Intervista all`On. Dario Rossin
Transcript
Intervista all`On. Dario Rossin
:sommario www.ilperiodico.it Eur Torrino News Pubblicazione mensile ANNO V n°6 giugno 2007 Editrice: Service & Business 2001 Direttore Editoriale: Sergio Di Mambro Direttore responsabile: Riccardo Alfonso Redazione: Via degli Eroi di Rodi, 214 Tel. 06.5083731 Grafica: Fabiana Falconi Fabio Zaccaria Stampa: Ripoli snc Hanno collaborato: Stefano Ursi, Valeria De Rentiis, Francesca Colaiocco, Marta Cecchini, Rossana Bartolozzi, Fabio Zaccaria, Barbara Frascà, Giuseppe Mete, Fabrizio Piciarelli. Per la pubblicità su “Eur Torrino News” telefonare al numero: 06.5083731 oppure al 380.3965716 La direzione si riserva il diritto di valutare i testi pervenuti. Il materiale non verrà restituito. Potrete ritirare il giornale nelle seguenti edicole: Edicola Giornali Via del Fiume Bianco Tel. 06.52200087 Edicola Giornali C. D’angelosante Via delle Costellazioni Edicola Giornali GI.SA. 2003 s.r.l. Piazzale Asia Tel. 06.5919108 Edicola Giornali Autori Agostino Via Rotterdam Edicola Giornali D. Colangelo P.zza Cina Edicola Giornali A. Vita Viale della Tecnica angolo V.le dei Primati Sportivi Edicola Giornali G. Rossi Via E. Lampridio Cerva Tel. 06.5962429 Edicola Giornali D’Alessandro Via Cina Edicola Giornali Toti Via Oceano Indiano, 19 Edicola Giornali A.Corruccini V. Dell’Orsa Minore 30/a (Via degli Astri) Edicola Giornali A. De Marchis Via F. Sapori Finito di stampare nel mese di: giugno 2007 4 Domenica andiamo a... Red Hot Chili Peppers: i peperoncini del rock tornano in Italia Intervista al Vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio Il nuovo Campus Bio-Medico a Trigoria Mostre: Aromi e tradizioni dell’isola di Cipro Tra medicina ufficiale e radionica Acqua, farina e... la dieta dell’estate Il futuro dell’Eur tra acciaio e progetti Vivere il teatro: programmazione giugno Cinema: I Fantastici 4 e Silver Surfer Festival di Cannes 2007, l’annata dell’Est Planet Cinema Il Salvagente: giornalino a cura della scuola media Matteo Ricci In attesa del boom Europarco, quartiere e Municipio rispondono Booklet: tre album per approfondire... Prostituzione: che fare? (seconda parte) Istituzioni e agricoltori all’assemblea della Cia Ipost. intervista al Commissario Straordinario Giovanni Ialongo Intervista all’Onorevole Dario Rossin Fonte Meravigliosa e Prato Smeraldo: due quartieri dimenticati Riletture: Ugo Cornia, le pratiche del disgusto La Regione informa 12 46 26 35 8 12 16 18 20 22 26 28 30 34 35 36 39 46 50 52 59 62 67 68 74 76 :sommario :editoriale Editoriale: Pontificano veleno e disprezzo ] a cura di Sergio Di Mambro [ Sempre più spesso i media si occupano di scuola, bacchettoni nazionali pontificano sui giovani ed emettono sentenze tali da far accapponare la pelle. La scuola sembra, secondo loro, uno zoo di belve feroci, animali in branco senza dignità, meta, ideali. In realtà la situazione è ben diversa e il degrado sociale è figlio proprio di questi bacchettoni, di un sistema di comunicazione votato al degrado sociale e alla creazione di modelli fatiscenti e accomodanti per le agenzie pubblicitarie. Oggi i giovani sono aggrediti in ogni luogo e in ogni dove: in casa con la televisione e i miti comportamentali che cercano di imporre, all’esterno da una società violenta e distruttiva che cerca di annientarli. Loro, spesso soli e indifesi, manifestano il disagio nei modi più plateali e spesso violenti. Mi viene da ridere quando penso ai “Kit milanesi” o ad altre forme di coercizione, perché di violenza si tratta. La vogliamo dire tutta? I genitori attuali sono figli di un periodo particolare della nostra storia, gli anni ‘70, ‘80, ‘90. In quegli anni una serie di manipolazioni mentali messe in cam- 4 eur:torrino:news po dalla politica e dai media, ha fatto strage di giovani, con droga, alcool, ecc. Oggi quei genitori sono i papà, le mamme, che spesso non riescono a nascondere ai loro figli il proprio consumo quotidiano, o le bottiglie giornaliere. Sono spesso i figli a dire ai genitori di smettere, di smettere per loro. Le promesse si perdono nelle successive sniffate, spinelli o bottiglie. Purtroppo oggi i giovani sono macelleria sociale e spesso i loro occhi sono spenti e persi nel vuoto, in una solitudine infinita. Il loro grido di dolore, aiuto, a volte diventa violenza. Mi dispiace dirlo, ma i veri malati sono gli adulti: professori, genitori, sociologi, conduttori televisivi. Del sistema politico non parlo, mi vergogno a pensare cosa, non chi, governa il nostro paese e pretende di creare le linee guida per una società futura migliore. Forse dovremmo lasciare ai giovani la libertà di programmare il futuro, e metterci noi in panchina, visti i disastri che abbiamo fatto e continuiamo a fare. Ringrazio la scuola Matteo Ricci e ringrazio tutti quei giovani che in silenzio e creando tra di loro una fitta rete di soccorso morale programmano forse una società migliore. Mi vergogno a pensa- re che in Italia bambine e bambini vengono violentati e spesso sono in strada a prostituirsi. Mi vergogno quando le inchieste di pedofilia finiscono sempre allo stesso modo: con l’assoluzione dei manovali, visto che i mandanti non vengono mai toccati, o sfiorati. Mi vergogno a pensare come nelle più alte sfere si nascondono i macellai dell’infanzia. Vorrei aggiungere che per fortuna non tutti i genitori guardano inerti alla distruzione dell’innocenza e spesso sono in prima linea per difendere i propri figli, spero che aumentino. 6 eur:torrino:news Domenica andiamo a... ] a cura di Aldo Sabatini [ Per raggiungere la meta che questa volta suggerisco non dovremo percorrere molta strada, non usciremo addirittura dai confini del nostro Municipio: propongo una visita a Trigoria. No, non c’entra nulla il calcio, l’A.S. Roma col suo 8 eur:torrino:news splendido centro sportivo! E neppure una visita alla vecchia Chiesa Parrocchiale di Castel Romano o ai tanti riaffioramenti di antiche civiltà, anche antecedenti quella Romana, che quasi quotidianamente spuntano, non appena un piccone o una draga vadano un po’ più in profondità nel terreno, e che pure meriterebbero un’escursione! Invito chi mi legge a partecipare, dal 28 giugno al primo luglio p. v. alla 11a edizione della Festa di Trigoria, con la quale si ricorda la Consacrazione della nuova Chiesa Parrocchiale, e che dà lo spunto a quattro giorni di festeggiamenti per tutti, un po’ come erano le vecchie sagre paesane di cui stiamo perdendo memoria: ogni giorno, dalle ore 16 e fino alla mezzanotte, è tutto un susseguirsi di tornei, animazione per bambini, musica dal vivo con cantanti del nostro Municipio, a cui viene data la possibilità di farsi conoscere e sentire, aste di beneficenza, cantanti e complessi musicali professionisti che propongono ogni tipo di musica, dal coro polifonico a brani ballabili, sia singoli che di gruppo; e poi ancora un gruppo di sbandieratori, due bande musicali, per concludere la domenica sera con l’estrazione dei numeri vincenti la lotteria (primo premio una fiammante automobile!) e gli ormai famosi fuochi artificiali, ogni anno più belli, che chiudono i quattro giorni di festa. Menziono per ultimi coloro che in realtà costituiscono la primaria attrazione, intorno alla quale ruota tutto il buon esito della manifestazione: i cuochi, che per quattro giorni saranno costantemente e indefessamente attaccati ai loro forni, friggitrici, bracieri e fornelli. Il gusto è un senso strettamente personale, non può essere descritto: bisogna verificarlo di persona! Un motivo in più, e validissimo, credetemi, per partecipare alla Festa di Trigoria, dal 28 giugno al primo di luglio! Emanus è il Centro ricostruzione unghie creato su misura delle proprie clienti. In un’atmosfera calda, allegra e amicale, le sorelle Stefania, Emanuela ed Eleonora realizzano veri e propri gioielli sulle dita delle clienti. Emanuela, titolare insieme alle sorelle del Centro Ricostruzione unghie, ce ne parla: Come nasce quest’idea? Quest’idea nasce dalla volontà di sviluppare e realizzare qualcosa di nuovo e di originale insieme alle mie sorelle; qualcosa dedicato alla bellezza delle donne. La cura del corpo che le donne hanno mi ha dato lo spunto per creare un’attività del genere: si dice che le mani delle donne siano importanti e noi abbiamo colto l’occasione. Anche perché si dice che il mondo è nelle mani delle donne! Cosa offrite? In questo Centro prima di tutto offriamo la professionalità, con personale qualificato. Questo è un punto d’incontro: la cliente si rilassa, s’instaura un clima amichevole, il caffè al momento giusto, l’aperitivo, fanno sì che si crei un‘atmosfera gradevole. Cerchiamo d’instaurare un rapporto confidenziale con la cliente cosicché per due ore non pensi al lavoro, ai problemi. Si ride, si scherza, magari guardando un dvd, ascoltando buona musica. È quello di cui hanno bisogno spesso le donne. Si parla dei propri sogni, delle proprie aspettative. Questa è la caratteristica fondamentale del Centro. Per quanto riguarda l’estetica ci sono vari trattamenti dedicati alla cura dei piedi e delle mani. Non trattiamo soltanto la ricostruzione in gel ma anche manicure e pedicure estetico. Organizzate anche dei corsi? Sì, organizziamo anche corsi professionali. Abbiamo voluto ampliare questo discorso perché è un campo in cui ci sono opportunità per tutti, soprattutto per le giovani studentesse che vogliono entrare nel mondo del lavoro e guadagnare qualcosina. I corsi sono ripartiti in 4 mezze giornate, in genere la domenica o a seconda della necessità della cliente, e vengono tenuti presso il Centro. Vanno sempre molto bene anche perché offriamo un tirocinio succesivo. La persona che partecipa al corso viene seguita e ogni mese viene effettuato un controllo per testare il livello d’apprendimento. Questo è un lavoro in cui solo con l’esperienza si riesce a diventare bravi: occorre manualità. Presso il vostro Centro, è possibile acquistare prodotti? Sì, facciamo anche vendita, che spazia dalle creme ai lucidalabbra ma soprattutto prodotti per la ricostruzione delle unghie: gel, glitter, lime e tutto quello che occorre per una riuscita ottimale della manicure. Vendiamo prodotti tedeschi delle migliori marche. Anchegli uomini si prendono cura del proprio corpo? Certo, sono sempre molto presenti anche se non fanno ovviamente la ricostruzione delle unghie. Hanno la possibilità di potersi prendere cua di sé. ] a cura di Francesca Colaiocco [ Dopo l’uscita dell’album “Stadium Arcadium”, dal quale è stato estratto anche l’ultimo singolo “Desecration smile”, i Red Hot Chili Peppers annunciano l’unica data italiana del loro tour: il 28 giugno allo “Stadio Friuli” di Udine. Il concerto, inserito nel calendario della manifestazione “Udineestate 2007”, fa parte dell’acclamata tournèe che da qualche mese sta conquistando il pubblico di tutto il mondo. In occasione della tappa nostrana, Anthony Kiedis (voce), John Frusciante (chitarra), Michael Balzary detto Flea (basso) e Chad Smith (batteria) porteranno sul palco i grandi successi del repertorio classico e i brani dell’ultimo lavoro, accompagnati da una scenografia del tutto originale. Un anno fortunato per i “peperoncini”, che nell’ultima edizione dei Grammy Awards hanno conquistato ben quattro premi: miglior canzone e miglior performance di gruppo per il brano “Dani California”, miglior album e miglior “limited edition package” per il doppio cd “Stadium Arcadium”. La storia della band californiana, dall’inconfondibile miscela funk, rap e rock, è a dir poco travagliata. La prima formazione ufficiale nasce nel 1983: Anthony, Flea, Hillel Slovak (chitarra) e Jack Irons (batteria) sono compagni di scuola alla Fairfax High School di Los Angeles. Il gruppo, che inizialmente si chiama “Tony Flow and the Miraculously Majestic Masters of Mayhem”, comincia a suonare nei locali della zona in cerca di un contratto, pur essendo tormentato dal problema della droga. Hillel e Jack lasciano la band per dedicarsi a un altro progetto, e al loro posto subentrano il chitarrista Jack Sherman e il batterista Cliff Martinez. I quattro chiedono ad Andy Gill dei “Gang of Four” di produrre il loro primo album: “The Red Hot Chili Peppers” viene pubblicato nel 1984 ma non riscuote particolare successo, così come il tour. Dopo alcuni mesi Hillel torna con i suoi compagni e nel 1985 esce “Freaky Styley”, lavoro dalle sonorità funk e punk prodotto da George Clinton. Ancora una volta le vendite non sono delle migliori, ma il gruppo comincia a farsi conoscere negli ambienti underground grazie ad esibizioni dal vivo di grande impatto fisico, come quelle in cui appaiono quasi completamente nudi. Nel frattempo Jack Irons è di nuovo nel gruppo e nel 1987 arriva anche il terzo album, “The Uplift Mofo Party Plan”. Un anno dopo esce “The Abbey Road E.P.”, con la cover di Jimi Hendrix “Fire” che era stata esclusa dal lavoro precedente. Nel frattempo Hillel Slovak continua a combattere con la dipendenza dall’eroina, che lo porterà ad una morte per overdose nel giugno 1988, sconvolgendo letteralmente i suoi compagni. In seguito a questo episodio il batterista Jack Irons, vecchio amico di Slovak, decide di abbandonare il gruppo. Sembra la fine dei Red Hot Chili Peppers, ma dopo una lunga ricerca entrano nella band il diciottenne chitarrista John Frusciante e il batterista Chad Smith: d’ora in poi sarà questa la formazione più o meno definitiva dei “peperoncini”, che nel 1989 pubblicano “Mother’s Milk”, primo grande successo e disco d’oro grazie anche alla rotazione dei video di “Higher Ground”, cover di Stevie Wonder, e “Knock Me Down”, dedicata all’amico scomparso. Nel ‘91, dopo la firma del contratto con la Warner e l’avvio della collaborazione con il celebre produttore Rick Rubin, arriva la consacrazione definitiva con l’uscita di “Blood Sugar Sex Magik”. Il disco è supportato da straordinari singoli come “Under The Bridge”, che ricorda i problemi di Anthony con la droga, “Breaking The Girl” e “Give It Away”, miglior video nel ‘92 agli Mtv Europe Music Awards. L’album rimane in vetta alle classifiche di tutto il mondo per un anno intero ed è quattro volte disco di platino. I Red Hot Chili Peppers diventano un fenomeno musicale e la loro tournèe registra il tutto esaurito, sia in America che in Europa. Ma le vicissitu- dini non sono finite: nel ‘93 John Frusciante lascia i compagni, a causa dello stress e della dipendenza da eroina. A sostituirlo è Dave Navarro, ex chitarrista dei Jane’s Addiction. Nel ‘95 esce un altro album, “One Hot Minute”, che contiene i successi “My Friends”, “Aeroplane”, “Warped” e “Pea”: i Red Hot Chili Peppers partono per un grandioso tour mondiale di 64 date in 21 Paesi. Appena tre anni dopo, Dave Navarro lascia definitivamente la band, a causa delle incomprensioni con i compagni e dei problemi con la droga. Nel 1999 avviene il grande ritorno di John Frusciante dopo 6 anni di assenza, durante i quali collabora con diverse band e realizza due album da solista: “Niandra Lades and Usually Just a T-shirt” (1994) e “Smiles From The Streets You Hold” (1997). Qualche mese dopo esce “Californication”, disco melodico e ritmato (sicuramente lontano dallo stile degli esordi) che riscuote una calorosa accoglienza. L’album è 33 volte disco di platino e il singolo “Scar Tissue”, una delle canzoni più belle in assoluto, conquista il Grammy Award nello stesso anno. Nel luglio del 2002 esce “By The Way”, preceduto dall’omonimo singolo: l’ottavo lavoro della band (e il quarto con John alla chitarra) riscuote un successo talmente grande che raggiunge la prima posizione in 16 paesi del mondo, facendo rientrare in classifica il disco precedente e registrando 11 milioni di copie vendute dopo un solo anno. Nel 2003 i “peperoncini” festeggiano 20 anni di carriera con la pubblicazione del “Greatest Hits” e di alcuni dvd tra cui il “Live In Hyde Park”, primo album live ufficiale del gruppo. La primavera del 2006 è segnata dall’uscita dell’album inedito “Stadium Arcadium”, anticipato dal singolo “Dani California”, che dopo appena 24 ore è disco d’oro in Italia: un’ulteriore conferma del grande talento dei Red Hot Chili Peppers, band di straordinario successo che ha conquistato il mondo con oltre 60 milioni di copie vendute. eur:torrino:news 13 ] a cura di Sergio Di Mambro [ Intervista a Gino Falleri vicepresidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Nella situazione particolare in cui ci troviamo, dove poche mani controllano l'informazione, in che modo l'Ordine potrà nel futuro, ma anche nell'immediato presente, creare una tutela per la libertà di stampa? È necessario ricordare che i giornalisti sono autonomi nella gestione dell'informazione, visto che sono i responsabili della corretta informazione e questa loro responsabilità non è subordinata a nessuna Istituzione, né all'editore, tanto meno al governo e agli enti pubblici. I giornalisti hanno un rapporto diretto con la collettività, informano nell'interesse della collettività, prendendo spunto da quello che diceva alla fine dell'800-inizi ‘900, il famoso Joseph Pulitzer: “I giornalisti sono una sorta di guardiani delle libertà istituzionali dei singoli cittadini, svolgono una funzione di alto interesse sociale, tant'è vero che in Italia l'informazione è un servizio di preminente valore pubblico”. Abbiamo visto negli ultimi mesi un concentrarsi di attenzione da parte delle Istituzioni verso una nuova legge, il modo in cui interpretare la stampa, Lei come vicepresidente dell'Ordine, cosa ne pensa? È vero che molte volte le istituzioni parlamentari di fronte a determinati fatti cercano di trovare delle nuove soluzioni legislative tese a imbrigliare l'informazione, ovvero evitando che certe cose siano portate a conoscenza della collettività. Per esempio non so se la collettività si ricorda cosa scrisse un paio di anni fa Cesare Salvi e Massimo Villone, sul costo della politica, oppure quello che hanno scritto ultimamente Rizzo e Stella del Corriere della Sera, parlando della “Casta”, di quello che fanno i nostri politici. Tra le pagine di entrambi i libri, notiamo che le retribuzioni dei nostri rappresentanti escono un po’ fuori dalla norma, a paragone di altri paesi vicino a noi. Basta ricordarsi anche quando il Garante della Privacy intervenne immediatamente, in seguito ad alcune dichiarazioni fatte da alcuni giornali nei riguardi di un personaggio pubblico: certe cose non si potevano fare, con il rischio della galera per i giornalisti. Questa situa- 16 eur:torrino:news zione esiste da diverso tempo, non è stato risolto neanche il problema delle cosiddette querele o diffamazioni. I giornalisti a volte sono costretti a