionale – spiega Luca Dermidoff, Amministratore unico di Amedea Servizi – rappresenta un’importante espansione per la nostra azienda che ci consentirà di poterci affacciare commercialmente in Regioni per noi “nuove” come la Puglia e le due isole». La società è nata nel dicembre del 2006 e si occupa di Global Service, fornendo pacchetti di servizi che spaziano dalla ristorazione alle pulizie, dal facchinaggio alla manutenzione del verde, dal portierato alla manutenzione degli impianti elettrici, termici, edili ed idraulici, la stesura di piani di autocontrollo e di sicurezza, il noleggio automezzi con o senza autista e la gestione degli archivi cartacei. Nel 2008 il fatturato ha raggiunto i 2 milioni di euro, con un organico di oltre ottanta dipendenti ed un gruppo di lavoro esterno all’azienda pari ad altrettante unità. Amedea Servizi si è rivelata anche particolarmente sensibile al sociale, percorrendo il primo passo di un auspicato lungo percorso benefico, che vedrà l’azienda sempre più partecipe ad una mission commerciale e quindi sociale nel territorio nazionale. Luca Dermidoff (a sinistra) e Viero Negri (a destra) di Amedea Servizi presentano l’inizitiva a favore dell’Associazione “Amare Ravenna” terza età. A corredo di tale iniziativa, nel Reparto di Ortopedia dell’Ospedale Privato San Francesco di Ravenna la distribuzione del vitto ai degenti prevede per tutto il 2009 l’utilizzo di una particolare tovaglietta. Accanto al logo dell’ospedale e di Amedea Servizi è infatti riportata la dicitura “Grazie a questa tovaglietta sono stati donati 5 centesimi di euro a favore dell’Associazione Amare Ravenna”, per informare ospiti ed utenti sulle attività intraprese. «E’ fondamentale che una società – sottolinea Viero Negri, Direttore tecnico commerciale di Amedea Servizi – abbia fra i principali obiettivi non solo il benessere della azienda stessa, ma che tenga a cuore anche importanti valori e principi, quali la solidarietà e l’assistenza nei confronti di enti che hanno come obiettivo missioni sociali: nel momento in cui una società gode di “sana e robusta costituzione” è profondamente giusto, ma soprattutto umano, che distribuisca e rivolga parte del proprio FARE 7 IL LUSSO NEL MONDO SI CHIAMA HETTABRETZ Il settore è quello del lusso più estremo, i clienti sono magnati dell’economia mondiale, leader politici e famiglie aristocratiche tra le più Alcuni capi esclusivi della produzione potenti del pianeta, sultani, emiri e star hollywoodiane. Hettabretz, Hettabretz azienda bolognese leader mondiale nella produzione di capi spalla in pelle, in tessuto e pellicceria, per uomo e donna, è un nome poco conosciuto al grande pubblico ma da quasi mezzo secolo è un punto di riferimento nella cerchia più aristocratica della moda internazionale. Altissima qualità e unicità della produzione, tutta made in Italy, utilizzo dei materiali più pregiati, estrema personalizzazione del servizio, sono da sempre il marchio di fabbrica di Hettabretz. La creatività e il know how della sua manodopera sono stati utilizzati da griffe internazionali del calibro di Prada, Louis Vuitton, Hermes. Soprabiti, giubbotti, blouson e giacconi di Hettabretz sono distribuiti nelle più esclusive boutique e departement stores del mondo. Con marchio HB o con quello di prestigiosi brands italiani come Brioni o Stefano Ricci. Fu fondata nel 1960 da Enrichetta Bertuzzi, figlia di un importatore di pellame bolognese e madre di Paolo Bertuzzi che da quasi trent’anni è a capo di Hettabretz. Oggi l’azienda ha cinquanta addetti che lavorano nella sede di via Emilia Ponente, uno showroom a Milano, all’interno di Palazzo Borromeo e una rete di laboratori sparsi tra Marche ed Emilia-Romagna. Ha chiuso il 2008 con un fatturato di 10,6 milioni di euro (+20 % sui prodotti con proprio marchio), con un utile cresciuto del 16 per cento e una produzione complessiva di 8mila capi. Una piccola realtà se confrontata a quella delle grandi maison della moda internazionale ma che ha saputo conquistarsi la leadership in una ristretta nicchia del lusso più esclusivo. Scorrere gli archivi e la lista dei clienti Hettabretz significa ripercorrere la storia del lusso e dell’aristocrazia internazionale degli ultimi decenni. Dalle case reali di Inghilterra, Olanda e Grecia, alle famiglie Rotschild, Ford, Onassis. Da personaggi come il sultano del Brunei e il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ad inquilini della Casa Bianca, Bush senior e junior. Da un mito della musica popolare americana come Frank Sinatra a due stelle del cinema come Michael Douglas ed Antony Hopkins. Una clientela esigentissima che Hettabretz ha sempre saputo soddisfare, anche nelle richieste più stravaganti. Alcuni esempi? Una coperta da yacht in cincillà verde per il sultano del Brunei, un gessato per il premier russo con la scritta “Putin president” al posto della gessatura, cappe da caccia per il sultano di Bandara da usare nelle battute notturne a dorso di cammello. “Realizziamo qualsiasi desiderio seguendo i principi della perfezione della lavorazione, nelle finiture dei capi e nell’utilizzo dei materiali più pregiati per ottenere la creazione di capi tecnicamente superiori – sottolinea Bertuzzi, che oltre ad essere imprenditore è anche un appassionato collezionista d’arte – solo tornando al bello e all’unico la moda italiana potrà salvarsi”. m.p. 8 FARE benessere a persone bisognose e meno fortunate di noi. Auspichiamo l’avviarsi di una lunga serie di eventi che possano permettere di realizzare altre opportunità rivolte ad associazioni come “Amare Ravenna”». ASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE Iniziative seminariali, tirocini formativi e tesi di laurea specialistica. E’ quanto prevede il Protocollo d’intesa tra la Facoltà di economia dell’Università di Bologna e l’Associazione amici del Museo del Patrimonio Industriale. I due partner attiveranno queste forme di collaborazione per discutere insieme numerosi argomenti tra cui competitività, cultura aziendale e sviluppo delle risorse umane, gestione della professionalità e sistemi premianti, comunicazione interna e diritto del lavoro. Il focus rimane quello tipico dell’Associazione, che presta la massima attenzione all’innovazione nell’ambito di uno sviluppo della cultura tecnica. Secondo Paolo Marzocchi, Presidente dell’Associazione, «ciò non può essere valido solo per il “saper fare”, ma deve necessariamente tendere ad uno sviluppo innovativo anche della stessa organizzazione, per essere in grado di vincere le sfide che il mercato impone e imporrà nei prossimi anni». BEGHELLI Prosegue, con la visita a tre degli stabilimenti di produzione del Gruppo Beghelli, “Energetica+mente”, il progetto didattico-educativo ideato da un gruppo di docenti dell’Istituto tecnico e professionale Salesiano di Bologna per far digerire meglio, mettendole in pratica, nozioni di meccanica, elettronica e fisica ai futuri tecnici e far acquisire ai ragazzi una competenza in più. In particolare quella legata allo sviluppo, alla produzione e allo sfruttamento di energie eco-compatibili. Dopo le prime lezioni teoriche con- Gli studenti dell’Istituto Salesiano in visita alla Beghelli di Monteveglio dotte in classe dai tecnici dell’azienda su energie eco-compatibili e sistemi fotovoltaici, i 26 studenti della III elettronica e telecomunicazioni sono andati a vedere da vicino i processi produttivi che conducono alla costruzione di un pannello fotovoltaico. Per primo, il cuore elettronico dei pannelli, prodotto a Pievepelago, paese che sorge nella dorsale appenninica che divide l’Emilia dalla Toscana. Due stabilimenti che occupano un’area complessiva di circa 31 mila metri quadri dove si effettua la produzione di tutte le componenti elettroniche degli apparecchi realizzati dal Gruppo, compresi i trasformatori, in isole completamente robotizzate, che consentono un costante monitoraggio di tutte le fasi produttive. Poi sosta a Monteveglio, al quartiere generale della Beghelli, per una visita all’Albero dell’Energia Beghelli, la struttura in legno pensata per sostenere stringhe di pannelli solari, e ad uno dei più grandi impianti fotovoltaici in Italia. Il tetto della Beghelli ospita infatti una centrale fotovoltaica composta da 552 kit PianetaSole, in grado di produrre 480 kw di energia elettrica. Infine, ultima tappa a Crespellano, sede in cui partendo dalle celle di silicio si arriva al modulo finito, che una volta sottoposto al collaudo per verificarne l’efficienza nella produzione di energia, è pronto per essere spedito in tutta Italia e all’estero. Saranno proprio questi moduli che i ragazzi dovranno poi non solo studiare ma anche assemblare per giungere infine alla reale progettazione dell’impianto fotovoltaico da installare sul tetto della palestra della scuola. Così innovativo da essere sostenuto dal Rotary Club, “Energetica+mente” è stato premiato da ‘Centoscuole’, il concorso della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo che lo ha inserito tra i finalisti della sezione educazione scientifica. BOLOGNA FESTIVAL E’ al via la ventottesima edizione di Bologna Festival, l’evento che dalla primavera all’autunno presenterà le esibizioni di musicisti e cantanti di fama internazionale, come sempre con il patrocinio di Unindustria Bologna. I concerti, articolati in tre cicli diversi, sono dedicati ai Grandi Interpreti, quindi ai Talenti ed infine a Il Nuovo L’Antico. Protagonista, la musica: il grande repertorio classico-romantico, i compositori del Novecento europeo, la musica contemporanea con sette prime esecuzioni di opere scritte per FARE 9 Bologna Festival dai compositori bolognesi più significativi, la musica barocca con Monteverdi, Galuppi, Vivaldi, Bach e un omaggio ad Händel nella ricorrenza dei 250 anni dalla sua scomparsa. Nella programmazione di quest’anno viene data una posizione di rilievo alla musica russa romantica e tardo romantica: Tchajkovskij, Musorgskij, Skrjabin, Rachmaninov saranno eseguiti da grandi interpreti tra cui la Russian National Orchestra, Zubin Mehta e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Spicca in questa stagione di primavera la presenza di Jordi Savall, indi- Cristian Mandeal scusso protagonista da oltre 30 anni della rivalutazione e diffusione della musica antica. Grande attesa anche per Martha Argerich & Friends che il 5 ottobre insieme a due pianisti amici, Gabriele Baldocci e Walter Delahunt, sarà protagonista di un concerto con musiche di Mozart, Busoni, Shostakovic, Rachmaninov, Arenskij, Ravel. I recital solistici vedono protagonisti i grandi di oggi: Murray Perahia, András Schiff, Enrico Pace e Leonidas Kavakos, inter- 10 FARE prete di virtuosistico talento e vincitore del Premio Abbiati 2008. Per la rassegna Talenti, cinque concerti da Haydn a Ligeti vedranno impegnati giovani artisti segnalatisi in prestigiosi concorsi come il “Premio Borciani” e il “Premio Venezia”. Accanto a loro l’ensemble di archi dell’Accademia Orchestra Mozart, formato dai migliori allievi dei corsi di alto perfezionamento dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Anche quest’anno, raccogliendo le preferenze degli ascoltatori, Bologna Festival assegnerà il “Premio del Pubblico”, un’iniziativa che per il vincitore prevede la pubblicazione di un CD e per tutti la pubblicazione online del concerto. Il Nuovo L’Antico concluderà il Festival con sette appuntamenti divisi tra musica antica e musica contemporanea. «La parte contemporanea – spiega il direttore artistico, Mario Messinis – è dedicata alla presentazione di alcuni compositori bolognesi o comunque formatisi a Bologna con maestr i quali Giacomo Manzoni, Aldo Clementi e Franco Donatoni, docenti del Conservatorio Martini e del Dams, di cui verranno eseguite alcune composizioni». Bologna: esperienze musicali oggi presenta opere in prima esecuzione assoluta di compositori di rilievo nazionale e internazionale quali Paolo Aralla, Gilberto Cappelli, Alberto Capr ioli, Francesco Carluccio, Adriano Guarnieri, Giorgio Magnanensi, Claudio Scannavini, Fabio Vacchi. La sezione dell’Antico si aprirà con il pianista Ramin Bahrami e il violoncellista Umberto Clerici, quindi sarà la volta de I Sonator i de la Gioiosa Marca con Sergio Azzolini, infine i protagonisti degli ultimi due appuntamenti saranno Andrea Bacchetti e Claudio Cavina. Proseguono anche le iniziative dedi- Daniel Harding cate a giovani e giovanissimi dall’Associazione Bologna Festival in collaborazione con Antoniano Bologna, Bologna Rifà Scuola e il Conservatorio G. B. Martini: Baby BoFe’, festival di musica classica rivolto ai bambini, e Note sul Registro, un progetto di formazione e divulgazione rivolto alle scuole materne, elementari, medie e superiori. CAVOUR CORPORATE FINANCE Prestigioso riconoscimento per Cavour che ha vinto l’Imap 2008 Award. Il premio viene assegnato annualmente alla firm che ha chiuso il maggior numero di operazioni con altri membri Imap nel corso dell’anno, riconoscendo così l’impegno e coinvolgimento della società premiata nello sviluppo delle attività con gli altri partners. Antonio Zecchino, presidente di Cavour Corporate Finance, che ha ricevuto il premio da Ian Leaman e Sam Boneh, ha dichiarato di voler considerare questo traguardo come il risultato di una precisa strategia intrapresa negli ultimi anni da Cavour di dedicare il maggior numero di risorse allo sviluppo delle relazioni e dei rapporti con il network. E questo riconoscimento gratifica gli sforzi e gli investimenti effettuati collocando Cavour ai primi posti fra le corporate finance boutiques italiane, con particolare riferimento alle operazioni cross-border. L’assegnazione del premio è avvenuta all’interno della Conferenza Annuale di Imap 2008, che ha riunito ad Amsterdam oltre 150 delegati di 33 Paesi per confrontarsi e discutere sull’attuale situazione del mercato M&A, condividere le best practices e collaborare allo sviluppo delle idee e dei progetti. Il programma è consistito in una serie di sessioni comuni, workshops, incontri bilaterali e varie attività sociali per promuovere e incrementare la cooperazione e le relazioni personali fra i membri. Come sempre, l’obiettivo principale dei Meeting di Imap è di promuovere lo spirito di collaborazione all’interno del network nonché di incrementare le opportunità di successo delle operazioni cross-border. In questa occasione sono state presentate 3 nuove società che entreranno a far parte di Imap: Morgan Joseph, Dresner Partners e Key Capital. La prima, con sede a New York, offre servizi di consulenza in finanza strategica e capital raising ed in particolare assiste operazioni di M&A, ristrutturazioni del debito, collocamenti privati e quotazioni. La Dresner Partners di Chicago è una banca di investimenti specializzata in cessioni ed acquisizioni, operazioni sul capitale, collocamenti privati, quotazioni. Infine la Key Capital, con sede a Dublino e ufficio in Bahrein, è una società che fornisce servizi di consulenza per operazioni di corporate finance. Per la prima volta, inoltre, nella storia dei Meeting di Imap, è stato dato un rilievo esterno all’evento con la partecipazione di Thomson Reuters. La più importante società di informazioni economico finanziarie nel mondo ha infatti presentato i risultati di una indagine interna ad Imap circa le attuali condizioni del mercato M&A e le prospettive a breve termine per il middle market.Thomson Reuters ha siglato una partnership strategica con Imap per una serie di attività promozionali reciproche allo scopo di promuovere il network nel mercato M&A ed i servizi di Thomson Reuters nel mid market. lavoro.it Network nelle più importanti città universitarie d’Italia: Bari, Bologna, Catania, Milano, Napoli, Padova, Pisa, Roma,Torino e Trieste. Presso il proprio stand all’interno dei Job Meeting, Trovolavoro.it offre CV Clinique, un servizio gratuito rivolto ai candidati che consiste in un colloquio one-to-one con qualificati consulenti del lavoro finalizzato a migliorare e rendere più efficaci i curricula. Attraverso questo accordo di collaborazione, Cesop Communicatione e Trovolavoro.it mirano infatti a fornire consulenza e supporto a studenti e laureati, organizzando occasioni di incontro con le imprese per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro. CESOP COMMUNICATION «Un anno difficile per molti - afferma Luca Ferri, Direttore Generale di Ciemme Service - ma fortunatamente il mercato riconosce ancora le competenze e le professionalità, e questo ci ha permesso di incrementare il nostro fatturato di quasi il 10%». Da anni presente sul mercato, la software house di Zola Predosa ha chiuso il 2008 in maniera soddisfacente. «Non sono solo i numeri a farci guardare in maniera positiva al futuro - continua Ferri - ma le attività in cui ci siamo focalizzati nello scorso anno hanno già iniziato a portare i primi frutti. Abbiamo incrementato il numero di clienti attivi in maniera inaspettata, passando dai 49 del 2007 ai circa 90 del 2008, abbiamo instaurato e consolidato delle collaborazioni e partnership con aziende e specialisti di settori diversi e complementari al nostro, e soprat- Dopo la prima data milanese, prosegue il Job Meeting & Trovolavoro.it Network, frutto della collaborazione tra Cesop Communication e Trovolavoro.it. La partnership ha infatti attivato l’organizzazione di una serie di giornate di orientamento al lavoro nelle varie città d’Italia con l’obiettivo di unire le competenze di entrambi e potenziare ulteriormente le opportunità nel settore. Cesop Communication è leader in Italia nella realizzazione di eventi che promuovono l’incontro tra neolaureati, giovani professionisti e mondo delle imprese, e da quasi 20 anni organizza e promuove Job Meeting. Insieme a Trovolavoro.it, il sistema integrato per il recruitment di Corriere della Sera, è stata avviata una fitta rete di appuntamenti che portano il nuovo Job Meeting & Trovo- CIEMME SERVICE FARE 11 VARVEL: RESPONSABILITÀ SOCIALE E COMPETITIVITÀ? UN CONNUBIO POSSIBILE. ANZI, VANTAGGIOSO Creare valore tramite la produzione di beni e l’erogazione di servizi, generare profitti per titolari e azionisti, offrire nuovi posti di lavoro. Queste le principali funzioni di un’impresa. Ma per un’impresa socialmente responsabile, gli oneri e le aree di intervento si moltiplicano. È il caso di Varvel, azienda bolognese presieduta da Francesco Berselli, che dal 1955 progetta e realizza riduttori e variatori per applicazioni fisse di piccola potenza. Con il Bilancio di Sostenibilità, Varvel testimonia l’impegno delle aziende emiliane nell’ambito della produzione, della sicurezza sul lavoro, degli investimenti sul territorio e nel sociale. Da questo documento emerge come sia possibile contribuire allo sviluppo sostenibile rafforzando la crescita economica e la competitività aziendale senza arrecare danno all’ambiente, senza sfuggire alle proprie responsabilità sociali e senza trascurare gli interessi di consumatori e clienti. In questo modo, spiega Mauro Cominoli, direttore generale di Varvel, si intende «spezzare il circolo vizioso per cui l’azienda è disattenta, inquina l’ambiente e non tutela tutte le realtà che ne fanno parte o che ne vengono coinvolte». Cos’è innanzitutto il Bilancio di Sostenibilità? E’ un documento innovativo che definisce l’etica aziendale, estrinsecando i rapporti dell’impresa con tutte le realtà connesse, analizzando l’impatto ambientale, sociale ed economico-finanziario relativo alla Francesco Berselli produzione e distribuzione, e valutando nel suo complesso il comportamento dell’isti(in alto a destra) e tuto azienda. Per realizzare questo Bilancio, Varvel ha messo a punto un sistema di Mauro Cominoli (a lato) contabilità sociale che permette la lettura dei dati economici fornendo una mappaturispettivamente ra delle spese e degli investimenti effettuati, in modo da individuarne il beneficio sopresidente e direttore ciale prodotto. Dal progetto intrapreso con la Provincia di Bologna e con la cooperatigenerale della Varvel, va sociale ‘Arca di Noè’ per l’assunzione di persone disabili, alle sponsorizzazioni sul (qui sopra lo stabilimento) territorio, passando per l’acquisto di prodotti equi e solidali, proseguendo con il sostegno economico a scuole e università. L’impegno sociale di Varvel trova la sua maggiore espressione nelle donazioni continuative a tre associazioni onlus: Unicef, Medici Senza Frontiere e ANT ricevono, infatti, un contributo pari a 2 centesimi per ogni prodotto venduto. Dal “valorigramma”, il grafico della creazione di valore, alla presentazione della governance aziendale, dalla descrizione dei prodotti alla struttura dell’azienda e alla sua storia passando per il sopraccitato prospetto di contabilità sociale, il Bilancio di Sostenibilità Varvel si conclude con una dichiarazione di intenti. «Essere una media impresa, addirittura piccola se confrontata ad alcuni dei nostri competitor – afferma il direttore generale di Varvel – non significa non poter essere protagonisti, non poter fare qualcosa di grande per la collettività. Cerchiamo, con la redazione e la presentazione di questo documento, di essere di stimolo e d’esempio in quanto impresa socialmente responsabile che pone al centro la persona e che non dimentica mai che l’azienda non è fatta di solo capitale» «Varvel è un’azienda portatrice dei nostri stessi valori – dichiara il Direttore Generale di Unindustria Bologna, Cesare Bernini – e rispecchia nella concretezza dell’operato l’ideale raggiungibile dell’impresa vista, vissuta e gestita come un bene comune. Se tutte le aziende fossero socialmente attente ed impegnate come Varvel, che non trattiene le proprie risorse all’interno, ma anzi le convoglia sulle tante realtà che la circondano, l’intero sistema societario cambierebbe in meglio, nell’ottica di una più equa gestione delle risorse, nel rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema tutto, e nella progressiva valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze». 12 FARE tutto abbiamo continuato a studiare e a tenerci aggiornati». Ciemme Service è da sempre partner IBM e, dal 2007, ha raggiunto il livello di Advanced Business Partner, focalizzando la divisione interna sul- Luca Ferri le tecnologie Lotus: Domino, Notes, QuickR e Sametime. «Ma quando parliamo di Collaboration, ci teniamo a precisare una cosa: Lotus Domino non è solo posta elettronica. Negli anni abbiamo aiutato i nostri clienti, grazie alla tecnologia IBM, a migliorare la comunicazione aziendale, sia interna, sia esterna all’azienda, abbiamo semplificato flussi approvativi e la gestione del Time to Market, senza dimenticarci delle diverse soluzioni di CRM e di SFA che hanno automatizzato al meglio le strutture commerciali e marketing di molti nostri clienti». Il business di Ciemme Service non è solamente legato al mondo IBM e DALLA TUROLLA ALLA SAUER-DANFOSS: DA SESSANT’ANNI UNA LEADERSHIP NELL’OLEODINAMICA 60° anniversario per lo stabilimento Sauer-Danfoss di Villanova di Castenaso. Una ricorrenza molto speciale che l’azienda ha celebrato organizzando una giornata “Open House”, per aprire le porte ai dipendenti, ai collaboratori del passato, ad amici e famigliari. In questa occasione gli ospiti hanno potuto festeggiare insieme alla Direzione il compleanno della storica azienda bolognese, ovvero i primi sessant’anni della società fondata dall’ing. Marco Turolla nel 1948. La sede felsinea, cresciuta ed affermatasi nella progettazione e produzione di componenti ad ingranaggi, è oggi parte del gruppo multinazionale Sauer-Danfoss, Il sindaco di Castenaso, Mariagrazia leader mondiale nei sistemi e componenti oleodinami- Baruffaldi, consegna un riconoscimento per i ci ed elettronici, con circa 10 mila dipendenti a livello sessant’anni della Sauer-Danfoss al direttore di stabilimento Giulio Mazzotti globale ed un fatturato di circa 2,5 miliardi di dollari. I clienti sono i grandi produttori di trattori, mezzi agricoli, movimento terra, carrelli elevatori e mezzi in generale detti “off highway”. I mercati principali delle pompe idrauliche e degli ingranaggi bolognesi sono commercializzati negli Stati Uniti (33%), Germania (17%), Italia (16%)e Francia (13%), ma sono anche in crescita i mercati del Brasile, Russia, Cina e India. «Nonostante il momento congiunturale difficile per l’economia locale e generale – spiega Giulio Mazzotti, Direttore di stabilimento – l’azienda bolognese, forte di una solida tradizione industriale, continua a mantenere la sua posizione di mercato ed è pronta a continuare la sua storia di successo». Lotus, recentemente Ciemme è diventata l’unico partner italiano di Abas Software AG, software house tedesca produttrice del pluripremiato software ERP Abas Business Software. «Il 2008 è stato l’anno di consolidamento della squadra di analisti e tecnici e, soprattutto, l’anno in cui sono state portate a termine le prime in- stallazioni completamente italiane. Abas è un prodotto internazionale, disponibile in oltre 26 lingue in altrettante nazioni nel mondo e, non lo nascondiamo, le installazioni degli anni precedenti arrivavano da contratti internazionali. Nel 2008 invece abbiamo concluso ben 4 trattative interamente italiane». FARE 13 CORRADI FESTEGGIA TRENT’ANNI DI SUCCESSO CON UN 2008 IN CRESCITA Riconoscimento ufficiale da Unindustria Bologna per Corradi, l’azienda bolognese diventata leader nell’arredamento outdoor. In occasione della convention aziendale Raffaele e Alberto Corradi, presidente e vicepresidente, hanno ricevuto la targa da Giordano Baietti, Vice presidente vicario di Unindustria, che si è congratulato per «la capacità di ammodernarvi, da laboratorio ad azienda vera e propria con un organico di 100 dipendenti. Guardando i vostri risultati – ha commentato Baietti – si di- Giordano Baietti,Vice presidente vicario di Unindustria rebbe che non siamo in Bologna consegna una targa ai fratelli Raffaele e Alberto Corradi in occasione del 30o anniversario dell’azienda crisi, andate avanti così». La Corradi ha infatti chiuso il 2008 con un fatturato di circa 7 milioni di euro, con un incremento del 23% rispetto all’anno precedente. Un ruolo sempre più importante hanno le esportazioni che nel 2008 sono cresciute al 26% con vendite in 18 paesi, in particolare Francia, Germania, Spagna e Austria. Cifre destinate a salire, assicura l’amministratore delegato GianMarco Biagi. «Il piano 2009-2013 prevede una crescita fortissima del fatturato export al 66% mentre quello del 2009 sarà al 35%». Acquisizioni e investimenti per oltre 6 milioni di euro apriranno nuovi scenari internazionali, inoltre l’accordo commerciale con Kettal, azienda spagnola presente in oltre sessanta paesi, garantisce maggiore visibilità a livello internazionale grazie anche allo sfruttamento reciproco degli show-room. «Cresceremo anche il prossimo anno, certamente in maniera più cauta ma comunque solida – afferma Biagi, descrivendo un’azienda ambiziosa e tuttavia molto concreta – Siamo consapevoli che non sarà facile mantenere gli stessi ritmi, non siamo sprovveduti, ma confidiamo nel valore del nostro prodotto. Il target di riferimento fortunatamente è la fascia medio/alta del mercato, solitamente abbastanza immune dalle congiunture negative. Occorre avere un piano chiaro, fare forti investimenti di capitale umano, e concentrarsi sull’export in paesi nuovi». 