Storia Sovereign
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Storia Sovereign
Vascello di 1° rango a tre ponti della Reale Marina Inglese Commissionario: Re Carlo 1° Stuart Progettista :Phineas Pett Costruttore : Peter Pett Dimensioni: Lunghezza della chiglia 39,4 metri Lunghezza “fuori tutto” 71,5 metri Larghezza fiancata all’ordinata maestra 14,8 metri Pescaggio 7,1 m Altezza scafo 23,4 metri,alla lanterna Altezza alberatura 42 metri Altezza totale 65 metri Dislocamento :1541 tonnellate Equipaggio,armieri e soldati : 780 uomini Potenza di fuoco:104 cannoni suddivisi in: 80 cannoni da marina di grosso calibro 24 colubrine sui ponti di coperta Varata nel 1637 dall’arsenale di Woolwitch Costo dell’opera finita : 65.586 sterline dell’epoca Il periodo storico che stiamo prendendo in considerazione è la prima metà del XVII° Secolo ed il luogo è l’Inghilterra. La flotta olandese che rivaleggia nei commerci navali, le flotte francesi e spagnole, sempre pronte ad ingaggiare veloci ma cruenti scambi di artiglieria con le navi commerciali,spesso riuscendo ad affondarle con il loro prezioso carico,nonché le puntate dei pirati del nord Africa contro i vascelli che si addentravano a navigare nelle acque a sud-ovest del canale della Manica, fecero decidere Charles I° Plantageneto, salito al trono dopo la morte di Giacomo I° Stuart , di incrementare il potere offensivo della Reale Marina. La prima volta che si ha notizia della Sovereign of the seas fu il 24 Giugno 1634 quando Re Charles I° si recò ai cantieri navali di Woolwich,vicino a Londra,per ispezionare la nave “Leopard” in costruzione sotto la supervisione del famoso progettista Phineas Pett. Questa visita ai cantieri navali la dimostrata bravura di Pett e, forse, anche qualche particolare tecnico d’avanguardia iIlustratogli dal valente progettista, determinarono in Carlo un entusiasmo tale che lo convinsero a pretendere una nave che non avesse eguali nella Charles I° di Sir Antony Van storia. Dopo qualche giorno infatti, il Re convocò il Pett e gli Dick commissionò l’ardito progetto: la costruzione della nave più grande e più sontuosa che i mari avessero mai visto. “. . .princely resolution for the building of a great new ship.” Dato che Phineas Pett (1570-1647),non era nuovo a questo, visto che nel 1610 aveva progettato e sovrinteso,su ordine di James I, padre di Charles, alla costruzione di un’altra grande e bella nave la “Prince Royal”, era naturale che dopo avere terminato la “Prince Royal” nel 1634, Phineas Pett disegnasse per re Charles un vascello ancora più grande. In tale periodo il Pett era capo maestro d’ascia ai cantieri di Deptford e Woolwich, ma fu promosso a Commissario Sovrintendente ai cantieri reali di Chatham e come Maestro d’ascia a Woolwich,Pett nominò suo figlio Peter,allora poco più che ventenne. Pett si mise subito all’opera ben felice, da valente progettista qual’era di poter dare libero sfogo alla sua fantasia senza badare a spese,per creare qualcosa che anche lui, forse, aveva sempre e solo sognato. Pett,completò un modello del vascello richiestogli,che fu chiamato molto appropriatamente “Sovereign of the Seas” (SOVRANA DEI MARI).Questo modellino fu presentato al Re prima di iniziare il prototipo definitivo. Purtroppo tale modello,descritto dai cronisti dell’epoca come un capolavoro di finissima costruzione tecnica,andò distrutto. Sfortunatamente all’epoca nei cantieri navali Inglesi non era obbligatorio conservare i piani progettuali dei navigli costruiti.All’epoca era fatto d’obbligo solo di presentare un modello del vascello, per ottenere il nulla osta da parte del Parlamento.L’obbligo dell’archiviazione della documentazione costruttiva fu inserito verso la fine del XVII° Secolo. Per cui solo alcuni quadri o stampe dell’epoca,possono illustrare correttamente come fosse effettivamente la SOTS. Inutile dire le vivacissime proteste della commissione reale, non appena conobbe il piano del proprio sovrano. Alla presentazione del progetto preliminare la Trinity House,l’allora Parlamento, rimase sconcertata e sollevò molte obiezioni date le dimensioni che Pett aveva illustrato. 