paure comando corrente

Transcript

paure comando corrente
Anno II - Numero 5 - Ottobre / Novembre 2013
Bimestrale d’informazione commerciale a cura di
Di classico e
moderno ...
Interruttori b.t. ed apps nella vita dell’installatore
Pit stop
L’installatore 3.0
Come l’Hi-Tech arriva anche nei modus operandi più classici
Non è un mistero come oramai gli italiani siano un popolo totalmente conquistato dalla mania dell’Hi-Tech; viviamo un’epoca in
cui, secondo l’Osservatorio per il Mobile & Web del Politecnico di
Milano, più di 22 milioni di italiani possiedono uno smartphone e
navigano su internet da esso, senza contare i tablet ed altri dispositivi mobili.
Fenomeno in continua crescita, tanto che a giugno 2013 il traffico
internet effettuato in mobilità è cresciuto del 73% e non accenna
a fermarsi, portando le stime di crescita molto vicine alla doppia
cifra.
Gli effetti di tutto ciò sono riscontrabili nella vita di tutti i giorni: gli
SMS stanno calando vistosamente in favore di applicazioni che
viaggiano su internet come WhatsApp, per citarne una delle più
famose, i quotidiani si leggono in formato elettronico sui tablet, chi
si tiene in forma sa elencare al centimetro quanto corre / va in bicicletta grazie ad applicazioni che mediante il satellite GPS tengono
un diario preciso quanto quello di un atleta professionista.
Sebbene ad un primo pensiero superficiale tutto ciò appaia come
qualcosa che possa influenzare solo una sfera privata o ludica,
anche nel mondo professionale qualcosa sta cambiando giorno
per giorno, rendendoci protagonisti o vittime di una trasformazione
che già è in atto, a cui vorrei dare uno sguardo in questo articolo.
“Allora ci vediamo domani con il campione, perchè da quello che
mi racconti al telefono faccio fatica a capire che cosa hai bisogno e spiegarlo al fornitore”. E’ una frase che difficilmente oramai
sentiamo, abituati come siamo a: “Fagli una foto col telefono e
L’applicazione Daikin 3D consente di visualizzare lo split di propria
scelta direttamente nel proprio appartamento, mediante la tecnologia
della realtà aumentata. Posizionando un foglio debitamente stampato
dove si voreebbe mettere lo split ed inqadrandolo con lo smartphone su
cui è attiva l’app; quest’ultima mostrerà l’anteprima sullo schermo del
telefono.
a cura di Gabriele
Nord Elettrica s.r.l.
Depalo,
Con l’App di Bticino è possibile avere un’anteprima virtuale della resa
della serie civile sul nostro muro di casa, è sufficiente avere un cellulare
con fotocamera e scattare una foto
mandamela via mail o whatsapp,che ti faccio sapere”. Al di la delle
battute di spirito, la differenza più evidente tra le due frasi è un risparmio di tempo e denaro non indifferente, l’installatore non è più
costretto a fare viaggi andata e ritorno da cliente e grossista in un
valzer infinito di campionature, traendo però lo stesso beneficio
che ne deriverebbe dalla trafila tradizionale.
I produttori stessi se ne sono accorti, rilasciando decine di applicazioni per smartphone e tablet volte ad agevolare il più possibile
la vita di installatori e grossisti, spostando anche i metri di
paragone che fanno propendere per l’acquisto di un prodotto piuttosto che un altro; esempio tanto lampante quanto veritiero sono i sistemi di TVCC. A differenza di tempi
passati in cui la qualità dei materiali, degli assemblaggi ed
il rapporto con la rete commerciale influenzavano pesantemente la scelta di quale prodotto installare, in un mondo
globalizzato come quello attuale in cui gli standard qualitativi sono trasversali tra i produttori e capita camminando per
strada di vedere la stessa telecamera con marchi diversi,
il fatto che il prodotto TVCC dia la possibilità di utilizzare
un’applicazione mobile per vedere le telecamere in remoto,
e con che qualità, va ad influenzare in maniera cospicua per
quale prodotto propendere.
