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Advanced Robotics Technology and Systems Laboratory Università di Pisa Laurea Specialistica in Ingegneria Biomedica Corso di Bioingegneria della Riabilitazione Anno Accademico 2010/2011 Le scale di valutazione della disabilità motoria Stefano Mazzoleni, PhD ARTS Lab, Scuola Superiore Sant’Anna Sommario della presentazione Valutazione della disabilità motoria Analisi critica delle scale di valutazione Barthel Index Altri indici FIM La scala Fugl-Meyer Sviluppi futuri Conclusioni Definizione di misura La misura è un processo che dà luogo all’assegnazione di caratteristiche che consentono di classificare, ordinare o contare oggetti o individui (Wade, 1992). Definizione di misura Misura: descrizione quantitativa degli aspetti di un fenomeno fisico Valutazione: interpretazione delle misure, orientata a conclusioni e scelte operative Valutazione funzionale: riguarda una funzione e le relative prestazioni (es. deambulazione) Valutazione della disabilità motoria Nel maggio 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato la International Classification of Functioning, Disability and Health, ICF, in cui vengono definite le norme per la classificazione della disabilità (WHO, 2001), riconosciuta da 191 Paesi. La Classificazione ICF è lo strumento dell’OMS per descrivere e misurare la salute e la disabilità delle popolazioni. La ICF si basa sulla valutazione dell’interazione dinamica tra lo stato di salute del soggetto e i fattori ambientali e personali che lo caratterizzano. Il concetto di disabilità è associato al concetto di funzione e il concetto di menomazione a quello di funzione corporea e di struttura corporea. International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) Funzione: tutte le funzioni corporee, le attività e la partecipazione Aspetto positivo dell’interazione tra stato di salute e fattori contestuali personali e ambientali con cui l’individuo si confronta Disabilità: danno, limitazione all’attività o restrizione della partecipazione Aspetto negativo dell’interazione tra stato di salute e fattori contestuali personali e ambientali con cui l’individuo si confronta Compiti o azioni compiute da un individuo (es. il movimento) International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) Concetto di funzione (disabilità) Strutture e funzioni corporee (menomazione Qualsiasi funzione fisica) fisiologica (es. la mobilità) Attività e partecipazione (limitazione e Coinvolgimento del soggetto nelle situazioni restrizione) di vita sociale (es. interazione fra persone) Qualsiasi struttura anatomica (es. un organo) danno (impairment): irregolarità, difetto, perdita o significativo allontanamento dalla norma delle funzioni o delle strutture corporee International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) Fattori contestuali Fattori ambientali Fattori personali Formano l’ambiente fisico, sociale e attitudinale in cui vive una persona Attualmente non classificati, a causa della varietà sociale e culturale associata ad essi International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) Limitazione delle attività riferita alle difficoltà, qualitative o quantitative, che si possono incontrare nel loro svolgimento. Restrizione nella partecipazione determinata dalle difficoltà nella vita quotidiana. I concetti di limitazione delle attività e di restrizione della partecipazione sostituiscono quelli di disabiltà e di handicap, presenti nella precedente International Classification of Health and Disease (WHO, 1980). International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) Riabilitazione (Delisa, Martin, Curie, 1993) La riabilitazione è definita come quel processo che deve portare una persona a raggiungere un livello di capacità fisica, psicologica, sociale, professionale ed educativa completo rispetto alla propria menomazione fisiologica o anatomica e alle proprie limitazioni rispetto all’ambiente