voci della nostra gente - Centro Socio

Transcript

voci della nostra gente - Centro Socio
4a Edizione
Premio letterario
“Città di Corridonia”
VOCI
DELLA NOSTRA GENTE
Poesie
A cura del Centro Socio-Culturale e Ricreativo
“Mons. Raffaele Vita”
2012
1
Patrocini
Città di Corridonia
La città che ho l’onore di amministrare presenta un tessuto sociale
molto ricco di fermenti e iniziative e in tale panorama il Centro “Mons.
Raffaele Vita” è una delle realtà più attive e vivaci, impegnato com’è in
progetti sociali, ricreativi e culturali di grande valore.
Fra tutti, il Premio Letterario “Città di Corridonia”, portato avanti da
quattro anni con impegno e a costo di grandi sacrifici, rappresenta senza
dubbio il fiore all’occhiello del Centro e uno dei principali eventi culturali
della nostra città.
Il concorso, nei suoi primi quattro anni, ha conosciuto una
affermazione crescente, fino a diventare oggi un avvenimento di rilevanza
nazionale che raccoglie adesioni da tutta la penisola.
Non posso che congratularmi e compiacermi di questo successo
del premio che giustamente ripaga gli sforzi degli organizzatori e porta
maggior lustro alla nostra città a cui è intitolato.
Per questa Amministrazione è pertanto doveroso sostenere il
Centro “Mons. Raffaele Vita” nella annuale organizzazione dell’evento.
Per me personalmente parteciparvi e godere della lettura di tante
poesie capaci di commuovermi è un piacere atteso un anno e un’emozione
che si rinnova.
(Nelia Calvigioni – Sindaco)
2
3
Provincia di Macerata
Il concorso letterario “Città di Corridonia” – giunto alla quarta edizione – ha
assunto una valenza nazionale, richiamando partecipanti di molte regioni italiane.
Il fatto di essere un concorso riservato a poeti dilettanti iscritti ai Centri
ANCeSCAO di tutta Italia, oltre a caratterizzarlo, lo pone ancora di più all’attenzione
in quanto accentua il valore sociale delle attività culturali.
L’iniziativa promossa dal Centro socio culturale e ricreativo di Corridonia è
lodevole, inoltre, anche perché spinge gli anziani a impegnarsi in attività di scrittura
e di continua riscoperta del linguaggio poetico.
Tramite questo mio saluto desidero far giungere al presidente e a tutti i componenti il Centro sociale di Corridonia i più vivi complimenti, miei personali e della
Provincia di Macerata, per la lodevole iniziativa di organizzare tale manifestazione.
Un saluto cordiale rivolgo a tutti i partecipanti al Concorso. Ai vincitori che
ricevono il premio in questo importante appuntamento conclusivo dell’edizione
2012 esprimo le mie più vive felicitazioni e l’augurio per maggiori e nuovi successi.
(Antonio Pettinari – Presidente)
Regione Marche
Il Premio Letterario “Città di Corridonia”, giunto alla sua quarta edizione, si
conferma ogni anno di più come un’iniziativa di grande valore. Lo provano il numero e la qualità delle poesie partecipanti, oltre alla provenienza degli scrittori, rappresentativi di tutta l’Italia, dal nord al sud.
A sostegno di questa meritoria iniziativa non poteva quindi mancare l’appoggio della Regione Marche, che ha voluto testimoniare con la concessione del
proprio patrocinio il plauso alla passione che anima gli organizzatori del Premio.
Il Centro “Mons. Raffaele Vita” di Corridonia, con le sue attività ricreative,
sociali e culturali e il grande impegno dei suoi promotori, interpreta appieno lo
spirito dei marchigiani: laboriosi, altruisti e solidali. Esprimo quindi a nome della Regione Marche il ringraziamento all’Associazione per la sua attività e ai partecipanti
al Premio le più sentite congratulazioni per le loro opere.
(Gian Mario Spacca – Presidente)
4
ANCeSCAO
Si è ormai consolidato, dopo le prime esperienze, l’annuale concorso di
poesia di Corridonia. Ed anche quest’anno la Presidenza Nazionale e la Presidenza
Regionale di Ancescao sono liete di assicurarne il patrocinio e farsene sponsor.
È sempre bello e importante che i nostri iscritti e i nostri Centri si cimentino con la forma più antica di espressione del pensiero e descrizione del bello e dei
sentimenti.
