Il Sassolino anno 1 numero 1
Transcript
Il Sassolino anno 1 numero 1
il Sassolino Giornalino informativo di “Università Europea - Azione Universitaria” Anno I Numero 1 In questo numero: Da Wojtyla a Ratzinger ma qualcuno non ha gradito Acqua, bene, risorsa o diritto? Stato giuridico dei docenti ERSU’ dunque... Giugno 2005 Editoriale EDITORIALE F inalmente è in distribuzione il nostro nuovo giornalino; dopo tanti sforzi ce l'abbiamo fatta. Conclusasi l'esperienza costruttiva di "Spigolo", purtroppo interrotta qualche anno fa per mancanza di personale, ci vogliamo provare di nuovo, con qualche novità. Innanzitutto il titolo: ne abbiamo cercato uno che riproponesse le stesse tematiche di spigoliana memoria e la scelta è caduta sul nome "Il Sassolino", perfetto per incarnare quel senso di fastidio proprio di un sassolino nella scarpa. Il giornalino si occuperà infatti anche di questioni spinose e di problemi mai risolti nel nostro Ateneo (e sono veramente tanti). Il Sassolino anche perchè ci riaffacciamo timidamente sulla scena giornalistica con una nuova redazione e con un diverso spirito. L'idea è infatti quella di creare un giornalino plurale, aperto a qualsiasi collaborazione, nel quale ciascuno studente dell'Università Politecnica delle Marche possa identificarsi e soprattutto possa trovare articoli interessanti legati alla realtà del territorio. Gli articoli, ovviamente separati in categorie ben precise, saranno sempre orientati all'Università, ad Ancona e alle Marche, laddove possibile, o almeno tratteranno argomenti vicini alla gioventù universitaria. Del resto per un giornalino completamente finanziato dall'Università Politecnica delle Marche, il minimo da fare è allontanarsi da una certa faziosità politica alla quale siamo fin troppo abituati. Noi crediamo di aver fatto un buon lavoro e in cuor nostro speriamo che il lettore resti soddisfatto, almeno quanto noi ci siamo divertiti nel realizzarlo. La Redazione SOMMARIO Collabora con la nostra redazione Pag 2 • Editoriale SOCIETA’ Pag 3 Da Wojtyla a Ratzinger ma alcuni non hanno gradito Pag 4 A chi serve la pirateria del software? Pag 4 Acqua, bene , risorsa o diritto? UNIVERSITA’ Pag 6 Stato giuridico dei docenti Pag 8 Il nuovo assetto autobus Pag 9 Via Ranieri, incrocio killer Pag 10 ERSU’ dunque... TEMPO LIBERO Pag 11 Mezzavalle Pag 11 Corsa che passione... Pag 12 La via dell’Open Source ! Pag 13 Sudoku RECENSIONI Pag 14 La vendetta dei Sith Pag 14 Coldplay - X&Y Pag 15 Colin Meloy sings Morrissey Pag 15 Josh Rouse - Nashville Pag 2 “IL SASSOLINO” Vuoi • • entrare a far parte della redazione del nostro giornalino? scrivere un articolo su un argomento che ti sta particolarmente a cuore? semplicemente puntare il dito contro una delle "storture" della nostra Università ? Se ti piace scrivere e desideri che i tuoi articoli vengano pubblicati su "Il Sassolino" vieni a trovarci in auletta a quota 150, vicino alla biblioteca… la nostra redazione è aperta a tutti, oppure scrivici a: [email protected] “IL SASSOLINO” Anno I Numero 1 Completamente finanziato dall’Università Politecnica delle Marche In attesa di una redazione stabile, hanno collaborato alla realizzazione di questo numero de “il Sassolino”: Sandro Policella, Carlo Damiani, Simone Marinelli, Richard Dernowski, Lorenzo Rossi, Egidio Cardinale, Mauro Italiano, Road Runner. Chiuso in redazione il 13/06/2005 In copertina Auguste Rodin, “Thinker” ANNO 1 NUMERO 1 Società "armi" della ragione, ed è proprio in nome di quella ratio che invitava a considerare quale enorme errore si commetteva nel lasciare fuori dai principi della costituzione europea qualsiasi riferimento alle radici cristiane: un'Europa che rinunciava alla sua a vita e la storia a volte riservano identità prima, alla sua cultura, a quello che passaggi e percorsi di un fascino e l'ha portata ad essere tale è un’Europa una profondità sconcertanti; ecco allora senza anima. La storia di tutte le grandi che nella fine di un pontificato lungo e civiltà, da quella egiziana a quella dell'imdenso di significato come quello di Karol pero romano, ci insegna che quando una Wojtyla ci si è trovati a vivere giornate civiltà rinuncia alla sua anima e alle sue diverse, fuori dal comune, si respiravano radici è destinata a sparire per sempre. sensazioni mai provate prima e un desiChe l'Europa non si possa creare con l'euderio indotto alla riflessione sul mondo, ro dei mercanti è ormai chiaro (quasi a tutsu come Papa Giovanni Paolo II aveva ti), peccato che a pochi sia chiaro su cosa saputo modificarlo, su come la forza delsi fosse retta fino ad oggi, quali valori e trale sue idee aveva saputo raggiungere in dizioni facessero da collante e facessero modo straordinario le coscienze di tutti, Una immagine di Giovanni Paolo II sentire europeo tanto un abitante di Lisbouomini di fede e non. E' strano come na quanto uno di Varsavia o di Mosca, tanto chi vive nonostante ci si rendesse conto di aver esaurito la ad ovest come ad est, nonostante le distanze. presenza di una figura cosi eccezionale, la sensaSempre avverso al relativismo morale Ratzinger si è zione dominante non fosse di tristezza ma di consaespresso senza mezzi termini contro chi, in nome di pevolezza che si fosse compiuto e realizzato qualuna "pluralità di ragioni" tutto fa passare e tutto procosa di grande. Il mondo intero riunito gli rendeva muove senza riflettere sulle conseguenze. Ogni aomaggio, quel mondo che Wojtyla si era sforzato di zione cosi trova legittimazione nel fatto stesso che rendere più giusto e migliore. come tale va rispettata ed accettata, senza vincoli di Sinceramente ho nutrito un certo imbarazzo nel sensorta. Su questa "babele di ragioni", oggi in Spagna tire le preoccupazioni che nei giorni a seguire si si permette che il concetto stesso di famiglia, il conadombravano sulla persona del suo successore, il cetto biologico di famiglia sia spazzato via; si perCardinale, ed ora Papa Benedetto XVI, Joseph Ramette per essere chiari che un bambino abbia due tzinger. papà o due mamme perché cosi si dà "ragione" alla Una figura, quella di Ratzinger, che aveva saputo felicità dei "genitori" (accezione mai usata più a rispettare con un lungo e sentito silenzio la commosproposito). Sulla medesima linea si arriva al dibattizione della piazza duto sull'embrione (quando questo articolo sarà pubblirante i funerali, che si cato, il referendum ne avrà gia sancito il destino), era presentato da lì a anche qui una semplice e acuta riflessione quella poco come "semplice del Ratzinger "teologo": l'uomo inventato dall'uomo, ed umile servo nella da se stesso prodotto, è un pericolo sempre in agvigna del Signore" e guato; la scienza, richiamando in causa ancora una che da sempre aveva volta la storia, non produce etica, anzi troppe volte rappresentato (anche la scienza è uscita fuori dai binari dell'etica per essein vita) una naturale re oggi legittimata a tracciarne da sola le coordinate. prosecuzione ed eForse sono questi alcuni dei motivi per cui il Papa stensione del pensiero "tedesco" non è poi cosi simpatico ed amato da aldi Wojtyla, non poteva cuni, anzi tutt'altro (in Inghilterra lo hanno definito sortire dubbi, non porottweiler, in Italia dove sono poco più educati, pateva essere avvertito store tedesco). come un pericolo da Forse un Papa troppo controcorrente nel suo essere tanti che pure (benché "conservatore" (quando di moda vanno i progressiall'ultimo) avevano Il Nuovo Papa, Benedetto XVI con il nuovo sti), nel suo non piegarsi alle logiche del comodo stemma papale elogiato l'operato di (quando il comodo equivale ad avere consensi), nel Giovanni Paolo II. Persuo porre dei freni ad una società che senza freni ché allora tanta reticenza, tanto fastidio? pensa meno e si illude di vivere meglio... Forse perché quest'ultimo (da Cardinale a capo della Dottrina della Fede) parla spesso da filosofo e Carlo Damiani ancor meglio da teologo e meno da Papa riguardo certi argomenti; o meglio, pur non prescindendo mai dalla sua fede in Dio usa accanto alla fede le Da Wojtyla a Ratzinger, ma alcuni non hanno gradito. L ANNO 1 NUMERO 1 “IL SASSOLINO” PaG 3 Società’ A chi serve la pirateria del software? proprietarie e brevetti sugli algoritmi, sigillare la conoscenza e toglierci la libertà di parola, magari aiutato dalla pirateria. Allora facciamoci rispettare: usiamo software libero! I n questo articolo si vuole analizzare a chi effettivamente giova la diffusione del software pirata e si cercherà di farlo adducendo motivazioni quanto più obiettive possibile. E' evidente che, se a fronte di software che può essere liberamente copiato, viene "copiato