FRONTE ARMATO PER LE IMMAGINI 6

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FRONTE ARMATO PER LE IMMAGINI 6
FRONTE ARMATO PER
LE IMMAGINI 6
MAURIZIO MANZO – 21 –
XXIX
Il reality Link Forever venne annullato. Il presidente Pigsconi riunì
d’urgenza il consiglio dei ministri. Però spesso faceva confusione e riunì il
consiglio d’amministrazione di una sua azienda assieme a qualcuno del consiglio
dei ministri. Il motivo era la fuga di notizie, o meglio la visione data a tutta la
nazione di quei filmati occultati. Chiamò al suo cospetto il povero Volani e lo
sculacciò davanti al cerchio dei vari consigli riuniti. Com’era stato possibile far
passare specialmente l’ultimo filmato. Poi organizzò una prima serata a reti
unificate, sei canali, della trasmissione Doorstep, dove si presentò con i figli più
giovani sulla di cui testa giurò, che china tra le sue gambe vi era un Orphan. Si udì
chiaro, e la diretta a volte è imprevedibile: papà sulla mia testa non giurare.
Hornet, il conduttore, lanciò la pubblicità.
Sentenzio la mattina dopo si guardò allo specchio. Era armato fino ai denti.
Quando doveva fare qualche azione portava con se anche alcuni cimeli bellici. Era
fiero di un fucile con baionetta a lama triangolare che gli era stato regalato da un
camerata in punto di morte. Quel giorno aveva anche il megafono. Urlò allo
specchio: Vincer o Morire! Poi pensò a Volani e alle sculacciate e si intristì.
Credeva in quella persona. Anche se non aveva ancora mosso un dito dopo
l’incontro nelle stanze gigantesche del ministero, pensava che ci sarebbe voluto
tempo per escogitare e realizzare soluzioni alla disperazione e dispersione delle
videoteche.
Quel giorno scadeva anche l’ultimatum che Sentenzio aveva fatto sbattendo
i pugni sul tavolo, a nome della categoria. Il Bosco delle Immagini Dette per la
prima volta appariva con la trepidazione e la paura tagliente di un accampamento
in assetto di guerra. La Segreta Commissione Dolly si sollevò e guardò il Bosco,
che solo i giorni prima al rientro di Federico appariva come La Città Della Gioia, e
parlò agli uomini videofilm. E questi ascoltarono. Poi si sentì un videofilm
parlottare. Era uno dei più anziani e camminava spedito dicendo: Oggi è un Gran
Giorno per Morire. Era il film Piccolo Grande Uomo. Il grande capo tribù che ogni
mattina si portava sulla collina per morire.
Sentenzio abbracciò quell’uomo film, con cui in passato si erano più volte
scherniti e insultati e gli disse: non morirai ancora, non prima di aver estirpato
questa cancrena che ci succhia l’anima e la vita.
XXX
Il sole faceva brillare anche l’occhio sfregiato di Adele. Assieme a Federico,
erano stati appena riportati a terra dalla Segreta Commissione Dolly, dopo che
Federico aveva consegnato il suo report sull’azione svolta: Oscuramento Link
Forever Compiuto!
Quella mattina era la mattina della commemorazione. La bella giornata era
di buon auspicio. La Segreta Commissione Dolly portò se stessa al punto più alto
che il carrello gli consentiva, e suonò una campana usando come batacchio uno
spezzone di pellicola cinematografica attorcigliato riprodotto in ferro battuto. Il
presidente della Commissione Dolly si sporse dalla sua postazione e si rivolse alla
gente del Bosco, agli uomini videofilm e iniziò con voce commossa a leggere il
lungo elenco delle videoteche cadute sul campo. Ogni elenco era preceduto
dall’anno e gli ultimi due anni erano stati una vera strage.
Dopo il dolore e il ricordo dei colleghi e di se stessi, perché molti uomini
video erano titolari di video cadute, il Bosco delle Immagini Dette si trasformò
come in una sagra paesana, e allestirono banchi e bancarelle, fuochi e artifici,
musica e danze. Furono allestite delle mostre fotografiche delle video cadute.
Oliver Twist curò l’allestimento delle foto. Poi furono lasciati dei video che
giravano in continuazione, mostravano video strapiene di gente che usciva
sorridente con in mano quello che aveva cercato e trovato per la sua serata.
Una voce disse: tutti morimmo a stento drogati di immagini che hanno
spento.
