Che cosa resta di García Lorca FEdERICO IN UN COLLAGE dI
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Che cosa resta di García Lorca FEdERICO IN UN COLLAGE dI
Poets Essayists Novelists P.P.E.N. E.N. CLUB CLUB ITALIAONLUS onlus ITALIA Versi inediti per Juan Generazione Anni 50 Evtushenko: versi per Eco Come l’ebook salva i libri La ragazza uragano È dedicata al suo ultimo amore, il diciottenne Juan Ramírez de Lucas, la poesia inedita di García Lorca, del 1° maggio 1935. Un rapporto, scrive il poeta, «fuori tempo». Che cosa ha rappresentato García Lorca per gli intellettuali spagnoli nati attorno agli anni Cinquanta? Vent’anni dopo, il poeta diventerà simbolo dell’antifranchismo. Umberto Eco è morto a Milano il 19 febbraio scorso, a 84 anni. Tre giorni dopo, il poeta russo Evgenij Evtushenko ha scritto una quindicina di versi in memoria dell’amico. Nasce a Milano una piccola casa editrice che ripropone, solo in ebook, opere di narrativa italiana dagli anni Novanta in poi: «Utilizzare la narrativa per far luce sulla realtà». Fra il 1937 e 1941 la scrittrice albanese Musine Kokalari frequenta l’Università di Roma. Rientrata nel ’42 in Albania, viene processata e imprigionata per le sue idee liberali. Il testo a pag. 5 Neira a pag. 7 Grasso e Giaveri alle pagg. 8-9 Rosi, Scianna, Vernizzi alle pagg. 11-15 Il testo a pag. 17 ISSN 2281-6461 • Trimestrale, Anno X, n. 34 • gennaio-marzo 2016 • Direzione: 20122 Milano, via Daverio 7 • Tel. +39.335.7350966 • [email protected] • www.penclubitalia.it • CC postale n. 88341094 Poste italiane spa. Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 dcb Milano • CC bancario Monte dei Paschi: dall’Italia Iban IT15R0103001609000000365918; dall’estero BIC PASCITM1MI8 A 80 ANNI DALLA MORTE Che cosa resta federico in un collage di rafael di García Lorca A ll’alba del 17 o 18 agosto del 1936 Federico García Lorca viene assassinato a Viznar (Granada). Da Londra, il presidente del Pen, Herbert George Wells, preoccupato dalle voci allarmate che circolano sulla sorte del poeta, ne ha chiesto invano notizie al governatore di Granada. Nel congresso del Pen, tenuto nel giugno successivo a Parigi, è approvata una risoluzione in cui si rende omaggio alla memoria di García Lorca e al contempo si manifesta al popolo spagnolo la solidarietà per la tragedia che ha colpito il mondo delle Lettere. In quello stesso anno, all’Esposizione Universale di Parigi, la Spagna è rappresentata da un grande quadro di Pablo Picasso: Guernica. Nei 38 anni della sua esistenza, García Lorca ha lasciato una produzione di straordinaria importanza e modernità che riguarda poesia, teatro, disegni e musica; quest’ultima esaltata dalla collaborazione con il grande compositore Manuel de Falla. Poeta andaluso, poeta spagnolo, poeta universale, l’unico che a distanza di ottanta anni dalla scomparsa ha superato indenne l’usura del tempo e, come Dante, è ricordato con il solo nome di battesimo: Federico.© Federico García Lorca, un quadro con la luna, tre garofani e Rafael Alberti in un collage. I due poeti facevano parte della Generazione del ’27 UB nlus I Libri del Pen P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 2 La faccia nascosta dell’arte Francesco Arcangeli, Corpo, azione, Voto Mario Perniola, L’arte espansa sentimento, fantasia Einaudi, pp. 102, € 11 il Mulino, 2 voll. (pp. 336 + 272), € 48 Nell’odierno sistema dell’arte Nelle lezioni tenute tra il 1967 e il contemporanea, destabilizzato e 1970 nel corso di Storia dell’arte babelico, dove ormai tutti sono (cattedra già di Roberto Longhi) artisti e ogni cosa può essere ecco dipanarsi i «tramandi» che da definita «arte», è possibile Wiligelmo portano ai Carracci, a ridefinire ed elaborare nuovi Crespi e a Morandi, in una «marca strumenti di conoscenza estetica, di confine» (Bologna e l’Emilia) che al di là delle ideologie, usate come è cuore dell’Europa. «cortine fumogene»? 8 a cura di SANDRO PARMIGGIANI Voto Yann Kerlau, Cacciatori d’arte. Voto I mercanti di ieri e di oggi Johan & Levi, pp. 252, € 25 Passioni visionarie e speculazioni ardite, ascese e cadute nella storia del mercato dell’arte: un prologo (la rovina della galleria Knoedler) e sette storie, dai pionieri (Duret, Durand-Ruel, Vollard, Kahnweiler) ai protagonisti recenti (Guggenheim, Saatchi, Gagosian). 7 7 I Libri del Pen storia a cura di PABLO ROSSI Maurizio Degl’Innocenti, La patria Voto Orlando Figes, Crimea. L’ultima divisa. Socialismo, nazione e guerra crociata, Einaudi, p. 532, € 35 mondiale, Franco Angeli, pp. 192, € 24 Ricostruita dallo storico inglese, con Durante la I Guerra mondiale, mentre i ampia documentazione, la quasi socialisti tedeschi e francesi sostennero dimenticata e sanguinosa Guerra di lo sforzo bellico dei loro Paesi, i Crimea, che oppose, tra il 1853 e il socialisti italiani adottarono il principio 1856, l’Impero ottomano, l’Inghilterra, «né aderire, né sabotare», interpretato la Francia e il Regno di Sardegna alla in modo diverso da massimalisti e da Russia. Fra le conseguenze del conflitto riformisti. Turati infatti dopo Caporetto il sostegno francese ai piemontesi nella chiamò gli italiani a difendere la patria. Guerra d’indipendenza del 1859. 8 GarcÍa Lorca 2 Voto Lucetta Scaraffia, Le porte del Cielo. Voto I giubilei e la misericordia il Mulino, pp. 152, € 13 L’autrice ripercorre la storia dei Giubilei, strettamente collegata sia con quella di Roma, sia con le vicende religiose europee. P. E.N. CLUB P. E.N. CLUB Viene però sottolineato che i Giubilei, pur ITALIA onlus ITALIA ONLUS rispecchiando la ricerca della salvezza attraverso le indulgenze, sono sempre stati anche un nuovo modo della Chiesa per proporsi a credenti e non credenti. 8 8 3 A 80 ANNI DALLA fucilazione Il presidente del Pen, Wells, al governatore di Granada: «Dov’è Federico?» Il poeta e l’Italia «Lo ignoro», risponde l’ex colonnello Espinosa. La posizione del sodalizio internazionale al Congresso di Parigi di Gabriele morelli L a notizia della fucilazione di Federico García Lorca, avvenuta il 17 o 18 agosto del 1936, si diffonde fra l’incredulità e la costernazione di quanti sembravano quasi abituati, in quei tragici giorni, ad assistere alle terribili violenze causate dal colpo militare di Franco che apriva il periodo della guerra civile spagnola. Lo scrittore inglese Herbert George Wells, presidente del Pen, il 13 ottobre invia un telegramma al colonnello Espinosa, governatore di Granada, per avere notizie sul poeta. Risposta: «Ignoro il luogo dove si trova don Federico García Lorca». Due giorni dopo, il quotidiano El Sol di Madrid, città ancora in mano ai repubblicani, commenta in modo caustico la risposta dell’alto militare: «L’ex colonnello Espinosa dice di non conoscere il luogo dove si trova García Lorca. Non sa nulla. O meglio, non vuole sapere nulla; ciò disgraziatamente sembra confermare l’infame morte del poeta spagnolo. I nostri nemici, che lo sono ugualmente della cultura, si stringono nelle spalle dinanzi al fatto mostruoso. Rispondono in modo evasivo alle richieste dello scrittore inglese, che in questo caso rappresenta la coscienza del mondo civile. Ma, in realtà, a un militare della casta pretoriana, che cosa importa della civiltà e della poesia?». Il Congresso del Pen, tenuto a Parigi nel 1937, ricorda la figura di García Lorca ed esprime una vigorosa condanna contro il suo assassinio, di cui è accusato il regime franchista. Quindi, rende omaggio ai combattenti accorsi in Spagna, a difesa della democrazia. Sorpreso e contrariato dalla violenta reazione della stampa, il governo franchista cerca di neutralizzare l’accusa, facendo circolare, come diversivo, la notizia della fucilazione da parte marxista di alcuni noti scrittori. Il 19 agosto 1936 El Correo de Andalucía, P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA «España levanta el puño». La foto storica mostra i partecipanti a una cena in onore del giornalista Pablo Suero che si congedava dagli amici spagnoli. Da sinistra, in piedi: Rafael Alberti, Carlos Rodríguez Spiteri, Federico García Lorca, Vicente Aleixandre, Adolfo Salazar, Concha Méndez, Enrique Serrano, Arturo Serrano Plaja, Manuel Altolaguirre. Seduti: Pablo Suero e María Teresa León. Pablo Suero, nato a Gijon, da bambino era emigrato con la famiglia in Argentina organo di stampa dei ribelli nazionalisti, informa che il commediografo Premio Nobel Jacinto Benavente, i fratelli scrittori Quintero, il pittore Ignacio Zuloaga, Pedro Muñoz Seca e Ramiro de Maeztu erano caduti «víctimas de los infames crímenes marxistas». Esecuzioni false (eccetto gli ultimi due che furono uccisi nei mesi successivi), ma la cui diffusione serviva evidentemente a contrastare l’ondata generale di protesta sollevata dalla stampa mondiale contro l’assassinio di García Lorca. Sempre il 19 agosto, Miguel de Unamuno, nell’apprendere la notizia della morte di Federico dal rettore dell’università di Granada, Salvador Vila, poi fucilato, annotava con grande amarezza nella pagina del suo Diario final: «Che carneficina! Non so quante volte durante il giorno ripeto la stessa frase. Si ammucchiano i morti sul mio tavolo in tale numero che non ho il tempo di contarli». Ancora oggi ci si interroga come fu possibile l’orrendo crimine: Jorge Guillén non aveva forse detto che in caso di rivolta se c’era uno spagnolo che poteva salvarsi questi era Federico García Lorca? Le risposte sono molte e numerosi i tentativi che cercano di spiegare l’accaduto. In primo luogo esiste la versione ufficiale del regime franchista, cui si addebita la responsabilità della morte del poeta, che dopo lunghi indugi esce dal