127 piedi (39 mt) di lunghezza della chiglia,234,5 piedi (71,5 m) di lunghezza totale, 48,2 piedi (14,8 mt) di larghezza massima alla sezione maestra, 119,4 piedi (36,4 m) di altezza, 23,4 piedi di pescaggio (7,1 m)., Quest’ultimo parametro, oltre che all’armamento, lasciò tutti interdetti, 7,1 mt di pescaggio erano una mole esageratamente sproporzionata per potere manovrare nei bassi fondali adiacenti alle coste inglesi, oltre al fatto che 100 cannoni avrebbero talmente appesantito la nave tanto da renderla lenta,instabile ed ingovernabile. "the art or wit of man cannot build a ship fit for service with three tier of ordnance," (… la capacità ed il buon senso non possono permettere di accettare in servizio un vascello con tre piani di artiglieria.). Nessuna obiezione sollevata indusse né Charles,ne tantomeno il Pett, a desistere ed il progetto ebbe il via reale anche se fortemente osteggiato Charles I° of England nel 1634 diede ordine di costruirla. La costruzione della “Sovereign of the Seas” iniziò nei recinti dei cantieri reali a Woolwich nel 1635 ad opera di Peter Pett sotto la supervisione del padre Phineas. La bravura e la fantasia messe in mostra nel prototipo,i Pett le manifestarono anche nella costruzione della nave vera,alla cui realizzazione furono chiamati circa un migliaio di carpentieri che lavorarono alacremente per tre anni,oltre che grandi artisti, deputati alla realizzazione delle sontuose decorazioni.. Questo vascello fu l’opera magna della cantieristica navale Inglese dell’epoca,la più bella ed importante nave che avesse mai solcato i mari e,a tutt’oggi, è la più grande, maestosa, insuperabile ed insuperata per quanto riguarda la preziosità delle rifiniture, nave militare a vela che l’uomo abbia mai costruito. Aveva tre ponti, un castello di prora, un castello di mezzo, un giardinetto di poppa e una “round-house” ,un castello sovrarialzato alle cabine degli ufficiali ove erano situate le lanterne ed i vessilli. Il ponte inferiore era armato con 24 cannoni da 32 libbre sulle fiancate ed altri 8 mezzi cannoni da 24 libbre nei castelli di caccia prodiero e a poppa. Il secondo ponte aveva sulle fiancate altri 22 mezzi cannoni da 24 libbre,più 4 colubrine nel castello di caccia prodiero e 2 su quello a poppa. Sui ponti superiori erano posizionati 44 bocche da fuoco, mezze colubrine da 18 libbre,falco da12 libbre e falconetti da 9 libbre per un totale di 2,424 libbre di calibro, pari a 1,099 Kg di proiettili in una sola salva,senza contare le aperture per i moschetti dei fucilieri di marina, per i combattimenti ravvicinati. Va considerato che all’epoca le navi da guerra erano armate in genere con 40 cannoni di medio calibro mentre la “Sovereign of the Seas” ne aveva 100 (diventati successivamente 104). In origine era stata progettata per 90 cannoni ad un costo di 20.592 sterline ma la quantità dei cannoni cambiò a 100 quando il re visitò la nave il 7 di dicembre del 1638. Il costo per il nuovo armamento fu stimato a 24.447 sterline alle quali si unirono ulteriori 1700 sterline per gli ulteriori ultimi quattro cannoni. La Sovereign of the Seas, con a bordo circa 780 uomini, partecipò a molte battaglie nella prima guerra olandese, inclusa quella di Kentish Knock (1652) durante la quale fu impiegato tutto il suo potente e terrificante armamento. Nel corso di tale battaglia l'abilità marinaresca degli olandesi, guidati dall'ammiraglio De Witt, si dimostrò superiore a quella degli inglesi comandati da Blake, ma la maggiore potenza di fuoco della Sovereign dovuta ai cannoni pesanti che la nave era in grado di trasportare, tanto da affondare una nave olandese con una sola bordata,si rivelò decisiva e dette agli