La natura, sempre preveggente, aveva dotato l`ex
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La natura, sempre preveggente, aveva dotato l`ex
La natura, sempre preveggente, aveva dotato l'ex ministro Brunetta, figlio dimentico di povera gente, d'un corpo tale da potergli dare riposato albergo in una cuccia. I poveri arricchiti, però, perdono la testa e l'ex ministro ha voluto tutta per sé una magione, che è difficile chiamare casa. E per la quale lamenta di non avere i soldi per pagare l'Imu. Ben gli sta. Ben scavato, vecchia talpa. A febbraio chi avrà ancora voglia di andare a votare i soliti capi e i loro soliti proconsoli, lo farà secondo il Porcellum, secondo, cioè, la legge-lardo, che continua a fornire il condimento agli oligarchi di destra e di sinistra. Si dirà, e lo dico pure io, che il colpo finale alla disperata speranza d’una legge che consentisse, certamente solo sul piano formale, la scelta di chi mandare al Parlamento, è stato dato dal Cavaliere Nero con la decisione di togliere il sostegno pdiellino al governo Monti. Né c’è da meravigliarsi. I muli tradirebbero la loro natura se non distribuissero calci. DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 02 CONTROCOPERTINA GRIGLIATE E RAGÙ - LA SFIDA ROMANA UNA STORIA La mucca Calabrese fa muuh alla Piemontese a Podolica (mucca calabra) ha fatto un L muuh intonato davanti un palcoscenico di intenditori. Non stiamo parlando della trattoria zeppole, ricotte e Amaro del Capo tutto l’anno “da Ze Memma” a Guardavalle, ma del presidio romano di Eataly: il massimo. Con i gourmet della capitale nei tavoli e gli chef Massimo Sala (Piemonte) e Pietro Lecce (Calabria) dietro griglie e pentole, ha avuto inizio la sfida. Razza Piemontese contro razza Calabrese. L’allevamento di stalla contro quello allo stato brado, trecentomila capi contro al massimo tremila, ricchi contro poveri, belli contro brutti. Non c’è stata partita. I palati hanno sentenziato che bistecche e ragù di Podolica possono andare a cena, senza complessi di inferiorità o soggezione, con le altre straordinarie razze italiane. Chianina compresa. Il problema comunque è sempre lo stesso. Ad ogni muuh di buon auspicio, la politica asina regionale risponde sempre come minimo con due i-oooo! i-oooo! Nel presidio Eataly della capitale, la Podolica cucinata dallo chef silano Pietro Lecce (foto) ha onorato la Calabria Ovvero, invece di sostenere gli allevatori di una straordinaria fuoriclasse e quelli dei pochi prodotti eccellenti, finanzia sagre e spedizioni di prodotti dei compari d’urna in Cina, Australia o qualsiasi Congo Belga. Dove spesso, a spese nostre, figli e testimoni di nozze di assessori, consiglieri e funzionari istituzionali, ordinano controfiletti irlandesi e lombate argentine. E neppure al sangue. (em) Il gruppo Burraco Ymca di Siderno per Telethon Si è svolto ieri presso i locali dell’Ymca di Siderno un torneo in beneficenza di Burraco a favore di Telethon. Promotori insieme al gruppo BurracoYmca e a Telethon, la Bnl agenzia di Siderno, L’UILDM sempre di Siderno e il gruppo di Burraco FI.bur. Quello che è l’antifacebook per eccellenza è riuscito ad anadre oltre i tavoli da gioco. Ad alzarsi, a guardare e vedere. E per l’ennesima volta il fatto concreto ha prevalso su quello virtuale. Registriamo con gioia e aprrezzamento la vicinanza a chi combatte la distrofia muscolare e le altre malattie genetiche. Un momento di assoluta civiltà che è nato da un gruppo che vive di sana evasione, ma sa stare insieme agli altri con esempi importanti. (lr) Jaco Pastorius, un pazzo a Pentimele uemila persone, D sedute e in silenzio religioso, quasi tutte in stile fighetto, giacca e cravatta d’ordinanza manco fosse una prima della Scala. Invece sul palco che avevano davanti arriva un tizio in jeans strappati e gilet aperto sul torso nudo, con una valanga di ricci a coprirgli un volto glabro, da adolescente, scavato come di uno che si fosse fumato tutto il pakistano del mondo. Birelli Lagrene, è ancora un ragazzino, ma dopo sarebbe diventato il più grande virtuoso della chitarra gipsy del mondo. Qualche minuto ancora ed entra un altro tizio, a fare compagnia a Lagrene. Più magro e sconvolto del primo, con di diverso i capelli lisci, l’età e lo strumento, un basso elettrico. Chi sei urla uno dei fighetti del pubblico. My name is Jaco Pastorius. The number one in the world. Risponde quello, e attacca. Le cravatte si allentano e le giacche DOMENICA si tolgono. E una fredda sera di marzo dell’86, nel palatenda Pentimele di Reggio Calabria, diventa una torrida serata d’agosto. C’è un pazzo che vorrebbe portarti in Calabria, aveva detto il suo agente qualche mese prima a Jaco. lui quel posto sembrò più sconosciuto del luogo più remoto dell’Amazzonia in cui avesse vissuto una tribù che non aveva ancora conosciuto la civiltà. Per questo ci venne, e perché i pazzi a lui piacevano. Sei un pazzo gli aveva detto Joe Zawinul quando lui gli lasciò da ascoltare una cassetta dicendogli che era il più grande bassista del mondo e senza di lui i Weather Report, primi in classifica nel ‘77, non erano nessuno. E, sei un pazzo gli disse il buttafuori che non lo voleva far entrare nel locale di Fort Lauderdale, per questo si fece spaccare la testa, per fargli vedere che dentro c’era solo la follia del genio. Le Chevalier A 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 03 Parlando di... LA SETTIMANA SANTI E PECCATORI TRENITALIA Carabiniere e prete indagati Non c’è mai fine al peggio Don Salvatore Santaguida, parroco di Stefanaconi, e l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Sant’Onofrio, maresciallo Sebastiano Cannizzaro, sono indagati per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso. Mercoledì nella perquisizione della casa del prete sono stati rinvenuti sul suo comodino della sua camera da letto le copie dei decreti di fermo emessi dalla Dda di Catanzaro contro le cosche della ‘ndrangheta del vibonese. Viaggi infiniti, stipati come sardine in vecchi vagoni. Collegamenti tra l’Est e l’Ovest che implicano almeno un cambio, sempre se non è necessario passare dal trasporto a rotaie a quello su ruote per raggiungere la destinazione. Se con questi presupposti non riusciamo ad entrare nella top ten delle 10 peggiori tratte ferroviarie italiane vuol dire che c’è qualcuno messo peggio di noi? Eh no, significa solo che non siamo statisticamente stati considerati. Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com 1 HASHISH E COCAINA A GIOIOSA MARINA: I NOMI 23 ARRESTATI NELL’OPERAZIONE “HAPPY HOUR» 2 LE IENE IN CALABRIA: UNA TELEFONATA DI MINACCE IN DIRETTA 3 IL BARONE, EX SINDACO DI LOCRI, NON ACCETTA DI DIRIGERE “LA RIVIERA” 4 CAULONIA: RAPINATO UN 37 ENNE MORTO IN UN INCIDENTE STRADALE IL PRIMARIO 5 WALTER MALLAMACE BANCHE, LA GRANDE RAPINA: AVVOLTOI NELLA 6 LOCRIDE 7 UNA STORIA: UN GENERALE IN SECONDA CLASSE 8 IMPRENDITORI SIDERENSI PREOCCUPATI: “IL PESO ECCESSIVO DEI TRIBUTI NON È SOSTENIBILE” Dati larivieraonline.com Buon compleanno ianluca Congiusta, la bella Siderno. Quella viva, fiduciosa, con stima di sé. Non c'è più. E non c'è più il desiderio che la città divenga migliore, non c'è ambizione, idee, comportamento. Non c'è la nuova generazione. Gianluca Congiusta per noi de “la Riviera” era il simbolo di tutto quello che non c’è più. Un giovane che sapeva stare al mondo: sorrisi, boccoli, pin e bilanci a raffiche. Mare. Il maggio nero del 2005 ha spento le candeline: Tra pochi giorni, il 19 dicembre (mercoledì) avrebbe compiuto 39 anni. Buon compleanno. (lr) G inviata Rai Carmen Lasorella, Alessandra Comazzi (La Stampa), Luca De Biase (Il Sole24Ore), PREMIO TELETOPO Antonio Sofi (Rai3), Cn24.tv vince Riccardo Staglianò (La Repubblica), Maria Volpe tra 200 web tv (Corriere della Sera). Questi Cn24.tv si è portata a casa il professionisti dell’informapremio “migliore web-tv di zione hanno premiato la testata calabrese con il informazione d'Italia”. Il Teletopo, l’oscar delle web tv portale di Crotone è stato scelto tra 200 portali di tutta italiane che fa da contraltare la Penisola. Tra i giurati l’ex al più celebre Telegatto. NORDICI & SUDICI Gioacchiano Criaco La nuova resistenza: più rischi, senza garanzie erlusconi che torna per salvarci e garantirci altri vent’anni di sogno e B sostituire Mora, Fede e le soubrette più attempate con nuove proposte sfornate da un qualche Grande Fratello. Bersani che è in pista per vincere, mica son matti quelli del PD solo a partecipare, e portare al governo i volti sobri delle Bindi, Binotti e Finocchiaro, con Vendola a reggere il velo delle vergini di primo pelo. Casini e Fini che sono in agguato, insieme al capitalista dal volto di fanciullo Montezemolo, pronti a sostenere un nuovo tecnico in caso di necessità. Monti che torna in qualche banca in attesa di un prossimo giro, con la Fornero in lacrime e Clini in una nuvola di polveri sottili. Grillo con un nugolo di neofiti della politica che a Roma già cercano casa vista Colosseo. I nuovi briganti di Aprile e De Magistris. Perché andarsene da un tale guazzabuglio dovrebbe essere una resa? Perché prendere la via dei monti, quelli veri, lasciandosi alle spalle un paese in rovina, dovrebbe essere fuga? Forse quello che serve è una nuova resistenza. Un’altra lotta partigiana, che il frutto della prima è ormai marcio. Forse quello che serve è mollarlo questo mondo in declino. Perché se quel che si vuole non è un’uscita dalla crisi che ci faccia rimettere ai piedi le Hogan e in bocca i Big Mac, ma la costruzione di una società diversa, con altri modelli di riferimento che non siano quelli già visti. Se si vuole una società che faccia leggermente meno schifo. Bè, se quello che è in campo si è certi che non cambierà le cose. Allora a questo gioco finto è inutile partecipare. E anziché subirlo bisogna provare a giocarne uno diverso, più rischioso e senza garanzie. Ecco, bisognerebbe prenderselo un maledetto chilometro quadrato di libertà e fare da soli, rifondarla dal basso, dal primo mattone questa società. E voi, nordici e sudici non ci giocherete a un gioco nuovo, occuperete sempre il solito posto sul divano. E da Nord a Sud fingerete di crederci a una nuova possibilità, perché siete vecchi quanto chi vi rappresenta, avete vecchie idee e bisogni antichi. Una nuova resistenza è un concetto troppo innovativo per voi. Direte di non avere gli scarponi e in montagna non ci andrete mai. SIDERNO - LIDO ACQUARIUS Incendiata di nuovo la struttura sul lungomare Martedì alle dieci di mattina sul lungomare, a una decina di metri dalla stazione, scoppia un incendio. I vigili del fuoco accorrono per spegnere le fiamme e subito dopo sul luogo arrivano i carabinieri per cercare di capire cosa sia successo. Il fuoco è stato appiccato al rimorchio di un autotreno parcheggiato e carico di legname e materiale usato per la costruzione dello stabilimento balneare Acquarius. Fiamme domate prontamente ma molti i danni provocati da quello che sembra essere stata una bravata. In ogni caso per il Lido Acquarius non c’è pace. È la seconda volta, la prima qualche anno fa, che la struttura subisce questo tipo di danno. DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 04 la Riviera CASO SCUOLABUS IL DIAVOLO NERO DITO NELL’OCCHIO Tutto è bene quel che finisce bene La storia pentitistica Rende. L’autista di uno scuolabus esasperato dal chiasso dei piccoli viaggiatori perde le staffe. Non ci pensa due volte e dice a Francesco, 10 anni: “Tu comincia a scendere che non paghi nemmeno il tesserino”. Il papà di Francesco non ha saldato le rate, non riceve lo stipendio da mesi. Angelo, questo il nome dell’autista ora sospeso dal servizio, si è scusato con Francesco e famiglia.Tuttuo si è risolto davanti a un caffé. Ma non è l’unica nota positiva di una vicenda tutt’altro che piacevole. Un professionista di Siderno colpito dalla notizia, si è fatto spedire i bollettini e ha pagato le rate garantendo al bambino il servizio scuolabus per l’intero anno. Di quel che è accaduto si può scrivere la storia economica, sociale, religiosa, militare, etico-politica. Ma di quel che è accaduto, se ancora vigesse un po’ di pudore scientifico, non si potrebbe davvero scrivere la storia giudiziaria, che sostituisce lo storico, che non ha colpevoli da condannare, con il giudice, che, invece, dei colpevoli, veri o presunti, ha sempre necessità. Si può, dunque, dire che la storia giudiziaria vale scientificamente zero. Siccome editorialmente vale più zero preceduti da uno, non sono pochi i giudici che si sono improvvisati storici e come tali sono stati officiati dalla La legge-Lardo e le primarie di Bersani stampa timorata della nostra epoca. La quale ci riserva un’altra sorpresa. Questa. Siccome i pentiti son divenuti linguisticamente collaboratori di giustizia, han voluto conseguentemente imitare chi amministra giu- stizia, e si sono anch’essi messi all’opera per scrivere la storia - come dire? pentitistica della Calabria nella morsa dei rapporti ‘ndrangheta-politica. Ciò il Diavolo nero non lo nega. Nega che questa storia possa essere storia secondo i pentiti: più turnover che di turno. E che ora vedono salire in cattedra - un po’ perché la merita e soprattutto perché solo così diventa visibile - il dotto Nino Lo Giudice. Il quale ci erudisce, nel corso del processo Meta, che gli ‘ndranghetisti chiesero voti, senza separare il loglio dal grano, per Alberto Sarra, che è uomo di destra, e per Michelangelo Tripodi, che è uomo di estrema sinistra. Mai come in questo caso, nel caso del Nano, risulta che le bugie hanno le gambe corte. E che la storia giudiziaria, attingendo dalla storia pentitistica, è uno pseudoconcetto. OPERAZIONE HAPPY HOUR 23 arresti a M.na di Gioiosa Jonica Un’organizzazione dedita al traffico di cocaina e hashish attiva nel comprensorio di Marina di Gioiosa Ionica e con ramificazioni in altre regioni, è stata sgominata dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato di Siderno con l’esecuzione di 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Dalle indagini, coordinate dalla Dda, è emerso che la banda aveva monopolizzato il mercato della droga con proiezioni nelle province di Crotone, Catanzaro e Messina. L’elenco con i nomi dei 23arrestati lo trovate sul nostro sito. CARTOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò L’Etna d’Inverno canta per lo Jonio ccola finalmente con trini e merletti bianchi, vaporosa e sciantosa e ancora più vicina, un tiro di schioppo e un balzo felino. Provocante e maestosa avvolta di soffici e candidi veli, il fuoco nascosto e lo sguardo specchiato nel mare ai suoi piedi. Come una divinità pagana, emerge dal maltempo rivestita a nuovo, mostrandosi vicina ma irraggiungibile, familiare ma letale, tranquilla ma potente. È la nostra cara Etna, signora dei tramonti sullo Stretto, nostra messaggera dell’antichità, che ci suona la canzone del breve inverno dello Jonio. Bentornata. E RODERIGO DI CASTIGLIA Ben scavato, vecchia talpa. A febbraio chi avrà ancora voglia di andare a votare i soliti capi e i loro soliti proconsoli, lo farà secondo il Porcellum, secondo, cioè, la legge-lardo, che continua a fornire il condimento agli oligarchi di destra e di sinistra. Si dirà, e lo dico pure io, che il colpo finale alla disperata speranza d’una legge che consentisse, certamente solo sul piano formale, la scelta di chi mandare al Parlamento, è stato dato dal Cavaliere Nero con la decisione di togliere il sostegno pdiellino al governo Monti. Né c’è da meravigliarsi. I muli tradirebbero la loro natura se non distribuissero calci. Ma sul Porcello, alle cui mammelle allattano porcellini neri e porcellini rosa, va detta tutta la verità. Né solo il Pdl, ma anche il Pd ha fatto di tutto, per tenerlo ancora vivo nella zimba, tergiversando, mettendo in croce la proporzionale, negando la possibilità delle preferenze, pretendendo un premio di maggioranza, che faceva impallidire persino la legge elettorale