riserbo con una laconica nota, apparsa sull’ABC del 17 settembre 1937: «La semplice verità è che la morte del poeta fu un episodio vile e disgraziato, del tutto estraneo a qualsiasi responsabilità e iniziativa ufficiale». La giustificazione del governo spagnolo trova più avanti un avallo nella discussa monografia Federico García Lorca. L’homme-L’oeuvre (Parigi, Plon, 1956) del critico francese Jean-Luis Schönberg. Con molta disinvoltura e basandosi su una tesi aprioristica, l’autore afferma che l’assassinio di García Lorca sia dovuto a una rivalità tra omosessuali, frutto di un «regolamento di conti fra invertiti». La verità è semplicemente un’altra: García Lorca fu ucciso su ordine del governatore del Governo Civile di Granada, comandante José Valdés Guzmán; cioè fu vittima della repressione franchista che operò con ferocia nella città dopo il pronunciamiento militare. Amico del ministro repubblicano Fernando de los Ríos e disprezzato per la sua omosessualità, García Lorca è considerato «un rojo» (un rosso, un comunista) per le sue idee liberali e la partecipazione alle manifestazioni a favore dell’ideale antifascista, come mostra una foto di gruppo che lo vede in una cena collettiva con il pugno alzato assieme a Rafael Alberti, Vicente Aleixandre, Manuel Altolaguirre, María Teresa León e altri ancora, sebbene in questo caso l’incontro sia da leggersi come omaggio spontaneo all’amico giornalista argentino Pablo Suero, che si congedava dagli amici spagnoli. Un omaggio, del resto, abbondantemente innaffiato da buon vino, come ricordano i testimoni e mostrano i visi allegri nell’istantanea riprodotta a sinistra. Sulla posizione ideologica del poeta a favore della Repubblica – lontana dal dogma marxista rifiutato con forza – esistono le attestazioni della famiglia, suffragate inoltre dai legami di amicizia e parentela con Fernando de los Ríos (Paco, il fratello del poeta, sposa la figlia del ministro). Anche il matrimonio della sorella Concha con Manuel Fernández-Montesinos, sindaco socialista di Granada, rinsalda i vincoli di vicinanza della famiglia di García Lorca con il governo repubblicano. Per conoscere le idee segue a pag. 4 García Lorca con la madre Vicenta L e prime testimonianze dell’opera di García Lorca in Italia risalgono al 1929 quando Ettore De Zuani presenta nell’«Almanacco letterario» il Romancero gitano. Nell’agosto del 1934, Ezio Levi pubblica un articolo sulla Barraca nella rivista Scenario; l’anno successivo è la volta dell’intervista di Silvio D’Amico. I due studiosi invitano il poeta a fare una conferenza a Roma al «Convegno Volta»: Federico ringrazia, ma non sarà presente. La prima lettura della poesia di García Lorca si deve all’antologia di Carlo Bo, del 1940. Oreste Macrí ha ricostruito il momento della scoperta del poeta andaluso: «Il primo proposito nacque segretamente alla morte di García Lorca negli ardenti e mitici anni fiorentini (1936-1942) della mia generazione, quando Carlo Bo ci leggeva alle Giubbe Rosse le strofe del Llanto a Ignacio». La fama del granadino cresce dopo il suo assassinio: nel ’38 Nozze di sangue è dato al Teatro Valle di Roma; nel 1942 Elio Vittorini traduce Bodas de sangre. La casa di Bernarda Alba è rappresentata nel 1947 al Teatro Nuovo di Milano e nel 1955 al Piccolo Teatro, con la regia di Giorgio Strehler; Yerma va in scena nel 1948 al Teatro Biondo di Palermo. Traducono García Lorca anche Clemente Rebora, Franco Fortini, Giorgio Caproni, Leonardo Sciascia, Mario Luzi, ecc. L’antologia di Bo si arricchisce fino a comprendere l’intero corpus poetico che esce da Garzanti. Da allora è stato un continuum: studi, monografie, raccolte teatrali e opere complete. UB nlus I Libri del Pen P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 4 LETTERATURA araba Voto Muhammad Aladdin, Cani sciolti Ahmed Saadawi, Frankenstein a Bagdad, E/O, pp. 348, € 18 Il Sirente, pp.106, € 15 In una Bagdad devastata dalle Seguendo le vite di tre amici: uno bombe e dalle violenze settarie scrittore di racconti pornografici, un sotto l’occupazione Usa, Hadi manager di danzatrici del ventre e un decide di assemblare letteralmente tossicodipendente nelle intricate e un cadavere «alla Frankenstein». vocianti strade cairote, e nelle strade del Il mostro comincia a vivere e a deserto lontane dalla metropoli, l’autore vendicare le vittime, ma ben presto egiziano rivela la vita dei giovani nati terrorizza la popolazione colpendo negli anni 90 lontani dalla morale anche degli innocenti. tradizionalista e liberi da costrizioni. 7 a cura di HADAM OUDGHIRI Voto Susan Abulhawa, Nel blu tra il cielo Voto e il mare, Feltrinelli, pp. 332, € 16 Khaled, bambino di dieci anni la cui morte è vicina, racconta la sua storia e quella delle donne della sua famiglia. È un tuffo profondo e commovente in settant’anni di storia palestinese vera e drammatica che si fonde magistralmente col realismo magico dell’autrice palestinese, nata nel 1970. 6 7 GarcÍa Lorca 3 I Libri del Pen 8 A 80 ANNI DALLA fucilazione La madre del poeta: se perdiamo le elezioni ci cacceranno Da Madrid il poeta raggiunge la Huerta de San Vicente (Granada) per l’onomastico del padre segue da pag. 3 politiche del granadino è inoltre sufficiente ascoltare il racconto, apparso sull’Heraldo de Madrid (6 febbraio 1936), del citato Pablo Suero in visita ai genitori del poeta nell’appartamento madrileno di via Alcalá: «Sono ricchi agricoltori della Vega di Granada – scrive –. Tuttavia sono vicini al popolo spagnolo, si dolgono della sua povertà e anelano l’avvento di un socialismo cristiano». Affascinato dalla personalità della madre del poeta, Suero descrive le preoccupazioni della famiglia di García Lorca alla vigilia delle elezioni politiche: «Se non vinciamo possiamo già lasciare la Spagna! Ci cacceranno, se prima non ci ammazzano!», lamenta donna Vicenta. Sempre la madre di García Lorca, in una precedente lettera del 1° dicembre 1933 inviata a Federico a Buenos Aires, nell’informare il figlio sulla situazione politica spagnola, esprime i suoi timori per– lo scontro in atto tra gli estremisti delle due fazioni e critica la recente politica della destra che considera interessata e corrotta: «Hanno speso milioni – commenta – e hanno fatto le cose più sporche e vergognose che si potessero mai fare». E aggiunge con rassegnato scetticismo: «Staremo a vedere come andremo a finire poiché la cosa è sporca». Lo stesso poeta, in una missiva alla famiglia, sempre da Buenos Aires, alla notizia degli attentati anarchici avvenuti in Spagna contro la coalizione conservatrice della Ceda (Confederazione spagnola della destra autonoma), da poco al potere, manifesta il suo stato di apprensione alleviato dal pensiero dell’esistenza di un’opposizione contro le forze reazionarie: «In questi giorni sono stato molto preoccupato per voi a causa dei disordini anarchici; d’altra parte, però, sono contentissimo perché ciò dimostra che le destre non possono in alcun LETTERATURA NORDAMERICANA a cura di SERGIO PEROSA Herman Melville, Moby Dick Voto Henry James, Gli ambasciatori, trad. di Voto Adam Gobnik, L’invenzione Voto o la balena, trad. di Ottavio Fatica Marcella Bonsanti, Elliot, pp. 568, € 22 dell’inverno, trad. di Isabella C. Blum Einaudi, pp. 674, € 30 Guanda, pp. 272, € 20 Il capolavoro della fase matura di Henry A 80 anni di distanza, questa traduzione James. L’americano di mezza età e dalla Sorta di saggio narrativo con richiami a rimpiazza per autorevolezza e creatività vita scialba, inviato in Europa per salvare varie arti, sulla nascita di una visione linguistica quella di Cesare Pavese, dalla «donna fatale» un giovane non più negativa dell’inverno cheP.aE.N. CLUB P. E.N. CLUB finora ineguagliata. La disponibilità di compatriota, fra continui cambiamenti partire dall’800 diventa una stagione ITALIA onlus ITALIA ONLUS strumenti culturali che questi non aveva di prospettiva, scopre il fascino artistico attraente e misteriosa di festività natalizie è sfruttata per rendere con forza e umano della vecchia civiltà, il sottile e sport invernali, una sfida per estreme inventiva la possente vicenda della capovolgimento di valori e il rimpianto avventure artiche e l’invenzione di città caccia alla mostruosa balena bianca. di non aver vissuto. sotterranee per sconfiggerlo. 8 Inediti Q uel biondo di A lbacete Quel biondo di Albacete venne, madre, e mi guardò. Io non posso guardarlo! Quel biondo del frumento, figlio della verde aurora, alto, solo e senza amici, calpestò la mia strada fuori tempo. La notte si colora e si indora d’un delicato fulgore. Io non posso guardarlo! Quel giovane aitante e snello, biondo, gentile e semplice, sparse nella mia notte oscura il suo giallo arbusto gelsomino, tanto mi ama e io l’amo, che i miei occhi portò via. Io non posso guardarlo! Quel giovane della Mancia venne, madre, e mi guardò. Io non posso guardarlo! Rapporto d’amore «fuori tempo» a poesia inedita di García Lorca – è L stato necessario interpretare un verso dalla lettura incerta – è dedicata al suo Da sinistra: un disegno di Federico García Lorca, intitolato «Amor» (Buenos Aires, 1934) e il poeta spagnolo, fotografato per strada a Madrid nel 1934 modo attaccare la Spagna». 