voci della nostra gente - Centro Socio
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4a Edizione Premio letterario “Città di Corridonia” VOCI DELLA NOSTRA GENTE Poesie A cura del Centro Socio-Culturale e Ricreativo “Mons. Raffaele Vita” 2012 1 Patrocini Città di Corridonia La città che ho l’onore di amministrare presenta un tessuto sociale molto ricco di fermenti e iniziative e in tale panorama il Centro “Mons. Raffaele Vita” è una delle realtà più attive e vivaci, impegnato com’è in progetti sociali, ricreativi e culturali di grande valore. Fra tutti, il Premio Letterario “Città di Corridonia”, portato avanti da quattro anni con impegno e a costo di grandi sacrifici, rappresenta senza dubbio il fiore all’occhiello del Centro e uno dei principali eventi culturali della nostra città. Il concorso, nei suoi primi quattro anni, ha conosciuto una affermazione crescente, fino a diventare oggi un avvenimento di rilevanza nazionale che raccoglie adesioni da tutta la penisola. Non posso che congratularmi e compiacermi di questo successo del premio che giustamente ripaga gli sforzi degli organizzatori e porta maggior lustro alla nostra città a cui è intitolato. Per questa Amministrazione è pertanto doveroso sostenere il Centro “Mons. Raffaele Vita” nella annuale organizzazione dell’evento. Per me personalmente parteciparvi e godere della lettura di tante poesie capaci di commuovermi è un piacere atteso un anno e un’emozione che si rinnova. (Nelia Calvigioni – Sindaco) 2 3 Provincia di Macerata Il concorso letterario “Città di Corridonia” – giunto alla quarta edizione – ha assunto una valenza nazionale, richiamando partecipanti di molte regioni italiane. Il fatto di essere un concorso riservato a poeti dilettanti iscritti ai Centri ANCeSCAO di tutta Italia, oltre a caratterizzarlo, lo pone ancora di più all’attenzione in quanto accentua il valore sociale delle attività culturali. L’iniziativa promossa dal Centro socio culturale e ricreativo di Corridonia è lodevole, inoltre, anche perché spinge gli anziani a impegnarsi in attività di scrittura e di continua riscoperta del linguaggio poetico. Tramite questo mio saluto desidero far giungere al presidente e a tutti i componenti il Centro sociale di Corridonia i più vivi complimenti, miei personali e della Provincia di Macerata, per la lodevole iniziativa di organizzare tale manifestazione. Un saluto cordiale rivolgo a tutti i partecipanti al Concorso. Ai vincitori che ricevono il premio in questo importante appuntamento conclusivo dell’edizione 2012 esprimo le mie più vive felicitazioni e l’augurio per maggiori e nuovi successi. (Antonio Pettinari – Presidente) Regione Marche Il Premio Letterario “Città di Corridonia”, giunto alla sua quarta edizione, si conferma ogni anno di più come un’iniziativa di grande valore. Lo provano il numero e la qualità delle poesie partecipanti, oltre alla provenienza degli scrittori, rappresentativi di tutta l’Italia, dal nord al sud. A sostegno di questa meritoria iniziativa non poteva quindi mancare l’appoggio della Regione Marche, che ha voluto testimoniare con la concessione del proprio patrocinio il plauso alla passione che anima gli organizzatori del Premio. Il Centro “Mons. Raffaele Vita” di Corridonia, con le sue attività ricreative, sociali e culturali e il grande impegno dei suoi promotori, interpreta appieno lo spirito dei marchigiani: laboriosi, altruisti e solidali. Esprimo quindi a nome della Regione Marche il ringraziamento all’Associazione per la sua attività e ai partecipanti al Premio le più sentite congratulazioni per le loro opere. (Gian Mario Spacca – Presidente) 4 ANCeSCAO Si è ormai consolidato, dopo le prime esperienze, l’annuale concorso di poesia di Corridonia. Ed anche quest’anno la Presidenza Nazionale e la Presidenza Regionale di Ancescao sono liete di assicurarne