del fascista Acerbo. Questi sono i fatti. Il Pd, però, è un partito che non ha mai dimenticato la politica del doppio binario. Per cui, da una parte, festeggia, tra le intime pareti della Segreteria nazionale, il Porcello, e, dall’altra, per tacitare l’onda tempestosa degli espropriati del voto come misura dei candidati, fa il viso delle armi al setoloso Figliol Prodigo ritornato, proponendo lo sbarramento delle primarie per la scelta, in fila indiana, dei candidati piddisti al Parlamento. Un passo avanti, non vi pare? Bersani, per non perdere il contatto con le retrovie, nel contempo ha fatto anche due passi indietro. Ossia, riserva a se stesso la nomina d’una discreta pattuglia di parlamentari d’antico pelo unitamente - mi dicono - a quella delle donne in odore espansivo di antimafia. Per premiarle non solo a merito della vita, che mettono notte e dì a rischio per la salvezza della democrazia, ma soprattutto a genuflesso riconoscimento della loro capacità di promozione e infusione della più ardita invenzione della nostra epoca: la vittoria, sempre. Se vincono, vincono. Se perdono, è la ‘ndrangheta che le ha fatte perdere. E non vale. Anzi, questo vale più della vittoria. DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 05 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 06 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 07 Progetto Locride: A POCHI MESI DALLE ELZIONI POLITICHE IL NOSTRO TERRITORIO (CASA NOSTRA) di ILARIO AMMENDOLIA iamo a fine legislatura, credo che la deputazione parlamentare calabrese abbia molto risentito della mancanza di un Progetto Calabria vivo e radicato tra la gente. Senza un progetto la stessa capacità e l’intelligenza individuale dei singoli parlamentari non è sufficiente. Nella Locride è nato un primo tentativo dal basso. Nella primavera del 2011 i consigli comunali della Locride si riunirono a Siderno presso l’hotel President. Accanto a loro il mondo del’impresa, delle cooperative, le forze politiche e sociali, la Chiesa. Si è vissuto un momento molto alto nella vita politica nel nostro comprensorio. Il tentativo è stato quello di superare un arcaico municipalismo per mettere un decisivo mattone nel “Progetto Locride”. Una Terra trattata sempre nell’ottica dell’emergenza criminale, recuperava per intero la propria S dignità e la propria voce, e poneva il problema di uno sviluppo alternativo. Il progetto d’urto della Locride non voleva essere una panacea per tutti i mali, ma solo indicare una strada diversa per affrontare problemi storici del nostro comprensorio, in tempi rapidi e con metodi nuovi. È stato un momento di grande fermento e partecipazione che non si è limitato a elencare i problemi. Una Locride in piedi e con la testa alta. La reazione non s’è fatta attendere. Da noi la politica, quasi mai, coincide con la realizzazione di un Progetto, e il terreno, quasi mai, è quello del confronto costruttivo. Tutto si riduce a scontro personale, umiliando la dialettica e derubricando la politica a insulti, sottile maldicenza, demonizzazione dell’avversario. Progetto è una parola che fa paura, perché richiede idee, passione, capacità, invece della ripetizione di uno stanco rito con parole d’ordine consunte con cui i piccoli politicanti di paese riescono a vivacchiare. DOMENICA Comunque per circa un biennio, s’è operato un tentativo alto: liberare la Locride dalla ’ndrangheta senza nulla concedere alle parate, alla criminalizzazione di massa, alla sospensione delle garanzie costituzionali. Antimafia intesa come lotta per una società giusta, capace di prosciugare la fonte in cui la ’ndrangheta naviga e veleggia verso prosperi lidi. Bisognerebbe rileggere il comunicato dell’associazione dei Comuni, in occasione della riunione di Platì, per capire il tentativo di coniugare la lotta alla ’ndrangheta con una politica di sviluppo e di bonifica sociale. La collocazione decisa e netta accanto al sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta è stata l’occasione per ribadire una scelta di campo. Cosa che è stata fatta in sede istituzionale dinanzi al Ministro Cancellieri, oppure a Gerace in occasione della firma del protocollo per il Pon sicurezza. In sede politica dinanzi al segretario nazionale del PD, Pier Luigi Bersani. 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 08 Cercasi idea vincente NON SA DOVE ANDARE. E-LETTORI DITE LA VOSTRA AI FUTURI PARLAMENTARI La politica dell’accoglienza praticata da alcuni Comuni del comprensorio, ha fatto parlare della Locride non come terra di criminalità ma come luogo di grande civiltà. I principali giornali nazionali ed internazionali hanno portato alla ribalta il “modello Riace”, ben sintetizzato da Wim Wenders nel cortometraggio Il Volo. Da quanto abbiamo fugacemente detto, ci sembra evidente che, tra tutti i comprensori della Calabria, la Locride è stata quella più ricca di fermenti. Le elezioni debbono e possono essere il momento per rilanciare con forza il Progetto Locride, come parte di un più ampio progetto Calabria di cui le forze vive della Regione dovranno dotarsi. Esiste una specificità di questo comprensorio, e questa deve trovare spazio anche nel Parlamento della Repubblica. Badate bene non penso che la cosa si risolva eleggendo qualcuno della Locride. Noi invece dobbiamo chiedere di più. Dobbiamo chiedere che la politica si faccia garante di una legislazione che affronti la specificità calabrese all’interno dello Stato italiano. Chiediamo che accanto alle primarie dei candidati si svolgano le “primarie” delle idee. Non è uno sforzo da poco. La crisi può determinare lo sganciamento di fatto della vettura calabrese e meridionale dal treno europeo oppure, con una forte inversione di marcia, fissare un nuovo aggancio, facendo forza sul ruolo strategico che il Sud potrebbe avere nell’area del Mediterraneo. Non più assistenza, non solo opere pubbliche, non un pacchetto per la tutela dell’ordine costituito. Un progetto serio, non demagogico che delinei un possibile sviluppo del nostro comprensorio. La “questione meridionale” all’interno di cui bisogna collocare la questione calabrese e la specificità della Locride, è stata sempre un terreno naturale per la Sinistra. Il tempo è poco ed è tiranno. Tuttavia un tentativo va fatto nel solo interesse della Locride. Primarie anche per scegliere gli elettori FERNANDO SAGADO Quale Locride ci propongono quelli che aspirano a da portare in parlamento, affidandola ai nuovi eletun seggio parlamentare, e quale Locride vogliono ti, ancora non si vede e forse non la si farà in tempo gli elettori? Le primarie che si propongono a sinistra a vedere. E allora la verità che sempre più emerge è sono una buona cosa, ma per fare cosa oltre a sce- che le primarie bisognerebbe farle su tutto. E sarebgliere le persone? Quali progetti hanno questi per la be bene farle per scegliere gli elettori che poi specificità del nostro territorio? L’idea sui trasporti, dovranno scegliere i candidati. E’ un paradosso, lo la viabilità, il lavoro, turismo, scuola, acqua? E la so. Ma affinché qualcosa di buono accada veramencoincidenza di queste idee col programma dello te, le proposte politiche andrebbero ideate e discusschieramento nel quale si presenteranno. Le elezio- se dalla base elettorale, affidate a chi si vuol candini nazionali sono a un tiro di schioppo, due o tre dare, scegliendo e poi votando chi le condivide e si mesi, ma programmi legati al nostro territorio non impegna a realizzarle, per un nuovo e rivoluzionario se ne vedono. E idee non ne producono né i candi- patto ad personam. Un territorio che esprime i suoi dabili né i votanti. Un vuoto che satura la Locride e bisogni e li definisce in un progetto al quale chi si che, come al solito, rischierà di produrre la stessa vuol candidare aderisce. Sarebbe bello, e non è classe politica di sempre con solo, di nuovo, qualche impossibile se si tornasse nelle sezioni a parlare, prestanome con dietro i soliti marpioni. E mentre la facendo si che il potere non fosse alienato ma semdestra tace fragorosamente e muove le solite leve plicemente delegato a chi poi sarà eletto, il quale dei grandi elettori senza badare al popolo. A sinistra dovrebbe esercitarlo nel rispetto di un mandato prodella politica si strepita tanto senza trar fuori un pro- gettuale ricevuto. Non è colpa della politica se nulla getto concreto. Il nuovo di Grillo è già impelagato in cambia. La colpa è nostra, che ci adattiamo ad adepolemiche vecchissime e si divide i seggi che ancora rire alle poche offerte progettuali fatte da altri. Non dovrà conquistare. I sudici di De Magistris e Aprile, adempiamo a un dovere civico andando solo a votaper quanto dovrebbero rappresentare specificamen- re. Il dovere lo si assolve in pieno se si partecipa alla te le istanze territoriali, sul territorio sono ancora produzione di un progetto politico, non se lo si poco presenti. E la gente? Il popolo urla che così accetta, spesso, quale il modello meno peggiore. non si può andare avanti, ma una proposta definita DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 09 PRIMO PIANO CENSURE SUL WEB Pane buono di forno a legna Oscurata la pagina “Briganti” Facebook, la voce dei padroni a rete è libertà, in essa circolano le idee. Di questo tutti si riempiono la bocca. E invece basta un click. Cala una tenda e le idee si immobilizzano nel buio. Ah ce l’avessero avuta i nordisti questa possibilità, invece di massacrare, stuprare, incendiare. La resistenza del sud l’avrebbero messa a tacere in un attimo, e io che sono padano non mi appassiono più di tanto riguardo a cosa fu veramente l’unità italiana, se una liberazione o un’invasione. Certo, non penso che il sud con i borbone fosse un paradiso né che le condizioni dei meridionali siano migliorate coi savoia. Tiranni gli uni e gli altri, come sempre i padroni lo sono col popolo. E non so bene cosa i nuovi briganti vogliano, se verità o secessione. Certo debbono poter parlare, spie- L DEMOLITION DAY 12-12-12. STILO Non so bene cosa i nuovi briganti vogliano, se verità o secessione. Certo debbono poter parlare, spiegare le loro ragioni gare le loro ragioni, e chi ha oscurato la loro pagina su facebook non ha reso un buon servigio alla libertà, anzi ha dimostrato che la rete, come la democrazia è pura finzione. La voce del padrone: si è liberi fino a quando non si disturbano i manovratori e quando si da fastidio c’è sempre qualcuno, in carne e ossa, o in forme di ologramma, che ti mette la mordacchia. I briganti oggi fanno più paura dei loro epigoni di un tempo, fatti fuori senza clamore. Quelli che si dicono nuovi resistenti non usano gli schioppi, studiano, parlano e fanno partiti. Non essendoci una fenestrelle, si sceglie di nasconderne le idee. Io non sono né pro né contro. Penso che fra di loro ci sia gente seria e qualcuno che ci marcia. Credo che molti vogliano verità e non vendette, e alcuni mirano semplicemente a un seggio in parlamento. Farli parlare servirà a loro per dividere i buoni dai cattivi e a noi per capire. Io non ho un social forum per ospitarli, scrivo solo questa piccola cronaca. Gliela dedico oggi e lo farò in futuro, che magari se faranno la secessione non mi butteranno fuori da questa calda terra di sogno. Soffro di artrite e l’umidità della padania, a questa età, non la potrei sopportare. La caduta degli ecomostri dell’arragonza, ma rimane la chiusura mentale dei passeri saputi Marina di Stilo: al posto dei villini abusivi, la tartaruga. Passato e futuro: La famiglia Ruga e la tartaruga, sfiorano la rima, ma il ritmo rimane lento, insabbiato. Cronaca del Quotidiano della Calabria: Per oltre trent'anni quelle costruzioni (scheletriche) sono state un monumento della speculazione edilizia. Simbolo di illegalità e di arroganza per molti versi. Ora dopo una lunga battaglia giudiziaria gli ecomostri di Stilo, le due villette costruite su un pezzo di spiaggia alla periferia sud di Monasterace, nell'Alto Jonio reggino, sono state distrutte. Una sorta di “demolition day”, è stata scelta una data memorabile, facendo coincidere, in qualche modo, anche l'ora d'inizio dell'abbattimento: ore 12 del 12-12-2012. L'abbattimento delle due villette abusive sulla spiaggia è scattato simbolicamente alle ore 12. Questa la cronaca. Ora- dicono quelli che sanno tuttodovrebbe partire la riqualificazione e forse il ripopolamento delle tartarughe marine. Una costa ritenuta, con una buona dose di pedanteria, a forte vocazione turistica non può crescere con pane e Caretta Caretta. I vacanzieri di mare chiedono il fronte mare. L'impepata di cozze con i piedi sulla sabbia. Pretendono villini e alberghi senza alcun ostacolo tra loro e la schiuma marina. Così fan tutti quelli che attraggono flussi turistici. Da Miami Beach in giù. Non possiamo pretendere di essere competitivi offrendo pinne e maschera a Bivongi, per chi vuole tuffarsi nel mare dei bronzi. Non possiamo sempre portare in fiera cervelli lenti. Da tartaruga.(em) DOMENICA Scoperti nel palermitano i forni usati qualche decennio fa per bruciare i corpi delle vittime che dovevano sparire. E così la mafia siciliana usava i forni crematori. Chissà chi ha avuto per primo l'idea, se Hitler o i siciliani. Però fa effetto pensare che gli stessi forni in cui si 'affumicavano' i corpi dei nemici della famiglia, venissero usati anche per cuocere il pane. Dei normalissimi forni a legna. Pane destinato alla vendita. Pensate i consumatori, i clienti abituali, quando hanno saputo la notizia… qualche volta nella crosta del pane cotto a legna si trovano scaglie di carbone. E se non si trattasse di carbone di legna? La forza di questi tumori maligni, si chiamino mafia, camorra o ndrangheta, che ci portiamo addosso, sta, lo sappiamo tutti, nella pigra accettazione di tutti: “sono fatti loro, a noi non interessa”. La superficiale convinzione che, se se ne sta lontani, quegli affari criminali non ci riguardano, che questa gente, se non disturbata, non reca disturbo a nessuno. È falso. È gente famelica, avida. Tu li rispetti, li lasci arricchirsi, ammazzare, fare i propri comodi accanto a casa tua, li saluti gentile per strada e ti illudi che loro ti rispettino perché tu li lasci fare. E così, tranquillo, con la tua schizofrenica buona coscienza, mandi il tuo ragazzino a comprare il pane da loro. Pane buono, di casa, di forno a legna, un po' caro, però ne vale la pena, è così profumato! Sarà la legna che usano… Daniele Mangiola 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 10 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 11 LA COPERTINA Alla faccia dei morti di fame PASQUINO CRUPI no, come noi, uno come voi, la mattina si alza, esce di casa, acquista al massimo due quotidiani, uno locale e uno nazionale, e si concede anche il lusso d’offrire al bar il caffè a persona amica. Non ha altre spesediciamo- extra. La sua spesa giornaliera s’aggira attorno a 4 euro circa. Sopportabili e sostenibili persino dai pensionati con meno di 500 euro mensili. Pensate un deputato, pensate una deputata. Devono coltivare la loro mente, nutrirla, fortificarla. Due quotidiani non sono sufficienti. Ci vuole una mazzetta di giornali non solo nazionali, ma anche europei ed esteri. Come è universalmente noto, i nostri deputati e le nostre deputate sono poliglotti, e leggono di tutto, in qualunque lingua. Una bella spesa. Sul far dell’alba è l’Italia, è l’Europa, è il mondo che li attende. Oltre che l’autista privato e la scorta, se la deputata è la minacciata Maria Grazia Laganà. La scorta, anche quando è di gioiosa presenza matrimoni e lauree, la paga lo Stato, cioè noi. L’autista pende dalle tasche del deputato o deputata. Una altra bella spesa. I viaggi costano. Costano le segreterie locali. Il portaborse è a cura finanziaria dello Stato, e, siccome non sempre i parenti sono serpenti, non di rado in questo alto ruolo troviamo i congiunti degli eletti del Porcello, che esiti non schifosi non può generare. Ultima voce in questa sorta