14 FARE E la sfida per il 2009 non è altrettanto semplice, gli obiettivi sono importanti e il personale Ciemme si dichiara pronto, agguerrito e sempre aggiornato. «Il fatturato di Ciemme dovrà crescere ancora, così come il numero di clienti. In cantiere abbiamo già alcune implementazioni di Abas Business Software, il mondo ERP e Lotus verranno ulteriormente integrati potendo così offrire una soluzione ancora più completa e funzionale, nasceranno nuove partnership, nuovi accordi e, possiamo anticiparlo, anche nuove società». DATALOGIC Se è vero che “l’abito non fa il monaco” è pur vero che un grande imprenditore indossa sempre un buon abito. È quanto ha raccontato la mostra fotografica realizzata da Style Magazine – il mensile maschile del Corriere della Sera – esposta nel Padiglione Centrale di Pitti Immagine Uomo a Fortezza a Basso. Dedicata a ritrarre un ristretto manipolo di soli sette capitani d’industria, ambasciatori dell’Italian Style nel mondo, la mostra ha arricchito il programma di appuntamenti in calendario per l’edizione del Pitti intitolata al tema dell’“Italia Meravigliosa”. Un tributo alla tradizione italiana che passa anche dal riconoscimento del ruolo di punta di questi sette protagonisti, geniali nell’impresa e impeccabili nell’abbigliamento, che dalla provincia del “Belpaese” lanciano quotidianamente le loro sfide a livello globale, acquisendo e controllando decine di società in tutto il mondo. Seppure non molto conosciuti dal grande pubblico, hanno saputo conquistare la leadership a livello mondiale nei rispettivi settori, tenendo alta la bandiera delle vere qualità del nostro paese e divenendo ambasciatori dell’eleganza del Made in Italy riconosciuta a livello internazionale. Tra questi Roberto Tunioli, amministratore delegato di Datalogic Spa, scelto da Style Magazine in rappre- del nostro Paese.Vincitore nazionale nel 2006 del titolo “Imprenditore dell’Anno” assegnato da Ernst & Young, ha conquistato l’anno seguente la vittoria agli ID People Awards per aver attratto su di sé l’attenzione dei media per le sue idee rivoluzionarie sulle possibili applicazioni nel campo dell’Identificazione Automatica. L’abbigliamento casual scelto per gli scatti realizzati presso la sede centrale di Datalogic, tra lettori di codici a barre e scanner, ne riflettono e sottolineano la personalità: giovanile, intraprendente, votato ad una leadership creativa e capace di innovazione. Al fianco di Tunioli altri sei protagonisti della real-economik italiana: Francesco Casoli presidente di Elica, Marco e Alessandro Rosi, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Parmacotto, Anton Seeber direttore di Leitner, Roberto Siagri, amministratore delegato di Eurotech e Marco Stroppiana, direttore del Gruppo Mondo. DUCATI MOTOR Alberto Tunioli, amministratore delegato di Datalogic sentanza di un’Italia che funziona, che piace e che fa del senso per l’imprenditoria e dell’innovazione i suoi cavalli di battaglia. Alla guida di una società che dalla provincia di Bologna è divenuta leader nella produzione di lettori di codici a barre, di mobile computer per la raccolta dati e di sistemi a tecnologia RFID,Tunioli ha conquistato riconoscimenti importanti per intraprendenza, impegno e contributo alla crescita socioeconomica Mostra itinerante per ripercorrere la memoria storica della casa di Borgo Panigale insieme ad alcuni aspetti sociali che hanno caratterizzato la cultura italiana dal dopoguerra ad oggi, “Ducati: la storia attraverso la moto e il contesto sociale” è il titolo della mostra realizzata in collaborazione con l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna per raccontare la storia motociclistica con un itinerario fotografico arricchito dall’esposizione di moto leggendarie che hanno fatto la storia dell’Italia delle due ruote. Ogni epoca è stata tracciata attraver- so le imprese di campioni del calibro di Carl Fogarty, Troy Bayliss, Casey Stoner, oppure passando da alcuni modelli particolarmente significativi per la storia della motocicletta in assoluto, come ad esempio il primo motore a scoppio, il mitico ”Cucciolo”, nato nel 1945 e da cui tutto ebbe inizio per Ducati. Immagini suggestive degli anni ‘50, La mostra dedicata a Ducati nell’areoporto di Bologna della “Dolce vita” felliniana, gli stessi anni delle prime competizioni su strada e su pista come la “Mille Miglia” o la “Milano-Taranto”, ma anche foto e documenti che ricordano il leggendario Ingegner Taglioni, che progettò il primo sistema desmodromico per le moto da corsa, ancora oggi esclusiva prerogativa della tecnologia Ducati. E così via, attraverso le illustrazioni e le moto presentate, rivisitando gli anni sessanta, passando quindi ai settanta, caratterizzati dalla ribellione che si identificava anche nella moto e nello Scrambler in particolare. Infine si arriva ai giorni nostri, dove sono moto come il Monster o le sportive e prestazionali Superbike a segnare il tempo, come la Ducati 1098F08 con cui Troy Bayliss si è laureato Campione del Mondo Superbike 2008. FARE 15 EURTRONIK STUDIOERRE Rappresenta la “nuova era per la musica d’ascolto”. E’ così che Eurtronik StudioErre, una pmi d’avanguardia con sede a CastelMaggiore, definisce Eon, il lettore di brani mp3 in grado di trasmettere la musica su frequenze Fm. Il dispositivo elimina, di fatto, ogni problema riguardante Luciano Ranieri, titolare di Eutronik Studioerre, con un modello di Eon, il lettore Mp3 realizzato dall’azienda l’integrazione dei lettori con gli impianti tradizionali che rendono impossibile la condivisione della musica fra più persone a meno dell’acquisto di apposite casse. Per diffondere la musica tutto ciò che occorre è una radio e una fonte di energia per ascoltare i brani, senza più essere costretti ad isolarsi. Il lettore è in grado infatti di leggere i file da una fonte audio standard, come la chiavetta Usb o le altre periferiche in commercio (cd reader, walkman, pc, eccetera) per poi “girarli” in modalità wireless a qualsiasi apparecchio radiofonico nelle vicinanze. Insomma, Eon “libera” definitivamente la musica digitale, nonostante la maggior parte degli impianti non sia in 16 FARE grado di integrare tecnologie di generazioni così distanti fra loro. “Le applicazioni di un prodotto simile sono eterogenee - dichiara Luciano Ranieri, titolare dell’impresa hi-tech bolognese – poiché non servono né auricolari né software particolari. Si possono ascoltare i brani preferiti anche in macchina, senza rischiare di prendere una multa o dover appron- tare costose modifiche al proprio impianto stereo. Pratico ed economico, il prodotto può essere utilizzato anche come memorandum vocale, lettore di audiolibri, o essere collegato al vecchio walkman per ascoltare un’audiocassetta indimenticabile”. Eon è il risultato finale di una intensa attività di ricerca ed è realizzato in materiali resistenti e leggeri, che racchiudono la tecnologia SMD con la quale si garantisce la massima fedeltà di ascolto. Utilizzarlo non aiuta solo a socializzare, ma tutela l’udito delle persone riducendo l’utilizzo di cuffie o auricolari. Il lancio sul mercato di questo prodotto dimostra come, facendo affidamento sulle proprie forze, le pmi bolognesi siano in grado di raggiungere per prime le nuove frontiere di comparti ad alto valore tecnologico. Non a caso il diretto concorrente all’interno di questa nicchia è solo un importante gruppo cinese. GAMMARAD Importante soddisfazione per Gammarad Italia, l’azienda di Minerbio leader nel settore dell’irraggiamento che quest’anno ha raggiunto i 40 anni di attività. E’ stata r iconosciuta inf atti la conformità ai requisiti della norma SA 8000 sul sistema di responsabilità sociale utilizzato per l’attività di sfruttamento industriale delle radiazioni ionizzanti. La nuova certificazione entra così a far parte del Sistema di Gestione Integrato per Qualità, Ambiente e Sicurezza con cui Gammarad sostiene i propri valori: ambiente, sicurezza, etica, solidarietà, ricerca e cultura. E sono proprio questi principi che spingono l’azienda a collaborare con le Università, sostenere iniziative benefi- che, finanziare progetti di ricerca e sponsorizzare eventi teatrali. Un impegno concreto e costante, che con la certificazione ottiene un meritato riconoscimento. ILIP E’ iniziato a Berlino il sodalizio tra ILIP e Valfrutta Fresco. Un accordo all’insegna dell’attenzione per l’ambiente nato in occasione di Fruit Logistica, la fiera internazionale dedicata al marketing ortofrutticolo. L’azienda bolognese è diventata fornitore di Valfrutta, per tutta la sua gamma di prodotti freschi, di imballaggi biodegradabili in PLA, un polimero naturale derivato dalla fermentazione dell’amido di mais che viene completamente smaltito in natura senza effetti sull’ambiente. Anche l’etichetta con il marchio Valfrutta è realizzata in PLA e questo rende la confezione biodegradabile al 100%. «Siamo molto soddisfatti di questa partnership con Valfrutta – ha dichiarato Riccardo Pianesani, legale rappresentante di ILPA srl, Divisione ILIP – perché ci consente di iniziare il 2009 puntando sul tema che più ci sta a cuore, la salvaguardia ambientale, e coinvolgendo un’importantissima realtà del settore ortofrutticolo nell’utilizzo dei nostri materiali ecocompatibili». A partire da quest’anno tutti i prodotti freschi Valfrutta saranno venduti in confezioni totalmente biodegradabili, sfruttando la completezza di gamma degli imballaggi in PLA per il settore ortofrutta di ILIP. GRAZIE A MARCONI WIRELESS E CISCO A SASSO MARCONI UN LABORATORIO A CIELO APERTO Si chiama ServiceMeshLab il nuovo laboratorio frutto della collaborazione tra il Consorzio Marconi Wireless e Cisco Italy. Adibito allo sviluppo di tecnologie senza fili per la medicina, l’informazione e la sicurezza, rappresenta un progetto di rilevanza europea e un’importante opportunità di crescita per il territorio e per le aziende. Il Consorzio Marconi Wireless, centro per l’innovazione della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna, e Cisco, leader mondiale nel settore del networking, hanno dunque unito le proprie competenze per dare vita a questo “laboratorio a cielo aperto” che dal centro di Sasso Marconi arriva fino a Mongardino, passando per Villa Griffone, la casa di Guglielmo Marconi che ospita l’omonima Fondazione e il museo. Infatti le tecnologie di cui si occupa sono fruibili in movimento, senza fili e senza particolari apparati: basta un semplice smart-phone per accedere a una serie di servizi già attivi in quest’area. Il primo, fruibile all’esterno di Villa Griffone e nella piazza principale di Sasso Marconi, è quello di accedere alle info richieste tipicamente dal turista: storia del luogo, eventi e manifestazioni così come servizi comunali e servizi sanitari. Il secondo è quello dedicato al visitatore di musei: al momento della prenotazione o dell’ingresso l’utente ottiene una login che consente l’accesso a informazioni multimediali mano a mano che procede la sua visita museale. Ancora, i servizi messi in campo dal ServiceMeshLab riguardano la videosorveglianza, con la possibilità di visionare in tempo reale filmati prodotti da telecamere poste in ambienti esterni o interni, con il valore aggiunto di un’applicazione di analisi video (ad esempio conteggio di auto o di persone). Inoltre è possibile, grazie a semplici apparati veicolari, ottenere un’estensione della copertura radio nelle zone di emergenza. La tecnologia ServiceMeshLab consente anche di raccogliere dati da semplici sensori anziché da reti fisiche di fili che sono più complicate da realizzare. Di grande prospettiva risulta poi la ricerca in telemedicina, che ha importanti ricadute sociali, in quanto consente al paziente il contatto con medici anche fisicamente lontani. L’apparato appena messo a punto nel Service MeshLab si collega alla tv di casa e lì il paziente vede in video e parla con il medico ed è in grado, contemporaneamente e con lo stesso apparato che si collega in WiFi, di rilevare in tempo reale la misura della pressione sanguigna piuttosto che l’elettrocardiogramma. Il nuovo laboratorio realizzato si pone così come una importante infrastruttura tecnologica che offre l’opportunità di testare e provare dal vivo le applicazioni che possono essere proposte da società terze che sviluppano software, o che possono essere richieste dagli enti locali, clienti, fruitori dei servizi sulla base di specifiche esigenze. A Fruit Logistica, l’azienda bolognese ha presentato anche un nuovissimo packaging pensato per le pere. Realizzato in PLA, il pratico clamshell di ILIP ha quattro cavità che avvolgono il frutto, proteggendola dalle ammaccature, ed è dispo- nibile in due formati a seconda delle dimensioni delle pere. La base inoltre è stata studiata in modo tale che l’alveolo risulti sollevato rispetto al piano di appoggio, così da mantenere il frutto in una posizione più protetta. FARE 17 INFOLAB A Conserve Italia è arrivata la server virtualization, un’infrastruttura IT che consente di operare in modo flessibile, tempestivo, risparmiando energia e costi di manutenzione. La tecnologia VMware Virtual Infrastructure, Enterprise Edition di Hp, implementata da Infolab, consente infatti di gestire la complessità del sistema informativo di una filiera che va dalla produzione alla distribuzione e vendita e che, applicandosi a mercati differenziati per geografia e fasce di clientela, deve essere improntata alla massima flessibilità operativa. Enrico Parisini, responsabile It di Conserve Italia, racconta il perché di questa scelta innovativa: «Quando si parla, come nel nostro caso, di interventi sull’infrastruttura, che opera a 360 gradi su tutte le attività dell’impresa, è molto difficile identificare una motivazione dovuta a un problema specifico. Parliamo piuttosto di una motivazione organizzativa e tecnica per potenziare la nostra capacità operativa e metterci in grado di dare alle richieste del business risposte più veloci e anche più affidabili, intendendo come affidabilità l’aderenza agli Sla stabiliti e la possibilità di garantire livelli di servizio superiori». Conserve Italia nasce a San Lazzaro nel 1976 come consorzio di terzo grado, ossia destinato a commercializzare i prodotti provenienti dalle cooperative di trasformazione, orientando anche i processi di trasformazione per soddisfare la domanda dei mercati. Nel tempo è stata proprio questa funzione di programmazione e guida della produzione che ha consentito all’azienda di passare alla gestione diretta degli stabilimenti, di- 18 FARE ventando responsabile sia dell’attività industriale sia commerciale di oltre 50 cooperative, tra cui i marchi Valfrutta, De Rica, Derby, Cirio. Grazie alle acquisizioni e alla creazione di aziende per i mercati esteri, oggi Conserve Italia controlla quote strategiche del mercato internazionale e ha registrato un fatturato di oltre 1000 milioni. Un’azienda che si basava su sistemi informativi complessi e difficilmente gestibili, che richiedevano manutenzioni costose e che non venivano pienamente sfruttati. Con Infolab, dopo una prima fase di consolidamento e prototipazione, è stato possibile procedere alla virtualizzazione del sistema con grandi risultati sul piano della flessibilità, dell’efficacia e del risparmio energetico e non solo. L’infrastruttura server del data center di Conserve Italia comprende oggi 62 host name virtualizzati su un totale di 83 sistemi, inoltre sono stati istallati quattro nodi che supportano una serie di sistemi virtuali che vanno a sostituire quelli che prima erano installati su server dedicati. Ciò ha permesso di ridurre drasticamente il numero totale delle macchine fisiche, che dalla settantina sono scese alle attuali 29, con l’obiettivo di arrivare a 18 a fine anno. Le uniche difficoltà di questo progetto hanno riguardato il passaggio di alcune applicazioni aziendali in ambienti standard. La vera e propria virtualizzazione dell’infrastruttura non ha invece evidenziato nessun problema. «In verità – spiega Parisini – abbiamo scoperto solo dei vantaggi». Minori costi di manutenzione, e meno sprechi. Nonostante una potenza di calcolo ben 8 volte quella di partenza, il consumo è infatti dimi- nuito del 30%, permettendo un risparmio energetico del valore di circa 7 mila euro l’anno. KONDEL Nata da una brillante intuizione di Cristina Condello, affermata professionista nel campo della comunicazione, promozione e fidelizzazione clienti (proprio in questi giorni premiata quale “Donna Marketing 2009” dal Cmc, Club del marketing e della comunicazione), la Kondel è il primo network in Italia che mette in contatto le aziende con un numero selezionato di Centri Benessere, Hotel congressuali con SPA e loca- Cristina Condello, premiata “donna marketing 2009” tions esclusive. Il “benessere” viene percepito per la Kondel come modalità premiante all’interno delle realtà aziendali, inteso nel senso olistico del termine, ovvero un benessere fisico ma anche mentale e spiri- tuale, che spesso viene trascurato anche a causa di ritmi di lavoro frenetici. In Italia la richiesta in questo settore è molto forte, con oltre 4 mila hotel attrezzati con centri benessere e un giro di affari che si aggira attorno ai 55 milioni di euro l’anno. Inoltre le imprese gestite da contemporanei stili di management sono sempre più attente al benessere dei propri dipendenti e collaboratori, puntando sul wellness come strumento di incentivazione. Kondel, che ha sede a San Giorgio di Piano, propone pacchetti benessere come regalo-premio aziendale, omagg io di fidelizzazione per i clienti, metodologia di team building, benefit per incrementare, attraverso la motivazione, la produttività dei propri collaboratori e dipendenti, ridurre le assenze, limitare i turnover. Inoltre arricchisce le riunioni aziendali, gli incontri di lavoro, gli open-house con interventi formativi e ludici allo stesso tempo, per dare benessere alle persone e rendere l’incontro un’esperienza piacevole e indimenticabile. Nel circuito Kondel sono già presenti alcune prestigiose locations ed altre si apprestano a far parte di questo progetto, con l’obiettivo di coinvolgere i maggiori hotel e centri benessere in Italia. Nei centri convenzionati sarà possibile accedere con sconti e agevolazioni grazie alla tessera Clubkondel, la quale contribuisce anche a sostenere la Fondazione Hospice Seragnoli Onlus di Bologna che si occupa di medicina palliativa. MARCHESINI GROUP La Marchesini entra in classe e trasforma i Salesiani in una realtà indu- striale dove gli studenti del professionale meccanico e quelli del tecnico-elettronico, lavorando gomito a gomito al sicuro nei laboratori, progettano e costruiscono insieme macchinari e apparecchiature. Proprio come se si trovassero in una delle tante imprese della Packaging valley bolognese. Volendo inventarsi un nuovo modo Gli studenti dell’Istituto Salesiano allo stabilimento Marchesini Group di Pianoro di fare didattica, più attiva e in grado di offrire reali competenze, alcuni insegnanti dell’istituto di via Jacopo della Quercia hanno stretto un patto educativo con Marchesini Group, colosso del packaging con sede a Pianoro, leader nella fornitura di macchine e linee complete per il confezionamento nei settori farmaceutico e cosmetico. Spalmato sul biennio finale, il progetto si conclude con la costruzione, nei laboratori-officine dei Salesiani, di un’intera linea di confezio- namento funzionante, simile in tutto e per tutto a quelle che si trovano in una vera azienda. I ragazzi del quarto anno, meccanici ed elettronici, ciascuno per le proprie competenze, elaborano e disegnano il pezzo mancante che poi fabbricheranno e installeranno l’anno successivo, scontrandosi ogni volta con problemi reali da affrontare e risolvere. Obiettivo del lavoro 2008-2009 l’ideazione di un magazzino di reintegro e recupero dei prodotti che andrà ad affiancarsi alle parti già esistenti come, ad esempio, il nastro trasportatore, il buffer, il dispositivo smistatore o il fermo meccanico dei prodotti. Un programma complesso che va ben oltre la classica lezione in aula, richiedendo infatti un aggiornamento costante e una conoscenza approfondita del mercato. Ecco perché i Salesiani hanno bussato alla porta di Marchesini Group che, accettando la sfida, ha messo a disposizione il suo know-how. A partire dai suoi stessi tecnici che salgono in cattedra per seguire passo dopo passo gli studenti che, forse, un domani potrebbero diventare loro colleghi. Questo non prima di aver fatto respirare ai ragazzi l’atmosfera dell’impresa durante una gita tecnico-didattica agli impianti di Pianoro. A completare la preparazione di meccanici ed elettronici contribuisce anche l’azienda meccanica Sipla srl di Crespellano, il cui titolare Luca Nanetti, ex-allievo dell’istituto, consente di realizzare tra i suoi muri quegli organi meccanici per la linea che i Salesiani non sarebbero in grado di produrre con le attrezzature dei propri laboratori. Per don Alessandro Ticozzi, direttore dei Salesiani, «la collaborazione con FARE 19 CON MOLPASS A PONTEDERA È TORNATO IL TEATRO, STAVOLTA ANCORA PIÙ SPERIMENTALE Sono nati a San Giovanni in Persiceto i veri “effetti speciali” per il teatro. La GMep-Molpass ha infatti progettato ed eseguito con tecniche assolutamente innovative i lavori di ristrutturazione del teatro Era di Pontedera, la città laboratorio che fu resa famosa dal maestro polacco Jerzy Grotowsky. Una tribuna di 320 posti che può scomparire lasciando uno spazio maggiore in platea, un sistema di tiri motorizzati per lo spostamento rapido delle scenografie, pareti con doppio rivestimento acustico fatto a pannelli che si aprono a seconda che si assista a uno spettacolo di prosa o di musica: sono queste le novità introdotte per fare del teatro una realtà funzionale, versatile e tecnologica. Anche le macchine di sollevamento, utilizzabili per le scenografie e le riprese, sono assistite da software che permettono di stabilire l’esatta posizione e altezza. Le innovazioni tecniche offrono funzionalità maggiori e tempi minori per i tecnici, spiega l’ingegnere Giorgio Molinari, presidente di Molpass. «Montare e smontare le scene di Alcune realizzazioni della Molpass per il rinnovato teatro Era di Pontedera uno spettacolo è un’operazione che prevede tempi molto lunghi: in questo modo, invece, gli spostamenti richiesti da un regista si possono realizzare in pochi minuti». Tuttavia, commenta Molinari, si dovrebbe puntare anche sulla «formazione di tecnici professionisti in grado di occuparsi di questo tipo di macchinari, un campo in cui in Italia non si investe molto». La struttura di Pontedera, dagli anni ottanta centro del teatro sperimentale italiano ed europeo, necessitava di lavori di ristrutturazione da 15 anni. Nel 2004 la GMep-Molpass si aggiudicò la gara d’appalto, avviando così studi e progetti per un teatro che potesse esprimere appieno il suo carattere sperimentale. Terminati i lavori, è stato restituito alla cittadina toscana un luogo prezioso che è tornato ad essere utilizzabile e che è stato anche arricchito con nuovi spazi. La struttura infatti è pensata anche come campus, un luogo che può essere vissuto a tempo pieno dagli attori, mentre all’esterno è stato creato un anfiteatro che potrà ospitare spettacoli nei periodi estivi. le aziende valorizza la didattica dei laboratori, facilita l’inserimento in azienda, mantiene aggiornato il curricolo scolastico e porta gli allievi ad apprendere con più facilità e motiva- 20 FARE zione. Don Bosco direbbe che il percorso educativo personale diviene completo con la maturazione morale che l’educazione salesiana veicola». «Le persone, con le loro competenze e con la loro capacità di progettare, di intervenire sui processi, di prendere decisioni, di assumersi responsabilità, costituiscono per qualunque impresa la risorsa più preziosa e insostituibile» sottolinea Maurizio Marchesini, consigliere delegato di Marchesini Group e Presidente del Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna. «Attraverso questa collaborazione con i Salesiani cerchiamo di trasmettere a dei futuri colleghi e collaboratori non soltanto le nostre conoscenze tecniche, ma il nostro modo di operare, il nostro approccio alla produzione ed al mercato. In una parola: la nostra cultura d’impresa». MASCAGNI Diventato ormai appuntamento annuale, “Semplicemente insieme” è l’occasione con cui Mascagni SpA apre a tutta la sua clientela le porte Due momenti della serata Mascagni con Manuel Mensà, unico soprano maschile d’Europa della sede e dello Show Room di via Porrettana a Casalecchio di Reno. Una serata di incontro considerato molto importante dall’azienda e che va al di là delle occasioni di lavoro, per il piacere di stare insieme, scambiare semplicemente una stretta di mano, due parole, un sorriso. Quest’anno l’evento si è arricchito della voce di Manuel Mensà, l’unico soprano maschile d’Europa riconosciuto dalla critica internazionale come una delle voci più interessanti e uniche del momento. Il grande interprete ha incantato il pubblico con un delicato equilibrio tra immedesimazione e trance vera e propria, facendo trasparire l’aspetto emotivo, psicologico e trasformistico che Manuel Mensà deve affrontare ogni qualvolta interpreta, nell’opera e nell’operetta, un personaggio femminile. regionale. Pagina dopo pagina, si va alla scoperta non soltanto dei piatti per i quali Bologna è famosa in tutto il mondo, ma anche della storia della cucina, della valorizzazione del territorio, delle tradizioni culturali, NASICAE MINERVA EDIZIONI E’ arrivato il libro completo sulla cucina bolognese: ricette, illustrazioni, ingredienti, preziosi consigli per una perfetta preparazione e riuscita dei piatti della tradizione gastronomica bolognese. Sono proprio Le Ricette de “La Vecchia Scuola Bolognese”, raccolte da Alessandra Spisni, titolare appunto della Scuola che dal 1990 si propone di tramandare la cultura gastronomica tradizionale bolognese, organizzando corsi nel rispetto della buona cucina, degli antichi sapori e delle vecchie tradizioni. Con questo libro, grazie anche al dvd in allegato, sarà possibile avvicinarsi alla preparazione dei piatti principali della tradizione a cominciare dalla Sfoglia, protagonista assoluta, elemento principe del patrimonio culturale infatti all’associazione Onlus Piccoli Grandi Cuori un letto destinato alla cura dei bambini cardiopatici. Il presidio medico è già stato inserito all’interno della struttura di Cardiochirurgia Pediatrica e dell’Età Evolutiva del Policlinico Sant’Orsola, l’unico centro accreditato regionale per la cura chirurgica delle cardiopatie congenite. «Quando la vita ci regala la possibilità di poter aiutare – commenta Virgilio Rende, titolare della MT Motori Elettrici – ritengo sia più semplice donare che ricevere». Congratulazioni vivissime all’azienda, anche da Unindustria Bologna. Insieme all’augurio che in molti possano seguire il nobile esempio di solidarietà. sociali ed enogastronomiche, un patrimonio di sapere antico che si tramanda da generazione in generazione. Come preparare la sfoglia, cucinare un fragrante fritto misto, scegliere i migliori prodotti per antipasti e primi piatti, carne e pesce, contorni e dolci di una volta: passo dopo passo siamo accompagnati da una guida esperta lungo un percorso che va ben oltre il semplice cucinare, per trasformarsi in un viaggio nella tradizione, nell’emozione e nel piacere del gusto. MT MOTORI ELETTRICI E’ veramente esemplare l’importante gesto di solidarietà compiuto dalla MT Motori Elettrici. L’azienda di San Giovanni in Persiceto ha donato Tra curiosità, meraviglie e numerose iniziative a scopo benefico, il Bologna Mineral Show ha celebrato quest’anno la sua quarantesima edizione nella verde cornice del centro congressi Nasicae. Si tratta della mostra mercato di mineralogia, malacologia, gemmologia, geologia, entomologia e paleontologia più conosciuta e frequentata d’Italia. Sette saloni tematici per oltre 3 mila metri quadri di tavoli espositivi, ventiquattro nazioni rappresentate, quattrocento aziende presenti e oltre diecimila visitatori: questi i numeri di Bologna Mineral Show, la più importate kermesse nazionale, particolarmente apprezzata anche dal pubblico internazionale. Numerosi spazi sono stati dedicati, oltre che alla mostra mercato, anche a strumenti, attrezzature, tecnologie, abbigliamento, didattica e formazione nei settori di riferimento. In parallelo, quattro mostre e altrettanti FARE 21 CON AIR-TEC SYSTEM ARRIVA IN PERÙ IL TRASPORTO PNEUMATICO MADE IN ITALY E’ il Perù la prossima meta per l’export di Air-Tec System. Fondata nel 1994 a Calderara di Reno, l’azienda si è affermata tra le top ten mondiali nel settore del trasporto pneumatico grazie a un know-how tecnologico avanzato, un’equipe di professionisti qualificati e continui investimenti in ricerca. «Abbiamo cominciato ad esportare nel 2000 con alcune operazioni spot – racconta Rodolfo Albini, presidente e fondatore di Air-Tec System – In seguito ci siamo proposti oltre i confini italiani in maniera continuativa, e oggi fatturiamo il 70% all’estero, principalmente in Europa e in Oriente». Prodotti alimentari, esplosivi, chiAlcune fasi del seminario tecnico sugli imballaggi a cui mici e anche tossici; sono solo alha partecipato Air-Tec System in Perù cune delle sostanze che con il trasporto pneumatico vengono condotte attraverso tubi, proteggendone le caratteristiche e mantenendo all’esterno un ambiente pulito, senza odori né polveri ma soprattutto non inquinato. Sviluppati anche grazie alla collaborazione con centri di ricerca e l’Università di Bologna, questi macchinari integrano sistemi di movimentazione e di stoccaggio rispettando l’ambiente. A Parigi gli impianti Air-Tec System sono utilizzati nella struttura di depurazione delle acque, in Germania servono a realizzare le prestigiose ceramiche Villeroy & Boch, a Taiwan trasportano materiali per i pneumatici Bridgestone, in Italia sono presenti in aziende quali Ferrari, Meliconi, Saeco e Lavazza. «Ci stiamo interessando al Perù perché, come ci ha fatto notare l’ICE, presenta diverse opportunità – spiega il presidente di Air-Tec System – E’ un paese ricco di materie prime, con un mercato in crescita e che prevede investimenti in ecologia e infrastrutture. Importano principalmente da Cina e Stati Uniti, ma Rodolfo Albini, presidente di Airpoco dall’Italia e su questo si può lavorare molto. Abbiamo già avviato i primi contatti con clienti locali Tec System grazie anche a un seminario sugli imballaggi tenutosi a dicembre 2008, mentre a maggio parteciperemo a una fiera per presentare il nostro prodotto al mercato peruviano». Oltre ad allargare la rete di distributori e dealers, l’azienda sta valutando l’apertura di filiali estere per l’assemblaggio di semi lavorati. Questo consentirebbe notevoli risparmi sul trasporto degli impianti e sulle tasse di esportazione, che in paesi quali il Perù incidono pesantemente sui costi. Inoltre, secondo il Dott. Albini, gli accordi commerciali tra Perù e Stati Uniti potrebbero permettere ad Air-Tec System di entrare nel mercato americano. «In paesi come l’Italia la situazione economica è incerta – conclude Rodolfo Albini – mentre in altre aree i mercati sono in crescita e vale la pena di muoversi e provare nuovi canali di vendita. Noi qui sentiamo questa depressione, ma in Sud America, ad esempio, ho notato molta euforia». 