il patrocinio e farsene sponsor. È sempre bello e importante che i nostri iscritti e i nostri Centri si cimentino con la forma più antica di espressione del pensiero e descrizione del bello e dei sentimenti. Nel corso di questi ultimi anni la quasi solitaria iniziativa di Corridonia ha avuto molti emuli. Bene! È una sana competizione. Quando, da troppo tempo, il ….”va pensiero….” è stato assunto da alcuni a sentimenti di divisione e di parte a Corridonia lo si celebra e rinnova per quello che è sempre stato e che ci ha fatto crescere come comunità. Quello di solidarietà, di unità, di progresso umano e civile. Ancora una lode agli amici di Corridonia e gli auguri di successi sempre più grandi. On.Lamberto Martellotti - Presidente Nazionale Al Centro Socio-Culturale e Ricreativo “Mons. Raffaele Vita” va il merito di aver promosso il premio letterario “Città di Corridonia” che ha sollecitato la vocazione di molti Soci a scrivere piccole grandi storie della loro vita passata, presente e futura. Nelle poesie ci sono tante storie che ci portano a vivere le intensità creative, anche personali, che l’autore vuole trasmettere al lettore. La poesia coinvolge la profondità dell’ispirazione e la capacità espressiva dell’autore in una indispensabile animazione che valorizza la sua esperienza creativa. Infatti ogni poesia è un omaggio che il poeta rivolge a se stesso e noi, fortunati destinatari, leggendo le sue poesie, godiamo del suo estro. Nella poesia l’età anagrafica non conta ma ciò che le differenzia è il dinamismo, la continua volontà di trasmettere agli altri le proprie sensazioni sui cambiamenti culturali e sociali di una società in continua trasformazione. L’augurio che rivolgo è che questo importante mezzo di comunicazione “premio letterario Città di Corridonia” continui a svolgere sempre più incisivamente la sua attività, con l’auspicio che possa diventare per Corridonia un’ambita vetrina culturale. A tutti i Soci ANCeSCAO, al Presidente e al Consiglio Direttivo i migliori auguri di successo e un ringraziamento per l’impegno profuso nel portare avanti questa bellissima iniziativa culturale. Angelo Formica - Presidente provinciale di Macerata 5 SALUTO DEL PRESIDENTE Sembra impossibile che un Centro sociale periferico, piccolo e con scarse possibilità economiche, possa organizzare un premio letterario di livello nazionale, che continua a raccogliere un successo sempre crescente di anno in anno. Eppure, anche quest’anno, il nostro concorso di poesia è arrivato al traguardo. Solo poche settimane addietro si sarebbe stentato a crederlo, tanti e tanto diversi erano i lavori da fare: catalogare le opere e preparare i manifesti, contattare gli autori e predisporre il teatro, stampare il libretto e occuparsi della logistica, progettare una celebrazione della poesia e pensare al rinfresco da offrire, aggiornare il sito internet e occuparsi degli addobbi floreali. Poi, pian piano, tutte le tessere del puzzle sono andate al proprio posto e tutte le azioni e le persone, apparentemente incongrue, hanno trovato un senso e la giusta collocazione in un disegno unitario. Sono molte quindi le persone e le istituzioni che dovrei ringraziare. Vorrei nominarle una a una ma eviterò di farlo, sia per non annoiare, sia perché finirei inevitabilmente per dimenticarne qualcuna. Mi limiterò pertanto a ringraziare genericamente i molti collaboratori, sia interni che esterni al Centro, che del tutto disinteressatamente si sono adoperati per la riuscita della manifestazione. A cominciare dalla Giuria che, oltre ad avere svolto ottimamente il proprio compito, ha fornito suggerimenti preziosi anche dal punto di vista dell’organizzazione. Desidero inoltre ringraziare gli Enti patrocinanti per il sostegno, non solo economico, accordatoci: la Regione Marche, la Provincia di Macerata, il Comune di Corridonia – un partner più che un patrocinante - e l’ANCeSCAO che, nelle sue articolazioni - nazionale, regionale e provinciale - è stato, come sempre, generoso nei nostri confronti. Una menzione particolare a Maria Salamone, la nostra amica poetessa che ci ha indirizzato verso questo progetto letterario e continua a essere la nostra prima sostenitrice. Voglio infine ringraziare i poeti partecipanti, più che mai numerosi e di diversa provenienza, dalla Lombardia alla Sicilia, a dimostrazione che il premio è ormai conosciuto veramente in tutto il territorio nazionale. Questi amici che ogni anno ci rinnovano la sorpresa di “un popolo di poeti” e ci emozionano con i loro componimenti, sono la vera ricchezza del nostro Premio e la ragione del nostro pervicace impegno. Giampaolo Montecchia 6 Edizione 2011 Autorità, componenti della giuria, Maria Salamone e alcuni dirigenti del Centro 7 VISITA AD UN AMICO PRESENTAZIONE Abbiamo fatto nostra una massima: “DARE È AMARE, RICEVERE È IMPARARE AD AMARE” La condivisione di tanti bei momenti, l’accettazione e la forza di superare insieme le difficoltà e i dolori, nei trent’anni di vita del Centro hanno reso sempre più valida questa massima. 1 a Classificata Da quella pietra uno sguardo che non si stacca, un sorriso che non conosci. Alcuni fiori, muti compagni, attendono insieme. Più alta la croce s’impone, sorveglia la vita che ormai le appartiene. Un alito muove una piccola foglia, un ricordo lontano. Poi, silenzio senza fine. Mario Broglia Il Centro Sociale di Corridonia pubblica le poesie segnalate fra le partecipanti alla 4^ edizione del premio letterario Città di Corridonia. Le “Voci della nostra gente”, che danno il titolo alla raccolta, sono quelle dei soci dei circoli ANCeSCAO di tutta Italia. Le sei poesie vincitrici sono pubblicate secondo l’ordine di classifica stabilito dalla giuria. Seguono la vincitrice del premio “Marcella Tomassoni”, assegnato dal Direttivo del Centro, e quella premiata dalla poetessa Maria Salamone. Le altre sono pubblicate in ordine alfabetico. 8 Emozioni ed impressioni durante la visita ad un amico scomparso. Quel viso, benché sorridente, appare muto, avvolto in un silenzio incomprensibile. Motivazione della Giuria Sull’onda dell’emozione e del ricordo dell’amico scomparso, con pochi versi, con parole essenziali e incisive, l’autore riesce a dipingere un grande quadro d’atmosfera per comunicare una silenziosa e profonda commozione. 9 HO RIMESSO SU CASA 2 a Classificata Ho rimesso su casa, in quel di Caprile, con due stanze ammobiliate, incollate, sull’ingresso, ad un bianco giardino soprelevato da strada di quattro gradini. In questa scatola tra i monti, annegata nel verde setacciato di neve, mi sono rannicchiato e slegato dal tempo di fuori. II costante rumore del torrente che passa è l’unica voce ch’io sento, in questo silenzio. Ma altri bisbigli, sottili, muovono l’aria. È un fiore che ride con l’albero accanto, di un sasso in amore; è il canto di un rovo a un fungo che nasce. Sussulti nascosti che pure ci sono: se fermi il torrente fanno un chiasso infernale. L’inutile ricerca dell’apriscatole mi immette nel gioco quotidiano. Angelo Gandolfi Dalle pareti della casa di vacanza i pensieri volano al di fuori, dove il lento scorrere del torrente, rompendo il silenzio, accarezza i colori e i profumi dei fiori. Motivazione della Giuria Filo conduttore di questa poesia è la riscoperta del silenzio e delle piccole cose. Con versi liberi e un linguaggio metaforico ricco di impasti sonori, il poeta ci rende partecipi della tranquilla gioia provata per un mondo quasi dimenticato e d’improvviso ritrovato. Il suo è un tuffo in un fiume di dolci sensazioni, racchiuse però quasi come in una bolla di sapone, che anche un piccolo banale gesto può rompere. 