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Legge regionale 6/2010: requisiti per la corretta gestione degli animali esotici Gandolfo Barbarino Regione Piemonte – Assessorato Tutela Salute e Sanità Settore Prevenzione Veterinaria Torino 17 novembre 2011 – Via Bologna, 148 – Istituto Zoopprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (art. 1) Principi e Finalità l.r. 6/2010 e R.A. Debito informativo rispetto alla collettività, sulle caratteristiche, le necessità e lo stato di conservazione delle varie specie TUTELARE IL BENESSERE DEGLI ANIMALI ESOTICI PRESENTI A VARIO TITOLO SUL TERRITORIO REGIONALE GARANTENDO LORO LE MIGLIORI CONDIZIONI DI VITA COMPATIBILMENTE CON LO STATO DI CATTIVITA’ PRESSO: - parchi faunistici - mostre e spettacoli itineranti - esercizi commerciali - allevamenti - singoli detentori (art. 2) Definizioni l.r 6/2010 e R.A. Ara giacinto Animali esotici: specie animali facenti parte della fauna selvatica esotica, delle quali non esistono popolazioni viventi stabilmente o temporaneamente in stato di naturale libertà sul territorio nazionale mammiferi: (tutte le specie) uccelli : tutte le specie comprese nell’allegato A del reg. 338/97: tutte le specie del genere Ara ; tutte le specie appartenenti ai rapaci rettili : tutte le specie (art. 2) Definizioni l.r 6/2010 e R.A. 10 – Amazona ochrocephala ochrocephala DETENZIONE di Animali esotici: Possesso di animali esotici non a fini di riproduzione, allevamento o commercio (art. 2) Definizioni l.r 6/2010 e R.A. Testudo marginata ALLEVAMENTO di Animali esotici: Il possesso o anche la detenzione di una sola coppia riproduttrice per la procreazione di prole mantenuta in condizioni stabili e continuative nel tempo presso apposite strutture (art. 2) Definizioni l.r 6/2010 e R.A. 13 – Cacatua sulfurea COMMERCIO di Animali esotici: Ogni forma di transazione commerciale a fini di lucro presso impianti appositamente autorizzati (art. 3) l.r. 6/2010 e R.A. Riconoscimento delle specie esotiche Per le esigenze di identificazione, la Commissione Regionale, nel rispetto della normativa comunitaria e statale, stabilisce modalità e criteri per il riconoscimento delle specie esotiche Legge 150 del 7 febbraio 1992 modificata con legge 59 del 13 febbraio 1993 Disciplina dei reati relativi all'applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione Articolo 8-bis 1. Tutte le nascite o riproduzioni in cattività degli esemplari appartenenti a specie incluse nell'Allegato A, Appendici I e Il, nonché nell'Allegato C, parte 1 e 2, del regolamento (CEE) n. 3626/82 del Consiglio del 3 dicembre 1982, e modificazioni, devono essere denunciate entro dieci giorni dall'evento al Ministero dell'agricoltura e delle foreste ~ Direzione generale per l'economia montana e foreste - Servizio certificazione CITES, il quale ha facoltà di verificare presso il denunciante l'esistenza dei genitori e si può avvalere di analisi genetiche per stabilire il grado di parentela fra i presunti genitori e la prole. Per tali esemplari, il predetto servizio rilascerà al denunciante un certificato conforme all'art. 22 del regolamento (CEE) n. 3418/83 del Consiglio del 28 novembre 1983. 1-bis. Chiunque contravviene alle disposizioni di cui al comma 1, è punito, salvo che il fatto costituisca reato, con la sanzione amministrativa del pagamento di, una somma da lire cinquecentomila a lire due milioni. In fase di elaborazione: - MANUALE DELLE PROCEDURE PER ADEMPIMENTI CITES – In collaborazione con il C.F.S. – Coordinamento Regionale del Piemonte Analisi genetiche e identificazione A.E. Prelievo di sangue in Tyto Alba (barbagianni) per analisi genetiche Verifica numero di identificazione Analisi genetiche Prelievo ematico per test genetici Reinserimento microchip Soggetto (ara ambigua) dichiarato identificato con microchip ma privo dello stesso all’esame radiologico, Confezionamento campioni Lettura infruttuosa microchip Soggetto (ara ambigua) con microchip presente all’esame radiologico, ma non leggibile anche con più rilevatori Difficoltà di identificazione soggetti giovani di testudo Hermanni Soggetto adulto Testudo Marginata Analisi genetiche (allevamento prov. Torino) Prelievo ematico con cartina assorbente: Soggetto giovane T. Hermanni Prelievo di cellule epiteliali dal cavo orale: T. Marginata Confezionamento campioni Lettura microchip ELENCO REGIONALE ANIMALI ESOTICI SCHEDA