sottobanco" (piratato) software proprietario, si contribuisce alla sua diffusione e si impedisce la conoscenza e lo sviluppo del software libero. E questo a tutto vantaggio del software proprietario. Nè è possibile portare a difesa del "pirata" il fatto che farebbe perdere denaro alle società produttrici di tale software, quasi come fosse un "esproprio proletario", in quanto nessuno studente (o insegnante) sarebbe disposto ad acquistare un programma come MSOffice, quando sul mercato ne esiste uno analogo, Open Office, gratuito e libero. La copia pirata serve solo, in questo caso, a soffocare l'alternativa libera. E così il pirata del software svolge, grauitamente, il ruolo di "strillone" (una forma di pubblicità anche se inconsapevole). A tutto questo si aggiunga che legittima, accettandolo, non solo il software proprietario stesso, ma anche i formati proprietari, una vera "palla al piede" per la libera circolazione delle informazioni e delle idee; in più il pirata (e la pirateria in generale) si pone in una situazione di debolezza nella società in quanto costantemente minacciato dalle leggi contro la copia abusiva del software proprietario. Non ha voce in capitolo, perde il diritto di parola e non si fa rispettare. Infine il pirata del software, con il suo operare, non educa alla cultura della legalità non rispettando il principio del diritto d'autore, diritto sul quale si basa anche il software libero, che difende la sua libertà attraverso licenze apposite (la più importante è la GPL). Ne consegue che il pirata arreca un danno per l'uso consapevole del software tra le persone che in questo modo ignorano la differenza tra i due tipi di software. Perciò la pirateria è nei fatti contraria ala libertà del software e gioca un ruolo servile nei confronti del monopolio informatico. Prova ne sia che recentemente la Microsoft, come criterio di scelta del software per le scuole, suggeriva la "diffusione nelle case" senza preoccuparsi se piratato o meno (lettera di Microsoft alla Commissione VII del senato, http://www.interlex.it/pa/msoft.htm). CONCLUSIONI: Chi piratando software crede di compiere un'azione trasgressiva, antagonista, di libertà magari contro il monopolio, si sta ingannando, perchè agisce paradossalmente a vantaggio degli interessi del monopolio informatico, che lo ripaga definendolo "volgare criminale" . Nella scuola dobbiamo ribellarci alla pirateria del software ed al software proprietario monopolistico riappropriandoci dei nostri diriti nel settore delle nuove tecnologie. E' il software libero l'alternativa a chi vorrebbe, attraverso licenze Pag 4 “IL SASSOLINO” Egidio Cardinale Acqua: bene, risorsa o diritto ? A rriva Maggio e con esso anche la voglia di tuffarsi almeno una volta nell'azzurra e limpida acqua del mare. Senza nemmeno accorgersene ecco poi che arriva l'Estate, e quella voglia di mare diviene un desiderio impellente di gettarsi a capofitto tra le invitanti onde che ti chiedono solo di immergerti e di farti cullare dalla loro carezza. Estate tempo di vacanze, voglia di divertirsi e di rilassarsi, ci si immagina di stendersi al sole o sotto l'ombra di un ombrellone, sorseggiando un bel bicchiere d'acqua fresca, oppure, perché no? Una bella passeggiata lungo un fiume a percorrere lunghe e tortuose vie. Via all'avventura e all'esplorazione: dal delta alla fonte, rinfrescati dalla delicata e placida ombra offerta dalle fronde degli alberi, con qualche tuffo nei piccoli e cristallini laghetti che si formano sotto le cascate... Arriva l'estate ma con essa arriva anche il caldo, a volte afoso e che toglie il respiro, e quindi via, per chi può, lontano dalla città, dalla routine e dalla noia. Arriva anche la voglia di refrigerio, la voglia di dissetarsi con una bibita ghiacciata, un dolce e delicato bagno in acque fresche che siano del mare, di un fiume o di una umile ma dignitosa vasca, il desiderio di Acqua è totale e incondizionato. Così senza nemmeno pensarci troppo, ci troviamo a passeggiare lungo una spiaggia e ad accorgerci che stranamente sembra più piccola dell'anno scorso… ed anche più sporca, sulla superficie dell'acqua poi galleggia di tutto e magari, anche se la temperatura arriva a sfiorare i 40 gradi all'ombra, arrivi sul bagnasciuga e la voglia di farti il bagno va via via scemando ad ogni passo verso il mare. Scopri così che i posti che frequentavi solo pochi anni fa non sono più gli stessi: l'erosione ha cancellato la piccola spiaggia sulla quale prendevi il sole e giocavi a beach volley con gli amici, l'inquinamento ha coperto di una sostanza fangosa quel bel fondale roccioso, dove adoravi immergerti con maschera e pinne per vedere il multicolore universo del fondale marino e che i pochi pesci che ci sono galleggiano a pancia in su insieme a buste di plastica e rifiuti di ogni genere. Ti accorgi solo allora che i bambini nuotano tranquilli tra una chiazza di nafta ed una di olio, schivando come fosse un gioco, della buccia di melone che fa surf su di un'onda come fosse una cosa normale. Certo per loro forse lo è, loro con quel mare ci sono cresciuti e forse è sempre stato così, ma per te che quel mare lo ricordi limpido e pieno di vita e colori non è più la stessa gioia andarci. Ti ritrovi così a sedere sugli scogli del porto a guardare le onde che si frangono sotto i tuoi piedi, e (Continua a pagina 5) ANNO 1 NUMERO 1 ca. Anche al Pianeta blu le istituzioni hanno riservato guardando le decine di navi che ti passano davanti delle aree marine protette, e andando a vedere più cominci a pensare, e a farti domande del tipo: "E i nel particolare, per fortuna scopriamo che il nostro grandi che fine hanno fatto? Dove sono quelli che paese (anche se in ritardo) ha cominciato a difendere dovevano difendere un mondo da lasciarci in eredile proprie coste e i suoi litorali con l'istituzione di partà?". Beh ora quei grandi siamo noi che siamo crechi e riserve. Ma cosa è un parco? Per descriverlo sciuti, e se vogliamo che i nostri figli prima o poi scosommariamente, si potrebbe suddividerlo in 4 aree o prano di nuovo che cosa significa potersi gettare in zone più o meno accessibili alle diverse attività. Ma acqua e scoprire un mondo di colori, o possano di un parco è molto più di una mera suddivisione geonuovo correre dietro a una trota in un torrente senza grafica, creare un parco significa anche difendere e il rischio di contrarre qualche malattia, allora dobbiadiffondere la cultura e l'identità di un popolo che con mo renderci conto che noi siamo entrati a far parte il mare vive e si sostiene, tramite la pesca e gli indotti dei guardiani di questo mondo ed ora siamo anche diretti ed indiretti si difendono valori sociali ed econonoi che dobbiamo tutelarlo. Molti sono i posti ancora mici. Nei parchi, tramite la ricerca è possibile imparanon contaminati dall'inquinamento che possono e re e conoscere. Un parco significa anche ricchezza, devono essere protetti. E per fare sia economica che ecologica, in modo che la variabilità genetica, Per approfondimenti: una fucina di biodiversità in cui quest'arcobaleno di biodiversità gettarsi per dimenticare lo stress torni a regnare nel proprio mondo, http://www.darwineide.it/ e la fretta di una città che non facciamoci da parte e diventiamo http://www.marine-life.org/ dorme mai alla quale ci siamo osservatori di quel mondo: non abituati troppo velocemente, adobbiamo calpestarlo o pretendere http://www.delphismdc.org/ dattandola alle nostre esigenze di cambiarlo, bastano piccoli gesti http://www.legambiente-marche.com/ dimenticandoci che anche l'amquotidiani, come chiudere bene il http://www.wwf.it/marche/ biente che ci circonda ha le sue. rubinetto in modo che non goccioli, Allora perché non partire e scomagari comprare degli economici riduttori di flusso, prire luoghi da sogno vicini e lontani, nei quali passanon gettare i rifiuti per terra e capire che tutte quelle re un po’ di tempo in allegria, come il parco delle isopiccole e utili cose di cui gli ambientalisti ci bombarle Tremiti e il Gargano, Miramare a Trieste, il Parco dano magari hanno un senso... magari servono ad del Conero e del Piceno, oppure spostandosi verso evitare proprio questo disastro ecologico e farci vivel'interno le oasi, quella di Ripa Bianca a Jesi o quella re una vita migliore. Basta una passeggiata lungo il sul lago di Polverina? Per chi invece, si sente più avfiume sotto casa, per capire molte cose che in riva al venturoso ed ha un po’ di tempo in più da dedicare mare non si comprendevano. T'incammini e scopri alla natura, ecco che arrivano in soccorso i campi che nei fiumi, le arterie dei mari, non scorre solo