Ecco che quindi anche l’installatore elettrico trova in questo
universo di applicazioni e dispositivi la possibilità di cambiare il proprio approccio al lavoro. Se poi consideriamo il fatto
che il mercato viene sempre più influenzato dal basso, ovvero
che il cliente finale è il primo consulente di se stesso perchè si
informa, prova con mano prodotti diversi e confronta i prezzi arrivando a sapere già quello che vuole ancora prima di rivolgersi ad
un professionista, abbracciare le nuove tecnologie diventa quasi
un obbligo
La rivoluzione del digitale e della mobilità è come un’enorme
onda, è possibile solo esserne travolti o cavalcarla
Flash!!
Novità in pillole
Meeting Formativi 2013: Bticino Terraneo
La volontà di crescere e conoscere insieme i nuovi prodotti e le
nuove tecnologie, senza mai perdere di vista la qualità del servizio,
non conosce limiti, ecco perchè insieme a Bticino andremo a proporre prossimamente, per tutti coloro che NON installano i loro
prodotti di videocitofonia un meeting formativo totalmente diverso
dal solito.
Esso infatti, oltre ad una minima ma necessaria infarinatura tecnica
teorica, si basa sui seguenti punti di forza:
• Prove pratiche, per comprendere meglio le fasi dell’installazione
• Presenza dello staff del Centro di Assistenza Tecnica, perchè molto spesso capita che vengano percepiti come un muro
di gomma contro il quale l’installatore viene mandato “a rimbalzare” in caso di problemi, creando paure legate all’affidabilità
ed alla competenza del centro assistenza stesso. Il desiderio di
Bticino è che l’installatore superi tutto questo, nella conoscenza dello staff ed abbia tutta la tranquillità necessaria nell’effettuare la prova di questo sistema che ancora non conosce.
• Invito alla prova, che sarà cura dei funzionari Tecnico-Commerciali stessi presentare durante il meeting.
Non ci resta quindi che aspettarvi; nel frattempo potete segnalare il desiderio di partecipare al vostro incaricato di fiducia della nostra rete
commerciale, che vi riserverà un posto e vi comunicherà giorno ed ora in cui avverrà il meeting!!!
Amarcord
Sapere da dove veniamo per comprendere dove andremo
1 Ottobre 1977
19 Settembre 1783
I fratelli Montgolfier presentano a re Luigi XVI l’aerostato ad aria calda, la Mongolfiera
Fino alla legge n.517 del 4 agosto 1977 era in Italia la
data di inizio di tutte le scuole e, poiché in questo giorno
viene celebrato San Remigio, i bambini di prima elementare (oggi scuola primaria) erano detti "remigini".
21 Ottobre 1879
Thomas Edison testa la prima lampadina funzionante in
modo efficace (resterà accesa per 13 ore e mezza prima
di bruciarsi)
1 Settembre 1985
Una spedizione franco-americana individua
il relitto del Titanic.
TecnicaMente
A cura di Angelo Bonfanti, consulente Nord Elettrica
Mini vocabolario
tecnico-normativo
degli interruttori b.t.
Lo scopo prioritario di questo articolo è quello di consentire
all’installatore di districarsi con la terminologia inserita nelle
norme di prodotto, destinate soprattutto ai costruttori (al fine
di normalizzare le modalità di prova) e consentire la scelta
corretta nei cataloghi degli stessi degli interruttori prescritti in
fase di progetto.
Definiamo innanzi tutto cos’è un interruttore automatico:
è un apparecchio meccanico di manovra capace di stabilire,
portare ed interrompere la corrente in condizioni normali del
circuito, ed inoltre di stabilire, portare per una durata specificata ed interrompere automaticamente correnti in condizioni
anormali specificate del circuito, ad esempio quelle di corto
circuito.
Il compito principale di un interruttore con sganciatore magnetotermico è quello di proteggere l’impianto da sovracorrenti (sovraccarico e/o cortocircuito). Gli interruttori automatici
usati in circuiti in b.t. (sino a 1 kV ca – 1,5 kV cc) devono
rispondere alla normativa europea CEI EN 60947-2 mentre
le prescrizioni per gli interruttori destinati alla protezione dei
circuiti negli impianti elettrici degli edifici (di abitazione) e
similari, progettati per l’uso da parte di persone non esperte,
e non richiedenti manutenzione sono contenute nella norma
CEI EN 60898-1.