pagare per svolgere un'attività di alto interesse collettivo. Abbiamo parlato dell'informazione globale, quella nazionale, ma c'è anche un'informazione locale, collegata ai quartieri, alle città e alle realtà più vicine a noi. Ci sono tanti pubblicisti, tanti piccoli editori, cosa può fare l'Ordine per creare posti di lavoro per tanti pubblicisti che purtroppo non hanno la possibilità di avere un affiancamento? L'Ordine ha poca competenza a riguardo, perchè tutto quello che riguarda la parte economica, normativa, di tutela del lavoro, di posti di lavoro, è di competenza del sindacato, della Federazione Nazionale della Stampa, attraverso le associazioni locali. La foto di Giuseppe Mete Federazione ha fatto molto fino ad ora, ma il mondo dell'informazione è un mondo a se stan- inserire in questo scenario anche le free press, nei te, un mondo particolare dove non sempre i tariffari paesi che la consentono, con un dato di circa 30.000 deliberati dal Consiglio Nazionale dell'Ordine, o copie al giorno. quanto viene stabilito dal contratto nazionale di lavoro dei giornalisti viene applicato. Manca di cer- Agli aspiranti giornalisti e pubblicisti, tra i quato un'attenzione da parte del Parlamento nei confronti li molti giovani che frequentano ancora le scuole delle trasformazioni in atto che ci sono nel mon- medie, cosa consiglia? do dell'informazione. Il pluralismo si allarga sempre È difficile dare dei consigli perché c'è troppa diffedi più con la nascita e la crescita dei giornali di renza generazionale, però posso dire che questa è quartiere, una nuova voce, nello stesso tempo lo una grandissima professione che, se svolta bene, Stato, però, dovrebbe guardare con maggiore at- ha un grande significato e può veramente modifitenzione le piccole realtà editoriali, proprio in care molte cose. I giornalisti sono, praticamente, difesa delle istituzioni democratiche. Anche per- i testimoni del tempo, non asettici, ma attivi, che ché tutto il mondo del giornalismo si sta modificando, stimolano le istituzioni pubbliche a modificare tannon esiste più solo il giornale locale cartaceo, ma te situazioni. Alcuni fatti, senza la testimonianza anche le street tv, i blog, fonti altre di informa- dei giornalisti, non sarebbero mai venuti alla luce. zione, che focalizzano le opinioni su certi argomenti. E molti giovani, emulando la passione che vedono Il giornale tradizionale si sta modificando, forse in alcuni giornalisti, sentono lo stimolo per intrascomparirà per lasciare spazio alla rete, al web, an- prendere questa professione. Quello del giornalista che per una questione di costi, che crescono non è un gran mestiere, se viene fatto correttamente, solo per la materia prima, ma anche per il lavoro rispettando le norme e rispettando i valori che la individuale che dà prestigio al giornale. Bisogna società esprime quotidianamente". ] a cura di Fabrizio Piciarelli [ Il PRABB al servizio del malato Dopo quasi 13 anni d’intensa attività, il Campus Bio-Medico, che si trova nel XII municipio, nella zona di Trigoria, potrà contare sul nuovo Policlinico e sul PRABB (Polo di Ricerca Avanzata di Biomedicina e Bioingegneria) che sorgeranno accanto al Centro dell’Anziano, in funzione già dal 2001, grazie alla donazione di Alberto Sordi di 8 ettari di terreno. Il nuovo Campus universitario è stato realizzato con 250 milioni di euro tra fondi privati e pubblici, nazionali ed europei. Due facoltà, medicina e ingegneria biomedica, per 400 posti letto, 18 sale operatorie e 600.000 prestazioni l’anno. Una struttura, quella del PRABB, 5 volte superiore alla precedente con 70 ricercatori e più di 100 pubblicazioni impattate, ovvero fornite di un riconoscimento ogni anno. Ciò che contraddistingue questa struttura, progettata dall’Architetto Aurelio Gorgerino, è la sdrammatizzazione per la malattia, l’attenzione per il paziente. Un’opera imponente che occuperà 20.000 mq e 70 ettari, in cui lavoreranno fianco a fianco ricercatori, medici e studenti per offrire un servizio di sempre maggiore qualità ai pazienti. Una forte attenzione agli aspetti umanistici all’interno delle discipline del Campus permetterà una preparazione molto più sensibile all’essere umano e un approccio diverso nei confronti del malato. Il Prof. Paolo Maria Rossini, Direttore 18 eur:torrino:news scientifico del settore ricerca del Campus BioMedico, ha illustrato alle tante personalità presenti, tra cui il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il Sindaco di Roma, Walter Veltroni, e l’Assessore alle Piccole e Medie Imprese della Regione, Francesco De Angelis, le strategie di sviluppo del futuro Polo: “Questo è un centro integrato di ricerca dell’Università Campo Bio-Medico di Roma. Come struttura ed edificio è nato con i fondi europei che transitano nella Regione Lazio. Ci prefiggiamo un obiettivo ambizioso che è quello di creare un contenitore in cui tante competenze, facoltà di bio-ingegneria, facoltà di medicina, fisici, biologi, farmacologi, possano mettere insieme le attività di ricerca per la diagnosi, la prevenzione e la cura delle malattie che affliggono l’essere umano − afferma Rossini. Usciamo dalla logica dei singoli laboratori che lavorano per un unico scopo. S'integrano in un gruppo di ricerca per entrare in una logica di core facilities, quindi di alte tecnologie che si uniscono al servizio di tanti gruppi di ricerca. In un singolo laboratorio lavoreranno fianco a fianco ingegneri, informatici, medici, statistici, informatici, biologi per ottenere un risultato unico: la ricerca di un nuovo brevetto, una nuova scoperta, un nuovo modo per alleviare le sofferenze della persona malata". L'Assessorato alle PMI ha avuto un ruolo fondamentale, come ci dice l'assessore De Angelis: "Siamo soddisfatti per questa bellissima struttura. Ci sono molti giovani e ricercatori, il che consente di guardare con fiducia al futuro del Paese. L’Assessorato è intervenuto con un contributo importante di circa 4 milioni di euro per realizzare una struttura preziosa, focalizzando l'attenzione soprattutto sul tema della ricerca, dell’innovazione e delle Piccole e Medie Imprese. È decisiva l’innovazione, è decisiva la ricerca, come il Campus, dove anche il distretto industriale chimico-farmaceutico ha prospettive di crescita, sfruttando magari quell’area industriale interessante a ridosso del Campus, che può prevedere forti investimenti per la crescita sia del distretto che delle Piccole e Medie Imprese impegnate in questo settore. L’uomo è al centro, e il diritto alla salute per tutti i cittadini è al primo posto. Questo è un momento importante di crescita per la Regione Lazio, di collaborazione, nei prossimi anni, su alcuni progetti di innovazione e ricerca assieme alle attività del Campus, di rapporto con le Piccole e Medie Imprese, usando anche le risorse comunitarie”. Era presente alla giornata anche Joaquin NavarroValls, Presidente del Comitato di Consiglio e Indirizzo dell’Università - che richiamando la Mission con cui il Campus Bio-Medico di Roma è nato nel 1991, “la Scienza per l’uomo”, ha riproposto la questione antropologica nella ricerca scientifica: “Ogni progetto di ricerca che voglia mantenere un rapporto con la realtà ed essere al servizio dell’uomo − ha dichiarato Navarro-Valls − pone una questione a monte alla quale ogni ricercatore deve rispondere: Chi è questo essere umano?”. Delineando poi le strategie di sviluppo del Polo, ha esposto anche le linee di ricerca sulle quali, ricercatori e laboratori, indirizzeranno il proprio lavoro, ovvero: Patologie dell’età senile, Neuroscienze, Oncologia, Disfunzioni del metabolismo, Tecnologie e ICT applicate alla biomedicina. L’Ateneo, collabora inoltre con numerose Università e Centri di Ricerca in Italia e all’estero (USA, Giappone, UK, Francia, Spagna, Germania, ecc.) su alcuni progetti, creando una sinergia e un filo conduttore di ricerca tra le diverse strutture. eur:torrino:news 19 Aromi e tradizioni dell’isola di Cipro ] a cura di Francesca Colaiocco [ 5 1 2 3 4 Sono oltre 100 i reperti archeologici in esposizione nelle Sale di Palazzo Caffarelli, presso i Musei Capitolini di Roma, fino al 2 settembre prossimo. “I profumi di Afrodite e il segreto dell’olio. Scoperte archeologiche a Cipro” è una mostra sulla più antica fabbrica di profumi del Mediterraneo ad oggi conosciuta, sepolta da un terremoto nel II millennio a.C. nell’isola di Cipro e riportata alla luce dalla Missione Archeologica Italiana del CNR a partire dal 1998. La maggior parte dei ritrovamenti provengono dal sito di Pyrgos, nella zona sud-occidentale dell’isola di Cipro, e dall’adiacente Museo di Limassol: le ricerche, guidate dall’archeologa Maria Rosaria Belgiorno, hanno portato alla luce i resti di un grande impianto industriale per la produzione dell’olio d’oliva. L’importanza della scoperta consiste nel rinvenimento di un’area archeologica intatta, probabilmente abbandonata nel 1850 a.C. in seguito a un terremoto e allo scoppio di un violento incendio. In particolare, sono stati 20 eur:torrino:news recuperati un frantoio e un magazzino, che testimoniano l’impiego dell’olio non solo a scopo alimentare ma anche nei settori della tessitura, della profumeria e della metallurgia. Un antichissimo edificio di almeno 4000 metri quadri, le cui strutture e suppellettili perfettamente conservate hanno permesso di ricostruire le originali tecniche di lavorazione dei profumi: si ritiene che al momento del terremoto era in corso la produzione di ben 14 essenze, tra le quali rosmarino, bergamotto, lavanda e alloro. Tra i numerosi reperti 1- Anfora con anse raffiguranti due statuette a figura umana - Scavo di Pyrgos: inizio II millennio a.C. 2- Statuetta femminile in calcare con fiore - Tempio di Afrodite ad Amatunte: Periodo Cipriota Arcaico II 3- Unguentarium attico a forma di mandorla Necropoli di Amatunte, tomba 286/7: IV secolo a.C. 4- Imbuto - Scavo di Pyrgos: inizio II millennio a.C. (Museo del Distretto di Limassol) 5- Apparato distillatorio - Scavo di Pyrgos: inizio II millennio a.C. in mostra, un’anfora con due statuette antropomorfe al posto dei manici, una brocca decorata con serpenti a rilievo, un supporto a ferro di cavallo e numerosi incensieri, imbuti, bracieri, mortai, miscelatori e oggetti in vetro. Particolare anche l’attrezzatura per la distillazione, costituita da quattro grandi vasi in terracotta che anticipano di oltre 2600 anni l’invenzione considerata degli arabi. Nello spazio dell’esposizione è poi possibile ammirare una ricca vegetazione che, insieme ai quattro aromi riprodotti sulla base delle testimonianze letterarie, ha la funzione di rievocare l’ambiente originale. Una serie di portaprofumi testimonia inoltre la continuità della produzione fino al periodo bizantino: un’attività che nel corso del tempo ha finito per consolidarsi come vero e proprio simbolo dell’isola consacrata ad Afrodite. A conclusione dell’esposizione, una serie di oggetti moderni utilizzati ancora oggi per la realizzazione di essenze destinate all’uso domestico o liturgico. Viaggio nel mondo della sofferenza: tra medicina ufficiale e radionica Un paziente ci parla della sua odissea: “Con la Medicina Ufficiale non avevo speranze, con la Radionica sto bene” ] a cura di Sergio Di Mambro e Luciana Buono [ Continua il viaggio nel mondo della Radionica ascoltando i pazienti, e in questa intervista il sig. Luciano Polverari ci parla della sua esperienza. Sig. Luciano, cosa le è successo? Nell’estate del 2001, a seguito di leggeri disturbi e tramite analisi, ho scoperto di avere un cancro, e nel giro di una settimana mi sono dovuto operare d’urgenza per un adenocarcinoma al colon. Mi sono operato ad Ancona. L’operazione, a detta dei professori, era andata benissimo, in quanto tutti i linfonodi rimasti erano sani, e quindi, sarei dovuto tornare a una vita normale. Comunque mi è stato consigliato di fare un ciclo di chemioterapia, per sei mesi ho accettato. Alle prime analisi, però, mi è stata riscontrata una macchiolina nel fegato, e hanno deciso di intervenire con un ago aspirato e, dall’esame istologico, è emerso che si trattava di cellule ripetitive (cellule tumorali). A questo punto mi hanno prescritto di fare altri cicli di chemioterapia con sostanze diverse dalle precedenti. Dopo il primo ciclo sembrava che i marcatori tumorali fossero tornati nella normalità. A fronte di dolori alle spalle, e per maggiore sicurezza, mi è stata fatta fare una scintigrafia ossea, e nella spalla sinistra è stato trovato qualcosa di anomalo, non sapendo cosa fosse hanno scritto “tumore?”. Ho fatto una nuova TAC e mi è stato diagnosticato il tumore. Mi hanno quindi inserito in una lista per fare radioterapia alla spalla. Prendo contatti con l’apposita struttura per iniziare la radioterapia ed ero deciso a farla. Di fronte alla richiesta di inserirmi un chiodo nella spalla per rinforzare l’osso sottoposto a tale cura, ho cominciato a fare resistenza. A questo punto sono andato privatamente a fare altre visite, rivolgendomi ad uno dei migliori specialisti del settore, il quale mi ha detto che non avevo un tumore alla spalla, e tale diagnosi è stata confermata dal prelievo, oltre che dal relativo esame istologico. Durante il prelievo osseo ho conosciuto un medico, originale nel suo approccio, che ha voluto vederci chiaro anche sulle diagnosi precedenti perché, ha 22 eur:torrino:news affermato: ”come hanno sbagliato diagnosi per la spalla, potrebbe essere successo anche per il colon e il fegato”. A questo punto faccio un ulteriore TAC e un ulteriore esame istologico al fegato. Dalla TAC vengono riscontrati angiomi e non più cellule ripetitive, mentre dall’esame istologico cellule ripetitive. A questo punto ho cambiato struttura ospedaliera. Ho ripreso a fare chemioterapia al fegato con modalità operative differenti e senza grandi risultati. Faccio un secondo ciclo di chemioterapia che interrompo perché non dà nessun risultato. Dopo tali vicissitudini, cosa ha deciso di fare? Avrei continuato con la medicina ufficiale perché non avevo alternative. Ero disperato e cercavo una via d’uscita. Casualmente, parlando con un mio parente, mi è stato consigliato di seguire un approccio alternativo alla medicina ufficiale, e quindi, mi sono rivolto alla Radionica. Ero molto scettico, ma non avevo nulla da perdere, e ho accettato. Sono venuto a Roma, dove ho incontrato il Prof. Genovesi e la sua équipe. Mi è stato consigliato un approccio fitoterapico, e una dieta molto rigorosa. Dopo poco tempo ho riscontrato dei benefici dal punto di vista fisico e psicologico. Nel tempo il mio giudizio verso la Radionica è completamente cambiato. Infatti, ho accettato non solo di seguire la loro cura, ma anche i loro metodi diagnostici. Vorrei aggiunge- re che tramite la Radionica non mi è stato diagnosticato il cancro, e inoltre non avevo il cancro al colon o cellule ripetitive al fegato. Quando ho iniziato la Radionica ho interrotto la chemioterapia in quanto non ha dato nessun tipo di risultato, anche se ho continuato a fare le analisi. Vediamo di capire meglio. Con la Radionica raggiunge un livello psicofisico assolutamente positivo, mentre le analisi cliniche che tipo di riscontro dànno? Le analisi della medicina ufficiale dànno un peggioramento in quanto i marcatori tumorali sono aumentati, mentre il mio stato fisico da me percepito è assolutamente positivo e confermato dalla Radionica. Vorrei aggiungere, a sostegno del mio stato di salute, che alcuni medici e oncologi mi hanno detto che le analisi hanno un valore importante ma non assoluto, fa la differenza lo stato di salute percepito e vissuto. Nel prossimo numero andremo a intervistare il Prof. Genovesi per farci spiegare come mai i marker tumorali risultano alti mentre il paziente ha una percezione del suo stato di salute ottimale. Nella foto: Il direttore Sergio Di Mambro e il sig. Luciano Polverari foto di Giuseppe Mete Acqua, farina e... Insalata di pasta con pollo e sedano al pesto ] a cura di Valeria De Rentiis [ sotto l'acqua corrente per un paio di minuti per raffreddare la pasta e lasciatela scolare bene. Mentre la pasta cuoce, pestate insieme i pinoli, il basilico e l'aglio, e unite il pecorino e l'olio. Se necessario aggiungete un cucchiaio dell'acqua di cottura della pasta per diluire il tutto. Quando la pasta è fredda conditela con il pesto ottenuto. ingredienti: • 100 gr di pasta corta (gnocchetti sardi, ditali, pennette, conchigliette) • 150 gr di petto di pollo arrosto • 1 cuore di sedano • 10 belle foglie di basilico • 10 gr di pinoli • 1 piccolo spicchio d'aglio • 1 cucch. di parmigiano o pecorino • 1 cucchiaio d'olio d'oliva • sale L’ estate è alle porte. Avete poco appetito e magari preferite mangiare sempre le solite cose. Per non buttarvi sulla solita Caprese, domani a pranzo provate questo primo, ottimo per le giornate calde in cui si ha poca voglia di mettersi ai fornelli. In più le calorie sono contenute (solo 350!) Tagliate il pollo a fettine sottili e distribuitelo sulla pasta. Lavate e scolate il sedano e tagliatelo a fettine sottili senza togliere le foglioline. Salate e rimestate delicatamente. Se non avete il tempo di preparare il pesto fresco, potete sempre utilizzare le confezioni che trovate nei supermercati. PREPARAZIONE: Lessate la pasta in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Passate lo scolapasta La dieta dell’estate N el mese di giugno molti di voi avranno la possibilità di concedersi qualche giorno di vacanza. Perché non approfittarne per rimettersi un po’ in forma? Questo mese vi proponiamo una dieta, da seguire per una settimana e che ha lo scopo di depurare l’organismo e mantenervi leggeri. Provate e fateci sapere se avete ottenuto i risultati sperati! Primo giorno - Colazione: un vasetto di yogurt intero, 2 cucchiai di corn flakes, ciliege. Ore 11: ciliege. - Pranzo: carote e finocchi conditi con 3 cucchiaini di olio e succo di limone, insalata di pomodori e lattuga, 1 cucchiaino di olio, pane di segale. Ore 17: succo di ciliegia. - Cena: zuppa di asparagi, insalata belga, 2 cucchiaini di olio, pane di segale. Secondo giorno - Colazione: thè, 1 cucchiaino di miele, pane 26 eur:torrino:news chiaini di parmigiano, melanzane ai ferri con 2 cucchiaini di olio, pane integrale. Ore 17: centrifugato o succo di carota. - Cena: carpaccio di manzo con funghi freschi, scaglie di parmigiano, rucola e succo di limone, insalata di lattuga, 2 cucchiaini di olio, pane integrale. integrale con 2 cucchiaini di miele. Ore 11: ciliege. - Pranzo: fusilli al pomodoro e basilico, 2 cuc- Terzo giorno - Colazione: un vasetto di yogurt intero, 2 cucchiai di corn flakes, ciliege. Acqua, farina e... integrale