SEGNALETICA Specie Amazona leucocephala Nome volgare Famiglia Ordine Classe Amazzone di Cuba o dalla Psittacidae Psittaciformes Aves testa bianca CITES Animali Allegato pericolosi Autorizz regionale (LR) 6/2010 A NOTE Immagini sì AMAZONA leucocephala AMAZZONE di cuba (5) 1. Amazona leucocephala leucocephala (Amazzone di cuba) Grandezza : 32 cm Età : può raggiungere i 50 anni. Colorazione : piumaggio generale verde, fronte bianca, guance e gola rosso, iride scura. Distribuzione: Cuba orientale e centrale. Appendice/CITES : 1 Dimorfismo sessuale : inesistente. Carattere : affettuoso e addomesticabile. E' un pappagallo abbastanza rumoroso. Bisogna fornire regolarmente legno da scorticare. E' spesso aggressivo verso altre specie. Alimentazione : semi misti o estruso, semi germogliati, frutti delle conifere, frutta, verdure (particolarmente carota, mela, agrumi) bacca di sambuco, vegetali, pastoncino all'uovo e supplementi di minerali durante allevamento. In natura si ciba anche di fiori, germogli di piante e bacche. Allevamento : voliera ampia e con rete metallica robusta. Realizzato abbastanza regolarmente anche se con difficoltà. L'allevamento inizia ad aprile, occasionalmente prima se alloggiati all'interno. Le uova deposte sono da 3 a 4. L'incubazione dura 28 gg e il periodo di svezzamento 8-10 settimane. Il nido deve essere robusto, misure ca. 28x28x60 cm con foro d'entrata 8 cm di diametro. Il nido va posizionato in un posto protetto e riparato dalla luce. Durante la riproduzione può essere aggressivo. Stato attuale : abbastanza raro, da una ventina d'anni è protetto. Facilità di reperimento in commercio : difficile. ELENCO REGIONALE ANIMALI ESOTICI SCHEDA SEGNALETICA Specie Ara ararauna Nome volgare Famiglia Ordine Classe Ara Psittacidae Psittaciformes Aves ararauna CITES Allegato Animali pericolosi B Autorizz regionale NOTE Immagini (LR 6/2010) sì ara ararauna ara ararauna Grandezza : 87 cm Età : può raggiungere i 80 anni. Colorazione : fronte e corona verdi, gola nera, guance nude bianche e orlate da piccole piume nere, becco nero e iride gialla. Dorso blu, parti inferiori gialle. Appendice/CITES : 2 Dimorfismo sessuale : inesistente. I giovani hanno la coda più corta e l'iride marrone scura. Diffusione : Vive nelle foreste tropicali e nei boschi di palma che si sviluppano lungo il corso del fiume in un areale vasto nel territorio del Sud America (Panama, Colombia, Ecuador, Perù, Venezuela, ...). Carattere : L'Ararauna è il classico pappagallo da "circo". Vivace e a volte rumoroso, specialmente nella mattina presto e la sera tarda. Si addomestica con facilità. Molto curioso, adora rosicchiare i rami e ceppi d'albero. Può convivere con altri grandi pappagalli. Adora fare il bagno o farsi spruzzare. E' in grado di compiere esercizi di destrezza e precisione, ed apprende con facilità. Alimentazione : in generale semi, noci, frutta, semi germinati, verdura e vegetali vari. Allevamento : l'allevamento inizia in aprile; il pappagallo tende ad essere nervoso ed aggressivo quindi bisogna essere prudenti. Vengono deposte da 1-3 uova, occasionalmente 4. Spesso non sono tutte fertili. L'incubazione dura da 25-27 giorni e il periodo di svezzamento dei piccoli è di 12 settimane ma dovrebbero avere la possibilità di rimanere per un periodo maggiore con i genitori. Il nido deve avere dimensioni di almeno 55 x 70 x 100 cm ca. con diametro di foro d'entrata di 22 centimetri. Stato attuale : E' ancora comune, ma tendenzialmente in declino a causa della cattura per il commercio, ma soprattutto a causa della distruzione della foresta tropicale. Facilità di reperimento in commercio : facile. ELENCO REGIONALE ANIMALI ESOTICI SCHEDA SEGNALETICA Specie Bradypus variegatus Nome volgare Famiglia Ordine Classe Bradipo Bradypodidae Xenarthra Mammalia variegato CITES Allegato B Animali pericolosi Autorizz regionale NOTE Immagini (LR 6/2010) sì Diffusione: Verde=B. variegatus Blu=B. tridactylus Rosso=B. torquatus bradipi (Genere Bradypus), dal greco βραδύς, "lento" e πο? ς "piede", sono piccoli e lentissim mammiferi che vivono nelle foreste dell'America del Sud ELENCO REGIONALE ANIMALI ESOTICI SCHEDA SEGNALETICA Specie Nome volgare Famiglia Ordine Classe Tartaruga Geochelone dagli speroni Testudinidae Testudines Reptilia sulcata africana CITES Allegato Autorizz Animali regionale (LR NOTE Immagini pericolosi 6/2010) B sì