La norma CEI EN 60947-2 definisce due poteri di interruzione in condizioni di cortocircuito, in relazione alla sequenza
alle quali l’interruttore è sottoposto [O rappresenta un’operazione di apertura -CO un’operazione di chiusura seguita da
un’apertura automatica e t (abituale = 3’) l’intervallo di tempo
tra due successive operazioni di cortocircuito] ed al suo comportamento dopo le prove]:
 Potere di interruzione di servizio (Ics): massima corrente
che l’interruttore è capace di interrompere secondo la sequenza O-t-CO-t-CO; dopo tali prove l’interruttore deve essere
capace di riprendere il servizio.
 Potere di interruzione estremo (Icu): massima corrente
che l’interruttore è capace di interrompere secondo la sequenza O-t-CO; dopo tali prove l’interruttore potrebbe non essere
in grado di riprendere il servizio.
Uno stesso interruttore automatico a norma CEI 60947-2 è
quindi specificato con un potere di interruzione estremo Icu
ed un potere di interruzione di servizio Ics. Il costruttore può
scegliere tra i seguenti valori standard del rapporto Ics/Icu:
0,25-0,50-0,75-1 (categoria A*) oppure: 0,50-0,75-1 (categoria B*).
La norma CEI EN 60898-1 definisce invece il solo potere di
corto circuito nominale (Icn) che è il valore di corto circuito
estremo assegnato a quell’interruttore dal costruttore e che
deve comparire nella targa dell’apparecchio.
Facciamo a mo’ di esercizio un raffronto tra le modalità di
prova previste dalle due normative:
 L’interruttore con Icn < 6 kA è provato con una sequenza
di cortocircuito O-t-CO-t-CO dopodiché deve essere in grado
di riprendere il servizio (sino a 6 kA il potere di corto circuito
corrisponde al potere di interruzione di servizio).
 L’interruttore con Icn = 10 kA è provato con la frequenza
O-t-CO a 10 kA e dopo la prova potrebbe anche non essere
in grado di riprendere il servizio (il potere di cortocircuito di
10 kA corrisponde ad un potere di cortocircuito estremo)
inoltre l’interruttore è provato a 7,5 kA con la sequenza Ot-CO-t-CO e deve essere in grado di riprendere il servizio
(il potere di cortocircuito a 7,5 kA corrisponde al potere di
interruzione di servizio).
 L’interruttore con Icn > 10 kA è provato a Icn con la sequenza O-t-CO dopodiché potrebbe anche non essere in
grado di riprendere il servizio (è quindi un potere di interruzione estremo) poi l’interruttore è provato con la corrente 0,5
Icn con la sequenza O-t-CO-t-CO e deve essere in grado di
riprendere il servizio (il potere di cortocircuito per correnti <
0,5 Icn corrisponde ad un potere di interruzione di servizio).
In pratica non esiste una distinzione netta per l’uso delle due
tipologie di interruttori per cui spesso il costruttore di interruttori modulari prova e dichiara gli stessi conformi ad entrambe le norme. Da rammentare a tal proposito che la norma
CEI EN 60898-1 ha prescrizioni più severe nel giudicare se
una stessa prova è stata superata per cui uno stesso interruttore presenta spesso Icu > Icn.
Analizziamo ora per entrambi le altre prescrizioni che devono essere dichiarate dal costruttore.
Gli interruttori rispondenti alla Norma CEI EN 60898-1 sono
destinati ad automatici in aria ed hanno un campo di impiego
ristretto: sono infatti idonei a funzionare in circuiti a frequenza di rete di 50 o 60 Hz, aventi tensione nominale (Ue concatenata) < 440 V, corrente nominale (In) < 125 A (a 30° C) e
potere di cortocircuito nominale (Icn) < 25 kA. Sono adatti al
sezionamento e non devono essere muniti di un dispositivo
di regolazione della corrente nominale accessibile all’utilizzatore. Sono a sgancio libero con manovra manuale di tipo
dipendente o indipendente.
Questi interruttori sono classificati secondo la corrente di
intervento istantanea (magnetica) e le caratteristiche definite
sono le curve: B, C (la più usata) e D mentre altre curve non
definite da questa norma ma pure presenti sul mercato sono:
la Z e la K.
Gli interruttori rispondenti alla Norma CEI EN 60947-2 appartengono a n. 2 macro categorie di utilizzazione (*) A o B e
precisamente la A è valida per interruttori non previsti per la
selettività di corto circuito rispetto ad altri dispositivi di protezione posti in serie lato carico cioè senza ritardo intenzionale
applicabile in condizioni di cortocircuito (non è definita la
Icw). La B si riferisce ad interruttori specificatamente previsti
per la selettività in cortocircuito cioè con un ritardo intenzio-
nale applicabile in corto circuito (è definita la Icw).