con 2 cucchiaini di miele. Ore 11: ciliege. - Pranzo: pasta con piselli freschi, 1 cucchiaino d'olio, insalata di radicchio, 2 cucchiaini di olio, pane integrale. Ore 17: succo di carota. - Cena: 2 uova sode, zucchine lesse, pomodori, 2 cucchiaini di olio, pane integrale. Sesto giorno - Colazione: un bicchiere di succo di pompelmo, un vasetto di yogurt alla frutta. Ore 11: ciliege. - Pranzo: 2 pomodori ripieni di riso, cruditè al pinzimonio, pane integrale. Ore 17: succo d'ananas. - Cena: 6 fette di prosciutto crudo, 3 fettine d'ananas, radicchio, 1 cucchiaino d'olio, pane integrale. Ore 11: ciliege. - Pranzo: pasta integrale al pomodoro, zucchine lesse, 2 cucchiaini di olio, pane di segale. Ore 17: succo di ciliegia. - Cena: carne ai ferri, insalata belga, 2 cucchiaini di olio, pane di segale. Quarto giorno - Colazione: un bicchiere di succo di pompelmo, un vasetto di yogurt alla frutta. Ore 11: ciliege. - Pranzo: insalata mista con gamberi, indivia, mozzarella, tonno al naturale, carote, succo di limone, 2 cucchiaini di olio, pane integrale. Ore 17: succo d'ananas. - Cena: pollo arrosto al rosmarino, peperoni arrostiti, 2 cucchiaini di olio, pane integrale. Quinto giorno - Colazione: thè, 1 cucchiaino di miele, pane Settimo giorno - Colazione: thè, 1 cucchiaino di miele, pane integrale con 2 cucchiaini di miele. Ore 11: ciliege. - Pranzo: riso con piselli freschi, 1 cucchiaino d'olio e 1 di parmigiano, insalata di pomodori, 2 cucchiaini di olio, pane integrale. Ore 17: succo di carota. - Cena: hamburger ai ferri, radicchio rosso, 1 cucchiaino d'olio, pane integrale. eur:torrino:news 27 Eur Il futuro dell’ tra Acciaio e progetti ] a cura di Daniele Caratelli [ L’Eur, sigla di “Esposizione Universale di Roma”, è uno dei quartieri della Capitale che si stanno sviluppando sempre più velocemente. Dalla sua ultimazione, nel 1960, questa zona non ha mai arrestato la sua espansione e oggi è sicuramente una delle più rilevanti della Capitale. Proprio per questo motivo si susseguono lavori e progetti che in pochi anni dovrebbero rendere il quartiere ancora più all’avanguardia. Tra questi spiccano sicuramente i programmi per la realizzazione di un vasto centro commerciale e di un grattacielo nella zona del Torraccio, tra la via Pontina e il Torrino. In realtà le torri saranno due, verranno innalzate all’interno di un esteso centro direzionale, avranno un’ampiezza di 90 metri cubi con un’altezza pari a 120 metri (30 piani) e saranno costituite prevalentemente da vetro, acciaio e travertino. La prima sarà destinata a uffici, l’altra ad abitazioni. All’interno ci saranno anche bar, ristoranti, sale espositive e ai piedi una piazza come quella della Minerva alla città universitaria. Franco Purini, il progettista, le immagina “semplici ed enigmatiche”. I lavori inizieranno entro la fine dell’anno e prevedono una struttura composta da due torri parallele, ispirate all’architettura romana. Su una parte piana, ampia 400 metri per 80 saranno invece posizionate sculture e opere d’arte sul modello della “Défense” di Parigi. Sulla piazza che sovrasterà i parcheggi nascerà un centro commerciale composto da bar, negozi e ristoranti. Questi, però, non sono gli unici progetti in programma per il quartiere: il “Palazzo della civiltà italiana” o “Colosseo quadrato” ha già subìto diversi cambiamenti, al suo interno sta per nascere un ristorante e sarà cambiato il sistema di illuminazione che riguarderà anche l’esterno. Per la “Piscina delle rose”, in viale America, di fronte al laghetto artificiale, si prevede un rinnovamento architettonico e funzionale con la realizzazione di una copertura trasparente, e il rifacimento delle zone di servizio. L’opera più 28 eur:torrino:news 320.000 metri cubi ospiterà anche un albergo con 600 stanze, e un parcheggio di 2600 posti. Per quanto riguarda il Velodromo di via del ciclismo, il 16 Aprile, in Campidoglio, si è svolta la conferenza del sindaco Walter Veltroni sul “programma di recupero e trasformazione” dell’area della struttura sportiva ormai in stato di totale abbandono. Verrà realizzato un innovativo centro benessere con piscine e palestre, oltre ad asili, spazi per gli uffici del municipio, piste ciclabili e parcheggi. Molte le opere previste, ma fino ad ora, nella zona, i lavori per la mobilità sono stati scarsi. La preoccupazione nasce soprattutto nel vedere il numero di persone che queste strutture ospiteranno, e accorgersi che già oggi, nelle ore di punta, la mobilità è prossima al collasso. Da giorni sulla via Pontina si lavora per uno svincolo che la collegherà direttamente alle torri e al centro commerciale previsti al Torraccio, e a breve si dovrebbe iniziare a lavorare per una rotatoria tra via dell’Oceano Pacifico e via della Grande Muraglia, ma sarà difficile che questo basterà per i futuri flussi di automobili. Se poi si parla di parcheggi è vera emergenza. Il presidente del municipio ha varato l’ipotesi di una via Colombo senza incroci a raso dall’altezza di viale Marconi ma il progetto è ancora in alto mare. Per i progetti nel XII Municipio, Pasquale Calzetta di Forza Italia afferma: “I progetti pos- attesa per il momento resta però il nuovo “Palazzo dei Congressi” che, con il progetto da poco approvato, ha preso anche il nome di “Nuvola” di Fuksas. Sorgerà tra viale Europa, viale Asia e via Cristoforo Colombo, su un’area di 27.000 metri quadrati di proprietà dell’Eur S.P.A. Avrà uno straordinario valore artistico. Gli elementi architettonici saranno rappresentati da una “nuvola” in gore-tex che “galleggerà” in una “teca” di acciaio e vetro alta 32 metri, larga 75 e lunga 198. La struttura sarà molto flessibile e in grado di ospitare eventi di vario genere con una capienza che raggiungerà i 9500 posti. La cubatura complessiva di sono trasformarsi in importanti strutture per i cittadini non solo dell’Eur, a patto che venga posta priorità alla mobilità del quartiere che, con le nuove opere previste in zona, rischia di collassare”. Francesco De Noia (Lista civica per Veltroni) riguardo al velodromo dichiara: “Dopo tanti anni di discussioni tra Coni, Eur Spa e Comune, si è finalmente raggiunto un accordo di programma che trasformerà completamente quell’area dell’Eur. Importante anche la rotatoria che agevolerà la circolazione stradale tra il Torrino e il quartiere storico dell’Eur. VIVERE IL TEATRO programmazione giugno ] di Valeria De Rentiis [ •Teatro Manzoni “Cose di casa” è lo spettacolo che chiude la stagione di successi del teatro diretto da Pietro Longhi. Con lo spettacolo, che inizialmente doveva essere “Io, Mammeta e tu” con Max Tortora e Paola Tiziana Cruciali, per imprevisti di lavoro cambia e diventa la storia che ci raccontano la stessa Cruciali e Rodolfo Laganà. Gino Pascucci, portiere negli anni ’70 dovrà fare i conti con il figlio Marco (Laganà), fannullone, perennemente disoccupato e la figlia Franca (Cruciani), romantica zitella con la voglia di emanciparsi. Rivivremo i favolosi anni ’70, epoca che vide l’avvento del citofono, attraverso le piccole grandi tragedie di questa famiglia. Con Pasquale Anselma Antonella Laganà, Renato Merlino. Scene e Scenografia sono di Cementano. I costumi di Lucia Mariani. Regia Rodolfo Laganà. In scena dal 15 maggio al 10 giugno. ”Tempi supplementari”, una commedia scritta e diretta da Marco Falaguasta con il patrocinio del Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, la compagnia Bona la Prima si è ripresentata al pubblico del Testaccio con una storia comica, romantica, delicata, ma allo stesso tempo originale e dissacrante. Un vecchio artista scopre il piacere di poter ancora imparare dai giovani oltre che trasmettere loro la sua immensa esperienza di vita. “Tempi Supplementari” è una storia che avevo già scritto dieci anni fa con l’innocenza e l’ingenuità del giovane autore che vuole raccontare una storia di nonni e di nipoti”- afferma Falaguasta- “Volevo una storia che fosse tenera ma allo stesso tempo divertente e comica per certi versi. Cosi come siamo comici noi quando ci troviamo in situazioni non proprio consuete e quotidiane.” Elvio è un vecchio musicista, un artista a tutto tondo, che arrivato alle soglie della vecchiaia non sa più suonare la sua musica. Quasi per caso dopo tanti anni incontra i suoi nipoti, Giulio e Stefano, che lasciati bambini, li ritrova uomini con tutte le conseguenze annesse e connesse. Il clichè del giovane che impara dall’anziano viene superato: entrambi imparano dalle rispettive esperienze. Insieme a Marco Falaguasta sul palco Piero Scornavacchi, Danilo De Santis, Lucio Castagneri, Silvia Pasero e Silvia Catalano. Teatro Testaccio Via Romolo Gessi 8 - tel. 06.5755482 Orari: Dal martedì al sabato ore 21,15-domenica e festivi ore 18,15-lunedi riposo Biglietti: martedì-giovedi €10,00 venerdidomenica e festivi €13,00 na a Broadway nel 2005. Lo spettacolo è da sempre legato all’affascinante stile di Bob Fosse, che lo ha coreografato in teatro e diretto nell’omonima versione cinematografica del 1968 con Shirley MacLaine. Al fianco di Lorella Cuccarini nel ruolo di Oscar, Cesare Bocci, conosciuto dal pubblico come protagonista di importanti serial tv. Nel grande cast spicca anche la partecipazione di Gianni Nazzaro nel ruolo di Vidal. Il musical, ricco di atmosfere coinvolgenti, luci e colorui, dominato dal ritmo elettrizzante della New York degli ’60 è una divertente storia sulla ricerca dell’amore con la “A” maiuscola in cui i sogni, tra mille avventure, diventano realtà. Una dolce e romantica entreneuse che sogna ogni volta di aver trovato l’uomo giusto colleziona una delusione dopo l’altra finchè, forse, incon- trerà il vero amore. Teatro Manzoni Via Monte Tebio 14/c (Piazza Mazzini) Biglietto intero € 23 Per informazioni e prenotazioni tel. 06.32.23.634 Orario Botteghino: dal Lunedì al Sabato 10-20 Domenica 11-13/15-20 •Teatro Testaccio •Teatro Il Sistina È tornata in teatro Lorella Cuccarini con un personaggio dal travolgente ottimismo e dalla dolce ingenuità. Per la prima volta a Roma arriva “Sweet Charity” il musical romantico, emozionante e sexy scritto da Neil Simon che, dopo la vittoria di cinque Tony Awards, è tornato in sce- 30 eur:torrino:news Da un‘idea di Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime, torna sul palco de Il Sistina, Christian De Sica con Parlami di me, musical divertente e che mette in risalto la poliedrica artisticità di Christian, ottimo attore e cantante. “È come se noi entrassimo all’improvviso nella vita di un primo attore. E da quel momento lo seguiamo, avendo addirittura la possibilità di leggere i suoi pensieri, di capire la sua psicologia, le ansie, le speranze, gli orgogli e i capricci -dice Costanzo- molta musica italiana e straniera, musica che serve di commento a quanto detto o di prologo a quanto dire. Un balletto di otto ragazze e quattro fra attori e attrici che saranno via via le persone che appartengono alla storia di questo primo attore o di tutti i primi attori”. Due ore di divertimento che hanno tenuto gli spettatori incollati alle poltrone in una suggestiva atmosfera. Per la regia di Giancarlo Sepe. IL PROGRAMMA ENDOCELL® PER LA CELLULITE E IL BODY CONTOURING Ne parliamo con il dottor Antonio Stamegna direttore scientifico del Centro di endocrinologia estetica di Roma in occasione dell’apertura del nuovo centro AB Shape - EUR. Il programma Endocell è un metodo studiato dal nostro centro di endocrinologia, che rende possibile la perdita di quella quota di grasso superficiale che nasconde le forme di una donna, senza ricorrere alla chirurgia. Come funziona il programma Endocell? Il primo passo è sottoporsi a una visita di endocrinologia estetica che serve a eliminare le cause del problema estetico e a rendere il grasso superficiale più sensibile all’azione dei propri ormoni, in modo che si perda grasso dove si vuole. Nella seconda fase si interviene in modo mirato e personalizzato con apparecchi in dotazione al centro ed esclusivi. Ci fa qualche esempio di macchinari in dotazione al vostro centro? A seconda dei casi possiamo usare una macchina a ultrasuoni a intensità variabile per rompere il grasso, abbinata a un apparecchio per il linfodrenaggio sonoro in grado di allontanare definitivamente il grasso liberato. In altri casi viene utilizzata una tecnica di mesoterapia profonda e senza aghi per mandare all’interno diverse sostanze in grado di tonificare i tessuti rilassati. In quanto tempo si ottengono i risultati? Questo dipende dal tipo di programma e dal tempo che la paziente ci mette a disposizione. Mediamente in tre o quattro settimane siamo in grado di far ottenere un risultato che può essere definitivo o comunque una trasformazione molto evidente, in considerazione della condizione di partenza. I METODI A CONFRONTO LA LIPOSCULTURA CHIRURGICA IL METODO ENDOCELL® La trasformazione chirurgica Il ritorno alle forme perdute I rischi di un intervento Risultato visibile dopo mesi di gonfiore La sicurezza di migliorare anche la salute Risultato visibile giorno dopo giorno I costi elevati La possibilità per tutti Non cura la cellulite Cura la cellulite Non tonifica Tonifica Non si interessa delle cause Elimina le cause PROGRAMMI ENDOCELL ® PER LE DONNE LIPOSCULTURA DELLE COSCE E DEI FIANCHI SNELLIMENTO GAMBE E CAVIGLIE LIPOSCULTURA E TONIFICAZIONE ADDOMINALE LIPOSCULTURA DEL TRONCO E DELLE BRACCIA RILASSAMENTO MUSCOLO CUTANEO COSCE E BRACCIA SCULTURA DEI GLUTEI CON LA TECNICA BODY-UP / WAVE TONIC Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche AB Shape Aesthetic Endocrinology Center PROGRAMMI ENDOCELL® PER GLI UOMINI Direzione Generale: Dr. Anna Brilli Direzione Scientifica: Dr. Antonio Stamegna Via Amsterdam, 112 – 00144 – Roma EUR Tel. Fax 0688541272 - 346.385.385.6 www.stamegna.it www.endocell.com www.abshapeitalia.com [email protected] LIPOSCULTURA FIANCHI E ADDOME SCULTURA GLUTEI CON LA TECNICA BODY-UP / WAVE TONIC 4 I Fantastici e Silver Surfer ] di Valeria De Rentiis [ Q ualcuno si domanderà per quale motivo in questi ultimi anni c'è stato un proliferare di film presi dal mondo dei fumetti. È nota a tutti la relazione stretta tra cinema e le strisce ma forse in quest'ultimo periodo non si fa più molto uso delle idee. A partire da Spider Man, Super Man, King Kong fino ad arrivare a I Fantastici 4, i nostalgici dei fumetti si sono trovati a dover fare i conti con prodotti che non sempre sono riusciti a soddisfare i veri intenditori. Tecnologia, effetti speciali e mistione di diversi episodi hanno lasciato l’amaro in bocca ai lettori più affezionati. I Fantastici 4, dopo il colpo grosso ai botteghini nel 2005 con 330 milioni di dollari incassati, tornano con il nuovo episodio e nuovi personaggi. Ai già noti Mister Fantastic (Ioan Gruffudd), Donna Invisibile (Jessica Alba), Torcia Umana (Chris Evans) e la famigerata Cosa (Michael Chiklis) si aggiunge Silver Surfer, ovviamente nemico dei Quattro. Grazie alla tecnologia e agli effetti speciali della WETA, la stessa de Il Signore degli Anelli e King Kong, il personaggio di Silver è stato interamente creato al computer con la tecnologia CGI e l’aiuto dell’attore Doug Jones per i movimenti umani. Ma in quest’episodio non c’è solo la lotta con l’araldo intergalattico Surfer: i Quattro dovranno vedersela anche con il Dottor Destino (Julian Mc Mahon) lasciato nel primo episodio. Come non parlare del “matrimonio del secolo”, quello tra Sue Storm- Donna Invisibile (Alba) e Reed Richards -Mr. Fantastic (Gruffudd), disturbato dai fastidiosi nemici della Terra? Ispirato al celeberrimo matrimonio tra Carlo d’Inghilterra e Lady Diana, apparso per la prima volta sul numero 3 della Fantastic Four King Size Annual del 1965, e altrettanto sofferto, sarà interrotto dall’arrivo di Silver Surfer, giunto sulla Terra per conquistarla. “Volevo che questo film fosse uno di quei rari sequel migliori dell’originale, con più emozioni, dramma, umorismo e azione”, sostiene Don Payne, sceneggiatore premiato quattro 34 eur:torrino:news volte con l’Emmy “Desideravo anche esplorare approfonditamente a che punto si trovano i personaggi nelle loro vite. Sono sicuramente in migliori condizioni economiche, ma devono anche convivere con il lato negativo della celebrità. Sue e Reed stanno facendo progressi e cercano di sposarsi. Ben e Alicia Masters (Kerry Washington nei panni della scultrice non vedente) si godono il fatto di essere una coppia felice, mentre Johnny ha i suoi problemi personali. Così, stanno accadendo delle cose importanti a questi personaggi e nei loro rapporti. Ma io sono emozionato soprattutto per lo spessore che viene aggiunto alla storia grazie a Silver Surfer”. E proprio dal quartier generale, il Baxter Building a New York, i nostri Quattro fanno i conti con inseguimenti, lotte, fino al quasi scontato lieto fine. Tim Story, regista di entrambi gli episodi, ha cercato di prendere il più possibile dal fumetto originale, ispirandosi alle edizioni dei Fantastici Quattro 48-50 e 57-60 che inglobano sia l’episodio di Silver Surfer che quello del Dottor Destino. Creato da Stan Lee e Jack Kirby all’inizio dell’esplosione della controcultura negli anni sessanta, Silver Surfer è diventato rapidamente un elemento fondamentale della Marvel Comics, apparendo spesso sulle pagine dei Fantastici Quattro e arrivando anche ad avere una sua serie regolare. Silver Surfer, che in realtà si chiama Norrin Radd, è considerato uno degli esseri spaziali più nobili e tormentati dell’universo Marvel. La sua tavola può assorbire ed elaborare l’energia cosmica presente nell’universo. “Penso che il fascino di Silver Surfer risieda nel fatto che è un personaggio complesso e tragico”, sostiene Don Payne. “Ha un distacco dal mondo materiale quasi Zen, ma comunque è in grado di provare compassione. È un eroe, avendo praticamente sacrificato la sua vita decidendo di servire Galactus, in modo da salvare il suo pianeta e la donna che ama. Tuttavia, così facendo, lui provoca anche la distruzione di altri mondi e specie viventi. Quindi, è decisamente un essere molto ambiguo, che guarda al mondo e all’umanità attraverso il punto di vista di un emarginato, elemento che le persone trovano affascinante”. E dell’affascinante Sue Storm cosa ne sarà? Riuscirà a coronare il suo sogno d’amore con l’impegnatissimo Mr. Fantastic? Jessica Alba, onnipresente nelle recenti pellicole americane ci dice: “Nel primo film, cercavo di comprendere quello che succedeva e rimanere più fedele possibile al fumetto”; ora conosco già il personaggio e ho molta più libertà”. Festival di Cannes 2007 L’annata dell’Est ] di Valeria De Rentiis [ Nella foto: Jake Gyllenhaal, interprete di “Zodiac”. a 60esima edizione del Festival più