circostante. Gli obiettivi reali di un processo riabilitativo devono essere determinati dalla persona e da chi si occupa della sua cura, in modo da lavorare per raggiungere le funzioni ottimali a dispetto della disabilità residua, anche nel caso in cui la menomazione sia causata da un processo patologico e quindi non reversibile. Riabilitazione Obiettivo della riabilitazione: contenere le conseguenze di un danno, riducendo il livello di limitazione delle attività e/o di restrizione alla partecipazione e di assicurare al disabile le migliori condizioni di vita Riabilitazione medica: “normalizzare” il soggetto Riabilitazione sociale: “ottimizzare” l’ambiente per le esigenze del disabile Approccio sistematico al processo di riabilitazione Valutazione della disabilità motoria definire le esigenze riabilitative ed orientare l’intervento riabilitativo corretta scelta di ausili, protesi, ortesi… verificare la correttezza della terapia correggerla e riorientarla, se necessario documentare eventuali progressi Le scale di valutazione Basate su apprezzamento qualitativo da parte del terapista/fisiatra, espresso in termini qualitativi (assente, lieve, moderato, o grave) mediante punteggio numerico, basato su criteri di giudizio predeterminati Scale qualitative o semi-quantitative Svantaggi forti elementi di soggettività approssimazione e/o imprecisione definizione dettagliata criteri di giudizio e/o suddivisione in item da valutare singolarmente Vantaggi impiego rapido ed economico uso nullo o limitato di strumenti nessun disagio per il paziente strumento di valutazione valido e d efficace in varie applicazioni Le scale di valutazione I difetti della valutazione qualitativa (o semi-quantitativa) si possono superare utilizzando valutazioni quantitative rigorose, basate sull’uso sistematico di misure strumentali Lo strumento di misura, se usato correttamente, può garantire oggettività e ripetibilità della misura, migliorarne sensibilità ed accuratezza L’uso di uno strumento non garantisce, di per sé, né l’oggettività né l’utilità della misura ai fini della valutazione della disabilità Il ricorso alla misura strumentale non è né immediato né semplice Le scale di valutazione qualitative o semi-quantitative Una scala è costituita da un insieme di misure rilevanti per effettuare una valutazione in un dato contesto Le proprietà di una scala sono: Appropriatezza Validità Affidabilità Riproducibilità o ripetibilità Sensibilità Le scale di valutazione qualitative o semi-quantitative Una scala è costituita da un insieme di misure rilevanti per effettuare una valutazione in un dato contesto Le proprietà di una scala sono: Appropriatezza Ogni scala ha il proprio ambito di applicazione (patologia o funzione da valutare) e non deve essere impiegata in ambiti diversi, a meno che non sia stata validata scientificamente per il nuovo impiego. Validità Affidabilità Riproducibilità o ripetibilità Sensibilità Le scale di valutazione qualitative o semi-quantitative Una scala è costituita da un insieme di misure rilevanti per effettuare una valutazione in un dato contesto Le proprietà di una scala sono: Appropriatezza Validità deve essere dimostrata una correlazione tra il fenomeno da valutare e le grandezze impiegate per descriverlo nella scala; la dimostrazione si basa sul confronto con il contenuto, con un modello o con uno standard di riferimento. Affidabilità Riproducibilità o ripetibilità Sensibilità Le scale di valutazione qualitative o semi-quantitative Per ogni misura bisogna poter provare il tipo di validità più giusto per lo scopo per cui essa è stata effettuata. Le affermazioni fatte sulla validità devono inoltre riferirsi a situazioni particolari, obiettivi o popolazioni da studiare; se si usano dei sottopunteggi o dei punteggi composti, bisogna dimostrare la validità anche di ognuno di questi. Ad ogni stima di validità bisogna infine aggiungere sempre una descrizione della statistica usata; è’ importante