Ricordo che la selettività non è assicurata sino a Icu ma è garantita almeno
sino ad un valore normato (es. il maggiore valore tra 12 In o 5 kA per In < 2500
A oppure 30 kA per In superiori). La Icw è il valore della corrente di breve
durata ammissibile dell’interruttore, assegnata dal costruttore con condizioni
di prova specificate. Il tempo di ritardo previsto associato alla corrente nominale
di breve durata ammissibile deve essere almeno di 0,05 s con i seguenti valori
preferenziali (0,05-0,1-0,25-0,5-1) s.
Il costruttore deve dichiarare anche il potere di chiusura nominale in cortocircuito alla tensione nominale di impiego, alla frequenza nominale e con uno
specificato fattore di potenza. In c.a. il potere di chiusura nominale in cortocircuito non deve essere inferiore al prodotto del potere di interruzione nominale
estremo per un coefficiente “n” stabilito per un definito fattore di potenza di
cortocircuito.
Gli interruttori che sono idonei al sezionamento devono essere contrassegnati
con apposito simbolo normalizzato. Possono essere di tipo limitatore di corrente aventi un tempo di interruzione sufficientemente breve per impedire che
la corrente di cortocircuito raggiunga il valore di picco altrimenti raggiungibile.
Possono essere classificati: con sganciatori meccanici/elettronici (rif. allegato
F) fissi/rimovibili/estraibili, scatolati/aperti, in aria/vuoto/gas e secondo il comando del meccanismo di azionamento, la necessità o meno di manutenzione ed il Un interruttore Magnetotermico in sezione
grado di protezione assicurato dall’involucro.
(da immagine Wikimedia Commons).
Per gli interruttori rispondenti alle rispettive normative di prodotto, il costruttore E’ possibile identificare le varie parti:
deve rendere disponibili le tabelle di coordinamento ad uso dei progettisti tra
1. Leva di Comando
i dispositivi di protezione (selettività totale/parziale e di back-up), di energia
2. Meccanismo di Scatto
specifica (I2t) e di corrente condizionale. Le norme stesse invece fissano valori 3. Contatti di interruzione
(diversi) della: corrente convenzionale di intervento (If) e di non intervento (Inf) 4. Morsetti di collegamento
in funzione della corrente nominale o di regolazione e del tempo convenzionale 5. Lamina bimetallica (rilevamento sovracca(h).
richi)
Tutti gli interruttori devono (obbligo di legge) riportare la marcatura CE che
6. Vite per la regolazione della sensibilità (in
sta ad indicare che il prodotto è conforme a quanto stabilito da tutte le direttive
fabbrica)
applicabili a quel prodotto mentre, ove possibile, possono essere dotati di un
7. Solenoide (rilevamento cortocircuiti)
marchio di qualità che è un’attestazione di conformità alla regola d’arte del
8. Sistema di estinzione d’arco
prodotto concessa da un istituto riconosciuto (esempio I.M.Q) che esegue le
prove per conto del costruttore e concede il proprio marchio soltanto se il prodotto è conforme alle norme relative (ciò attribuisce un maggior valore aggiunto
ma comunque non è obbligatorio).
Evidenzio che il valore della corrente di cortocircuito in bassa tensione nel punto di consegna del Distributore è convenzionalmente assunto pari a 6 kA per le forniture monofase, 10 kA per le trifasi con potenza disponibile < 33 kW, 15 kA per le trifasi con
potenza disponibile > 33 kW, 6 kA per la corrente di cortocircuito fase-neutro nelle forniture trifase (art. 5.1.3 CEI 0-21) per cui
occorre dimensionare opportunamente l’eventuale interruttore generale.
Definiamo ora cos’è un interruttore differenziale: è un apparecchio meccanico capace di stabilire, portare ed interrompere le
correnti in condizioni di servizio ordinario del circuito, e per aprire automaticamente il circuito quando la corrente differenziale
raggiunge un valore predeterminato in condizioni specificate.