1936: ritorno a Granada. Oggi, alla luce della nuova documentazione, possiamo ricostruire gli ultimi giorni del poeta e al contempo chiarire che il suo ritorno da Madrid a Granada nella casa estiva della Huerta de San Vicente, dove egli giunge il 14 luglio per festeggiare l’onomastico del padre, faceva parte di un progetto segreto che prevedeva un viaggio in Messico con il nuovo giovane amante, Juan Ramírez de Lucas (relazione emersa pochi anni fa dopo la morte di quest’ultimo), per unirsi alla tournée teatrale di Margarita Xirgu, la grande interprete di molte opere lorchiane, che reclamava la presenza del poeta. La stessa Xirgu ha dichiarato di aver ricevuto un telegramma di García Lorca che annunciava il suo arrivo imminente. Progetto frustrato dallo scoppio della guerra civile, ma ostacolato al momento dal padre del giovane minorenne che si oppone con forza al viaggio di Juan, al quale Federico il 18 luglio invia una lettera in cui lo esorta ad aver comprensione e pazienza: «Conta sempre su di me – scrive –. Io sono il tuo migliore amico, ti chiedo di essere diplomatico e di non lasciarti travolgere dal fiume. Juan: devi tornare a ridere». E termina: «Io ti penso molto, e tu lo sai senza bisogno che te lo dica, ma in silenzio e tra le righe devi leggere tutto l’affetto che ho per te e tutta la tenerezza che serbo nel cuore». La missiva giunge alla casa di Albacete del giovane poco prima che si interrompano le comunicazioni tra la zona repubblicana e quella nazionalista. Il 17, in Marocco, un gruppo di ufficiali della guarnigione di Melilla si ribella al governo centrale e il 20 la violenza fascista si abbatte con furia su Granada dando inizio a un periodo di feroce repressione con migliaia di arresti, assassinî ed esecuzioni capitali (non meno di cinquemila, è stato calcolato). Nel frattempo Federico, in seguito alle violente perquisizioni di gruppi armati entrati nella Huerta di San Vicente, si rifugia nella casa dell’amico poeta falangista Luis Rosales, dove il giorno 16 agosto viene arrestato da Ramón Luis Alonso, rappresentante della Ceda, e tradotto nella casa del Governo Civile: inutili gli interventi dei fratelli Rosales che protestano e cercano di liberare il poeta. L’ordine di fucilazione è impartito dal governatore José Valdés e, si dice, segue a pag. 6 ultimo amore, il diciottenne Juan Ramírez de Lucas (Albacete 1917 - Madrid 2010), e appare scritta in lapis azzurro e rosso sul rovescio di una fattura dell’Academia Orad, datata 1 maggio 1935. Sembra terminato, a causa dei suoi continui tradimenti, l’intimo sodalizio con Rafael Rodríguez Rapún, al quale comunque sono diretti i Sonetos del amor oscuro, libro di passione e di tormento. Felice e pienamente corrisposto è invece il nuovo rapporto d’amore vissuto con il giovane biondo Juan che il poeta conosce, come scrive, «fuori tempo», cioè a un’età avanzata della sua vita, e che paragona al colore luminoso del grano e del gelsomino, simbolo di grazia, eleganza e gentilezza. A destra: il critico Juan Ramírez de Lucas a 18 anni, in un disegno di Gregorio Prieto. A Juan sono dedicati i versi di Quel biondo di Albacete, scritti un anno prima che Federico García Lorca venisse assassinato nell’agosto del 1936, a 38 anni, a Víznar, a circa dieci chilometri da Granada 6 P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 5 UB nlus I Libri del Pen P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 6 MUSICA a cura di FRANCA CELLA Voto Svjatoslav Richter, Bruno Voto La melomania nelle carte. A cura di Vittoria Crespi, Titina Rota. Teatro Cinema Pittura Monsaingeon, Scritti e conversazioni Giuseppina Benassati e Roberta Cristofori, Amici della Scala, pp. 246, € 35 Il Saggiatore, pp. 578, € 39 Longo, pp. 486, € 38 Racconto eccitante, attraverso Riservato fino all’ostilità, il grande Quasi 1200 immagini, in parte figurini di rara bellezza, di una donna pianista russo negli ultimi anni accettò di inedite, che hanno accompagnato e schiva e moderna che si forma alla raccontarsi al sensibile regista-scrittore trasmesso la popolarità di Verdi. Scala, collabora con grandi registi (da Monsaingeon. Conversazioni inseguite tra Ritratti, caricature, fotografie, Salvini a Max Reinhardt), introduce viaggi e malattie, restituite come cartoline seguono l’evolversi della nel costume teatrale la moda, la racconto in prima persona, con parole riproduzione e della diffusione leggerezza di fogge e colori, la fisicità sue, dalla nascita in Russia anno 1915 ai capillare operata dalla pubblicità di chi deve muoversi e danzare. maestri, agli artisti con cui ha suonato. attraverso varie iconografie. 8 8 Voto 7 I Libri del Pen musica a cura di CARLAMARIA CASANOVA Eduardo Rescigno, Marianna Barbieri Voto Mario Marcarini, Vivaldi e l’angelo di Nini, Zecchini pp. 346, € 25 avorio, Skira, pp. 86, con CD, € 14 Verdi voleva la Lady Macbeth «brutta e Racconti veneziani dello storico cattiva, con voce aspra, soffocata e musicale, innamorato cronico di cupa. Diabolica». Scelse la BarbieriVenezia. Nella Laguna, Marcarini Nini, proverbialmente brutta. E la voce? intesse un giallo che scivola fra calli Dicono purissima ma con particolari e rii, annusando crimini, sfuggendo fascini oscuri. Una delle grandi all’Inquisizione, indagando su primedonne dell’800, dagli esordi assai scomparse e misteri (che sia storia faticosi. Poi trovò marito, divenne vera?). Non solo parole: c’è anche contessa e tutto cominciò a funzionare. un ineffabile disco. 8 Voto Alessandro Zignani, La storia negata. Voto Musica e Musicisti nell’era fascista Zecchini, pp. 8+200, € 25 Il periodo, si sa, è buio. Il titolo è chiaro. Sono gli anni in cui il «vero» italiano miete il grano a torso nudo. Intanto, però,P. E.N. CLUB P. E.N. CLUB individui di genio sono zittiti, magari per ITALIA onlus ITALIA ONLUS sempre. Questo libro, giusto e doveroso, racconta di strutture, fatti, personaggi che, con percorsi a volte rocamboleschi, sono riusciti comunque a lasciare la loro traccia. 7 GarcÍa Lorca 3 8 P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 7 A 80 ANNI DALLA fucilazione «Dale café, mucho café». Trasferimento del poeta a Víznar e fucilazione alla Colonia Le ultime ore ricostruite da Gibson, Penón e Molina Fajardo di Julio neira segue da pag. 5 senza consultare il generale Gonzalo Queipo de Llano in missione a Siviglia, poiché le comunicazioni telefoniche erano interrotte; si può obiettare, però, che funzionavano quelle radiofoniche utilizzate dai comandi militari. È dunque probabile che sia stato Queipo de Llano a confermare l’esecuzione con la nota frase «Dale café, mucho café»: l’ordine imponeva il trasferimento nella Colonia di Víznar e la fucilazione dei condannati.Víznar era allora un piccolo villaggio a circa dieci chilometri a nord di Granada, dove si ergeva il vecchio edificio chiamato La Colonia, trasformato in carcere militare dopo il golpe franchista. Ogni tanto, durante la notte, si apriva la porta d’ingresso e usciva un gruppo di prigionieri guidato dai volontari della Escuadra Negra. Le vittime erano costrette a salire su vecchi furgoni militari che partivano in direzione di Alcafar. Poco dopo si udivano rabbiose scariche di fucile. García Lorca trascorre le ultime ore rinchiuso al pianterreno della Colonia. Comandante delle operazioni militari di Víznar era il capitano falangista José María Nestares Cuéllar: egli ricorda che erano circa le dodici della notte quando venne a svegliarlo il tenente Rafael Martínez Fajardo con quattro prigionieri. Il capitano riconosce García Lorca e, indignato per la sua presenza tra le vittime designate, straccia il foglio ricevuto, ma non può impedire l’esecuzione della sentenza poiché egli era solo il destinatario dell’ordine da eseguire. Incarica pertanto Manuel Martínez Bueso, capo dei servizi motorizzati, di guidare il convoglio e presenziare all’esecuzione per poi riferire. A sostegno di questa versione, tanto il biografo di Federico Ian Gibson, quanto i ricercatori Agustín Penón e Eduardo Molina Fajardo (molto importante la sua documentazione poiché come militante falangista Neira: Federico e la nostra generazione P Federico García Lorca, María Teresa León e Rafael Alberti a Madrid nel 1933. In basso la foto è firmata da entrambi i poeti spagnoli poté accedere a informazioni riservate) presentano una ricca documentazione rilasciata da vari responsabili e testimoni, a partire dallo stesso Ramón Luis Alonso; il quale assicura di essere tornato nella casa del Governo Civile il giorno successivo alla consegna di García Lorca, cioè il 17 agosto, e di aver appreso dal comandante Valdés che il poeta era già stato ucciso. Anche Manuel de Falla, sebbene malato, era accorso presso il governatorato per intervenire a favore dell’amico Federico, ma lo informarono che era troppo tardi. Quella notte a guardia dei prigionieri c’è il giovane soldato José Jover Tripaldi; fervente cattolico, era solito chiedere ai prigionieri in prossimità dell’esecuzione se volessero confessarsi con il parroco del paese oppure lasciare un messaggio ai familiari. Secondo la versione di Tripaldi sono le cinque meno un quarto del mattino quando arrivano le guardie e svegliano i prigionieri. Nel rendersi conto che è arrivata la fine, Federico chiede di confessarsi, ma il prete ha già lasciato la casa. Allora Tripaldi, ricordando la misericordia di Dio, gli suggerisce di dire l’atto di dolore, che però García Lorca ha dimenticato. A questo punto il giovane carceriere inizia a recitare la preghiera mentre Federico, a testa bassa, piangendo, ripete lentamente le parole. Alla fine i due si fanno il segno della croce e si abbracciano. Poco dopo, il poeta, il maestro elementare Dióscoro Galindo González, privo di una gamba, i banderilleros Joaquín Arcollas Cabezas e Francisco Galadí Meral, circondati dalla Escuadra Negra, escono dalla Colonia dove sulla porta attende una macchina che parte in direzione di Alcafar. La macchina percorre un sentiero di alcuni chilometri, poi si ferma. I prigionieri scendono e continuano a piedi finché