CLASSIFICAZIONE Area di distribuzione Ordine Sottordine SuperFamiglia Famiglia SottoFamiglia Genere Specie TESTUDINES CRYPTODIRA TESTUDINOIDEA TESTUDINIDAE TESTUDININAE GEOCHELONE SULCATA STATUS GIURIDICO E’ inclusa in Appendice II CITES della Convenzione di Washington. DISTRIBUZIONE Geochelone sulcata vive nelle steppe aride dell’Africa centrale in una striscia di terra che va dall’Etiopia al Senegal passando per il Sudan, Ciad, Niger, Mali e Mauritiana. HABITAT Vive in boscaglie di acacia e nelle zone desertiche con escursioni termiche e scarsissima acqua. CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI E’ attiva il mattino e la sera; scava delle cavità lunghe anche 3 metri dove si ripara dal caldo intenso del giorno e dal freddo della notte. Sono animali territoriali che non convivono con altre specie e spesso i maschi non accettano neanche la femmina al di fuori del periodo dell’accoppiamento. CARATTERISTICHE FISICHE Geochelone sulcata è la tartaruga più grande del continente africano e una tra le più grandi tartarughe terrestri del mondo. Ha un carapace lungo fino a 80-85 cm e può pesare fino a 100 Kg. In questa specie il maschio è più grande della femmina, questa può pesare fino a 50-70 Kg con un carapace lungo 60-70 cm. Il carapace è di colore giallo-bruno con i bordi degli scuti di colore più scuro; questi hanno degli anelli di crescita che diventano più marcati con l’età. La pelle di color ocra, è molto spessa. Il piastrone è di color avorio e posteriormente termina con due protuberanze evidenti. Gli arti hanno robuste scaglie e le zampe posteriori sono provviste di speroni. ELENCO REGIONALE ANIMALI ESOTICI SCHEDA SEGNALETICA Specie Nome volgare Famiglia Ordine Classe CITES Allegato Physignathus cocincinus Drago d'acqua Agamidae Sauria Reptilia no Animali pericolosi Autorizz regionale NOTE Immagini (LR 6/2010) sì Nome comune Drago d'acqua Cinese Famiglia Agamidae Distribuzione Dal'India all'Arcipelago Indonesiano fino al Nord della Austria Habitat Foreste più o meno dense, sempre però in prossimità di corsi d'acqua dove si tuffa subito se disturbato Taglia cm 80, occasionalmente cm 100 Alimentazione Si nutre principalmente di grilli, cavallette, farfalle, ragni, larve varie, anfibi, pesci, rettili, piccoli roditori e nidiacei ma gradisce anche frutta dolce e polposa Terrario Umido tropicale arboreo Temperatura Giorno 28-30°C, notte 24-26°C Curiosario Scava un tunnel sotto una pianta e vi depone le uova 8-12 uova che schiuderanno dopo 80-110 giorni di incubazione. I piccoli alla nascita misurano circa 15-16 cm. Supplementi Complessi polivitaminici, calcio E nei periodi prolungati senza esposizione diretta al sole, vitamina D3 Congeneri P. Lesueurii ELENCO REGIONALE ANIMALI ESOTICI SCHEDA SEGNALETICA Specie Lampropeltis triangulum sinaloae Nome volgare Famiglia Ordine Classe Colubridae Serpentes Reptilia Lampropeltis triangulum Falso Corallo Famiglia: Colubridae Introdizione : I Lampropeltis fanno parte di uno dei generi di serpenti più popolari in cattività. Il genere Lampropeltis è endemico dell'america del nord e del sud,del quale molte specie sono diffuse negli stati uniti. Le specie di questo genere sono popolari tra gli erpetofili per la loro robustezza, la facilità di allevamento e le loro stupende e variabilissime livree ,che ad inganno dei predatori,risultano molto simili a quelle dei serpenti corallo (genere micrurus). Questa scheda riguarda l'allevamento di base del genere lampropeltis, e comunque consigliabile informarsi riguardo le esigenze delle singole specie. Terrario : Le dimensioni contenute dei Lampropeltis fanno si che sia possibile scegliere molti formati di terrari/fauna box è comunque consigliabile alloggiare esemplari baby in box piuttosto contenuti,in modo da rendere più facile l'avvistamento della preda;i box tuttavia devono essere abbastanza spaziosi da rendere possibile una escursione termica da un estremo del terrario all'altro. Esiste una varietà di materiali da utilizzare come substrato.per prima cosa dovrebbero essere evitati i trucioli di pino o cedro,poiché il forte odore che emanano irrita l'apparato respiratorio,e inoltre c'è sempre il rischio di costipazione dovuto all'ingestione durante i pasti di trucioli. I pezzetti di corteccia sterilizzati sono una buona scelta,sono esteticamente gradevoli e relativamente facili da pulire,inoltre permettono al