Nel corso di questi ultimi anni la quasi solitaria iniziativa di Corridonia ha
avuto molti emuli. Bene! È una sana competizione.
Quando, da troppo tempo, il ….”va pensiero….” è stato assunto da alcuni
a sentimenti di divisione e di parte a Corridonia lo si celebra e rinnova per quello
che è sempre stato e che ci ha fatto crescere come comunità. Quello di solidarietà,
di unità, di progresso umano e civile.
Ancora una lode agli amici di Corridonia e gli auguri di successi sempre
più grandi.
On.Lamberto Martellotti - Presidente Nazionale
Al Centro Socio-Culturale e Ricreativo “Mons. Raffaele Vita” va il merito di
aver promosso il premio letterario “Città di Corridonia” che ha sollecitato la vocazione
di molti Soci a scrivere piccole grandi storie della loro vita passata, presente e futura.
Nelle poesie ci sono tante storie che ci portano a vivere le intensità creative,
anche personali, che l’autore vuole trasmettere al lettore.
La poesia coinvolge la profondità dell’ispirazione e la capacità espressiva
dell’autore in una indispensabile animazione che valorizza la sua esperienza creativa.
Infatti ogni poesia è un omaggio che il poeta rivolge a se stesso e noi, fortunati destinatari, leggendo le sue poesie, godiamo del suo estro.
Nella poesia l’età anagrafica non conta ma ciò che le differenzia è il dinamismo, la continua volontà di trasmettere agli altri le proprie sensazioni sui cambiamenti culturali e sociali di una società in continua trasformazione.
L’augurio che rivolgo è che questo importante mezzo di comunicazione
“premio letterario Città di Corridonia” continui a svolgere sempre più incisivamente
la sua attività, con l’auspicio che possa diventare per Corridonia un’ambita vetrina
culturale.
A tutti i Soci ANCeSCAO, al Presidente e al Consiglio Direttivo i migliori auguri di successo e un ringraziamento per l’impegno profuso nel portare avanti questa bellissima iniziativa culturale.
Angelo Formica - Presidente provinciale di Macerata
5
SALUTO DEL PRESIDENTE
Sembra impossibile che un Centro sociale periferico, piccolo e con scarse
possibilità economiche, possa organizzare un premio letterario di livello nazionale,
che continua a raccogliere un successo sempre crescente di anno in anno.
Eppure, anche quest’anno, il nostro concorso di poesia è arrivato al traguardo. Solo poche settimane addietro si sarebbe stentato a crederlo, tanti e tanto
diversi erano i lavori da fare: catalogare le opere e preparare i manifesti, contattare
gli autori e predisporre il teatro, stampare il libretto e occuparsi della logistica, progettare una celebrazione della poesia e pensare al rinfresco da offrire, aggiornare il
sito internet e occuparsi degli addobbi floreali.
Poi, pian piano, tutte le tessere del puzzle sono andate al proprio posto e
tutte le azioni e le persone, apparentemente incongrue, hanno trovato un senso e
la giusta collocazione in un disegno unitario.
Sono molte quindi le persone e le istituzioni che dovrei ringraziare. Vorrei
nominarle una a una ma eviterò di farlo, sia per non annoiare, sia perché finirei inevitabilmente per dimenticarne qualcuna.
Mi limiterò pertanto a ringraziare genericamente i molti collaboratori, sia
interni che esterni al Centro, che del tutto disinteressatamente si sono adoperati
per la riuscita della manifestazione. A cominciare dalla Giuria che, oltre ad avere
svolto ottimamente il proprio compito, ha fornito suggerimenti preziosi anche dal
punto di vista dell’organizzazione.
Desidero inoltre ringraziare gli Enti patrocinanti per il sostegno, non solo
economico, accordatoci: la Regione Marche, la Provincia di Macerata, il Comune di
Corridonia – un partner più che un patrocinante - e l’ANCeSCAO che, nelle sue articolazioni - nazionale, regionale e provinciale - è stato, come sempre, generoso nei
nostri confronti.
Una menzione particolare a Maria Salamone, la nostra amica poetessa che
ci ha indirizzato verso questo progetto letterario e continua a essere la nostra prima sostenitrice.
Voglio infine ringraziare i poeti partecipanti, più che mai numerosi e di
diversa provenienza, dalla Lombardia alla Sicilia, a dimostrazione che il premio è
ormai conosciuto veramente in tutto il territorio nazionale.