chic dell’anno, celebrata dal 16 al 27 maggio, ha come di consueto presentato un gran parterre di proiezioni. In gara diverse pellicole, tra le quali ha riscosso il favore della giuria, aggiudicandosi la palma d’oro, il film “4 mesi, 3 settimane e 2 giorni” del rumeno Cristian Mungiu. Storia forte, il cui titolo non è altro che il periodo di vita del feto che una delle due protagoniste porta in grembo. La giuria, composta da Maggie Cheung (Attrice – Hong Kong); Toni Collette (Attrice – Australia); Maria De Medeiros (Attrice, regista – Portogallo); Sarah Polley (Attrice, regista – Canada); Marco Bellocchio (regista – Italia); Orhan Pamuk (sceneggiatore – Turchia); Michel Piccoli (Attore, regista – Francia); Abderrahmane Sissako (regista – Mauritania) e presieduta da Stephen Frears, regista inglese, non ha avuto compito facile. Tra i film presentati in concorso la qualità era davvero alta: “Death Proof” di Quentin Tarantino, girato e creato a quattro mani insieme a Robert Rodriguez, che ha invece curato “Grindhouse”, entrambi di 90’ con atmosfera horror-splatter; “Zo- L diac” di David Fincher, storia vera del serial killer che sconvolse l’America e che si prese gioco della Polizia. (Fincher lo ricorderete per “Seven” e “Fight Club”). I fratelli Cohen presentano “No Country for Old Men” e Kusturica “Promise me this”. Il film, che ha aperto invece il Festival il 16 maggio è stato “MY Blueberry Nights” di Wong Kar Wai, che tutti pensavano si aggiudicasse la palma d’oro e con l’esordio della cantante Norah Jones come attrice, protagonista vincitore della Palma d’oro Cristian Mungiu, insieme a Jane Fonda, premiata insieme a Jude Law. L’Italia Il con la Palma d’oro alla carriera. non ha portato a casa nessun risultato, se non gli applausi e il riconosci- cui la Jolie interpreta la vedova di un giornalimento internazionale per “Mio fratello è figlio sta del Wall Street Journal. Lo scandalo non unico” di Daniele Lucchetti, con Elio Germano e poteva mancare e nemmeno l’anticonformismo Riccardo Scamarcio. Consolazione per Valeria per eccellenza incarnato da Asia Argento, protaBruni Tedeschi, sorella della modella Carla, che gonista di “Go Go Tales” di Abel Ferrara, filmsi è aggiudicata il premio documentario sulla vita delle ballerine di Lap speciale della regia con Dance, in cui non manca un bacio trash tra Asia ed un rottweiler. Vittoria tutta all’Est Europa per “Actress”. Madrina della kermesse, l’at- quest’annata con “California Dreamin’” del pretrice tedesca Diane Kruger, maturamente scomparso in un incidente d’auto, la splendida Elena del kolos- con la pellicola in post produzione, Cristian sal “Troy” che ha ricevuto Nemescu, a cui è stata interamente dedicata la molti complimenti e tantis- vittoria. Palma d’oro alla carriera è stata data a simi scatti. Tra le fanciulle Jane Fonda, affascinante al pari delle attrici che hanno catturato l’atten- ventenni presenti. Un cenno va fatto ad zione di fotografi e parteci- “Ocean’s Thirteen” di Steven Soderbergh, se non panti, la sempre presente, e per il fatto d’aver mandato in tilt i fotografi graimpegnatissima, Angelina Jo- zie alla presenza nella pellicola del già acclamalie insieme al marito, Brad to Pitt, insieme a George Clooney, che ha “regaPitt, per presentare “A mighty lato” per soli 350 mila dollari un bacio all’asta heart” di Michael Winter- alla moglie di un miliardario. bottom, fuori concorso e in Angelina Jolie e Brad Pitt eur:torrino:news 35 ] a cura di Barbara Frascà [ PLANET CINEMA The Darwin Awards - suicidi accidentali per menti poco evolute regia di • Finn Taylor Cast: Joseph Fiennes, Winona Ryder, David Arquette, Chris Penn, Max Perlich, Brad Hunt, Tim Blake Nelson, Julianna Margulies, Juliette Lewis Distribuzione: Moviemax Nel film “The Darwin Awards – Suicidi accidentali per menti poco evolute”, nelle sale dal 1° giugno, il regista Finn Taylor si cimenta in una commedia dark dove la realtà supera la finzione. Il cast è decisamente spettacolare: Joseph Fiennes, Winona Ryder, David Arquette, Chris Penn, Max Perlich, Brad Hunt, Grindhouse - Tim Blake Nelson, Julianna Margulies, Juliette Lewis e Alessandro Nivola. I Darwin Awards, che prendono il loro nome dal teorico dell’evoluzionismo Charles Darwin, sono dei premi dedicati a quegli individui meno evoluti che si uccidevano accidentalmente nei modi più incredibilmente stupidi e che eliminandosi contribuivano all’evoluzione della specie. Nella sceneggiatura di Taylor le storie dei Darwin Awards sono collegate alle vicende di due personaggi opposti. Burrows (Joseph Fiennes) è un poliziotto che soffre di ematofobia (sviene alla sola vista del sangue) e che per questo ha da poco perso il lavoro. Per continuare a pagarsi l’affitto, decide di unire il suo talento per la creazione di profili psicologici, all’ossessione per i Darwin Awards. A Burrows a prova di morte viene affiancata Siri Taylor (Winona Ryder), un’investigatrice che lavora per un’agenzia di assicurazioni. I due protagonisti iniziano le loro ricerche per indagare su alcune di queste incredibili leggende urbane, accompagnati da uno studente di regia al quale Burrows permette di riprendere le loro indagini durante il servizio per un documentario sulla polizia. Il cameraman fornisce un punto di vista critico e rappresenta la metafora della realtà odierna, così invasa dai media. L’idea di un occhio invisibile e presente appare, però, in maniera più raffinata nel film “The Blair Witch Project” di Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez. Joseph Fiennes è un attore molto brillante nelle commedie ed è stato possibile apprezzarlo maggiormente in “Shakespeare in love” e in “Elizabeth” diretto da Shekhar Kapur. Winona Ryder è una delle attrici più dotate di Hollywood che conferma nuovamente la sua bravura sul grande schermo. Tra i tanti film, la ricordiamo in “Piccole Donne” di Gillian Armstrong, in “Celebrity” di Woody Allen e in “Ragazze Interrotte” diretto da James Mangold. La band dei Metallica ha accettato di apparire nella pellicola, dandole una maggiore carica d’energia. Giudizio complessivo: buono. regia di • Quentin Tarantino Cast: Kurt Russell, Rosario Dawson, Rose McGowan, Quentin Tarantino, Vanessa Ferlito, Sydney Tamiia Poitier, Zoe Bell, Jordan Ladd, Omar Doom Distribuzione: Medusa Grindhouse – A prova di Morte è il nuovo film diretto da Quentin Tarantino, che dopo il flop americano, cerca rivincite in Europa. In Italia nelle sale da venerdì 1° giugno. Gli incassi statunitensi parlano chiaro: l'accoppiata Tarantino/Rodriguez ha fallito ed è stata costretta a una repentina separazione. Ne è nato così questo Grindhouse – A prova di morte (versione allungata del Death Proof che originariamente conviveva con il rodrigueziano Planet Terror). Grindhouse è il termine che indica quelle sale cinematografiche americane che negli anni '60 e '70 proiettavano in sequenza i cosiddetti exploitation film, che a causa di scene di eccessiva violenza, non trovavano distribuzione nei cinema. Grindhouse è un film horror/splatter diviso in due episodi di 60 minuti l’uno. Il 36 eur:torrino:news secondo sarà diretto da Robert Rodriguez. Austin, Texas. Mike (Kurt Russell), stuntman in pensione segnato da una profonda cicatrice sul volto. È un killer psicopatico e misogino che compie i suoi crimini utilizzando come arma mortale l’auto truccata. Una sera prende di mira Jungle Julia, una DJ sexy in compagnia delle sue amiche Shanna e Arlene. Quando le ragazze, ormai a notte inoltrata, escono dal locale ubriache, Mike le segue e si va a schiantare contro la loro auto. Julia perde una gamba e muore dissanguata, Arlene viene uccisa dal forte impatto col parafango e Shanna finisce stritolata tra le ruote. L’incidente è raccontato al ralenti, con tre diverse soggettive: i tre sguardi delle ragazze che vedono la morte abbattersi su di loro. Un anno dopo la tragedia, Mike è di nuovo per strada, con altre tre ragazze nel mirino, ma questa volta si trova di fronte un trio agguerrito che si vendicherà eliminandolo definitivamente. Il Tarantino cinefilo appassionato dei B-movie ci regala un film in cui si utilizzano i-pod e cellulari, ma i colori, le rigature, gli stessi salti di fotogramma sembrano quelli di una pellicola del 1977 non troppo ben conservata. La colonna sonora è accuratamente selezionata come in tutti i film di Tarantino. Il godimento è elevato. Il Salvagente Giornalino a cura della scuola media Matteo Ricci - Roma Coltiviamo i nostri sogni! ] di Clino Papa [ L’istruzione è un bene importante, se non essenziale, per una felicità futura, ma non sempre la scuola ti dà le basi per costruirti l’avvenire che più desideri. La matematica, l’inglese e l’italiano, appresi ad un certo livello, ti garantiscono un futuro, che il più delle volte, ti porta ad essere un uomo assetato di potere incapace di accontentarsi di quel che ha. Se aspiri a questo non avrai problemi, ma sono in molti che sognano di diventare calciatori, tennisti… e sono ostacolati dai genitori. Perché la scuola non dà spazio anche a queste “materie”? Ognuno, nella propria infanzia, è convinto di eguagliare i propri miti, ma alle generazioni di oggi viene negata la possibilità di chiudersi in un mondo fatto di desideri e speranze per essere trasformati in piccoli robot subito lanciati verso una prosperosa carriera. Lavorare senza voglia e non essere orgogliosi di quel che si fa porta ad una soffocante insoddisfazione che ti trascini fino alla tomba. Questo è dovuto al desiderio di realizzare quello che i tuoi tutori hanno deciso per te alla tua nascita. Così facendo sacrifichi il tuo sogno per realizzare il loro, ma chi ti sta vicino dovrebbe incoraggiarti e ammirarti nella lotta che costruirà il tuo futuro. È giunta l’ora di opporsi e di capire che nessuno ha il diritto o il dovere di intromettersi e influenzarci nelle scelte che determineranno il nostro essere. eur:torrino:news 39 Topi ed elefanti con lo stesso cognome ] di Michele Gentile [ Secondo un’attuale ricerca è emerso che i topi e gli elefanti fanno parte della stessa famiglia; sentito questo si può dire che gli scienziati italiani hanno rivoluzionato le famiglie animali da cinque grammi a cinque tonnellate. A questo con un’intervista ha risposto Carlo Alberto Redi, direttore scientifico dell’istituto Ircss San Matteo di Pavia e uno degli autori della ricerca: “I nostri dati d’analisi del DNA si sposano con la storia della deriva dei continenti. Ora dobbiamo capire come mai gli Afrotheria abbiano dei genomi tanto grandi, e perché, all’interno di una stessa famiglia, specie così diverse abbiano dimensioni del DNA simili”. L’ipotesi è che: “Le dimensioni del DNA decrescono passando dall’emisfero sud a quello nord. Potrebbe essere una questione di metabolismo. I pipistrelli, ad esempio, hanno un DNA piccolo, gli scambi della cellula con l’esterno sono molto rapidi. Il metabolismo è elevato. All’estremo opposto ci sono gli elefanti che hanno un DNA doppio rispetto al previsto”. Questo ci ha fatto conoscere che i due estremi, (cioè il topo, l’animale più piccolo, e l’elefante, l’animale più grande), sono parenti. Possiamo anche notare che ci sono delle somiglianze, cioè che il topo ha il naso allungato e l’elefante ha la proboscide o che il topo ha il codino e l’elefante ha la coda più piccola rispetto alla morfologia del corpo. Quindi da oggi topo e elefante verranno posizionati nello stesso albero genealogico. Idee per un telegiornale migliore ] di Diego Mezzasalma, Carola Ricci, Damiano Scalabrin [ Da sempre il telegiornale è stato un mezzo per informare su quello che accade nel mondo. I fatti da comunicare sarebbero veramente tanti. Ultimamente, però, la cronaca nera e gli episodi più violenti hanno preso il sopravvento: omicidi, rapimenti, incidenti, guerre, occupano gran parte del notiziario, assieme a molta politica e attualità. La maggior parte delle volte il TG della sera include notizie adatte per lo più agli adulti, sia per il contenuto, sia per il modo in cui vengono riferite. Invece, tutta la famiglia, assiste al notiziario perché è il momento in cui si riunisce per il pasto serale; compresi quindi i bambini che potrebbero rimanere traumatizzati da scene troppo cruente o confusi da affermazioni troppo difficili da capire. Poche cose che catturano l’attenzione dei ragazzi trovano abitualmente spazio nei TG. Anche i ragazzi dovrebbero essere informati perché è importante che si formino un’opinione su quanto accade intorno a loro, ma con accortezza e moderazione. Proviamo a proporre qualcosa in proposito. 1) tra gli argomenti di cui abitualmente si parla molti temi interessanti, e non solo per i bambini, sono troppo trascurati, spesso solo accennati e non più ripresi. Facciamo qualche esempio: -I problemi dell’ambiente e dell’inquinamento: qualche tempo fa ci hanno avvisati dell’arrivo dell’aviaria, parlavano di una epidemia gravissima, poi non abbiamo saputo più nulla. C’è ancora pericolo? Perché non ci tengono informati? -La scuola. Negli ultimi tempi si sta parlando sempre di più di violenza e di bullismo, tanto da far sembrare la scuola un luogo dove si fa tutto tranne che studiare. Possibile che non ci sia null’altro da riferire? -Spazi e iniziative culturali. È raro che al TG si parli di studi e di ricerche, di teatro e di musica, di arte e di libri: davvero solo quello che scrive Bruno Vespa merita di essere segnalato? -Degli spazi e delle iniziative dei ragazzi, infine, non si dice proprio nulla e anche questo ci fa capire che il TG non è proprio pensato per loro. 2) tenendo conto che, soprattutto la sera, le famiglie assistono al TG, si potrebbero trasmettere gran parte delle immagini più cruente nel corso dell’edizione della mezzanotte. 3) per evitare che i bambini rimangano scioccati e anche per permettere loro di capire a fondo ciò che vedono e sentono, la scuola e la famiglia dovrebbero dedicare più tempo alla riflessione sulle notizie. 4) càpita oggi che le notizie più interessanti vengano trasmesse non al TG, ma in altri programmi non strettamente giornalistici: anche al TG dovrebbe trovare maggiore spazio il giornalismo d’inchiesta. Se dal TG si deve ricavare un panorama degli avvenimenti quotidiani, ora come ora ne viene fuori un quadro ben poco confortante, che qualche notizia finale dedicata al gossip non basta a rendere migliore. Forse se si tenesse conto del pubblico dei minori ne guadagnerebbero tutti. sono riuscita a capire e ad osservare varie cose. Sembra un po’ banale che una bambina di soli dodici anni cerchi di dire cosa fare ad un sindaco. Comunque tentare non nuoce. Credo di parlare a nome di tutti i miei compagni. Sono riuscita a vedere il Re di Roma: “Il Tevere” e sono rimasta un po’ delusa nell’osservare un fiume un tempo bellissimo rovinato dall’uomo. Sui suoi margini c’è uno strano cibo che da qualche anno il Tevere mangia, all’oscuro di quel veleno, che ogni giorno porta lungo il suo cammino. L’uomo dice di amare la natura, ma poi la violenta con un semplice gesto. Mi è dispiaciuto vedere il vero fondatore di Roma, vivere in mezzo a piatti di plastica, bottiglie, bicchieri, buste e, come vuole la moda, chiavi di lucchetti (meritandosi ben altro). «Caro sindaco», potrebbe fare qualcosa per ridare al Tevere un aspetto più bello senza tanta immondizia e realizzare così il sogno di ognuno di noi: rivedere rinascere il Tevere, Finalmente biondo. Lettera aperta ] di Carola Ricci [ Caro sindaco, dopo una semplice gita scolastica sul Tevere, 40 eur:torrino:news Diamanti: sono per tutti un bene? ] di Clino Papa [ I diamanti sono da sempre simbolo di ricchezza, potere e felicità. Non mancano mai ai matrimoni, costringendo giovani innamorati a bruciare tre stipendi in segno del loro affetto. I diamanti posseggono lucentezze e colori unici, ma valgono la fatica o addirittura la morte di tanti africani? Molti non sanno, o fingono di non sapere, che il viaggio dei diamanti è ricco di sangue e sofferenza. L’Africa possiede di tutto: petrolio, minerali, legno… allora perché si ostina a coltivare con mezzi tradizionali e in campi poco fertili? In Africa le varie etnie sono in costante guerra, indebitandosi nell’acquistare materiale bellico che viene commerciato con grandi quanti- tà di diamanti. I ribelli, in continua lotta con il governo (Etiopia), attaccano villaggi schiavizzando uomini per impiegarli nella ricerca di pietre preziose e obbligando i bambini a impugnare un’arma. Questi ultimi, sotto l’effetto della droga, ucciderebbero i propri cari senza il minimo rimorso. La consapevolezza che ogni giorno possa essere l’ultimo, il timore di vedersi portar via un parente… la preoccupazione di persone come tante, che hanno avuto la sola sfortuna di nascere nel posto sbagliato. Nonostante tutto gli africani credono ancora in un futuro migliore, in un paese libero dove si combatte solo per mantenere la pace. Wrestling, una vera epidemia ] di Damiano Scalabrin [ Uomini forti o valorosi si affrontano su un campo quadrato di battaglia. Mosse e contromosse vengono sferrate dai lottatori in campo. Milioni di telespettatori guardano ammirati. Questo è il Wrestling. Le origini di questa forma di combattimento risalgono alle fiere itineranti durante le quali due guerrieri si affrontano per vincere. Gli atleti, come i nostri tempi, avevano le proprie mosse e stili di lotta differenti. Solo con il tempo si passò al pugilato. Attualmente, invece di esserci sviluppati, abbiamo reso questa lotta un programma dove alcuni uomini vengono pagati profumatamente per presentarsi la sera sul ring, pronti a combattere. Ma questa forma di combattimento è realtà o farsa? Al giorno d’oggi il wrestling è simulato, nel senso che l’esito del match e predeterminato e l’effetto delle mosse è volutamente esagerato da chi le subisce. Tuttavia, benché i match non siano competitivi, le mosse utilizzate sono dolorose e rischiose se non eseguite in modo corretto. I colpi sono dati in modo da procurare il minor danno reale possibile. In alcune occasioni viene sfruttato l’effetto scenico, che spesso è reale, e viene ottenuto da piccole ferite sulla fronte. Alcuni wrestrler adottano una tecnica particolarmente aggressiva per dare al pubblico più suspance. Così moltissimi lottatori diventano famosi, soprattutto tra ragazzi che imitano le loro mosse con i loro compagni, anche se scherzando. Però non si rendono conto di quanto possa essere pericoloso. Ormai sanno anche che è tutta una falsità, ma rimangono incantati davanti a quei due lottatori. Allora, forse, si dovrebbero sensibilizzare i ragazzi, per limitare l’uso di sostanze dopanti si potrebbero prendere alcuni provvedimenti. Così, mentre alcuni uomini si arricchiscono per