serpente di interrarsi. Un substrato non attraente ma molto funzionale rimane i fogli di giornale,che diventano assolutamente indispensabili durante il periodo di quarantena. È importante fornire ai serpenti dei rifugi dove nascondersi, in modo che si possano sentire al sicuri nel loro terrario. I rifugi possono essere delle vaschette di plastica capovolte e forate da un lato,scatole delle scarpe,se poi optiamo per l'estetica allora possiamo costruire caverne, tunnel ecc. utilizzando materiali raccolti in natura e sterilizzati in forno ad una temperatura di 120°per circa 30 minuti. Indispensabile una vaschetta per l'acqua, abbastanza grande da permettere al serpente di immergersi completamente, che comunque deve riuscire ad uscirne agevolmente. Riscaldamento e Illuminazione : Il fattore chiave per il mantenimento dei Lampropeltis (e di tutti gli altri rettili) in cattività è quello di fornire condizioni climatiche corrette. I serpenti sono ectotermi, cioè non sono in grado di modificare la propria temperatura corporea. Per permettere ai serpenti di scegliere la temperatura corporea adeguata è necessario creare una differenza di temperatura da un lato del terrario all'altro. La temperatura ambientale ideale varia con le diverse specie di lampropeltis, tutta via una temperatura che si adatta a tutte le esigenze dovrebbe andare da un minimo di 22° nel punto CITES Allegato no Animali pericolosi Autorizz regionale NOTE Immagini (LR 6/2010) sì più freddo, ad un massimo di 31° nel punto più caldo. Nel caso si utilizzi un terrario si può utilizzare un cavetto riscaldante posizionato all'interno, il cavetto deve coprire diciamo il 25% della base, e tutto un lato, attenzione a schermare bene il cavetto onde evitare scottature al serpente. Nel caso di un fauna box il cavetto può essere posizionato con lo stesso sistema, però all'esterno. Un'altra scelta è una semplice lampadina riscaldante spot (per intenderci quelle che emettono una luce concentrata) posizionata ad una estremità del terrario in modo che punti orizzontalmente. Questo però è possibile solo con terrari di adeguate dimensioni, nel caso si usi la lampadina è importante soprattutto l'altezza a cui viene attaccata,per evitare che il serpente si bruci sotto di essa o addirittura riesca ad arrampicarvisi, per evitare questo inconveniente è consigliabile schermare la lampadina con della rete metallica. Il wattaggio della lampadina o del cavetto possono essere scelti facendo delle prove con dei termometri, uno nel punto caldo e uno in quello freddo, comunque ci accorgeremo magari di una temperatura troppo alta nel caso il serpente stia la maggior parte del tempo nel punto più freddo, o nella vasca dell'acqua, e viceversa di una troppo bassa nel caso il serpente stia prevalentemente sotto la lampadina o sopra il cavetto. Per quanto riguarda l'illuminazione è necessario fornirla artificialmente solo nel caso in cui quella naturale sia scarsa . La luce necessaria può essere fornita mediante un neon, non necessariamente uno specifico per rettili. Le ore di luce variano da 12 al giorno, nei mesi caldi, a 10 al giorno, nei mesi freddi. Umidità : Un altro importante fattore è l'umidità. La maggior parte dei Lampropeltis è a suo agio con una umidità che varia dal 40 al 60%. Un'aumento dell'umidità presente nel terrario diventa importante al momento della muta. Un serpente prossimo alla muta assume una colorazione meno brillante, gli occhi si opacizzano, a questo punto è possibile nebulizzare all'interno del terrario con un nebulizzatore da fiorista. Mute incomplete sono segno di umidità troppo bassa. E possibile oltre alla normale nebulizzazione, fornire una cosiddetta "cassetta di umidità", un rifugio costituito da un vaso rovesciato, una scatola di pastica ecc. con un foro praticato su di un lato, all'interno si metterà del muschio umido, o anche carta assorbente inumidita. Ricordarsi comunque di fornire sempre una vaschetta di acqua grande tanto da far immergere completamente il serpente. Alimentazione : Per gli esemplari giovani una dieta a base di pinkie (topolini neonati ancora senza pelo) è l'ideale, generalmente 1-2 pinkie a settimana sono sufficienti. Man mano che il serpente cresce crescerà anche la preda.una regola pratica generale è quella di fornire al serpente prede grandi circa quanto il diametro della parte più grande del serpente (testa esclusa). I