sottolineare che l’affidabilità è una condizione necessaria e non sufficiente per la validità. Le scale di valutazione qualitative o semi-quantitative Una scala è costituita da un insieme di misure rilevanti per effettuare una valutazione in un dato contesto Le proprietà di una scala sono: Appropriatezza Validità Affidabilità è il grado con cui una misura è libera da errori casuali o occasionali. Riflette il grado di consistenza della misura; la valutazione di uno stesso caso (= stesso soggetto nelle stesse condizioni) deve dare lo stesso esito, indipendentemente dal valutatore; Riproducibilità o ripetibilità Sensibilità Le scale di valutazione qualitative o semi-quantitative L’affidabilità di una misura può essere valutata in più modi: Le tecniche statistiche comunemente usate per determinare l’affidabilità sono: Affidabilità inter-rater: è il grado di consistenza tra misure effettuate da due diversi osservatori precedentemente formati (“se due diversi individui ugualmente preparati non concordano, la procedura di misura è di dubbia obiettività ed utilità”, Johnston et al.,1992). Affidabilità test-retest (Stabilità): rispecchia la consistenza o la stabilità dei punteggi nel tempo ed è quindi critica se si studiano fenomeni in evoluzione. Consistenza interna: riflette la relazione tra vari elementi stabiliti per misurare la stessa caratteristica o capacità. Intra Class Correlation (ICC) Kappa (k) Correlazione di Pearson (r) Qualsiasi documento che contenga il resoconto di misure effettuate per l’analisi della riabilitazione dovrebbe essere accompagnato da stime numeriche sull’affidabilità della popolazione scelta, nonché da una descrizione del metodo usato per calcolarle. Le scale di valutazione qualitative o semi-quantitative Una scala è costituita da un insieme di misure rilevanti per effettuare una valutazione in un dato contesto Le proprietà di una scala sono: Appropriatezza Validità Affidabilità Riproducibilità o ripetibilità Pazienti nelle stesse condizioni devono ricevere la stessa valutazione, indipendentemente dal valutatore, dal momento e dal contesto. Sensibilità Le scale di valutazione qualitative o semi-quantitative Una scala è costituita da un insieme di misure rilevanti per effettuare una valutazione in un dato contesto Le proprietà di una scala sono: E’ opportuno che la scala Appropriatezza Validità Affidabilità Riproducibilità o ripetibilità Sensibilità garantisca facilità d’uso e breve durata del test la scala deve essere in grado di documentare con la necessaria sensibilità le variazioni del quadro clinico, indipendentemente dalla normale fluttuazione dei sintomi; si osserva spesso una diminuzione della sensibilità agli estremi inferiore e/o superiore del campo di misura (saturazione verso l’alto e/o verso il basso, floor and ceiling effect). Scale di misurazione della disabilità Le scale di misurazione della disabilità valutano le attività di vita quotidiana (ADL) o le attività strumentali di vita quotidiana (IADL) Gli strumenti ADL misurano le attività personali: vestirsi mangiare fare il bagno cura della persona Gli strumenti IADL valutano le capacità del soggetto di: adattarsi all’ambiente condurre la gestione della casa fare la spesa Le scale più diffuse sono: Barthel Index FIM PULSES Profile Indici ADL Scale di valutazione basate su questionari (5-30 min) Indice di Katz delle attività della vita quotidiana (Activities of Daily Living, ADL) (Katz et al., 1963) Indice di Barthel (Mahoney e Barthel, 1965), Indice di Barthel ampliato, Indice di Barthel come punteggio di autovalutazione secondo McGinnis (McGinnis et al., 1986), Indice di Barthel modificato (Shah et al., 1989) Standard della valutazione dell’indipendenza nelle ADL. Contiene sei item nel campo delle funzioni quotidiane (igiene personale, vestirsi, uso del bagno, continenza, alimentazione, capacità di spostarsi) Indici riferiti alle ADL dopo ictus cerebrale, ma applicabili anche ad altre situazioni