22 FARE punti di vista sul mondo della mineralogia hanno svelato le località classiche dei minerali italiani, i migliori scatti fotografici sul tema, una selezione di disegni realizzati da ragazzi tra gli otto e i quattordici anni e le meraviglie della Cueva de los Cristales, la caverna completamente ricoperta di bianchi cristalli di selenite scoperta di recente nell’ambito del progetto Naica nelle profondità della miniera messicana di Chiuaua. Oltre la bellezza e la comodità della nuova location, per allietare i visitatori è stata allestita un’area degustazione con taglieri di salumi e formaggi provenienti dalle aree di ricerca mineralogica delle Alpi e il vino “mineralogico”, con uve sorte su terreni particolarmente ricchi di minerali e capaci di trasmettere al succo di Bacco aromi inconfondibili. Tra gli ospiti della mostra anche Cesare Marretti, celebre chef di Casa Italia agli ultimi Mondiali ed Europei, e ospite fisso della trasmissione “La prova del cuoco”. Oltre ai minerali, protagonisti assoluti della kermesse, i visitatori hanno potuto osservare da vicino ambra, meteoriti, pietre preziose, perle, conchiglie. «Un’edizione davvero speciale e con tante sorprese – racconta il patron della manifestazione Maurizio Varoli – ma anche con un impegno concreto per sostenere alcune associazioni onlus bolognesi e nazionali». Grazie alle vendite del calendario realizzato con i migliori elaborati del concorso fotografico e di disegno sarà infatti possibile effettuare, da parte dell’organizzazione, un’offerta ad Ant e Ageop, associazioni impegna nella lotta contro i tumori di adulti MARPOSS ACQUISISCE IL CONTROLLO DELLA TEDESCA ARTIS GMBH Nuovo acquisto per la Marposs, leader nella fornitura di apparecchiature di misura elettronica. L’azienda ha acquisito il controllo di Artis GmbH, azienda di Bispingen, Amburgo, che sviluppa, produce e fornisce soluzioni per il monitoraggio della macchina utensile. Marposs, fondata nel 1952 a Bologna, impiega 2200 persone in 80 sedi distribuite in 22 paesi del mondo. Realizza e vende soluzioni per il controllo di processo dei componenti nei settori della lavorazione dei metalli, quali automotive ed aerospaziale, del vetro e dell’Information Technology. La tedesca Artis produce e vende in 25 paesi una gamma di strumenti inprocess, sistemi di monitoraggio per il processo ed il controllo di macchina, principalmente per applicazioni su macchine ad asportazione di truciolo. Queste soluzioni innovative aiutano ad aumentare la produttività e a diminuire i costi del ciclo di vita totale della macchina utensile e sono utilizzate principalmente nell’industria aerospaziale, automobilistica e in quella dei beni strumentali. Hans-Georg Conrady, managing director di Artis, si dichiara « entusiasta dell’opportunità di lavorare con Marposs per far crescere ulteriormente l’azienda di cui faccio parte». Secondo Conrady, la collaborazione con Marposs rappresenta un’opportunità perfetta per portare i prodotti Artis su una scala geografica molto più ampia, sfruttando la rete mondiale di distribuzione dell’azienda bolognese. Inoltre la combinazione delle tecnologie e dei prodotti delle due aziende fa intravedere nuove soluzioni tecniche molto interessanti. «Artis offre delle soluzioni all’avanguardia, di largo potenziale per l’utilizzo in diverse applicazioni sia da parte dei clienti Marposs attuali che di quelli futuri su base mondiale – spiega Stefano Possati, presidente di Marposs – Il nostro obiettivo è crescere in maniera solida e continuativa sia nel nostro mercato tradizionale che su nuovi mercati. Acquisire aziende di qualità con prodotti complementari a quelli Marposs è una strategia che continueremo a perseguire in aggiunta alla nostra forte attività di ricerca e sviluppo interna all’azienda». e bambini. Giocando a la “Ruota della fortuna”, con cui vincere pietre da collezione come souvenir, i visitatori hanno anche contribuito al sostegno dell’Avis, associazione volontari italiani sangue. Tra le curiosità del 2009 ricordiamo l’esposizione di rari pezzi di Kriptonite, il verde e fluorescente minerale in grado di far tremare persino l’imbattibile Superman. Solo una delle numerose tappe in un viaggio nel tempo e nello spazio che il Bologna Mineral Show ha dedicato ai propri ospiti, guidandoli dalle origini del nostro pianeta racchiuse nei fossili e nei minerali, alle conchiglie delle profondità oceaniche, fino ai meteoriti provenienti da distanze siderali. FARE 23 NON TEME LA CRISI IL SUCCESSO DI RENNER ITALIA La situazione economica non spaventa Renner Italia, che ha chiuso il 2008 con oltre 40 milioni di euro di fatturato, 7 in più dell’anno precedente e 15 rispetto al 2006. Non solo, quest’anno vede il lancio sul mercato di un prodotto assolutamente innovativo, frutto del lavoro di trenta chimici e di investimenti in ricerca di circa un milione e mezzo l’anno. La giovanissima azienda con sede a Minerbio è stata fondata nel 2004 per poi balzare rapidamente tra i leader nel settore delle vernici per legno. All’inizio produceva solo vernici a base acqua, ma con l’acquisizione di un nuovo stabilimento nel 2006 ha avviato anche la produzione di vernici a base solvente. L’anno scorso un nuovo punto di svolta: l’accordo di joint venture con il gruppo messicano Comex, il maggior produttore di vernici nel Centro e Sud America che opera con 4 stabilimenti in Messico, 7 negli Usa e 2 in Canada. «Da un anno all’altro siamo cresciuti di oltre il 20% – commenta Lindo Aldrovandi, amministratore delegato – e nel 2009 prevediamo un altro più 8%, fuori dai confini nazionali in particolare». Risultati che derivano dall’attività di ricerca e messa a punto di nuovi prodotti effettuata dal laboratorio interno, che ha migliorato le formulazioni e consentito notevoli risparmi nel costo dei Lindo Aldrovandi, amministratore delegato di Renner Italia prodotti. Crisi o no, per la Renner le prospettive rimangono dunque positive, in particolare per le esportazioni. L’azienda punta infatti sullo sviluppo di nuovi mercati in seguito a accordi commerciali con Dubai, Portogallo, Tunisia, Cina ed Europa dell’Est, mentre si stanno gettando le basi per la penetrazione in altri mercati come ad esempio la Turchia. La novità del 2009 è una nuova finitura all’acqua che garantisce una durata di oltre dieci anni. Secondo l’amministratore delegato di Renner Italia, «l’innovazione è il valore aggiunto rispetto alla concorrenza. E’ fondamentale per un mobiliere lavorare rapidamente conservando un alto livello di qualità. Per questo le nostre vernici devono garantire ottimi risultati sia dal punto di vista estetico che della resistenza». Del resto ci deve essere un motivo se Ikea ha scelto proprio la Renner tra i suoi fornitori. «Siamo la prima azienda italiana a essere entrata tra le 35 imprese che verniciano per l’Ikea – racconta Aldrovandi – perché a differenza di altre realtà siamo riusciti a risolvere alcuni problemi tecnici che gli svedesi avevano posto». NOBILI E’ stato Mario Rossi, presidente della Nobili SpA, a ricevere il premio per la Novità Tecnica EIMA 2008. L’ambito riconoscimento – del quale abbiamo parlato nel n° 5 di “Fare” – è stato assegnato in occasione della manifestazione fieristica internazionale all’azienda di Molinella per la nuova trincia-andanatrice per la pacciamatura dei vigneti e dei frutteti inerbiti. Il macchinario, grazie al convogliamento dei residui vegetali, consente di ridurre l’uso di erbicidi. Anche Unindustria Bologna si congratula con tutto staff della Nobili 24 FARE per il premio ottenuto e per il costante impegno di ricerca e innovazione. PROMOBOLOGNA Già partita la fase di progettazione per l’Expo di Shangai del 2010. Dopo la firma dell’accordo di partecipazione della città di Bologna all’Expo di Shanghai del 2010 e l’avvio da parte del Comune di una prima fase di coordinamento con le istituzioni del territorio, è iniziata la fase operativa e di progettazione degli spazi espositivi, uno stand di 337 metri quadri concesso a titolo gratuito Mario Rossi, presidente della Nobili, riceve il premio conferito all’azienda a EIMA 2008 PREMIO SAMP: CAVI E FILI DI RAME PER UN’ARTE CHE S’ISPIRA AL MONDO INDUSTRIALE Materiali industriali per produrre opere d’arte. E’ la sfida alla creatività che la seconda edizione del Premio Samp ha proposto agli studenti dell’Accademia di Belle Arti: creare un’opera fotografica o pittorica utilizzando fili di rame e cavi elettrici. Il Premio Samp, giunto alla seconda edizione, è dedicato a giovani talenti che riescono a coniugare arte, cultura, industria utilizzando materiali messi a disposizione dalla stessa Samp, azienda meccanica del gruppo Maccaferri. Se per l’edizione precedente sono stati gli ingranaggi a stimolare il lavoro degli studenti, questa volta cavi e fili hanno ispirato opere originali e coinvolgenti a cui è stata dedicata anche una mostra. Le cinque migliori realizzazioni, premiate con borse di studio per un totale di 7 mila euro, sono state elette da una giuria composta da Antonio e Annamaria Maccaferri, dal direttore dell’Accademia Mauro Mazzali, dalla consulente d’arte Carlotta Pesce, dal fotografo Nino Migliori e dai docenti Eleonora Frattarolo e Walter Guadagnini. La vincitrice del Premio Samp è stata Amandyne Samyn con E’ mio, opera pittorica che raffigura una bambina che porta a spasso un grande rotolo di filo di rame, come se fosse un cucciolo. La giuria ha scelto questo lavoro per la «particolare trasmissione emozionale, unita a una buona qualità pittorica e capacità d’invenzione dell’immagine». Al secondo posto Amnesia di Irene Maria Di Palma, un ritratto femminile di spalle avvolto da fili, seguito da Diagonale di Laura Saltini raffigurante cavi che virano sul blu. Quarta l’opera di Dario Scala, Senza Titolo, che ritrae una presa elettrica Le opere partecipanti al Premio Samp in mostra all’Accademia di Belle Arti che si specchia, quindi Fidanzati di Tamara Komisenovic, dove di Bologna un lui e una lei si stringono la mano per condurre elettricità e accendere una lampadina. Silvia Evangelisti, docente dell’Accademia delle Belle Arti e direttore artistico di ArteFiera, ha sottolineato che «per gli studenti è molto utile potersi confrontare e misurare la propria creatività in base a limiti riguardo al formato e al metodo espressivo». Un’opportunità che il Premio Samp propone ai giovani artisti per sperimentare materiali diversi, veicolare messaggi originali e mettere alla prova il proprio talento. nella sezione UBPA (Urban Best Practices Area). L’avvio operativo è propedeutico alle strette scadenze previste dagli organizzatori dell’Expo per poter avere definitivamente assegnati il riconoscimento e lo spazio espositivo. Saranno PromoBologna, già nominata case-coordinator dall’ammini- strazione comunale, e Bologna Fiere, con i suoi uffici di Bologna e di Shanghai, a gestire operativamente le fasi di organizzazione che porteranno gradualmente alla partecipazione della città delle due Torri all’Expo del 2010. L’agenzia di marketing territoriale e l’ente fieristico bolognese hanno av- viato l’accordo di collaborazione per individuare il soggetto che svilupperà il concept dello stand della città di Bologna. L’Expo di Shanghai 2010 dedicato al tema “Better city, Better life”, si terrà dal 1 maggio al 31 ottobre 2010. Bologna, selezionata tra le 59 città internazionali dichiarate “suc- FARE 25 cess stories” è stata scelta tra centinaia di candidate come “modello di pratiche virtuose” in tema di creatività, innovazione tecnologica, trasformazioni urbanistiche e inclusione sociale. L’Esposizione universale del 2010, cui sono attesi oltre 70 milioni di visitatori, metterà a confronto esperienze diverse di sviluppo, conoscenze avanzate sull’urbanistica e nuovi approcci all’habitat umano (stili di vita innovativi, nuove condizioni di lavoro) al fine di incoraggiare e promuovere uno sviluppo sostenibile tra differenti comunità. RANDSTAD Fondata in Olanda nel 1960 da Frits Goldschmeding, Randstad è oggi una holding internazionale (Randstad Holding NV) presente in 52 Paesi e specializzata nella ricerca, selezione, formazione e somministrazione di lavoro. Randstad è presente in Italia dal 1999 con una direzione operativa a Milano e una rete di oltre 200 filiali JOYA, L’ULTIMA CREAZIONE DI DATALOGIC Si chiama Joya l’ultima creazione di Datalogic Mobile Ebs, l’azienda di Lippo di Calderara diventata il terzo produttore al mondo e il maggiore in Europa di lettori di codici a barre, di mobile computer per la raccolta dati e di sistemi a tecnologia RFID. In occasione di Wincor World 2009, l’appuntamento annuale dedicato alle tecnologie per i settori banking e retail, la Datalogic è figurata Platinum Partner e ha presentato questa versione evoluta del pod che ha reso la spesa più rapida e pratica permettendo al cliente di leggere personalmente il codice a barre sui prodotti che acquista. Joya, strumento del sistema Shopevolution, è un pod versatile, capace di dare risposte immediate a effettive esigenze individuali, come ricevere informazioni sulle caratteristiche dei prodotti e sui contenuti nutrizionali, sui singoli prezzi e sull’ammontare della spesa. Ma si tratta anche di un efficace strumento di Proximity Marketing e mezzo privilegiato per far comunicare il retailer con i clienti attraverso informazioni multimediali su promozioni e sconti, video e musica che coinvolgono i clienti in una shopping experience piacevole, conveniente ed interattiva. A Wincor World 2009, oltre a Datalogic Mobile Ebs, erano presenti Datalogic Mobile, tra i protagonisti a livello mondiale nel mercato dei mobile computer ad uso professionale con una offerta completa di prodotti dedicati alle applicazioni di gestione dei magazzini, di automazione delle forze vendita e di campo e alla raccolta dati nei punti vendita, e Datalogic Scanning, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lettori fissi per il mercato retail e nella realizzazione di lettori manuali, con più di 4 mila scanner installati nel mondo. 26 FARE sul territorio. Fin dal 2005 Randstad Italia ha ottenuto la certificazione etica SA8000 (Social Accountability 8000), uno standard internazionale elaborato dal SAI - associazione non governativa che ha lo scopo di migliorare le condizioni dei lavoratori accrescendo la responsabilità civile delle aziende. A seguito della fusione con Vedior Group nel 2008, Randstad è diventata la seconda agenzia di servizi per le risorse umane più grande al mondo, con 34.000 dipendenti il cui compito, ogni giorno, è quello di aiutare oltre 700.000 persone a lavorare e con una mission ambiziosa: “Shaping the world of work”, dare forma al mondo del lavoro. La nuova realtà offre una più ampia gamma di servizi, una presenza sul territorio sempre più capillare grazie alla continua espansione del network, una migliore capacità di risposta alle esigenze del cliente, un ventaglio sempre più ampio di figure professionali, una maggiore qualità e formazione e un significativo miglioramento dell’efficienza operativa. STUDIO PEDRINI Continua la collaborazione tra lo Studio Pedrini Srl e la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna. Nato nel 1983 come studio di progettazione meccanica di macchine automatiche ed esecuzione di disegni costruttivi, lo Studio si è ampliato nel corso degli anni adattandosi alle nuove esigenze di mercato. Insieme alla Facoltà di Ingegneria ha potuto elevare la qualità dei servizi offerti puntando sul design e avvalendosi di tecnologie innovative quali la Prototipazione Rapida, che permette di creare oggetti direttamente da file di progettazione in tempi molto brevi; e il Reverse Engineering, indispensabile per creare geometrie di oggetti già esistenti e procedere alla produzione oppure apportare modifiche e migliorie. In- fine l’utilizzo dello scanner 3D consente di rilevare la nuvola di punti dell’oggetto con cui realizzare la matematizzazione del file, permettendo così il suo utilizzo nel campo del design, per la prototipazione e l’analisi FEM. TELEIMPIANTI Teleimpianti SpA, fondata nel 1974, è una società specializzata nella realizzazione di sistemi di comunicazione, trasmissione dati e sicurezza. La divisione “telecomunicazioni” è in MORANDI, MORAVIA, SOLDATI: MINERVA OMAGGIA I MAESTRI DEL NOVECENTO Tre volumi per tre protagonisti indiscussi dell’arte, della letteratura, del cinema e della poesia italiana del secolo scorso. Minerva Edizioni dedica a ciascuno un libro per celebrare il loro contributo di artisti e uomini, interpreti straordinari di suggestioni ed emozioni. Morandi Repertorio dello sguardo racconta attraverso le immagini i luoghi della vita di Giorgio Morandi, un percorso coinvolgente dalle visioni del vecchio atelier di via Fondazza, passando a quelle di Grizzana, dalle cose e dai luoghi di una volta a come tutto appare oggi. Le magnifiche fotografie di Paolo Ferrari, già esposte in una mostra dedicata, sono accompagnate dai testi di un critico come Franco Basile, che ci ricorda come «i luoghi e le cose del pittore sono sogni scontornati se la memoria non viene mantenuta in circolo, se le antiche visioni non trovano riscontro in pensieri capaci di rinnovarsi nella poesia». Scenari distanti ma sempre densi di fascino ed emozioni quelli che raccontano il viaggio in Africa di Alberto Moravia e Lorenzo Capellini. Grandi amici, i due decisero di andare in Africa verso le fine degli anni Settanta, spinti dall’amore comune per una terra da esplorare e da vivere intensamente. La mia Africa con Alberto Moravia raccoglie gli scatti fatti da Capellini in un viaggio affascinante attraverso il continente nero, fotografie corredate da testi dei due protagonisti, e di autori quali Dacia Maraini e Gaspare Barbiellini Amidei. Scrittore, regista e sceneggiatore, Mario Soldati ha segnato il Novecento italiano grazie a una personalità artistica originale e versatile. Minerva Edizioni ha raccolto in un’antologia, Viaggio in Emilia Romagna, le pagine che il grande autore ha dedicato alla regione percorsa con il figlio Volfango durante i viaggi di “Vino al Vino”. E sono proprio le foto d’epoca scattate da Volfango Soldati a scandire le tappe che dal piacentino terminano nelle terre di Romagna. Inoltre immagini che ritraggono Soldati con gli amici emiliani e romagnoli: Bassani, Fellini, Bertolucci, Zavattini e Longanesi. Tre volumi e tre viaggi tra immagini e parole, per esplorare aspetti inediti di Maestri che hanno segnato in maniera straordinaria la storia e la cultura italiana. FARE 27 grado di realizzare i più moderni sistemi di comunicazione, con soluzioni di IP telephony, CRM, unified messaging, open communications e cabling sistems ad alta velocità su rame e fibra ottica. La divisione “sicu- Marianna Di Giansante, presidente di DGH e Maurizio Barcelloni-Corte, presidente di Teleimpianti rezza e speciali” progetta e realizza impianti di sicurezza anti-furto, antiintrusione, controllo degli accessi, TVcc, rivelazione incendio e spegnimento, soluzioni audio-video, oltre a complessi sistemi integrati di Building Automation. Di Giansante Hotels è il fiore all’occhiello dell’ospitalità bolognese con tre bellissimi alberghi; lo storico Al Cappello Rosso nel cuore del centro di Bologna, il modernissimo Aemilia Hotel in città e l’elegante Eurogarden Hotel ad Ozzano Emilia. Sono complessivamente 230 le camere a disposizione. Il Golden Tulip Aemilia Hotel è il nuovo, moderno ed elegante hotel con 124 camere doppie, un grande centro congressi con 7 sale riunioni, ristorante, wine bar, attrezzata fitness 28 FARE room, solarium, jacuzzi e garage. Per la realizzazione di tutta l’impiantistica speciale di quest’ultimo è stata scelta Teleimpianti. “E’ un impegno che ci ha molto coinvolto – racconta il Presidente di Teleimpianti SpA, l’ing. Maurizio Barcelloni-Corte - vista la dimensione della struttura e la pluralità degli impianti che dovevamo integrare, ma che ci ha dato grandi soddisfazioni. Posso affermare che il risultato finale è eccellente; l’Aemilia Hotel è sicuramente una delle strutture alberghiere più moderne ed accoglienti d’Italia.Abbiamo realizzato: - la rete dati con connessione ad internet ad alta velocità per tutte le camere - il sistema telefonico digitale, integrato con il sistema gestionale Opera di Micros-Fidelio - la videosorveglianza di tutti gli accessi e delle aree comuni - un sistema di “camera intelligente” con badge per l’attivazione dei servizi - l’impianto di rivelazione incendio - il sistema audio-video di ultima generazione per le sale conferenze - un complesso impianto di building management Quest’ultimo è in grado di gestire, in modalità integrata, tutti i sottosistemi meccanici, elettrici e speciali. Il livello raggiunto d’integrazione è talmente elevato che, ad esempio, è possibile tramite un palmare regolare la temperatura di una stanza così come gestire le luci della sala convegni. Il risultato raggiunto, obiettivo dell’intera realizzazione, è il massimo comfort abbinato al risparmio energetico e di gestione. Ultima cosa, forse la più importante, che è alla base della collaborazione tra Teleim- pianti e Di Giansante Hotels: il nostro servizio di assistenza tecnica. Garantiamo una manutenzione fullservice con interventi on-site, parti di ricambio nuove ed originali, manodopera specialistica e supporto 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno.” Il Presidente di DGH, Marianna Di Giansante, ritiene “molto importante l’attività svolta da Teleimpianti in questi anni nelle nostre strutture. Poter erogare servizi a valore aggiunto, garantendo sempre la massima tecnologia, comfort e sicurezza con puntualità ed efficienza nelle manutenzioni, è strategico per il nostro gruppo. Vogliamo mantenere i nostri alberghi sempre all’avanguardia tecnologica e con i più elevati standard di sicurezza, per offrire ai nostri ospiti tutti i plus che una clientela moderna ed esigente necessita al giorno d’oggi. Abbiamo quindi bisogno di partners, specializzati nella propria attività, che diano una spinta propositiva al nostro mondo: Teleimpianti è sicuramente uno di questi.” THINK3 Dopo India e Cina, think3 punta sulla Russia stringendo una partnership con Axoft Company, distributore con sede a Mosca, per incrementare la distribuzione e la commercializzazione delle proprie soluzioni in Russia, CIS e Mongolia. Think3, fornitore dell’unica tecnologia in grado di coniugare gli ambiti progettuali di concept, sviluppo e realizzazione del prodotto, amplia così la propria rete commerciale andando a coprire efficacemente e capillarmente i mercati russo, dei paesi CIS e mongolo. ECCO IL PRIMO PROTOTIPO DEL SISTEMA SATIN La collaborazione di think3 al progetto SATIN è arrivata al rilascio del primo prototipo di un’interfaccia ‘tattile’ per la valutazione delle forme. SATIN, “Sound And Tangible Interfaces for Novel product design” è un progetto partito nel 2006 con il coordinamento del Politecnico di Milano, per una durata di 36 mesi e dal costo complessivo di 5,1 milioni di euro, di cui 2,9 milioni finanziati dalla Comunità Europea. Collaborano al progetto anche l’Instituto de Engenharia de Sistemas e Computadores del Portogallo, la Technical University di Eindhoven, l’Università di Nottingham e come partner dal settore industriale Alessi, Italdesign – Giugiaro, MOOG-FCS e Il progetto Satin, al quale Steklarna Hrastnik. partecipa Think3, è finanziato La ricerca intende sviluppare un nuovo sistema dall’Unione Europea per la progettazione basato su interfacce multimodali e multisensoriali, capace di integrare in modo efficace nuovi paradigmi di modellazione basati sulla fusione