esibirsi sul ring, lentamente, senza rendersene conto, i ragazzi favoriscono il crescere di una forma di spettacolo che in sé ha poco senso, e rendono propri comportamenti non corretti. Cinema ieri, cinema oggi ] di Michela Perrone [ Il cinema è stato inventato grazie ai fratelli Louis e Auguste Lumière. Nel 1895 mostrarono per la prima volta, il 28 dicembre, la loro invenzione: un apparecchio in grado di proiettare una sequenza d’immagini distinte su uno schermo bianco. Si chiamava cinematographe, inizialmente creato per far sognare la gente. Nel 1889 Thomas Edison realizzò una cinepre- sa ed era una macchina da visione: la prima scattava una serie di fotografie in rapida successione, su una pellicola di 35mm. Il cinematografo si diffuse velocemente prima in Europa, successivamente in tutto il mondo, nell’intenzione d’istruire la gente. La possibilità di sincronizzare dei suoni alle immagini fin dal 1920 era allo studio. Finalmente nel 1927 si ebbe il primo film sonoro: Il cantante di jazz. Dal 1917 s’impone il concetto di film come racconto o romanzo visivo. Iniziano ad emergere come nella narrativa, anche nel cinema alcuni generi: commedia, l’avventura, il giallo etc. Tutto questo venne introdotto senza troppi bruschi salti fra le scene. Il cinema americano capisce subito l’importanza della dinamicità e della rapidità, negli anni ’30 i film americani iniziano ad avere 600-700 inquadrature. A quel tempo i film erano spesso l’unico passatempo, e ciò che si vedeva poteva essere emozionan- te come un racconto d’amore, intrigante come un romanzo, e divertente come una commedia. La gente quando andava a vedere i film comici, come quelli di Totò o Stanlio e Ollio, si divertiva molto. Anche oggi quando si guarda un film comico si diverte ma ai giorni d’oggi i film sono ricchi di parolacce e scene violente. Si usa sempre più spesso un linguaggio impetuoso, che a noi ragazzi spesso diverte ma alle persone può dar fastidio. I film violenti a volte possono ferire la sensibilità di molti di noi e spesso un ragazzo registra nella mente contenuti negativi che potrebbero successivamente mettere in pratica. Perché tutta questa violenza? Per innescare altra violenza? Spesso i genitori si chiedono il motivo del violento linguaggio dei loro figli, ma a volte bisogna chiedersi il perché e la risposta è proprio all’interno di quel grande schermo che ci affascina tanto ma che poi rovina la nostra mente. eur:torrino:news 41 I Muse: la band dell’indie rock britannico che ha conquistato Madonna ] di Michela Perrone [ M. Bellamy :”…fare musica è qualcosa che avrei fatto comunque perché c’è una sensazione unica legata al fatto di creare della musica. Non è solo una questione di gioia personale legata al fatto che mentre si suona si prova qualcosa come se si rilasciasse dell’endorfina nel sistema…” Per i Muse l’importante è fare musica e, soprattutto, farlo a modo loro. Il gruppo nasce nel Devon (Inghilterra) con il nome di Gothic Plaghe, formato già dai tredicenni Matthew Bellamy (chitarrista, pianista, cantante) e Dominic Howard (batterista), compagni di scuola a Teignmouth, a 250 miglia dal centro di Londra, e tutt’ora componenti dei Muse. Ma la band non ebbe molto successo, e questo spinse i tre a cambiare il loro nome prima in Fixed Penalty e poi in Racket Baby Dolls. Intanto nella scena inglese si affacciava il britpop, con l’avvento degli Oasis e dei Blur ma i ragazzi giudicavano questo tipo di musica poco appassionante, perciò la loro attenzione si volse verso la scena americana, con i Nirvana, gli Smashing Pumpkins, ma soprattutto i Radiohead, che furono la loro Musa ispiratrice. Forse, senza rendersene conto, i Muse si apprestavano a rappresentare il lato oscuro della gioventù britannica. Con il loro nome cambiato in Muse le cose iniziarono a farsi molto più serie: iniziarono a suonare in ogni tipo di locale e un certo numero di etichette americane iniziarono a mostrare interesse nei loro confronti. Il successo dei loro due primi EP’s “ Muse” e “Muscle Museum” incoraggiò la band a registrare il loro primo album, Showbiz, un ottimo disco d’esordio per quasi tutta la stampa internazionale. Sulla band si concentrano le attenzioni di diverse etichette internazionali, tra cui la Maverick di Madonna che li ingaggia negli Stati Uniti. La passione dei Muse e la loro energia spinse John Leckie (produttore dei Radiohead) a prenderli “sotto la sua protezione”. Dopo un lungo tour tra il 1999 e il 2000 i Muse registrarono il loro secondo album: Origin of Symmetry. Nel 2001 vengono pubblicati Hullabaloo Dvd e Hullabaloo Soundtrack, registrazione del doppio live a “Le Zenith” di Parigi. Nessun fan dei Muse (e non) poteva chiedere di meglio, perché i Muse live raggiungono il loro top. Nel settembre 2003 è la volta del terzo LP: Absolution, con il quale si prefiggono un obiettivo: scoprire se stessi. Molto successo riscosse il singolo “Time is running out”, il cui video riporta ad alcune scene di un famoso film di Kubrick. Alla pubblicazione del disco segue il più lungo e importante tour mondiale della band fino a quel momento, che si protrae fino alla primavera del 2005. La gestazione del nuovo album è intanto già iniziata, e nell’agosto del 2005 i Muse tornano in studio di registrazione nel sud della Francia per lavorare a quello che sarà Black Holes and Revelations completato tra New York e l’Italia (dove Matthew ha trovato l’amore). Il disco vede la luce solo alla fine di giugno 2006 e il singolo che lo anticipa di circa un mese Supermassive Black Hole spiazza fan e critica con un sound electrofunk che fa pensare ad un netto cambio di direzione del gruppo. A smentirlo ci pensa puntualmente il disco, che rivela un’evoluzione stilistica ma immersa a pieno nel Dna rock del gruppo. La loro fama è in forte crescita, e il loro successo sembra non essere destinato a fermarsi. La danza moderna ] di Viola Giorgini e Sherazade Capparoni [ Con il termine Danza Moderna si definiscono gli sviluppi della danza nel XX secolo. Inizia a manifestarsi in Europa con la diffusione nelle arti della corrente del Naturalismo e in seguito fiorisce e si sviluppa con continuità negli Stati Uniti. Essa nasce come ribellione nei confronti della danza accademica, ritenuta rigida e schematica. Al contrario della danza accademica, che fino all’inizio del Novecento si presentava con balletti composti da enormi corpi di ballo, grande varietà di numeri di 42 eur:torrino:news danza e spettacolari effetti scenici, la danza moderna fece la sua prima apparizione mediante una serie di assolo. La scelta di questa forma marcava il distacco con la danza accademica il cui sfarzo era ormai ritenuto privo di significato. La definizione di moderna data alla corrente (chiamata anche nuova danza) si deve al fatto che presentava caratteristiche in netto contrasto con il balletto. La danza moderna rifiuta l’utilizzo innaturale del corpo, le cinque posizioni dei piedi e delle braccia e l’uso delle scarpette da punta. Si valorizzano invece la mimica e il linguaggio coreografico, che esprimono la massima naturalità. Sparisce lo sfarzo dei costumi e le scenografie sono ridotte ad uno sfondo monocolore. La figura del ballerino e quella del coreografo sono spesso fuse in una sola entità. In alcune produzioni, il coreografo-ballerino è anche scenografo, costumista e direttore delle luci. La danza moderna non usa il linguaggio codificato come nel caso del balletto classico, ma al contrario crea un linguaggio personale di cui i coreografi stessi si fanno interpreti. Essa fa leva più sull’istinto che sull’intelletto e la personalità del ballerino vi svolge un ruolo predominante. Un altro elemento che distingue la danza moderna da quella accademica è la produzione, da parte di un gran numero di coreografi, di scritti teorici. La danza moderna prende spunto dallo studio storico-antropologico delle danze etniche di paesi non occidentali, per mezzo delle quali è possibile accrescere di elementi diversi la danza in ogni sua forma. Come cambia l’EUR In attesa del boom Europarco: il quartiere e il Municipio rispondono ] a cura di Marta Cecchini [ ulle pagine del nostro giornale ne abbiamo già discusso e, a due anni di distanza, torniamo a parlare dell’Europarco, il cosiddetto grattacielo di Roma. Sorgerà nel Municipio XII, nella zona di Castellaccio, e occuperà un’area di 60 ettari, con 90 mila metri cubi per le abitazioni e 800 mila metri cubi tra uffici, sale espositive, S servizi e abitazioni. Per chi avrà la fortuna, o sfortuna, di andarci ad abitare, godrà di una piazza all’interno di 32 mila metri quadrati, più grande di Piazza Navona, per intenderci, in cui ci saranno sculture, opere d’arte da ammirare seduti in uno dei tanti ristoranti e bar previsti. Su disegno dell’architetto Franco Purini, il progetto s’ispira al quartiere parigino de la Défense e sarà riconoscibile per i due grattacieli che sovrasteranno l’intera struttura, con 30 piani e 120 metri d’altezza (il palazzo dell’Eni in confronto diventerà un palazzetto!). Abbiamo chiesto ai rappresentanti del Municipio XII cosa ne pensano. Il consigliere del Municipio XII, Marco Cacciotti (AN) Qual è la Sua posizione riguardo la costruzione dell’Europarco? È sempre stata contraria a questo intervento urbanistico perché secondo me e lo schieramento a cui appartengo, non ha nulla a che fare con il contesto urbanistico dell’Eur. In più si creerà un grosso problema per la viabilità a causa della centralità della struttura. Doveva essere costruito uno svincolo tra via dell’Oceano Pacifico, Via dell’Oceano Atlantico e via Cristoforo Colombo. Ma credo che verrà costruito prima il centro commerciale e poi lo svincolo creando così non pochi problemi alla cittadinanza. L’unico collegamento potrebbe essere il sottopasso lungo via Colombo, ma anche lì parliamo solo di un progetto. Inoltre un anno fa è stata approvata la variante su uno 46 eur:torrino:news dei due grattacieli previsti che sarà destinato ad uso abitativo. Credo che il fatto di dover utilizzare le scuole del Torrino, le più vicine, creerà disagi. Ricordo che anche la nuova sede del Ministero della Salute sorgerà in quella zona. Qual è la posizione del Municipio XII? Il Municipio, da quando è stato presentato il progetto sul Piano Regolatore, è sempre stato favorevole. Ma vorrei ricordare che stiamo parlando di 90.000 m³ tra servizi terziari, attività commerciali e abitazioni. Oltretutto, l’impatto ambientale sarà costituito anche dal fatto che la costruzione è interamente realizzata in cemento armato: in netto conflitto con l’architettura dell’Eur. Lei è contrario alla modernizzazione delle aree urbane? Assolutamente no. Credo però che l’Eur sia un quartiere copiato anche all’estero e come tale andrebbe tutelato e valorizzato. Il nuovo centro congressi, le torri progettate dall’architetto Renzo Piano sono delle costruzioni molto belle prese singolarmente, ma che non c’entrano nulla con l’architettura dell’Eur. Crede che le attività commerciali della zona verranno danneggiate? Penso di sì, soprattutto le piccole attività e le imprese artigiane. Inizialmente quell’area era destinata al verde, ai servizi pubblici e sociali. Successivamente, a causa della vendita del terreno a un noto costruttore, le cose sono cambiate. Io credo che non ci fosse la necessità di costruire un nuovo centro commerciale e una struttura del genere in un punto nevralgico come quello. Il consigliere del Municipio XII, Andrea Gargano (Ulivo) Consigliere Gargano, qual è la sua posizione e quella del suo schieramento riguardo alla realizzazione dell’Europarco? A livello architettonico, possiamo dire che non è certo il massimo che si poteva realizzare, però quello che ci interessa in particolare e ci preoccupa molto è il discorso sulla viabilità. Noi del Municipio siamo molto preoccupati perché sono stati stanziati solo 11 milioni per realizzare lo svincolo degli Oceani, un unico finanziamento che non basterà a risolvere il problema. Infatti lo ritroveremo al semaforo successivo, quello di viale dell’Umanesimo che farà da cancello per il traffico. Stiamo tentando di chiedere un maggiore stanziamento per creare una serie di sottopassi, per arrivare fino a viale dell’Agricoltura: uno per il tratto viale dell’Umanesimo-Via Cristoforo Colombo, l’altro, che forse verrà presto realizzato, per il tratto della Colombo e di viale Europa. Chiediamo, inoltre, la regolamentazione del traffico in direzione Spinaceto, come prima proposta abbiamo pensato di trasformarla a senso unico, rialzando la Pontina, di modo che, realizzato il senso unico sul lato opposto, si possa evitare che si formi l’imbuto di macchine. Ma per realizzare questo progetto, chiediamo l’intervento del Sindaco attraverso la concessione di fondi speciali. Il problema della viabilità è prioritario rispetto a tutto, daremo quindi battaglia all’apertura della struttura, ostacolando il rilascio delle autorizzazioni del Centro perché noi, come schieramento, non possiamo permettere che venga bloccato quel quadrante se prima non vengono risolti all’origine i problemi del traffico nel quartiere. Nino Giambuzzi, Presidente Comitato Eur Castellaccio Cosa pensate dell’Europarco che è in fase di costruzione? Non siamo né favorevoli né contrari. Il Comitato non rappresenta sempre il volere dei cittadini. A una domanda del genere dovremmo rispondere previa interlocuzione con loro. Per quello che ci riguarda, speriamo solo di non venire soffocati dal problema della viabilità, ma d’altra parte pensiamo che potrebbe trattarsi di un cosiddetto «mostro buono», che porterà nuovi posti lavoro, valorizzando la zona. Speriamo vengano messi in opera interventi per la mobilità. Qual è il rapporto con il Municipio? Siamo stati coinvolti e devo dire che il Municipio è stato tempestivo nell’avvisare i cittadini. Noi possiamo prendere atto delle decisioni in merito, ma rimaniamo obiettivi e attenti nel sentenziare. Non siamo mai stati influenzabili da nessuna corrente politica e devo dire che siamo atipici come comitato. Il comitato di quartiere si occupa delle priorità, e ora come ora sta camminando bene. Ad esempio? Su quali altre problematiche? Parliamo della consegna delle strade dal consorzio al Comune. Qualche settimana fa c’è stato un incontro con tutti gli organi del dipartimento per il passaggio che purtroppo non c’è stato, a causa dei lavori che il consorzio stesso deve ultimare. Attendiamo con ansia che vengano terminati in maniera tale che il Comune possa appropriarsi delle strade. eur:torrino:news 47 48 eur:torrino:news Lo screening ecografico e biochimico nel primo trimestre di gravidanza ] a cura di Domizia Bianco [ (specialista in ostetricia e ginecologia) Oggi, il rischio di avere un bambino affetto dalla Sindrome di Down, non è più un dato che si determina sull’età materna, ma sulla base di alcuni fattori ecografici e biochimici. La Dott.ssa Domizia Bianco, specializzata in ostetricia e ginecologia, con esperienza di lavoro presso il King’s College Hospital di Londra dove ha ottenuto certificazioni in medicina fetale e tecniche invasive sul feto. Dr. Bianco ci può spiegare in modo semplice in cosa consiste? Si tratta di sottoporsi a un’ecografia ostetrica, presso un centro o un medico accreditato (dalla Fetal Medicine Foundation), tra la 11esima e la 14esima settimana di gravidanza. È molto importante, che si rientri in questi termini poiché trattandosi di uno screening, i valori di riferimento hanno validità se eseguiti correttamente. Si tratta quindi di una semplice ecografia? A livello pratico si tratta di una ecografia transaddominale da eseguire a vescica vuota. Le informazioni che si possono raccogliere da quest’esame eseguito correttamente sono molte: per prima cosa si stabilisce esattamente l’epoca gestazionale, non è infatti detto che in tutte le gravidanze l’epoca di amenorrea (dell’ultima mestruazione), corrisponda con l’epoca gestazionale effettiva (in alcune donne l’ovulazione non avviene in 14esima giornata, ma in 7a o in 21esima, per questo troveremo un feto più grande o più piccolo). Alcune patologie fetali, si possono diagnosticare a quest’epoca. E si può determinare il rischio della sindrome di Down e altre aneuploidie fetali. Come si calcola questo rischio? Ogni donna ha un rischio di partorire un bambino affetto dalla Sindrome di Down, questo rischio aumenta all’aumentare dell’età materna. Prima ci si basava solo sull’età materna per selezionare le pazienti a rischio (> 35 anni). Oggi misurando lo spessore della translucenza nucale (una raccolata di fluido dietro al collo fetale, che si considera fisiologico se misura da 0.7 a 2.5 mm), evidenziando la presenza dell’osso nasale (in bambini affetti dalla sindrome di Down l’osso nasale è più piccolo e spesso non ancora visibile a quest’epoca), studiando il flusso sanguigno attraverso il cuore del bambino (se è presente un reflusso della valvola tricuspide il rischio aumenta), e analizzando i valori della frazione libera della beta-h-c-g, e della PAPP-A, è possibile ricalcolare il rischio basato sulla sola età materna. Bisogna sottoporsi anche a un prelievo di sangue? Sì, il test è combinato da fattori ecografici e biochimici, infatti dal prelievo, che si esegue nella stessa sede, (non bisogna stare a digiuno), ci dà ulteriori informazioni, portando la sensibilità dello screening al 90%. Una donna di 37 anni può quindi avere lo stesso rischio di una di 20? Esattamente, una donna di 37 anni, solo per la sua età ha un rischio di partenza di 1:200, dopo l’esame se non ci sono markers di aneuploidie il rischio si riduce sensibilmente fino a diventare anche 1 su 10.000. Si tratta quindi di un sostitutivo della villocentesi o dell’amniocentesi? No, questi sono degli esami citogenetici che forniscono una risposta certa sul cariotipo fetale. Lo screening è un mezzo che ci deve aiutare a decidere se sottoporci a un test invasivo che ha un rischio d’aborto dello 0,5%. Studio Medico Polispecialistico Fisio Europa Viale dell’Umanesimo, 308 - 00144 Roma Tel. 06.5910802 - fax 06.5910806 eur:torrino:news 49 Booklet tre album per approfondire... ] di Fabio Zaccaria [ Bill Callahan - Woke on a Whaleheart Dopo ben dodici album pubblicati celandosi dietro la sigla Smog, Bill Callahan cala la maschera ed esce con questo, diciamolo pure da subito, ottimo Woke on a whaleheart. Titolo scelto, come dichiarato dall’autore, per evocare la sensazione che si prova all’atto del compimento di una grande impresa. Tutto lascia pensare che, pur nella continuità col suo passato musicale, qualcosa sia definitivamente giunto a maturazione nella sua arte. Riduttivo confinarlo nel gruppo della cosiddetta scena “lo-fi” americana, dalla