Da 10 a 20 item Rivermead Mobility Index (RMI, Collen et al., 1991) Indaga vari aspetto della mobilità in situazioni della vita quotidiana 15 item Punteggio binario poco adatto a documentare progressi nelle singole funzioni Barthel Index Sviluppato nel 1965 per valutare le condizioni funzionali e le capacità di mobilità dei pazienti neuromuscolari e muscoloscheletrici degli ospedali per malati cronici del Maryland (Mahoney e Barthel, 1965). usato per valutare il grado di indipendenza di un paziente nell’esecuzione di alcuni compiti ADL di cura della persona e di mobilità prima del ricovero e per documentare i progressi durante la riabilitazione nel corso del ricovero. Ciascuna voce misura una singola funzione ADL(igiene personale, alimentazione, vestirsi, salire le scale…). 2 versioni: Wade e Collin (Collin 1988) contiene 10 voci ADL e fornisce un punteggio totale che varia da 0 (dip. totale) a 20 (ind. totale) con incrementi di 1 punto Granger (Granger, 1992) comprende 15 voci ADL e fornisce un punteggio che varia da 0 a 100 con incrementi di 5 punti elevata affidabilità test-ritest r=0,89 e interesaminatori r>0,95 (Granger, Albrecht e Hamilton, 1979) sensibile alle modificazioni funzionali e ai trattamenti riabilitativi Barthel Index Pros semplice da somministrare (può essere autosomministato, somministrato da un operatore sanitario o per telefono) tempo di somministrazione: 20 min possibilità di eseguire interviste telefoniche di follow-up Cons non è una scala ordinale: i pesi attribuiti a ciascuna voce sono talvolta arbitrari e pertanto non lineari (Duckworth, 1980) le modificazioni di un dato numero di punti non riflettono equivalenti cambiamenti nella funzione ADL nelle diverse attività campo di valutazione limitato: la scala misura solo funzioni molto basilari (non include altri domini, come il benessere psicologico) distorsione nei valori massimi e minimi (non comprende l’intera gamma delle modifiche comportamentali che si possono ottenere con la riabilitazione) i pazienti possono avere compromissioni cognitive significative e avere un punteggio complessivo elevato al Barthel Index Altri indici Scale di valutazione basate sull’osservazione del paziente Gait Assessment Rating Scale (GARS, Wolfson et al., 1990) Osservazione meticolosa della camminata Laboriosa e lunga (1h) Richiede accurata preparazione e valutatori addestrati Buona affidabilità, buona sensibilità GARS modificata (GARS-M) Physical Performance Test (PPT, Reuben e Sui, 1990) Da sette a nove semplici funzioni della vita quotidiana, cronometrando i tempi di esecuzione Mobilità fine e grossolana degli arti superiori, equilibrio, mobilità, coordinazione e resistenza 20 min Attendibilità >90% Altri indici Scale di valutazione basate sull’osservazione del paziente Scala MRC (Medical Research Council, MRC, 1976) Valutazione della forza muscolare, facendo compiere al soggetto movimenti semplici 10 min ca. Test di Tinetti (Tinetti, 1986) In ambito geriatrico, per la valutazione del controllo dell’equilibrio 13 item per la valutazione della stabilità posturale e 8 per la valutazione della camminata (valutazioni indipendenti e si possono effettuare separatamente) Anche in versioni ridotte Indici IADL Questi indici si differenziano da quelli ADL perché valutano attività più complesse, legate non tanto alla cura di sé, quanto piuttosto ad attività quotidiane come il cucinare, lo shopping, il telefonare, ecc.. Alcuni di questi indici possono essere calcolati da un semplice osservatore, altri richiedono la presenza di un terapista o di un medico. Così come per gli indici ADL, il loro campo d’applicazione è quello della valutazione del bisogno di un soggetto di un processo riabilitativo o di ausili tecnologici. Gli indici principali di questo tipo sono il PULSES Profile, l’AMPS (Assessment of Motor and Process Skills) e il FIM (Functional Independence Measure) FIM, Functional Independence Measure La Misura d’Indipendenza Funzionale (FIM) è la misura di disabilità più utilizzata e accettata dalla comunità internazionale Sviluppata in USA nel 1983 per valutare il costo di trattamenti riabilitativi è utilizzata per valutare le condizioni funzionali, i progressi e i risultati di pazienti in riabilitazione E’ una scala di misura utilizzabile per tutti i pazienti e per tutte le patologie per stabilire il livello i disabilità di un individuo in termini di bisogno di assistenza La FIM si è sviluppata a partire dalla UDS (Uniform Data System) per la medicina riabilitativa La UDS parte dalla distinzione tra menomazione (funzionalità), disabilità (attività) e handicap (vita sociale) La FIM fa riferimento ai due ambiti funzionali e delle attività ed è un indicatore mirato a stabilire il grado di disabilità, in termini di livello d’assistenza necessaria per portare a compimento le attività di vita quotidiana Vengono stabiliti vari livelli della riabilitazione e l’efficienza dell’assistenza può essere stimata dividendo l’aumento delle capacità funzionali del soggetto (misurabile con un aumento del punteggio FIM) per il costo dei servizi per la riabilitazione FIM, Functional Independence Measure (Rehabilitation Research & Training Center, UB) FIM, Functional Independence Measure Costituita da 18 voci organizzate in 6 sottoscale che valutano 2 dimensioni: Caratteristiche fisiche: alimentazione, pulizia personale, vestirsi, ecc. Capacità cognitive: comunicazione, interazioni sociale, memoria, ecc. Le voci legate alle condizioni fisiche sono tratte dall’indice di Barthel. Le tre voci legate alle capacità cognitive coprono gli ambiti dell’interazione sociale, della capacità di risolvere problemi e della memoria. difficile da apprendere, da usare e da autoamministrare Una scala ordinale di sette punteggi rappresenta i vari gradi d’indipendenza, legati al livello di assistenza necessario per il paziente; 1 (dipendente)..7 (indipendente), con granularità poco definita I punteggi si basano sulle performance pratiche più che sulle capacità generiche, e devono essere assegnati in base ad osservazioni dirette, ai colloqui con i pazienti e alle loro cartelle cliniche. I valutatori sono generalmente fisiatri, infermieri o terapisti e in genere servono 30 minuti per la valutazione di un paziente. La FIM è stata usata sia per gli adulti che per i bambini (in una versione modificata, dal nome WeeFIM) FIM, Functional Independence Measure Per ogni voce, ci sono due livelli di indipendenza funzionale che distinguono la completa indipendenza dall’indipendenza modificata, cioè quella per cui un’attività viene eseguita ma con lentezza, o con pericolo, o con l’aiuto di qualche ausilio. Due livelli dipendenti si riferiscono invece alla fornitura di assistenza: una dipendenza modificata è quella per cui un assistente fornisce meno della metà dello sforzo necessario per eseguire un compito, mentre la dipendenza completa è quella per cui l’assistente fornisce più della metà di tale sforzo. Ad ogni livello si possono poi stabilire delle ulteriori suddivisioni dei vari livelli. Uno strumento di calcolo apposito, somma i vari punteggi fornendo una scala di valori tra il 18 (dipendenza massima) al 126 (indipendenza massima). Validità e ripetibilità della FIM sono state ampiamente dimostrate. Il principale punto di forza di tale scala sta nel suo essere basata sull’UDS e nel fatto che il lato fisico è trattato anche meglio che negli altri indici di misura delle ADL. elevata affidabilità test-ritest r=0,84 (Rockwood, 1993) La principale lacuna di tale misura è la sua bassa sensibilità per ciò che riguarda il campo della comunicazione. Se lo si guarda solo come un breve strumento di misura della disabilità più che come uno strumento generico per la misura dello stato di salute, quest’indice può essere usato per “misurare il paziente” nell’ottica della sua valutazione. FIM LIVELLI di punteggio 7. Autosufficienza completa 6. Autosufficienza con adattamenti/ausili 