delle interfacce visiva, sonora e tattile. Il primo prototipo consiste in un’interfaccia tattile per la valutazione della forma, e la prossima release includerà la possibilità di modificare la forma di un oggetto, a livello locale o globale. Il sistema prevede un’interfaccia ‘haptic’ che include due dispositivi FCS-HapticMaster connessi e integrati con un nuovo nastro tattile per la valutazione e modifica della forma. Tramite l’interfaccia l’utente può esplorare e valutare la forma di una superficie lungo una traiettoria definita interattivamente facendo scivolare le dita sul nastro tattile che prende la forma della curva sul modello virtuale. Questa può essere modificata esercitando pressione sul nastro in alcuni singoli punti o applicando una trazione/compressione e una flessione/torsione agli estremi del nastro. Il sistema di visualizzazione è basato sulla retro proiezione; l’utente indossa occhiali stereoscopici per la visione dei modelli in 3D e il suo punto di vista è guidato da un sistema di tracciamento ottico. Il sistema fornisce anche suoni metaforici relativi alle caratteristiche geometriche della forma esplorata, quali la curvatura o la discontinuità, e fornisce feedback circa le azioni dell’utente. Il primo prototipo è stato testato dai designer di Alessi, Italdesign – Giugiaro e Steklarna Hrastnik che lo hanno trovato intuitivo da utilizzare ed efficace per rappresentare curve attraverso il senso del tatto, in unione con una visione stereo. Apprezzata anche l’idea di usare suoni metaforici, che rendono innovativo e piacevole questo modo di comunicare. «Siamo orgogliosi di far parte del progetto SATIN e di contribuirvi con la nostra tecnologia, in particolare con elementi geometrici sviluppati appositamente. Siamo convinti che il modo di lavorare proposto da questo progetto rifletta ciò che accadrà nei prossimi anni» ha dichiarato Alain Massabo, Vice President dell’Advanced R&D Group di think3. «Il sistema SATIN interessa l’ampio mercato dell’industrial product design» spiega la Prof.ssa Monica Bordegoni del Politecnico di Milano, coordinatrice del progetto. Questo perché «presenta una nuova generazione di sistemi di progettazione dove le funzionalità di modellazione della forma e un’avanzata interazione uomo-macchina, che include interface tattili unite al suono, sono completamente nuove e innovative rispetto alle applicazioni disponibili attualmente. Il sistema avrà un significativo impatto nei settori dell’industrial design e migliorando la produttività e la qualità delle condizioni di lavoro dei designer, ma anche la qualità del product design grazie ai metodi di modellazione avanzata in grado di esaltare l’abilità dei designers che effettueranno valutazione e modifica della forma ‘a mano’». L’accordo nasce dalla volontà della multinazionale di massimizzare la propria presenza in un mercato di ampie dimensioni e potenzialità quale quello russo e di consolidare la propria rete di vendita nei mercati dell’Est attraverso un partner con una comprovata esperienza nella di- stribuzione di soluzioni software e in grado di proporre l’intera offerta think3 per lo styling, l’engineering, il tooling e il PLM, offrendo anche un FARE 29 E’ NATA BONFIGLIOLI VIETNAM Bonfiglioli Riduttori, l’azienda di Lippo di Calderara che da oltre 50 anni si è posizionata in vetta alle classifiche mondiali nel settore della trasmissione di potenza con oltre 2.500 dipendenti in 14 paesi, ha deciso di aprire un nuovo stabilimento produttivo in Vietnam. Dopo il conferimento dell’Investment Certificate da parte dell’Autorità per i distretti industriali del Binh Duong, Bonfiglioli Vietnam Ltd, una società a responsabilità limitata costituita da due soci, conta su un capitale di investimenti e un capitale sociale rispettivamente di 16 milioni e 10 milioni di dollari. Il partner di Bonfiglioli Riduttori in questo investimento è Simest, società italiana di proprietà dello Stato specializzata nel supportare imprese italiane che intraprendono operazioni di espansione internazionale. L’azienda avrà il proprio quartier generale e Un momento dell’inaugurazione dello stabilimenti produttivi nel My Phuoc Industrial stabilimento Bonfiglioli in Vietnam Park 3 all’interno del Ben Cat District. Bonfiglioli Vietnam ha stipulato un contratto di locazione con la società immobiliare Becamex su un lotto di terreno di oltre 90 metri quadri e su cui sorgerà lo stabilimento comprensivo di uffici e un edificio dedicato ai servizi. Questo sarà il primo passo dell’investimento programmato e sarà dedicato alla produzione di motori elettrici destinati all’uso esclusivo per le attività di Bonfiglioli Riduttori. L’unità produttiva impiegherà circa 300 operai e 50 impiegati e sarà equipaggiata con macchinari a tecnologia avanzata per la produzione di 324 mila motori elettrici all’anno, con l’obiettivo di arrivare a 623 mila unità entro i prossimi due anni. «Questo evento è particolarmente importante per Bonfiglioli Riduttori – ha affermato il Cavalier Clementino Bonfiglioli, presidente e fondatore – in quanto rappresenta il lancio di un investimento strategico per l’azienda, nonché il nostro rispetto per le tradizioni del Vietnam». Sonia Bonfiglioli, amministratore delegato, spiega che l’azienda bolognese ha scelto il Vietnam per il proprio maggiore investimento estero «in quanto questo paese così affidabile rappresenta per investitori come noi uno scenario vincente». Il direttore generale di Bonfiglioli Vietnam, Luigi Galimberti, sottolinea che lo stabilimento sarà dotato di impianti all’avanguardia, a testimonianza dell’impegno di Bonfiglioli Riduttori nel dar vita ad un’azienda moderna, tecnologicamente avanzata e improntata sul futuro. Oltre a questo importante investimento, infatti, Bonfiglioli Riduttori prevede il consolidamento e lo sviluppo su scala mondiale del proprio business basato su apparecchiature industriali e per la movimentazione. 30 FARE servizio di training e consulenza ai subdealers. Axoft Company, presente sul mercato da quasi dieci anni, con 40 uffici dislocati su tutto il territorio presidiato, distribuisce soluzioni software di oltre 400 vendor, tra cui Microsoft, Oracle, Computer Associates, Adobe, MathWorks, McAfee, Trend Micro, e vanta un network di ben 4 mila partner (resellers, system integrators, OEMs, ISVs ecc.) a cui fornirà soluzioni CAD e PLM think3. I partner di think3 vengono scelti in base alla capacità di coprire una determinata area geografica e di fornire un’assistenza che abbia le stesse caratteristiche, in termini di competenza e attenzione, di quella originale della casa madre. A oggi think3 può contare su oltre 50 VAR in più di 20 Paesi nel mondo, accuratamente selezionati e supportati attraverso corsi di formazione sia di natura tecnica sia di tipo commerciale. «Con l’ingresso di think3, il nostro listino si arricchisce di una nuova, prestigiosa ‘firma’ – commenta Vadim Korolkov, CEO di Axoft Company – che dà lustro e ulter iore competitività alla nostra proposta, soprattutto in un segmento strategico come quello CAD e PLM. Crediamo che i prodotti think3 abbiano tutte le qualità, tecnologiche e commerciali, per darci ottime soddisfazioni, sia sul nostro parco clienti che aprendoci nuovi spazi di business». «La partnership con Axoft Company rappresenta un ulteriore passo nella strategia di espansione della rete commerciale think3 a livello mondiale – dichiara Amedeo Brasolin, Vice President Sales di think3 – Tra le grandi economie mondiali emergenti, la Russia è al terzo posto co- IN.EDIT : UNA CASA EDITRICE E NON SOLO Nata nel 1992 a Castel San Pietro Terme come incontro tra le professionalità del titolare dottor Claudio Franzoni e le nuove tecnologie che allora cominciavano ad interessare il mondo della grafica e della stampa, in.edit sas si è evoluta a casa editrice pur mantenendo un solido ruolo di centro di servizi editoriali, grafica, prestampa, stampa editoriale e commerciale e confezione. Editrice di quattro testate, di cui tre nazionali e una locale (il Castellano.net, mensile di cultura e di informazione, che da gennaio ha le edizioni della provincia di Bologna, di Imola e di Faenza e che rappresenta sempre più un valido supporto pubblicitario e informativo per tutte le aziende del territorio coperto dalla pubblicazione) dal 2008 ha intrapreso la pubblicazione volumistica, con sette titoli e tre in conclusione di contratto in un solo anno di attività. Da sottolineare la pubblicazione della nuova Guida di Bologna, già in vendita in italiano, portoghese e cinese e in via di pubblicazione in francese, inglese, spagnolo, tedesco, russo, giapponese, arabo, il cui intento è quello di dare un nuovo spazio alla città di Bologna e di essere un mezzo per la sua conoscenza oltre ad un importante veicolo pubblicitario per le aziende; il romanzo di Paolo Sartiani, ex calciatore ed ora allenatore, sulla SLA (malattia che colpisce i calciatori), da cui l’autore ha tratto un percorso di riflessione sulla vita; alcuni volumi per i più giovani e di prossima uscita “18 storie del ‘900”, di Odoardo Reggiani, un viaggio lungo una serie di temi storici che hanno rappresentato i cardini del ‘900. Nel mese di marzo in.edit si è trasferita in una sede più ampia e questo darà l’opportunità di consolidare la sua struttura produttiva con l’innesto anche del reparto confezione, così da completare i servizi che coprono tutto il percorso produttivo. me dinamica di sviluppo dopo la Cina e l’India, Paesi dove peraltro siamo già presenti. Sono certo che l’esperienza, la competenza e l’efficienza di Axoft Company aiuteranno significativamente la crescita di think3 anche in questo mercato che, con un’economia in rapida espansione e una produzione industriale in crescita (in particolare nel settore manifat- turiero), rappresenta per noi un mercato di sicuro interesse e nel quale investire». TRACMEC La TracMec, azienda metalmeccanica di Mordano, ha donato all’Ausl di Imola una lampada scialitica del costo di 25 mila euro, che sarà installata nella sala operatoria del reparto di Ortopedia. L’apparecchiatura è stata consegnata da Maurizio Venara, titolare della TracMec, al direttore dell’Ausl imolese, Mario Tubertini. La lampada scialitica utilizza led ad alta efficienza illuminante. E’ quindi più vantaggiosa rispetto ai bulbi illuminanti tradizionali, poichè annulla l’innalzamento di temperatura sul FARE 31 A CAMUGNANO CASACLIMA E 2ENER.CAM PARTNER D’ECCELLENZA DEL “PARCO DELL’ENERGIA” Un’insieme di attività produttive per servizi e ricerche nelle energie rinnovabili, i cui edifici siano a loro volta progettati seguendo criteri di ecosostenibilità. È il “Parco dell’Energia” che sorgerà a Camugnano, il piccolo Comune in provincia di Bologna, noto per ospitare già un’importante centrale idroelettrica dell’Enel (complesso “Asta del Reno”) e il centro di ricerca Enea sull’energia nucleare. Proprio in questa località, che per storia e morfologia del territorio è vocata alle fonti rinnovabili, nascerà la prima Area produttiva ecologicamente attrezzata di tutto l’Appennino. Fotovoltaico, eolico e biomasse sono i nuovi campi in cui investire. E per un progetto a così alto contenuto tecnologico c’è un partner d’eccellenza: l’agenzia CasaClima di Bolzano, specializzata nella progettazione di edifici ecosostenibili. Grazie ad un accordo d’intenti firmato nella sede di Unindustria Bologna tra il sindaco di Camugnano, Alfredo Verardi, e il direttore dell’agenzia alto-atesina, Norbert Lantschner, lo staff tecnico del “Parco dell’Energia” potrà avvalersi del know how di CasaClima, attraverso corsi di formazione mirati alla progettazione di edifici a basso consumo energetico. In campo scende anche il gruppo 2Ener.Cam: già partner dei Comuni di Bologna e Camugnano per il sostegno delle energie rinnovabili, il gruppo di Schwarz e Rosanelli collaborerà con CasaClima nella formazione del personale, proponendosi anche come finance partner nello sviluppo dei progetti. “Utilizzare al meglio le risorse che il pianeta gratuitamente ci offre è garanzia di indipendenza energetica nel futuro”, osserva Lantschner. E’ una scelta strategica, quella di Camugnano, ma anche virtuosa: scommette e investe sull’ecosostenibile proprio mentre il pacchetto anti-crisi cancella il bonus energia. Elena Boromeo campo operatorio. Inoltre, il suo ciclo di vita è praticamente infinito. TracMec peraltro non è nuova ad iniziative di solidarietà in questa direzione. L’azienda di Mordano, infatti, lo scorso anno ha fatto dono al Pronto Soccorso ed al 118, sempre dell’Ausl imolese, di un ventilatore polmonare necessario per il supporto dei pazienti in emergenza. VENTURI AUTOSPURGHI Nuova succursale per Venturi Autospurghi, l’impresa di Anzola dell’Emilia che dal 1960 si è affermata leader nel settore. Oltre alla sede storica l’azienda può ora contare 32 FARE anche sulla filiale di San Lazzaro per l’ampliamento della propr ia struttura e per una migliore copertura del territorio. Venturi Autospurghi conta una sessantina di dipendenti e 40 mezzi adibiti all’autospurgo e alle bonifiche ambientali, alla pulizia di depuratori e vasche di raccolta, al trasporto di rifiuti speciali. Accanto a questi interventi tradizionali, molti dei quali in appalto da Hera, vi è poi Venturi Ambiente che fornisce dal 2004 una serie di servizi ad alta tecnologia come il relining per ripristinare le fognature senza scavi, videoispezioni delle condotte, ricerca perdite, collaudi e prove di tenuta. CUBO E ENGINEERING PREMIATE DAL QUARTIERE SANTO STEFANO Come già negli anni passati, il Quartiere Santo Stefano ha conferito an- FARE 33 che quest’anno un riconoscimento ad imprese particolarmente significative nei diversi campi dell’attività economica. Gianni Cuppini, titolare di Cubo (qui sopra) e Pietro De Micheli, titolare di Engineering Informatica (alla pagina precedente), premiati dal Quartiere Santo Stefano di Bologna Per il settore industriale il riconoscimento è stato attr ibuito a due imprese associate: la Eng ineer ing ingegner ia infor matica spa e Cubo società di consulenza aziendale srl. Alle imprese premiate i complimenti di Unindustria Bologna. SECI ENERGIA Ferdinando Brachetti Peretti, Presidente di Api nòva energia e Gaetano Maccaferri, Presidente di Seci Energia, hanno siglato un accordo strategico per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Finalità dell’accordo è la costituzione di due società: WAS (Wind Api Seci) specializzata nello sviluppo di campi eolici e SAB (Seci Api Biomasse) impegnata nel settore dell’approvvigionamento di biomasse per la produzione di biodiesel ed energia elettrica. Il sodalizio industriale di due rilevanti Gruppi industriali a carattere familia- 34 FARE re, come Api e Gruppo Maccaferri, che hanno fatto della diversificazione un punto di forza della loro strategia di sviluppo, garantirà alle nuove realtà societarie un ruolo da protagonisti nell’ambito dei rispettivi settori. WAS ha l’obiettivo di realizzare e gestire impianti eolici in Italia ed all’estero. Oggi, ha in fase di sviluppo progetti in Italia per circa 200 Mw ed in Grecia, nei prossimi cinque anni, per circa 500 Mw. SAB, nell’ambito delle iniziative nei settori energetico e dei biocarburanti dei due Gruppi, si propone di integrare gli approvvigionamenti di oli vegetali da filiere locali con oli derivanti da coltivazioni estere. Nello specifico, SAB individua, prevalentemente nei paesi in via di sviluppo, aree da destinare alla coltivazione di piante oleaginose che non entrino in competizione con superfici destinate alla filiera alimentare. Tali iniziative, nel settore no food, potranno generare positive ricadute economiche a sostegno dello sviluppo delle aree rurali di questi paesi. La composizione dei Consigli d’amministrazione delle due società rispecchia la partecipazione paritetica dei due Gruppi. In WAS il ruolo di Presidente è ricoperto da Giordano Serena, e quello di Vice Presidente da Mauro Sartori. Ennio Ciliberti e Claudio Edoardo Capizzi ricoprono il ruolo di Consiglieri. In SAB il ruolo di Presidente è ricoperto da Mauro Sartori, e quello di Vice Presidente da Giordano Serena. Ennio Ciliberti e Claudio Edoardo Capizzi ricoprono il ruolo di Consiglieri. Api nòva energia è la società del gruppo api che si occupa del business elettrico e del gas e rappresenta nello scenario italiano un operatore sempre più rilevante nella produzione della “green energy”. Nata nel 2006, Api nòva energia porta in dote l’esperienza di oltre settanta anni di imprenditoria italiana della famiglia Brachetti Peretti nell’industria del petrolio e dell’energia. Dagli anni ‘90 il gruppo Api ha iniziato significativi investimenti nel settore elettrico, diventando un importante operatore nazionale con 4 centrali oggi in esercizio per un totale di 370 MW. Le attività elettriche sono oggi coordinate da Api nòva energia, che raccoglie in sé anche i frutti dei recenti anni di sviluppo nel settore eolico svolto dalla holding del gruppo. Seci Energia è la sub holding del Gruppo Industriale Maccaferri, a cui fanno capo le società operanti nei diversi settori energetici. E’ impegnata in Italia ed all’Estero per lo sviluppo di iniziative nel settore energetico da fonti rinnovabili quali le biomasse, il fotovoltaico, l’eolico, il biogas, il mini-idro e nel settore delle energie assimilate attraverso la gestione di due centrali termoelettriche. THAI WAY SPA E’ a Bologna l’unica Thai Spa esistente in Emilia Romagna: si tratta di Thai Way, a San Lazzaro di Savena, un’eccellenza nel suo genere, nella quale gli associati Unindustria potranno usufruire di agevolazioni speciali attraverso PiùShopping. In Thailandia il massaggio tradizionale è un’arte che propone il raggiungimento dell’armonia interiore e la prevenzione delle malattie. Da oltre 2500 anni questa pratica manipolativa fa parte della medicina tailandese. Il massaggio tailandese induce pace ROTARYDAY A BOLOGNA ALL’INSEGNA DEL LAST MINUTE MARKET Mercoledì 25 Febbraio l’aula absidale di Santa Lucia ha ospitato la prima edizione del RotaryDay. Con questa iniziativa i 10 Rotary del Gruppo felsineo hanno festeggiato insieme pubblicamente il 104esimo anniversario della fondazione del Rotary, una importante associazione volontaristica di servizio, che conta un milione e duecentomila soci nel mondo e oltre 750 sul territorio bolognese. “Il RotaryDay – come sottolinea Paolo Malpezzi, curatore dell’evento nonché presidente del Rotary Ovest – oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle attività e l’impegno sociale della nostra associazione, è punto di partenza per avviare la collaborazione con altre organizzazioni e istituzioni del territorio”. Tanti i services del Rotary che, per esempio, con il progetto PolioPlus, ha contribuito a debellare la poliomielite nel mondo. Sul territorio bolognese, oltre al Last Minute Market, a cui è stato intitolato il RotaryDay, grande è l’impegno che tanti rotariani profondono a favore della scuola, in attività di orientamento professionale. La contribuzione economica, congiunta con l’impegno personale, si è rivolta anche ad associazioni di volontariato e altre realtà dedite a soccorrere il prossimo in difficoltà. Questo specialmente mettendo a disposizione la principale risorsa del Rotary che è l’eccellenza professionale dei suoi membri. Momento clou del RotaryDay è stato l’intervento sulla collaborazione tra il Rotary e il Last Minute Market, un progetto di recupero e valorizzazione dei beni invenduti, ideato da un socio rotariano Andrea Segré, preside della facoltà di Agraria dell’Alma Mater. Il Gruppo felsineo ha così voluto aprire la riflessione alle realtà a cui questa inutilità potrebbe servire, trasformando lo spreco in utilizzo, in prima fila l’Opera Marella, la Cooperativa Sammartini e la comunità l’Angolo di Modena. Questo grazie anche a partner commerciali come l’Ipermercato E.Leclerc. In chiusura è stata consegnata la più importante onorificenza rotariana, il Paul Harris Fellow, alla Signora Angela Lodi, presidente dell’associazione”Il Piccolo Principe” e agli assistenti distrettuali del Rotary Giancarlo Vivaldi e Giuseppe Castagnoli, per aver dimostrato, nello svolgimento delle loro attività e incarichi, di seguire e applicare i principi rotariani che si riassumono nello slogan ”Servire al di sopra di ogni interesse personale”. interiore, benessere mentale, piacevoli sensazioni e un profondo senso di rilassamento, grazie ai quali corpo e spirito si riconciliano. Secondo le credenza asiatiche e tailandesi, ogni genere di malessere si manifesta quando insorge uno squilibrio tra il corpo, la mente e li spirito. I templi buddisti sono stati per secoli le mete di coloro che erano alla ri- cerca di sollievo e aiuto concreto. La profonda conoscenza della medicina tradizionale tailandese ha permesso ai monaci di curare migliaia di persone, applicando i suoi quattro principi: la depurazione del corpo (eliminanzione delle tossine del corpo con diete adeguate); le erbe curative (equilibrio di vitamine e minerali); la meditazione (equilibrio della mente e lo spirito); il massaggio tradizionale tailandese (equilibrio energetico). Tra le novità del Centro, inoltre, il massaggio thailandese Raksa (che concentra l’attenzione sulle parti del corpo che accusano tensioni muscolari e contratture, come spalle, collo, testa, addome) ed il massaggio thailandese anti-age con olio di Perilla (un potente idratante e anti-age: se- FARE 35 condo un’antica leggenda thailandese, solo la famiglia reale e la nobiltà sitori in rappresentanza di oltre 65 paesi e più di 45.000 partecipanti tra professionisti del settore sanitario di tutto il mondo. ACEM Medical Company (Divisione di ACEM S.p.A.) situata nel padiglione Sheikh Rashid ha presentato per la prima volta in questo importante contesto il nuovo Sistema di illuminazione medicale a Led per sala operatoria riscuotendo grande interesse e successo. Il Sistema è composto principalmente dalla Ot – Starled, la nuo- La novità della Ot – Starled è rappresentata dall’ alto numero di led disposti in circolo (per un totale di 70 led), che generano uno spot di luce da 21 cm a 1 m con un alto grado d’illuminazione (160mila lux autolimitata) per una durata costante fino 50.000 ore. Il manipolo di facile presa è estraibile e sterilizzabile e contiene al suo interno la videocamera di serie (o eventualmente su braccio separato). I sistemi di video ripresa possono essere combinati con i monitor ACEM e va e rivoluzionaria lampada che offre un’illuminazione perfetta in ogni situazione e dalla Starled 3 Evo. Entrambe realizzate con tecnologia a Led garantiscono le migliori condizioni di lavoro del chirurgo e dell'équipe medica in sala operatoria producendo una luminosità nitida, luce priva di raggi infrarossi e resa cromatica costante nel tempo. consentono una registrazione e consultazione delle immagini video ad alta qualità con caratteristiche tecniche elevate per le più esigenti attività di video ripresa e video ripetizione in sala operatoria. Nel Sistema di illuminazione medicale per sala operatoria proposto da ACEM alla Ot – Starled viene associata la Starled 3 Evo (lampada satelli- potevano avere a disposizione l’olio di Perilla durante le raffinate sedute di massaggio quotidiane, per mantenere il corpo in perfetta efficienza e la pelle giovane e fresca). Per qualsiasi informazione: Thai Way 051 6259730 oppure www.thaiway.it ACEM Arab Health 2009, che si è tenuta presso il Trade Centre di Dubai, è considerata la più grande vetrina sanitaria espositiva e congressuale del Medio Oriente e Asia Occidentale. Ritenuto il più importante evento per il Medio Oriente ha offerto anche quest’anno un ambiente ideale per le aziende per mostrare i loro prodotti in uno dei più redditizi mercati in rapida crescita di tutto il mondo. L’edizione 2009 ha visto la partecipazione di più di 2000 espo- 36 FARE PER CHI CERCA IL LEGNO ECO-COMPATIBILE LA SCOMMESSA DI RAVAIOLI: PUNTIAMO SUL WPC Un'azienda trentennale che, dopo i primissimi passi nel mercato delle cornici da quadro si è rinnovata fino a diventare leader nella produzione di profili in legno per l’edilizia: dai coprifili per porte e finestre alle stecche per le persiane, dai listelli fermavetro alle cornici sagomate per serramenti in legno/alluminio ai battiscopa. E’ la storia della Ravaioli Legnami, impresa di Villanova di Bagnacavallo con filiali a Rimini e Bologna. Ri- levata nel 1984 dalla famiglia Bagnari, l'azienda ravennate si è affermata negli ultimi anni come il maggiore importatore italiano nel settore del “decking”, i pavimenti in legno per esterno, ideali per terrazzi, bordi piscina, stabilimenti balneari e opere pubbliche come darsene o arredi urbani. I legni sono in gran parte tropicali e di provenienza asiatica, africana, sudamericana (nel ricchissimo catalogo troviamo il Teak, l’Ipe, il Massaranduba e tanti altri). Le numerose essenze offerte e un magazzino costantemente rifornito di circa 75.000 metri quadrati garantiscono al cliente un prezzo indipendente dalle oscillazioni dei mercati. Negli ultimi anni, con l'apertura di due punti vendita a Bologna e Rimini, Ravaioli ha ampliato il proprio raggio d'azione confermandosi anche principale rivenditore per l'Emilia Romagna e offrendo inoltre ai propri clienti un servizio consegne tempestivo e una consulenza attenta e autorevole. Ma soprattutto, la scommessa che potrebbe rivelarsi vincente nei prossimi anni riguarda la necessità di reinventarsi eco-friendly, in un momento in cui perfino l'antico e stabile commercio del legno si trova a dover rispettare le sempre più stringenti richieste dell'ambiente. Mattia Bambi, responsabile Marketing e Comunicazione, ci parla del nuovo materiale per pavimenti per esterno: il “WPC” (Wood Polymer Composit), che l'impresa commercializza in tre colori. “Ci siamo avvicinati a questo prodotto anche vista l'impellenza del tema. - spiega Bambi - In effetti, i clienti inizialmente lo percepivano come diverso dal legno, erano diffidenti; ma poi soprattutto gli architetti, che sono sempre i più attenti alla progettazione ecologica, hanno iniziato ad apprezzarlo e a richiederlo”. Composto di polipropilene (PVC) e farina in legno, il WPC deriva quindi “da trucioli riciclati di segheria, e non da deforestazione”: con una durata naturale stimata intorno ai venticinque anni, molto interessante per le amministrazioni pubbliche perché non richiede alcuna manutenzione una volta posato. “Noi puntiamo molto su questo tipo di soluzione - conclude Bambi - e anche sulle foreste ecocompatibili: significa che per ogni albero tagliato, se ne pianta uno nuovo. La tendenza è questa”. V.S. FARE 37 te). Anch’essa realizzata con tecnologia a Led, permette di ottenere una qualità luminosa senza pari vantando una temperatura di colore pari a 5.000 °K. Completamente digitale la Starled 3 Evo è gestita da microprocessori con doppi comandi per regolare e visualizzare intensità luminosa e gestione dei fari. Il Sistema di Illuminazione ACEM grazie alla sua caratteristica modulare permette di espandere su richiesta la multimedialità della sala operatoria ed a seconda delle necessità può essere fornito in differenti configurazioni. LA PERLA Alain Prost è il nuovo Amministratore Delegato de La Perla, l’azienda bolognese leader mondiale nell’underwear e nel beachwear di lusso. Sostituisce Jeff Hansen, che assume il ruolo di Presidente. Professionista di altissimo profilo, Prost ha lavorato negli ultimi 25 