THOMAS ENRICO CARRIERO – 17 –
Anche “Qualcuno” fu convocato al bosco assieme a Sentenzio, la
Commissione Dolly, avendo saputo della loro prossima azione aveva pensato
bene, visti i numerosi morti, di richiamarli all'ordine, si sedettero davanti a tutta la
dirigenza, la quale, forse troppo filosofeggiando, ricordò loro, che intendevano
attuare una guerra diversa, dimostrativa, e che le loro azioni paramilitari talvolta
stonavano...Sentenzio e “Qualcuno” si guardarono perplessi, la guerra è guerra
pensarono, se mi sparano reagisco, se mi vogliono fottere reagisco, se voglio
vivere reagisco, furono i loro pensieri...comunque si sorbirono il cazziatone
pensando ad altro, la rapina che dovevano fare per il bene del Fronte non era una
passeggiata a raccogliere mazzetti di fiorellini...finito, si alzarono e girarono i
tacchi...si fece sotto il Lupo, il prossimo cazziatone sarebbe toccato a lui, ne risero e
si dettero appuntamento per l'indomani mattina al casello di Capua.
Sentenzio con i suoi, si presentò con un vecchio Bremach telonato, il Lupo
arrivò con una vecchia Thema con a bordo 3 amici che era meglio avere come
amici, “Qualcuno” arrivò con Claude e Cà a bordo di un Ducato minivan, con le
scritte di una polisportiva, risalirono dalla provinciale, era l'alba e la loro terra
sembrava un posto stupendo dove vivere.
Giunsero a Cassino a metà mattinata, si fermarono sulla strada dove il
furgone e la scorta sarebbero passati dopo aver fatto il giro dei prelievi, era agosto
e non c'erano molte macchine, Sentenzio si appostò su di un'altura, con una
carabina di precisione e Max come osservatore, il Lupo ed i suoi si prepararono
con una banda chiodata per bloccare il corteo, “Qualcuno” con i Leoni si sarebbe
occupato della macchina di scorta con gli ex-secondini...finalmente arrivò il carico
di soldi, il Lupo stese la striscia, il portavalori ci passò sopra e tutte le gomme
esplosero, al che la scorta inchiodò la macchina scese il caposquadra e Sentenzio
premette il grilletto, dai cespugli saltarono fuori i Leoni, gli AK facevano bella
impressione, la scorta fu messa in ginocchio, Claude e Cà li sorvegliavano, il Lupo
minacciò le guardie ancora nel furgone blindato: stronzi volete morire per 1200
euro al mese, per difendere soldi non vostri, uscitevenne!!!
Il portello laterale ovviamente si aprì, prelevarono i sacchi, si diressero
rapidi verso le macchine dividendosi il bottino.
Era stata un'azione indolore, quasi per tutti...si salutarono da lontano, erano
felici e si sarebbero rivisti al Bosco.
SAVERIO ROCCA – 5 –
Notte di luna piena. Al bosco si incontrarono tutti sotto dei salici piangenti e
quindi adatti alla tristezza della situazione. Si sedettero l'uno accanto all'altro
formando un cerchio con al centro un ceppo acceso che illuminava i loro volti
stravolti, resi ancora più cupi dai raggi lunari che filtravano tra le foglie. Tutti si
rivolsero ad Adele , la magica Adele, e iniziarono il Rito delle citazioni.
“Qualcuno” prese la parola con determinazione: "Ognuno di voi è stato
prescelto per rivelare la nostra esistenza al mondo. Sarete testimoni di quello che
sta per accadere e più tardi potrete raccontarlo. Non siamo qui per i poveri o per
chi ha fame! Sono i ladri di immagini che vogliamo. E il male che è in loro che
cerchiamo e ogni giorno spargeranno il loro sangue sul mondo, finché non cadrà
come pioggia dal cielo."
Il Lupo replicò lapidario: "Mi è rimasta una sola cosa: l'odio ".
Toccava a Cà ma era titubante. La sua cultura cinematografica non era
eccelsa e cercò di sviare con una banale scusa. Prontamente Emma replicò a mo’ di
rimprovero "Le scuse sono come i buchi del culo. Tutti ne hanno uno." Si senti
l'eco di una risata. Sentenzio, colto com'era, citò il grande Chaplin: "Siamo in un
mondo spietato, e bisogna essere spietati per difendersi.”
Il crepitio del ceppo nel silenzio più assoluto accompagnò la citazione di
Federico: “ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo del rasoio! Questo è il
mio sogno, questo è il mio incubo! Strisciare, scivolare lungo il filo del rasoio e
sopravvivere!"