10 11 IL MARE 3 a Classificata Ai miei piedi scalzi è il mare. Brevi onde simili a piccoli brividi sulla pelle lambiscono la sabbia. Un guscio bianco di conchiglia, l’onda leggera accarezza. Appare riappare in un gioco di spuma e sabbia. Quante altre onde dovrò ancora vedere? Quanti altri visi ancora dovrò dimenticare? Non so! Guardo il mare. Preferisco non pensare. Aldo Pastore Penso alla mia vita. Un giorno dopo l’altro passa veloce nel gioco del tempo come le onde che ai miei piedi, una dopo l’altra, si infrangon dolcemente portando via la sabbia scura. Quanti ricordi. Quanti visi dimenticati nell’oblio del tempo che scorre. Quanti dolori, quante gioie. Cosa resta di tutto se non un fugace solco nella sabbia? Guardo il mare, l’azzurra distesa, misteriosa, mobile e viva. In lontananza il sole rosso muore all’orizzonte. Un volo bianco di gabbiani e una barca lenta che in porto rientra. Ricordi di tutta una vita. Ecco, la vita continua. Altre onde, altri gusci di conchiglie biancheggianti al sole. Motivazione della Giuria Poesia intimistica, scritta con stile personale e ricercato, che trae spunto dalla visione del mare per riflettere sulla fugacità della vita. Il moto ondoso che lentamente spinge l’acqua lungo la riva diventa, per il poeta, l’elemento determinante e liberatorio per cedere all’oblio pensieri ed affanni, così da poter continuare a godere ancora di attimi di quiete e di serenità. 12 13 NATALE 42 Che triste è stato aprile: Cristo è morto, nudo, pieno di sangue in processione. Tanti altri morti per le strade ho scorto. Per me bambino, che desolazione! 4 a Classificata Noi l’aiutiamo quel peso a portare. Ci guarda e della cassa apre il coperchio, ci dice di sederci e pazientare e noi ci disponiamo tutti in cerchio. La guerra infuria, cadono le bombe. C’è tanta fame e non si trova pane. Mancan la luce, l’acqua e il tifo incombe. È dicembre, sentiamo un freddo cane. Uomini, donne, bestie ed una grotta. Maria e Giuseppe, un bue e un asinello. I Magi ed i pastori tutti in frotta e in una luce appare il Bambinello. Mamma ci cede le coperte sue, papa non c’è; è andato al fronte, in guerra. Siamo a Natale del quarantadue e siamo soli soli in questa terra. E dai muri scompaiono le crepe. Noi freddo e fame non sentiamo più. Ci riscalda il calore del Presepe e ci saziamo nel veder Gesù. Tirare avanti è cosa triste e dura. Lei ci incoraggia ma scuote la testa. Noi sappiamo ch’è piena di paura e forse non ricorda che c’è festa. Antonio Giordano A scuola, nonostante i tempi duri, malgrado lutti, povertà e miserie, le maestre ci fanno tanti auguri e rincasiamo in prati di macerie. Per arrivare a casa il tempo passa. La mamma ad accoglierci è già scesa, seduta, sorridente su una cassa: “Venite, bimbi, ho pronta una sorpresa!” 14 Per noi bimbi del ’42, vissuti negli orrori della seconda guerra mondiale, il Natale costituiva il richiamo all’amore, alla spiritualità e al bisogno di Dio, atto a colmare ogni disagio e paura. 15 AMO L’AUTUNNO CAMMINO Ho camminato tanto e ancora vado. Ma quanto è lunga e dove arriva questa strada che ho intrapreso tanto tempo fa. Il sole brucia gli occhi e la mia pelle e il vento sferza tutti i miei pensieri spazzando ogni filo di speranza in quel domani che tarda ad arrivare ma non mi arrendo arranco ma cammino domani sorgerà un sole nuovo che mi riscalderà senza furore e l’anima mia la pace troverà. 5 a Classificata Anna Rita Copparini Amo l’autunno quando il vento mi accarezza il viso con il sapore della scorsa estate 6 a Classificata amo l’autunno quando nelle lunghe sere il tempo indossa solo il vestito buono del silenzio amo l’autunno quando un giorno piombo con le sue lunghe mani cerca una carezza lunga fino alla radice amo l’autunno quando le ombre della luna s’allungano avvolgendo i miei pensieri e la notte con le sue lunghe braccia mi si stringe intorno. Azzetti Pia Il cammino della vita non ha mai un arrivo ma, anche tra strade tortuose, io non mi arrendo, e aspetto il sole di domani che verrà! Amo la poesia, la vita e il verso libero come mezzo di comunicazione con altri, dopo averlo fatto con me stessa. 