anni per brand consumer di grande importanza. Direttore generale di Chantelle Group per 5 anni, ha portato la società di abbigliamento intimo ad un periodo di forte crescita e profittabilità. In precedenza aveva lavorato per 20 anni in L'Oreal, ricoprendo ruoli dirigenziali in Francia, Germania e Italia. Commentando la nomina, Jeff Hansen ha affermato:“Nonostante il turnaround non sia ancora stato completato, è giunto il momento di iniziare a porre le basi per la crescita, in parallelo agli sforzi di ristrutturazione. Questo è stato il nostro piano sin dagli inizi e Alain è esattamente il tipo di manager che vogliamo per implementare il forte piano di crescita di La Perla. E’ un professionista di 38 FARE grande esperienza, con una profonda conoscenza del settore dell’abbigliamento intimo e con la necessaria comprensione dei brand premium e del lusso”. Dall’acquisizione della società nell’agosto 2007, JH Partners ha gestito il processo di ristrutturazione, passando a un profitto operativo nel 2008 e, nonostante le difficili condizioni di mercato, ci si aspetta un’ulteriore crescita di profitto operativo nel 2009. Hansen continuerà a lavorare sugli aspetti della ristrutturazione ancora pendenti. Alain Prost, che si dedicherà al rilancio e alla crescita del marchio, ha dichiarato: “E’ un grande onore poter lavorare con La Perla, un brand con una forza straordinaria e che rappresenta un simbolo forte per le donne di tutto il mondo. Per questo motivo, sarà per noi fondamentale la rifocalizzazione sul brand La Perla e sul nostro impegno nei confronti della clientela, per riconquistare il nostro vantaggio competitivo nelle future collezioni”. BONFIGLIOLI CONSULTING Il Parco Scientifico Tecnologico “Kilometro Rosso” di Bergamo il 15 maggio ospiterà la quarta edizione del Lean Summit, la convention biennale che Bonfiglioli Consulting (tra le prime tre società italiane di consulenza, attiva dal 1973) organizza per fare il punto sulle più avanzate soluzioni applicate nelle aziende italiane e mirate alla ricerca della massima competitività. “In tempi di crisi globale – spiega il presidente Romano Bonfiglioli – con il Lean Summit 2009 offriamo alle imprese i risultati concreti, dura- turi nel tempo e raggiungibili nel sistema industriale italiano che si possono ottenere con un nuovo approccio basato sul Lean Thinking ma mirato allo sviluppo delle imprese che vogliono mantenere in Italia una base produttiva oltre che la progettazione e i servizi”. Al Lean Summit 2009 - il primo dopo l’ingresso di Bonfiglioli Consulting nell’alleanza tra società di consulenza Highland Worldwide - si confronteranno esperienze italiane e di altri paesi. Una nuova chiave di lettura che porterà all’analisi su una tematica di grande rilevanza: come rendere stabili nel tempo gli effetti positivi del cambiamento introdotto in azienda. Porterà un contributo anche Andrea Pontremoli, già Presidente di IBM Italia e ora Amministratore delegato di Dallara Automobili. Alle analisi sui casi aziendali di successo si affiancherà l’annuncio della ormai prossima pubblicazione del nuovo libro di Romano Bonfiglioli sulla leadership “alla maniera italiana”. Il team Bonfiglioli Consulting sta preparando il Lean Summit 2009 con grande cura per dare a imprenditori e manager risposte concrete e soluzioni praticabili per guardare con fiducia oltre la crisi. Il 15 maggio sarà una giornata full immersion nelle strategie di miglioramento e, ancora una volta, la protagonista assoluta sarà l’Impresa con il suo potenziale, la sua cultura, i suoi problemi, le sue prospettive di sviluppo. Nel 2008 Bonfiglioli Consulting ha realizzato un fatturato di 7,5 milioni di euro (+ 30% sul 2007). Il numero di società che si rivolgono a Bonfiglioli Consulting è cresciuto anche all’estero con positive esperienze in Usa, Spagna, Francia e Inghilterra. FARE 39 ARTICOLO DI copertina 40 FARE 0 In diretta dal futuro Tecnologia, cultura, modi di pensare e stili di vita IN DIRETTA DAL FUTURO Interventi di: FABIO RANGONI VITO DI BARI ENRICO SASSOON ANDREA VALCALDA ROBERTO SARACCO GIANNI LORENZONI ALBERTO CLÔ ANGELO TANTAZZI MASSIMO BERGAMI FARE 41 ARTICOLO DI 1 copertina SE L’INNOVAZIONE CI PASSA SOTTO AL NASO di Vincenza Selmi FABIO RANGONI, CONSIGLIERE DELEGATO DI UNINDUSTRIA PER INNOVAZIONE RICERCA E UNIVERSITÀ, METTE IN GUARDIA: GUAI A SOTTOVALUTARE LE INVENZIONI DEL DOMANI 42 FARE In diretta dal futuro UN CONVEGNO DEDICATO AL DOMANI Il futuro tecnologico, quello destinato a cambiare il nostro modo di fare le cose, è già tra noi.Tecnologie già oggi disponibili permetteranno di realizzare, nei prossimi anni, nuovi prodotti, nuovi servizi e inedite funzioni d’uso in tutti i campi. Comprendere la traiettoria e le potenzialità delle tecnologie emergenti è una necessità tanto più sentita nei momenti di crisi, come quello che stiamo vivendo, in cui possono maturare innovazioni capaci di ravvivare l’interesse dei clienti e dei consumatori. Dunque, come cambieranno le nostre vite, sospinte non solo dall’innovazione tecnologica, ma anche dall’evoluzione socio-culturale e da nuove forme di pensiero? Un interrogativo appassionante a cui ha cercato di rispondere il convegno “In diretta dal futuro”, organizzato da Club degli Innovatori di Unindustria Bologna al MAMbo, il Museo d’Arte Moderna di Bologna. Il Club degli Innovatori e Unindustria hanno portato a Bologna uno scenarista d’eccezione, uno dei principali e più ascoltati “guru” dell’innovazione: il Prof.Vito di Bari, docente alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano e all’Università Bocconi, autore tra l’altro di libri di successo come "Il futuro che già c’è" e "2015, week-end nel futuro". Al convegno – aperto da Fabio Rangoni, Consigliere delegato di Unindustria Bologna per Innovazione, Ricerca, Università – sono intervenuti: Enrico Sassoon, direttore di Harvard Business Review edizione italiana;Andrea Valcalda, responsabile dell’Area innovazione e ambiente di Enel; e Roberto Saracco, direttore del Future Center di Telecom Italia. (c.r.) Fabio Rangoni econdo l’enciclopedia online “Wikipedia”, lo scienziato irlandese William Thomson, nato a Glasgow nel 1824 e anche conosciuto con il nome di Lord Kelvin, “compì importanti lavori nell’analisi matematica dell’elettricità e della termodinamica, e diede un ampio contributo per unificare l’emergente disciplina della fisica nella sua forma moderna.” Eppure nessuno è perfetto, e anche Lord Kelvin fece qualche errore in vecchiaia. Già scettico sulle possibilità della radio, non aveva fiducia nemmeno nell’aviazione: “nessun pallone e nessun aeroplano potranno mai funzionare nella pratica”, di- S chiarò il fisico settantottenne all’inizio del ventesimo secolo. Ce lo ricorda Fabio Rangoni, Consigliere Delegato per Innovazione, Ricerca e Università di Unindustria Bologna, che apre il suo intervento introduttivo ricordando alcuni celebri casi di gaffe dovute a una mancata previsione del futuro: ci fu chi non volle finanziare le automobili, chi prese in giro la fotocopiatrice e chi decretò che nessuno al mondo avrebbe mai potuto volere un personal computer in casa. Mettiamo l’ironia da parte: nelle parole di Rangoni “questi esempi sono divertenti, ma in realtà si tratta di gravi episodi di fallimenti imprenditoriali e scarsa lungimiranza”. Lungimirante è colui che prevede i futuri sviluppi di una situazione o di un evento: e proprio il guardare lontano deve contraddistinguere le scelte delle imprese associate, riunite a Bologna in occasione del primo anniversario della nascita del “Club degli Innovatori”. Il Club riunisce un gruppo di imprenditori il cui obiettivo è quello di offrire non solo nuove suggerimenti provenienti dal settore hi-tech, ma anche un confronto diretto tra i professionisti che ogni giorno lavorano a contatto con il futuro tecnologico. Ed è un futuro che ci attende rapido: guardiamo al 2015, è l’auspicio per il 2009 del consigliere delegato . FARE 43 ARTICOLO DI 2 In diretta dal futuro copertina Dopotutto dopodomani è un altro giorno Dimenticare il futuro immediato, investire nel medio periodo e guardare avanti di Valentina Soluri A BOLOGNA IL PROFESSOR VITO DI BARI RACCONTA A UNINDUSTRIA IL FUTURO POSSIBILE. DOPO LA CRISI 44 FARE Vito di Bari icordate Marty McFly, l’eroe di Ritor no al Futuro che viaggiava nel tempo, e il suo giubbotto proveniente dall’anno 2015, capace di parlare e di asciugarsi da solo? Ebbene, tra non molto l’innovazione tecnologica potrebbe battere in volata persino l’immaginazione di Hollywood: camicie che si allungano e si accorciano da sole, “hug shirts” per innamorati, capaci di registrare il nostro battito cardiaco e di inviarlo alla felpa della persona amata; scarpe che ci avvisano se sbagliamo direzione, camerini che memorizzano le nostre esatte fattezze per lo shopping perfetto e giacche R che reagiscono chimicamente agli urti, per attutire i colpi e salvarci dai lividi. Sono solo alcuni dei recenti, strabilianti brevetti provenienti da tutto il mondo e presentati a Bologna da Vito di Bari, Innovation Designer per Expo 2015, opinionista del Sole24Ore e docente a Milano presso il Politecnico e l’Università Bocconi. Ospite di Unindustria al convegno “In diretta dal futuro”, di Bari sceglie però di raccontare una storia che ha inizio molti secoli fa: ai tempi della prima guerra punica, quando solo la tenacia e l’intelligenza del mercenario Santippo poterono salvare Cartagine da una sicura disfatta contro l’esercito romano, apparente- mente imbattibile e in effetti fino ad allora imbattuto. Di Bari non illude il suo attento pubblico (“non voglio minimizzare, ci pensano già i politici”): il richiamo alle origini spartane di Santippo e alle dure calamità comunque affrontate da Cartagine sono la migliore metafora per descrivere il biennio 2009-10, se come previsto stiamo per affrontare il momento peggiore per l’economia da un secolo a questa parte; diciotto o venti mesi che potrebbero cioè superare in ristrettezze persino il fatidico 1929, avverte subito il brillante oratore. Ma come trasformare la crisi in un’opportunità, ovvero come poté Santippo rispondere agli assalti FARE 45 di Marco Attilio Regolo e delle sue truppe sempre vittoriose? Dice la storia che in una città come Cartagine, soprattutto dedicata ai commerci, lo stratega aveva posto per la prima volta il problema della necessità di rafforzare l’esercito; esercito che, per le industrie del prossimo decennio, dovrà essere rappresentato da nuove tattiche e nuove idee, diversi approcci alla gestione di impresa e moderna attenzione alle tecniche del marketing. L’eccezionale carrellata di invenzioni scelte e proposte in apertura del convegno ricordano al mondo dell’industria che esisterà un dopodomani, per il quale l’originalità e l’innovazione dovranno farsi trovare pronte a interagire con le esigenze mutate della prossima generazione di consumatori. Dunque dimenticare il futuro immediato, investire nel medio periodo e guardare avanti, considerando un arco di tempo di tre-sette anni: questo 46 FARE il kit di sopravvivenza proposto alle aziende dall’italiano che il Financial Times ha definito “il nuovo guru della comunicazione” e che l’Espresso ha indicato come uno dei tre più brillanti forecaster al mondo. “Lo scenario sarà diverso da quello attuale, alcune imprese non esisteranno più, altre pertanto si saranno ingrandite, tutte dovranno fare dei tagli”, prosegue Di Bari; ma nessuna deve considerare il superamento della crisi come l’unico obiettivo, perché proprio investire sulla risalita è l’unico modo per restare a galla nel mercato in discesa. Come dobbiamo aspettarci i secondi dieci anni del millennio? “Impossibile prevederlo: troppi fattori incogniti, uno su tutti la disponibilità e il prezzo dell’energia, eppure diventa necessario agire da subito, oggi stesso”, ponendo le basi per una nuova fiducia nella fine fisiologica della recessione, prevista comunque in meno di un lustro: fiducia che la stessa iniziativa di Unindustria si propone di contribuire a restituire agli imprenditori, attraverso un viaggio affascinante nell’ingegno umano che non conosce momenti di stasi. Fortificarsi, riorganizzarsi, creare qualità: questi i punti saldi delle future politiche di gestione che vogliano rinascere dopo un periodo che si preannuncia senz’altro difficile. Ma a chi spetta, allora, il ruolo del previdente e coraggioso Santippo? “Quando in automobile si sbanda in curva, l’istinto di chiunque è quello di frenare. Eppure tutti sappiamo che il modo giusto per tenere la strada è accelerare e tenere ben saldo il volante – conclude Di Bari. - Le imprese che lo faranno arriveranno esauste alla fine della crisi, ma saranno sopravvissute”. Il messaggio è chiaro: i panni di Santippo, l’innovatore, aspettano quindi tutte le nostre aziende al varco. FARE 47 ARTICOLO DI 3 In diretta dal futuro copertina L’EUROPA, GLI USA E LE SFIDE DEL MONDO MULTIPOLARE Enrico Sassoon di Vincenza Selmi ECONOMIA E GEOPOLITICA FUTURE SECONDO L’ESPERTO ENRICO SASSOON 48 FARE n uomo con talmente tante pubblicazioni nel suo curriculum da non mettersi certamente problemi ad esprimere il proprio pensiero: così Vito di Bari ha presentato il direttore della rivista Harvard Business Review Italia Enrico Sassoon, al convegno “In diretta dal futuro” per descrivere gli scenari geopolitici post-crisi nei quali le industrie, fra pochi anni, dovranno sapersi dimostrare rinnovate e competitive. E lo studioso, in effetti, U chiarisce immediatamente la propria visione della sfida da affrontare: “la crisi durerà abbastanza a lungo per cambiare molte abitudini; la trasformazione porterà da una situazione con molte certezze e pochi paesi di riferimento a una situazione opposta, più incerta ma multipolare”. Per capire cosa significherà multipolarità, dobbiamo guardare ai paesi emergenti: non solo Cina e India, ma anche il Brasile e la Russia, dove le difficoltà presenti non azzerano le gran- dissime possibilità, il Sud Africa e l’Argentina, ricchi di innumerevoli materie preziose, l’Est europeo e il Sud-est asiatico. Realtà che, secondo Sassoon, possono oggi affrontare pesanti recessioni dovute a un’economia largamente basata sull’esportazione, ma che tuttavia si stanno proponendo con straordinaria audacia sul panorama internazionale, sfornando più “cervelli” - in particolare giovani matematici e ingegneri - di quanti oggi ne provengano dagli Stati Uniti. In un momento storico in cui la globalizzazione non sta affatto andando in crisi, ma sta solo cambiando volto smantellando l’antica egemonia tecnologica americana e giapponese, due fenomeni diventano dunque di importanza fondamentale: il rientro in patria delle professionalità provenienti dai paesi del Sud del mondo, formatesi all’estero e poi capaci di reinvestire nei propri paesi, e lo spostamento dei flussi economici e degli scambi di materie prime, che da Nord a Sud si muovono già da tempo da Sud a Sud e infine oggi da Sud a Nord (come dimostra l’esempio del mercato del petrolio di origine araba e mediorientale). Nel contesto di tali cambiamenti, l’Unione Europea subisce un indebolimento relativo (cioè comparato alla maggiore crescita degli altri continenti), ma le viene offerta anche la preziosa possibilità di ricercare nuovi talenti, uomini e donne da selezionare ovunque sia necessario: insomma non solo rischio ma anche opportunità, due parole che, come ricorda Sassoon, in cinese vengono scritte tramite lo stesso ideogramma, proprio perché spesso nascono dalla medesima situazione. “Avere successo significa passare da una crisi all’altra senza perdere il proprio ottimismo”, diceva già Winston Churchill, e lo stesso crollo dei mercati bancari dimostra l’importanza di combattere tanto le difficoltà reali quanto gli eccessivi panici psicologici. Americanista d’eccellenza, Sassoon ha infine commentato la recente elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti: “il momento è oggettivamente difficile, né lui né la sua amministrazione sanno cosa fare”, ammette; eppure va salutata positivamente la sua presa di posizione a favore di una rinnovata moralità nel mondo della finanza. “Sono impensabili delle buonuscite da diciotto milioni di dollari, mentre la gente viene licenziata. È ormai diventato chiaro che comportamenti simili non sono più tollerabili, né negli Usa né da noi”, conclude. FARE 49 ARTICOLO DI 4 copertina In diretta dal futuro “Nel nostro settore, le decisioni si devono prendere guardando avanti di trenta, quarant’anni” SINERGIE PER L’ENERGIA di Valentina Soluri ENEL: PER IL 2030 SÌ A FONTI DIVERSE. E A UN PROGETTO CHE SIA CONDIVISO DA TUTTO IL PAESE 50 FARE nfant prodige del colosso energetico Enel, il Responsabile progetti ambiente e innovazione Andrea Valcalda parla di fronte al pubblico di Unindustria nel giorno del suo quarantaquattresimo compleanno. “Che è anche l’anniversario del protocollo di Kyoto, quando si dice il destino...”, commenta lui. Vito di Bari lo introduce con una battuta senza mezzi termini: “poichè lei è genovese, immagino che abbia una certa attitudine al risparmio. Ci parli quindi del risparmio energetico”. E E Valcalda lo fa senza esitazioni, individuando due punti chiave: in primo luogo l’efficienza, che Enel come società si impegna a promuovere attraverso la vendita non solo di energia, ma anche di soluzioni e servizi ad hoc; in secondo luogo le scelte infrastrutturali che l’Italia deve affrontare immediatamente, con spirito bipartisan e unità di intenti, se vuole porre un freno alla dipendenza dall’estero e in particolare dalla Russia e dall’Algeria. “Dobbiamo tenere presente che, nel nostro settore, le decisioni si devono Andrea Valcalda prendere guardando avanti di trenta, quarant’anni, perché i passi compiuti possano avere un effetto”, spiega. “Nel lungo periodo, l’azienda Enel si pone tre obiettivi: garantire l’energia che è necessaria, garantirla a basso prezzo e garantire contemporaneamente il rispetto dell’ambiente”. Traguardi ancora lontani per il nostro paese, che sconta la controversa questione nucleare sulla quale Valcalda non ha dubbi: “nel momento in cui gli elettori decisero per il no, innanzitutto erano grandemente sottovalutati i danni ecologici causati dall’inquinamento di CO2, ai quali oggi cerchiamo di porre rimedio; inoltre, fissando come ipotetico orizzonte il 2030, possiamo prevedere che per allora il nucleare di terza o probabil- mente quarta generazione sarà cambiato e molto più sicuro dal punto di vista delle scorie”. E le fonti rinnovabili? Vento e sole non mancano nel nostro paese, ma il costo degli impianti è oggi ancora molto elevato, e la ripercussione sulla spesa delle famiglie immediata. Inoltre rimane insoluto il problema dello stoccaggio, ovvero dell’impossibilità attuale di conservare le energie disponibili, necessità oggi al vaglio dei ricercatori. Valcalda tuttavia azzarda previsioni positive: è già possibile, infatti, immaginare una tecnologia domestica di “microaccumulo”, che permetta per esempio a un frigorifero di ricaricarsi per un certo numero di ore mantenendo un’autonomia giornaliera, proprio come un computer o una macchina fotografica. Senza contare la sicura prossima affermazione della mobilità elettrica: se nel 2009 le batterie garantiscono già fino a 100 chilometri, entro il 2010 potrebbero essere abbozzati nuovi progetti firmati a quattro mani da produttori di energia e industrie automobilistiche, e volti alla diffusione di apparecchiature per la ricarica tanto a casa propria quanto nei luoghi pubblici. Una rivoluzione possibile, e un campo di studi che nelle parole del giovane dirigente sa essere non solo interessante, ma anche divertente. A patto che la ricerca sia resa possibile da una convergenza tra tutte le forze sociali e politiche, perché l’opinione pubblica possa prendere le proprie decisioni in piena consapevolezza e senza pregiudizi o timori di rischi a volte sopravvalutati. Conoscenza versus ignoranza, raccomanda Valcalda: la luce, d’altronde, è da sempre simbolo della ragione. FARE 51 ARTICOLO DI 5 copertina In diretta dal futuro IL CELLULARE CHE CI SALVERÀ LA VITA Non solo sms nel futuro delle telecomunicazioni di V. S. Roberto Saracco arlando di futuro, Unindustria Bologna chiede infine l’opinione di Telecom Italia e del suo Future Centre, nuova divisione dell’azienda la cui missione è di studiare le evoluzioni delle telecomunicazioni e la loro progressiva integrazione possibile con le più diverse circostanze della vita quotidiana. È il direttore Roberto Saracco a presentare uno dei prossimi ambiziosi obiettivi del gruppo: la “Road Map 2020”, una nuova concezione delle risorse open-source che appare quasi inimmaginabile persino nell’era di Internet e dei “social network”. “Intendiamo con ecosistema tutto l’indotto che può essere generato da un’attività”, chiarisce innanzitutto Saracco, e trasporta questa definizione nel mondo delle informazioni virtua- P 52 FARE li: se nel futuro ogni persona, semplicemente camminando per la strada con un palmare, potesse inviare un continuo feedback rispetto a ciò che vede (e che con lo stesso apparecchio, contemporaneamente, registra), questo darebbe vita a una biblioteca di dimensioni sconfinate di conoscenze condivise, caricate dai singoli users e a disposizione della collettività; ma non solo. Immaginiamo che quello stesso utente, che abbiamo visto provvisto di web-cam sul proprio apparecchio, sia anche dotato di uno schermo a 4K, finora riservato a proiezioni di lusso e capace con la sua risoluzione di restituire una visione pari a quella dello stesso occhio umano. Naturale che la comunicazione del futuro sarà visiva: non più chiamata ma videochiamata. E niente scomodi microfoni, perchè i nuovi “smart materials” della telefonia mobile saranno presto dotati di un “cono sonoro”, che come per i microfoni professionali, isolerà la voce del chiamante rispetto ai rumori interferenti. Niente di più semplice, racconta Saracco: “è già possibile incanalare il suono, presto ad esempio le persone a bordo di un’automobile potranno ascoltare ciascuna una diversa radio, senza udire quella del vicino, e contemporaneamente continuare a sentire le voci degli altri passeggeri”. Infine, ipotizziamo che il telefono del 2012 sia dotato di una memoria di 2 tetrabyte: quanto basta per conservare i ricordi di trent’anni di vita.Alienante per alcuni, inutile per altri? Non si creda che il Future Centre si dedichi solo ai vezzi, perché le prossime tecnologie per cellulari promettono ben altro; come le “polveri intelligenti” dell’italiano Alberto Sangiovanni Vincentelli, docente a Berkeley in California: minuscoli microchip posizionati lungo le carreggiate, capaci di rilevare e trasmettere le informazioni sul traffico e di ricaricarsi grazie al semplice attrito con la strada. Se infine la parola “biometria”, ovvero lo studio della biologia tramite la statistica, può spaventare per le sue antiche memorie lombrosiane, Saracco chiarisce immediatamente quanto potrebbe invece essere utile in futuro un cellulare capace di riconoscere, tramite minuscoli sensori, le fattezze e lo stato di salute del proprio “padrone”.Tanto da essere in grado di diagnosticare la presenza di cellule cancerogene a partire dall’analisi delle particelle presenti nel fiato. Incredibile? No, già brevettato: non è lontano il giorno in cui, entrando in un negozio di telefonia, ci si potrebbe ritrovare a richiedere un cellulare prescritto dal medico. FARE 53 ARTICOLO DI 6 Futuro copertina PROTOTIPI CHE SEMBRANO L’AUTO DI PAPERINO Cosa c’è nel futuro delle imprese, secondo Gianni Lorenzoni? Prodotti ecocompatibili, in materiali nuovi e riciclabili. E tanta innovazione: su prodotti, processi e organizzazione di Marco Montaguti l futuro, nostro come quello delle nostre imprese è, secondo gli antichi, sulle ginocchia di Giove. Ma qualcosa, anzi, più di qualcosa si può azzardare su quello che aspetta la nostra economia industriale sul breve e medio periodo, anche perché, come diceva un eminente economista britannico, “sul lungo periodo siamo tutti morti”. Con la premessa che leggere il futuro, anche armati delle conoscenze più raffinate, è sempre un azzardo, il I Gianni Lorenzoni 54 FARE professor Gianni Lorenzoni, emerito di Strategie d’impresa all’Alma Mater e presidente di Almaweb, prova a indicare alcune strade e in che modo percorrerle con successo. Intanto, per Lorenzoni, la nostra industria manifatturiera potrà sopravvivere. Ma con alcune avvertenze. “In primo luogo” dice il docente “saranno penalizzate quelle imprese che hanno un costo del lavoro pari o superiore al 10 per cento sul prezzo del prodotto finale; l’ideale dovrebbe essere il 5 per cento”. Ma questa è una condizione necessaria ma non sufficiente. Per continuare a stare sul mercato le imprese dovranno innovare drasticamente “sul prodotto, sul processo e sull’organizzazione”. Attenzione ancora: le innovazioni non vanno distribuite singolarmente sulle tre diverse fasi, ma vanno attuate contemporaneamente su tutte e tre le fasi, sovrapponendole e coordinandole l’una rispetta all’altra. Le innovazioni devono essere pezzi di un meccanismo che si combina, “ed è dalla capacità di combinare questi elementi - afferma Lorenzoni - che si ottengono risultati”. Queste le indicazioni di massima per quello che riguarda il futuro delle nostre imprese più consolidate e di un qualche successo. Con un’aggiunta che non dovrebbe neppure essere richiamata, data l’ovvietà: il tutto va visto in una dimensione internazionale. Lorenzoni richiama poi l’attenzione sui settori nuovi, sui nuovi materiali, sull’ecocompatibilità e riciclabilità che sono oggi alla base della progettazione dei prodotti. “I prodotti prenderanno questa deriva: devono essere ecocompatibili, in materiali nuovi e riciclabili. E questo a cominciare dagli oggetti più comuni come le sedie. Già nella fase di progetto i componenti di una sedia sono predisposti per essere facilmente smontati e riciclati”. Che prodotti dobbiamo quindi aspettarci? “Dobbiamo prevedere prodotti che non sono risultati di innovazioni di tipo incrementale, ma dei veri e propri ‘break’, delle rotture tecnologiche. Ad esempio, le auto. Saranno molto diverse da quelle di oggi, anche nella configurazione esteriore e così anche le bici e le moto.Vedo nelle aziende dei prototipi che sembrano le auto e le moto di Topolino e di Paperino. Ma sono fatte così perché lo richiedono i materiali e la progettazione; perché debbono essere più leggere, consumare meno carburante o usare carburanti innovativi e così via. In definitiva, la configurazione non è più solo di tipo estetico, ma soprattutto funzionale”. Professore, diamo un’occhiata alle dimensioni aziendali. Piccolo sarà ancora bello? “In un Paese che ha fatto del ‘piccolo è bello’ una specie di cliché, di fronte a contesti competitivi come quelli che ci fronteggiano, debbo dire che ‘big is safer’, che è meglio essere un po’ più grandi. E questo per molte ragioni. Perché si resiste meglio alle crisi e ai cambiamenti e ancor più si possono destinare fondi rilevanti a iniziative importanti, si può fare ricerca e assumere dei rischi, sia tecnologici che di mercato. Insomma, le aziende debbono irrobustirsi”. E uno che è piccolo e vuole restarlo? “Beh, può anche restare piccolo, però bisogna che si attacchi a uno molto robusto, con un effetto di filiera molto importante e solido. Il che non vuol dire che non possano esserci spazi, però in questo caso il piccolo deve anch’egli