Chiuse con grande eleganza Adele stessa: "La speranza...la quintessenziale
illusione umana e al tempo stesso la fonte della nostra massima forza." L'ora si
fece tarda: si guardarono tutti negli occhi cercando complicità. Occhi che poi si
chiusero per continuare a sognare.
MAURIZIO MANZO – 21 –
XXXI
C’era un particolare ondeggiare del vento che sembrava schivare gli alberi,
quella sera nel Bosco.
Adele aveva passato la mattinata a raccontare a Federico cose buffe e
significative, di quando aveva la video. Federico aveva notato che le si alterava la
voce mentre ricordava. Il vento gli parve fermarsi a pensare e poi riprese a
ondeggiare. Adele osservò passare il videofilm Le Onde del Destino e Il Vento fa il
suo Giro. Subito dopo incontrò Rosa Mara, The Others, che aveva ritrovato il suo
compagno. Rosa Mara aveva perso i figli risucchiati da un download Killer, e
aveva deciso di lasciare una vecchia vhs in play continuo nella speranza di riuscire
a recuperare suoi figli. La vhs era il film Poltergeist.
Rosa Mara era entrata in clandestinità incollerita dal dolore. Il compagno
rimase in città e andava a controllare la stanza nella speranza di rivedere spuntare
dalla tv i due bimbi. Anche Rosa Mara ogni tanto sfidava gli scanner subliminali e
le ronde e andava spinta dalla speranza. Il giorno aveva trovato il compagno
consumato a metà da uno scanner; l’avevano scovato guardando il film con la
speranza di riabbracciare i bambini. Tre rondisti tenevano Marco, mentre un
quarto lo scannerizzava. Gli sciolsero tutta la parte destra, fino al bacino, poi lo
scaraventarono a terra da una parte, tolsero la vhs dal lettore e se ne andarono
fischiettando.
Rosa Mara trovò Marco che stava riprendendo conoscenza. Gli mancava la
spalla e il braccio e metà torace, però poteva camminare e si diressero verso il
Bosco delle Immagini Dette, dove Marco diventò l’uomo videofilm Solo Quando
Rido. Perché quando gli si chiedeva se sentiva male, effettivamente sentiva dolore
solo quando rideva.
La Segreta Commissione Dolly si sollevò sul Bosco, quella sera. Accese i
lampeggianti per richiamare l’attenzione. Di lì a poco avrebbe comunicato
l’imminente attacco al Bosco a base di Napal e la necessità di spostare gli uomini
videofilm sempre più in alto, in un Bosco sempre più fitto. In un Buio sempre più
acceso.
THOMAS ENRICO CARRIERO – 18 –
Cà al ritorno nel bosco, chiese ed ottenne dalla Commissione dolly, una
piccola parte della rapina di Cassino, da buon balordo, cresciuto senza fronzoli,
con la secca regola della calle, aveva il sentore per non dire la certezza, che nel
Fronte si stavano infilando degli infiltrati, grazie a questi soldi avvicinò un
ufficiale della polizia visiva, che aveva purtroppo conosciuto anni prima quando
prestava servizio alla narcotici, poche decine di migliaia di euro, gli dettero la
conferma di quanto aveva sospettato...passò l'informazione a Qualcuno che la
trasmise alla Commissione.
Il giorno seguente furono convocati Sentenzio, il Lupo e Qualcuno, si
sedettero dinnanzi ai capi, Sentenzio si rifilava le unghie con una Pattada, gli altri
due deposero le armi sul tavolo, la Glock e la Beretta 92 f del Lupo, i membri della
Commissione mostrarono loro strani scritti apparsi sul loro forum, nonché
ambigue affermazioni di simpatizzanti e discutibili foto di mammuzzoni
dall'aspetto intonso...avrebbero avuto di che pensare, si misero sugli attenti,
presero il materiale si girarono e se ne andarono. Presero insieme il viale dei titoli
di coda, Qualcuno invitò i suoi colleghi a trattenersi con lui, aveva appuntamento
in un pub con Emma, Ugo e Cà per raccontargli gli ultimi avvenimenti, avrebbe
dovuto esserci anche Scarlett, quella sera poi sapeva che in quel pub, il mullighans
per la precisione sarebbe anche andata una sua vecchia e amatissima cliente che
lui ed alcuni suoi colleghi avevano soprannominato "la cricetina", voleva vederla,
forse non era così bella, ma a lui sembrava la Thurman.
Arrivarono gli altri avevano occupato già un bel tavolo sufficientemente
grande per accoglierli,si prospettava una bella sera...