non giungono vicino a un vecchio ulivo, accanto alla Fuente Grande, dove con i fucili vengono spinti a forza sul pendio di un fossato e lì brutalmente uccisi. Davanti, l’orizzonte della Vega oscillava lievemente nel primo chiarore del mattino. © G. M. er chi come noi è nato a metà degli anni Cinquanta e ha frequentato l’università ai primi dei Settanta, la figura di Federico García Lorca ha un valore maggiore di quello che gli spetta per qualità letteraria. É diventato simbolo di una Spagna sacrificata durante la guerra civile sull’altare dell’intolleranza e del fanatismo per mano delle forze che pretendevano di mantenere lo Stato sotto il velo del dogmatismo arcaico. Il regime del generale Franco era già intriso di morte, ma non per questo era meno temibile: il carcere incombeva sui dissidenti e, se fosse stato ancora in vita, il dittatore avrebbe continuato a firmare condanne a morte. Il regime aveva provato a divulgare, per i propri interessi, un’immagine inoffensiva del poeta: il García Lorca neopopolare, più vicino allo stereotipo della Spagna folcloristica, l’autore del Romancero gitano e del Poema del cante hondo, che componeva per l’Argentinita canzoni tradizionali, ispiratore di coplas di autori famosi nel dopoguerra come Rafael León. Proprio il García Lorca tanto criticato dai suoi amici surrealisti Luis Buñuel e Salvador Dalí nel 1928. Inoltre sembrava la classica persona non coinvolta in politica e che il suo premeditato assassinio nell’agosto del 1936 fosse dovuto, in realtà, ad un regolamento di conti fra omosessuali. Così il regime pretendeva di eliminare la propria evidente responsabilità di quella morte. Invece la nostra generazione ha avuto la possibilità di scoprire in gioventù che Federico era uno scrittore molto più importante di quello ventilato dal franchismo, con una nitida coscienza sociale, che aveva sviluppato una notevole attività politica e che il suo fu un crimine politico deciso da coloro che tenevano sotto controllo Granada per ordine dello Stato maggiore Federico García Lorca e Salvador Dalí in una foto del 1927 degli insorti contro la Repubblica. E le foto di García Lorca alla Columbia University di New York o alla Residencia de Estudiantes di Madrid si trasformarono in un vero e proprio simbolo di lotta antifranchista. Avvenne negli anni Settanta, quando un nuovo gruppo di studiosi delle sue opere, non condizionati sentimentalmente dall’averlo conosciuto – Cyril Brian Morris, Mario Hernández, Andrew Anderson, Miguel García Posada, Andrés Soria Olmedo, ecc. –, cominciarono a mostrare una nuova forma di intendere il poeta di Granada attraverso le sue opere postume: Poeta en Nueva York, Diván del Tamarit e i suoi Sonetos de amor. Nel recupero delle opere successive di García Lorca giocò un ruolo fondamentale, nel 1974, la commemorazione del cinquantenario del Manifesto Surrealista di André Breton e, sia questo movimento – che il franchismo considerò sempre un compagno di viaggio del Partito comunista – che la sua influenza in Spagna, iniziarono ad avere l’attenzione che meritavano. Nel 1975, la pubblicazione da parte dell’amico Rafael Martínez Nadal del manoscritto del dramma El público – che García Lorca gli aveva consegnato all’inizio del suo ultimo viaggio a Granada, nell’estate del 1936 – e della Comedia sin título, altra opera surrealista, dallo stesso Rafael edita nel 1978, hanno permesso di svelare l’autentica dimensione di un poeta capace di percepire il mondo e tradurlo con misteriosa bellezza, cantore dei grandi drammi dell’uomo contemporaneo, difensore delle minoranze oppresse dal sistema capitalista e dal dogmatismo sociale; e di un drammaturgo che stava in vetta al teatro europeo d’avanguardia, con proposte sceniche di insolita audacia. Decisamente diverso dall’immagine stereotipata del poeta giocoso e dell’omosessuale istrionico che aveva divulgato il franchismo. Tutto ciò venne confermato durante quella decade grazie all’introduzione nelle Obras completas di interviste e discorsi riportati dalla stampa dell’epoca, che rivelano un autore di forte impegno sociale, sino al punto di essere il primo firmatario del manifesto degli intellettuali a favore del Fronte Popolare durante le elezioni del febbraio del 1936. A questo si aggiunga che, all’epoca, fu il suo caparbio biografo Ian Gibson a spiegare dettagliatamente le circostanze del suo assassinio, sebbene si tentasse di confondere le carte per discolpare il regime. In conclusione, la nostra generazione ha avuto l’onore di rivalutare la personalità letteraria di uno dei più grandi talenti della letteratura contemporanea. Resta da chiedersi: che vette avrebbe raggiunto la sua opera se egli non fosse stato ucciso a trentotto anni, ma avesse raggiunto gli ottanta? © (Traduzione di Barbara Merlo) UB nlus I Libri del Pen P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 8 Letteratura inglese a cura di Francesca Albini Voto David Whitehouse, La piccola biblioteca Voto David Peace, Fantasma Mary Chamberlain, La sarta di Dachau, Garzanti, pp. 320, €16,90 con le ali, Sperling, pp. 302, € 18,90 Il Saggiatore, pp. 102, €17 Ada, una giovane ambiziosa, arriva Bobby ha un padre alcolizzato, è Una raccolta inedita pubblicata in a Londra nel 1939, sognando di perseguitato dai bulli della scuola e passa esclusiva per i lettori italiani. Quattro diventare una sarta famosa. Si invaghisce il tempo archiviando le memorie della racconti con protagonista uno spettro, di uno straniero che la porta con sé a madre, sparita da tempo. La sua vita che in vita era stato un grande Parigi, ma poi l’abbandona. Travolta cambia quando incontra Rosa e la scrittore. Un’avventura tra incubi dalla guerra, Ada finisce a Dachau, dove madre di lei, Val, che fa le pulizie in una e allucinazioni. Peace descrive un cuce vestiti per le mogli dei nazisti. Una biblioteca ambulante. I tre decidono di mondo tetro e violento con un prospettiva diversa di quegli anni, scritta scappare sul furgone della biblioteca. linguaggio scandito, che ricorda i ritmi da una studiosa di storia. Un libro per chi ama i libri. del jazz e gli autori del noir americano. 7 6 Voto 8 I Libri del Pen narrativa a cura di Liviana Martin Luca Vernizzi, Negli occhi e nella mente. Voto Michela Murgia, Chirù Voto Luca Scarlini, Ziggy Stardust Voto Autobiografia minima dentro i colori della Einaudi, pp. 150, € 18,50 Add, pp.110, € 12 luce, Ebook Amazon, pp. 134, € 9,99 Eleonora, quarantenne attrice teatrale, Il libro è dedicato all’artista David Bowie, In 61 frammenti autobiografici, diventa maestra di vita del giovane Chirù, genio del rock, appena scomparso. Ziggy corredati da altrettante illustrazioni, aspirante violinista, e lo introduce nel mondo Stardust, la sua più nota creazione, è l’autore rende omaggio alla luce: lampi degli artisti e nella realtà degli adulti. I due l’alter ego di Bowie, l’inviato dallo spazio P. E.N. CLUB P. E.N. CLUB di colore e acute riflessioni disvelano personaggi si sfidano in un sottile gioco di che porta la trasgressione nell’immaginario ITALIA onlus ITALIA ONLUS l’infanzia, la giovinezza e la visione potere, di seduzione e di ambiguità; alla fine adolescenziale della Londra anni 60. dell’uomo maturo, che osserva la realtà i ruoli si ribaltano e sarà il ragazzo a dare Figura multiforme, unisex, è il messia che delle cose, la illumina con il suo sguardo l’ultima lezione all’insegnante. Romanzo predica il bisogno di fuggire dal grigiore e ne è a sua volta illuminato. scritto con una prosa densa e coinvolgente. dell’anonimato verso altre dimensioni. 8 in memoriam 8 7 P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 9 versi del poeta russo per lo scrittore italiano Evtushenko: «Eco era la mia guida di tanti misteri. Non li racconterò a chi non ne è degno» lo scrittore, il Pen e il mancato Nobel «Lasciano il nostro pianeta gli ultimi geni, anche le loro vite sembrano attimi» di sebastiano grasso di Marina Giaveri N F el settembre del 2011, dieci fra scrittori e giornalisti italiani, scelti dal Pen, vennero invitati ad attraversare la Russia sulla ferrovia Transiberiana. Un’esperienza straordinaria di ventuno giorni. All’università di Ekaterinburg, sul muro dell’aula di Italiano, c’era scritto a caratteri cubitali: Dante, Petrarca, Eco. Quando glielo raccontai, Eco si mostrò piuttosto divertito. Si era iscritto al Pen Italia nel 2009, ma era già socio, da tempo, del Pen americano. Nel novembre 2010, alla Fondazione Rockefeller di Bellagio, si tenne il Convegno internazionale del Pen per i 50 anni di «Scrittori in prigione» ed Eco scrisse la prefazione al libro Parole in libertà (edizioni Es). Più volte lo pregai di accettare la presidenza del Pen Italia. Fra i predecessori: Marinetti, Silone, Moravia, la Bellonci, Soldati, Luzi. Niente da fare. Stessa risposta quando gli chiesi la disponibilità a fare il presidente internazionale. Anche qui aveva buoni predecessori: Croce, Miller, Böll, Vargas Llosa… Proposta respinta. Eppure sono tuttora convinto che la sua presidenza – nazionale o internazionale – avrebbe sicuramente dato un’impronta indelebile al sodalizio fondato a Londra, nel 1921, da Catherine Amy Dawson Scott (primo presidente, il Nobel John Galsworthy). E al Nobel di letteratura, il Pen Italia ha candidato Eco più volte. Non è affatto vero che egli disdegnasse Stoccolma. Purtroppo gli scrittori in lizza ogni anno sono circa duecento e il Premio è uno solo. D’altronde ad Eco è capitata la stessa sorte di Tolstoj, Ibsen, Proust, Joyce, Woolf, Yourcenar, Scott Fitzgerald, Sciascia, Calvino. E di Borges: «Il Nobel? Ma non me l’hanno già dato?», scherzava. © orse il