fare il salto e integrarsi pesantemente con un capofila”. E a Bologna e in Emilia Romagna i piccoli hanno letto questa pagina del futuro che arriva? “Non tutti. Ma o lo capiscono da soli o debbono avere qualcuno che li aiuti ad entrare in questa logica e si comporti di conseguenza, aiutandolo a crescere e non spremendoli come limoni, cosa, questa, che è una vecchia consuetudine. Non serve massacrare i fornitori e le imprese di servizio, sono asset, non agrumi da spremere”. FARE 55 ARTICOLO DI 7 Futuro copertina E’ ORA DI ESSERE VIRTUOSI di Maddalena Vicchi PER ALBERTO CLÔ, OGGI METTERE IN CAMPO SERIE POLITICHE DI RISPARMIO ENERGETICO NON SI PUÒ: SI DEVE 56 FARE è la crisi, meglio risparmiare. Gli sprechi, caratteristici di periodi di ricchezza e di tranquillità, vanno eliminati. Tutti gli sprechi: anche quelli energetici. O forse soprattutto quelli energetici perché per loro stessa natura incidono sia sulle finanze e i budget di famiglie, aziende e pubblica amministrazione, sia sull’am- C’ biente. Esempio? Il protocollo di Kyoto, sottoscritto con giusto entusiasmo dall’Italia che però non ne è riuscita a rispettare i parametri relativi alle emissioni e per questo dovrà pagare una salatissima multa, pari a oltre due miliardi di euro. Il futuro prossimo e lontano dunque legato a doppio filo con le politiche di risparmio energetico, e a confermarlo è il professor Alberto Clô: uno dei massimi esperti italiani in materia. – Professore, prima di guardare al futuro facciamo il punto sullo stato attuale di ambiente ed energia? Per farlo bisogna partire da un considerazione: finora le città non sono state coinvolte direttamente in politiche di questo tipo. Se pensiamo alle emissioni di CO2, cioè di anidr ide carbonica, è chiaro che ci vengono in mente le restrizioni del traffico. Ma è chiaro che da sole non bastano, perché a inquinare l’aria ci sono anche le emissioni derivanti da aziende, abitazioni. Lo stato attuale non è confortante. - Quindi non si può che migliorare, no? Non è questione di potere, si deve migliorare, si devono mettere in campo serie politiche di risparmio energetico. Pensiamo al territorio bolognese composto da un tessuto di aziende diverse per settori produttivi, ma ugualmente caratterizzate da dimensioni medio piccole. E’ difficile che queste aziende attuino politiche di risparmio energetico, a farlo normalmente sono le grandi imprese, i colossi. – E perché le grandi sì e le piccole no? Attenzione, le piccole non lo fanno per insipienza, ma per un limite legato a una variabile esogena esterna. Ritengo fondamentale che da ora in avanti si dispongano delle vere campagne infor mative per le aziende di dimensioni medio piccole: solo in questo modo, con una informazione corretta e organica anche le realtà di dimensioni ridotte possono divenire virtuose in campo energetico. - Come fare per aiutarle? Le associazioni possono ad esempio creare degli sportelli unici per l’energia, ma anche i media possono impegnarsi per comunicare in maniera corretta. Non solo, prima delle sanzioni, che puniscono ma non risolvono i problemi, è importante impegnarsi per favorire l’utilizzo di risorse rinnovabili e poi incentivare tutte le iniziative di r innovamento dei vecchi parchi industriali e sostenere, dando magar i una corsia preferenziale ai progetti di bioedilizia. - E fin qui le imprese, ma le amministrazioni? Cosa dovrebbero fare? Dovrebbero partire loro stesse da questa considerazione: l’inquinamento per 1/3 è da attribuire all’industria, 1/3 alla mobilità e 1/3 al residenziale. Fatte le proporzioni in- tervenire concretamente con politiche che, ad esempio, mirino a una mobilità modernizzata: e quindi sì a parcheggi utili e a mezzi di trasporto elettrici, o comunque a basso impatto ambientale. - Gino Bartali avrebbe detto: è tutto sbagliato, è tutto da rifare… Non so; io comunque penso che il primo impegno vada assunto a livello nazionale: non si possono lasciare le amministrazioni libere di decidere e allora alcune agiscono in un modo e altre no. Serve uniformità, servono politiche omogenee, concordate. Non possiamo essere ostaggi di una visone distorta della cosiddetta democrazia liberale. - Per concludere, professore, in Italia non salviamo niente? In Italia, e questo non si sa, siamo molto più virtuosi che in altri Paesi europei, sul fronte energetico. Ma non lo siamo per meriti nostri, lo siamo per una ragione molto più concreta; noi di energia ne produciamo pochissima. Quindi la paghiamo molto e per certi aspetti ci stiamo un po’ più attenti. In ogni caso se non si cambia l’approccio alle tematiche energetiche sarà difficile rispettare i parametri di Kyoto 2020. E sarà un altro salasso. FARE 57 ARTICOLO DI 8 Futuro copertina Verso un nuovo posizionamento sul mercato di Barbara Bertuzzi PER BANCHE E IMPRESE IL CAMBIAMENTO SARÀ RADICALE, DICE ANGELO TANTAZZI. E QUESTE ULTIME DOVRANNO ESSERE SEMPRE PIÙ CAPITALIZZATE “Per risollevarsi da una crisi di tale complessità, che mette in discussione molti aspetti del mondo finanziario e del mondo interno alle imprese, le ricette possono essere le più varie”. Così il prof. Angelo Tantazzi, presidente di Prometeia e di Borsa Italiana, apostrofa il momento di preoccupante incertezza in cui versa l'eco- 58 FARE nomia mondiale. “Siamo sprovvisti di strumenti e di analisi. Tanto da non riuscire a misurare correttamente neanche l'entità di questi fenomeni: ad esempio, si pensava che la caduta del prodotto lordo americano nell'ultima parte dell'anno fosse pari al 3%, mentre si aggirava attorno al 6%”. Ma facciamo un passo indietro e andiamo all'origine. “L'epicentro del problema – precisa Tantazzi - è stato nel mondo finanziario. Le imprese hanno avvertito le prime difficoltà lo scorso autunno, con il fallimento Lehman Brothers. E si è capito subito che il contraccolpo poteva essere molto vasto: qualsiasi andamento di tipo industriale ha registrato cadute vertiginose e repentine. E questo perchè la crisi si è manifestata proprio nel mondo del credito, un settore che tocca le imprese, ma anche le famiglie e la pubblica amministrazione. Di più: interfaccia tutti i paesi”. Dunque, come hanno reagito i governi? “I primi interventi sono stati anzitutto nei confronti delle banche, con aumenti di capitale (in Francia, in Austria, ma anche in Italia, con le obbligazioni Tremonti) oppure con vere e proprie nazionalizzazioni (es. la Royal Bank of Scotland), o ancora con misure atte ad ‘assicurarne’ l'attività. La contrazione dell'economia è stata immediata. In Italia, dove non c'è un elevato indebitamento delle famiglie nei confronti delle banche, se paragonato a quello di Stati Uniti e Inghilterra, a risentirne è stato il consumo di beni durevoli (automobili, elettrodomesti- Angelo Tantazzi ci, etc). Improvvisamente il mercato delle imprese si è sgonfiato, sul piano interno e su quello internazionale”. Ma qual è stato il fatto singolare che ha caratterizzato questa debacle economica rispetto alle precedenti? “La concomitanza delle situazioni: tutti i mercati si sono ritrovati simultaneamente in contrazione, perfino Singapore e Corea, che da sempre registrano alti tassi di crescita.” Ora il quesito è uno solo: quanto durerà? E come ne verranno fuori le imprese? “E' difficile da stabilire – continua il presidente di Prometeia Si è avuta una forte contrazione nella produzione, ma la spesa finale non è crollata allo stesso modo. Ad esempio, ci sono beni come i servizi che hanno subito solo una lieve caduta rispetto a prima. E poi c'è il fenomeno delle scorte che funge da volano: quando le aziende arrestano la produzione del 30%, non è detto che la flessione del mercato sia della stessa entità. Si utilizzano quindi le scorte che, una volta terminate, devono essere riordinate. E così si rimette in moto la macchina.” Con quali tempistiche? “Non si sa con certezza. Può essere che in autunno la contrazione si stabilizzi. Ma cambierà lo scenario, sia per le banche che per le imprese.” Basta guardare al caso della Royal Bank of Scotland, acquistata al 70% dal Tesoro inglese. La banca, che era presente in 54 stati, ha deciso di uscire da 35. Ciò significa che presto si apriranno spazi per altri operatori, che andranno così ad occupare il vuoto di mercato. “Se si volesse sintetizzare – precisa Tantazzi - ogni banca o impresa dovrà in futuro riconsiderare il proprio posizionamento sul mercato. E porsi ovviamente delle domande: i prodotti su cui puntare; gli investimenti da effettuare; i mercati da abbandonare etc. Sarà quindi un cambiamento radicale. E vincerà chi avrà fiuto imprenditoriale. D'altronde le risposte dipenderanno dalla propensione al rischio, dalla capacità manageriale e dalla voglia di confrontarsi.” Siamo di fronte a cambiamenti di una profondità e di una vastità senza eguali, che obbligano sia i sistemi produttivi (imprese e banche), sia gli stati a ripensare i ruoli. Ed è proprio dalle interazioni tra imprese, credito e sistema pubblico che si decideranno le sorti. “A questo punto però si pone un problema per le imprese: dovranno essere più capitalizzate perchè le banche erogheranno sì credito ma in misura più contenuta. Allora se c'è un’impresa con obiettivi di crescita e di espansione, li dovrà finanziare. E come? Con un maggior volume di mezzi propri. A questo proposito, come Borsa Italiana, stiamo presentando in Italia la formula dell'Alternative Investment Market (AIM) indirizzata ad aziende, di piccole dimensioni, che desiderino entrare nel mercato azionario (ndr. a Bologna la presentazione si è tenuta nel mese di febbraio, al Circolo della Caccia). Perchè – conclude Tantazzi - l'unica certezza che posso comunicarvi è che il finanziamento dell'attività produttiva avverrà in futuro, e sempre più, con una maggiore patrimonializzazione delle imprese.” FARE 59 ARTICOLO DI 9 Futuro copertina GOVERNARE LA COMPLESSITÀ di Luca Lamberti Che imprenditori avremo, dopo la crisi? Focalizzati sul saper fare, dice Massimo Bergami, e capaci di conciliare l’inconciliabile 60 FARE rofessore di Organizzazione Aziendale all’Università di Bologna, consigliere delegato di Alma Graduate School, Massimo Bergami può ‘ipotizzare’ il futuro delle imprese da un osservatorio privilegiato. Anche se, premette, “ci vorrebbe la sfera di cristallo per fare delle previsioni affidabili”. Ci saremmo mai aspettati due anni fa quello che sta accadendo oggi?, si chiede Bergami. “Anche i futurologi più pessimisti (o realisti) non avevano previsto una situazione così complicata. Alcuni economisti, come ad esempio il Nobel Krugman, avevano intuito i possibili risvolti di una finanziarizzazione delle attività troppo slegata dall’economia reale, ma nessuno aveva intuito la forza della tempesta”. Quindi, si può solo provare a riflettere sui trend principali. Il futuro prossimo sarà caratterizzato, soprattutto in Italia, “da un ritorno a un modello di ‘nuovo artigianato’ basato su imprese guidate da im- P prenditori che siano ‘moderni artigiani’, focalizzati sul saper fare e sulle caratteristiche differenziali dei prodotti. Ovviamente, i processi di cambiamento già avviati, sia per quanto riguarda l’enfasi sull’innovazione tecnologica, sia per quanto riguarda la delocalizzazione, continueranno a fare il proprio corso”. Bergami spinge l’orizzonte più in là, arrivando a pensare che “il processo di selezione, che inevitabilmente interesserà tutti i settori, restituirà un tessuto imprenditoriale ancora più solido”. Se l’innovazione rappresenta una sfida globale, in Italia le imprese competitive “saranno quelle in grado di declinare tale processo in maniera originale, ma non svincolata dal territorio”. L’unica strada percorribile sarà quella di “dedicarsi al governo delle fasi a maggior valore aggiunto della catena del valore, con l’inevitabile presupposto di possedere le conoscenze più avanzate”. Sarà cioè necessario “detenere e governare le competenze utili a spostare il focus su elementi ad alto contenuto tecnologico e/o valore simbolico”. Allo stesso modo le imprese di servizi “dovranno spostare il proprio focus sui bisogni evoluti dei clienti”. Si pensi per esempio “al settore del turismo e alle potenzialità legate alla valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, creando percorsi ‘esperienziali’ focalizzati sui segmenti top end. L’Italia è quasi pronta, in molti settori; serve solo connettere le risorse (troppo spesso frammentate) e agire con determinazione”. In questo scenario, come cambierà il ruolo delle risorse umane? “Le persone nei ruoli chiave dovranno imparare una cosa molto difficile – spiega Bergami - coniugare forte specializzazione verticale e capacità di governare la complessità. L’eccellenza nelle competenze tecniche sarà un requisito, la capacità di comprendere situazioni ambigue, decidere rapidamente, guidare gli altri saranno l’elemento di differenziazione. Non solo orientamento al compito, quindi, ma grande responsabilità verso il proprio lavoro e verso gli effetti delle proprie azioni sull’organizzazione, ma anche sul mondo circostante”. Decisivo sarà anche il ruolo della formazione. Le competenze richieste, infatti, “implicano percorsi di formazione continua, processi di apprendimento basati sulla riflessione e sull’esperienza”. In questo senso sarà necessario “importare competenze da altri settori e da altri paesi, ma anche investire sulle palestre, le scuole di formazione di alto livello, in cui sviluppare le capacità richieste”. Per stare davanti agli altri, sarà decisiva l’innovazione tecnologica. Questo “è evidente per quanto riguarda la concezione e la realizzazione dei prodotti, ma vale anche per i processi gestionali. Oggi non vincono le imprese più grandi e neppure le più piccole: vincono le più veloci. Ancora, si pensi alla necessità di raccogliere informazioni sull’ambiente sociale, economico e tecnologico. Le recenti innovazioni nelle ICT spalancano le porte a fonti inedite di raccolta ed elaborazione di informazioni”. Infine, se pensiamo alla liquefazione della società (concetto caro a Bauman), le imprese aumenteranno il numero di relazioni e partnership esterne per accedere alle competenze che alimentano alti livelli di innovatività”. Da una produzione decentralizzata si passerà “a una produzione ‘distribuita’, cioè una partecipazione ai processi produttivi altamente basata sulla diversità delle competenze per le unità organizzative piuttosto che sulla replicazione”. L’inno- vazione diventa dunque rilevante non più e non solo per le imprese guida, ma per tutti gli attori della filiera. Prima o poi, la crisi finirà. E “dopo le crisi – commenta Bergami – ci sono le ricostruzioni. Speriamo di non lasciare troppi caduti. Forse dovremo rivoluzionare la nostra mentalità ‘occidentale’, fondata su opzioni mutuamente esclusive (“o”, “o”) per rispondere alle situazioni, conciliando l’inconciliabile ovvero fondando la nostra mentalità su opzioni non mutuamente esclusive (“e”, “e”). Si guarda all’Oriente prevalentemente per gli effetti della delocalizzazione, ma sarebbe utile apprendere dalla cultura orientale anche la capacità di conciliare gli opposti, quanto mai più necessaria al governo di scenari complessi e difficilmente prevedibili”. Massimo Bergami, consigliere delegato di Alma Graduate School FARE 61 FORMAZIONE Per il manager C di domani “Come cambia il ruolo dei manager? A quali compiti e responsabilità sono chiamati i leader delle nostre aziende per fronteggiare l’attuale situazione economica?” di Federico Bencivelli “MANAGEMENT IN CHANGE 2.0”: UNA NUOVA INIZIATIVA DI COFIMP DEDICATA AI CAMBIAMENTI NEL RUOLO DEI LEADER AZIENDALI 62 FARE ome cambia il ruolo dei manager? A quali compiti e responsabilità sono chiamati i leader delle nostre aziende per fronteggiare l’attuale situazione economica? Nel corso degli ultimi anni il lavoro di Cofimp, la società di formazione e consulenza di Unindustria Bologna, si è focalizzato sull’analisi di questi fenomeni1 e nella costruzione di percorsi di sviluppo manageriale coerenti con quanto percepibile nello scenario in costante evoluzione. Sulla base di questa esperienza nel 2008 ha preso il via, con il contributo progettuale ed economico di Fondirigenti un percorso formativo denominato Management in Change 2.0. Il progetto di Cofimp si è sviluppato proprio a partire da una riflessione su come sta cambiando il ruolo del manager, oggi chiamato ad operare in un contesto di crescente complessità. Fattori fino ad oggi sconosciuti quali la multipolarità dei mercati, l’evoluzione della domanda nei paesi emergenti o il mutamento di direzione dei flussi di capitale prefigurano un panorama ricco d'opportunità e al tempo stesso di minacce. In questo “ecosistema” il manager dovrà puntare sulla capacità di gestire le proprie competenze in modo più dinamico, sapendo tradurle all’interno di processi cognitivi, decisionali e relazionali complessi. In un quadro di questo genere, un piano formativo dedicato ai manager non poteva il proprio stile di leadership, dall’altro l’opportunità di rileggere in una prospettiva più ampia le logiche economiche e i processi di creazione del valore”. Oltre agli spazi di confronto e condivisione delle esperienze “considero di grande valore”, ci dice Alberto Bucchioni (Direttore Vendite di MBM Italy) “l’accesso ad un network internazionale composto da imprese e istituzioni con cui alimentare uno scambio permanente di competenze e sviluppare possibili partnership”. 1 F. Bencivelli, M. Sarmenghi, (a cura di) “Indagine sul Temporary Management”; “Indagine Sulle logiche retributive e i sistemi incentivanti nell’industria bolognese”, Unindustria-Camera di Commercio di Bologna, 2007 limitarsi a trasferire contenuti e nozioni di tipo tecnico, ma porsi l’obiettivo ambizioso di fornire un approccio innovativo, un nuovo mindset per comprendere ed acquisire il cambiamento di “paradigma” consentendo lo sviluppo di metodologie per governarlo autonomamente. Gli obiettivi del piano formativo di Cofimp, che ha coinvolto 20 Executive Manager di aziende emiliano-romagnole, sono stati perseguiti attraverso 4 direttrici principali che, in maniera integrata, hanno potuto soddisfare le aspettative di apprendimento sui 4 diversi piani d’azione: 1) Una fase di affiancamento individuale con l’obiettivo di favorire la consapevolezza sull’adeguatezza al ruolo e la conseguente elaborazione di un piano di sviluppo sulle aree di miglioramento. 2) Una formazione in aula, che ha fornito un metodo d’azione manageriale basato sull’impiego delle leve principali di gestione aziendale – marketing e pianificazione strategica, accounting e financial management, business plan - analizzate non solo nella dimensione tecnica ma bensì nella loro potenzialità di supporto ad una visione d’insieme degli obiettivi d’impresa. 3) Un’attività esperienziale (Business Simulation Game) che ha consentito ai partecipanti di esercitare le capacità manageriali in situazioni di “laboratorio”. 4) Una missione di studio in Silicon Valley, contesto privilegiato in cui l’innovazione dei modelli di business trova testimoni d’eccellenza nelle aziende, le associazioni e gli investitori che operano nei settori ad alto tasso di crescita e si consolidano sul mercato globale attraverso una fitta rete di relazioni internazionali. Lungo tutto il percorso i partecipanti dunque hanno potuto fare un’esperienza densa di contenuti, arricchita dal contatto diretto con i nuovi protagonisti dell’economia della conoscenza. Fra gli obiettivi conseguiti, secondo Maurizio Bassi (Planning & Project Manager di GD), i principali sono stati “da un lato la possibilità di verificare FARE 63 GRAFICA Quando il lavoro è un’arte Gianluigi Poggi, presidente dell’Associazione delle Arti Grafiche di Bologna (a destra) e Sandra Samoggia premiano lo studente Matteo D’Antona, miglior allievo dell’Istituto Grafico Salesiano di Giacomo Ruggero ACCORDO FRA UNINDUSTRIA E ASSOCIAZIONE DELLE ARTI GRAFICHE DI BOLOGNA PER RAFFORZARE IL SETTORE: PRIMA DI TUTTO, CON BORSE DI STUDIO E INVESTIMENTI SULLA FORMAZIONE Vittorio Cantelli, presidente del settore cartografico di Unindustria Bologna 64 FARE nsieme per rafforzare il settore grafico e dare un colpo di acceleratore sugli investimenti a sostegno dei giovani talenti. E’ quanto prevede l’accordo siglato da Unindustria Bologna e Associazione delle Arti Grafiche di Bologna nella figura dei loro presidenti, Gaetano Maccafer r i e Gianluigi Poggi. “In questa sinergia con Unindustria – ha spiegato Poggi – la nostra Associazione porterà il suo know how e la capacità di muoversi sul territorio con maggiore snellezza”. Dal canto suo, il settore Cartografico di Unindustria potenzierà gli interventi a sostegno “dell’unione scuola e impresa e su progetti che abbiano come protagonisti i giovani, il nostro futuro – ha sottolineato Vittorio Cantelli, presidente del settore -. E’ indispensabile, infatti, che le scuole siano tecnologicamente avanzate, ma è altrettanto innegabile come questo può acca- I dere solo creando joint venture con le imprese, ad esempio incentivando gli stage”. Obiettivi importanti che hanno una loro attuazione a breve e lungo termine. In quest’ultimo caso, nei cassetti di Unindustria Bologna e Associazione delle Arti Grafiche di Bologna ci sono progetti che vanno dalla partecipazione alla fiera del libro all’idea di trasformare Bologna in polo d’eccellenza per la carta stampata. Inoltre, l’Associazione, che riunisce i più bei nomi del settore sul territorio, ha già depositato in Camera di commercio un documento all’avanguardia che racchiude usi e consuetudini per la carta stampata. Ovvero un insieme di regole che non trova risposte nell’attuale giurisprudenza. Ciò a maggiore tutela dei clienti e delle aziende. Nell’immediato, invece, le due realtà si sono mosse sia mettendo a disposizione borse di studio per merito per chi è ancora tra i banchi. Sia donazioni, alle scuole, di strumenta- zioni in grado di ancorare la didattica alla pratica aziendale. Esemplificativa l’operazione compiuta sull’Istituto grafico dei Salesiani in via Jacopo della Quercia. Con una media scolastica del 9,45 e una maturità suggellata da un bel 100, Matteo D’Antona è il miglior g rafico dei Salesiani per l’anno 2007-2008. A lui, cresciuto tra i grafici salesiani, è andata la borsa di studio per merito del valore di 1.000 euro, istituita appunto dall’Associazione delle Arti grafiche di Bologna, in collaborazione con Unindustria Bologna. Un appuntamento che, dai Salesiani, si ripete da ormai quattro anni, grazie alla generosità dell’Associazione, fondata nel 2003 anche per sensibilizzare i ragazzi verso le imprese del settore, for mando così nuove leve. “Gli alunni che escono da queste scuole sono un patrimonio irrinunciabile per le nostre aziende, sono capaci di proseguire ed accrescere l’arte grafica, nel rispetto della tradi- FARE 65 zione”, ha ricordato Poggi durante la cerimonia che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore provinciale alla Scuola, Paolo Rebaudengo, del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale,Vincenzo Aiello e del direttore di Unindustria Bologna, Cesare Bernini. “Il forte legame con il mondo industriale e la collaborazione con gli studi grafici – per il direttore dei Salesiani, don Alessandro Ticozzi – permette di preparare allievi realmente in grado di af- 66 FARE frontare il mondo del lavoro e tra questi qualcuno eccelle ogni anno. Il riconoscimento assegnato oltre a premiare l’allievo migliore premia anche il metodo educativo salesiano e l’Istituto grafico che porta i giovani a saper esprimere il meglio di sé”. Guarda in prospettiva il direttore generale di Unindustria Bologna per il quale “le aziende grafiche sono in costante movimento. Offrono un lavoro dinamico e creativo, innovativo e gratificante fatto di collaborazione, di progettazione e pianificazione, di manualità. Queste aziende cercano tecnici, cercano giovani – ha precisato Bernini -; persone che hanno voglia e capacità di creare, disposte a investire nella propr ia formazione, a crescere e apprendere sempre. Per avere risultati eccellenti occorre avere persone preparate in modo eccellente: il che significa investire davvero nella formazione”. Ecco perché, precedente la consegna della borsa di studio, l’Associazione delle Arti grafiche di Bologna insieme a Unindustria Bologna ha donato, ai grafici dei Salesiani, il nuovo simulatore per stampa offset, a tal punto sofisticato da riprodurre il rumore delle macchine tipografiche. Un gioiellino di ultima generazione subito installato sui computer dell’istituto. Riproducendo le singole fasi di stampa, dal montaggio della lastra fino allo stampato, il software allena gli studenti al mestiere, insegnandogli anche come far fronte ad eventuali intoppi. Il simulatore è, infatti, in grado di produrre tutti gli errori che si possono verificare durante il processo di stampa. Ai ragazzi, quindi, spetta il compito della ‘riparazione’, individuando le soluzioni ottimali. FARE 67 COSTRUZIONI Uniti per crescere nel mercato del mattone di Marcello Pierdicchi È NATO CUBO, CONSORZIO CHE RAGGRUPPA AZIENDE DI UNINDUSTRIA E ANCE BOLOGNA DELL’EDILIZIA, DELLE INFRASTRUTTURE E DELL’IMPIANTISTICA 68 FARE unione fa la forza e le dimensioni contano soprattutto quando il mercato e la congiuntura sono difficili come oggi. E’ questo il motivo che ha portato alla costituzione di Cubo (Costruttori uniti Bologna), un consorzio che raggruppa una quarantina di aziende di Unindustria e Ance Bologna, impegnate nei settori dell’edilizia, delle infrastrutture e dell’impiantistica. Attorno a Cubo si sono raccolte alcune tra le più qualificate realtà dell’imprenditoria privata bolognese che hanno voluto dotarsi di uno strumento di coordinamento e di servizio per favorire la loro messa in rete al fine di poter affrontare con maggior competitività il mercato sia pubblico che privato. “Cubo in particolare ha anche lo scopo di rafforzare e potenziare la presenza negli appalti di una certa rilevanza delle aziende di media-piccola dimensione che singolarmente non potrebbero avere accesso – spiega il presidente del consorzio, Pietro Caselli – La possibilità di accedere ai L’ FARE 69 Pietro Caselli, presidente del Consorzio Cubo grandi lavori, che richiedono progetti dispendiosi, possibilità di dispiegare molta forza lavoro e spesso anche la gestione dell'opera è nulla per ogni singola impresa medio-piccola, diventa però possibile se tutte le aziende formano un unico raggruppamento unendo le proprie capacità e conoscenze”. Cubo è operativo da gennaio ed è già presente, tramite le proprie associate, nelle principali gare di appalto uscite in questi mesi, ed in alcune importanti operazioni immobiliari della Regione. Con trentasette imprese consorziate, un volume di affari complessivo di circa 600 milioni di euro, ed un numero di dipendenti che raggiunge le 1300 unità, oggi Cubo è in grado di rispondere ad ogni tipo di richiesta. Dall’urbanizzazione primaria e secondaria all’edilizia civile, industria- 70 FARE le, per servizi e del terziario; dalla manutenzione programmata al recupero del patrimonio edilizio; dall’edilizia sociale alla costruzione di strade, acquedotti e fognature; dalle opere di bonifica ai movimenti di terra; dai lavori di salvaguardia alla bonifica ambientale, ai lavori di impiantistica civile ed industriale, nonché alle operazioni immobiliari. Grazie alla molteplicità delle specifiche competenze e attraverso le imprese associate, Cubo svolge