inglesi la vittoria. Undici ancore garantivano la sua stabilità alla fonda. Ogni ancora pesava 4400 libbre ( circa 2000 Kg) considerando nel calcolo le catene, i ceppi, le maschette, i cordami e i legacci. Per la prima volta si videro montate le “Royals” ovvero vele aggiuntive su un quarto pennone,sovrastante l’albero maestro e l’albero di trinchetto.Tali vele erano assolutamente sconosciute all’epoca,poiché nessuna nave fino allora ne era stata provvista. Questo aumento di carico (va considerata la spinta del vento su superfici estese ad una grande altezza, circa 48 mt come un moderno palazzo di 18 piani) creava una estrema instabilità a tutta la nave. Instabilità che si doveva necessariamente compensare con la larghezza di scafo la profondità di chiglia e con la stazza,per cui il disloccamento fu portato a 1541 tonnellate. Dopo la restaurazione della monarchia inglese,sotto il commonwealth di Cromwell, nel 1660, la Sovereign fu modificata e convertita da 3 a 2 ponti al fine di consentirle una maggiore manovrabilità,portando il dislocamento a 1637 tonnellate. La nave prese il nome di Royal Sovereign e venne ancora impiegata nelle guerre contro l'Olanda, specialmente nella battaglia del giorno di San Giacomo durante la seconda guerra olandese (1665-1667) e di Schooneveld e Texel nel corso della terza guerra olandese (1672-1674) e utilizzata in combattimento durante la guerra della Grande Alleanza (1689-1699), sempre come nave ammiraglia. È così che la “Sovereign of the Seas” surclassava di parecchio tutte le navi costruite fino a quel momento ma oltre alla mole,erano la ricchezza ed il pregio delle decorazioni. Nella lanterna di poppa,potevano stare in piedi 10 uomini. Tutto il complesso sistematico elenco degli emblemi fu ideato dal famoso drammaturgo Thomas Heywood. I disegni di tutte le decorazioni e dei ricchi bassorilievi dello specchio di poppa furono commissionati all’insigne artista Sir Anthony Van Dyck, ed eseguite dal mastro scultore del Re, Gerard Christmas, con l’aiuto dei figli John and Matthias. I suoi elaborati ornamenti includevano stemmi araldici,figure mitologiche,figure di satiri e muse,simboli zodiacali, ritratti di imperatori e condottieri. Ancora oggi è ricordata come la più bella nave che sia stata mai costruita, nonostante la sua natura militare;nave in cui è stato portato alla perfezione il lavoro e la maestria dell’uomo Sulla poppa,sopra al timone,fu incisa questa iscrizione: “Qui mare qui fluctus,ventos, navesque gubernat,sospitet hanc arcem,Carole Magne” (Possa chi governa i flutti,i venti e le navi proteggere questo vascello,oh Carlo il Grande). Sul coronamento di poppa l’iscrizione “Soli Deo Gloriam” (La Gloria solo a Dio) e le figure del leone e dell’unicorno risaltano sul castello poppiero. Nettuno a cavallo di un ippocampo, Eolo re dei venti, a cavallo di un’aquila,il leone inglese, l’unicorno scozzese, il drago irlandese, il levriero dei Tudor, sono solo alcuni esempi dei fregi che si possono vedere sulla nave. Le cifre ‘CR’ e ‘HM’ stanti per “ Charles I°” e “Queen Henrietta Maria” si possono incontrare in diverse posizioni. Fortunatamente, al contrario dei piani costruttivi, l’ Heywood pubblicò nel suo “His Majesty's Royal Ship” la descrizione e l’elenco preciso dei vari emblemi con i rispettivi significati araldici e mitologici.Il lavoro descrittivo di Heywood fu talmente accurato che si ha tutt’oggi l’unica fonte informativa dei fregi di questa nave.Cosa oltremodo importante, almeno per i modellisti, fu che indicò anche i colori che il Re volle, fondo nero e decorazioni dorate che risaltassero anche in lontananza. E così fu. I fregi furono dorati così splendidamente, risaltando talmente luminosi sul loro fondo nero, come voleva il re, che alla nave fu dato,dai marinai Olandesi,che si trovarono contro di essa in numerosi combattimenti,il soprannome di “den Gulden Duvel” (“Golden Devil” – Il Diavolo d’oro). Ogni