quale muove comunque i primi passi. Callahan è riuscito a capitalizzare le esperienze accumulate nel tempo, piegandole alla precisa volontà di imprimere una direzione “country” alle composizioni di questo lavoro. Non fa mistero di ammirare Willie Nelson e, almeno in due-tre occasioni ce lo ricorda apertamente, purtroppo proprio nei momenti non più esaltanti dell’album. La sua voce nasale e baritonale danza con classe sconfinata tra i puntelli sonori la cui pregevolezza scaturisce dai rapporti tra le linee strumentali. I testi possono, ad un primo ascolto, suonare come scontate dichiarazioni d’amore, semplici descrizioni di rapporti più o meno travagliati tra un lui e una lei, ma prestando maggiore attenzione si scorgeranno, tra le pieghe dei versi, segni indelebili di una capacità poetica fuori dal comune, in grado di produrre metafore e associazioni degne di pochi autori odierni. Riesce quasi a sfiorare il “classico” in Sycamore, dopo l’apertura magistrale di From the rivers to the oceans. Ed è proprio il river, il ‘fiume’, a proporsi insistentemente come immagine guida tra i solchi del disco. L’affetto che lega l’autore a un immaginario tipicamente da America sudista trapela da ogni partitura, eppure Woke on a whaleheart riesce ad essere, grazie alle trame essenziali di musica e liriche, qualcosa di più d’un semplice disco di cantautorato pseudo-country: è un’opera che va assaporata lentamente, ascoltandola più e più volte con l’orecchio sempre teso alla ricerca di sfumature che, anche su un piano puramente letterale, riservano sorprese degne di nota. di un ego alla continua ricerca di se stesso, men che mai sazio delle pur altissime vette musicali sin qui raggiunte, seppure dopo esordi discografici in cui l’industria musicale non ha perso occasione di sfoggiare il suo lato peggiore. Un disco complesso e articolato, in cui l’artista non si è minimamente risparmiata, dando vita a ben 23 brani, alcuni dei quali magari prescindibili, ma di sicuro tutti vissuti con l’intesità alla quale ci ha ormai abituato la Amos. Trame sonore complesse ed energiche, a tratti forse eccessivamente scontate, ammiccanti, su cui impera l’eccezionale vocalità di Tori, una delle poche, per doti e attitudine compositiva, candidate a raccogliere l’eredità dell’immensa Kate Bush. Determinata come sempre a scavare nel profondo del suo essere donna, dietro la schizofrenia programmatica dello scindersi in cinque personaggi differenti c’è la precisa volontà di ripudio di una visione ottusamente monoteista, propria di quell’America imperialista in cui fatica sempre più a riconoscersi, e che non teme di schiaffeggiare in modo irriverente sin dalle prime battute con Yo George, una volontariamente poco velata critica a George W. Bush. Cinque personalità che in realtà, come ha dichiarato la poliedrica artista, si impossessano letteralmente di lei, costringendola ad un continuo mutamento di prospettiva e, di riflesso, del proprio punto d’osservazione sul mondo. Certo è che, pur avendoci ormai abituati a una certa complessità, a tratti si poteva temere che stavolta il passo fosse troppo lungo, il salto troppo ardito. Eppure tra le pieghe della sua straordinaria varietà sonora l’album riesce a convincere, regalandoci una Amos in splendida forma che si dimostra ancora una volta all’altezza, dopo gli esiti non esaltanti del precedente The Bekeeper. Tutta la sua tipica fisicità creativa e compositiva, sorretta da una rabbia che stenta ad affievolirsi, aleggia in ogni brano, ed è un indubbio valore aggiunto per un lavoro che brillerebbe comunque di luce propria. tore e da un po’ di amici? Se la madrina in questione risponde al nome di Neneh Cherry, può valere comunque la pena prendersi del tempo per un’ascolto più approfondito. Neneh Cherry, Karmil, Burt Ford e Lola Moon, nonostante nomi del genere, rappresentano un’ensemble di tutto rispetto, in grado di tracciare percorsi sonori avvolgenti e ipnotici, forti di un sapiente mix tra dub, elettronica, soul e trip-hop, velati d’inquieto dalla voce senza età della giovanissima Moon. Laylow è un disco passato decisamente in sordina tra gli scaffali dei negozi, ma che racchiude al suo interno autentiche gemme dove la ricerca sonora e armonica riesce sempre a regalare spunti degni di ripetuti ascolti, esempio concreto di un’elettronica dal volto umano, calda e suadente. Per cercare di mettere a fuoco tramite una definizione il sound del guppo, qualcuno ha coniato l’espressione “broken soul”, e per quanto si consideri deprecabile la vera e propria mania di catalogazione propria del giornalismo musicale, possiamo dire che in questo caso si tratta di una scelta che ha la sua ragion d’essere: è la rottura di uno schema, quello della musica soul, sul quale si innestano le moderne tecnologie affiancate dai più tradizionali strumenti, a partire dalla voce. Il risultato è un sound moderno, duttile, efficace, adatto a esprimere le inquietudini profonde dei nostri tempi (a proposito, anche in questo caso c’è una dedica non proprio lusinghiera per Mr Bush, poco apprezzato ultimamente). Dal loro sito leggiamo: “...sono tempi complicati, e i Cirkus sono gente complicata...”. Spesso i brani virano bruscamente in crescendo inaspettati, con ampi spazi lasciati a sobrie chitarre acustiche e senza mai abusare della tecnica dello scratch, gioia e tormento dei fanatici del trip-hop. Singolare come pure tramite un uso intensivo dei loop, la dinamica dei brani non ne risenta affatto, rafforzata spesso dalle splendide voci del quintetto (ben tre), tutte connotate in modo assolutamente personale e, pregio non da poco, originale. Tori Amos - American Doll Posse Artemide, Persefone, Afrodite, Atena, Demetra, cinque dèe pagane cui fanno riferimento le cinque personalità archetipiche in cui Tori Amos si è voluta scindere in questo nuovo disco. Volti differenti Cirkus - Laylow Cosa accade quando una della madrine del sound di Bristol (Portishead, Massive Attack, Tricky...) decide di dar vita a un disco volutamente lo-fi, affiancata dal suo partner Cameron McVey in veste di produt- 50 eur:torrino:news PROSTITUZIONE: parte seconda • ? che fare Intervista al Presidente dell’associazione Erythros: Dott. Daniel Zagghay ] a cura di Sergio Di Mambro e Fabrizio Piciarelli [ Presidente Zagghay, di cosa si occupa la Sua Associazione? Erythros è un’associazione di promozione sociale, multietnica, formata prevalentemente da immigrati. Quali sono gli obiettivi e le finalità? Innanzitutto la difesa dei diritti dei soggetti più deboli. Siamo orientati nella lotta contro la tratta degli esseri umani. Parliamo del fenomeno della prostituzione: perché non viene estirpato? In prevalenza parliamo di vittime della tratta, ci sono donne costrette a prostituirsi. E la costrizione da cosa dipende? Ci sono vari modi per cadere nella coercizione: le donne africane, nigeriane ad esempio, vengono in Italia perché stipulano, ignare, un accordo con quello che poi diventerà il loro aguzzino, per lavorare. Solo successivamente si rendono conto d’essere state ingannate e vengono avviate alla prostituzione. Questo inganno viene escogitato perché stiamo parlando di un tessuto sociale molto debole in cui le persone non sono in grado di difendersi, non avendo la percezione del denaro. A queste donne viene detto che in Italia ci sarà la possibilità di guadagnare con contratti da 50-100 mila euro. Una volta entrate nel racket della prostituzione è difficilissimo uscirne. Ragazze minorenni provengono quasi esclusivamente dall’Est europeo mentre le donne africane sono già maggiorenni. Le donne africane vengono ricattate in ugual modo rispetto alle donne dell’Est? Le ragazze trovano già nel loro paese d’origine una situazione di degrado. Quando vengono in Italia sanno in che contesto si trovano. Fanno un accordo con lo sfruttatore che promette di cedere il 50% dei guadagni, ma solo il 20 % al massimo entrerà nelle loro tasche. In questo modo non avranno soldi a sufficienza per sopravvivere da sole e saranno costrette a restare nel giro. Il protettore fa di tutto per tenere le ragazze in strada perché ovviamente costituiscono fonte di guadagno. I veri protettori non vengono mai arrestati, solo i pesci più piccoli finiscono in galera poiché hanno la funzione di “guardiani”. Un’organizzazione criminale straniera può occupare le strade italiane senza alcun problema? Questo tipo di organizzazioni ha, a livello ipotetico, agganci con il mondo della malavita organizzata, o comunque con la criminalità locale. Cosa fate per aiutare le ragazze che sono per strada? Le ragazze che escono dal giro vengono spesso aiutate dai clienti. Solitamente i nostri volontari si fingono clienti per avvicinare le ragazze e toglierle dalla strada e dal giro. Per farle uscire dal giro, l’Associazione deve pagare soldi? Noi siamo un’associazione contro la tratta, e non scendiamo a patti con queste persone, anche perché la possibilità di avere altre ragazze da sfruttare porta gli aguzzini a rinunciare a qualsiasi tipo di minaccia. Oltretutto attirerebbero l’attenzione su di loro, e non sarebbe utile ai loro scopi. La nostra associazione opera dal 1995 e ha portato fuori molte ragazze pur non operando nei loro paesi d’origine. Cosa pensa della prostituzione volontaria? Credo che chiunque sia libero di fare ciò che pensa, chi vuole farlo in maniera volontaria può. Noi principalmente ci occupiamo della tratta dunque dello sfruttamento. Intervista al Dott. Francesco De Cicco, Primo Dirigente del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato Quale lavoro svolge il Suo ufficio per contrastare la prostituzione? Questo è il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, inserito nell’ambito della Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Qui coordiniamo tutte le attività investigative che le 103 squadre mobili, situate sull’intero territorio nazionale, svolgono quotidianamente. È un’azione di raccordo informativo-investigativa che riguarda le fenomenologie criminali più gravi, più efferate, come i reati contro la persona, il patrimonio, 52 eur:torrino:news l’immigrazione clandestina e il traffico di droga. Ha parlato di lavoro di coordinamento anche per la prostituzione. Quali sono i paesi da cui provengono principalmente queste ragazze? Prevalentemente oggi abbiamo uno scenario abbastanza complesso per quanto riguarda la presenza di cittadini stranieri sul nostro territorio. Da alcuni anni provengono dai paesi dell’area balcanica, dall’Africa, in particolare dalla Nigeria, dall’Asia, in particolare dalla Cina. Na- turalmente parliamo di organizzazioni criminali complesse dedite a diversi reati particolarmente gravi, uno dei quali è lo sfruttamento della prostituzione. Un fenomeno dilagante è quello della prostituzione minorile. Ci troviamo a Roma, dove la realtà è sconcertante. Che cosa può fare la Polizia? Quello che possiamo fare noi è mettere in azione un’attività investigativa su coloro che sfruttano le ragazze minorenni, sulle organizzazioni. Naturalmente quest’azione di contrasto non deve limitarsi al nostro paese ma deve estendersi anche agli altri paesi, da cui ha origine il traffico. È per questo che tramite l’Interpol e tramite accordi bilaterali siglati con altri paesi, ad esempio la Romania, cerchiamo con uno scambio d’investigatori d’individuare il luogo da cui partono le ragazze e le minorenni e dove gli sfruttatori cominciano la loro attività illecita in cooperazione con altri soggetti dediti nel nostro paese. Quindi deve essere un’azione coordinata. Qual è la soglia tra pedofilia e prostituzione minorile? Evidentemente il legislatore ha fissato una soglia d’età al di sotto della quale si parla di pedofilia, altrimenti diciamo che si tratta di prostituzione minorile. In ogni caso si parla di reati molto gravi, puniti severamente. Chi va con una minore tra i 14 e i 18 anni in cambio di soldi commette il gravissimo reato della prostituzione minorile. Al di sotto di quest’età parliamo di pedofilia. Che cosa si può fare per recuperare le ragazze che vogliono uscire dal giro? Il legislatore già da un po’ di anni, dal 1998, ha istituito il Testo Unico sull’immigrazione: la Legge Turco-Napoletano, che ha introdotto un articolo decisamente importante per chi è vittima dello sfruttamento ma anche per gli investigatori e per la magistratura. Parliamo dell’articolo 18. Per le immigrate clandestine è prevista la possibilità del rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, soprattutto per le ragazze che decidono di dissociarsi, voltare pagina chiedendo aiuto. Attraverso le forze del- 54 eur:torrino:news l’ordine, la magistratura e le associazioni di volontariato, le ONG, è possibile fare un discorso di recupero per le donne che decidono di uscire dal giro. zie anche a ramificazioni su tutto il territorio nazionale. Oggi, attraverso internet, vengono commessi reati anche gravi, tra cui lo sfruttamento della prostituzione e della pedofilia. Cosa intendono fare le istituzioni per risolvere il problema della prostituzione? La cooperazione internazionale è una delle forme di contrasto più significative e remunerative anche a livello di risultati. Sono stati siglati degli accordi con alcuni paesi, ad esempio la Romania, proprio nel dicembre scorso. Il Ministero dell’Interno ha firmato un accordo bilaterale di cooperazione con il suo omologo rumeno che prevede uno scambio di investigatori e strutture investigative parallele. Questo è un metodo di controllo congiunto alle frontiere, ed è lo strumento migliore per contrastare queste organizzazioni che oggi sono molto complesse e sono disseminate a macchia d’olio su tutto il territorio mondiale. Ci parla delle ultime operazioni della Polizia di Stato? A gennaio si è svolta l’operazione cosiddetta “Spartacus” contro lo sfruttamento della prostituzione, che ha visto coinvolte diverse città italiane, coordinata dal Servizio Centrale Operativo e che ha permesso l’arresto di oltre 800 trafficanti prevalentemente dall’Est europeo. Si trattava di organizzazioni nell’area balcanica che sfruttavano donne, sempre provenienti da quell’area, in diverse regioni del centro nord e alcune del sud Italia. In quel contesto siamo riusciti ad individuare anche appartamenti in cui venivano sfruttate queste donne e siamo riusciti ad arrestare i proprietari italiani, consapevoli di ciò che veniva compiuto all’interno di essi. Cosa pensa della punibilità dei clienti? Non spetta a me dire se può servire o meno. Quello che serve è combattere le organizzazioni e coloro che sfruttano la prostituzione, sui trafficanti. Sulla punibilità lasciamo agli addetti ai lavori il giudizio. Servirebbe un maggior supporto tecnologico alla Polizia per poter lavorare meglio? Spesso ci confrontiamo con strutture di altri paesi e devo dire che le nostre apparecchiature sono già moderne e all’avanguardia. Non dimentichiamo che il nostro paese ha a disposizione la polizia postale e delle comunicazioni che vigila anche su internet, e che svolge indagini tecnologiche gra- Nuova spinta per l’Agricoltura Istituzioni e agricoltori all’Assemblea della Cia ] di Fabrizio Piciarelli [ L’incontro, tenutosi sabato 12 maggio presso il Borgo di Castel di Guido, è stato un importante face to face tra istituzioni, lavoratori ed esperti del settore: una giornata dedicata a far convergere proposte, obiettivi e a trovare soluzioni per incrementare un settore così ampio e variegato, come quello dell’agricoltura. Tra gli ospiti erano presenti anche il presidente della Cia, il presidente della Commissione Bilancio alla Regione e l’Assessore all’Agricoltura. Intervista a Giuseppe Politi, presidente della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) Sig. Politi, può parlarci di questa manifestazione di cui lei è senz’altro il protagonista indiscusso? Questa manifestazione degli agricoltori, organizzata ogni anno per Statuto, è un importante incontro con i soci, con tutti i dirigenti comunali e in questo caso anche con la politica, infatti è presente anche l'Assessore all'Agricoltura. È un’occasione per fare la messa punto, della Provincia di Roma, ma anche a livello nazionale, dello stato dell’agricoltura e dei problemi di reddito degli agricoltori. Durante la manifestazione si parlerà soprattutto di prospettive e di tutti gli impegni che l'organizzazione mette in campo per valorizzare questo settore: un modo per dare maggiore tranquillità alle aziende agricole e per cercare di puntare su un maggiore reddito agli agricoltori. Intervista a Claudio Mancini, presidente della Commissione Bilancio alla Regione Sig. Mancini, questa giornata è un occasione d’incontro tra le Istituzioni e la manodopera? Sono presenti oggi soprattutto aziende agricole che svolgono nella provincia di Roma un'attività imprenditoriale agricola importante spesso su aree pubbliche e che hanno un forte rapporto con la Regione e con l'ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio). Un utile occasione di confronto e, per noi, anche un modo per raccogliere alcune idee che verranno poi utilizzate nell'attività regionale. Oltre ai finanziamenti regionali, cosa si può fare in più per incrementare questo settore? Oggi l'agricoltura è qualcosa di diverso rispetto al passato: è integrata con il turismo, con l'agriturismo, è legata alla produzione biologica e alla conservazione del paesaggio. È una grande risorsa economica per il nostro territorio che non riguarda più solo le generazioni anziane, ma anche molti giovani che si occupano di agricoltura in chiave turistica, biologica, di ricerca, di qualità. Pensiamo ad un sostegno all'agricoltura non più come assistenza alle aziende improduttive, ma come sostegno ad un sistema economico che si sta riformando e che, come avviene in altre regioni italiane, può essere il volano di una crescita economica più ampia. Intervista all’On. Daniela Valentini, Assessore all’Agricoltura Assessore, sono tanti gli spunti e le questioni sollevate, una di queste è l'Arsial, che cosa ci può dire? L'ARSIAL sta andando molto bene, abbiamo fatto un lavoro di risanamento di bilancio notevole. Abbiamo già pronta la riforma dell'ARSIAL che presenteremo il prossimo mese in Giunta e possiamo dire che l'enoteca sta facendo un ottimo lavoro di commercializzazione dei prodotti, facendo alzare moltissimo le quote dei nostri prodotti sul mercato. C'è ancora molto da fare, perchè l'ARSIAL deve riformarsi profondamente. La proposta è già pronta in attesa di essere portata in Consiglio regionale. Abbiamo intrapreso un percorso molto difficile da due anni, questo settore abbandonato deve essere rivitalizzato, rilanciato, sviluppato e riformato. Siamo soddisfatti perchè alla fine