la sua attività nel settore dell’edilizia a tutto campo. Le aziende del consorzio detengono la gamma completa di attestazioni Soa con le classifiche più elevate. Questo rende possibile una partecipazione di qualità ai lavori pubblici, di edilizia, di infrastrutture, di opere stradali e di impianti civili e industriali. “Il mercato di riferimento di Cubo è quello regionale, con una ovvia prevalenza di quello bolognese – continua Caselli – Le nostre imprese sono fortemente radicate, operano da molti anni su Bologna e provincia, per questo motivo esiste una forte identificazione tra loro ed il territorio. Ciò rappresenta una garanzia per l’intero sistema economico perché lo rende più impermeabile ad infiltrazioni di società che operano a prezzi fuori mercato”. L’obiettivo di Cubo è anche quello di rendere più competitiva la presenza delle imprese consor- ziate nei confronti del mondo cooperativo che già da tempo ha percorso la stessa strada associando in un unico gruppo le tante realtà specializzate. “Abbiamo capacità e risorse pari a quelle dei nostri competitori – sottolinea il presidente di Cubo - ci auguriamo, quindi, che in futuro le grandi opere non rimangano ad appannaggio solo di alcuni, ma coinvolgano parti importanti dell’imprenditoria bolognese come la nostra”. “Oggi, i grossi appalti, tuttavia, hanno bisogno anche di grandi capacità finanziarie in termini della cosiddetta ‘finanza d'impresa’, vale a dire la possibilità che siano direttamente i costruttori a mettere una consistente parte dei soldi per realizzare un'opera rientrando dagli investimenti con la gestione. Diventa quindi strategico anche per Cubo affrontare il tema dell’accesso al credito. Unire le forze – conclude Caselli - significa avere anche maggiore potere contrattuale con il sistema bancario. L’attività e gli obiettivi di Cubo, saranno presentate nel corso di un convegno che si terrà a Bologna, in primavera. “Il convegno sarà un’occasione per far capire a tutti che la coesione del gruppo è fondamentale. Per crescere nel mercato del mattone occorre sempre più essere in rete”. FARE 71 BANCA ALBERTINI SYZ & C. INCONTRA GLI IMPRENDITORI NEWS unindustria Carlo Rossini Cristina Galli Marcello Pierdicchi 72 FARE I vertici del gruppo italo-svizzero Banca Albertini Syz & C. - private bank presente sul territorio – in un incontro in Associazione al quale ha preso parte anche il consigliere delegato al credito e alle politiche fiscali di Unindustria Stefano Aldrovandi, hanno analizzato tecnicamente gli aspetti dell’attuale situazione di crisi e delineato le possibili attese per il rilancio dell’economia. L’incontro - come ha ricordato Ernestina Anceschi, direttrice della filiale di Bologna del gruppo - è avvenuto pressochè in coincidenza con il primo anniversario dell’apertura di Banca Albertini Syz sotto le Due Torri: un anno nel quale all’attività di private banking ed alla consulenza finanziaria Banca Albertini Syz ha affiancato anche “Workshop Coffee” periodici presso la filiale di Piazza Calderini. “Il momento attuale è dominato dalla sfiducia – ha dichiarato l’amministratore delegato di Banca Albertini Syz & C. Alberto Albertini –: il risparmiatore non va oltre l’investimento in titoli di stato, il consumatore preferisce rimandare i suoi acquisti e l’imprenditore gli investimenti. Occorre rompere tale clima di sfiducia: la componente psicologica è forte e diventa fondamentale un intervento da parte dei governi, di impatto morale, non solo finanziario”. “Non ci sono alternative – ha detto ancora Albertini – il fallimento delle banche, allo stesso tempo artefici e vittime di questa crisi, va assolutamente evitato: il risultato sarà un contesto meno liberista in campo fi- nanziario e sicuramente più controllato, con conseguenze potenzialmente importanti sul modo di fare banca”. Alberto Albertini “Entro giugno la BCE scenderà a un tasso dell’1% – è la previsione di Angelo Drusiani della direzione centrale della banca italo-svizzera – e ne seguiranno i primi sintomi di ripresa”. PRESSIONE FISCALE LOCALE E BILANCI AZIENDALI Un’indagine per valutare l’impatto della pressione fiscale locale sui bilanci aziendali. L’idea è di Unindustria Bologna ed è in fase di realizzazione da parte di un gruppo di lavoro interdisciplinare composto da economisti e professionisti, con la collaborazione degli Enti locali coinvolti. L’indagine fa il punto sulle politiche fiscali in essere nel territorio bolognese e attraverso la valutazione dei bilanci di un campione di aziende, ne misura l’impatto news unindustria sulle imprese industriali mettendo a confronto le situazioni nei diversi Comuni della provincia. “Quella che stiamo intraprendendo è una ricerca assolutamente inedita - sottolinea Stefano Aldrovandi, consigliere delegato di Unindustria Bologna per le politiche fiscali - e con la regionalizzazione dell’Irap, appena avvenuta, assume un rilievo particolare. I nostri obiettivi sono molteplici. Vogliamo innanzitutto realizzare un focus informativo sulla fiscalità locale, illustrando il meccanismo di formazione dell’imposta da parte di ciascun Comune interessato. Ma ci proponiamo, altresì, di ipotizzare un possibile scenario della fiscalità locale alla luce dell’attuazione del federalismo fiscale”. I risultati dell’indagine serviranno all’associazione degli industriali bolognesi per avviare un confronto con le istituzioni locali in tema di fisco. “Sulla base delle indicazioni che rileveremo - afferma Gaetano Maccaferri, presidente di Unindustria Bologna - intendiamo formulare una ‘Proposta Unindustria’ in materia di politica fiscale e di gestione delle entrate, aprendo un dialogo concreto, efficace e propositivo con gli Enti Locali coinvolti, in particolare per quanto riguarda la città metropolitana di Bologna”. L’indagine costituisce la seconda fase di un progetto biennale di analisi, avviato da Unindustria fin dal 2007, sull’impatto della pressione fiscale sulle imprese industriali del territorio bolognese. I RIMBORSI DELL’IVA SULLE AUTO AZIENDALI TRE PROGETTI STRAORDINARI DI UNINDUSTRIA IN PARTNERSHIP CON UN POOL DI BANCHE: 55 MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE Credito a breve per le spese urgenti, mutui triennali per aumenti di capitale, finanziamenti a medio termine per gli investimenti. Sono le linee di intervento dei tre progetti straordinari di finanza innovativa lanciati da Unindustria Bologna, in collaborazione con un pool di banche locali, per agevolare l’accesso al credito dei propri associati con soluzioni alternative a quelle dei tradizionali strumenti di garanzia come i Confidi. La manovra, scattata il primo dicembre 2008, mette a disposizione delle imprese bolognesi un plafond di 55 milioni di euro, parte dei quali potranno godere di abbattimenti del tasso grazie alla destinazione a questo scopo di rendite finanziarie di Unindustria. Il primo progetto, in partnership con la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, per complessivi 15 miliardi di euro, riguardava interventi in merito all’esigenza di credito a breve termine. L’accordo prevedeva la concessione di finanziamenti a dodici mesi per operazioni di valore inferiore ai 100mila euro, con un tasso che per le imprese, grazie ai contributi destinati da Unindustria, è pari all’Euribor secco. Il secondo progetto, in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Cento, per un investimento totale di 10 milioni, prevede invece interventi a sostegno della patrimonializzazione delle aziende, un indicatore chiave nella determinazione del rating assegnato dalle banche alle imprese. L’obiettivo dell’intervento è quello di stimolare la crescita delle imprese tramite la concessione di mutui triennali (tasso Euribor + 0,2 per cento, ancora grazie al contributo dell’Associazione) erogati per aumenti di capitale. Infine, il terzo progetto, per complessivi 30 milioni, fa parte di un più ampio accordo tra Cariparma-Credit Agricole e Confindustria Emilia-Romagna che da Bologna si allargherà a tutte le imprese del territorio regionale. Quest’ultimo plafond, naturalmente con criteri di valutazione del rischio bancario determinati dagli accordi di Basilea 2, intende sostenere gli investimenti con finanziamenti agevolati a medio termine, destinati a diverse finalità: innovazione, energia, internazionalizzazione, investimenti produttivi, prestiti partecipativi, anticipi salvo buon fine, finanziamenti all’export, ecc. Prima di varare la manovra Unindustria aveva incontrato i 23 principali istituti di credito operanti sul territorio bolognese. In quella occasione, proseguendo nella linea che già si era concretizzata negli incontri a livello nazionale tra Confindustria ed Abi, era stata condivisa l’importanza di dare impulso a una più stretta collaborazione nelle relazioni tra sistema bancario e sistema imprenditoriale, con l’obiettivo di individuare gli strumenti più efficaci per superare la crisi e ritrovare la normalità, garantendo così la continuità del flusso di credito alle imprese. E’ di 3,5 milioni di euro l’ammontare complessivo di rimborsi Iva FARE 73 RESPONSABILITÀ SOCIALE, ENERGIA, MERITOCRAZIA NEL PROGRAMMA 2009 DEI GIOVANI IMPRENDITORI Responsabilità sociale, energia e meritocrazia. Sono queste le tre aree tematiche su cui si concentrerà il programma di attività del Gruppo Giovani Imprenditori nel biennio 2009-2010. Il progetto delle iniziative che caratterizzeranno le attività del gruppo nei prossimi due anni, è stato presentato durante l’ultima assemblea dei giovani di Unindustria. "L’obiettivo che ci siamo posti a partire da questo 2009, è diventare un movimento di idee e di valori, divenendo una realtà visibile e propositiva: un attore locale capace di misurarsi con le istituzioni su temi importanti e di grande attualità - dice Andrea Paladini, presidente del Gruppo Giovani di Unindustria Bologna che conta circa 300 iscritti - Vogliamo fare questo passo per porci come interlocutori, slegati da ogni forza politica ma in costante sinergia Un momento dell’Assemblea del Gruppo con l’Associazione, su tematiche che abbiamo individuato come centrali per il futuro delle aziende". Nel concreto, il programma prevede la formazione di gruppi di lavoro che si confronteranno su alcune Giovani di Unindustria Bologna questioni critiche con lo scopo di formulare proposte e avviare progetti pilota. Con il supporto di specialisti del settore si discuterà dunque di responsabilità sociale, energia e meritocrazia: tre ambiti ritenuti strategici per il cambiamento e lo sviluppo. Gli specialisti del settore eletti a tutor saranno: Alberto Clò, docente alla facoltà di Economia dell’Università di Bologna, esperto in energia e sviluppo sostenibile; Carlo Luison, project manager in materia di Business ethics e sustainability e CSR – Corporate social responsability, specialista in responsabilità sociale dell’impresa; Nadio Delai, sociologo, presidente della società di consulenza strategica Ermeneia e profondo conoscitore delle organizzazioni sociali.“I gruppi lavoreranno per la creazione di alcuni manifesti programmatici che presenteremo come nostre riflessioni sui tre macroargomenti individuati - sottolinea Andrea Paladini - I primi risultati si potrebbero già avere per la fine dell’anno”. Nell’arco del biennio 2009-2010 è prevista anche una serie di incontri pubblici per favorire il confronto sui contenuti dei documenti/manifesti e sulle caratteristiche dei progetti pilota. "Con questa strategia – conclude Andrea Paladini – vogliamo dare un imprinting al nostro futuro. Proporci all’esterno come interlocutori capaci di far sentire il proprio peso e mostrando le proprie competenze. Credo che siamo pronti a farlo: abbiamo ormai superato la frase costitutiva e organizzativa e siamo sufficientemente maturi per mostrarci all’esterno". Un esterno che si affaccia su un tessuto imprenditoriale forte, storicamente fondato su aziende di dimensioni mediopiccole, per le quali i Giovani lavoreranno nei gruppi individuati, cercando soluzioni e proposte calibrate. sulle auto non ancora pagati dall’erario alle imprese bolognesi. La denuncia è venuta da Stefano Aldrovandi, Consigliere delegato di Unindustria Bologna per le politiche fiscali che ha detto: “Questa cifra rappresenta solo la punta dell’iceberg: 3 milioni e mezzo, infatti, è semplicemente la somma dei crediti che alcune centinaia di imprese ci hanno segnalato. Se proiettiamo questo dato sul totale dei nostri associati, probabilmente le industrie bolognesi attendono dall’erario non meno di 10 milioni di 74 FARE euro”. Ma come nasce la vicenda dei r imborsi Iva sull’auto? Il 14 settembre del 2006, a seguito di un ricorso promosso anche dalle associazioni che hanno costituito Unindustria Bologna, la Corte di Giustizia europea ha dichiarato illegittime le limitazioni imposte dallo Stato italiano alla detraibilità IVA sulle auto e sui carburanti utilizzati dalle imprese. Da quel momento le aziende hanno potuto presentare (fino al 22 ottobre 2007) domanda di r imborso. Ad oggi, solo una piccola parte dei rimborsi Iva sull’acquisto di autovetture e motoveicoli aziendali che le imprese bolognesi hanno richiesto, sono stati corrisposti. Il rimborso riguarda sia i costi di acquisizione delle autovetture (acquisto in proprietà, noleggio di qualsiasi durata, acquisizione mediante i contratti di leasing) che le spese di impiego: carburanti e lubrificanti, spese di manutenzioni e riparazioni, spese di custodia, ecc. Si tratta dell’Iva che le aziende hanno già pagato all’erar io dall’inizio del 2003 al 13 settembre 2006. CHI E’ PENALIZZATO DALLE NORME SULL’INDEDUCIBILITA’ DEGLI INTERESSI PASSIVI Sono soprattutto le aziende con un risultato di gestione appena sufficiente o addirittura negativo quelle penalizzate dall’indeducibilità degli oneri finanziari prevista dalla Finanziaria 2008. E’ quanto emerge da una indagine di Unindustria Bologna, che ha analizzato i bilanci 2006 di 893 imprese, simulando gli effetti relativi all’indeducibilità degli interessi passivi prevista dalla manovra. Unindustria Bologna ha trasmesso i risultati dell’indagine a Confindustria, affinchè solleciti al Governo un pronto intervento di modifica. La Finanziaria 2008 ha infatti ridotto le aliquote IRES e IRAP, soprattutto in due modi: eliminando meccanismi di differimento del carico tributario (ammortamenti anticipati e allungamento della durata dei leasing) o rinviando nel tempo la deducibilità di oneri (interessi passivi). Sulla base della simulazione effettuata da Unindustria, il 27% delle aziende bolognesi analizzate (244 su 893) risulta colpito dal provvedimento che limita la deducibilità degli interessi passivi. Di queste 244 imprese, circa la metà (120, pari al 49%), presenta un risultato ante-imposte o un risultato operativo negativo. Anche tra il restante 51% (124 imprese) con risultato operativo in utile, molte hanno comunque margini di guadagno ridottissimi rispetto alla media delle imprese esaminate. Infatti, il loro risultato operativo lordo (ROL) rispetto al valore della produzione è mediamente dell’ 8%. Mentre, se calcolato su tutte le 893 aziende del campione, il ROL si attesta sul 10%. Inoltre, dalla simulazione di Unindustria emerge una par- ticolare penalizzazione del comparto edile. Infatti, il 13% delle aziende colpite dalla indeducibilità degli oneri finanziari è costituito da imprese di costruzione e lavori stradali. I PROGRAMMI 2009 DEL SETTORE METALMECCANICO .... Subfornitura, formazione e orientamento, reperimento di manodopera per le imprese. Sono queste le priorità del Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna sottolineate du- Una fase dell’Assemblea del Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna (in basso) presieduto da Maurizio Marchesini (in alto) rante la sua assemblea annuale. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sull’attività svolta nell’ultimo anno e per tracciare gli obiettivi 2009 del settore, che rappresenta, sia in termini di aziende che di addetti (oltre 1000 aziende che occupano 45 mila persone), il 50 per cento della base associativa costituita dalle 2100 imprese aderenti ad Unindustria. “I numeri da soli parlano della rilevanza del distretto della meccanica bolognese, un modello di successo che trova il suo principale punto di forza nella capacità di organizzare centinaia di imprese medie e piccole attraverso rapporti misti di concorrenza, cooperazione e fornitura - ha ricordato il presidente del settore Metalmeccanico Maurizio Marchesini nel suo intervento all’assemblea. – Si tratta di un modello ben radicato, a cui la globalizzazione ha imposto una rinnovata architettura. La vera originale forza di Unindustria è che, all’interno dell’associazione, può agevolare la rete di contatto e la progettualità tra imprese committenti e fornitrici”. E proprio alla subfornitura il settore ha dedicato una delle sue iniziative di punta: un workshop itinerante sul territorio provinciale che ha coinvolto 360 imprese e che si avvia ad essere ripreso nel 2009. Sempre quest’anno sarà implementato anche il programma di orientamento alla formazione e cultura tecnica nelle scuole medie e superiori che, con lo slogan “Orgoglio metalmeccanico”, ha portato oltre 700 alunni a visitare alcuni stabilimenti dell’industria meccanica bolognese (se ne parla alle pagine 8283 di questo numero). ... E QUELLI DEL SETTORE ALIMENTARE Consolidamento delle iniziative dell’anno appena trascorso e implementazione delle attività di rete tra imprese. Sono queste, in sintesi, le linee del programma 2009 del Settore Alimentare di Unindustria Bologna, che riunisce 58 imprese e che dà lavoro a circa 3mila addetti FARE 75 sul territorio. Lo ha illustrato il presidente del Settore, Nicola Pizzoli, durante l’assemblea delle aziende rappresentate. “Non possiamo prescindere dalla consapevolezza del difficile momento economico e finanziario – ha detto Pizzoli – Per questo, dopo un 2008 particolarmente caratterizzato dalla formazione, dall’informazione dedicata, dall’internazionalizzazione e dall’avvio di un osservatorio alimentare, quest’anno intendiamo concentrarci sulle possibilità che l’associazione, Nicola Pizzoli come luogo di incontro e di rete, può offrire alle imprese dell’alimentare per crescere”. Saranno quattro i principali ambiti di intervento del Settore Alimentare di Unindustria Bologna. Assistenza in materia di internazionalizzazione, in particolare rivolta alle piccole imprese, per l’implementazione di canali di vendita all’estero. Sul fronte del credito la definizione di opportunità e di progetti dedicati alle imprese del settore. La valorizzazione delle possibilità di filiera e delle opportunità di “fare rete” con le aziende associa- UNINDUSTRIA E CINECA INSIEME PER AVVICINARE LE IMPRESE ALLE OPPORTUNITÀ DEL SUPERCALCOLO Con Aster Unindustria Bologna e Cineca insieme per favorire l’innovazione e il trasferimento tecnologico alle imprese. L’associazione degli imprenditori ha siglato un’importante convenzione con il Cineca, il consorzio interuniversitario con sede a Bologna, uno dei maggiori centri europei per il calcolo scientifico ad alte prestazioni. L’accordo segue quelli già firmati da Unindustria con l’Alma Mater e con Aster, e ha l’obiettivo di favorire un percorso di avvicinamento tra le imprese del territorio e Cineca. Grazie alla convenzione le aziende bolognesi potranno sfruttare le enormi risorse di cui il centro di ricerca bolognese dispone per quanto riguarda supercalcolo, trattamento di grandi quantità di dati, gestione-sviluppo di reti e servizi web based, applicazioni e servizi avanzati di Information Technology. Le imprese di maggiori dimensioni, ma soprattutto quelle più piccole, potranno trovare nelle applicazioni del Cineca Da destra: Gaetano Maccaferri, presidente di un efficace supporto all’innovazione di prodotto e di processo e alla soluzione di problemi Unindustria Bologna; Fabio Rangoni, consigliere tecnologici che possono essere superati facilmente ricorrendo al supercalcolo. Si tratta di delegato per Innovazione Ricerca Università; opportunità non ancora sufficientemente utilizzate dalle imprese del territorio. La convenzio- Mario Rinaldi, presidente del Cineca ne vuole pertanto favorirne l’accesso a condizioni esclusive, tramite una serie di attività strutturate. L’accordo tra Unindustria Bologna e Cineca è stato firmato da Gaetano Maccaferri presidente dell’Associazione, e da Mario Rinaldi, presidente del Cineca. “Con questo accordo di collaborazione abbiamo voluto mettere a disposizione delle imprese associate le competenze di uno degli asset portanti del nostro territorio – spiega il presidente di Unindustria Bologna, Gaetano Maccaferri – Dopo le convenzioni con l’Università e con Aster, questa partnership rappresenta una nuova importante tappa del programma voluto da Unindustria Bologna per collegare più strettamente imprese, in particolare quelle piccole e medie, e ricerca, per promuovere il trasferimento tecnologico e favorire l’utilizzo delle infrastrutture tecnologiche, leva strategica per la competitività.” Il percorso messo a punto da Unindustria e Cineca mira a portare direttamente nelle imprese le competenze del centro di ricerca. Tra le attività previste dall’accordo figurano, infatti: una attività congiunta di ricognizione periodica effettuata su gruppi di imprese per fare emergere problematiche e applicazioni possibili dei servizi di supercalcolo ed ICT; un supporto alle imprese condotto congiuntamente da personale Cineca e Unindustria; una attività mirata di formazione di primo livello dedicata a tecnici e personale aziendale non laureato ed una di secondo livello dedicata a personale laureato in discipline scientifiche. 76 FARE te ad Unindustria. Il consolidamento dell’attività dell’osservatorio alimentare, il tavolo di confronto con altri enti provinciali e regionali (come ad esempio Usl, Arpa e Istituto zooprofilattico) avviato nel corso del 2008 per affrontare tematiche di riferimento per il settore. Proprio il tema della sicurezza alimentare è stato al centro del convegno che ha fatto seguito ai lavori dell’assemblea. Scopo dell’incontro quello di focalizzare l’attenzione sul nuovo approccio alla sicurezza alimentare, con particolare attenzione alle problematiche connesse ai controlli ufficiali, alla gestione delle allerte e ai conseguenti obblighi di ritiro e richiamo dei prodotti dal mercato, fornendo un quadro dettagliato e pratico dei poteri, doveri, responsabilità e sanzioni dei protagonisti della filiera alimentare a fronte del riscontro di non conformità. LE OPPORTUNITA’ DELLA RUSSIA Gli industriali bolognesi si sono preparati alla missione che assieme a Confidustria, Ice e Abi li avrebbe portati in Russia dal 5 al 9 aprile. Per farlo Unindustria Bologna ha organizzato in gennaio il seminario dal titolo “Federazione Russa: opportunità per le imprese italiane”. La Russia è il paese europeo dove la crescita delle esportazioni da parte delle aziende emiliano-romagnole è stata più marcata lo scorso anno: +26,2% nel primo trimestre 2008, in base ai dati a disposizione di Confidustria regionale (4% del commercio estero della regione). Per quanto la crisi stia mettendo alla prova anche la Russia, l’ex Stato sovietico rimane una delle mete più promettenti per l’export locale. "Il traffico verso la Russia cresce meno, ma comunque cresce –spiega Unindustria - Anche là si sente la crisi, aggravata dal fatto che il crollo del prezzo del petrolio, uno dei punti di forza dell’economia nazionale, ha determinato una diminuzione del potere d’acquisto. Secondo le stime internazionali, i paesi della vecchia Europa avranno una ripresa solo a partire dal 2010, per cui le aziende italiane devono concentrarsi sui paesi dove la ripresa comincerà prima, co- Un momento dell’incontro sulle opportunità per le imprese italiane in Russia me in Russia e negli Stati Uniti”. “Mosca importa non solo merci di lusso, ma anche prodotti del settore meccanico poiché l’industria russa si sta rinnovando per rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori – afferma l’Associazione - Quindi, abbigliamento e accessori di alta gamma, ma anche packaging, automazione, automotive e macchine agricole. Anche le costruzioni promettono numeri interessanti". GLI INVESTIMENTI ITALIANI IN INDIA L’India contende alla Cina il primato mondiale della crescita economica. Con una popolazione stimata di 1,13 miliardi di persone, è il secondo pae- se più popoloso del pianeta e la più popolosa democrazia. Dall’inizio degli anni Novanta ha avviato numerose riforme in campo economico, aprendo i propri mercati ai paesi esteri e riducendo i controlli sul commercio straniero e sugli investimenti. Di India e di imprese italiane si è parlato al convegno “Gli investimenti delle aziende italiane in India”, organizzato da Unindustria Bologna in collaborazione con la Regione Emilia Romagna. In quell’occasione è stata presentata in anteprima la r icerca “La presenza delle aziende italiane in India”, dell’Osservatorio Asia e curata da Giorgio Prodi, docente all’Università di Ferrara. La crescita economica consistente e le previsioni di stabilità socio-politica del paese stanno attirando investimenti in loco di aziende straniere. Anche l’Italia sta muovendo i primi passi. Sono infatti circa 200 le imprese presenti in India, di cui 96 quelle manifatturiere. La regione con più aziende presenti è la Lombardia, con il 31,49%, seguita dall’Emilia Romagna (18,23%), dal Veneto (15,47%) e dal Piemonte (12,15%). Le aziende italiane, però, investono ancora poco in India. La ricerca ha fatto emergere che la maggior parte degli investimenti economici sono di piccole dimensioni, sotto i due milioni di euro (circa il 35%), mentre quelli sopra i 50 milioni sono poco più del 10%. Nonostante le basse somme investite, quasi tutti gli imprenditori si dichiarano soddisfatti della scelta fatta, anche per il risparmio sui costi di produzione, che rispetto all’Italia, si aggira attorno al 20%-50%. I settori più presenti sono quello meccanico (32,29%), seguito dal tessile (16,67%) e automobilistico FARE 77 (12,50%). Ancora pochi, invece, gli investimenti nei servizi, nelle telecomunicazioni, nel software e nelle costruzioni, a dispetto degli andamenti di crescita del paese in questi comparti. fici tariffari (riduzione o esenzione dai dazi doganali). La disciplina dell’origine delle merci, molto articolata ed in continua evoluzione, richiede alle imprese di individuare preventivamente le regole applicabili ai propri prodotti. L’ORIGINE DELLE MERCI “Valore in dogana e Origine delle Merci” è il titolo di un workshop organizzato da Unindustria Bologna. Molti i temi affrontati nel corso dell’incontro che ha avuto come relatore Alberto Ghelfi, avvocato e doganalista a Bologna.Tra di essi: regole di determinazione del valore in dogana; gli elementi accessori al valore di transazione (trasporto e servizi accessori, royalties, ecc.); novità del Nuovo Codice Doganale Comunitario; regole di origine nell’Unione Europea e in alcuni Paesi extracomunitari; i marchi di origine; sanzioni penali e amministrative; obblighi e sanzioni all’importazione in alcuni Paesi extracomunitari; regole di origine preferenziale; certificati e dichiarazioni di origine. Il trattamento doganale dei prodotti nell’Unione europea e in tutti i Paesi del mondo dipende in grande misura dal valore e dall’origine delle merci importate o esportate. Conoscere le norme di determinazione del valore