Il compito di un differenziale è quello di proteggere le persone contro i contatti indiretti e fornire anche una protezione addizionale contro il fuoco ed altri pericoli che possono derivare da un guasto verso terra persistente. I differenziali con Id < 30 mA
sono anche impiegati come mezzi di protezione addizionali contro i contatti diretti.
Gli interruttori differenziali possono essere equipaggiati soltanto del relè differenziale (differenziali puri CEI EN 61008-1) e
quindi devono essere protetti contro le sovracorrenti tramite coordinamento con un magnetotermico o fusibile oppure dotati
anche di sganciatori di sovracorrente (differenziale magnetotermico CEI EN 61009-1). Devono essere sempre predisposti
con dispositivo di prova che però non deve essere l’unico mezzo per eseguire l’operazione di apertura non essendo nato per
questa funzione; serve inoltre solo per controllare la funzione di intervento e non il tempo (deve essere azionato periodicamente
dall’utente!).
Deve essere riportato il valore fisso della corrente nominale differenziale di intervento (valori normali di Idn sono: 10-30-100300-500 mA) mentre il valore normale di corrente differenziale di non intervento (Idno) è 0,5 Idn.
Il differenziale puro deve interrompere la massima corrente che si può stabilire verso terra per cui è specificato il potere differenziale di chiusura e di interruzione nominale Idm che deve essere essere almeno pari a 10 In con un minimo di 500 A (valore difficilmente raggiungibile nei sistemi TT, usati nelle abitazioni) ed il potere di chiusura e di interruzione nominale (Im).
Se i valori nominali degli interruttori sono inferiori a quelli necessitanti nel punto di installazione circuitale occorrerà utilizzare
una protezione di back-up grazie alla quale l’interruttore differenziale puro è in grado di chiudere, sopportare ed interrompere
correnti di cortocircuito più elevate sicché la grandezza Im diventa Inc (corrente di cortocircuito condizionata nominale) ed
Idm diventa Idc (corrente di corto circuito differenziale condizionata nominale).
I differenziali sono classificati anche in base alle forme d’onda rilevate; sono codificate da entrambe le norme i n. 2 tipi sotto
citati:
TecnicaMente
A cura di Angelo Bonfanti, consulente Nord Elettrica
 tipo AC – sentono correnti di guasto verso terra di tipo
sinusoidale.
 tipo A – come AC in più sentono correnti di guasto pulsante
con componente continua < 6 mA
mentre la nuova CEI EN 62423 ediz. del 2013-07 – differenziali con e senza sganciatori di sovracorrente incorporati per
installazioni domestiche e similari - prevede a completamento
del tipo A anche il rilevamento di ulteriori forme d’onda:
 tipo B – come tipo A in più sentono correnti di guasto in
corrente continua (senza ondulazione), corrente alternata
sinusoidale sino a 1 kHz e corrente multifrequenza generata
da inverter trifase.
 tipo F – come tipo A in più sentono correnti di guasto
pulsante con componente continua < 10 mA ed inoltre
02/09/2013sentono la corrente multifrequenza generata da
inverter monofase.
La forma d’onda deve essere opportunamente scelta su indicazione del costruttore della macchina (es. di UPS, inverter
ecc) o del progettista in presenza di locali gruppo 1 o 2 ad
uso medico soprattutto quando si è in presenza di apparecchi
utilizzatori isolati in classe I che incorporano circuiti elettronici non lineari (es. ponti raddrizzatori) che in caso di guasto
possono dar luogo a correnti differenziali di tipo non alternato
sinusoidale.
Sono previsti differenziali selettivi (In > 25 A Idn > 30 mA)
che hanno un ritardo fisso intenzionale che li rende selettivi
rispetto ad un altro differenziale posto in serie di tipo generale
con opportuna taratura [Idn (selettivo) > 3*Idn (generale)], pur
rispettando la curva di sicurezza tensione-tempo in condizioni
ordinarie. Tali interruttori differenziali di tipo S presentano di
norma anche una resistenza aumentata nei confronti della resistenza agli interventi intempestivi ed ai danni dovuti alle sovratensioni essendo provati con impulso 8/20 μs e con valore
di picco della corrente > 3000 A (simula la corrente impulsiva
verso terra dovuta ad un cedimento dell’isolamento). Ricordo
che alcuni costruttori prevedono a catalogo anche apparecchi
differenziali con Id = 30 mA di tipo A ma con elevata resistenza ai disturbi (resistono a 3 kA con forma d’onda 8/20 μs
come il tipo S) con denominazione propria del costruttore (es.