acestivi gestiti da associazioni ambientaliste diverse e qua, ma anche pesticidi e detersivi. Ti accorgi di strasempre valide, con le quali è possibile ad esempio ni individui che trovano più economico gettare nelle divertirsi e nel frattempo partecipare a ricerche sui fogne o direttamente nel fiume liquami in fusti non cetacei ad Ischia e Ventotene con "Delphis", oppure meglio identificati inquinando falde ed acquedotti. con il "Marine Life Conservation", una piccola assoProprio in estate notiamo che l'acqua, quest'elemenciazione molto valida che offre i suoi campi studio to semplice eppure fondamentale per la nostra vita, nello splendido mare della Croazia proprio di fronte sembra divenire più prezioso...eh si, perché è proprio ad Ancona; oltre a garantire un mare limpido questa ora che ci si chiede di bere di più (gli esperti consiassociazione offre diverse opportunità con i suoi gliano circa 1,5 litri o 2 al giorno, non ghiacciati, semcampi di biologia marina e di ricerca nel parco delle plicemente freschi), proprio ora che l'unica cosa di isole Kornati con la possibilità di optare per un campo cui abbiamo bisogno è una bella doccia fredda sotto a bordo di una barca a vela. Molti sono i progetti volti un sole a picco o un rilassante bagno nelle profondità alla conoscenza ed alla tutela del mondo marino, uno del mare, che l'emergenza acqua si fa sentire, le faldi essi che aiuterà a conoscere e proteggere gli ecode calano e l'acqua manca: dai rubinetti completasistemi marini è sicuramente "Darwineide", che gramente aperti nemmeno una goccia. E anche qui si zie ad una serie di viaggi di esplorazione a carattere scopre che la nostra rete idrica italiana perde circa il scientifico e subacqueo nell'oceano pacifico, in colla27% in media (in alcune zone arriviamo al 45%) delborazione anche con l'Università Politecnica delle l'acqua che trasporta a causa di una progettazione Marche, esplorerà le isole Marshall e Galapagos e poco accorta e della difficile e costosa manutenzione molte altre ancora offrendo una occasione unica di dei condotti. Fiumi e laghi sovrasfruttati da agricoltura lavorare a fianco di professionisti del settore. Molto ed industria risentono di continue sottrazioni e le falancora si deve fare se si vuole una mare pulito, bisode acquifere divengono anno dopo anno sempre più gna pulire i fiumi che come arterie portano linfa vitale basse, con sempre meno acqua. Per fortuna sempre ad esso, e con piccoli sacrifici tutti noi possiamo dare più esperti si stanno orientando verso un uso più soil nostro contributo. Ricordiamoci sempre che su questenibile delle acque e degli impianti esistenti piuttosto mondo siamo solo degli ospiti e cerchiamo di lasto che verso la costruzione di nuovi impianti di apsciarlo un po' più pulito di come lo troviamo. provigionamento perché hanno capito che l'acqua non è solo un bene ma un diritto. Nascono così i parRichard Dernowski chi fluviali per il ripristino delle naturali condizioni di bacini idrologici e il ripopolamento della fauna selvati(Continua da pagina 4) ANNO 1 NUMERO 1 “IL SASSOLINO” PaG 5 Università Stato Giuridico dei Docenti Gli ultimi aggiornamenti P assato il clima elettorale della riforma dello stato giuridico della docenza universitaria non si fa più parola. Noi però vogliamo fare delle considerazioni generali a mente lucida, senza lasciarci indirizzare da cieche considerazioni politiche. Attualmente il disegno di legge è in parcheggio, ed è difficile che possa venire approvato entro la fine della legislatura, anche se la fiducia parlamentare non è del tutto esclusa. Più probabilmente il testo sarà riveduto in Senato e quindi costretto a ripetere l'iter della Camera. Intanto segnaliamo che è appena passato un emendamento che istituisce una "Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario", una novità non prevista ma che potrebbe avere un'influenza positiva. In sostanza nascerebbe un'Autority indipendente dal Ministero per una valutazione obiettiva del sistema università nel suo complesso. L'Appello per l'Universita’ I l 14 Maggio è apparso sul Corriere della Sera e sul Riformista un "appello per l'Università", in cui si evidenziano la passione e l'amore per l'Università e in particolare in cui si precisa che l'Università è il "luogo dove si trasmette e si elabora la cultura". I soggetti interessati, che hanno aderito all’appello, pagato di tasca propria dai firmatari, sono 1300 docenti: rettori, cattedratici, professori a contratto, associati e ricercatori, ormai "stanchi di dire e di ascoltare solo dei no". E' interessante notare che nel documento non si fa menzione di riforme o di ordinamenti in particolare ma si chiede una ventata di novità all'intero del sistema. Noi siamo ben felici di riproporre il documento nella sua interezza; una lettura potrebbe dischiudere la cortina di nebbia che ormai da mesi aleggia attorno alla riforma della Docenza, e magari potrebbe permettervi di farvene un'opinione più corretta. PER L’UNIVERSITA’ S iamo stanchi di dire e di ascoltare solo dei no: da più di trent’anni l’Università italiana non sa fare altro. O meglio: non l’Università, ma quella piccola minoranza alla quale consentiamo da troppo tempo di parlare a nome di tutti, e di bloccare tutto. Da trent’anni, infatti, questa minoranza che pretende di parlare a nome dell’intera Università si esprime regolarmente contro tutti i progetti, contro tutti i tentativi di cambiare le cose. Intendiamoci: molti di questi tentativi sono stati e sono senz’altro discutibili o addirittura del tutto sbagliati, ma è un fatto che non una volta ci è capitato insieme ai no di sentire da parte delle associazioni degli studenti o delle organizzazioni dei docenti, cioè da parte di coloro che nell’Università realmente vivono, qualche proposta concreta, qualche suggerimento in positivo di portata generale e destinata a durare. Al massimo la richiesta di provvedimenti specifici a favore di questa o quella categoria, o l’eterna domanda di “più fondi”. Una richiesta sacrosanta, ma che ha qualcosa di paradossale e politicamente insostenibile quando i suddetti fondi vengono invocati per una struttura che così com’è rischia il collasso. Vogliamo cambiare questo stato di cose, cambiando innanzi tutto noi stessi e la parte che fin qui abbiamo avuto – o meglio non avuto – nell’Università. Vogliamo cioè batterci contro i progetti sbagliati proposti dall’alto, ma batterci anche a favore di proposte in positivo. Vogliamo riprenderci la parola, togliendola a quelli del no senza se e senza ma. Sappiamo per esperienza diretta che l’Università è giunta a un punto limite: vogliamo cercare di migliorarla, di riformarla. Non ci interessa mettere alla gogna il ministro o il governo di turno, oggi quello di destra come domani quello di sinistra. Vogliamo, insomma, iniziare a cambiare il senso e il modo d’essere della presenza dei docenti e degli studenti dentro e fuori dagli Atenei. Vogliamo cercare un impegno politico di tipo nuovo, diverso dal passato. Penseremo più tardi a scrivere programmi e documenti dettagliati, come si conviene. Qui ed ora vogliamo solo indicare quella che ci sembra la premessa essenziale di questo nuovo impegno. Per noi l’Università non può e non deve perdere il suo senso originario di luogo dove si trasmette e si elabora la cultura. Il luogo cioè dove la nostra società acquista conoscenza e consapevolezza della sua storia, dei suoi valori, della situazione della nostra epoca, e cerca su questa base, nella necessaria molteplicità dei punti di vista, di costruire pensieri e paradigmi intellettuali e prospettive di azione in grado di accrescere e perfezionare la sua sostanza spirituale e umana. Se viene meno questa trama di fondo anche la formazione delle competenze professionali si disarticola e si riduce a ben poca cosa. Senza la sua radice culturale e umanistica, senza il carattere che è stato originariamente suo di libera comunità di studio e di saperi, l’Università non solo perde se stessa ma anche ogni vera funzione sociale. Sulla base di questa premessa, ci rivolgiamo a tutto il mondo universitario convinto dell’urgenza di mettersi su una strada nuova perché si impegni insieme a noi per far udire la propria voce, per affermare la propria volontà riformatrice in nome dell’interesse generale. Ma se questa voce non sarà sufficientemente forte e non riuscirà ad esprimersi in un numero significativo di adesioni, allora la nostra iniziativa non avrà più ragione di continuare. Pag 6 “IL SASSOLINO” ANNO 1 NUMERO 1 Le pecche dello stato attuale della docenza A ttualmente non esiste uno Studente Universitario, un Rettore, un