e dell’origine delle merci in dogana significa in particolare prevenire i rischi o le contestazioni tributarie e penali derivanti da un valore incongruente o falso o da dichiarazioni di origine false o fallaci. Il Paese di origine delle merci è il criterio fondamentale utilizzato sia per l’applicazione delle misure di salvaguardia commerciale e tutela del consumatore, sia per la concessione di bene- 78 FARE FEDERICO MINOLI OSPITE DEL CD DI UNINDUSTRIA Gaetano Maccaferri e Federico Minoli Federico Minoli, amministratore delegato di BolognaFiere, è stato ospite del Consiglio direttivo di Unindustria Bologna. Salutato dal Presidente Gaetano Maccaferri, che ha sottolineato come BolognaFiere rivesta un ruolo primario nello sviluppo del territorio, Federico Minoli ha illustrato in sintesi ai consiglieri dell’Associazione le principali linee guida del suo programma, soffermandosi in particolare sul tema delle alleanze strategiche e su quello del fabbisogno finanziario. A CESAB E GD I PRIMI CERTIFICATI COMUNITARI AEO Sono due imprese bolognesi, la Cesab Carrelli Elevatori Spa e la GD Spa, le prime in Emilia Romagna ad avere ottenuto il certificato AEO (Authori- zed Economic Operator: Operatore Economico Autorizzato), certificazione comunitaria entrata in vigore dal 1° gennaio 2008. Possono diventare AEO tutti i soggetti che operano con l’estero (produttori, esportatori, importatori, centri di assistenza doganale, vettori, ecc.) che si vogliano certificare come partners affidabili nella catena di approvvigionamento, dal punto di vista sia della sicurezza, sia della qualità delle operazioni doganali. I vantaggi per le imprese che ottengono la certificazione AEO sono numerosi: in particolare, beneficiare di sistemi di controllo più veloci. I certificati AEO alla Cesab e alla GD sono stati consegnati da Unindustria Bologna e dall’Agenzia delle Dogane, in occasione del convegno “La certificazione doganale di Operatore Economico Autorizzato: i primi casi aziendali a Bologna”. Nel corso dell’incontro sono stati presentati l’evoluzione della normativa sulla certificazione AEO e gli sviluppi della prassi operativa. UNINDUSTRIA E SINDACO DI CASALECCHIO AL LAVORO SU VIABILITA’ E SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA Una delegazione di imprenditori e dirigenti di Unindustria Bologna ha incontrato il sindaco di Casalecchio di Reno, Simone Gamberini, per illustrare le proposte emerse dai risultati di un’indagine svolta presso le proprie imprese associate con sede nel territorio del comune. Al primo posto tra i temi affrontati quello del traffico, che rende difficile la circolazione all’interno e all’esterno dei due principali poli produttivi di Casalecchio. Il primo, tra la Meri- FARE 79 E’ RITORNATO A VIVERE LO STUDIO DI GIORGIO MORANDI I pennelli e le scatole dei colori sul tavolo, le macchie di umidità sulle pareti, il cavalletto ancora sporco di olio, lasciato proprio come l’aveva usato per fare il suo ultimo quadro, prima di morire..Il genio artistico di Giorgio Morandi è tornato a vivere nell’atelier di via Fondazza. In occasione del ritorno in città della grande mostra dedicata al pittore bolognese, in corso fino al 13 aprile al Museo d’Arte Modena di Bologna dopo essere stata al Metropolitan Museum of Art di New York, è stata aperta al pubblico una parte della casa studio dove Morandi visse e dipinse, dal 1910 fino al giorno della sua morte. Il restauro dell’ atelier è stato presentato il 21 gennaio alla presenza del sottosegretario ai beni e alle attività culturali, Francesco Giro, del sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, dell’architetto Massimo Iosa Ghini, a cui il Comune ha affidato l’allestimento e il restauro filologico dello studio, e di Gaetano Maccaferri, presidente di Unindustria, sponsor dell’intero progetto. In precedenza, il restauro di Casa Morandi era stato presentato alla stampa americana presso l’Istituto di Cultura Italiana di New York con un collegamento in video conferenza dalla sede di UninduInaugurazione Casa Morandi, via Fondazza 36. stria Bologna. Una volta completato il restauro delle altre stanze dell’abiFoto: Roberto Serra tazione di via Fondazza, “Casa d’artista Giorgio Morandi” diventerà la seconda sede del museo dedicato al grande pittore bolognese. Dopo l’atelier, torneranno, così come erano, il piccolo ripostiglio e il salotto di casa. Il resto dell’appartamento sarà invece dedicato, grazie all’essenziale progetto di Massimo Iosa Ghini, all’analisi e allo studio della storia personale ed artistica del maestro di Grizzana. Un percorso video ne ripercorrerà la carriera, la sala d’ingresso accoglierà la collezione di quadri che l’artista acquistava per studiare tecniche e colori (tra le altre alcune opere di Rembrandt e Crespi), mentre una sorta di archivio permetterà di riportare “a casa” la biblioteca di Morandi (circa 400 i libri), e i documenti di famiglia conservati gelosamente fino ad oggi da Carlo Zucchini, garante della donazione Morandi. L’apertura ufficiale della casa e del centro studi che avrà sede nell’abitazione, è attesa per settembre. Unindustria Bologna collabora con il Comune di Bologna per il completo restauro della casa di Giorgio Morandi. La collaborazione prevede la copertura del 50 per cento degli investimenti necessari a carico dell’associazione degli industriali. “Con questa iniziativa intendiamo contribuire a promuovere la rinnovata importanza di quel legame tra cultura del sapere e cultura del fare sul quale si fonda il futuro di Bologna – dice Gaetano Maccaferri, presidente di Unindustria - lasciando altresì ai bolognesi ed alla città un segno tangibile dell’impegno degli imprenditori” . diana ed il territorio di Zola Predosa, ha in via del Lavoro uno dei punti più critici. Il secondo, lungo la Porrettana, è spesso congestionato soprattutto nel tratto tra la rotonda Biagi e l’edificio ex sede della ditta Giordani. Un miglioramento della situazione del traffico a Casalecchio potrà aversi solo con la realizzazione 80 FARE del tratto iniziale della Nuova Porrettana (il cosiddetto “nodo di Casalecchio”). Su questo aspetto, Unindustria Bologna, ha condiviso con l’amministrazione comunale la necessità di intervenire nelle sedi governative, affinché venga completato il finanziamento dell’opera o, quanto meno, si dia avvio alla sua realizza- zione per stralci funzionali, compatibili con le risorse disponibili. Inoltre, Unindustria Bologna ha proposto al sindaco Gamberini di procedere ad una verifica dei tempi medi di rilascio delle autorizzazioni richieste più frequentemente dalle aziende, al fine di mettere in atto ulteriori azioni di razionalizzazione e snellimento bu- CON “PIÙSHOPPING” UN PATTO TRA COMMERCIANTI E INDUSTRIALI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE DEI LAVORATORI Ascom Bologna e Unindustria Bologna hanno unito i loro sforzi per promuovere un’iniziativa tesa a sostenere i consumi delle famiglie, attraverso l’attivazione di un circuito di 370 negozi associati Ascom nei quali saranno praticati sconti esclusivi fino al 10% ai possessori di una speciale card (con esclusione dei prodotti in offerta, in saldo ed in vendita promozionale). Con questa iniziativa, denominata piùShopping, le imprese danno ai propri collaboratori maggiori benefit per i loro acquisti. In pratica, i 100 mila dipendenti delle imprese associate ad Unindustria Bologna e quelli delle aziende associate ad Ascom usufruiranno di condizioni di acquisto esclusive. Complessivamente sono 175 mila le card messe a disposizione. I negozi - che coprono tutti i settori merceologici ed in particolare i beni di prima necessità sono riconoscibili al consumatore mediante un espositore interno. L’iniziativa si estenderà per quest’anno dal 15 marzo al 30 novembre. “Ritengo particolarmente importante questa collaborazione tra Unindustria Bologna e Ascom, perché esprime il senso di una community impegnata a dare un aiuto concreto alle famiglie e alle imprese in un momento economicamente difficile – dichiara Gaetano Maccaferri, presidente di Unindustria Bologna – Il coinvolgimento delle imprese del commercio ci consente di estendere e rafforzare l’efficacia del progetto di piùShopping, che ha già dato positivi risultati nella prima fase pilota, avviata da Unindustria lo scorso autunno con la partecipazione iniziale di punti vendita di marchi industriali. In base ad una rilevazione compiuta nel primo mese e mezzo di sperimentazione della card, il circuito di quei primi 34 punti vendita pilota ha infatti registrato un incremento di oltre 3.000 clienti”. “In un periodo come questo di grave crisi economica –sottolinea Enrico Postacchini, presidente di Ascom Bologna - ci è sembrato opportuno promuovere insieme ad Unindustria un’iniziativa che agisce direttamente sul lato della domanda, intervenendo sulla capacità di acquisto e quindi direttamente sul livello dei consumi. I numeri sono consistenti perché siamo riusciti a coinvolgere ad oggi 370 negozi e ristoranti ai quali si rivolgeranno i titolari delle card che quantifichiamo in circa 175.000 consumatori”. “Con piùShopping abbiamo voluto dare un contributo per ‘fare girare’ l’economia del territorio – spiega Gianluigi Baccolini, vice presidente di Unindustria Bologna e responsabile del progetto piùShopping – Ci siamo infatti concentrati su due aspetti: da un lato l’attenzione ai lavoratori delle imprese ai quali, in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo, la card mette a disposizione una forma indiretta di sostegno al reddito attraverso opportunità di acquisto a condizioni agevolate; dall’altra l’attenzione alle aziende, alle quali l’iniziativa offre la possibilità di rivitalizzare il proprio business in una fase congiunturale difficile.” FARE 81 “ARTEFARE”: INDUSTRIA E ARTE AL CONTEMPORARY PARTY DEI GIOVANI IMPRENDITORI Impresa e cultura, industria e arte. Binomi possibili come dimostra “ArteFare. L’impresa a regola d’arte”, una galleria fotografica davvero unica, ospitata a Palazzo Gnudi (via Riva Reno 77) in occasione del Contemporary Party ‘09, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, durante l’ultima edizione di Art White Night. ArteFare, presentata dagli artisti di Museo Teo, è un omaggio alla creatività industriale: sette grandi immagini fotografiche stampate su tela hanno illustrato sette aree merceologiDue momenti di ArteFare. In alto a destra Andrea Pache manifatturiere di Unindustria. Le aziende ladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Uninche hanno messo a disposizione le proprie dustria Bologna strutture produttive per la realizzazione delle opere sono: Borg, Calzoni, Fatro, Gi.Fi.Ze, Grafiche dell’Artiere, Gruppo Fiori, MG2. La mostra è stata curata da Giovanni Bai per Museo Teo e da Francesco Flamini per Staff Italia, che ha stampato con tecnica digitale su tela le immagini create da sette professionisti della comunicazione fotografica e artistica: Giovanni Bai, Beatrice Cassinelli, Carolina Gozzini, Stefania Sansoni, Maurizio Telloli, Mario Tedeschi e Marco Vigano. Il progetto ArteFare sarà sviluppato in più anni: nelle prossime edizioni la mostra coinvolgerà anche le imprese di servizi e altre forme artistiche. ArteFare 2009 è quindi solo l’inizio di un percorso che attraversa i mondi di impresa e arte mettendoli in stretta comunicazione. rocratico. “Abbiamo raccolto con grande interesse – ha dichiarato il Sindaco – le riflessioni della delegazione di Unindustria. Ci siamo resi disponibili da subito anche ad avviare un tavolo di confronto comune per monitorare tutte le azioni che fin d’ora possiamo mettere in atto per la semplificazione amministrativa.” 82 FARE “SETTIMANA DELL’ORIENTAMENTO” NELLE AZIENDE PER 500 STUDENTI BOLOGNESI Studenti delle scuole medie in vista alle aziende bolognesi durante la “Settimana dell’Orientamento” Cinquecento alunni di 15 scuole medie inferiori della provincia di Bologna, hanno preso parte alla “Settimana dell’Orientamento” or- ganizzata da Unindustria Bologna. Gli studenti. insieme a genitori e insegnanti, hanno visitato alcune tra le principali industrie meccaniche del territorio. Obiettivo dell’iniziativa di Unindustria era quello di offrire ai ragazzi e alle loro famiglie un’occasione di infor mazione e orientamento direttamente all’interno dell’ambiente di lavoro e presentare le opportunità di formazione proposte dalle aziende ai propri collaboratori. I partecipanti, divisi a gruppi di 15-20 persone, hanno potuto vedere da vicino gli impianti e le tecniche di lavorazione delle aziende ed ascoltare le testimonianze di giovani tecnici ed addetti alla produzione sulla loro esperienza di lavoro. Quattordici le aziende che hanno aperto i loro cancelli agli studenti: Calzoni, Magneti Marelli, Meccanica CGA, Ova Bargellini. Carpigiani, Aepi, Andalò Gianni, Iprel Progetti, Omgm, Meccanica Imolese, Protesa, Raf Meccanica, Marchesini Group, MG 2. “Con questa ‘Settimana dell’Orientamento’ abbiamo pensato in primo luogo ai giovani e alle loro famiglie - ha sottolineato Maurizio Marchesini, consigliere delegato di Marchesini Group e presidente del Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna - mettendo in campo iniziative concrete, insieme al mondo della scuola, per orientarli nella scelta del percorso formativo, per favorirne l’inserimento in azienda e anche per trasmettergli un po’ di quella cultura e dei valori che rendono la meccanica bolognese famosa a livello internazionale”. BORSE DI STUDIO AD ALLIEVI DELL’ISTITUTO SALESIANO Venticinque borse di studio per gli studenti che frequentano l’Istituto Tecnico e Professionale Salesiano “Beata Vergine di San Luca” di Bolo- LA GRANDE MUSICA DEL CINEMA NEL CONCERTO DI UNINDUSTRIA CON L’ENSEMBLE STRUMENTALE DELLA SCALA Oltre mille imprenditori, autorità e personalità bolognesi sono intervenuti al Concerto di Natale di Unindustria Bologna e AnceBologna al Palazzo dei Congressi. Una serata dedicata alla musica per il cinema, nella quale l’Ensemble strumentale della Scala, molto applaudito, ha eseguito pezzi di Nino Rota, George Gershwin, Leonard Bernstein, Astor Piazzolla, tratti da pellicole indimenticabili come “La strada”, “Il gattopardo”, “Manhattan”, “West Side Story”. A fare L’Ensemble strumentale della Scala durante il concerto natalizio gli onori di casa il presidente di Unindu- di Unindustria al Palazzo dei Congressi stria Bologna, Gaetano Maccaferri. “Qui stasera - ha detto nel suo saluto, il numero uno dell’Associazione - ci sono centinaia di uomini e donne che credono nella propria impresa e, attraverso questa, creano lavoro, benessere e coesione sociale. Siamo ben consapevoli delle difficoltà che i prossimi mesi riservano alla nostra comunità. Tuttavia, siamo altrettanto convinti della solidità del nostro sistema economico e sociale. Insieme, possiamo affrontare e superare anche questa crisi”. gna. Le mette a disposizione Unindustria Bologna, nell’ambito del programma di attività del settore Metalmeccanico, per promuovere l’orientamento dei giovani alla cultura e alla formazione tecnica. Due i criteri di attribuzione: per merito e per reddito. Dieci borse di studio del valore di 500 euro ciascuna (valide per l’anno scolastico in corso), saranno attribuite per merito ad altrettanti studenti delle classi I, II, III, e IV, sulla base di una graduatoria che terrà conto del rendimento scolastico (una media nel secondo trimestre pari o maggiore di sette) e della valutazione di un proget- to/ricerca originale proposto dal candidato. Altre quindici borse di studio, del valore di mille euro ciascuna, saranno invece assegnate in base al reddito e saranno valide per l’anno scolastico 2009-2010. Sono destinate a studenti bisognosi iscritti che frequentano la prima classe, le cui condizioni economiche familiari renderebbero difficile il proseguimento degli studi. Le borse di studio per reddito, che Unindustria Bologna assegnerà in partnership con la Cassa di Risparmio di Cento, saranno rinnovate agli assegnatari per gli anni seguenti, fino al completamento del percorso scolasti- FARE 83 co, solo in assenza di bocciatura e in presenza delle condizioni reddituali certificate ISEE ogni anno. L’ordine di assegnazione delle borse di studio è temporale, ovvero in base alla data di iscrizione all’Istituto Salesiano. L’EDITORIA D’ARTE IN ITALIA E IN EUROPA “L’editoria d’arte in Italia e in Europa. Scenari e prospettive” è stato il tema del convegno che Unindustria Bologna, in collaborazione con l’ Associazione Italiana Editori (Aie) ha organizzato in occasione di Artelibro – Festival del Libro d’Arte. La collaborazione con la rassegna Artelibro è in linea con l’impegno profuso da Unindustria Bologna non soltanto per migliorare le capacità competitive delle imprese, ma anche del sistema territoriale nel quale esse operano. Si tratta di un impegno coerente con la riprogettazione di quella rinnovata centralità che Bologna e la sua provincia devono esprimere nella nuova dimensione europea. In tal senso l’industria culturale è uno dei filoni con più prospettive di sviluppo rispetto alle vocazioni storiche della città ed è per questo che gli imprenditori bolognesi hanno sostenuto con continuità Artelibro, la rassegna che ha il merito di valorizzare il segmento produttivo collegato all’editoria d’arte. In occasione del convegno è stato annunciato l’avvio di una inedita ricerca di settore dedicata alle tendenze e alle potenzialità della filiera dell’industria cartotecnica, grafica ed editoriale. Al centro dell’indagine l’organizzazione del settore nel mercato nazionale ed internazionale, le sue evoluzioni competitive di fronte alla glo- 84 FARE balizzazione, l’impatto delle nuove tecnologie, lo stato dei canali distributivi e delle politiche italiane e comunitarie di sostegno. La ricerca, commissionata da Unindustria Bologna con la collaborazione di Artelibro e di Aie, sarà coordinata dal prof. Pier Luigi Sacco, direttore del Dipartimento delle Arti e del Disegno Industriale all’Università IUAV di Venezia.Verrà realizzata nel corso di quest’anno e sarà presentata nella edizione 2009 di Artelibro. traprendere corsi di studio ad indirizzo scientifico, Unindustria Bologna ha invitato ad assistere all’evento gli studenti dell’ultimo anno degli istituti superiori di Bologna e provincia, coinvolgendo presidi e docenti. L’incontro si è aperto col saluto di Rober to Gamber ini, consigliere delegato di Unindustria Bologna con delega a Education e Formazione, ed è stata realizzata in collaborazione con il UNINDUSTRIA ED EDITRICE COMPOSITORI PER GALILEO GALILEI NELL’ANNO INTERNAZIONALE DELL’ASTRONOMIA “Galileo. Tra scienza, fede e politica” del fisico astronomo Alberto Righini, è la nuova appassionante r icostruzione stor ica divulgativa della vicenda di Galileo Galilei che Editrice Compositori dedica all’ Anno Internazionale dell’Astronomia, proclamato nel 2009 dall’ Unione Astronomica Internazionale con il Patrocinio di Onu e Unesco. Ma è anche il testo ispiratore dello spettacolo “Vicenda umana e scientifica di Galileo”, messo in scena nell’Aula Absidale di S.Lucia di Bologna. Un grande appuntamento culturale proposto da Unindustria Bologna ai giovani, per sensibilizzarli al sapere scientifico nel 4° centenario dalle prime osservazioni compiute con il cannocchiale da Galileo Galilei, che mutarono l’idea della posizione e del ruolo della Ter ra nello spazio. Nella convinzione che sia necessario invogliare i ragazzi a in- Momenti della “Vicenda umana e scientifica di Galileo” messa in scena nell’Aula Absidale di Santa Lucia Rettorato e il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Bologna. La rappresentazione teatrale è stata messa in scena dallo stesso Alberto Righini insieme a Francesco De Vita (chitarra) e agli attori Alessandro Porri, Carlo Pasi, Donatella Sacchini. A completare la giornata la conferenza didattica sui grandi temi della scienza e dei suoi progressi, sviluppata da un’idea di Annalisa Lubich. I CENTO ANNI DEL BOLOGNA FC SARANNO UNA FESTA PER TUTTA LA CITTÀ Un “100” d’oro, incorniciato nel rosso e nel blu, che porta nel cuore lo stemma del Bologna FC ed il classico pallone di cuoio con le cuciture: ecco il Logo che identificherà tutte le iniziative legate alle celebrazioni per i cento anni dello squadrone che fa tremare il mondo. Iniziative per le quali il Bologna Football Club 1909 può già contare sull’appoggio e l’entusiasmo di attori come la stessa Unindustria, Aeroporto, Archiginnasio, Ascom, Cineteca, Fondazione Marconi, Promobologna. Cerniera ideale fra il Centenario e la città sarà un Comitato composto da Mauro Checcoli, Bruno Filetti, Ivo Galletti, Eugenio Riccomini e Sante Tura. Tra le iniziative (che troveranno momenti di convergenza anche con i 100 anni del Giro d’Italia e del Nobel a Guglielmo Marconi) una pubblicazione, un’esposizione sulla memoria del Bologna FC, un’iniziativa sui valori dello sport indirizzata ai bambini della città, una grande festa di compleanno, ed un convegno sul rapporto fra sport, giovani ed etica. “E’ un grande onore essere alla guida di questa gloriosa società nell’anno del suo Centenario. – ha detto la Presidente del Bologna Football Club 1909, Francesca Menarini – Vorremmo fosse una grande festa per tutta Bologna”. CAFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA GARANTISCE L’ASSISTENZA FISCALE AI LAVORATORI DIPENDENTI Domenico Fabbri, Direttore Risorse Umane di G.D Spa, è stato confermato Presidente di Cafindustria, la società di servizi costituita per iniziativa di Unindustria Bologna, Confindustria Modena e Confindustria Ceramica, attiva nel territorio regionale dal 1994. Sono entrati a far parte del Consiglio d’Amministrazione, come nuovi componenti, Vincenza Lupardi e Marcello Calò, rispettivamente responsabili dell’Area Fiscale di Unindustria Bologna e Confindustria Ceramica. L’assistenza fiscale ai dipendenti delle aziende socie e clienti rimane la missione principale di Cafindustria, il cui personale incaricato prepara le dichiarazioni fiscali (mod. 730) e cura gli ulteriori adempimenti richiesti al contribuente (ICI, ISEE, RED) durante tutto l’anno. L’obiettivo di Cafindustria è coniugare un’alta specializzazione in materia a prezzi contenuti. Il presidente Fabbri sottolinea che “Cafindustria si rivolge anzitutto alle aziende che vogliono offrire un servizio ai loro dipendenti, facilitandone gli adempimenti fiscali: il personale incaricato di Cafindustria si reca infatti presso le aziende per raccogliere ed ela- borare le dichiarazioni ed assistere ‘da vicino’ il contribuente”. “Sono stati attivati servizi specialistici per lavoratori ad alta qualificazione, quali gli expatriates; i contribuenti vengono seguiti gratuitamente in caso di controlli a campione da parte delle Autorità Fiscali; inoltre i contribuenti interessati possono predisporre il proprio 730 on-line attraverso il sito www.cafindustria.com” ricorda il direttore generale di Cafindustria, Alessandro Baldi. Cafindustria si rivolge naturalmente a tutti i contribuenti, compresi i pensionati, e con alcune loro organizzazioni ha stretto interessanti convenzioni. Per realizzare la propria attività, affianca il personale esperto con collaboratori reclutati fra i neolaureati, formati con un corso interno particolarmente impegnativo, mirato anche a svilupparne professionalità e motivazione verso il cliente. Un’ulteriore peculiarità di Cafindustria: i contribuenti che richiedono consulenza non pagano tariffe proporzionate ai redditi, ma una tariffa fissa, di importo più contenuto per i dipendenti di aziende socie o clienti. FARE 85 AL VIA INIZIATIVE CONDIVISE TRA UNINDUSTRIA E DESIGN CENTER BOLOGNA Presso l’Accademia di Belle Arti si è tenuto un incontro tra il comitato scientifico del Design Center Bologna ed imprenditori e dirigenti di Unindustria rappresentanti di tutti i settori merceologici, per un confronto ed un esame di possibili attività ed iniziative condivise. Tra i partecipanti all’incontro Carlo Branzaglia, responsabile del Design Center; Gian Luigi Baccolini, vice presidente di Unindustria Bologna; Fabio Rangoni, consigliere delegato di Unindustria per innovazione ricerca e università. Il Design Center Bologna – progetto promosso dall’ Accademia di Belle Arti con il finanziamento dell’Assessorato alle attività produttive della Regione e il contributo della Fondazione Carisbo – ha come obiettivo l’implementazione economica delle attività imprenditoriali attraverso il design. Sua mission è mettere il design inteso come progettazione, cioè individuazione e soluzione di problemi riferiti sia ai prodotti, sia alla loro comunicazione sia ai processi che ne determinano la realizzazione – al servizio dell’impresa. Imprenditori e Dirigenti di Unindustria a confronto con il Comitato Scientifico del Design Center di Bologna 86 FARE CON UNICASA ALLOGGI A CANONE CONCORDATO PER I LAVORATORI DELLE IMPRESE DI OZZANO Alloggi affittati a canone concordato per i lavoratori delle aziende di Ozzano. Il progetto è di Unicasa, la società cooperativa costituita da Unindustria Bologna e Ance Bologna per trovare soluzioni abitative sul territorio per i dipendenti delle aziende associate. Sarà realizzato in convenzione con il Comune di Ozzano dell’Emilia. L’intervento di edilizia sociale prevede alloggi affittati a canone concordato ai lavoratori di aziende che li hanno ricevuti in assegnazione a un prezzo convenzionato più basso di quello di mercato. Il progetto cerca Cristina Dallacasa, presidente di Unicasa di dare risposta al problema dell’emergenza abitativa, particolarmente sentito da imprese, pubblica amministrazione e lavoratori. Sempre più spesso infatti i lavoratori impiegati in azienda, magari provenienti da altri territori, trovano alloggio a canone contenuto solo in località lontane Saranno consegnati tra aprile e maggio gli appartamenti realizzati da dalla sede di lavoro. E ciò comporta da un lato un notevole turn over dell’azienda, Unicasa ad Ozzano dell’Emilia dall’altro una scarsa qualità di vita da parte dei lavoratori, mentre le amministrazioni devono risolvere i problemi di traffico e di mobilità generati dagli spostamenti quotidiani. In base ad una convenzione siglata con il Comune di Ozzano, Unicasa ha ricevuto in assegnazione un’area edificabile (in via Cesare Maltoni 6) per la realizzazione di alloggi da concedere in locazione ai dipendenti di aziende con sede a Ozzano. Gli alloggi, la cui consegna è prevista tra aprile e maggio, saranno assegnati alle imprese locali che ne faranno richiesta, ad un prezzo convenzionato pari al 75% del valore del libero mercato. Le imprese, a loro volta, si impegneranno a concederli in locazione ai propri dipendenti a canone concordato inferiore a quello di mercato, per una durata di 15 anni. Per informazioni: 051 6313309 e [email protected] FARE 87 88 FARE SDBADV.it www.campa.it Da 50 anni CAMPA garantisce il rimborso delle spese mediche per ricoveri, interventi chirurgici, parto, prestazioni specialistiche e consente di coprire e tutelare tutta la famiglia in Italia e all’estero. Senza liste d’attesa e senza limiti d’eta CAMPA così diversa da una polizza sanitaria CAMPA così come sei tu Via Luigi Calori, 2/G - 40122 Bologna Tel. 051 230967 - Fax 051 222387 www.campa.it - [email protected] Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna CAMPA! FARE n. 6 marzo 09 in diretta dal futuro IO? IO HO le idee e le proposte degli industriali bolognesi
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