La serata scivolò piacevole, Emma stretta nel suo chiodo di pelle sembrava
ringiovanita, il collega Ugo che finalmente aveva deciso di aderire al Fronte era
più sollevato, si svuotarono molte Guinnes e innumerevoli Cuba libre, questi
pazzi sognatori avevano visto quanto più possibile nella loro vita e l'un l'altro
inseguivano ricordi, fotogrammi, nomi di attori passati e registi eterni, assorbendo
così conoscenze reciproche, il pub chiuse e se ne andarono. Sulla strada l'ultima
paglia, dovevano risolvere il problema dell’infiltrato, adesso più che mai, gli
uomini videofilm avevano dovuto recarsi in un bosco ancora più isolato,
necessitavano quindi di un ulteriore passo verso una segretezza estrema...Cà
diede loro l'agognato nome, quella notte stessa Sentenzio, Qualcuno, il Lupo e
Ugo avrebbero risolto, lasciarono Emma e Scarlett sulla via di casa,
accompagnarono anche Cà, essendo lui coinvolto, questa volta si sarebbe
riposato...sulla strada della vendetta Qualcuno si dispiacque per non aver visto la
cricetina. L'infiltrato dormiva in una caserma nei pressi dell’arsenale civico,
parcheggiarono, il Lupo rubò una macchina, si appostarono ed attesero, i militi
solitamente rientravano ubriachi e fuori orario, i semafori oramai lampeggiavano,
era quasi l'ora...
MAURIZIO MANZO – 23 –
XXXII
Dal diario di un medico curante le persone usate come cavia ininterrotta per
la VIDEO ON DEMAND di Pigsconi:
Perlustrando strani occhi flebili
come ali spezzettate
non più sorretti
da crani
la volontà inespressa tendono
nel bianco avorio
di vene scosse
d'inerzia
assemblando del vuoto torbidi
torrenti pieni d'urla
manto a galleggio,
un blando
solfeggio di resina d'alberi
a pelo d'acqua lenti
gocce sottili
appone
rullanti il fondale; di rondini
le ombre gioia riflettono
sul volto inerme
stordito
d'implosioni d'ira ormai patina
opaca non più smossa
apatica.
Il medico analizza le pupille del telepaziente e ritiene che debba smettere di
guardare la televisione.
Il medico venne allontanato dalla commissione controlli e lasciò questi
scritti dentro il return di una delle poche videoteche ancora aperte.
XXXIII
Vedova Bene rideva. A volte lo si vedeva piangere senza un motivo
apparente. Lui era l’ultimo bigliettaio dell’ultimo cinema di periferia che era stato
bruciato. Pensò che anche il suo cinema come Il Cuore di Jenin poteva rinascere,
come la Fenice, il nostro Nuovo Cinema Paradiso. Vedova Bene era nel Fronte
Armato per le Immagini senza meriti particolari. Era un souvenir del cinema.
Lui aveva scelto di essere il film L’Ultimo Spettacolo e gironzolava velato in
bianco nero tra le stradine ventose del Bosco. Sapeva di essere uno di cui nessuno
si accorge. Anche quando staccava i biglietti nessuno lo notava, perché tutti
entravano guardando i manifesti sulla parete di lato alle sue spalle.
La comunità degli uomini videofilm aveva iniziato il cammino verso la
parte più alta del bosco. Stavano risalendo e infiltrandosi tra alberi più fitti, dove il
sole non filtrava e niente lo rifletteva. Gli uomini Apocalypto spianavano il
sentiero e il resto seguiva sibilando un coro sommesso di dialoghi di film che si
intrecciavano. Sul campo erano ancora visibili i bagordi della Sagra del Santo
Rental.
Oliver Twist aveva lasciato a se stessa la mostra fotografica delle video
derelitte. Alcune bancarelle erano state abbandonate così com’erano. La macchina
dello zucchero filato era in funzione perenne e aveva ricoperto gli alberi
circostanti di tutti i suoi colori.
Una sirena da ultimo avviso fece tremare i rami degli alberi scuotendo la
rugiada della mattina. Sul vecchio accampamento del bosco ormai non c’era più
nessuno. E il Napalm cominciò a spargere il suo odore.
Adoro l’odore del napalm di mattina...ha il profumo della vittoria. Urlò il
colonnello Kilgore.
Mentre tutto intorno bruciava, arrivarono altri aerei che buttarono dei kit di
sopravvivenza tra le fiamme che cominciavano a scemare. Kit composti da un
DDT VOD, un DVD player e una serie di fiction e reality su come resistere isolato
dal mondo guardando la Video On Demand del tuo presidente.
ENZA ARGENTO – 7 –
La giornata assolata aveva reso silenzioso il piccolo negozio di Emma.