di lista della lavandaia: le cene. Vi immaginate un deputato, una deputata che faccia pagare il conto ai suoi convitati pregni, cioè portatori di voti? Neppure per sogno. Insomma, cessando di elencare, lo stipendio dell’eletto del Porcello- la deputata Laganà ha più nobili, anche se funeree, ascendenze- è di 16.000 euro lordi. Che, ripuliti delle ritenute e delle spese obbligate di mantenimento delle guardie giurate, si declinano, con orizzontale solidarietà democratica, sul piano del salario di un operaio metallurgico in cassa integrazione: meno di mille euro, se i miei conti sono esatti. Uno stipendio di parlamentare non basta. È al limite dell’indigenza, come ampiamente dimostra il caso dell’ex ministro Brunetta, che non ha i soldi per pagare l’Imu. Ci vogliono due stipendi per poter campare la vita. Di che cosa, perciò, dovremo fare carico alla deputata Laganà , che ha percepito per un buon lasso di tempo due stipendi: quello di par- U Le deputata Laganà non lascia ma raddoppia lamentare conquistato senza merito, e quello di vicedirettore sanitario dell’ospedale di Locri, arrivato di soppiatto, come una lucertola- avrebbe detto Giustino Fortunato- sul suo conto bancario ? Il diritto alla vita viene prima d’ogni altro diritto. Ma, anche se a scoppio ritardato, è la stessa deputata Laganà a sconvolgerci, dandoci lezione che il diritto viene prima del diritto ad un’esistenza, degna d’essere detta umana. Ella riconosce nella sua autodifesa, come leggiamo su <<il Quotidiano>> del 9 dicembre, pronto alla bisogna, che dei due stipendi uno- quello di vicedirettore sanitario- era anomalo , ovvero irregolare, indebito, non dovuto. Né a Locri né a Reggio i papaveri della burocrazia s’erano accorti del misto stipendio. La “anomalia”, come con sdrucciolo eufemismo la chiama la deputata Laganà, venne a galla nel mese di novembre, sul finire del mese di novembre, quando i morti erano stati abbondantemente compianti, e bisognava tornare alle opre usate. Diamo a Dio quel che è di Dio e alla deputata Laganà ciò che è della deputata Laganà il cui candore non è affatto revocato in dubbio dal precedente giudiziario della condanna a due anni e oltre per truffa. Tutta sua è la scoperta della <<anomalia>>-lotteria. Ed è tutta sua la rivelazione della scoperta. Come avvenne? Racconta la deputata Laganà al corrispondente de <<il Quotidiano”, che ascolta devoto come se DUE STIPENDI Uno stipendio non basta per campare la vita. E, infatti, la Signora Maria Grazia di stipendi ne riscuoteva due: quello di parlamentare, conquistato senza merito, e quello di vice direttore sanitario dell’ospedale di Locri, arrivato di soppiatto, come una lucertola, sul suo conto bancario. Ma Francesco Sorgiovanni, il corazziere, vestito da giornalista montano, anticipa, come fanno i nababbi, che s’è trattato di una “svista”. la Signora recitasse un’ Ave Maria : “Non sono solita controllare il mio conto in banca. Sapevo che l’unica mia entrata è quella derivante dalla mia carica in Parlamento, sapevo delle mie uscite, e non mi interessava controllare più di tanto. Verso la fine di novembre, per ragioni personali, ho dovuto per forza fare una verifica finanziaria e ho subito notato l’anomalia”. Non c’è dubbio. La deputata Laganà è ricca di famiglia, e, quando afferma che non è “solita controllare il [suo] conto in banca”, non c’è ragione per non crederle. Non solitamente, cioè non abitualmente, non significa, però, mai. Se vero è che le parole sono in libera uscita, ma che la ligua italiana non è un’opinione. E, difatti, la Signora deputata, come ci informa, “ per ragioni personali” ha fatto una verifica finanziaria del proprio conto sul finire del novembre 2012. E, prima del 23 novembre 2012, dal 18 dicembre 2008, quando è stata convalidata la sua elezione a deputata, fino alla scoperta dei giorni novembrini, mai una volta, una volta sola, la parlamentare, vittima della mafia, ha posato gli occhi suoi tristi sul conto bancario a duplice trazione? Se ciascuno di noi controlla il proprio conto bancario ogni quattro anni, ciò vuol dire non già che non lo faccia solitamente, ma che non lo faccia quasi mai. Possibile? Per i comuni mortali no, ma la deputata Laganà non è una comune mortale, e del suo conto bancario poco le cale. Francesco d’Assisi e Jacopone da Todi non avevano conti bancari, ma appaiono quasi eguali alla signora Laganà nella trascuranza del peculio. Una domanda a questo punto si impone : uno stipendio è uno stipendio, somministrato dagli uffici amministrativi dell’ Asp, o una cellula impazzita, che sfugge ad ogni controllo del corpo… amministrativo? Nessuno sapeva lì, all’Asp, dello status di parlamentare della Laganà e quindi di dipendente ospedaliera in aspettativa non retribuita? E, se vittima delle altrui distrazioni, perché la deputata Laganà si mostra così remissiva nella volontà dichiarata di restituire i plurimi stipendi, indolentemente accumulatisi sul suo conto bancario? Però, a piccole rate. Come mi sembra concordi il direttore amministrativo dell’Asp, dr. Francesco Tomaselli. Il quale- non c’è proprio da dubitare- da perfetto padre di famiglia si sarebbe comportato allo stesso modo se la <<anomalia”>>, ossia i soldi non dovuti, avesse riguardato un semplice infermiere, residente ad Africo, non a Locri. Il caso è scoppiato grazie a un P .S. meditato e coraggioso articolo di Pasquale Violi, che lo ha raccontato su <<il Quotidiano>> (8 dicembre). E al quale- mi dispiace per Matteo Cosenzaviene strappata l’inchiesta, cadendo nel disonore giornalistico. Infatti, l’indomani a commento della dichiarazione, rilasciata dalla deputata Laganà, balza un altro collaboratore del giornale, Francesco Sorgiovanni , che, data la possa della sua persona, fa da scudo alla sfortunata deputata. Non anticipa, vede tutto in anticipo Francesco Sorgiovanni, il quale si rivela capace d’una fantasia, che manco Tommaso Campanella, inutilmente vissuto per il corazziere della Laganà, vestito da giornalista montano. La fantasia è questa: che le conclusioni vengono prima delle indagini. Un tremito, comunque, Sorgiovanni ce l’ha e, a carico della Commissione d’indagine- ancora non nominata- e a discarico suo, detta le linee, la tabella e la direzione di marcia per la Commissione che dovrà svolgere l’indagine sulla <<anomalia>>. Ordina il corazziere di Stilo, sceso a Locri : “ [Essa ] potrà chiarire ora che non si è trattato niente più che di una svista e di un grossolano errore”. Non so perché mi viene voglia di cambiare mestiere e coltivare cavoli per la merenda del grosso Francesco Sorgiovanni. DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 12 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 13 Polaroid Strada panoramica Gioiosa Marina Migliaia di pellegrini a Santa Domenica l bollo auto si paga per questo!!!!! Purtroppo siamo a Marina di Gioiosa. Pago proprio perchè oggi rischi di trovarti con il fermo auto o che ti vengono a pignorare qualcosa a casa. Tanto loro non vogliono sentire ragione o scuse. Messaggio di protesta di un cittadino tratto da facebook Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria - 8 Dicembre 2012 - Arrivo Pellegrini. Migliaia le persone che, come sempre, affollavano la valle di Santa Domenica, dove sorge l’opera mariana nota in tutto il mondo, le quali, hanno ascoltato con attenzione le esortazioni del Vescovo Morosini Locride EMERGENZA NORD AFRICA Colpo mortale all’accoglienza Il 31 dicembre 2012 verrà inferto un colpo mortale al sistema dell’accoglienza dei migranti. Chiuderanno i progetti “Emergenza Nord Africa”. Le conseguenze saranno devastanti: l’abbandono dei migranti (in assenza di politiche nazionali per l’integrazione); la disperazione di coloro ai quali sono stati negati i diritti costituzionali perché, a distanza di un anno, non hanno ricevuto nessun documento né sono stati convocati dalla commissione territoriale; l’abbandono da parte dello Stato finanche dei minorenni migranti (barbarie!); il licenziamento dei lavoratori dell’accoglienza. Lo Stato abdica al proprio ruolo mentre, guarda caso, Lampedusa scoppia, è piena di migranti (com- presi minorenni). Si chiudono i progetti di accoglienza virtuosi per fare cosa? Forse per dichiarare nuovamente l’emergenza e tirare nuovamente in ballo la Protezione Civile? Forse per sperperare ancora milioni di euro sistemando i migranti negli alberghi senza nessun servizio sociale? Tutto questo mentre gli operatori dell’accoglienza non ricevono lo stipendio da giugno 2012, e così i fornitori dei progetti che non vengono pagati. In questo momento il governo è in crisi ma qui si tratta di scelte politiche. Favorire soluzioni emergenziali e chiudere i sistemi “veri” di accoglienza è uno scandalo. Il 15 dicembre nel salone della biblioteca comunale di Caulonia, alle ore 17:00, durante l’iniziativa organizzata dalla Rete dei Comuni Solidali (Re.Co.Sol.) terremo una conferenza stampa per spiegare in dettaglio che cosa sta accadendo. Giovanni Maiolo – Recosol Calabria Rosario Rocca – Sindaco di Benestare CORSECOM Prove di rivoluzione culturale a Siderno Si è tenuta, presso la sala comunale di Siderno , l’annunciata conferenza stampa organizzata dal Corsecom per illustrare programmi e obiettivi del meeting della cooperazione che sotto il tema “Insieme per una grande rivoluzione culturale” nel territorio della Locride si è tenuta sabato presso il Centro Pastorale della Diocesi, a Locri. Dopo una breve cronistoria dell’attività del Corsecom ( coordinamento delle organizzazioni sociali, culturali, economiche e operative della Riviera dei Gelsomini), nato nel 2007 per sostenere, affiancare, incoraggiare amministratori e politici per fare sistema e lavorare in sinergia per fronteggiare le grandi emergenze del territorio. L’iniziativa si propone di far partire dalla Locride una rivoluzione culturale della società civile, stimolando una partecipazione attiva degli stessi cittadini e contro la latitanza degli organismi istituzionali. L’incontro di presentazione ha trovato da molte associazioni. ENTE PARCO D’ASPROMONTE Gambarie cambia volto, ma è solo il primo passo EDUCAZIONE E LEGALITÀ Parte il progetto “Denunciare l’illegalità” Presso l’Istituto Professionale per l’industria e l’artigianato di Siderno è stato avviato il progetto di Educazione alla Legalità promosso dallo Sportello Legale Antiviolenza del Comune di Siderno. “Denunciare l’illegalità” è un’iniziativa itinerante rivolta alle scuole secondarie. La sociologa Francesca Barranca, che ha illustrato il progetto, che avrà la durata di circa 5 mesi, con cadenza di 2 incontri mensili, ai quali prenderanno parte rappresentanti delle Istituzioni ed esperti in tematiche di natura legale, educativa e sociale. A seguire ha preso la parola l’Avvocato Caterina Origlia, responsabile dello Sportello Antiviolenza, che ha spiegato il ruolo da questo svolto sul territorio, al servizio delle fasce deboli, persone in difficoltà e vittime di abusi. Un servizio gratuito che garantisce la massima tutela della privacy, affinché gli studenti che ne avessero necessità vi si possano rivolgere senza timore. Il Presidente della Corte Di Assise del Tribunale di Locri, Bruno Muscolo, ha catturato l’attenzione dei ragazzi spiegando l’importanza del rispetto della norma e del prossimo come regola di vita. È stato firmato il 27 novembre l’incarico tra l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e i vincitori del concorso per la progettazione di riqualificazione dell’ex Piazzale Anas di Gambarie. In questi giorni il Commissario straordinario dell’Ente, dr. Alvaro, il sindaco di Santo Stefano in Aspromonte, dr. Zoccali, il Direttore dell’Ente, dr. Tedesco, e i quattro progettisti vincitori del concorso, hanno effettuato un sopralluogo presso il Piazzale.Il rogetto sembra valido e ha messo tutti d’accordo. Il nuovo piazzale sarà il nuovo volto di Gambarie. Grande l’attenzione su Gambarie, quale centro di interesse e luogo di punta su cui investire per lo sviluppo turistico della zona. Porto di Gioia Tauro Prudenza alla guida Oggi sottoscritto APQ finalizzato alla promozione ed allo sviliuppo del porto di Gioia Tauro per un importo di 8,5 milioni di Euro. A Roccella Jonica si è tenuta la Giornata per la sicurezza stradale. La ss. 106 periodicamente si trasforma in cimitero all’aperto e questa giornata ha voluto far capire l’importanza dell’essere prudenti sulle strade per noi e per gli altri. DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 14 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 15 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 16 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 17 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 18 la Riviera ATTUALITÀ L’OPINIONE di Ilario Ammendolia TERRUNCELLI DI CALABRIA I giganti dell’ “IO”, Caulonia, i Maya e la fine del mondo Qui si muore di stato L’umanità è stata sempre tormentata dall’imminente Apocalisse. La storia ci tramanda le cronache dell’anno Mille quando turbe di poveracci giravano l’Europa predicando l’imminente catastrofe, chiedendo agli uomini di pentirsi. L’anno Mille è passato ma noi siamo ancora qui. Certo Berlusconi è molto più insidioso della profezia dei Maya. Quelli compilavano un innocente calendario, l’ex Presidente del consiglio opera come chi si ritiene immortale. Non lo è! Per noi tutti funziona quello che Renato Zero chiama “il carrozzone” su cui chi prima e chi dopo saremo costretti a salire In attesa, un tentativo, certo non facile, di spendere bene la vita in armonia con gli altri uomini e con la Natura non sarebbe male. Alla fine dovremmo dare un senso alla nostra esistenza sulla terra e non credo che la ricchezza possa essere esaustiva. Come s’è detto tante volte Berlusconi è fuori di noi, contro di noi, dentro ognuno di noi. Io vorrei raccontare un’esperienza lontana nel tempo ma sempre attuale. Negli anni ’60 le arance non si vendevano più. Fu lotta e lotta dura. Io divenni “un dirigente e un IN EVIDENZA Non odio Berlusconi ma credo che faccia un po’ paura. Se avesse ragione Lui la fine dell’umanità sarà una logica conseguenza intellettuale” dei contadini del mio paese. Non avevo ancora vent’anni. I contadini divennero i miei “professori” trasmettendomi l’orgoglio e la dignità di chi vuole essere un uomo libero. Quelle lotte mi proiettarono, appena maggiorenne, in con- siglio comunale. Volevano che fossi il microfono di coloro che nella storia non avevano avuto mai voce. Ero discretamente bravo a parlare ma solo perché nelle mie corde vocali confluiva la voce di una moltitudine in lotta. Eravamo una sparuta minoranza, ma tessevamo un filo che ci univa al mondo. Partendo dalla lotta per le arance ci aprivamo un varco per collocarci accanto ai contadini del Vietnam , agli operai della Nuova Pignone, ai combattenti contro i razzisti in Africa. Era l’ultimo giorno dell’anno. Un clima di festa per il paese. Non per i consiglieri comunali. La maggioranza aveva convocato il consiglio comunale. Il bilancio era stato approvato in maniera sbagliata. Bisognava rivotarlo e si richiedeva la maggioranza assoluta. Prendo la parola attacco l’amministrazione “espressione del governo, del capitale del nord, filo atlantico”. I tantissimi contadini presenti coprono la parte finale del mio intervento con i loro applausi. Sapevo che saremmo passati al voto e tutto sarebbe finito nelle fauci del sonnolento conformismo. Non fu così. Si alzò dalla maggioranza un consigliere, giovane muratore, rimasto disoccupato. Prese la parola e si disse convinto del mio intervento. Non avrebbe votato il bilancio. Fu il panico tra la maggioranza, ma il primo a esserne sorpreso fui io. Incomincia a domandarmi cosa mai avevo detto per essere tanto convincente da rompere il mastice del potere. Ci guardavamo increduli con i contadini presenti. Quel giorno della minoranza ero presente solo io. Il sindaco sospende la seduta. Erano le undici del mattino. Rientrarono in aula alle