5. Supervisione/Adattamenti 4. Assistenza minima 3. Assistenza moderata 2. Assistenza intensa 1. Assistenza completa FIM I punteggi cumulativi producono un indice quantitativo della disabilità della persona. Una scheda standard socio-sanitaria consente di correlarli a variabili rilevanti a fini clinico-epidemiologici Il punteggio FIM™ ha una grande validità metrico-statistica, è un indice di appropriatezza del ricovero e di efficacia della riabilitazione, è correlato al tempo di degenza ed ai minuti di assistenza. Il profilo dei punteggi nelle singole voci fornisce informazioni sulla necessità di riconsiderare specifici processi assistenziali. I campi di applicazione spaziano dalla degenza riabilitativa post-acuta, alla casa di riposo, all'assistenza domiciliare. FIM ITEMS: Cura della persona Locomozione 1.Nutrirsi 12. Cammino-Carrozzina 2.Rassettarsi 13. Scale 3.Lavarsi 4.Vestirsi, dalla vita in su 5.Vestirsi, dalla vita in giù Comunicazione 6.Igiene perineale 14.Comprensione 15.Espressione Controllo sfinterico 7.Vescica 8.Alvo Mobilità (Trasferimenti) 9. Letto-sedia-carrozzina 10.W.C. 11.Vasca o doccia Capacità relazionaliCognitive 16. Rapporto con gli altri 17.Soluzione di problemi 18.Memoria Range di punteggio motorio (items 1-13):13-91 cognitivo (items14-18):5-35 totale (items 1-18):18-126 FIM Nel diagramma "a stella" l'aumento di autosufficienza fra ingresso e dimissione in un singolo paziente viene rappresentato dall'area sottesa dalle curve rossa e verde, rispettivamente. FAM, Functional Assessment Measure La FAM è stata sviluppata da un insieme di clinici rappresentanti di tutte le possibili categorie coinvolte in un processo riabilitativo. Quest’indice, calcolato a partire da dodici voci, nasce come aggiunta alla FIM ed è indirizzata in particolar modo alle aree funzionali meno enfatizzate in quest’ultima, come quella cognitiva, comportamentale e della comunicazione. Ognuna delle 12 categorie non è pensata come a sé stante, ma va integrata alle 18 della FIM: le 30 voci totali sono note anche come FIM+FAM. La scala Fugl-Meyer The post-stroke hemiplegic patient. I. A method for evaluation of physical performance, A. R. Fugl-Meyer, L. Jaasko, I. Leyman, S. Olsson, S. Steglind, Scand J Rehabil Med 1975;7:13-31. Scala di valutazione della funzione motoria Tempo di somministrazione: 30-40 min. Vantaggi utilizzata in maniera estesa buona validità e affidabilità per la valutazione della funzione sensorimotoria e dell’equilibrio Svantaggi considerata da molti troppo complessa e con tempo di somministrazione troppo elevato La scala Fugl-Meyer La valutazione interdipendenti: comprende tre parti differenti, ma Motor function and balance Some sensation qualities Passive range of motion and occurrence of joint pain La scala include 3 gradi: 0,1,2 E’ stata costruita seguendo l’ipotesi che il recupero della funzione motoria nei pazienti emiplegici segue un decorso definibile a passi (per un paziente con emiparesi, la comparsa di riflessi precede sempre l’azione motoria volontaria) La scala Fugl-Meyer UPPER EXTREMITY A Shoulder/Elbow/Forearm I Reflex-activity Flexors Extensors II a Shoulder Retraction Elevation IIa: Flexor sinergy Abduction Outwards rotation Elbow Flexion Forearm Supination IIb: Extensor sinergy La scala Fugl-Meyer II b III IV V Shoulder Elbow Forearm Hand to lumbar Shoulder Elbow 90° Shoulder Add-/inw.rotation Extension Pronation spine Flexion 0°-90° Pro-/Supination Abduction 0°-90° Flexion 90°-180° Elbow 0° Pro-/Supination Normal reflex activity La scala Fugl-Meyer B WRIST Elbow 90° Wrist-stability Elbow 90° Wrist-flexion/extension Elbow 0° Wrist-stability Elbow 0° Wrist-flexion/extension Circumduction C HAND Fingers Massflexion Fingers Massextension Grasp a Grasp b Grasp c Grasp d Grasp e La scala Fugl-Meyer D CORDINATION/SPEED Tremor Dysmetria Time LOWER EXTREMITY E HIP/KNEE/ANKLE I Reflex-activity Flexors Extensors II a Hip Flexion Knee Flexion IIa: Flexor