Abituata a non perdersi mai d'animo, aveva occupato il pomeriggio leggendo
recensioni e mettendo un po' di ordine.
Era arrivata l'ora della chiusura ed Emma si diresse verso la porta, tirò giù
la tendina ed infilò le chiavi nella serratura.
Un leggero bussare la fece trasalire .
Un cliente di vecchia data, ma latitante da tempo, si era ricordato che Emma
offriva ad un buon prezzo un servizio per far tornare come nuovi i dvd e aveva
deciso di approfittarne.
Nonostante l'ora tarda, Emma se c'era da lavorare non si tirava indietro e
con un bel sorriso stampato sul viso occhialuto, disse al cliente che lo avrebbe fatto
volentieri.
Il film da rimettere in sesto era Lezioni di piano, un piccolo capolavoro,
come amava definirlo Emma con una musica da strapparti il cuore.
Prese la custodia originale offertale dal cliente e si diresse nella saletta ,
felice che qualcun altro potesse apprezzare quel film.
Lo estrasse dalla custodia e lo esaminò.
" Le spiace chiudermi la porta, grazie, sa, sono in chiusura"
Il cliente di vecchia data sorrise , si voltò verso la porta e la chiuse. Non vide
il lampo che balenò negli occhi di Emma, non vide il sorriso sul viso occhialuto
trasformarsi in un ghigno melmoso e affamato. Non lo vide il cliente di vecchia
data, ma lo vide Emma, riflesso nel vetro della porta.
...Il telefono squillò dopo poco. Era Naddy il suo amico esperto di computer,
che la invitava fuori. "Grazie sarà per un'altra volta...ho un amico per cena" e
riattaccò”.
Percorse il marciapiede lentamente e gettò qualcosa nel cestino dei
rifiuti...Lezioni di piano...masterizzato.
THOMAS ENRICO CARRIERO – 19 –
Finalmente videro la bestia rientrare barcollante, con altri due commilitoni,
caricarono le armi, appena questi oltrepassarono la loro auto, Sentenzio, Qualcuno
ed il Lupo, scivolarono fuori, Ugo scese dall'altro lato e con un tirapugni stordì
l'infiltrato, gli altri due furono fatti inginocchiare, i nostri erano più che tranquilli,
non si trattava di soldati, la polizia visiva aveva trovato adepti solo tra agenti
corrotti, ex-vigili urbani e guardie carcerarie, i veri militari, specialmente le truppe
d'elite, paracadutisti, incursori, alpini, non avevano certo voluto entrare in un
corpo che sarebbe stato il preludio di una guerra civile.
L'infame fu caricato nell'auto, i suoi amici legati dietro la schiena e
imbavagliati con del potente nastro adesivo e lasciati al loro destino, una brillante
carriera tra gli assassini, purtroppo la commissione Dolly, si era di molto
raccomandata, di limitare al minimo le uccisioni, se ne dispiacquero...si diressero a
tutta velocità verso il casale di Emma, che già era in viaggio, avrebbero unito
l'utile al dilettevole, qualche giorno di mare e una sessione alla "hostel",
ultimamente troppe erano le cose poco chiare, il malcapitato avrebbe certo fatto
penitenza, mentre loro avrebbero gustato la buona cucina della loro collega, del
resto a fare i sadici viene fame...Qualcuno pensò ancora alla cricetina, avrebbe
voluto averla con sé, tanto era innamorata del cinema che avrebbe sicuramente
condiviso la loro causa, volò via con i pensieri...il Lupo guidava veloce, Ugo stava
ripulendo il tirapugni dal sangue, Sentenzio s'era assopito sereno, Qualcuno
l'osservò e pensò al sonno dei giusti...
MAURIZIO MANZO – 24 –
XXXIV
Adele aveva aiutato Rosa Mara a trascinare su per il Bosco la metà del suo
compagno. Adele chiese a Marco: "ti fa male?" - "solo quando rido!" rispose Marco.
Osservò il pallore di Rosa Mara, e pensò al pallore dei figli risucchiati. Poi Adele
ridiscese per il sentiero assieme a Federico. Più si avvicinavano e più gli pareva a
entrambi di sentire da prima un suono incostante, sempre più vicino assumeva il
suono di un lamento e poi di un pianto. Un pianto di dolore. Era il Ricovero dei
cover dismessi. Il Fronte aveva garantito assistenza ai suoi soldati, ritirando i
mammuzzoni(1) e i Selector. Un angolo del Bosco aveva un pentaprisma di alberi
che si rimandavano il fruscio, e lì i mammuzzoni e i Selector venivano deposti a
dimora e salutati. Il calore aveva dilatato i metalli e mentre sfreddavano
lamentavano singhiozzando il rilascio di vernice, tensione dei laminati.