cannone di bronzo fu goffrato con una rosa coronata, ancore aggrovigliate, un tridente ed il motto 'Carolus Edgari sceptrum stabilivit aquarum' (Charles ha afferrato fermamente lo scettro dei mari di Edgar). Questo si riferito al primo Re sassone Edgar la cui figura equestre nell’intento di calpestare sette nemici formava la polena della nave. Dietro a questa, sulla muratura di sostegno della polena, figure femminili che rappresentavano: il Consiglio, l'Accuratezza, l’Industria, la Forza, il Valore e la Vittoria, con Cupido che mette la briglia ad un leone. Un'allusione alla misericordia di Charles I°. Ebbe di fatto inizio una nuova era per le navi da guerra. Va ricordato cha la “Sovereign of the Seas” aveva una stazza di ben 1.541 tonnellate, due volte quello dell’allora già grande “Elizabethan” e solo leggermente meno di quella della “Victory” di Nelson di 150 anni dopo. Si pensi che con gli scarti dei legni per la sua costruzione furono varati due piccoli vascelli,il primo di 120 tonnellate, il Greyhound, ed il secondo,il Roebuch, di 90 tonnellate di stazza. La costruzione ebbe un esorbitante costo di 65.586 sterline,di cui 6.691 solo per le decorazioni. All’epoca (1630) la costruzione di un vascello da 40 cannoni costava all’incirca 6.000 sterline!! Per la sua realizzazione fu chiamato a sostenerne il costo anche il popolo inglese, mediante una tassa,chiamata appunto “ship money”.Per essere precisi, Charles I° istituì questa tassa per finanziare tutto il suo programma di ristrutturazione ed ampliamento della marina reale inglese, ma, visto l’estremo costo dell’opera che stiamo considerando, una buona fetta dei proventi dei primi anni, venne utilizzata per la SOTS. Questa tassa, assolutamente contrastata dal popolo diede il via al declino del sovrano, che culminò con la sua esecuzione nel 1649. Questo sta a dimostrare l’importanza che ebbe ma anche il malumore che suscitò,quella che potremo chiamare senz’altro la” Regina dei mari “, e non solo per ossequi al suo nome. La SOTS era stata considerata dal re, un simbolo fondamentale della grandezza del paese che avrebbe portato grande incoraggiamento e sprone a tutti. E’ forse questo il motivo principale che può spiegare le ragioni di una nave tanto enorme e riccamente decorata, soprattutto se questa era una nave da guerra. Il varo della “Sovereign of the Seas” fu fissato per il 25 Settembre 1637 ed il Re,la Regina ed uno stuolo di nobili al seguito,si recarono a Woolwich per la grande occasione. Sfortunatamente le condizioni meteorologiche e la marea impedirono l’esecuzione del varo. Fu fissata una nuova data per il varo del “Sovereign of the Seas” nel giorno 14 Ottobre, il Re ordinò a Phineas Pett di non fare alcun tentativo di varo prima di tale data. Fortunatamente il tempo permise la messa in acqua del vascello nel giorno prestabilito. Nel mese di Novembre, dopo avere allestito parte dell’alberatura, vennero effettuati i collaudi delle strutture con esito pienamente soddisfacente e il “Sovereign of the Seas” fu portata nel porto di Erith. Qui fra Novembre 1637 e il mese di Maggio del 1638 l’alberatura fu terminata e la “Sovrana” poté fare vela per Greenhithe ove vennero imbarcati i cannoni e munizionamenti. A Greenhithe si poterono iniziare i collaudi il 12 Luglio ed il 21 Luglio il “Sovereign of the Seas” venne visitato dal Re che espresse la sua piena soddisfazione. Da tale data la SOTS iniziò la sua gloriosa lunga e carriera come nave ammiraglia della marina militare e ha prestato servizio in quattro guerre: la Prima, la Seconda e la Terza Guerra olandese la Guerra di secessione inglese (1689-1697). È stata presente a sei delle battaglie più importanti della sua era, ed è stata ricostruita due volte a Chatham, una volta nel 1659-1660 ed una seconda volta nel 1685, variando sempre il modello originario ed eliminando per alleggerirla,molti dei suoi decori e delle