sinergy La scala Fugl-Meyer II b III IV V Hip Extension Adduction IIb: Extensor sinergy Knee Extension Ankle Plantarflexion Knee Flexion Ankle Dorsi-flexion Knee Flexion Ankle Dorsi-flexion Normal reflex-activity Punteggio massimo per funzione motoria delle estremità inferiori: 34 punti Punteggio totale funzione motoria (A-F): 100 punti La scala Fugl-Meyer F COORDINATION/SPEED Tremor Dysmetria Time G BALANCE (max 14 p.ti) Sit without support Protective reaction non-affected side Protective reaction affected side Stand without support Stand without support Stand on non-affected side Stand on affected leg Punteggio massimo a: 8 punti, b: 16 punti Punteggio totale H: 24 La scala Fugl-Meyer H SENSATION a Light touch b Position Arm Palmar surface of hands Leg Plantar Shoulder Elbow Wrist Thumb Hip Knee Ankle Toes Punteggio massimo per range-of-motion: 44 Punteggio totale per joint pain: 44 La scala Fugl-Meyer J PASSIVE JOINT MOTION/JOINT PAIN Shoulder Flexion Abduction-90° Outw. rotation Inw. rotation Elbow Flexion/Extension Forearm Pronation/Supination Wrist Flexion/Extension Fingers Flexion/Extension Hip Flexion/Abduction/Outw.rot/Inw.rot Knee Flexion/Extension Ankle Dorsi-flexion/Plantar-flexion Foot Pronation/Supination Scale di misurazione dell’impairment Le scale di misurazione dell’impairment o del danno quantificano l’effetto della patologia sulle strutture anatomiche o sui sistemi funzionali dell’organismo umano. Le scale più diffuse sono: Motricity Index EDSS (Expanded Disability Status Scale) NIHSS (National Insitutes of Health Stroke Scale): valuta lo stato neurologico del paziente con ictus Ashworth Scale: misura il grado di spasticità di un gruppo muscolare Scale di misurazione dell’handicap Le scale di misurazione dell’handicap valutano gli aspetti psicologici, sociali ed economici del soggetto. Le scale più diffuse sono: CHART (Craig Handicap Assessment and Reporting Technique) Questionnaire CIQ (Community Integration Questionnaire) London Handicap Scale Scale di misurazione della qualità della vita Le scale di misurazione della qualità della vita valutano l’impatto della malattia dal punto di vista del paziente e misurano parametri legati alla percezione che il soggetto ha di sé dal punto di vista psicologico e fisico Le scale più applicate sono: SIP (Sickness Impact Profile) SF-36 (36-Item Short-Form) MRFA (Medical Rehabilitation Follow Along) IST-2003-507424 Information Society Technologies ALLADIN Natural Language Based Decision Support in Neuro-rehabilitation Arteveldehogeschool (B) – Project Coordinator Language and Computing NV (B) Budapest University of Technology and Economics (HU) Univerza v Ljubljani, Fakulteta za Elektrotehniko (SL) Zenon SA, Robotics and Informatics (EL) University of Wales Cardiff (UK) www.alladin-ehealth.org Multitel ASBL (B) The Provost Fellows and Scholars of the College of the Holy and Undivided Trinity of Queen Elizabeth near Dublin (IRL) Országos Orvosi Rehabilitációs Intézet (HU) Scuola Superiore Sant’Anna (I) Università Campus-Biomedico (I) Information Society Technologies Sviluppi futuri: il progetto ALLADIN Il principale obiettivo del progetto ALLADIN è quello di offrire un nuovo standard per il calcolo e la predizione del recupero funzionale in pazienti post ictus Questo è un fattore cruciale nella pratica“client centred evidence based”, nella pianificazione delle dimissioni e nell’utilizzazione delle risorse riabilitative Progettazione e sviluppo di: Una piattaforma meccatronica per il monitoraggio di forze/coppie durante movimenti isometrici un software di supporto alle decisioni cliniche, facile da usare, basato sul linguaggio naturale, per la riabilitazione neurologica post-ictus Sviluppi futuri: il progetto ALLADIN Information Society Technologies Sviluppi futuri: il Progetto ALLADIN Nelle sperimetazioni si utilizzano compiti relativi ad attività di vita quotidiana, Activity of Daily Living (ADL). Per la prima volta, la funzionalità