AH, AP-R, Asi/SIE ecc.).
Gli interruttori automatici rispondenti alla Norma CEI EN
60898-1, destinati come sopra specificato ad essere usati da
persone non addestrate, se incorporano dispositivi di intervento per corrente differenziale, gli stessi devono rispondere
alla CEI EN 61009-1. L’abbinamento tra i due apparecchi può
nascere in fabbrica dal costruttore oppure essere progettati
per essere assemblati sul posto (es. dall’installatore) rispettando le istruzioni obbligatorie del costruttore.
L’allegato G fornisce basilari prescrizioni per il dispositivo
differenziale adattabile ad es. gli apparecchi devono essere dello stesso costruttore, deve essere indicata la corrente
automatica massima dell’interruttore automatico abbinabile,
deve riportare apposito simbolo. Importante l’articolo G.4.1
che prescrive che deve essere possibile assemblare il differenziale sul posto soltanto una volta e che ogni manomissione
deve lasciare danneggiamento visibile permanente. Non deve
essere poi possibile l’abbinamento di un differenziale bipolare
con automatico unipolare oppure di differenziale tetrapolare
Un vecchio modello di interruttore magnetotermico.
Risulta già evidente a colpo d’occhio come la tecnologia
di questi dispositivi sia progredita a passi da gigante
con automatico tripolare (art. G.4.4).
La Norma CEI EN 60947-2, nello allegato B, prende in considerazione interruttori con protezione differenziale integrata
oppure che possono essere composti tramite l’abbinamento
di un magnetotermico + differenziale. Solo per gli interruttori
realizzati secondo la CEI EN 60947-2 e quindi destinati all’uso di persone esperte, viene prevista la possibilità di regolazione della corrente differenziale (a gradini o con variazione
continua) e quella di inserire un ritardo regolabile molto utile
per raggiungere una selettività verticale differenziale. I valori
preferenziali della corrente differenziale di intervento Idn
vanno da 6 mA a 30 A con valori preferenziali
Guru
Domande e Risposte per orientarsi nel labirinto delle normative
Dichiarazioni di Rispondenza (DIRI)
Mi è stata fatta recentemente questa domanda:
“ Sono un installatore regolarmente iscritto all’Albo delle imprese artigiane e recentemente un nuovo importante
Committente mi manifesta la sua necessità di dover presentare una dichiarazione di conformità per un impianto elettrico ultimato agli inizi del 2000 da altro installatore, in un edificio di proprietà (non utilizzato per anni), dichiarazione
oggi purtroppo non più reperibile. Come posso soddisfare la richiesta ottemperando alle leggi cogenti?”
Il Decreto 22/1/2008, n. 37 all’art. 7 comma 5 consente nel caso in cui la
dichiarazione di conformità (DICO) prevista allo art. 7 comma 1 (al di là delle
sanzioni come da art. 15) non sia stata prodotta o non sia più reperibile, tale atto
possa essere sostituito, per gli impianti eseguiti prima dell’entrata in vigore dal presente decreto (27/3/2008), da una dichiarazione di rispondenza (DIRI), resa
da un professionista iscritto all’albo professionale per le specifiche competenze
tecniche richieste, che ha esercitato la professione per almeno 5 anni nel settore
impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione , sotto personale responsabilità, in
esito a sopralluogo ed accertamenti, ovvero, per impianti non ricadenti nel campo
di applicazione dell’articolo 5, comma 2, da un soggetto che ricopre, da almeno
5 anni, il ruolo di responsabile tecnico di un’impresa abilitata di cui all’art. 3,
operante nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione.
L’ art. 8 comma 3 (obblighi del committente o del proprietario) afferma inoltre che
il committente entro 30 giorni dall’allacciamento di una nuova fornitura, consegna
al distributore o al venditore copia della dichiarazione di conformità dell’impianto o
copia della dichiarazione di rispondenza.
Il decreto disciplina il deposito presso lo sportello unico per l’edilizia del progetto,
della dichiarazione di conformità o del certificato di collaudo (art. 11) ed il
modulo di dichiarazione di conformità alla regola dell’arte (allegati I-II
DM 19/5/2010) mentre non fornisce prescrizioni specifiche per il certificato
di rispondenza lasciando un’autonoma iniziativa di un atto che comporta però la
personale responsabilità del professionista o del responsabile tecnico.