Alcuni monitor esplosero e Federico pensò a Zabriskie Point. Altri erano
intatti ma erano intaccati dalle immagini delle locandine impresse, che
ininterrottamente ruotavano per ore, giorni, anni, secoli passati a divenire oggetto
di desiderio.
Federico stringeva forte la mano di Adele, che aveva le lacrime agli occhi.
Alcune gocce di lacrime rallentavano nel solco della cicatrice dell'occhio,
assumendo un colore rosa pallido.
"Quando mia madre morì, di notte sentivo questo stesso rumore diffondersi
tra le stanze di casa, attraversava l'andito come un fluido e si diffondeva. Ero
piccola e nonostante avessi paura, dovevo capire cos'era e da dove veniva. Erano i
miei quattro fratellini che piangevano, mentre mio padre rideva impazzito." Adele
aveva il corpo gracile, e più Federico scopriva cose del suo passato, cose che
l'avevano devastata, più le appariva divina la sua forza.
Federico e Adele lasciarono dei segnali per i compagni che non avevano
visto il passaggio per il nuovo Bosco delle Immagini Dette. Di lì a breve sarebbe
arrivato Dylan Leg, con il suo inseparabile Rosario Elettronico che aveva tenuto
acceso per proteggere in preghiera le azioni di Sentenzio e Qualcuno. Guardarono
il Sole perché nel nuovo Bosco era visibile solo a una certa ora riflesso in un
laghetto e per non più di 20 minuti, quando si sollevava sopra una roccia filtrando
nell'unico punto luce filtrante, della nuova dimora degli uomini videofilm.
(1) Mammuzzoni è il nome con cui i videotecari chiamano i Distributori Automatici di dvd.
XXXV
Dylan Leg non si poteva spostare dall’albero dell’intolleranza. La Segreta
Commissione Dolly aveva creato delle zone meditative anziché punitive. Erano
angoli dove l’unica imposizione era non spostarsi da quel luogo. Quasi sempre
erano alberi, dove a volte era inciso il nome dell’angolo. Il punito non aveva altra
cosa da fare che pensare. E a farti pensare cosa di scorretto avevi combinato, vi era
appunto l’albero o la roccia designata.
L’albero dell’intolleranza aveva scritto il suo nome con le lettere che
pendevano dai rami. Spesso erano mosse dal vento e creavano un sibilo
fastidiosissimo. Esisteva un modo per non sentirlo ed era pensare. E quando
arrivavi a pensare e non sentire più il sibilo, avevi raggiunto un grado di
tolleranza minimo per convivere in una comune.
Dylan Leg girava intorno all’albero nervosamente. “voglio vedere se
metteranno tutti quelli che trasgrediscono, a piantonare questi tronchi vuoti...sarò
lì, pronto a dare battaglia...” e accendeva il suo rosario elettronico. Questa volta
l’aveva fatta grossa. Sulla zona più alta del Bosco delle Immagini Dette, stavano
spesso appartati due uomini videofilm che erano diventati entrambi il film I
segreti di Brokeback Mountain, e passeggiando tra gli alberi vivevano il film.
Dylan Leg con una forza sovraumana riuscì a bloccarli entrambi e lì legò in due
alberi che si fronteggiavano, ma distanti. “Ora non potete più toccarvi!” Esclamò
lasciandoseli alle spalle. Questa volta la Commissione stava per cacciarlo via dal
Fronte. Non faceva azioni se potevano nuocere al BB. Non faceva azioni di
solidarietà se non erano rivolte alla mamme in quanto madonna, ai preti in quanto
angeli senza sesso e alle gnocche in quanto sano appetito. Una voce che la
Commissione non aveva appurato, diceva che stava raccogliendo fondi per
scongiurare il fallimento del BB e che accendeva dei ceri ogni giorno come il sole si
scioglieva nel blu della sera. Quindi la Commissione non raggiunse l’unanimità
per espellerlo e gli diedero sette giorni di albero dell’intolleranza.
Sentenzio come al solito cercò di difenderlo: “avrebbero legato chiunque
facesse certe cose. Cosa vuoi che sia, ho visto coppiette legate perché si erano dette
ci vediamo domani, davvero!” Aveva questo modo di fare, sminuire le ragioni
degli altri in virtù delle sue per pareggiare comportamenti estremi, sia fisici che
verbali. Una volta da ragazzo era stato trovato con uno scalpo in mano, ancora
grondante sangue di uno zingaro, e disse: “allora Cesare Ragazzi, scusate non
esageriamo!” e si allontanò lasciando la scia sul selciato lo stupore nelle persone.