diciotto. Era già buio! Il consigliere dissidente era rientrato nei ranghi. Avrebbe votato il bilancio. Non sapevo i termini del compromesso. Passa un mese, il consigliere dissidente si dimette. Un atto di orgoglio e di dignità? Niente affatto, dopo pochi giorni viene assunto al Comune. A un tratto la mia stupida vanità era stata fatta a pezzi. Il mio intervento probabilmente non l’aveva neanche ascoltato. Fece scattare il suo piano utilizzando la mia passione giovanile, la tensione dei contadini, per dare uno sbocco suo individuale . Un atto isolato ? No ! Una lezione ancora oggi attuale. Non ho mai espresso un giudizio morale da quell’episodio lontano ma emblematico, ho tentato invece di capirlo, di trarre una lezione, senza demonizzare la persona interessata. C’è chi ancora si illude di cambiare il mondo. C’è chi ritiene che il mondo sia irriformabile e come dice la “filanda”... c’è sempre chi comanda e chi ubbidirà” Quante volte ho pensato di non aver capito questo mondo. Qualche volta ho pensato anche di adeguarmi …ma è stato un disastro. Ognuno nasce con la propria stella. Non odio Berlusconi ma credo che faccia un po’ paura. Rappresenta l’Io elevato alla miliardesima potenza. Se avesse ragione Lui la fine dell’umanità sarà una logica conseguenza. I “giganti dell’io” trasformeranno il mondo in un campo di battaglia ed i poveri Maya avranno solo sbagliato la data ma non la profezia. Purtroppo la Calabria che oggi viviamo è solo un abbozzo di promesse disattese che la fanno somigliare più a un aborto che a una regione moderna. I calabresi sceglieranno di autodeterminarsi e rendersi autonomi da ogni forma di cattiva condotta quando sarà concesso loro un lavoro. Quest’ultimo è la sorgente primaria del benessere e la fonte da cui attingere il progresso. Sia chiaro: in Cina di possibilità lavorative ce ne sono fin troppe eppure niente benessere e scarsa evoluzione sociale. Perciò è indispensabile l’autodeterminazione, e anche il supporto “concreto” di un vero governante. Figli del caos e delle prove tecniche risorgimentali di alcuni romantici dabbene, i calabresi vivacchiano nel recinto riservato agli ultimi e ai perseguitati, una sorta di “lager” democratico, soggiogati a una strana logica dell’emigrazione e del vittimismo nei confronti di uno “Stato”, più utopico che costituito. Esiste in terra calabra, arsa e riarsa dal sole, contaminata da ingiustizie centenarie, un’associazione che evoca i trascorsi “industriali” di questo luogo. Come riporta Wikipedia, L’Associazione Calabrese Archeologia Industriale si è costituita col proposito di promuovere, conservare e studiare ciò che resta del “passato industriale”. Una sorta di revival ottocentesco, creato da calabresi onesti e speranzosi per ottemperare alla coscienza di DOMENICA un Popolo che proprio non ci sta a sentirsi e dichiararsi “storicamente inferiore”. E lo Stato approva. Loda e si complimenta. E poi? E poi niente. Seguendo il filo logico tramato ormai da un secolo dal governo di Roma, a un filo’ndranghetista e becero calabrese non resta che rifarsi alla sua storia, e a limite creare un museo che ricordi quel che è stato. Perché, perdonatemi l’estremo giudizio, a noi Terruncelli lo Stato ci si manifesta solo due volte l’anno: dopo qualche folgorante evento di cronaca (cui non possono esimersi dall’elargirci la loro stretta di mano), e al 21 del mese. Così funziona: ‘ndrangheta = Calabria = popolino, equazione semplice e icastica per tutti quei meravigliosi media che da fuori, dalle ultime file, esportano e vendono questo fenomeno da baraccone al resto dei presunti “italiani”. Tutto ciò non sarebbe scioccante se non ci fosse l’intima adesione dello stesso popolo messo in croce. Ai calabresi: i riflettori sempre e solo sulla ‘ndrangheta spesse volte hanno come unico effetto l’isolamento e la convinzione da parte degli altri che qui non ci sia nient’altro che lacrime e cemento. Autodeterminiamoci e soprattutto non concediamo la critica e il giudizio a dei “turisti” di passaggio che scrivono e divulgano. Bruno Strangio 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 19 La ... Gerenza www.larivieraonline.com [email protected] [email protected] Tel 0964/342679 la Riviera RUBRICHE Registrazione Tribunale di Locri (RC) n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri Nordici e sudici di Gioacchino Criaco Brizzolato di Ruggero Brizzi, Cronache dal nord di Vincenzo Carrozza Loqui e sproloqui di Filomena Cataldo, COLLABORATORI Anna Laura Tringali, Mara Rechichi, Benjamin Boson, Nik Spatari, Angelo Letizia, Marilene Bonavita, Franco Crinò, Isabella Galimi ,Maria Teresa D’Agostino. Direttore responsabile: PASQUINO CRUPI In redazione: ERCOLE MACRÌ, ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, NINO SIGILLI, ILARIO AMMENDOLIA, GIOVANNI LAROSA, ANTONIO TASSONE(SPORT), MASSIMO PETRUNGARO. Editorialista: GIOACCHINO CRIACO Art Director: PAOLA D’ORSA Impaginazione: EUGENIO FIMOGNARI Note e schermaglie RISPONDE il direttore CASIGNANA L’ignobile anonimo, la nobile stampa e il Governatore olimpico Tale il comunicato in data 11 dicembre 2012 dell'Amministrazione comunale di Casignana dopo la denunzia anonima sulle “infestazioni” della discarica e la riavviata campagna di stampa: L'Amministrazione Comunale, con il senso di responsabilità istituzionale che deve essere presente in un Ente Pubblico, ritiene che la notizia più importante sia che la discarica ubicata a Casignana permetta di conferire i rifiuti solidi urbani dei Comuni della Locride e, pur non essendo preventivato, di molti comuni della Piana e, frequentemente, della città di Reggio Calabria, evitando situazioni di degrado ambientale e di pericolo per la salute dei cittadini. Pensiamo, inoltre, che l'altra notizia da far conoscere è che vengono smaltiti, secondo le regole, ogni settimana 200/300 mc di percolato, cosa che bisognerebbe verificare avvenga nelle altre discariche in attività e in quelle che hanno chiuso la gestione. Sulla totale idoneità del sito di Casignana a svolgere la funzione deputata è abbondantemente noto che, come voluto dalle linee guida in materia, esso si trova distante dai centri abitati e non minaccia assolutamente colture e falde acquifere. Altrettanto risaputo è il fatto che bisogna mettere una grande attenzione - lo abbiamo sempre sottolineato - per lo smaltimento del percolato, conservando così un contesto di garanzia rispet- to ai rischi ambientali. Chi sostiene, invece, che si possa dominare la natura e fronteggiarne le crudeli avversità, come le alluvioni e le piogge eccezionali, o ignora le inclinazioni dei terreni, non aiuta minimamente la verità, strumentalizza e non rispetta il dovere morale, che è in capo ad ogni cittadino, nelle mansioni che svolge (tecniche, istituzionali, di comunicazione, ecc.) e non rende pubblica la verità, con il risultato di giungere a valutazioni sbagliate e talvolta precostituite, cosa, per la verità, che non ha mai fatto l'ARPACAL, con i suoi costanti controlli. In attesa delle verità processuali su aspetti che sono in discussione e a cui tutti puntiamo, vogliamo denunciare la irresponsabilità di chi veramente non fa la propria parte, perché una questione tanto decisiva come la vivibilità dei nostri comuni e la tutela della salute dei cittadini pretenderebbe un impegno e una trasparenza pari a quello che ci mettiamo come Amministrazione comunale di Casignana. Chi punta a destabilizzare ulteriormente contesti che ci risolvono enormi problemi sul territorio, come oggi abbiamo avuto modo di leggere, sarebbe bene che tenesse la testa di fuori, in modo da poter usare gli occhi per guardare le situazioni reali per comprendere quale sforzo, quotidianamente, questa Amministrazione Comunale mette in opera per fare correttamente ciò che fa. BOTTA E RISPOSTA Quando l’ignoranza dipinge mostri inesistenti In riferimento all'articolo pubblicato domenica 9 dicembre 2012 dal titolo "352 consulenze in difesa della Patria", faccio presente che le notizie riportate sul settimanale "la Riviera" a pagina 12, a firma di Franz Foti, appaiono fuorvianti perchè forse estrapolate da erronee valutazioni fatte da altre testate giornalistiche. Pertanto, allego replica relativa al concorso "Artisti a difesa della Patria", erroneamente citato nel pezzo pubblicato dalla Vostra testata e invio scheda tecnica delle attività svolte dalla Fondazione da me presieduta. Preciso, inoltre, quanto segue: 1. gli 8,7 milioni di ricavi rappresentano i trasferimenti regionali e/o comunitari per l'esercizio delle attività riportate nella scheda allegata; 2. la Fondazione da me presieduta chiude il proprio bilancio in pareg- LOQUI E SPROLOQUI di Filomena Cataldo Ridateci il cavaliere SIENA. (almeno) perché il cavallo è da quel dì che l’abbiamo perso. Illusi che lo pread fosse la causa d’ogni male. Poveri e smunti, smagriti da una dieta al cardiopalma. Fitti, fitti per cercare al lanternino l’ultimo euro rimasto. E dopo averlo scovato nelle tette della nonna, perché solo lì lo possiamo ancora trovare, eccolo riversato di furia nella cassettina al Quirinale “aiutate l’Italia pii uomini e pie donne”. Il dictat proviene da una squadra di omini novi che si è presa carico di un’Italia senza cavallo né cavaliere. E vorrebbe ridarci il cavallo. Grazie tante, pre- La canea contro la discarica di Casignana è stata riavviata dalla denuncia d'un anonimo, che, con ogni evidenza, è così poco persuaso della sua verità da temere di poterla dibattere alla luce del sole. Un tempo, il cestino sarebbe stato il luogo di destinazione della prodigiosa lettera. Si cambia, e basta un foglio, sporcato dalla malafede, perché le forze dell'ordine intervengano e la nobile stampa dia risalto. Quel risalto che non dà alla replica degli “accusati”. Siamo a livello di basso impero. Confidenti, pentiti, anonimisti regolano la nostra vita, sono- quel che è peggio- la misura della nostra vita. E intanto i veri lurchi, ossia i divoratori immondi, fan Pasqua nelle loro tane, mentre, come fa, il Governatore, che ha salvato Reggio e parte dei comuni reggini dall'immondizia grazie al coraggio onesto del sindaco Pietro Crinò, ancora nelle vesti inverosimili di imputato, sta al di sopra di tutto, olimpico, imperturbabile, con la testa a Roma. MESSAGGI NEL TEMPO di Daniela Ferraro Nel ricordo delle gelsominaie È il mese di Ottobre. Si arriva stipate sopra dei grossi camion alla destinazione ubicata lungo la costa jonico-reggina, terra del gelsomino e sono appena le 2.00 del mattino. Ma il gelsomino vive di notte e deve essere raccolto prima che il sole sia alto nel cielo. Gli sterminati filari si accavallano ininterrotti per fasce parallele per poi cancellarsi, gradatamente, all'interno delle umide brume che inghiottono tutto l'orizzon- gio nella gestione caratteristica e con un avanzo di amministrazione nel risultato totale; 3. la Fondazione da me presieduta non ha debiti nè verso fornitori, nè verso collaboratori, nè verso l'erario e/o Istituti previdenziali; 4. la Fondazione da me presieduta nelle rendicontazioni dei progetti non ha mai avuto problemi sui controlli di qualsiasi livello; 5. la mia retribuzione netta annua è pari ad Euro 61.257,96; 6. che precedentemente alla mia gestione la Fondazione non era Ente in house, in quanto ha avuto tale riconoscimento nel dicembre 2010. AugurandoLe buon lavoro, restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti. “Viviamo nel secolo” in cui il Servizio Civile Nazionale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n° te e assente è l'incontro col cielo: tra il verde brunito delle foglie s'intravede appena, all'inizio, anche l'immobile pallore del fiore. Quando piove è un problema: i piedi scalzi sprofondano nell'acqua, la fanghiglia sale fin sopra le cosce, ti senti imprigionata come dentro le sabbie mobili ma bisogna resistere, egualmente, fino alle 10.00. Otto ore di lavoro continuo, qualche breve intervallo per sollevare la schiena dolorante, si riprende il lavoro. Si è stanche ma la voce non viene mai meno : le note della “Calabresella” si espandono nell'aria, si fondono all'odore pungente del gelsomino. Il canto aiuta a ritemprare le forze, tiene su il morale mentre le mani lavorano alacremente, immerse con delicata precisione nel cespuglio fremente… E le incontravi al ritorno, sempre ammucchiate sui grossi camion, le vesti malmesse, i capelli scomposti, il viso segnato da qualche ruga precoce. Figlie di un dio minore? Figgevano nei tuoi occhi uno sguardo così fiero e profondo che non potevi non avvertire un riverente tremore. 64, - che dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria - è un modo di difendere la Patria in maniera non armata e non violenta, il cui "dovere" è sancito dall'articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l'ordinamento democratico. E' la opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale, che ha visti coinvolti, nello scorso anno e solo in Calabria, 355 volontari presso gli Enti accreditati. L'UN- SC (ufficio nazionale per il servizio civile) è stato istituito nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri mentre gli Uffici regionali dislocati presso i diversi Assessorati alle Politiche sociali. Tra le prerogative dell'Ufficio centrale e di quelli periferici primeggia la promozione dei valori fondanti della non violenza e della cittadinanza attiva nonché la realizzazione di campagne di sensibilizzazione. In ossequio a dette prerogative vi è la pregevole attività svolta dall'Ufficio del Servizio Civile presso la Fondazione Calabria Etica con l'indizione del Concorso “Artisti a difesa della Patria!”. L'ideazione, la promozione e la gestione tutta ha visto coinvolto il solo personale normalmente addetto alla attività ordinarie dell'Ufficio e per un feriamo il Cavaliere. Vogliamo qualcuno che ci dica che lo spread è un imbroglio. (Questa ci voleva!) Che abbiamo pagato un monte di soldi per mero vezzo narcisista. Magro è bello. Più bello. Meno ciccia per tutti noi. Tanta ciccia per gli altri. I quali altri, altro non sono, che la casta incastonata in un medaglione di bronzo. Tante facce di bronzo. Una dietro l’altra. Ognuna diversa, tutti uniti ed uguali nell’ideale dell’ostrica. Rimanere attaccati, avvinti allo scoglio. Ovvia, sarà mai possibile? Quante tette di nonna ci saranno poi al Quirinale? Tante, davvero tante, se chi ci mette piede da santino diventa santone. E’ proprio vero che il potere rende tutti millantatori, da omini novi di buoni propositi, dopo aver poggiato le sacre chiappe su una calda comoda poltrona si diventa di colpo dei gran pezzi di cavaliere. Bhe, da dire c’è poco. Davvero poco, se non fosse che un sogno m’arrovella la mente: e se ci governasse un pover’uomo e pover’uomo lo rimanesse sempre, pur divenendo presidente, iperpresidente, pluripresidente. Ed avesse sempre gli stessi bisogni di tutti noi. Avesse sempre fame, sete, sogni, ideali. Non fosse mai sazio, godereccio, lercio di lussi e denari. Chissà, ma infondo che ci frega. Di questi tempi quello di cui abbiamo bisogno è solo qualcuno che ci racconti una bella storia prima di andare a letto. Se anche fosse quella del “Grande Imbroglio”, poco importa, purché abbia un lieto fine. E si sa tutti, ormai, chi ne racconta di bellissime. LA NOTA Comune di Marina di Gioiosa: da il servizio in concessione gestione, accertamento e riscossione tributi ed entrate comunali ad una ditta esterna, la So.g.et. s.p.a. Questo lavoro non lo potrebbe fare lo stesso ufficio ragioneria con i tanti dipendenti comunali risparmiando denaro pubblico ed evitando ulteriori costi ai cittadini!!!! DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 20 HANNO COLLABORATO Francesco Laddarina, Giuseppe Patamia, ,Bruno Gemelli, Carmelo Carabetta, Antonio Cormaci, Giulio Romeo, Sara Caccamo, Giuseppe Fiorenza, Daniele Mangiola. COPERTINE Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo di “la Riviera Editore” per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. PUBBLICITÀ Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 la Riviera GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J. ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane RISPOSTA importo complessivo di 2000 relativi ai 4 premi destinati ai vincitori per singola sezione ( 500 per premio). Considerate inoltre le 2024 registrazioni avvenute sul portale dedicato per la votazione delle opere in concorso, è facile intuire come lo stesso sia stato un successo di cui “proprio i ragazzini hanno capito le finalità e gli scopi”! Fortemente etico ed economicamente sostenibile, detto concorso ha favorito nei giovani l'espressione del loro talento artistico nonché percorsi di valorizzazione personale e professionale legati alla musica, allo spettacolo ed alla comunicazione, concretizzando una sfida educativa volta alla creazione di una citta- dinanza attiva nella società che cambia. Il mondo del Servizio Civile è un mondo nuovo, fatto di sensibilità e valori edificanti; di coinvolgimenti proficui e di risultati di assistenza, non legato a trasferimenti economici importanti ed eclatanti. Al tempo stesso, e proprio per questo suo agire sottotono, è un mondo sconosciuto ai più che però in nessun modo autorizza coloro che lo ignorano (se è vero che ignorante dal latino significa “colui che ignora”) a banalizzarlo con considerazioni poco appropriate! Cordiali saluti. Il Presidente di Fondazione Calabria Etica Pasqualino Ruberto. Egregio Signor.... Il Sole24Ore ha condotto una rigorosa indagine sule nomine della Regione Calabria dal 2010 al 2012 :ben 352 per un costo di 58 milioni di euro. Un conto salato! Il collega giornalista ha esposto dati oggettivi e ne ha tratto motivo per esprimere le sue opinioni indipendentemente da qualsiasi versione dei fatti, compresa la sua. Libertà d'informare e altrettanta libertà a criticare e difendere il proprio operato. Ora io non so quanta produttività sociale e culturale abbia reso la sua opera, presa singolarmente. Mi impensierisce il suo attivo di bilancio e mi chiedo chissà quale volume d'iniziative avrà svolto. Spero che non abbia attinto a ulteriori fondi pubblici. Intanto registro che gode, beato lei, di uno stipendio mensile che supera cinque volte quello di un operaio, posto che costui abbia la fortuna di ricoprire un posto di lavoro. Imaggino che i benefici che la società ne trae dalla sua prestazione siano profondi e diffusi. C'è però una cosa che mi impensierisce ancora di più: l'applicazione dell'etica. Spero che nel suo lavoro si possano creare gli spazi per sostenere grandi processi educativi verso i prossimi rappresentanti del comune di Reggio Calabria e dei comuni, numerosi in verità, che sono stati sciolti e commisariati sia per motivi d'infiltrazione mafiosa sia per timore di bancarotta. Auspico che la sua opera risalti e venga ricordata per aver suggerito all'autorità politica regionale di diminuire il volume di spesa tesa a finaziare Enti, Fondazioni, Associazioni d'utilità sociale pari a zero e ben presente fra i cittadini calabresi che patiscono un tasso di disoccuoazione giovanile che supera di fatto 50%, marcando un record nazionale tristemente negativo. Le auguro buon lavoro e un nuovo anno "etico". Franz Foti LA LEGGE GRASSA NICOLA CARNOVALE * La legge elettorale? Ha seguito la scia propria delle riforme della seconda repubblica secondo lo schema 'parlarne tanto, per non farne nulla'. L'epilogo assai scontato e prevedibile non lasciava già da tempo alcun margine di possibilità per una riforma seria che rispettasse i principi di legalità democratica e costituzionale. secondo quanto più volte ribadito dagli organi di giustizia comunitari. Poiché questo sarà un tema oggetto di scontro e di propaganda nel corso di tutta la campagna elettorale va detto con chiarezza che per affermare una nuova tendenza che segni l'avvio di una stagione di rinnovamento che ponga fine alla logica dello scambio ed al familismo imperante, in cui i meriti e le competenze siano la bussola per la selezione della classe dirigente, non vi è un bisogno aprioristico di una nuova legge elettorale, che senza buon senso, coraggio e rappresentatività, risulterebbe vana a priori. Potrebbe essere questa una risposta dopo il bluff della riforma elettorale, seppur parziale e flebile, alle parlamentarie grilline in cui la nuova politica ha mutuato tutti i difetti della vecchia in pieno stile gattopardesco con parenti, amici e fidanzate tutti in lista ed in pole position. *Segreteria nazionale 'Riformisti Italiani DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 21 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 22 Una manifestazione imponente e suggestiva, tenutasi aTrapani Rai sport+ nei giorni 9, 10 e 11 novembre, con la partecipazione di numeroatleti e Campioni provenienti da più parti del mondo, trasmetterà il dominio sissimi organizzato dalla World Martial Kombat Federation con il Patrocinio del Ministero della Gioventu', della Regione Sicilia, del Centro Studi della Provincia di Trapani e del Comune di Trapani e seguita da gran numero di spettatori oltre che da numerose Tv tra le Karate ai campionati un quali RAI SPORT+ ed una emittente nazionale tunisina. Non ha disatteso le aspettative il CENTRO STUDI KARATE del mondo del M° Vincenzo URSINO che ha conquistato titoli iridati nelle specialità Interstyle Forms, Creative Forms, Interstyle Weapons, di Arti Marziali Combattimenti e Self Defence. Mattatore dell'evento è stato senza alcun dubbio il sidernese Vincenzo FIGLIOMENI con 3 titoli iridati e 2 medaglie Sport / responsabile Antonio Tassone d'Argento; ma si sono imposti prepotentemente anche Vincent Figliomeni con 3 titoli e 1 Argento e Vincenzo Scruci con 3 Ori. Fragorosi applausi per il trio dei giovanissimi Vincenzo Guttà Luca Figliomeni e Manuel Urzino nella specialità della Self Defence, i quali, oltre ad aver vinto il titolo iridato sono stati scelti per esibirsi nell'apertura dell'ultima giornata di gare. Da segnalare inoltri i titoli conquistati da Daniele Urzino e Domenico Macri'. Raggiante il M° Ursino che con il suo impegno e le indiscutibili capacità ha portato il CENTRO STUDI KARATE ai massimi livelli Mondiali riscuotendo successi e consensi da parte di tutti gli addetti ai lavori e non ma soprattutto contribuisce a dare visibilità ed una immagine positiva alla Calabria, una terra nota ai più per tristi fatti di cronaca. Gli atleti del M°Vincenzo Ursino conquistano 14 titoli iridati, 8 medaglie d'argento e 1 di bronzo Serie A 16° TURNO SERIE A Colomba: "Il sostegno del club è fondamentale" ontinua il nostro viaggio, all'interno del mondo degli allenatori. Dopo Gianluca Atzori, questo 'backstage' della panchina vede protagonista Franco Colomba. Quattro anni e mezzo in riva allo Stretto, contrassegnati sia da splendidi trionfi che da grandi amarezze. Di sicuro, quello di Colomba è un nome che entra di diritto nella storia del calcio nostrano... Mister, quanto è difficile oggi come oggi preparare un campionato, dal momento che il ritiro somiglia sempre più ad un albergo in cui si succedono vari turisti? Ci sono cose riguardo le quali dobbiamo farci una ragione: il calciomercato, che finisce a campionato in corso, è una di queste. Spesso, dopo due mesi di precampionato con un gruppo, basta un passo falso alla prima giornata, per sconvolgere le cose e far cambiare le strategie... Non crede che le società dovrebbero cambiare questo modo di fare troppo frenetico? E' giusto che ci sia una via di fuga o di salvataggio da parte dei dirigenti, qualota gli stessi notino che c'è qualcosa che non va: gli errori di valutazio- C la Riviera ne, vanno corretti in corsa. Di sicuro, per un allenatore non è certo l'ideale, lavorare con una rosa incompleta o al contrario in esubero. Pensare che fino all’ultimo può uscire dalla rosa un giocatore con cui hai impostato tanto lavoro, certamente non aiuta. Nonostante un quadro di questo tipo, ci sono quei presidenti che pretendono tutto e subito: altrimenti, paga il mister... I tifosi, i media e la dirigenza, chiedono subito gli automatismi, la fluidità, la sintonia tra i reparti e, non ultimi, i risultati. Se le cose non vanno subito bene, l'allenatore si trova tra l'incudine ed il martello. Se giustifica una iniziale mancanza di gioco o risultati viene etichettato come aziendalista, mentre in caso contrario passa per ribelle, inimicandosi il direttore sportivo o il presidente. L'unica cosa che si puo fare, in questi casi, è far valere le proprie idee e lavorare nel miglior modo possibile, dialogando a 360 gradi sia con i calciatori che con la società. Su che fattore incide maggiormente, il cambio in corsa di calciatori durante l'estate? Nel periodo pre-campionato si deve impostare un assetto CATANIA-SAMPDORIA CHIEVO-ROMA GENOA-TORINO JUVENTUS-ATALANTA MILAN-PESCARA PARMA-CAGLIARI 20-10-2012 13 gol: El Shaarawy (Milan) 11 gol: Cavani (Napoli) 9 gol: Klose (Lazio), Di Natale (Udinese) 8 reti: Osvaldo e Lamela (Roma) , Milito (Inter) 7 gol: Hamsik (Napoli) 6 gol: Denis (Atalanta), Gilardino (Bologna), Jovetic (Fiorentina), Quagliarella (Juventus) Hernanes (Lazio) CLASSIFICA JUVENTUS INTER 38 34 NAPOLI 33 LAZIO 30 ROMA 29 FIORENTINA 2 9 MILAN 24 CATANIA 22 UDINESE 22 ATALANTA -2 2 1 tattico, si devono trasmettere dei valori importanti e proporre delle regole. Insomma, bisogna gettare le basi per un campionato che in Italia, si tratti di A, B o C, non ammette passi falsi e non perdona nulla . Se si ha una rosa abbondante ma non qualitativa, e si cerca di dare ed offrire attenzione a tutti, spesso si disperdono energie su giocatori che si sa già non resteranno in squadra, peggiorando la qualità complessiva del lavoro. Se il tecnico cerca invece di puntare espressamente solo su di un gruppo di giocatori in cui crede, trascurando forzatamente qualcuno, si crea una situazione equivoca, in cui è essenziale la condivisione con la società. Se il club per cui lavori mostra perplessità sulle tue scelte si crea una frattura tra il gruppo di calciatori emarginati ed il tecnico, con la conseguenza inevitabile che i giocatori si schierano palesemente dalla parte del più forte ,che non è sicu- Calcio Il mercat(in)o di Natale Tra un paio di settimane apre ufficialmente la sessione invernale di calciomercato. Ufficialmente, perché oramai in verità c’è un continuum con quello estivo e viceversa. Le trattative durano dodici mesi all’anno e solitamente nei mesi estivi c’è, per quanto possibile, una maggior circolazione di denaro; di contro, a gennaio, solitamente si lavora sui prestiti, o comunque sui cosiddetti affari, tipo prendere un giocatore ai margini o sfruttare chi, per una ragione o per un’altra non ha trovato continuità nei primi mesi di campionato. Ne consegue che anche questa finestra invernale LAZIO-INTER IERI UDINESE-PALERMO IERI FIORENTINA-SIENA 12,30 NAPOLI-BOLOGNA 20,45 di trattative risponderà a quanto scritto. È il cosiddetto mercato di riparazione, che serve per l’appunto a porre rimedio a delle rose costruite in malo modo in estate. Funziona sempre? Sempre no, ma spesso sì. Solo per restare agli ultimi anni, l’Inter a gennaio ha preso Pazzini, Nagatomo e Guarin, la Juventus Matri, il Milan Cassano, insomma chi cerca trova. E quest’anno quali affari si profilano all’orizzonte? Come al solito sono le grandi a calamitare l’attenzione. Due sono i nomi sulla bocca di tutti: Wesley Sneijder e Didier Drogba. Dell’olandese abbiamo già trattato la scorsa settimana. In sette giorni è cambiato poco. Oramai è un muro contro muro, le parti sono distanti anni luce. Da che parte sto? Sarò diplomatico ma sto con tutti e due e con nessuno dei due. Nel senso che forse hanno ragione entrambi, ma la vicenda è stata ed è gestita malissimo, da ambo le parti. L’olandese non vuol giocare più nell’Inter – e avrà le sue buone ragioni - , i nerazzurri non vogliono disfarsi così di un capitale, che onestamente è ai minimi storici. La matassa è quanto mai ingarbugliata. Il filo l’ho spiegato settimana ramente il tecnico. La soluzione quale è? Bisogna cercare di farsi valere ed essere accontentati in chiave di mercato di riparazione, con l'arrivo di giocatori richiesti espressamente, per ricoprire in modo rapido i ruoli che servono e per accelerare il processo di inserimento, allo scopo di garantire quel rendimento utile a raggiungere gli obiettivi. Domenico Durante -reggionelpallone.it scorsa. Ma per chi non avesse letto, riassumo in poche parole: Sneijder vuol giocare per mettersi in vista sulla bancarella degli acquirenti, la società non glielo consente finché non firma il contratto a cifre inferiori rispetto a quello attuale. Ne verremo fuori? Intanto come tanti avvoltoi che volano sulla carcassa, attendono i due Manchester, il PSG, e il Milan. Dove andrà l’ orange? L’ipotesi più suggestiva è senz’altro la pista rossonera, magari in un altro fantascambio che potrebbe riguardare uno tra Pato e Boateng. Quella più percorribile porta Wesley tra le braccia di Ancelotti, con l’argentino Pastore a fare il percorso inverso. I diretti interessati hanno prontamente smentito, d’altronde, avete mai sentito in precedenti occasioni “Sì, è tutto vero!”? A memoria d’uomo non lo ricordo. PARMA 20 18 SAMPDORIA-11 7 CAGLIARI 16 CHIEVO TORINO -1 BOLOGNA PALERMO PESCARA GENOA SIENA -6 15 15 14 14 12 11 Bisogna gettare le basi per un campionato che in Italia, si tratti di A, B o C, non ammette passi falsi e non perdona nulla . Se si ha una rosa abbondante ma non qualitativa, e si cerca di dare ed offrire attenzione a tutti, spesso si disperdono energie su giocatori che si sa già non resteranno in squadra, peggiorando la qualità complessiva del lavoro Per prestigio Snejider si accaserebbe volentieri allo United, andando a celebrare un matrimonio con qualche anno di ritardo. Nel frattempo, anche noi della stampa, vediamo come si evolve la situazione, o se preferite, il tormentone. Sempre in tema Inter si continua a cercare un vice Milito: ai soliti nomi di Floccari e Pinilla, si sono aggiunti quelli di Rolando Bianchi e del polacco del Borussia Dortmund Lewandowski. Per quanto mi riguarda, quest’ultimo più che vice Milito sarebbe l’uomo giusto su cui costruire l’attacco del futuro, visto che la carta d’identità del Principe inizia a farsi sentire. Meno problematica, almeno sulla carta, la vicenda legata a Drogba. La Juve da tempo è alla ricerca di un top pIayer e ha individuato nell’ex Chelsea l’uomo giusto. DOMENICA I due si cercano, e se dipendesse solo dalla loro volontà, Drogba già ai primi di gennaio sarebbe bianconero. Ma la formazione cinese in cui milita, non è convinta dell’operazione, cioè di un prestito di tre mesi. Oltretutto secondo regolamento, servirebbe una sorta di deroga da parte della Fifa per poter permettere il trasferimento dell’ivoriano alla corte di Antonio Conte. In ogni caso resta sempre calda la pista che vuole la Juventus vicinissima all’attaccante basco Llorente per giugno ad una cifra nettamente inferiore rispetto ai trentacinque milioni di questa estate. Queste sono le voci più o meno fondate, poi ci sono le classiche boutade, tipo un ritorno di Maicon all’Inter, De Rossi al Milan. Più che mercato, in questo caso si parlerebbe di mercatino di Natale. Massimo Petrungaro 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 23 Parlando di... Sport Mammola Si dimette Totò Logozzo Toto' Logozzo getta la spugna. L'allenatore del Mammola calcio che milita in seconda categoria ha rassegnato le dimissioni dopo un lungo faccia a faccia con la società guidata dal presidente Pino Neve. Toto' Logozzo ex calciatore di serie A , molto conosciuto negl'i ambienti sportivi era stato chiamato in estate alla guida della compagine viola dopo l'amara retrocessione del Mammola dello scorso anno in prima categoria. In questo avvio di stagione il Mammola era partito molto bene rimanendo in testa alla classifica per alcune giornate. Da diverse settimane la squadra