Le Associazioni di categoria degli abilitati a rilasciare la DIRI c.s., per agevolare il compito degli iscritti, hanno preparato un fac simile di
modulo di rispondenza alla regola dell’arte ed una relazione di verifica dell’impianto elettrico da allegare alla DIRI. Il DM n 37/08 non nega
la possibilità di emettere una DIRI per impianti realizzati prima dell’entrata in vigore della Legge 46/90 (prima del 13/3/1990), vengono
altresì consigliate delle prove integrative per impianti realizzati tra il 13/3/90 ed il 27/3/2008 da abbinare a verifiche e prove sempre
obbligatorie.
Sul sito http://www.cna.it/UNIONI/Installazione-e-Impianti/Decreto-37-del-22-gennaio-2008/Dichiarazione-di-Rispondenza è ad es. disponibile la documentazione proposta da CNA rammentando che se la potenza impegnata è superiore a 6 kW o se sono superiori i limiti dimensionali dell’edificio, la DIRI la deve obbligatoriamente redigere un professionista iscritto all’albo (es. Ordine Ingegneri, Collegio dei Periti) ed
in tal caso cito l’esempio del Collegio Periti Industriali di Milano-Lodi che ha pure previsto delle linee
guida procedurale per i professionisti iscritti.
Concludo rammentando che esistono software (es. SPIN di TuttoNormel) che aiutano in dettaglio a
redigere al meglio la DIRI.
La Venus del Mese
Time out nella lettura, per gentile concessione di
Model: Alloyash
Photographer: Christian Saint
Carpe Diem
Cogliere l’attimo, per non farsi scappare queste offerte imperdibili!
Barra alimentazione orizzontale 1 unità Rack 19” con 6 prese 2P+T bipasso/standard tedesco + interruttore
luminoso - cablata con cavo 3 m. H05VV-F 3G1,5 e spina 2P+T 16A
€ 28
,00
Cod. Ord. FM023201
Netto cad
Osram Parathom CLA 40/60, lampadina LED E27
Cod. Ord. OS0PMCLA40827 - 40W equivalente
€7
,00 x 10 pz
Netto cad
Cod. Ord. OS0PMCLA60827 - 60W equivalente
€ 10
,90 x 10 pz
Netto cad
Cod. Ord. FC0OT20 - fino a 39 kg
€ 42
,00
Netto cad
Motoriduttori per tapparelle, peso retto indicato affianco al codice
Cod. Ord. FC0OT35 - fino a 68 kg
€ 45
Cod. Ord. OV0OVA38600
6 W - IP65 - SE - 1 H
€ 26
,30
Netto cad
Cod. Ord. OV0OVA38659
18 W - IP65 - SE - 1 H
€ 47
,79
Netto cad
,50
Netto cad
Cod. Ord. OV0OVA38618
€ 46
8 W - IP42 - SE - 3 H
,45
Netto cad
Cod. Ord. OV0OVA38635
11 W - IP42 - SE - 1 H
€ 28
,35
Lampade di emergenza serie Exiway One, Schneider OVA
immagine illustrativa del prodotto
Netto cad
Le promozioni “Carpe Diem” sono valide sino ad esaurimento delle scorte o fine del periodo di durata del giornalino. I prezzi sono validi salvo refusi di stampa, che verranno prontamente comunicati via newsletter
Hi-Tech
2.0
2
0
1
3
Ritorna la promozione più tecnologica di sempre!