sovrastrutture. Tristemente,la fine della Sovrana,orgoglio di una grande nazione,non è avvenuta in battaglia,o lasciata gloriosamente invecchiare in disarmo, ma fu distrutta immeritatamente da un incendio fortuito La nave nel 1697, dopo le decisioni di un comitato pubblico e dall’ente dell’architettura navale fu portata nel porto di Chatam,per essere ricostruita.ll 27 Gennaio 1697,a causa di una candela dimenticata accesa da un cuoco nella sua cabina e a causa della negligenza dei guardiani, il capolavoro del Pett,costruito con tanto genio e con tanto amore,andò completamente in fiamme.Le fiamme,in breve tempo, la avvolsero completamente fino alla linea di galleggiamento. L’intensità del fuoco impedì qualunque tentativo di intervento per spegnere l’incendio. Lentamente si inclinò sul fianco sinistro e dopo una breve agonia,affondò e si posò sul fondo del porto. Con essa nel suo sessantesimo anno di servizio,affondò un magnifico sogno. Questa nave, della quale si è tracciata una breve storia, fu l’esempio utilizzato per la progettazione delle nuove navi,per almeno i successivi 100 anni, e non solo in Inghilterra successivi.Benchè la mole e l’eccessivo peso delle decorazioni,(infatti era quasi impossibile usare le batterie poste sulla linea di galleggiamento se non sottovento e con una certa angolazione di sbandata) fu costruita con concezione molto avanzata rispetto alle tecniche del XVII° secolo. La “SOVEREIGN OF THE SEAS” può essere considerata senz’altro avanti almeno di un secolo rispetto alle navi del suo tempo avvicinandosi moltissimo alla concezione delle moderne navi dell’epoca di Nelson. Carriera 21 Dicembre 1634 Un modello iniziale del vascello a tre ponti fu sottoposto da Phineas Pett al re a Hampton Court. Il modello era in scala e riproduceva una nave con 37,7 metri di lunghezza della chiglia, 14 metri di larghezza alla sezione maestra e 6,7 metri di pescaggio 7 Aprile 1635 In una riunione fra l’Ammiraglio Sir John Pennington, il Vice Ammiraglio Sir Robert ManselliI responsabile magazziniere a Deptford, John Wells e Phineas Pett,si propose di revisionare il progetto,portando le misure della chiglia a 38,7 metri e la larghezza massima a 14,5 metri. 17Aprile 1635 Il progetto viene nuovamente revisionato,la chiglia viene accorciata di 30 centimetri,mentre la larghezza viene aumentata di 10 centimetri 21 Dicembre 1635 La chiglia viene formata nell’arsenale di Woolwich 25 Settembre 1637 Mancato varo a causa delle avverse condizioni meteorologiche. 14Ottobre 1637 Viene varato lo scafo,sfruttando la marea delle sigizie,ovvero al punto più alto della marea 12 Luglio 1638 Salpa l’ancora per il porto di Greenhithe per condurre i suoi collaudi in mare 1651 Le sovrastrutture vengono ridotte in altezza e viene tolto il velaccio di poppa 28 Settembre 1652 Partecipa alla battaglia navale di Kentish Knock, sotto il comando del Capitano Read.Incagliandosi al termine della battaglia. Rimane in arsenale per riparazioni fino al termine della Prima guerra Anglo Olandese. Affonda una nave olandese sparando una sola bordata. 1659-1660 Dopo la destituzione di Charles I° e la salita al trono di Oliver Cromwellth la SOTS viene modificata. Ricostruita nell’ arsenale di Chatham dal Maestro d’ascia Capitano John Taylor. Viene dotata di una nuova prora, passando a due ponti per allegerirla e aumentarle la velocità 1660 Ribatezzata “Royal Sovereign” dopo il restauro. 1-4 Giugno 1666 Partecipa alla Four Days’ Battle contro la flotta olandese. 25 Luglio 1666 Partecipa alla St.James’s Day Battle, al comando del Capitano Cox, contro la flotta olandese 6 Giugno 1672 Partecipa alla Solebay Battle contro la flotta Olandese. 7 & 14 Giugno 1673 Partecipa alla Schoonveld Battle contro la Marina Olandese. 1685 Ricostruita nell’ arsenale di Chatham dal Maestro d’ascia John Lee. La chiglia viene allungata a 40 metri e la larghezza viene portata a 14,8 metri. La polena originale raffigurante la figura equestre di re Edgard,viene sostituita con un leone. 