Preside, che non riconosca l'assoluta incertezza normativa che determina le prestazioni lavorative dei docenti. Uno dei problemi attuali del sistema vigente è la sostanziale indivisibilità tra la ricerca e l'attività didattica, indivisibilità che porta necessariamente ad un rendimento non massimizzato in ognuna delle due attività. In fondo i ricercatori sono quelli che dovrebbero fare ricerca, e invece insegnano, mentre i professori sono quelli che insegnano, ma naturalmente fanno ricerca anche loro. Occorre anche dire che attualmente la maggior parte del carico didattico, dopo la riforma 3+2 Zecchino-Berlinguer, viene effettivamente contratto dalla componente dei Ricercatori, ovviamente allontanati dalle attività alle quali dovrebbero essere preposti; cosa resa ancor più chiara dagli scioperi di ottobre 2004, che hanno bloccato le lezioni in molti Atenei Italiani, a questi si aggiungono anche i Dottorandi, che spesso e volentieri sostituiscono il Docente quando impegnato altrove (e non percepiscono incentivazioni di stipendio). I Ricercatori dunque dovrebbero svolgere attività di ricerca e invece fanno didattica. Il disegno di legge originale non alterava minimamente la vita dei ricercatori già registrati ma introduceva il tempo definito solo per coloro che avessero voluto in futuro intra- prendere una carriera da ricercatore. Le proteste messe finora in atto dai ricercatori e dai sindacati erano quindi puramente ideologiche perché in realtà nessuno correva il rischio di perdere il posto o vedere il proprio contratto modificato. Il concorso nazionale, indicato dal disegno di legge come lo strumento per il reclutamento, sarebbe potuto diventare lo strumento adatto per sconfiggere un certo localismo e certi interessi di bottega ben presenti all'interno dell'Università e ben noti anche a molti studenti. Diciamo sarebbe perché in realtà avrebbe potuto alimentare degli interessi politici a livello nazionale, con il personale docente reclutato appartenente (o gradito) alla sola parte politica governante. Ovviamente se le cose fossero fatte in regola il sistema di reclutamento così concepito potrebbe funzionare...il dubbio però resta, anche alla luce della nuova stesura del ddl (vedi sotto) Riguardo alle perplessità sullo strumento della leggedelega in effetti possiamo pensare solo che questa modalità di attuazione era stata pensata esclusivamente per velocizzare dei tempi che sarebbero diventati incredibilmente lunghi. Gli scenari mostratici di ricercatori superbravi che dopo anni e anni di onorato servizio vengono allontanati perché non sono stati regolarmente assunti ci fanno un po' sorridere. Dopo tutto per quale motivo l'Università dovrebbe privarsi di un elemento validissimo preferendo invece un personaggio mediocre? Forse perché è quello che succede attualmente? In questo caso comunque dovesse andare a finire gli studenti ne sarebbero come sempre penalizzati. Possibilita’ svanita? I l disegno di legge originario si fondava su alcuni capisaldi: il ritorno ad una selezione nazionale, la soppressione del ruolo di Ricercatore (con l'introduzione di contratti quinquennali rinnovabili), l'apertura a contratti a tempo determinato per l'insegnamento, la soppressione della distinzione tra tempo pieno e tempo definito. Ha prevalso putroppo un certo corporativismo di classe e la riforma è stata vista come un "gravissimo attacco all'Università Italiana", senza contare i benefici che questa riforma avrebbe introdotto. Se l'indistinguibilità tra tempo pieno e tempo determinato poteva essere evitata, sicuramente il ritorno ad una selezione nazionale, e la temporaneità della fase di ingresso nel mondo della docenza con contratti a tempo ci riavvicinavano a sistemi universitari molto ben collaudati in altri Paesi. Inoltre l'introduzione dei collegamenti esterni avrebbe saldato il legame tra università e realtà produttive esterne. La stesura originale del ddl è stata però stravolta per accogliere le proteste dei ricercatori, e adesso abbiamo un nuovo ruolo, quello di professore aggiunto, nel quale potranno confluire i ricercatori, in sostanza si permette a molte persone di usufruire di un avanzamento automatico di carriera. Un ultimo scossone è arrivato dalla stesura finale. Nella regolamentazione del concorso nazionale avremo una prima tornata di giudizi di idoneità a professore associato, "bandita senza limitazione numerica", inoltre i contratti nella fase di ingresso avranno durata massima triennale e potranno essere rinnovati una sola volta (quindi al massimo 6 anni). La beffa è l'istituzione della figura dell' aggregato per la ricerca, con accesso riservato, tramite selezione opportunamente bandita dai singoli atenei, ai contrattisti che hanno terminato il periodo di contratto. Ai ricercatori che abbiano svolto attività di docenza per almeno due anni viene riconosciuto "a richiesta" il titolo di Professore aggregato, dopo valutazione positiva di un'apposita commissione . Insomma, tanto clamore per non cambiare nulla, questi meccanismi introdotti per placare gli animi dei rivoltosi hanno di fatto snaturato la riforma e il meccanismo è tornato quello di sempre, la selezione (o non selezione) locale. Adesso che tutti sono contenti insomma, se ne può anche non parlare… “Università Europea - Azione Universitaria” ANNO 1 NUMERO 1 “IL SASSOLINO” PaG 7 Università Il nuovo assetto autobus P rima di tutto facciamo un po' di storia passata. Il problema degli autobus è da sempre molto sentito in particolare per gli studenti di Ingegneria, Scienze ed Agraria, costretti prima a percorrere una lunga distanza e poi a fare un bel pezzo di strada a piedi. Finalmente qualche anno fa è arrivato il servizio del Pollicino, che evitava agli studenti una lunga scarpinata lungo Via Brecce Bianche. Da quest'anno è inoltre dosponibile anche la linea 46, che permette agli studenti residenti in centro di arrivare con più semplicità (e in meno tempo) al terminal di Tavernelle, e precisamente vicino al nuovo parcheggio. A novembre dello scorso anno “Università Europea – Azione Universitaria” inviava ai responsabili della Conerobus una e-mail informativa nella quale richiedeva che le corse del “Pollicino” venissero intensificate o addirittura rese continue senza orari fissi. La cosa si rendeva necessaria dal momento che la capienza del “pollicino” stesso non era più adeguata al numero di studenti che desideravano prenderlo per recarsi in Facoltà e molto cortesemente la Conerobus ci aveva risposto spiegandoci che era allo studio un nuovo assetto per i servizi di autobus che avrebbe interessato proprio l'università. Tale assetto però restava vincolato a delle precise richieste già formulate all'Amministrazione comunale, di cui riassumeremo solo gli aspetti direttamente legati a ciò che ci interessa, così come espostici dai funzionari della Conerobus. • Adeguamento della segnaletica orizzontale e verticale nell’area dell’incrocio attigua al Centro scambiatore di Brecce Bianche, per consentire l’accesso all’interno del medesimo ai bus provenienti dalle varie direzioni • Riclassificazione di via Brecce Bianche con possibili- • • • • tà di transito anche ai mezzi pubblici con peso superiore alle sei tonnellate, Attivazione dei semafori a chiamata (davanti all’entrata principale dell’università e in via Ginelli) per permettere, lungo la strettoia di via Brecce Bianche, il transito in sicurezza dei mezzi pubblici. Riasfaltatura dei tratti di via Brecce Bianche in forte pendenza con asfalti antiscivolo. Rifacimento della curva del Liceo Galilei, attualmente ad angolo retto ed in contropendenza. Allargamento dell’incrocio con la Cameranense , con l’attivazione di un semaforo a chiamata a monte che interrompa il flusso veicolare per agevolare la svolta dei bus verso Tavernelle. In una nostra recente e-mail al Sindaco Sturani, abbiamo chiesto lumi sui progressi relativamente alla messa in opera di quelle strutture (semafori) che avrebbero permesso alle linee degli autobus di transitare lungo via Brecce Bianche, al fine di consentire alla Conerobus di modificare i percorsi delle linee destinate all'Università. Ebbene, il mese scorso ci è stato risposto che entro giugno sarà attivato un impianto semaforico alternato nella strettoia di via Brecce Bianche che permetterà il transito dei mezzi pubblici fino all'ingresso dell'Università. Da ulteriori contatti con la Conerobus abbiamo verificato che oltre all'attivazione del preferenziamento semaforico, sarà a breve anche autorizzato il transito a mezzi con peso complessivo superiore alle 6 tonnellate, quest'ultimo pare sia il vincolo più importante da