I mammuzzoni avevano smesso di piangere. Spenti da una pioggerellina
piacevole. Qualcuno e lupo e gli altri erano rientrati al Bosco osservando quel
paesaggio di luna abbandonata che aveva lasciato il napalm. I viali di titoli di testa
e titoli di coda, erano diventati tutt’uno, sembravano un largo Viale del Tramonto.
Era difficile pensare diversamente da quello che suggeriva quel film. Ma doveroso
per tutti era sperare.
THOMAS ENRICO CARRIERO – 20 –
Correvano veloci tra le risaie, piccoli pezzi di mare quadrato, Lupo mise il
cd di Anna Oxa,"A lei", per la precisione, ne venne su un putiferio, Ugo inizio a
rognare, Sentenzio, fan dei Metallica si svegliò e iniziò a minacciare, il Lupo
esigeva rispetto, in quanto oltre ad aver rubato l'auto, stava guidando, aveva
quindi voce in capitolo, a Qualcuno piaceva quella canzone ed in quel momento
aveva un significato, perorava quindi la causa del Lupo...litigarono e risero come
matti, la canzone finì e dal baule giunsero latrati misti, accostarono, Ugo scese e
riportò al sonno l'ospite, risalendo in auto mugugnava perché doveva ripulire il
tirapugni...in tarda mattinata arrivarono al piccolo casale di Emma, era una bella
costruzione, in legno e pietra, a ridosso degli scogli, isolata e con parecchio verde
intorno, dall'alto si vedeva il mare, nel retro c'era anche una piccola stalla dove
probabilmente avevano tenuto dei cavalli, si fermarono davanti, Emma si fece loro
incontro e si abbracciarono, scaricarono la bestia e lo legarono nella piccola stalla,
Emma aveva preparato una bella colazione, c'era di tutto, spremute, latte, miele e
marmellate casarecce, aveva anche fatto il pane, che appena sfornato era una
delizia, era tempo che Qualcuno si limitava solo a nutrirsi, quella mattina invece
gustò e se ne stupì...Finito e dopo aver ringraziato la padrona di casa,si misero al
lavoro.
Emma hai una cassetta degli attrezzi, chiese Qualcuno, Emma sorrise e andò
a prenderla, portarono alcune sedie, un tavolo ed una lampada nella stalla, la
bestia iniziava la sua avventura nel terrore, lo inchiodarono ai braccioli di una
vecchia sedia, Sentenzio con un cavetto di acciaio gli serrava la gola, bastò quello
per farlo parlare: Si ci sono altri agenti che stanno cercando di infiltrarsi, ma non
so molto, lavoriamo in gruppi di 5, senza sapere nulla gli uni degli altri, gli agenti
sotto copertura, fingono di essere vostri colleghi, o dichiarano prossime aperture,
al solo fine di annientarvi, chi credete che abbia dato le coordinate del bosco, ai
caccia per il bombardamento, sappiamo anche che avete un'area riservata, alla
quale, fino ad oggi non siamo riusciti ad accedere.
I militanti del Fronte s'irrigidirono, gli liberarono una mano dal chiodo.
Tieni carta e penna e scrivi i nomi degli altri quattro, e non macchiare troppo di
sangue il foglio. Qualcuno prese il biglietto e lo passò agli altri, era come avevano
immaginato, Sentenzio scivolò dietro alla bestia, oramai inutile e gli sparò un
colpo alla testa, lo seppellirono vicino ad un cespuglio di ortiche Ragazzi in
tavola! E'pronto!!!
Emma aveva preparato un piccolo pranzo freddo e aveva preso del buon
vino rosé imbottigliato anni prima dal padre...Contattarono subito la commissione
Dolly.
La commissione prese atto delle ultime notizie, gli infiltrati sarebbero stati
tenuti d'occhio, non avrebbero né partecipato né condiviso informazioni del
Fronte...Era però necessario un momento di quiete, poi sarebbero riprese le azioni,
ma la prossima avrebbe dovuto avere solo valenza educativa, gli uomini video, si
sedettero in cerchio, attorno ai capi, tra le proposte di tutti spiccò quella di
stampare decine di migliaia di dvx, con il film "I quattrocento colpi" e distribuirli
dall'alto, sulle principali città italiane, una roba degna del Vate, come il
volantinaggio di Vienna...Và da sé che sia a Qualcuno, che al Lupo e a Sentenzio la
cosa piacque, e non poco.