serpenti del genere lampropeltis in particolare, sono soliti mangiare altri ofidi, infatti in natura i serpenti a sonagli sono una parte significativa della loro dieta! E' quindi sconsigliabile alloggiare più di un esemplare per terrario. Finchè la preda è di piccole dimensioni può essere somministrata viva, ma se si tratta di un topo abbastanza grande conviene somministrata scongelata, appena uccisa o perlomeno stordita. Nel caso la preda sia somministrata viva è assolutamente necessario assistere quantomeno all'uccisione della preda. Occasionalmente un serpente può rifiutare di alimentarsi. Il rifiuto di alimentari può essere causato da una molteplicità di fattori quali: condizioni ambientali errate, muta, gravidanza, malattia (parassiti interni ecc.) Se un serpente rifiuta di alimentarsi per più di 4 settimane, le condizioni climatiche sono adeguate (rifugio compreso), non è in muta e non è stato accoppiato, allora è il caso di ipotizzare un malessere. Alcuni serpenti rifiutano di alimentarsi d'inverno, anche se le condizioni ambientali sono ottimali, questo è dovuto al loro istinto di brumare. La maggior parte dei lampropeltis segue un periodo di brumazione durante l'inverno. Prima di iniziare la brumazione bisogna assicurarsi che lo stomaco sia vuoto, per questo si lascerà il serpente (artt. 4 e 5) – l.r. 6/2010 e R.A. TUTTA LA MODULISTICA VIENE PREDISPOSTA DAL COMPETENTE SETTORE REGIONALE E MESSA IN RETE (SITO R.P.) Elefante indiano A) DOMANDA AL SINDACO DEL COMUNE SEDE DI DETENZIONE ENTRO 8 GIORNI DALL’ACQUISIZIONE O DALLA NASCITA IN CATTIVITA’ PER IL TRAMITE DEL COMPETENTE SERVIZIO VETERINARIO ASL (60 gg di tempo per il rilascio); B) PRESENTAZIONE DELLE CERTIFICAZIONI DI IDENTIFICAZIONE E DI LEGITTIMA PROVENIENZA (certificati CITES, fatture di acquisto, dichiarazioni di cessione, certificati o denunce di nascita in cattività, ecc) C) IDONEITA’ ALLA DETENZIONE VALUTATA DAL MEDICO VETERINARIO DELL’ASL COMPETENTE PER LA SEDE DI DETENZIONE (verifica delle condizioni strutturali di detenzione e delle conoscenze per il corretto mantenimento in stato di cattività delle specie esotiche) Detenzione di Animali esotici: Inserimento detentori in anagrafe regionale ARVET a cura del SV-ASL Rispetto dei requisiti previsti nel regolamento di attuazione della legge 6/2010 - ALLEGATO A (artt. 6-7) l.r. 6/2010 e R.A. Allegati alla domanda: - planimetria allevamento - descrizione strutture di detenzione A.E. - attestato idoneità (art 9 l.r. 6/2010) Allevamento di A.E. non a fini commerciali Inserimento allevatori in anagrafe regionale ARVET a cura del SV-ASL Amazona Leucocephala A) DOMANDA AL SINDACO DEL COMUNE SEDE ALLEVAMENTO ENTRO 8 GIORNI DALL’ACQUISIZIONE O DALLA NASCITA IN CATTIVITA’ PER IL TRAMITE DEL COMPETENTE SERVIZIO VETERINARIO ASL (60 gg di tempo per il rilascio); B) PRESENTAZIONE DELLE CERTIFICAZIONI DI IDENTIFICAZIONE E DI LEGITTIMA PROVENIENZA (certificati CITES, fatture di acquisto, dichiarazioni di cessione, certificati o denunce di nascita in cattività, ecc) C) VERIFICA IDONEITA’ CONDIZIONI DI ALLEVAMENTO VALUTATA DAL MEDICO VETERINARIO DELL’ASL COMPETENTE PER TERRITORIO (verifica delle condizioni strutturali di detenzione e delle conoscenze per il corretto mantenimento in stato di cattività delle specie esotiche) Requisiti descritti nel regolamento di attuazione della legge 6/2010 - ALLEGATO A (artt. 6 - 7) l.r. 6/2010 e R.A. Allegati alla domanda: - planimetria allevamento - descrizione strutture di detenzione A.E. - attestato idoneità (art 9 l.r. 6/2010) Allevamento di A.E. a fini commerciali Inserimento allevatori in anagrafe regionale ARVET a cura del SV-ASL Obbligo di indicazione nella domanda dei centri o allevamenti convenzionati in grado di accogliere gli animali in caso di cessata attività Tyto alba A) DOMANDA AL SUAP DEL COMUNE SEDE ALLEVAMENTO ENTRO 8 GIORNI DALL’ACQUISIZIONE O DALLA NASCITA IN CATTIVITA’ CHE LA INOLTRA ALLA COMMISSIONE REGIONALE PER IL RILASCIO DEL PREVENTIVO NULLAOSTA (120 gg di tempo per il rilascio); B) PRESENTAZIONE DELLE CERTIFICAZIONI DI IDENTIFICAZIONE E DI LEGITTIMA PROVENIENZA (certificati CITES, fatture di acquisto, dichiarazioni di cessione, certificati o denunce di nascita in cattività, ecc) C) VERIFICA IDONEITA’ CONDIZIONI DI ALLEVAMENTO DA PARTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE. D) TRASMISSIONE PARERE AL SUAP PER RILASCIO AUTORIZZAZIONE (comunicazione anche all’ASL per vigilanza) Requisiti descritti nel regolamento di attuazione della legge 6/2010 - ALLEGATO A (artt. 6 - 7) l.r. 6/2010 e R.A. Allegati alla domanda: - planimetria esercizio commerciale - descrizione strutture di detenzione A.E. - attestato idoneità (art 9 l.r. 6/2010) D.P.R. n. 160 del 30.09.2010 bubo bubo A) DOMANDA AL SUAP DEL COMUNE SEDE DELL’ESERCIZIO COMMERCIALE CHE LA INOLTRA ALLA COMMISSIONE REGIONALE PER IL RILASCIO DEL PREVENTIVO NULLAOSTA (120 gg di tempo per il rilascio); B) PRESENTAZIONE DELLE CERTIFICAZIONI DI IDENTIFICAZIONE E DI LEGITTIMA PROVENIENZA DEGLI ANIMALI ESOTICI (certificati CITES, fatture di acquisto, ecc) C) VERIFICA IDONEITA’ CONDIZIONI DI VENDITA DA PARTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE. D) TRASMISSIONE PARERE AL SUAP PER RILASCIO AUTORIZZAZIONE (comunicazione anche all’ASL per vigilanza) Commercio di Animali esotici Inserimento commercianti in anagrafe regionale ARVET a cura del SV-ASL Requisiti descritti nel regolamento di attuazione della legge 6/2010 - ALLEGATO A scimpanzè Legge regionale 18 febbraio 2010 n. 6 “Norme sulla detenzione, l’allevamento ed il commercio di animali esotici ed istituzione del Garante per i diritti degli animali” 140 120 100 80 60 40 20 0 2008 2009 2010 Autor. Detenzione 76 105 119 Autor. Allevamento 12 2 0 Autor. Commercio 15 15 6 Obblighi di registrazione per commercianti ed allevatori (art. 8) l.r. 6/2010 e R.A. Possibile utilizzo del registro CITES (D.M. 8.1.2002) per la registrazione delle specie esotiche in allegato A e B della Convenzione di Washington registro di carico e scarico IL MODELLO DI REGISTRO E’ DISPOSTO DALLA STRUTTURA REGIONALE COMPETENTE CON APPOSITO ATTO DETERMINATIVO A) VIDIMATO DAL SERVIZIO VETERINARIO B) REGISTRAZIONI ENTRO 24 ORE PER OGNI TRANSAZIONE COMMERCIALE O VARIAZIONE NUMERICA C) REGISTRO COMPOSTO DA FOGLI O PAGINE PROGRESSIVAMENTE NUMERATE D) POSSIBILE UTILIZZO DI REGISTRI INFORMATICI A MODULO CONTINUO VIDIMATI DAL SERVIZIO VETERINARIO CON OBBLIGO DI STAMPA E AGGIORNAMENTO ENTRO LE 24 ORE E) VERIFICA CON CADENZA ALMENO TRIMESTRALE DELLA CORRETTA TENUTA DEI REGISTRI DA PARTE DEL COMPETENTE SERVIZIO VETERINARIO ASL Corsi di formazione per commercianti ed allevatori (art. 9) l.r. 6/2010 e R.A. OBBLIGO PER COMMERCIANTI E ALLEVATORI GIA’ AUTORIZZATI, DI CONSEGUIRE L’ATTESTATO DI IDONEITA’ ENTRO 6 MESI DALL’APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO (ART 23 – L.R.6/2010) ORANIZZATI DALLA C.R./CRANES TEMPI E MODALITA’ DI SVOLGIMENTO PUBBLICATI SUL SITO DELLA REGIONE PIEMONTE E DEL CRANES CORSI DI FORMAZIONE FINALIZZATI A FORNIRE CONOSCENZE INERENTI: Obbligo per commercianti e allevatori di frequentare, ai fini del rilascio delle previste autorizzazioni: Pubblicazione dell’elenco degli allevatori e dei commercianti abilitati sul sito ufficiale della Regione Piemonte - Le principali nozioni di zoologia, etologa ed igiene indispensabili per un corretto rapporto uomo/A.E.; - Le principali norme e disposizioni in materia di benessere animale. ED A VALUTARE, LE CAPACITA’ DEI PARTECIPANTI A SVOLGERE IN MODO CORRETTO L’ATTIVITA’ DI ALLEVAMENTO O COMMERCIO: superamento esami finali RILASCIO ATTESTATO DI IDONEITA’ OBBLIGHI PER I PARCHI FAUNISTICI (art. 10) l.r. 6/2010 e R.A. leopardo N.B. PER I PARCHI FAUNISTICI NON E’ PREVISTO IL RILASCIO DI AUTORIZZAZIONE REGIONALE IN QUANTO GIA’ ASSOGGETTATI AGLI OBBLIGHI DEFINITI DAL D.Lgs 21 MARZO 2005 N. 73 POSSIBILITA’ PER LA COMMISSIONE REGIONALE DI IMPORRE PIANI DI GESTIONE VOLTI AL CONTENIMENTO DELLE NASCITE IN CATTIVITA’ (ANIMALI CLASSIFICATI PERICOLOSI) PRESENTAZIONE ALLA COMMISSIONE REGIONALE DI APPOSITA RELAZIONE CONTENENTE: ENTRO IL 30 MARZO DI OGNI ANNO - numero e specie di animali ospitati; - acquisti o cessioni di A.E. (con destinazioni o provenienze); - nascite e morti di animali ospitati (comunicati entro 8 gg al S.V.); - standard riferiti alle strutture di detenzione degli animali; - modalità di assolvimento degli interventi veterinari specialistici PRINCIPALI STRUTTURE DI RICOVERO ANIMALI SELVATICI PRESENTI IN PIEMONTE 1) Villa Pallavicino, Verbania 2) Parco faunistico La Torbiera, Agrate Conturbia 3) Zoosafari, Pombia 4) L’oasi degli animali, S. Sebastiano Po 5) ZOOM, Cumiana 6) Parco ornitologico Martinat, S. Pietro Vallemina 7) Centro Cicogne e Anatidi, Racconigi 8) Bernezzo 9) Zoosafari, Murazzano