superare. (Continua a pagina 9) G lobalmente, l’obiettivo delle proposte della Conerobus si propone di rivedere le linee 22, 24, 44, 45,43, proponendo nuovi collegamenti che interscambino e che avvicinino più velocemente il centro. Per quanto riguarda la zona universitaria di Montedago, la linea 45 sarà soppressa e sostituita da una serie di autobus che, viaggiando lungo la direttrice P.zza Ugo Bassi - Tavernelle - Università - Brecce Bianche - Via Maestri del Lavoro - Q2 , permetterà di raggiungere il considerevole numero di 4 corse all'ora nei periodi di stanca con autobus degni di tal nome con capienza di 100 posti circa, mentre nelle ore di punta un numero di corse decisamente superiore, con incredibili vantaggi per tutti. Il progetto esisteva da diversi anni ma i problemi di assetto viabilistico quali la limitatezza della sezione stradale e il divieto di transito ai mezzi di peso superiore a sei tonnellate ne hanno sempre impedito una piena attuazione. Per quanto riguarda la zona della Baraccola, che attualmente, nonostante la considerevole mole di corse in transito, non risulta efficace per l’utenza a causa soprattutto della mancanza di attraversamenti pedonali tra le due arterie di traffico, la cui realizzazione, proposta più volte, sembra incontrare serie difficoltà, la Conerobus ha individuato una soluzione consistente nella realizzazione di due aree d’interscambio per le linee in transito, rispettivamente l’una nell’area dove ha sede la pesa pubblica l’altra nell’area dove era posto l’ultimo svincolo, ora non più utilizzato, prima della curva per Osimo. In questo modo si riuscirebbe a garantire all’utenza proveniente da una delle due arterie di traffico la possibilità, tramite interscambio tra autobus, di raggiungere l’altro versante della sede stradale, senza la necessità di istituire una linea ad hoc. Pag 8 “IL SASSOLINO” ANNO 1 NUMERO 1 (Continua da pagina 8) La brutta notizia è che una volta che gli interventi richiesti siano messi in opera, tecnicamente il lavoro di aggiornamento dei servizi richiederà qualche mese di elaborazione, quindi nella migliore delle ipotesi la Conerobus stessa prevede una ipotesi di applicazione non prima dell'inverno (2005). Sandro Policella Elezione dei Presidi Lo scorso 8 giugno si è tenuta l’elezione dei Presidi delle Facoltà dell’Università Politecnica delle Marche. Salutiamo Professori eletti e rieletti. Un augurio di buon lavoro da parte di “Università Europea - Azione Universitaria”. Via Ranieri: Incrocio Killer Tutto ciò è inconcepibile sia dal punto di vista di un Ateneo, che si autoproclama "all'avanguardia" ma che evidentemente non ha a cuore l'incolumità dei suoi stessi studenti, sia dal punto di vista dell'Amministrazione Comunale, che pur essendo da anni al corrente della situazione esplosiva di Via Ranieri, pure non ha fatto nulla per risolvere la questione. n questi giorni in cui tutta Ancona è un tripudio di opere pubbliche tese a migliorare la situazione viaria della città, ci preme sottolineare un problema grave che da anni affligge gli studenti del polo universitario di Monte Dago. Ci riferiamo principalmente al percorso obbligato che tutti gli studenti delle Facoltà di Ingegneria, Biologia ed Agraria sono costretti a seguire per recarsi giornalmente a mensa. La pietra dello scandalo è rappresentata dal tratto di Via Ranieri che va dall'uscita secondaria del complesso universitario (Uscita di Agraria) a arriva all'incrocio con Via Pirandello passando per lo svincolo dell'Asse Attrezzato di Tavernelle (vedi figure). I Il tratto di strada in questione risulta estremamente pericoloso per gli studenti che devono fermarsi in facoltà all'ora di pranzo per tutta una serie di motivi, primo fra tutti l'assoluta mancanza di marciapiedi (tranne che nell'ultimissimo tratto) e addirittura, in alcuni punti, l'assenza di un "piano" asfaltato, cosa che costringe gli studenti a procedere direttamente sulle canaline di scolo poste ai lati della carreggiata. Un ulteriore pericolo per gli studenti è il fatto che la strada è estremamente stretta proprio nel tratto di interesse, e per giunta è a doppio senso di marcia. Inoltre sottolineiamo l'assoluta mancanza di strisce pedonali in una strada dall'altissima densità di traffico. Dopo il completamento dell'ultima rampa dell'Asse stesso si è notato inoltre un considerevole incremento del traffico lungo Via Ranieri. In ultima aggiunta il nuovo terminal della linea n°46 non ha fatto altro che aggravare la situazione, facendo aumentare considerevolmente il numero degli studenti in transito e costringendo questi ultimi ad un attraversamento stradale azzardato. Per la verità un paio di anni fa erano cominciati i lavori per l'istallazione di Una foto della strettoia senza marciapiede marciapiedi, tuttavia ciò che è stato realizzato finora non ci sembra assolutamente una risposta valida , in quanto si tratta solamente di un paio di metri di marciapiede utile, dal momento che il resto del marciapiede non continua affatto in direzione della mensa ma curva fino allo svincolo, quindi è totalmente inutile. ANNO 1 NUMERO 1 Dopo le nostre insistenti richieste al Sindaco Sturani, all'Assessore al traffico Emilio D'Alessio, all'assessore alla Polizia Municipale Antonio Gitto e dopo una lettera indirizzata a tutti i Presidi interessati (Ingegneria, Agraria e Scienze) nonché al Magnifico Rettore, abbiamo avuto le prime risposte positive da parte dell'Amministrazione Comunale. Il mese scorso infatti il Sindaco ha risposto pubblicamente alle nostre domande sul sito del Comune mettendoci al corrente delle innovazioni previste (si spera) entro dicembre. Il tragitto che gli studenti devono compiere per arrivare alla mensa universitaria Pare che l'Amministrazione Comunale abbia individuato una soluzione consistente nella realizzazione entro il 2005, sia di un marciapiede tra l'accesso al parcheggio e il bivio per la mensa, sia di un attraversamento pedonale… staremo a vedere. Nel frattempo ci sono pervenute delle lettere di solidarietà da parte dei Residenti della zona, anch'essi favorevoli ad una risistemazione del complesso di incroci. Tutto ciò ci esorta ad L’incrocio più pericoloso. Il terminal della linea 46 è dietro l’angolo! andare avanti per la (sicura!) strada della protesta, anche con l'appoggio dei residenti, favorevoli come noi ad una raccolta firme che finalmente porti alla ribalta una situazione da troppi anni ignorata. Nel frattempo attendiamo (Continua a pagina 10) “IL SASSOLINO” PaG 9 Università (Continua da pagina 9) qualche mese e fidiamoci della promessa del Sindaco ma se non vedremo almeno un inizio di lavori passeremo ai fatti! Concludiamo con la speranza che il problema venga risolto una volta per tutte PRIMA che accada qualcosa di irreparabile e non DOPO; si sappia però che in caso di disgrazie la responsabilità sarà da attribuire integralmente a chi, malgrado le ripetute segnalazioni, non ha voluto prendere provvedimenti tempestivi ed efficaci. Sandro Policella ERSU' dunque... A lcune novità nell'attribuzione e nel mantenimento delle borse di studio accoglieranno i nuovi iscritti per l'anno accademico 2005/2006. Alcune modifiche, invece, coinvolgeranno (e non poco!) anche chi è già beneficiario dei sevizi ERSU e continuerà ad usufruirne negli anni a venire (come auguriamo a tutti!). Se da una parte infatti sarà più "facile" dall'anno prossimo risultare beneficiario di borsa di studio (a causa dell'innalzamento dei limiti degli indicatori di situazione economica ISEE ed ISEU che saliranno rispettivamente da 15500 € a 17000 € e da 25000€ a 26000 €), dall'altro già si ventola la possibilità dell'eliminazione dell'attribuzione di borsa nel primo semestre fuoricorso e del reinserimento della media nei criteri di merito necessari alla riconferma della borsa stessa. Sebbene l'ipotesi che tale provvedimento possa divenire attivo nell'anno corrente sia alquanto remota, sembra che già dal prossimo saremo costretti a dover fare i conti con la famigerata media, e potremmo trovarci in una situazione paradossale, che determini un notevole incremento delle borse attribuite in principio, e contemporaneamente un crollo di quelle effettivamente mantenute a fine anno. Una situazione paradossale che sarebbe figlia dell'azione combinata di un sistema di valutazione non uniforme (quello attualmente in vigore basato sul conseguimento dei 20 CFU) e del reinserimento della media. Il problema consiste da sempre a nostro avviso nel trovare un sistema davvero uniforme, che non sfavorisca borsisti di Facoltà in cui il raggiungimento di 20 crediti consista nel superamento di 4 esami (come avviene ad