Emma, Scarlett e Adele si incaricarono delle copie, Qualcuno richiamò il suo
amico e pilota Darietto, il Lupo ripartì per la Trinacria, sia i Leoni che i Fanti,
tornarono nelle zone di appartenenza per progettare i voli, doveva essere
un'azione rapidissima e simultanea, le città predestinate erano Milano, Roma e
Catania, certi che da quei tre punti strategici, la cosa si sarebbe diffusa nel paese,
del resto non avevano forze sufficienti per spargere il dvx in altre zone, si
sarebbero affidati al passaparola, consci anche del fatto che i film si prestano, e
l'opera scelta era così universale che non avrebbe trovato ostacoli.
Qualcuno si ricordò di un suo amico fotoreporter, che in Kenia aveva
assistito proprio alla proiezione di quel titolo, all'aperto,organizzata dai missionari
Comboniani, con tutti i bambini della periferia di Nairobi o per meglio dire delle
bidonville, ove i ragazzini esultavano per un finale che pareva loro una speranza
certa...una poesia assoluta.
MAURIZIO MANZO – 25 –
XXXVI
Gina era Saltellante. Di masso in masso s'infilava sotto il bosco. Per arrivare
alla nuova zona del Bosco delle Immagini Dette, a un certo punto si sbucava sopra
una roccia, dove ti scivolava sugli occhi la chioma degli alberi compatta e a
momenti con ondulazioni differenti. Gina sapeva perché le foglie si muovevano in
moto contrario. Parevano onde mosse da correnti differenti, con increspature che
si incrociavano e si distanziavano, a volte si intrecciavano e a volte combaciavano
piegandosi in un abbraccio profondo.
Le correnti erano create dagli uomini videofilm che camminavano tra gli
alberi emettendo fabulisioni. Gina era stata tra i fondatori del Fronte. Per dei
malintesi e per la malignità di un’appartenente la Segreta Commissione Dolly era
stata allontanata. Lei era diventata il film Gloria una Notte d’Estate. Rispecchiava
il suo carattere. Gina nonostante avesse chiuso la video aveva deciso che doveva
combattere per la causa allo stesso modo e con lo stesso spirito di quando aveva la
video, se non di più. Arrivò agli altri baldanzosa. Federico e Adele la riconobbero
andandole incontro. Alle spalle di Gina una nube multicolore e rumorosa si faceva
sempre più a tiro. Erano i nuovi profughi, spinti dal sogno della nascita di una
nuova comunità nella città della parvenza. Il Bosco era la nuova terra promessa di
chi voleva ribellarsi a se stesso e alla propria remissività.
Persone che avevano avuto videoteche, persone che pensavano all’avvenire
mentale dei propri figli, persone che non hanno mai smesso di piangere e
sorridere pensando alla scena di un film, persone che guardano nel buio e vedono
la luce e persone che urlano ogni volta che qualcuno viene zittito; erano lì che
incedevano verso un mondo che sognavano migliore, non condizionato, non
imposto, non lobotomizzato.
Gina abbracciò Adele e Federico. Raccontò loro di avere appena avuto una
bambina e di averla lasciata in buone mani, con Francesco il suo compagno,
Assassinio di un Allibratore Cinese, era il film intersecato nel corpo di Francesco.
Gina era un bella ragazza giovane e molto matura, anche lei come Adele aveva
svolto diverse azioni importanti per il Fronte. Aveva un difetto, era permalosa e a
volte fraintendeva lo scherzo con la burla e diventava antipatica, perché veniva
fuori il suo carattere forte e combattivo gelando i presenti.
Vedova Bene, il bigliettaio senza più cinema, offrì i biglietti a tutti i profughi
per poi poterli strappare. Si era portato persino la buca dove inserirli. “Questo è
l’ultimo grande spettacolo!” Disse il bigliettaio ai profughi, che sfilavano davanti a
lui porgendo il biglietto che egli stesso gli aveva fornito. Alcune persone lo
guardavano stupiti. Era come non gli piacesse la frase Ultimo grande spettacolo.
Intanto di albero in albero venne diffusa una voce terribile per la comunità del
Fronte: Qualcuno volò sul Nido del Cuculo era caduto, morto in un agguato. Non
si sapeva niente di più, se cadde durante lo svolgimento di un’azione, o se era
stato intercettato dagli Scanner Subliminali.
Il Bosco delle Immagini Dette era stato di colpo come ricoperto di rugiada in
un’ora insolita per il depositarsi della guazza.