Questi amici che ogni anno ci rinnovano la sorpresa di “un popolo di poeti”
e ci emozionano con i loro componimenti, sono la vera ricchezza del nostro Premio
e la ragione del nostro pervicace impegno.
Giampaolo Montecchia
6
Edizione 2011
Autorità, componenti della giuria, Maria Salamone e alcuni dirigenti del Centro
7
VISITA AD UN AMICO
PRESENTAZIONE
Abbiamo fatto nostra una massima:
“DARE È AMARE, RICEVERE È IMPARARE AD AMARE”
La condivisione di tanti bei momenti,
l’accettazione e la forza di superare insieme le difficoltà e i dolori,
nei trent’anni di vita del Centro
hanno reso sempre più valida questa massima.
1 a Classificata
Da quella pietra
uno sguardo
che non si stacca,
un sorriso
che non conosci.
Alcuni fiori,
muti compagni,
attendono insieme.
Più alta
la croce s’impone,
sorveglia la vita
che ormai le appartiene.
Un alito
muove una piccola foglia,
un ricordo lontano.
Poi, silenzio
senza fine.
Mario Broglia
Il Centro Sociale di Corridonia pubblica le poesie segnalate fra le partecipanti alla 4^ edizione del premio letterario Città di Corridonia.
Le “Voci della nostra gente”, che danno il titolo alla raccolta, sono
quelle dei soci dei circoli ANCeSCAO di tutta Italia.
Le sei poesie vincitrici sono pubblicate secondo l’ordine di classifica
stabilito dalla giuria.
Seguono la vincitrice del premio “Marcella Tomassoni”, assegnato dal
Direttivo del Centro, e quella premiata dalla poetessa Maria Salamone.
Le altre sono pubblicate in ordine alfabetico.
8
Emozioni ed impressioni durante la visita ad un amico scomparso. Quel viso, benché
sorridente, appare muto, avvolto in un silenzio incomprensibile.
Motivazione della Giuria
Sull’onda dell’emozione e del ricordo dell’amico scomparso, con pochi versi, con parole
essenziali e incisive, l’autore riesce a dipingere un grande quadro d’atmosfera per
comunicare una silenziosa e profonda commozione.
9
HO RIMESSO SU CASA
2 a Classificata
Ho rimesso su casa,
in quel di Caprile,
con due stanze ammobiliate,
incollate, sull’ingresso,
ad un bianco giardino
soprelevato da strada
di quattro gradini.
In questa scatola
tra i monti,
annegata nel verde
setacciato di neve,
mi sono rannicchiato
e slegato
dal tempo di fuori.
II costante rumore
del torrente che passa
è l’unica voce
ch’io sento,
in questo silenzio.
Ma altri bisbigli,
sottili,
muovono l’aria.
È un fiore che ride
con l’albero accanto,
di un sasso in amore;
è il canto di un rovo
a un fungo che nasce.
Sussulti nascosti
che pure ci sono:
se fermi il torrente
fanno un chiasso infernale.
L’inutile ricerca
dell’apriscatole
mi immette
nel gioco quotidiano.
Angelo Gandolfi
Dalle pareti della casa di vacanza i pensieri volano al di fuori, dove il lento scorrere
del torrente, rompendo il silenzio, accarezza i colori e i profumi dei fiori.
Motivazione della Giuria
Filo conduttore di questa poesia è la riscoperta del silenzio e delle piccole cose. Con versi
liberi e un linguaggio metaforico ricco di impasti sonori, il poeta ci rende partecipi della
tranquilla gioia provata per un mondo quasi dimenticato e d’improvviso ritrovato. Il
suo è un tuffo in un fiume di dolci sensazioni, racchiuse però quasi come in una bolla di
sapone, che anche un piccolo banale gesto può rompere.
10
11
IL MARE
3 a Classificata
Ai miei piedi scalzi è il mare.
Brevi onde simili a piccoli brividi
sulla pelle lambiscono la sabbia.
Un guscio bianco di conchiglia,
l’onda leggera accarezza.
Appare riappare in un gioco di spuma e sabbia.
Quante altre onde dovrò ancora vedere?
Quanti altri visi ancora dovrò dimenticare?
Non so!
Guardo il mare.
Preferisco non pensare.
Aldo Pastore
Penso alla mia vita.