Ingegneria) beneficiando i colleghi di altre a cui ne bastano soltanto 2. Purtroppo un criterio comune ed omogeneo che consenta di equiparare l'effettivo carico didattico ai crediti formativi conseguiti da aspiranti ingegneri, economisti etc., andrebbe concertato tra le diverse Facoltà dell'Ateneo, in modo da gaPag 10 “IL SASSOLINO” rantire a tutti i borsisti, indipendentemente dalla Facoltà scelta, le stesse possibilità. Promettiamo comunque di tenervi aggiornati in caso di eventuali sviluppi. Ma le novità non finiscono qui: ci attendono infatti anche un aumento del prezzo del pasto completo (che sale da 3,80 € a 3,90 €) e del prezzo del posto letto a pagamento (che da 131 € arriva a 134,75 €, rimanendo comunque il prezzo più basso in Italia), una maggiorazione di 20 € sulla tassa regionale per il diritto allo studio (che quest'anno ha consentito l'erogazione di numerose borse di studio in seconda attribuzione), e una crescita della quota totale della singola borsa che da 4100 € va a 4203 €, incrementi tutti calcolati sulla base dei dati statistici sul costo della vita forniti annualmente dall'ISTAT. E' inoltre in La mensa di Via Pirandello a Montedago fase di studio la possibilità di istituire un servizio catering che coinvolgerebbe le tre mense ERSU di Ancona consentendo agli studenti di portare a casa cibi e bevande, qualora preferissero consumarli a casa. Non sono dunque poche, e comunque tutte di grande rilevanza, le modifiche che troveremo sul bando di concorso relativo all'attribuzione e alla riconferma delle borse dell'ERSU che dovremmo poter consultare entro i primi di Luglio, molte delle quali operative già dal prossimo anno. In ogni caso, prima di tormentarci con la riconferma delle borse con o senza media, preoccupiamoci di raggiungere la fatidica quota dei 20 CFU! Ersù dunque… Mauro Italiano ANNO 1 NUMERO 1 Tempo libero ne di quest'importante area così cara agli anconetani. Il comitato insieme al WWF della sezione di Ancona si batte affinché questo ià nel Medioevo, il Conero era uno dei piccolo paradiso abbia uno sviluppo armoniluoghi di eremitaggio delle comunità co con quello che rappresenta. Essi s'impemonastiche, infatti, i monaci viaggiavano per gnano quindi perché non vengano concesse ritirarsi lì dove il litorale adriatico, tra insenaautorizzazioni a costruire ture e spiagge ghiaiose regalanuovi impianti, chiedendo va i suoi tratti più incontaminati invece che siano potenziati e selvaggi. Oggi non ci sono quelli che già vi sono come i più frati che s'inerpicano sui servizi igienici e quelli per la ripidi sentieri di questo monte e raccolta di acque nere, la la meta del pellegrinaggio si è creazione di un solo pontile leggermente spostata in un anmobile per mezzi di soccorgolo ancora incontaminato dal so e sbarco natanti, nonché grande turismo di massa. L'ala messa in sicurezza dei gognata Mezzavalle diviene sentieri già esistenti allora luogo d'odierno pellegri- Uno scorcio della spiaggia di Mezzavalle (effettivamente molto ripidi e naggio di tutti quei turisti che difficilmente accessibili per chi ha difficoltà a vogliono fuggire dalla chiassosissima spiagcamminare), piuttosto che la creazione di gia: salsa sparata a tutto volume, frenetico nuovi che andrebbero solamente a dannegacquagym e ossessiva animazione (per non giare quella tipica flora mediterranea che acparlare dello smog prodotto dalle molte auto compagna il turista che scende fino alla e moto che rombando sfrecciano a pochi spiaggia circondandolo di un verde lussuregmetri dal proprio ombrellone); molti per un giante. Piacerebbe sperare insomma un futupo' di pace rinunciano a queste comodità. ro in cui, questo piccolo luogo di pellegrinagAnche Ancona quindi, nel suo piccolo, può gio resti legato a quel tipo di turismo a basso vantare un piccolo paradiso naturale, Mezzaimpatto ambientale che come un tempo facevalle è, infatti, un rifugio sicuro per chi ama la vano i monaci, sappia tutelarlo senza mettetranquillità, l'aria pura ed un mare pulito imre a rischio un patrimonio naturale che apmerso in una cornice verde di bassa macpartiene a tutti e che a tutti deve essere conchia mediterranea. Così come ogni cosa belsentito goderne. la però, anche Mezzavalle vede affacciarsi l'ombra della sua Nemesi: i servizi commerPer saperne di più visita www.mezzavalle.net o ciali a pagamento disseminati lungo tutta la scrivi alla redazione ........ spiaggia e l'arrivo di un più ingente numero di turisti e barconi che questo tipo d'ambiente Richard Dernowski non riuscirebbe a sopportare. Nasce così il comitato "Mezzavalle libera" per la protezio- Mezzavalle G Corsa ...che passione stagione è finalmente iniziata quindi perchè anche voi non provate a divertirvi nel tempo libero e magari Lzioniadopobella una giornata di studio in Facoltà con una bella corsa? In queste pagine potrete trovare alcune utili informasu come cominciare e come organizzare i vostri allenamenti con un po' di metodo, nonchè suggerimenti nella scelta dell'attrezzatura. Ovviamente i nostri sono solo consigli e se volete avere qualche ragguaglio tecnico più specifico troverete nell'apposito riquadro degli indirizzi utili che sapranno consigliarvi al meglio. Correre non fa solo bene, ma ci fa sentire bene, inoltre è l'attività sportiva meno costosa e quindi adattissima a noi studenti squattrinati. Questa sensazione di benessere trova la sua spiegazione in molteplici effetti che una pratica regolare induce sul corpo e anche sulla mente. Ovviamente come in tutte le cose non bisogna esagerare. E’ ormai ampiamente dimostrato che correre regolarmente fa bene alla salute, abbassa la quantità di zuccheri nel sangue, aiuta la circolazione, fa perdere peso e stimola il buon umore. La corsa infatti riduce la frequenza cardiaca a riposo, aumenta la capacità vitale dei polmoni e il massimo volume respiratorio; con la corsa è possibile regolarizzare inoltre tutte le funzioni dell'apparato digerente e aumentare l'appetito senza dar luogo a eccessi. Lo stress, l’ansia e tutti i disturbi conseguenti migliorano quando si pratica sport, questo è particolarmente vero con (Continua a pagina 12) ANNO 1 NUMERO 1 “IL SASSOLINO” PaG 11 Tempo Libero (Continua da pagina 11) la corsa, quindi se avete difficoltà a prendere sonno in prossimità di un esame, il consiglio è quello di scaricare lo stress con una bella sgambettata. Altro effetto benefico della corsa è quello di ridurre gli zuccheri circolanti nel sangue. Chi corre inoltre perde peso più facilmente rispetto ai sedentari, per cui se volete arrivare in spiaggia senza problemi, dedicare un paio di ore alla settimana alla corsa potrebbe evitarvi inutili frustrazioni. L'attrezzatura L'equipaggiamento del perfetto corridore è praticamente ridotto all'osso, unici elementi indispensabili sono le scarpe e un abbigliamento adatto alla stagione. Per correre preferite scarpe "da corsa", infatti qualsiasi adattamento di scarpe da tennis o calcetto o basket potrebbe provocarvi fastidiosi dolori; anche le scarpe multisport andrebbero evitate per gli stessi motivi. Spendete qualche euro in più per una scarpa comoda e abbastanza morbida (dopotutto non dobbiamo iscriverci ad una maratona o praticare agonismo). Altro elemento fondamentale sono i calzini: sceglieteli morbidi e di cotone, in modo da prevenire la formazione di vesciche, inoltre cercate di acquistare dei prodotti specializzati o almeno di qualità, altrimenti dovrete gettarli via dopo il primo allenamento. In questo periodo mancano solo una maglietta di Il Campo di atletica Italo Conti cotone (o una canottiera se fa veramente caldo) e un paio di pantaloncini non troppo larghi (meglio se aderenti e di lycra) e sarete pronti per la vostra corsa. Se siete dei veri principianti, cominciate con il non affaticarvi troppo, magari iniziate camminando a ritmi sostenuti. Tenete un ritmo che vi permetta di parlare con un po' di fatica con un amico, iniziate con corse brevi di 15 minuti al massimo e poi negli allenamenti successivi cercate di aumentare la durata dell'allenamento. Prima di entrare in pista e dopo esservi riscaldati un po', dedicate qualche minuto anche agli allungamenti specifici e ad un po' di stretching generico, qualche minuto dedicato alla preparazione evita fastidiosi dolori il giorno dopo. Al termine dell'allenamento ripetete di nuovo gli esercizi. Road Runner Dove correre ad Ancona Ancona è una città meravigliosa per quanto riguarda la corsa. Difatti esistono almeno tre luoghi principe per divertirsi correndo, inoltre l'alto numero di parchetti comunali permette a chiunque di tenersi in forma senza spostarsi dalla zona di residenza. Il