vero dono che le Fate – riunite intorno alla culla della neonata Repubblichetta Italiana – concessero alla sua cultura fu quello stesso invocato dall’ultimo Calvino: la leggerezza. Sì, c’era bisogno di (neo)realismo – per contrastare le visioni obbligatoriamente trionfalistiche del passato; c’era bisogno di impegno – per tradurre in letteratura, musica e cinema le urgenze politiche e sociali di un paese franto e affamato; c’era bisogno di un respiro finalmente internazionale (e occorreva ben più di una «gita a Chiasso»). Ma il dono che quelle povere Fate vestite di tessuti autarchici e malmesse dalla guerra seppero fare a una generazione curiosa e indimenticabile permise la nascita di una letteratura, un cinema, un’architettura, una riflessione critica innovative, aperte e autoironiche. Dai confini giungevano nuove idee. Che cosa significasse «fenomenologia» lo si poteva apprendere dalle lezioni elegantissime di Enzo Paci all’Università Statale di Milano; ma lo si poteva comprendere altrettanto bene da un pastiche dedicato al nuovo mito del nuovo mezzo di divertimento di massa, la televisione: intitolato Fenomenologia di Mike Bongiorno, l’esilarante saggetto era opera di un giovane intellettuale che la televisione la conosceva bene in quanto suo funzionario, Umberto Eco. Cosa volesse lo strutturalismo poteva esserci chiarito dalla traduzione dal francese di un saggio di LéviStrauss; ma meglio ce lo faceva capire un racconto cavalleresco e avventuroso, in cui Italo Calvino narrava di un Castello dei destini incrociati. E cosa fosse la semiologia non veniva solo descritto nelle lezioni pavesi di Cesare Segre, ma applicato negli articoli giornalistici in cui Alberto Inedito L’orlo sottile della storia In memoria di Umberto Eco di evgenij evtushenko Da fedele lettore di Umberto Eco, ho perduto qualcuno di famiglia. Era la mia guida di tanti misteri che non racconterò a chi non ne è degno. Lasciano il nostro pianeta gli ultimi [genî, anche le loro vite sembrano attimi. Ci sono uomini nei cui occhi tiepidi, in punto di morte s’intravvede l’orlo sottile della storia. Ci hanno mostrato soltanto quest’orlo [sottile, senza dirci altro, ed esso si consuma folgorante assieme ai tanti occhi che si spengono sul rogo. Ma portando a misteri non decifrati, quest’orlo sottile diventerà infinito? Tulsa, Oklahoma, 22 febbraio 2016 Umberto Eco e il poeta russo Evgenij Evtushenko alla Fiera del libro di Francoforte Arbasino analizzava il plot (la parola si affacciava allora) dei Promessi Sposi o della Signora delle camelie («La povera Traviata – duole ammetterlo – è una tipica ‘nata perdente’… Vittima non tanto dell’Ambiente e delle Convenzioni, ma piuttosto del Linguaggio…»). Certo, generi e sottogeneri potevano poi ritrovare partizioni e differenze; qui i volumi di teoria (pensati anche per una carriera universitaria), lì i romanzi, più in là le collaborazioni ai giornali, i diari minimi, le bustine di Minerva… Ma la linfa che circolava fra volumi e pezzulli, fra parodie e saggi filologici era una sola; così come il grande cinema dei registi-mostri sacri, universalmente riveriti, produceva anche quel miracolo d’intelligenza che fu definito commedia all’italiana, o quella resurrezione dell’epica che – prima di essere riconosciuta come tale – fu catalogata sotto l’ironica etichetta di spaghetti-western. Nei giorni in cui lo ricordiamo come studioso e affabulatore, come promotore di cultura e rara figura di intellettuale italiano internazionalmente rispettato, (Traduzione di Rayna Castoldi) Umberto Eco appare anche, per le generazioni che si sono succedute alla sua, il simbolo di una cultura la cui ampiezza e profondità sapeva farsi lieve, dilatarsi in forme inaspettate, rovesciarsi in ironia; il cui rigore laico si faceva invenzione narrativa e magari canzone. Le Fate intorno alla culla della neonata Repubblichetta avevano avuto la mano felice… © mberto Eco è morto a Milano il 19 febbraio scorso, U a 84 anni. Tre giorni dopo, da Tulsa, in Oklahoma, nella cui università insegna Poesia e Cinema, il poeta russo Evgenij Evtushenko ha ricordato l’amico italiano con una quindicina di versi, che ha inviato al Pen Italia da pubblicare sul magazine, in quanto entrambi membri del Pen Italia (Evtushenko è anche uno dei fondatori del Pen russo). Poesia d’occasione, si dirà. É vero, ma di un grande poeta per un grande scrittore. p g p p g I Libri del Pen A SCIENZA Voto Massimo Marchiori, Meno Internet più Antony Giddens, La politica del cambiamento climatico Cabernet, Rizzoli Etas, pp. 284, € 19 Il Saggiatore, pp. 288, € 20 Che cosa c’è all’origine di Internet, la La conferenza sul clima di Parigi ha rete delle reti che abbraccia ormai tutta ratificato un approccio sul riscaldamento la popolazione della Terra? Una visione della Terra che prima era solo parzialmente diversa delle cose e un pensiero libero, accettato. La politica deve compiere scelte racconta Massimo Marchiori, che al Mit adeguate e trovare risorse economiche per di Boston ha collaborato per l’ideazione aiutare i Paesi in via di sviluppo ad dell’algoritmo che è alla base di Google. affrontare il problema. Antony Giddens, E questo vale per l’intera rivoluzione economista, ben lo spiega, con equilibrio. digitale nella quale siamo immersi. ABSCONDITA 8 inchiesta a cura di GIOVANNI CAPRARA Voto Hayley Birch, 50 grandi idee chimica Voto Dedalo, pp. 208, € 18 La chimica sta maturando innovazioni che modificheranno sempre di più la nostra vita quotidiana: dal grafene alle plastiche biodegradabili, in CLUB P. E.N. P. E.N. CLUBdalla stampa 3D con materiali ecologici ai muscoli ITALIA onlus ONLUS ITALIA artificiali. Scienza e tecnologia, come dimostra Hayley Birch, sono sempre unite nell’offrire possibilità relegate fino a ieri nei racconti di fantascienza. 7 La sfida dell’ebook «S Jean Starobinski Larghezza con uno scritto di Roberto Tassi pagine 160 euro 20,00 Alik Cavaliere Taccuini (1960-1969) a cura di Elena Pontiggia traduzione di Guido Alberti pagine 200 euro 22,00 pagine 184 euro 19,00 Abscondita srl Via San Calimero 11 20122 Milano telefono 026554461 fax 026554502 cellulare 3929095753 e-mail [email protected] SE Kakuzo Okakura Ideali dell’Oriente. Lo spirito dell’arte giapponese Octavio Paz La duplice fiamma. Amore ed erotismo Søren Kierkegaard Don Giovanni traduzione di Guido Alberti traduzione di Remo Cantoni e K.M. Guldbrandsen pagine 144 euro 19,00 traduzione di Clarissa Martini pagine 184 euro 21,00 pagine 184 euro 21,00 SE srl Via San Calimero 11 20122 Milano telefono 026554461 fax 026554502 cellulare 3929095753 e-mail [email protected] P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 11 I libri «reloaded» di Mariarosa Rosi Francesco Arcangeli Monet 7 ono quasi 900mila i titoli messi fuori commercio negli ultimi vent’anni. Una piccola parte sarà ristampata, in edizioni tascabili o non, ma la gran parte sarà avvolta nell’oblio, sia perché senza merito o perché non più attuale, sia perché, distratti come siamo, lasciamo ai posteri il merito di scoprire il valore di ciò che noi non siamo stati capaci di riconoscere». Così Giuliano Vigini, massimo esperto di editoria e docente di Comunicazione alla Cattolica, su La Lettura (Corriere della Sera, 15 agosto 2015). In realtà una piccola ma vivacissima casa editrice milanese, Laurana Editore, fondata da Lillo Garlisi, Giulio Mozzi e Gabriele Dadati, la sfida dell’oblio l’ha già raccolta e un paio d’anni fa ha dato vita alla collana Reloaded («ricaricati») che ripropone, esclusivamente in ebook, opere già edite di narrativa italiana dagli anni 90 ai 2000. È un’opportunità resa possibile dai bassi costi del digitale ma anche dalla politica editoriale di questi ultimi anni che ha saturato il mercato con troppi titoli condannandoli a una vita media brevissima. Chi non ricorda i banconi delle librerie traboccanti di novità e di bestseller pigliatutto? Fra questi titoli, Laurana fa una nuova scelta coerente con la sua espressa vocazione di «pubblicare libri utili» e cioè «di utilizzare la narrativa per far luce sulla realtà». Perché il merito della collana non è tanto e solo il recupero dei titoli (già Amazon o altri lo fanno, con successo, per i libri introvabili) ma l’organicità della proposta editoriale che speriamo possa darci della narrativa italiana degli ultimi tempi un’idea più precisa di quella emersa dalle comparsate televisive, dal frastuono di certi festival o di altri non meglio identificati «eventi». A oggi, i titoli recuperati sono una ventina, tutti di autori già noti e conosciuti dalla critica e pubblicati in prima edizione da editori consolidati o comunque affermati (Einaudi, Rizzoli, Feltrinelli, Il Saggiatore, Minimum fax). Ma per un aggiornamento su questa collana pioniera, che potrebbe aprire altre prospettive interessanti sull’utilizzo futuro del digitale, ci rivolgiamo direttamente a Marco Drago, direttore della collana. Laureato in letteratura americana alla segue a pag. 12 Fotografia di Ferdinando Scianna UB nlus I Libri del Pen P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 12 Letteratura svizzera a cura di Roberta Moretti Voto Annemarie Schwarzenbach, Fuga verso Voto Friedrich Durrenmatt, Il giudice e il suo Martin Suter, Montecristo Sellerio, pp. 288, € 16 l’alto, Il Saggiatore, pp. 208, € 20 boia, Minimum Fax, pp. 326, € 13,50 Un passeggero caduto dal convoglio Figlio di un ricco proprietario terriero, Il protagonista della storia è il di un treno per Basilea e due banconote Francis von Ruthern torna a casa dopo commissario Bärlach, prossimo alla da cento franchi con lo stesso numero otto anni trascorsi in Sudamerica, ma pensione, che deve risolvere il caso di di serie, entrambe autentiche per la trova tutto cambiato. La madre è omicidio del collaboratore Schmied. banca: apparentemente due avvenimenti morta, il mondo aristocratico cui Il collega Tschanz aiuta il commissario non collegati, ma il giornalista Jonas apparteneva si è sgretolato e il nazismo nelle ricerche, ma Bärlach sa già che Brand decide di indagare più in sta avanzando. Senza lavoro, amore e Tschanz è l’assassino, anche se questi profondità nel mondo delle banche identità politica, Francis fugge in una cerca di incolpare Gastmann, autore svizzere e degli scandali finanziari. sperduta località austriaca. di un delitto mai risolto. 