Un giorno dopo l’altro
passa veloce nel gioco del tempo
come le onde che ai miei piedi,
una dopo l’altra,
si infrangon dolcemente
portando via la sabbia scura.
Quanti ricordi.
Quanti visi dimenticati nell’oblio del tempo che scorre.
Quanti dolori, quante gioie.
Cosa resta di tutto
se non un fugace solco nella sabbia?
Guardo il mare, l’azzurra distesa,
misteriosa, mobile e viva.
In lontananza il sole rosso muore all’orizzonte.
Un volo bianco di gabbiani
e una barca lenta che in porto rientra.
Ricordi di tutta una vita.
Ecco, la vita continua.
Altre onde, altri gusci di conchiglie
biancheggianti al sole.
Motivazione della Giuria
Poesia intimistica, scritta con stile personale e ricercato, che trae spunto dalla visione
del mare per riflettere sulla fugacità della vita. Il moto ondoso che lentamente spinge
l’acqua lungo la riva diventa, per il poeta, l’elemento determinante e liberatorio per
cedere all’oblio pensieri ed affanni, così da poter continuare a godere ancora di attimi
di quiete e di serenità.
12
13
NATALE 42
Che triste è stato aprile: Cristo è morto,
nudo, pieno di sangue in processione.
Tanti altri morti per le strade ho scorto.
Per me bambino, che desolazione!
4 a Classificata
Noi l’aiutiamo quel peso a portare.
Ci guarda e della cassa apre il coperchio,
ci dice di sederci e pazientare
e noi ci disponiamo tutti in cerchio.
La guerra infuria, cadono le bombe.
C’è tanta fame e non si trova pane.
Mancan la luce, l’acqua e il tifo incombe.
È dicembre, sentiamo un freddo cane.
Uomini, donne, bestie ed una grotta.
Maria e Giuseppe, un bue e un asinello.
I Magi ed i pastori tutti in frotta
e in una luce appare il Bambinello.
Mamma ci cede le coperte sue,
papa non c’è; è andato al fronte, in guerra.
Siamo a Natale del quarantadue
e siamo soli soli in questa terra.
E dai muri scompaiono le crepe.
Noi freddo e fame non sentiamo più.
Ci riscalda il calore del Presepe
e ci saziamo nel veder Gesù.
Tirare avanti è cosa triste e dura.
Lei ci incoraggia ma scuote la testa.
Noi sappiamo ch’è piena di paura
e forse non ricorda che c’è festa.
Antonio Giordano
A scuola, nonostante i tempi duri,
malgrado lutti, povertà e miserie,
le maestre ci fanno tanti auguri
e rincasiamo in prati di macerie.
Per arrivare a casa il tempo passa.
La mamma ad accoglierci è già scesa,
seduta, sorridente su una cassa:
“Venite, bimbi, ho pronta una sorpresa!”
14
Per noi bimbi del ’42, vissuti negli orrori della seconda guerra mondiale, il Natale
costituiva il richiamo all’amore, alla spiritualità e al bisogno di Dio, atto a colmare
ogni disagio e paura.
15
AMO L’AUTUNNO
CAMMINO
Ho camminato tanto
e ancora vado.
Ma quanto è lunga e dove arriva
questa strada che ho intrapreso
tanto tempo fa.
Il sole brucia gli occhi
e la mia pelle
e il vento sferza
tutti i miei pensieri
spazzando ogni filo di speranza
in quel domani che tarda ad arrivare
ma non mi arrendo
arranco ma cammino
domani sorgerà un sole nuovo
che mi riscalderà senza furore
e l’anima mia la pace troverà.
5 a Classificata
Anna Rita Copparini
Amo l’autunno
quando il vento
mi accarezza il viso
con il sapore
della scorsa estate
6 a Classificata
amo l’autunno
quando nelle lunghe sere
il tempo indossa solo
il vestito buono del silenzio
amo l’autunno
quando un giorno piombo
con le sue lunghe mani cerca
una carezza lunga
fino alla radice
amo l’autunno quando
le ombre della luna
s’allungano avvolgendo i miei pensieri
e la notte
con le sue lunghe braccia
mi si stringe intorno.
Azzetti Pia
Il cammino della vita non ha mai un arrivo ma, anche tra strade tortuose, io non mi
arrendo, e aspetto il sole di domani che verrà!
Amo la poesia, la vita e il verso libero come mezzo di comunicazione con altri, dopo
averlo fatto con me stessa.
16
17
E DOPO?