campo di atletica E' il luogo perfetto per allenarsi, a tutti i livelli. Per accedervi è necessaria la tessera di una qualsiasi società sportiva che versi i contributi al Comune (per noi universitari basta la tessera del C.U.S. con l'apposizione gratuita del timbro "atletica", in questo modo potremo usufruire anche degli spogliatoi e delle docce). In ogni caso i controlli sono veramente blandi e attualmente sono più i corridori "illegali" che quelli regolari. La spiaggia di Torrette Con i suoi quattro chilometri e mezzo calcolando anche il territorio di Falconara, permette corse di più di un'ora e un terreno abbastanza pianeggiante e morbido. Unica avvertenza è quella di andare a correre dopo le 19, sia per evitare i numerosi bagnanti, sia per evitare colpi di sole. In ogni caso lungo il percorso sono ubicate numerose fontanelle, quindi non c'è pericolo di disidratazione. La Montagnola Con i suoi prati verdi e percorsi ombreggiati è veramente un paradiso. E' anche possibile effettuare allenamenti più duri dal momento che i percorsi non sono proprio pianeggianti, visto che salite e discese si alternano continuamente. Unico neo è che diventa pressochè impraticabile dopo un acquazzone a causa delle pozze di fango che si creano nei tratti alberati. La via dell' openSource Parte prima Estate 1973: "Gli albori" N ell'ultima settimana di ottobre del 1998, nello stato di Washington, a Redmond, alcuni dirigenti della Microsoft si lasciano "sfuggire" una nota interna nella quale si ostentano le preoccupazioni di molti riguardo la crescente diffusione del free-software e della comunità openSource con particolare riguardo al sistema operativo "UNIX Like" Linux. Per capire bene le motivazioni delle preoccupazioni dei dipendenti Microsoft dobbiamo partire dalla nascita di UNIX stesso, dagli albori dell'informatica, dai mitici laboratori della AT&T, dai laboratori "Bell" dove non solo è nato UNIX così come è conosciuto oggi, ma dove sono state inventate e brevettate decine e decine di oggetti, oggi di uso comune (es. transistor, tubo a raggi catodici). Sul finire degli anni sessanta, i ricercatori della AT&T cercarono di sviluppare una valida alternativa al pesante e poco prestante MULTICS (sistema operativo a quei tempi in uso); così Ken Thompson avviò ufficiosamente la realizzazione di un OS (Operative System) capace di mantenere le migliori caratteristiche di MULTICS e poter apportare migliorie sul piano del supporto multiutente. (Continua a pagina 13) Pag 12 “IL SASSOLINO” ANNO 1 NUMERO 1 (Continua da pagina 12) Inizialmente UNIX venne scritto in linguaggio ASSEMBLER. L'assembler è poco più del linguaggio macchina (diciamo molto più comprensibile alla macchina che all'uomo) quindi scrivere un sistema operativo in questo modo era difficoltoso e poco performante. Thompson decise di realizzare un nuovo linguaggio di programmazione in modo da permettergli di creare programmi più strutturati; il nome datogli dal ricercatore fu "B". Il collega Dennis Ritchie aggiunse ulteriori migliorie e nel 1972 venne definitivamente coniato un nuovo linguaggio di programmazione, il "C". L'adozione di C da parte di UNIX costituisce in gran parte il motivo di trent'anni di indiscusso successo. Finalmente nel 1973 UNIX venne riscritto e ricompilato completamente in C; è questo anno che decreta la nascita di UNIX come lo conosciamo oggi. Il C venne utilizzato anche in ambito accademico, perLinus Torvalds, l’inventore di Linux mettendo quindi agli studenti che avevano l'opportunità di studiarlo, anche di modificare e migliorare il nuovo sistema ope- rativo. In breve tempo moltissime aziende ed università fecero richiesta a Thompson di poter avere una copia del celebre sistema operativo, copia che (non essendoci vincoli di copyright) veniva spedita su nastro magnetico in pochi giorni. A questo punto la DARPA Il simpatico pinguinsimbolo di Linux (Defense Advanced Research Projects Agency) ente governativo statunitense, decise di aggiornare i propri computer con sistemi operativo UNIX. ARPANet la rete di interconnessione di tutti i computer della DARPA, e precursore di internet, prese in considerazione la possibilità di integrare i protocolli di comunicazione fra computer nel sistema operativo stesso. Sovvenzionò quindi un progetto portato avanti dall'università di Berkeley che, nel 1980 implementò la struttura del TCP/IP. Gli sviluppi successivi al 1980 saranno trattati nei prossimi articoli; vedremo la nascita di Microsoft, lo sviluppo di BSD ed i primi movimenti openSource. Alla prossima puntata... Lorenzo Rossi Svago SUDOKU n nuovo tipo di cruciverba (o meglio di puzzle logico) sta imperversando nel mondo; si tratta del sudoku, un gioco U di origine orientale (da su=numero e doku=singolo) da risolvere con carta e penna alla stregua di un normale cruciverba ma con la fondamentale differenza che in questo caso non serve avere nessuna conoscenza o cultura particolare. Le scopo del gioco è quello di completare lo schema badando bene ad alcune semplicissime regole: • si usano i numeri da 1 a 9 • non si devono avere numeri ripetuti nelle colonne • non si devono avere numeri ripetuti nelle righe • non si devono avere numeri ripetuti all'interno di ciascun box 3x3 Ovviamente è necessaria una certa pazienza. Noi vi proponiamo due sudoku, il primo è più semplice, il secondo è un po' più difficile, contrariamente a quanto si possa pensare. Se siete in difficoltà andate a guardare le soluzioni a pag. 15. 1 3 8 8 9 4 7 7 4 3 2 5 6 2 1 5 9 3 1 8 1 3 1 1 3 2 8 3 6 5 8 4 7 ANNO 1 NUMERO 1 7 9 9 8 4 4 2 7 5 8 9 4 2 2 6 “IL SASSOLINO” PaG 13 Recensioni Cinema Star Wars 3: La vendetta dei Sith l cerchio si è chiuso. Il'anello Dopo aver aspettato a lungo, finalmente è arrivato, mancante, l'episodio che conclude la prima tri- logia di star wars e che ci illumina sugli avvenimenti seguenti. Star Wars III: La vendetta dei Sith diretto e prodotto da George Lucas è la storia di come un giovane dai grandi poteri, dalle grandi potenzialità e dai grandi ideali, fa scelte sbagliate perchè è solo. Tutti gli Jedi che lo accompagnano nelle sue vicissitudini, si pongono come estranei, persino il suo maestro Obi-Wan, dopo aver menomato, ma non ucciso il suo discepolo, si dispera del tradimento di Anakin, prima perchè quest'ultimo avrebbe dovuto combattere i Sith e poi perchè aveva tradito la sua fiducia. Vogliate pensarla come volete ma gli Jedi sono tutto tranne che umani, si affidano all'istinto mentre cercano di eliminare le "passioni" perchè portano al lato oscuro. Loro si sentono superiori agli altri, è vero! Peccano di superbia, tanto che decidono di porsi a capo della repubblica se la cattura o l'uccisione del cancelliere Palpatine fosse andata a buon fine. Al contrario, chi ha visto tutti i film può notare come il "sentimento" renda più forti. Basti vedere Obi-Wan che sconfigge nel primo episodio il Sith, dopo la perdita del suo maestro Qui-Gon, oppure nel sesto episodio quando Luke sconfigge il padre dopo che veniva menzionata la principessa Leila. La vera differenza tra padre e figlio risiede nelle persone che li circondano: Luke ha degli amici su cui può contare, al contrario Anakin non ha nessuno, Padme gli resta vicino e cerca di confortarlo, mentre i "colleghi" Jedi invece lo lasciano a se stesso. Yoda, il più grande tra gli Jedi, dice ad Anakin di distaccarsi da Padme ed essere "indifferente" di fronte alla morte della sua amata, e lo stesso accade nel quinto episodio quando consiglia Luke di sacrificare gli amici per prepararsi allo scontro con il padre. Ora voi che considerazione avreste di un maestro che vi dice: "lascia morire la tua donna", sicuramente vi affidereste più volentieri ad una persona che vi da la possibilità di salvarla, anche se è il "male". Anakin aveva solo Padme, senza di lei la sua vita non sarebbe valsa la pena di essere vissuta. Quindi Anakin ha portato equilibrio nella forza, perchè l'ha resa più umana. Obi-Wan, Yoda, e gli altri Jedi dovrebbero prendersela con loro stessi, poichè non sono stati in grado di guidare Anakin nella giusta direzione, loro non hanno insegnato, hanno indottrinato il giovane prescelto. In fondo Anakin lottava per la libertà, la giustizia, basti guardare la scena di Wace contro il consigliere Palpatine, Anakin sapeva che la cosa giusta era processare il consigliere e non ucciderlo, non era dello stesso avviso Wace; chi era nel giusto in quel momento? Eppure i maestri Jedi non si fidavano del gio- Pag 14 “IL SASSOLINO” vane prescelto e questo li ha portati alla rovina. Questo è quello che ho visto nel terzo episodio di star wars, oltre naturalmente alle