Decreto Legislativo n. 73 del 21 marzo 2005 (G.U. n. 100 del 2 maggio 2005) FINALITA’: 1) potenziare il ruolo dei giardini zoologici nella conservazione della biodiversità, allo scopo di proteggere la fauna selvatica CONVENZIONE DI RIO DE JANEIRO, 1992 = Convenzione sulla diversità biologica, ratificata con Legge n. 124 del 14/02/1994 2) Istituire un REGISTRO nazionale dei giardini zoologici REQUISITI MINIMI: -partecipare a ricerche scientifiche per la conservazione delle specie; - partecipare a programmi di formazione nelle tecniche di conservazione delle specie , e scambiare informazioni con altre strutture; - promuovere ed attuare programmi di educazione e sensibilizzazione del pubblico e della scuola; - rinnovare il pool genetico delle popolazioni animali custodite attraverso piani di scambi e prestiti; CIRCHI, MOSTRE e SPETTACOLI VIAGGIANTI (art. 11) l.r. 6/2010 e R.A. Panthera tigris CONDIZIONI PER LA CONCESSIONE DELLE AUTORIZZAZIONI DA PARTE DEI COMUNI A) PREVENTIVO NULLA-OSTA DEL S.V. ASL; B) PRESENTAZIONE RICHIESTA CON ALMENO 15 gg DI ANTICIPO DA PARTE DEL TITOLARE/L.R.; C) RISPETTO DEI REQUISITI PREVISTI NELL’ALLEGATO B DEL REGOLAMENTO RECUPERO DI ANIMALI ESOTICI (art. 12) l.r. 6/2010 e R.A. Falco di cherrug DETENZIONE ALLEVAMENTO COMMERCIO IN CONDIZIONI INIDONEE ASSENZA DI AUTORIZZAZIONE; CONDIZIONI GIUDICATE INIDONEE DAGLI OPERATORI ADDETTI ALLA VIGILANZA; IN CONDIZIONI DIVERSE RISPETTO A QUELLE PREVISTE O AUTORIZZATE; REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE RILASCIATA E, PREVIO PARERE DELLA COMMISSIONE REGIONALE, SEQUESTRO CAUTELATIVO DEGLI ANIMALI, NONCHE’ IL LORO TRASFERIMENTO IN ALTRA SEDE RITENUTA IDONEA COMMISSIONE REGIONALE (art. 14) l.r. 6/2010 e R.A. ISTITUITA PRESSO ASSESSORATO REGIONALE TUTELA DELLA SALUTE E SANITA’ NOMINATA CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DURATA IN CARICA 3 ANNI POSSIBILITA’ PER LA COMMISSIONE DI AVVALERSI DI UN ESPERTO ESTERNO PER IL RILASCIO DEI PARERI DI COMPETENZA (ALLEVAMENTO – COMMERCIO) A) RESPONSABILE DEL SETTORE REGIONALE PREVENZIONE VETERINARIA O SUO DELEGATO; B) UN ESPERTO IN ZOOLOGIA ED ETOLOGIA INDIVIDUATO DALLE ASSOCIAZIONI NATURALISTICHE PIU’ RAPPRESENTATIVE NEL TERRITORIO REGIONALE; C) UN RAPPRESENTANTE DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE; D) UN ESPERTO IN MATERIA DI VIGILANZA SULL’APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUL COMMERCIO DI ANIMALI ESOTICI IN VIA DI ESTINZIONE (C.F.S.). COMPOSIZIONE IL RAPPRESENTANTE DELLE ASSOCIAZIONI NATURALISTICHE ED ANIMALISTE E’ INDICATO CONCORDEMENTE DALLE STESSE ENTRO 2 MESI DALLA RICHIESTA. IN CASO CONTRARIO LA PROPOSTA DI NOMINA VIENE INDICATA DAL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE ANIMALI ESOTICI. COMMISSIONE REGIONALE (art. 15) l.r. 6/2010 e R.A. COMPITI E FUNZIONI OBBLIGO DI RIUNIRSI ALMENO OGNI 3 MESI A) PUO’ DISPORRE ULTERIORI ACCERTAMENTI ISTRUTTORI SUI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI INERENTI LA DETENZIONE, L’ALLEVAMENTO ED IL COMMERCIO DI A.E. (NORV); B) PUO’, IN ACCORDO CON IL C.R.AN.ES., STABILIRE PROCEDURE ED INTERVENTI RITENUTI NECESSATI PER L’IDENTIFICAZIONE DELLE SPECIE ESOTICHE C) PUO’ DEFINIRE ULTERIORI MODALITA’ ORGANIZZATIVE E DI FUNZIONAMENTO INTERNO CON PROPRIO REGOLAMENTO CENTRO DI REFERENZA REGIONALE ANIMALI ESOTICI – C.R.AN.ES. (art. 16) l.r. 6/2010 e R.A. OBIETTIVI – FUNZIONI e MODELLO ORGANIZZATIVO STABILITI DALLA GIUNTA REGIONALE CON IL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE 6/2010 ISTITUITO PRESSO L’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL PIEMONTE, LIGURIA e VALLE D’AOSTA FORNIRE UN SUPPORTO TECNICO-SCIENTIFICO QUALIFICATO ALLA COMMISSIONE REGIONALE A.E. A) Assicura, anche attraverso l’impiego e lo sviluppo di metodiche biotecnologiche, la corretta gestione della riserva genetica di specie esotiche a maggior interesse presenti in Piemonte (identificazione; determinazione del sesso in specie prive di D.S., tecniche di prelievo non invasive, studio di parametri di valutazione del B.A., tecniche innovative per la diagnosi di malattia) B) Collabora, in accordo con la Commissione, alle iniziative di formazione in materia di animali esotici; C) Promuove progetti di ricerca anche in tema di compatibilità del mantenimento in ambiente protetto degli animali esotici; CENTRO DI REFERENZA REGIONALE ANIMALI ESOTICI – C.R.AN.ES. (art. 16) l.r. 6/2010 