7 8 Voto 7 I Libri del Pen ARTE a cura di Flaminio Gualdoni Philippe Duboy, Carlo Scarpa. L’arte di Voto Joseph Beuys, Cos’è l’arte, Voto Chiara Mercuri, La Vera Croce, Voto esporre, Johan & Levi, pp. 268, € 25 Castelvecchi, pp. 96, € 16 Laterza, pp. 192, € 9,50 Nel secondo dopoguerra Carlo Beuys ha segnato un’epoca in cui In mesi di celebrazione di Piero della Scarpa ha reinventato il modo di far agire artisticamente era anche agire Francesca, che dipinse le Storie della vedere, e dunque di vedere, l’arte. politicamente, e soprattutto vivere. Vera Croce ad Arezzo, un libro Ha lavorato su Canova e su Rileggerlo ora dà soprattutto il senso preciso e documentato sulle vicende, P. E.N. CLUB P. E.N. CLUB Duchamp, su Castelvecchio a Verona di un’arte che non adorna l’esistenza storiche e simboliche, legate alla ITALIA onlus ITALIA ONLUS e negli ambienti spaziali di Fontana, ma la interroga e intende modificarla, realtà e alle mitologie della croce, trovando sempre la chiave della con lucidità feroce e punte di utopia intorno alla quale un’intera cultura, poesia. Non fosse italiano, sarebbe che magari oggi fanno tenerezza, ma e non solo una religione, si è un monumento della cultura. hanno avuto un senso. edificata e consolidata. 8 inchiesta 2 7 8 P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 13 A colloquio con Marco drago Solo edizioni ebook per salvare dall’oblio i narratori dagli Anni Novanta ai Duemila Troppi titoli avevano saturato il mercato causando loro vita brevissima. Oggi i costi bassi del digitale possono salvarli segue da pag. 11 e nemmeno di gialli. La trama ben congegnata mi mette tristezza. Mi interessano sempre di più altre forme di scrittura. facoltà di lingue dell’Università di Genova, scrittore (L’amico dei pazzi, Cronache da chissà dove, La prigione grande come un paese), conduttore radiofonico (Raitre, Radiotelevisione Svizzera), giornalista, è stato anche fondatore della rivista Maltese Narrazioni, attiva dal ’89 al 2006, che si è molto occupata della generazione degli «scrittori cannibali» di metà degli anni 90. Quelli, per intenderci, che nell’antologia einaudiana a loro dedicata (Gioventù cannibale, a cura di Daniele Brolli, 1996), venivano definiti «una covata di narratori italiani giovani e giovanissimi, che getta scompiglio nei vicoli della cittadella letteraria, negli schermi video e nei talk shows, tra le anime morte del perbenismo». A proposito della narrativa italiana degli Anni 90, si può parlare di una controcultura simile a quella che ha generato la «beat generation» degli Anni 60? Lei ne ha qualche volta fatto cenno. Direi proprio di sì. Non so se proprio come al tempo dei «beat», però è vero che tanti scrittori nati tra il 1960 e il 1970 si sono trovati spesso a fare cose insieme, fossero queste delle antologie o degli incontri pubblici. Esistevano tante riviste e ognuna tendeva a creare per sé un gruppo omogeneo e regolare di autori. Ed eravamo tutti, chi più chi meno, dei postmoderni inconsapevoli. Aldo Nove e Tiziano Scarpa facevano eccezione perché erano i più consci del valore dirompente di quello che stavano facendo. Molti altri erano semplicemente lì per via dello spirito dei tempi, ma erano quasi tutti scrittori molto bravi e innovativi. Ovviamente avevamo intorno un’editoria molto diversa da quella attuale. In che senso diversa? Allora avevamo a che fare con dei vecchi che si comportavano da Gli autori citati nell’articolo di Mariarosa Rosi, visti da Luca Vernizzi. In alto, da sinistra, prima riga: Nicoletta Vallorani , Walter Fontana, Flavio Santi, Luca Ragagnin e Matteo Galiazzo. Seconda riga, da sinistra: Piersanti Pallavicini, Paolo Grugni, Sebastiano Nata, Dario Voltolini e Fulvio Abbate. Terza riga, da sinistra: Roberto Alajmo, Giulio Mozzi, Marco Bosonetto, Massimiliano Griner e Barbara Garlaschelli. vecchi. Era gente che aveva vissuto tutto il Novecento. Si sapeva con chi si aveva a che fare. Adesso i più postmoderni sono proprio i dirigenti delle case editrici che hanno abbondantemente superato gli autori in termini di ribaltamento dei vecchi e cari luoghi comuni sull’editoria nazionale. Una volta andavi a parlare con un direttore o direttrice editoriale e ti trovavi di fronte una persona che trasmetteva un senso di sicurezza e autorevolezza che ti faceva ben sperare. Adesso succede che un direttore editoriale si faccia vedere quasi in lacrime mentre prega di indovinare un best-seller di finta letteratura qualsiasi. Non hanno più vergogna a mostrare il loro terrore per la perdita del posto di lavoro e gli autori si sentono quasi in colpa perché continuano a scrivere dei romanzi che non vendono niente. Racconto, testo breve, diario. Sono questi i generi più «ricaricati» da Laurana. Perché questa scelta? Il mio gusto personale è molto ben rappresentato dalla collana che dirigo. Un occhio a qualche nome di maggior presa lo butto sempre, stiamo trattando i diritti di autori abbastanza importanti e con una sicura base di pubblico, ma al 90 per cento la mia attenzione è dedicata a testi che mi avevano colpito quando erano usciti e che ora sono di scarsa reperibilità. Non sono un gran lettore di romanzi puri. La fantasia, in narrativa, mi stufa, infatti non sono un lettore di fantasy e nemmeno di fantascienza nominare. Però quando qualcuno lo legge, poi non lo dimentica più. Troppo fuori di testa, per passare inosservato. È un romanzo che si scrive mentre lo si legge, è un manuale di istruzioni, un trattato di economia e di filosofia, un inesauribile cazzeggio che riflette su se stesso. Impossibile fare meglio, per un autore di appena 28 anni. Quali in particolare? Mi piacciono gli scrittori che ti fanno sentire la fatica della scrittura. Diffido dei narratori che applicano alla lettera la lezione calviniana sulla leggerezza. La facilità di affabulazione, l’eccessiva scorrevolezza di un testo, l’orecchiabilità, sono caratteristiche che mi mettono in guardia. Il più delle volte, quella facilità nasconde il vuoto e non te ne accorgi fino a che non hai finito e metabolizzato il testo. Le mie scelte per Reloaded premiano libri poco inquadrabili: libri che hanno a che fare con la sperimentazione: Dario Voltolini, Flavio Santi, Matteo Galiazzo, libri di racconti anche brevissimi. Sempre Marco Drago, direttore della collana «Reloaded» Voltolini ma anche Tutti gli autori della collana Giulio Mozzi, Luca Ragagnin e Roberto Alajmo con romanzi hanno avuto buone critiche comico-grotteschi e Fulvio Abbate, alla prima edizione. Questo Ernesto Aloia, Matteo Galiazzo, non ha impedito al loro libro Walter Fontana, Piersandro di uscire dal mercato. É il Pallavicini. Pochi romanzidestino dei titoli di nicchia o romanzi: Nicoletta Vallorani, Paolo pensa che questa seconda vita Grugni, Massimiliano Griner. sul web possa premiarli? Tra le vostre riproposte figura Credo che sia nella natura dei numeri. Non immagino possa Cargo di Matteo Galiazzo. andare altrimenti. Il mercato Quando, nel ’99, uscì nei butta fuori di tutto, solo qualcuno Coralli Einaudi, Maria Corti sopravvive. Ma adesso il digitale su Repubblica parlò di «un può davvero rimescolare le carte giovane scrittore ricco di in modo intelligente. Innovativo e intelligenza, cultura e stile». intelligente. Ma di certo non è un testo E come, secondo lei? facile. Come si muove ora nel L’importante è separare le strade catalogo reloaded? dei libri cartacei e quella dei Cargo è il titolo più scaricato di libri digitali. Un po’ l’ha capito tutta la collana! Certo, è un testo Feltrinelli con la collana Zoom, che molto particolare. Facile che molti non l’abbiano mai sentito segue a pag. 15 pen grasso pubblicita 24:pen 2-10-2015 16:22 Pagina 1 I Libri del Pen ES Architettura a cura di Alberto Artioli Giulio Barazzetta (a cura), La chiesa di Voto Roberto Cecchi, Abecedario. Come Voto Medaglia d’Oro all’Architettura italiana Voto vetro, Electa Architettura, pp. 100, € 38 proteggere e valorizzare il patrimonio 2015, Mandragora, La Triennale di culturale italiano, Skira, pp. 168, € 19 Milano, pp. 208, € 19,90 Nel 1958 Mangiarotti, Morassutti e Favini realizzarono a Baranzate Roberto Cecchi ha svolto la sua attività Il premio è assegnato dalla Triennale (Bollate) una chiesa con le pareti nel Ministero Beni Culturali con ruoli ogni tre anni; nel 2015 ha vinto Massimo completamente vetrate: un’invezione rilevanti: soprintendente di Venezia, Carmassi per il recupero di un’architettura P. E.N. CLUB P. E.N. CLUB quasi utopistica che rivoluzionava i direttore generale ed infine sottosegretario veronese. Medaglie d’oro a Mario Bellini, ITALIA onlus ITALIA ONLUS canoni tradizionali. Il restauro curato nel governo Monti. Indaga il nostro Luigi Caccia Dominioni e Franco Purini. dallo Studio SBG, qui descritto, ne ha patrimonio culturale e le criticità che lo Il libro, oltre a presentare le opere dei ricostruito la storia e rivelato il affliggono da profondo conoscitore