aveva accusato un calo di rendimento dovuto anche alle troppe assenze per infortunio. La sconfitta pesan- L’esordio di mister Ranieri L'Eccellenza calabrese quotata dalla Leaderbt Quello disputatosi domenica scorsa non è stato un turno del campionato di Eccellenza come tutti gli altri in Calabria. Ben tre partite, Brancaleone-Castrovillari, Silana 1947Soverato e Rende-Acri, sono finite infatti nel palinsesto del bookmaker Leaderbet. La società di scommesse maltese è la prima in assoluto a quotare i campionati di Eccellenza di varie regioni (Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia), oltre a offrire nel proprio palinsesto numerose partite di Serie D (domenica scorsa per Cosenza-Messina si è quotato anche l’Over/Under). L’innovativa e coraggiosa scelta di Leaderbet permette a migliaia di tifosi e appassionati, vere anime delle partite della provincia italiana, di poter scommettere anche sulla squadra della propria città, oltre che sulle blasonate squadre di Serie A, Liga, Premier e Champions. (tratto da strill.it) M.Gioiosa J. CLASSIFICA SIDERNO/ Insidiosa trasferta sul campo di Soverato La Società A.C.D. Siderno 1911 comunica di aver affidato la guida tecnica della prima squadra del Siderno calcio all’allenatore Alessandro Ranieri il quale vanta un curriculum di tutto rispetto. Inizia da calciatore nel settore giovanile del San Lorenzo (serie A argentina) dove rimane dal 1971 al 1976, successivamente dal 1976 al 1981 passa all’All Boys (serie A argentina) dove collezione 40 presenze e 2 gol. Nel 1981 arriva in Italia e si accasa al Catanzaro allora in serie A. Ora il suo arrivo a Siderno, a guidare una squadra blasonata sorretta da una dirigenza, d’ora in avanti, motivata a fare bene. Il suo compito sarà migliorare la classifica del Siderno calcio e condurlo in posizioni nettamente migliori. Altresì, la società comunica di aver perfezionato i seguenti accordi: ingaggio delle prestazioni sportive del calciatore Claudio Raucci , attaccante classe 1990 proveniente dalla Casertana e del calciatore Iannitti Marco esterno basso classe 1991 cresciuto nelle giovanili del Grosseto e di proprietà dell’Aversa Normanna. te di domenica scorsa contro la Vazzanese per 4-0 ha fatto precipitare la situazione. E' venuto meno il progetto iniziale - sostiene mister Logozzo - ed io ho deciso di farmi da parte con la speranza che questa decisione serva a rilanciare la squadra e a rivitalizzare tutto l'ambiente.”. Il presidente Pino Neve ringrazia Logozzo per il lavoro svolto e augura migliore fortune all'ex tecnico. Noi andiamo avanti e domani comunicheremo il nome del sostituto di Logozzo La società è sana e continua a lottare per raggiungere l'obiettivo che ci siamo prefissati ad avvio di stagione quello della promozione in prima categoria.” N. B. BOCALE 17 N.GIOIESE 35 RENDE 3 0 SOVERATO 16 GUARDAVALLE 2 9 CASTROVILLARI 1 4 ACRI 26 SILANA 13 SAN LUCIDO 1 1 ROCCELLA 22 PAOLANA 2 1 SIDERNO 7 ISOLA C.R. 20 BRANCALEONE 6 SERSALE 17 CATONA 17 QUINDICESIMA GIORNATA H.14,30 ISOLA C.R.- RENDE IERI ACRI-ROCCELLA BOCALE-SAN LUCIDO CASTROVILLARI-GUARDAVALLE N.GIOIESE-CATONA PAOLANA-BRANCALEONE SERSALE-SILANA SOVERATO-SIDERNO Quest’ultimo nelle ultime stagioni ha vestito la maglia di Agnonese, Campobasso e Casertana collezionando circa 60 presenze da titolare. I suddetti calciatori si aggiungono all’acquisto precedente, da circa 20 giorni, di Marco Peta , attaccante classe 93 ex primavera del Crotone, dove lo scorso anno ha disputato un ottimo campionato primavera. La società rimarrà attenta e vigile sul mercato con lo scopo di ingaggiare altri calciatori che andranno ad irrobustire ulteriormente, soprattutto qualitativamente, la rosa da qui alla fine del campionato I giallorossi si coccolano il neo arrivato Luca Mammolenti na sconfitta immeritata quella del Marina di Gioiosa di Gianni Scigliano che a Gallico nell'anticipo di sabato scorso ha giocato la partita più bella di questo avvio di stagione. Carbone e compagni si sono dimostrati determinati e capaci di mettere i brividi alla capolista uscendo a testa alta e tra gli applausi . La sconfitta è stata rimediata solo nella ripresa ma i giallorossi per quello che si è visto in campo avrebbero meritato un risultato positivo. Matteo Carbone con una grande giocata aveva portato in vantaggio la sua squadra nel primo tempo a coronamento di una prova maiuscola che ha confermato come la compagine del presidente Vincenzo Tavernese sia in buona salute. Nella ripresa la capolista è riuscita a ribaltare il risultato complice anche qualche errore della terna arbitrale che ha penalizzato ancora una volta la squadra giallorossa. Gianni Scigliano non fa drammi e pensa al derby di oggi pomeriggio contro la Bovalinese di mister Panarello che conclude un girone di andata finora molto positivo:” A Gallico ho visto la mia squadra giocare a grandi livelli peccato per il risultato che ci penalizza dopo aver comandato la gara. Ancora una volta l'arbitraggio ci ha penalizzato non voglio fare polemiche ma credo che la mia squadra meriti più rispetto. Non capisco il mio allontanamento dalla panchina da parte del direttore di gara credo che ci siano direttori di gara molto prevenuti sono molto dispiaciuto perché facciamo tanti sacrifici in settimana che poi vengono vanificati da errori veramente madornali. L'approccio perfetto alla gara ci ha permesso di sbloccare la partita , tutta la mia squadra però si è espressa al massimo delle proprie possibilità. La marcia delle prime in classifica prosegue spedita, noi stiamo facendo tutto il possibile per accorciare le distanze ma per noi la classifica già ci sorride. Sono sempre più convinto che questa squadra abbia le carte in regola per disputare un campionato tranquillo poi quello che verrà prenderemo senza assillarci più di tanto”. In questi giorni si è parlato tantissimo anche di mercato voci non confermate dalla società danno per certo l'arrivo nei prossimi giorni del forte attaccante Frammartino, mentre dovrebbe partire Andrea Maida destinazione Chiaravalle l'ex Roccella sta trovando poco spazio in questa stagione. Nel frattempo Gianni Scigliano si coccola i nuovi arrivati in casa giallorossa Quaranta e Luca Mammolenti quest'ultimo proveniente dal Bianco ha già esordito sabato a Gallico e oggi potrebbe giocare dal primo minuto. Luca Mammolenti è un vero lusso per questa categoria insieme ai fratelli Carbone potrebbe essere la vera ciliegina sulla torta per il Marina di Gioiosa per disputare un campionato da vertice. n.b U Il Gioiosa Jonica adesso punta direttamente al traguardo play-off Giusto pareggio a reti bianche tra Gioiosa Jonica e Bianco domenica scorsa al comunale al termine di un derby equilibrato, nel corso del quale entrambe le formazioni provano a costruire azioni di gioco palla a terra pur nei limiti del terreno di gioco reso viscido dalla pioggia costante, senza peraltro creare davvero numerose nitide palle goal. Da applausi, per entrambe le formazioni, le difese, che concedono davvero poco. Monumentali i centrali del Gioiosa Jonica, che - anche quando cedono qualcosa sul piano della velocità agli attaccanti avversari - sanno prontamente riposizionarsi, aiutandosi con l'esperienza e con il fisico. Equilibrato, infine, il duello a centrocampo, che vede entrambe le compagini tentare, per lo più senza fortuna, gli inserimenti da dietro per creare una superiorità decisiva. Alla fine il pareggio accontenta di più il Bianco di Gigi Caridi che malgrado abbia giocato quasi 32 minuti con un uomo in più ( espulso Denaro ) accetta ben volentieri questo risultato positivo in un terreno difficile come quello di Gioiosa dove nessuna squadra è riuscita a violare in questo girone di andata merito si Silvano che sta riuscendo a mettere in campo un formazione equilibrata e determinata. Archiviato l'addio di Diego Giovinazzo tecnico e società pensano alla sfida di Villa San Giovanni di oggi pomeriggio contro la Villese una sfida importante ai fini della classifica per entrambe le compagini che vogliono chiudere bene il girone di andata che si completa oggi. Il bilancio in casa Gioiosa è positivo Cosimo Silvano afferma : “ Abbiamo fatto molto bene come mi aspettavo, il campionato non è facile le squadre si sono tutte rinforzate i miei ragazzi si sono impegnati tantissimo raggiungendo una buona condizione fisica che ci ha permesso di conseguire una serie di risultati positivi per raggiungere una posizione di classifica invidiabile. Bisogna proseguire su questa strada e alla fine tireremo le somme”. Oggi a Villa San Giovanni mancherà Peppe Denaro faro del centrocampo biancorosso in quanto squalificato Silvano potrebbe inserire dal primo minuto Mimmo Libri con relativo spostamento di Barbaro nella linea della trequarti. In avanti fiducia al duo Siclari Panetta con Lorenzo Mazzone pronto a dare manforte all'azione offensiva dei biancorossi. Niodemo Barillaro CLASSIFICA GALLICESE TAURIANOVA REGGIOM. PALMESE GIOIOSA J. BIANCO M.GIOIOSA GIMIGLIANO DAVOLI 34 32 29 27 24 23 21 17 16 RIZZICONI VILLESE BOVALINESE MONTEPAONE S.CALOGERO POLISTENA R. CATANZARO 16 16 16 13 13 12 3 QUINDICESIMA GIORNATA BIANCO-REGGIOMED. IERI DAVOLI-MONTEPAONE IERI GIMIGLIANO-RIZZICONI M.GIOIOSA-BOVALINESE POLISTENA-GALLICESE SAN CALOGERO-PALMESE TAURIANOVESE-REAL CZ VILLESE-GIOIOSA J. DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 24 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 25 DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 26 Biblioteca Meridionalista BRUNO PALAMARA “Casalnuovo d’Africo chi sei?” È una di quelle domande che, come dice Marzullo, sorge spontanea, quando questo paese viene proposto all’attenzione di qualcuno. Succede questo perché esso è poco conosciuto se non fra gli addetti ai lavori, oscurato da quello che per un secolo e mezzo è stato il suo capoluogo, Africo, di cui, invece, l’opinione pubblica, non solo locale, ha conoscenza e memoria approfondita. Conoscere Africo, però, significa conoscere anche l’altra metà del suo cielo, una metà chiamata Casalnuovo d’Africo, una metà che mediaticamente e nella memoria collettiva è quasi del tutto scomparsa. Ecco, perché parlare oggi di Casalnuovo d’Africo, che ad alcuni potrebbe sembrare anacronistico, superato, vecchio, è, a nostro parere, qualcosa di attuale, perché, in un periodo e in un mondo che va perdendo la sua identità a vantaggio di una presunta mondializzazione della realtà storica, riesumare Casalnuovo significa recuperare una identità di popolo utile alla memoria storica collettiva del comprensorio locrideo, per non dire dell’intera regione. Questo perchè perdere una sola memoria storica di un qualsiasi centro della nostra Regione significa smarrire una parte della nostra calabresità. Casalnuovo è andato perduto, distrutto da un destino crudele e da una natura matrigna; grande, però, sarà la nostra colpa se non ci adopereremo, affinchè non cada nell’oblio più misero la storia, la memoria storica, il ricordo di un paese di così lunga durata. Casalnuovo, a dispetto della mancata notorietà, ha una sua autonoma storia multisecolare, essendo la sua nascita datata subito dopo l’anno Mille, una storia avvincente, dipanatasi parallela a quella di Africo, mai, però, confondendosi con quest’ultima. L’alluvione del ’51 ha distrutto Casalnuovo, ma non ha potuto cancellare la sua lunga storia dignitosa. È necessario solo rispolverarla, riproporla all’attenzione dell’opinione pubblica, non solo locale, per darle quel lustro che giustamente merita e farla conoscere anche e, soprattutto, alle nuove generazioni dell’attuale Africo che, non per propria colpa, non ne sono per niente consapevoli. In effetti, si tende a trascurare Casalnuovo, perché, erroneamente, si pensa che nell’ “Africo” è inglobato e racchiuso anche “Casalnuovo”, esaurendo nella storia del capoluogo anche quella della sua frazione. Questo grossolano errore avviene perchè non si ha chiara consapevolezza che Africo non è costituito da una sola entità, ma è l’insieme di due gruppi etnici, che hanno avuto ognuno una propria origine, hanno sviluppato ognuno una propria storia, hanno vissuto ognuno un proprio “mondo”, se si esclude l’ultimo cinquantennio che li ha visti vivere insieme ad Africo Nuovo. La frazione rappresenta sempre una “costola” del paese capoluogo, una sua derivazione, è, cioè, una parte di popolazione che si distacca dal nucleo centrale, per andare a vivere in un sito Casalinuovo d’Africo paese perduto e dimenticato Conoscere Africo, però, significa conoscere anche l’altra metà del suo cielo, una metà chiamata Casalnuovo d’Africo, una metà che mediaticamente e nella memoria collettiva è quasi del tutto scomparsa. non molto lontano all’interno dello stesso comune, mantenendo tutte le caratteristiche di quel nucleo. Casalnuovo non è stato mai una “costola” di Africo, avendo avuto una sua origine autonoma. Fino al 1815, anno in cui la “longa manus” statale accomunò questi due mondi così lontani tra loro, portando Casalnuovo, che fino ad allora era “terra” di Bruzzano, sotto la giurisdizione di Africo con la qualifica di frazione, nessun legame riuscì mai a tenere uniti i due paesi. E, in effetti, un legame tra loro era proprio difficile da ottenere, perchè di per sé differenti e antitetici in tutto. Separati in linea d’aria da una minima distanza di qualche chilometro, posizionati su due rilievi contrapposti che s’intravedevano da lontano, i due paesi hanno sempre vissuto in cagnesco tra di loro. La loro divisione si estendeva anche, e perfino, nel campo ecclesiale, perché capoluogo e frazione detenevano due parrocchie diverse, facenti parte di due Diocesi differenti. Casalnuovo, infatti, era titolare della “parrocchia San Salvatore”, appartenente alla Diocesi di Locri-Gerace, Africo deteneva la “parrocchia di San Francesco”, ricadente sotto la giurisdizione della Diocesi di Bova. E, naturalmente, avevano anche due patroni diversi: San Leo era il santo protettore degli “africoti”, San Salvatore era il santo patrono dei “tignanisi”. E ognuno dei due centri aspromontani celebrava al meglio il proprio Santo con una festa patronale in cui ciascuno cercava di superare l’altro. Anche il linguaggio testimonia la diversità d’origine e di etnia, palesando un dualismo linguistico, la cosiddetta “sinecia linguistica”, che è ancora attuale, pur dopo più di mezzo secolo di coabitazione nello stesso paese di Africo Nuovo. Ci riferiamo, per fare un esempio, alla pronuncia di “kiddu” e “kil’l’u”, ben riconoscibile quando si ha l’occasione di ascoltare gli africesi. E chi per la prima volta visita i posti dove si è dipanata la storia dei due paesi non può fare a meno di chiedersi come si potesse vivere in luoghi così difficilmente raggiungibili, praticamente isolati dal resto del mondo. Le prime sconcertanti immagini di questa amara realtà di Africo e di Casalnuovo furono quelle regalate al mondo dagli scatti del fotografo Tino Petrelli, pubblicate su “L’Europeo” nel 1948, fotogrammi e scorci di una vita vissuta al limite del verosimile, una vita di sofferenze e di duro lavoro, una vita per molti versi oggi inimmaginabile. Non è che gli altri paesi del circondario vivessero meglio, più o meno avevano la sua stessa misera condizione di vita, ma il tutto a Casalnuovo, come ad Africo stesso, era esasperato dalla sua stessa sfortunata collocazione che l’ha portata a vivere in un posto tanto difficilmente raggiungibile. E, allora, ci si domanda perché questa gente è andata a costruire il proprio paese su una rupe, alla destra del torrente Aposcipo, a 737 metri sul livello del mare, lontano più di quindici chilometri da Bova e così vicino ad Africo, pur essendo così distante e diverso per modo di essere e di pensare. Per Costantino Romeo “una squadra di pastori fondò molti secoli fa vicino ad Africo un paesello di nome Tignano, anzi gli anziani dicevano che combatterono contro gli arabi”. Dal nome Tignano nacque, secondo il Romeo, il termine “tignanisi”, appellativo che ancora oggi si usa ad Africo per indicare gli abitanti provenienti da Casalnuovo. Noi siamo, invece, convinti che Casalnuovo sia nato al tempo delle incursioni saracene e abbia avuto la stessa origine degli altri casali di Bruzzano, quali Motticella, un tempo chiamato Motta Bruzzano, e Ferruzzano, tutti sorti dal tentativo di sfuggire all’incubo rappresentato dai saraceni. Una parte di questa popolazione cercò luoghi più riparati e sicuri e, così, oltrepassò il Monte Scapparrone, andando a costruire un nuovo paese, proprio Casalnuovo, per qualche tempo chiamato anche “Il Salvatore”. Non si sa per quale motivo essa sia andata a posizionarsi così vicino ad Africo. Tutto è nato in modo casuale, forse gli abitanti si saranno accorti solo in seguito della RICORDANTO Ciao nonnino, Continuerò a vivere nel ricordo dei tuoi insegnamenti e nel segno dei tuoi valori. I tuoi nipoti sua inopportunità e, probabilmente, si saranno anche pentiti di essere andati a costruire un nuovo paese proprio lì a due-tre chilometri d’aria dal punto dove sorgeva già Africo, che diventerà nel tempo il paese-rivale, fino alla distruzione di entrambi con la tragica alluvione dell’ottobre 1951. Dell’esistenza di Casalnuovo si ha notizia già sin dal XIII secolo, come ci informano le “Disposizioni” di Federico II con le quali si disponeva, tra l’altro, che alla riparazione del Castello di Seminara doveva provvedere anche la popolazione di Bruzzano e dei suoi casali Motticella, San Salvatore (Casalnuovo), Precacore, Ferruzzano. Casalnuovo, come gli altri casali, segue, quindi, le sorti di Bruzzano, centro che ha avuto sempre un’importanza strategica sin dalla metà del secolo XIII, quando era Baronia degli Appard, per passare poi nel corso dei secoli ai Rufo, agli Stayti e ai Carafa, principi di Roccella, che nel 1621 ebbero il titolo di Duchi di Bruzzano, tenendolo fino all’eversione della feudalità, avvenuta nel 1806. Noi non descriveremo qui tutta la storia di Casalnuovo, l’abbiamo già raccontata. Ci permettiamo solamente di citare alcuni episodi o fatti che possono rappresentare i tratti distintivi di questo antico popolo, sottolineando che Casalnuovo si è sempre caratterizzato nella difesa del proprio territorio con atti e comportamenti degni di nota. Nel 1807 Casalnuovo si distingue per un atto di altruismo nei confronti di Africo: in un periodo storico in cui il proprio paese appartiene ancora alla terra di Bruzzano, i casalinoviti portano un valido e decisivo aiuto ai vicini africesi, impegnati nella difesa del proprio territorio, occupato e messo a saccheggio da due compagnie di volteggiatori francesi che sono costrette ad una veloce e sanguinosa ritirata. È l’abolizione del regime feudale, avvenuta nel 1806, che porta ad unificare i destini di Africo e Casalnuovo. Infatti, è in questo periodo che il regime napoleonico in Italia si dà nuove regole burocratiche, facendo così nascere i comuni. Casalnuovo viene staccato dalla terra di Bruzzano e aggregato, senza la sua volontà, a parDOMENICA tire dal 1815, come frazione al comune di Africo. In verità, c’è un disperato tentativo da parte di Casalnuovo di opporsi a tale decisione, facendo intervenire nel 1830, come ci ricorda A. Oppedisano, il Vescovo di Gerace al fine di far elevare Casalnuovo a comune autonomo: la richiesta non viene, però, accolta perché la popolazione della frazione non superava le 1000 anime, facendolo così rimanere per sempre sottocomune di Africo. I terremoti del 1905 e del 1908 danneggiano gravemente Casalnuovo. Anche la chiesa di San Salvatore subisce danni irreparabili e sarà rifatta a spese dello Stato. Di Casalnuovo si è interessato anche Saverio Strati, che, prima di intraprendere la carriera di scrittore, ha lavorato negli anni trenta come giovane muratore presso Africo e Casalnuovo. E proprio a Casalnuovo ha ambientato i suoi primi due romanzi, “La Marchesina” e “La Teda”, dove descrive l’ambiente della Casalnuovo del tempo rendendo immortali alcuni personaggi come Betta, la “marchesina”, che, in realtà, si chiamava Vittoria Palamara, una donna energica che sapeva gestire insieme al marito la piccola bottega paesana, “a putigha” di una volta, e che si faceva rispettare a dovere in un ambiente chiuso e maschilista, o come “don Giannandria”, il macellaio, che, pur cieco per un incidente, riusciva a sgozzare le capre, a vendere la carne e a contare i soldi, a camminare solo per le strade e salutare, riconoscendo le persone dal contatto o solo dalla vicinanza. In sostanza, “vedeva” meglio lui di chi gli occhi ce li aveva e non andava oltre il palmo della propria mano. Come per Africo, anche per Casalnuovo è l’alluvione dell’ottobre del 1951 il punto nevralgico della propria storia: e proprio in questa occasione il destino è sembrato volersi fare beffa di questo paese. È il 5 agosto 1951: la gente è riunita in piazza ad accogliere, festosa, l’arrivo trionfale della prima corriera che giunge a Casalnuovo, inaugurando una strada, simbolo di un progresso che stava raggiungendo anche questa località. È il segnale che anche Casalnuovo è finalmente collegato col mondo, ignaro del destino avverso che solo tre mesi dopo (15 ottobre) scatenerà i suoi fulmini, cancellandolo dalla geografia del territorio. Sono più note le vicende che interessano l’alluvione e il lungo esodo di Casalnuovo verso la definitiva sistemazione del paese, una diaspora durata quasi dieci anni, trascorsi quasi interamente nel centroprofughi del “seminario” di Bova Marina, periodo in cui il popolo casalinovita ha lottato per la conservazione della propria dignità e della propria autonomia etnica e che ha trovato finale collocazione nei pressi di Capo Bruzzano proprio vicino alla foce del fiume La Verde, il fiume che con l’Aposcipo, la fiumara di Africo, nasce nel territorio dove si è dipanata per una decina di secoli la storia di questi due amati e amabili paesi. Oggi di Casalnuovo, come di Africo, si possono rinvenire solo ruderi, resti di un passato che non può e non deve scomparire. 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 27 Parlando di... TROPEA LEGGERE&SCRIVERE Le sorelle Bice e Carla Biagi parlano di giornalismo Il pomeriggio del 12 dicembre al TropeaFestival Leggere&Scrivere si Ë svolto all’insegna del giornalismo e del ricordo. Le sorelle Bice e Carla Biagi hanno allietato il Sistema Bibliotecario Vibonese raccontando dell’indimenticabile papà Enzo da una prospettiva diversa da quella che conosciamo, quella televisiva, giornalistica, mediatica: il ritratto di «un uomo per bene che ha fatto anche il giornalista», un personaggio, cioè, che ha segnato un cinquantennio di storia italiana con i suoi reportage, i suoi incontri con i migliori personaggi del ’900, le sue inchieste, che ha narrato ogni aspetto politicosociale dellíItalia di questo secolo da una prospettiva del tutto familiare e intima. Il libro Casa Biagi. Una storia familiare (edito da Rizzoli), che è stato presentato all’incontro, è infatti il racconto di pi˘ generazioni, dal punto di vista di due adolescenti che guardavano il padre con amore e timore, poi divenute donne di inscalfibile moralità capaci di raccontare con pungente ironia e la medesima capacità di coinvolgimento CULTURA E SOCIETÀ ELEONORA ARAGONA na ragazza solare e semplice. Si presenta con una decisa stretta di mano ed un ampio sorriso. È come quei personaggi dalla doppia vita. Barista di giorno e pittrice di notte. Nadia Martelli è uno dei giovani artisti emergenti della Locride cui abbiamo dedicato la copertina ad agosto. È una dei figli del Gigante. Sin da piccola ha sentito un’attrazione verso le forme e i colori. Come tutti i bambini disegnava, già allora quelle linee erano per lei qualcosa di più. «Ho capito che sarei voluta diventare un'artista guardando le nuvole. Le forme delle nuvole mi hanno subito ispirata». La sua passione la porta a frequentare il liceo artistico ma, come spesso accade, l'esperienza scolastica non le dà quello che sognava. Voleva imparare a dipingere e nessuno glielo ha insegnato. L'unica tela che ha realizzato è stata quella per il diploma. Si scoraggia un po’, perde un attimo di vista il suo sogno. Si lascia abbattere dalle difficoltà: vorrebbe proseguire gli studi, iscriversi all'Accademia, ma non può e inizia a lavorare. E un giorno ecco che dei ragazzi si presentano nel bar in cui lavora e le riportando quell'unica tela che aveva dipinto. «Dopo un certo numero di anni i vecchi lavori vengo- U SIDERNO SUPERIORE La mostra “La Magia del presepe” di Tecla Giannini Sabato 22 dicembre alle ore 16,00 al Palazzo de Mojà di Siderno Superiore, alla presenza del preside Vito Pirruccio dell’Istituto Comprensivo Siderno Agnana, di S.E. Mons. Fiorini Morosini, del commissario Luca Rotondi e della dott.ssa Chiara Staltari si inaugurerà la prima rassegna di arte presepiale, “La Magia del presepe” per rimanere aperta al pubblico fino al 30 dicembre dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle ore 16,00 alle 18,00. Interverranno il presidente del consiglio di Istituto Elio L’INTERVISTA a Nadia Martelli La semplicità di una giovane artista no mandati al macero. Loro avevano visto il mio quadro e gli era piaciuto così tanto da averlo voluto salvare. Hanno fatto qualche ricerca e mi hanno trovata». È molto emozionata Nadia mentre mi racconta questo episodio. È stato in quel momento che la sua passione sopita, accantonata un attimo si è risvegliata. Con nuovo slancio si rituffa nella pittura, stavolta non si farà demoralizzare dalle avversità. Sarà più forte e testarda. Impara a dipingere da autodidatta, studia e dipinge di notte, dopo il lavoro. I suoi sforzi, le sue nottate vengono ripagati. Inizia ad esporre le sue opere. Le mostra ad amici e parenti. Le appende nel suo bar. Pezzano, Don Giuseppe Alfano e il presidente della Pro Loco Agostino Santacroce. L’iniziativa partita due mesi fa è inserita nell’ambito di un percorso progettuale di gemellaggio, sulla conoscenza del territorio, dell’Istituto Comprensivo di Siderno con l’ Istituto Pluricomprensivo di Laives (Bz). “Uno scambio culturale come riporta il quotidiano L’Alto Adige - finalizzato alla conoscenza reciproca, per sviluppare la consapevolezza dell’ identità, delle origini ma anche dei comuni aspetti di vita”. Nel corso della serata è previsto un collegamento via skype con L’Istituto Pluricomprensivo di Laives per cui gli alunni della IVA e IV B del plesso “M.Bello” di Siderno avranno modo di conoscere i gemelli della terza B a tempo pieno dell’elementare Gandhi di Laives i quali, per l’occasione. hanno allestito un presepe che richiama il territorio di origine. Numerose le adesioni pervenute, tante le tipologie di presepi che si potranno vedere in mostra fatti dai materiali più classici ai più fantasiosi, tutti però hanno un unico denominatore, rappresentare con semplicità e fantasia la natività di Gesù Cristo “Dal mare alla montagna tra cultura, riti sacri e antiche tradizioni”. Lo scopo della manifestazione è quello di proporre una rassegna presepistica di qualità, contribuendo a mantenere alto il valore della tradizione e sostenere la diffusione del presepio. Da giorno 15d icembre la mostra rimarrà aperta per le scuole dalle ore 9,00 alle 12,00. FESTIVAL LETTERARIO Due ospiti illustri: Criaco e Gangemi Una raccolta di racconti sulla Reggio araba del 1000, la collaborazione con le Accademie di Belle Arti, lo stretto delle Sirene, la Casa del Mediterraneo, il recupero della storia negata. Sono questi i primi progetti emersi dagli incontri, i dibattiti, i workshop dei primi giorni del Mediterranean Experiences Festival. Tra Roccella e Palmi, corrono le proposte del primo festival intitolato alla città metropolitana. Due grandi scrittori reggini si confrontano con il noir, lo sviluppo dei personaggi, il confronto con le boli che ho usato sono stati il Sole, che è anche la mia firma, perché il mio motto artistico è “Guarda sempre verso il sole”. Per me esprime la positività. Ma ho anche inserito la Luna che rappresenta i momenti di riposo. Con la scala invece ho voluto sottolineare che la vita è in salita. La chitarra è un omaggio alla musica che mi trascina e mi ispira quando lavoro. Il bicchiere e la bottiglia mezzi pieni perché non mi sento una persona ancora completa. Ed infine il libro rappresenta l'altra mia passione, la scrittura». Realizza ciò che sognava. Una prima galleria nota i suoi lavori, la Mediterraneamente.com, e poi anche la gallerista Lina Marando rimane colpita da alcuni suoi dipinti e le chiede di far parte del suo parco artisti. Ciascun artista ha un quadro e uno stile che lo rappresentano, in cui riescono a esprimersi per Nadia sono i dipinti astratti a permetterle di farla apparire su tela. Il quadro che non venderà mai e in cui, per adesso, si sente è L'informale personale (v. foto). Le abbiamo chiesto di descrivercelo in chiusura d’intervista così da cercare di capire chi è veramente questa artista emergente. «In questo quadro ho espresso me stessa. I sim- grandi case editrici. Gioacchino Criaco affronta in modo assolutamente moderno l’identità reggina nella scrittura nella tradizione, un investimento importante per una città che riacquisti i suoi gradi di nobiltà. Da La canzone d’Aspromonte alle chiese di Africo, dalla Reggio Murattiana, quella stessa che ha progettato il Real Teatro Borbonio e il liceo classico Campanella, Criaco ha parlato al convento dei Minimi di Roccella di scrittura e contenuti, alla ricerca di personaggi dimenticati della nostra storia. Mimmo Gangemi, che si ribella contro le lobby editoriali, dopo averle incalzate, passa alla Garzanti, racconta storie di emigrazione positive, di reggini che conquistano DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 28 del loro padre molti aneddoti della loro vita di bambine prima, di giovani donne poi, mettendo in evidenza la figura di un uomo rigoroso quanto affettuoso, anche se «uno scapolo con famiglia» a causa del suo lavoro, la più grande passione della sua vita. E del suo lavoro è stato inevitabile discutere durante l’incontro al Complesso Santa Chiara, moderato dalla giornalista Rai Karen Sarlo: rispondendo alle domande dellíintervistatrice e del pubblico, in uníatmosfera piuttosto intima e delicata, Bice e Carla Biagi hanno raccontato della “ruvidezza appenninica” del padre, una consapevolezza che accompagnava Enzo e cosÏ anche la sua famiglia, del suo amore per la Calabria, per i calabresi e la loro letteratura (in particolare Corrado Alvaro), del particolare conflitto generazionale con Carla, fra le due quella più impegnata politicamente nelle proteste del ’68. Alla domanda classica sulle assenze frequenti del padre e sulle conseguenze di questo in famiglia, le sorelle Biagi hanno risposto con la consapevolezza di L’INTERVISTA a Cinzia Saraco Tornando da Uomini e donne Dopo la partecipazione ad Uomini e Donne e vista la curiosità che la notizia ha suscitato nei nostri lettori abbiamo intervistato Cinzia Saraco. Segui sempre il programma? Sì, da quando sono ragazzina. Come ti hanno selezionata? Ho mandato una mail, così per gioco. Non pensavo mi chiamassero. Mi aveva colpito questo ragazzo che partecipava e ci ho provato. Mi sono stupita della velocità con cui mi hanno subito ricontattata. Abbiamo fatto un provino telefonico e mi hanno fatto andare a Roma dove abbiamo registrato. E una volta lì? Come erano organizzati? Nel giro di una settimana sono andata due volte a Roma. l’America. E a breve scadenza avremo altri due romanzi in libreria. Mai Reggio aveva avuto per evento, due grandi scrittori, che progettano un futuro. E i poeti dialettali come Stefano Mangione che si è posto il problema di una lingua, il Reggino, che in città soffre perché non rappresenta la società rurale come il Reggino delle campagne. Da qui un progetto e un dibattito che passa attraverso la conservazione del dialetto e lo sviluppo della sua forma, lo strambotto dei cuntruvadori