Era generosa, severa giustamente,
dispensiera di sorrisi, di affetto,
senza, in cambio, pretendere niente.
Ma, all’improvviso, non parlò più:
Qualcuno lassù o qualcosa quaggiù,
la zittirono per sempre.
Chinai la testa affranta, sgomenta
di fronte all’inevitabile destino,
la rialzai a fatica
e continuai il cammino
vincendo e perdendo, ma vivendo,
andando avanti, come tanti viandanti
vanno per strade diverse e imprevedibili.
Ma cos’è vivere? Un battito d’ali,
un’avventura misteriosa,
un attimo intenso, ma breve e fugace.
Siamo come gocce
che evaporano e svaniscono,
lucignoli che si consumano lenti,
alito di vento leggero
che solletica appena le foglie;
siamo una cosa che passa,
silenziosa e dirompente,
ma passa e non torna,
però non finisce
perché è forte la speranza
che dopo ci ritroveremo
in un luogo che nessuno conosce,
18
Vincitrice premio speciale
Marcella Tomassoni
con gli occhi sgombri di lacrime,
in un tenero abbraccio
nella gioia senza fine.
Gina Massini
La perdita di una persona cara fa riflettere. L’angoscia e la paura attanagliano la
mente, quando l’età aumenta e il tempo diminuisce, la speranza risolleva e consola.
Motivazione del Consiglio Direttivo
Traendo ispirazione da una dolorosa esperienza personale, l’autrice esprime
considerazioni universali sulla fugacità dell’esistenza e sul vuoto che nella vita di
ognuno di noi lascia la dipartita delle persone care, utilizzando con efficacia immagini
metaforiche.
Il messaggio commovente della poetessa si conclude con una nota di serena speranza
che ci conforta.
La lettura di questa poesia non può non ricordarci la nostra amica Marcella che ha
animato questa associazione con la sua carica di vitalità e di entusiasmo e che, come
afferma il componimento premiato, purtroppo non potrà tornare tra noi, ma non ha
finito di vivere anche per tutto ciò che ha contribuito a realizzare.
19
MIGRANTI
Nel blu lavagna di una notte illune
è approdato diritto a casa mia
attraverso lo schermo
quel barcone
fantasma clandestino fra i marosi.
Sono sbarcati uomini di pece
d’ebano donne
bimbi al cioccolato.
Tutti negli occhi avevano una luce
ed un buio insondabile nel cuore.
Nella memoria
gesti universali di madri e spose.
Nella nostalgia
colori e suoni
e odori forestieri.
Verso il futuro
una bilancia sghemba
di speranza leggera
e di paura
pesante e dura.
Quella tristezza ho pianto
e la sventura
d’uomini esposti ai venti della storia
eroi di sabbia
senza nome e gloria.
Premio speciale
assegnato
dalla poetessa
Maria Salamone
Edizione 2011 - Il palco delle autorità
Irene De Pace
Ogni uomo, se è tale, si sente partecipe del dolore altrui e dei danni dell’umanità,
come l’esodo tragico e di dimensioni bibliche da tutti i sud del mondo.
20
Edizione 2011 - Adolfo Fabiani consegna
il premio “Marcella Tomassoni” a Irene
De Pace
Edizione 2011 - Il Sindaco premia
la vincitrice Maria Bagiardi
21
Le poesie successive sono
classificate ex æquo
IN VIAGGIO
Più tardi mi metterò in viaggio
per paesi sperduti dell’anima,
un viaggio nel sogno
ad attingere ciò che questa realtà
non potrà darmi mai.
A volte vale più un piccolo verso
che sale dall’abisso dell’anima
che un’intera giornata di festa.
E se non mi sarà possibile scriverlo,
lo dirò piano, così piano alla sera
di questo tramonto. Eppure
si sprecano le professioni di fede,
la corsa continua
all’accumulo del superfluo
e avanza impetuosa l’indifferenza
verso il diverso e lo straniero.
Eppure tramonta la vita.
Ma è stato detto: ad ogni giorno
basta la sua pena.
(in ordine alfabetico)
LA VITA
Che cosa è la vita
se non un attimo che fugge.
In quell’attimo c’è tutto:
la felicità di un bimbo
l’amore, l’odio, l’amicizia,
i sospiri, le risa e il pianto.
Ora la rivedo tutta la mia vita,
è un film che gira al contrario,
è un tramonto che non vuole
un astro che muore
ma vuole, con tutte le sue forze,
tornare al sorgere del sole.