e R.A. EVENTUALI ULTERIORI MODALITA’ ORGANIZZATIVE DEL CENTRO SONO ADOTTATE DALL’I.Z.S. DI CONCERTO CON LE STRUTTURE REGIONALI COMPETENTI, SULLA BASE DI NUOVE ESIGENZE DI SVILUPPO DEI COMPITI ASSEGNATI Barbagianni (tyto alba) IL RESPONSABILE DEL CENTRO E’ INDIVIDUATO DALL’I.Z.S ALL’INTERNO DEL PROPRIO PERSONALE IN ACCORDO CON LA COMMISSIONE A.E. COMPITI DEL RESPONSABILE DEL CENTRO A) PROMUOVE INIZIATIVE E PROGETTI DA SOTTOPORRE ALL’APPROVAZIONE REGIONALE; B) COLLABORA CON LE DIVERSE STRUTTURE ORGANIZZATIVE DELL’I.Z.S. AL FINE DI SVILUPPARE IN MODO INTEGRATO ED ECONOMICAMENTE SOSTENIBILE LE ATTIVITA’ DI COMPETENZA DEL CENTRO; C) MANTIENE STRETTI RAPPORTI CON LA COMMISSIONE FINALIZZATI ANCHE ALLA DEFINIZIONE DEI PROGRAMMI REGIONALI DI INTERVENTO NEL SETTORE. VIGILANZA (art. 18) l.r. 6/2010 e R.A. SONO FATTE SALVE TUTTE LE COMPETENZE DI VIGILANZA ATTRIBUITE AL C.F.S. 13 – Cacatua sulfurea ATTRIBUZIONE AI SERVIZI VETERINARI DELLE ASL DEI COMPITI DI VIGILANZA SU DETENZIONE, ALLEVAMENTO E COMMERCIO DI ANIMALI ESOTICI SCOPI: ASSICURARE IL CONTROLLO SULLA REGOLARE APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGONALE PROVVEDERE, NELL’AMBITO DEI CONTROLLI UFFICIALI PRESSO ALLEVATORI E COMMERCIANTI DI A.E., A VERIFICARE LA CORRETTA TENUTA DEL REGISTRO DI CARICO/SCARICO (VIDIMAZIONE) VIGILANZA (art. 18) l.r. 6/2010 e R.A. VIGILANZA (art. 18) l.r. 6/2010 e R.A. TO1 TO3 TO4 TO5 VC BI NO VCO CN1 CN2 AT AL TOTALE 29 29 48 5 12 2 17 8 55 15 14 9 2 5 3 243 TO1 TO3 TO4 TO5 VC BI NO VCO CN1 CN2 AT AL 1 1 1 1 13 8 1 1 1 1 30 59 5 15 79 6 24 135 1 1 16 2 46 11 99 1 7 40 3 2 250 174 249 42 3 3 2 2 2 43 1 TOTALE 9 SEGNALAZIONI DI CESSIONE ANIMALI ESOTICI SEGNALAZIONI DI MORTE ANIMALI ESOTICI SEGNALAZIONI NASCITE IN CATTIVITA' ASL 2 3 1 1 PARCHI FAUNISTICI ZOO - ZOO SAFARI PRESENTI Tabella 3 - ANNO 2010 DENUNCE A.G. SANZIONI AMMINISTRATIVE ASL IRREGOLARITA' ACCERTATE VERIFICHE ISPETTIVE Tabella 1 - ATTIVITA' DI VIGILANZA ANIMALI ESOTICI- ANNO 2010 Tabella 2 - AUTORIZZAZIONI RILASCIATE PER ANIMALI ESOTICI - ANNO 2010 DETENZIONE ASL TO1 TO3 TO4 TO5 VC BI NO VCO CN1 CN2 AT AL TOTALE Rilasciate nell'anno 24 13 29 5 4 ALLEVAMENTO Precedentemente concesse TOTALE 4 5 13 6 1 15 590 247 318 248 52 46 34 71 93 20 60 106 614 260 347 253 56 46 38 76 106 26 61 121 119 1.885 2.004 Rilasciate nell'anno COMMERCIO Precedentemente concesse TOTALE Rilasciate nell'anno Precedentemente concesse 19 47 22 10 2 4 10 3 19 48 25 10 3 4 10 3 1 6 4 9 6 5 9 6 136 142 4 11 4 11 1 3 2 1 18 3 4 1 2 1 18 3 4 1 1 44 44 TOTALE GARANTE PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI (artt. 19 - 20) l.r. 6/2010 e R.A. NOMINATO DAL CONSIGLIO REGIONALE TRA ESPERTI DI RICONOSCIUTA COMPETENZA IN MATERIA DI DITITTI DEGLI ANIMALI A) PREDISPORRE IL PIANO ORGANICO DEGLI INTERVENTI PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI ANCHE ATTRAVERSO INIZIATIVE COMUNI DI INTERVENTO TRA LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI; B) RACCOGLIE SEGNALAZIONI DI VIOLAZIONE AI DD.AA; C) SEGNALA ALL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE L’ESIGENZA DI INTERVENTI NORMATIVI A TUTELA DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI; D) PREDISPONE LA RELAZIONE ANNUALE SULLE ATTIVITA’ SVOLTE DA INVIARE AL C.R. ENTRO IL 30 APRILE DELL’ANNO SUCCESSIVO A QUELLO DI RIFERIMENTO Gufi reali (bubo bubo) COMPITI DURA IN CARICA 5 ANNI E NON PUO’ ESSERE RICONFERMATO PER PIU’ DI UNA VOLTA IL GDA DISPONE DI PIENA AUTONOMIA E INDIPENDENZA NELL’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI ATTRIBUITE PUO’ COSTITUIRSI PARTE CIVILE NEI PROCEDIMENTI CONCERNENTI IL MALTRATTAMENTO ANIMALE SANZIONI AMMINISTRATIVE (art. 21) l.r. 6/2010 e R.A. SANZIONI PECUNIARIE VARIABILI DA UN MINIMO DI 250 – 1500 EURO AD UN MASSIMO DI 1000 – 6000 EURO PER VIOLAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE ; SANZIONI PECUNIARIE DI 250 – 1500 EURO PER VIOLAZIONI AL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE; AUMENTO DI UN TERZO DELLE SANZIONI PREVISTE IN CASO DI RECIDIVA; S.A.P. LE SOMME RISCOSSE A SEGUITO DELL’APPLICAZIONE DELLE S.A.P. SONO INTROITATE NEL BILANCIO REGIONALE GESTIONE CONTENZIOSO AMMINISTRATIVO DI COMPETENZA DELLE ASL PIEMONTESI AI SENSI DELLA L.R. 35/96 Grazie per l’attenzione! Cacatua sulfurea scimpanzè Elefante indiano Testudo marginata falco sacro (falco di cherrug).
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