scene digitali che hanno impressionato tutti, però a mio avviso alcune non necessarie (vedi l'atterraggio dell'incrociatore senza motori che per di più ha centrato la pista in maniera perfetta), oppure di altre che sono state inserite forzatamente, come l'ultima frase di Padme. Sicuramente sarebbe stato meglio ridurre gli effetti speciali per dare più spazio al vero momento culmine della storia, quando Anakin si sottomette al consigliere Palpatine, scena descritta in modo molto superficiale: in pochi attimi Anakin si è trovato a giurare fedeltà al lato oscuro della forza e ad uccidere bambini...mah! Un consiglio a chi volesse intraprendere la visione di tutta l'esalogia: non fate l'errore di partire dal primo episodio per poi arrivare al sesto, seguite la cronologia cinematografica, altrimenti sarebbe impossibile cogliere il significato dell'intera saga. Simone Marinelli Musica Coldplay X&Y Etichetta: EMI Anno:2005 hiariamo subito che queC sto è il miglior album dei Coldplay e lo è per almeno tre sostanziali ragioni: non ripropone i suoni dei precedenti, presenta un'architettura ritmica più ricca che si apre in accensioni liriche e traiettorie progressive di straordinaria intensità, e da ultimo non fa mistero di attingere ad illuminati artisti come New Order, Brian Eno e per motivi diversi Johnny Cash e Kraftwerk (per la loro maniacale attenzione al particolare). Tracciate le coordinate non resta che condirle con quella naturale semplicità delle cose, che da sempre contraddistingue Chris Martin e co., quella semplicità che emerge nei momenti più lenti e riflessivi, in quel senso di rarefazione assoluta che aleggia nella lennoniana "What if" in "X&Y" e nella "Hidden Track" scritta per la voce dell'amico Johnny Cash e divenuta per cause di forza maggiore il loro tributo all'artista scomparso. Una riga sopra le altre si erge "Fix you", di una de(Continua a pagina 15) ANNO 1 NUMERO 1 (Continua da pagina 14) licatezza stupenda, nella voce di Martin che appena sussurrata si intreccia all'organo prima, al piano e chitarra poi, in un crescendo di pura emotività; a chiudere il cerchio "Sound of speed" che è anche il singolo e che fa da collante tra il passato di "A rush of blood to the head" e il presente di "X&Y" in pieno stile "Clocks". L'enigmatico titolo "X&Y" altro non riflette se non il dualismo del quotidiano, il codice degli estremi, quella disparità dei cromosomi che sta alla base della vita e la rende possibile; un messaggio positivo per illuminare; un album quello dei Coldplay che come sempre sa toccare i cuori. Sono attualmente la migliore band inglese? La risposta è Si. Tracklist : 1 Square one 2 What if 3 White shadows 4 Fix you 5 Talk 6 X&Y 7 Speed of sound 8 A message 9 Low 10 The hardest part 11 Swallowed in the sea 12 Twisted logic 13 Til kingdom come (Hidden Track) Colin Meloy Sings Morrissey EP Etichetta: autoprodotto Anno: 2005 apita di rado, che per C qualche strano destino si decida di autoprodursi un disco, in questo caso un e.p., non destinato in alcun modo nè alle classifiche, nè alle vendite, ma soltanto per il gusto di farlo e di venderlo nei concerti a pochi intimi (tiratura 1000 copie). Siamo contenti che il personaggio in questione sia proprio Colin Meloy, eclettico e teatrale song-writer dei Decemberists che già ci aveva abituato ad estreme peripezie artistiche con composizioni che si avvalevano di ogni sorta di strumentazione immaginabile. Oggi quanto mai spiazzati lo ritroviamo come un fanciullo qualunque a strimpellare sei omaggi a quel Morrissey che da Smiths e non, rimane per lui punto di riferimento assoluto. Sei cover si diceva con solo chitarra, voce e un recorder a quattro piste per renderci partecipi dell'opera. Minimalista quanto si vuole nella forma, ma non nel risultato, bastano pochi istanti di "Everyday is like sunday" per capire che ancora una volta il tempo si è arrestato. Imperdibile. Tracklist: 1 I know very well how I got my name 2 Pregnant for the last time ANNO 1 NUMERO 1 3 4 5 6 Jack the ripper I've changed my plea to guilty Sister I'm a poet Everyday is like sunday Josh Rouse Nashville Etichetta: Rykodisc Anno:2005 P er il sig. Rouse doveva essere l'album della verità. Dopo l'ottima impressione destata da "1972", si attendeva come si dice in questi casi l'album della maturità e se a questo si aggiunge che "Nashville" coincide anche con la cartolina di addio verso la città che lo ha ospitato per ben dieci anni, se ne può ancora di più apprezzare la qualità. Nashville da sempre capitale della musica country, non coincide in questo album con la "Nashville" di Rouse dove al contrario non se ne intravede quasi traccia, e dove invece trova posto un folk-pop raffinato fatto spesso da chitarre acustiche da spazi dilatati, di una musica in movimento continuo. "Winter in the Hamptons" la perfetta song da viaggio con quelle armonie semplici e quegli arpeggi che sembrano stregati per come si fissano in mente, sulla stessa scia la danzante "Carolina", e "Middle school frown" con quella voce roca che ricorda tanto il classic-folk di stampo dylaniano. Ottima la prova anche dove si scende su toni più posati e riflessivi "Saturday" e sugli onirici violini di "Streetlights". Il voto più alto lo merita la malinconica quanto sontuosa "Sad eyes", ballata dove ad un incipit tutto voce e pianoforte si fa largo un'inattesa e solare sinfonia di violini e cori; sig. Rouse complimenti, ancora una volta. Tracklist: 1 It's the nighttime 2 Winter in the Hamptons 3 Streetlights 4 Carolina 5 Middle school frown 6 My love has gone 7 Saturday 8 Sad eyes 9 Why won't you tell me what? 10 Life Carlo Damiani Le soluzioni dei due Sudoku a pag. 13. 1 8 2 3 4 6 5 7 9 3 5 4 7 9 8 1 2 6 6 9 7 1 5 2 4 3 8 8 6 1 2 7 4 3 9 5 4 2 3 9 6 5 7 8 1 9 7 5 8 3 1 2 6 4 5 4 8 6 2 7 9 1 3 2 3 6 4 1 9 8 5 7 7 1 9 5 8 3 6 4 2 1 5 7 2 9 3 6 4 8 2 6 8 1 4 7 5 3 9 4 3 9 5 6 8 2 1 7 5 4 1 8 3 6 7 9 2 6 8 3 7 2 9 1 5 4 7 9 2 4 5 1 3 8 6 3 1 4 9 7 2 8 6 5 8 2 5 6 1 4 9 7 3 9 7 6 3 8 5 4 2 1 “IL SASSOLINO” PaG 15 il Sassolino Giornalino informativo di “Università Europea - Azione Universitaria” CHI SIAMO? Siamo la Destra studentesca che torna nell'Università di Ancona. Siamo studenti che affrontano quotidianamente i soliti problemi della vita universitaria. Siamo quelli che vogliono un'Università libera, moderna, viva, all'altezza della sua missione nella società, un'Università che sia il motore per il recupero di un'identità e che esprima valori ed idee forti: desiderio di essere protagonisti del cambiamento, senso della modernità, difesa della tradizione, rifiuto del materialismo storico, primato della politica sull'economia, visione organica, comunitaria e solidale della società. Siamo quelli che non vogliono più un'Italia divisa secondo schematismi arcaici, ma ne vogliono una forte, giusta, politicamente libera e rinnovata, dotata di una memoria comune, plurale ma condivisa, consapevole della propria storia, orgogliosa della propria civiltà, cosciente del proprio ruolo, in Europa, nel Mediterraneo, nel Mondo. Siamo convinti che, in un'epoca in cui emerge chiaramente il senso di appartenenza europeo, cioè appartenenza ad un'identità ulteriore e comprensiva di quella nazionale, sia ingiusto ed anacronistico che popoli del mondo vedano calpestato il proprio diritto ad avere una Patria. Siamo quelli che si commuovono al ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, eroi del nostro tempo, in guerra, con i loro colleghi e gli agenti delle loro scorte, contro una piaga che offende e sfida la Nazione intera Siamo quelli che si onorano di avere tra i propri connazionali migliaia di civili e militari impegnati a portare pace e solidarietà concreta in territori sconvolti da decenni di violenza; tra questi, non dimenticheremo mai i martiri di Nassiriya e tutti i caduti nella lotta contro la barbarie terrorista, a volte squallidamente sbeffeggiati da chi ritiene più giusto e nobile fare il teppista gratis che non il soldato a pagamento. Siamo quelli che amano confrontarsi con ogni idea, ogni tema, ogni visione del mondo, senza discriminazioni, con la volontà di apprezzare il giusto ovunque si trovi, convinti che la cultura sia stata troppo a lungo prigioniera di faziosità intollerabili; siamo quelli che difendono l'ambiente perché amano la propria terra; quelli che combattono la legalizzazione delle droghe.
Documenti analoghi
Il Sassolino anno 1 numero 2 - Università Europea
al controllo. Anche il teatrino delle accuse e delle responsabilità messo in atto dalle Associazioni Universitarie non ha convinto nessuno, di fatto l'istituzione del numero programmato era l'unica...