Aldo Pastore
Cosimo Piccolo
Il viaggio è sempre stato per me l’immagine più vera della vita e come tale continuo
a viverla.
22
Il rimpianto di una vita che fugge.
23
LE MAMME
Sereni riposano i neonati nei caldi lettini,
in attesa della prossima poppata,
e...
le mamme vegliano.
Giocan festosi i bimbi nei verdi giardini,
incoscienti talor ed imprudenti
e...
le mamme temono.
Frequentan le scuole i figlioletti,
incontrando le prime difficoltà,
e...
le mamme trepidano.
Gli adolescenti affrontano inesperti
i primi ostacoli della vita,
e...
le mamme tremano.
I figli vivono assordanti ore notturne,
trascorrendo il tempo tra luci accecanti e frenetici balli,
e...
le mamme aspettano.
I giovani frequentano ambigue compagnie,
sono allettati dalla droga,
la assumono, ne sono imprigionati,
e...
le mamme piangono.
Ora i figli, già grandi, anelano a un lavoro:
tante porte rimangon serrate,
il tempo trascorre tra impellenti necessità,
e...
le mamme sperano.
Coloro che furon bimbi, or sono uomini:
le brune chiome delle madri mutan colore,
e...
24
le mamme imbiancano.
Nascono ai figli paffuti bimbetti
che spandono sorrisi e amore,
e...
le mamme nonne,
nei ciclo della vita che si rinnova,
risorgono ed alzan gli occhi al cielo:
le mamme esultano.
Mario Olimpieri
Con questa poesia intendo mettere in risalto le apprensioni delle mamme nei
vari stadi di crescita dei figli, i quali, seguendo il loro percorso di vita, incontrano
molteplici difficoltà. Mamme e figli crescono insieme, talora con tante soddisfazioni,
ma spesso anche con imprevisti causati dalla società moderna.
25
PERLE DEL MONDO
Siete voi le perle del mondo
che ci stupite
sorprendete e meravigliate
allorquando
dischiudendovi
ai nostri occhi
tutta la vostra preziosità
appare.
Siete voi che esortate
“ coraggio, la vita ha un senso”
e
dando senso alla vita
ci confermate I’esistenza di Dio.
Voi siete Ie perle del mondo.
Edizione 2011 - Esibizione del “Corotto”
Stefania Perini
Edizione 2011
L’Onorevole Lamberto Martellotti premia
la seconda classificata Gina Massini
Edizione 2011 - Il Presidente Montecchia
premia la terza classificata Irene De Pace
26
È un inno ai nonni. In un mondo dove l’immagine è quella che più vale, scopriamo
la vera preziosità, il gioiello che si cela dentro uno scrigno usurato dal tempo.
Come la perla: il bello è dentro e tutto da scoprire.
27
RESPIRO
Respiro una lontana sera d’estate
velata d’una magica trine di stelle
cornice dorata al bagliore della complice luna.
Intanto il profumo ne resta
mai consunto dal tempo.
Lucciole palpitanti
nella nera campagna vellutata
in uno spettacolo d’agili acrobazie.
Tania Durpetti
Alito fresco sul viso
dolce carezza di caldo respiro notturno.
Fronzute braccia protese al cielo
immobili testimoni silenti.
Al frenetico frinire di mille cicale
rispondeva tumultuoso
il battito impazzito dei nostri cuori.
Ci guardavamo negli occhi
lumi nell’oscurità
riverbero d’immenso desiderio.
La tua bocca fu lì per unirsi alla mia
fremente... in attesa...
magico attimo irripetibile!
Dal buio echeggiante,
scrupolosa sentinella al nostro onore,
brusco e repentino fu richiamo materno.
Questa poesia s’ispira ad un episodio realmente vissuto nel periodo dell’adolescenza.
Sensazioni mai dimenticate, forse proprio perché rimaste sospese. I sogni non
avendo confini riescono spesso ad essere più affascinanti di qualsiasi pur bella realtà.
Fragili fili di un sogno
strappati in un batter d’ali.
28
29
RICORDI
SIAMO UNA COSA SOLA
Come vorrei tornare accanto a lei
in quella stanza buia
in quel letto grande.
Fremere la sentirei
in quel silenzio
che era pieno di lei
che ora sento attorno a me.
Che cosa non darei
per la felicità perduta
se non la vita e gli anni miei.