siamo stati puntuali a tutti gli impegni che ci eravamo prefissati. Assessore, la città di Roma viene considerata come il fulcro dell'agricoltura? Noi puntiamo molto su Roma, visto che è il più grande comune agricolo; ci puntiamo come valore aggiunto, come una risorsa, un valore aggiunto. È un grande mercato per l’agricoltura e noi vogliamo trovare sempre più sbocchi di mercato, per questo motivo l'ARSIAL ha fatto appunto un piano di commercializzazione su Roma: un accordo con le mense scolastiche per dare i nostri prodotti freschi, di qualità biologici. Certo anche Roma ha un grande bisogno dell'agricoltura e non solo viceversa, questo perché è una metropoli e ha bisogno di mangiare sicuro, garantito, trattabile e fresco. Poi Roma è immersa nel verde dei suoi molteplici parchi, con un’agricoltura viva che ha bisogno sempre di più di diventare produttiva. Quindi Roma e dintorni, con gli agriturismi che noi vogliamo incrementare, può diventare anche un servizio sociale di qualità, non soltanto uno strumento della nostra economia agricolo laziale. Stiamo lavorando ad un programma di sviluppo rurale su questa città perchè ruralità non è solo agricoltura o viceversa: abbiamo a Roma 800 ettari di terreno che è rimasto agricoltura, grazie a Veltroni, al Consiglio comunale e alla Giunta, che dopo cento anni, finalmente, ha approvato un piano regolatore salvando molte aree dalla speculazione. Quindi stiamo lavorando per un progetto, dentro il programma di sviluppo rurale, per questi terreni tali di Roma, che resteranno agricoli, ma inseriti nel sistema, in economia. Ipost: Intervista al Commissario Straordinario Giovanni Ialongo ] a cura di Marta Cecchini [ Siamo nella sede dell’Ipost, all’Eur (XII Municipio), in presenza del presidente dell’Ipost, Giovanni Ialongo, anzi da quest’anno Commissario Straordinario, dico bene? “Sì, in effetti da Novembre, con decreto del Ministro delle Comunicazioni, On. Paolo Gentiloni, sono stato nominato Commissario Straordinario. Nella continuità dopo 9 anni da presidente dell’Istituto Postelegrafonici”. Negli anni precedenti abbiamo seguito un po’ l’attività svolta dall’Ipost, possiamo definire quest’Istituto l’eccellenza nel settore dell’erogazione previdenziale? Ci vuole parlare di come siete riusciti a raggiungere questo livello? “Sì, prima però, mi consenta di rivolgere a lei e ai suoi collaboratori un apprezzamento particolare perché seguite, da molto tempo, e con molta attenzione, l’erogazione dei nostri servizi e per l’impegno che avete sempre profuso nell’informare, comunicando le attività e i servizi che eroghiamo ai nostri utenti, non solo nell’ambito di questa circoscrizione, ma di tutto il territorio nazionale. I servizi che noi offriamo sono la previdenza, l’assistenza, la mutualità e il credito. Dopo alcuni anni di rodaggio per una crescente puntualizzazione della macchina organizzativa del nostro ente, siamo riusciti ad offrire i servizi in modo eccellente, sia per quanto riguarda la previdenza, pagando la pensione in tempo reale senza interruzione tra la busta paga di poste italiane al dipendente e il rateo di pensione dell’ipost al neopensionato, sia per quanto riguarda l’assistenza che è stata rimodellata, per dare la possibilità anche ai pensionati di usufruire dei vari benefici. Ecco le nostre iniziative: abbiamo fatto 62 eur:torrino:news una convenzione con l’Opera Romana Pellegrinaggi, una convenzione che consente ai nostri pensionati un soggiorno nei mesi di maggio, giugno e luglio, in una bellissima località toscana, dove possono trascorrere 15 giorni non solo di riposo, ma anche seguendo le attività culturali che questa iniziativa consente. Per quanto concerne il credito, lo abbiamo aggiornato: siamo ora in condizione di poter erogare il prestito a tutti i dipendenti che lo chiedono anche on line, accelerando i tempi tra la richiesta e l’erogazione, circa 10 – 15 giorni. Per quanto riguarda i pensionati, ci siamo fatti carico di stabilire una convenzione con un primario Istituto bancario per consentire anche a loro di ottenere prestiti tramite la cessione del quinto del rateo pensionistico. Tutti questi risultati sono stati raggiunti grazie all’impegno costante delle organizzazioni sindacali e di tutti i lavoratori dell’Ente che ho l’onore e l’onere di presiedere, con la carica di Commissario Straordinario. A che punto è la realizzazione del vostro sogno di avere una sede tutta vostra? “In effetti noi qui siamo ospiti di Poste Italiane, anche se graditi dalla società. Speriamo di realizzare il sogno di riportare i nostri lavoratori presso la propria casa come l’ho definita nel corso della convention dei 50 anni dell’ente; la propria casa, perché una parte dei lavoratori dell’ipost prestavano già la loro attività nel complesso di nostra proprietà in via Carlo Spinola. Abbiamo fatto un accordo di programma con il sindaco Veltroni: al comune noi abbiamo ceduto un immobile ad uso scolastico, dove c’è la Scuola Alonzi, il Comune ha concesso all’Ipost la possibilità di costruire su un terreno di nostra proprietà. È partito da poco un concorso per il mi- glior progetto edilizio. Ci auguriamo che parteciperanno qualificati professionisti che presenteranno idee e progetti per la costruzione della nuova sede che sarà costruita in via Cristoforo Colombo, a ridosso del complesso di Spinola. Ora c’è un nuovo governo che ha portato innovazioni, cambiamenti e proposte, una delle quali riguarda l’organizzazione del sistema pensionistico e anche degli enti previdenziali: si parla di un unico Ente previdenziale. Presidente Ialongo, basandosi sulla sua esperienza e sul ricercare Know how al servizio dei cittadini, cosa pensa di questa proposta? “Inizierà nei prossimi giorni il confronto tra il governo e le organizzazioni sindacali previsto dal memorandum sottoscritto già alla fine dell’anno scorso tra le due parti, per la ricerca di un nuovo modello strutturale che dovrà gestire la previdenza del nostro paese. Attraverso l’accorpamento di tutti gli enti in un unico organismo, il governo mira ad ottenere notevoli risparmi di gestione. A tal proposito nutro seri dubbi che si possa raggiungere tale obiettivo. Temo infatti che eventuali risparmi possano andare a scapito della funzionalità e della qualità dei servizi, anche se condivido la politica del governo di riduzione della spesa pubblica. Partecipiamo a questo dibattito convinti che l’esecutivo e le forze sociali sapranno ben rappresentare queste esigenze e questi orientamenti. Per quanto riguarda il nostro Ente, stiamo verificando una soluzione alternativa. Attraverso un confronto con le organizzazioni sindacali, dei lavoratori delle Poste e dei lavoratori dell’Ipost, che ho incontrato recentemente e in seguito ad una verifica con l’On. Gentiloni e con i rap- presentanti delle Poste Italiane, soprattutto nella persona dell’Amministratore delegato Massimo Sarmi, stiamo valutando la possibilità di trasformare l’Ipost da ente di diritto pubblico non economico ad una fondazione di natura privatistica. A tal proposito abbiamo riscontrato consensi e abbiamo affidato a dei giuristi lo studio di fattibilità che permetterebbe di salvaguardare l’integrità del nostro Ente. Presidente, vuole lanciare un messaggio in occasione del prossimo Forum della Pubblica amministrazione? “Diamo appuntamento a tutti gli utenti e ai cittadini di questo quartiere, confermando non solo la partecipazione attraverso un nostro stand, nell’ambito del Forum presso la nuova fiera di Roma, ma ricordando che, il giorno 22 maggio alle ore 11, alla presenza del Ministro delle Comunicazioni, l’On. Paolo Gentiloni, presenteremo un nostro progetto innovativo, sempre in direzione del miglioramento della qualità dei servizi: un pallino fisso che ha contraddistinto la mia gestione, fin dal 1997: consentire ai nostri utenti di avere servizi efficienti ed efficaci”. L’intervista è stata realizzata da Sergio Di Mambro per la trasmissione televisiva RomaLive. In foto: il Commissario Straordinario dell'Ipost Giovanni Ialongo eur:torrino:news 63 ESTETICA AURIGA Oxicell NUOVE OFFERTE PER UN PROGRAMMA DI BELLEZZA PERSONALIZZATA Oxchek Diagnosi 6 MASSAGGI 1 PEELING CORPO 1 PEDICURE 1 PIEGA 1 DEPILAZIONE 1 PEDICURE 1 MANICURE 1 PIEGA € 220,00 € 148,00 12 SEDUTE 2 OXI OMAGGIO € 550,00 € 390,00 ANTOPOMETRIA PLICOMETRIA IMPEDENZIOMETRIA COMPOSIZIONE CORPOREA TRATTAMENTI PERSONALIZZATI CONSIGLI ALIMENTARI € 52,00 € 38,00 10 TRATTAMENTI ADIPE € 400,00 2 PRESSOTERAPIA OMAGGIO € 290,00 10 MASSAGGI PERSONALIZZATI € 250,00 10 TRATTAMENTI DRENANTI CELLULITE € 400,00 2 PRESSOTERAPIA OMAGGIO € 290,00 2 PRESSO OMAGGIO € 190,00 4 MASSAGGI PERSONALIZZATI 2 FANGOTERAPIA 3 BENDAGGI DEPILAZIONE MANICURE € 288,00 PIEGA € 190,00 10 MASSAGGI LINFODRENAGGIO 6 MASSAGGI 3 FANGOTERAPIA 4 PRESSO 1 BENDAGGIO OMAGGIO € 350,00 € 260,00 € 380,00 € 285,00 (CON SALE E FISOSAUNA) € 400,00 2 PRESSO OMAGGIO € 300,00 10 MASSAGGI DECONTRATTURANTI € 350,00 € 250,00 3 MASSAGGI BENESSERE € 75,00 € 50,00 TRATTAMENTI TERMALI 10 SEDUTE 3 BENDAGGI OMAGGIO € 450,00 € 310,00 2 PEELING CORPO 3 MASSAGGI € 140,00 € 110,00 € 100,00 € 75,00 PROGRAMMA DIMAGRANTE ANTICELLULITE (DRENANTE - RASSODANTE) CENTRO AUTORIZZATO OXILINE, LA RISPOSTA PROFESSIONALE PER IL BENESSERE, IN LINEA Oxifat 10 SEDUTE 2 OXI OMAGGIO € 550,00 € 390,00 € 450,00 € 360,00 STRUMENTI STERILIZZATI IN AUTOCLAVE LAKSHMI TRATTAMENTI NATURALI PARRUCCHIERE ECS TECNA LA NATURA AL SERVIZIO DELLA BELLEZZA SCOPRI IL BENESSERE DLL NATURA PER NUTRIRE E COLORARE I TUOI CAPELLI 10 MASSAGGI AYURVEDA 10 THALASSOTERAPIA 10 SEDUTE ELETTRODEPILAZIONE (10 MIN. L’UNA) 12 TRATTAMENTI SENO CORPO GLUTEI 2 OXI OMAGGIO SALONE BIO-NATURALE € 500,00 € 400,00 10 Camathi (GAMBE PESANTI) € 450,00 2 PRESSOTERAPIA OMAGGIO € 340,00 Tridosha TRATTAMENTO MODELLANTE ANTICELLULITE PERSONALIZZATO IN BASE ALLA COSTITUZIONE FISICA 10 TRATTAMENTI 2 PRESSO OMAGGIO 10 Garshan (CELLULITE DIMAGRANTE) 2 PRESSO OMAGGIO Uolara (ADDOME) 10 TRATTAMENTI 2 PRESSO OMAGGIO € 500,00 € 390,00 € 480,00 € 380,00 € 450,00 € 350,00 METODO MAX PIERRE LAPSICOSOMATICA AL SERVIZIO DEL BENESSERE E PER CURARE INESTETISMI VISO E CORPO 10 MASSAGGI MAX PIERRE (RIFLESSO PLANTARE € 350,00 2 PRESSO OMAGGIO € 280,00 10 MASSAGGI PLANTORIFLESSOGENO (CARTOCCI) € 350,00 2 PRESSO OMAGGIO € 280,00 10 TRATTAMENTI TENSORIFLESSOGENI 2 PRESSO OMAGGIO € 350,00 € 280,00 PRODOTTI SENZA AMMONIACA PIEGA COLORE MANICURE PEDICURE € 58,00 € 40,00 PIEGA TAGLIO COLORE MANICURE PEDICURE € 66,00 € 48,00 4 PIEGHE TAGLIO COLORE MANICURE € 86,50 € 67,00 PIEGA TAGLIO PERMANENTE MANICURE PEDICURE € 72,00 € 52,00 MECHES COLORE TAGLIO PIEGA € 95,00 € 79,00 MECHES PIEGA TAGLIO MANICURE PEDICURE € 90,00 € 64,00 4 RICOSTRUZIONI ENZIMATICHE PER CAPELLI SFIBRATI E € 74,00 DISIDRATATI E 4 PIEGHE € 64,00 PROTEZIONE SOLE MARE PER I TUOI CAPELLI Intervista all’On. Dario Rossin Vicepresidente di AN e Vicepresidente della Commissione Sicurezza in Campidoglio ] a cura di Stefano Ursi [ On. Rossin, partiamo dal comparto sicurezza; quali sono le ultime novità? Il problema della sicurezza è fondante per ogni comunità sociale, ma per Roma lo è, a tutt’oggi, ancor di più. Noi lo intendiamo come primario rispetto alle altre problematiche cittadine, per le quali comunque siamo in prima linea con lo stesso impegno. Sicuramente va detto della firma del Patto per la Sicurezza a Roma; sono previsti 4 Villaggi della Solidarietà per la comunità Rom, nei quali andranno ad essere collocati circa mille soggetti per ciascuno. Nonostante la mia totale criticità verso un’opera del genere, in quanto ho già manifestato come simili ragionamenti portino non solo alla ghettizzazione ma anche all’inasprimento ancor più forte fra cittadini romani e rom, sono soddisfatto per la presenza di presidi fissi delle forze dell’ordine a disposizione dei Villaggi, aumentati di 150 unità e coadiuvati dalla Task Force del Ministero dell’Interno. Certo, qualcosa di più si poteva fare, infatti la mia richiesta verte sullo stazionamento dei presidi proprio all’interno dei Villaggi e che questi ultimi vengano realizzati dopo lo smantellamento degli esistenti. A Roma si corre sempre il rischio di mettere la polvere sotto il tappeto anziché spazzarla. La storia degli ultimi anni ce lo mostra chiaramente. Un ultimo cenno su questa tematica è la paventata concessione di undici piazze in comodato d’uso a stranieri, che il Patto inizialmente prevedeva. Pare che l’idea, grazie al mio impegno in Aula, sia stata, almeno per il momento accantonata, ma occorre rimanere sempre vigili, perché ora tutte le forze politiche convergono sulla battaglia di AN per la sicurezza, ma all’estrema sinistra i sentimenti non sono così consoni allo spirito di collaborazione, in quanto in quella parte politica alberga da sempre l’antagonismo che fa della difesa degli stranieri un suo baluardo. Solo una battuta sui Vigili Urbani e la querelle che impegna in questo periodo il Comune. Chiaramente Lei si riferisce alla questione dell’armamento, da me proposta in aula e discussa. Dopo la bocciatura da parte della maggioranza di Centrosinistra la delusione certo è stata forte. Ma al di là di questo vorrei esprimere in questa sede tutta la mia vicinanza al corpo dei Vigili, come Vicepresidente della Commissione Sicurezza e dirigente di AN. I problemi che riguardano questa categoria sono di ordine legislativo come di organico, quindi occorrerebbe un dibattito lungo e soprattutto orientato alla costruttività per poter pensare di fare qualcosa. Sulle grandi opere del Municipio XII la macchina si è messa in moto: Lei come si pone rispetto a questi cambiamenti che interverranno sul quadrante? Anche in Campidoglio prosegue la mia battaglia sulle delibere che riguardano il quadrante e in particolare: Bocciodromo, Velodromo, Nuovo Centro Congressi e Castellaccio Business Park. Per quando riguarda la viabilità relativa, ho firmato un emendamento approvato all’unanimità che impegna i proventi degli oneri concessori nella realizzazione dello Svincolo degli Oceani, del Sottopasso di via Cristoforo Colombo e dell’intersezione in via dell’Umanesimo. È una grande soddisfazione questa, che spero possa portare ai cittadini del territorio un giovamento per le grandi difficoltà negli spostamenti cui dovranno andare incontro. Prosegue poi l’impegno contro i centri commerciali che nascono come funghi; in particolar modo sono stato promotore e sono sempre in prima linea nella battaglia per Casal Grottoni, con quei 200.000 metri cubi che in una zona già al collasso scoccano il colpo di grazia. Ma il voto favorevole del Centrosinistra ha colpevolmente ignorato questa situazione. D’altronde la Giunta Veltroni è molto sensibile alla politica del mattone e finché sarà così le battaglie saranno sempre all’ordine del giorno: non si vuole capire che prima ci vogliono le infrastrutture, le strade, le scuole, gli impianti fognari e i servizi. La mia famosa battuta sull’uscire non più a targhe alterne ma a giorni alterni, come vede, è sempre attuale. “ Rossin: Vigili su sicurezza e mobilità ” Chiudiamo con un cenno sui cosiddetti chioschi e sul rinnovato vigore della proposta del Tram Eur Tor de’ Cenci. Vede, sui chioschi da costruire in zona Tre Fontane e Laghetto dell’Eur, data per assodata la mia contrarietà alla loro realizzazione in relazione a numero, destinazione d’uso, cubatura, e quindi, impatto ambientale, non capisco come facciano le forze di sinistra, che si dichiarano verdi-ambientaliste, a sottostare ai diktat della Giunta Veltroni, pur avendo sulle spalle la responsabilità di essere amministratori del territorio. Per quanto riguarda il Filobus, come dichiaro dal 2003, la mia criticità, e quindi contrarietà, sono assolute, coadiuvate del resto dal parere degli esperti. La battaglia è ancora aperta e purtroppo imminente. Ma io fin da ora dichiaro la mia completa disponibilità a contrastare l’ennesimo scempio sul territorio, invitando i cittadini ad unirsi a me. Fonte Meravigliosa e Prato Smeraldo: due quartieri dimenticati ] a cura di Fabrizio Piciarelli [ Una festa organizzata per sensibilizzare le Istituzioni sulle problematiche dei quartieri di Fonte Meravigliosa e Prato Smeraldo nel Municipio XII si è svolta il 24 maggio alla presenza del Comitato per la Sicurezza e la Legalità, presieduto dal Generale Antonio Pappalardo. Due quartieri ubicati a 2 Km dalla Stazione della metro della Laurentina in cui risiedono 15.000 abitanti e che da anni richiedono un posto di polizia mobile permanente, una sede decentrata di Polizia Municipale e di rappresentanza del Municipio all'interno del mercato, uno sportello postale. Il Comitato per la Sicurezza e la Legalità si è fatto vivo portavoce del malcontento dei residenti, essendo strumento apartitico e apolitico che ha come unico fine quello di sensibilizzare le istituzioni locali e periferiche sul problema della sicurezza, quale diritto imprescindibile dei cittadini, e sui problemi che tormentano le periferie romane. Proprio il Comitato ha raccolto circa 2.000 firme dei residenti di Fonte Meravigliosa e di Prato Smeraldo, portando davanti alle autorità competenti le problematiche evidenziate. L’opera intrapresa, come ricorda Gianfranco Della Mura, continuerà la sua opera quotidianamente nei due quartieri, con l'intento di veder accolto dalle Istituzioni i desiderata annosi dei residenti. Come denunciano gli stessi abitanti, Fonte Meravigliosa e Prato Smeraldo vivono una totale mancanza di sicurezza, che si ripercuote in decine di scippi e rapine avvenuti negli ultimi mesi. In più nel Municipio non godo- 68 eur:torrino:news no di nessuna rappresentanza e, in un periodo in cui non si fa altro che parlare di emergenza rifiuti, anche questi due quartieri non sono esenti dal problema. Per correre ai ripari il Comitato concorderà con il Comitato di Quartiere, già attivo in loco, azioni ulteriori per dare sicurezza e dignità a 15.000 residenti. Con l'occasione della festa si è anche cercato di rilanciare l'immagine del Mercato Rionale di via di Vigna Murata, un centro commerciale tra i più attivi e forniti dell'intero Municipio ma che pochi conoscono. Gianfranco Della Mura ha ribadito il suo ringraziamento ai commercianti con l'augurio e la speranza che la festa del 24 Maggio sia stata solo la prima occasione di una collaborazione attiva e fruttuosa tra il mondo imprenditoriale del quartiere, il Comitato e i cittadini. ”Solo con la collaborazione di tutti”- ha tenuto a sottolineare - “otterremo ciò che i residenti e le forze imprenditoriali da anni, e inutilmente, stanno chiedendo alle Istituzioni. Insieme si può finalmente dare nuova linfa e nuova vitalità ai due quartieri.” Associazione Sportiva e Culturale