è tradotta direttamente in codici standard che provengono dai punti guida (milestones) e dagli indicatori (marker) per il recupero. Questo metodo potrà condurre non soltanto ad una standardizzazione della diagnosi funzionale nell’ictus, ma colmerà anche la lacuna fra analisi ed intervento riabilitativo, generando un collegamento fra entrambi. Piattaforma meccatronica per la valutazione funzionale in riabilitazione Trial clinici presso: - ADD, Alladin Diagnostic Device 8 F/T sensors Maria Middelares Hospital (Gent Belgium) St. James/Adelaide & Meath Hospital (SJH/AMNCH) (Dublin Ireland) Szent János Hospital (Budapest, Hungary) Circa 200 soggetti (100 controlli, 100 pazienti) J. Van Vaerenbergh et al., Assessment of recovery at stroke patients by whole-body isometric force-torque measurements of functional tasks I: mechanical design of the device, 3rd European Medical and Biological Engineering Conference (EMBEC 2005), November 20 - 25, 2005, Prague, Czech Republic Misure isometriche di forza/coppia Task funzionali AHS-018_Task 5_s02_m52_Big Toe 0 1 22 43 64 85 106 127 148 169 190 211 232 253 274 295 316 337 358 379 400 Force -2 Fx -4 Fy -6 Fz -8 -10 Timee Tasks funzionali Conclusioni Nella valutazione del disabile motorio è largamente diffuso il ricorso a scale qualitative o semi-quantitative vantaggi semplicità; rapidità. svantaggi fattori soggettivi di giudizio; difetti intrinseci dell’eventuale scala numerica (scarsa risoluzione, floor and ceiling effect). Sensori e strumenti per la misura del movimento: valutazione più rigorosa e più oggettiva (standardizzazione misure e definizione di criteri di giudizio omogenei e confrontabili) Misure semplici, dirette, di minimo disturbo per il paziente/disabile con strumentazione affidabile, di basso costo e di facile impiego Validazione della metodica, riguardo: caratteristiche intrinseche del principio di misura e della strumentazione (accuratezza, precisione) capacità di distinguere tra performance alterata e normale (sensibilità e specificità) capacità di seguire l’evoluzione della disabilità Conclusioni Una scala di valutazione ideale deve: valutare la prestazione complessiva del sistema utente-attività(ausilio)-contesto e non solo il grado di disabilità della persona fisica o il carico assistenziale richiesto valutare i soggetti in modo globale e non solo su alcune tipologie di attività (cura della persona, vita quotidiana, studio, divertimento, inserimento lavorativo, ecc.) misurare contemporaneamente il grado di abilità, di partecipazione e della qualità della vita mettere in risalto anche il grado di autonomia percepito dalla persona, specialmente in riferimento ai bisogni considerati prioritari e alle preferenze dalla persona. Ciò può comportare la necessità di un eventuale utilizzo di pesi nella valutazione Conclusioni Una scala di valutazione ideale dovrebbe essere: valida affidabile precisa sensibile e fattibile all’uso formattata in modo tale che i dati possano essere usati individualmente o come un aggregato concisa e facile da amministrare Dittmar & Gresham, 1996 Conclusioni l’ICF… può costituire una base per la politica della salute e della disabilità a livello nazionale, oltre che strumento di classificazione può essere utilizzato come strumento uniforme di raccolta dati comparabili fra patologie diverse, e anche fra paesi diversi (a vantaggio della programmazione degli interventi) permetterà la revisione dei criteri di accertamento dell’invalidità Link utili Progetto ICF in Italia: http://www.welfare.gov.it/icf/it/index.html ICF in inglese e altre informazioni utili: www.who.int/classification/icf Italia Lavoro www.italialavoro.it/ICF/home.asp ERM (Elematal Resource Model): www-ee.uta.edu/hpi/PAGES/ERM_main.html Link utili Specific Stroke Scales: http://www.strokecenter.org/trials/scales/index.htm Uniform Data System for Medical Rehabilitation: http://www.udsmr.org/
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