Per ordini in soluzione unica che raggiungano l’importo Netto indicato, compreso nel prezzo l’omaggio corrispondente:
3000 €
HDTV Led 32”
(immagine indicativa)
Oppure
4500 €
Samsung Galaxy Note 10.1 3G
iPad con display
retina 10”
7000 €
Apple
iPhone 5s
Oppure
Samsung
Galaxy S4
h
Caldo e musica
per il tuo inverno
www.vortice.com
CALDOFAST
THERMOLOGIKA DESIGN
› Design raffinato
› Idone per riscaldamento ausiliario
› 2 potenze selezionabili:
1000/2000 W
› Design elegante e moderno
› Idone per applicazioni domestiche
e commerciali
› 3 potenze selezionabili:
600/1200/1800 W
( cod. 70291)
Termoventilatore trasferibile
e da installazione
( cod. 70003)
Lampada a raggi infrarossi da
installazione
promozione inverno 2013-2014
numero verde: 800 555 777
Pagina Sacchi_Cubotto.indd 1
27/09/13 10.13
Cronotermostati 2013
Codice Ordinazione
PE0CR022A
PE0CR022B
PE0CR309/S
PE01CRCDS10/LA
PE01CRCDS10/LT
PE01CRCDS20
PE01CRCDS21
PE01CRCR018AS
PE01CRCR018BS
PE01CRCR023B
Descrizione
Cronotermostato 3 livelli antracite
Cronotermostato 3 livelli bianco
Cronotermostato analogico settimanale 3VCC
Cronotermostato settimanale incasso Luxor Antracite 3VCC
Cronotermostato settimanale incasso Luxor tecno 3VCC
Cronotermostato incasso Moon 3VCC
Cronotermostato incasso Moon 230V
Cronotermostato parete UP&DOWN antracite - NOVITA’
Cronotermostato parete UP&DOWN bianco - NOVITA’
Cronotermostato parete 3 livelli retroilluminato bianco
Codice Ordinazione
FC0CH141
FC0C31
FC0C57
FC0C57N
FCOC58
FC0C58N
FC0C75B
FC0C76B
Descrizione
Cronotermostato incasso batterie settimanale bianco
Cronotermostato intellitherm settimanale
Cronotermostato settimanale bianco parete
Cronotermostato settimanale nero parete
Cronotermostato parete giornaliero bianco
Cronotermostato parete giornaliero nero
Cronotermostato settimanale Giugiaro Design
Cronotermostato giornaliero Giugiaro Design
Termostati
Parete
VE0VE451100 - Talos Bianco, Touchscreen Batteria
VE0VE452900 - Talos Nero, Touchscreen Batteria
VE0VE453700 - Talos 230 Bianco, Touchscreen 230V
VE0VE454500 - Talos 230 Nero, Touchscreen 230V
Incasso
VE0VE458600 - Iride Bianco, Touchscreen Batteria
VE0VE459400 - Iride 230 Bianco, Touchscreen 230V
La serie da incasso è universale, all’interno della confezione sono
incluse le mostrine colorate per le serie civili più usate, ed i supporti
universali per le placche.
Cronotermostati
Parete
VE0VE451100 - Chronos Bianco, Touchscreen Batteria
VE0VE452900 - Chronos Nero, Touchscreen Batteria
VE0VE453700 - Chronos 230 Bianco, Touchscreen 230V
VE0VE454500 - Chronos 230 Nero, Touchscreen 230V
VE0VE456000 - Iride, Touchscreen Batteria
VE0VE457800 - Iride 230, Touchscreen 230V
La serie da incasso è universale, all’interno della confezione sono
incluse le mostrine colorate per le serie civili più usate, ed i supporti
universali per le placche.
Codice Ordinazione
BP0TH124
BP0TH124N
BP0TH125BB
BP0TH345BB
BP0TH350
BP0TH400
BP0TH400N
BP0TH450
Descrizione
Termoprogrammatore giornaliero / settimanale
Termoprogrammatore giornaliero / settimanale grigio
Termoprogrammatore
Termoprogrammatore incasso settimanale bianco
Termoprogrammatore
Termoprogrammatore parete settimanale bianco
Termoprogrammatore parete settimanale grigio
Termoprogrammatore
Cronotermostati 2013
Incasso
I Nostri Punti Vendita
Filiali
Sede
MILANO
CORNAREDO
Via Giuba,18
Telefono - 02/26142665
Fax - 02/2895973
Email - [email protected]
SEGRATE
Via Monzoro ang. Via Merendi
Telefono - 02/93567508
Fax - 02/93560778
Email - [email protected]
Via Cava Trombetta 3
Telefono - 02-39292386
Fax - 02-26928103
Email - [email protected]
SESTO S.G.
DESIO
Via del Guado 57
Telefono - 0362/1855052
Fax - 0362/1855053
Email - [email protected]
Via V.Veneto,32
Telefono - 02/2485176-2401631
Fax - 02/26222191
Email - [email protected]
I NOSTRI PARTNER
Variazioni Prezzi - Download Listini - Offerte e Fatture in tempo reale - Promozioni
http://www.nordelettrica.it