Giuseppe Argenziano
La gente si nasconde oggi
dietro un muro di illusione
e non vede la verità.
Se solo sapesse dell’amore
che potrebbe esserci fra noi
potremmo salvare il mondo.
Cerchiamo di capire che tutto
è dentro di noi,
pensiamo all’amore che
si sta diradando
e alla gente che conquista il mondo
e perde l’anima.
Non sa, non capisce.
Ma tu guarda al di là
di te stesso e troverai
la pace della mente.
Capirai che noi tutti
siamo una cosa sola
e che la vita scorre
dentro e fuori di te.
Maria Bagiardi
Oggi ci stiamo allontanando dai veri valori della vita e dovremmo tutti capire che
senza l’amore non si conquista il mondo.
Un amore vissuto da giovane.
30
31
UN VECCHIO NOCE
Un vecchio noce non dà più frutti,
immobile si gode il panorama.
Non gl’importa se la pioggia
bagna la sua corteccia,
non gl’importa se i suoi rami
stanno cadendo,
non gl’importa se l’uomo
asporta le sue braccia.
Lui si staglia nel cielo.
I suoi rami ora accolgono
solo i viandanti smarriti.
Lo guardo e chissà se
si è accorto di me,
chissà se riesce a sentire
la mia voce.
Sfioro la sua rugosa corteccia
e gli sussurro “Ti amo”.
Su un ramo una fogliolina verde mi sorride e
“Grazie di avermi accolta”
gli rispondo.
Maria Bagiardi
Un dono della nostra amica Maria Salamone
Poetessa di origini siciliane, ha vissuto una adolescenza da immigrata in Francia, trovando
nella poesia un mezzo di riscatto sociale e di integrazione. Non fa pertanto meraviglia che, autrice
di poesie delicate e sognanti, non abbia perso il senso della contingenza riuscendo a vivere delle sue
creazioni. Tanto che “Le Monde”, in un articolo su di lei, ha concluso che “Se è vero che la poesia non ha
mai nutrito un uomo, oggi però nutre una donna”.
Naturalmente portata ad aiutare i più bisognosi, Maria ha vissuto cinque anni in Costa
d’Avorio, dove ha portato nelle scuole di villaggi paesi e città, l’amore e la fiamma per la poesia, tanto da
meritare l’intitolazione di una biblioteca.
Fra i diversi riconoscimenti che le sono stati attribuiti, vanno ricordate la Medaglia d’Oro
al “Mérite et Dévouement Français” e la Medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica Italiana,
conferitale dalla “Lega Internazionale dei Diritti dell’Uomo”.
Maria Salamone viene oggi studiata nelle scuole elementari e medie di tutta la Francia
e portata ad esempio di integrazione attraverso la cultura, come riconosciutole recentemente a
Marseillan, dove è stata ospite d’onore alla manifestazione “Primavera dei poeti 2012”.
Maria, fin dagli inizi, è sostenitrice del nostro concorso con l’assegnazione di un proprio
premio personale. Anche quest’anno ci ha donato una sua bella poesia:
TI VOGLIO BENE PAPÀ
Se devo rispettarti,
Se devo pensarti,
Se devo amarti...
E senz’alcun pudore
Finalmente dirtelo...
Non sarà domani,
E neppure nel tuo ricordo:
Ma oggi, oggi che tu sei qui,
Testimone di novant’anni di vita
Come del tempo passato...
E anche se oggi sei vecchio e stanco,
Sei sempre tu, che tremante,
Mi tendi la mano: tu... papà!
Quell’angelo che mi è vicino,
Anche quando lontano.
Allora...
Prima che cali il sipario della vita,
E che venga, silenziosa, la notte infinita:
Finché il cuore, con amore, batterà...
Lascia che io ti dica: ti voglio bene papà!
La solitudine mi porta ad accostarmi alla natura, ad amarla perché solo lei può
ricambiare il mio amore.
32
(Maria Salamone)
Anche se l’amore per i genitori va oltre la morte, è soprattutto durante la vita, e particolarmente quando
sono anziani, che bisogna dimostrar loro amore e rispetto
33
La parte grafica è stata curata dalla pittrice
Mariella Ciammella di Corridonia
Finito di stampare
nel mese di Maggio 2012
presso la Tipolitografia TAF srl - Corridonia
in 1.000 esemplari
34
35
Esterno del Centro Sociale
36