16 17 E DOPO? Era generosa, severa giustamente, dispensiera di sorrisi, di affetto, senza, in cambio, pretendere niente. Ma, all’improvviso, non parlò più: Qualcuno lassù o qualcosa quaggiù, la zittirono per sempre. Chinai la testa affranta, sgomenta di fronte all’inevitabile destino, la rialzai a fatica e continuai il cammino vincendo e perdendo, ma vivendo, andando avanti, come tanti viandanti vanno per strade diverse e imprevedibili. Ma cos’è vivere? Un battito d’ali, un’avventura misteriosa, un attimo intenso, ma breve e fugace. Siamo come gocce che evaporano e svaniscono, lucignoli che si consumano lenti, alito di vento leggero che solletica appena le foglie; siamo una cosa che passa, silenziosa e dirompente, ma passa e non torna, però non finisce perché è forte la speranza che dopo ci ritroveremo in un luogo che nessuno conosce, 18 Vincitrice premio speciale Marcella Tomassoni con gli occhi sgombri di lacrime, in un tenero abbraccio nella gioia senza fine. Gina Massini La perdita di una persona cara fa riflettere. L’angoscia e la paura attanagliano la mente, quando l’età aumenta e il tempo diminuisce, la speranza risolleva e consola. Motivazione del Consiglio Direttivo Traendo ispirazione da una dolorosa esperienza personale, l’autrice esprime considerazioni universali sulla fugacità dell’esistenza e sul vuoto che nella vita di ognuno di noi lascia la dipartita delle persone care, utilizzando con efficacia immagini metaforiche. Il messaggio commovente della poetessa si conclude con una nota di serena speranza che ci conforta. La lettura di questa poesia non può non ricordarci la nostra amica Marcella che ha animato questa associazione con la sua carica di vitalità e di entusiasmo e che, come afferma il componimento premiato, purtroppo non potrà tornare tra noi, ma non ha finito di vivere anche per tutto ciò che ha contribuito a realizzare. 19 MIGRANTI Nel blu lavagna di una notte illune è approdato diritto a casa mia attraverso lo schermo quel barcone fantasma clandestino fra i marosi. Sono sbarcati uomini di pece d’ebano donne bimbi al cioccolato. Tutti negli occhi avevano una luce ed un buio insondabile nel cuore. Nella memoria gesti universali di madri e spose. Nella nostalgia colori e suoni e odori forestieri. Verso il futuro una bilancia sghemba di speranza leggera e di paura pesante e dura. Quella tristezza ho pianto e la sventura d’uomini esposti ai venti della storia eroi di sabbia senza nome e gloria. Premio speciale assegnato dalla poetessa Maria Salamone Edizione 2011 - Il palco delle autorità Irene De Pace Ogni uomo, se è tale, si sente partecipe del dolore altrui e dei danni dell’umanità, come l’esodo tragico e di dimensioni bibliche da tutti i sud del mondo. 20 Edizione 2011 - Adolfo Fabiani consegna il premio “Marcella Tomassoni” a Irene De Pace Edizione 2011 - Il Sindaco premia la vincitrice Maria Bagiardi 21 Le poesie successive sono classificate ex æquo IN VIAGGIO Più tardi mi metterò in viaggio per paesi sperduti dell’anima, un viaggio nel sogno ad attingere ciò che questa realtà non potrà darmi mai. A volte vale più un piccolo verso che sale dall’abisso dell’anima che un’intera giornata di festa. E se non mi sarà possibile scriverlo, lo dirò piano, così piano alla sera di questo tramonto. Eppure si sprecano le professioni di fede, la corsa continua all’accumulo del superfluo e avanza impetuosa l’indifferenza verso il diverso e lo straniero. Eppure tramonta la vita. Ma è stato detto: ad ogni giorno basta la sua pena. (in ordine alfabetico) LA VITA Che cosa è la vita se non un attimo che fugge. In quell’attimo c’è tutto: la felicità di un bimbo l’amore, l’odio, l’amicizia, i sospiri, le risa e il pianto. Ora la rivedo tutta la mia vita, è un film che gira al contrario, è un tramonto che non vuole un astro che muore ma vuole, con tutte le sue forze, tornare al sorgere del sole. Aldo Pastore Cosimo Piccolo Il viaggio è sempre stato per me l’immagine più vera della vita e come tale continuo a viverla. 