Fonte Laurentina Intervista al Sig. Gianni Aguzzetti sta, partiranno le attività del Campus Estivo, dove ogni mattina, dai più piccoli ai più grandi, sarà possibile cimentarsi in una vera scuola calcio, attraverso corsi e mini-tornei. Immerso nello splendido parco della Selcetta, il Centro Sportivo Sport City è il luogo ideale per tutte le attività e iniziative promosse dall’Associazione Sportiva Fonte Laurentina, coordinata e presieduta dal Presidente Gianni Aguzzetti. Chiediamo al signor Aguzzetti: quali sono i programmi estivi del centro? Dall’11 giugno al 15 settembre, a grande richie- 72 eur:torrino:news Parliamo del futuro, cosa state organizzando per settembre? Stiamo già prendendo le prescrizioni o eventuali nominativi per la stagione 2007-2008 a partire dai nati nel 2001. La scuola calcio si svolgerà presso il circolo sportivo Sport City, un parco immerso nel verde attrezzato con qualsiasi comfort: ristoranti, bar, palestre, piscine. Non soltanto i giovani, ma anche i genitori possono usufruire del centro, e in quanto genitori potranno usufruire di sconti e agevolazioni presso il circolo. Cosa fornisce l’associazione agli iscritti? Un kit completo: borsa, due divise da allenamento, una tuta da allenamento, una tuta di rappresentanza, un k-way, un cappello e un giubbotto. Per sintetizzare, tutto ciò che serve per vestire un vero atleta. Oltre al calcio, quali altre attività si svolgono presso il circolo? Con la chiusura delle scuole le attività sono ferme e riprenderanno a settembre, sono svariate e si svolgono presso la palestra della scuola elementare Fonte Laurentina. Ci sono corsi di Pilates, GAG, Total Body, MiniBasket, Volley e tante altre attività. Vorrei aggiungere che sono corsi formativi sotto tutti gli aspetti, fisico, psicologico, utili per socializzare. Lo sport aiuta i ragazzi a crescere e li rende pronti al confronto con le sfide della vita. Riletture... Ugo Cornia, Le pratiche del disgusto, Sellerio ] di Fabio Zaccaria [ Con il suo italiano volutamente zoppicante, pericolosamente in bilico sul filo della grammatica, il modenese Ugo Cornia ci trascina nel fiume delle sue elucubrazioni. Pensieri aggrovigliati, un flusso di coscienza misto a una nausea sartriana dei nostri giorni, passo dopo passo enuclea il concetto di “Pratiche del disgusto”. L’analisi è semplice e diretta: si osserva il mondo circostante e lo si vive con interesse, 74 eur:torrino:news sovrapponendo pensieri, idee, dubbi. Senza farci influenzare troppo dai suoi dati biografici (insegna all’Università) possiamo dire che la sua formazione intellettuale di filosofo affiora tra le righe del testo, perché ciò che cattura e rende interessato il lettore è il metodo con cui l’autore/protagonista procede attraverso i percorsi mentali delineati, in un apparente andirivieni tra causa scatenate e tentativi di comprensione. È una scrittura, come già detto, volutamente minimale, che riesce a rendere con efficacia persuasiva il procedere non rettilineo del pensiero umano, qui colto nell’atto della formazione di idee ed opinioni. Cornia non aspira a comprendere ciò che è attorno a sé, ma soprattutto ciò che è dentro di sé, sforzandosi di capire le reazioni della sua mente di fronte alla cattiveria, al conformismo, alla banalità e alla desolazione del tempo in cui vive o, sarebbe meglio dire, vaga sperduto alla ricerca di un senso delle cose che forse non c’è. Ed ecco allora le sue domeniche usate come “osservatorio sul mondo”, in cui si dedica alla “contemplazione del mondo come malato terminale”, dove esistono cose in cui comunque ci si ostina a credere, non solo per necessità, ma per il puro bisogno di mantenere speranze che tengano vivi, e generino desideri. Come l’amicizia, ad esempio, uno dei fuochi di tutta la narrazione che agita i pensieri del protagonista, com- battuto tra l’eterea aspirazione verso un ideale e l’evidenza della rozza materia di cui è fatto l’uomo. Le pratiche del disgusto riesce nel non facile intento di non annoiare il lettore, considerando anche il fatto che si tratta di un libro di certo non voluminoso in quanto a foliazione. L’abilità dell’autore si apprezza soprattutto nella capacità di mantenere una certa leggerezza nell’osservazione, procedendo nei suoi ragionamenti in modo solo apparentemente goffo, ma in realtà calibrato e geometrico, avvicinando il lettore con piccoli passi a un nucleo che via via si rivela. Cornia non parla, in fondo, del disgusto da lui provato, ma di come certa gente ami comportarsi in modo da suscitare disgusto nelle altre persone, scrivendo pagine in cui la lucidità del testo è pari solo alla lucidità con cui a volte le persone fanno sfoggio dei loro lati peggiori. Si riscontra un’unica caduta di tono nelle ultime battute del libro, dove Cornia si “rimpossessa” della grammatica lanciandosi in elucubrazioni - assolutamente legittime, sia chiaro - di carattere universale: quasi un tentativo di concludere con una sorta di morale che non riesce del tutto a cogliere nel segno. Bastava tutto quello descritto in modo originale e profondo nelle circa cento pagine precedenti, di cui vi raccomandiamo caldamente la “rilettura”. eur:torrino:news 75 La Regione informa ] a cura di Marta Cecchini [ Marrazzo: in arrivo il distretto delle scienze della vita Trecento ricercatori al nuovo Campus Biomedico di Trigoria Al via il Polo di ricerca avanzata in biomedicina e bioingegneria Saranno 300 i ricercatori che dall'autunno prossimo saranno ospitati dal nuovo Campus biomedico di Trigoria, inaugurato nei giorni scorsi. Il costo del Campus è di 30 milioni di euro, quattro dei quali investiti dalla Regione Lazio. A presiedere l'Advisory board sarà la prestigiosa figura di Joaquin Navarro Valls. Intanto dalla Regione arrivano buone notizie per il settore della ricerca. Sta nascendo infatti il distretto delle “Scienze della vita”. Ad annunciare l'apertura della nuova rete delle bioscienze, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e l'assessore regionale allo Sviluppo economico Raffaele Ranucci. Il Ministero della Ricerca, infatti, ha accettato il progetto del Lazio, per il quale sono stati impegnati 10 milioni di euro. Il nuovo distretto collegherà tutti gli attori che fanno ricerca sulle scienze della vita come le università, l'Idi, le imprese farmaceutiche e il Cnr. La creazione di un polo distrettuale della ricerca, facendo sistema tra tutti i centri, i parchi, i laboratori e le università, è un obiettivo importante per la Regione, che – come ha spiegato Marrazzo – «non solo vuole evitare la fuga di cervelli, ma intende creare le condizioni per attirare investimenti e nuove intelligenze». D’accordo anche l’Assessore alla piccola e media impresa, commercio e artigianato della Pisana, Francesco De Angelis, grazie al cui impegno la Regione ha stanziato i quattro milioni di euro per la nascita del polo di ricerca avanzata in biomedicina e bioingegneria. «Un investimento, quello della Regione, ancor più importante e valido – ha continuato De Angelis – se pensiamo che intorno all'area del Campus Biomedico si estende il distretto industriale del chimico-farmaceutico, che comprende oltre settanta aziende, tra cui molte multinazionali». Si cercherà dunque di far entrare in sinergia il Campus di Trigoria con i laboratori e con le industrie farmaceutiche della zona, allo scopo di migliorare le strategie di filiera e la competitività del sistema, agevolando la ricerca e la sperimentazione preclinica e biotecnologica. Francesco De Angelis e Piero Marrazzo Regione Lazio e Comune di Roma mettono a punto il riordino del settore Commercio ambulante, stop all’invasione dei camioncini Blocco di un anno alle nuove licenze. Decise aree off-limits agli itineranti Giro di vite sull’ambulantato itinerante. Lo hanno deciso Regione Lazio e Comune di Roma, per arginare l’invasione dei camioncini e stabilire regole e criteri per riportare ordine in città. In un incontro tra i due assessori al commercio della Pisana e del Campidoglio, rispettivamente Francesco De Angelis e Gaetano Rizzo, è stata concordata una serie di provvedimenti e di interventi, tesi da una parte a stabilire regole certe, e dall’altra a promuovere strumenti e incentivi per favorire lo sviluppo del piccolo commercio. L’obiettivo è dunque limitare il proliferare delle licenze di commercio itinerante, rilasciate con troppa facilità dai comuni di tutta Italia e che oggi prmettono, anche agli ambulanti di altre regioni italiane, di recarsi nella Capitale per smerciare i prodotti in vendita. Una vera e propria invasione giornaliera di camioncini, che si fermano un po’ dovunque, creando disagi alla città, al turismo e agli altri commercianti. Non si tratterà però di una chiusura indiscriminata, ma più semplicemente di riordinare un settore, quello del commercio su aree pubbliche, difficilmente governabile. «La questione del commercio su aree pubbliche, hanno affermato in una nota congiunta De 76 eur:torrino:news Angelis e Rizzo, è un tema che intendiamo affrontare insieme alle categorie per poter superare storiche criticità». D’intesa con Rizzo, dunque, De Angelis modificherà la Legge 33 del 1999 (la norma che regola il commercio nel Lazio), inserendo alcune norme specifiche sul commercio in aree pubbliche. In particolare sarà approvata una norma che limita al solo ambito territoriale del Lazio la possibilità di esercitare il commercio itinerante; sarà inserito un articolo di legge per bloccare temporaneamente per un anno, e comunque in attesa di una più ampia riforma della Legge 33, il rilascio di nuove licenze itineranti da parte di tutti i comuni del Lazio; e infine sarà decisa una norma che faccia divieto di esercitare il commercio itinerante in determinate aree del centro e della periferia della Città. Il Comune di Roma individuerà tali zone, caratterizzate dal rischio di degrado o da particolare interesse storico-architettonico, turistico ed archeologico. «Successivamente, nell’ambito della rivisitazione globale della Legge 33 – hanno aggiunto De Angelis e Rizzo – convocheremo un tavolo di concertazione con le categorie del commercio su aree pubbliche, per rivedere la norma riguardante i mercati saltuari e settimanali». I due Assessori hanno anche affrontato altre questioni di nevralgica importanza per lo sviluppo del commercio, come la programmazione, gli orari di apertura del Centro Agroalimentare di Roma, la lotta all’abusivismo, lo sviluppo dei mercati rionali. «Sugli orari del Car, hanno spiegato, verrà valutata una soluzione che armonizzi le esigenze dei singoli mercati rionali con quelle della struttura distributiva. Saranno inoltre assunte, d’intesa con le istituzioni preposte, tutte le iniziative possibili per intensificare la lotta all’abusivismo e alla contraffazione». Nei prossimi giorni, intanto, la Giunta regionale approverà il documento programmatico del commercio, che fissa le linee-guida dello sviluppo del settore, teso a garantire innanzitutto il giusto equilibrio tra le varie forme distributive. E per lo sviluppo dei mercati rionali, ha annunciato De Angelis, «nell’ambito dell’assestamento di bilancio regionale, la Regione promuoverà presto un apposito bando con cui stanzieremo due milioni di euro. E un analogo bando verrà promosso per le piccole attività che operano nei centri commerciali naturali». La Regione Lazio: in arrivo il documento programmatico Commercio, al via confronto tra istituzioni e categorie Confcommercio e Confesercenti: ecco le priorità dei piccoli negozi Per una volta unite. Confcommercio e Confesercenti, i due maggiori sindacati dei commercianti, tradizionalmente contrapposte, hanno avviato un programma comune per rilanciare le piccole imprese del commercio e rivedere, d’intesa con la Regione e gli enti locali, le normativa e in vigore e le nuove leggi da pensare per un futuro razionalizzato e ragionato, e per affrontare i problemi che frenano il commercio della città di Roma. Cesare Pambianchi e Alberta Parissi, presidenti rispettivamente di Confcommercio Roma e Confesercenti provinciale, hanno consegnato a Regione, Provincia e Comune di Roma un documento sulle priorità e le linee guida da seguire nel settore del commercio e dei suoi ordinamenti. «Un settore strategico», come riconoscono tutti gli assessori: quelli regionali all'Agricoltura e alla Piccola e media impresa, rispettivamente Daniela Valentini e Francesco De Angelis, quello capitolino al commercio Gaetano Rizzo e quello provinciale allo sviluppo economico Bruno Manzi. Dai dati del Censis emerge che il 45% dei consumatori romani che si muove fra la piccola, media e grande distribuzione è attento nel momento dell'acquisto e guarda sempre il prezzo prima di comprare. Per questo è in crescita il fenomeno dei grandi centri commerciali, minaccia numero uno per la piccola distribuzione, che però rappresenta ancora una risorsa irrinunciabile per l'87% dei consumatori. «Serve una pianificazione degli insediamenti commerciali – ha sottolineato Pambianchi. La nostra preoccupazione è che la città non stia tenendo conto dei cambiamenti del tessuto commerciale. Con gli Articoli 11 nasceranno strutture che rischiano di intaccare l'equilibrio della rete commerciale che oggi è composto al 60% da esercizi di vicinato». La conferma viene dall’assessore capitolino al commercio. «È vero, ha detto Rizzo. Si comincia a notare una certa difficoltà per i negozi di vicinato. Bisogna trovare nuove formule come quella dei centri commerciali naturali. Abbiamo bisogno di una vera integrazione fra piccola, media e grande distribuzione e di un piano del commercio e per la distribuzione». Anche l’Assessore provinciale Manzi ha ricordato «che deve esserci la necessità di ragionare insieme con tutte le istituzioni. Bisogna confrontarci sulle questioni prioritarie, licenze e piani regolatori del commercio». D'accordo con la politica di concertazione e di collegamento fra le istituzioni anche Valentini, che conferma la necessità di promuovere «un pacchetto d'iniziative per il piccolo commercio. Nei centri commerciali – continua Valentini – i piccoli esercenti devono avere il diritto d'opzione sui locali e degli affitti equi. Poi bisogna regolare il rilascio delle licenze, fare un piano serio per il centro storico che parta dai vincoli per renderlo vivo e non devastante». È partita dunque la stagione del confronto e della concertazione tra commercianti e istituzioni. «Dobbiamo aprire un tavolo di concertazione che riunisca Regione, Provincia, Comune e le associazioni di categoria in cui si programmi l'evoluzione urbanistica e lo sviluppo del commercio». È questa la proposta dell'assessore alla Piccola e Media Impresa della Regione Lazio, Francesco De Angelis. La Regione in proposito si accinge ad approvare un documento di programmazione in materia di commercio che, in attesa della modifica globale alla legge del settore vigente, «ha come obiettivi – afferma De Angelis – stabilire regole certe nel periodo transitorio e pianificare lo sviluppo del commercio per ottenere un equilibrio tra piccola, media e grande distribuzione. Lo stesso spirito deve animare le modifiche alla ormai superata Legge 33 sul commercio». Al via la “Carta dei giovani” Dalla Regione sconti e promozioni Sconti su musei e altre iniziative culturali organizzati dalla Regione Lazio, convenzioni con alberghi e ostelli per favorire la permanenza nei fine settimana, sconti sugli acquisti e uso gratuito dei mezzi pubblici regionali nell' area extraurbana durante i weekend estivi per andare in discoteca nel litorale romano. Sono le facilitazioni previste dalla “Carta dei Giovani” che la Regione Lazio rilascerà a tutti i ragazzi dai 14 ai 25 anni residenti o domicilia- ti nel territorio regionale. «La Regione Lazio si rivolge ai giovani e li avvicina alle istituzioni – ha detto il Presidente della Regione Piero Marrazzo – con una comunicazione dinamica e fresca cerchiamo di parlare a chi vuole muoversi e avere gli strumenti per farlo. Per sostenere la Carta abbiamo stanziato 600 mila euro. Una pubblica amministrazione – ha aggiunto – non deve essere solo burocrazia. Noi vogliamo avere una copertura totale della fascia giovanile under 26, penso che nel 2009 ci riusciremo. Per adesso raggiungiamo già il 50% dei giovani». L'iniziativa fa parte del Piano Triennale Regionale in favore dei giovani 2007-2009 e sarà riconosciuta e utilizzabile in 39 paesi europei. La prima fase di sperimentazione avrà inizio a luglio e durerà fino al 31 dicembre 2008. Per avere la Carta basterà andare negli uffici del comune di residenza con un documento di riconoscimento valido. Sanità al risparmio, spesa farmaceutica scende del 22% Con l'introduzione del prezzo di riferimento per i farmaci gastroprotettori, la spesa farmaceutica del Lazio, ad aprile 2007, è diminuita di oltre il 22% rispetto al mese di marzo 2007, con un risparmio per le casse regionali di oltre 26 milioni di euro. Lo rende noto la Federazione dei medici di famiglia della Fimmg. La stima è stata desunta grazie ai dati del sistema di rilevamento della Federazione, che si 78 eur:torrino:news avvale di oltre 400 medici rilevatori. Il dato è “prudenziale” e considera anche la quota di risparmio ottenuta con la distribuzione diretta e per conto. L'introduzione del prezzo di riferimento per i soli gastroprotettori, misura entrata in vigore dallo scorso aprile e decisa dalla Regione Lazio nel quadro del piano di risanamento dei conti della sanità laziale, sta dunque producendo risultati estremamente positivi. «Il dato relativo al forte risparmio indotto dalla misura del prezzo di riferimento è confermato anche dal confronto con i dati relativi all'aprile 2006 – si legge in una nota della Federazione dei medici. In questo caso la diminuzione della spesa è del 17%. Nel primo quadrimestre del 2007 la riduzione della spesa farmaceutica nel Lazio è stata di oltre 40 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2006».
Documenti analoghi
TR Marzo 2008.qxp:Torrino gennaio.qxd
editoriale
www.ilperiodico.it
Eur Torrino News Pubblicazione mensile
ANNO VI n° 3 marzo 2008
Editrice: Service & Business 2001
Direttore Editoriale: Sergio Di Mambro
Direttore responsabile: Ricca...
TR dicembre07:Torrino ottobre.qxd.qxd
editoriale
www.ilperiodico.it
Eur Torrino News Pubblicazione mensile
ANNO V n° 11 dicembre 2007
Editrice: Service & Business 2001
Direttore Editoriale: Sergio Di Mambro
Direttore responsabile: Ri...
Da Vicalvi a Gallinaro, alla scoperta del vero centro
per KDE Non-Linear Video Editor) è semplice e gradevole, nonché sufficentemente intuitiva anche
per un non addetto ai lavori, forte è infatti la sua
somiglianza con quelle utilizzate da software
om...