30 Giugno 1690 Partecipa alla battaglia di Beachy Head,sotto il comando Del Vice Ammiraglio Sir Ralph Delaval,contro la flotta Francese nella guerra contro la Lega d’Asburgo. 27 Gennaio 1692 Partecipa alla battaglia di La Hogue Barfleur contro la flotta Francese. 27 Gennaio 1696 Brucia completamente mentre è temporaneamente in disarmo nell’arsenale di Chatam. Il legname ancora utilizzabile viene usato, nel 1701-1706, per costruire una nuova “Royal Sovereign”, con 100 cannoni Bibliografia Plymouth Naval Base Museum http://college.hmco.com/ Sergal “Sovereign of the Seas Instruction Manual” Wikipedia, the free encyclopedia Heywood, His Majesty's Royal Ship. Select Bibliography The Cutting Down of the Sovereign in 1651. The Mariner’s Mirror Vol. 14, London, 1928. pp 62-63. Document contributed by L.G. Carr Laughton. Anderson, R.C.: The Midship Section of the Sovereign. 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Heywood, Thomas: A True Description of his Majesties Royall and most stately Ship called the Soveraign of the Seas, built at Wolwitch in Kent 1637 With the names of all the prime Officers in Her, who were appointed by his Majesty since the time of her launching at Wolwitch. Also a briefe Addition to the first printed Coppy, worthy your observation and Reading. nd I. Okes, London, 1638 (2 ). 4to, 16,5×8,5 cm, (6), 50 pp. AMS Press, New York & London, c1990. Edited by Alan R. Young. Early English Books 1475-1640, reel 1310. Also with “A Brief Addition to the first Coppy …, 2 pp. This edition is a reprint of the first edition of 1637 with a new titlepage and a half leaf inserted listing the newly appointed ship officers’ names. [Heywood, Thomas]: The Common-Wealths Great Ship Commonly called the Soveraigne of the Seas, built in the yeare, 1637. With a true and exact Dimension of her Bulk and Burden, &etc. With the names of all the Ropes, Masts, Sails, and Cordage that belong unto a Ship. As also the names of all our Commanders at Sea, the number of Men and Gunnes. &etc. With all the Fights wee have had with the Hollander, since the Engagement of Lieutenant-admirall Trompe neere Dover, against the English fleet under the command of General Blake &etc. With 8 illustrations. Printed by M. Simmons for Tho. Jenner, London, 1653. 4to, 16,5×9,5 cm, 32 pp, 8 ill., 1 plate & 1 table on 1 fold. sheet. Reprinted in Nautical Research Journal, Vol. 28, pp 195-196 from an original in the Huntington Library. The original woodcut frontispiece showing a highly decorated four-masted ship has been replaced by a somewhat more accurate engraving by Thomas Jenner, appearently being a crude reversal of the Payne engraving on a much reduced scale to fit the small quarto page. First edition 1637 with the title A True Description of His Majesties Royall Ship. pp 1-7: Account of The Sovereign of the Seas. pp 8-10: Sea-terms from Manwayring. pp 11-32: Accounts of the First Dutch War. Heywood, Thomas: A True Description of His Majesties Royall Ship, Built this Yeare 1637 at Wooll-witch in Kent. To the Great Glory of Our English Nation, and not Paralel’d in the whole Christian World. London, 1653. -4to. With engraved frontispiece of the Sovereign of the Seas, built by Phineas Pett. First edition 1637, the third in th the 18 century. Heywood, Thomas: The Common-wealths Ship, Commonly Called the Soveraign of the Seas, with her Bulke, and Burden. Nautical Research Journal Vol. 28, Bethesda, 1982. pp 195-196, ill. Reprinted from the edition printed 1653, originally published in 1637. Knight, C.: Royal Sovereign and Prince. The Mariner’s Mirror Vol. 16, London, 1930. pp 87. Kriegstein, Arnold & Kriegstein, Henry: The Kriegstein Ship Model Collection. A Photographic Essay. Nautical Research Journal Vol. 27, Washington, 1981. pp 81-93, ill. -
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