22 Il rimpianto di una vita che fugge. 23 LE MAMME Sereni riposano i neonati nei caldi lettini, in attesa della prossima poppata, e... le mamme vegliano. Giocan festosi i bimbi nei verdi giardini, incoscienti talor ed imprudenti e... le mamme temono. Frequentan le scuole i figlioletti, incontrando le prime difficoltà, e... le mamme trepidano. Gli adolescenti affrontano inesperti i primi ostacoli della vita, e... le mamme tremano. I figli vivono assordanti ore notturne, trascorrendo il tempo tra luci accecanti e frenetici balli, e... le mamme aspettano. I giovani frequentano ambigue compagnie, sono allettati dalla droga, la assumono, ne sono imprigionati, e... le mamme piangono. Ora i figli, già grandi, anelano a un lavoro: tante porte rimangon serrate, il tempo trascorre tra impellenti necessità, e... le mamme sperano. Coloro che furon bimbi, or sono uomini: le brune chiome delle madri mutan colore, e... 24 le mamme imbiancano. Nascono ai figli paffuti bimbetti che spandono sorrisi e amore, e... le mamme nonne, nei ciclo della vita che si rinnova, risorgono ed alzan gli occhi al cielo: le mamme esultano. Mario Olimpieri Con questa poesia intendo mettere in risalto le apprensioni delle mamme nei vari stadi di crescita dei figli, i quali, seguendo il loro percorso di vita, incontrano molteplici difficoltà. Mamme e figli crescono insieme, talora con tante soddisfazioni, ma spesso anche con imprevisti causati dalla società moderna. 25 PERLE DEL MONDO Siete voi le perle del mondo che ci stupite sorprendete e meravigliate allorquando dischiudendovi ai nostri occhi tutta la vostra preziosità appare. Siete voi che esortate “ coraggio, la vita ha un senso” e dando senso alla vita ci confermate I’esistenza di Dio. Voi siete Ie perle del mondo. Edizione 2011 - Esibizione del “Corotto” Stefania Perini Edizione 2011 L’Onorevole Lamberto Martellotti premia la seconda classificata Gina Massini Edizione 2011 - Il Presidente Montecchia premia la terza classificata Irene De Pace 26 È un inno ai nonni. In un mondo dove l’immagine è quella che più vale, scopriamo la vera preziosità, il gioiello che si cela dentro uno scrigno usurato dal tempo. Come la perla: il bello è dentro e tutto da scoprire. 27 RESPIRO Respiro una lontana sera d’estate velata d’una magica trine di stelle cornice dorata al bagliore della complice luna. Intanto il profumo ne resta mai consunto dal tempo. Lucciole palpitanti nella nera campagna vellutata in uno spettacolo d’agili acrobazie. Tania Durpetti Alito fresco sul viso dolce carezza di caldo respiro notturno. Fronzute braccia protese al cielo immobili testimoni silenti. Al frenetico frinire di mille cicale rispondeva tumultuoso il battito impazzito dei nostri cuori. Ci guardavamo negli occhi lumi nell’oscurità riverbero d’immenso desiderio. La tua bocca fu lì per unirsi alla mia fremente... in attesa... magico attimo irripetibile! Dal buio echeggiante, scrupolosa sentinella al nostro onore, brusco e repentino fu richiamo materno. Questa poesia s’ispira ad un episodio realmente vissuto nel periodo dell’adolescenza. Sensazioni mai dimenticate, forse proprio perché rimaste sospese. I sogni non avendo confini riescono spesso ad essere più affascinanti di qualsiasi pur bella realtà. Fragili fili di un sogno strappati in un batter d’ali. 28 29 RICORDI SIAMO UNA COSA SOLA Come vorrei tornare accanto a lei in quella stanza buia in quel letto grande. Fremere la sentirei in quel silenzio che era pieno di lei