con premiati, dà una panoramica della significato più autentico. un corredo prezioso di dati. produzione architettonica di questi tre anni. 6 inchiesta 3 6 8 P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 15 I libri «reloaded» «Ridiamo la vita a titoli morti» «Ma bisogna trovare strade diverse per libri cartacei e digitali» segue da pag. 13 Evgenij Evtushenko Dora Franco. Confessione tardiva Jesper Svenbro Romanzo di guerra. Poesie a cura di Sebastiano Grasso con otto disegni di Mimmo Paladino pagine 128 euro 20,00 a cura di Marina Giaveri con dieci disegni di Arnaldo Pomodoro pagine 168 euro 20,00 Voci dal mondo collana a cura di Sebastiano Grasso con la partecipazione del Pen Club Italia Adonis L’orizzonte mi insegnò il garbo delle nuvole traduzione di Hadam Oudghiri con dieci disegni di Kengiro Azuma pagine 144 euro 20,00 Yves Bonnefoy Il digamma a cura di Fabio Scotto con dieci disegni di Giuseppe Maraniello pagine 136 euro 20,00 ES srl Via San Calimero 11 20122 Milano telefono 026554461 fax 026554502 cellulare 3929095753 e-mail [email protected] pubblica testi troppo corti o troppo strani per uscire su carta ed escono soltanto in ebook. Ora è il momento di pensare appunto a quali testi fare uscire solo in ebook. Spero che non prevalga la logica dell’ebook come serie B della carta e che quindi vengano parcheggiati nel settore elettronico tutti quegli autori con un pubblico non numerosissimo. Quella la vedrei come una mossa miope e poco inventiva. Si può fare di meglio. Ha in mente una strategia precisa? Innanzitutto ricreare i cataloghi in digitale. Assurdo che non si trovi nemmeno un titolo di Milan Kundera o di Günter Grass in ebook, in Italia, oggi. Il catalogo di titoli prestigiosi, che tutti i grandi editori hanno, va sfruttato in senso digitale e poi via via così per il resto dei titoli, ad esempio proponendo tutti i romanzi usciti negli ultimi 20-25 anni, o altro ancora. Qualcuno sta cominciando, altri non ci pensano nemmeno. Fare un ebook costa pochissimo, distribuirlo costa pochissimo. Strano che gli editori non si siano già buttati a pesce sull’occasione. Poi si possono fare affari con i testi scolastici o universitari, le dispense, insomma ci sono decine di applicazioni del digitale che aspettano solo qualcuno che le metta in pratica. Dalla carta all’ebook, ma anche il contrario. No? Il mercato ci ha già pensato con una stampante speciale in grado di creare in pochi minuti un volume rilegato e dotato di copertina partendo dal file dell’ebook. Si può scegliere da un catalogo internazionale di 7 milioni di titoli fuori diritti, o stampare il proprio libro, se si vuole. In Italia, la prima di queste macchine è già installata presso il Mondadori Megastore di piazza Duomo a Milano. Avete difficoltà a riacquisire i diritti d’autore? Dovete fare Dante «reloaded» in un disegno di Luca Vernizzi tante rinunce? Nessuna difficoltà, tutto dipende da quello che vogliono fare gli autori. Se c’è la loro volontà, nessuno e niente ci può fermare. I diritti sulla versione elettronica di un testo non sono quasi mai presenti nei contratti originari dei libri che abbiamo in collana. Ma anche se fossero citati, qualora l’editore si dimostrasse inadempiente in quanto non ha mai realizzato l’ebook dell’opera, l’autore ridiventa automaticamente padrone del suo testo e può farne quello che vuole. Qual è il valore aggiunto di Laurana Reloaded rispetto alle altre collane di ebook sul mercato? Ridiamo la vita a titoli morti. Li andiamo a prendere dai cataloghi di tutti gli editori italiani. Quindi: reperibilità e varietà. Quale, a distanza di due anni, il bilancio della collana? Niente di spettacolare, non è stato un miracolo, un boom. Ma non ha nemmeno portato gravi dissesti finanziari all’editore, forse anzi gli ha dato una cosa in più da dire quando parla della sua azienda. Il segreto è non mollare, non scoraggiarsi. Prima o poi tutti questi ebook daranno i loro frutti. Prossimi titoli in programma? Rimetteremo in circolazione un titolo poco noto di Gaetano Cappelli, I due fratelli, uscito per la De Agostini nel 1993 e diretto all’epoca ai ragazzi delle scuole. E poi, più avanti, Visto che siete cani di Walter Fontana, romanzo comico su una compagnia di attori teatrali che per sopravvivere in tempi di crisi del teatro si trasforma in una gang di ladri; Nonno Rosenstein nega tutto di Marco Bosonetto, una storia sarcastica in cui un ebreo scampato ai lager diventa negazionista per non soccombere al dolore dei ricordi. E ancora tanti altri: da Sorelle e Nemiche della noirista Barbara Garlaschelli a La resistenza del nuotatore di Sebastiano Nata, fino al recupero di Plays, una magnifica raccolta di racconti uscita per un editore locale piemontese una decina d’anni fa. L’autore è semi-sconosciuto: il musicista e traduttore Gianrico Bezzato, prematuramente scomparso nel 2012. © M. R. I Libri del Pen COLOPHONARTE G RAZ IA VAR I S C O per ESCHILO LE EUMENIDI poesia a cura di Mario Santagostini Voto Matteo Marchesini, Cronaca senza Voto Antonio Riccardi, Il profitto domestico, Voto Giancarlo Majorino,Torme di tutto, Mondadori, pp. 170, € 18 storia (poesie 1999-2015) Il Saggiatore, pp. 164, € 15 Elliot, pp. 134, € 18,50 A sorpresa, Majorino apre il libro con A vent’anni dalla prima uscita, torna Il un racconto erotico e scabroso. Poi, Per esplicita ammissione dell’autore, la profitto domestico di Antonio Riccardi prosegue con poesie gestite da una scrittura di Marchesini è attraversata da (1962). Libro che si legge come una scrittura densa, vitale. E con violenza «citazioni implicite di altri poeti». Dunque, serie di storie famigliari P. E.N. CLUBsottratteP. E.N. CLUB vitale ci sbatte in faccia un universo nelle pagine i frammenti della memoria all’usura delITALIA tempo eONLUS riportate alla luce, onlus ITALIA disordinato dove nulla è stabile ma letteraria servono per dare voce alla o come momenti d’una vicenda tutto si deforma, diventa mostruoso. memoria singola. L’effetto è la storia d’una collettiva della quale il poeta si sente Riferimenti? Ovidio, il Dante vita narrata nei dettagli. Con un linguaggio non solo erede, ma proprio l’ultimo infernale, Rabelais… leggero coniuga ironia e strazio. anello e, forse, anche l’estrema voce. 8 7 intellettuali perseguitati 8 P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 17 le memorie di una scrittrice albanese Musine, la ragazza uragano L Il celebre monologo finale di Athena nella versione originale e nelle traduzioni in italiano, francese, bulgaro, sloveno e albanese. Il testo in bulgaro è stato realizzato su cliché mentre i restanti testi sono composti in Garamond c. 14. Stampa di Rodolfo Campi in Rozzano su Amatruda di Amalfi puro cotone da 200 g. Ogni esemplare è arricchito da un’opera di Grazia Varisco, numerata e firmata dall’artista, realizzata con il supporto tecnico di Umberto Vitali. I primi 20 esemplari in numeri arabi e i primi 10 in numeri romani sono corredati da una scultura in acciaio e pigmenti della stessa artista. Legatura artigianale a cura di Sandro Francescon. a mia vita universitaria è l’autobiografia giovanile di Musine Kokalari (19171983) – oggi riconosciuta quale prima, grande scrittrice e poetessa albanese – scritta tra il 1937 e il 1941 durante gli anni di studio alla Sapienza. Si tratta della prima sua opera che a maggio, a settant’anni circa dalla stesura, vedrà la luce in Italia, Paese per il quale era stata pensata, e nella collana «La memoria restituita» dell’editore Viella, patrocinata dalla stessa Sapienza e dall’Archivio di Stato di Roma. Frutto di un lungo lavoro di ricerca storica, archivistica e antropologica svolto fra Roma e Tirana da Simonetta Ceglie e Mauro Geraci, il volume includerà anche un corposo inserto di immagini e documenti in gran parte inediti e un saggio del poeta Visar Zhiti. Composta a Roma durante il fascismo e direttamente in lingua italiana, La mia vita universitaria testimonia l’entusiasmo di chi guardava agli studi accademici come alla «più grande e nuova aspirazione per una ragazza albanese». La formazione di una coscienza critica e politica tuttavia venne spezzata alla radice dalla condanna, dai lunghissimi anni di reclusione e isolamento forzato. Che Musine Kokalari, rientrata in Albania nel ’42, dovette subire fino all’83, anno della sua morte, quale tenace organizzatrice di un articolato progetto di democrazia e libertà nazionale fortemente temuto e stroncato Pen Club Italia Onlus formato 50x35 pagine 30 esemplari 50+XX Colophonarte di Egidio Fiorin - via Torricelle, 1 - 32100 Belluno - cell. 3356751854 - [email protected] - www.colophonarte.it ISSN 2281-6461 Trimestrale italiano dell’International Pen 20122 Milano, via Daverio 7 Tel. +39 335 7350966 C.F. 97085640155 www.penclubitalia.it e-mail: [email protected] Tiratura: 20.000 copie Musine Kokalari (1917-1983) durante il processo a Tirana (1946) dall’incipiente regime comunista di Enver Hoxha. Molteplici le ragioni che rendono preziosa questa prosa che ci accompagna tra dolcezze e paure, gioie e tristezze, amicizie e abbandoni. Si ritrova il registro umano e poetico per il quale la giovane Musine era già nota in patria come autrice di finissimi racconti ambientati nel mondo popolare albanese. Si aggiunga il confronto con una nuova lingua e un nuovo Paese, anche se, tra il 1939 e il 1942, l’Albania si trovava sotto l’occupazione dell’Italia fascista. La mia vita universitaria è quindi il risultato di due punti di vista dialettici, l’albanese e l’italiano; testimonianza d’antiche controversie. È un testo «adriatico», differenziale, che coltiva il dolce, malinconico «sguardo da una certa distanza» di verghiana memoria. Interessantissimo per i continui scatti narrativi della ragazza albanese e musulmana che riesce a fronteggiare un mondo romano, maschile, fascista, cristiano vissuto con la curiosità dell’intellettuale. Comitato direttivo Pen Presidente: Sebastiano Grasso ([email protected]) Vice-presidente Marina Giaveri ([email protected]) Segretario generale Rayna Castoldi ([email protected]) Membri supplenti Davide Cadeddu, Vivian Lamarque Membri Alberto Arbasino, Maurizio Cucchi, Dacia Maraini, Carlo Montaleone, Moni Ovadia Sergio Perosa Direttore responsabile Sebastiano Grasso Redazione Liliana Collavo, Liviana Martin, Luca Vernizzi e Daniela Zanardi Registrazione Tribunale di Milano n. 26 del 10 gennaio 2008 Responsabili regionali Fabio Cescutti (Friuli-Venezia Giulia), Presente anche una costante attenzione per «questioni femminili», per le quali Musine adottava lo stesso pseudonimo usato per inchieste davvero coraggiose per una ragazza di quei tempi, che denunciavano i problemi sociali della donna nell’Albania anni Trenta. Per l’appassionata ricerca di una via democratica ostile a ogni dittatura, Musine, condannata a vita dalla morsa del comunismo albanese, resta la «ragazza uragano» cui possono guardare R. P. anche le ragazze d’oggi. © Linda Mavian (Veneto), Adriana Beverini e Massimo Bacigalupo (Liguria), Anna Economu Gribaudo (Piemonte), Paola Lucarini (Toscana), Mauro Geraci e Giuseppe Manica (Lazio), Anna Santoliquido (Puglia), Alberto Postigliola ed Enza Silvestrini (Campania), Giuseppe Rando e Carmelo Strano (Sicilia) Impaginazione Pen Club Italia Stampa La Tipografica Varese S.p.A. 21100 Varese, via Cherso, 2 Tel. +39 0332 330444 UB nlus I Libri del Pen P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 18 LETTERATURA ALBANESE a cura di MAURO GERACI Gazmend Kapllani, Breve diario di Voto William Bonapace, Italiani d’Albania. Voto Faslli Haliti, Poesie scelte (1969frontiera, Del Vecchio, pp. 186, € 15 Breve storia di una grande rimozione 2004), EdiLet, pp. 156, € 16 Città del Sole, pp. 160, € 10 Diario d’una migrazione vissuta. Sulle orme di Majakovskij e di Esenin, L’autore narra illusioni e sofferenze Le vicende dei tanti cittadini italiani Faslli Haliti (Lushnje, 1935) iniziò il degli albanesi che, negli anni 90, rimasti sul territorio albanese alla suo cammino poetico in un socialismo durante e dopo il comunismo, fine della II guerra mondiale, che credeva umano ma che, invece, hanno rischiato la vita per andare in risucchiati da un Paese presto per versi ritenuti sovversivi e Grecia. Si racconta un’infanzia blindato dal più isolazionista dei revisionisti, lo sottopose a quindici popolata dai feticci televisivi di una regimi comunisti. Da qui il rientro di anni consecutivi di censura, «Terra Promessa», alla fine, priva molti di loro in Italia, nel ‘91, in una deportazione e isolamento forzato. della mitica ospitalità mediterranea. sorta d’immigrazione all’incontrario. Traduzione di Gëzim Hajdari. 7 Notizie Pen Italia 7 Voto 8 I Libri del Pen Letteratura russa a cura di Claudia Zonghetti Ljudmila Petruševskaja, C’era una Voto Andrej Platonov, Čevengur Voto Lev Tolstoj, Lo ieromonaco Eliodoro Voto volta una donna che cercò di Einaudi, pp. 512, € 26 Damocle, pp. 28, € 5 uccidere la figlia della vicina Un capolavoro della letteratura russa Una menzione speciale per questa Einaudi, pp. 188, € 16 del Novecento (trad di O. Discacciati) casa editrice veneziana che nella Racconti portentosi sulla Russia che finalmente trova un’adeguata, collana Bogatyry pubblica piccoli contemporanea distorti dal prisma calzante voce italiana. Cantore quasi capolavori della letteratura russa con P. E.N. CLUB P. E.N. CLUB letterario sulfureo della migliore epico della rivoluzione, sì, ma fin testo a fronte, tutti a cura di Chiara ITALIA onlus ONLUS tradizione gogoliana. Petruševksja non nelle sue pieghe più nascoste, Munerato. AITALIA oggi sono uscite perle ha ancora trovato il suo pubblico, in Platonov porge al lettore un affresco nascoste di Čechov, Bulgakov, Italia. Con questo libro (trad. M. grottesco e realista insieme della Dostoevskij e, appunto, quest’ultimo Caramitti) potrebbe riuscirci. lancinante realtà sovietica. di Tolstoj. 8 8 8 P. E.N. CLUB ITALIACLUB onlus P.E.N. ITALIA 19 Libri dei soci tt Miscellanea Ballerini Bicentenario della nascita di Monsignor Paolo Angelo Ballerini [1814 -1897] a cura di Franco Cajani Nuovo sito del Pen Italia Completamente rinnovato il sito del Pen Italia, con il contributo del socio Biagio Cartillone. Il nuovo sito sfrutta una piattaforma Cms della società Powerpad. La pagina ha contenuti dinamici, facilmente accessibili da tutti i dispositivi: accesso veloce a Calendario, Notizie e pagina Facebook. Nella sezione Rivista, oltre tutti i numeri sinora pubblicati, si trovano gli inediti, pubblicati per la prima volta sul magazine del Pen. Tutto su www.penclubitalia.it Montale «animalista» Il «Premio Montale-Fuori di casa» 2016 (Sarzana) ha una nuova sezione dedicata al rapporto del poeta con gli animali. Possono parteciparvi autori italiani o stranieri con elaborati in lingua italiana: da 1 a 3 poesie e/o racconti inediti, da inviare entro il 30 aprile prossimo. Informazioni: www.premiomontalefuoridicasa.it «Autoritratti» di scuole milanesi Nel 1943 la Questura di Milano si trasferisce in via Fatebenefratelli, nel palazzo che per quattro secoli ha ospitato prestigiose scuole milanesi (Collegio dei Nobili di san Carlo Borromeo, Imperial-Regio Collegio Longone) dove hanno studiato Alessandro Manzoni, Federico Confalonieri, Carlo Cattaneo ed altri protagonisti del Risorgimento e della cultura del tempo. Restaurati alcuni dei reperti storici, fra cui la campana che batteva le ore delle lezioni. Ne è nato un volume (edizioni Metamorfosi di Gianni Rizzoni, socio del Pen Italia), messo gratuitamente a disposizione delle scuole, da alcuni Rotary milanesi, per avviare una sorta di «competizione» che veda impegnati insieme docenti e allievi nell’elaborazione di un «autoritratto» del loro istituto, da realizzare liberamente con documenti scritti, immagini, filmati. Adonis Violenza e islam Guanda, pp. 188, € 14 Francesca Albini Lorenzo Arruga (a cura) Dreamtime perfections Pier Luigi Pizzi, Bis! Sampson Low, pp. 16, € 2,50 Allemandi, pp. 230, € 50 Michele Baraldi, Libro della memoria e dell’erranza Se, pp. 300, € 19 Franco Battiato Le nostre anime Universal, 3 CD, € 26,90 Pierluigi Battista Mio padre era fascista Mondadori, pp. 162, € 17,50 Franco Buffoni Avrei fatto la fine di Turing Donzelli, pp. 124, € 17 Massimo Cacciari Re Lear. Padri, figli, eredi Saletta dell’Uva, pp. 80, € 10 Franco Cajani (a cura) Paolo Angelo Ballerini, I Quaderni della Brianza, pp. 492, € 25 Pietro Citati L’armonia del mondo Adelphi, pp. 298, € 13 Sylvestre Clancier Le témoin incertain, L’herbe qui tremble, pp. 112, € 16 Giuseppe Conte Poesie (1983-2015) Mondadori, pp. 404, € 22 Giancarlo Depretis (scritti in suo onore), Hora fecunda Nuova Trauben, pp. 910, € 40 Umberto Eco Pape Satàn Aleppe La nave di Teseo, pp. 480, € 20 Rachele Ferrario Margherita Sarfatti Mondadori, pp. 420, € 25 Carla Forno, Le amate stanze. Viaggio nelle case d’autore Aracne, pp. 784, € 32 F. Gambin, R.Benedettini (a cura) Carlo Bo e il Novecento Edizioni dell’Orso, pp. 148, € 16 Andrea Kerbaker La rimozione Marsilio, pp. 126, € 15 Carlangelo Mauro (a cura) Salvatore Quasimodo, Il falso e il vero verde, Sinestesie, pp. 544, € 25 Maria Modesti Silenzi d’arabesco Edizioni dell’Orso, pp. 112, € 14 Gabriele Morelli (a cura) Pablo Neruda, Cartas de amor Catedra, pp. 316, € 25 Valerio Nardoni (a cura) García Lorca, Ode a Salvador Dalí, Passigli, pp. 92, € 12,50 Julio Neira (a cura), De musas, aeroplanos y trincheras Uned, pp. 362, € 12 Antonio Ortoleva, C’era una volta l’India e c’è ancora Navarra, pp. 128, € 12 Demetrio Paparoni Cristo e l’impronta dell’arte Skira, pp. 186, € 28 «Encomienda» a Morelli L’ambasciatore di Spagna a Roma ha consegnato a Gabriele Morelli la «Encomienda de la Orden de Isabel la Católica» per la sua attività di ispanista. Nuovi soci Francesca Albini, Franco Lorenzo Arruga, René Corona, Vincenzo Mastropizzo, Carlangelo Mauro, Antonio Ortoleva, Marialba Russo, Riccardo Targetti. Karl Lubomirski Dacia Maraini Tiempo naufragado La bambina e il sognatore Salto Página, pp. 206, € 16 Rizzoli, pp. 412, € 20 Riccardo Targetti L’ULTIMA VIA DI USCITA Quote associative 2016 Rimane invariata la quota associativa per il 2016 (65 euro, di cui 15 vanno alla sede centrale di Londra). Si prega di versarla sul CC postale n. 88341094 intestato a Pen Club italiano Onlus, oppure sul CC bancario presso il Monte dei Paschi di Siena, agenzia di Milano; Iban:IT15R0103001609000000365918 Dall’estero, Bic:PASCITM1MI8. una indagine criminale nell’Italia fascista METAMORFOSI EDITORE Roberto Pazzi Cercando l’imperatore Bompiani, pp. 208, € 10 Sergio Perosa (a cura) Shakespeare, Romeo e Giulietta Cierre, pp. 168, € 14 Giorgio Pressburger Racconti triestini Marsilio, pp. 140, € 16,50 Sergio Romano, Beda Romano Berlino capitale il Mulino, pp. 204, € 15 Patrizia Salvatore Prometeo e Cristo Aracne, pp. 260, € 14 Ferdinando Scianna Obiettivo ambiguo Contrasto, pp. 384, € 24,90 Jesper Svenbro, John Scheid La tortue et la lyre Cnrs, pp. 280, € 22 Riccardo Targetti L’ultima via di uscita Metamorfosi, pp. 232, € 18 Nicola Vitale La «solarità» nella pittura Mimesis, pp. 214, € 20 per lettori indipendenti I nostri libri sono stampati in tiratura limitata e numerata su carte pregiate. 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