del Duecento. Fiori e Rispetti, Laudi, forme drammatizzate alla maniera della laudi, i poeti reggini rincorrono le forme della lirica medievale,a lal ricerca di una identità contemporanea. Riflessioni su strutture e linguaggio, racconto della regginità, recupero della Storia attraverso i Personaggi, sono questi i rimi risultati del festival fluido, il Mediterranean Experiences Festival che quest’anno ha per sottotiolo “Stretti dalle Sirene”, e venerdì uno scrittore catanese Emanuele Coco presentando il suo libro è pronto a lanciare lo Stretto delle Sirene. E poi la sera spettacolo, dopo le 19, all’auditorium del Cipresseto, con lo spettacolo teatrale di Orazio Condorelli e un forum con gli artisti presenti sulle arti nel Mediterraneo, da Malta alla Croazia, alla Spagna alla Tunisia. chi è cresciuto alla luce di una figura straordinaria, la cui professione era parte integrante del suo carattere, sebbene mantenuta lontana dallíintimit‡ familiare, un uomo ìpresente anche quando non cíeraî per via della sua forza caratteriale immensa e contagiosa. In un clima di regole rigorosissime ma educative, sereno e protetto dagli sconvolgimenti del mondo che pure Enzo Biagi raccontava ogni giorno, sono cresciute Bice e Carla, che ora lo ricordano con molta commozione ma senza mai abbandonarsi al sentimentalismo. la Riviera SCULTURA Giovanni Longo al salone Eurasia L’organizzazione è fantastica. Sono tutti gentili e professionali. Ti coccolano, ti trattano benissimo. Mi sono sentita come in famiglia. E per me è stato importante perché non sono abituata ad andare fuori e stare da sola. Vedendo il programma si ha l’impressione che sia tutto costruito… No, è stato tutto vero e improvvisato. La De Filippi che impressione ti ha fatto? Lei è splendida. È il mio idolo televisivo ed è valsa la pena di fare quest’esperienza anche solo per conoscerla. Pensi di riproporti? Se ci sarà qualche altro tronista che mi piacerà sì, sicuramente. Sculture ecosostenibili che partono dalla Locride alla volta del salone Eurasia in Cina. Giovanni Longo, locrese di ventisette anni, con il progetto Trentadue denti , creato insieme a Claudia Capogreco, ha partecipato a un workshop che si è svolto dal 22 al 29 ottobre a Shanghai. Il materiale preferito da Giovanni per realizzare le sue opere è il legno di recupero che si trova sulle spiagge. foto NOTIZIE Più libri, più liberi ha ospitato anche Lina Furfaro. Presso Palazzo Dei Congressi la scrittrice originaria di Locri ha presentato il suo ultimo lavoro. Il salone della piccola e media editoria è ormai uno degli appuntamenti obbligati per autori e lettori SLENDIDI E SPLENDENTI A SCUOLA Gli specialisti incontrano gli studenti “L'Azienda è un'organizzazione che persegue anche finalità sociali prima che economiche e produttive”: questo il valore portante per l'iniziativa che il gruppo “Splendidi e Splendenti” nell'ambito delle proprie attività sociali, ha deciso agli albori dell'anno che si sta concludendo, di comunicare agli studenti della Locride, investendo in eventi di formazione gratuiti presso le Scuole su tematiche “cruciali” per il loro sviluppo professionale e personale, quali la conoscenza dell'attuale mercato del lavoro e delle attività di marketing. Le due giornate di formazione si sono tenute il 5 dicembre 2012 presso il Liceo Classico di Locri per le quarte e quinte classi di alcuni istituti superiori della Città e il 6 dicembre 2012 presso l'Istituto Tecnico Commerciale “G. Marconi” di Siderno alla presenza di alcune centinaia di studenti del comprensorio. Sulle tematiche relative al Marketing sono intervenuti la dott.ssa Rosaria Carresi, resp. del Marketing strategico del gruppo, e il dott. Francesco Multari, resp. della Formazione del Personale. Durante le ore di incontro i formatori sono riusciti ad attirare l'interesse degli studenti e la loro curiosità su tematiche oggi quanto mai percepite come importanti. DOMENICA Una delegazione del comune portoghese di Cuba si trova a Reggio per l'avvio del progetto internazionale “WeBook”, obiettivo è stimolare l'abitudine alla lettura da parte dei giovani. Coinvolti l'Associazione Pronexus, l'Istituto Tecnico Industriale “Panella” di Reggio Calabria, (AFI), l'Amministrazione provinciale. 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 29 Parlando di... La verità dell’Iride di Benjamin Bowson Le sentenze solo i poveri le devono accettare o mi sono beccato trent'anni di galera e avrei dovuto stare zitto. Chiamatemi birbante, avevo un gruzzolo da parte talmente consistente che mi ha permesso di corrompere mezzo mondo e organizzare un'evasione spettacolare. Mi sono detto, ma perché potenti e magistrati, quando sono contro di loro, le sentenze le criticano a spron battuto e la massa dei condannati dovrebbe farsi mettere ai piedi i ceppi, senza neppure poter parlare. In Italia, a esempio. Lasciando stare il berlusca che lui non fa testo e portarlo a esempio nuocerebbe soltanto alla mia causa. Se arrestano Tortora, si criticano giudici e gendarmi, così per Sofri. Se alla Diaz i poliziotti sono i cattivi. Se a Reggio la toga migliore ha la rogna? Perché basta poi che ti bollino come mafioso o spacciatore, perché tutti applaudano fino a spellarsi le mani? Mettete i rivoluzionari, al nord sono contro toghe e divise, al sud sono al fianco dei pubblici ministeri e dei poliziotti. Vi sembra logico? Perché un poliziotto se dice di combattere la mafia, non sbaglia mai e se controlla la piazza sbaglia sempre? Questo lo dico alle migliaia di rivoluzionari della rete, che combattono il sistema nel resto del mondo e quando si parla di Calabria e Sicilia le loro stelle polari sono gli uomini in toga nera e in divisa azzurra? Toghe e divise sono sempre uguali a ogni latitudine. Servono sempre l'ordine costituito e, in via di principio, il loro agire è opinabile, prescindendo da chi dicono di combattere. E un uomo in catene, sia accusato di mafia o sia uno studente, può sempre essere innocente. E chiunque sia condannato non può essere costretto ad accettare la sentenza solo perché è un poveraccio. Tutti avrebbero diritto a sentenze giuste. A me la droga sulla barca l'avevano messo i poliziotti, per questo sono evaso, trent'anni mi sembravano troppi per fare l'ipocrita e celebrare il trionfo della giustizia. I BRIGANTI Il brizzolato 10 cose che ... un terrone deve x sapere prima di trasferirsi al nord By lafilosofiareggina Girando su internet ci siamo imbattuti sull’articolo che riportiamo qui di seguito (e che trovate a questo link)….troppo esilarante, troppo vero! Non potevamo non riportarlo sul nostro blog, la firma è di “La ragazza col tacco 12…rotto”. Buona lettura! Eccoci cari conterroni! Sette anni a Bologna e mi sento di dovervi dare dei consigli: prima che decidiate di trasferirvi al nord ci sono un po’ di cose che dovete sapere… 1) La gente del nord è convinta di essere del centro. Abito a Bologna non a Roma eppure qua sono tutti convinti di essere del centro massimo centro nord…ma io mi domando: ce l’avete una cartina geografica a Bologna? Vi rendete conto che se i miei genitori abitano a ben 645 Km di autostrada non potete essere del centro? No, loro possono abitare anche a Udine e ti diranno “Nord? Ma quale nord?! Allora quelli delle Alpi che sono?” 2) Gli uomini del nord non offrono. Questo lo dico a voi donne del sud abituate all’uomo che vi viene a prendere, vi porta a cena e paga…dimenticate. L’uomo del nord non offre e non solo. Sarebbe già un qualcosa pagare alla romana…ma, evidentemente, si chiama alla romana perché vale fino a Roma! Più su della capitale controllano sul menù quello che avete preso e ognuno paga quello che ha mangiato. E voi dovrete resistere alla voglia di alzarvi, buttargli i soldi della cena in faccia e dirgli “Non chiamare mai più.” Fingerete indifferenza, pagherete e andrete via. E tranquille, l’uomo del nord non vi bacerà…TRANQUILLISSIME. 3) Il mare non c’è. Non vi sto dicendo un’ovvietà, attenzione. Soprattutto in Emilia Romagna, sosterranno di avere il mare vicino. Chiamarla pozza d’acqua, o anche brodo vegetale, è già abbastanza. Altra cosa di cui dovete essere avvertiti sul mare è che il loro concetto di andare a mare non equivale al Suerte di Mario Leo Bruzzaniti «Che l’amore vi spacchi il cuore» nostro: non si sdraiano a quattro di bastoni e leggono un buon libro rosolandosi e non facendo una beata mazza. NO. In spiaggia si gioca a racchettoni (e hanno le regole, non intendono i nostri palleggi…hanno un campo, le battute, i giocatori!), in spiaggia si fa aperitivo e si balla, ci si muove, ci si diverte…Per me è uno stress, non lo nego, uno stress infinito. Non so se è peggio fare tutta st’attività in spiaggia o non poter fare il bagno! 4) Dovrete rifarvi il guardaroba. Il freddo di qua è inarrivabile, non è un freddo normale e, soprattutto, non è un freddo a cui siete abituati. E quando vostra madre vi chiamerà lamentandosi degli 8 gradi che ci sono a casa sua voi avrete voglia di prendere un bazooka e distruggerla a distanza. Il vostro cappottino carino andrà nell’armadio della roba che non usate, i jeans saranno troppo caldi per l’estate e troppo freddi per l’inverno, andrete in giro imbottiti come l’omino della Michelin tremando e sentirete gli autoctoni dire “Che bella giornata!” e dovrete trattenervi dalla voglia di spezzargli il collo con una mossa di Kung Fu! 5) La strana vicenda dei compleanni. Belli i compleanni del sud…mamma ti preparava la torta, zia ti faceva due tartine e papà comprava chili di patatine e pop corn, poi loro uscivano e tu saccheggiavi la cantina in cui c’era dell’ottimo vino fatto in casa. Al nord la gente ti invita al compleanno e tu ti devi pagare la cena. No, non sto scherzando e non è un bluff! Cioè loro decidono dove festeggiare, tu vai e ti paghi la cena e loro….offrono la torta! Quindi io vengo al tuo compleanno, pago la cena e ti faccio il regalo…per noi è assolutamente inconcepibile! 6) Nessuno in casa ha le fruste elettriche. Andare dalla vicina di casa a chiedere se ha una frusta equivale a sentirsi osservati come una maniaca sessuale! No, al nord non fanno i dolci fatti in casa, si comprano in pasticceria. Ecco spiegato perché ai com- Che l’amore vi sbatta su un trabiccolo puzzolente per chilometri e chilometri, di quelli che ad arrivare ci impiegano una esistenza, ma a rientrare sono veloci come un fulmine. Vi trascini l’anima in un entusiasmo spropositato davanti al più semplice dei gesti. Possiate voi provare una commozione pleanni offrono la torta…con quello che costa una torta della pasticceria…e quando dite che fate dolci vi guarderanno come alieni e vi diranno “Oh anche mia nonna li faceva!” respirate a fondo e non rispondete! 7) Pranzo o cena?! Vi invitano a pranzo? Non pensate che abbiate tutta la mattina libera…qui si mangia ad orari da ospedale…12.30 si fa pranzo, 20.00 si fa cena e, mi raccomando, non si pranza e cena in casa, solo al ristorante. Niente pranzi della domenica alle 14.30 tutti a casa di….no, ci si vede il venerdì sera alle 18.30 per l’ape…aperitivo prima di mangiare. Sì, al nord la ricchezza si vede e dovrete inventarvi delle scuse per non andare, non si può dire non ho soldi! Non si parla di soldi mai con quelli del nord! 8) Passare a casa. Sei sotto casa di un tuo amico e vuoi bussare? No, errore! Non si può. Al nord bisogna telefonare e chiedere se si è a casa e se non disturbi! Hanno un senso di educazione incredibile e gli sembra maleducato passare da casa senza chiedere se si disturba. Per noi è inconcepibile, se sono sotto casa di qualcuno…un caffè non si nega a nessuno. Non fatelo MAI! 9) Il mercato. Al mercato al nord non si urla, non si tratta sul prezzo e i prezzi sono gli stessi di un negozio. Non vi aspettate i nostri mercati chiassosi, la gente che ti chiede sconti, trattare con la gente e dire “Se non me lo dai a di meno vado da un altro.” Altrimenti vi guarderanno come dei folli e vi diranno “Be vai pure!” 10) Uscire. Qui al nord si decide prima dove andare e c’è un motivo serio e ragionabile: fa un freddo porco! Non potete uscire per strada a passeggio e poi decidere cosa fare, morireste nel tentativo! Ci si mette d’accordo una settimana prima e si sa già in quale locale si va. Bene, adesso siete psicologicamente pronti a trasferirvi al nord e ad evitare brutte figure! Siete ancora sicuri di volervi trasferire? violenta, ancor prima di una primordiale emozione, davanti alla bellezza contemplativa di certe donne. Vi soffochi l’ingordigia mentre ascoltate tutti, guardate tutti, costruite la vita di tutti. Che scorra dentro di voi tanto vino quanto un inconsueto senso di armonia. Vi travolga la sincera emozione di un abbraccio. Per un intero giorno, vi muovano i passi sulle risate, vi riesca impossibile aggrottare la fronte, pesassero come mani di bambini i dolori. Ai suoi insegnamenti, All’uomo, prima che professore; F. Giordano. DOMENICA di Ruggero Brizzi La pazienza di Leonardo Il tempo non ha più molto senso. I minuti sono diventati gratis, come se si dovessero pagare, e le offerte mensili ti permettono di avere più ore. Non era così. Non doveva essere così per Leonardo di Cutro nel 1573 quando insieme al suo servitore intraprese un viaggio sino a Madrid per sfidare il sacerdote spagnolo Ruy Lopez, per dare un senso alla propria vita. Leonardo era un giovincello cutrese che studiava legge e che a Napoli si appassionò, grazie allo zio, al gioco che gli segnò la vita e lo rese glorioso in patria: gli scacchi. Partì due anni prima da Cutro alla volta del gran giocatore spagnolo Ruy Lopez. Partì da sconosciuto e con una grand dose di incoscienza. Fece tappa a Genova dove fu ospite in una casa privata e si fidanzò con la figlia del proprietario. Lasciò l'amico nella città ligure e continuò il viaggio da solo sino a Barcellona dove conobbe Tommaso Caputo, con cui continuò il viaggio a cui si unì un altro scacchista: Giovanni Rodriguez. Strada facendo i tre amici fecero una burla a un locandiere chiamato el Muchacho: Leonardo, fingendosi un dilettante gli vinse 700 scudi, somma che gli restituirono al ritorno, con animo e garbo di altri benedetti tempi. Nell'estate del 1575, arrivarono a destinazione al termine di un estenuante viaggio in carro. Leonardo frequentò il locale dove era solito giocare Ruy Lopez e ci giocò a 50 scudi a partita. Venuto a sapere degli incontri e che un giovane cutrese teneva testa a Ruy Lopez, il re di Spagna, Filippo II, si interessò dell'evento e volle che i due si sfidassero a corte in sua presenza sulla distanza di tre vittorie. Leonardo sconfisse il confessore del re, monsignor Lopez, per 3 a 2, con sommo sbigottimento da parte di tutti i commensali. Filippo II lo riempì di doni, ma il buon Leonardo, d'animo e indole superiore, li rifiutò e volle qualcosa di più nobile. Al posto di un grosso premio in denaro il sorprendente scacchista chiese che il suo paese, Cutro, fosse proclamato "Città" e i suoi abitanti esentati dal pagamento delle tasse per un periodo di vent'anni. 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 30 la Riviera IL NUOVO COMANDANTE DEI VIGILI DI GIOIOSA MARINA CON ALCUNI COLLEGHI Da Calabriamatik si lavora sempre sotto le direttive di Alfonzo Quelli che nonostante tutto...Forza Siderno Blob of the week Una bella famiglia !!! Un brigante cerca sempre consiglio ad un grande meridionalista Alessandro, Giuseppe, Cosimo, Vincenzo, Carlo e Rocco. Riunione di fine anno Ciccio il mago del fantacalcio C’è chi lava i piatti... ..e c’è chi mangerebbe anche il vicino di posto Occhio ragazzi !!! Tomás Milián alla corte del Castoro Babbo Natale è già in viaggio Ninni e Dino di Gamestime, le regole del “gioco” le fanno loro La Tigre di Portigliola (fotografato in Piazza Affari) saluta gli amici dell' Oasi Tamoil Vittorio Lucchese e Luca Sardella separati alla nascita Tonino e il porcino DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 31
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