che ora sento attorno a me. Che cosa non darei per la felicità perduta se non la vita e gli anni miei. Giuseppe Argenziano La gente si nasconde oggi dietro un muro di illusione e non vede la verità. Se solo sapesse dell’amore che potrebbe esserci fra noi potremmo salvare il mondo. Cerchiamo di capire che tutto è dentro di noi, pensiamo all’amore che si sta diradando e alla gente che conquista il mondo e perde l’anima. Non sa, non capisce. Ma tu guarda al di là di te stesso e troverai la pace della mente. Capirai che noi tutti siamo una cosa sola e che la vita scorre dentro e fuori di te. Maria Bagiardi Oggi ci stiamo allontanando dai veri valori della vita e dovremmo tutti capire che senza l’amore non si conquista il mondo. Un amore vissuto da giovane. 30 31 UN VECCHIO NOCE Un vecchio noce non dà più frutti, immobile si gode il panorama. Non gl’importa se la pioggia bagna la sua corteccia, non gl’importa se i suoi rami stanno cadendo, non gl’importa se l’uomo asporta le sue braccia. Lui si staglia nel cielo. I suoi rami ora accolgono solo i viandanti smarriti. Lo guardo e chissà se si è accorto di me, chissà se riesce a sentire la mia voce. Sfioro la sua rugosa corteccia e gli sussurro “Ti amo”. Su un ramo una fogliolina verde mi sorride e “Grazie di avermi accolta” gli rispondo. Maria Bagiardi Un dono della nostra amica Maria Salamone Poetessa di origini siciliane, ha vissuto una adolescenza da immigrata in Francia, trovando nella poesia un mezzo di riscatto sociale e di integrazione. Non fa pertanto meraviglia che, autrice di poesie delicate e sognanti, non abbia perso il senso della contingenza riuscendo a vivere delle sue creazioni. Tanto che “Le Monde”, in un articolo su di lei, ha concluso che “Se è vero che la poesia non ha mai nutrito un uomo, oggi però nutre una donna”. Naturalmente portata ad aiutare i più bisognosi, Maria ha vissuto cinque anni in Costa d’Avorio, dove ha portato nelle scuole di villaggi paesi e città, l’amore e la fiamma per la poesia, tanto da meritare l’intitolazione di una biblioteca. Fra i diversi riconoscimenti che le sono stati attribuiti, vanno ricordate la Medaglia d’Oro al “Mérite et Dévouement Français” e la Medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica Italiana, conferitale dalla “Lega Internazionale dei Diritti dell’Uomo”. Maria Salamone viene oggi studiata nelle scuole elementari e medie di tutta la Francia e portata ad esempio di integrazione attraverso la cultura, come riconosciutole recentemente a Marseillan, dove è stata ospite d’onore alla manifestazione “Primavera dei poeti 2012”. Maria, fin dagli inizi, è sostenitrice del nostro concorso con l’assegnazione di un proprio premio personale. Anche quest’anno ci ha donato una sua bella poesia: TI VOGLIO BENE PAPÀ Se devo rispettarti, Se devo pensarti, Se devo amarti... E senz’alcun pudore Finalmente dirtelo... Non sarà domani, E neppure nel tuo ricordo: Ma oggi, oggi che tu sei qui, Testimone di novant’anni di vita Come del tempo passato... E anche se oggi sei vecchio e stanco, Sei sempre tu, che tremante, Mi tendi la mano: tu... papà! Quell’angelo che mi è vicino, Anche quando lontano. Allora... Prima che cali il sipario della vita, E che venga, silenziosa, la notte infinita: Finché il cuore, con amore, batterà... Lascia che io ti dica: ti voglio bene papà! La solitudine mi porta ad accostarmi alla natura, ad amarla perché solo lei può ricambiare il mio amore. 32 (Maria Salamone) Anche se l’amore per i genitori va oltre la morte, è soprattutto durante la vita, e particolarmente quando sono anziani, che bisogna dimostrar loro amore e rispetto 33 La parte grafica è stata curata dalla pittrice Mariella Ciammella di Corridonia Finito di stampare nel mese di Maggio 2012 presso la Tipolitografia TAF srl - Corridonia in 1.000 esemplari 34 35 Esterno del Centro Sociale 36